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La teoria Red Ronnie
Un approccio costituzionalista anni Quaranta per cercare di spiegare la diffi coltà di comprendere la geografi a stradale ravennate
Tra le cose che preferisco di Ravenna c’è la capacità della sua geogra a stradale di sfuggire alla mia capacità di memorizzare la geogra a stradale. Faccio un esempio per cercare di spiegarmi. Mettiamo che io voglia andare al PalaCosta a vedermi una partita della Teodora, o quel che è: esco di casa e mi trovo sempre a pensare a che strada devo fare. So perfettamente dov’è il PalaCosta, so perfettamente dove conviene parcheggiare, so anche – a grandi linee – il tempo che ci vuole ad arrivarci da casa mia, a seconda di quale giorno della settimana e a che ora. La domanda è: che strada devo prendere? Uscito dal quartierino in cui vivo devo andare a destra o a sinistra?
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Una volta superato il cavalcavia mi conviene andare verso viale Europa o buttarmi in via Rubicone? La cosa in fondo non avrebbe niente di male, in sé: succede in tutte le grandi città, o almeno credo che succeda in tutte le grandi città. La questione è che, in linea d’aria, tra casa mia e il PalaCosta ci sono circa due chilometri, e il mio cervello ri uta categoricamente di dover affrontare dubbi logistici in merito a qualcosa che dista meno di due chilometri. Così semplicemente a volte prendo l’auto e inizio a guidare per strade che sono semplicemente abituato a percorrere in attesa che la mia mente si attivi e inizi a decodi care segnali esterni che le permettano di capire che, ok, sei sulla strada giusta e tra poco sarai arrivato a destinazione.
Nei primi anni della mia residenza a Ravenna era una cosa che un pochino, ammetto, mi infastidiva. Ai tempi ero fomentato da questioni di campanile, dovute alle origini cesenati e alla ferrea convinzione che nessun essere umano che possedeva un’automobile con scritto “RA” sulla targa, anche in piccolo, fosse in possesso dei rudimenti culturali che servono a guidarla. E posso io stesso testimoniare di aver visto succedere cose che voi umani, sulle strade della mia città di origine, e poi aver letto “RA” sulla targa posteriore del mezzo. Naturalmente il sentimento era assolutamente reciproco. Nel preparare l’articolo parlavo con Luca Manservisi, che da ravennate Doc mi parlava della ferrea convinzione dei ravennati che i forlivesi siano totalmente incapaci a guidare. Ci sono diverse ragioni per cui gli abitanti di una città sono convinti che gli abitanti delle città vicine siano incapaci a guidare, a partire dall’odio istintivo tra campanili che ha fatto la fortuna dei guerrafondai ai tempi in cui Dante non era ancora diventato un ravennate ad honorem, per arrivare a ragioni di puro buon senso. Nei primi anni delle mie frequentazioni ravennati studiavo diritto costituzionale e ho imparato cosa intendevano i giuristi per costituzione materiale: un insieme di regole non scritte che si sviluppa accanto all’insieme di regole scritte, e che è fondamentale per farle funzionare. Quindi, ad esempio, si può prendere tutti i manuali di guida di questo pianeta e imparare alla perfezione quali comportamenti tenere e quale velocità e quali corsie occupare nell’affrontare una rotonda, ma nessuno di quei manuali contiene le informazioni che ti servono davvero per sopravvivere sulla rotonda sull’imbocco di Viale Randi alle sette e tre quarti di un mattino feriale.
Nelle altre città è diverso. Come ti insegnano in seconda elementare, quasi tutti i capoluoghi di provincia emiliano-romagnoli si sviluppano storicamente su una direttrice lineare che li collega uno all’altro, la via Emilia, un’invenzione talmente geniale che nel progettare
PASSATISMI & PASSATELLI
Storie sulla Romagna e i suoi campanilismi di Francesco Farabegoli
Cesenate trapiantato a Ravenna, scrive o ha scritto su riviste culturali come Vice, Rumore, Esquire, Prismo, Il tascabile, Not i duemila anni di sviluppo successivo del territorio gli esseri umani non hanno trovato niente di meglio che costruire altre due strade che ne mimassero il corso (l’A14 Adriatica e il tratto ferroviario BolognaRimini). E quindi pensiamo alla geogra a delle nostre città come a una lista di tacche su un righello che teniamo continuamente inlato nei pantaloni (e infatti a Rimini, in cui la via Emilia nisce poco dopo l’ingresso nella città, facciamo una gran fatica a muoverci). Il popolo ravennate, glorioso come nessun altro nei paraggi della sua storia, ha dovuto pensarsi in maniera alternativa, e guardando alla sua storia classica ha deciso d’esser dantesca e quindi fatta a gironi, e oggi credo sia l’unica città italiana sotto i 200mila abitanti che pensa a se stessa come il centro di un imponente Grande Raccordo Anulare (Classicana/SS16/Romea eccetera), con un sistema complesso di rotonde e diramazioni che nei primi anni ’90 tutti prendevamo per il culo, e poi abbiamo capito (ma non l’ammetteremo) che fosse semplicemente vent’anni avanti sul resto della geogra a stradale romagnola, e/o che in mancanza di colli a strapiombo sia diventato l’unico modo di difendere la città dai nemici che vengono da fuori. E così mi piace immaginare che se Dante fosse vivo oggi avrebbe pensato ad un reboot del suo Inferno in cui Red Ronnie è condannato per l’eternità a girare con la sua station wagon intorno alla Romea Dir. urlando improperi in diretta Instagram contro il sindaco Matteucci. Io di mio sono qui da dieci anni e ho fatto qualche progresso: ho comprato la mia prima automobile targata RA e sulla rotonda di Viale Randi mi suonano ormai molto raramente. Mi tengo l’appartenenza cesenate solo nel ricordo lontano della persona che ero, e nella mia totale incapacità di imparare a livello istintivo quale strada prendere per andare al PalaCosta. Mi af do alla tradizione e punto su via Rubicone, dal nome del ume che tutti quelli nati a Calisese pensano essere quello che passa vicino alla chiesa di Calisese (i savignanesi non sono d’accordo, ma per capire che di loro non bisogna darsi basta vedere come guidano).
TEATRO/1
Lunetta Savino è La madre di Zeller: prima nazionale al Goldoni di Bagnacavallo
L’adattamento italiano del celebre testo
La regia è affidata a Marcello Cotugno
TEATRO/2
TEATRO/3
Uno, Nessuno, Centomila: da romanzo a spettacolo
Il Teatro Goldoni di Bagnacavallo ospita, lunedì 20 e martedì 21 febbraio alle 21, la Prima Nazionale dello spettacolo La madre, primo adattamento italiano del celebre testo di Florian Zeller, interpretato da Lunetta Savino insieme ad Andrea Renzi, Niccolò Ferrero e Chiarastella Sorrentino, per la regia di Marcello Cotugno. La pièce è coprodotta da Compagnia Molière, Teatro di Napoli Teatro Nazionale e Accademia Perduta/Romagna Teatri. In questo testo, Zeller indaga con estrema acutezza il tema dell’amore materno e le possibili derive patologiche a cui può condurre. Gli inter preti dello spettacolo incontreranno il pubblico, nel Ridotto del Teatro, martedì 21 febbraio alle ore 18. L’ingresso all’Incontro è gratuito. Prevendite: da lunedì 20 febbraio dalle 10 alle 13 presso la biglietteria del Teatro Goldoni. Prenotazioni telefoniche (0546 21306): dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 13 e nei giorni di prevendita al numero 0545 64330. Biglietti online: Vivaticket Info: 0545 64330 e www.accademiaperduta.it.
RICONOSCIMENTI
ANDREA PENNACCHI, IL POJANA E I SUOI FRATELLI AL MASINI
Il celebre attore, che è ormai anche un noto volto televisivo, Andrea Pennacchi, è protagonista sul palcoscenico del Teatro Masini di Faenza, domenica 19 febbraio alle 21, con il suo spettacolo Pojana e i suoi fratelli. «I fratelli maggiori di Pojana – Edo il “security”, Tonon il derattizzatore, Alvise il nero – videro la luce all’indomani del primo aprile 2014. In quel giorno, infatti, l’Italia scoprì che in un capannone di Casale di Scodosia (comune del veneziano noto per i mobilifici e per i carri allegorici) veniva costruito un Tanko, una “macchina movimento terra” blindata, con un “cannoncino” in torretta – racconta Pennacchi –. Io e il mio socio, il musicista Giorgio Gobbo, sentimmo subito la necessità di raccontare alla nazione le storie del nordest che fuori dai confini della neonata Padania nessuno conosceva. “Il mondo deve sapere – pensavamo – come mai i laboriosi veneti costruiscono nei loro capannoni svuotati dalla crisi delle “tecniche” degne dell’Isis”. Va detto che queste storie venivano già raccontate da giornalisti straordinari come Rumiz e Stella, o sociologi come Diamanti, ma a teatro erano ancora poco presenti».
TEATRO/4
I comici del Borgo per “Una Massa di Risate”
Sabato 18 e domenica 19 febbraio alle 21, al teatro Walter Chiari di Cervia, va in scena la riduzione teatrale del celeberrimo romanzo di Luigi Pirandello Uno, nessuno e centomila per la regia di Antonello Capodici e con, protagonisti, Pippo Pattavina e Marianella Bargilli. Si tratta di una versione ironica, moderna, umoristica e paradossale del testo che è la summa del pensiero dell’autore, della sua sterminata riflessione sull’essere e sull’apparire, sulla società e l’individuo. Gli interpreti dello spettacolo incontreranno il pubblico domenica 19 febbraio alle ore 18 presso il Ridotto del Teatro Walter Chiari (l’ingresso all’Incontro è gratuito).
La stagione teatrale “Una Massa di Risate”, alla Sala del Carmine di Massa Lombarda, prosegue sabato 18 febbraio alle 21 con un evento extra abbonamento, sulla scena Davide Dalfiume assieme al collega Marco Dondarini nello spettacolo I Comici del Borgo . Sarà ospite anche l’attore romagnolo Giampiero Pizzol. L’ingresso all’evento sarà ad offerta libera, è consigliata la prenotazione al numero 371 5318963.
Bando europeo: a Polis e Adm! fondi per ambiente e inclusività
I due festival ravennati premiati dal primo Effa (Funds for Emerging artists) grazie a due progetti internazionali dalla grande portata innovativa
Ravenna si conferma polo italiano d’eccellenza teatrale anche nei risultati del primo bando Effea (European Festivals Funds for Emerging Artists), iniziativa dell’Efa (European Festival Association) per sostenere l’attività di 43 artisti coinvolgendo e sostenendo economicamente 142 Festival e operando in 34 differenti Paesi. I ravennati “Polis Teatro Festival” (direzione artistica ErosAntEros) e il Festival Internazionale dei Burattini e delle Figure “Ar rivano dal Mare!” (direzione artistica Teatro del Drago) si aggiudicano l’Effea grant 2023 per l’ospitalità di artisti stranieri in Italia così come per la circuitazione di spettacoli italiani all’estero In particolare, “Polis” si è aggiudicato il bando European Festivals Fund for Emerging Artists con il progetto Gaia, coproduzione del Ravenna Festival che debutterà a giugno, una performance sul clima che cambia in base ai paesi in cui verrrà ospitata (Podgorica e Skopje). “Polis” è il capofila del progetto vincitore, che ha il principale obiettivo di sensibilizzare le persone su un tema fondamentale come il cambiamento climatico, non solo portando in scena uno spettacolo che tratta questo argomento, ma condividendo il suo percorso di creazione con la cittadinanza. ErosAntEros, attiva da tredici anni, da sempre crea spettacoli impegnati nei temi e ricercati nelle forme, ideati in forte relazione con i territori che incontra. Il percorso partecipativo ravennate si svilupperà tra aprile e giugno (la chiamata verrà resa pubblica a marzo insieme al programma della nuova edizione del festival “Polis”). Si tratta di un laboratorio teatrale sul clima, in collaborazione con il centro Europe Direct della Romagna. In parallelo, avrà luogo anche un altro laboratorio dedicato agli studenti internazionali della Laurea Magistrale in International Cooperation on Human Rights and Intercultural Heritage (I-Contact) di Ravenna, in collaborazione con il Dipartimento di Conservazione dei Beni Culturali e la Fondazione Flaminia, con lo stesso scopo ma in lingua inglese. Per quanto riguarda il bando vinto dal Festival “Arrivano da Mare!” (per la direzione artistica di Roberta Colombo, Andrea Monticelli e Mauro Monticelli), il progetto vincitore è risultato Sixth sense theatre, che vede capofila il festival ravennate in collaborazione con Finlandia e Slovenia. Il progetto prende spunto dall’attività performativa e di ricerca della giovane ricercatrice e regista ucraina Kateryna Lukianenko ed è realizzato in collaborazione con Daria Ivanova (Unima - Union Internationale de la Marionnette) e i festival “Summer Puppet Tier” (Slovenia) e “Sampo Festival” (Slovenia). Il progetto prevede l’ospitalità dell’artista ucraina in residenza presso i festival partner e la realizzazione di workshop ed esiti performativi dedicati al teatro sensoriale e pensati per permettere l’accessibilità di pubblici diversamente abili, in particolare degli spettatori non udenti. Sixth Sense Theatre arricchirà, così, la 48esima edizione del Festival “Arrivano dal Mare!”, che si svolgerà dal 19 al 28 maggio con il sottotitolo “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore:” un progetto che intende porre una nuova attenzione, da parte degli artisti così come del pubblico, sui temi dell’accessibilità e dell’inclusività.
Incontri
TEATRO/5
Lucilla Giagnoni in un viaggio alle origini del maschile e femminile
TEATRO/6
Un omaggio a Gianni Plazzi con i protagonisti della scena ravennate
Giovedì 23 febbraio alle 20.45, al teatro Comunale di Russi, Lucilla Giagnoni percorre un affascinante e evocativo viaggio alle origini degli archetipi di femminile e maschile nello spettacolo Magnificat, ultimo capitolo della sua Trilogia dell’Umanità. Un viaggio attraverso la storia del pensiero umano, dagli antichi miti alla storia del Cristianesimo e delle religioni alla scoperta del femminile come forza rigeneratrice del mondo.
TEATRO RAGAZZI/1
Vassillisse, fate e regine cattive in scena al Rasi
Melusina di fate e di streghe è il nuovo appuntamento con il teatro per le famiglie al Rasi di Ravenna, giovedì 16 febbraio alle 17. Uno spettacolo d’attore per ragazzi dai 6 ai 10 anni che racconta di uno strano sottosuolo le cui pareti sono fatte di fili di lana. Sferruzzando e dialogando con un linguaggio antico e desueto, la compagnia Fosca evoca figure femminili di vecchie fiabe: Cenerentola, Vassilissa, la Tredicesima Fata, la Regina Cattiva emergono dal loro intreccio sotto una luce insolita, capace di rivelare, in virtù di una ciclica fonte generatrice, che il bene e il male, la nascita e la morte non sono poi così nettamente separati.
Si intitola “Io non sono un attore”. Una serata per Gianni Plazzi l’appuntamento fissato per venerdì 17 febbraio alle 21 al Teatro Rasi che si propone di rendere omaggio alla figura dello scomparso artista ravennate capace di dialogare con le tante anime del teatro cittadino, ma non solo. Alla serata interverranno Alessandro Argnani, Mario Battaglia, Romeo Castellucci, Lorenzo Donati, Marco Martinelli, Ermanna Montanari, Andrea Monticelli, Mauro Monticelli, Sara Plazzi, Sergio Scarlatella, Eugenio Sideri, Silvano Voltolina. Testimonianze diverse di una passione che ha portato Plazzi a collaborare con Teatro del Drago, Sognattori, Lady Godiva Teatro, Teatro delle Albe e Socìetas Raffaello Sanzio. L’ingresso è a offerta libera. L’incasso dell’evento verrà devoluto a Fondazione Avsi per lo Slum di Kibera in Kenya.
TEATRO RAGAZZI/2
Lupi nei muri, il romanzo di Neil Gaiman va in scena con il Teatro del Buratto
Nuovo appuntamento per la rassegna “Il teatro fa centro” mercoledì 22 febbraio alle 18, quando il salone Vittoria Grassi Parrucchieri di via Mazzini 37 a Ravenna ospiterà un incontro con l’autrice e attrice teatrale Chiara Lagani di Fanny&Alexander dello spettacolo L’Amica Geniale a Fumetti . Si tratta del recital tratto dalla graphic novel di Mara Cerri e Chiara Lagani (Coconino/Fandango) basato sul romanzo L’Amica Geniale di Elena Ferrante (Edizioni E/O). Lo spettacolo che tra narrazione e illustrazione d’autore porta sul palcoscenico l’emozionante e coinvolgente storia scritta da Elena Ferrante sarà di scena al teatro Rasi giovedì 23 e venerdì 24 febbraio.
All’incontro di mercoledì parteciperanno la direzione di Ravenna Teatro: Alessandro Argnani, Marcella Nonni e Federica Ferruzzi, lo staff di Vittoria Grassi Parrucchieri.
Domenica 19 febbrio, lo storico Teatro del Buratto porta in scena, al teatro Rossini di Lugo, lo spettacolo Rumori nascosti (progetto e regia Emanuela Dall’Aglio). Adatto a un pubblico dai 4 ai 10 anni, la produzione di teatro di figura si ispira al libro Lupi nei muri di Neil Gaiman, una fiaba nuova, inedita, eppure senza tempo, ricca di archetipi e percorsi della fiaba antica.
RAVENNA&DINTORNI 16-22 febbraio 2023
CLASSICA/1
CLASSICA/2
A Faenza omaggio a Segovia con il chitarrista Attademo
Il 19 febbraio con La Corelli per avvicinare le famiglie ai concerti
L’associazione Mariani per favorire la partecipazione ai concerti delle famiglie, i ragazzi e i bambini coi loro genitori, e facilitare la presenza del pubblico non più giovane, quest’anno fa l’esperimento di aprire l’Alighieri nel pomeriggio, organizzando tre concerti di “Ravenna Musica” di domenica con inizio alla ore 15.30 (invece che alle 21 come negli altri casi).
Il primo si svolgerà domenica 19 febbraio e proporrà la grande fantasia zoologica del Carnevale degli Animali di Camille Saint–Saens preceduto dalla suite da concerto Pulcinella di Stravinskij.
A eseguire il programma sarà l’Orchestra La Corelli diretta da Jacopo Rivani. Massiccia sarà la partecipazione dei giovanissimi allievi della Scuola San Vincenzo de’ Paoli, che dai loro posti di platea interagiranno con i brani esibendo piccole maschere e forme colorate.
Il programma del concerto verrà illustrato nell’incontro di introduzione all’ascolto a cura di Jacopo Rivani, che si svolgerà il 18 febbraio alla Sala Multimediale degli Antichi Chiostri Francescani alle ore 10.30 (a ingresso libero).
Centotrent’anni fa, il 21 febbraio 1893, nasceva Andrés Segovia, uno dei più grandi chitarristi del ‘900. Esattamente centotrent’anni dopo, nello stesso giorno e nello stesso mese, martedì 21 febbraio (ore 21), al Ridotto del Teatro Masini, Luigi Attademo, uno dei più importanti chitarristi della sua generazione, dedica a Segovia un concerto proponendo autori o brani che rimandano proprio al grande maestro spagnolo. Il programma si apre con Bach, di cui Segovia fece tante trascrizioni, per passare poi agli spagnoli Sor, Turina e De Falla, che a lui dedicarono le loro composizioni. Anche l’italiano Mario Castelnuovo-Tedesco, di cui sarà eseguito il celebre Capriccio Diabolico op. 85, dedicò a Segovia il suo concerto in re per chitarra e orchestra, che il chitarrista spagnolo suonò per la prima volta a Montevideo, dove si era rifugiato per sfuggire alla guerra civile del generale Franco. In chiusura la Sonatina for Guitar dell’inglese Cyril Scott, uno dei capolavori del repertorio per chitarra del Novecento, e il Thème varié et finale di Manuel Ponce.
CLASSICA/2
Fusignano celebra il “suo” Corelli
Come ogni anno Fusignano celebra il compleanno di Arcangelo Corelli, nel 370esimo anniversario del giorno di nascita del celebre compositore. Venerdì 17 febbraio alle 20.30, all’auditorium di vicolo Belletti 2, si esibirà in un concerto di musica barocca il trio Arsenale Sonoro, composto da Boris Begelman (violino), Marco Ceccato (violoncello) e Andrea Buccarella (cembalo). Russo ma italiano d’adozione, Begelman collabora regolarmente come “Konzertmeister” con le migliori orchestre barocche e, come solista, si è esibito sotto la direzione, tra gli altri, di Alan Curtis, Giovanni Antonini, Ottavio Dantone ed Enrico Onofri. L’ingresso è a offerta libera. Il concerto sarà proposto anche al mattino in una esecuzione riservata agli studenti delle scuole medie di Fusignano.
CLASSICA & CONTEMPORANEA TORNA “FIATO AL BRASILE”, PONTE TRA CULTURE
Il programma, fino a domenica a Faenza, tra ritmi sudamericani e musica colta
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Fino al 20 febbraio si svolgerà la 12esima edizione italiana del Festival “Fiato al Brasile”, storica iniziativa che vuol creare un ponte culturale attraverso il dialogo di musicisti e studenti italiani e brasiliani. Il programma. Giovedì 16 febbraio, alle 21, nella Sala del Seminario di Faenza (viale dello Stradone 30), una delle formazioni storiche e caratteristiche del festival, il “Fab Flute-Clarinet”, proporrà un concerto dedicato al repertorio brasiliano, ma con inserti nel barocco e nel contemporaneo. A unirsi al numerosissimo gruppo, che vede la collaborazione di quattro Istituzioni scolastiche di Faenza, Forlì, Lugo e Vergato, alcuni solisti brasiliani alla chitarra, al sax e alla direzione.
Venerdì 17, alle 21, nella Chiesa del Seminario di Faenza, un concerto dedicato al periodo coloniale brasiliano eseguito da un ensemble di archi, fiati e cantanti di docenti dell’Università Usp, con la partecipazione di docenti e allievi della Sarti. Alla bacchetta Rubens Russomanno Ricciardi.
Sabato 18, alle 20.45, al Teatro Masini, il concerto più atteso: la “Big Band Sarti”, alla quale si affiancheranno moltissimi ospiti italiani e brasiliani tra cui Daniel Carlomagno, Roberto Rossi, Nilza Costa, Samuel Pompeo, propone quest’anno un concerto dal titolo “Canções”, dedicato alla canzone brasiliana a 360 gradi con importanti composizioni del repertorio afro-samba.
Domenica 19, alle 10.30, al Museo del Risorgimento e dell’Età Contemporanea di Faenza, un appuntamento dedicato al repertorio classico, che lascia spazio alla grande musica colta, con musiche di Beethoven (a cura del Trio di Fiati degli alunni della classe di Musica da Camera della Scuola di musica Sarti) e di Schubert (a cura del quintetto d’archi USP con l’aggiunta della docente americana Minna Rose Chung).
Domenica 19, alle 16, al Mic di Faenza, l’appuntamento finale: un ensemble di archi, chitarre e percussioni accompagnerà il Coro di Voci Bianche della scuola di Musica Sarti, il Coro Giovanile Sarti unito al Coro Jubilate e alcuni cantanti solisti, in un repertorio afrosamba e originale arrangiato e pensato proprio per queste realtà corali e solistiche.
Per informazioni: info@scuolasarti.it, 0546 21186, e www.scuolasarti.it.
LE “CANZONI DIVENTANO POESIE” CON LA CAPIT, SABATO ALL’ALIGHIERI
Sabato 18 febbraio dalle 21 al teatro Alighieri di Ravenna va in scena la nuova produzione di Capit, “Quando le canzoni diventano poesie”. Sarà l’autore dei testi e regista Alessandro Braga, insieme all’attrice Elisabetta Rivalta del Piccolo Teatro Città di Ravenna (insieme nella foto), a condurre il pubblico in un viaggio attraverso le composizioni dei grandi poeti della canzone italiana. Il soprano Valentina Rambelli, il tenore Fabio Naldini, il baritono Gaspare Fazio e il Coro lirico Città di Faenza interpreteranno una ventina di brani accompagnati dall’Ensemble Mosaici Sonori, con coreografia e immagini prodotte dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna.
Folklore
Alla Darsena del Sale di Cervia la storia di Raoul Casadei
La Riviera protagonista il 17 febbraio alle ore 18, alla Darsena del Sale di Cervia ,con il “memoir” di Mirko Casadei, Il figlio del re. Storia e storie di Raoul Casadei (Bompiani), scritto con Zibba. Saranno presenti entrambi gli autori, per la ricostruzione di una avventura unica per la musica e il costume italiani.
ROCK INTERNAZIONALE
MUSICA ITALIANA/1
Enrico Ruggeri Al Teatro Rossini Di Lugo Tra Intervista E Concerto
A condurre la serata il giornalista e dj Massimo Cotto
Gli Americani Algiers Presentano Il Nuovo Album Al Bronson
Venerdì 17 febbraio (dalle 21.30) saliranno per la prima volta sul palco del Bronson di Madonna dell’Albero (per una delle loro due date italiane) gli Algiers, tornati con un nuovo album Shook, in uscita il 24 febbraio per la prestigiosa Matador. Si tratta di un mix moderno di no wave, elettronica, gospel soul, hip hop, punk e testi impegnati quello proposto da Franklin James Fisher (voce, chitarra, piano Rhodes), Ryan Mahan (basso e molto altro), Lee Tesche (chitarra e loops) e l’ex Bloc Party Matt Tong (batteria) che si sono divisi negli anni tra Londra e New York, oggi di base ad Atlanta.
MUSICA ELETTRONICA
Magnani-De Witt, ambient al Clandestino
Giovedì 23 febbraio dalle 22 al Clandestino di Faenza concerto di musica ambient-elettronica con il duo composta da Mirco Magnani e Andrea De Witt.
MUSICA ITALIANA/3
La Bandeandré torna al Mama’s
Sabato 18 febbraio al Mama’s di Ravenna nuovo tributo della storica ravennate Bandeandré a Fabrizio De André. Il giorno prima, venerdì 17, appuntamento con il cantautore Alessio Lega per un viaggio musicale e poetico, fra diritti e incidenti nel mondo del lavoro. Spettacoli dalle 21.30.
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Si chiama “Rossini d’Autore” la nuova rassegna proposta dal teatro di Lugo, che tra febbraio e aprile mette sul piatto un tris d’assi della canzone italiana, in una formula che abbina l’incontro intervista con il concerto.
Sarà il giornalista e dj radiofonico Massimo Cotto - oggi conduttore a Virgin Radio dopo essere stato per vent’anni una delle voci di punta di Radio Rai – ad accogliere nel “salotto” sul palco del Rossini tre grandi autori e interpreti, in bilico tra rock e canzone d’autore.
Aprirà la rassegna Enrico Ruggeri, venerdì 17 febbraio (dalle 21), raccontando quasi 50 anni di rock e canzone d’autore, dagli esordi punk di Champagne Molotov e Decibel alle numerose partecipazioni al Festival di Sanremo e cantando i brani più significativi delle varie fasi della sua carriera.
Venerdì 10 marzo sarà la volta di Irene Grandi e il 21 aprile di Piero Pelù.
Paolo Jannacci Al Socjale Omaggia Il Padre Enzo
Venerdì 17 febbraio (ore 21.30)
Paolo Jannacci porta al Socjale il ricordo della musica e dell’ironia che hanno reso il padre Enzo uno dei cantautori più amati della musica italiana.
Insieme alla band che ha accompagnato Enzo durante la sua carriera, Paolo porterà gli spettatori nel mondo del padre attraverso aneddoti, momenti comici e ovviamente la musica. Biglietti a 38 euro.
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