Sommario
In Primo Piano
Giugno 2014
Fatturazione Elettronica:
RAEE IL SISTRI? Per AssoTrasporti è un 'morto che cammina'
3
Partito il ritiro ‘1 contro 0’ dei rifiuti tecnologici da parte dei negozianti
5
Energie rinnovabili
E'
BIOGAS. Una svolta nell’approvvigionamento energetico del prossimo futuro
7
Diesel dagli shopper americani usati
9
Storie di riciclo All’insegna di Fantasia e Ingegno: Parabole satellitari convertite in allegri ombrelloni Rekindle Candle, il portacandela che genera un’altra candela
11 12
Ambiente e Società Gli Italiani e l’e-commerce - Consumatori Digitali crescono …
13
Progetto SIFEG. La sostenibilità viaggia con il trasporto combinato gomma/ ferro
17
Gli Speciali VideoReception e V.ERASuite
Il futuro dei servizi al pubblico è in Video L’intervista a Marco Durante CEO di Phonetica S.p.A. di Marina Melissari
vantaggi e difficoltà per 2 milioni di imprese
19
scattato il 6 giugno il nuovo obbli‐ go di fatturazione elettronica verso ministeri, agenzie fiscali ed enti di previ‐ denza e interessa da subito il 40% delle imprese italiane, ovvero i 2 milioni di for‐ nitori della pubblica amministrazione, con un forte impatto di breve e lungo termine anche sotto il profilo ed econo‐ mico. Gli adempimenti tecnici sono co‐ munque stringenti: la PA ha messo a pun‐ to un’apposita piattaforma di Interscam‐ bio (SDI) gestita dall’Agenzia delle Entra‐ te attraverso Sogei, tramite cui inviare le nuove fatture in formato XML, secondo il modello standard. Tutte le regole sono contenute nel DM 55/2013 e nella Circola‐ re del Ministero delle Finanze del 31 mar‐ zo 2014. Secondo l’Osservatorio Fattura‐ zione Elettronica e Dematerializzazione della School of Management del Politec‐ nico di Milano, le fatture destinate agli enti coinvolti dalla prima scadenza del 6 giugno 2014 ‐ sono fra 7,5 e 10 milioni. I risparmi della PA (in ottica di Spending Review), sono stimati in circa un miliardo l’anno: 17 euro in meno per ogni fattura, di cui 14 di manodopera (protocollazione, autorizzazione, registrazione e conserva‐ zione) e il resto di spazio e materiali. I RELOADER Magazine Viale Carlo Felice 89 00185 Roma
risparmi per le imprese sono da subito 600 milioni di euro, con minori costi da 3 a 8 euro per fattura (manodopera, stam‐ pa, imbustamento, spedizione, rapporti con la PA, archiviazione, carta, spazio). La digitalizzazione all’intero processo (ordine‐consegna‐pagamento) porta il risparmio a 25‐65 euro per ciclo. «L’avvio della fatturazione elettronica ‐ sottolinea Alessandro Perego, responsabile scienti‐ fico dell’Osservatorio. «non sarà un per‐ corso facile, soprattutto a stretto ridosso della scadenza dell’obbligo, ma costituisce un’evoluzione ineludibile. La fatturazione elettronica può innescare un’autentica ‘ri‐ evoluzione digitale’» Tuttavia bisogna fa‐ re i conti con i ritardi della burocrazia: le procedure da mettere a punto sono an‐ cora tante. Come il fondamentale bino‐ mio codice univoco‐codice fiscale, neces‐ sario perché il sistema di interscambio (Sdi), che dovrà gestire il flusso delle fat‐ ture elettroniche, riconosca come validi i documenti contabili e li invii a destinazio‐ ne. il 2 giugno Il sole24 pubblicava che solo il 52% degli uffici interessati in questa prima fase ha reso noti tutti i codici ne‐ cessari per emettere il documento secon‐ do gli standard obbligatori. Sic. n. 78 - giugno 2014
Tel: +39 06 77.25.07.02 www.reloaderitalia.it
Fax: +39 06 70.49.04.79 info@reloaderitalia.it
Sommario
In Primo Piano
Giugno 2014
Fatturazione Elettronica:
RAEE IL SISTRI? Per AssoTrasporti è un 'morto che cammina'
3
Partito il ritiro ‘1 contro 0’ dei rifiuti tecnologici da parte dei negozianti
5
Energie rinnovabili
E'
BIOGAS. Una svolta nell’approvvigionamento energetico del prossimo futuro
7
Diesel dagli shopper americani usati
9
Storie di riciclo All’insegna di Fantasia e Ingegno: Parabole satellitari convertite in allegri ombrelloni Rekindle Candle, il portacandela che genera un’altra candela
11 12
Ambiente e Società Gli Italiani e l’e-commerce - Consumatori Digitali crescono …
13
Progetto SIFEG. La sostenibilità viaggia con il trasporto combinato gomma/ ferro
17
Gli Speciali VideoReception e V.ERASuite
Il futuro dei servizi al pubblico è in Video L’intervista a Marco Durante CEO di Phonetica S.p.A. di Marina Melissari
vantaggi e difficoltà per 2 milioni di imprese
19
scattato il 6 giugno il nuovo obbli‐ go di fatturazione elettronica verso ministeri, agenzie fiscali ed enti di previ‐ denza e interessa da subito il 40% delle imprese italiane, ovvero i 2 milioni di for‐ nitori della pubblica amministrazione, con un forte impatto di breve e lungo termine anche sotto il profilo ed econo‐ mico. Gli adempimenti tecnici sono co‐ munque stringenti: la PA ha messo a pun‐ to un’apposita piattaforma di Interscam‐ bio (SDI) gestita dall’Agenzia delle Entra‐ te attraverso Sogei, tramite cui inviare le nuove fatture in formato XML, secondo il modello standard. Tutte le regole sono contenute nel DM 55/2013 e nella Circola‐ re del Ministero delle Finanze del 31 mar‐ zo 2014. Secondo l’Osservatorio Fattura‐ zione Elettronica e Dematerializzazione della School of Management del Politec‐ nico di Milano, le fatture destinate agli enti coinvolti dalla prima scadenza del 6 giugno 2014 ‐ sono fra 7,5 e 10 milioni. I risparmi della PA (in ottica di Spending Review), sono stimati in circa un miliardo l’anno: 17 euro in meno per ogni fattura, di cui 14 di manodopera (protocollazione, autorizzazione, registrazione e conserva‐ zione) e il resto di spazio e materiali. I RELOADER Magazine Viale Carlo Felice 89 00185 Roma
risparmi per le imprese sono da subito 600 milioni di euro, con minori costi da 3 a 8 euro per fattura (manodopera, stam‐ pa, imbustamento, spedizione, rapporti con la PA, archiviazione, carta, spazio). La digitalizzazione all’intero processo (ordine‐consegna‐pagamento) porta il risparmio a 25‐65 euro per ciclo. «L’avvio della fatturazione elettronica ‐ sottolinea Alessandro Perego, responsabile scienti‐ fico dell’Osservatorio. «non sarà un per‐ corso facile, soprattutto a stretto ridosso della scadenza dell’obbligo, ma costituisce un’evoluzione ineludibile. La fatturazione elettronica può innescare un’autentica ‘ri‐ evoluzione digitale’» Tuttavia bisogna fa‐ re i conti con i ritardi della burocrazia: le procedure da mettere a punto sono an‐ cora tante. Come il fondamentale bino‐ mio codice univoco‐codice fiscale, neces‐ sario perché il sistema di interscambio (Sdi), che dovrà gestire il flusso delle fat‐ ture elettroniche, riconosca come validi i documenti contabili e li invii a destinazio‐ ne. il 2 giugno Il sole24 pubblicava che solo il 52% degli uffici interessati in questa prima fase ha reso noti tutti i codici ne‐ cessari per emettere il documento secon‐ do gli standard obbligatori. Sic. n. 78 - giugno 2014
Tel: +39 06 77.25.07.02 www.reloaderitalia.it
Fax: +39 06 70.49.04.79 info@reloaderitalia.it
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RAEE
IL SISTRI? Per AssoTrasporti è un 'morto che cammina'
La neverending story continua tra illegittimità del sistema, richieste di sospensione e novità di Mirko Turchetti
rispettare che gravano sulle imprese, specie
del SISTRI ed a contribuire attivamente con
dell'autotrasporto, generando costi molto
propri suggerimenti ed esperienze personali.
elevati. I due Presidenti hanno inoltre sottoli‐
Il clima negativo che circonda il sistema di
neano che “l’aver speso 146,7 milioni in attrez‐
tracciabilità tuttavia non sembra influenzare
zature da installare sui veicoli come chiavette
più di tanto il Ministero dell'Ambiente, che
usb e scatole nere, ad oggi non funzionanti,
continua a lavorare su questo progetto pro‐
non può essere il motivo per imporre ai tra‐
ponendo delle novità. Per prima cosa è stata
sportatori di installarle” e denunciano come
aggiornata l’applicazione 'Movimentazione del
“a fronte di un contratto assegnato in segreto,
Sistri', aggiungendo le funzioni per la
senza alcun riscontro normativo, lo Stato ha
“memorizzazione del Pin per la firma dei docu‐
contribuito solamente con 29 milioni, già a cari‐
menti” e per la “precompilazione di schede in
co dei contribuenti”. Le due Associazioni han‐
bianco per la microraccolta”. Inoltre sono state
no anche attivato una campagna su Facebook
di recente pubblicate le nuove guide rapide
e Twitter per fermare il sistema definito 'un
per produttori, trasportatori, recuperatori/
L'infinita storia del SISTRI (Sistema di Control‐
ne
Parlamentare
morto che cammina', mediante la creazione
smaltitori, intermediari e Regione Campania
lo della Tracciabilità dei Rifiuti) prosegue e,
d'inchiesta'. Da questa disamina è emerso
dell’hashtag #StopSistri, che invita gli addetti
(e nel “caso d’uso: microraccolta”). Dal primo
giorno dopo giorno, si arricchisce di nuovi tas‐
che il progetto SISTRI non rientra nell'ambito
ai lavori ad unirsi alla richiesta di sospensione
maggio poi è entrato in vigore il D.M. 24 apri‐
selli. Ai numerosi problemi di natura tecnica e
individuato dall'art.17 del codice dei contratti
le 2014 che semplifica le modalità di prima i‐
burocratica relativi all’applicazione ed alla
e, di conseguenza, è stato illegittimamente
scrizione al SISTRI (art. 6) e delle altre proce‐
sanzionabilità del sistema, si è aggiunta la De‐
sottoposto a regime di riservatezza, per cui
dure amministrative (modifica anagrafica, co‐
libera (n. 10 del 10 aprile 2014) dell'Autorità di
l'affidamento del SISTRI avrebbe dovuto ri‐
municazione di pagamento, ecc.), operazioni
vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi
chiedere una gara d'appalto pubblica. Cosa
che devono essere effettuate esclusivamente
e forniture (Avcp), con la quale è stata evi‐
ne sarà del sistema di tracciabilità non è dato
mediante le applicazioni disponibili sul porta‐
denziata la mancata regolarità del contratto
saperlo ma, in questo mare di incertezza,
le dedicato. Lo stesso Decreto Ministeriale
di gestione del SISTRI. L’Authority, infatti, ha
qualcosa sembra essere chiaro e cioè che il
norma l'applicazione del SISTRI al trasporto
contestato l’appalto – avvenuto senza gara
sistema continua a non piacere quasi a nessu‐
intermodale di rifiuti (art. 2) e rimodula il no‐
pubblica! – stipulato tra il Ministero
no. infatti, sempre più imprese ed associazio‐
vero dei soggetti obbligati ad aderire al nuo‐
dell’Ambiente e la società Selex Se.Ma.
ni di categoria chiedono di bloccarlo. L'opi‐
vo sistema di controllo. Nello specifico sono
S.p.A., aggirando gli obblighi di concorrenza.
nione comune è probabilmente racchiusa nel‐
state dettate le regole da seguire per il depo‐
Alla base della delibera vi è stato l'esame del
le parole di Secondo Sandiano, Presidente di
sito dei rifiuti nell'ambito di attività intermo‐
processo di assegnazione della commessa,
AssoTrasporti: “Il SISTRI va sospeso per fare
dale di carico/scarico, per il trasbordo e le so‐
dalla presentazione del progetto sperimenta‐
chiarezza. Perché le aziende devono pagare per
ste tecniche e delineati gli oneri e le responsa‐
le nel lontano 2006 alla stipula del contratto
un servizio inefficiente e non funzionante, an‐
bilità di produttori, detentori e soggetti ai
nel dicembre 2009. Nello specifico sono state
cor peggio se chi lo gestisce non rispetta le re‐
quali i rifiuti vengono affidati. Il 12 maggio,
analizzate 'l'Applicabilità dell'art. 17 ‐ Contrat‐
gole?”. A queste si aggiunge il commento di
infine, è stato predisposto il nuovo Metodo
ti segretati o che esigono particolari misure di
Renzo Erbisti, Presidente di Azione nel Tra‐
per scaricare le registrazioni cronologiche in
sicurezza ‐ del Codice dei contratti pubblici', il
sporto Italiano, secondo cui il SISTRI compor‐
formato PDF con codice a barre bidimensio‐
'Provvedimento di declassazione' e l'istituzio‐
ta una mole di adempimenti burocratici da
nale denominato “timbro digitale”.
della
'Commissione
walking-zombie_enlightenedmdphd.blogspot.com
RELOADER Magazine - Giugno 2014
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RAEE
IL SISTRI? Per AssoTrasporti è un 'morto che cammina'
La neverending story continua tra illegittimità del sistema, richieste di sospensione e novità di Mirko Turchetti
rispettare che gravano sulle imprese, specie
del SISTRI ed a contribuire attivamente con
dell'autotrasporto, generando costi molto
propri suggerimenti ed esperienze personali.
elevati. I due Presidenti hanno inoltre sottoli‐
Il clima negativo che circonda il sistema di
neano che “l’aver speso 146,7 milioni in attrez‐
tracciabilità tuttavia non sembra influenzare
zature da installare sui veicoli come chiavette
più di tanto il Ministero dell'Ambiente, che
usb e scatole nere, ad oggi non funzionanti,
continua a lavorare su questo progetto pro‐
non può essere il motivo per imporre ai tra‐
ponendo delle novità. Per prima cosa è stata
sportatori di installarle” e denunciano come
aggiornata l’applicazione 'Movimentazione del
“a fronte di un contratto assegnato in segreto,
Sistri', aggiungendo le funzioni per la
senza alcun riscontro normativo, lo Stato ha
“memorizzazione del Pin per la firma dei docu‐
contribuito solamente con 29 milioni, già a cari‐
menti” e per la “precompilazione di schede in
co dei contribuenti”. Le due Associazioni han‐
bianco per la microraccolta”. Inoltre sono state
no anche attivato una campagna su Facebook
di recente pubblicate le nuove guide rapide
e Twitter per fermare il sistema definito 'un
per produttori, trasportatori, recuperatori/
L'infinita storia del SISTRI (Sistema di Control‐
ne
Parlamentare
morto che cammina', mediante la creazione
smaltitori, intermediari e Regione Campania
lo della Tracciabilità dei Rifiuti) prosegue e,
d'inchiesta'. Da questa disamina è emerso
dell’hashtag #StopSistri, che invita gli addetti
(e nel “caso d’uso: microraccolta”). Dal primo
giorno dopo giorno, si arricchisce di nuovi tas‐
che il progetto SISTRI non rientra nell'ambito
ai lavori ad unirsi alla richiesta di sospensione
maggio poi è entrato in vigore il D.M. 24 apri‐
selli. Ai numerosi problemi di natura tecnica e
individuato dall'art.17 del codice dei contratti
le 2014 che semplifica le modalità di prima i‐
burocratica relativi all’applicazione ed alla
e, di conseguenza, è stato illegittimamente
scrizione al SISTRI (art. 6) e delle altre proce‐
sanzionabilità del sistema, si è aggiunta la De‐
sottoposto a regime di riservatezza, per cui
dure amministrative (modifica anagrafica, co‐
libera (n. 10 del 10 aprile 2014) dell'Autorità di
l'affidamento del SISTRI avrebbe dovuto ri‐
municazione di pagamento, ecc.), operazioni
vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi
chiedere una gara d'appalto pubblica. Cosa
che devono essere effettuate esclusivamente
e forniture (Avcp), con la quale è stata evi‐
ne sarà del sistema di tracciabilità non è dato
mediante le applicazioni disponibili sul porta‐
denziata la mancata regolarità del contratto
saperlo ma, in questo mare di incertezza,
le dedicato. Lo stesso Decreto Ministeriale
di gestione del SISTRI. L’Authority, infatti, ha
qualcosa sembra essere chiaro e cioè che il
norma l'applicazione del SISTRI al trasporto
contestato l’appalto – avvenuto senza gara
sistema continua a non piacere quasi a nessu‐
intermodale di rifiuti (art. 2) e rimodula il no‐
pubblica! – stipulato tra il Ministero
no. infatti, sempre più imprese ed associazio‐
vero dei soggetti obbligati ad aderire al nuo‐
dell’Ambiente e la società Selex Se.Ma.
ni di categoria chiedono di bloccarlo. L'opi‐
vo sistema di controllo. Nello specifico sono
S.p.A., aggirando gli obblighi di concorrenza.
nione comune è probabilmente racchiusa nel‐
state dettate le regole da seguire per il depo‐
Alla base della delibera vi è stato l'esame del
le parole di Secondo Sandiano, Presidente di
sito dei rifiuti nell'ambito di attività intermo‐
processo di assegnazione della commessa,
AssoTrasporti: “Il SISTRI va sospeso per fare
dale di carico/scarico, per il trasbordo e le so‐
dalla presentazione del progetto sperimenta‐
chiarezza. Perché le aziende devono pagare per
ste tecniche e delineati gli oneri e le responsa‐
le nel lontano 2006 alla stipula del contratto
un servizio inefficiente e non funzionante, an‐
bilità di produttori, detentori e soggetti ai
nel dicembre 2009. Nello specifico sono state
cor peggio se chi lo gestisce non rispetta le re‐
quali i rifiuti vengono affidati. Il 12 maggio,
analizzate 'l'Applicabilità dell'art. 17 ‐ Contrat‐
gole?”. A queste si aggiunge il commento di
infine, è stato predisposto il nuovo Metodo
ti segretati o che esigono particolari misure di
Renzo Erbisti, Presidente di Azione nel Tra‐
per scaricare le registrazioni cronologiche in
sicurezza ‐ del Codice dei contratti pubblici', il
sporto Italiano, secondo cui il SISTRI compor‐
formato PDF con codice a barre bidimensio‐
'Provvedimento di declassazione' e l'istituzio‐
ta una mole di adempimenti burocratici da
nale denominato “timbro digitale”.
della
'Commissione
walking-zombie_enlightenedmdphd.blogspot.com
RELOADER Magazine - Giugno 2014
5
Da metà aprile è entrata in vigore la nuova norma, che recepisce gli aggiornamenti della Direttiva Europea sullo smaltimento dei rifiuti “tecnologici”. Il decreto contiene importanti novità per la gestione di pannelli fotovoltaici dismessi, dispositivi elettronici dual use (come le tecnologie suscettibili di poter es‐ sere utilizzate sia per fini civili che milita‐ ri) e piccoli elettrodomestici, ma anche l’introduzione di uno statuto unico che regolamenterà in modo uniforme le opera‐ zioni dei sistemi collettivi di produttori pre‐ senti sul territorio, che dovranno configurarsi come personalità giuridiche senza scopo di lucro. Tra le novità che più interessano i cittadini/consumatori il decreto legislativo sui RAEE ha introdotto la modalità ‘1 contro 0’, che si aggiunge al ritiro ‘1 contro 1’ già previ‐ sto dalla vecchia normativa. Significa che il consumatore potrà conferire gratuitamente i RAEE di piccole dimensioni – sotto i 25 cm – presso i grandi punti vendita, senza alcun ob‐ bligo di acquisto. Questa modalità di ritiro dei piccoli rifiuti tecnologici sarà obbligatoria per i punti vendita con superfici superiori a 400 mq e facoltativo per quelli più piccoli. Per questi ultimi rimane l’obbligo del ritiro gratui‐ to di ogni tipo di RAEE all’atto dell’acquisto di un nuovo apparecchio omologo. Alberto Canni Ferrari, Country General Manager della filiale italiana della European Recycling Platform, (il Sistema Collettivo leader in Europa nella gestione dei rifiuti elet‐ tronici, pile e pannelli fotovoltaici) esprime in particolare soddisfazione in merito alle nuo‐ ve disposizioni riguardanti i dispositivi dual use ed i piccoli elettrodomestici, perché rap‐ presentano possibilità concrete per raggiun‐ gere i nuovi obiettivi di raccolta stabiliti dalla norma e, più in generale, anche sul decreto perché aiuterà a semplificare la raccolta e il ritiro dei RAEE, permettendo ai cittadini di tenere un comportamento rispettoso dal
RELOADER Magazine - Giugno 2014
6
Partito il ritiro ‘1 contro 0’ dei rifiuti tecnologici da parte dei negozianti punto di vista ambientale. Suggerisce invece agli estensori dei decreti attuativi di valutare tecnicamente con attenzione come raccoglie‐ re i pannelli fotovoltaici, poiché hanno caratte‐ ristiche tali da non poterli equiparare ad altri prodotti presenti nella categoria R4. E’ davvero auspicabile che la nuova disposizio‐ ne per il ritiro ‘1 contro 0’ possa dare una ef‐ fettiva scossa al recupero dei RAEE nel nostro Paese, considerata la progressiva flessione negli ultimi due anni, con valori di raccolta 2013 al disotto dei 4 Kg procapite, livello mini‐ mo stabilito dalla precedente Direttiva UE e da noi già raggiunto nel 2011. Se è vero che que‐ sto decremento trova origine dalla contrazio‐ ne dei consumi derivata dalla contingente re‐ cessione economica, i rapporti tecnici hanno individuato già in passato anche un altro fatto‐ re, legato allo scarso contributo nelle opera‐ zioni di ritiro da parte della Distribuzione, in particolare di quella piccola e media. Lo con‐ fermavano le indagini condotte a cavallo tra il 2010 ed il 2011 da Greenpeace e da Cittadinan‐ zattiva, secondo le quali il 51 per cento dei grandi rivenditori hi‐tech intervistati non a‐ dempiva all'obbligo di ritiro gratuito ‘1 contro 1’ dei rifiuti tecnologici a fronte dell'acquisto di un nuovo articolo. Inoltre, tra i punti vendita della piccola distribuzione, ben quattro su cin‐ que non esponevano al loro interno informa‐ zioni sul ritiro gratuito, mentre quasi uno su due (47%) era poco propenso a fornire infor‐ mazioni in proposito o si rivelava addirittura poco informato. A quanto ci risulta da una ri‐ cerca su un campione qualitativo, adeguarsi
alla normativa ed agli accordi di settore pre‐ senta al momento ulteriori difficoltà per i pic‐ coli esercenti. Stretti tra l’impossibilità di ac‐ cedere al credito e quella di mantenere un livello di vendite accettabile a fronte di un for‐ te prelievo fiscale, anche i più volenterosi di‐ chiarano di non poter affrontare gli impegni richiesti dagli adempimenti di legge in que‐ stione. E’ positivo che ANCRA ‐ Confcommer‐ cio sta studiando le possibili soluzioni per faci‐ litare l’adeguamento alla norma di questi ope‐ ratori. Per favorire la crescita della raccolta tuttavia bisogna anche considerare i compor‐ tamenti dell’altro lato, vale a dire i consuma‐ tori, e sensibilizzarli di più. Nella Giornata mondiale dell'Ambiente, celebrata il 5 giugno scorso, il consorzio Ecolight suggeriva tre pic‐ cole azioni che ciascuno può compiere per dare il proprio piccolo ma significativo contri‐ buto per un ambiente migliore: i cittadini pos‐ sono portare i RAEE in una delle 3.759 isole ecologiche comunali attrezzate o consegnarli al negoziante da cui si acquista. Le imprese e i liberi professionisti invece possono affidarsi al servizio di raccolta che viene effettuato da‐ gli operatori autorizzati. Il Direttore Giancarlo Dezio sottolinea che “Se per esempio guar‐ diamo solamente ai piccoli elettrodomestici, meno del 20% viene raccolto correttamente. La parte restante probabilmente finisce nella raccolta indifferenziata, se non addirittura intraprende le strade illegali dell'esportazione verso i Paesi più poveri». M. A. M.
RELOADER Magazine - Giugno 2014
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Da metà aprile è entrata in vigore la nuova norma, che recepisce gli aggiornamenti della Direttiva Europea sullo smaltimento dei rifiuti “tecnologici”. Il decreto contiene importanti novità per la gestione di pannelli fotovoltaici dismessi, dispositivi elettronici dual use (come le tecnologie suscettibili di poter es‐ sere utilizzate sia per fini civili che milita‐ ri) e piccoli elettrodomestici, ma anche l’introduzione di uno statuto unico che regolamenterà in modo uniforme le opera‐ zioni dei sistemi collettivi di produttori pre‐ senti sul territorio, che dovranno configurarsi come personalità giuridiche senza scopo di lucro. Tra le novità che più interessano i cittadini/consumatori il decreto legislativo sui RAEE ha introdotto la modalità ‘1 contro 0’, che si aggiunge al ritiro ‘1 contro 1’ già previ‐ sto dalla vecchia normativa. Significa che il consumatore potrà conferire gratuitamente i RAEE di piccole dimensioni – sotto i 25 cm – presso i grandi punti vendita, senza alcun ob‐ bligo di acquisto. Questa modalità di ritiro dei piccoli rifiuti tecnologici sarà obbligatoria per i punti vendita con superfici superiori a 400 mq e facoltativo per quelli più piccoli. Per questi ultimi rimane l’obbligo del ritiro gratui‐ to di ogni tipo di RAEE all’atto dell’acquisto di un nuovo apparecchio omologo. Alberto Canni Ferrari, Country General Manager della filiale italiana della European Recycling Platform, (il Sistema Collettivo leader in Europa nella gestione dei rifiuti elet‐ tronici, pile e pannelli fotovoltaici) esprime in particolare soddisfazione in merito alle nuo‐ ve disposizioni riguardanti i dispositivi dual use ed i piccoli elettrodomestici, perché rap‐ presentano possibilità concrete per raggiun‐ gere i nuovi obiettivi di raccolta stabiliti dalla norma e, più in generale, anche sul decreto perché aiuterà a semplificare la raccolta e il ritiro dei RAEE, permettendo ai cittadini di tenere un comportamento rispettoso dal
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Partito il ritiro ‘1 contro 0’ dei rifiuti tecnologici da parte dei negozianti punto di vista ambientale. Suggerisce invece agli estensori dei decreti attuativi di valutare tecnicamente con attenzione come raccoglie‐ re i pannelli fotovoltaici, poiché hanno caratte‐ ristiche tali da non poterli equiparare ad altri prodotti presenti nella categoria R4. E’ davvero auspicabile che la nuova disposizio‐ ne per il ritiro ‘1 contro 0’ possa dare una ef‐ fettiva scossa al recupero dei RAEE nel nostro Paese, considerata la progressiva flessione negli ultimi due anni, con valori di raccolta 2013 al disotto dei 4 Kg procapite, livello mini‐ mo stabilito dalla precedente Direttiva UE e da noi già raggiunto nel 2011. Se è vero che que‐ sto decremento trova origine dalla contrazio‐ ne dei consumi derivata dalla contingente re‐ cessione economica, i rapporti tecnici hanno individuato già in passato anche un altro fatto‐ re, legato allo scarso contributo nelle opera‐ zioni di ritiro da parte della Distribuzione, in particolare di quella piccola e media. Lo con‐ fermavano le indagini condotte a cavallo tra il 2010 ed il 2011 da Greenpeace e da Cittadinan‐ zattiva, secondo le quali il 51 per cento dei grandi rivenditori hi‐tech intervistati non a‐ dempiva all'obbligo di ritiro gratuito ‘1 contro 1’ dei rifiuti tecnologici a fronte dell'acquisto di un nuovo articolo. Inoltre, tra i punti vendita della piccola distribuzione, ben quattro su cin‐ que non esponevano al loro interno informa‐ zioni sul ritiro gratuito, mentre quasi uno su due (47%) era poco propenso a fornire infor‐ mazioni in proposito o si rivelava addirittura poco informato. A quanto ci risulta da una ri‐ cerca su un campione qualitativo, adeguarsi
alla normativa ed agli accordi di settore pre‐ senta al momento ulteriori difficoltà per i pic‐ coli esercenti. Stretti tra l’impossibilità di ac‐ cedere al credito e quella di mantenere un livello di vendite accettabile a fronte di un for‐ te prelievo fiscale, anche i più volenterosi di‐ chiarano di non poter affrontare gli impegni richiesti dagli adempimenti di legge in que‐ stione. E’ positivo che ANCRA ‐ Confcommer‐ cio sta studiando le possibili soluzioni per faci‐ litare l’adeguamento alla norma di questi ope‐ ratori. Per favorire la crescita della raccolta tuttavia bisogna anche considerare i compor‐ tamenti dell’altro lato, vale a dire i consuma‐ tori, e sensibilizzarli di più. Nella Giornata mondiale dell'Ambiente, celebrata il 5 giugno scorso, il consorzio Ecolight suggeriva tre pic‐ cole azioni che ciascuno può compiere per dare il proprio piccolo ma significativo contri‐ buto per un ambiente migliore: i cittadini pos‐ sono portare i RAEE in una delle 3.759 isole ecologiche comunali attrezzate o consegnarli al negoziante da cui si acquista. Le imprese e i liberi professionisti invece possono affidarsi al servizio di raccolta che viene effettuato da‐ gli operatori autorizzati. Il Direttore Giancarlo Dezio sottolinea che “Se per esempio guar‐ diamo solamente ai piccoli elettrodomestici, meno del 20% viene raccolto correttamente. La parte restante probabilmente finisce nella raccolta indifferenziata, se non addirittura intraprende le strade illegali dell'esportazione verso i Paesi più poveri». M. A. M.
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Energie rinnovabili namento Free, è diffondere nella classe diri‐ gente del Paese una visione agro‐industriale dello sviluppo del biogas. Il 'Manifesto di Tor‐
UNA SVOLTA NELL'APPROVVIGIONAMENTO
ENERGETICO DEL PROSSIMO FUTURO Sarebbe di certo un mutamento radicale, ma a guardare i calcoli europei ‐ che di norma sono attendibili ‐ sembra proprio che le potenzialità della produzione di biogas siano enormi. Ogni anno l'Europa destina 10 miliardi di euro di incentivi per sostenere il comparto dei bio‐ carburanti, una somma pari a quella che all'ini‐ zio del 2013 è stata impegnata per il salvatag‐ gio dell'economia cipriota. Il dato è contenuto in uno studio condotto dall'Istituto Internazio‐ nale per lo Sviluppo Sostenibile (IISD): nel 2011 i biocarburanti nella Ue hanno goduto di 10,7 miliardi di euro di incentivi, una cifra che supe‐ ra del 60% il capitale investito dai privati nel settore e che può arrivare a raddoppiare se i Paesi europei insisteranno nel voler portare entro il 2020 la quota di biocarburanti al 10% del totale del combustibile usato. Dopo un periodo di discussioni nell'ambito della Commissione UE, durante il quale si sono stabiliti i criteri di verifica della sostenibilità
della produzione di biocarburanti, secondo quanto si apprende da autorevoli fonti sareb‐ be stato raggiunto un accordo il 28 maggio 2014 al termine di una riunione “a porte chiu‐ se”, che stabilisce il Limite massimo di utilizzo dei biocarburanti prodotti da coltivazioni a scopo alimentare fissato al 7% e obiettivo (non vincolante) dello 0,5% per i biocarburanti so‐ stenibili e avanzati (come quelli prodotti a par‐ tire da alghe e rifiuti). Tornando all'Italia, il CIB (Consorzio Italiano Biogas) ha presentato a Rimini nello scorso novembre, in occasione della Fiera Key Energy un manifesto per far conoscere le potenzialità del biogas, non soltanto come fonte di energi‐ a elettrica rinnovabile, ma come traino per tut‐ to il sistema agro‐industriale italiano. L'obietti‐ vo del manifesto, promosso in collaborazione con Cna, Confagricoltura, Confcooperative, Chimica Verde, Legambiente, Aigacos, Ngv System, Assogasmetano, Kyoto Club e Coordi‐
viscosa' prende il nome dalla piccola cittadina friulana divenuta celebre tra le due guerre per la produzione del rayon, una fibra artificiale ottenuta dalla canna comune coltivata in due‐ mila ettari attorno al complesso industriale. Questa tecnologia si affermò come esperienza di livello internazionale e fu esportata in tutto il mondo. Analoga prospet‐ tiva offre oggi il biogas, una tecnologia in grado di produrre non solo energia elettrica, ma anche biocar‐ buranti e semilavorati per l'industria chimica. La tradi‐ zione innovatrice del Friuli continua, perché in fun‐ zione a Bertiolo (Udine) si trova la bioraffineria 'Greenway': costato 5 milioni di euro, in grado di produrre 8.500 MWh l'anno con un fatturato di due milioni di euro l'anno,
l'impianto produce ben oltre 1 milione di euro l'anno per il PIL locale, a quanto si evince dal bilancio (2013) del primo anno di attività. La centrale è alimentata da una filiera au‐ toctona costituita da una quindicina di imprese agricole che producono su circa 300 ettari di terreno tutta la biomassa necessaria. I benefici ambientali che ne conseguono sono il risparmio delle oltre 1.800 tonnellate equivalenti di petrolio risparmiate sulla produzione elettrica, relativamente al funzionamento della centrale e, in termini di traffico, la ridot‐ ta movimentazione di camion dall'ester‐ no per il fabbisogno di concime dei ter‐ reni. Guardando in prospettiva, il dige‐ store di un'azienda agricola può essere inteso come una piccola bioraffineria, una piattaforma tecnologica in grado di diversifica‐ re gli sbocchi di mercato delle aziende agricole che potranno produrre al contempo cibo, e‐ nergia e biomateriali (energia elettrica e termi‐ ca in cogenerazione, biometano per il settore dei trasporti, fertilizzanti e bioplastiche) in una
RELOADER Magazine - Giugno 2014
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Energie rinnovabili namento Free, è diffondere nella classe diri‐ gente del Paese una visione agro‐industriale dello sviluppo del biogas. Il 'Manifesto di Tor‐
UNA SVOLTA NELL'APPROVVIGIONAMENTO
ENERGETICO DEL PROSSIMO FUTURO Sarebbe di certo un mutamento radicale, ma a guardare i calcoli europei ‐ che di norma sono attendibili ‐ sembra proprio che le potenzialità della produzione di biogas siano enormi. Ogni anno l'Europa destina 10 miliardi di euro di incentivi per sostenere il comparto dei bio‐ carburanti, una somma pari a quella che all'ini‐ zio del 2013 è stata impegnata per il salvatag‐ gio dell'economia cipriota. Il dato è contenuto in uno studio condotto dall'Istituto Internazio‐ nale per lo Sviluppo Sostenibile (IISD): nel 2011 i biocarburanti nella Ue hanno goduto di 10,7 miliardi di euro di incentivi, una cifra che supe‐ ra del 60% il capitale investito dai privati nel settore e che può arrivare a raddoppiare se i Paesi europei insisteranno nel voler portare entro il 2020 la quota di biocarburanti al 10% del totale del combustibile usato. Dopo un periodo di discussioni nell'ambito della Commissione UE, durante il quale si sono stabiliti i criteri di verifica della sostenibilità
della produzione di biocarburanti, secondo quanto si apprende da autorevoli fonti sareb‐ be stato raggiunto un accordo il 28 maggio 2014 al termine di una riunione “a porte chiu‐ se”, che stabilisce il Limite massimo di utilizzo dei biocarburanti prodotti da coltivazioni a scopo alimentare fissato al 7% e obiettivo (non vincolante) dello 0,5% per i biocarburanti so‐ stenibili e avanzati (come quelli prodotti a par‐ tire da alghe e rifiuti). Tornando all'Italia, il CIB (Consorzio Italiano Biogas) ha presentato a Rimini nello scorso novembre, in occasione della Fiera Key Energy un manifesto per far conoscere le potenzialità del biogas, non soltanto come fonte di energi‐ a elettrica rinnovabile, ma come traino per tut‐ to il sistema agro‐industriale italiano. L'obietti‐ vo del manifesto, promosso in collaborazione con Cna, Confagricoltura, Confcooperative, Chimica Verde, Legambiente, Aigacos, Ngv System, Assogasmetano, Kyoto Club e Coordi‐
viscosa' prende il nome dalla piccola cittadina friulana divenuta celebre tra le due guerre per la produzione del rayon, una fibra artificiale ottenuta dalla canna comune coltivata in due‐ mila ettari attorno al complesso industriale. Questa tecnologia si affermò come esperienza di livello internazionale e fu esportata in tutto il mondo. Analoga prospet‐ tiva offre oggi il biogas, una tecnologia in grado di produrre non solo energia elettrica, ma anche biocar‐ buranti e semilavorati per l'industria chimica. La tradi‐ zione innovatrice del Friuli continua, perché in fun‐ zione a Bertiolo (Udine) si trova la bioraffineria 'Greenway': costato 5 milioni di euro, in grado di produrre 8.500 MWh l'anno con un fatturato di due milioni di euro l'anno,
l'impianto produce ben oltre 1 milione di euro l'anno per il PIL locale, a quanto si evince dal bilancio (2013) del primo anno di attività. La centrale è alimentata da una filiera au‐ toctona costituita da una quindicina di imprese agricole che producono su circa 300 ettari di terreno tutta la biomassa necessaria. I benefici ambientali che ne conseguono sono il risparmio delle oltre 1.800 tonnellate equivalenti di petrolio risparmiate sulla produzione elettrica, relativamente al funzionamento della centrale e, in termini di traffico, la ridot‐ ta movimentazione di camion dall'ester‐ no per il fabbisogno di concime dei ter‐ reni. Guardando in prospettiva, il dige‐ store di un'azienda agricola può essere inteso come una piccola bioraffineria, una piattaforma tecnologica in grado di diversifica‐ re gli sbocchi di mercato delle aziende agricole che potranno produrre al contempo cibo, e‐ nergia e biomateriali (energia elettrica e termi‐ ca in cogenerazione, biometano per il settore dei trasporti, fertilizzanti e bioplastiche) in una
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visione futura di autosufficienza dagli incentivi secondo i criteri di sostenibilità teorizzati dal 'Biogas Fatto Bene'. Attualmente il settore del biogas italiano conta mille impianti per una potenza installata di circa 770 Mw (terzo al mondo dopo Cina e Germania) e una produ‐ zione di 2 miliardi di metri cubi di gas equiva‐ lenti, pari ai 1 terzo della produzione nazionale di gas naturale. Le prospettive di crescita al 2020, stimate da Althesys nell'annuale rapporto Irex nell'ipote‐ si più prudente, prevedono a fronte di 1,3 mi‐ liardi di incentivi un ritorno economico sul si‐ stema Paese stimabile di 3,2 miliardi di euro. Secondo i dati forniti di recente da Piero Gat‐ toni, Presidente del Consorzio Italiano Biogas (CIB) ‐ negli ultimi 4 anni il mondo agricolo ha investito nella digestione anaerobica ben 3 miliardi di euro. Ecco perché gli operatori del settore hanno accolto con favore Il decreto emanato a dicembre 2013 sulla produzione del biometano, che prevede una durata ventenna‐ le degli incentivi e tre sistemi incentivanti. Il primo riguarda l'immissione in rete, il secondo l'autotrazione, il terzo la cogenerazione ad alto rendimento. Per il primo poi, è previsto un ulteriore bonus del 50% qualora la produ‐ zione di biometano venga assicurata da soli sottoprodotti e/o rifiuti". Una potenzialità, a livello europeo, che stima una produzione o‐ scillante tra i 150 e i 250miliardi di MC/anno. Per l'Italia, secondo i dati elaborati dal Cib, il valore potrebbe arrivare a 8 miliardi di mc/ anno. Pur in mancanza dei decreti attuativi da parte del Gse e dell'Autority per l'Energia Elet‐ trica, il recente decreto che di fatto ha sbloc‐ cato il meccanismo degli incentivi per la pro‐ duzione di biometano, ha finalmente spianato la strada a quello che potrebbe essere ritenu‐ to l'ultimo miglio nel settore della produzione di biogas e della digestione anaerobica in par‐ ticolare. La conferma delle potenzialità del biogas arri‐ va anche dagli Stati Uniti: la città di New York, in sintonia con la politica di gestione intelligen‐
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Il biogas di Linköping In questa cittadina della Svezia tutti gli au‐ tobus per il trasporto pubblico sono ali‐ mentati a biogas ottenuto dal riciclo di qualsiasi scarto di produzione. Nell'impian‐ to della AB Svensk Biogas confluiscono gli scarti delle aziende agro‐alimentari, i li‐ quami e i fanghi del depuratore, la frazio‐ ne organica dei rifiuti solidi e dall'anno scorso addirittura gli alcolici di contrab‐ bando sequestrati alla malavita. Il tutto viene trasformato in biogas, che in piccola parte alimenta l'impianto stesso mentre il resto va nei distributori di carburante. Sempre lo scorso anno sono riusciti a far andare a biogas anche un treno.
te dei rifiuti, annuncia due nuove partnership per ridurre i rifiuti in discarica e aumentare la produzione di biogas. Dalla frazione umida verrà prodotto gas sufficiente a riscaldare 5.200 abitazioni della metropoli. L'impianto di trattamento delle acque di Newton Creek ver‐ rà potenziato con un nuovo depuratore di bio‐ gas per permettere l'utilizzo del 100% del gas generato dalla frazione organica degli RSU newyorkesi. In più, grazie all'accordo con Na‐ tional Grid, il biogas prodotto a Newton Creek
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verrà trattato e poi trasportato tramite la nor‐ male rete gas. In questo modo potrà essere prodotta una quantità di energia sufficiente ad alimentare 5.200 abitazioni della città, ridu‐ cendo le emissioni di CO2 di 90 tonnellate l'an‐ no. Cioè tanta anidride carbonica in meno quanta ne emettono 19 mila automobili circo‐ lanti in strada. L'intero progetto si inserisce nel PlaNYC, l'obiettivo di ridurre le emissioni del 30% entro il 2017 che si è data la metropoli per ridurre l'impatto ambientale della vita a New York. Dal punto di vista dei rifiuti, poi, i due accordi col Newton Creek Wastewater Treatment Plant e con National Grid permette‐ ranno anche di ridurre gli 1,3 miliardi di galloni di fanghi che i newyorkesi producono ogni giorno e le conseguenti emissioni di CO2. Allo stato attuale il Dipartimento per la Prote‐ zione dell'Ambiente di New York riesce a uti‐ lizzare il 40% del biogas prodotto alla Ne‐ wtown Creek Wastewater Treatment Plant ma con la nuova partnership stretta con Natio‐ nal Grid si potrà arrivare al 100%. Si tratta di un accordo pubblico‐privato: National Grid finan‐ zierà la progettazione, costruzione, gestione e manutenzione del sistema di purificazione del biogas, mentre il Dipartimento offrirà il biogas senza costi aggiuntivi. Non appena i costi dell'investimento verranno ripagati i profitti verranno divisi tra Dipartimento e National Grid. La costruzione dell'impianto verrà com‐ pletata nel 2015. Mirko Turchetti
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DIESEL DAGLI SHOPPER AMERICANI USATI Un nuovo studio svolto dall'Illinois Sustaina‐ ble Technology Center ha trovato il modo di rendere “utile” uno dei principali nemici dell'ambiente, mediante un processo che produce più energia rispetto a quella che ri‐ chiede la reazione e genera carburanti per i trasporti (soprattutto diesel) che, secondo gli scienziati, può essere mescolato con biodiesel a bassissimo contenuto di zolfo. Oltre al die‐ sel, dalle buste di plastica è stato possibile ottenere altri prodotti, come il gas naturale, la nafta, la benzina, alcune cere e oli lubrifi‐ canti. La tecnica usata è la pirolisi che consi‐ ste nello scaldare i sacchetti in una camera priva di ossigeno e consiste nella decomposi‐ zione termochimica di materiali organici, ot‐ tenuta mediante l’applicazione di calore e in completa assenza di un agente ossidante, in questo caso l'ossigeno. Per dare un'idea, se dalla distillazione del petrolio greggio è possi‐ bile ottenere solo dal 50 al 55% di carburan‐ te, dai sacchetti, costituiti da petrolio, si può recuperare quasi l'80 per cento per farne car‐ burante tramite distillazione. Risultato eccel‐ lente visto che gli americani buttano via circa 100 miliardi di sacchetti di plastica ogni anno.
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visione futura di autosufficienza dagli incentivi secondo i criteri di sostenibilità teorizzati dal 'Biogas Fatto Bene'. Attualmente il settore del biogas italiano conta mille impianti per una potenza installata di circa 770 Mw (terzo al mondo dopo Cina e Germania) e una produ‐ zione di 2 miliardi di metri cubi di gas equiva‐ lenti, pari ai 1 terzo della produzione nazionale di gas naturale. Le prospettive di crescita al 2020, stimate da Althesys nell'annuale rapporto Irex nell'ipote‐ si più prudente, prevedono a fronte di 1,3 mi‐ liardi di incentivi un ritorno economico sul si‐ stema Paese stimabile di 3,2 miliardi di euro. Secondo i dati forniti di recente da Piero Gat‐ toni, Presidente del Consorzio Italiano Biogas (CIB) ‐ negli ultimi 4 anni il mondo agricolo ha investito nella digestione anaerobica ben 3 miliardi di euro. Ecco perché gli operatori del settore hanno accolto con favore Il decreto emanato a dicembre 2013 sulla produzione del biometano, che prevede una durata ventenna‐ le degli incentivi e tre sistemi incentivanti. Il primo riguarda l'immissione in rete, il secondo l'autotrazione, il terzo la cogenerazione ad alto rendimento. Per il primo poi, è previsto un ulteriore bonus del 50% qualora la produ‐ zione di biometano venga assicurata da soli sottoprodotti e/o rifiuti". Una potenzialità, a livello europeo, che stima una produzione o‐ scillante tra i 150 e i 250miliardi di MC/anno. Per l'Italia, secondo i dati elaborati dal Cib, il valore potrebbe arrivare a 8 miliardi di mc/ anno. Pur in mancanza dei decreti attuativi da parte del Gse e dell'Autority per l'Energia Elet‐ trica, il recente decreto che di fatto ha sbloc‐ cato il meccanismo degli incentivi per la pro‐ duzione di biometano, ha finalmente spianato la strada a quello che potrebbe essere ritenu‐ to l'ultimo miglio nel settore della produzione di biogas e della digestione anaerobica in par‐ ticolare. La conferma delle potenzialità del biogas arri‐ va anche dagli Stati Uniti: la città di New York, in sintonia con la politica di gestione intelligen‐
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Il biogas di Linköping In questa cittadina della Svezia tutti gli au‐ tobus per il trasporto pubblico sono ali‐ mentati a biogas ottenuto dal riciclo di qualsiasi scarto di produzione. Nell'impian‐ to della AB Svensk Biogas confluiscono gli scarti delle aziende agro‐alimentari, i li‐ quami e i fanghi del depuratore, la frazio‐ ne organica dei rifiuti solidi e dall'anno scorso addirittura gli alcolici di contrab‐ bando sequestrati alla malavita. Il tutto viene trasformato in biogas, che in piccola parte alimenta l'impianto stesso mentre il resto va nei distributori di carburante. Sempre lo scorso anno sono riusciti a far andare a biogas anche un treno.
te dei rifiuti, annuncia due nuove partnership per ridurre i rifiuti in discarica e aumentare la produzione di biogas. Dalla frazione umida verrà prodotto gas sufficiente a riscaldare 5.200 abitazioni della metropoli. L'impianto di trattamento delle acque di Newton Creek ver‐ rà potenziato con un nuovo depuratore di bio‐ gas per permettere l'utilizzo del 100% del gas generato dalla frazione organica degli RSU newyorkesi. In più, grazie all'accordo con Na‐ tional Grid, il biogas prodotto a Newton Creek
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verrà trattato e poi trasportato tramite la nor‐ male rete gas. In questo modo potrà essere prodotta una quantità di energia sufficiente ad alimentare 5.200 abitazioni della città, ridu‐ cendo le emissioni di CO2 di 90 tonnellate l'an‐ no. Cioè tanta anidride carbonica in meno quanta ne emettono 19 mila automobili circo‐ lanti in strada. L'intero progetto si inserisce nel PlaNYC, l'obiettivo di ridurre le emissioni del 30% entro il 2017 che si è data la metropoli per ridurre l'impatto ambientale della vita a New York. Dal punto di vista dei rifiuti, poi, i due accordi col Newton Creek Wastewater Treatment Plant e con National Grid permette‐ ranno anche di ridurre gli 1,3 miliardi di galloni di fanghi che i newyorkesi producono ogni giorno e le conseguenti emissioni di CO2. Allo stato attuale il Dipartimento per la Prote‐ zione dell'Ambiente di New York riesce a uti‐ lizzare il 40% del biogas prodotto alla Ne‐ wtown Creek Wastewater Treatment Plant ma con la nuova partnership stretta con Natio‐ nal Grid si potrà arrivare al 100%. Si tratta di un accordo pubblico‐privato: National Grid finan‐ zierà la progettazione, costruzione, gestione e manutenzione del sistema di purificazione del biogas, mentre il Dipartimento offrirà il biogas senza costi aggiuntivi. Non appena i costi dell'investimento verranno ripagati i profitti verranno divisi tra Dipartimento e National Grid. La costruzione dell'impianto verrà com‐ pletata nel 2015. Mirko Turchetti
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DIESEL DAGLI SHOPPER AMERICANI USATI Un nuovo studio svolto dall'Illinois Sustaina‐ ble Technology Center ha trovato il modo di rendere “utile” uno dei principali nemici dell'ambiente, mediante un processo che produce più energia rispetto a quella che ri‐ chiede la reazione e genera carburanti per i trasporti (soprattutto diesel) che, secondo gli scienziati, può essere mescolato con biodiesel a bassissimo contenuto di zolfo. Oltre al die‐ sel, dalle buste di plastica è stato possibile ottenere altri prodotti, come il gas naturale, la nafta, la benzina, alcune cere e oli lubrifi‐ canti. La tecnica usata è la pirolisi che consi‐ ste nello scaldare i sacchetti in una camera priva di ossigeno e consiste nella decomposi‐ zione termochimica di materiali organici, ot‐ tenuta mediante l’applicazione di calore e in completa assenza di un agente ossidante, in questo caso l'ossigeno. Per dare un'idea, se dalla distillazione del petrolio greggio è possi‐ bile ottenere solo dal 50 al 55% di carburan‐ te, dai sacchetti, costituiti da petrolio, si può recuperare quasi l'80 per cento per farne car‐ burante tramite distillazione. Risultato eccel‐ lente visto che gli americani buttano via circa 100 miliardi di sacchetti di plastica ogni anno.
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Tom Cross, originario di Denver, si occupa di arte, pittura e tatuaggi. Tra le sue tante attività ha avuto la brillante idea di trasformare le parabole satellitari in ombrelloni, da posizionare nei giardini o all’esterno di locali, come per esempio il suo Smokey Banana Tattoo Shop. Il primo passo della trasformazione è consistito nel dipingere le strutture monocromatiche in alluminio, bianche o grigie, come se fossero delle vere e proprie tele. Poi le ha montate su classici supporti in legno e le ha disposte fuori dal negozio in modo da trarre il massimo vantaggio dall'ombra e dare riparo dal sole agli impiegati ed alla clientela.
convertite in allegri
ombrelloni
12
All’insegna di Fantasia e Ingegno
Storie di Riciclo
Parabole satellitari
RELOADER Magazine - Giugno 2014
Rekindle Candle
L'artista e designer Benjamin Shine, famoso per i suoi ritratti fatti con il tulle, ha realizzato un portacandela che recupera la cera e la rimodella in una nuova candela. Si chiama Rekindle Candle ed è un’idea talmente semplice che viene da chiedersi come mai nessuno l'aveva ancora avuta.
La cera della candela sciogliendosi, scende nel porta candela. Accumulatasi intorno al secondo stoppino si indurisce e forma una seconda candela, che potrà essere posizionata sulla parte superiore del contenitore e che darà vita ad una nuova candela.
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Tom Cross, originario di Denver, si occupa di arte, pittura e tatuaggi. Tra le sue tante attività ha avuto la brillante idea di trasformare le parabole satellitari in ombrelloni, da posizionare nei giardini o all’esterno di locali, come per esempio il suo Smokey Banana Tattoo Shop. Il primo passo della trasformazione è consistito nel dipingere le strutture monocromatiche in alluminio, bianche o grigie, come se fossero delle vere e proprie tele. Poi le ha montate su classici supporti in legno e le ha disposte fuori dal negozio in modo da trarre il massimo vantaggio dall'ombra e dare riparo dal sole agli impiegati ed alla clientela.
convertite in allegri
ombrelloni
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All’insegna di Fantasia e Ingegno
Storie di Riciclo
Parabole satellitari
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Rekindle Candle
L'artista e designer Benjamin Shine, famoso per i suoi ritratti fatti con il tulle, ha realizzato un portacandela che recupera la cera e la rimodella in una nuova candela. Si chiama Rekindle Candle ed è un’idea talmente semplice che viene da chiedersi come mai nessuno l'aveva ancora avuta.
La cera della candela sciogliendosi, scende nel porta candela. Accumulatasi intorno al secondo stoppino si indurisce e forma una seconda candela, che potrà essere posizionata sulla parte superiore del contenitore e che darà vita ad una nuova candela.
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Ambiente e società
Gli Italiani e l’e-commerce
CONSUMATORI DIGITALI CRESCONO... di Maria Panzeca
L’e‐commerce in Italia continua a farsi strada. La conferma viene dalla nona edizione del Ne‐ tcomm e‐Commerce Forum 2014, che si è te‐ nuto lo scorso mese a Milano. I dati secondo l'Osservatorio e‐Commerce B2c Netcomm‐ Politecnico di Milano sono chiari: nel 2014, l'e‐ commerce italiano crescerà del 17%, con un
RELOADER Magazine - Giugno 2014
fatturato stimato intorno ai 13,2 miliardi di eu‐ ro. Per Roberto Liscia, Presidente di Ne‐ tcomm ‐ Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, “stiamo, finalmente, assistendo a un forte interesse delle imprese, in particolare del Made in Italy e della grande distribuzione, che si sono rese conto delle grandi opportuni‐
tà che il digitale può offrire in un momento in cui i fattori recessivi stanno mettendo in discus‐ sione i modelli di business e di vendita tradizio‐ nali. Molti progetti sono in fase di avvio in setto‐ ri che finora erano rimasti indecisi senza inter‐ venire con strategie di sviluppo innovativo. In
guardevole cifra di 2 miliardi di euro, grazie proprio alla spinta dell’abbigliamento e del turismo. È prevedibile che nel 2014 si verifichi un incremento analogo. Questo avviene per ef‐ fetto dell’offerta sempre più ampia di prodotti disponibili online e per lo sviluppo dei marke‐
particolare, vale la pena di sottolineare che oltre all’abbigliamento, che è stato sicura‐ mente il motore dello sviluppo degli ultimi anni, anche il Food e l’arredamento hanno cominciato il loro percorso”. Si tratta di quei settori che hanno capito l’importanza di rag‐ giungere quei 2 miliardi di cittadini del mondo digitale che cercano prodotti di qualità e che sempre di più vogliono andare alla fonte, su‐ perando tutti i processi di intermediazione a scarso valore aggiunto. “Già nel 2013 – ha ag‐ giunto Roberto Liscia – le vendite all’estero sono cresciute del 28% raggiungendo la rag‐
tplace internazionali, che sempre più consento‐ no ai prodotti di punta del nostro export di rag‐ giungere i mercati di tutto il mondo”. Due sono i parametri di riferimento su cui fare i conti: 1) penetrazione dell'e‐commerce sul totale del mercato retail; 2) crescita della diffusione dell'e‐ commerce tra i consumatori. In termini di pene‐ trazione dell’e‐commerce, in Francia il tasso è pari al 6,1%, in Germania tocca l'8,5%, negli USA raggiunge l’11% e in UK il 15%. Paradossalmente nel nostro Paese, nonostante il fatto che la diffusione del commercio elettronico presso i consumatori italiani voli al 18%, il tasso di pe‐
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Gli Italiani e l’e-commerce
CONSUMATORI DIGITALI CRESCONO... di Maria Panzeca
L’e‐commerce in Italia continua a farsi strada. La conferma viene dalla nona edizione del Ne‐ tcomm e‐Commerce Forum 2014, che si è te‐ nuto lo scorso mese a Milano. I dati secondo l'Osservatorio e‐Commerce B2c Netcomm‐ Politecnico di Milano sono chiari: nel 2014, l'e‐ commerce italiano crescerà del 17%, con un
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fatturato stimato intorno ai 13,2 miliardi di eu‐ ro. Per Roberto Liscia, Presidente di Ne‐ tcomm ‐ Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, “stiamo, finalmente, assistendo a un forte interesse delle imprese, in particolare del Made in Italy e della grande distribuzione, che si sono rese conto delle grandi opportuni‐
tà che il digitale può offrire in un momento in cui i fattori recessivi stanno mettendo in discus‐ sione i modelli di business e di vendita tradizio‐ nali. Molti progetti sono in fase di avvio in setto‐ ri che finora erano rimasti indecisi senza inter‐ venire con strategie di sviluppo innovativo. In
guardevole cifra di 2 miliardi di euro, grazie proprio alla spinta dell’abbigliamento e del turismo. È prevedibile che nel 2014 si verifichi un incremento analogo. Questo avviene per ef‐ fetto dell’offerta sempre più ampia di prodotti disponibili online e per lo sviluppo dei marke‐
particolare, vale la pena di sottolineare che oltre all’abbigliamento, che è stato sicura‐ mente il motore dello sviluppo degli ultimi anni, anche il Food e l’arredamento hanno cominciato il loro percorso”. Si tratta di quei settori che hanno capito l’importanza di rag‐ giungere quei 2 miliardi di cittadini del mondo digitale che cercano prodotti di qualità e che sempre di più vogliono andare alla fonte, su‐ perando tutti i processi di intermediazione a scarso valore aggiunto. “Già nel 2013 – ha ag‐ giunto Roberto Liscia – le vendite all’estero sono cresciute del 28% raggiungendo la rag‐
tplace internazionali, che sempre più consento‐ no ai prodotti di punta del nostro export di rag‐ giungere i mercati di tutto il mondo”. Due sono i parametri di riferimento su cui fare i conti: 1) penetrazione dell'e‐commerce sul totale del mercato retail; 2) crescita della diffusione dell'e‐ commerce tra i consumatori. In termini di pene‐ trazione dell’e‐commerce, in Francia il tasso è pari al 6,1%, in Germania tocca l'8,5%, negli USA raggiunge l’11% e in UK il 15%. Paradossalmente nel nostro Paese, nonostante il fatto che la diffusione del commercio elettronico presso i consumatori italiani voli al 18%, il tasso di pe‐
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Il Mobile Commerce si conferma tra i principali fattori trainanti: gli acquisti tramite smartphone, già triplicati nel 2013, nel 2014 stanno registrando una crescita pari all’85%, passando così in due anni da un valore di 164 milioni a 1,2 miliardi di euro e si stima che nel 2014 gli acquisti effettuati tramite smartphone e tablet raggiungeranno il 19% del totale e‐commerce. Saranno le nuove SIM NFC a far da trampolino rendendo più dura la vita al sommerso.
netrazione dell’e‐commerce sul totale del mercato retail cresce solo dal 3 al 3,6% nell'ul‐ timo anno e, quindi, rimane ancora limitato rispetto ai citati Paesi che presentano una più lunga ed ampia frequentazione degli e‐tailer ed in cui la crescita della diffusione non supe‐ ra l'11%. L'impetuosa espansione del Mobile Commerce risulta determinante in questo incremento della diffusione: le vendite me‐ diante smartphone sfonderanno il tetto del miliardo di euro e, insieme a quelle dei tablet, supereranno complessivamente i 2,5 miliardi. Attraverso questi device passa il 19% del mer‐ cato e‐commerce. Le imprese italiane e le strategie di vendita multicanale Parallelamente, le strategie multicanale, che prevedono l’utilizzo congiunto e integrato di canale fisico e canale online anche attraverso Smartphone e Tablet, hanno portato molti benefici: maggiore efficacia nel trasferimento delle informazioni grazie all’Infocommerce, incremento nell’efficienza dei processi di pun‐ to vendita mediante il ‘Prenota online e ritira in negozio’ e, infine, il miglioramento del ser‐ vizio al cliente con l’acquisto online e l’assistenza in‐store. Il tutto con ricadute po‐ sitive per il comparto della logistica evoluta. Tutti i principali comparti beneficiano della crescita generale. Tra i prodotti, l’Informatica fa registrare l’incremento più elevato (+32%), seguita a ruota dall’Editoria che balza in a‐ vanti del 28%. Il Grocery conferma un trend rilevante di crescita e dopo il +11% nel 2013, fa segnare nel 2014 un +23%. L’abbigliamento si conferma come uno dei settori più costanti con un +21%. Le vendite di servizi continuano a crescere ma sotto la media del mercato: +11% per Turismo e +2% per le Assicurazioni grazie agli operatori del trasporto aereo e dei portali di hotel nel primo caso e alle presta‐ zioni positive di tutti i principali operatori del
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mercato (soprattutto compagnie dirette), nel secondo. I servizi pesano comunque per il 62% delle vendite. Secondo quanto affermato da Ric‐ cardo Mangiaracina, Responsabile Osservatorio e‐commerce B2c Netcomm del Politecnico di Mi‐ lano, Il turismo ha una quota di mercato nell’e‐ commerce pari al 41%, le assicurazioni arrivano al 8%. I prodotti, invece conquistano il 38% delle vendite: l’abbigliamento ottiene una quota pari al 14%, Informatica ed elettronica raggiungono il 12%, l’Editoria il 3%, Grocery l’1%, altri comparti, incluso il c2c, il 21%. La situazione italiana si con‐ ferma quindi peculiare rispetto a quella dei prin‐ cipali mercati stranieri, dove il peso dei prodotti prevale su quello dei servizi, con valori compresi tra il 65 e l’80%, anche se progressivamente il pe‐
so dei prodotti sta aumentando. Turismo e abbi‐ gliamento si confermano inoltre i due comparti con cui l’e‐commerce italiano si afferma nel mon‐ do: rappresentano rispettivamente il 54% e il 33% dell’export, che cresce del 21% nel 2014 e arriva a toccare una quota prossima ai 2,5 miliardi di eu‐ ro. “La stabile crescita a doppia cifra dell’e‐ commerce ‐ sostiene Mangiaracina ‐ mostra co‐ me le aziende italiane stiano adottando sempre più una strategia multicanale, vero fattore chiave che può consentire all’e‐commerce B2C di rag‐ giungere in Italia valori comparabili a quelli dei mercati esteri. Il ritardo, malgrado i fattori positi‐ vi che stiamo osservando, però, rimane e l’Italia è ultima in quasi tutte le classifiche su tutti i fat‐ tori che condizionano lo sviluppo. Le imprese
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che vendono online sono solo il 4% del totale, l’accesso alla banda larga rimane carente e la copertura finanziaria per gli investimenti ne‐ cessari sono ancora un interrogativo non risol‐ to. I servizi digitali della pubblica amministra‐ zione sono pochi, frammentati e di difficile accesso e soprattutto una fetta ancora consi‐ stente di italiani ha ancora paura ad effettuare acquisti on line. È evidente che in questo qua‐ dro la dimensione delle imprese diventa un fattore abilitante. Nonostante il fatto che in Italia le prime 200 imprese web abbiano una quota di mercato superiore al 70%, poche sono le imprese italiane che competono sul merca‐ to internazionale online e il nostro Paese è, di fatto, assente nella competizione internazio‐ nale. Stiamo perdendo competitività a livello globale e non riusciamo a sfruttare il potenzia‐ le del Made in Italy che potrebbe trovare più facilmente sbocchi su questi mercati. Si preve‐ de che nel 2018 le vendite cross country, nel mondo, raggiungeranno i 307 miliardi di dolla‐ ri, coinvolgendo oltre 130 milioni di acquirenti. Ovvero e‐Shopper evoluti di cui le nostre im‐ prese dovranno saper intercettare bisogni e richieste, perché la via digitale è ormai conna‐ turata ai nostri tempi e nel Net Retail è divenu‐ ta imprescindibile”.
LE PMI E FACEBOOK La necessità per le aziende di evolvere per mante‐ nere alta la competitività e sostenere la crescita del proprio business, portano un valore crescente dei social all’interno delle strategie di marketing. Facebook è il canale sempre più apprezzato dalle piccole imprese di tutto il mondo per promuovere sul web il proprio business: sono infatti 30 milioni le pagine attive. Non sono più solo i grandi brand ad aver colto i vantaggi del social network. Altra tendenza emersa è il ruolo del mobile. Delle pa‐ gine utilizzate da piccole imprese su tutto il globo, 19 milioni, ovvero i due terzi, gestiscono contenu‐ ti e interazioni direttamente da mobile.
RELOADER Magazine - Giugno 2014
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Il Mobile Commerce si conferma tra i principali fattori trainanti: gli acquisti tramite smartphone, già triplicati nel 2013, nel 2014 stanno registrando una crescita pari all’85%, passando così in due anni da un valore di 164 milioni a 1,2 miliardi di euro e si stima che nel 2014 gli acquisti effettuati tramite smartphone e tablet raggiungeranno il 19% del totale e‐commerce. Saranno le nuove SIM NFC a far da trampolino rendendo più dura la vita al sommerso.
netrazione dell’e‐commerce sul totale del mercato retail cresce solo dal 3 al 3,6% nell'ul‐ timo anno e, quindi, rimane ancora limitato rispetto ai citati Paesi che presentano una più lunga ed ampia frequentazione degli e‐tailer ed in cui la crescita della diffusione non supe‐ ra l'11%. L'impetuosa espansione del Mobile Commerce risulta determinante in questo incremento della diffusione: le vendite me‐ diante smartphone sfonderanno il tetto del miliardo di euro e, insieme a quelle dei tablet, supereranno complessivamente i 2,5 miliardi. Attraverso questi device passa il 19% del mer‐ cato e‐commerce. Le imprese italiane e le strategie di vendita multicanale Parallelamente, le strategie multicanale, che prevedono l’utilizzo congiunto e integrato di canale fisico e canale online anche attraverso Smartphone e Tablet, hanno portato molti benefici: maggiore efficacia nel trasferimento delle informazioni grazie all’Infocommerce, incremento nell’efficienza dei processi di pun‐ to vendita mediante il ‘Prenota online e ritira in negozio’ e, infine, il miglioramento del ser‐ vizio al cliente con l’acquisto online e l’assistenza in‐store. Il tutto con ricadute po‐ sitive per il comparto della logistica evoluta. Tutti i principali comparti beneficiano della crescita generale. Tra i prodotti, l’Informatica fa registrare l’incremento più elevato (+32%), seguita a ruota dall’Editoria che balza in a‐ vanti del 28%. Il Grocery conferma un trend rilevante di crescita e dopo il +11% nel 2013, fa segnare nel 2014 un +23%. L’abbigliamento si conferma come uno dei settori più costanti con un +21%. Le vendite di servizi continuano a crescere ma sotto la media del mercato: +11% per Turismo e +2% per le Assicurazioni grazie agli operatori del trasporto aereo e dei portali di hotel nel primo caso e alle presta‐ zioni positive di tutti i principali operatori del
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mercato (soprattutto compagnie dirette), nel secondo. I servizi pesano comunque per il 62% delle vendite. Secondo quanto affermato da Ric‐ cardo Mangiaracina, Responsabile Osservatorio e‐commerce B2c Netcomm del Politecnico di Mi‐ lano, Il turismo ha una quota di mercato nell’e‐ commerce pari al 41%, le assicurazioni arrivano al 8%. I prodotti, invece conquistano il 38% delle vendite: l’abbigliamento ottiene una quota pari al 14%, Informatica ed elettronica raggiungono il 12%, l’Editoria il 3%, Grocery l’1%, altri comparti, incluso il c2c, il 21%. La situazione italiana si con‐ ferma quindi peculiare rispetto a quella dei prin‐ cipali mercati stranieri, dove il peso dei prodotti prevale su quello dei servizi, con valori compresi tra il 65 e l’80%, anche se progressivamente il pe‐
so dei prodotti sta aumentando. Turismo e abbi‐ gliamento si confermano inoltre i due comparti con cui l’e‐commerce italiano si afferma nel mon‐ do: rappresentano rispettivamente il 54% e il 33% dell’export, che cresce del 21% nel 2014 e arriva a toccare una quota prossima ai 2,5 miliardi di eu‐ ro. “La stabile crescita a doppia cifra dell’e‐ commerce ‐ sostiene Mangiaracina ‐ mostra co‐ me le aziende italiane stiano adottando sempre più una strategia multicanale, vero fattore chiave che può consentire all’e‐commerce B2C di rag‐ giungere in Italia valori comparabili a quelli dei mercati esteri. Il ritardo, malgrado i fattori positi‐ vi che stiamo osservando, però, rimane e l’Italia è ultima in quasi tutte le classifiche su tutti i fat‐ tori che condizionano lo sviluppo. Le imprese
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che vendono online sono solo il 4% del totale, l’accesso alla banda larga rimane carente e la copertura finanziaria per gli investimenti ne‐ cessari sono ancora un interrogativo non risol‐ to. I servizi digitali della pubblica amministra‐ zione sono pochi, frammentati e di difficile accesso e soprattutto una fetta ancora consi‐ stente di italiani ha ancora paura ad effettuare acquisti on line. È evidente che in questo qua‐ dro la dimensione delle imprese diventa un fattore abilitante. Nonostante il fatto che in Italia le prime 200 imprese web abbiano una quota di mercato superiore al 70%, poche sono le imprese italiane che competono sul merca‐ to internazionale online e il nostro Paese è, di fatto, assente nella competizione internazio‐ nale. Stiamo perdendo competitività a livello globale e non riusciamo a sfruttare il potenzia‐ le del Made in Italy che potrebbe trovare più facilmente sbocchi su questi mercati. Si preve‐ de che nel 2018 le vendite cross country, nel mondo, raggiungeranno i 307 miliardi di dolla‐ ri, coinvolgendo oltre 130 milioni di acquirenti. Ovvero e‐Shopper evoluti di cui le nostre im‐ prese dovranno saper intercettare bisogni e richieste, perché la via digitale è ormai conna‐ turata ai nostri tempi e nel Net Retail è divenu‐ ta imprescindibile”.
LE PMI E FACEBOOK La necessità per le aziende di evolvere per mante‐ nere alta la competitività e sostenere la crescita del proprio business, portano un valore crescente dei social all’interno delle strategie di marketing. Facebook è il canale sempre più apprezzato dalle piccole imprese di tutto il mondo per promuovere sul web il proprio business: sono infatti 30 milioni le pagine attive. Non sono più solo i grandi brand ad aver colto i vantaggi del social network. Altra tendenza emersa è il ruolo del mobile. Delle pa‐ gine utilizzate da piccole imprese su tutto il globo, 19 milioni, ovvero i due terzi, gestiscono contenu‐ ti e interazioni direttamente da mobile.
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Logistica Sostenibil Sostenibilee
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ste in una attrezzatura destinata al trasbordo ferro‐gomma di container che non richiede modifiche ai carri ferroviari, camion, contai‐ ner e l’interposizione di attrezzature fra con‐ tainer e piano di appoggio. 2. Area di innovazione SIFE ‐ Trasporto Ferro‐ viario. Considera lo sviluppo di due tipi di car‐ ro ferroviario destinati alle autostrade viag‐ gianti, al trasporto combinato e ad alta veloci‐ tà delle merci su ferrovia: uno per il trasporto di semi‐rimorchi stradali, in grado di rendere più veloci le operazioni di carico/scarico del semirimorchio stradale, di non richiedere in‐ frastrutture ausiliarie a terra; l’altro è un carro merci progettato per l’utilizzo su linee ferro‐ viarie ad Alta Velocità. 3. Area di innovazione SIST ‐ Sicurezza e Trac‐ ciamento. Include due sottosistemi dedicati alla safety & security: uno è finalizzato alla sicurezza ed integrità del container/mezzo di trasporto e al miglioramento delle operazioni di individuazione e posizionamento degli stes‐ si nell’area interportuale; l’altro ha scopo di aumentare la sicurezza sul lavoro negli inter‐ porti, prevenire gli infortuni, ridurre i costi assicurativi e controllare la corretta applica‐ zione delle norme di sicurezza.
di Sebastiano Vinella, ENEA ‐ Consorzio TRAIN, Coordinatore Progetto
L’implementazione di un efficace trasporto intermodale, costituisce uno dei punti centrali della politica europea per un trasporto che sia economicamente attrattivo e con minori im‐ patti sociali e ambientali. In questo senso è fortemente sostenuto dalla UE il processo di shift road to rail per il trasporto delle merci sulle medie e lunghe distanze. Tuttavia, l’intermodalità ferro‐gomma non riesce a de‐ collare nel nostro Paese, incontrando molte‐ plici difficoltà. Il Programma SIFEG ‐ Sistema trasporto inte‐ grato Ferro‐Gomma, presentato a Firenze il 9 giugno scorso e in fase di conclusione, inten‐ de dare delle risposte efficaci ad alcune delle principali criticità che ne ostacolano lo svilup‐ po. Il sistema si configura come una Suite composta da una gamma di soluzioni integra‐
te tra loro e interoperabili con altri sistemi di interconnessione fra nodi intermodali di tra‐ sporto delle merci. E’ composto da diversi sottosistemi distinti per “aree di innovazio‐ ne”. 1. Area di innovazione STRA ‐ TRAsbordo Ferro‐ Gomma”. Comprende due sottosistemi: il pri‐ mo integra un pacchetto di soluzioni adatta‐ bili, sia come retrofit di macchine pre‐ esistenti, sia per macchine di nuova costruzio‐ ne, finalizzate a velocizzare le operazioni di carico‐scarico e trasferimento dei container, migliorare la sicurezza dell’operatore, moni‐ torare le aree di stoccaggio . Le soluzioni di automazione proposte si completano con la definizione di un sistema di recupero dell’energia dissipata in frenatura e durante la movimentazione dei carichi. Il secondo consi‐
4. Area di innovazione SIGI ‐ Gestione Terminali/ Interporto. ”. In questo ambito è stata imple‐ mentata una piattaforma ICT “Communication Manager” che, operando come cabina di regi‐ a, si propone di rendere più efficiente la ge‐ stione dei container e delle relative movimen‐ tazioni sul piazzale dei terminal intermodali; la gestione dei flussi dei veicoli fuori e dentro l’area interportuale; il controllo dei varchi di accesso e la risoluzione in tempo reale di si‐ tuazioni di congestione e di conflitto dei mez‐ zi causate da eventi imprevisti. La piattafor‐ ma è completata da una applicazione per il pagamento dei servizi di interporto ed è in‐ terfacciabile con altri sistemi gestionali, per esempio di trasportatori e operatori logistici, operanti all’interno ed all’esterno dell’interporto. 5. Area di innovazione SELO ‐ Servizi Logistici. Questa area di intervento è costituita dalla proposizione di due specifici servizi di tra‐ sporto: uno in grado di agevolare l’aggregazione delle imprese di autotrasporto
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e di gestire flotte di automezzi di più imprese, permettendo un’efficiente gestione dei veico‐ li e fornendo servizi di reporting per fattura‐ zioni e rendicontazioni. L’altro propone un nuovo servizio logistico, concepito per uno specifico operatore logistico per favorire il trasferimento su ferro di inerti (ma è estendi‐ bile ad altre tipologie di merci), oggi traspor‐ tati su gomma, che sfrutta le tecnologie di trasporto e movimentazione dei carichi pro‐ poste dal Programma. I risultati del Programma SIFEG potranno es‐ sere offerti sul mercato sia nel loro insieme, ad esempio in occasione della realizzazione di un nuovo nodo intermodale terrestre o il po‐ tenziamento di uno esistente, sia singolar‐ mente o in parziali combinazioni, a misura di specifiche esigenze. I benefici attesi sono di‐ rettamente correlati agli elementi di innova‐ zione portati dal Programma che, oltre a sod‐ disfare i criteri di sostenibilità tecnico‐ economica, rispetto alla situazione attuale si propone di raggiungere un target di presta‐ zioni industriali più elevato negli specifici am‐ biti di utilizzo, un migliore livello di qualità ed efficienza del sistema intermodale nel suo complesso e vantaggi competitivi per gli u‐ tenti finali in termini di sostenibilità sociale e ambientale. S. V. Il programma SIFEG usufruisce delle agevolazioni del Ministero per lo Sviluppo Economico nell’ambito di “Industria 2015” sul tema “Mobilità Sostenibile”. (Programma agevolato con il concorso di risorse del FESR, in applicazione dell’art. 69 del regolamento CE n.1083/2006 e del regolamento CE 1828/2006)
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Logistica Sostenibil Sostenibilee
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ste in una attrezzatura destinata al trasbordo ferro‐gomma di container che non richiede modifiche ai carri ferroviari, camion, contai‐ ner e l’interposizione di attrezzature fra con‐ tainer e piano di appoggio. 2. Area di innovazione SIFE ‐ Trasporto Ferro‐ viario. Considera lo sviluppo di due tipi di car‐ ro ferroviario destinati alle autostrade viag‐ gianti, al trasporto combinato e ad alta veloci‐ tà delle merci su ferrovia: uno per il trasporto di semi‐rimorchi stradali, in grado di rendere più veloci le operazioni di carico/scarico del semirimorchio stradale, di non richiedere in‐ frastrutture ausiliarie a terra; l’altro è un carro merci progettato per l’utilizzo su linee ferro‐ viarie ad Alta Velocità. 3. Area di innovazione SIST ‐ Sicurezza e Trac‐ ciamento. Include due sottosistemi dedicati alla safety & security: uno è finalizzato alla sicurezza ed integrità del container/mezzo di trasporto e al miglioramento delle operazioni di individuazione e posizionamento degli stes‐ si nell’area interportuale; l’altro ha scopo di aumentare la sicurezza sul lavoro negli inter‐ porti, prevenire gli infortuni, ridurre i costi assicurativi e controllare la corretta applica‐ zione delle norme di sicurezza.
di Sebastiano Vinella, ENEA ‐ Consorzio TRAIN, Coordinatore Progetto
L’implementazione di un efficace trasporto intermodale, costituisce uno dei punti centrali della politica europea per un trasporto che sia economicamente attrattivo e con minori im‐ patti sociali e ambientali. In questo senso è fortemente sostenuto dalla UE il processo di shift road to rail per il trasporto delle merci sulle medie e lunghe distanze. Tuttavia, l’intermodalità ferro‐gomma non riesce a de‐ collare nel nostro Paese, incontrando molte‐ plici difficoltà. Il Programma SIFEG ‐ Sistema trasporto inte‐ grato Ferro‐Gomma, presentato a Firenze il 9 giugno scorso e in fase di conclusione, inten‐ de dare delle risposte efficaci ad alcune delle principali criticità che ne ostacolano lo svilup‐ po. Il sistema si configura come una Suite composta da una gamma di soluzioni integra‐
te tra loro e interoperabili con altri sistemi di interconnessione fra nodi intermodali di tra‐ sporto delle merci. E’ composto da diversi sottosistemi distinti per “aree di innovazio‐ ne”. 1. Area di innovazione STRA ‐ TRAsbordo Ferro‐ Gomma”. Comprende due sottosistemi: il pri‐ mo integra un pacchetto di soluzioni adatta‐ bili, sia come retrofit di macchine pre‐ esistenti, sia per macchine di nuova costruzio‐ ne, finalizzate a velocizzare le operazioni di carico‐scarico e trasferimento dei container, migliorare la sicurezza dell’operatore, moni‐ torare le aree di stoccaggio . Le soluzioni di automazione proposte si completano con la definizione di un sistema di recupero dell’energia dissipata in frenatura e durante la movimentazione dei carichi. Il secondo consi‐
4. Area di innovazione SIGI ‐ Gestione Terminali/ Interporto. ”. In questo ambito è stata imple‐ mentata una piattaforma ICT “Communication Manager” che, operando come cabina di regi‐ a, si propone di rendere più efficiente la ge‐ stione dei container e delle relative movimen‐ tazioni sul piazzale dei terminal intermodali; la gestione dei flussi dei veicoli fuori e dentro l’area interportuale; il controllo dei varchi di accesso e la risoluzione in tempo reale di si‐ tuazioni di congestione e di conflitto dei mez‐ zi causate da eventi imprevisti. La piattafor‐ ma è completata da una applicazione per il pagamento dei servizi di interporto ed è in‐ terfacciabile con altri sistemi gestionali, per esempio di trasportatori e operatori logistici, operanti all’interno ed all’esterno dell’interporto. 5. Area di innovazione SELO ‐ Servizi Logistici. Questa area di intervento è costituita dalla proposizione di due specifici servizi di tra‐ sporto: uno in grado di agevolare l’aggregazione delle imprese di autotrasporto
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e di gestire flotte di automezzi di più imprese, permettendo un’efficiente gestione dei veico‐ li e fornendo servizi di reporting per fattura‐ zioni e rendicontazioni. L’altro propone un nuovo servizio logistico, concepito per uno specifico operatore logistico per favorire il trasferimento su ferro di inerti (ma è estendi‐ bile ad altre tipologie di merci), oggi traspor‐ tati su gomma, che sfrutta le tecnologie di trasporto e movimentazione dei carichi pro‐ poste dal Programma. I risultati del Programma SIFEG potranno es‐ sere offerti sul mercato sia nel loro insieme, ad esempio in occasione della realizzazione di un nuovo nodo intermodale terrestre o il po‐ tenziamento di uno esistente, sia singolar‐ mente o in parziali combinazioni, a misura di specifiche esigenze. I benefici attesi sono di‐ rettamente correlati agli elementi di innova‐ zione portati dal Programma che, oltre a sod‐ disfare i criteri di sostenibilità tecnico‐ economica, rispetto alla situazione attuale si propone di raggiungere un target di presta‐ zioni industriali più elevato negli specifici am‐ biti di utilizzo, un migliore livello di qualità ed efficienza del sistema intermodale nel suo complesso e vantaggi competitivi per gli u‐ tenti finali in termini di sostenibilità sociale e ambientale. S. V. Il programma SIFEG usufruisce delle agevolazioni del Ministero per lo Sviluppo Economico nell’ambito di “Industria 2015” sul tema “Mobilità Sostenibile”. (Programma agevolato con il concorso di risorse del FESR, in applicazione dell’art. 69 del regolamento CE n.1083/2006 e del regolamento CE 1828/2006)
RELOADER Magazine - Gli Speciali, Giugno 2014
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RELOADER Magazine Inserto n.6/2014
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SCOPRI QUANTO PUÒ PORTARTI IN ALTO L’EVOLUZIONE VideoReception e V.ERASuite Il futuro dei servizi al pubblico è in Video L’intervista a Marco Durante CEO di Phonetica S.p.A.
di Marina Melissari
La nostra società si è fatta più articolata e complessa e, in un’era dominata dai social media, le comunicazioni viaggiano sempre più veloci e con un’eco relazio‐ nale amplificato. Ogni giorno un numero sempre maggiore di persone esprime l'esigenza di poter accedere alle infor‐ mazioni ed ai servizi offerti in modo semplice, rapido ed esaustivo. Niente più code agli sportelli, attese al telefono e risposte non all’altezza delle aspetta‐ tive. Immediatezza delle soluzioni, spe‐ cializzazione e valore relazionale è ne‐ cessario siano il mantra comportamen‐ tale di ogni tipo di servizio dedicato al‐ pubblico. Lo sa bene Marco Durante,
CEO di Phonetica S.p.A. ‐ azienda inno‐ vativa e completamente ‘Made in Italy’ ‐ che con la società controllata Pho‐ netica Lab S.r.l. ha ide‐ ato e sviluppato “ V i d e o R e c e p t i o n ” una rivoluzionaria piattaforma di servi‐ zio video assistito da remoto in grado di acco‐ gliere, informare, assiste‐ re e promuovere servizi e pro‐ dotti nei confronti di utenti/clienti, me‐ diante terminali consistenti in video‐ totem multisensoriali. Alla prova
dell'esperienza si è rivelato uno stru‐ mento innovativo ed efficace. Per saperne di più abbiamo chiesto a Marco Durante di raccontarcelo. Marina Melissari VideoReception è stata realizzata grazie a tec‐ nologia, know‐how e ser‐ vizi di Phonetica. Quali so‐ no i servizi che offre la vostra azienda? Marco Durante Phonetica è considerata un player di rife‐ rimento in Italia nell’offerta di soluzioni
di Business Process Outsourcing, finaliz‐ zate alla valorizzazione delle relazioni. Fornisce alle imprese un livello di qualità più elevato rispetto a quello che le stes‐ se aziende sono in grado di produrre al loro interno, mediante l’outsourcing di servizi integrati garantiti 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Questi servizi consentono l’ottimizzazione di tempi e metodi di ge‐ stione delle relazioni. Marina Melissari VideoReception non è solo uno strumento professionale innovativo: lo definite an‐ che un service integrator "Human to Hu‐ man”. Il concept che vi ha guidato?
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SCOPRI QUANTO PUÒ PORTARTI IN ALTO L’EVOLUZIONE VideoReception e V.ERASuite Il futuro dei servizi al pubblico è in Video L’intervista a Marco Durante CEO di Phonetica S.p.A.
di Marina Melissari
La nostra società si è fatta più articolata e complessa e, in un’era dominata dai social media, le comunicazioni viaggiano sempre più veloci e con un’eco relazio‐ nale amplificato. Ogni giorno un numero sempre maggiore di persone esprime l'esigenza di poter accedere alle infor‐ mazioni ed ai servizi offerti in modo semplice, rapido ed esaustivo. Niente più code agli sportelli, attese al telefono e risposte non all’altezza delle aspetta‐ tive. Immediatezza delle soluzioni, spe‐ cializzazione e valore relazionale è ne‐ cessario siano il mantra comportamen‐ tale di ogni tipo di servizio dedicato al‐ pubblico. Lo sa bene Marco Durante,
CEO di Phonetica S.p.A. ‐ azienda inno‐ vativa e completamente ‘Made in Italy’ ‐ che con la società controllata Pho‐ netica Lab S.r.l. ha ide‐ ato e sviluppato “ V i d e o R e c e p t i o n ” una rivoluzionaria piattaforma di servi‐ zio video assistito da remoto in grado di acco‐ gliere, informare, assiste‐ re e promuovere servizi e pro‐ dotti nei confronti di utenti/clienti, me‐ diante terminali consistenti in video‐ totem multisensoriali. Alla prova
dell'esperienza si è rivelato uno stru‐ mento innovativo ed efficace. Per saperne di più abbiamo chiesto a Marco Durante di raccontarcelo. Marina Melissari VideoReception è stata realizzata grazie a tec‐ nologia, know‐how e ser‐ vizi di Phonetica. Quali so‐ no i servizi che offre la vostra azienda? Marco Durante Phonetica è considerata un player di rife‐ rimento in Italia nell’offerta di soluzioni
di Business Process Outsourcing, finaliz‐ zate alla valorizzazione delle relazioni. Fornisce alle imprese un livello di qualità più elevato rispetto a quello che le stes‐ se aziende sono in grado di produrre al loro interno, mediante l’outsourcing di servizi integrati garantiti 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Questi servizi consentono l’ottimizzazione di tempi e metodi di ge‐ stione delle relazioni. Marina Melissari VideoReception non è solo uno strumento professionale innovativo: lo definite an‐ che un service integrator "Human to Hu‐ man”. Il concept che vi ha guidato?
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Marco Durante Nell'ultimo ventennio si è fatto eviden‐ te che vendere servizi e prodotti solo per il loro valore non basta più: se un tempo l'informazione era un “by pro‐ duct”, discendeva dal prodotto stesso, ne era insomma quasi una conseguen‐ za, oggi il vero prodotto è la relazione: si tratta di un valore fondamentale, fa la differenza e decreta il successo di un prodotto o di un servizio. Nel corso della nostra esperienza, poi, abbiamo definito le esigenze emergenti nei mer‐ cati dei nostri clienti: i clienti dei nostri clienti ‐ ma ciò è valido per la maggior parte delle persone ‐ hanno fretta di trovare soluzioni ai loro problemi o ne‐ cessità ma secondo precise modalità. Vogliono poter disporre di un interlo‐ cutore specializzato e competente, ac‐ cedere a funzionalità di servizio inte‐ grate, usufruire di più servizi in un uni‐ co punto di contatto con il quale gode‐ re di sempre maggiore prossimità. Non ultimo, desiderano non perdere tempo. Ma ‐ e questo è importante ‐ non vogliono solo interagire con una macchina come un bancomat o un messaggio telefonico preregistrato; desiderano trovare anche una presen‐ za umana che li accolga e li guidi nell'u‐ so della macchina. E ciò è ancora più vero per quanti hanno ancora sogge‐ zione delle nuove tecnologie. Ecco per‐ ché la nostra Video Accoglienza è ge‐ stita da persone “vere” sempre a di‐ sposizione in videochiamata, rispondo‐
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no alle domande e forniscono in tempo reale una guida efficace per ottenere la soluzione richiesta: un servizio, un ac‐ quisto o una semplice informazione. Ecco il valore di una relazione “Human to Human”. Perciò abbiamo messo a punto la piat‐ taforma multisensoriale, che combina differenti tecnologie per fornire ai clienti dei nostri clienti, mediante un totem interattivo, un’accoglienza effi‐ cace e professionale senza la necessità di addetti sul posto. In questo modo la funzione di reception può essere remo‐ tizzata e svolta in outsourcing, permet‐ tendo così alle aziende di risolvere tut‐ te quelle problematiche legate ai pro‐ cessi di accoglienza ed al reperimento e mantenimento del personale addetto e, quindi, di ottimizzare i costi. Marina Melissari Come funziona la piattaforma? Marco Durante VideoReception sfrutta la combinazio‐ ne di differenti tecnologie, che agisco‐ no in modo simultaneo e coordinato: PC touch screen, Applicazione VR To‐ tem, IP camera per videochiamata scanner per la trasmissione di docu‐ menti, lettore RFID UHF. Se per esem‐ pio il servizio da erogare è l'accoglien‐ za presso un Museo o in una Convention, toccando il touch screen presente nel totem parte una video‐ chiamata e il visitatore viene accolto da un/una video receptionist, che avvia la
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fase di riconoscimento in cui il visitato‐ re comunica i propri dati e scannerizza, se necessario, un documento di identi‐ tà. Infine il visitatore può ritirare il badge di accesso, mentre la receptio‐ nist comunica il nuovo ingresso a chi di dovere. Per vedere e provare, sono di‐ sponibili piattaforme ‘demo’ nella no‐ stra sede di Paderno Dugnano, presso molti clienti che hanno già scelto que‐ sta soluzione e a Roma presso il demo point “Rieman” di Telecom Italia, sede Parco de’ Medici, che rende disponibile la soluzione in versione cloud all’interno dell’offerta Nuvola italiana, con il nome “Nuvola IT Interactive Info – VideoReception”. Marina Melissari Quali altre applicazioni state progettan‐ do per le soluzioni di Video Assistenza?
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Marco Durante Partendo dal background e da una expertise molto forte in ambito tecno‐ logico e di service design, gli obiettivi di Phonetica si sono spostati sempre più avanti e, nell’ottica di aumentare la profittabilità dei servizi erogati, sono stati analizzati con attenzione i modelli di vendita del mercato B2C. Ne è e‐ merso che l’ago della bussola indica chiaramente la multisensorialità e l’esperienzialità dei comportamenti di acquisto e degli stili di vita. I punti di interazione tra consumatore e impresa acquistano infatti una rilevanza strate‐ gica e il negozio è chiamato a diventare “medium interattivo”, luogo di comu‐ nicazione e relazione. La risposta di Phonetica è stata allora quella di pro‐ porre un nuovo spazio tra domanda e
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Marco Durante Nell'ultimo ventennio si è fatto eviden‐ te che vendere servizi e prodotti solo per il loro valore non basta più: se un tempo l'informazione era un “by pro‐ duct”, discendeva dal prodotto stesso, ne era insomma quasi una conseguen‐ za, oggi il vero prodotto è la relazione: si tratta di un valore fondamentale, fa la differenza e decreta il successo di un prodotto o di un servizio. Nel corso della nostra esperienza, poi, abbiamo definito le esigenze emergenti nei mer‐ cati dei nostri clienti: i clienti dei nostri clienti ‐ ma ciò è valido per la maggior parte delle persone ‐ hanno fretta di trovare soluzioni ai loro problemi o ne‐ cessità ma secondo precise modalità. Vogliono poter disporre di un interlo‐ cutore specializzato e competente, ac‐ cedere a funzionalità di servizio inte‐ grate, usufruire di più servizi in un uni‐ co punto di contatto con il quale gode‐ re di sempre maggiore prossimità. Non ultimo, desiderano non perdere tempo. Ma ‐ e questo è importante ‐ non vogliono solo interagire con una macchina come un bancomat o un messaggio telefonico preregistrato; desiderano trovare anche una presen‐ za umana che li accolga e li guidi nell'u‐ so della macchina. E ciò è ancora più vero per quanti hanno ancora sogge‐ zione delle nuove tecnologie. Ecco per‐ ché la nostra Video Accoglienza è ge‐ stita da persone “vere” sempre a di‐ sposizione in videochiamata, rispondo‐
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no alle domande e forniscono in tempo reale una guida efficace per ottenere la soluzione richiesta: un servizio, un ac‐ quisto o una semplice informazione. Ecco il valore di una relazione “Human to Human”. Perciò abbiamo messo a punto la piat‐ taforma multisensoriale, che combina differenti tecnologie per fornire ai clienti dei nostri clienti, mediante un totem interattivo, un’accoglienza effi‐ cace e professionale senza la necessità di addetti sul posto. In questo modo la funzione di reception può essere remo‐ tizzata e svolta in outsourcing, permet‐ tendo così alle aziende di risolvere tut‐ te quelle problematiche legate ai pro‐ cessi di accoglienza ed al reperimento e mantenimento del personale addetto e, quindi, di ottimizzare i costi. Marina Melissari Come funziona la piattaforma? Marco Durante VideoReception sfrutta la combinazio‐ ne di differenti tecnologie, che agisco‐ no in modo simultaneo e coordinato: PC touch screen, Applicazione VR To‐ tem, IP camera per videochiamata scanner per la trasmissione di docu‐ menti, lettore RFID UHF. Se per esem‐ pio il servizio da erogare è l'accoglien‐ za presso un Museo o in una Convention, toccando il touch screen presente nel totem parte una video‐ chiamata e il visitatore viene accolto da un/una video receptionist, che avvia la
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fase di riconoscimento in cui il visitato‐ re comunica i propri dati e scannerizza, se necessario, un documento di identi‐ tà. Infine il visitatore può ritirare il badge di accesso, mentre la receptio‐ nist comunica il nuovo ingresso a chi di dovere. Per vedere e provare, sono di‐ sponibili piattaforme ‘demo’ nella no‐ stra sede di Paderno Dugnano, presso molti clienti che hanno già scelto que‐ sta soluzione e a Roma presso il demo point “Rieman” di Telecom Italia, sede Parco de’ Medici, che rende disponibile la soluzione in versione cloud all’interno dell’offerta Nuvola italiana, con il nome “Nuvola IT Interactive Info – VideoReception”. Marina Melissari Quali altre applicazioni state progettan‐ do per le soluzioni di Video Assistenza?
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Marco Durante Partendo dal background e da una expertise molto forte in ambito tecno‐ logico e di service design, gli obiettivi di Phonetica si sono spostati sempre più avanti e, nell’ottica di aumentare la profittabilità dei servizi erogati, sono stati analizzati con attenzione i modelli di vendita del mercato B2C. Ne è e‐ merso che l’ago della bussola indica chiaramente la multisensorialità e l’esperienzialità dei comportamenti di acquisto e degli stili di vita. I punti di interazione tra consumatore e impresa acquistano infatti una rilevanza strate‐ gica e il negozio è chiamato a diventare “medium interattivo”, luogo di comu‐ nicazione e relazione. La risposta di Phonetica è stata allora quella di pro‐ porre un nuovo spazio tra domanda e
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offerta, un nuovo network commercia‐ le ‘click – to – service’ e, in generale, una nuova opportunità di business. E così è nato V.ERASuite in risposta ai bi‐ sogni del mercato retail. V.ERASuite è un network commerciale Video Assistito da remoto (gestito, cio‐ è, da una persona reale), in grado di accogliere, informare, assistere e pro‐ muovere servizi e prodotti nei confron‐ ti di utenti /clienti, per migliorare le abi‐ tudini di acquisto nel retail market. All’interno di un contesto multivendor messo a disposizione da Phonetica
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Lab, attraverso i totem rispondono direttamen‐ te i video assistenti alta‐ mente specializzati nei singoli servizi. Le attività possibili sono infinite: dall’infopoint (informazioni dettaglia‐ te su prodotto, servizio, logistica), al contract (stipulare contratti, e‐ stensioni di garanzie, finanziamenti); dal bo‐ oking (prenotazione eventi) al ticketing (preparare e stampare biglietti e prenotazio‐ ni on line); dalle card (emettere e gestire loy‐ alty card o altre tessere) al sistema di gestione documentale remotizza‐ to, a tanto altro ancora, con applicazioni multibrand e multi ser‐ vizi. Il cuore della nuova proposta, e dun‐ que, il futuro di Phonetica sarà proprio la Video Assistenza, perché crediamo che in Italia l’orientamento all’utilizzo degli strumenti internet possa proprio essere favorito da soluzioni come la nostra. Avere un supporto sempre sul‐ lo stesso mezzo e sullo stesso stru‐ mento (in video o in live chat), è un grande valore aggiunto. Il supporto umano è la chiave di successo nell’orientamento di una scelta. Il fu‐
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turo è dunque la postazione di video accoglienza: VideoRe‐ ception e V.ERASuite. Ci pro‐ poniamo di inserire all’interno dei centri commerciali, nei ne‐ gozi che vendono elettroni‐ ca di consumo, nei supermer‐ cati, nelle aree di grande pas‐ saggio come gli aeroporti, delle vere e proprie zone “Stargate”, dove sia possi‐ bile entrare in contatto con specialisti che magari vivono anche a centinaia di chilome‐ tri di distanza.
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Business Concierge Unit: offre la terziariz‐ zazione della reception telefonica e relativa analisi strutturata dei dati di reportistica; i servizi di business continuity della fonia, di Customer Care e Social Care (come Live‐ Chatter), le attività di front & back office, la gestione della segreteria remota e Video‐ Reception. Business Unit Accelera: pianifica, organizza e realizza progetti strategici e operativi di Marketing Relazionale. Il sistema compren‐ de servizi di Telemarketing, di Customer Experience di CRM, di Direct Marketing Consulting, di Empowerment (Coaching e Formazione) e di Research (Business Anal‐ ysis, Ricerche di mercato e Business intelligence). www.phonetica.it
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offerta, un nuovo network commercia‐ le ‘click – to – service’ e, in generale, una nuova opportunità di business. E così è nato V.ERASuite in risposta ai bi‐ sogni del mercato retail. V.ERASuite è un network commerciale Video Assistito da remoto (gestito, cio‐ è, da una persona reale), in grado di accogliere, informare, assistere e pro‐ muovere servizi e prodotti nei confron‐ ti di utenti /clienti, per migliorare le abi‐ tudini di acquisto nel retail market. All’interno di un contesto multivendor messo a disposizione da Phonetica
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Lab, attraverso i totem rispondono direttamen‐ te i video assistenti alta‐ mente specializzati nei singoli servizi. Le attività possibili sono infinite: dall’infopoint (informazioni dettaglia‐ te su prodotto, servizio, logistica), al contract (stipulare contratti, e‐ stensioni di garanzie, finanziamenti); dal bo‐ oking (prenotazione eventi) al ticketing (preparare e stampare biglietti e prenotazio‐ ni on line); dalle card (emettere e gestire loy‐ alty card o altre tessere) al sistema di gestione documentale remotizza‐ to, a tanto altro ancora, con applicazioni multibrand e multi ser‐ vizi. Il cuore della nuova proposta, e dun‐ que, il futuro di Phonetica sarà proprio la Video Assistenza, perché crediamo che in Italia l’orientamento all’utilizzo degli strumenti internet possa proprio essere favorito da soluzioni come la nostra. Avere un supporto sempre sul‐ lo stesso mezzo e sullo stesso stru‐ mento (in video o in live chat), è un grande valore aggiunto. Il supporto umano è la chiave di successo nell’orientamento di una scelta. Il fu‐
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turo è dunque la postazione di video accoglienza: VideoRe‐ ception e V.ERASuite. Ci pro‐ poniamo di inserire all’interno dei centri commerciali, nei ne‐ gozi che vendono elettroni‐ ca di consumo, nei supermer‐ cati, nelle aree di grande pas‐ saggio come gli aeroporti, delle vere e proprie zone “Stargate”, dove sia possi‐ bile entrare in contatto con specialisti che magari vivono anche a centinaia di chilome‐ tri di distanza.
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Business Concierge Unit: offre la terziariz‐ zazione della reception telefonica e relativa analisi strutturata dei dati di reportistica; i servizi di business continuity della fonia, di Customer Care e Social Care (come Live‐ Chatter), le attività di front & back office, la gestione della segreteria remota e Video‐ Reception. Business Unit Accelera: pianifica, organizza e realizza progetti strategici e operativi di Marketing Relazionale. Il sistema compren‐ de servizi di Telemarketing, di Customer Experience di CRM, di Direct Marketing Consulting, di Empowerment (Coaching e Formazione) e di Research (Business Anal‐ ysis, Ricerche di mercato e Business intelligence). www.phonetica.it
RELOADER Magazine n. 78 - Giugno 2014 Associazione RELOADER onlus Italy - 00185 Roma - Viale Carlo Felice 89 Tel: +39 06 7049.5320 info@reloaderitalia.it