Sommario
In Primo Piano
Riciclo Pneumatici Fuori Uso (PFU), un tecno-business per gli Emirati Arabi
3
Un progetto del WEEE FORUM per comporre la mappa europea delle materie prime seconde
5
Condividere il know how per incrementare l’efficienza delle aziende e per aiutarle a competere nel mercato globale
Rinvio SISTRI e nuovo MUD per il 2015
6
Raccolta lampadine esauste: superate le 2000 tonnellate nel 2014
6
n. 84 - Gennaio 2015
RAEE
Energie rinnovabili Pannelli solari in vetro: illuminazione + autonomia energetica
7
Auto elettriche, un business da180 miliardi di dollari
8
ABB e VOLVO per un sistema di ricarica standard per autobus elettrici
8
Storie di riciclo 9
Riciclo pavimentazioni stradali: Italia agli ultimi posti in Europa
Ambiente e Società Tecnologie per Smart Cities: aziende in vetrina a EXPO 2015
11
Il futuro della tutela ambientale? Nelle mani dei governi locali e della società civile
14
I Trend - High Tech tra ieri e domani - Cosa ci aspetta nel 2015?
15
Risparmiare energia in cucina con la guida Top Ten di WWF Eco - consigli in cucina
17
Gli Speciali
19
La creatività, il merito, la sfida e la crisi nel racconto di Einstein Annamaria Testa ‐ Università Luigi Bocconi
www.nuovoeutile.it
Domenico Netti Presidente SCM Academy
Lo scambio di conoscenza, il con‐ fronto con le realtà imprenditoria‐ li di altri Paesi, il trasferimento ai giovani, e non solo, di obiettivi e competenze: questi sono i principi che hanno dato vita alla SCM Aca‐ demy, Associazione senza fini di lucro, nata per iniziativa di Dome‐ nico Netti, che nell'arco della pro‐ pria esperienza di manager in campo nazionale ed internaziona‐ le, ha costituito associazioni di lo‐ gistica in numerosi Paesi per favo‐ rire gli scambi con le imprese ita‐ liane. La sfida è rendere più com‐ petitive le aziende, non attraverso il taglio di costi e servizi o la delo‐ calizzazione produttiva, ma me‐ diante l’introduzione di innovazio‐ ni tecnologiche ed organizzative. Il primo obiettivo è incrementare la produzione in Italia, a scapito della delocalizzazione spesso im‐ motivata, aumentando la capacità delle aziende di esportare la tec‐ nologia o il made in Italy, ripristi‐ nando le potenzialità storiche del‐ le imprese italiane (il prossimo scambio di know how avverrà presso il Politecnico Statale di Mo‐
RELOADER Magazine Viale Carlo Felice 89 00185 Roma
sca, nel corso del seminario con‐ dotto da Domenico Netti sulle po‐ tenzialità delle imprese italiane). Il secondo obiettivo è l’inserimento di giovani diplomati o laureati nel‐ la gestione della Supply Chain, at‐ traverso percorsi formativi e stage in azienda, sia in Italia che all’estero. Uno degli strumenti per raggiungere i due obiettivi so‐ pra citati è la formazione di Gruppi di Lavoro, in cui esperti di aziende private e pubbliche si riuniscono per individuare processi e tecnolo‐ gie innovative atti a ridurre i costi e gli impatti ambientali, senza pe‐ nalizzare i servizi. L'altro, non me‐ no importante, è l'organizzazione di corsi di formazione e master di alta specializzazione nella gestio‐ ne della Supply Chain tenuti da manager italiani e stranieri, prota‐ gonisti dell'evoluzione della Supply Chain in campo internazio‐ nale. RELOADER, che condivide i princi‐ pi e le iniziative della SCM Aca‐ demy, dà il benvenuto a Domeni‐ co Netti nel proprio Comitato Tec‐ nico Scientifico. n. 84 - gennaio 2015
Tel: +39 06 77.25.07.02 www.reloaderitalia.it
Fax: +39 06 62.27.05.44 info@reloaderitalia.it
Sommario
In Primo Piano
Riciclo Pneumatici Fuori Uso (PFU), un tecno-business per gli Emirati Arabi
3
Un progetto del WEEE FORUM per comporre la mappa europea delle materie prime seconde
5
Condividere il know how per incrementare l’efficienza delle aziende e per aiutarle a competere nel mercato globale
Rinvio SISTRI e nuovo MUD per il 2015
6
Raccolta lampadine esauste: superate le 2000 tonnellate nel 2014
6
n. 84 - Gennaio 2015
RAEE
Energie rinnovabili Pannelli solari in vetro: illuminazione + autonomia energetica
7
Auto elettriche, un business da180 miliardi di dollari
8
ABB e VOLVO per un sistema di ricarica standard per autobus elettrici
8
Storie di riciclo 9
Riciclo pavimentazioni stradali: Italia agli ultimi posti in Europa
Ambiente e Società Tecnologie per Smart Cities: aziende in vetrina a EXPO 2015
11
Il futuro della tutela ambientale? Nelle mani dei governi locali e della società civile
14
I Trend - High Tech tra ieri e domani - Cosa ci aspetta nel 2015?
15
Risparmiare energia in cucina con la guida Top Ten di WWF Eco - consigli in cucina
17
Gli Speciali
19
La creatività, il merito, la sfida e la crisi nel racconto di Einstein Annamaria Testa ‐ Università Luigi Bocconi
www.nuovoeutile.it
Domenico Netti Presidente SCM Academy
Lo scambio di conoscenza, il con‐ fronto con le realtà imprenditoria‐ li di altri Paesi, il trasferimento ai giovani, e non solo, di obiettivi e competenze: questi sono i principi che hanno dato vita alla SCM Aca‐ demy, Associazione senza fini di lucro, nata per iniziativa di Dome‐ nico Netti, che nell'arco della pro‐ pria esperienza di manager in campo nazionale ed internaziona‐ le, ha costituito associazioni di lo‐ gistica in numerosi Paesi per favo‐ rire gli scambi con le imprese ita‐ liane. La sfida è rendere più com‐ petitive le aziende, non attraverso il taglio di costi e servizi o la delo‐ calizzazione produttiva, ma me‐ diante l’introduzione di innovazio‐ ni tecnologiche ed organizzative. Il primo obiettivo è incrementare la produzione in Italia, a scapito della delocalizzazione spesso im‐ motivata, aumentando la capacità delle aziende di esportare la tec‐ nologia o il made in Italy, ripristi‐ nando le potenzialità storiche del‐ le imprese italiane (il prossimo scambio di know how avverrà presso il Politecnico Statale di Mo‐
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sca, nel corso del seminario con‐ dotto da Domenico Netti sulle po‐ tenzialità delle imprese italiane). Il secondo obiettivo è l’inserimento di giovani diplomati o laureati nel‐ la gestione della Supply Chain, at‐ traverso percorsi formativi e stage in azienda, sia in Italia che all’estero. Uno degli strumenti per raggiungere i due obiettivi so‐ pra citati è la formazione di Gruppi di Lavoro, in cui esperti di aziende private e pubbliche si riuniscono per individuare processi e tecnolo‐ gie innovative atti a ridurre i costi e gli impatti ambientali, senza pe‐ nalizzare i servizi. L'altro, non me‐ no importante, è l'organizzazione di corsi di formazione e master di alta specializzazione nella gestio‐ ne della Supply Chain tenuti da manager italiani e stranieri, prota‐ gonisti dell'evoluzione della Supply Chain in campo internazio‐ nale. RELOADER, che condivide i princi‐ pi e le iniziative della SCM Aca‐ demy, dà il benvenuto a Domeni‐ co Netti nel proprio Comitato Tec‐ nico Scientifico. n. 84 - gennaio 2015
Tel: +39 06 77.25.07.02 www.reloaderitalia.it
Fax: +39 06 62.27.05.44 info@reloaderitalia.it
RELOADER Magazine - Gennaio 2015
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Riciclo Pneumatici Fuori Uso (PFU), un tecno-business per gli Emirati Arabi
4
RAEE
I PFU in Italia
Il mega impianto di Sharjah ricicla 9.000 pneumatici al giorno In tema di tecnologie avanzate, ci si è riferiti per lungo tempo solo al mondo occidentale, con l’unica eccezione per il Giappone. Poi sono venuti alla ribal‐ ta Paesi come l’India e la Cina, ma non si è parlato mai dei Paesi mediorienta‐ li, da sempre associati all’idea di rigida conservazione, se non altro dal punto di vista religioso e, in generale, di vi‐ sione poco evolutiva della vita e della società. E invece si scopre che gli Emi‐ rati Arabi non hanno niente da invidia‐ re all’Occidente, quanto meno dal punto di vista dello sviluppo sostenibi‐ le e della recycling economy. Lo testi‐ monia il complesso per la gestione dei
rifiuti Bee’ah di Sharjah: fondato nel 2007 con gli obiettivi di portare a zero i rifiuti conferiti in discarica, riconver‐ tendoli al 100% per abbassare i costi delle materie prime, sta trasformando gli Emirati nella capitale ambientale del Medio Oriente. E’ un impianto, ali‐ mentato completamente con energie rinnovabili, che tratta diversi generi di rifiuto, ma colpisce in particolare la tecnologia di avanguardia che viene usata per il recupero e riciclo dei pneumatici giunti a fine vita. Sottopo‐ nendo la componente di gomma a processi criogenici, si ottiene una pol‐ vere che può essere subito riutilizzata
Progettato dall’architetto Zaha Hadid, il nuovo futuribile quartier generale di Bee’ah, si avvale di so‐ luzioni avanzate per ridurre gli impatti ambientali in termini di strutture, approvvigionamento ener‐ getico da rinnovabili, ambienti di lavoro e capacità di interazione tra visitatori e staff.
o lavorata per formare piastrelle, adatte ad un’ampia gamma di applicazioni nel campo della pavimentazione. Nel corso del processo si usa azoto liquido per con‐ gelare istantaneamente i pneumatici a ‐ 196 °C e rendere la gomma tanto fragile da poter essere frantumata come vetro da appositi macchinari. Il prodotto finale è un granulato composto da briciole che va‐ riano tra gli 0,6 e i 4 mm di diametro. Par‐ te di questo composto è poi impiegato per la realizzazione di piastrelle. Dunque il Medio Oriente esprime un cambiamento di visione. Lo si può dedurre anche dal lo‐ go della società di trattamento che cita “leading environmental change”. Un altro segnale: in azienda ci sono due donne in posizioni manageriali. E non è poco. M.M.
Meera Taryam Director Environment Services & Education
Nada Taryam Senior Projects Manager
La maggior parte dei pneumatici fuori uso italiani è gestita dal sistema Ecopneus, società senza scopo di lucro, che conta 27 aziende di frantumazione autorizzate e 11 impianti per la valorizzazione energetica dei PFU (interi o frantumati) come com‐ bustibili alternativi per la produzione di energia. Questa avviene prevalentemente in impianti per la produzione di cemento autorizzati al co‐incenerimento di PFU nei processi produttivi. Granulo e polverino recuperati dalle aziende di trattamento vengono venduti nel mercato nazionale e internazionale che utilizza granuli di gom‐ ma vulcanizzata. L'acciaio viene riciclato in acciaieria. Dal settembre del 2011 ad oggi, sono oltre 500.000 le tonnellate di Pneumatici Fuori Uso raccolte e avviate a recupero fino ad oggi da Ecopneus, da cui è stato possibile ottenere campi da gioco, asfalti "silenziosi", aree gioco per bambi‐ ni, arredo urbano, energia e tanto altro ancora. A dicembre 2013 erano esattamente 525.770 tonnellate quelle gestite da Ecop‐ neus: da più di due anni, ogni giorno, 645 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso raccol‐ te e trattate ‐ tante da formare ogni gior‐ no una fila lunga 40 km dal peso pari a tre Boeing 787. Nel rapporto di sostenibilità 2013 di Ecopneus, elaborato dalla Fonda‐ zione per lo Sviluppo Sostenibile, si legge: “Emissioni per 347 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti evitate grazie all’utilizzo di gomma riciclata al posto di gomma ver‐ gine; 3,2 miliardi kWh di energia risparmia‐ ta; 1,3 milioni di m3 d’acqua non consuma‐ ta nel ciclo produttivo della gomma vergi‐ ne, dell’acciaio e degli altri componenti dei pneumatici”.
RELOADER Magazine - Gennaio 2015
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Riciclo Pneumatici Fuori Uso (PFU), un tecno-business per gli Emirati Arabi
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RAEE
I PFU in Italia
Il mega impianto di Sharjah ricicla 9.000 pneumatici al giorno In tema di tecnologie avanzate, ci si è riferiti per lungo tempo solo al mondo occidentale, con l’unica eccezione per il Giappone. Poi sono venuti alla ribal‐ ta Paesi come l’India e la Cina, ma non si è parlato mai dei Paesi mediorienta‐ li, da sempre associati all’idea di rigida conservazione, se non altro dal punto di vista religioso e, in generale, di vi‐ sione poco evolutiva della vita e della società. E invece si scopre che gli Emi‐ rati Arabi non hanno niente da invidia‐ re all’Occidente, quanto meno dal punto di vista dello sviluppo sostenibi‐ le e della recycling economy. Lo testi‐ monia il complesso per la gestione dei
rifiuti Bee’ah di Sharjah: fondato nel 2007 con gli obiettivi di portare a zero i rifiuti conferiti in discarica, riconver‐ tendoli al 100% per abbassare i costi delle materie prime, sta trasformando gli Emirati nella capitale ambientale del Medio Oriente. E’ un impianto, ali‐ mentato completamente con energie rinnovabili, che tratta diversi generi di rifiuto, ma colpisce in particolare la tecnologia di avanguardia che viene usata per il recupero e riciclo dei pneumatici giunti a fine vita. Sottopo‐ nendo la componente di gomma a processi criogenici, si ottiene una pol‐ vere che può essere subito riutilizzata
Progettato dall’architetto Zaha Hadid, il nuovo futuribile quartier generale di Bee’ah, si avvale di so‐ luzioni avanzate per ridurre gli impatti ambientali in termini di strutture, approvvigionamento ener‐ getico da rinnovabili, ambienti di lavoro e capacità di interazione tra visitatori e staff.
o lavorata per formare piastrelle, adatte ad un’ampia gamma di applicazioni nel campo della pavimentazione. Nel corso del processo si usa azoto liquido per con‐ gelare istantaneamente i pneumatici a ‐ 196 °C e rendere la gomma tanto fragile da poter essere frantumata come vetro da appositi macchinari. Il prodotto finale è un granulato composto da briciole che va‐ riano tra gli 0,6 e i 4 mm di diametro. Par‐ te di questo composto è poi impiegato per la realizzazione di piastrelle. Dunque il Medio Oriente esprime un cambiamento di visione. Lo si può dedurre anche dal lo‐ go della società di trattamento che cita “leading environmental change”. Un altro segnale: in azienda ci sono due donne in posizioni manageriali. E non è poco. M.M.
Meera Taryam Director Environment Services & Education
Nada Taryam Senior Projects Manager
La maggior parte dei pneumatici fuori uso italiani è gestita dal sistema Ecopneus, società senza scopo di lucro, che conta 27 aziende di frantumazione autorizzate e 11 impianti per la valorizzazione energetica dei PFU (interi o frantumati) come com‐ bustibili alternativi per la produzione di energia. Questa avviene prevalentemente in impianti per la produzione di cemento autorizzati al co‐incenerimento di PFU nei processi produttivi. Granulo e polverino recuperati dalle aziende di trattamento vengono venduti nel mercato nazionale e internazionale che utilizza granuli di gom‐ ma vulcanizzata. L'acciaio viene riciclato in acciaieria. Dal settembre del 2011 ad oggi, sono oltre 500.000 le tonnellate di Pneumatici Fuori Uso raccolte e avviate a recupero fino ad oggi da Ecopneus, da cui è stato possibile ottenere campi da gioco, asfalti "silenziosi", aree gioco per bambi‐ ni, arredo urbano, energia e tanto altro ancora. A dicembre 2013 erano esattamente 525.770 tonnellate quelle gestite da Ecop‐ neus: da più di due anni, ogni giorno, 645 tonnellate di Pneumatici Fuori Uso raccol‐ te e trattate ‐ tante da formare ogni gior‐ no una fila lunga 40 km dal peso pari a tre Boeing 787. Nel rapporto di sostenibilità 2013 di Ecopneus, elaborato dalla Fonda‐ zione per lo Sviluppo Sostenibile, si legge: “Emissioni per 347 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti evitate grazie all’utilizzo di gomma riciclata al posto di gomma ver‐ gine; 3,2 miliardi kWh di energia risparmia‐ ta; 1,3 milioni di m3 d’acqua non consuma‐ ta nel ciclo produttivo della gomma vergi‐ ne, dell’acciaio e degli altri componenti dei pneumatici”.
RELOADER Magazine - Gennaio 2015
L’Europa ha un disperato bisogno di conosce‐ re quanto e quali sono i materiali presenti nel‐ la “miniera urbana” costituita dai diversi mi‐ lioni di tonnellate di rifiuti generati dai consu‐ matori continentali. Ecco perché, nell’ambito dei programmi di innovazione Horizon 2020 è stata lanciata una “call” relativa a questo im‐ portante tema. Tra le numerose proposte giunte alla Commissione Europea, è stato il WEEE Forum, associazione europea dei princi‐ pali sistemi collettivi dei produttori di appa‐ recchi elettrici ed elettronici, ad aggiudicarsi un finanziamento di 3,2 milioni di Euro per re‐ alizzare questo progetto che è iniziato in que‐ sto gennaio e prende il nome di ProSUM (Prospecting Secondary Urban Mine) . Analiz‐ zerà i principali flussi di rifiuti generati in Euro‐ pa (tra questi ovviamente anche i RAEE), stu‐ dierà le dinamiche con cui tali flussi si modifi‐ cano nel corso del tempo in funzione dei pro‐ dotti immessi sul mercato, effettuerà campio‐ namenti statistici e verifiche sul campo per valutare la reale composizione dei rifiuti, le tipologie di materiali e le sostanze in essi con‐ tenuti. Verrà quindi realizzata una base di co‐ noscenza che sarà fruibile da tutti gli operato‐ ri economici e dalle istituzioni europee, che
5
consentirà di sviluppare strategie di investi‐ mento sul tema delle materie prime e dell’efficienza delle risorse. Il WEEE Forum è un'associazione europea di 39 consorzi nazionali di raccolta e recupero dei rifiuti elettrici ed elettronici. Intende essere una piattaforma per la cooperazione e lo scambio di migliori pratiche, al fine di ottimizzare l'efficacia delle operazioni delle organizzazioni associate e favorire la ricerca dell'eccellenza e il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali. Il progetto, che prevede anche un contributo da parte del Consorzio ReMedia, è coordinato dal WEEE Forum e si avvale della collaborazio‐ ne dei più importanti istituti di geologia euro‐ pei, di EuroGeoSurveys e di prestigiose univer‐ sità quali la Technical University di Delft, la Chalmers University e la United Nations University. (Fonte: Consorzio ReMedia)
RELOADER Magazine - Gennaio 2015
6
Rinvio SISTRI e nuovo MUD per il 2015
Raccolta lampadine esauste: superate le 2000 tonnellate nel 2014
Il Milleproroghe 2015 (Dl 192/2014),
Dalle 2.000 tonnellate di lampadine a fine vita, raccolte
scaturito dalla riunione del Consi‐
dal Consorzio Ecolamp in tutto il territorio nazionale, è
glio dei Ministri del 24 dicembre
stato recuperato oltre il 90% di plastica, vetro e metalli e
scorso, contiene l'atteso ed ennesi‐
sottratto alla dispersione nell'ambiente il mercurio pre‐
mo rinvio dell'entrata in operatività
sente in piccole quantità. Sono oltre 835 (+24 per cento)
del Sistema SISTRI (Sistema di con‐
le tonnellate di sorgenti luminose gestite da Ecolamp
trollo della Tracciabilità dei Rifiuti).
dall'inizio dell'anno al 21 dicembre scorso. I primi dati
Il decreto rinvia al 31 dicembre 2015
previsionali di chiusura del 2014 dicono, tuttavia, che
l'applicazione delle sanzioni, per
la porzione più
lasciare tempo al Ministero dell'Am‐
consistente di
biente di valutare eventuali alterna‐
rifiuti da sor‐
tive all'attuale sistema. Quindi, le
genti luminose
imprese potranno utilizzare fino al
gestite da Eco‐
31 dicembre 2015 l'attuale sistema
lamp, il 59 per
cartaceo di tracciabilità dei rifiuti,
cento, è ancora
ossia potranno usare i registri di
una volta da at‐
carico e scarico, aggiornare il cata‐
tribuire ai confe‐
sto rifiuti e mantenere le consuete
rimenti dei pro‐
modalità di registrazione della mo‐
fessionisti del
vimentazione. Restano in vigore le
settore illumi‐
sanzioni relative al tradizionale si‐
notecnico, che
stema di tracciabilità. Lo stesso de‐
utilizzano i di‐
creto fa scattare dal 1° febbraio
versi servizi gratuiti e volontari messi a disposizione
2015 le sanzioni per mancata iscri‐
dal Consorzio. 536 tonnellate di lampadine sono state rac‐
zione ed omesso pagamento del
colte, al 21 dicembre, attraverso Extralamp, il servizio di
contributo SISTRI. A causa dello
ritiro gratuito a domicilio, per gli installatori con più di 100
slittamento dell'applicazione del
chili di materiale da consegnare, che conta oggi poco me‐
SISTRI, è stato previsto un nuovo
no di 5.000 iscritti.
MUD (Modello Unico di Dichiarazio‐
377 sono le tonnellate conferite presso i 35 Collection
ne ambientale) per l'anno 2015. Il
Point a titolo completamente gratuito, mentre oltre 271
nuovo modello sarà utilizzato per le
tonnellate provengono dai 61 Grandi Centri, punti autoriz‐
dichiarazioni da presentare entro il
zati al ritiro e allo stoccaggio delle sorgenti luminose, con‐
30 aprile di ogni anno, con riferi‐
venzionati con il Consorzio. Un canale, quest'ultimo, in‐
mento all'anno precedente e sino
trodotto a fine 2012, ma cresciuto rapidamente, tanto da
alla piena entrata in operatività del
registrare nel 2014 un incremento della raccolta pari al 54
SISTRI.
per cento, rispetto all'anno precedente.
RELOADER Magazine - Gennaio 2015
L’Europa ha un disperato bisogno di conosce‐ re quanto e quali sono i materiali presenti nel‐ la “miniera urbana” costituita dai diversi mi‐ lioni di tonnellate di rifiuti generati dai consu‐ matori continentali. Ecco perché, nell’ambito dei programmi di innovazione Horizon 2020 è stata lanciata una “call” relativa a questo im‐ portante tema. Tra le numerose proposte giunte alla Commissione Europea, è stato il WEEE Forum, associazione europea dei princi‐ pali sistemi collettivi dei produttori di appa‐ recchi elettrici ed elettronici, ad aggiudicarsi un finanziamento di 3,2 milioni di Euro per re‐ alizzare questo progetto che è iniziato in que‐ sto gennaio e prende il nome di ProSUM (Prospecting Secondary Urban Mine) . Analiz‐ zerà i principali flussi di rifiuti generati in Euro‐ pa (tra questi ovviamente anche i RAEE), stu‐ dierà le dinamiche con cui tali flussi si modifi‐ cano nel corso del tempo in funzione dei pro‐ dotti immessi sul mercato, effettuerà campio‐ namenti statistici e verifiche sul campo per valutare la reale composizione dei rifiuti, le tipologie di materiali e le sostanze in essi con‐ tenuti. Verrà quindi realizzata una base di co‐ noscenza che sarà fruibile da tutti gli operato‐ ri economici e dalle istituzioni europee, che
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consentirà di sviluppare strategie di investi‐ mento sul tema delle materie prime e dell’efficienza delle risorse. Il WEEE Forum è un'associazione europea di 39 consorzi nazionali di raccolta e recupero dei rifiuti elettrici ed elettronici. Intende essere una piattaforma per la cooperazione e lo scambio di migliori pratiche, al fine di ottimizzare l'efficacia delle operazioni delle organizzazioni associate e favorire la ricerca dell'eccellenza e il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali. Il progetto, che prevede anche un contributo da parte del Consorzio ReMedia, è coordinato dal WEEE Forum e si avvale della collaborazio‐ ne dei più importanti istituti di geologia euro‐ pei, di EuroGeoSurveys e di prestigiose univer‐ sità quali la Technical University di Delft, la Chalmers University e la United Nations University. (Fonte: Consorzio ReMedia)
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Rinvio SISTRI e nuovo MUD per il 2015
Raccolta lampadine esauste: superate le 2000 tonnellate nel 2014
Il Milleproroghe 2015 (Dl 192/2014),
Dalle 2.000 tonnellate di lampadine a fine vita, raccolte
scaturito dalla riunione del Consi‐
dal Consorzio Ecolamp in tutto il territorio nazionale, è
glio dei Ministri del 24 dicembre
stato recuperato oltre il 90% di plastica, vetro e metalli e
scorso, contiene l'atteso ed ennesi‐
sottratto alla dispersione nell'ambiente il mercurio pre‐
mo rinvio dell'entrata in operatività
sente in piccole quantità. Sono oltre 835 (+24 per cento)
del Sistema SISTRI (Sistema di con‐
le tonnellate di sorgenti luminose gestite da Ecolamp
trollo della Tracciabilità dei Rifiuti).
dall'inizio dell'anno al 21 dicembre scorso. I primi dati
Il decreto rinvia al 31 dicembre 2015
previsionali di chiusura del 2014 dicono, tuttavia, che
l'applicazione delle sanzioni, per
la porzione più
lasciare tempo al Ministero dell'Am‐
consistente di
biente di valutare eventuali alterna‐
rifiuti da sor‐
tive all'attuale sistema. Quindi, le
genti luminose
imprese potranno utilizzare fino al
gestite da Eco‐
31 dicembre 2015 l'attuale sistema
lamp, il 59 per
cartaceo di tracciabilità dei rifiuti,
cento, è ancora
ossia potranno usare i registri di
una volta da at‐
carico e scarico, aggiornare il cata‐
tribuire ai confe‐
sto rifiuti e mantenere le consuete
rimenti dei pro‐
modalità di registrazione della mo‐
fessionisti del
vimentazione. Restano in vigore le
settore illumi‐
sanzioni relative al tradizionale si‐
notecnico, che
stema di tracciabilità. Lo stesso de‐
utilizzano i di‐
creto fa scattare dal 1° febbraio
versi servizi gratuiti e volontari messi a disposizione
2015 le sanzioni per mancata iscri‐
dal Consorzio. 536 tonnellate di lampadine sono state rac‐
zione ed omesso pagamento del
colte, al 21 dicembre, attraverso Extralamp, il servizio di
contributo SISTRI. A causa dello
ritiro gratuito a domicilio, per gli installatori con più di 100
slittamento dell'applicazione del
chili di materiale da consegnare, che conta oggi poco me‐
SISTRI, è stato previsto un nuovo
no di 5.000 iscritti.
MUD (Modello Unico di Dichiarazio‐
377 sono le tonnellate conferite presso i 35 Collection
ne ambientale) per l'anno 2015. Il
Point a titolo completamente gratuito, mentre oltre 271
nuovo modello sarà utilizzato per le
tonnellate provengono dai 61 Grandi Centri, punti autoriz‐
dichiarazioni da presentare entro il
zati al ritiro e allo stoccaggio delle sorgenti luminose, con‐
30 aprile di ogni anno, con riferi‐
venzionati con il Consorzio. Un canale, quest'ultimo, in‐
mento all'anno precedente e sino
trodotto a fine 2012, ma cresciuto rapidamente, tanto da
alla piena entrata in operatività del
registrare nel 2014 un incremento della raccolta pari al 54
SISTRI.
per cento, rispetto all'anno precedente.
RELOADER Magazine - Gennaio 2015
7
RELOADER Magazine - Gennaio 2015
8
Nuove tecnologie per il fotovoltaico
Energie rinnovabili
Pannelli solari trasparenti, lamine in fibra di vetro applicabili su porte, finestre e persino come rivestimenti esterni di grandi palazzi, e capaci di generare ener‐ gia per gli immobili. E’ la più recente in‐ novazione, già in commercio, nel settore
Auto elettriche, un business da180 miliardi di dollari
ne è del 6,8%, contro il 10 – 20% dei pan‐ nelli tradizionali. Tuttavia il vantaggio c’è: oltre al fatto che il vetro fotovoltai‐ co permette di produrre energia senza consumi né spese, la vera forza delle la‐ mine sta nella capacità di lasciarsi attra‐
Pannelli solari in vetro: illuminazione + autonomia energetica delle rinnovabili. Il vetro fotovoltaico tra‐ sparente, oltre a produrre elettricità, consente l'ingresso della luce del sole all'interno, impedendo al contempo la penetrazione dei raggi UVA nocivi e del‐ le radiazioni infrarosse. Si tratta di pan‐ nelli fotovoltaici dallo spessore di circa 9 millimetri capaci di generare circa 95 watt. In realtà non si tratta di prestazioni particolarmente performanti, specie se si considera che la capacità di conversio‐
versare dalla luce solare, senza assorbir‐ la o respingerla, e ciò permette di ridurre le spese di riscaldamento e illuminazione del'edificio in cui esse vengono applica‐ te. È possibile anche scegliere un grado di trasparenza del 10%, 20% o 30% in base alla luminosità richiesta e così controlla‐ re il livello di illuminazione all'interno. Di recente si è realizzato pure un pavimen‐ to fotovoltaico percorribile antiscivolo e già disponibile sul mercato. M. T.
Un affare globale del valore di quasi 180 miliar‐ di di dollari (134 miliardi di euro): questo il va‐ lore stimato delle vendite di auto elettriche pure o ibride da qui a dieci anni. Lo ha calcola‐ to l’istituto di ricerca IDTechEx, compilando un approfondito report 2014‐2024, dal quale emergono le condizioni sulla base delle quali tale risultato potrà essere raggiunto. E queste condizioni sono quelle di una mezza rivoluzio‐ ne, di una completa reinvenzione di un settore che al momento vale decisamente meno del suo potenziale. Per arrivare a vendere l’equivalente di 180 miliardi, sostiene l’analisi, l’industria dovrà infatti sviluppare tecnologie come i motori integrati nelle ruote, le batterie a base di litio e nuovi materiali, le celle a com‐
Collaborazione sancita tra ABB, gruppo da tempo impegnato nello sviluppare tecnologie per l’energia e l’automazione, e Volvo Buses, uno dei più importanti costruttori di autobus al mondo. L’obiettivo è quello di realizzare un sistema urbano di ricarica rapido e standardiz‐ zato per autobus elettrici e ibridi, mediante sistemi con connessione automatica dall’alto, installati in corrispondenza delle fermate, non‐ ché sistemi via cavo per la ricarica notturna. La collaborazione porrà l’accento soprattutto sulla standardizzazione del sistema di ricarica rapida automatica, compresi i protocolli di co‐ municazione con l’infrastruttura di ricarica, l’interfaccia elettrica e le specifiche dei sistemi di ricarica con connessione automatica
bustibile, ma anche i supercondensatori, le batterie strutturali da usare come carrozzeria, i motori commutati a riluttanza o evoluti siste‐ mi di ricarica, raccolta di energia (ad esempio tramite gli ammortizzatori o i pannelli solari) e di recupero del calore. Insomma, un vero e proprio cambio di prospettiva e un tuffo nel futuro, che però può tramutarsi in una monta‐ gna di ricavi.
ABB e VOLVO progettano un sistema di ricarica standard per autobus elettrici dall’alto. Lo standard di ricarica si baserà su sistemi di ricarica rapida in corrente continua recentemente adottati per le auto e che a‐ vranno la prerogativa di assicurare la massima sicurezza. Il primo frutto di questa collabora‐ zione è previsto per il 2015 e interesserà i tra‐ sporti pubblici in Lussemburgo.
RELOADER Magazine - Gennaio 2015
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RELOADER Magazine - Gennaio 2015
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Nuove tecnologie per il fotovoltaico
Energie rinnovabili
Pannelli solari trasparenti, lamine in fibra di vetro applicabili su porte, finestre e persino come rivestimenti esterni di grandi palazzi, e capaci di generare ener‐ gia per gli immobili. E’ la più recente in‐ novazione, già in commercio, nel settore
Auto elettriche, un business da180 miliardi di dollari
ne è del 6,8%, contro il 10 – 20% dei pan‐ nelli tradizionali. Tuttavia il vantaggio c’è: oltre al fatto che il vetro fotovoltai‐ co permette di produrre energia senza consumi né spese, la vera forza delle la‐ mine sta nella capacità di lasciarsi attra‐
Pannelli solari in vetro: illuminazione + autonomia energetica delle rinnovabili. Il vetro fotovoltaico tra‐ sparente, oltre a produrre elettricità, consente l'ingresso della luce del sole all'interno, impedendo al contempo la penetrazione dei raggi UVA nocivi e del‐ le radiazioni infrarosse. Si tratta di pan‐ nelli fotovoltaici dallo spessore di circa 9 millimetri capaci di generare circa 95 watt. In realtà non si tratta di prestazioni particolarmente performanti, specie se si considera che la capacità di conversio‐
versare dalla luce solare, senza assorbir‐ la o respingerla, e ciò permette di ridurre le spese di riscaldamento e illuminazione del'edificio in cui esse vengono applica‐ te. È possibile anche scegliere un grado di trasparenza del 10%, 20% o 30% in base alla luminosità richiesta e così controlla‐ re il livello di illuminazione all'interno. Di recente si è realizzato pure un pavimen‐ to fotovoltaico percorribile antiscivolo e già disponibile sul mercato. M. T.
Un affare globale del valore di quasi 180 miliar‐ di di dollari (134 miliardi di euro): questo il va‐ lore stimato delle vendite di auto elettriche pure o ibride da qui a dieci anni. Lo ha calcola‐ to l’istituto di ricerca IDTechEx, compilando un approfondito report 2014‐2024, dal quale emergono le condizioni sulla base delle quali tale risultato potrà essere raggiunto. E queste condizioni sono quelle di una mezza rivoluzio‐ ne, di una completa reinvenzione di un settore che al momento vale decisamente meno del suo potenziale. Per arrivare a vendere l’equivalente di 180 miliardi, sostiene l’analisi, l’industria dovrà infatti sviluppare tecnologie come i motori integrati nelle ruote, le batterie a base di litio e nuovi materiali, le celle a com‐
Collaborazione sancita tra ABB, gruppo da tempo impegnato nello sviluppare tecnologie per l’energia e l’automazione, e Volvo Buses, uno dei più importanti costruttori di autobus al mondo. L’obiettivo è quello di realizzare un sistema urbano di ricarica rapido e standardiz‐ zato per autobus elettrici e ibridi, mediante sistemi con connessione automatica dall’alto, installati in corrispondenza delle fermate, non‐ ché sistemi via cavo per la ricarica notturna. La collaborazione porrà l’accento soprattutto sulla standardizzazione del sistema di ricarica rapida automatica, compresi i protocolli di co‐ municazione con l’infrastruttura di ricarica, l’interfaccia elettrica e le specifiche dei sistemi di ricarica con connessione automatica
bustibile, ma anche i supercondensatori, le batterie strutturali da usare come carrozzeria, i motori commutati a riluttanza o evoluti siste‐ mi di ricarica, raccolta di energia (ad esempio tramite gli ammortizzatori o i pannelli solari) e di recupero del calore. Insomma, un vero e proprio cambio di prospettiva e un tuffo nel futuro, che però può tramutarsi in una monta‐ gna di ricavi.
ABB e VOLVO progettano un sistema di ricarica standard per autobus elettrici dall’alto. Lo standard di ricarica si baserà su sistemi di ricarica rapida in corrente continua recentemente adottati per le auto e che a‐ vranno la prerogativa di assicurare la massima sicurezza. Il primo frutto di questa collabora‐ zione è previsto per il 2015 e interesserà i tra‐ sporti pubblici in Lussemburgo.
RELOADER Magazine - Gennaio 2015
9
Storie di Riciclo
Peccato che questa non sia una bella storia di riciclo, ma anche quelle brutte vanno raccontate, affinché si trovino soluzioni. Nel riciclo delle pavimentazioni stradali, l’Italia è al terz’ultimo posto in Europa. Dallo studio condotto dall’Associazione Italiana Bitume e Asfalto Stradale, SITEB, emerge infatti che l’Italia ricicla solo il 20% del fresato d’asfalto disponibile, con grave spreco di risorse economiche. Peggio fanno solo la Repubblica Ceca (18%) e la Turchia (3%). La media europea tocca invece il 60%. Molto meglio di noi fanno la Germania (90% di riciclo), Ungheria (90%), Regno Unito (80%), Francia (64%), Belgio (61%), Svizzera (48%) e Slovenia (26%). Il fresato, oltre a possedere elevate caratteristiche tecniche e ad essere totalmente riutilizzabile nelle costruzioni stradali, possiede un notevole valore economico. Secondo le stime del Siteb il totale recupero dei 10 milioni di tonnellate di fresato d'asfalto prodotte annualmente genererebbe un risparmio economico di risorse pari a 500 milioni di euro (valore della sola materia prima sostituita, senza contare i costi dell'eventuale smaltimento in discarica), evitando la produzione di bitume e le emissioni di tre raffinerie di medie dimensioni e dal traffico prodotto da 330.000 autocarri, nonché il depauperamento di alcuni milioni di metri cubi di terreno dalle cave di prestito sul territorio nazionale. A questo punto è opportuno capire perché succede questo. Secondo l'Art.
RELOADER Magazine - Gennaio 2015
10
Riciclo pavimentazioni stradali: Italia agli ultimi posti in Europa
184 bis del DLgs 182/06 ha le caratteristiche di un sottoprodotto, vale a dire originato da un processo produttivo il cui scopo non è la produzione di questa sostanza, la certezza del suo riutilizzo e la valenza economica del materiale. Nonostante ciò esso viene considerato dalla Pubblica Amministrazione un rifiuto speciale, sicché: “il complesso regime autoriz-
zatorio e il pregiudizio di tecnici e progettisti che curano le gare d’appalto ostacolano il riciclo del fresato d’asfalto, limitandone l’impiego e provocando danni al territorio e alle casse degli Enti pubblici”, spiega Stefano Ravaioli, direttore Siteb. “Troppo spesso la normativa nazionale si presta a differenti interpretazioni da parte degli Enti e delle Regioni che disorientano gli operatori del settore,
creando uno scenario incerto; è paradossale che proprio nel Paese in cui c’è maggiore disponibilità di fresato, in cui l’inquinamento da catrame non esiste (bitume e catrame sono 2 sostanze ben diverse) e quindi il fresato d’asfalto è riciclabile al 100%, si faccia il possibile per ostacolarne anziché incentivarne il recupero”. Esaustivo e cristallino. Dunque vale la pena di fare qualcosa. M. P.
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Storie di Riciclo
Peccato che questa non sia una bella storia di riciclo, ma anche quelle brutte vanno raccontate, affinché si trovino soluzioni. Nel riciclo delle pavimentazioni stradali, l’Italia è al terz’ultimo posto in Europa. Dallo studio condotto dall’Associazione Italiana Bitume e Asfalto Stradale, SITEB, emerge infatti che l’Italia ricicla solo il 20% del fresato d’asfalto disponibile, con grave spreco di risorse economiche. Peggio fanno solo la Repubblica Ceca (18%) e la Turchia (3%). La media europea tocca invece il 60%. Molto meglio di noi fanno la Germania (90% di riciclo), Ungheria (90%), Regno Unito (80%), Francia (64%), Belgio (61%), Svizzera (48%) e Slovenia (26%). Il fresato, oltre a possedere elevate caratteristiche tecniche e ad essere totalmente riutilizzabile nelle costruzioni stradali, possiede un notevole valore economico. Secondo le stime del Siteb il totale recupero dei 10 milioni di tonnellate di fresato d'asfalto prodotte annualmente genererebbe un risparmio economico di risorse pari a 500 milioni di euro (valore della sola materia prima sostituita, senza contare i costi dell'eventuale smaltimento in discarica), evitando la produzione di bitume e le emissioni di tre raffinerie di medie dimensioni e dal traffico prodotto da 330.000 autocarri, nonché il depauperamento di alcuni milioni di metri cubi di terreno dalle cave di prestito sul territorio nazionale. A questo punto è opportuno capire perché succede questo. Secondo l'Art.
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Riciclo pavimentazioni stradali: Italia agli ultimi posti in Europa
184 bis del DLgs 182/06 ha le caratteristiche di un sottoprodotto, vale a dire originato da un processo produttivo il cui scopo non è la produzione di questa sostanza, la certezza del suo riutilizzo e la valenza economica del materiale. Nonostante ciò esso viene considerato dalla Pubblica Amministrazione un rifiuto speciale, sicché: “il complesso regime autoriz-
zatorio e il pregiudizio di tecnici e progettisti che curano le gare d’appalto ostacolano il riciclo del fresato d’asfalto, limitandone l’impiego e provocando danni al territorio e alle casse degli Enti pubblici”, spiega Stefano Ravaioli, direttore Siteb. “Troppo spesso la normativa nazionale si presta a differenti interpretazioni da parte degli Enti e delle Regioni che disorientano gli operatori del settore,
creando uno scenario incerto; è paradossale che proprio nel Paese in cui c’è maggiore disponibilità di fresato, in cui l’inquinamento da catrame non esiste (bitume e catrame sono 2 sostanze ben diverse) e quindi il fresato d’asfalto è riciclabile al 100%, si faccia il possibile per ostacolarne anziché incentivarne il recupero”. Esaustivo e cristallino. Dunque vale la pena di fare qualcosa. M. P.
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Il progetto Rise2Up porterà a Milano aziende e tecnologie che puntano a rendere più sostenibili, vivibili e fruibili le città del futuro
RELOADER Magazine - Gennaio 2015
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Ambiente e società
Tecnologie per Smart Cities: aziende in vetrina a EXPO 2015
La sfida delle Smart Cities a EXPO 2015
Sostenibilità, gestione delle risorse e best practice raccontate dai maxischermi nel pa‐ diglione della Società Civile, che punta a va‐ lorizzare idee e concept innovativi delle a‐ ziende italiane ed estere e di tutte le realtà vicine al tema “Alimentare il Pianeta, Energi‐ a per la vita”, filo conduttore della rassegna. In tutti i continenti, nei prossimi anni, ci sarà un rapido aumento della popolazione urba‐ na. La cosa comporterà problemi e sfide di grande rilevanza, in contesti che presentano già una serie di criticità, come inquinamen‐ to, consumo eccessivo delle risorse naturali ed energetiche, iperdensità abitativa, ce‐
mentificazione e consumo del territorio, di‐ suguaglianza ed esclusione sociale. Problemi e sfide affrontati già oggi da chi si occupa di smart city, un tema con enormi prospettive di sviluppo. Secondo il report Worldwide Market Forecasts and Analysis di Marketsan‐ dMarket, nel solo 2014 le tecnologie e le so‐ luzioni collegate alle città intelligenti hanno alimentato un giro di affari di circa 654,57 miliardi di dollari, e potrebbero toccare quo‐ ta 1.300 miliardi di dollari nel 2019. L'obietti‐ vo di Rise2Up è quindi di portare a Expo 2015 tutte le aziende che operano in questi ambiti. Le aziende che parteciperanno
all’iniziativa avranno la possibilità di realizza‐ re video sulla propria storia e le proprie ec‐ cellenze e specificità. I filmati saranno proiettati da megaschermi interattivi e sa‐ ranno diffusi sui social network, per spinge‐ re anche i più giovani a partecipare. Il pro‐ getto prevede inoltre vari workshop sud‐ divisi per tematica, che coinvolgeranno stakeholder nazionali e internazionali. “Nonostante possa sembrare incentrata sull'alimentazione” – spiega Mirella Mastret‐ ti, Presidente dell'associazione Talent4Rise, oltre che ideatrice e responsabile del pro‐ gramma culturale di Rise2Up – “la tematica
di Expo 2015 offre in realtà una significati‐ va apertura verso il problema dell'ottimiz‐ zazione delle risorse naturali: dall'energy management alla prevenzione attraverso la sanità digitale, il tutto anche come decli‐ nazione di innovazione nella città intelligen‐ te del futuro. Le tecnologie destinate al mer‐ cato smart city hanno lo scopo di curare e risolvere, anche in maniera rapida, gran par‐ te dei mali che affliggono le nostre città. I settori principali che sono interessati sono edilizia di nuova generazione, smart grid, big data/open data, connettività mobile e diffu‐ sa, comunicazioni elettroniche, internet del‐
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Il progetto Rise2Up porterà a Milano aziende e tecnologie che puntano a rendere più sostenibili, vivibili e fruibili le città del futuro
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Tecnologie per Smart Cities: aziende in vetrina a EXPO 2015
La sfida delle Smart Cities a EXPO 2015
Sostenibilità, gestione delle risorse e best practice raccontate dai maxischermi nel pa‐ diglione della Società Civile, che punta a va‐ lorizzare idee e concept innovativi delle a‐ ziende italiane ed estere e di tutte le realtà vicine al tema “Alimentare il Pianeta, Energi‐ a per la vita”, filo conduttore della rassegna. In tutti i continenti, nei prossimi anni, ci sarà un rapido aumento della popolazione urba‐ na. La cosa comporterà problemi e sfide di grande rilevanza, in contesti che presentano già una serie di criticità, come inquinamen‐ to, consumo eccessivo delle risorse naturali ed energetiche, iperdensità abitativa, ce‐
mentificazione e consumo del territorio, di‐ suguaglianza ed esclusione sociale. Problemi e sfide affrontati già oggi da chi si occupa di smart city, un tema con enormi prospettive di sviluppo. Secondo il report Worldwide Market Forecasts and Analysis di Marketsan‐ dMarket, nel solo 2014 le tecnologie e le so‐ luzioni collegate alle città intelligenti hanno alimentato un giro di affari di circa 654,57 miliardi di dollari, e potrebbero toccare quo‐ ta 1.300 miliardi di dollari nel 2019. L'obietti‐ vo di Rise2Up è quindi di portare a Expo 2015 tutte le aziende che operano in questi ambiti. Le aziende che parteciperanno
all’iniziativa avranno la possibilità di realizza‐ re video sulla propria storia e le proprie ec‐ cellenze e specificità. I filmati saranno proiettati da megaschermi interattivi e sa‐ ranno diffusi sui social network, per spinge‐ re anche i più giovani a partecipare. Il pro‐ getto prevede inoltre vari workshop sud‐ divisi per tematica, che coinvolgeranno stakeholder nazionali e internazionali. “Nonostante possa sembrare incentrata sull'alimentazione” – spiega Mirella Mastret‐ ti, Presidente dell'associazione Talent4Rise, oltre che ideatrice e responsabile del pro‐ gramma culturale di Rise2Up – “la tematica
di Expo 2015 offre in realtà una significati‐ va apertura verso il problema dell'ottimiz‐ zazione delle risorse naturali: dall'energy management alla prevenzione attraverso la sanità digitale, il tutto anche come decli‐ nazione di innovazione nella città intelligen‐ te del futuro. Le tecnologie destinate al mer‐ cato smart city hanno lo scopo di curare e risolvere, anche in maniera rapida, gran par‐ te dei mali che affliggono le nostre città. I settori principali che sono interessati sono edilizia di nuova generazione, smart grid, big data/open data, connettività mobile e diffu‐ sa, comunicazioni elettroniche, internet del‐
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le cose, efficienza energetica, sistemi avanzati per la gestione delle risorse idriche, mobilità sostenibile e smart mobility, sicurezza delle infrastrutture critiche e del cittadino, automa‐ zione industriale, sanità elettronica e istruzione/ formazione digitale.”
Dieci sfide per le smart city del futuro Dunque la vera sfida per le amministrazioni cittadine, che riguarderà l’anno nuovo e quelli che verranno, sarà proprio tenere il passo del cambiamento. Il nuovo studio della società di ricerche di mercato IDC ‘ Worldwide Smart Cities 2015 Predictions ’ elenca i 10 trend prin‐ cipali del settore dal 2015 al 2018. Eccoli.
Smart city maturity: le città avranno modo
di confrontare i progressi dei programmi smart city con altre realtà in tutto il mon‐ do; Economie emergenti e innovazione tecno‐
logica: gli investimenti nel settore Informa‐ tion Technology (IT) cresceranno enorme‐ mente, soprattutto in Cina, India e Pasi del Golfo;
Internet delle Cose: il 25% almeno degli in‐
vestimenti pubblici in innovazione tecnolo‐ gica riguarderanno soluzioni Internet of Things nel 2018; Resilienza: tra le grandi sfide che le metro‐
poli dovranno affrontare nei prossimi anni c’è sicuramente quella dei cambiamenti climatici e dei fenomeni atmosferici estre‐ mi, ecco perché gli investimenti in piatta‐ forma IT applicate allo sviluppo sostenibile e la sicurezza pubblica aumenteranno del 30% nel 2018; Sourcing innovation: le partnership pubbli‐ co‐private e la collaborazione tra ammini‐ strazioni pubbliche di più città aumente‐ ranno del 25% nei prossimi 3 anni; Civic clouds: almeno 1 città su quattro svi‐ lupperà piattaforme cloud computing per il data management nei prossimi anni; Third platform architecture: alla fine del 2015 ancora il 70% delle amministrazioni cittadine non avrà sviluppato una piattafor‐ ma per la gestione integrata delle informa‐ zioni, dei servizi cloud, dei dispositivi colle‐ gati e per l’analytics; Data strategy: il 25% delle città di media grandezza si sarà dotato di soluzioni data analytics; Chief digital officers: entro il 2018 il loro numero crescerà di cinque volte all’interno delle amministrazioni pubbliche; Civic tech: gli investimenti in tecnologie dedicate all’innovazione sociale e le smart community saranno pari a 6,3 miliardi solo negli Stati Uniti nel 2015. P. M.
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Il futuro della tutela ambientale? Nelle mani dei governi locali e della società civile che hanno spesso tergiversato, a
quelli locali e regionali. Forse non é una coincidenza, da‐ to che gli organismi locali e regionali sono più vici‐ ni (sia come distanza sia
Metropoli green
come separazione buro‐ cratica) alle persone e alle comunità che essi go‐ vernano, e hanno meno pro‐ babilità di finire vittime di inte‐ ressi particolari”. Pubblicato in con‐ comitanza con il 40° anniversario della fondazione del Worldwatch Institute, “Governare per la sostenibilità” dà conto di
una serie di azioni e proposte accomunate da
Le speranze migliori per il futuro del pianeta
uno sguardo ottimista sulla capacità di uomini
vanno riposte a livello locale, perché negli ulti‐
e donne di innescare veri processi di cambia‐
mi anni le azioni più importanti sul clima, sulla
mento, che sempre più di frequente si verifi‐
tutela della biodiversità e contro le disegua‐
cano fuori dalle stanze della politica.
glianze, sono venute proprio dai movimenti di
Il volume racconta queste iniziative, offrendo
base che si sono opposti alle agende di gover‐
una serie di prospettive innovative ai cittadini
ni e aziende. Lo sostengono gli autori del rap‐
e ai decisori del nostro Paese. “Tutti i sistemi
porto annuale State of the World 2014 nell'e‐
di governance nascono da individui che fanno
dizione italiana ("Governare per la sostenibili‐
parte di una comunità ‐ si legge ancora nel
tà") curata dal direttore scientifico del WWF
rapporto ‐ Gli esseri umani non sono attori
Italia Gianfranco Bologna e pubblicato da Edi‐
isolati della politica, e tantomeno sono mole‐
zioni Ambiente. Sempre più spesso, rileva il
cole indipendenti, come invece sostiene la
rapporto, le iniziative partono dalla società
teoria economica mainstream”. Lo slancio o
civile. “Una tendenza spesso sottovalutata e
la pressione necessarie a migliorare la gover‐
potenzialmente promettente in tema di fun‐
nance a qualsiasi livello può provenire, secon‐
zionalità del governo ‐ si legge nel rapporto ‐
do gli autori del rapporto, solo da individui
è lo spostamento dell’impulso all’azione su
che vogliono rendere le proprie comunità luo‐
tema della sostenibilità dai governi nazionali,
ghi di sostenibilità. [fonte: Adnkronos]
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le cose, efficienza energetica, sistemi avanzati per la gestione delle risorse idriche, mobilità sostenibile e smart mobility, sicurezza delle infrastrutture critiche e del cittadino, automa‐ zione industriale, sanità elettronica e istruzione/ formazione digitale.”
Dieci sfide per le smart city del futuro Dunque la vera sfida per le amministrazioni cittadine, che riguarderà l’anno nuovo e quelli che verranno, sarà proprio tenere il passo del cambiamento. Il nuovo studio della società di ricerche di mercato IDC ‘ Worldwide Smart Cities 2015 Predictions ’ elenca i 10 trend prin‐ cipali del settore dal 2015 al 2018. Eccoli.
Smart city maturity: le città avranno modo
di confrontare i progressi dei programmi smart city con altre realtà in tutto il mon‐ do; Economie emergenti e innovazione tecno‐
logica: gli investimenti nel settore Informa‐ tion Technology (IT) cresceranno enorme‐ mente, soprattutto in Cina, India e Pasi del Golfo;
Internet delle Cose: il 25% almeno degli in‐
vestimenti pubblici in innovazione tecnolo‐ gica riguarderanno soluzioni Internet of Things nel 2018; Resilienza: tra le grandi sfide che le metro‐
poli dovranno affrontare nei prossimi anni c’è sicuramente quella dei cambiamenti climatici e dei fenomeni atmosferici estre‐ mi, ecco perché gli investimenti in piatta‐ forma IT applicate allo sviluppo sostenibile e la sicurezza pubblica aumenteranno del 30% nel 2018; Sourcing innovation: le partnership pubbli‐ co‐private e la collaborazione tra ammini‐ strazioni pubbliche di più città aumente‐ ranno del 25% nei prossimi 3 anni; Civic clouds: almeno 1 città su quattro svi‐ lupperà piattaforme cloud computing per il data management nei prossimi anni; Third platform architecture: alla fine del 2015 ancora il 70% delle amministrazioni cittadine non avrà sviluppato una piattafor‐ ma per la gestione integrata delle informa‐ zioni, dei servizi cloud, dei dispositivi colle‐ gati e per l’analytics; Data strategy: il 25% delle città di media grandezza si sarà dotato di soluzioni data analytics; Chief digital officers: entro il 2018 il loro numero crescerà di cinque volte all’interno delle amministrazioni pubbliche; Civic tech: gli investimenti in tecnologie dedicate all’innovazione sociale e le smart community saranno pari a 6,3 miliardi solo negli Stati Uniti nel 2015. P. M.
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Il futuro della tutela ambientale? Nelle mani dei governi locali e della società civile che hanno spesso tergiversato, a
quelli locali e regionali. Forse non é una coincidenza, da‐ to che gli organismi locali e regionali sono più vici‐ ni (sia come distanza sia
Metropoli green
come separazione buro‐ cratica) alle persone e alle comunità che essi go‐ vernano, e hanno meno pro‐ babilità di finire vittime di inte‐ ressi particolari”. Pubblicato in con‐ comitanza con il 40° anniversario della fondazione del Worldwatch Institute, “Governare per la sostenibilità” dà conto di
una serie di azioni e proposte accomunate da
Le speranze migliori per il futuro del pianeta
uno sguardo ottimista sulla capacità di uomini
vanno riposte a livello locale, perché negli ulti‐
e donne di innescare veri processi di cambia‐
mi anni le azioni più importanti sul clima, sulla
mento, che sempre più di frequente si verifi‐
tutela della biodiversità e contro le disegua‐
cano fuori dalle stanze della politica.
glianze, sono venute proprio dai movimenti di
Il volume racconta queste iniziative, offrendo
base che si sono opposti alle agende di gover‐
una serie di prospettive innovative ai cittadini
ni e aziende. Lo sostengono gli autori del rap‐
e ai decisori del nostro Paese. “Tutti i sistemi
porto annuale State of the World 2014 nell'e‐
di governance nascono da individui che fanno
dizione italiana ("Governare per la sostenibili‐
parte di una comunità ‐ si legge ancora nel
tà") curata dal direttore scientifico del WWF
rapporto ‐ Gli esseri umani non sono attori
Italia Gianfranco Bologna e pubblicato da Edi‐
isolati della politica, e tantomeno sono mole‐
zioni Ambiente. Sempre più spesso, rileva il
cole indipendenti, come invece sostiene la
rapporto, le iniziative partono dalla società
teoria economica mainstream”. Lo slancio o
civile. “Una tendenza spesso sottovalutata e
la pressione necessarie a migliorare la gover‐
potenzialmente promettente in tema di fun‐
nance a qualsiasi livello può provenire, secon‐
zionalità del governo ‐ si legge nel rapporto ‐
do gli autori del rapporto, solo da individui
è lo spostamento dell’impulso all’azione su
che vogliono rendere le proprie comunità luo‐
tema della sostenibilità dai governi nazionali,
ghi di sostenibilità. [fonte: Adnkronos]
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I Trend High Tech tra ieri e domani Mirko Turchetti
L'ANNO PASSATO Il 2014 è stato un anno ricco di novità, non tutte di successo, per la tecnologia Nel 2014, in merito all'uso di internet, come rimarca un'indagine Istat, 22 milioni di italiani non hanno mai fre‐ quentato il web e questo rappresenta sicuramente un dato negativo per un Paese che mira alla digitalizzazione ed alla dematerializzazione. Ciò che più preoccupa è che non sono soltan‐ to gli anziani a non utilizzare internet. Secondo l'Istat infatti “Le quote mag‐ giori di non utenti si concentrano nel‐ le fasce di età più anziane e di uscita dal mondo del lavoro: la percentua‐ le di non utenti tra i 65 ‐ 74 anni è del 74,8% e sale al 93,4% tra gli over settantacinquenni, ma si registrano alte quote di non utenti tra i giova‐ nissimi (1 milione 518 mila tra i 6‐10 anni), che, seppure definiti nativi digi‐ tali, per più del 50% non utilizzano la rete”. In sintesi ad oggi un italiano su tre fra i 16 e i 74 anni non usa internet, non si connettono mai 6 adolescenti su 100 e l'8% dei laureati ed il rapporto virtuale con le PA è cosa per pochi. Questi risultati ci collocano come fa‐ nalino di coda tra i Paesi Europei e solo 36esimi nel mondo. Tuttavia ci sono anche lievi segnali incoraggianti: rispetto al 2013 infatti sono aumenta‐ te, seppur lentamente, sia la quota di famiglie connesse al web, sia quella delle famiglie che usufruiscono della banda larga e cresce anche l’e‐ commerce che nel 2014 è stato usato dal 34,1% degli italiani dai 14 anni in su.
I TOP 2014 Secondo Stella Saladino, Digital PR, Copywriter & Social Media Specialist, tra i 'top' dell'anno c'è sicuramente l'ascolto di musica in streaming attraverso portali dedicati che consentono di acquistare i brani e di ascoltarli direttamente via web o attraverso apposite app, senza doverli scaricare dopo l'acquisto. Questo nuovo sistema ha superato iTunes, in termini di ricavi e, oltre a ciò, sta letteralmente trainando il mercato della musica con un incremento del 20% nelle vendite. Spopola anche il nuovo iPhone6 che, almeno in base ai dati forniti dalla Gartner Inc., in termine di vendita di smartphone ha incrementato i guadagni della Apple del 26%. Tra i top del 2014 spuntano anche i software e le app che aiutano l'utente in merito a privacy e sicurezza. Dalla protezione da virus (sempre più diffusi) alla tutela dell'anonimato durante l'utilizzo dei social, fino ad arrivare al primo cellulare anti-intercettazione, il Blackphone che, a poche ore dalla sua uscita, ha riscontrato uno straordinario successo. Ultima delle star è l'app Instagram, dedicata al programma di fotoritocco e condivisione foto, che ha raggiunto i 300 milioni di utenti attivi.
Smartwatch Samsung Gear S-750
RELOADER Magazine - Gennaio 2015
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L'ANNO CHE VERRÀ Cosa ci aspetta nel 2015? Quali tecnologie potranno rivoluzionare le nostre vite? Secondo la Gartner Inc. quest'anno segnerà l'esplo‐ sione di tre tecnologie: il 'computing everywhere', che rappresenta in sintesi una sorta di onnipresenza di smartphone e altri dispositivi che saranno sempre con noi e ovunque; 'l'Internet of Things' (IoT) ‐ la tecnologia che prevede che tutti gli oggetti tecnolo‐ gici siano costantemente in rete fornendo e ricavan‐ do dati da questa; e la stampa 3D, tecnologia inno‐ vativa diffusasi nel 2014 che, grazie alla riduzione dei prezzi, dovrebbe crescere del 98% ed esplodere tan‐ to nei settori industriale e biomedico, quanto tra i consumatori. Anche Verizon ha prodotto la sua 'classifica' dei trend di quest'anno, indicando innan‐ zitutto un significativo cambiamento da parte delle aziende negli investimenti strategici, che si concen‐ treranno di più sulle reti e sull'IT per soddisfare la crescente domanda di dati, soluzioni cloud, video e mobile. L'IoT è sempre presente, ma viene affianca‐ to dal 'Big Data', una tecnologia che prevede la me‐ morizzazione di elevate quantità di dati, coadiuvata da una facile e rapida capacità di accesso e di analisi, fondamentali per implementare l'efficienza operati‐ va ed incrementare gli introiti delle imprese. A segui‐ re compare il Cloud Computing, l'insieme di tecnolo‐ gie che permettono di memorizzare/archiviare e/o elaborare dati grazie all'utilizzo di risorse distribuite e virtualizzate in rete in un'architettura tipica client‐ server. Il maggior utilizzo del cloud risponderà ad
I FLOP 2014 I Google Glass, gli occhiali per la realtà aumentata, soprat-
tutto a causa del costo di 1.500 dollari, ad oggi sono utilizzati prevalentemente in ambiti scientifici e di medicina e chirurgia. Gli smartwatch non hanno riportato il successo sperato dalle aziende produttrici: vendite basse. Il BlackBerry Passport - Nel tentativo di differenziarsi dagli altri produttori BlackBerry ha scelto la strada del design estremo: il Passport è una sorta di phablet (a metà tra smartphone e tablet) con lo schermo quadrato e una tastiera completa. Praticamente impossibile da usare con una sola mano, pesante e scomodo da portare in tasca non ha avuto successo, anche per via di alcuni difetti riscontrati dagli utenti. Il nuovo BlackBerry Classic, dal design tradizionale, sembra soddisfare meglio le aspettative dei fan.
esigenze di business sempre più specifiche. A chiu‐ dere la classifica ci sono gli strumenti per la lotta al crimine informatico: la sicurezza avrà un ruolo sem‐ pre più centrale e diventerà quindi essenziale adot‐ tare una strategia integrata e multi‐layer per far dia‐ logare in modo affidabile dispositivi, reti, persone e sistemi. Ma quel che sarà ancora più importante è l’adozione di una strategia proattiva di gestione dei rischi, mirata a rilevare gli attacchi in tempo reale grazie a big data analytics. A queste tecnologie, se‐ condo gli esperti, si affiancheranno due tendenze: il 2015 segnerà la completa affermazione dell'E‐ Commerce, condotto soprattutto mediante uso di dispositivi mobili e sarà l'anno dei nuovi gadget, tra i quali i più interessanti sono l'Oculus Rift, il visore per la realtà virtuale di Facebook che fornirà un'e‐ sperienza 3D e immersiva e il 'Progetto Morpheus' di Sony, un simulatore virtuale dedicato ai videogio‐ chi per la PlayStation 4. In questo ambito si inseri‐ scono anche il Samsung Gear VR e Cardboard, il viso‐ re low cost di Google fatto di cartone che funziona con app ad hoc per smartphone e di cui sono già stati venduti 500mila esemplari. Il 2015 porterà anco‐ ra altre novità, prime su tutte quelle riguardanti le reti di smart cities (studio 'Worldwide Smart Cities 2015 Predictions' di IDC), grazie alle quali le città in‐ telligenti collegate tra loro potranno confrontare i progressi dei loro programmi con altre realtà in tut‐ to il mondo. Infine in questo periodo cresce‐ ranno gli investimenti in tecnologie dedicate all’innovazione sociale ed alle smart community che raggiungeranno i 6,3 miliardi di dollari solo negli Stati Uniti nel 2015. In Italia il 2015 rappresenta l'anno dell'effettiva entra‐ ta in vigore del programma di Crescita Digita‐ le. Gli interventi del governo prevedono l'im‐ plementazione della fatturazione elettronica, la digitalizzazione della giustizia, il piano ban‐ da ultra larga che mira a diffondere in tutto il Paese le velocità da 30 a 100 Megabit. Tra le altre iniziative ci sono anche l'Anagrafe Unica e l'identità digitale nonché la digitalizzazione delle scuole e della sanità. A fronte di questi obiettivi, il programma punta anche, vista la carente alfabetizzazione digitale, ad incre‐ mentare le competenze informatiche degli italiani, affinché possano poi utilizzare i nuovi strumenti e le tecnologie emergenti.
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I Trend High Tech tra ieri e domani Mirko Turchetti
L'ANNO PASSATO Il 2014 è stato un anno ricco di novità, non tutte di successo, per la tecnologia Nel 2014, in merito all'uso di internet, come rimarca un'indagine Istat, 22 milioni di italiani non hanno mai fre‐ quentato il web e questo rappresenta sicuramente un dato negativo per un Paese che mira alla digitalizzazione ed alla dematerializzazione. Ciò che più preoccupa è che non sono soltan‐ to gli anziani a non utilizzare internet. Secondo l'Istat infatti “Le quote mag‐ giori di non utenti si concentrano nel‐ le fasce di età più anziane e di uscita dal mondo del lavoro: la percentua‐ le di non utenti tra i 65 ‐ 74 anni è del 74,8% e sale al 93,4% tra gli over settantacinquenni, ma si registrano alte quote di non utenti tra i giova‐ nissimi (1 milione 518 mila tra i 6‐10 anni), che, seppure definiti nativi digi‐ tali, per più del 50% non utilizzano la rete”. In sintesi ad oggi un italiano su tre fra i 16 e i 74 anni non usa internet, non si connettono mai 6 adolescenti su 100 e l'8% dei laureati ed il rapporto virtuale con le PA è cosa per pochi. Questi risultati ci collocano come fa‐ nalino di coda tra i Paesi Europei e solo 36esimi nel mondo. Tuttavia ci sono anche lievi segnali incoraggianti: rispetto al 2013 infatti sono aumenta‐ te, seppur lentamente, sia la quota di famiglie connesse al web, sia quella delle famiglie che usufruiscono della banda larga e cresce anche l’e‐ commerce che nel 2014 è stato usato dal 34,1% degli italiani dai 14 anni in su.
I TOP 2014 Secondo Stella Saladino, Digital PR, Copywriter & Social Media Specialist, tra i 'top' dell'anno c'è sicuramente l'ascolto di musica in streaming attraverso portali dedicati che consentono di acquistare i brani e di ascoltarli direttamente via web o attraverso apposite app, senza doverli scaricare dopo l'acquisto. Questo nuovo sistema ha superato iTunes, in termini di ricavi e, oltre a ciò, sta letteralmente trainando il mercato della musica con un incremento del 20% nelle vendite. Spopola anche il nuovo iPhone6 che, almeno in base ai dati forniti dalla Gartner Inc., in termine di vendita di smartphone ha incrementato i guadagni della Apple del 26%. Tra i top del 2014 spuntano anche i software e le app che aiutano l'utente in merito a privacy e sicurezza. Dalla protezione da virus (sempre più diffusi) alla tutela dell'anonimato durante l'utilizzo dei social, fino ad arrivare al primo cellulare anti-intercettazione, il Blackphone che, a poche ore dalla sua uscita, ha riscontrato uno straordinario successo. Ultima delle star è l'app Instagram, dedicata al programma di fotoritocco e condivisione foto, che ha raggiunto i 300 milioni di utenti attivi.
Smartwatch Samsung Gear S-750
RELOADER Magazine - Gennaio 2015
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L'ANNO CHE VERRÀ Cosa ci aspetta nel 2015? Quali tecnologie potranno rivoluzionare le nostre vite? Secondo la Gartner Inc. quest'anno segnerà l'esplo‐ sione di tre tecnologie: il 'computing everywhere', che rappresenta in sintesi una sorta di onnipresenza di smartphone e altri dispositivi che saranno sempre con noi e ovunque; 'l'Internet of Things' (IoT) ‐ la tecnologia che prevede che tutti gli oggetti tecnolo‐ gici siano costantemente in rete fornendo e ricavan‐ do dati da questa; e la stampa 3D, tecnologia inno‐ vativa diffusasi nel 2014 che, grazie alla riduzione dei prezzi, dovrebbe crescere del 98% ed esplodere tan‐ to nei settori industriale e biomedico, quanto tra i consumatori. Anche Verizon ha prodotto la sua 'classifica' dei trend di quest'anno, indicando innan‐ zitutto un significativo cambiamento da parte delle aziende negli investimenti strategici, che si concen‐ treranno di più sulle reti e sull'IT per soddisfare la crescente domanda di dati, soluzioni cloud, video e mobile. L'IoT è sempre presente, ma viene affianca‐ to dal 'Big Data', una tecnologia che prevede la me‐ morizzazione di elevate quantità di dati, coadiuvata da una facile e rapida capacità di accesso e di analisi, fondamentali per implementare l'efficienza operati‐ va ed incrementare gli introiti delle imprese. A segui‐ re compare il Cloud Computing, l'insieme di tecnolo‐ gie che permettono di memorizzare/archiviare e/o elaborare dati grazie all'utilizzo di risorse distribuite e virtualizzate in rete in un'architettura tipica client‐ server. Il maggior utilizzo del cloud risponderà ad
I FLOP 2014 I Google Glass, gli occhiali per la realtà aumentata, soprat-
tutto a causa del costo di 1.500 dollari, ad oggi sono utilizzati prevalentemente in ambiti scientifici e di medicina e chirurgia. Gli smartwatch non hanno riportato il successo sperato dalle aziende produttrici: vendite basse. Il BlackBerry Passport - Nel tentativo di differenziarsi dagli altri produttori BlackBerry ha scelto la strada del design estremo: il Passport è una sorta di phablet (a metà tra smartphone e tablet) con lo schermo quadrato e una tastiera completa. Praticamente impossibile da usare con una sola mano, pesante e scomodo da portare in tasca non ha avuto successo, anche per via di alcuni difetti riscontrati dagli utenti. Il nuovo BlackBerry Classic, dal design tradizionale, sembra soddisfare meglio le aspettative dei fan.
esigenze di business sempre più specifiche. A chiu‐ dere la classifica ci sono gli strumenti per la lotta al crimine informatico: la sicurezza avrà un ruolo sem‐ pre più centrale e diventerà quindi essenziale adot‐ tare una strategia integrata e multi‐layer per far dia‐ logare in modo affidabile dispositivi, reti, persone e sistemi. Ma quel che sarà ancora più importante è l’adozione di una strategia proattiva di gestione dei rischi, mirata a rilevare gli attacchi in tempo reale grazie a big data analytics. A queste tecnologie, se‐ condo gli esperti, si affiancheranno due tendenze: il 2015 segnerà la completa affermazione dell'E‐ Commerce, condotto soprattutto mediante uso di dispositivi mobili e sarà l'anno dei nuovi gadget, tra i quali i più interessanti sono l'Oculus Rift, il visore per la realtà virtuale di Facebook che fornirà un'e‐ sperienza 3D e immersiva e il 'Progetto Morpheus' di Sony, un simulatore virtuale dedicato ai videogio‐ chi per la PlayStation 4. In questo ambito si inseri‐ scono anche il Samsung Gear VR e Cardboard, il viso‐ re low cost di Google fatto di cartone che funziona con app ad hoc per smartphone e di cui sono già stati venduti 500mila esemplari. Il 2015 porterà anco‐ ra altre novità, prime su tutte quelle riguardanti le reti di smart cities (studio 'Worldwide Smart Cities 2015 Predictions' di IDC), grazie alle quali le città in‐ telligenti collegate tra loro potranno confrontare i progressi dei loro programmi con altre realtà in tut‐ to il mondo. Infine in questo periodo cresce‐ ranno gli investimenti in tecnologie dedicate all’innovazione sociale ed alle smart community che raggiungeranno i 6,3 miliardi di dollari solo negli Stati Uniti nel 2015. In Italia il 2015 rappresenta l'anno dell'effettiva entra‐ ta in vigore del programma di Crescita Digita‐ le. Gli interventi del governo prevedono l'im‐ plementazione della fatturazione elettronica, la digitalizzazione della giustizia, il piano ban‐ da ultra larga che mira a diffondere in tutto il Paese le velocità da 30 a 100 Megabit. Tra le altre iniziative ci sono anche l'Anagrafe Unica e l'identità digitale nonché la digitalizzazione delle scuole e della sanità. A fronte di questi obiettivi, il programma punta anche, vista la carente alfabetizzazione digitale, ad incre‐ mentare le competenze informatiche degli italiani, affinché possano poi utilizzare i nuovi strumenti e le tecnologie emergenti.
RELOADER Magazine - Gennaio 2015
Anche tra i fornelli risparmiare energia si può: scegliere prodotti più efficienti dal punto di vista energetico tra quelli che utilizziamo per preparare, conservare pietanze o per lavare piatti e stoviglie consente di dimezzare i no‐ stri consumi (e la bolletta) riducendo le emis‐ sioni “casalinghe” di gas serra derivanti dal
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elettrodomestici dal punto di vista ambientale presenti sul mercato italiano, non solo quelli che si hanno in cucina ma anche lavatrici, tv, computer, stampanti, lampade e anche auto‐ mobili elettriche. In questi giorni si è aggiunta la categoria forni elettrici ad incasso, comple‐ tando così l’elenco dei grandi elettrodomesti‐
Risparmiare energia in cucina con la guida Top Ten di WWF
consumo di prodotti energivori. Una guida alla scelta del prodotto più efficiente e pratici consigli su come utilizzarli, evitando sprechi di energia, è quella proposta dal WWF, Top Ten: la guida on‐line offre la lista dei 10 migliori ap‐ parecchi elettrici rispetto al consumo di ener‐ gia, le novità del mercato insieme ad utili eco‐ consigli. Con un semplice click si possono indi‐ viduare, su 17 diverse categorie, i 10 migliori
ci da cucina. Il sito (www.eurotopten.it/) è realizzato grazie al programma ‘Intelligent Energy for Europe’ della Commissione Euro‐ pea. La missione del progetto Top Ten è quel‐ la di mitigare i cambiamenti climatici attraver‐ so una trasformazione del mercato verso l’efficienza energetica e al tempo stesso in‐ crementare il processo di trasparenza del mercato stesso. Il settore elettrico contribui‐
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RELOADER Magazine - Gennaio 2015
sce, infatti, per il 37% delle emissioni di Co2 in atmosfera, ma esiste un’energia ‘nascosta’ nei prodotti elettrici, quella che potenzial‐ mente non viene più consumata perché la tecnologia con cui sono stati costruiti per‐ mette di ridurre l’assorbimento di elettricità. Questa ‘fonte’ si chiama Efficienza energeti‐ ca ed è considerata, anche dall’Agenzia In‐ ternazionale dell’Energia uno degli strumenti più efficaci per affrontare la sfida del riscal‐ damento globale. Se ben sfruttata, l’efficienza energetica potrebbe dimezzare i consumi di elettrodomestici, apparecchi e‐ lettronici e illuminazione.
I numeri del risparmio I consumi elettrici si possono ridurre notevolmente fin dal momento dell’acquisto: un frigorifero di classe A+++, ad esempio, consuma il 50% di elettricità in meno di un apparecchio A+: paragonando i due prodotti in 15 anni avremo uno ‘sconto’ in bolletta di almeno 350 euro. Stessa percentuale di riduzione dei consumi anche per i congelatori: in questo caso in 15 anni la bolletta si scala di quasi 500 euro. Per la lavastoviglie (quelle A+++ consu‐ mano il 20% in meno di quelle di clas‐ se A+) nello stesso periodo tra una A+++ e una A+ si risparmiano 200 eu‐ ro. Le lavastoviglie più efficienti oltre‐ tutto consumano anche la metà dell’acqua rispetto a quelle più vecchie poiché quelle Top Ten sono tutte in grado di essere allacciate direttamente alla condotta dell’acqua calda in modo da risparmiare ulteriormente energia.
Eco - consigli in cucina Nel sito Top ten ci sono per ogni catego‐ ria anche i consigli sulle dimensioni dell’elettrodomestico più adatto alla no‐ stra gestione familiare e su come utiliz‐ zarlo Ad esempio, per il frigo si consiglia di posizionarlo sempre lontano da fonti di calore (forni, termosifoni), di seguire le indicazioni per il posizionamento rispetto alle pareti. La temperatura ideale è di +5gradi. Mai mettere pietanze calde e soprattutto tenerlo in ordine il più possi‐ bile per poter trovare subito il prodotto desiderato senza lasciare l’apparecchio aperto a lungo. La posizione fresca e are‐ ata è adatta anche per i congelatori: ga‐ rage o cantina sono i luoghi ideali e nel corso degli anni questo ci permette di risparmiare diverse centinaia di euro. Per ogni grado in più esterno, infatti, il consu‐ mo elettrico dell’apparecchio aumenta del 3%. Se utilizziamo un forno elettrico non è indispensabile il preriscaldamento per cucinare: sebbene consigliata in alcu‐ ne ricette, questa manovra non è indi‐ spensabile. Se possibile, cucinare più pie‐ tanze al tempo stesso, regolare il timer con spegnimento qualche minuto prima del tempo indicato, aprire solo quando necessario e utilizzare cotture con venti‐ lazione, un accorgimento che consente di cuocere a temperature di 10‐20 gradi più basse. E una volta consumati i pasti si passa alla lavastoviglie che Top Ten con‐ siglia di mettere in funzione rigorosa‐ mente a pieno carico. Se lo sporco non è ‘impossibile’ scegliere il programma a basso consumo o eco.
RELOADER Magazine - Gennaio 2015
Anche tra i fornelli risparmiare energia si può: scegliere prodotti più efficienti dal punto di vista energetico tra quelli che utilizziamo per preparare, conservare pietanze o per lavare piatti e stoviglie consente di dimezzare i no‐ stri consumi (e la bolletta) riducendo le emis‐ sioni “casalinghe” di gas serra derivanti dal
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elettrodomestici dal punto di vista ambientale presenti sul mercato italiano, non solo quelli che si hanno in cucina ma anche lavatrici, tv, computer, stampanti, lampade e anche auto‐ mobili elettriche. In questi giorni si è aggiunta la categoria forni elettrici ad incasso, comple‐ tando così l’elenco dei grandi elettrodomesti‐
Risparmiare energia in cucina con la guida Top Ten di WWF
consumo di prodotti energivori. Una guida alla scelta del prodotto più efficiente e pratici consigli su come utilizzarli, evitando sprechi di energia, è quella proposta dal WWF, Top Ten: la guida on‐line offre la lista dei 10 migliori ap‐ parecchi elettrici rispetto al consumo di ener‐ gia, le novità del mercato insieme ad utili eco‐ consigli. Con un semplice click si possono indi‐ viduare, su 17 diverse categorie, i 10 migliori
ci da cucina. Il sito (www.eurotopten.it/) è realizzato grazie al programma ‘Intelligent Energy for Europe’ della Commissione Euro‐ pea. La missione del progetto Top Ten è quel‐ la di mitigare i cambiamenti climatici attraver‐ so una trasformazione del mercato verso l’efficienza energetica e al tempo stesso in‐ crementare il processo di trasparenza del mercato stesso. Il settore elettrico contribui‐
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sce, infatti, per il 37% delle emissioni di Co2 in atmosfera, ma esiste un’energia ‘nascosta’ nei prodotti elettrici, quella che potenzial‐ mente non viene più consumata perché la tecnologia con cui sono stati costruiti per‐ mette di ridurre l’assorbimento di elettricità. Questa ‘fonte’ si chiama Efficienza energeti‐ ca ed è considerata, anche dall’Agenzia In‐ ternazionale dell’Energia uno degli strumenti più efficaci per affrontare la sfida del riscal‐ damento globale. Se ben sfruttata, l’efficienza energetica potrebbe dimezzare i consumi di elettrodomestici, apparecchi e‐ lettronici e illuminazione.
I numeri del risparmio I consumi elettrici si possono ridurre notevolmente fin dal momento dell’acquisto: un frigorifero di classe A+++, ad esempio, consuma il 50% di elettricità in meno di un apparecchio A+: paragonando i due prodotti in 15 anni avremo uno ‘sconto’ in bolletta di almeno 350 euro. Stessa percentuale di riduzione dei consumi anche per i congelatori: in questo caso in 15 anni la bolletta si scala di quasi 500 euro. Per la lavastoviglie (quelle A+++ consu‐ mano il 20% in meno di quelle di clas‐ se A+) nello stesso periodo tra una A+++ e una A+ si risparmiano 200 eu‐ ro. Le lavastoviglie più efficienti oltre‐ tutto consumano anche la metà dell’acqua rispetto a quelle più vecchie poiché quelle Top Ten sono tutte in grado di essere allacciate direttamente alla condotta dell’acqua calda in modo da risparmiare ulteriormente energia.
Eco - consigli in cucina Nel sito Top ten ci sono per ogni catego‐ ria anche i consigli sulle dimensioni dell’elettrodomestico più adatto alla no‐ stra gestione familiare e su come utiliz‐ zarlo Ad esempio, per il frigo si consiglia di posizionarlo sempre lontano da fonti di calore (forni, termosifoni), di seguire le indicazioni per il posizionamento rispetto alle pareti. La temperatura ideale è di +5gradi. Mai mettere pietanze calde e soprattutto tenerlo in ordine il più possi‐ bile per poter trovare subito il prodotto desiderato senza lasciare l’apparecchio aperto a lungo. La posizione fresca e are‐ ata è adatta anche per i congelatori: ga‐ rage o cantina sono i luoghi ideali e nel corso degli anni questo ci permette di risparmiare diverse centinaia di euro. Per ogni grado in più esterno, infatti, il consu‐ mo elettrico dell’apparecchio aumenta del 3%. Se utilizziamo un forno elettrico non è indispensabile il preriscaldamento per cucinare: sebbene consigliata in alcu‐ ne ricette, questa manovra non è indi‐ spensabile. Se possibile, cucinare più pie‐ tanze al tempo stesso, regolare il timer con spegnimento qualche minuto prima del tempo indicato, aprire solo quando necessario e utilizzare cotture con venti‐ lazione, un accorgimento che consente di cuocere a temperature di 10‐20 gradi più basse. E una volta consumati i pasti si passa alla lavastoviglie che Top Ten con‐ siglia di mettere in funzione rigorosa‐ mente a pieno carico. Se lo sporco non è ‘impossibile’ scegliere il programma a basso consumo o eco.
RELOADER Magazine - Gli Speciali, Gennaio 2015
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19
La creatività, il merito, la sfida e la crisi nel racconto di Einstein
RELOADER Magazine Inserto n.1/2015
Annamaria Testa - www.nuovoeutile.it Università Luigi Bocconi, Milano Progetti Nuovi
Sarà per via della lin-
derato il più grande fisi-
guaccia, di quella fac-
co di sempre (Newton
cia
arriva secondo).
che
sembra
un
Sarà
cartone animato e di
perché è stato un bam-
un’aneddotica ricchis-
bino tardo a parlare, un
sima
distrazione,
mediocre studente e,
l’antipatia per i calzi-
appena pochi anni do-
ni). Sarà perché è consi-
po, un genio straordina-
(la
RELOADER Magazine - Gli Speciali, Gennaio 2015
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La creatività, il merito, la sfida e la crisi nel racconto di Einstein
RELOADER Magazine Inserto n.1/2015
Annamaria Testa - www.nuovoeutile.it Università Luigi Bocconi, Milano Progetti Nuovi
Sarà per via della lin-
derato il più grande fisi-
guaccia, di quella fac-
co di sempre (Newton
cia
arriva secondo).
che
sembra
un
Sarà
cartone animato e di
perché è stato un bam-
un’aneddotica ricchis-
bino tardo a parlare, un
sima
distrazione,
mediocre studente e,
l’antipatia per i calzi-
appena pochi anni do-
ni). Sarà perché è consi-
po, un genio straordina-
(la
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RELOADER Magazine - Gli Speciali, Gennaio 2015
22
riamente precoce [ pubbli-
mentare il mito pop c’è an-
le cose cambieranno se
ca la Teoria della relatività
che un’infinità di citazioni
continuiamo a fare le stesse
ristretta appena ventiseien-
e aforismi brillanti, para-
cose. Una crisi può essere
ne, nel 1905, in quello che
dossali e ricchi di humour.
una vera benedizione per
lui definisce il suo annus
Oggi, però, pubblico qui
qualsiasi persona, per qual-
mirabilis ]. Sarà per il paci-
non l’ennesima citazione,
siasi nazione, perché tutte
fismo, l’antimilitarismo e il
ma un breve brano tratto
le crisi portano progresso.
socialismo.
Sarà
perché
da Il mondo come io lo ve-
La creatività nasce dal-
perfino
suo
cervello
do (1934). Einstein parla di
l’angoscia proprio come il
paf-
crisi, di creatività e di cam-
giorno nasce dalla notte
futo” sono accadute cose
biamento: tutte cose con le
buia. È nella crisi che na-
assai strane. O sarà per la
quali abbiamo qualche di-
scono l’inventiva, le sco-
sua fede nella scienza uni-
mestichezza. E ne parla in
perte e le grandi strategie.
ta a un profondo senso
modo ispirato e ispiratore.
Chi supera una crisi supera
del mistero. Sta di fatto
Vi riporto anche il testo in in-
se stesso, restando insupe-
che, nel 1999, Time lo no-
glese, se volete confrontar-
rato. Chi incolpa una crisi
mina personaggio del se-
lo con la traduzione italiana
dei propri fallimenti di-
colo
sia
che ne ho fatto: la versione
sprezza il suo talento ed
l’assoluta rilevanza scienti-
che ho trovato in rete è fu-
è più interessato ai pro-
fica, sia la notorietà pres-
nestata da una virgola as-
blemi che alle soluzioni.
so il grande pubblico: tra
sassina e – mi sembra – da
E ’ l’incompetenza la vera
gli scienziati, Albert Einstein
qualche
stranezza.
crisi. Il più grande svan-
è sicuramente il più pop.
Correzioni e miglioramenti
taggio delle persone e
Una curiosa pagina di Wiki-
sono, come sempre, più
delle nazioni è la pigrizia
pedia raccoglie diverse e-
che benvenuti.
con la quale tentano di
videnze in questo senso e
Buona lettura.
trovare le soluzioni dei loro
merita un’occhiata. Ad ali-
“Non possiamo far finta che
problemi. Senza una crisi
al
“straordinariamente
certificandone
altra
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riamente precoce [ pubbli-
mentare il mito pop c’è an-
le cose cambieranno se
ca la Teoria della relatività
che un’infinità di citazioni
continuiamo a fare le stesse
ristretta appena ventiseien-
e aforismi brillanti, para-
cose. Una crisi può essere
ne, nel 1905, in quello che
dossali e ricchi di humour.
una vera benedizione per
lui definisce il suo annus
Oggi, però, pubblico qui
qualsiasi persona, per qual-
mirabilis ]. Sarà per il paci-
non l’ennesima citazione,
siasi nazione, perché tutte
fismo, l’antimilitarismo e il
ma un breve brano tratto
le crisi portano progresso.
socialismo.
Sarà
perché
da Il mondo come io lo ve-
La creatività nasce dal-
perfino
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cervello
do (1934). Einstein parla di
l’angoscia proprio come il
paf-
crisi, di creatività e di cam-
giorno nasce dalla notte
futo” sono accadute cose
biamento: tutte cose con le
buia. È nella crisi che na-
assai strane. O sarà per la
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scono l’inventiva, le sco-
sua fede nella scienza uni-
mestichezza. E ne parla in
perte e le grandi strategie.
ta a un profondo senso
modo ispirato e ispiratore.
Chi supera una crisi supera
del mistero. Sta di fatto
Vi riporto anche il testo in in-
se stesso, restando insupe-
che, nel 1999, Time lo no-
glese, se volete confrontar-
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mina personaggio del se-
lo con la traduzione italiana
dei propri fallimenti di-
colo
sia
che ne ho fatto: la versione
sprezza il suo talento ed
l’assoluta rilevanza scienti-
che ho trovato in rete è fu-
è più interessato ai pro-
fica, sia la notorietà pres-
nestata da una virgola as-
blemi che alle soluzioni.
so il grande pubblico: tra
sassina e – mi sembra – da
E ’ l’incompetenza la vera
gli scienziati, Albert Einstein
qualche
stranezza.
crisi. Il più grande svan-
è sicuramente il più pop.
Correzioni e miglioramenti
taggio delle persone e
Una curiosa pagina di Wiki-
sono, come sempre, più
delle nazioni è la pigrizia
pedia raccoglie diverse e-
che benvenuti.
con la quale tentano di
videnze in questo senso e
Buona lettura.
trovare le soluzioni dei loro
merita un’occhiata. Ad ali-
“Non possiamo far finta che
problemi. Senza una crisi
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non c’è sfida. Senza sfide,
il conformismo. Lavoriamo
any nation. For all crises
find the solutions to their
la vita diventa una routine,
duro, invece. Facciamola
bring progress. Creativity is
problems. There’s no chal-
una lenta agonia. Non c’è
finita una volta per sempre
born from anguish, just like
lenge without a crisis. With-
merito senza crisi. È nella
con l’aspetto davvero tra-
the day is born from the
out
crisi che possiamo real-
gico della crisi: il non voler
dark night. It’s in crisis that
comes a routine, a slow ag-
inventiveness is born, as well
ony. There’s no merit with-
as discoveries made and
out crisis. It’s in the crisis
big strategies. He who over-
where we can show the
comes crisis, overcomes him-
very best in us. Without a
self, without getting over-
crisis, any wind becomes a
come. He who blames his
tender
failure to a crisis neglects his
about a crisis is to promote
own talent and is more in-
it. Not to speak about it is to
terested in problems than in
exalt conformism. Let us
solutions. Incompetence is
work hard instead. Let us
the true crisis. The greatest
stop once and for all the
inconvenience of people
menacing crisis that repre-
and nations is the laziness
sents the tragedy of not be-
with which they attempt to
ing willing to overcome it.”
“Imagination is more im‐ portant than knowledge. For knowledge is limited, whereas imagination em‐ braces the entire world, stimulating progress, giv‐ ing birth to evolution.” Albert. Einstein
mente mostrare il meglio di
lottare per superarla.”
noi. Senza una crisi, qualsi-
“Let’s not pretend that
asi pressione diventa un
things will change if we
tocco leggero. Parlare di
keep
una crisi significa propiziar-
things. A crisis can be a real
la. Non parlarne è esaltare
blessing to any person, to
doing
the
same
challenges,
touch.
life
To
be-
speak
nuovoeutile.it è un sito no profit per la divulgazione di teorie e pratiche della creatività. È curato da Annamaria Testa e si rivolge a professionisti, docenti, studenti, ricercatori e a chiunque sia curioso delle dinamiche e dei risultati del pensiero creativo. Ospita uno sterminato archivio di oltre 500 articoli e pubblica due nuovi articoli ogni settimana.
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non c’è sfida. Senza sfide,
il conformismo. Lavoriamo
any nation. For all crises
find the solutions to their
la vita diventa una routine,
duro, invece. Facciamola
bring progress. Creativity is
problems. There’s no chal-
una lenta agonia. Non c’è
finita una volta per sempre
born from anguish, just like
lenge without a crisis. With-
merito senza crisi. È nella
con l’aspetto davvero tra-
the day is born from the
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gico della crisi: il non voler
dark night. It’s in crisis that
comes a routine, a slow ag-
inventiveness is born, as well
ony. There’s no merit with-
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out crisis. It’s in the crisis
big strategies. He who over-
where we can show the
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very best in us. Without a
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come. He who blames his
tender
failure to a crisis neglects his
about a crisis is to promote
own talent and is more in-
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terested in problems than in
exalt conformism. Let us
solutions. Incompetence is
work hard instead. Let us
the true crisis. The greatest
stop once and for all the
inconvenience of people
menacing crisis that repre-
and nations is the laziness
sents the tragedy of not be-
with which they attempt to
ing willing to overcome it.”
“Imagination is more im‐ portant than knowledge. For knowledge is limited, whereas imagination em‐ braces the entire world, stimulating progress, giv‐ ing birth to evolution.” Albert. Einstein
mente mostrare il meglio di
lottare per superarla.”
noi. Senza una crisi, qualsi-
“Let’s not pretend that
asi pressione diventa un
things will change if we
tocco leggero. Parlare di
keep
una crisi significa propiziar-
things. A crisis can be a real
la. Non parlarne è esaltare
blessing to any person, to
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same
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touch.
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