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Il Panettone di Angelo Motta. Da Milano al Mondo intero

STORIE, MITI E LEGGENDE

IL “PANETTONE” DI ANGELO MOTTA

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A cura di PAOLO MINOTTI

Quando è nato il Panettone? Se il luogo di origine del tipico dolce natalizio, nato a Milano e consumato ormai in tutto il mondo, è certo, lo stesso non si può dire del tempo e del modo in cui esso ebbe origine. Sono fiorite infatti tante leggende: una delle più accreditate narra che questo dolce sia nato alla corte di Ludovico il Moro, signore della città alla fine del XV secolo. Durante la vigilia di Natale, il cuoco di casa Sforza dimenticò il dolce preparato con il banchetto nel forno che si carbonizzò. Lo sguattero, un certo Toni, decise così di sacrificare il panetto di lievito che aveva conservato per sé e la sua famiglia. Lo lavorò con i pochi ingredienti rimasti - farina, uova, zucchero, uvetta e canditi - fino a ottenere un impasto soffice e molto lievitato. Il risultato fu strepitoso: gli Sforza lo apprezzarono a tal punto che decisero di chiamarlo in suo onore “pan de Toni”, da cui deriverebbe il termine “panettone”. Nonostante si sia diffuso un florilegio di leggende, gli storici e gli studiosi di storia della cultura italiana sono sempre più d’accordo nel credere che il Panettone trovi la sua origine più remota nel pane, in riferimento all’usanza medievale di preparare pani più grandi e ricchi di quelli di uso quotidiano, come quelli serviti durante il “rito del ciocco”. Ogni ‘pater familias’ li tagliava e li distribuiva ai presenti nel corso della celebrazione dei quel rito, una sorta di rievocazione dell’Ultima Cena, durante il quale una fetta veniva conservata fino al Natale successivo per rappresentare il rinnovarsi dell’incarnazione, passione e morte di Gesù Cristo. Col passare dei secoli il semplice e sacro pane di Natale si è trasformato nel dolce natalizio per eccellenza che tutti conosciamo. Verso la metà dell’Ottocento cominciò a diventare un

Angelo Motta

DA MILANO AL MONDO INTERO

Il primo negozio di Angelo Motta in via della Chiusa (1919)

prodotto di pasticceria, con una confezione sempre più raffinata. A completare l’opera si cimentò Angelo Motta. Nato a Gessate nel 1890, dopo un lungo e precoce apprendistato come pasticcere, esordì nel 1919 a Milano in un modesto prestino, poi pasticceria, in Via della Chiusa, angolo la “stretta dei Vetraschi”. All’epoca il panettone era ancora basso e compatto ma Motta, riprendendo l’antico metodo della lievitazione naturale, ne rivoluzionò l’impasto e la forma inaugurando la “nuova” tradizione alto a cupola, più soffice e ricco di uvetta. Impresse una svolta nella vicenda del panettone nel contesto cittadino, determinandone la trasformazione da usanza locale a simbolo universalmente riconosciuto di strenna natalizia. Significative, in tal senso, le testimonianze della presenza del Panettone nella letteratura in dialetto milanese, volte a documentare il radicarsi della consuetudine nel tessuto sociale e il suo ingresso nel clima culturale del vivace capoluogo lombardo.

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