Luglio/Agosto 2011
Reefitalia
Anno VI – n° 2
Magazine
L’editoriale ReefItalia Magazine, edizione Luglio/Agosto 2011!!! "Come, già un altro Magazine?" si chiederà la maggior parte di voi.......eh, già, il primo numero completamente gestito dal nuovo corso esce, come promesso, con cadenza bimestrale e questo soprattutto grazie, lasciatecelo dire, all'enorme lavoro di editoria svolto da un grande "nuovo acquisto" dello staff di ReefItalia, il siculo Daniele Russo aka Jackdaniel che opportunamente guidato e sostenuto (moralmente più che altro) dal resto dello staff ed in particolare dal nostro prof. Marco Colasanti aka marcola62 ha raccolto, scritto, curato la grafica ed impaginato questo numero in maniera magistrale e soprattutto mantenendo le tempistiche prefissate. Grazie Daniele, ottimo lavoro! Prima di passare ai contenuti un breve cenno a quello che sarà il futuro del nostro amato Magazine: si sta creando un gruppo di lavoro, a capo del quale ci saranno marcola62 e Jackdaniel, denominato "Team Magazine",che si occuperà della realizzazione dei prossimi numeri del giornale online che oltretutto, cambierà veste grafica, modalità di presentazione e, questo è l'obiettivo primario, si arricchirà notevolmente nei contenuti! Chi fosse interessato ad aderire al Team Magazine perché convinto di poter apportare idee, migliorie dal punto di vista grafico od editoriale oppure ritiene di potere e volere scrivere articoli può contattare Mauro con un messaggio privato o via mail scrivendo a info@reefitalia.net. Ma veniamo a ciò che viene proposto in questo numero: L'iscrizione, le prime foto, poi un lungo anno di aggiornamenti ed infine, in colpevole ritardo da parte nostra, gli agognati risultati! Stiamo parlando del ReefItalia Contest 2010 al quale è dedicato il primo articolo, scritto da Gianluca Murtas aka Luk 73 e Luca Catania aka lordlucas, di questo numero. La classifica, le foto dei vincitori, insomma un riassunto di un anno di contest raggruppato in poche pagine. Il secondo articolo è il primo nel suo genere per quanto riguarda il nostro Magazine in quanto non tratta di organismi marini. Nino Sommaripa aka nikkio ci fornisce infatti alcune nozioni sulle Caridine, i gamberetti di acqua dolce che, grazie alle loro piccole dimensioni che permettono di allevarli in acquari molto ridotti, ai loro colori ed alla loro vivacità negli ultimi tempi sono entrati prepotentemente a far parte della schiera di organismi allevati da molti acquariofili. L'articolo seguente tratta un tema che con le vacanze estive alle porte risulta essere di grandissimo interesse: il videocontrollo delle nostre vasche a distanza, gentilmente fornito da un utente del nostro forum che ha accettato di buon grado di "approfondire" l'argomento di un thread da lui aperto su ReefItalia. Salvatore Apicerni aka noddle spiega in maniera facile ed intuitiva come allestire un sistema di controllo video che ci permetta di osservare la nostra vasca stando comodamente sdraiati in spiaggia (e non solo).
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"Il picoreef dalla A alla Z" parte seconda! continua il filone di articoli dedicati alle minivasche, questa volta incentrato sui crostacei allevabili in piccoli acquari. Gianluca Murtas aka Luk73 descrive le specie più o meno facilmente reperibili sul mercato allegando stupende foto ed in fondo all'articolo potete inoltre trovare diversi link di approfondimento sulle diverse specie. Finalmente, dopo una serie interminabile di brutti ceffi l'utente del bimestre è rappresentato da una bellissima ragazza, Valentina 84 che ci racconta un pò della sua vita acquariofila e non, cane compreso! Lipoproma Carmabi, un serranide caraibico forse non conosciutissimo ma variopinto e di facile mantenimento è il nostro pesce del mese, descritto in maniera magistrale da Daniele Russo aka Jackdaniel. Continua la collaborazione con Roberto Ferri, titolare di Planctontec oltre che appassionato acquariofilo ed espertissimo consulente particolarmente preparato sulle gestioni "naturali" delle vasche reef che mette a disposizione di tutti le sue conoscenze sullo zooplancton descrivendo brevemente alcune specie di interesse acquariologico e spiegando in calce all'articolo come contattarlo se si volessero approfondire degli aspetti dello stesso. Lo ringraziamo pubblicamente per la sua grande disponibilità che denota una grande e genuina passione per questo fantastico hobby e per la sua divulgazione. Questo numero si chiude con l'oramai consueto articolo dedicato da Francesco Spampinato aka frenc99 ai neofiti e non solo. Questa volta viene affrontato in maniera semplice ma esaustiva l'argomento del movimento nelle vasche reef. Vi auguriamo come sempre buona lettura ed approfittiamo per augurare a tutti Buone Ferie, ci si rilegge a settembre!!
ReefItalia Staff
Edizione Maggio/Giugno
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Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
SOMMARIO
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1. Reefitala Contest 2010
Pag. 5
2. L’angolo del Dolce ”Le cardine”
Pag. 17
3. Videocontrollo acquario
Pag. 22
4. Picoreef parte seconda “I crostacei”
Pag. 27
5. L’utente del bimestre: Valentina84
Pag. 40
6. Liopropoma Carmabi
Pag. 43
7. Zooplancton
Pag. 47
8. Movimento nelle vasche di barriera
Pag. 57
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Reefitalia Contest 2010 Lo Staff di REEFITALIA ha organizzato il LAYOUT CONTEST 2010, un’iniziativa che ha coinvolto un considerevole numero di utenti per tutto il corso dell’anno, con aggiornamenti settimanali, foto, descrizioni meticolose delle vasche, gestioni adottate, valori….
Ogni partecipante era tenuto settimanalmente a monitorare tutti i parametri chimici della propria vasca e mensilmente doveva allegare materiale fotografico a supporto delle descrizioni date durante il mese per accertare le reali condizioni e l’andamento dell’ecosistema.
Un anno lungo ed intenso che ha visto l’evoluzione di tantissime vasche. È stato interessante vedere le fasi di crescita o le variazioni cromatiche dei coralli, chiaro indice di benessere delle vasche. I nuovi inserimenti di pennuti, le fasi evolutive riguardanti la tecnica che supporta ogni appassionato. Infatti lo scopo del Contest era quello di coinvolgere il maggior numero di Reefers e poter confrontare mese per mese le fasi evolutive e non che possono accompagnare la vita di una vasca. Molti hanno potuto scambiarsi informazioni, apprendere nuove tecniche e sperimentarne di nuove. Tutto questo al fine di arricchire il bagaglio tecnico culturale di ciascun acquariofilo.
Agli li utenti di RI è stato affidato in parte il compito di votare le vasche in gara dando loro la possibilità di poter esprimere le proprie preferenze. Un’altra parte delle votazioni è stata affidata ad una giuria esterna che vanta nomi illustri dell’acquariofilia mondiale quali A. R. Calfo e M. Belosevich i quali hanno preso parte fattivamente a questo concorso quali membri Vip della giuria, studiando, valutando e dando i loro giudizi sulle vasche in gara: la loro partecipazione per noi è stata una grande soddisfazione, così come lo è stato vedere così tanti partecipanti e così tante persone fremere per dei risultati che hanno tardato un po' ad arrivare, ma che alla fine hanno rallegrato e sorpreso parecchie persone:
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Ecco l’elenco dei tre classificati suddivisi per categoria:
CATEGORIA Big Reef 1° classificato LUCASABAO 2° classificato REEFERSOLITARIO 3° classificato ROB67
CATEGORIA Reef 1°classificato CARLO74 2°classificato SERAFINO 3° classificati PAPAU e ALFONSO (pari merito)
CATEGORIA Nano Reef 1°classificato IAPO 2°classificato JACKDANIEL 3°classificato ACE65
CATEGORIA Pico Reef 1°classificato NIGGAR 2°classificato KABALLINUS 3° classificato LUCASABAO
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CATEGORIA Big Reef 1째 classificato LUCASABAO Vasca di costruzione artigianale lunga 223cm a larghezza variabile da 100 cm a 70 cm, alta 70. Vetro frontale curvo in extrachiaro da 22mm come anche i laterali e il posteriore, fondo a doppio strato di mattonelle incrociate. Volume netto compresa sump 1600litri, partita il 20 dicembre 2008; metodo di gestione: Berlinese classico
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2° classificato REEFERSOLITARIO
Vasca Seaplast in acrilico 130 x 100 x 65h il cui volume netto, sump inclusa, è di 780 litri netti. Avviata il 18.01.2010, metodo di gestione: DSB
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3째 classificato ROB67 Vasca artigianale in vetro 15 mm extrachiaro 180-60-60, con altezza acqua cm 55, Lt. 590 lordi. In funzione da quasi 4 anni, metodo di gestione: filtro percolatore.
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CATEGORIA Reef 1°classificato CARLO74
Vasca artigianale (by Faro) 110 x 75 x 60(h), circa 495 lt lordi, vetri da 15 mm senza tiranti, frontale e laterale sx in extra chiaro; è in funzione da circa tre anni e mezzo, con una gestione Zeovit.
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2°classificato SERAFINO
Vasca in vetro aperta, con pozzetto di tracimazione nell'angolo posteriore sinistro, misura: 120 x 50 x 60h. CapacitĂ 350 L, gestione metodo Berlinese integrato con quello Xacqua sin dalla maturazione.
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3° classificati PAPAU e ALFONSO (pari merito)
Papau Vasca artigianale di dimensioni L 100 P 80 H 60 cm, spessore dei vetri 12 mm, attivata il 25 giugno 2007. CapacitĂ : 490 litri lordi. Gestione Refugium
Alfonso Vasca artigianale aperta in extrachiaro da 1 cm. misure: 80*50h*50, sump 40*50*40, gestione Berlinese.
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CATEGORIA Nano Reef 1°classificato IAPO Vasca Elos minisystem 75 lt. Misure 43Lx43Px40H con frontale in extrachiaro, è partita il 17 aprile 2009, gestione berlinese.
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2째classificato JACKDANIEL Vasca : commerciale aperta misure 65Lx38Px45H senza sump partita a giugno 2007 e traslocata a gennaio 2008, Gestione Berlinese classico
3째classificato ACE65 Vasca aperta 43x43x40 circa 75litri lordi, spessore vetri 8mm, vetro frontale in extrachiaro, gestione Berlinese puro.
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CATEGORIA Pico Reef 1째classificato NIGGAR
Vasca: Mis.28*21*30 circa 18 lt.lordi hand made inserita in una struttura in legno sempre hand made,forata alla base per lo scarico ed il carico, gestione berlinese.
2째classificato KABALLINUS Cubo WAVE 30X30X35 in funzione dal 06 marzo 2009, gestione Berlinese puro.
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3° classificato LUCASABAO Cubetto vitrea completo, misure 30x30x30, poco meno di 20 litri lordi, partito a luglio 2009, gestione DSB di 9 cm con sugarsize.
Si è chiuso così il ReefItalia Contest Latout 2010, con vincitori e vinti…per modo di dire, perché lo spirito e lo scopo della “competizione” è stato quello di riunire un gruppo di appassionati e poter scambiare informazioni, esperienze e imparare sempre più cose di questo fantastico e affascinante hobby. Non sono mancate polemiche e lamentele dovute ai ritardi che lo Staff ha subito nel rendere note le classifiche. Di questo ce ne scusiamo ancora, essendo la prima esperienza in tal senso, ci sono stati alcuni piccoli problemi che sicuramente in futuro verranno arginati prima ancora che possano manifestarsi. Possiamo affermare, visto il gran numero di partecipanti in ogni Sezione del contest, che è stato un grande successo e possiamo anticiparvi che nei programmi di RI c’è la volontà di riproporre il Contest, sicuramente migliorato nel regolamento e anche in alcuni aspetti tecnici cosicché si possa rendere questa manifestazione ancora più piacevole.
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Le Crystal......... racconto di una esperienza....
Gamberetti decorativi e non solo..
di piante, fitti prati lussureggianti di vari muschi acquatici,
Non è un caso il fatto che stia
fino ad allora utilizzati con l’unico scopo di fornire riparo
scrivendo di acqua dolce e di uno dei
per gli avannotti, il tutto racchiuso in un disegno chiamato
suoi abitanti più apprezzati negli ultimi
Layout.
tempi dagli hobbisti di tutto il mondo..
Ma con le piante vennero fuori come sempre i problemi
La storia comincia dai primi anni ‘90.
algali e Amano San diede i suoi consigli sul come risolverli,
Già da qualche anno allevavo pesci di
tra i vari metodi naturali citò per la prima volta per noi
acqua
farli
occidentali il nome di un gamberetto che amava
riprodurre e avere informazioni utili per
consumare le alghe infestanti dei nostri acquari: la
gli acquariofili di quei tempi; venni a
Caridina japonica.
dolce
conoscenza
allo
delle
Takashi
Amano,
naturali
il
ambienti
cui
scopo
vasche
del
splendidi
scopo
esterni
di
scenari
era
pieni
Sig.
ricreare
di
vita
e
soprattutto piante. Erano gli acquari Zen che cominciavano a prendere piede anche qui in Italia. Era il 1994 a Napoli. La mia passione per il Giappone ed in genere per la cultura orientale, in particolare quella di Cina e Corea, mi fece
accostare
a
questo
mondo
meraviglioso con le sue affascinanti visioni
fino
ad
allora
ammirate
semplicemente su fotografie ed in un prezioso libro gentilmente regalatomi da
un
acquariofilo
barese..
Cominciai quindi ad allestire le mie prime vasche Zen giapponese: ricche
La Caridina japonica è un gamberetto proveniente dall’Asia, di tenue colorazione, quasi del tutto trasparente e con una serie di puntini lungo la parte inferiore del corpo, di grande utilità dicevo per la lotta contro le alghe infestanti e in particolare quelle filamentose. Talvolta capitava che tra gli arrivi di quei tempi, pescati naturalmente, ci fossero dei soggetti con una colorazione diversa, di cui alcune specie nuove per noi: dotati di un rostro lunghissimo, di sfumature blu, rosse, addirittura alcuni talmente piccoli da venire battezzati ”shrimp bee”
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popoli anglosassoni
come
dai
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popoli anglosassoni perché somiglianti a delle piccole api. Volevo avere maggiori informazioni su questi piccoli esseri, ma purtroppo le notizie dell’epoca erano scarsissime, io non possedevo ancora un computer ed Internet per me era una fantasia lontana; decisi quindi di rivolgermi ad un mio carissimo amico, Antonio Piccolo, grande
appassionato di gamberetti e pesci in
genere, nonché ottimo fotografo naturalista. Fu proprio lui a darmi le prime nozioni. Passarono gli anni, l’acquario d’acqua dolce mi rimaneva sempre nel cuore ma le mie attenzioni e curiosità si spostarono
verso
l’acquariologia
marina. Accantonando per qualche tempo il mio studio sulle Caridine, tale passione ritornò prepotentemente circa un anno fa, per
cui
mi
decisi
a
riprendere in mano le mie ricerche sulle Caridine
ed
i
loro
conspecifici.
Allestii una vaschetta commerciale da 25 litri e a dispetto dei materiali usati dai vari allevatori ed hobbisti decisi di sperimentare come fondo un terriccio allofano della Elos e per filtraggio un filtro a zainetto contenente lana di perlon con zeolite e carbone. Scelsi per ricominciare i gamberetti della specie eteropoda
tra
cui
le
varietà
più
rinomate, le Cherry e le Sakura ( sono Cherry il cui colore viene forzato con una
alimentazione
a
betacarotenoidi). Ero a
base
di
conoscenza
della loro prolificità ma non avrei mai immaginato si riproducessero con tale frequenza..In
brevissimo
tempo
la
vaschetta venne letteralmente invasa da piccoli gamberetti, molti dei quali di un
rosso
intenso
ed
altri
quasi
trasparenti. Era il momento di dedicare loro una vasca più capiente ed idonea alle loro esigenze. Ne regalai parecchi, alcuni amici come Sabbia, Strano, BIMBO, Ippocampus, Gaer16, Pocho82 e tanti altri, che come me stanno avendo ancora riproduzioni di questi gamberetti. Arrivò il momento di fare il grande passo: volevo riuscire ad avere una varietà specifica, la Crystal, e tentarne la riproduzione..Le Neocaridina cantonensis, bellissimi animaletti dalle varietà di colore ottenute dall’uomo con colorazioni nette ed evidenti di bianco, rosso o nero, partendo dai soggetti ancestrali di colorazione marroncina tendente al rossastro. Questi gamberetti sono un po’ più dgen Pagina 18
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delicati delle cherry e richiedono valori stabili tendenti al tenero con un Ph di 7,20, un kh tra 0 e 4 e temperature più basse, circa 22/24 gradi; una ambientazione ricca di muschi; quasi assenza di piante in modo da evitare a priori di usare fertilizzanti che potrebbero
essere
nocivi
per
questi animali. Mi procurai quindi alcuni
soggetti
prelevati
da
allevamenti italiani, tedeschi e olandesi
di
svariati
gradi
selezione; non dovetti attendere molto
per
avere
soddisfazioni
le
prime
da
questi
gamberetti , rimasi quasi senza fiato quando dopo poco tempo mi
accorsi
erano
dei
primi
bellissimi,
piccoli,
circa
una
ventina e quasi tutti di varietà Red Crystal: il cuore prese a battermi
talmente
forte
per
l’emozione che stavo provando, erano anni che non provavo una gioia simile. Erano di grado alto , alcune grado SS Tiger Toot, SV band, SS Hinomaru e SS+ doppio Hinomaru.. Le riproduzioni si susseguivano ripetutamente, questi gamberetti se
mantenuti
adeguata
in
maniera
partoriscono
ogni
20/30 giorni dalle 20 alle 40 larve. Dalle
riproduzioni
successive
ottenni alcune Mosura, la mia preferita, alcune di grado SSSS withe e orange snow e tra le ultime
alcuni
soggetti
TB,
la
colorazione dei piccoli è quasi impeccabile, il bianco luminoso e il rosso che rispecchia il cristallo amato dagli asiatici.. Pagina 19
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cominciano a decomporsi . Molto utili
Come alimentare i nostri gamberetti Anche
se
esistono
vari
marchi
specializzati nella alimentazione dei gamberi e la maggior parte sono giapponesi ( ovviamente), ho scelto (e con me hanno accettato gli amici con cui sto convivendo tante emozioni) di non usare questi marchi blasonati ma puntare su prodotti reperibili facilmente in commercio di marchi più conosciuti quali Tetra, Sera, Zoomed con ottimi risultati. Compresse per pesci da fondo rigide o morbide, fiocchi a base di carotenoidi,
micropellet,
granuli
e
alimenti per avannotti in polvere ricchi di
uova
e
vegetali.
Zeoliti
per
il
contenimento dell’ammoniaca ( questi animaletti hanno necessità di mangiare continuamente e la zeolite garantisce la
assimilazione
rilasciata
dai
dell’ammoniaca mangimi),
serve
dell’argilla per garantire la presenza di
sono le foglie di Catappa (Mandorlo indiano) o i tronchetti di Catappa che rilasciando
acidi
garantiscono
la
umici salute
e
tannini
dei
nostri
amichetti; sceglieremo le foglie non troppo
grandi
per
avere
maggior
quantità di principio attivo, anche i piselli decorticati vanno bene ma pur sempre sbollentati. Ottime sono le foglie fresche o secche di Ortica, ricche di potassio e Sali minerali, buone per la colorazione brillante del bianco così come le foglie di Gelso, usate da sempre in Asia e non, per ottenere la seta dei bachi più bianca possibile.. saranno utili somministrazioni di prodotti vitaminici per acquario, amminoacidi per garantire la salubrità dell’acqua; aggiungeremo regolarmente attivatori batterici in polvere o liquidi, preferendo quelli in polvere, molto utili per le larve.
metalli come l’alluminio e ho trovato un great per colombi che ha sostituito egregiamente quello che vendono di produzione giapponese. Il calcio è fondamentale per l’inspessimento del carapace ed in questo caso mi è tornato utile quello in polvere per tartarughine,
per
la
muta
hanno
bisogno di iodio e questo elemento possiamo
ottenerlo
con
la
somministrazione alghe secche Nori o similari, molti sono i vegetali ben accetti dalle
Neocaridine
e
li
troviamo
facilmente nel frigorifero di casa come zucchine, fagiolini, carote sbollentate, ben accette saranno
le
foglie
di
Faggio, Acero ( tridente, desosho etc.) Pistacchio
cinese
o
coreano,
Castagno, che mangeranno appena
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Manutenzione…… Le Neocaridine staranno bene se osserviamo un regolare cambio di acqua settimanalmente con l’aggiunta di batteri ed enzimi, i valori dovranno essere identici a quelli della vasca.
Conclusioni.. Questo mio sunto è parte delle esperienze che sto accumulando con l’allevamento delle Neocaridine che man mano spero aumenteranno. Ho volutamente tralasciato di fare schede tecniche per invogliarVi ad andare su siti che parlano nello specifico dei gamberetti, là dove ho cominciato a saperne di più e grazie ai quali continuo ad accumulare informazioni. Ringrazio Reefitalia per avermi dato la possibilità di provare ad avvicinarvi al mondo delle Caridine scrivendo sul nostro Magazine.
Un grazie a tutti e buon divertimento Nino Sommaripa aka Nikkio
Di seguito alcuni Link dove poter viaggiare e conoscere i vari gradi di selezione dei nostri gamberetti…
http://www.caridine.it/forum/ucp.php?mode=register http://www.caridine.it/index.php?opt...=95&Itemid=108 http://www.shrimpsofsulawesi.info/ http://www.microsofttranslator.com/B...hp%3fstart%3d5 http://www.microsofttranslator.com/B...p%3Fsid%3D2215 http://www.oceanproaquatics.com/shop...d=527&catId=27
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Videocontrollo Acquario Sono un acquariofilo marino da poco più di 2 anni, la mia prima vasca era da 100 litri. Tra molteplici vicissitudini (vasca rotta con annesso allagamento di casa) sono arrivato alla mia attuale vasca che è 240 litri lordi. Comunque fin dal primi mesi di questa splendida passione, ho scoperto cos’è la paura che qualcosa vada storto. Durante l’anno mi capita di allontanarmi da casa per vari giorni e ogni volta gli stessi patemi d’animo “se qualcosa va storto all’acquario mentre non ci sono, che succede trovo tutto morto e distrutto? Come faccio a sapere cosa sta accadendo????”. In pratica, ogni viaggio o breve weekend fuori porta è uno stress più che un momento di relax, sia per me che per i vicini ed i parenti a cui chiedo di andare a controllare tutti i giorni se c’è corrente, il livello dell’acqua, se le luci si accendono o qualsiasi altra cosa possa andare storta. Cercando qua e là ho trovato dei sistemi di allarme che avvertono in caso di guasti o malfunzionamenti, ma sono molto fuori dal budget presente o futuro. Un amico, Federico, anche lui membro della nostra community, per farmi vedere com’era il pico che stava allestendo, mi ha dato l’idea. Infatti, aveva messo in streaming il suo acquario. L’ho fatto venire a casa per fargli vedere la mia vaschetta di persona e ne ho approfittato per farmi spiegare come fare, praticamente a costo zero, al massimo una ventina di euro per una webcam decente. In breve, ho trasformato la sua idea di mostrare l’acquario online in un sistema di videocontrollo. Basta preamboli. Cosa occorre? Una linea internet ADSL ma va anche bene la linea UMTS O HSDPA dei telefonini Una webcam Un pc o notebook. Per farvi capire che funziona con un hardware veramente economico, vi dico che io ho un portatile di vecchia generazione con Windows Xp ed una webcam usb Logitech. Iniziamo. Per prima cosa installiamo la webcam sul pc o portatile, sempre che il vostro portatile non l’abbia già installata. In questo caso il prossimo capoverso è inutile. L’installazione di una webcam, cambia in base al modello, ma di solito basta inserire il cd che esce nella confezione della webcam e collegare la stessa al pc: a quel punto l’installazione partirà in automatico e dopo pochi minuti la webcam sarà disponibile. Per chi avesse un sistema operativo più moderno (VISTA o SEVEN), la cosa è ancora più semplice perché fa tutto il sistema operativo, ma io vi consiglio comunque di installare il
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software della webcam, atteso che lo stesso serve a settare luminosità, contrasto, qualità dell’immagine, ecc.. Dopo aver installato la webcam, passiamo a come mettere online il nostro acquario. I siti che permettono lo streaming live (per chi è inesperto sono quei siti che trasmettono filmati in tempo reale) sono molteplici, ma per lo più tutti a pagamento. Federico, ha trovato un sito che permette lo streaming video gratuitamente http://www.ustream.tv/
A questo punto ci
si
registra
cliccando “Sign
su
Up”
e
compilando
il
form.
Al termine della registrazione vi arriverà un mail che vi comunica tutti i vostri dati (username, password e link per arrivare alla propria pagina). A questo punto siete nella vostra pagina. Per creare il vostro nuovo canale a sinistra troverete il link “create a channel”: cliccateci sopra come indicato dalla freccia in basso.
A
questo
punto
vi
si
aprirà questa maschera cui
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in
vi
viene
chiesto
che
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nome dare al canale, che per me è stato “salvo-natalie-tank” (fate attenzione visto che il sistema controllerà che il nome non esista già, in questo caso vi chiederà di inserire un nome diverso). Dopo aver inserito il nome, basta cliccare per “Create” per entrare nella pagina che vi chiederà la categoria del canale “choose a category”, potete scegliere quello che volete ma credo che “animals” sia il più appropriato e altre informazioni, quali un’immagine e una descrizione, compilate queste informazioni, A puro titolo di esempio riporto ciò che ho inserito io con le indicazioni di dove cliccare.
Nome del Canale (già inserito in precedenza) Categoria Frase da inserire in internet per fare in modo che la vostra vasca sia rintracciabile in internet
basta salvare le modifiche “Save”
A questo punto non ci resta che avviare la trasmissione. Una volta creato il canale, che non sarebbe altro che tutti i passi precedenti che non si ripeteranno
più,
dobbiamo avviare
lo
streaming,
che
avviene cliccano in alto a destra su “Go
Live!”
e
scegliendo quale canale far partire cliccando su “Broadcast”.
Fatto questo, vi verrà chiesto di consentire alle impostazioni di adobe flash player di consentire all’accesso alla vostra webcam. Cliccano su consenti, sarete sulla vostro pannello di controllo del filmato che tra poco pubblicherete.
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Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
In breve
in
una
finestra a sinistra, vedrete il filmato di quello
che
la
webcam registra. Considerate che in questo
momento
la
webcam
cattura,
ma
non
siete ancora live. Bisogna
cliccare
espressamente “Start per
su
Broadcast” avviare
lo
streaming. Volendo avete finito, cliccate su “Start Broadcast” e siete online, fino a quando non cliccate su “Stop Broadcast”. Personalmente vi consiglio di controllare un paio di cose prima di premere l’agognato “start”. In particolare, vi consiglio di spegnere l’audio in modo che se siete in casa non si senta quello che dite ed i pacchetti
da
spedire
via
internet
risultino più leggeri, ma soprattutto di regolare la qualità del filmato in base al tipo
di
connessione
che
avete,
considerando che più la qualità è alta più il tutto diventa “pesante” da inviare in internet e si corre il rischio che lo stesso si veda a scatti. A questo punto la vostra vasca è online è visibile a tutti quelli che la vorranno vedere. Qualche consiglio… La prima cosa è che non dovete mai chiudere la finestra di sopra, altrimenti lo streaming si blocca, ma, fortunatamente, la trasmissione continua e funziona anche se il pc va in standby, quindi vi consiglio, al fine di non stressare troppo il vostro computer di impostare le opzioni di gestione batteria in modo che dopo pochi minuti il computer vada in standby, ma attenzione che nelle opzioni si indicato il pc non si spenga mai.
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Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
Inoltre, per quanto riguarda la privacy, è importante che sappiate che in queste condizioni tutti possono vedere il vostro acquario, ma se invece volete impedire agli altri di
sbirciare
e
volete
trasformare il tutto in un mero
sistema
telecontrollo,
di
esiste
una
opzione che permette di vedere
solo
a
voi
di
interessati
a
guardare. Se
siete
tutelare la vostra privacy, dalla pagina di gestione dell’account, che è quella che vi si apre dopo aver inserito username e password, cliccate prima su “Manage My Channel” , quindi su “Advanced Setting”.
A questo punto la prima richiesta che troverete sarà “Make your channel private”: attivando il flag a sinistra, renderete lo streaming del vostro acquario un sistema di telecontrollo dello stesso, senza che gli altri vi possano accedere; infatti, l’unico modo per poterlo vedere sarà entrare nel proprio account e cliccare su “Go to Channel” per vedere quanto la webcam sta catturando. Da ultimo, sto cercando di capire come ottenere lo stessa tipologia di trasmissione senza dover tenere un pc acceso e collegato alla webcam, ma con delle tipologie specifiche di webcam che funzioni senza pc. Appena trovo un modo economico ve lo faccio sapere.
Ciao a tutti da Noddle (Salvatore Apicerni).
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Picoreef dalla A allo Zoanthus…… Capitolo due : I crostacei Nel primo capitolo uscito nel Magazine
Endemico di tutto l’Indopacifico dal
maggio/giugno
in
Sud Africa all’Indonesia è detto anche
esame i pesci che possono essere
gambero ballerino per via del suo
ospitati nei nano e pico reef. In questo
particolare modo di muoversi che
capitolo invece andremo a vedere
ricorda un balletto. il Rhynchocinetes
quali
e
durbanensis
granchi, possiamo inserire in questi mini
abbastanza
ecosistemi. Cercheremo di capire quali
negozi. Raggiunge un taglia massima
sono le specie maggiormente allevate
di 4cm circa. Ci sono moltissime specie
e di facile reperimento, le loro abitudini,
similari
studieremo il loro comportamento, le
normalmente più rari da trovare in
loro affascinanti relazioni sociali che in
commercio.
una mini vasca sono messe senza
R.uritai, R.brucei, R.kuiteri tutti con una
dubbio in primo piano. Cominciamo
taglia compresa tra 4 e i 5 cm. i
con le specie più facili da trovare in
gamberetti del genere Rhynchocinetes
commercio
i
vivono in grandi gruppi, durante il
rhynchocinetes, gli Hymenocera, i Thor
giorno tendono a stare nascosti tra gli
Amboinensis,
famosi
anfratti della scogliera per poi uscire
gamberi pistolero del genere Alpheus
alla ricerca di cibo durante le ore di
fino ad arrivare a specie un po’ più
buio. È una specie molto territoriale, i
difficili da trovare nelle vasche dei
maschi in genere sono più grandi delle
negozianti. Cominciamo a vederli da
femmine e le che le sono più lunghe. È
vicino analizzandone gli aspetti e le
meglio tenere questi gamberetti in
caratteristiche più importanti.
coppia se non addirittura un piccolo
crostacei,
abbiamo
tra
come
preso
gamberetti
ad
esempio
Periclimenes,
i
per
è facile
stile
un da
di
gambero reperire
vita
e
Ricordiamo
nei
forma, R.typus,
harem costituito da un maschio e due Iniziamo a col parlare di uno dei
femmine. Hanno la fama di attaccare
gamberetti più conosciuti e facili da
invertebrati sessili come corallimorfari
mantenere
ed acropore ma pare che questo
in
un
mini
Rhynchocinetes durbanensis
reef,
il
avvenga
quando
c’è
una
grave
insufficienza alimentare. Questo è un problema facilmente arginabile infatti accettano qualsiasi tipo di mangime gli venga loro offerto.
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Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
Un
altro
ospite
tanto
affascinante
genere asteria (tra le più diffuse negli
quanto particolare da allevare in un
acquari in quanto arrivano ospiti delle
nano reef è sicuramente il bellissimo
rocce vive nonché molto prolifiche).È
Hymenocera picta
ovvio che saranno incompatibili stelle ornamentali dei vari generi fromia, linkhia ecc. in quanto il loro destino sarebbe
già
segnato.
dell’Indopacific,
dall’Africa
Originario orientale
all’Indonesia ma anche Australia e Hawaii,
H.picata
o
elegans
viene
offerto con una certa regolarità in commercio. È una specie facilmente mantenibile in una nano vasca in quanto molto territoriale e quindi il suo raggio d’azione è limitato ad una Gli splendidi colori, bianco maculato
brevissima distanza dalla propria tana.
blu per Hymenocera picta e bianco con
disegno
Hymenocera
maculato elegans,
rosso
per
Un simpatico ospite per le nostre mini
fanno
del
vasche
gambero arlecchino uno dei crostacei
è
senza
dubbio
il
Thor
Amboinensis
ornamentali più belli e affascinanti che si possano trovare in commercio. Il gambero arlecchino deve il suo nome proprio
al
particolare
e
vistoso
contrasto cromatico che difficilmente è riscontrabile in altre specie. Il sesso è facilmente distinguibile in quanto la femmina è decisamente più grande del maschio, circa 6cm contro i 4cm del maschio. Un’altra
particolarità
gambero alimentare.
è
la Esso
sua infatti
di
questo
Proveniente
dalle
acque
abitudine
Indopacifico
si
Nuova Guinea, Australia compresa la
nutre
occidentale,
dall’
esclusivamente di echinodermi, è uno
Grande
specialista nutrizionale. Se desideriamo
Amboinensis è un piccolo gamberetto
allevarlo dobbiamo essere certi che i
conosciuto per il suo caratteristico
nostri
modo
mini
reef
abbiano
una
abbondante popolazione di stelle del
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Barriera
Papua
di
spostarsi.
Corallina,
Fa
Thor
ondulare
l’addome come se volesse mettersi in
Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
bella
mostra
assumendo
atteggiamento questa
da
sua
vero
divo!
peculiarità
ribattezzato
dagli
un Per
è
stato
allevatori
“sexy
shrimp” ovvero gambero sexy. Non più lungo
di
2cm
questo
simpatico
gamberetto è un ospite ideale nei pico reef.
Ama
stare
spostandosi
sui
in
piccoli
coralli
del
gruppi genere
euphyllia ma anche su anemoni del genere Heteractis. Spesso capita che
Periclimenes Brevicarpalis
giunga nelle nostre vasche trovandosi nascosto
tra
i
tentacoli
di
questi
animali. È un predatore carnivoro, si nutre di tutto quello che riesce a reperire dal suo corallo ospite. Volendo lo si può nutrire in maniera mirata sevendosi di una pipetta con mangimi congelati
puchè
di
modeste
famiglia,
Palaemonidae
dimensioni. Alla
stessa
appartengono i gamberetti del genere Periclimenes e Urocaridella
Questa abbondanza deriva dal fatto che
la
maggior
parte
di
questi
crostacei vive come commensale con coralli o anemoni ospiti alla cui livrea si sono adattati perfettamente. I gamberi del genere Palaemon vivono in diversi habitat costieri: Urocaridella antonbrunii vive in gruppi all’interno di anfratti e caverne, le diverse specie di Periclimenes passano quasi esclusivamente la loro esistenza sfruttando il loro rapporto simbiotico commensale del proprio ospite, in genere invertebrati sessili come coralli duri
o
anemoni
con
un
marcato
adattamento cromatico Spesso accade che lo stretto rapporto che lega il gambero al suo ospite crei qualche problema a quest’ultimo. È possibile, in acquario, assistere ad un leggero sbiancamento di alcune zone dovuto al continuo stazionamento del Periclimenes Brevicarpalis
gambero
in
determinati
punti.
Normalmente questo non crea danni I gamberetti della famiglia Palaemonidae sono molto vari, si contano circa 200 specie diverse e ricchi di varietà cromatiche.
irrecuperabili all’animale ospite. Per ottenere il meglio dall’allevamento di questi simpatici gamberetti è buona norma informarsi al meglio circa il loro ospite commensale al fine di offrire le
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migliori condizioni di vita. Il genere
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Palaemon
sono
diffusi
nell’acque
Urocaridella sp.
Urocaridella antonbruunii
ospite commensale al fine di offrire le migliori condizioni di vita. Il genere Palaemon sono diffusi nell’acque dell’Indopacifico e in tutti i reef tropicali. L’alimentazione è relativamente semplice in quanto si tratta di piccoli predatori onnivori. Quindi andranno benissimo mangimi specifici ma anche artemie congelate e mysis Un altro genere di gamberetto molto
Poiché il dimorfismo sessuale non è
ambito dagli acquariofili appassionati è
accentuato è consigliabile prendere
sicuramente lo Stenopus
due esemplari di diversa grandezza possibilmente
già
conviventi
vasca del negoziante.
nella
I colori che
caratterizzano maggiormente questa specie sono il rosso e il bianco, alcune specie hanno anche il giallo come colore
caratteristico……..
Dobbiamo
precisare che stenopus hispidus è la varietà più diffusa presso i negozi ma mal si adatta ai nostri mini acquari in quanto cresce notevolmente rispetto Stenopus Zanzibaricus Questi
gamberi
hanno
ad altre specie come S. zanzibaricus, S. come
cyanoscelis, S.tenuirostris, , S.pyrsonotus,
caratteristica principale le lunghe che usano per difendere il proprio territorio dando vita a vere e proprie azzuffate che spesso finiscono con la morte di uno dei duellanti. Considerando che in natura
questi
gamberi
vivono in
coppia sarebbe opportuno allevarli come tali anche nei nostri nano reef ma attenzione! Dobbiamo essere certi che i due esemplari siano realmente una coppia altrimenti due individui dello stesso sesso non si potrebbero tollerare.
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Stenopus cyanoscelis Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
S.earlei tutti di taglia compresa tra i 2 e i 4cm e di provenienza Indopacifica tropicale,
Indonesia
e
Hawaii
ma
purtoppo assai rare da trovare in commercio se non occasionalmente. Lo stenopus svolge una vera e propria attività di spazzino, si nutre di avanzi dei pesci e non disdegna alcun tipo di mangime offerto. Stenopus tenuirostris Conosciuti per la loro propensione alla balistica, i gamberi del genere Alpheus), meglio noti come gambero pistolero, possono rappresentare una grande attrattiva in un nanoreef. Questi simpatici gamberi originari del Pacifico occidentale, Indo Pacifico tropicale ma anche dell’Oceano Indiano, ben si adattano alla vita in un nanoreef.
La loro relazione commensale con i loro ghiozzi simbiotici del genere Stonogobiops è uno spettacolo affascinante e gratificante nello stesso tempo. Il gambero passa il suo tempo a scavare lunghe gallerie nella sabbia al fine di creare vie di fuga per se stesso e per il suo ospite che ripaga questi servigi facendo la guardia alla tana e avvertendo il proprio commensale in caso di pericolo. La loro principale caratteristica è una delle chele, indifferentemente destra o sinistra, che usano per difesa o addirittura per cacciare. Essa infatti è molto più grossa rispetto all’altra e mediante una rapida chiusura (meno di un millesimo di secondo) riescono a produrre una piccola bolla di cavitazione. Tale bolla è composta da micro bollicine di gas espanso che poi collassa formando il tipico sparo che a noi risulta udibile in quanto sprigiona una potenza in decibel pari a 220 ad un metro di distanza. Durante questa fase si generano delle vere e proprie forze fisiche cha danno luogo ad un fenomeno di luminescenza pari a 5000°K(non visibile all’occhio umano). Tutto ciò genera un’onda d’urto che in alcuni casi impaurisce l’eventuale predatore ma in altri stordisce la preda che successivamente viene trascinata nella tana. L’alimentazione in acquario risulta semplice in quanto, pur trattandosi di un piccolo predatore, accetta qualsiasi tipo di mangime secco o congelato.
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Un
vero
gioiello
per
un
nanoreef
Vive
abitualmente
sulle
braccia
originario dell’Indo Pacificotropicale è il
piumose dei crinoidi dove si cibano di
gamberetto
Gnathophyllum
piccole particelle e detriti che il loro
americanum si tratta di un minuscolo
ospite riesce a catturare. In acquario è
gamberetto
e
possibile alimentarlo con artemia o
affusolato di circa 2cm di lunghezza
mini krill tritati finissimi. È possibile
per la maggior parte sconosciuto in
allevarne anche un piccolo gruppetto
quanto poco commercializzato ma
a patto che non vi siano gamberi più
che può, qualora si avesse la fortuna di
grandi o gamberi che potrebbero
trovarlo,
addirittura mangiala. Difficile reperirlo
ape dal
corpo
arricchire
la
tozzo
nostra
nano
vasca.
a causa della scarsa richiesta. Non possiamo concludere
questo
capitolo dedicato ai crostacei del nanoreef senza menzionare alcune varietà di granchi come quelle del genere Neopetrolisthes
Relativamente facile da mantenersi può alimentare con artemie e mysis. Unica controindicazione è la sua dieta in natura che è basata su peduncoli di echinodermi e ricci. Una piccola aragostella nel proprio nanoreef sarebbe una vera e propria perla.
Allogalathea
elegansè
una
E Petrolisthes che ben si adattano alle mini vasche.
minuscola aragosta originaria dell’Indo Pacifico tropicale che misura 1 solo centimetro di lunghezza escluse le chele
Sono meglio
piccoli
granchietti
conosciuti
come
simbiotici granchi
porcellana per via della livrea che li caratterizza.
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Essi infatti giungono nelle nostre vasche
Svolge
nascosti tra i rami di acropora ma
spazzino, si nutre infatti di piccole
spesso anche tra i tentacoli di anemoni
particelle di cibo che trova sul fondo,
o coarllimorfari. Va da se che il miglior
tra le rocce dove rimane nascosto per
grado
ottiene
gran parte del tempo. Si può nutrire
animale
anche con artemie e mysis tritati fini.
simbionte. Endemici del Mar Rosso,
Una particolarità in natura è il suo
Indo Pacifico occidentale e isole di
rapporto con le attinie. Esse infatti si
Capo Verde sono quasi tutti grandi
attaccano alle chele del granchio,
circa 2/3cm e si cibano di particelle in
probabilmente si tratta di una simbiosi
sospensione
opportunistica di commensalismo, ma
di
fornendo
allevamento loro
il
si
proprio
che
setacciano
una
il
minuziosa
piccolo
attività
crostaceo
di
dall’acqua. Sono quindi degli ottimi
che
sfrutta
filtratori.
agitandole quando si sente in pericolo come fosse un pugile
Un altro interessante granchietto dai colori
affascinanti
e
di
facile
reperimento è Lybia tessellata Questo minuscolo
crostaceo
10/15mm
è
originario
Marshall,
dell’Ocean
misura
circa
delle
Isole
Indiano
e
dell’Oceano Pacifico.
Termina qui il secondo appuntamento con gli ospiti dei nano e pico reef. Nel prossimo capitolo approfondiremo il tema coralli. Cercheremo di capire quali sono i più adatti, quali esigenze hanno e come disporli per poter creare un piccolo angolo di reef a casa nostra.
Un saluto e un ringraziamento a ReefItalia Gian Luca Murtas aka Luk73
Per saperne di più Alpheus Randalli Rhynchocinetes durbanensis Periclimenes brevicarpalis Stenopus zanibaricus Allogalathea elegans Lybia tessellata
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Hymenocera picta (elegans) Thor Amboinensis Urocaridella antonbruunii Gnatophyllum americanum Neopetrolisthes ohshimai Paguristes cadenati
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Alpheus Randalli Taglia: 3-4cm Provenienza: Pacifico occidentale Cosa mangia: trattasi di un detritivoro ma è possibile alimentarlo direttamente tramite mangimi appositi oppure congelati come artemia o mysis Prezzo: prezzo medio per un crostaceo tropicale Reperibilità: abbastanza reperibile nelle vasche dei negozianti Compatibilità: non da fastidio ad alcun altro invertebrato sessile e non. Da ricordare la propensione a scavare lunghe gallerie Quanti esemplari: una coppia sarebbe l’ideale Riproduzione: possibile anche in acquario
Hymenocera picta (elegans) Taglia: le femmine 6cm i maschi di norma più piccoli, circa 4cm Provenienza: Indo Pacifico tropicale Cosa mangia: predatore specialista nutrizionale. Si nutre esclusivamente di stelle marine vive Prezzo: medio per un gamberetto Reperibilità: abbastanza facile da trovare presso le vasche dei negzianti Compatibilità: non reca alcun fastidio agli altri invertebrati sessili e non. Quanti esemplari: una coppia è l’ideale Riproduzione: possibile anche in acquario
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Rhynchocinetes durbanensis Taglia: circa 4cm Provenienza: Oceano Indiano e pacifico occidentale Cosa mangia: predatore carnivoro; in vasca accetta cibo congelato e non di origine animale. In natura si ciba di polipi di coralli e piccoli animali che riesce a catturare. Prezzo: abbastanza economico Reperibilità: facilmente reperibile presso i negozianti Compatibilità: potrebbe danneggiare coralli molli e duri Quanti esemplari: meglio un maschio e una femmina oppure un piccolo harem per evitare dispute tra maschi territoriali. Riproduzione: Possibile anche in acquario
Thor Amboinensis Taglia: 2cm circa Provenienza: tutti i mari tropicali Cosa mangia: carnivoro detritivoro può essere alimentato direttamente con artemia e myisis tritato fine Prezzo: dipende dalla taglia. Mediamente costoso Reperibilità: facilmente reperibile presso i negozianti Compatibilità: se tenuto in un nano reef non ha problemi di ambientamento Quanti esemplari: meglio tenerlo in gruppo Riproduzione: possibile anche in acquario
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Periclimenes brevicarpalis Taglia: le femmine crescono poco di più dei maschi. circa 3cm Provenienza: Indo Pacifico tropicale Cosa mangia: si nutre di piccole particelle presenti in sospensione. È un detritivoro ma può essere alimentato direttamente con cyclops o mangimi similari Prezzo: poco costoso
Reperibilità: relativamente facile da trovare in commercio Compatibilità: non reca danno a nessun tipo di invertebrato Quanti esemplari: una coppia sarebbe l’ideale Riproduzione: possibile anche in acquario
Urocaridella antonbruunii Taglia: 3-4cm al massimo Provenienza: Indo Pacifico tropicale Cosa mangia: uno dei tanti gamberetti pulitori. Abituato a nutrirsi di residui di cibo o parassiti dei pesci più grossi, è possibile alimentarlo con artemia o mysis tritato fine Prezzo: mediamente costoso Reperibilità: non sempre disponibile nelle vasche dei negozianti Compatibilità: non crea problemi a nessun invertebrato, sessile e non. Quanti esemplari: in coppia o in piccoli gruppi Riproduzione: possibile anche se scarsamente documentata
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Stenopus zanibaricus Taglia: 3cm Provenienza: Indo Pacifico tropicale Cosa mangia: onnivoro, può diventare predatore nei confronti di piccoli gobidi dormienti. Prezzo: Abbastanza costoso Reperibilità: Difficile da trovare Compatibilità: Non danneggia altri invertebrati Quanti esemplari: meglio uno o una coppia confermata Riproduzione: relativamente facile anche in acquario
Gnatophyllum americanum Taglia: 2cm al massimo Provenienza: comune in tutti i mari tropicali Cosa mangia: è uno specialista nutrizionale, tende a pizzicare i peduncoli di stelle e ricci marini. In vasca lo so può alimentare con artemia e mysis finemente tritato. Prezzo: Abbastanza costoso Reperibilità: non facile da trovare Compatibilità: non tenetelo con echinodermi o ricci Quanti esemplari: una coppia è l’ideale Riproduzione: è possibile anche in acquario
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Allogalathea elegans Taglia: 1 solo cm escluse le chele Provenienza: Indo Pacifico tropicale Cosa mangia: in natura si cibano di detriti che trovano sulle braccia piumose del proprio ospite crinoide. In acquario è possibile nutrirli con artemia e mysis tritato finissimo Prezzo: relativamente poco costoso Reperibilità: quasi impossibile da trovare Compatibilità: non danneggia nessun tipo di invertebrato, compreso il proprio ospite. Quanti esemplari: uno solo o una coppi a seconda della grandezza del pico reef Riproduzione: a causa della sua scarsa reperibilità, non è mai stata descritta la riproduzione ma non è escluso che essa avvenga qualora ci fossero le caratteristiche fisiche dell’acqua idonee
Neopetrolisthes ohshimai Taglia: 2-3cm Provenienza: Indo Pacifico tropicale Cosa mangia: filtra microparticelle in sospensione Prezzo: moderatamente costoso
Reperibilità: non sempre disponibile Compatibilità: non disturba altri invertebrati. Si può definire un Reef-safe Quanti esemplari: i possono tenere senza problemi più esemplari qualora la vasca che li ospita sia compatibile Riproduzione: non è stata mai descritta ma non si esclude che possa avvenire in acquario
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Lybia tessellata Taglia: 1/1,5cm Provenienza: Oceano Indiano, Oceano Pacifico e Isole Marshall Cosa mangia: in acquario si dimostra un ottimo detritivoro. È possibile n nutrirlo in maniera mirata con artemia o mysis finemente tritato. Prezzo: relativamente costoso Reperibilità: è abbastanza facile da trovare presso le vasche dei negozianti più esperti Compatibilità: non reca danno danno a nessun altro invertebrato del pico/nano-reef Quanti esemplari: una coppia sarebbe l’ideale Riproduzione: si riproduce con assiduità ma è quasi impossibile allevare le minuscole larve
Paguristes cadenati Taglia: 4cm al massimo da zampa a zampa Provenienza: Mar dei Caraibi Cosa mangia: si ciba di detriti sul fondo, avanzi di mangime e alghe che bruca sulle rocce Prezzo: poco costoso
Reperibilità: è abbastanza facile da trovare presso le vasche dei negozianti più esperti Compatibilità: non reca danno a nessun altro invertebrato Quanti esemplari: anche una coppia ìse le dimensioni della vasca lo consentono Riproduzione: sono stati descritti casi di deposizione di uova. Esse vengono “covate” all’interno del guscio.
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Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
L’UTENTE DEL BIMESTRE
VALENTINA84 La mia passione per il mare e tutto ciò che lo riguarda e’ nata durante la mia infanzia, facendo immersioni con mio padre e passando lunghe e meravigliose giornate in riva al mare. Come sei venuta a conoscenza della nostra
Community
e
da
quanto
tempo sei iscritta? Sono venuta a conoscenza di questa fantastica community casualmente, girando per la rete in cerca di informazioni, dal quel giorno non l’ho più lasciata. In Reefitalia non ho trovato solo un sito di acquariofilia, ma una vera e propria famiglia, ho trovato
persone
disponibili
che
hanno aiutato ad accrescere il mio bagaglio
culturale/acquariofilo.
Faccio parte della community da 8 Ciao, fai una piccola presentazione di chi sei, cosa
mesi.
fai nella vita, eventuali altri hobby, la tua età e
Da quanto tempo sei un acquariofilo
dove risiedi.
marino e come ti sei avvicinato a quest’hobby?
Ciao a tutti, sono Valentina, in arte Valentina84. Ho 27 anni, abito a Roma, per la precisione ad Ostia Lido, una graziosa località di mare sita sul litorale Romano. Sono fidanzata con Daniele da 8 anni con il quale convivo da 2 anni, che mi supporta in questo meraviglioso hobby che e’ l’acquariologia.
La mia passione per l’acquariologia marina e’ iniziata poco meno di un anno fa. Un giorno passando davanti ad un negozio di animali vidi un piccolo acquarietto da 50 lt in offerta, il giorno dopo era a casa. Doveva
Amo molto gli animali, attualmente ho un beagle
essere destinato al dolce…. Ma non
di 3 anni di nome Poldo e Giuseppe un blu di
ce l’ho fatta…. Dopo tre giorni era
prussia di 6.
già pieno di acqua salata!
Amo
cucinare,
dipingere,
fotografia ei film horror!
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leggere,
adoro
la
E’ da lì che è iniziata la mia malattia per il marino!!!!!!
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Cosa pensi del rapporto tra quest'hobby ed il web? Il rapporto tra questo hobby
e il web e’
molto stretto. In rete trovi moltissime informazioni, notizie che sui libri non trovi, perché
purtroppo
spesso un po’ datati. Inoltre sul web si ha la possibilità di confronto con molti altri appassionati. Come ritieni il forum ReefItalia? Come già detto in precedenza è grazie a ReefItalia che sono riuscita a tirar su la mia vasca, e ho conosciuto molti amici con la mia stessa passione. Il forum è molto ricco di contenuti ed è frequentato da utenti preparatissimi Che tipo di discussioni ami seguire sul forum? Non c’e’ una discussione che amo seguire rispetto
ad
un'altra,
sono
tutte
partecipato
anche
all’ultimo,
ho
avuto il piacere di dare un volto a molti
nickname
,
di
seguire
interessantissimi seminari e imparare tante
cose
nuove,
perché
nell’acquariologia non finisci davvero
interessantissime, mi piace leggere e tenermi
mai Hai di deiimparare! consigli da dare allo Staff di
informata su tutto, confrontarmi con gli altri
ReefItalia per migliorare qualcosa?
utenti, leggere le esperienze altrui e nei limiti del possibile aiutare chi ne ha bisogno.
Nessun consiglio, ReefItalia funziona alla grande!
Amo seguire l’evoluzione delle vasche degli altri utenti
Pensi che ReefItalia sia davvero il punto di riferimento per i reefkeepers
Frequenti particolarmente una sezione del forum?
italiani? Si, credo che reefitalia sia il punto di
Non ho una sezione preferita, sono tutte
riferimento
interessanti,
italiani
ricche
di
argomenti
e
di
esperienze Hai mai sentito parlare dei nostri Raduni e hai mai partecipato ad uno di essi? Certo? che conosco i raduni di ReefItalia, ho
Pagina 41
e
dei non
reefkeepers
solo.
Il
forum
frequentato
sia
da
preparatissimi
che
mettono
è
utenti a
disposizione il proprio sapere sia da utenti alle prime armi che cercano di imparare
da
questi
ultimi
Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
Sei in grado di fare una piccola descrizione della tua reef tank? La mia attuale vasca avviata ad ottobre e’ di 200 lt, il filtraggio è affidato a 35 kg di rocce vive e skimmer. L’illuminazione è affidata ad 2 hqi da 250w e due t8 attinici e ho un reattore di calcio caricato ad arm. Allevo prevalentemente sps e qualche lps.
E’ in cantiere un nuovo progetto che spero di tirar su a breve. Sempre con i preziosi consigli di ReefItalia! Un saluto a tutti!
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Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
LIOPROPOMA CARMABI Nome scientifico: Liopropoma carmabi Nome comune: Pesce Caramella Ordine: Perciformes Famiglia: Percoidei Genere: Serranidae Diffusione : Caraibi, Florida Keys, Bahamas, Sud America Dimensione massima max 6cm
In questo articolo, vi parlerò
profondità che varia dai 10
di un pesce,
il Liopropoma
ai 70 mt, molto piccolo
carmabi (Pesce caramella)
raggiunge al max 6 cm di
che
lunghezza.
oltre
ad
incredibilmente
essere bello
coloratissimo
è
abbastanza
Temperatura: 24-26° Ph: 8.0-8.3
e
anche
facile
Profondità : 10-70 metri
Densità: 1022-1023
da
mantenere in acquario. In natura è diffuso dalle Florida Keys attraverso le Bahamas sud
fino
alla
settentrionale America.
Vive
costa
del ad
Sud una
Il dimorfismo sessuale di questa specie non è molto pronunciato. Il maschio e la femmina sono infatti identici nella colorazione, e il sesso è distinguibile solo dopo un’attenta osservazione delle pupille, che nel maschio
Didascalia che descrive l'immagine o la foto.
appaiono più grandi.
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Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
Bisogna porre particolare attenzione, nel momento dell’acquisto, in quanto questo pesce viene a volte confuso, con una specie simile, il liopropoma swalesi, la cui colorazione risulta essere molto più pallida, rispetto ai colori brillanti del liopropoma carmabi , un’altra caratteristica distintiva che ci aiuta nell’identificazione è, la presenza di due macchie blu sulla pinna caudale.
liopropoma swalesi
liopropoma carmabi
Essendo un pesce che vive in acque
Per
profonde, è importante controllare
l’alimentazione,
con
momento
natura si ciba di piccoli crostacei, è
dell’acquisto, che non siano presenti
bene iniziare ad alimentarlo con cibo
problemi
congelato o vivo, come Artemia e
attenzione alla
al
vescica
natatoria,
quanto
derivante dalla mancanza di una
Mysis.
decompressione
tuttavia,
adeguata
al
momento della cattura. Purtroppo
Una
concerne
considerato che in
volta
accetta
ambientato, ben
volentieri
anche i classici mangimi artificiali
nella maggior parte dei casi, questo problema porta inevitabilmente alla morte del pesce.
Artemia
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Mysis
Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
Il Liopropoma si sentirà a suo agio, soprattutto se l’acquario sarà progettato facendo attenzione al suo ambiente naturale, con numerosi strapiombi rocciosi e grotte per fornirgli riparo ed ombra.
Viene spesso descritta come una specie estremamente
timida,
osservazione
probabilmente riconducibile ad un errato mantenimento. Se tenuti in coppia, senza la presenza di pesci grandi e territoriali, e con una sufficiente quantità di nascondigli, si potranno vedere spesso nuotare fuori dalla loro caverna. Questo soprattutto in condizioni di luce soffusa, come ad esempio durante le fasi alba/tramonto La nota dolente di questo splendido pesce, purtroppo, è il costo eccessivo, associato al fatto che, durante le prime settimane di ambientamento, ha la tendenza a saltare.
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Vorrei inoltre ricordare che nonostante le piccole dimensioni del pesce caramella, essendo un predatore, può costituire pericolo se in vasca si ospitano piccoli pesci come i ghiozzi nani del genere Eviota, o piccoli gamberi come i Thor amboinensis
Un saluto a tutti Daniele Russo (Jackdaniel)
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Oggi la tecnica ci permette di gestire gli acquari di barriera in modo ineccepibile, impensabile sino ad un decennio fa. Se dovessi riflettere su come migliorare l’allevamento dei coralli in cattività, il mio pensiero ricadrebbe sull’alimentazione, sicuramente i cibi vivi rappresentano un veicolo interessante per raggiungere l’obbiettivo.
Il cibo vivo cambierà il modo di gestire l’acquario il poco inquinamento prodotto durante la somministrazione di questi organismi ridurrà la necessità di utilizzare drastiche pulizie chimiche e meccaniche dell’acqua, inoltre il consumo
energetico
di
apparecchiature
performanti,
necessarie
oggi,
verrà
minimizzato. Per ottenere questo è essenziale : 1) capacità di pianificare gli organismi da introdurre in acquario. 2) somministrazione di cibo vivo arricchito. La qualità oligotrofica dell’acqua è necessaria per la vita degli esseri che alleviamo. Dobbiamo comunque considerare un particolare molto importante: privare l’acqua di sostanze potenzialmente nocive implica un impoverimento dell’acqua stessa, alcune sue caratteristiche positive per la crescita dei coralli vengono a mancare, un equilibrio delicato, difficoltoso da risistemare. La convinzione che l’acqua della barriera corallina, grazie alla trasparenza, non contenga plancton, in passato, ci ha portato fuori strada facendoci pensare che i coralli si nutrissero solo ed esclusivamente di luce, ora sappiamo che non è così. Grazie alla loro eterotrofia i coralli ricavano delle sostanze in grado di facilitare la formazione dei pigmenti fluorescenti, le cromoproteine, molto utili al corallo per contrastare le radiazioni luminose dannose. La predazione garantisce al corallo un bilancio di azoto attivo, importante per la formazione del tessuto corallino e per la calcificazione.
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Nella barriera esistono predatori di plancton! Per cui, esiste plancton
quali strumenti utilizza il corallo
parlava
per catturare questo cibo?
l’importanza
Le zooxantelle, tramite la fotosintesi, apportano al corallo energia necessaria per la costruzione degli apparati utilizzati per la cattura degli organismi planctonici: arpioni, muco (trappola/nutrimento), cnidoblasti, spirocisti, nematocisti, apparati gastrici. Non solo, questo super organismo, il corallo, grazie al lavoro delle alghe simbionti forma
di
fotosintesi,
produce
energia
alimento un
muco
sotto
del
fitoplancton che
ha
e la
somministrazione di questi organismi vegetali piccole
per
il
nostro
particelle
acquario, alimentare
ricchissime di sostanze non sintetizzate dal corallo stesso. (EPA-DHA-AA).
OGGI PARLIAMO DELLO ZOOPLANCTON Lo zooplancton in mare è un alimento
la
importante per gli organismi eterotrofi, e
ricchissimo,
con il DOM (sostanza organica disciolta)
durante
presente a livello dell’ectoderma. Il
rappresenta
muco contiene sostanze alimentari:
garantisce il fiorire della vita negli oceani.
polisaccaridi, polimeri,lipidi, batteri virioni, iper microbi che sì nutrono di queste sostanze arricchenti, che a
il
combustibile
che
Difficile immaginare tanta varietà di specie, forme, e colori senza cibo.
loro volta rappresentano cibo per il
Lo zooplancton è rappresentato da
corallo.
un’infinità di protozoi e metazoi trascinati
Questa manna alimentare, divorata
dalle correnti marine.
giornalmente dal corallo, nutre circa
In senso orizzontale, questi organismi non
il 10% della biomassa. Il muco funge
si sanno opporre al moto ondoso, ma in
anche da rete per intrappolare gli
verticale riescono, grazie a apparati
organismi planctonici.
particolari,
a
migrazioni,
passando
La volta scorsa l’articolo pubblicato
Pagina 48
compiere
delle
dalla
vere
superficie
dell’acqua durante le ore notturne alle
Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
profondità oceaniche durante il giorno. Questo moto è molto importante, porta questi organismi a passare fra i tentacoli dei coralli,
rimescola
il
pull
genetico
all’interno
delle
varie
specie,
agevolando
l’adattamento. Le migrazioni sono necessarie per evitare: 1) 2) 3)
forti correnti oceaniche durante il giorno predatori che cacciano a vista esotossine prodotte dal fitoplancton
In termini di dimensione possiamo pensare ad una catalogazione :
MEGAZOOPLANCTON
MACROZOOPLANCTON
MESOZOOPLANCTON
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Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
Ma in questa variegata società esistono altri organismi
Dinoflagellati
Zooflagellati
Foramminiferi
Ciliati
Copepodi
Radiolari
Rotiferi La letteratura del settore ci descrive dettagliatamente questi abitanti pelalgici dei mari, per cui ritengo molto più importante soffermarmi sulla metodologia di somministrazione in acquario, l’allevamento
“domestico”
di
alcuni
organismi,
alcune
mie
esperienze.
Iniziamo dal ROTIFERO. È un piccolo metazoo, un organismo formato da 1000 cellule, al mondo ne esistono varie specie (circa 2000 quelle marine solo 50) di queste soltanto tre sono utilizzate in acqua coltura per l’allevamento dei pesci destinati all’alimentazione umana:
BRACHIONUS PLICALITIS 240 um
Pagina 50
BRACHIONUS ROTUNDISFORMIS 200 um
S. S. 100 um
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Il rotifero può essere utilizzato per lo svezzamento e l’allevamento dei pesci marini, destinati al mercato dell’acquariologia, e per alimentare i coralli in cattività. Le larve dei minuscoli pesci corallini riescono a catturare questo cibo vivo grazie alla densità dello stesso cibo all’interno della vasca (elevata), al movimento di questi organismi, alla particolare riflessione della luce grazie al fitoplancton. Utilizzando dei retini, con maglie molto fini, riusciamo a selezionare all’interno delle colture di rotiferi i più piccoli, riuscendo in questo modo ad allevare specie di pesci che hanno necessità di prede minuscole.
Il valore nutrizionale di questo
Emerge l’importanza di
rotifero, in un certo senso, lo
una certa densità di organismi,
stabiliamo noi allevatori.
“cibi vivi”anche…..
Questo metazoo ha un metabolismo
per l’alimentazione dei coralli, una
molto veloce, se non dovesse esser
corrente di movimento all’interno
alimentato ogni
della vasca
suo
valore
tre/quattro ore, il
nutrizionale
sarebbe
estremamente ridotto. Un giorno di digiuno
corrisponde
a
una
diminuzione del 40% del suo esiguo peso.
Questi
organismi,
se
non
alimentati, nutriti correttamente, non rappresentano alcun vantaggio per i nostri
pesci,
per
i
nostri
coralli,
sarebbero solo delle scatole vuote ( per questo motivo non ha senso
avere
( in funzione al tipo di corallo) necessaria a far sì che questi cibi vivi permangano per un ragionevole tempo attorno al polipo corallino, (almeno
10
minuti).
Dovete
immaginare una quantità notevole di questi organismi che nuotano in mezzo ai polipi. Alcuni coralli sono in grado,
con
una
tempistica
conservarli in frigo).
adeguata di stazionamento della
Quando si parla di allevamento di
scorpacciate.
pesci
corallini,
AMPHIPRION, mantenere
preda, di farsi delle vere e proprie
ad è
un
esempio
gli
buona
regola
notevole
valore
nutrizionale del cibo vivo, per non causare
eventuali
alimentari
nella
notevole
densità
all’interno
delle
carenze
larva, di
ed
una
organismi
vasche
di
allevamento, almeno nei primi giorni, in media circa 20 individui per ogni
Sappiamo ormai che questo tipo di predazione
serve
al
corallo
per
colmare il bilancio di azoto, in natura, abbiamo
ora
anche
in
questa
cattività possibilità,
mantenere i valori delle sostanze organiche nell’acqua molto bassi, nel
medesimo
mancare
istante
l’alimento
al
non
far
corallo.
ml dell’acqua di allevamento.
Pagina 51
Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
Grazie alla alimentazione, ottenuta con la
Coralli con polipi minuscoli come
predazione, ma anche grazie al famoso DOM
alcuni
sostanza organica disciolta, il corallo riesce a
catturare questi organismi
nutrire il suo tessuto cellulare. Non dobbiamo
SPS
Questa
dimenticare che le sostanze organiche, nella corretta concentrazione (pollice salato) sono utili.
visibile
sono
situazione nei
voluminoso
coralli rende
in
grado
sicuramente LPS,
il
di
è
polipo
possibile
un
controllo visivo.
Le sostanze organiche sono ricche di elementi nutrizionali utili alla crescita del corallo. In
Torniamo al rotifero
natura, queste sostanze sono ridotte ai minimi termini, il corallo ha comunque la necessità di colmare il suo bilancio energetico, ed ecco entrare in gioco la fotosintesi delle piccole alghe che riescono a trasformare l’energia elettromagnetica del sole in energia chimica, macromolecole (idrati di carbonio, albumine). È uno dei motivi, grazie al quale in natura le sostanze
organiche/inorganiche
possono
essere ridotte, mentre in acquario dobbiamo mantenerne una dose minima, in natura abbiamo 100.000 lux in superficie, in cattività no,
dobbiamo
aumentare
la
sostanza
organica! Osservazioni da me eseguite, in acquari di coralli lps sps, mi hanno dato la certezza di tutto questo.
Grazie
a
determinate
sostanze
arricchenti caratterizziamo il profilo nutrizionale di questo “veicolo” prima di essere dosato alle larve ed ai coralli. In funzione al tipo di arricchitore utilizzato, esistono tempi di permanenza del rotifero all’interno di della sostanza alimentare, in
In acquari con potenti schiumazioni, nel
media dalle 6 alle 12 ore, in questo modo
medesimo istante alimentati con questi cibi
il rotifero assorbe acidi grassi, (EPA DHA
vivi, i coralli allevati non soffrivano di sintomi
AA) ma anche sostanze vitaminiche, e
dovuti alle limitazioni alimentari.
curative (se utilizzate), che verranno
Al
contrario nell’acquario dove non era
dosato nessun alimento, nel mio caso vivo, ho
trasferite alla larva una volta divorata la preda.
riscontrato problemi di RTN con conseguente
Al termine del processo di arricchimento
riduzione della crescita corallina, difficoltà nel
il rotifero deve essere, con accortezza,
rigenerare tessuti persi, il tutto a parità di
setacciato, (10 um) lavato, questo
schiumazione, pur aumentando l’illuminazione.
procedimento è determinante prima del dosaggio
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Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
Non è possibile dosare il rotifero con la sua acqua direttamente in acquario, questo
comporterebbe
un
aumento
delle
sostanze
inquinanti
contenute
nell’acqua di allevamento (coralli/pesci).
Il lavaggio deve essere eseguito utilizzando acqua con identica densità all’acqua in cui il rotifero è stato allevato, che a sua volta avrà una densità simile a quella del nostro acquario. In questo caso lo sviluppo della popolazione di rotiferi avrà un tasso di crescita ridotto, causata da una maggior densità, ma ci serve per evitare shock osmotico durante il dosaggio, questo potrebbe paralizzare o uccidere il rotifero stesso. Allevamento del rotifero: valori chimici dell’acqua a) temperatura 25 30° centigradi b) densità 1020 c) ossigeno superiore a 2 mg litro d) ammoniaca inferiore ad 1 mg litro e) illuminazione solo se allevati con fitoplancton f)
alimentazione alternativa di lievito di birra, attenzione al dosaggio
g) se utilizzate lievito di birra attendere lo schiarimento dell’acqua prima del ridosaggio h) cambio del 50% dell’acqua di coltura almeno una volta alla settimana con pulizia del serbatoio i)
fase di arricchimento areare abbondantemente
j)
obbligo di setacciare prima del dosaggio
Lo schiumatoio durante questo tipo di alimentazione va assolutamente spento per almeno 120 minuti. Solo alcuni tipi di schiumatoio possono rimanere accesi durante la somministrazione causando una ridottissima perdita di cibo vivo, macchine non molto performanti.
La mia esperienza mi porta ormai ad esser certo che la pulizia meccanica e chimica all’interno degli acquari deve essere eseguita moderatamente, e svolta in modo diversificato. Non è corretto utilizzare schiumazioni molto performanti, affidandosi solo a questa metodologia. L’allevamento del rotifero in cattività, può essere svolto con successo in cilindri con un fondo leggermente concavo e da una capacità non inferiore ai 15 l.
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Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
La velocità di uscita delle bolle d’aria
Non
nel cilindro non deve essere eccessiva
l’anatomia di questo crostaceo ormai
( 1 bolla ogni 3sec) la temperatura
molto conosciuto, vi posso consigliare di
compresa tra i 25 e 30°. Per una
utilizzare cisti di buona qualità, con
corretta
conseguente valore nutrizionale ottimo,
gestione
della
coltura
vi
voglio
volutamente
descrivere
consiglio un prelievo di almeno il 20% di
schiuderli
rotiferi al giorno. Aggiungete quindi
centigradi con un intenso movimento
acqua nuova e sostanze alimentari
d’acqua ed una luce sempre accesa,
(fitoplancton ideale) circa 12 ore prima
sullo schiuditoio, tono caldo 3000/4000°k.
della somministrazione introducete la
Avvenuta
dose di rotiferi prefissata in un cilindro
abbondantemente i naupli, dosarli in
contenente arricchitori, se è possibile
acquario. L’arricchitore in questo caso
già con un retino all’interno dello stesso
non è utile, il nauplio nelle prime ore di
contenitore,
il
vita non mangia usa il suo sacco vitellino,
estrarre
per cui, dosatelo velocemente prima
movimento,
inserite 12
ore
aria dopo
per
setacciare e dosare vostri ai coralli.
alla
la
temperatura
schiusa,
di
28°
sciacquare
che questa riserva di acidi grassi venga consumate dal nauplio stesso.
Per l’acquariofilo impegnato, che si vuol dedicare alla gestione alimentare del suo acquario con questo sistema naturale, mi sento di consigliare anche l’utilizzo dei naupli di artemia. Dopo la somministrazione di naupli di artemia in acquario la presenza di acidi grassi saturi ed insaturi è maggiore, in questo modo i coralli hanno la disponibilità di sostanze per aumentare la produzione del loro tessuto corallino Pagina 54
Io utilizzo circa 1 g di cisti (300.000 cisti) una volta alla settimana per 300 l di acqua, in funzione alla densità ed alla tipologia dei coralli allevati. Quando dosiamo cibi vivi, dobbiamo considerare che tali organismi alimentano tutta la microfauna che vive l’interno del nostro acquario fra le rocce, sul fondale. Il metabolismo della microfauna produrrà una sorta di sostanza organica disciolta (DOM) utilizzata dal corallo per alimentarsi, alimentazione indiretta, alla quale si aggiunge l’alimentazione diretta; la predazione. Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
Il carbonio prodotto dai coralli grazie a questo tipo di alimentazione, rientra nei valori basali nell’arco di alcune ore. Infine un organismo che possiamo utilizzare con successo per l’allevamento delle larve, ma anche come cibo adatto ai nostri coralli COPEPODE
Per
l’acquariofilo
il
copepode
Anche
le
dimensioni
sono
rappresenta un organismo molto
importanti, variano notevolmente,
impegnativo, per quanto riguarda
passando da qualche micron ad
la sua riproduzione in cattività.
alcuni millimetri.
Questo
crostaceo
ha
un
ciclo
Solitamente,
quando
utilizzo
riproduttivo molto più lento rispetto
copepodi per l’alimentazione dei
rotifero, e solitamente è allevato in
coralli, non arricchisco, allevo grazie
vasche
al fitoplancton, curando il profilo
alte
una
decina
di
centimetri, somiglianti a dei vassoi. Di
copepodi
ne
esistono
8000
specie, parecchie quelle marine, anche
parassitarie,
per
cui
attenzione nella scelta di questo
nutrizionale delle microalghe, allevo anche
con
lieviti,
per
quanto
riguarda l’acqua i valori debbono essere simili a quelli misurati in un acquario marino di pesci.
organismo.( copepodi con lunghe
Parliamo ora dei dosaggi in acquari
antenne ok)
marini,
di
coralli,
non
è
così
semplice.
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Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
Esempio: Nel mio acquario di scleractinie, dalla capacità lorda di 300 l, densamente popolato, io utilizzo: Fitoplancton 1 ml ogni 4 l di acqua, tre volte alla settimana ( con elevata densità cellulare, allevato con fertilizzanti idonei, che consentono di utilizzare le microalghe in acquari popolati da coralli). Rotiferi
1 lt contenente 20 individui per ogni ml 2 volte alla settimana (arricchiti)
Naupli artemia 1 gr due volte alla settimana (alternativa rotiferi/copepodi) Copepodi naupli/rotiferi).
1 lt contenete 10/20 individui 1 volta alla settimana (in alternativa
Il dosaggio di alimenti mirati al corallo è sicuramente consigliato, anche se alcuni coralli sembrano sopravvivere solo di luce. Questa
tipologia
alimentare
è
indispensabile
in
acquari
con
scarsa
illuminazione, dove il deficit di una insufficiente fotosintesi può essere colmato con l’alimentazione. Il corallo è in grado di spostare la sua qualità autotrofa in eterotrofa. Invito chi volesse approfondire gli argomenti discussi in questi articoli di contattarmi via e-mail, direttamente dal mio sito. In seguito grazie ad una password, da me fornita, sarà possibile collegarsi nell’AREA RISERVATA (http://www.planctontech.com/) ed ascoltare, in audio conferenza, l’argomento richiesto.
Roberto Ferri
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Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
ACQUARIO MARINO IL MOVIMENTO NELLE VASCHE DI BARRIERA
Il movimento nelle vasche di barriera ai
Le colonne di aria non facevano altro
nostri giorni non differisce di molto da
che rimescolare lentamente l‟acqua
quello del moto ondoso che si riscontra
dal basso verso l‟alto con vortici deboli
in natura. Negli anni „70, quando nelle
ma poi negli angoli e tra gli anfratti si
vasche si tenevano per la maggioranza
depositavano sempre sedimenti dovuti
pochi
al
e
costosi
scheletro
di
pesci
e
madrepora,
qualche erano
detrito
che
conseguente
ricadeva, comparsa
con di
eclatanti i primi grossolani errori. Chi
cianobatteri. Alla fine degli anni „70,
non ricorda la moda delle colonne di
cominciarono ad andare di moda le
fumo bianco, aria pompata tramite un
pompe centrifughe d‟aiuto, le mitiche
compressore e diffusa con delle pietre
pompe powerjet tra le più comuni,
porose in ciliegio per dare quel effetto nebbia
affascinante?
quelle
vasche
movimento contesto
sterili
faceva
puramente
Insomma
in
anche
il
parte
di
decorativo
un e
artificiale.
corredate
di
ventose
per
essere
posizionate agli angoli o ai lati delle vasche. Pompe di portata non molto elevata sino 2000 l/h che, messe negli angoli, generavano dei movimenti di
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Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
acqua
con
flussi
turbolenti e fastidiosi per gli animali. In quel periodo, alcuni autori
famosi
cominciarono
Correnti laminari continue o alternate; Flussi ampi e non violenti e multi direzionali (in mare le correnti cambiano direzione ogni 3-6-8 ore)
a
definire delle regole generali e a stimare che all‟interno delle vasche
reef,
densamente popolate di coralli duri, il movimento si sarebbe
dovuto
attestare attorno alle 20-30 volte il volume della vasca al netto. Vale a dire in una vasca
di
almeno
500
un
l
flusso
complessivo
di
10.000 l/h, anche se oggi sappiamo che di fatto non ci sono regole precise. “Più movimento
diamo
meglio
è”
delle
affermazioni
più
è
comuni,
che
il
vada
una basta
flusso
non
diretto
sugli
animali lambisca corrente
ma
li
con
una
a
strati
laminari sovrapposti, costante o meglio a intensità variabile e proveniente da più direzioni.
In
fondo,
come viene definito il
movimento nel
mare?
Pagina 58
Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
Il ruolo biologico delle correnti di
coralli in fotosintesi, (3) asportare il
questo tipo è stato chiarito solo più
muco
tardi. Alla fine degli anni ‟80, infatti, è
stimolandone
stato evidenziato come tali correnti
impedire al detrito di depositarsi sugli
siano in grado di (1) muovere i polipi
animali evitando così il soffocamento,
dei coralli stimolandoli a reagire al
(5) rendere un ph costante in ogni zona
contatto con le prede e con le
della
particelle di cibo organico, (2) portare
ginnastica ai nostri pesci costretti a
via gli scarti dei polipi e dei tessuti dei
sedentarietà tra 5 vetri.
che
vasca
si la
e
forma
sul
nuova
infine
tessuto
sintesi,
(6)
far
(4)
fare
Ora passiamo alla simulazione sulla nostra vasca virtuale in allestimento, la solita degli articoli precedenti. Prendiamo in considerazione alcuni tipi di pompe proposte dal mercato e vediamo in quanti modi si può creare del movimento. Ricordiamoci di privilegiare le pompe dedicate, denominate stream, che in genere presentano un flusso laminare ampio.
Nelle foto 8-9 si possono osservare le pompe tradizionali
8
9
mentre nelle figure 10-13 sono raffigurate pompe specifiche per il moto ondoso
10
Pagina 59
11
12
13
Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
Ecco in una vasca semi allestita e con alcuni animali cosa accade con un flusso singolo e turbolento come quello di una pompa tradizionale (Fig. 14-16).
14
15
16
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Nei primi centimetri lungo la gittata,
dove si possono mettere gli animali).
la turbolenza può creare escoriazioni
Il risultato è che si dovrebbero usare
e
poi
molte di queste pompe puntandole
perdendo potenza, il flusso si allarga
verso i vetri e mai sulle rocce o
leggermente
animali,
gravi
danni
movimento
agli
animali;
generando attorno
(con
poco una
v
verde sono indicati gli unici punti
ma
ingombranti
oltre sono
ad
essere
esteticamente
brutte e pericolose.
Se invece si usano flussi laminari larghi allora le cose cambiano di molto per gli animali, per lâ€&#x;estetica e per la funzionalitĂ (Fig. 17-18).
17
18
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Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
In questo caso, vengono mossi molti più
della sua potenza effettiva. Inoltre, si
litri di acqua: in genere da 2000-3000
generano
per i nanoreef fino a 20.000-150.000 l/h
aspirazione
per vasche molto più grandi. Il flusso
smuovono anche le zone di acqua
largo
attorno
meno
violento
consente
di
correnti
di
molto
reflusso
piacevoli
consentendoci
di
in che
mettere
mettere animali anche sulla piena
meno pompe e di tenere i sedimenti
gittata
sempre
regolando
opportunamente
e
la
pompa
tenendo
conto
in
sospensione
per
essere
eliminati dalla tracimazione.
Con meno pompe anche il costo della
vedremo, è la possibilità di regolazioni
bolletta
elettroniche che, in aggiunta a controller
ne
(consideriamole
trae sempre
giovamento accese).
In
dedicati, possono modificare
le loro
media, i consumi si attestano da 5-12
portate in base alle ore del giorno e si
watt sino a 80-150 watt per veri mostri del
possono
mare.
modalità alternata (Fig. 19-20).
Un
altro
vantaggio,
come
accendere
19
e
spegnere
in
20
Oltre alle classiche pompe, si sono poi
magnetico.
evoluti modelli che risolvono il problema
potenti magneti in grado di sostenerle
del
meno
anche su cristalli da 20 mm di spessore e
importante, quello dell‟estetica all‟interno
che generano flussi ancora più ampi e
della vasca: le pompe a trascinamento
naturali (Fig. 21-23).
riscaldamento
21
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e,
non
Sono
pompe
dotate
di
22
Reefitalia Magazine edizione Luglio/Agosto anno 2011
La differenza con le cugine classiche è notevole ma i costi sono ancora elevati a
causa
di
una
tecnologia
che
consente anche di comandare le loro funzioni in wireless e di creare vere e proprie onde in vasca. (occhio ai muri di casa)
23
Il tipo di flusso piĂš largo (Fig. 24-25) permette una grande libertĂ nel posizionare gli animali, con il vantaggio dei minimi ingombri e correnti di reflusso vorticose e laminari molto dolci in ogni punto.
24
25
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Il posizionamento di queste pompe dovrĂ tenere conto in linea generale di semplici regole: 1. In genere si posizionano sui lati lunghi mediante magneti a corredo, 2. I flussi devono convergere verso le rocce o i vetri, evitando nei primi 30 cm di dirigerli direttamente sugli animali, 3. Regolare la potenza osservando le reazioni del sistema e le aree delle rocce per vedere se ci sono zone di ristagno. 4. Prevedere una acquisto di almeno 2 pompe poste alternate ai lati opposti 5. In caso di piĂš pompe studiare bene la forma e la tipologia di rocciata per mettere le pompe in direzioni diverse e opposte in modo da coprire tutto lo spazio da muovere (Fig. 26-30).
26
27
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28
29
30
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26
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Per la nostra vasca, abbiamo scelto 3 pompe di movimento tenendo conto della rocciata: 2 posizionate sullo stesso lato in direzioni diverse ed una sul lato opposto regolate in maniera alternata da un controller che genera i moti ondosi. La pompa posteriore invece crea il movimento in una zona poco accessibile tra rocce e coralli. In vasche grandi oltre i 1500 litri, si usano
effettuare infatti delle deviazioni e raccordi
spesso
prevalenza
con ugelli da cui fuoriesce lâ€&#x;acqua di
(ricordate quelle utilizzate per mandare
mandata, generando dal fondo della vasca
lâ€&#x;acqua
un flusso che impedisce zone morte di
pompe dalla
esterne vasca
di
alla
sump?)
per
complementare quelle interne. In questo
ristagno
tra
gli
anfratti
(Fig.
30).
Molti
caso, il tutto va progettato in fase di
tendono a sdoppiare anche i tubi di
costruzione della parte idraulica. Si possono
mandata (Fig. 31).
30
31
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Tra gli svantaggi di questo sistema, c‟è il fatto che raccordi e valvole vanno puliti frequentemente; le pompe di mandata consumano decisamente di più rispetto a quelle di movimento; la rocciata va pianificata bene perché in seguito non potrà subire modifiche consistenti.
Ci sono degli apparecchi chiamati ocean motion
che
raccolgono
i
flussi
delle
mandate e li deviano tramite un motorino a 360°, massimizzando anche l‟utilizzo delle sole mandate per il movimento (Fig. 32-35).
32
33 35
34
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35
Altro modo per creare un moto ondoso
molto
naturale
36
è
l‟impiego di apparecchi specifici che generano onde vere e proprie,
cullando
gli
animali
come nel mare. I generatori di onde
sono
stati
impiegati
inizialmente in grandi acquari e sono dei dispositivi che, tramite pompe apposite, si riempiono in maniera temporizzata di acqua della vasca. Successivamente, scaricano
quest'acqua
per
37
svuotamento generando l‟onda. In realtà, si possono costruire anche in vasche più piccole (almeno 2000 L) e occultare, al disopra della vasca, il dispositivo rappresentato da una cisterna che dopo riempita si svuota per troppo pieno nell‟acquario. (Fig. 36-40)
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38
39
40
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Col tempo si è cercato di ottenere un
e svuotare uno scomparto. L'acqua
movimento simile anche in piccole
spinta
vasche tramite generatori di onda
lâ€&#x;immediato
compatti, chiamati wavebox. Questi
piccola
dispositivi
lâ€&#x;oscillazione tipica del moto ondoso
sfruttano
una
normale
pompa interna che serve per riempire
con
violenza svuotamento
cisterna
interna,
genera della creando
(Fig. 41-45).
41 41
42 46
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43
44
45
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Per creare un movimento appropriato in
(anche con portate diverse) per generare
grandi vasche si possono adottare sistemi
in ogni punto correnti variabili, tenendo
in sinergia. Pompe, generatori di onde
conto anche della crescita e geometria
ecc.
dei coralli (Fig. 47-48).
vanno
scelti
opportunamente
47
48
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Qualcuno ad esempio ha riempito la
agli animali (Fig. 49).
vasca con molte pompe a potenza
Si è vero la pulizia di molte pompe è
ridotta per coprire tutto lo spazio
noiosa ma il risultato sul benessere degli
disponibile senza creare troppi fastidi
ospiti sarà notevole.
49
Come si può vedere in queste foto
animali tra loro tenendo pulito il
(Fig. 50-58), il movimento da ogni
nostro acquario che così sarà più
parte consente di accostare molti
naturale e funzionale
50
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Infine, ricordiamoci ogni 2-3 mesi di tirare fuori tutte le pompe di movimento e pulire le loro griglie con scovoli flessibili. Ogni cinque mesi è utile un bagno dell'attrezzatura in acqua e acido diluito allo scopo di eliminare le incrostazioni e le alghe calcaree, consentendoci di avere i nostri sistemi di movimento sempre al massimo dell'efficienza.
Un saluto e un ringraziamento a ReefItalia Francesco Spampinato aka Frenc99
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“questa edizione del nostro magazine finisce qui........ sperando che sia stata di vostro gradimento, vi rimandiamo alla prossima uscita che sarà ricca di tante sorprese e novità “
Un saluto a tutti dallo staff Reefitalia
Reefitalia Magazine Luglio/Agosto 2011