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Terapia e autoaiuto

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E i tender point?

E i tender point?

Non esiste un piano terapeutico universale per la fibromialgia, ma è possibile combinare diversi trattamenti e misure di autoaiuto per creare una terapia individuale.

Per molto tempo, la terapia d’elezione per il trattamento della fibromialgia era un piano terapeutico graduale che partiva dalla formazione dei pazienti. Risultati più recenti, invece, sostengono la necessità di una strategia multimodale.

La terapia multimodale

La letteratura scientifica degli ultimi cinque anni conferma i benefici dei concetti di terapia multimodale per i disturbi da dolore cronico. Multimodale significa combinare diversi elementi sin dall’inizio per ottenere i migliori risultati. La terapia multimodale per la fibromialgia comprende la terapia o la consulenza psicologica, l’allenamento e le attività fisiche, la terapia farmacologica e i trattamenti complementa­ ri, compresi quelli della medicina empirica. La formazione dei pazienti rimane centrale. Essa mira a rafforzare le risorse delle persone colpite («empowerment») e a fornire loro conoscenze mediche sulla malattia. Le terapie multimodali, stazionarie o ambulatoriali, sono oggi offerte da diversi centri in cui collaborano specialisti e specialiste dei settori della fisioterapia, dell’ergoterapia, della psicologia, della psicosomatica, della reumatologia, della medicina del dolore, dei servizi sociali, della gestione del dolore, ecc. Tuttavia, una terapia multimodale può essere organizzata anche dal medico di famiglia vicino al luogo di residenza. È importante iniziare la terapia multimodale il prima possibile dopo la diagnosi e adattarla alla singola persona colpita. A tal fine, sono prese in considerazione tutte le possibili terapie che allevino in modo dimostrabile i sintomi della fibromialgia e scongiurino un’ulteriore cronicizzazione e limitazioni funzionali nella vita quotidiana. È necessario seguire il principio «trial and error» (tentativo ed errore), in quanto non è possibile prevedere quali terapie e quali misure di autoaiuto funzionino per chi e come.

Terapia comportamentale cognitiva

La terapia comportamentale cognitiva è un termine collettivo impiegato per varie forme di terapia e tecniche che mirano a modificare il comportamento. L’idea di base è quella di rompere i modelli negativi, spesso passivi, di comportamento e di reazione allo stress e al dolore sostituendoli con modelli di comportamento positivi e proattivi. Il fulcro è il colloquio psicoterapeutico che aiuta a riconoscere quali situazioni e fattori scatenino lo stress. Su questa base vengono sviluppate strategie comportamentali alternative per aiutare a controllare, ridurre o prevenire gli effetti negativi dello stress.

Mindfulness e rilassamento

Anche gli esercizi di mindfulness, i metodi di rilassamento come la tecnica muscolare progressiva di Jacobson, il training autogeno, la meditazione e l’autoipnosi nonché la meditazione in movimento sotto forma di yoga, pilates, tai chi e qi gong hanno un’influenza positiva sul comportamento e sulla vita. Gli studi dimostrano che il tai chi può addirittura ottenere effetti migliori rispetto all’allenamento di resistenza convenzionale. I metodi più delicati, in particolare, hanno un forte potenziale per modificare l’identificazione fisica e dunque le sensazioni corporee. L’esperienza della forza mentale e della ricchezza interiore può portare a un atteggiamento completamente nuovo nei confronti della vita.

Tenga un diario!

Quali dolori ha provato durante l’ultima settimana? E quali misure l’hanno aiutata? Tenendo un diario del dolore, potrà rispondere con maggiore precisione a queste domande, sia in sede di visita che di terapia. Annoti quando, dove e con quale intensità si è manifestato il dolore. Tali informazioni possono fornire indicazioni utili per il trattamento e la gestione del dolore. In questo opuscolo troverà un modello di diario combinato del dolore e dell’astenia (vedere pag. 30).

Il mio diario del dolore e della stanchezza

Dolore

Assegno a ogni dolore una lettera e un colore (A, B, C ecc.) e lo inserisco

Descrivo ogni dolore (ad esempio «lancinante», «sordo», «bruciante» ecc.).

Annoto nella tabella l’intensità del dolore, utilizzando una scala da 0 a 10.

0 = nessun dolore; 10 = il dolore più forte immaginabile. Collego i diversi

Prendo nota delle mie osservazioni sul dolore. Per esempio, che cosa l’ha ad altri dolori (per esempio: «Se il dolore A è superiore all’intensità 6, allora

Stanchezza

Annoto nella tabella il mio grado di spossatezza utilizzando una scala da 0 = nessuna spossatezza; 10 = totale spossatezza.

Collego loro diversi valori nel corso di una giornata formando una linea.

0 = nessun dolore / nessuna spossatezza 10 = il dolore più forte immaginabile / totale spossatezza

Giorno Esperienze e osser vazioni inserisco nella figura. ecc.). 10. diversi valori della giornata per formare una linea. l’ha scatenato, come si sviluppa o se è legato allora arriva il dolore B.»). da 0 a 10. linea. spossatezza

Esempio di figura:

Esempio di tabella:

Arancione = dolore A

Verde = dolore B

Viola = stanchezza

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