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The Art of Light

Dal 17 al 23 aprile, nel milanese Palazzo Bovara, la mostra di Elle Decor, firmata Giuliano dell'Uva con Metis Lighting e Antonio Perazzi, racconta la relazione, poetica e intensa, tra luce e spazio domestico. Complici design e arte contemporanea testo di Paola Maraone

La galleria di 'The Art of Light' ricorda una grande casa del Sud inondata di luce; le vetrate sono simulate dai pannelli luminosi Folio, che grazie alla variazione di intensità di temperatura e colore ripropongono i diversi momenti di una giornata. Divano Cloverleaf Sofa di Verner Panton per VerPan, lampade Green-A di Ferruccio Laviani per Kartell. Tende con tessuti Amarillìs e Aramena di Christian Fischhacher. A pavimento Ceramica Francesco de Maio.

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Sopra, a sinistra, i componenti dello Studio dell'Uva: Pasquale Caposso, Fiorenza Mauro, Giuliano Andrea dell'Uva, Francesca Ariola, Mauro Lessoni e Rosa De Rosa. A destra, lo staff di Metis Lighting: Zoi Katsarou, Marinella Patetta, Luca Carapezzi e Claudio Volant. I due studi hanno lavorato fianco a fianco per la realizzazione del progetto 'The Art of Light'.

Ritorna in occasione del Salone del Mobile, dal 17 al 23 aprile, il consueto appuntamento curato da Elle Decor Italia nello storico Palazzo Bovare, che quest'anno si intitola 'The Art of Light'. Il risultato è una mostra-installazione, ma anche un vero e proprio progetto di interior design che ha visto la collaborazione di due studi, Giuliano Andrea dell'Uva Architetti e Metis Lighting. "L'intento di 'The Art of Light' è raccontare il ruolo fondamentale della luce all'interno dello spazio domestico: illumina gli ambienti, riflette le variazioni cromatiche di materiali, superfici e oggetti nell'arco della giornata", dice Livia Peraldo Matton, direttore di Elle Decor Italia.

"Il nostro allestimento restituisce, con un linguaggio emozionale e un'esperienza immersiva, il valore di un progetto che nasce dalla relazione virtuosa tra light design e interìors.

Migliorando la qualità della nostra vita". Stanza dopo stanza, scopriamo un gioco di continui rimandi tra gli interventi contemporanei e le decorazioni dell'antico palazzo.

"II progetto è costituito da tre elementi fondamentali: la scelta del vetro che filtra e riflette la luce con quinte e diaframmi; l'utilizzo del colore, soprattutto considerando gli effetti dell'illuminazione su superfici di cromia e matericità differenti, cifra stilistica dello studio; la selezione delle opere d'arte", spiega Giuliano dell'Uva, che con il suo team ha curato il progetto. "Gli interni accolgono installazioni site specific che usano la luce come parte integrante dell'opera".

Per quel che riguarda gli effetti luminosi, un ruolo fondamentale

La discoteca privata della casa si caratterizza per la forte presenza del colore, sia per quanto riguarda le luci architetturali Dresswall di soffitto e parete, sia per l'arredo. Lampade Lesbo di Mangiarotti e pannelli luminosi Discovery di Gismondi, entrambi Artemide. Poltrone Solo e tavolini T02 di Superstudio per Poltronova. A pavimento ceramiche di Marazzi e moquette di Radici. Impianto audio K-Array.

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