VINICIO ALBANESI - ANZIANI DEPORTATI
CAPITOLO SESTO
IL DOPO COVID. UNA PROPOSTA DI RIFORMA Analizzando le criticità che il Coronavirus ha evidenziato, l’unica risposta adeguata è la profonda riforma delle residenze per anziani.
C. Dare sufficiente tempo per la riforma (cinque anni). D. Monitorare la chiusura, prevedendo dei termini perentori.
Ciò significa affermare il principio che “Ogni persona ha diritto a vivere nella propria famiglia”.
Le competenze per le cure intermedie e le lunghe degenze rimangono in carico al sistema sanitario. Alle Regioni sono affidate le competenze per stabilire percorsi e dettagli con adeguata legislazione, dopo l’approvazione delle linee guida nazionali.
Di conseguenza: • • • •
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Chiusura delle odierne strutture. Tale chiusura deve avere tempo sufficiente (entro il 31.12.2026). Aiutare le famiglie per la permanenza delle persone anziane in casa. Istituzione di un albo di persone adeguate all’assistenza delle persone anziane in famiglia. Ove non fosse possibile mantenere la persona anziana in famiglia, creare strutture di tipo familiare, vicine il più possibile ai luoghi di residenza (massimo 15 posti). Tali strutture possono essere qualificate con prevalenza sanitaria, sociale o sociosanitaria.
La determinazione delle risposte a ogni paziente è affidata alle ASL di concerto con Distretti socio-assistenziali regionali. Gli interventi squisitamente sanitari a favore delle famiglie persistono con l’assistenza ADI generalizzata e obbligatoria. Ogni ASL si doti di un Geriatra (possibilmente come scelta possibile di medico di famiglia), alla stregua del Pediatra per i minori.
Per attuare la riforma sono necessari quattro passaggi:
Dopo la riforma dei manicomi, dei problemi legati alle dipendenze, della soppressione degli istituti per minori, è urgente non lasciare inalterata la “istituzione totale” delle “case di riposo”.
A. Esaminare la situazione attuale. B. Stabilire il fabbisogno di nuove strutture parametrando la popolazione regionale.
Negare la ghettizzazione e gli interventi inadeguati del sistema esistente significa sacrificare vite, senza averne titolo.
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