3 minute read

elettrica ipertecnologica di lusso

La serie 7, da sempre l’ammiraglia della BMW, è un concentrato di tecnologia e di lusso. Il ruolo delle top di gamma è quello di anticipare i tempi, di portare su strada le nuove tecnologie, ma soprattutto di proporre al pubblico esigente a cui sono dedicate il meglio in termini di qualità e materiali. Questa settima edizione si apre all’elettrico, fornendo una potenza nuova che, nel caso della top di gamma, la i7 xDrive60 MSport, si deve comprendere sommando i due motori, uno all’anteriore ed uno al posteriore. Proprio così, due gioielli di tecnologia elettrica spingono questo bestione di quasi 540 cm di lunghezza e ben 2.715 kg di peso che, a pieno carico diventano ben 3.250 kg. Torniamo ai motori, all’anteriore troviamo un elettrico sincrono con 258 CV e coppia max di 365 Nm mentre al posteriore troviamo un altro elettrico sincrono, ma con 313 CV e coppia max di 380 Nm. Tanta potenza, ma ben dosata e tutta sotto controllo. La scocca è in acciaio e alluminio, barra stabilizzante attiva e, optional a 3.700 euro, possiamo avare le barre antirollio attive, ma non solo, di serie ci sono gli ammortizzatori idraulici a controllo elettronico, ruote posteriori sterzanti, Abs e Esp. Chi acquista un’ammiraglia però non vuole solo potenza e tecnologia sottopelle, ma cerca soprattutto il comfort e il lusso. Bene, questa i7 riesce a regalare ai fortunati ospiti un’esperienza a 5 stelle fatta di silenzio assoluto, comfort e tanta tecnologia utile per una vita di bordo all’insegna del relax. Il lusso si mischia a dettagli hi-tech, i materiali sono tutti di prima qualità, come del resto gli assemblaggi. Ci sono particolari di design che sconfinano nel lusso vero, fatto di dettagli raffinati e curati negli abbinamenti cromatici/materici altri invece che sono più appariscenti e decisamente meno belli, almeno per me, come gli ‘elementi in cristallo’ per gli interni (optional a 900 euro), il tetto in cristallo che di sera si illumina di sottili filamenti che danno vita ad un gioco di luci oppure ancora la ‘Interaction bar’. Si tratta di una sottile linea sul cruscotto, di forma sfaccettata e trasparente che attraversa la plancia e prosegue sulle porte, che raccoglie numerosi comandi e fornisce informazioni mediante i suoi colori, veramente too much, al limite del pacchiano, almeno per i miei standard di lusso e buon gusto, in abbinamento agli altri due elementi sopra citati l’effetto discoteca è assicurato. Forse amo di più un lusso fatto di eleganza, di raffinata compostezza, ma un’ammiraglia da ben 162mila euro che, con gli optional, può tranquillamente superare i 200mila euro, dovrebbe avere uno stile più “composto”. Un altro dettaglio che non mi piace, poi giuro che mi spengo, è il mega doppio rene frontale che è caratterizzato da profili luminosi, veramente troppo per una top di gamma, un dettaglio che proprio stride con i bellissimi e curati fari diurni ‘Crystal iconic glow’, sviluppati in collaborazione con Swarovski, caratterizzati da 22 led e cristalli che creano uno show luminoso ad ogni accensione e spegnimento. Il cruscotto è molto ergonomico, caratterizzato da un ‘Curved’ display che nasce dalla somma di due schermi da 12,3” (dedicato alla strumentazione) e 14,9” (per l’infotainment). Il sistema ope- rativo ha raggiunto una “comodità” di utilizzo elevata ed è caratterizzato dal rotellone centrale, comandi touch, vocali e a controllo gestuale, display touch command sulle porte posteriori, un mega ‘Theatre screen’ da 31,3 pollici dedicato ai sedili posteriori, impianto hi-fi Bowers & Wilkins dotato di 36 altoparlanti (optional a 6.000 euro) e molto altro ancora. Facile personalizzare il proprio modo di utilizzo, meno abituarsi a tanta tecnologia, questo salotto viaggiante ha bisogno di un minimo di apprendistato prima di capire e scoprire le molteplici offerte tecnologiche che riserva ai suoi occupanti. Il futuro delle ammiraglie da oggi ha un nuovo faro, un nuovo punto di riferimento che anticipa le auto che verranno!

Advertisement

Andrea Ch Nier

Dal 3 al 27 Maggio 2023

Direttore Marco Armiliato | Regia Mario Martone

Dramma di ambiente storico in quattro quadri

Libretto di Luigi Illica

L’applauditissimo spettacolo che aveva aperto la Stagione 2017/2018 torna in scena con la direzione esperta di Marco Armiliato, che debutta nella buca scaligera. Il grande affresco corale di Umberto Giordano sulle speranze della Rivoluzione francese tradite dal fanatismo del Terrore trova una nuova primadonna in Sonya Yoncheva mentre nella parte del poeta condannato si alternano Yusif Eyvazov e Jonas Kaufmann. Completano il cast Ambrogio Maestri e Amartuvshin Enkhbat come Carlo Gérard.

ANDREA CHÉNIER APPUNTAMENTI

Maggio: Me3|6|11|16|24|27 h20; Do21 h14:30

ALTRI APPUNTAMENTI DI MAGGIO

Opera

+ Lucia di Lammermoor Ve2|5 h20

+ Serata William Forsythe | Prima delle Prime Lu8 18

+ Rusalka | Prima delle prime Me24 h18

This article is from: