Sommario
In Primo Piano
Aprile 2014
RAEE VI° Rapporto RAEE. Nel 2013 continua il calo della raccolta seppure contenuto I dati di raccolta RAEE 2013 In vigore dal 12 aprile il nuovo Decreto per la gestione dei RAEE. Il commento della Distribuzione
3 5 6
Energie rinnovabili Nuova Sabatini 2014 - Guida alle agevolazioni
7
Bruxelles. Un manifesto europeo a favore della riqualificazione energetica Fonti Rinnovabili. Il Consiglio della Green Economy: 3 priorità per cambiare rotta e riaccendere gli investimenti crollati del 70% in un anno Una batteria antimonio-magnesio in stato liquido per cambiare il mondo delle energie rinnovabili
9 11 12
Storie di riciclo Sud Africa: l’eco-abitabilità di un container in disuso
13
Ambiente e Società Legambiente invita gli Italiani a partecipare al Premio Sterminata Bellezza
15
Berlino - Condividere cose e risorse. E' la Sharing economy
17
Moda sostenibile, da acquistare e fai da te
17 18
Creare abiti in un’ora con la stampa 3D H & M presenta la Conscious Collection Exclusive 2014
GLI SPECIALI
19 Roberto Vacca
INTUIZIONI DEGLI ESPERTI
Assintel, Assosoftware e Confindustria unite contro il SISTRI
S
candalo SISTRI: le tre As‐ sociazioni hanno inviato una lettera al premier Matteo Renzi e al Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti perché blocchino il SISTRI e fac‐ ciano partire una sua riprogetta‐ zione. Chiedono al Governo di agire in tempi brevi per elimina‐ re le criticità denunciate già da tempo: il sistema informatico per la tracciabilità dei rifiuti va fermato subito perché danneg‐ gia le imprese. Dunque sottoli‐ neano la necessità di aprire una fase trasparente di confronto per costruire un sistema libero, efficace e onesto. Dopo le sco‐ perte della Procura di Napoli (arresti e tangenti per appalti sul nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti) il Governo sta valutando di interrompere l’accordo con la società Selex, incaricata nel 2009 di realizzare il sistema. Per
Assintel, Associazione nazionale delle imprese ICT di Confcom‐ mercio, il «Sistri ora va bloccato e riprogettato, facendo tesoro di tutto il lavoro messo in campo nei Tavoli ministeriali a cui le As‐ sociazioni hanno partecipato. Il nodo centrale da sciogliere è il rischio di monopolio, che an‐ drebbe a stroncare le tante sof‐ tware house che già lavorano nel settore; occorre invece ga‐ rantire chi lavora nel campo con la implementazione di un siste‐ ma di interoperabilità dei loro software, a rispetto del proto‐ collo d’Intesa firmato con Mini‐ stero dell’Ambiente già nel 2011.» È quanto si legge nel co‐ municato dell’Associazione, che conclude: «La parola ora al mini‐ stro Galletti, che siamo certi da‐ rà risposte in tempi brevi alla no‐ stra lettera e soprattutto a que‐ sto disastro».
C’è sempre da fidarsi? RELOADER Magazine
n. 76 - aprile 2014
00185 Roma - Viale Carlo Felice 89
Tel: +39 06 77.25.07.02 www.reloaderitalia.it
Fax: +39 06 70.49.04.79 info@reloaderitalia.it
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RAEE VI° Rapporto RAEE. Nel 2013 continua il calo della raccolta seppure contenuto I dati di raccolta RAEE 2013 In vigore dal 12 aprile il nuovo Decreto per la gestione dei RAEE. Il commento della Distribuzione
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Energie rinnovabili Nuova Sabatini 2014 - Guida alle agevolazioni
7
Bruxelles. Un manifesto europeo a favore della riqualificazione energetica Fonti Rinnovabili. Il Consiglio della Green Economy: 3 priorità per cambiare rotta e riaccendere gli investimenti crollati del 70% in un anno Una batteria antimonio-magnesio in stato liquido per cambiare il mondo delle energie rinnovabili
9 11 12
Storie di riciclo Sud Africa: l’eco-abitabilità di un container in disuso
13
Ambiente e Società Legambiente invita gli Italiani a partecipare al Premio Sterminata Bellezza
15
Berlino - Condividere cose e risorse. E' la Sharing economy
17
Moda sostenibile, da acquistare e fai da te
17 18
Creare abiti in un’ora con la stampa 3D H & M presenta la Conscious Collection Exclusive 2014
GLI SPECIALI
19 Roberto Vacca
INTUIZIONI DEGLI ESPERTI
Assintel, Assosoftware e Confindustria unite contro il SISTRI
S
candalo SISTRI: le tre As‐ sociazioni hanno inviato una lettera al premier Matteo Renzi e al Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti perché blocchino il SISTRI e fac‐ ciano partire una sua riprogetta‐ zione. Chiedono al Governo di agire in tempi brevi per elimina‐ re le criticità denunciate già da tempo: il sistema informatico per la tracciabilità dei rifiuti va fermato subito perché danneg‐ gia le imprese. Dunque sottoli‐ neano la necessità di aprire una fase trasparente di confronto per costruire un sistema libero, efficace e onesto. Dopo le sco‐ perte della Procura di Napoli (arresti e tangenti per appalti sul nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti) il Governo sta valutando di interrompere l’accordo con la società Selex, incaricata nel 2009 di realizzare il sistema. Per
Assintel, Associazione nazionale delle imprese ICT di Confcom‐ mercio, il «Sistri ora va bloccato e riprogettato, facendo tesoro di tutto il lavoro messo in campo nei Tavoli ministeriali a cui le As‐ sociazioni hanno partecipato. Il nodo centrale da sciogliere è il rischio di monopolio, che an‐ drebbe a stroncare le tante sof‐ tware house che già lavorano nel settore; occorre invece ga‐ rantire chi lavora nel campo con la implementazione di un siste‐ ma di interoperabilità dei loro software, a rispetto del proto‐ collo d’Intesa firmato con Mini‐ stero dell’Ambiente già nel 2011.» È quanto si legge nel co‐ municato dell’Associazione, che conclude: «La parola ora al mini‐ stro Galletti, che siamo certi da‐ rà risposte in tempi brevi alla no‐ stra lettera e soprattutto a que‐ sto disastro».
C’è sempre da fidarsi? RELOADER Magazine
n. 76 - aprile 2014
00185 Roma - Viale Carlo Felice 89
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Fax: +39 06 70.49.04.79 info@reloaderitalia.it
RELOADER Magazine - Aprile 2014
VI° Rapporto RAEE
Nel 2013 continua il calo della raccolta seppure contenuto
3
RELOADER Magazine - Aprile 2014
4
RAEE Con il 2013 ormai alle spalle è tempo di bi‐ lanci per il sistema di gestione dei RAEE. Ciò che emerge dal nuovo rapporto, pre‐
te, con la collaborazione del CdC RAEE,
sentato dal Centro di Coordinamento
ha presentato un dossier dal titolo “I
(CdC RAEE), tuttavia non è molto incorag‐
pirati dei RAEE” dal quale emerge che
giante: lo scorso anno infatti si è registra‐
«Attorno al mercato legale prospera un
to un nuovo calo (‐5%) della raccolta com‐
fiorente mercato illecito fatto di disca‐
plessiva di RAEE (225.931.218 kg). Oltre a
riche abusive, traffici illeciti anche in‐
ciò la media di rifiuti hi‐tech raccolti per
ternazionali, inquinamento, truffe e cri‐
abitante è scesa sotto la soglia dei 4 kg
minalità ambientale che sfruttando il
pro capite, raggiunta con fatica negli anni
lavoro nero e la manodopera a basso
precedenti, ampliando il divario che il no‐
costo, sottrae profitti all’economia le‐
stro Paese ha nei confronti degli Stati Eu‐
gale, inquina i terreni, minaccia la salu‐
ropei più virtuosi. Nonostante tutto la no‐
te pubblica e alimenta il business delle
ta 'positiva' è rappresentata dal fatto che
ecomafie. Tra il 2009 e il 2013 le forze
rispetto al 2012, in cui la contrazione della
dell’ordine in Italia hanno sequestrato
raccolta è stata pari al 12%, nell'anno tra‐
ben 299 discariche abusive di RAEE
scorso si è registrata una flessione più
concentrate soprattutto in Puglia
'contenuta'. Una delle principali cause di
(13,4% del totale), in Campania (12,7%),
questo nuovo declino è sicuramente la
Calabria e Toscana (11%).
continua contrazione delle vendite di AEE
Tra le 220 inchieste che
causata sia dalla crisi economica che an‐
hanno riguardato il delitto
cora attanaglia il nostro Paese, sia dalla
di attività organizzata di
conclusione del passaggio al digitale ter‐
traffico di rifiuti, condotte
restre: non a caso la raccolta dei RAEE ap‐
tra il 2002 e il 2013, 6 hanno
partenenti al Raggruppamento R3 (TV e
riguardato specificatamen‐
Monitor) ha segnato la flessione più netta
te il traffico di RAEE (il 2,7%
(‐9,96%). Il dato più allarmante tuttavia è
del totale) ». Secondo il
rappresentato dalla percentuale di RAEE
dossier è possibile contra‐
che sfugge al sistema legale di raccolta
stare questo dannoso fe‐
che, in Italia, raggiunge il 70%. In altre pa‐
nomeno attraverso la di‐
role nel nostro Paese meno di un terzo
vulgazione alla cittadinan‐
dei rifiuti hi‐tech prodotti è smaltito cor‐ rettamente. Su questo tema Legambien‐
Fonte: Agenzia delle dogane
za ed alle imprese di infor‐ mazioni utili, tanto per con‐
RELOADER Magazine - Aprile 2014
VI° Rapporto RAEE
Nel 2013 continua il calo della raccolta seppure contenuto
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RELOADER Magazine - Aprile 2014
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RAEE Con il 2013 ormai alle spalle è tempo di bi‐ lanci per il sistema di gestione dei RAEE. Ciò che emerge dal nuovo rapporto, pre‐
te, con la collaborazione del CdC RAEE,
sentato dal Centro di Coordinamento
ha presentato un dossier dal titolo “I
(CdC RAEE), tuttavia non è molto incorag‐
pirati dei RAEE” dal quale emerge che
giante: lo scorso anno infatti si è registra‐
«Attorno al mercato legale prospera un
to un nuovo calo (‐5%) della raccolta com‐
fiorente mercato illecito fatto di disca‐
plessiva di RAEE (225.931.218 kg). Oltre a
riche abusive, traffici illeciti anche in‐
ciò la media di rifiuti hi‐tech raccolti per
ternazionali, inquinamento, truffe e cri‐
abitante è scesa sotto la soglia dei 4 kg
minalità ambientale che sfruttando il
pro capite, raggiunta con fatica negli anni
lavoro nero e la manodopera a basso
precedenti, ampliando il divario che il no‐
costo, sottrae profitti all’economia le‐
stro Paese ha nei confronti degli Stati Eu‐
gale, inquina i terreni, minaccia la salu‐
ropei più virtuosi. Nonostante tutto la no‐
te pubblica e alimenta il business delle
ta 'positiva' è rappresentata dal fatto che
ecomafie. Tra il 2009 e il 2013 le forze
rispetto al 2012, in cui la contrazione della
dell’ordine in Italia hanno sequestrato
raccolta è stata pari al 12%, nell'anno tra‐
ben 299 discariche abusive di RAEE
scorso si è registrata una flessione più
concentrate soprattutto in Puglia
'contenuta'. Una delle principali cause di
(13,4% del totale), in Campania (12,7%),
questo nuovo declino è sicuramente la
Calabria e Toscana (11%).
continua contrazione delle vendite di AEE
Tra le 220 inchieste che
causata sia dalla crisi economica che an‐
hanno riguardato il delitto
cora attanaglia il nostro Paese, sia dalla
di attività organizzata di
conclusione del passaggio al digitale ter‐
traffico di rifiuti, condotte
restre: non a caso la raccolta dei RAEE ap‐
tra il 2002 e il 2013, 6 hanno
partenenti al Raggruppamento R3 (TV e
riguardato specificatamen‐
Monitor) ha segnato la flessione più netta
te il traffico di RAEE (il 2,7%
(‐9,96%). Il dato più allarmante tuttavia è
del totale) ». Secondo il
rappresentato dalla percentuale di RAEE
dossier è possibile contra‐
che sfugge al sistema legale di raccolta
stare questo dannoso fe‐
che, in Italia, raggiunge il 70%. In altre pa‐
nomeno attraverso la di‐
role nel nostro Paese meno di un terzo
vulgazione alla cittadinan‐
dei rifiuti hi‐tech prodotti è smaltito cor‐ rettamente. Su questo tema Legambien‐
Fonte: Agenzia delle dogane
za ed alle imprese di infor‐ mazioni utili, tanto per con‐
RELOADER Magazine - Aprile 2014
I dati di raccolta RAEE 2013 I RAEE raccolti passano da 237.9645.563 kg del 2012 a 225.931.218 kg nel 2013. La media pro‐capite, pari a 3,80 chilogrammi per abi‐ tante, è inferiore all'obiettivo minimo previ‐ sto dalla vecchia normativa europea. Nella classifica dei 5 Raggruppamenti, in cui vengo‐ no divisi i RAEE, anche nel 2013 i rifiuti appar‐ tenenti al Raggruppamento R3 (TV e Moni‐ tor) continuano, nonostante la forte flessio‐ ne (‐9,96%), ad avere i maggiori volumi di rac‐ colta con 68.879.875 kg, seguono gli R1 (Freddo e Clima) con un ‐2,73% e gli R2 (Grandi Bianchi) ‐2,69%. Al quarto posto si confermano gli R4 (Elettronica di Consumo) con una flessione pari a ‐3,08% rispetto al 2012. L'unico Raggruppamento che continua a crescere è quello delle sorgenti luminose che, con 1.115.935 kg, segna un +7,63% rispet‐ to al 2012. Secondo il report la Valle d'Aosta si è confermata la Regione più virtuosa d'Ita‐ lia con una media pro‐capite di 8,27 kg. La Toscana rimane la prima tra le Regioni del centro sia per valori assoluti, sia per media pro‐capite, con 5,41 kg. La Sardegna, con 5,24 kg, continua ad essere la Regione più virtuo‐
5
sentire a tutti i soggetti interessati di adempiere in modo corretto agli obbli‐ ghi di legge, quanto per diffondere
RELOADER Magazine - Aprile 2014
6
In vigore dal 12 aprile il nuovo Decreto per la gestione dei RAEE. Il commento della Distribuzione
consapevolezza sui danni ambientali, sanitari ed economici causati da un non corretto smaltimento. Per il 2014 la speranza è rappresentata dal recepi‐ mento della recente Direttiva Europea sui RAEE, con cui si introduce tra l'altro la nuova formula di ritiro ‘uno contro zero’ che dovrebbe incrementare la raccolta dei RAEE da parte della Distri‐ buzione. Mirko Turchetti
sa dell'area Sud e Insulare. La Lombardia si riconferma la prima in Italia per raccolta in termini assoluti (oltre 46 milioni di kg) e per gli 834 centri di raccolta. I centri di conferi‐ mento infine registrano un incremento pas‐ sando dai 3.767 del 2012 agli attuali 3.900 di cui 3.759 comunali.
Fonte: Centro di Coordinamento RAEE ‐ VI° Rapporto RAEE 2013
Il Decreto Legislativo 49/2014 che recepisce la direttiva europea RAEE (2012/19/EU), approva‐ to lo scorso 14 marzo dal Consiglio dei Ministri e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è entrato in vigore dal 12 Aprile. In generale il Decreto con‐ ferma la responsabilità finanziaria del produt‐ tore di apparecchi elettronici ed elettrici per tutti gli obblighi della loro gestione a fine vita, così come conferma il ritiro dei RAEE domestici ‘uno contro uno’ e introduce a carico dei riven‐ ditori i cui punti vendita abbiano superfici di oltre 400 mq, il ritiro gratuito ‘uno contro zero’ (senza obbligo cioè di un acquisto equiva‐ lente da parte del consumatore) per i RAEE di piccole dimensioni. Anche per i pannelli foto‐ voltaici è scattato il 12 aprile il ritiro gratuito ‘uno contro uno’, con l’obbligo per il produtto‐ re di adesione a un consorzio, di “marcatura” del pannello e di “deposito preliminare” dei pannelli domestici restituiti dai consumatori. Dall’Agosto 2018 saranno considerati RAEE an‐ che tutti gli altri apparecchi elettronici a fine vita al momento esclusi dalla norma. Non ulti‐ mo va ricordato l’aumento dei target di raccol‐ ta, secondo i quali si dovrà arrivare a gestire entro il 2019 l’85% sul totale dei RAEE generati dalle famiglie italiane o il 65% delle apparec‐ chiature immesse sul mercato (ovvero oltre tre/quattro volte rispetto a quanto viene oggi raccolto). Riccardo Pasini, Vice Presidente AI‐ RES, Associazione dei Distributori, ha commen‐ tato in diverse interviste che il decreto consen‐ te di chiarire alcuni equivoci esistenti sottoline‐ ati da tempo dai rivenditori. La direttiva ha fat‐ to suo il sistema di raccolta, definito ‘All actors’ e “questo consentirà di triplicare più rapida‐ mente la soglia attuale dei 4 Kg di RAEE per abitante”. La nuova direttiva rende, inoltre, facoltativa la presenza del visibile fee: “così co‐ me l’industria ha la facoltà di inserire l’ecocontributo in fattura, così la distribuzione può ora scegliere se inserirlo o meno sul cartel‐
lino del prezzo”. An‐ che sul fronte delle vendite online, il pare‐ re è altrettanto positi‐ vo: “la direttrice lungo la quale sembra si stia‐ no muovendo le istitu‐ zioni è la piena ugua‐ glianza tra il canale fisico e quello online in ter‐ mini di diritti e doveri. Dico sembra ‐ ha precisa‐ to Pasini ‐ perché la definizione ultima del nuo‐ vo sistema si avrà nel momento in cui verranno pubblicati i decreti attuativi”. Sull’obbligo della modalità ‘uno contro zero’, nessuna obiezione da AIRES, che però auspica la massima sempli‐ ficazione burocratica. “Il distributore ‐ ribadi‐ sce Pasini ‐ ha un ruolo importante perché può contribuire alla crescita della raccolta ed al cor‐ retto riciclo nel nostro Paese premiando, ad esempio, il consumatore virtuoso con un buo‐ no sconto spendibile nel negozio. In altri Paesi, come la Francia, il 30% dei RAEE è raccolto at‐ traverso la distribuzione, quindi possiamo sicu‐ ramente crescere. Occorre però che i decreti attuativi vengano licenziati rapidamente e semplifichino realmente il flusso di gestione anche per il nostro settore: se i documenti da predisporre, a carico del distributore, restano infatti in triplice copia e ci si ingabbia ancora in lungaggini burocratiche, si rischia di svilirne le potenzialità. Inoltre, se oggi la legge certifica che non c'è più l'obbligo di inserire sul cartelli‐ no prezzi l'eco‐contributo (la legge ne recita la possibilità ma non lo impone), sarebbe interes‐ sante raggiungere due precisi obiettivi: ridurre al minimo l'eco‐contributo in modo che gravi sul consumatore il meno possibile (come pre‐ vede la legge) e renderlo omogeneo tra tutti i marchi, affinché siano di pratica gestione per il distributore e di agevole comprensione per il consumatore, senza che si alimentino inutili sfiducie”. Maria Panzeca
RELOADER Magazine - Aprile 2014
I dati di raccolta RAEE 2013 I RAEE raccolti passano da 237.9645.563 kg del 2012 a 225.931.218 kg nel 2013. La media pro‐capite, pari a 3,80 chilogrammi per abi‐ tante, è inferiore all'obiettivo minimo previ‐ sto dalla vecchia normativa europea. Nella classifica dei 5 Raggruppamenti, in cui vengo‐ no divisi i RAEE, anche nel 2013 i rifiuti appar‐ tenenti al Raggruppamento R3 (TV e Moni‐ tor) continuano, nonostante la forte flessio‐ ne (‐9,96%), ad avere i maggiori volumi di rac‐ colta con 68.879.875 kg, seguono gli R1 (Freddo e Clima) con un ‐2,73% e gli R2 (Grandi Bianchi) ‐2,69%. Al quarto posto si confermano gli R4 (Elettronica di Consumo) con una flessione pari a ‐3,08% rispetto al 2012. L'unico Raggruppamento che continua a crescere è quello delle sorgenti luminose che, con 1.115.935 kg, segna un +7,63% rispet‐ to al 2012. Secondo il report la Valle d'Aosta si è confermata la Regione più virtuosa d'Ita‐ lia con una media pro‐capite di 8,27 kg. La Toscana rimane la prima tra le Regioni del centro sia per valori assoluti, sia per media pro‐capite, con 5,41 kg. La Sardegna, con 5,24 kg, continua ad essere la Regione più virtuo‐
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sentire a tutti i soggetti interessati di adempiere in modo corretto agli obbli‐ ghi di legge, quanto per diffondere
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6
In vigore dal 12 aprile il nuovo Decreto per la gestione dei RAEE. Il commento della Distribuzione
consapevolezza sui danni ambientali, sanitari ed economici causati da un non corretto smaltimento. Per il 2014 la speranza è rappresentata dal recepi‐ mento della recente Direttiva Europea sui RAEE, con cui si introduce tra l'altro la nuova formula di ritiro ‘uno contro zero’ che dovrebbe incrementare la raccolta dei RAEE da parte della Distri‐ buzione. Mirko Turchetti
sa dell'area Sud e Insulare. La Lombardia si riconferma la prima in Italia per raccolta in termini assoluti (oltre 46 milioni di kg) e per gli 834 centri di raccolta. I centri di conferi‐ mento infine registrano un incremento pas‐ sando dai 3.767 del 2012 agli attuali 3.900 di cui 3.759 comunali.
Fonte: Centro di Coordinamento RAEE ‐ VI° Rapporto RAEE 2013
Il Decreto Legislativo 49/2014 che recepisce la direttiva europea RAEE (2012/19/EU), approva‐ to lo scorso 14 marzo dal Consiglio dei Ministri e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, è entrato in vigore dal 12 Aprile. In generale il Decreto con‐ ferma la responsabilità finanziaria del produt‐ tore di apparecchi elettronici ed elettrici per tutti gli obblighi della loro gestione a fine vita, così come conferma il ritiro dei RAEE domestici ‘uno contro uno’ e introduce a carico dei riven‐ ditori i cui punti vendita abbiano superfici di oltre 400 mq, il ritiro gratuito ‘uno contro zero’ (senza obbligo cioè di un acquisto equiva‐ lente da parte del consumatore) per i RAEE di piccole dimensioni. Anche per i pannelli foto‐ voltaici è scattato il 12 aprile il ritiro gratuito ‘uno contro uno’, con l’obbligo per il produtto‐ re di adesione a un consorzio, di “marcatura” del pannello e di “deposito preliminare” dei pannelli domestici restituiti dai consumatori. Dall’Agosto 2018 saranno considerati RAEE an‐ che tutti gli altri apparecchi elettronici a fine vita al momento esclusi dalla norma. Non ulti‐ mo va ricordato l’aumento dei target di raccol‐ ta, secondo i quali si dovrà arrivare a gestire entro il 2019 l’85% sul totale dei RAEE generati dalle famiglie italiane o il 65% delle apparec‐ chiature immesse sul mercato (ovvero oltre tre/quattro volte rispetto a quanto viene oggi raccolto). Riccardo Pasini, Vice Presidente AI‐ RES, Associazione dei Distributori, ha commen‐ tato in diverse interviste che il decreto consen‐ te di chiarire alcuni equivoci esistenti sottoline‐ ati da tempo dai rivenditori. La direttiva ha fat‐ to suo il sistema di raccolta, definito ‘All actors’ e “questo consentirà di triplicare più rapida‐ mente la soglia attuale dei 4 Kg di RAEE per abitante”. La nuova direttiva rende, inoltre, facoltativa la presenza del visibile fee: “così co‐ me l’industria ha la facoltà di inserire l’ecocontributo in fattura, così la distribuzione può ora scegliere se inserirlo o meno sul cartel‐
lino del prezzo”. An‐ che sul fronte delle vendite online, il pare‐ re è altrettanto positi‐ vo: “la direttrice lungo la quale sembra si stia‐ no muovendo le istitu‐ zioni è la piena ugua‐ glianza tra il canale fisico e quello online in ter‐ mini di diritti e doveri. Dico sembra ‐ ha precisa‐ to Pasini ‐ perché la definizione ultima del nuo‐ vo sistema si avrà nel momento in cui verranno pubblicati i decreti attuativi”. Sull’obbligo della modalità ‘uno contro zero’, nessuna obiezione da AIRES, che però auspica la massima sempli‐ ficazione burocratica. “Il distributore ‐ ribadi‐ sce Pasini ‐ ha un ruolo importante perché può contribuire alla crescita della raccolta ed al cor‐ retto riciclo nel nostro Paese premiando, ad esempio, il consumatore virtuoso con un buo‐ no sconto spendibile nel negozio. In altri Paesi, come la Francia, il 30% dei RAEE è raccolto at‐ traverso la distribuzione, quindi possiamo sicu‐ ramente crescere. Occorre però che i decreti attuativi vengano licenziati rapidamente e semplifichino realmente il flusso di gestione anche per il nostro settore: se i documenti da predisporre, a carico del distributore, restano infatti in triplice copia e ci si ingabbia ancora in lungaggini burocratiche, si rischia di svilirne le potenzialità. Inoltre, se oggi la legge certifica che non c'è più l'obbligo di inserire sul cartelli‐ no prezzi l'eco‐contributo (la legge ne recita la possibilità ma non lo impone), sarebbe interes‐ sante raggiungere due precisi obiettivi: ridurre al minimo l'eco‐contributo in modo che gravi sul consumatore il meno possibile (come pre‐ vede la legge) e renderlo omogeneo tra tutti i marchi, affinché siano di pratica gestione per il distributore e di agevole comprensione per il consumatore, senza che si alimentino inutili sfiducie”. Maria Panzeca
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Energie rinnovabili
Nuova Sabatini 2014
Guida alle agevolazioni
Dallo scorso 31 marzo le PMI possono presen‐ tare domanda, attraverso apposito formulario da inviare telematicamente, per accedere alle agevolazioni previste dal Decreto legge deno‐ minato 'Nuova Sabatini'. Grazie a questa nor‐ ma, le aziende possono richiedere dei contribu‐ ti per investimenti in macchinari, purché siano “diversi da quelli infissi al suolo ed attrezzature varie, classificabili nell’attivo dello stato patri‐ moniale alle voci B.II.2 e B.II.3 dello schema previsto dall’art. 2424 c.c.”: impianti; beni stru‐ mentali di impresa e attrezzature nuovi di fab‐ brica ad uso produttivo; nonché investimenti in hardware; software e tecnologie digitali. Inol‐ tre ‐ si legge nelle FAQ sul sito del MiSE ‐ l'age‐
volazione spetta anche per l'acquisto di un im‐ pianto fotovoltaico purché esso sia "funzionale allo svolgimento dell'attività d'impresa laddove rientri nel concetto di impianti” come chiarito dall'Agenzia dell'Entrate attraverso varie riso‐ luzioni. Il contributo è pari all'ammontare com‐ plessivo degli interessi calcolati al tasso del 2,75% su un piano convenzionale di ammorta‐ mento, con rate semestrali costanti e della du‐ rata di cinque anni, di importo corrispondente al finanziamento. Al fine di agevolare il calcolo del contributo, il MiSE ha messo a disposizione un semplice documento scaricabile online. E' necessario ricordare che possono accedere alle agevolazioni soltanto le imprese classificate
RELOADER Magazine - Aprile 2014
come micro, piccole o medie che rispettino le seguenti condizioni alla data della presenta‐ zione della domanda: 1) avere una sede ope‐ rativa in Italia, regolarmente costituita ed i‐ scritta al Registro delle imprese ovvero al Re‐ gistro delle imprese di pesca; 2) essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali; 3) non rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto e, successiva‐ mente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato gli aiuti individuati quali illega‐ li o incompatibili dalla Commissione Europea; 4) non trovarsi in condizioni tali da risultare un'impresa in difficoltà così come individuata nel regolamento GBER. Le imprese interessa‐ te devono presentare domanda direttamente alla banca o all’intermediario finanziario chie‐ dendo l’accesso al contributo pubblico. L’istituto di credito dovrà essere scelto tra quelli che hanno firmato l’apposita conven‐ zione tra il Ministero dello Sviluppo Economi‐ co, l’Associazione Bancaria Italiana e la Cassa Depositi e Prestiti. La 'Nuova Sabatini', varata con un Decreto Ministeriale (DM 23 novem‐ bre 2013) del MiSE e attuata con il Dl n. 69/2013 (Decreto del Fare), prevedeva la co‐ stituzione di un plafond di risorse , presso al Cassa Depositi e Prestiti, che raggiungesse al massimo la cifra di 2,5 miliardi di euro che le banche e gli intermediari finanziari potevano utilizzare per concedere alle PMI, fino al 31 dicembre 2016, finanziamenti tra i 20.000 e 2 milioni di euro a fronte. L'ammontare delle risorse economiche messe a disposizione po‐ trebbe presto essere raddoppiato, raggiun‐ gendo cosi i 5 miliardi di euro. Il Governo sta ragionando in questa direzione dopo il suc‐ cesso riscontrato durante il 'click day', il 31 marzo scorso che era il primo giorno utile per connettersi e spedire i moduli di richiesta: in sole otto ore sono state presentate 16mila domande. Mirko Turchetti
8
Gli investimenti devono essere a uso produttivo, correlati all’attività dell’impresa, ubicati presso l’unità locale in cui sono realizzati e avviati successivamente alla domanda di finanziamento. La domanda va compilata in formato elettronico, sottoscritta con firma digitale e inviata via PEC (posta elettronica certificata) – alla banca o intermediario finanziario, con cui si stabiliranno in seguito le modalità del finanziamento – dalle ore 9:00 del 31 marzo 2014, secondo lo schema previsto dai fac‐ simile del Ministero, sottoscritta dal legale rappresentante dell’impresa o suo procuratore. Nella domanda bisogna indicare: investimenti per cui si chiede l’agevolazione, importo richiesto, caratteristiche del finanziamento (bancario, in leasing), requisiti di conformità, dimensioni impresa e via dicendo (in pratica, tutte le dichiarazioni sostitutive richieste all’impresa). Documentazione: dichiarazione antimafia per soggetti sottoposti a verifica di cui all’articolo 85 del dlgs 159/2011, o per finanziamenti oltre 150mila euro. copia dell’atto di procura e del documento di identità del soggetto che rilascia la procura, per domande firmate dal procuratore dell’impresa.
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7
Energie rinnovabili
Nuova Sabatini 2014
Guida alle agevolazioni
Dallo scorso 31 marzo le PMI possono presen‐ tare domanda, attraverso apposito formulario da inviare telematicamente, per accedere alle agevolazioni previste dal Decreto legge deno‐ minato 'Nuova Sabatini'. Grazie a questa nor‐ ma, le aziende possono richiedere dei contribu‐ ti per investimenti in macchinari, purché siano “diversi da quelli infissi al suolo ed attrezzature varie, classificabili nell’attivo dello stato patri‐ moniale alle voci B.II.2 e B.II.3 dello schema previsto dall’art. 2424 c.c.”: impianti; beni stru‐ mentali di impresa e attrezzature nuovi di fab‐ brica ad uso produttivo; nonché investimenti in hardware; software e tecnologie digitali. Inol‐ tre ‐ si legge nelle FAQ sul sito del MiSE ‐ l'age‐
volazione spetta anche per l'acquisto di un im‐ pianto fotovoltaico purché esso sia "funzionale allo svolgimento dell'attività d'impresa laddove rientri nel concetto di impianti” come chiarito dall'Agenzia dell'Entrate attraverso varie riso‐ luzioni. Il contributo è pari all'ammontare com‐ plessivo degli interessi calcolati al tasso del 2,75% su un piano convenzionale di ammorta‐ mento, con rate semestrali costanti e della du‐ rata di cinque anni, di importo corrispondente al finanziamento. Al fine di agevolare il calcolo del contributo, il MiSE ha messo a disposizione un semplice documento scaricabile online. E' necessario ricordare che possono accedere alle agevolazioni soltanto le imprese classificate
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come micro, piccole o medie che rispettino le seguenti condizioni alla data della presenta‐ zione della domanda: 1) avere una sede ope‐ rativa in Italia, regolarmente costituita ed i‐ scritta al Registro delle imprese ovvero al Re‐ gistro delle imprese di pesca; 2) essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali; 3) non rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto e, successiva‐ mente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato gli aiuti individuati quali illega‐ li o incompatibili dalla Commissione Europea; 4) non trovarsi in condizioni tali da risultare un'impresa in difficoltà così come individuata nel regolamento GBER. Le imprese interessa‐ te devono presentare domanda direttamente alla banca o all’intermediario finanziario chie‐ dendo l’accesso al contributo pubblico. L’istituto di credito dovrà essere scelto tra quelli che hanno firmato l’apposita conven‐ zione tra il Ministero dello Sviluppo Economi‐ co, l’Associazione Bancaria Italiana e la Cassa Depositi e Prestiti. La 'Nuova Sabatini', varata con un Decreto Ministeriale (DM 23 novem‐ bre 2013) del MiSE e attuata con il Dl n. 69/2013 (Decreto del Fare), prevedeva la co‐ stituzione di un plafond di risorse , presso al Cassa Depositi e Prestiti, che raggiungesse al massimo la cifra di 2,5 miliardi di euro che le banche e gli intermediari finanziari potevano utilizzare per concedere alle PMI, fino al 31 dicembre 2016, finanziamenti tra i 20.000 e 2 milioni di euro a fronte. L'ammontare delle risorse economiche messe a disposizione po‐ trebbe presto essere raddoppiato, raggiun‐ gendo cosi i 5 miliardi di euro. Il Governo sta ragionando in questa direzione dopo il suc‐ cesso riscontrato durante il 'click day', il 31 marzo scorso che era il primo giorno utile per connettersi e spedire i moduli di richiesta: in sole otto ore sono state presentate 16mila domande. Mirko Turchetti
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Gli investimenti devono essere a uso produttivo, correlati all’attività dell’impresa, ubicati presso l’unità locale in cui sono realizzati e avviati successivamente alla domanda di finanziamento. La domanda va compilata in formato elettronico, sottoscritta con firma digitale e inviata via PEC (posta elettronica certificata) – alla banca o intermediario finanziario, con cui si stabiliranno in seguito le modalità del finanziamento – dalle ore 9:00 del 31 marzo 2014, secondo lo schema previsto dai fac‐ simile del Ministero, sottoscritta dal legale rappresentante dell’impresa o suo procuratore. Nella domanda bisogna indicare: investimenti per cui si chiede l’agevolazione, importo richiesto, caratteristiche del finanziamento (bancario, in leasing), requisiti di conformità, dimensioni impresa e via dicendo (in pratica, tutte le dichiarazioni sostitutive richieste all’impresa). Documentazione: dichiarazione antimafia per soggetti sottoposti a verifica di cui all’articolo 85 del dlgs 159/2011, o per finanziamenti oltre 150mila euro. copia dell’atto di procura e del documento di identità del soggetto che rilascia la procura, per domande firmate dal procuratore dell’impresa.
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liane specializzato in riqualificazione energetica e a cui è stato chiesto di diventare partner uni‐ co per il nostro Paese di Rec (Renovate Europe Campaign). Rete Irene si occuperà di promuo‐ vere e coordinare tutte le iniziative che verran‐ no lanciate nel corso dei prossimi mesi. I nostri edifici sono attualmente responsabili del 40% del totale del nostro consumo energetico, non‐ ché del 36% delle emissioni di biossido di carbo‐ nio nell'atmosfera. Questa realtà non cambierà a meno che il nostro patrimonio edilizio non venga riqualificato per ridurre drasticamente il suo consumo energetico. I proprietari di abita‐ zioni e di industrie andrebbero a risparmiare oltre 239 miliardi di euro ogni anno, incremen‐ tando l'occupazione di 2 milioni di nuovi posti entro il 2020. Quanto all'ambito residenziale, il potenziale di risparmio è pari al 61% mentre per il settore terziario è pari al 36%. Questo infatti significa che, da solo, il progetto di riqualifica‐
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degli Stati membri. Oltre al manifesto è stata diffusa una lettera aperta, indirizzata a tutti i capi di stato dei Paesi UE, per chiedere un im‐ pegno concreto da parte della politica per in‐ traprendere azioni efficaci ed immediate, mi‐ ranti ad un obiettivo di efficientamento ener‐ getico nel settore edile entro il 2030. Un appello rivolto anche al Presidente del Con‐ siglio italiano, Matteo Renzi, che sarà coinvolto in prima persona nell'ambizioso progetto, alla luce del prossimo semestre di presidenza italia‐ na dell'Unione Europea, a pochi mesi dall'aper‐ tura di Expo 2015. Inoltre, il 2 aprile partirà una raccolta di firme, che si terrà in contemporanea a Bruxelles e nei diversi Paesi dell'Unione Euro‐ pea, che coinvolgerà i candidati alle imminenti elezioni per il rinnovo del parlamento UE. A questi ultimi verrà chiesto di impegnarsi con‐ cretamente per fermare gli sprechi di energia negli edifici d'Europa, firmando un documento
What is the situation in your country? Bruxelles
Un manifesto europeo a favore della riqualificazione energetica
Abbattere le emissioni del 40% entro il 2030 e dell'80% da qui al 2050. Risparmiare ben 240 miliardi di euro all'anno. Creare 2 milioni di nuovi posti di lavoro. Sensibilizzare parla‐ mentari e governi europei sui temi degli ef‐ fetti positivi di un'azione strategica di riqua‐ lificazione del patrimonio immobiliare del vecchio continente. Sono questi obiettivi di Renovate Europe, l'iniziativa europea che mira a sensibilizzare istituzioni e cittadini dei 28 paesi dell'Unione Europea sui temi della
riqualificazione energetica, che lancia il pri‐ mo manifesto comune contro gli sprechi e‐ nergetici negli edifici e che, a partire dal 2 aprile, coinvolgerà parlamentari europei e capi di governo nel nome della riqualificazio‐ ne energetica. Renovate Europe è una cam‐ pagna promossa da ben 31 sostenitori, che riuniscono associazioni non governative, enti locali, sindacati, gruppi di esperti e il settore terziario. A rappresentare l'Italia è Rete Irene, il primo network di imprese ita‐
zione energetica degli edifici europei può ridur‐ re il consumo di energia primaria dell'intera Eu‐ ropa del 22% fino al 2030. Il primo passo di Re‐ novate Europe è stato stilare il Manifesto Euro‐ peo per la Riqualificazione Energetica. Nove i punti previsti: 1. Migliorare la qualità del‐ la vita; 2. Ridurre i livelli di inquinamento atmo‐ sferico e le emissione di Co2; 3. Incoraggiare i processi più ampi di riqualificazione urbana; 4. Migliorare le prospettive delle Pmi; 5. Rafforza‐ re l'impegno delle autorità locali e regionali; 6. Spingere la rispesa economica; 7. Sconfiggere la precarietà energetica; 8. Accrescere la sicu‐ rezza energetica; 9. Sostenere i conti pubblici
in 5 punti: sollecitare il governo del proprio pa‐ ese ad adottare un'ambiziosa strategia per la riqualificazione degli edifici; spingere i commis‐ sari competenti e i servizi della commissione ad adottare iniziative concrete per promuovere la riqualificazione degli edifici. E ancora: ricordare che la riqualificazione ener‐ getica deve essere una priorità a livello politico e legislativo; contribuire alla sensibilizzazione divulgando casi di successo di riqualificazioni energetiche ambiziose; instaurare un dialogo permanente con le autorità locali e sostenere i loro sforzi in favore della riqualificazione del patrimonio edilizio. (Fonte: Adnkronos)
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liane specializzato in riqualificazione energetica e a cui è stato chiesto di diventare partner uni‐ co per il nostro Paese di Rec (Renovate Europe Campaign). Rete Irene si occuperà di promuo‐ vere e coordinare tutte le iniziative che verran‐ no lanciate nel corso dei prossimi mesi. I nostri edifici sono attualmente responsabili del 40% del totale del nostro consumo energetico, non‐ ché del 36% delle emissioni di biossido di carbo‐ nio nell'atmosfera. Questa realtà non cambierà a meno che il nostro patrimonio edilizio non venga riqualificato per ridurre drasticamente il suo consumo energetico. I proprietari di abita‐ zioni e di industrie andrebbero a risparmiare oltre 239 miliardi di euro ogni anno, incremen‐ tando l'occupazione di 2 milioni di nuovi posti entro il 2020. Quanto all'ambito residenziale, il potenziale di risparmio è pari al 61% mentre per il settore terziario è pari al 36%. Questo infatti significa che, da solo, il progetto di riqualifica‐
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degli Stati membri. Oltre al manifesto è stata diffusa una lettera aperta, indirizzata a tutti i capi di stato dei Paesi UE, per chiedere un im‐ pegno concreto da parte della politica per in‐ traprendere azioni efficaci ed immediate, mi‐ ranti ad un obiettivo di efficientamento ener‐ getico nel settore edile entro il 2030. Un appello rivolto anche al Presidente del Con‐ siglio italiano, Matteo Renzi, che sarà coinvolto in prima persona nell'ambizioso progetto, alla luce del prossimo semestre di presidenza italia‐ na dell'Unione Europea, a pochi mesi dall'aper‐ tura di Expo 2015. Inoltre, il 2 aprile partirà una raccolta di firme, che si terrà in contemporanea a Bruxelles e nei diversi Paesi dell'Unione Euro‐ pea, che coinvolgerà i candidati alle imminenti elezioni per il rinnovo del parlamento UE. A questi ultimi verrà chiesto di impegnarsi con‐ cretamente per fermare gli sprechi di energia negli edifici d'Europa, firmando un documento
What is the situation in your country? Bruxelles
Un manifesto europeo a favore della riqualificazione energetica
Abbattere le emissioni del 40% entro il 2030 e dell'80% da qui al 2050. Risparmiare ben 240 miliardi di euro all'anno. Creare 2 milioni di nuovi posti di lavoro. Sensibilizzare parla‐ mentari e governi europei sui temi degli ef‐ fetti positivi di un'azione strategica di riqua‐ lificazione del patrimonio immobiliare del vecchio continente. Sono questi obiettivi di Renovate Europe, l'iniziativa europea che mira a sensibilizzare istituzioni e cittadini dei 28 paesi dell'Unione Europea sui temi della
riqualificazione energetica, che lancia il pri‐ mo manifesto comune contro gli sprechi e‐ nergetici negli edifici e che, a partire dal 2 aprile, coinvolgerà parlamentari europei e capi di governo nel nome della riqualificazio‐ ne energetica. Renovate Europe è una cam‐ pagna promossa da ben 31 sostenitori, che riuniscono associazioni non governative, enti locali, sindacati, gruppi di esperti e il settore terziario. A rappresentare l'Italia è Rete Irene, il primo network di imprese ita‐
zione energetica degli edifici europei può ridur‐ re il consumo di energia primaria dell'intera Eu‐ ropa del 22% fino al 2030. Il primo passo di Re‐ novate Europe è stato stilare il Manifesto Euro‐ peo per la Riqualificazione Energetica. Nove i punti previsti: 1. Migliorare la qualità del‐ la vita; 2. Ridurre i livelli di inquinamento atmo‐ sferico e le emissione di Co2; 3. Incoraggiare i processi più ampi di riqualificazione urbana; 4. Migliorare le prospettive delle Pmi; 5. Rafforza‐ re l'impegno delle autorità locali e regionali; 6. Spingere la rispesa economica; 7. Sconfiggere la precarietà energetica; 8. Accrescere la sicu‐ rezza energetica; 9. Sostenere i conti pubblici
in 5 punti: sollecitare il governo del proprio pa‐ ese ad adottare un'ambiziosa strategia per la riqualificazione degli edifici; spingere i commis‐ sari competenti e i servizi della commissione ad adottare iniziative concrete per promuovere la riqualificazione degli edifici. E ancora: ricordare che la riqualificazione ener‐ getica deve essere una priorità a livello politico e legislativo; contribuire alla sensibilizzazione divulgando casi di successo di riqualificazioni energetiche ambiziose; instaurare un dialogo permanente con le autorità locali e sostenere i loro sforzi in favore della riqualificazione del patrimonio edilizio. (Fonte: Adnkronos)
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Il Consiglio Nazionale della Green Economy al Governo Renzi
Fonti Rinnovabili: 3 priorità per cambiare rotta e riaccendere gli investimenti crollati del 70% in un anno ritardo dell’emanazione di importanti decreti (sui sottoprodotti, teleriscaldamento etc.), il Consiglio Nazionale della Green Economy che si è riunito a metà marzo, indica al governo Renzi in tema delle fonti rinnovabili tre priori‐ tà necessarie a un settore di grande importan‐ za per mitigare la crisi climatica e per promuo‐ vere la green economy: 1 . attivare una seria azione in favore della semplificazione burocratica per gli impianti di Dopo un periodo di forte crescita, che nel 2012
produzione di energia rinnovabile, secondo
ha portato le fonti rinnovabili a soddisfare il
criteri di massima trasparenza e certezza dei
13% del consumo interno lordo di calore e il
tempi;
28% di elettricità, con i ricadute positive per
2. definire una politica di sviluppo degli inve‐
l’ambiente, l’occupazione e gli investimenti,
stimenti per le rinnovabili che, pur muovendo‐
nel 2013 il settore ha registrato un durissimo
si verso un graduale superamento del sistema
stop. Secondo le stime pubblicate da Bloom‐
degli incentivi in tariffa, attuando la recente
berg new energy finance, infatti, c’è stato, in
Delega sulla fiscalità ambientale, preveda “
Italia, un calo di oltre il 70% degli investimenti
nuove forme di fiscalità …//… finalizzate a o‐
nelle fonti rinnovabili, scesi da 15 miliardi di
rientare il mercato verso modi di consumo e
dollari nel 2012 a 4 miliardi nel 2013. In termini
produzione sostenibili, e a rivedere la discipli‐
di nuova potenza annua installata, si è passati
na delle accise sui prodotti energetici e
da 3,6 GW a 1,1 GW nel fotovoltaico (‐70%), da
sull’energia elettrica, anche in funzione del
1,2 GW a 0,4 GW nell’eolico (‐65%), da 150 MW
contenuto di carbonio”;
a 70 MW nel mini‐hydro (‐55%). Di fronte a
3. impegnarsi, nell’ambito della definizione
questo crollo, senza precedenti, causato da
europea di un nuovo quadro strategico al
una serie di iniziative come l’introduzione di
2030, per nuovi obiettivi per la riduzione dei
nuove complicazioni procedurali e ammini‐
gas serra, per lo sviluppo delle rinnovabili e
strative; il taglio drastico degli incentivi, anche
dell’efficienza energetica coerenti con gli im‐
in modo retroattivo su impianti in esercizio; il
pegni internazionali sul clima.
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Una batteria antimonio-magnesio in stato liquido per cambiare il mondo delle energie rinnovabili Grazie alla relativa abbondanza dei metalli usati, il costo sarà inferiore ai 500 % al kWh. Sarà possibile immagazzinare energia con un costo molto minore rispetto ai pompaggi o agli impianti a gas di back up Un gruppo di ricerca del MIT sembra avere trovato la risposta giusta in termini di efficien‐ za, durata e versatilità nelle batterie a metalli liquidi formate da tre strati: lega antimonio‐ magnesio/sale/magnesio, che formano tre strati separati immiscibili grazie alla loro diver‐ sa densità (1). In condizioni operative il siste‐ ma lavora intorno ai 700°C, la temperatura è mantenuta con il calore dissipato dai processi di conversione. Come si vede dallo schema qui sotto, durante la fase di carica il magnesio del‐ lo strato inferiore cede elettroni al circuito e‐ sterno, migra in forma ionica attraverso il sale e torna metallico nello strato superiore acqui‐ sendo elettroni esterni. Durante la fase di sca‐ rica il sistema funziona all’inverso. Una cella di 10×10 cm può immagazzinare circa 0,27 kWh di energia. Assemblate in pacchi da 24 celle e in moduli da 32 pacchi si arriva a 200 kWh. Lo storage system proposto dalla Ambri, azienda spin‐off del MIT, è costituito da 10 moduli per un totale di 2 MWh. Secondo gli sviluppatori,
la batteria può rispondere come un’auto da corsa o un trattore, può cioè convogliare e‐ normi quantità di energia in pochissimo tem‐ po, oppure scaricarsi lentamente nell’arco di 12 ore. Il sistema potrebbe quindi rispondere ad una crescita della domanda in rete con una velocità superiore a tutti gli impianti attual‐ mente in esercizio. La relativa abbondanza dell’ antimonio rispetto ad altri elementi chi‐ mici usati in batterie hi‐tech e la completa di‐ sponibilità del magnesio, estraibile dall’acqua di mare, rendono questa batteria meno costo‐ sa di altri sistemi alternativi. L’obiettivo è di restate sotto i 500 $ per kWh, circa la metà degli attuali sistemi di potenza. I primi prototi‐ pi funzionanti verranno installati nel corso di quest’anno a Cape Cod e alle Hawaii. Se la scommessa sarà vinta, queste batterie potreb‐ bero cambiare il mondo dell’energia rinnova‐ bile, distribuendo l’energia quando serve ad un costo minore per l’ambiente rispetto ai si‐ stemi attuali. (EcoAlfabeta)
(1) L’antimonio (Sb) fonde a 630 °C ed ha una densità in fase liquida di 6,53 g/cm³; il magnesio (Mg) fonde a a 650 °C ed è molto meno denso: 1,58 g/cm³. Lo strato inferiore è in realtà una lega liquida antimonio magnesio con una frazione molare massima di magnesio del 12% in condizio‐ ni di batteria totalmente sca‐ rica. Il sale è un composto MgCl2:NaCl:KCl (50:30:20 in fazione molare) con punto di fusione a 396 °C.
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Il Consiglio Nazionale della Green Economy al Governo Renzi
Fonti Rinnovabili: 3 priorità per cambiare rotta e riaccendere gli investimenti crollati del 70% in un anno ritardo dell’emanazione di importanti decreti (sui sottoprodotti, teleriscaldamento etc.), il Consiglio Nazionale della Green Economy che si è riunito a metà marzo, indica al governo Renzi in tema delle fonti rinnovabili tre priori‐ tà necessarie a un settore di grande importan‐ za per mitigare la crisi climatica e per promuo‐ vere la green economy: 1 . attivare una seria azione in favore della semplificazione burocratica per gli impianti di Dopo un periodo di forte crescita, che nel 2012
produzione di energia rinnovabile, secondo
ha portato le fonti rinnovabili a soddisfare il
criteri di massima trasparenza e certezza dei
13% del consumo interno lordo di calore e il
tempi;
28% di elettricità, con i ricadute positive per
2. definire una politica di sviluppo degli inve‐
l’ambiente, l’occupazione e gli investimenti,
stimenti per le rinnovabili che, pur muovendo‐
nel 2013 il settore ha registrato un durissimo
si verso un graduale superamento del sistema
stop. Secondo le stime pubblicate da Bloom‐
degli incentivi in tariffa, attuando la recente
berg new energy finance, infatti, c’è stato, in
Delega sulla fiscalità ambientale, preveda “
Italia, un calo di oltre il 70% degli investimenti
nuove forme di fiscalità …//… finalizzate a o‐
nelle fonti rinnovabili, scesi da 15 miliardi di
rientare il mercato verso modi di consumo e
dollari nel 2012 a 4 miliardi nel 2013. In termini
produzione sostenibili, e a rivedere la discipli‐
di nuova potenza annua installata, si è passati
na delle accise sui prodotti energetici e
da 3,6 GW a 1,1 GW nel fotovoltaico (‐70%), da
sull’energia elettrica, anche in funzione del
1,2 GW a 0,4 GW nell’eolico (‐65%), da 150 MW
contenuto di carbonio”;
a 70 MW nel mini‐hydro (‐55%). Di fronte a
3. impegnarsi, nell’ambito della definizione
questo crollo, senza precedenti, causato da
europea di un nuovo quadro strategico al
una serie di iniziative come l’introduzione di
2030, per nuovi obiettivi per la riduzione dei
nuove complicazioni procedurali e ammini‐
gas serra, per lo sviluppo delle rinnovabili e
strative; il taglio drastico degli incentivi, anche
dell’efficienza energetica coerenti con gli im‐
in modo retroattivo su impianti in esercizio; il
pegni internazionali sul clima.
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Una batteria antimonio-magnesio in stato liquido per cambiare il mondo delle energie rinnovabili Grazie alla relativa abbondanza dei metalli usati, il costo sarà inferiore ai 500 % al kWh. Sarà possibile immagazzinare energia con un costo molto minore rispetto ai pompaggi o agli impianti a gas di back up Un gruppo di ricerca del MIT sembra avere trovato la risposta giusta in termini di efficien‐ za, durata e versatilità nelle batterie a metalli liquidi formate da tre strati: lega antimonio‐ magnesio/sale/magnesio, che formano tre strati separati immiscibili grazie alla loro diver‐ sa densità (1). In condizioni operative il siste‐ ma lavora intorno ai 700°C, la temperatura è mantenuta con il calore dissipato dai processi di conversione. Come si vede dallo schema qui sotto, durante la fase di carica il magnesio del‐ lo strato inferiore cede elettroni al circuito e‐ sterno, migra in forma ionica attraverso il sale e torna metallico nello strato superiore acqui‐ sendo elettroni esterni. Durante la fase di sca‐ rica il sistema funziona all’inverso. Una cella di 10×10 cm può immagazzinare circa 0,27 kWh di energia. Assemblate in pacchi da 24 celle e in moduli da 32 pacchi si arriva a 200 kWh. Lo storage system proposto dalla Ambri, azienda spin‐off del MIT, è costituito da 10 moduli per un totale di 2 MWh. Secondo gli sviluppatori,
la batteria può rispondere come un’auto da corsa o un trattore, può cioè convogliare e‐ normi quantità di energia in pochissimo tem‐ po, oppure scaricarsi lentamente nell’arco di 12 ore. Il sistema potrebbe quindi rispondere ad una crescita della domanda in rete con una velocità superiore a tutti gli impianti attual‐ mente in esercizio. La relativa abbondanza dell’ antimonio rispetto ad altri elementi chi‐ mici usati in batterie hi‐tech e la completa di‐ sponibilità del magnesio, estraibile dall’acqua di mare, rendono questa batteria meno costo‐ sa di altri sistemi alternativi. L’obiettivo è di restate sotto i 500 $ per kWh, circa la metà degli attuali sistemi di potenza. I primi prototi‐ pi funzionanti verranno installati nel corso di quest’anno a Cape Cod e alle Hawaii. Se la scommessa sarà vinta, queste batterie potreb‐ bero cambiare il mondo dell’energia rinnova‐ bile, distribuendo l’energia quando serve ad un costo minore per l’ambiente rispetto ai si‐ stemi attuali. (EcoAlfabeta)
(1) L’antimonio (Sb) fonde a 630 °C ed ha una densità in fase liquida di 6,53 g/cm³; il magnesio (Mg) fonde a a 650 °C ed è molto meno denso: 1,58 g/cm³. Lo strato inferiore è in realtà una lega liquida antimonio magnesio con una frazione molare massima di magnesio del 12% in condizio‐ ni di batteria totalmente sca‐ rica. Il sale è un composto MgCl2:NaCl:KCl (50:30:20 in fazione molare) con punto di fusione a 396 °C.
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Storie di Riciclo Sud Africa: l’eco-abitabilità di un container in disuso
RELOADER Magazine - Aprile 2014
realizzata dai designer di Citiq Pro‐ perty, inaugura una nuova era di inno‐ vativi appartamenti super efficienti ri‐ cavati da materiali abbandonati che tornano a nuova vita. Il Mill Junction inoltre offre un basso consumo energetico grazie a tutta una serie di accortezze, come finestre e
FREE WI-FI
può ospitare fino a 400 studenti. È dotato di cucine comuni, wifi gratui‐ to, aree studio, una palestra e diverse sale ricreative. Dal tetto poi si ha una vista incredibile sulla città. È stato do‐ tato di erba artificiale e di un gazebo, che lo rende uno spazio sociale invi‐ tante per i giovani ospiti. La struttura,
Fornendo alloggi di qualità per studenti in
STUDY AREAS
una buona location, e costruendo tutto da zero, possiamo fornire
COMPUTER ROOMS
infrastrutture efficienti
A GYM AND CLIMBING WALL
che riducono i consumi
SHARED KITCHENS ON EVERY FLOOR WITH FRIDGES, STOVES
Una brillante soluzione alla carenza di alloggi per gli studenti: ricavarli da co‐ loratissimi contenitori per il trasporto delle merci e installarli su due ex silos di grano, offrendo a centinaia di uni‐ versitari abitazioni di qualità a prezzi ragionevoli. A Johannesburg il Mill Junction Project, 4 piani di alloggi,
porte con doppi infissi e illuminazione con sensori di movimento. Queste ca‐ ratteristiche potranno ridurne i consu‐ mi di energia del 50% rispetto a un edi‐ ficio convenzionale. La reazione da parte della comunità è stata più che positiva. Sembra che gli appartamenti vadano a ruba.
SHARED AND SINGLE ROOMS LOUNGES
Mill Junction 60 Carr Street, Newtown, Johannesburg - www.citiqproperty.co.za/citiq-students/
14
di acqua e luce e, di conseguenza, i costi di
AND MICROWAVES
gestione di una residenza
ROOF TOP TERRACE WITH
per studenti.
GREAT VIEW OF THE CITY
Paul Lapham, CEO di Citiq
RELOADER Magazine - Aprile 2014
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Storie di Riciclo Sud Africa: l’eco-abitabilità di un container in disuso
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realizzata dai designer di Citiq Pro‐ perty, inaugura una nuova era di inno‐ vativi appartamenti super efficienti ri‐ cavati da materiali abbandonati che tornano a nuova vita. Il Mill Junction inoltre offre un basso consumo energetico grazie a tutta una serie di accortezze, come finestre e
FREE WI-FI
può ospitare fino a 400 studenti. È dotato di cucine comuni, wifi gratui‐ to, aree studio, una palestra e diverse sale ricreative. Dal tetto poi si ha una vista incredibile sulla città. È stato do‐ tato di erba artificiale e di un gazebo, che lo rende uno spazio sociale invi‐ tante per i giovani ospiti. La struttura,
Fornendo alloggi di qualità per studenti in
STUDY AREAS
una buona location, e costruendo tutto da zero, possiamo fornire
COMPUTER ROOMS
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A GYM AND CLIMBING WALL
che riducono i consumi
SHARED KITCHENS ON EVERY FLOOR WITH FRIDGES, STOVES
Una brillante soluzione alla carenza di alloggi per gli studenti: ricavarli da co‐ loratissimi contenitori per il trasporto delle merci e installarli su due ex silos di grano, offrendo a centinaia di uni‐ versitari abitazioni di qualità a prezzi ragionevoli. A Johannesburg il Mill Junction Project, 4 piani di alloggi,
porte con doppi infissi e illuminazione con sensori di movimento. Queste ca‐ ratteristiche potranno ridurne i consu‐ mi di energia del 50% rispetto a un edi‐ ficio convenzionale. La reazione da parte della comunità è stata più che positiva. Sembra che gli appartamenti vadano a ruba.
SHARED AND SINGLE ROOMS LOUNGES
Mill Junction 60 Carr Street, Newtown, Johannesburg - www.citiqproperty.co.za/citiq-students/
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di acqua e luce e, di conseguenza, i costi di
AND MICROWAVES
gestione di una residenza
ROOF TOP TERRACE WITH
per studenti.
GREAT VIEW OF THE CITY
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Ambiente e società
L
egambiente invita gli Italiani a par‐ tecipare al Premio Sterminata Bel‐ lezza, che vuole valorizzare esperienze e idee che guardano al futuro del nostro Paese. Scopo del bando è far emergere le esperienze e le persone che hanno dato vita a nuova bellezza, al fine di va‐ lorizzarne i processi che hanno reso pos‐ sibile questo percorso di qualità e ren‐ derli condivisibili e riproducibili in altre realtà. Il bando articolato in due sessioni: generatori di Sterminata Bellezza: pre‐ mia quei processi territoriali già esi‐ stenti capaci di produrre virtuosismi che tengono insieme qualità ambien‐ tale e qualità sociale, innovazione e saperi del territorio;
promotori di Sterminata Bellezza: pre‐ mia quei soggetti che propongono idee originali e innovative per rispon‐ dere a specifici problemi presenti sui territori per il recupero e la generazio‐ ne di nuova bellezza.
Ogni sessione avrà tre ambiti che rap‐ presentano tre punti di vista, di solito trasversali e integrati, di interpretazione della bellezza, attraverso i quali verran‐ no suddivisi i diversi casi e le idee candi‐ date: • la bellezza dei gesti; • la bellezza dei luoghi; • la bellezza degli oggetti. Possono concorrere al premio pubbliche amministrazioni, enti pubblici, fondazio‐ ni, imprese no profit, low profit e profit,
cittadini italiani e stranieri, in forma singola o associa‐ tiva, residenti o domiciliati in Italia che abbiamo com‐ piuto i 18 anni di età. La partecipazione è gratuita e i materiali dovranno perve‐ nire a Legambiente entro il 30 maggio 2014. La comu‐ nicazione dei vincitori av‐ verrà il 13 giugno a cui se‐ guirà la premiazione il 25 giugno 2014. I casi e le idee saranno presentati pubbli‐ camente durante la ceri‐ monia di premiazione che avrà luogo a Camerino (MC) all’interno della se‐ conda edizione del Festival della Soft Economy, pro‐ mosso dalla Fondazione Symbola. La premiazione si conclu‐ derà con l’attribuzione di tre premi per ciascuna del‐ le due sessioni. Ai vincitori verrà concesso l’uso del logo del premio e la pro‐ mozione del loro caso/idea all’interno delle iniziative e attraverso i mezzi di comu‐ nicazione dei soggetti pro‐ motori del premio.
La bellezza è la principale caratteristica che il mondo riconosce all’Italia. La nostra dote, la nostra ricchezza. Riconoscerla, tutelarla, crearne di nuova è la chiave per immaginare un futuro oltre la crisi. Perché questo diventi realtà è necessario non solo investire risorse per contrastare il degrado, l'abbandono, il consumo insensato del territorio. La sfida è ricostruire il concetto di bene comune, l'orgoglio dell'appartenenza e della partecipazione alla vita collettiva. Immaginare un paese dove vivere sia bello, sano, sicuro per tutti. LEGAMBIENTE • bellezza@legambiente.it • 06.86268367-388
RELOADER Magazine - Aprile 2014
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RELOADER Magazine - Aprile 2014
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Ambiente e società
L
egambiente invita gli Italiani a par‐ tecipare al Premio Sterminata Bel‐ lezza, che vuole valorizzare esperienze e idee che guardano al futuro del nostro Paese. Scopo del bando è far emergere le esperienze e le persone che hanno dato vita a nuova bellezza, al fine di va‐ lorizzarne i processi che hanno reso pos‐ sibile questo percorso di qualità e ren‐ derli condivisibili e riproducibili in altre realtà. Il bando articolato in due sessioni: generatori di Sterminata Bellezza: pre‐ mia quei processi territoriali già esi‐ stenti capaci di produrre virtuosismi che tengono insieme qualità ambien‐ tale e qualità sociale, innovazione e saperi del territorio;
promotori di Sterminata Bellezza: pre‐ mia quei soggetti che propongono idee originali e innovative per rispon‐ dere a specifici problemi presenti sui territori per il recupero e la generazio‐ ne di nuova bellezza.
Ogni sessione avrà tre ambiti che rap‐ presentano tre punti di vista, di solito trasversali e integrati, di interpretazione della bellezza, attraverso i quali verran‐ no suddivisi i diversi casi e le idee candi‐ date: • la bellezza dei gesti; • la bellezza dei luoghi; • la bellezza degli oggetti. Possono concorrere al premio pubbliche amministrazioni, enti pubblici, fondazio‐ ni, imprese no profit, low profit e profit,
cittadini italiani e stranieri, in forma singola o associa‐ tiva, residenti o domiciliati in Italia che abbiamo com‐ piuto i 18 anni di età. La partecipazione è gratuita e i materiali dovranno perve‐ nire a Legambiente entro il 30 maggio 2014. La comu‐ nicazione dei vincitori av‐ verrà il 13 giugno a cui se‐ guirà la premiazione il 25 giugno 2014. I casi e le idee saranno presentati pubbli‐ camente durante la ceri‐ monia di premiazione che avrà luogo a Camerino (MC) all’interno della se‐ conda edizione del Festival della Soft Economy, pro‐ mosso dalla Fondazione Symbola. La premiazione si conclu‐ derà con l’attribuzione di tre premi per ciascuna del‐ le due sessioni. Ai vincitori verrà concesso l’uso del logo del premio e la pro‐ mozione del loro caso/idea all’interno delle iniziative e attraverso i mezzi di comu‐ nicazione dei soggetti pro‐ motori del premio.
La bellezza è la principale caratteristica che il mondo riconosce all’Italia. La nostra dote, la nostra ricchezza. Riconoscerla, tutelarla, crearne di nuova è la chiave per immaginare un futuro oltre la crisi. Perché questo diventi realtà è necessario non solo investire risorse per contrastare il degrado, l'abbandono, il consumo insensato del territorio. La sfida è ricostruire il concetto di bene comune, l'orgoglio dell'appartenenza e della partecipazione alla vita collettiva. Immaginare un paese dove vivere sia bello, sano, sicuro per tutti. LEGAMBIENTE • bellezza@legambiente.it • 06.86268367-388
RELOADER Magazine - Aprile 2014
Berlino Condividere cose e risorse. E' la Sharing economy La sharing economy conquista Berlino e la Germania. Ad esempio, su Fehrbelliner Stras‐ se Leila project è una biblioteca delle cose in cui è possibile portare gli oggetti non più utili e prendere in prestito, gratuitamente, quello che serve. L'oggetto più ambito è il trapano
secondo il fondatore Nikolai Wolfert: “Il tra‐ pano elettrico in media viene utilizzato solo 13 minuti nell'arco di un'intera vita. Ha senso comprare una cosa del genere o è molto più efficace condividerlo?". La biblioteca non è un centro di carità, ma di scambio di efficien‐ za. Per diventare membri basta portare un oggetto da condividere. Dal suo lancio nel giugno 2012, Leila ha ispirato imitatori in tut‐ to il Paese: negozi simili sono in fase di aper‐ tura in diversi distretti di Berlino, così come a Kiel e a Vienna. Würzburg ha il suo Leihbar, o “bar del prestito” e un caffè di Berlino ha messo a disposizione un Dingeschrank, o “armadio per le cose”.
17
Creare abiti in un’ora con la stampa 3D Non è più necessario saper tagliare, cucire o lavorare a maglia, la tecnologia è in grado di aiutarci a realizzare abiti e maglieria. Così basta affidarsi ad OpenKnit, la nuova stam‐ pante 3D ideata dal designer spagnolo Ge‐ rard Rubio, che lavora in open source ed è in grado di trasformare un disegno digitale in un abito più o meno in 60 minuti. Insomma grazie ad una stampante si possono riutiliz‐ zare anche vecchi abiti per produrne di nuo‐ vi. Oltre a risparmiare, è un modo efficace di ovviare alla imperante e magari inquinante moda usa e getta. OpenKnit funziona come un ecosistema formato dalla macchina di cui viene condiviso il modello 3D, dai file STL per la stampa, dalla distinta dei materiali, da un manuale di montaggio e dallo schema elettrico. Il software Knitic che permette di progettare abiti e comunicare con la mac‐ china, è sviluppato da Mar Canet e Varvara Guljajeva e lo spazio online dove condivide‐ re vestiti digitali è stato creato da Takahiro Yamaguchi. Il costo per creare la propria stampante è di circa 550 euro e Rubio ha condiviso le istruzioni per costruirla da soli. Inoltre, ha dato vita a una community dove i “Knitters” possono mostrare e condividere le proprie creazioni 3D. M. P.
RELOADER Magazine - Aprile 2014
18
Moda sostenibile, da acquistare e fai da te E’ la nuova collezione di abbiglia‐ mento donna declinata secondo gli standard della moda che guarda proprio in direzione della sostenibilità, tentando di conte‐ nere i costi. La presentazione è avvenuta in un grande party sostenibile a Hollywood ed ha visto la parteci‐ pazione di numerose celebrità. La collezione nasce in collabora‐ zione con Ever Manifesto, rivista dedicata alla moda sostenibile voluta da Charlotte Casiraghi, e con Amber Valletta volto della campagna Exclusive Conscious.
H & M presenta la Conscious Collection Exclusive 2014
E’ già stata testata da Penelope Cruz, Miranda Kerr, Jessi‐ ca Alba e Solange Knowles. E’ in edizione limitata perché realizzata con materie prime particolari come la pelle a concia vegetale e la seta proveniente da colture control‐ late. Dal 10 aprile scorso si può acquistare un capo anche on line: si vai dai 34,95 dollari per una camicetta in coto‐ ne biologico ai 299 dollari per l’abito in organza. M. P. © Foto Getty Images
RELOADER Magazine - Aprile 2014
Berlino Condividere cose e risorse. E' la Sharing economy La sharing economy conquista Berlino e la Germania. Ad esempio, su Fehrbelliner Stras‐ se Leila project è una biblioteca delle cose in cui è possibile portare gli oggetti non più utili e prendere in prestito, gratuitamente, quello che serve. L'oggetto più ambito è il trapano
secondo il fondatore Nikolai Wolfert: “Il tra‐ pano elettrico in media viene utilizzato solo 13 minuti nell'arco di un'intera vita. Ha senso comprare una cosa del genere o è molto più efficace condividerlo?". La biblioteca non è un centro di carità, ma di scambio di efficien‐ za. Per diventare membri basta portare un oggetto da condividere. Dal suo lancio nel giugno 2012, Leila ha ispirato imitatori in tut‐ to il Paese: negozi simili sono in fase di aper‐ tura in diversi distretti di Berlino, così come a Kiel e a Vienna. Würzburg ha il suo Leihbar, o “bar del prestito” e un caffè di Berlino ha messo a disposizione un Dingeschrank, o “armadio per le cose”.
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Creare abiti in un’ora con la stampa 3D Non è più necessario saper tagliare, cucire o lavorare a maglia, la tecnologia è in grado di aiutarci a realizzare abiti e maglieria. Così basta affidarsi ad OpenKnit, la nuova stam‐ pante 3D ideata dal designer spagnolo Ge‐ rard Rubio, che lavora in open source ed è in grado di trasformare un disegno digitale in un abito più o meno in 60 minuti. Insomma grazie ad una stampante si possono riutiliz‐ zare anche vecchi abiti per produrne di nuo‐ vi. Oltre a risparmiare, è un modo efficace di ovviare alla imperante e magari inquinante moda usa e getta. OpenKnit funziona come un ecosistema formato dalla macchina di cui viene condiviso il modello 3D, dai file STL per la stampa, dalla distinta dei materiali, da un manuale di montaggio e dallo schema elettrico. Il software Knitic che permette di progettare abiti e comunicare con la mac‐ china, è sviluppato da Mar Canet e Varvara Guljajeva e lo spazio online dove condivide‐ re vestiti digitali è stato creato da Takahiro Yamaguchi. Il costo per creare la propria stampante è di circa 550 euro e Rubio ha condiviso le istruzioni per costruirla da soli. Inoltre, ha dato vita a una community dove i “Knitters” possono mostrare e condividere le proprie creazioni 3D. M. P.
RELOADER Magazine - Aprile 2014
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Moda sostenibile, da acquistare e fai da te E’ la nuova collezione di abbiglia‐ mento donna declinata secondo gli standard della moda che guarda proprio in direzione della sostenibilità, tentando di conte‐ nere i costi. La presentazione è avvenuta in un grande party sostenibile a Hollywood ed ha visto la parteci‐ pazione di numerose celebrità. La collezione nasce in collabora‐ zione con Ever Manifesto, rivista dedicata alla moda sostenibile voluta da Charlotte Casiraghi, e con Amber Valletta volto della campagna Exclusive Conscious.
H & M presenta la Conscious Collection Exclusive 2014
E’ già stata testata da Penelope Cruz, Miranda Kerr, Jessi‐ ca Alba e Solange Knowles. E’ in edizione limitata perché realizzata con materie prime particolari come la pelle a concia vegetale e la seta proveniente da colture control‐ late. Dal 10 aprile scorso si può acquistare un capo anche on line: si vai dai 34,95 dollari per una camicetta in coto‐ ne biologico ai 299 dollari per l’abito in organza. M. P. © Foto Getty Images
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19
certo, diciamo che sono correlate. Se la proporzionalità è esatta, la correlazione vale 1. Se è approssi‐ mativa, vale meno di 1. Se le due grandezze crescono o calano in modo del tutto indipendente, la correlazione è zero. Se una è inver‐ samente proporzionale all’altra, la correlazione vale ‐1. Secondo alcu‐ ni si dovrebbe proibire il calcolo delle correlazioni statistiche. La correlazione fra il numero di PC u‐ sati in Italia e il numero di morti per
RELOADER Magazine Inserto n.4/2014
AIDS dal 1981 al 2004, era molto al‐ ta: ben 0,99. Infatti in quegli anni numeri crescenti di italiani compra‐ Roberto Vacca
vano personal computer e, intanto,
de: “10 centesimi”. Ma, allora, la
prima centinaia, poi migliaia di loro
racchetta costerebbe solo 90 cen‐
morivano di AIDS , ma i fenomeni
tesimi più della palla. Usando
non avevano relazione fra loro. So‐
l’algebra, si vede subito che la ri‐
no rari gli esperti capaci di intuire i
sposta giusta è 5 centesimi. Traggo
rapporti di causa ed effetto e di de‐
l’esempio dal best seller di Daniel
scrivere quello che succederà, se si
Kahneman “Pensieri lenti e veloci”.
Alcuni di noi qualche volta intui‐
luppi è ragionevole chiedere agli
parla di situazioni complicate. Ce ne
È un libro interessante ‐ e discutibi‐
scono verità nuove o eventi futu‐
esperti, purché non siano solo se‐
rendiamo conto se proviamo a intu‐
le. L’autore è lo psicologo che nel
ri. In ogni campo, riesce meglio a
dicenti. L’errore è sempre in ag‐
ire il risultato di un problema sem‐
2002 vinse il Nobel per l’economia:
farlo chi è più esperto. Riconosce
guato. Se spesso un certo evento
plice: “Una racchetta più una palla
studiando i modi in cui saltiamo alle
situazioni che ha già visto. Indivi‐
ne precede un altro, tendiamo a
costano 1,10 Euro e la racchetta co‐
conclusioni. La nostra mente lo fa
dua effetti imminenti di certe cau‐
concludere che il primo è la causa
sta un euro più della palla. Quanto
usando il Sistema 1 ‐ la funzione ra‐
se. Per capire quello che accade
del secondo, anche se non è così.
costa la palla?” La maggioranza de‐
pida e intuitiva che ci serve di conti‐
intorno a noi e prevederne gli svi‐
Se due grandezze variano di con‐
gli interpellati, anche colti, rispon‐
nuo per risolvere problemi facili e
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certo, diciamo che sono correlate. Se la proporzionalità è esatta, la correlazione vale 1. Se è approssi‐ mativa, vale meno di 1. Se le due grandezze crescono o calano in modo del tutto indipendente, la correlazione è zero. Se una è inver‐ samente proporzionale all’altra, la correlazione vale ‐1. Secondo alcu‐ ni si dovrebbe proibire il calcolo delle correlazioni statistiche. La correlazione fra il numero di PC u‐ sati in Italia e il numero di morti per
RELOADER Magazine Inserto n.4/2014
AIDS dal 1981 al 2004, era molto al‐ ta: ben 0,99. Infatti in quegli anni numeri crescenti di italiani compra‐ Roberto Vacca
vano personal computer e, intanto,
de: “10 centesimi”. Ma, allora, la
prima centinaia, poi migliaia di loro
racchetta costerebbe solo 90 cen‐
morivano di AIDS , ma i fenomeni
tesimi più della palla. Usando
non avevano relazione fra loro. So‐
l’algebra, si vede subito che la ri‐
no rari gli esperti capaci di intuire i
sposta giusta è 5 centesimi. Traggo
rapporti di causa ed effetto e di de‐
l’esempio dal best seller di Daniel
scrivere quello che succederà, se si
Kahneman “Pensieri lenti e veloci”.
Alcuni di noi qualche volta intui‐
luppi è ragionevole chiedere agli
parla di situazioni complicate. Ce ne
È un libro interessante ‐ e discutibi‐
scono verità nuove o eventi futu‐
esperti, purché non siano solo se‐
rendiamo conto se proviamo a intu‐
le. L’autore è lo psicologo che nel
ri. In ogni campo, riesce meglio a
dicenti. L’errore è sempre in ag‐
ire il risultato di un problema sem‐
2002 vinse il Nobel per l’economia:
farlo chi è più esperto. Riconosce
guato. Se spesso un certo evento
plice: “Una racchetta più una palla
studiando i modi in cui saltiamo alle
situazioni che ha già visto. Indivi‐
ne precede un altro, tendiamo a
costano 1,10 Euro e la racchetta co‐
conclusioni. La nostra mente lo fa
dua effetti imminenti di certe cau‐
concludere che il primo è la causa
sta un euro più della palla. Quanto
usando il Sistema 1 ‐ la funzione ra‐
se. Per capire quello che accade
del secondo, anche se non è così.
costa la palla?” La maggioranza de‐
pida e intuitiva che ci serve di conti‐
intorno a noi e prevederne gli svi‐
Se due grandezze variano di con‐
gli interpellati, anche colti, rispon‐
nuo per risolvere problemi facili e
RELOADER Magazine - Gli Speciali, Aprile 2014
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Pensieri Lenti e Veloci Daniel Kahneman
Siamo stati abituati a ritenere che all'uomo, in quanto essere dotato di razionalità, sia sufficiente tenere a freno l'istinto e l'emotività per essere in grado di valutare in modo obiettivo le situazioni che deve affrontare e di scegliere, tra varie alternative, quella per sé più vantaggiosa. Gli studi sul processo decisionale condotti ormai da molti anni dal premio Nobel Daniel Kahneman hanno mostrato quanto illusoria sia questa convinzione e come, in realtà, siamo sempre esposti a condizionamenti - magari da parte del nostro stesso modo di pensare che possono insidiare la capacità di giudicare e di agire lucidamente. Illustrando gli ultimi risultati della sua ricerca, Kahneman ci spiega come la mente
sia caratterizzata da due processi di pensiero ben distinti: uno veloce e intuitivo (sistema 1), e uno più lento ma anche più logico e riflessivo (sistema 2). Se il primo presiede all'attività cognitiva automatica e involontaria, il secondo entra in azione quando dobbiamo svolgere compiti che richiedono concentrazione e autocontrollo. Efficiente e produttiva, questa organizzazione del pensiero ci consente di sviluppare raffinate competenze e abilità e di eseguire con relativa facilità operazioni complesse. Ma può anche essere fonte di errori sistematici (bias), quando l'intuizione si lascia suggestionare dagli stereotipi e la riflessione è troppo pigra per correggerla.
RELOADER Magazine - Gli Speciali, Aprile 2014
22
usuali. Il guaio è che spesso a usia‐
pera 360 metri di altezza?” la me‐
mo questo sistema anche per pro‐
dia degli interrogati stima l’altezza
blemi più difficili, per i quali do‐
massima in 250 metri. Se si chiede:
vremmo usare invece il nostro Si‐
“la sequoia più alta supera 85 metri
stema 2, la funzione mentale meto‐
di altezza?” la stima media scende
dica e razionale, che è in genere pi‐
a 60 metri. Se ascoltiamo o leggia‐
gra e lenta, anche se ci siamo adde‐
mo parole attinenti alla vecchiaia,
strati a perfezionarla. Anche gli e‐
poi tendiamo a camminare più lenti
sperti danno spesso giudizi fretto‐
‐ “da vecchi”. Molti giudici emetto‐
losi e sbagliati. Kahneman analizza i
no verdetti più favorevoli agli im‐
meccanismi con cui raggiungiamo
putati dopo aver fatto una buona
conclusioni. Fattori inconsci e irrile‐
colazione. Le immagini e anche la
vanti pilotano spesso le nostre deci‐
sola menzione di eventi o situa‐
sioni, reazioni e opinioni. Alcune os‐
zioni drammatiche inducono molti
servazioni di Kahneman suonano
ad esagerarne l’importanza. I son‐
sorprendenti, ma poi ci accorgiamo
daggi dello psicologo P. Slovic mo‐
che sono centrate. Il nostro arbitrio
strano che, in genere, il pubblico
non è tanto libero. Siamo soggetti
ritiene gli incidenti causa di tante
agli stimoli esterni ‐ e quasi ci
morti quanto le malattie (mentre
viene da vergognarcene. Ragio‐
ne causano 18 volte di meno). Sti‐
niamo meglio se assumiamo
ma che gli uragani uccidono più
un’espressione seria e concen‐
dell’asma (che è 20 volte più leta‐
trata. Meno bene se facciamo una
le). Kahneman dice: “La stima delle
faccia buffa. Diamo risposte più ot‐
cause di morte è quasi una rappre‐
timiste, se tiriamo i muscoli delle
sentazione diretta dell’attivazione
guancie come se sorridessimo. Già
di idee nella memoria associativa ‐
molti anni fa un noto psicologo
la facilità con cui sorgono alla men‐
chiedeva: “Piangiamo perché sia‐
te le idee dei vari tipi di rischio è
mo tristi – o siamo tristi perché
strettamente legata con le nostre
piangiamo?” – era un precursore.
reazioni emotive a questi rischi e
Se si chiede “la sequoia più alta su‐
influenza le nostre opinioni”. Io ho
RELOADER Magazine - Gli Speciali, Aprile 2014
21
Pensieri Lenti e Veloci Daniel Kahneman
Siamo stati abituati a ritenere che all'uomo, in quanto essere dotato di razionalità, sia sufficiente tenere a freno l'istinto e l'emotività per essere in grado di valutare in modo obiettivo le situazioni che deve affrontare e di scegliere, tra varie alternative, quella per sé più vantaggiosa. Gli studi sul processo decisionale condotti ormai da molti anni dal premio Nobel Daniel Kahneman hanno mostrato quanto illusoria sia questa convinzione e come, in realtà, siamo sempre esposti a condizionamenti - magari da parte del nostro stesso modo di pensare che possono insidiare la capacità di giudicare e di agire lucidamente. Illustrando gli ultimi risultati della sua ricerca, Kahneman ci spiega come la mente
sia caratterizzata da due processi di pensiero ben distinti: uno veloce e intuitivo (sistema 1), e uno più lento ma anche più logico e riflessivo (sistema 2). Se il primo presiede all'attività cognitiva automatica e involontaria, il secondo entra in azione quando dobbiamo svolgere compiti che richiedono concentrazione e autocontrollo. Efficiente e produttiva, questa organizzazione del pensiero ci consente di sviluppare raffinate competenze e abilità e di eseguire con relativa facilità operazioni complesse. Ma può anche essere fonte di errori sistematici (bias), quando l'intuizione si lascia suggestionare dagli stereotipi e la riflessione è troppo pigra per correggerla.
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usuali. Il guaio è che spesso a usia‐
pera 360 metri di altezza?” la me‐
mo questo sistema anche per pro‐
dia degli interrogati stima l’altezza
blemi più difficili, per i quali do‐
massima in 250 metri. Se si chiede:
vremmo usare invece il nostro Si‐
“la sequoia più alta supera 85 metri
stema 2, la funzione mentale meto‐
di altezza?” la stima media scende
dica e razionale, che è in genere pi‐
a 60 metri. Se ascoltiamo o leggia‐
gra e lenta, anche se ci siamo adde‐
mo parole attinenti alla vecchiaia,
strati a perfezionarla. Anche gli e‐
poi tendiamo a camminare più lenti
sperti danno spesso giudizi fretto‐
‐ “da vecchi”. Molti giudici emetto‐
losi e sbagliati. Kahneman analizza i
no verdetti più favorevoli agli im‐
meccanismi con cui raggiungiamo
putati dopo aver fatto una buona
conclusioni. Fattori inconsci e irrile‐
colazione. Le immagini e anche la
vanti pilotano spesso le nostre deci‐
sola menzione di eventi o situa‐
sioni, reazioni e opinioni. Alcune os‐
zioni drammatiche inducono molti
servazioni di Kahneman suonano
ad esagerarne l’importanza. I son‐
sorprendenti, ma poi ci accorgiamo
daggi dello psicologo P. Slovic mo‐
che sono centrate. Il nostro arbitrio
strano che, in genere, il pubblico
non è tanto libero. Siamo soggetti
ritiene gli incidenti causa di tante
agli stimoli esterni ‐ e quasi ci
morti quanto le malattie (mentre
viene da vergognarcene. Ragio‐
ne causano 18 volte di meno). Sti‐
niamo meglio se assumiamo
ma che gli uragani uccidono più
un’espressione seria e concen‐
dell’asma (che è 20 volte più leta‐
trata. Meno bene se facciamo una
le). Kahneman dice: “La stima delle
faccia buffa. Diamo risposte più ot‐
cause di morte è quasi una rappre‐
timiste, se tiriamo i muscoli delle
sentazione diretta dell’attivazione
guancie come se sorridessimo. Già
di idee nella memoria associativa ‐
molti anni fa un noto psicologo
la facilità con cui sorgono alla men‐
chiedeva: “Piangiamo perché sia‐
te le idee dei vari tipi di rischio è
mo tristi – o siamo tristi perché
strettamente legata con le nostre
piangiamo?” – era un precursore.
reazioni emotive a questi rischi e
Se si chiede “la sequoia più alta su‐
influenza le nostre opinioni”. Io ho
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studiato ingegneria dei rischi e so
do, sostenere che continui a cre‐
(producendo proiezioni plausibili e
le o aziendale), il clima, le vicende
a memoria le percentuali delle
scere; se cala, che continui a cala‐
spesso accurate) con le equazioni
politiche. La capacità previsionale
cause di morte in vari Paesi ed e‐
re. Non ci vuole molta scienza. Le
di Volterra. Queste descrivono
di questi strumenti è molto minore
poche. In particolare so che negli
previsioni accurate le sanno fare i
l’evoluzione di popolazioni biologi‐
di quella dei modelli prodotti dai
anni Settanta in Italia morivano in
fisici quando si occupano di eventi
che, di epidemie, di prodotti e di va‐
fisici. Spesso si rivela nulla dopo
incidenti stradali 12.500 persone
misurabili e individuano cause ed
riabili come: consumi elettrici, mobi‐
pochi mesi o anni. La struttura di
l’anno circa il doppio di quelli che
effetti. Quando ci occupiamo di si‐
lità, etc. Tali equazioni definiscono le
questi modelli può anche essere e‐
morivano per cadute accidentali
tuazioni socio‐economiche, di azio‐
steticamente grade‐
mentre oggi le vittime di incidenti
ni umane intraprese da grandi nu‐
vole. Però non biso‐
stradali sono meno di 4.000 e
meri di persone, le cause sono nu‐
gna
quelle per cadute sono salite a
merosissime e molte di esse non si
né pretendere di cal‐
10.000. Ho vissuto in California e
possono misurare con precisione.
colare quello che suc‐
ricordo bene che le sequoie più
Economisti e psicologi riescono a
cederà fra decenni o
alte arrivano a circa 100 metri ‐ pa‐
individuare regolarità e rapporti fra
secoli. I modelli razio‐
re che la più alta sia di 116 metri.
grandezze e parametri. Ne posso‐
nali e quantitativi sono
Certo il caso influisce su molti e‐
no dedurre anche formule e mo‐
prodotti dal citato Si‐
venti. Quindi ogni previsione che
delli matematici che, però, non
stema 2, che è uno
facciamo è affetta da incertezza.
hanno validità assoluta e non per‐
strumento meraviglio‐
Però gli esperti esistono, per for‐
mettono di sapere che accadrà fra
so, sofisticato ‐ e anco‐
tuna, e molti di loro ricordano be‐
anni, decenni, secoli. Invece alcuni
curve logistiche a S: tipicamente una
ra misterioso. Il nostro cervello è
ne il passato e il presente ‐ nel lo‐
pretesi esperti si azzardano a ex‐
popolazione comincia a crescere
ben più complesso della dicotomia
ro campo ‐ e riescono a prevedere
trapolare tendenze al cambiamen‐
lentamente partendo da valori mini‐
di Kahneman e anche della triparti‐
quello che sta per succedere.
to dal breve periodo a intervalli di
mi. Poi accelera sempre più fino a
zione di Freud fra id, io, super‐io.
Quando hanno fortuna, riescono a
tempo molto più lunghi. Lo fece
sembrare esponenziale. Quindi ral‐
Mentre i neurofisiologi continuano a
prevedere anche l’avvenire meno
R. Malthus nel 1830: notò che per
lenta gradatamente quando entra‐
capirlo sempre meglio, noi – utenti
immediato. Se prevedono i prezzi
40 anni la popolazione USA era
no in azione fattori limitanti e, infi‐
finali – possiamo usarlo empirica‐
futuri di azioni, metalli preziosi,
cresciuta del 3% all’anno e con‐
ne, raggiunge un valore massimo
mente e addestrarci a intuire rego‐
gas o petrolio, mietono profitti
cluse che tutte le crescite di po‐
costante, detto asintoto. Si posso‐
larità e tendenze. Dobbiamo essere
notevoli. Il modo più semplice di
polazione siano esponenziali. In‐
no costruire anche modelli mate‐
pronti a riconoscere l’errore, sem‐
fare previsioni è quello di extrapo‐
vece molti processi di sviluppo o
matici di grandi fenomeni comples‐
pre in agguato, e rassegnarci a cer‐
lare. Se qualche cosa sta crescen‐
declino si possono descrivere
si: l’economia mondiale (o naziona‐
care ignotum per ignotius. RV
innamorarsene,
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studiato ingegneria dei rischi e so
do, sostenere che continui a cre‐
(producendo proiezioni plausibili e
le o aziendale), il clima, le vicende
a memoria le percentuali delle
scere; se cala, che continui a cala‐
spesso accurate) con le equazioni
politiche. La capacità previsionale
cause di morte in vari Paesi ed e‐
re. Non ci vuole molta scienza. Le
di Volterra. Queste descrivono
di questi strumenti è molto minore
poche. In particolare so che negli
previsioni accurate le sanno fare i
l’evoluzione di popolazioni biologi‐
di quella dei modelli prodotti dai
anni Settanta in Italia morivano in
fisici quando si occupano di eventi
che, di epidemie, di prodotti e di va‐
fisici. Spesso si rivela nulla dopo
incidenti stradali 12.500 persone
misurabili e individuano cause ed
riabili come: consumi elettrici, mobi‐
pochi mesi o anni. La struttura di
l’anno circa il doppio di quelli che
effetti. Quando ci occupiamo di si‐
lità, etc. Tali equazioni definiscono le
questi modelli può anche essere e‐
morivano per cadute accidentali
tuazioni socio‐economiche, di azio‐
steticamente grade‐
mentre oggi le vittime di incidenti
ni umane intraprese da grandi nu‐
vole. Però non biso‐
stradali sono meno di 4.000 e
meri di persone, le cause sono nu‐
gna
quelle per cadute sono salite a
merosissime e molte di esse non si
né pretendere di cal‐
10.000. Ho vissuto in California e
possono misurare con precisione.
colare quello che suc‐
ricordo bene che le sequoie più
Economisti e psicologi riescono a
cederà fra decenni o
alte arrivano a circa 100 metri ‐ pa‐
individuare regolarità e rapporti fra
secoli. I modelli razio‐
re che la più alta sia di 116 metri.
grandezze e parametri. Ne posso‐
nali e quantitativi sono
Certo il caso influisce su molti e‐
no dedurre anche formule e mo‐
prodotti dal citato Si‐
venti. Quindi ogni previsione che
delli matematici che, però, non
stema 2, che è uno
facciamo è affetta da incertezza.
hanno validità assoluta e non per‐
strumento meraviglio‐
Però gli esperti esistono, per for‐
mettono di sapere che accadrà fra
so, sofisticato ‐ e anco‐
tuna, e molti di loro ricordano be‐
anni, decenni, secoli. Invece alcuni
curve logistiche a S: tipicamente una
ra misterioso. Il nostro cervello è
ne il passato e il presente ‐ nel lo‐
pretesi esperti si azzardano a ex‐
popolazione comincia a crescere
ben più complesso della dicotomia
ro campo ‐ e riescono a prevedere
trapolare tendenze al cambiamen‐
lentamente partendo da valori mini‐
di Kahneman e anche della triparti‐
quello che sta per succedere.
to dal breve periodo a intervalli di
mi. Poi accelera sempre più fino a
zione di Freud fra id, io, super‐io.
Quando hanno fortuna, riescono a
tempo molto più lunghi. Lo fece
sembrare esponenziale. Quindi ral‐
Mentre i neurofisiologi continuano a
prevedere anche l’avvenire meno
R. Malthus nel 1830: notò che per
lenta gradatamente quando entra‐
capirlo sempre meglio, noi – utenti
immediato. Se prevedono i prezzi
40 anni la popolazione USA era
no in azione fattori limitanti e, infi‐
finali – possiamo usarlo empirica‐
futuri di azioni, metalli preziosi,
cresciuta del 3% all’anno e con‐
ne, raggiunge un valore massimo
mente e addestrarci a intuire rego‐
gas o petrolio, mietono profitti
cluse che tutte le crescite di po‐
costante, detto asintoto. Si posso‐
larità e tendenze. Dobbiamo essere
notevoli. Il modo più semplice di
polazione siano esponenziali. In‐
no costruire anche modelli mate‐
pronti a riconoscere l’errore, sem‐
fare previsioni è quello di extrapo‐
vece molti processi di sviluppo o
matici di grandi fenomeni comples‐
pre in agguato, e rassegnarci a cer‐
lare. Se qualche cosa sta crescen‐
declino si possono descrivere
si: l’economia mondiale (o naziona‐
care ignotum per ignotius. RV
innamorarsene,
RELOADER Magazine n. 76 - Aprile 2014 Associazione RELOADER onlus Italy - 00185 Roma - Viale Carlo Felice 89 Tel: +39 06 7049.5320 info@reloaderitalia.it