Sommario
In Primo Piano
n. 85 - Febbraio 2015
RAEE I consumatori italiani e l’ambiente. Sempre più interessati, ma sanno poco in tema di RAEE e Raccolta differenziata
3
Il Global E-Waste Management Market raggiungerebbe i 49,4 miliardi di dollari entro il 2020 - Il Rapporto
6
Energie rinnovabili Prorogati i bonus per l’efficienza energetica. Estese a tutto il 2015 le detrazioni fiscali del 50% e del 65%
7
ENEA lancia SEAS, il software gratis per la diagnosi energetica degli edifici
8
Smart Meter: i contatori del futuro
8
Storie di riciclo Ciclofficine, la bicicletta come condivisione sociale Rotterdam ricicla i rifiuti plastici e li trasforma in parchi galleggianti
9 10
Ambiente e Società Spreco alimentare: un paradosso globale
11
CLIMA
13 15 16
Mal’aria 2015 di Legambiente: le città italiane più inquinate Papa Francesco preme per un accordo sul clima Ogni tonnellata di CO2 ha un costo sociale di 220 dollari
Turismo sostenibile come strumento di lotta alla povertà
17
Come investire senza brutte sorprese? Premiare il rispetto di diritti umani e ambiente
18
Gli Speciali Il Sistema di gestione dei RAEE in Lombardia Irene Sterpi – Centro Studi MatER c/o Consorzio LEAP Lucia Rigamonti – Politecnico di Milano (DICA) e Centro Studi MatER
19
Uomini e Trasporti promuove una class action contro il MinAmbiente per il risarcimento alle aziende dei contributi SISTRI versati A distanza di quasi otto anni da quando il Sistema nazionale di tracciabilità dei rifiuti fu concepi‐ to, come uno strumento doppia‐ mente utile per contrastare le atti‐ vità e gli interessi illegali e rendere più semplice, efficiente e produtti‐ vo il lavoro delle imprese sane, la testata specializzata Uomini e Tra‐ sporti ha deciso di fare qualcosa di più: lanciare un’azione collettiva per far recuperare alle imprese di autotrasporto i contributi Sistri pagati per gli anni 2010 e 2011 (in totale rispettivamente 73 e 24 mi‐ lioni di euro) ed eventualmente per chiedere il risarcimento delle spese sostenute per adeguarsi a quanto prescriveva il sistema di tracciabilità. L'azione poggia sul fatto che il SISTRI è un patto, un rapporto di scambio tra due sog‐ getti: da una parte c’è lo Stato, che per opera del Ministero dell’Ambiente si è impegnato a creare a un sistema in grado di tracciare i rifiuti; dall’altra parte ci sono quelle aziende obbligate dal‐ la legge ad aderire al sistema che
RELOADER Magazine Viale Carlo Felice 89 00185 Roma
non è mai realmente partito, pa‐ gando una tassa, definita con qualche retorica «contributo». I legali incaricati dichiarano che “quantificare l'impatto di que‐ sta azione giudiziaria collettiva (tecnicamente non sarà una class action) non è semplice, perché dipende da quante so‐ cietà di autotrasporto la pro‐ muoveranno, ma si può dire con certezza che la causa potreb‐ be potenzialmente essere intenta‐ ta da oltre 20mila aziende di auto‐ trasporto che hanno pagato intor‐ no ai 1500 euro a camion, tra con‐ tributi e altre spese extra ricondu‐ cibili all'adozione del sistema”. Il Governo starebbe valutando il rim‐ borso dei contributi al sistema di tracciamento dei rifiuti versati dal‐ le imprese dal 2010 al 2012, quan‐ do il Sistri non ha mai operato. In‐ tanto Il Movimento 5 Stelle ha chiesto che nel Decreto Millepro‐ roghe venga inserito un emenda‐ mento che alle aziende non iscrit‐ te non venga fatta pagare la san‐ zione almeno fino al 31/12/015.
n. 85 - febbraio 2015
Tel: +39 06 77.25.07.02 www.reloaderitalia.it
Fax: +39 06 62.27.05.44 info@reloaderitalia.it
Sommario
In Primo Piano
n. 85 - Febbraio 2015
RAEE I consumatori italiani e l’ambiente. Sempre più interessati, ma sanno poco in tema di RAEE e Raccolta differenziata
3
Il Global E-Waste Management Market raggiungerebbe i 49,4 miliardi di dollari entro il 2020 - Il Rapporto
6
Energie rinnovabili Prorogati i bonus per l’efficienza energetica. Estese a tutto il 2015 le detrazioni fiscali del 50% e del 65%
7
ENEA lancia SEAS, il software gratis per la diagnosi energetica degli edifici
8
Smart Meter: i contatori del futuro
8
Storie di riciclo Ciclofficine, la bicicletta come condivisione sociale Rotterdam ricicla i rifiuti plastici e li trasforma in parchi galleggianti
9 10
Ambiente e Società Spreco alimentare: un paradosso globale
11
CLIMA
13 15 16
Mal’aria 2015 di Legambiente: le città italiane più inquinate Papa Francesco preme per un accordo sul clima Ogni tonnellata di CO2 ha un costo sociale di 220 dollari
Turismo sostenibile come strumento di lotta alla povertà
17
Come investire senza brutte sorprese? Premiare il rispetto di diritti umani e ambiente
18
Gli Speciali Il Sistema di gestione dei RAEE in Lombardia Irene Sterpi – Centro Studi MatER c/o Consorzio LEAP Lucia Rigamonti – Politecnico di Milano (DICA) e Centro Studi MatER
19
Uomini e Trasporti promuove una class action contro il MinAmbiente per il risarcimento alle aziende dei contributi SISTRI versati A distanza di quasi otto anni da quando il Sistema nazionale di tracciabilità dei rifiuti fu concepi‐ to, come uno strumento doppia‐ mente utile per contrastare le atti‐ vità e gli interessi illegali e rendere più semplice, efficiente e produtti‐ vo il lavoro delle imprese sane, la testata specializzata Uomini e Tra‐ sporti ha deciso di fare qualcosa di più: lanciare un’azione collettiva per far recuperare alle imprese di autotrasporto i contributi Sistri pagati per gli anni 2010 e 2011 (in totale rispettivamente 73 e 24 mi‐ lioni di euro) ed eventualmente per chiedere il risarcimento delle spese sostenute per adeguarsi a quanto prescriveva il sistema di tracciabilità. L'azione poggia sul fatto che il SISTRI è un patto, un rapporto di scambio tra due sog‐ getti: da una parte c’è lo Stato, che per opera del Ministero dell’Ambiente si è impegnato a creare a un sistema in grado di tracciare i rifiuti; dall’altra parte ci sono quelle aziende obbligate dal‐ la legge ad aderire al sistema che
RELOADER Magazine Viale Carlo Felice 89 00185 Roma
non è mai realmente partito, pa‐ gando una tassa, definita con qualche retorica «contributo». I legali incaricati dichiarano che “quantificare l'impatto di que‐ sta azione giudiziaria collettiva (tecnicamente non sarà una class action) non è semplice, perché dipende da quante so‐ cietà di autotrasporto la pro‐ muoveranno, ma si può dire con certezza che la causa potreb‐ be potenzialmente essere intenta‐ ta da oltre 20mila aziende di auto‐ trasporto che hanno pagato intor‐ no ai 1500 euro a camion, tra con‐ tributi e altre spese extra ricondu‐ cibili all'adozione del sistema”. Il Governo starebbe valutando il rim‐ borso dei contributi al sistema di tracciamento dei rifiuti versati dal‐ le imprese dal 2010 al 2012, quan‐ do il Sistri non ha mai operato. In‐ tanto Il Movimento 5 Stelle ha chiesto che nel Decreto Millepro‐ roghe venga inserito un emenda‐ mento che alle aziende non iscrit‐ te non venga fatta pagare la san‐ zione almeno fino al 31/12/015.
n. 85 - febbraio 2015
Tel: +39 06 77.25.07.02 www.reloaderitalia.it
Fax: +39 06 62.27.05.44 info@reloaderitalia.it
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
3
Che rapporto hanno gli italiani con l’ambiente? Manifestano una spiccata coscienza ecologica e cognizioni adeguate su come differenziare i rifiuti? Sanno davvero dove buttare il vecchio cellulare o come smaltire il frigorifero rotto?
4
RAEE Consumatori Italiani “Sostenibili” e Critici …
Raccolta Differenziata: Problemi e Criticità
La ricerca ha evidenziato, in prima battuta, co‐ me i soggetti che hanno risposto al questionario rappresentano un campione fortemente inte‐ ressato alle questioni ambientali: il 71% dichiara di informarsi attraverso i mass media, il 14% fa parte di un’associazione che si occupa di am‐ biente e circa il 13% partecipa periodicamente a seminari o convegni sul tema. Il 60% degli inter‐ vistati, inoltre, si sente in prima persona “molto responsabile” della salvaguardia dell’ambiente in cui vive, dimostrando una coscienza ecologica particolarmente sviluppata e critica; ma ben il 71% del campione sostiene che le responsabilità maggiori siano da attribuire alle Istituzioni. I consumi energetici sono al 1° posto tra i fattori critici su cui agire per migliorare la qualità dell’ambiente (85%). Seguono, a pari merito, (75% delle risposte) l’inquinamento dell’acqua, la presenza degli elettrodi/antenne, lo spreco di acqua, l’inquinamento del suolo e del sottosuo‐ lo. Solo il 4% del campione ritiene ottima la quali‐ tà dell’ambiente in cui vive; per il 9% è buona, per il 16% sufficiente, scarsa per il 31% e discreta per il 40%.
L’indagine è stata uno strumento utile anche per dare voce ai cittadini riguardo alle maggiori criticità presenti sul proprio territorio, segnalan‐ do inadempienze o punti di inefficacia nella ge‐ stione dei rifiuti da parte degli Enti Locali, non‐ ché mancanze dal punto di vista informativo. Le difficoltà operative incontrate dai consuma‐ tori nel compiere la raccolta differenziata risul‐ tano molteplici al nord, come al sud ed al centro Italia: quasi la totalità del campione intervistato giudica insufficiente (63%) o migliorabile (32%) il livello delle informazioni fornite dai comuni sulle tematiche ambientali. La principale difficoltà nel differenziare i rifiuti risulta quella dovuta all’inadeguatezza del servi‐ zio di raccolta a domicilio (per il 57%), seguita dalla suddivisione dei rifiuti troppo complicata (29%) e dal limite posto dagli orari di apertura delle isole ecologiche (14%). Nel complesso, solo il 2% del campione coinvolto giudica ottimo il sistema di raccolta differenzia‐ ta del proprio Comune; per il 29% è buono, di‐ screto per il 22%, sufficiente per il 18% e scarso per il 29%. Come si potrebbe, allora, invertire la rotta? Il Sistema di gestione dei rifiuti, in particolare quello dei RAEE domestici, è una “catena” for‐ mata da diversi ‘anelli’, il primo dei quali è rap‐ presentato proprio dai consumatori. Au‐ mentare la consapevolezza di ciascuno in materia ambientale, stimolando quotidiana‐ mente l’assunzione personale di comporta‐ menti virtuosi, è sicuramente il primo passo ver‐ so la creazione di una società più “sostenibile”.
Il vecchio telefono? Si butta in negozio ma nessuno lo sa
Gli Italiani adottano sempre comportamenti sostenibili nella vita di tutti i giorni? Cerca di rispondere l’indagine “Conosciamo l’Ambiente”, condotta online nell’ultimo trime‐ stre del 2014 dall’Associazione Adiconsum per la Difesa dei Consumatori e dell’Ambiente, ed Eco‐ dom ‐ Consorzio per il Recupero e Riciclaggio degli Elettrodomestici, su un campione di cir‐ ca 2.500 consumatori italiani particolarmente
sensibili alle tematiche ambientali. Sulla base dei risultati emersi si è redatto un dossier, pre‐ sentato il 4 febbraio a Roma, per fare il punto sull’attuale livello di conoscenze dei consuma‐ tori e discutere con tutti gli attori della filiera su quali possano essere le azioni da mettere in campo per migliorare la chiarezza informa‐ tiva nel settore del riciclo, al fine di colmare le lacune emerse. M P
“Il cosiddetto ritiro ‘uno contro zero’ è già attivo ‐ ha dichiarato all'Adnkro‐ nos Fabrizia Gasperini del consorzio ReMedia ‐ in questi mesi la grande distribuzione si è organizzata ed è pronta a svol‐ gere questo servizio ma ‐ aggiunge ‐ per ora si è raccolto poco perché non c'è stata una campa‐ gna informativa (in preparazione per la primave‐ ra) ed è evidente che se i cittadini non lo san‐ no...”. Oggi il riciclo dei RAEE raggiunge le 250mila tonnellate all'anno ma l'obiettivo, gra‐ zie anche alla nuova norma, è di raggiungere
entro il 2019 le 720mila tonnellate. “Un obietti‐ vo ‐ chiarisce Gasperini ‐ impossibile da raggiun‐ gere solo affidandosi alle isole ecologiche. Sen‐ za il contributo della grande distribuzione non potremmo mai farcela. E se oggi dai big del set‐ tore arriva solo il 7% dei RAEE (mentre in Francia sono al 35%), anche grazie a questo decreto noi pensiamo di poter arrivare nel 2019 al 30%”.
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
3
Che rapporto hanno gli italiani con l’ambiente? Manifestano una spiccata coscienza ecologica e cognizioni adeguate su come differenziare i rifiuti? Sanno davvero dove buttare il vecchio cellulare o come smaltire il frigorifero rotto?
4
RAEE Consumatori Italiani “Sostenibili” e Critici …
Raccolta Differenziata: Problemi e Criticità
La ricerca ha evidenziato, in prima battuta, co‐ me i soggetti che hanno risposto al questionario rappresentano un campione fortemente inte‐ ressato alle questioni ambientali: il 71% dichiara di informarsi attraverso i mass media, il 14% fa parte di un’associazione che si occupa di am‐ biente e circa il 13% partecipa periodicamente a seminari o convegni sul tema. Il 60% degli inter‐ vistati, inoltre, si sente in prima persona “molto responsabile” della salvaguardia dell’ambiente in cui vive, dimostrando una coscienza ecologica particolarmente sviluppata e critica; ma ben il 71% del campione sostiene che le responsabilità maggiori siano da attribuire alle Istituzioni. I consumi energetici sono al 1° posto tra i fattori critici su cui agire per migliorare la qualità dell’ambiente (85%). Seguono, a pari merito, (75% delle risposte) l’inquinamento dell’acqua, la presenza degli elettrodi/antenne, lo spreco di acqua, l’inquinamento del suolo e del sottosuo‐ lo. Solo il 4% del campione ritiene ottima la quali‐ tà dell’ambiente in cui vive; per il 9% è buona, per il 16% sufficiente, scarsa per il 31% e discreta per il 40%.
L’indagine è stata uno strumento utile anche per dare voce ai cittadini riguardo alle maggiori criticità presenti sul proprio territorio, segnalan‐ do inadempienze o punti di inefficacia nella ge‐ stione dei rifiuti da parte degli Enti Locali, non‐ ché mancanze dal punto di vista informativo. Le difficoltà operative incontrate dai consuma‐ tori nel compiere la raccolta differenziata risul‐ tano molteplici al nord, come al sud ed al centro Italia: quasi la totalità del campione intervistato giudica insufficiente (63%) o migliorabile (32%) il livello delle informazioni fornite dai comuni sulle tematiche ambientali. La principale difficoltà nel differenziare i rifiuti risulta quella dovuta all’inadeguatezza del servi‐ zio di raccolta a domicilio (per il 57%), seguita dalla suddivisione dei rifiuti troppo complicata (29%) e dal limite posto dagli orari di apertura delle isole ecologiche (14%). Nel complesso, solo il 2% del campione coinvolto giudica ottimo il sistema di raccolta differenzia‐ ta del proprio Comune; per il 29% è buono, di‐ screto per il 22%, sufficiente per il 18% e scarso per il 29%. Come si potrebbe, allora, invertire la rotta? Il Sistema di gestione dei rifiuti, in particolare quello dei RAEE domestici, è una “catena” for‐ mata da diversi ‘anelli’, il primo dei quali è rap‐ presentato proprio dai consumatori. Au‐ mentare la consapevolezza di ciascuno in materia ambientale, stimolando quotidiana‐ mente l’assunzione personale di comporta‐ menti virtuosi, è sicuramente il primo passo ver‐ so la creazione di una società più “sostenibile”.
Il vecchio telefono? Si butta in negozio ma nessuno lo sa
Gli Italiani adottano sempre comportamenti sostenibili nella vita di tutti i giorni? Cerca di rispondere l’indagine “Conosciamo l’Ambiente”, condotta online nell’ultimo trime‐ stre del 2014 dall’Associazione Adiconsum per la Difesa dei Consumatori e dell’Ambiente, ed Eco‐ dom ‐ Consorzio per il Recupero e Riciclaggio degli Elettrodomestici, su un campione di cir‐ ca 2.500 consumatori italiani particolarmente
sensibili alle tematiche ambientali. Sulla base dei risultati emersi si è redatto un dossier, pre‐ sentato il 4 febbraio a Roma, per fare il punto sull’attuale livello di conoscenze dei consuma‐ tori e discutere con tutti gli attori della filiera su quali possano essere le azioni da mettere in campo per migliorare la chiarezza informa‐ tiva nel settore del riciclo, al fine di colmare le lacune emerse. M P
“Il cosiddetto ritiro ‘uno contro zero’ è già attivo ‐ ha dichiarato all'Adnkro‐ nos Fabrizia Gasperini del consorzio ReMedia ‐ in questi mesi la grande distribuzione si è organizzata ed è pronta a svol‐ gere questo servizio ma ‐ aggiunge ‐ per ora si è raccolto poco perché non c'è stata una campa‐ gna informativa (in preparazione per la primave‐ ra) ed è evidente che se i cittadini non lo san‐ no...”. Oggi il riciclo dei RAEE raggiunge le 250mila tonnellate all'anno ma l'obiettivo, gra‐ zie anche alla nuova norma, è di raggiungere
entro il 2019 le 720mila tonnellate. “Un obietti‐ vo ‐ chiarisce Gasperini ‐ impossibile da raggiun‐ gere solo affidandosi alle isole ecologiche. Sen‐ za il contributo della grande distribuzione non potremmo mai farcela. E se oggi dai big del set‐ tore arriva solo il 7% dei RAEE (mentre in Francia sono al 35%), anche grazie a questo decreto noi pensiamo di poter arrivare nel 2019 al 30%”.
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
I RAEE, Questi (s)Conosciuti… In relazione allo smaltimento dei RAEE, il 70% del campione è in grado di dare una definizio‐ ne corretta di RAEE (e, nello specifico, il 25,7% ne sente parlare dai giornali, il 48,8% on line e solo il 14,3% alla Tv). “in un Paese come l’Italia – afferma Chiara Ferrari, Direttore studi Internazionali, Sociali e di Trend di IPSOS – dove la TV è ancora il mez‐ zo primario di accesso alle informazioni, di‐ venta cruciale ottenere, allora, anche la colla‐ borazione delle istituzioni per diffondere la cultura del riciclo e fornire a tutti indicazioni precise su come smaltire i RAEE, facendo leva sui benefici economici e sociali dei comporta‐ menti virtuosi”. Il 90% degli intervistati dichiara, poi, di sapere che è obbligatorio fare la raccolta differenzia‐ ta anche per i RAEE, ma poco diffusa è la cor‐ retta informazione sul livello di inquinamento prodotto dagli elettrodomestici dismessi. Per quanto riguarda i grandi elettrodomestici, il 74% conferma di portarli all’isola ecologica quando ha necessità di smaltirli, mentre il 26% si avvale dell’aiuto dell’azienda di igiene urba‐ na per il ritiro a domicilio. Meno informati e consapevoli, invece, sono gli Italiani in merito allo smaltimento dei pic‐ coli elettrodomestici: il 7% dichiara di averli buttati nel sacco della spazzatura, il 3% nel cassonetto stradale, mentre per il restante 90% l’unica soluzione è portarli alle isole eco‐ logiche; nessuno degli intervistati afferma di aver mai riconsegnato al proprio rivenditore un piccolo elettrodomestico rotto. Ed infatti, non sono in molti a conoscere le norme che disciplinano la raccolta dei RAEE: l’80% del campione non sa che dal mese di a‐ prile 2014 è stato introdotto l’obbligo da par‐ te dei rivenditori (per i negozi con superficie superiore ai 400 mq) del ritiro “uno contro zero” dei RAEE di piccolissime dimensioni. Di contro, più della metà degli italiani intervi‐ stati (il 60%) sa che esiste l’obbligo di ritiro “uno contro uno” dei RAEE (che è in vigore da giugno 2010), ma il 51% del campione non ha mai utilizzato questo servizio, e il 22% solo una volta (il 27% anche più di una volta). L’Italia, purtroppo, risulta ancora molto indie‐ tro rispetto agli altri Paesi europei in termini di quantitativi di RAEE raccolti: sono circa 4 kg
5
all’anno pro‐capite, che collocano il nostro Paese al 16° posto nella graduatoria europea, ben distante dagli obiettivi fissati dalla nuova Direttiva RAEE, pari a circa 12 kg/abitante all’anno entro il 2019. “È fondamentale che i consumatori siano a conoscenza di tutte le modalità disponibili per effettuare correttamente la raccolta differen‐ ziata dei RAEE – conclude Giorgio Arienti, Di‐ rettore Generale di Ecodom – L’industria del riciclo degli elettrodomestici, quella virtuosa, soffre in Italia di un vero e proprio ‘nanismo’, perché gestisce solo 240.000 tonnellate di RAEE all’anno invece delle 800.000 che si ge‐ nerano ogni anno. Se potesse triplicare le quantità trattate, potrebbe essere un’industria molto più competitiva”. E, invece, sembra che si sia innescato un circolo vizioso: si raccolgono pochi RAEE, l’industria non decolla, i costi per gli impian‐ ti di trattamento diventano più alti. Due e‐ sempi significativi: nel nostro Paese, nessuno è fino ad ora riuscito ad investire nella realiz‐ zazione di un impianto per la lavorazione del‐ le schede elettroniche finalizzata ad estrarre le materie più preziose (oro, terre rare, etc.), perché le quantità di schede raccolte in Italia sono modeste; la conseguenza è che questa tipologia di componenti viene esportata verso impianti in Germania o Belgio, ed è l’industria di queste nazioni a beneficiare, poi, delle ma‐ terie prime ricavate; in Italia, inoltre, non è mai stato realizzato un impianto di smalti‐ mento del CFC estratto dai frigoriferi: anche in questo caso, per colpa della scarsità dei vo‐ lumi, si devono esportare in Francia questi gas per termo‐distruggerli, con la conseguenza di costi esorbitanti. M. P. [Fonte: Ecodom]
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
6
Il Global E-Waste Management Market raggiungerebbe i 49,4 miliardi di dollari entro il 2020 - Il Rapporto Il mondo ha prodotto circa 57.7 milioni di ton‐ nellate di rifiuti elettronici nel in 2013, di cui 1,3 milioni prodotti nel Regno Unito, mentre la Ci‐ na ha generato 11,1 milioni, seguita dagli Stati Uniti con 10 milioni di tonnellate. Nel rapporto il mercato globale di E‐Waste è segmentato per fonte e per tipo e la ricerca esamina in detta‐ glio i dati di ogni Paese. Le regioni analizzate sono il Nord America, Europa, Asia‐Pacifico e LAMEA (Africa, Middle East e altri). Il rapporto fornisce una panoramica del mercato E‐Waste, insieme ad un'analisi completa dei fattori che guidano e limitano la crescita del mercato della gestione globale di E‐Waste. Le valutazioni so‐ no fatte secondo lo scenario di business attuale e le stime 2013‐2020, considerano il 2013 come anno di riferimento. Sono esaminati driver ed opportunità per individuare i fattori attuali re‐ sponsabili per la crescita del mercato e le pros‐
For more details click here
sime tecnologie che lo aiuteranno a crescere in futuro. Il modello utilizzato per analizzare la capacità competitiva di acquirenti e fornitori e la struttura concorrenziale del mercato che consentirebbe agli operatori di sviluppare stra‐ tegie efficaci è il Porter’s Five Forces. Lo studio della segmentazione del mercato globale forni‐ sce un'analisi approfondita delle fonti di gene‐ razione di E‐Waste, nonché del tipo di servizi e delle loro applicazioni in varie aree geografi‐ che. Infine l’analisi della catena del valore forni‐ sce uno studio del ruolo dei soggetti coinvolti, che può aiutare le parti interessate a formulare strategie adeguate. Nota bene: si osserva che il Nord America genera il maggior fatturato per il mercato globale, ma che anche in Nord Ameri‐ ca la maggior parte di E‐Waste (in specie frigo‐ riferi ed altri elettrodomestici) finisce nei Paesi in via di sviluppo, invece di essere riciclata.
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
I RAEE, Questi (s)Conosciuti… In relazione allo smaltimento dei RAEE, il 70% del campione è in grado di dare una definizio‐ ne corretta di RAEE (e, nello specifico, il 25,7% ne sente parlare dai giornali, il 48,8% on line e solo il 14,3% alla Tv). “in un Paese come l’Italia – afferma Chiara Ferrari, Direttore studi Internazionali, Sociali e di Trend di IPSOS – dove la TV è ancora il mez‐ zo primario di accesso alle informazioni, di‐ venta cruciale ottenere, allora, anche la colla‐ borazione delle istituzioni per diffondere la cultura del riciclo e fornire a tutti indicazioni precise su come smaltire i RAEE, facendo leva sui benefici economici e sociali dei comporta‐ menti virtuosi”. Il 90% degli intervistati dichiara, poi, di sapere che è obbligatorio fare la raccolta differenzia‐ ta anche per i RAEE, ma poco diffusa è la cor‐ retta informazione sul livello di inquinamento prodotto dagli elettrodomestici dismessi. Per quanto riguarda i grandi elettrodomestici, il 74% conferma di portarli all’isola ecologica quando ha necessità di smaltirli, mentre il 26% si avvale dell’aiuto dell’azienda di igiene urba‐ na per il ritiro a domicilio. Meno informati e consapevoli, invece, sono gli Italiani in merito allo smaltimento dei pic‐ coli elettrodomestici: il 7% dichiara di averli buttati nel sacco della spazzatura, il 3% nel cassonetto stradale, mentre per il restante 90% l’unica soluzione è portarli alle isole eco‐ logiche; nessuno degli intervistati afferma di aver mai riconsegnato al proprio rivenditore un piccolo elettrodomestico rotto. Ed infatti, non sono in molti a conoscere le norme che disciplinano la raccolta dei RAEE: l’80% del campione non sa che dal mese di a‐ prile 2014 è stato introdotto l’obbligo da par‐ te dei rivenditori (per i negozi con superficie superiore ai 400 mq) del ritiro “uno contro zero” dei RAEE di piccolissime dimensioni. Di contro, più della metà degli italiani intervi‐ stati (il 60%) sa che esiste l’obbligo di ritiro “uno contro uno” dei RAEE (che è in vigore da giugno 2010), ma il 51% del campione non ha mai utilizzato questo servizio, e il 22% solo una volta (il 27% anche più di una volta). L’Italia, purtroppo, risulta ancora molto indie‐ tro rispetto agli altri Paesi europei in termini di quantitativi di RAEE raccolti: sono circa 4 kg
5
all’anno pro‐capite, che collocano il nostro Paese al 16° posto nella graduatoria europea, ben distante dagli obiettivi fissati dalla nuova Direttiva RAEE, pari a circa 12 kg/abitante all’anno entro il 2019. “È fondamentale che i consumatori siano a conoscenza di tutte le modalità disponibili per effettuare correttamente la raccolta differen‐ ziata dei RAEE – conclude Giorgio Arienti, Di‐ rettore Generale di Ecodom – L’industria del riciclo degli elettrodomestici, quella virtuosa, soffre in Italia di un vero e proprio ‘nanismo’, perché gestisce solo 240.000 tonnellate di RAEE all’anno invece delle 800.000 che si ge‐ nerano ogni anno. Se potesse triplicare le quantità trattate, potrebbe essere un’industria molto più competitiva”. E, invece, sembra che si sia innescato un circolo vizioso: si raccolgono pochi RAEE, l’industria non decolla, i costi per gli impian‐ ti di trattamento diventano più alti. Due e‐ sempi significativi: nel nostro Paese, nessuno è fino ad ora riuscito ad investire nella realiz‐ zazione di un impianto per la lavorazione del‐ le schede elettroniche finalizzata ad estrarre le materie più preziose (oro, terre rare, etc.), perché le quantità di schede raccolte in Italia sono modeste; la conseguenza è che questa tipologia di componenti viene esportata verso impianti in Germania o Belgio, ed è l’industria di queste nazioni a beneficiare, poi, delle ma‐ terie prime ricavate; in Italia, inoltre, non è mai stato realizzato un impianto di smalti‐ mento del CFC estratto dai frigoriferi: anche in questo caso, per colpa della scarsità dei vo‐ lumi, si devono esportare in Francia questi gas per termo‐distruggerli, con la conseguenza di costi esorbitanti. M. P. [Fonte: Ecodom]
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
6
Il Global E-Waste Management Market raggiungerebbe i 49,4 miliardi di dollari entro il 2020 - Il Rapporto Il mondo ha prodotto circa 57.7 milioni di ton‐ nellate di rifiuti elettronici nel in 2013, di cui 1,3 milioni prodotti nel Regno Unito, mentre la Ci‐ na ha generato 11,1 milioni, seguita dagli Stati Uniti con 10 milioni di tonnellate. Nel rapporto il mercato globale di E‐Waste è segmentato per fonte e per tipo e la ricerca esamina in detta‐ glio i dati di ogni Paese. Le regioni analizzate sono il Nord America, Europa, Asia‐Pacifico e LAMEA (Africa, Middle East e altri). Il rapporto fornisce una panoramica del mercato E‐Waste, insieme ad un'analisi completa dei fattori che guidano e limitano la crescita del mercato della gestione globale di E‐Waste. Le valutazioni so‐ no fatte secondo lo scenario di business attuale e le stime 2013‐2020, considerano il 2013 come anno di riferimento. Sono esaminati driver ed opportunità per individuare i fattori attuali re‐ sponsabili per la crescita del mercato e le pros‐
For more details click here
sime tecnologie che lo aiuteranno a crescere in futuro. Il modello utilizzato per analizzare la capacità competitiva di acquirenti e fornitori e la struttura concorrenziale del mercato che consentirebbe agli operatori di sviluppare stra‐ tegie efficaci è il Porter’s Five Forces. Lo studio della segmentazione del mercato globale forni‐ sce un'analisi approfondita delle fonti di gene‐ razione di E‐Waste, nonché del tipo di servizi e delle loro applicazioni in varie aree geografi‐ che. Infine l’analisi della catena del valore forni‐ sce uno studio del ruolo dei soggetti coinvolti, che può aiutare le parti interessate a formulare strategie adeguate. Nota bene: si osserva che il Nord America genera il maggior fatturato per il mercato globale, ma che anche in Nord Ameri‐ ca la maggior parte di E‐Waste (in specie frigo‐ riferi ed altri elettrodomestici) finisce nei Paesi in via di sviluppo, invece di essere riciclata.
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
Anno nuovo, incentivi nuovi. Sembra essere questo il motto del Governo italiano che, con l'approvazione della Legge di Stabilità 2015, ha esteso tanto le detrazioni IRPEF del 50% per le ristrutturazioni edilizie e per il bonus mobili, quanto l'ecobonus del 65% riguardan‐ te gli interventi di efficientamento energeti‐ co (anche sulle parti comuni degli edifici con‐ dominiali), prolungandone la scadenza al 31 dicembre 2015. L'ampliamento della durata non è l'unica nota positiva: la nuova norma, infatti, estende l'ecobonus anche alle scher‐ mature solari (tende esterne, chiusure oscu‐
7
invernale 46.153 euro. Per poter accedere a tutte le informazioni relative agli incentivi, nonché per richiederli, basta andare sul sito efficienzaenergetica.acs.enea.it. Il 2015 è anche l'anno dell'attuazione delle Direttive Europee in materia di efficienza e‐ nergetica, recepite con il DLgs 102/2014, che fissano gli obiettivi da raggiungere al 2020. Le principali disposizioni del Decreto riguar‐ dano la riduzione del 20% dei consumi ener‐ getici in tutti i settori; la realizzazione, nel periodo 2014‐2020, di interventi di efficienta‐ mento energetico sugli immobili della PA;
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
Energie rinnovabili ENEA ha reso disponibile sul suo sito a tutti gli operatori pubblici e privati del settore il sof‐ tware professionale gratuito SEAS (Software Energetico per Audit Semplificati), che consen‐
Mirko Turchetti
ranti, dispositivi di protezione solare in com‐ binazione con vetrate) e agli impianti di cli‐ matizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, fissando come tetti massimi di spesa 60mila euro per le schermature e 30mila euro per gli impianti di climatizzazione. Restano invariati i tetti di spesa per le altre tipologie di inter‐ vento, che sono definiti come segue: ristrut‐ turazioni edilizie 96mila euro; bonus mobili 10mila euro; riqualificazione energetica 153.846 euro; interventi sull’involucro e in‐ stallazione dei pannelli solari 92.307,69 euro; sostituzione di impianti di climatizzazione
l'obbligo per le aziende energivore di rivol‐ gersi a soggetti certificati per eseguire dia‐ gnosi energetiche entro il 5 dicembre 2015 e, successivamente, ogni 4 anni; la diffusione di contatori intelligenti. Oltre a ciò il DLgs incarica l'ENEA di predi‐ sporre un piano triennale di informazione e formazione all’efficienza energetica rivolto ad imprese, PA e cittadini e indica in 25 milio‐ ni di euro la disponibilità per il 2015 del fondo per l'efficienza energetica (la disponibilità per il 2014 era di 5 milioni), fissando per gli anni successivi un incremento massimo di 15 milioni annui fino al 2020.
nomico (MiSE) ed ENEA per la Ricerca di Siste‐ ma Elettrico Nazionale. Il tool è aggiornato con le più recenti normative e, grazie alla sua flessi‐ bilità nell’inserimento dei dati, può essere uti‐ lizzato tanto per l’edilizia residenzia‐ le, quanto per gli immobili professio‐ nali come studi ed uffici, nonché per scuole e ospedali. Il software con‐ sente di calcolare i consumi energeti‐ ci degli edifici relativi a riscaldamen‐ to, produzione di acqua calda sanita‐ ria e illuminazione. In più, previe si‐ mulazioni, si possono formulare ana‐ lisi costi‐benefici dei possibili inter‐ venti di riqualificazione energetica. SEAS si può scaricare direttamente dal sito dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, dopo aver compilato un semplice modulo con i propri dati.
ENEA lancia SEAS, il software gratis per la diagnosi energetica degli edifici te di effettuare in maniera semplice ed imme‐ diata la diagnosi energetica edifici. Lo strumen‐ to è stato sviluppato in collaborazione con l’Università di Pisa, nell’ambito dell’Accordo di Programma tra Ministero dello Sviluppo Eco‐
Mirko Turchetti
8
Smart Meter: i contatori del futuro In materia di contatori energetici intelligenti il nostro Paese si è già attivato: nel DLgs 102/2014 è presente l'articolo 9 che norma ‘la misurazione e la fatturazione dei consumi e‐ nergetici mediante contatori intelligenti che riflettano con precisione il consumo effettivo e forniscano informazioni sul tempo effettivo di utilizzo dell’energia’. Gli Smart Meter, così denominati, sono in fase di progettazione e, nonostante alcune specifiche non siano sta‐ te ancora definite, Il MISE auspica il successo dell'operazione. La novità più importante in‐ trodotta dagli Smart Meter è la ‘misurazione statica’ (priva di parti in movimento che deter‐ minano la misura di consumo) che mira ad ot‐ tenere rilevazioni di elevata precisione e affida‐
bilità. Le principali problematiche ancora da risolvere riguardano la durata della batteria ‐ i nuovi contatori rigorosamente sigillati dovreb‐ bero durare per 15 anni ‐ e la privacy: qualora i contatori non fossero in grado di evitare attac‐ chi informatici, infatti, si potrebbero verificare delle alterazioni che causerebbero danni ai consumatori.
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
Anno nuovo, incentivi nuovi. Sembra essere questo il motto del Governo italiano che, con l'approvazione della Legge di Stabilità 2015, ha esteso tanto le detrazioni IRPEF del 50% per le ristrutturazioni edilizie e per il bonus mobili, quanto l'ecobonus del 65% riguardan‐ te gli interventi di efficientamento energeti‐ co (anche sulle parti comuni degli edifici con‐ dominiali), prolungandone la scadenza al 31 dicembre 2015. L'ampliamento della durata non è l'unica nota positiva: la nuova norma, infatti, estende l'ecobonus anche alle scher‐ mature solari (tende esterne, chiusure oscu‐
7
invernale 46.153 euro. Per poter accedere a tutte le informazioni relative agli incentivi, nonché per richiederli, basta andare sul sito efficienzaenergetica.acs.enea.it. Il 2015 è anche l'anno dell'attuazione delle Direttive Europee in materia di efficienza e‐ nergetica, recepite con il DLgs 102/2014, che fissano gli obiettivi da raggiungere al 2020. Le principali disposizioni del Decreto riguar‐ dano la riduzione del 20% dei consumi ener‐ getici in tutti i settori; la realizzazione, nel periodo 2014‐2020, di interventi di efficienta‐ mento energetico sugli immobili della PA;
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
Energie rinnovabili ENEA ha reso disponibile sul suo sito a tutti gli operatori pubblici e privati del settore il sof‐ tware professionale gratuito SEAS (Software Energetico per Audit Semplificati), che consen‐
Mirko Turchetti
ranti, dispositivi di protezione solare in com‐ binazione con vetrate) e agli impianti di cli‐ matizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, fissando come tetti massimi di spesa 60mila euro per le schermature e 30mila euro per gli impianti di climatizzazione. Restano invariati i tetti di spesa per le altre tipologie di inter‐ vento, che sono definiti come segue: ristrut‐ turazioni edilizie 96mila euro; bonus mobili 10mila euro; riqualificazione energetica 153.846 euro; interventi sull’involucro e in‐ stallazione dei pannelli solari 92.307,69 euro; sostituzione di impianti di climatizzazione
l'obbligo per le aziende energivore di rivol‐ gersi a soggetti certificati per eseguire dia‐ gnosi energetiche entro il 5 dicembre 2015 e, successivamente, ogni 4 anni; la diffusione di contatori intelligenti. Oltre a ciò il DLgs incarica l'ENEA di predi‐ sporre un piano triennale di informazione e formazione all’efficienza energetica rivolto ad imprese, PA e cittadini e indica in 25 milio‐ ni di euro la disponibilità per il 2015 del fondo per l'efficienza energetica (la disponibilità per il 2014 era di 5 milioni), fissando per gli anni successivi un incremento massimo di 15 milioni annui fino al 2020.
nomico (MiSE) ed ENEA per la Ricerca di Siste‐ ma Elettrico Nazionale. Il tool è aggiornato con le più recenti normative e, grazie alla sua flessi‐ bilità nell’inserimento dei dati, può essere uti‐ lizzato tanto per l’edilizia residenzia‐ le, quanto per gli immobili professio‐ nali come studi ed uffici, nonché per scuole e ospedali. Il software con‐ sente di calcolare i consumi energeti‐ ci degli edifici relativi a riscaldamen‐ to, produzione di acqua calda sanita‐ ria e illuminazione. In più, previe si‐ mulazioni, si possono formulare ana‐ lisi costi‐benefici dei possibili inter‐ venti di riqualificazione energetica. SEAS si può scaricare direttamente dal sito dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, dopo aver compilato un semplice modulo con i propri dati.
ENEA lancia SEAS, il software gratis per la diagnosi energetica degli edifici te di effettuare in maniera semplice ed imme‐ diata la diagnosi energetica edifici. Lo strumen‐ to è stato sviluppato in collaborazione con l’Università di Pisa, nell’ambito dell’Accordo di Programma tra Ministero dello Sviluppo Eco‐
Mirko Turchetti
8
Smart Meter: i contatori del futuro In materia di contatori energetici intelligenti il nostro Paese si è già attivato: nel DLgs 102/2014 è presente l'articolo 9 che norma ‘la misurazione e la fatturazione dei consumi e‐ nergetici mediante contatori intelligenti che riflettano con precisione il consumo effettivo e forniscano informazioni sul tempo effettivo di utilizzo dell’energia’. Gli Smart Meter, così denominati, sono in fase di progettazione e, nonostante alcune specifiche non siano sta‐ te ancora definite, Il MISE auspica il successo dell'operazione. La novità più importante in‐ trodotta dagli Smart Meter è la ‘misurazione statica’ (priva di parti in movimento che deter‐ minano la misura di consumo) che mira ad ot‐ tenere rilevazioni di elevata precisione e affida‐
bilità. Le principali problematiche ancora da risolvere riguardano la durata della batteria ‐ i nuovi contatori rigorosamente sigillati dovreb‐ bero durare per 15 anni ‐ e la privacy: qualora i contatori non fossero in grado di evitare attac‐ chi informatici, infatti, si potrebbero verificare delle alterazioni che causerebbero danni ai consumatori.
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
9
Storie di Riciclo
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
Rotterdam ricicla i rifiuti plastici e li trasforma in parchi galleggianti Il Comune di Rotterdam ha creato, in collaborazione con la WHIM architecture e la Wageningen University, il Recycled Park, un parco galleggiante impiegando i rifiuti plastici che si sono accumulati negli anni nel suo fiume Nieuwe Maas (arrivando fino al Mare del Nord). Nello scorso dicembre è partita la sperimentazione della piattaforma, costituita da appositi blocchi di plastica riciclata in grado di galleggiare. La parte superiore dei blocchi è stata appositamente studiata per ospitare un giardino pensile estensivo, in grado di accogliere anche piante ad alto fusto, mentre la parte immersa nell’acqua lascerà spazio ad alghe e piante acquatiche.
Nate agli inizi degli anni 2000, sulla scia della Critical Mass di San Francisco (un raduno spontaneo di ciclisti contro il traffico e l’inquinamento), le ciclofficine sono vere e proprie botteghe artigiane ed anche luoghi aperti a tutti, dove è possibile riparare, recuperare e riciclare biciclette ed immaginarne di nuove, costruendole da soli o con l’aiuto dei meccanici presenti; luoghi dove questa attività è il punto di partenza di un percorso di riflessione e confronto sugli stili di vita, sulla mobilità e sui trasporti. Non si compra e non si vende nulla perché non c’è scopo di lucro.
Tutto è basato sulla condivisione, sulla libera offerta, sul riciclaggio di vecchie biciclette o di parti di esse, sul volontariato. Sono tante oramai in Italia: alcune aperte tutti i giorni, spesso dalle 20 alle 23, altre solo nei week end, pagano un affitto simbolico al Comune e si nutrono di sottoscrizioni volontarie e di donazioni di attrezzi. Organizzano anche corsi di ciclo meccanica, per esempio in tre lezioni, nel corso delle quali si imparano le basi della riparazione e manutenzione della bici e se ne costruirà una partendo dal telaio, che è poi aggiudicata al vincitore di una lotteria.
10
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
9
Storie di Riciclo
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
Rotterdam ricicla i rifiuti plastici e li trasforma in parchi galleggianti Il Comune di Rotterdam ha creato, in collaborazione con la WHIM architecture e la Wageningen University, il Recycled Park, un parco galleggiante impiegando i rifiuti plastici che si sono accumulati negli anni nel suo fiume Nieuwe Maas (arrivando fino al Mare del Nord). Nello scorso dicembre è partita la sperimentazione della piattaforma, costituita da appositi blocchi di plastica riciclata in grado di galleggiare. La parte superiore dei blocchi è stata appositamente studiata per ospitare un giardino pensile estensivo, in grado di accogliere anche piante ad alto fusto, mentre la parte immersa nell’acqua lascerà spazio ad alghe e piante acquatiche.
Nate agli inizi degli anni 2000, sulla scia della Critical Mass di San Francisco (un raduno spontaneo di ciclisti contro il traffico e l’inquinamento), le ciclofficine sono vere e proprie botteghe artigiane ed anche luoghi aperti a tutti, dove è possibile riparare, recuperare e riciclare biciclette ed immaginarne di nuove, costruendole da soli o con l’aiuto dei meccanici presenti; luoghi dove questa attività è il punto di partenza di un percorso di riflessione e confronto sugli stili di vita, sulla mobilità e sui trasporti. Non si compra e non si vende nulla perché non c’è scopo di lucro.
Tutto è basato sulla condivisione, sulla libera offerta, sul riciclaggio di vecchie biciclette o di parti di esse, sul volontariato. Sono tante oramai in Italia: alcune aperte tutti i giorni, spesso dalle 20 alle 23, altre solo nei week end, pagano un affitto simbolico al Comune e si nutrono di sottoscrizioni volontarie e di donazioni di attrezzi. Organizzano anche corsi di ciclo meccanica, per esempio in tre lezioni, nel corso delle quali si imparano le basi della riparazione e manutenzione della bici e se ne costruirà una partendo dal telaio, che è poi aggiudicata al vincitore di una lotteria.
10
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
11
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
12
Ambiente e società COSA FINISCE IN PATTUMIERA?
Fra gli alimenti freschi o non cotti gettati dagli italiani primeggiano: frutta (51,2%) e verdura (41,2%), formaggi (30,3%) e pane fresco (27,8%). Fra i cibi cotti la pasta (9,1%) i cibi pronti (7,9%) e precotti (7,7%). tari in Europa avvengono tra le mura di casa” precisa Francesco Mele di Slow Food Italia. In effetti pare che in Europa, Oceania e Nord A‐ merica siano principalmente i consumatori al cestino, soprattutto di fronte a diciture come ‘Da consumarsi preferibilmente entro’, che spingono a non rischiare eliminando anche confezioni di cibo ancora commestibile. Nei Paesi in via di sviluppo, invece, lo spreco ali‐ mentare si verifica soprattutto attraverso le perdite a monte della filiera agroalimentare, principalmente in fase di semina, coltivazione, raccolta, trattamento, conservazione e prima trasformazione agricola e sarebbe riconducibi‐ le al processo produttivo a causa di infrastrut‐ ture poco igieniche e sicure sotto il profilo ali‐ mentare. Cosa fare allora? Diverse e comples‐ se sono le soluzioni possibili, ma una a portata di mano c’è: lo ‘sharing food’, la condivisione, ossia imitare la saggezza degli animaletti raffi‐ gurati qui sotto. Marina Melissari
Non esiste una definizione univoca, riconduci‐ bile a istituzioni e letteratura specializzata, del‐ lo spreco alimentare. Di sicuro si può afferma‐ re che il fenomeno è paradossale e coinvolge l’intero mondo, pur variando da continente a continente e da nazione a nazione. Sta di fatto che metà del cibo al mondo finisce nella spaz‐ zatura sebbene sia in gran parte ancora com‐ mestibile. Uno spreco di 2 miliardi di tonnellate di alimenti già denunciato nel 2013 dall’istituto britannico IME (Institution of Mechanical Engi‐
neers), a fronte delle quali c’è un miliardo di persone al mondo che non ha accesso a suffi‐ cienti risorse alimentari. Questa stima è lieve‐ mente superiore – ma in linea – con quella del‐ la FAO, contenuta nello studio intitolato ‘Global Food Losses and Food Waste’, secon‐ do cui oltre un terzo del cibo prodotto ogni anno per il consumo umano, cioè circa 1,3 mi‐ liardi di tonnellate, va perduto. In Europa, la quantità di alimenti sprecati ammonta a 89 milioni di tonnellate, ovvero a una media di
180 kg/pro capite. Lo spreco domestico maggiore pro capite si registra in Inghilterra, con 110 kg a testa, seguono Stati Uniti (109 kg) e Italia (108 kg), Francia (99 kg), Germania (82 kg), Svezia (72 kg). In Italia secondo il Barilla Center for Food and Nutrition ogni anno finiscono tra i rifiuti dai 10 ai 20 milioni di tonnellate di prodotti alimenta‐ ri, per un valore di circa 37 miliardi di euro. Un costo di 450 euro all’anno per famiglia. Cibo che basterebbe a sfamare, secondo la Coldiretti, circa 44 milioni di persone. “Il 42% degli sprechi alimen‐
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
11
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
12
Ambiente e società COSA FINISCE IN PATTUMIERA?
Fra gli alimenti freschi o non cotti gettati dagli italiani primeggiano: frutta (51,2%) e verdura (41,2%), formaggi (30,3%) e pane fresco (27,8%). Fra i cibi cotti la pasta (9,1%) i cibi pronti (7,9%) e precotti (7,7%). tari in Europa avvengono tra le mura di casa” precisa Francesco Mele di Slow Food Italia. In effetti pare che in Europa, Oceania e Nord A‐ merica siano principalmente i consumatori al cestino, soprattutto di fronte a diciture come ‘Da consumarsi preferibilmente entro’, che spingono a non rischiare eliminando anche confezioni di cibo ancora commestibile. Nei Paesi in via di sviluppo, invece, lo spreco ali‐ mentare si verifica soprattutto attraverso le perdite a monte della filiera agroalimentare, principalmente in fase di semina, coltivazione, raccolta, trattamento, conservazione e prima trasformazione agricola e sarebbe riconducibi‐ le al processo produttivo a causa di infrastrut‐ ture poco igieniche e sicure sotto il profilo ali‐ mentare. Cosa fare allora? Diverse e comples‐ se sono le soluzioni possibili, ma una a portata di mano c’è: lo ‘sharing food’, la condivisione, ossia imitare la saggezza degli animaletti raffi‐ gurati qui sotto. Marina Melissari
Non esiste una definizione univoca, riconduci‐ bile a istituzioni e letteratura specializzata, del‐ lo spreco alimentare. Di sicuro si può afferma‐ re che il fenomeno è paradossale e coinvolge l’intero mondo, pur variando da continente a continente e da nazione a nazione. Sta di fatto che metà del cibo al mondo finisce nella spaz‐ zatura sebbene sia in gran parte ancora com‐ mestibile. Uno spreco di 2 miliardi di tonnellate di alimenti già denunciato nel 2013 dall’istituto britannico IME (Institution of Mechanical Engi‐
neers), a fronte delle quali c’è un miliardo di persone al mondo che non ha accesso a suffi‐ cienti risorse alimentari. Questa stima è lieve‐ mente superiore – ma in linea – con quella del‐ la FAO, contenuta nello studio intitolato ‘Global Food Losses and Food Waste’, secon‐ do cui oltre un terzo del cibo prodotto ogni anno per il consumo umano, cioè circa 1,3 mi‐ liardi di tonnellate, va perduto. In Europa, la quantità di alimenti sprecati ammonta a 89 milioni di tonnellate, ovvero a una media di
180 kg/pro capite. Lo spreco domestico maggiore pro capite si registra in Inghilterra, con 110 kg a testa, seguono Stati Uniti (109 kg) e Italia (108 kg), Francia (99 kg), Germania (82 kg), Svezia (72 kg). In Italia secondo il Barilla Center for Food and Nutrition ogni anno finiscono tra i rifiuti dai 10 ai 20 milioni di tonnellate di prodotti alimenta‐ ri, per un valore di circa 37 miliardi di euro. Un costo di 450 euro all’anno per famiglia. Cibo che basterebbe a sfamare, secondo la Coldiretti, circa 44 milioni di persone. “Il 42% degli sprechi alimen‐
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
13
CLIMA
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
14 14
Mal’aria 2015 di Legambiente: le città italiane più inquinate Polveri e ozono fuori controllo, responsabili di patologie anche mortali. Situazione critica nell’Area padana e in grandi città del Centro Sud. Trasporto su strada tra le principali fonti inquinanti nelle città.
C
ertamente si è registrato negli ultimi anni un miglioramento dell’inquinamento atmosferico nelle nostre città insieme ad una lieve riduzione nelle emissioni di alcuni inqui‐ nanti. I livelli di esposizione dei cittadini, tutta‐ via, rimangono pur sempre elevati e spesso ancora ben oltre le soglie consentite dalla normativa. Alla fine di gennaio 2015 e del peri‐ odo di monitoraggio effettuato da Legam‐ biente, la situazione dell’inquinamento atmo‐ sferico appariva già fuori controllo: 32 capo‐ luoghi hanno registrato, dall’inizio dell’anno, oltre 10 giorni di superamento della soglia
massima giornaliera consentita di PM10 e in 14 si è registrato un superamento un giorno su due. Tra queste città troviamo tutti i principa‐ li centri urbani dell’area padana e alcune gran‐ di città del centro sud, come Roma (12 giorni di superamento) e Napoli (11). Ad aprire la classifica delle città più colpite dalle polveri sottili del 2015 ci sono Frosinone e Parma con 20 giorni di superamento del limite solo nel mese di gennaio. Seguono Venezia (19), Padova/Treviso/Vicenza (18), Torino (16) e Milan0 (15). Non sembrano esserci dunque novità rispetto ai dati sull’inquinamento at‐
mosferico relativi al 2014: dal monitoraggio fatto dalla campagna di Legambiente ‘PM10 ti tengo d’occhio’ infatti, nel 2014 sono risultati ben 33 su 88 i capoluoghi (il 37% di quelli mo‐ nitorati) in cui almeno una centralina di moni‐ toraggio urbana ha superato il limite di 35 giorni oltre la soglia massima ammissibile per il PM10. Anche qui, al primo posto Frosinone con 110 giorni di superamento, seguito da A‐ lessandria (86) e al terzo posto a pari merito Torino, Vicenza e Benevento (77). Senza con‐ tare che in Europa l’Italia vanta il triste prima‐ to delle morti premature dovute ad inquina‐
mento da ozono (“Rapporto sulla Qualità dell’aria 2014” redatto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente): circa 3.400 vittime all’anno (dato relativo al 2011), mentre per quanto ri‐ guarda le morti premature dovute alle polveri sottili (PM2,5), nello stesso anno ci siamo attestati al secondo posto con circa 64.000 vittime, dietro solo alla Germania. Secondo le ultime stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e della Commissione Europea, l’inquinamento atmosferico in Europa ha cau‐ sato oltre 400 mila morti premature con costi ingentissimi per i vari sistemi sanitari che o‐
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
13
CLIMA
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
14 14
Mal’aria 2015 di Legambiente: le città italiane più inquinate Polveri e ozono fuori controllo, responsabili di patologie anche mortali. Situazione critica nell’Area padana e in grandi città del Centro Sud. Trasporto su strada tra le principali fonti inquinanti nelle città.
C
ertamente si è registrato negli ultimi anni un miglioramento dell’inquinamento atmosferico nelle nostre città insieme ad una lieve riduzione nelle emissioni di alcuni inqui‐ nanti. I livelli di esposizione dei cittadini, tutta‐ via, rimangono pur sempre elevati e spesso ancora ben oltre le soglie consentite dalla normativa. Alla fine di gennaio 2015 e del peri‐ odo di monitoraggio effettuato da Legam‐ biente, la situazione dell’inquinamento atmo‐ sferico appariva già fuori controllo: 32 capo‐ luoghi hanno registrato, dall’inizio dell’anno, oltre 10 giorni di superamento della soglia
massima giornaliera consentita di PM10 e in 14 si è registrato un superamento un giorno su due. Tra queste città troviamo tutti i principa‐ li centri urbani dell’area padana e alcune gran‐ di città del centro sud, come Roma (12 giorni di superamento) e Napoli (11). Ad aprire la classifica delle città più colpite dalle polveri sottili del 2015 ci sono Frosinone e Parma con 20 giorni di superamento del limite solo nel mese di gennaio. Seguono Venezia (19), Padova/Treviso/Vicenza (18), Torino (16) e Milan0 (15). Non sembrano esserci dunque novità rispetto ai dati sull’inquinamento at‐
mosferico relativi al 2014: dal monitoraggio fatto dalla campagna di Legambiente ‘PM10 ti tengo d’occhio’ infatti, nel 2014 sono risultati ben 33 su 88 i capoluoghi (il 37% di quelli mo‐ nitorati) in cui almeno una centralina di moni‐ toraggio urbana ha superato il limite di 35 giorni oltre la soglia massima ammissibile per il PM10. Anche qui, al primo posto Frosinone con 110 giorni di superamento, seguito da A‐ lessandria (86) e al terzo posto a pari merito Torino, Vicenza e Benevento (77). Senza con‐ tare che in Europa l’Italia vanta il triste prima‐ to delle morti premature dovute ad inquina‐
mento da ozono (“Rapporto sulla Qualità dell’aria 2014” redatto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente): circa 3.400 vittime all’anno (dato relativo al 2011), mentre per quanto ri‐ guarda le morti premature dovute alle polveri sottili (PM2,5), nello stesso anno ci siamo attestati al secondo posto con circa 64.000 vittime, dietro solo alla Germania. Secondo le ultime stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e della Commissione Europea, l’inquinamento atmosferico in Europa ha cau‐ sato oltre 400 mila morti premature con costi ingentissimi per i vari sistemi sanitari che o‐
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
15
CLIMA Papa Francesco preme per un accordo sul clima scillano tra i 330 e i 940 miliardi di euro all’anno. E’ quanto mai evidente la necessità di un urgente e decisivo piano di intervento che finalmente incida sulle politiche relative alle fonti di inquinamento ‐ sostiene pertanto Legambiente ‐ più volte annun‐ ciato ma ancora mai attivato a livello nazionale. Le cause si conoscono e le soluzioni ci sono, occorro‐ no la volontà politica e gli strumenti per metterle in campo. Per ridurre le emissioni industriali occor‐ re avviare l’approvazione delle Autorizzazioni Inte‐ grate Ambientali per gli impianti nuovi ed esistenti e promuovere l’applicazione delle migliori tecnolo‐ gie disponibili per ridurne gli impatti. Bisogna poi uscire dalla dipendenza dai combustibili fossili puntando su fonti energetiche rinnovabili; investi‐ re nella riqualificazione energetica degli edifici per ridurne i consumi e migliorarne efficienza e isola‐ mento termico, garantendo una riduzione nelle emissioni dagli impianti di riscaldamento domesti‐ ci; infine affrontare uno dei nodi principali: il tra‐ sporto a livello urbano ed extra urbano. Oggi l’Italia continua ad avere il record per numero di auto per abitante, 65 ogni 100, contro una media europea di 48 circa, con un tasso di motorizzazio‐ ne addirittura in crescita negli ultimi anni. Il tra‐ sporto privato continua ad essere la modalità più diffusa per muoversi verso e dentro le città. Solo invertendo questa tendenza con un trasporto pubblico efficace si possono restituire ai cittadini una migliore qualità dell’aria e della vita. P.M.
A
rriverà entro l’estate la nuova enci‐ clica che Papa Francesco dedicherà al tema dell’ecologia, dell’ambiente e del‐ la salvaguardia del Creato. É stato pro‐ prio il pontefice ad annunciarlo – come ha riferito l’Osservatore Romano – duran‐ te uno scambio d’idee con i giornalisti che lo accompagnavano nel viaggio in aereo che dallo Sri Lanka lo portava nelle Filippine, durante il viaggio apostolico in Asia. «Il Papa – scrive l’Osservatore Ro‐ mano – ha ribadito la sua convinzione che l’uomo troppo spesso schiaffeggi la natura, credendosi in qualche modo pa‐ drone della Terra. E ha citato ancora una volta il detto di un vecchio contadino, secondo il quale Dio perdona sempre, gli uomini perdonano qualche volta, mentre la natura non perdona mai». In merito ai contenuti dell’enciclica, «Francesco ha dapprima ricostruito l’iter della sua ela‐ borazione: una bozza iniziale, preparata dal cardinale Turkson e dai suoi collabo‐ ratori, è stata poi lavorata dallo stesso Pontefice anche con il ricorso a qualche aiuto e quindi affidata ai teologi per una revisione. Dopo ulteriori passaggi, che coinvolgono la Congregazione per la Dot‐ trina della Fede, la Segreteria di Stato e il teologo della Casa pontificia, a marzo il
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
16
Ogni tonnellata di CO2 ha un costo sociale di 220 dollari Il ”costo sociale del carbonio” potrebbe essere superiore a quanto finora ritenuto: ciò potrebbe spingere le nazioni ad aumentare gli sforzi per tagliare le emissioni
I
danni economici causati da una tonnellata di
te Change, la cifra è però ben diversa.
emissioni di CO2, spesso definiti come ”costo
”Stimiamo che il costo sociale del carbonio non
sociale del carbonio”, potrebbero essere sei vol‐
sia di 37 dollari ma di 220”, spiega la coautrice
te superiori alla stima che gli Stati Uniti usano
dello studio, Frances Moore. Questo perché oc‐
per guidare le norme energetiche attuali e le
corre tener conto degli impatti del cambiamen‐
possibili azioni future di mitigazione. E’ quanto
to climatico non solo sulla produzione economi‐
sostengono i ricercatori dell’Università di Stan‐
ca, ma anche sul tasso di crescita economica,
ford, secondo cui per ogni tonnellata di CO2 i
con un effetto permanente che si accumula nel
danni ammontano a 220 dollari. Un recente stu‐
tempo. La novità potrebbe spingere le nazioni
dio del governo USA, basato su tre modelli di
ad aumentare gli sforzi per tagliare le emissioni.
impatto economico, valuta in 37 dollari i danni
”Se il costo sociale del carbonio è più alto, un
economici per ogni tonnellata aggiuntiva di CO2
numero maggiore di misure di mitigazione pos‐
emessa nel 2015. Tali danni sono imputabili a
sono superare l’analisi costi‐benefici”, spiega la
diversi fattori, da una minore produzione agri‐
coautrice Delavane Diaz. ”Poiché le emissioni di
cola a una crescita dei problemi di salute della
CO2 sono così dannose per la società, anche
popolazione e dei relativi costi sanitari. Stando
mezzi costosi per ridurre le emissioni varrebbe‐
al nuovo rapporto, pubblicato su Nature Clima‐
ro la pena di essere impiegati”. P.M.
Papa vi si dedicherà per una settimana intera, con l’obiettivo di consegnarla per le traduzio‐ ni nelle varie lingue entro la fine del mese, contando di poterla pubblicare tra giugno e luglio». Papa Francesco si era già espresso sull’ambiente e nello specifico sul clima. «L’elaborazione di un nuovo accordo sul clima è davvero urgente», aveva detto il Pontefice
rivolgendosi agli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede e ricevuti nel Palazzo Apostolico Vaticano per la tradizionale ceri‐ monia dello scambio di auguri di inizio anno con il Corpo diplomatico. E proprio in questa occasione era trapelato dagli ambienti vatica‐ ni la notizia della prossima enciclica sull’ecologia. P.M.
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
15
CLIMA Papa Francesco preme per un accordo sul clima scillano tra i 330 e i 940 miliardi di euro all’anno. E’ quanto mai evidente la necessità di un urgente e decisivo piano di intervento che finalmente incida sulle politiche relative alle fonti di inquinamento ‐ sostiene pertanto Legambiente ‐ più volte annun‐ ciato ma ancora mai attivato a livello nazionale. Le cause si conoscono e le soluzioni ci sono, occorro‐ no la volontà politica e gli strumenti per metterle in campo. Per ridurre le emissioni industriali occor‐ re avviare l’approvazione delle Autorizzazioni Inte‐ grate Ambientali per gli impianti nuovi ed esistenti e promuovere l’applicazione delle migliori tecnolo‐ gie disponibili per ridurne gli impatti. Bisogna poi uscire dalla dipendenza dai combustibili fossili puntando su fonti energetiche rinnovabili; investi‐ re nella riqualificazione energetica degli edifici per ridurne i consumi e migliorarne efficienza e isola‐ mento termico, garantendo una riduzione nelle emissioni dagli impianti di riscaldamento domesti‐ ci; infine affrontare uno dei nodi principali: il tra‐ sporto a livello urbano ed extra urbano. Oggi l’Italia continua ad avere il record per numero di auto per abitante, 65 ogni 100, contro una media europea di 48 circa, con un tasso di motorizzazio‐ ne addirittura in crescita negli ultimi anni. Il tra‐ sporto privato continua ad essere la modalità più diffusa per muoversi verso e dentro le città. Solo invertendo questa tendenza con un trasporto pubblico efficace si possono restituire ai cittadini una migliore qualità dell’aria e della vita. P.M.
A
rriverà entro l’estate la nuova enci‐ clica che Papa Francesco dedicherà al tema dell’ecologia, dell’ambiente e del‐ la salvaguardia del Creato. É stato pro‐ prio il pontefice ad annunciarlo – come ha riferito l’Osservatore Romano – duran‐ te uno scambio d’idee con i giornalisti che lo accompagnavano nel viaggio in aereo che dallo Sri Lanka lo portava nelle Filippine, durante il viaggio apostolico in Asia. «Il Papa – scrive l’Osservatore Ro‐ mano – ha ribadito la sua convinzione che l’uomo troppo spesso schiaffeggi la natura, credendosi in qualche modo pa‐ drone della Terra. E ha citato ancora una volta il detto di un vecchio contadino, secondo il quale Dio perdona sempre, gli uomini perdonano qualche volta, mentre la natura non perdona mai». In merito ai contenuti dell’enciclica, «Francesco ha dapprima ricostruito l’iter della sua ela‐ borazione: una bozza iniziale, preparata dal cardinale Turkson e dai suoi collabo‐ ratori, è stata poi lavorata dallo stesso Pontefice anche con il ricorso a qualche aiuto e quindi affidata ai teologi per una revisione. Dopo ulteriori passaggi, che coinvolgono la Congregazione per la Dot‐ trina della Fede, la Segreteria di Stato e il teologo della Casa pontificia, a marzo il
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
16
Ogni tonnellata di CO2 ha un costo sociale di 220 dollari Il ”costo sociale del carbonio” potrebbe essere superiore a quanto finora ritenuto: ciò potrebbe spingere le nazioni ad aumentare gli sforzi per tagliare le emissioni
I
danni economici causati da una tonnellata di
te Change, la cifra è però ben diversa.
emissioni di CO2, spesso definiti come ”costo
”Stimiamo che il costo sociale del carbonio non
sociale del carbonio”, potrebbero essere sei vol‐
sia di 37 dollari ma di 220”, spiega la coautrice
te superiori alla stima che gli Stati Uniti usano
dello studio, Frances Moore. Questo perché oc‐
per guidare le norme energetiche attuali e le
corre tener conto degli impatti del cambiamen‐
possibili azioni future di mitigazione. E’ quanto
to climatico non solo sulla produzione economi‐
sostengono i ricercatori dell’Università di Stan‐
ca, ma anche sul tasso di crescita economica,
ford, secondo cui per ogni tonnellata di CO2 i
con un effetto permanente che si accumula nel
danni ammontano a 220 dollari. Un recente stu‐
tempo. La novità potrebbe spingere le nazioni
dio del governo USA, basato su tre modelli di
ad aumentare gli sforzi per tagliare le emissioni.
impatto economico, valuta in 37 dollari i danni
”Se il costo sociale del carbonio è più alto, un
economici per ogni tonnellata aggiuntiva di CO2
numero maggiore di misure di mitigazione pos‐
emessa nel 2015. Tali danni sono imputabili a
sono superare l’analisi costi‐benefici”, spiega la
diversi fattori, da una minore produzione agri‐
coautrice Delavane Diaz. ”Poiché le emissioni di
cola a una crescita dei problemi di salute della
CO2 sono così dannose per la società, anche
popolazione e dei relativi costi sanitari. Stando
mezzi costosi per ridurre le emissioni varrebbe‐
al nuovo rapporto, pubblicato su Nature Clima‐
ro la pena di essere impiegati”. P.M.
Papa vi si dedicherà per una settimana intera, con l’obiettivo di consegnarla per le traduzio‐ ni nelle varie lingue entro la fine del mese, contando di poterla pubblicare tra giugno e luglio». Papa Francesco si era già espresso sull’ambiente e nello specifico sul clima. «L’elaborazione di un nuovo accordo sul clima è davvero urgente», aveva detto il Pontefice
rivolgendosi agli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede e ricevuti nel Palazzo Apostolico Vaticano per la tradizionale ceri‐ monia dello scambio di auguri di inizio anno con il Corpo diplomatico. E proprio in questa occasione era trapelato dagli ambienti vatica‐ ni la notizia della prossima enciclica sull’ecologia. P.M.
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
17
Come investire senza brutte sorprese? Premiare il rispetto dei diritti umani e dell’ambiente
Assemblea generale dell’ONU, ha adot‐ L’ tato per consenso la risoluzione soste‐ nuta dall’UNTWO, l’Organizzazione mondiale del turismo (OMT è la sigla ufficiale in Italiano, mentre UNWTO è la sigla inglese di United Na‐ tions World Tourism Organization) è un'agenzi‐ a specializzata delle Nazioni Unite con sede a Madrid che si occupa del coordinamento del‐ le politiche turistiche e promuove lo sviluppo di un turismo responsabile e sostenibile. Vi parte‐ cipano dal 2009 161 stati membri e più di 390 membri associati in rappresentanza del settore privato, del turismo scolastico e educativo, del‐ le istituzioni locali di promozione turistica. L'I‐ talia ha aderito all'organizzazione nel 1978. Ol‐ tre alla rappresentanza governativa ne fanno parte come membri affiliati 24 organizzazioni italiane. Il senso della risoluzione sostenuta dal UNWTO, è che Il turismo sostenibile può dare un contributo decisivo al contrasto alla pover‐ tà, allo sviluppo delle comunità e alla protezio‐ ne della biodiversità, strumento per raggiunge‐
re gli obiettivi di sviluppo del Millennio. La riso‐ luzione ‐ la più importante finora sul tema defi‐ nita una pietra miliare dagli analisti ‐ è stata promossa da 107 paesi. Tra essi il Marocco, che è stato uno dei principali promotori. Il testo, in linea con le raccomandazioni dell' UNWTO, aiu‐ ta gli Stati membri e le istituzioni finanziarie regionali e internazionali a sostenere progetti di turismo sostenibile, favorendo la creazione di piccole e medie imprese del settore, le coo‐ perative, l'accesso ai servizi finanziari inclusivi e il microcredito per le comunità più povere. Ta‐ leb Rifai, segretario generale dell'UNWTO, di‐ chiara : “l'ampio supporto che la risoluzione ha ricevuto rispecchia la crescente consapevolez‐ za del ruolo centrale del turismo in un futuro sostenibile per tutti”. Insieme ad altre agenzie delle Nazioni Unite, l'UNWTO dovrà ora scrive‐ re una serie di raccomandazioni sui mezzi e gli strumenti più adatti a promuovere il turismo sostenibile, da sottoporre alla 71/a assemblea dell'Onu nel 2016. Riccardo Bucci
18
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
Rispettare l’ambiente e i diritti umani, in‐ vestire nell’economia reale e premiare im‐ prese e Stati che adottano pratiche virtuo‐ se. Il tutto senza rinunciare alle opportuni‐ tà di rendimento, in un’ottica di medio/ lungo periodo. Ecco come investire etica‐ mente i propri risparmi senza incorrere in brutte sorprese. Un tema che torna alla ribalta soprattutto in questi giorni, dove il terrorismo tiene in banco e impone una riflessione:“ma che fine fanno i nostri sol‐ di?” A tracciare un quadro dell'andamento degli investimenti responsabili in Italia all'Adnkronos, è Ugo Biggeri, presidente di Etica SGR, società di gestione del rispar‐ mio del gruppo Banca Popolare Etica. In campo finanziario, ha confermato Big‐ geri, ‘non ci sono buoni e cattivi’, ma di certo la sostenibilità può fare la differenza quando si sceglie come investire i propri soldi. E così, tra i criteri di scelta, si intro‐ duce l'oggetto proprio dell'investimento. Si tratta di un campo che anche in Italia
inizia ad attirare sempre più persone. Basti pensare che, nel 2014 “abbiamo superato il miliardo di raccolta fondi”, sottolinea Biggeri. E non solo: “Banca etica ha raggiunto un mi‐ liardo di raccolta di risparmio e il credito ero‐ gato segna un +5%”. Un dato “incoraggiante, soprattutto quando il mercato italiano nel complesso registra un risultato negativo”. La parola d'ordine dunque, è trasparenza, ed è per questo che Etica SGR rende noto sul pro‐ prio sito tutti i finanziamenti. Secondo Bigge‐ ri, infatti, “sarebbe molto utile se ci fosse una maggiore trasparenza sulle politiche di inve‐ stimento anche per capire se si investe di più in un settore piuttosto che in un altro”. In questo modo si avrebbe più coscienza dell'impatto delle proprie scelte.
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
17
Come investire senza brutte sorprese? Premiare il rispetto dei diritti umani e dell’ambiente
Assemblea generale dell’ONU, ha adot‐ L’ tato per consenso la risoluzione soste‐ nuta dall’UNTWO, l’Organizzazione mondiale del turismo (OMT è la sigla ufficiale in Italiano, mentre UNWTO è la sigla inglese di United Na‐ tions World Tourism Organization) è un'agenzi‐ a specializzata delle Nazioni Unite con sede a Madrid che si occupa del coordinamento del‐ le politiche turistiche e promuove lo sviluppo di un turismo responsabile e sostenibile. Vi parte‐ cipano dal 2009 161 stati membri e più di 390 membri associati in rappresentanza del settore privato, del turismo scolastico e educativo, del‐ le istituzioni locali di promozione turistica. L'I‐ talia ha aderito all'organizzazione nel 1978. Ol‐ tre alla rappresentanza governativa ne fanno parte come membri affiliati 24 organizzazioni italiane. Il senso della risoluzione sostenuta dal UNWTO, è che Il turismo sostenibile può dare un contributo decisivo al contrasto alla pover‐ tà, allo sviluppo delle comunità e alla protezio‐ ne della biodiversità, strumento per raggiunge‐
re gli obiettivi di sviluppo del Millennio. La riso‐ luzione ‐ la più importante finora sul tema defi‐ nita una pietra miliare dagli analisti ‐ è stata promossa da 107 paesi. Tra essi il Marocco, che è stato uno dei principali promotori. Il testo, in linea con le raccomandazioni dell' UNWTO, aiu‐ ta gli Stati membri e le istituzioni finanziarie regionali e internazionali a sostenere progetti di turismo sostenibile, favorendo la creazione di piccole e medie imprese del settore, le coo‐ perative, l'accesso ai servizi finanziari inclusivi e il microcredito per le comunità più povere. Ta‐ leb Rifai, segretario generale dell'UNWTO, di‐ chiara : “l'ampio supporto che la risoluzione ha ricevuto rispecchia la crescente consapevolez‐ za del ruolo centrale del turismo in un futuro sostenibile per tutti”. Insieme ad altre agenzie delle Nazioni Unite, l'UNWTO dovrà ora scrive‐ re una serie di raccomandazioni sui mezzi e gli strumenti più adatti a promuovere il turismo sostenibile, da sottoporre alla 71/a assemblea dell'Onu nel 2016. Riccardo Bucci
18
RELOADER Magazine - Febbraio 2015
Rispettare l’ambiente e i diritti umani, in‐ vestire nell’economia reale e premiare im‐ prese e Stati che adottano pratiche virtuo‐ se. Il tutto senza rinunciare alle opportuni‐ tà di rendimento, in un’ottica di medio/ lungo periodo. Ecco come investire etica‐ mente i propri risparmi senza incorrere in brutte sorprese. Un tema che torna alla ribalta soprattutto in questi giorni, dove il terrorismo tiene in banco e impone una riflessione:“ma che fine fanno i nostri sol‐ di?” A tracciare un quadro dell'andamento degli investimenti responsabili in Italia all'Adnkronos, è Ugo Biggeri, presidente di Etica SGR, società di gestione del rispar‐ mio del gruppo Banca Popolare Etica. In campo finanziario, ha confermato Big‐ geri, ‘non ci sono buoni e cattivi’, ma di certo la sostenibilità può fare la differenza quando si sceglie come investire i propri soldi. E così, tra i criteri di scelta, si intro‐ duce l'oggetto proprio dell'investimento. Si tratta di un campo che anche in Italia
inizia ad attirare sempre più persone. Basti pensare che, nel 2014 “abbiamo superato il miliardo di raccolta fondi”, sottolinea Biggeri. E non solo: “Banca etica ha raggiunto un mi‐ liardo di raccolta di risparmio e il credito ero‐ gato segna un +5%”. Un dato “incoraggiante, soprattutto quando il mercato italiano nel complesso registra un risultato negativo”. La parola d'ordine dunque, è trasparenza, ed è per questo che Etica SGR rende noto sul pro‐ prio sito tutti i finanziamenti. Secondo Bigge‐ ri, infatti, “sarebbe molto utile se ci fosse una maggiore trasparenza sulle politiche di inve‐ stimento anche per capire se si investe di più in un settore piuttosto che in un altro”. In questo modo si avrebbe più coscienza dell'impatto delle proprie scelte.
RELOADER Magazine - Gli Speciali, Febbraio 2015
20
19
RELOADER Magazine Inserto n.2/2015
IL SISTEMA DI GESTIONE DEI RAEE IN LOMBARDIA Irene Sterpi – Centro Studi MatER c/o Consorzio LEAP Lucia Rigamonti – Politecnico di Milano (DICA) e Centro Studi MatER M. Grosso, L. Rigamonti, L. Biganzoli, A. Falbo, F. Forte – Politecnico di Milano (DICA)
La ricerca, finanziata da
lancio di materia e appli-
Finlombarda per Regione
cando la metodologia del
Lombardia e realizzata dal
ciclo di vita (LCA) per la
personale del Politecnico di
quantificazione degli impat-
Milano – DICA, analizza il si-
ti ambientali associati.
stema di gestione dei RAEE
La prima fase di trattamen-
in Regione Lombardia (al
to dei rifiuti di apparecchia-
2011) ricostruendone il bi-
ture elettriche ed elettroni-
RELOADER Magazine - Gli Speciali, Febbraio 2015
20
19
RELOADER Magazine Inserto n.2/2015
IL SISTEMA DI GESTIONE DEI RAEE IN LOMBARDIA Irene Sterpi – Centro Studi MatER c/o Consorzio LEAP Lucia Rigamonti – Politecnico di Milano (DICA) e Centro Studi MatER M. Grosso, L. Rigamonti, L. Biganzoli, A. Falbo, F. Forte – Politecnico di Milano (DICA)
La ricerca, finanziata da
lancio di materia e appli-
Finlombarda per Regione
cando la metodologia del
Lombardia e realizzata dal
ciclo di vita (LCA) per la
personale del Politecnico di
quantificazione degli impat-
Milano – DICA, analizza il si-
ti ambientali associati.
stema di gestione dei RAEE
La prima fase di trattamen-
in Regione Lombardia (al
to dei rifiuti di apparecchia-
2011) ricostruendone il bi-
ture elettriche ed elettroni-
RELOADER Magazine - Gli Speciali, Febbraio 2015
21
che (RAEE) è costituita gene-
mente a fonderie, mentre
ralmente da: 1. smontaggio,
le componenti pericolose
2.
meccaniche
(toner, cartucce, condensa-
(triturazione), 3. cernita ma-
tori) sono principalmente in-
nuale e 4. separazione auto-
cenerite con recupero di e-
matica attraverso processi fi-
nergia. Il bilancio di materia
sici. Ogni frazione così sepa-
mostra che il trattamento dei
rata è poi avviata a uno spe-
RAEE permette il recupero di
cifico destino: per esempio,
metalli di base e preziosi, di
le schede elettroniche ne-
prodotti e materiali quali ve-
cessitano di un trattamento
tro, legno e plastiche, e il re-
complesso per il recupero di
cupero di energia termica
metalli, alluminio e acciaio
ed elettrica dalle compo-
sono invece inviati diretta-
nenti residuali. La Tabella 1
lavorazioni
RELOADER Magazine - Gli Speciali, Febbraio 2015
22
riassume le materie prime e
grandi bianchi, 20.069 t di R3
l’energia ottenute dal recu-
– TV e monitor di cui 19.587 t
pero di ciascuna categoria
di Cathode Ray Tubes e 482 t
di RAEE raccolti in Lombardia
di Flat Panel Displays, 9.849 t
nel 2011 (8.837 t di R1 - fred-
di R4 - piccoli elettrodomesti-
do e clima, 7.282 t di R2 -
ci e 33 t di R5 - sorgenti lumi-
RELOADER Magazine - Gli Speciali, Febbraio 2015
21
che (RAEE) è costituita gene-
mente a fonderie, mentre
ralmente da: 1. smontaggio,
le componenti pericolose
2.
meccaniche
(toner, cartucce, condensa-
(triturazione), 3. cernita ma-
tori) sono principalmente in-
nuale e 4. separazione auto-
cenerite con recupero di e-
matica attraverso processi fi-
nergia. Il bilancio di materia
sici. Ogni frazione così sepa-
mostra che il trattamento dei
rata è poi avviata a uno spe-
RAEE permette il recupero di
cifico destino: per esempio,
metalli di base e preziosi, di
le schede elettroniche ne-
prodotti e materiali quali ve-
cessitano di un trattamento
tro, legno e plastiche, e il re-
complesso per il recupero di
cupero di energia termica
metalli, alluminio e acciaio
ed elettrica dalle compo-
sono invece inviati diretta-
nenti residuali. La Tabella 1
lavorazioni
RELOADER Magazine - Gli Speciali, Febbraio 2015
22
riassume le materie prime e
grandi bianchi, 20.069 t di R3
l’energia ottenute dal recu-
– TV e monitor di cui 19.587 t
pero di ciascuna categoria
di Cathode Ray Tubes e 482 t
di RAEE raccolti in Lombardia
di Flat Panel Displays, 9.849 t
nel 2011 (8.837 t di R1 - fred-
di R4 - piccoli elettrodomesti-
do e clima, 7.282 t di R2 -
ci e 33 t di R5 - sorgenti lumi-
RELOADER Magazine - Gli Speciali, Febbraio 2015
23
RELOADER Magazine - Gli Speciali, Febbraio 2015
24
di impatto analizzate, ad
RAEE. Il contributo maggiore
eccezione della tossicità per
in termini di benefici ambien-
l’uomo (effetti cancerogeni)
tali al sistema di gestione
per gli R5. In Tabella 2 sono
complessivo è dato dalla fi-
riportati i risultati dello studio
liera di raccolta e recupero
LCA, sia totali per la regione
degli R3, grazie alla efficiente
Lombardia nel 2011 sia relati-
gestione e agli elevati quan-
vi a ciascuna categoria di
titativi raccolti.
Tabella 2
se). L’applicazione della a-
prattutto al recupero delle
nalisi LCA all’intero sistema
frazioni metalliche, delle pla-
di gestione (dalla raccolta
stiche e del vetro in essi con-
al riciclo e/o smaltimento fi-
tenuti. Le filiere di raccolta e
nale) dimostra che il recupe-
gestione degli R3 e degli R5
ro dei RAEE in Lombardia nel
garantiscono i risultati migliori
2011 porta dei benefici con-
(espressi per tonnellata gesti-
sistenti per l'ambiente e per
ta), con benefici che carat-
la salute umana grazie so-
terizzano tutte le categorie
RELOADER Magazine - Gli Speciali, Febbraio 2015
23
RELOADER Magazine - Gli Speciali, Febbraio 2015
24
di impatto analizzate, ad
RAEE. Il contributo maggiore
eccezione della tossicità per
in termini di benefici ambien-
l’uomo (effetti cancerogeni)
tali al sistema di gestione
per gli R5. In Tabella 2 sono
complessivo è dato dalla fi-
riportati i risultati dello studio
liera di raccolta e recupero
LCA, sia totali per la regione
degli R3, grazie alla efficiente
Lombardia nel 2011 sia relati-
gestione e agli elevati quan-
vi a ciascuna categoria di
titativi raccolti.
Tabella 2
se). L’applicazione della a-
prattutto al recupero delle
nalisi LCA all’intero sistema
frazioni metalliche, delle pla-
di gestione (dalla raccolta
stiche e del vetro in essi con-
al riciclo e/o smaltimento fi-
tenuti. Le filiere di raccolta e
nale) dimostra che il recupe-
gestione degli R3 e degli R5
ro dei RAEE in Lombardia nel
garantiscono i risultati migliori
2011 porta dei benefici con-
(espressi per tonnellata gesti-
sistenti per l'ambiente e per
ta), con benefici che carat-
la salute umana grazie so-
terizzano tutte le categorie