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Lana di miele e tutti i segreti del “filo”

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LANA DI MIELE

e tutti i segreti del “filo ”

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A cura di CARLO KAUFFMANN

Spesso giro per Milano alla scoperta di uno dei tanti angoli segreti che questa città tiene gelosamente nascosti, cose e luoghi da visitare per vedere volti diversi della città della moda e del design. Qualche giorno fa mi sono recato in Piazzale Loreto, oggi coinvolto da un importante progetto di rigenerazione urbana che trasformerà il più caotico snodo di traffico della città in una grande agorà verde. Volevo scoprire il famoso complesso residenziale progettato nel 1934/5 dal celebre architetto Giovanni Muzio, visitare l’Abbazia di Casoretto e poi la vicina Chiesa Armena. Mi sono trovato a passare da Via Ampère, quasi all’ angolo con Via Porpora e, al civico 93, mi sono imbattuto in un ’insegna fuori dal comune: “Lana di miele ” . Non ho potuto fare a meno di andare a curiosare e così ho conosciuto Lisa e Daniela, le due giovani titolari di questo locale che ha tutta l’ aria di un vero e proprio club… tra poco ne comprenderete il perchè. «Lavorare a maglia o a uncinetto, creare qualcosa con i filati, è l’ abilità di dare forma alle cose con le mani, la mente… e il cuore. Il filo (che sia di lana, di seta, di lino o di cotone) ne ha fatta tanta di strada ed è destinato ad andare lontano. La pandemia lo ha dimostrato. In un articolo pubblicato a marzo su Il Sole 24 Ore, la giornalista che lo firmava spiegava come intorno alla maglia si stesse creando un popolo di appassionati che genera libri, locali, social network, kit già pronti, filati tinti a mano, progettazione di modelli da parte di molti designer. L’ articolo citava anche una delle ultime ricerche scientifiche, che confermava i benefici che la maglia può avere per il nostro benessere fisico e mentale». Le parole di Lisa e Daniela mi hanno permesso di scoprire un mondo di appassionati del lavoro a maglia e all’ uncinetto assolutamente sconosciuto. Ho capito, anche dalle loro parole, che la pandemia ha considerevolmente accresciuto questo mondo del quale fanno parte sempre più uomini tanto che il Politecnico ha un corso di designer della lana. Ma le sorprese non finiscono: colpisce, entrando in “Lana di miele ” , la meravigliosa parete di matasse colorate e una parete ricca di libri per il lavoro a maglia e a uncinetto, c ’è un tavolone rettangolare in legno grezzo dove si può lavorare o imparare, seguendo i consigli dei volumi in bellavista. Poi una serie di tavoli più piccoli, sempre in legno grezzo dove bere un caffè o mangiare qualche piccola prelibatezza servita direttamente dal banco bar, altra sorpresa che non ti aspetti in un comune negozio di lane! Si può giocare a bridge (con una semplice richiesta qualche ora prima) si possono seguire dei corsi tenuti da esperti di questo meraviglioso mondo della lana… Vi consiglio di andare a bere un thè al “ club” di Lisa e Daniela, la sola visione della parete di matasse colorate vale la passeggiata!

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