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5G E SALUTE
UN DIBATTITO APERTO Attualmente si utilizza una banda di frequenza vicina a quella del 4G ma, per il futuro, si prevede l’uso di frequenze più alte che richiederanno una maggiore diffusione di celle a bassa potenza dagli effetti poco studiati. L’Italia ha limiti 10 volte più bassi di quelli della maggior parte dei paesi europei di Riccardo Florio
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’arrivo del 5G ha sollevato da più parti reazioni avverse in merito ai possibili effetti sulla salute associati ai campi elettromagnetici (CEM) generati dalla nuova tecnologia. Si va dalle astruse teorie del complotto (prive di ogni consistenza e fondamento scientifico) in base alle quali il 5G sarebbe stato utilizzato per diffondere il Covid-19 alle preoccupazioni, sostenute da alcuni comitati, per la salute della popolazione a causa dell’utilizzo di una serie di antenne maggiormente distribuite sul territorio che opererebbero a frequenze non adeguatamente esplorate dal punto di vista del rischio per la salute. Va ricordato che il 5G può utilizzare tre differenti fasce di frequenze: 694-790 MHz (bassa), 3,6-3,8 GHz (media) e 26,5-27,5 GHz (alta). A oggi l’unica banda di frequenza utilizzata in Italia è quella a 3,6 GHz, che rientra nella medesima fascia di quelle già utilizzate per la comunicazione wireless: il Wi-Fi utilizza connessioni a 2,45 GHz o a 5 GHz, mentre la rete 4G opera tra 1,5 e 2,6 GHz.