(RI) LETTURE SU VITTORIANO VIGANO'

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CONTINUUM RELAZIONE IDENTITÀ INNOVAZIONE


A CURA DI: RICCARDO RAPPARINI ROBERTA RAVAZZANO MARTA ROBECCHI

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FASE 1 /

FASE 3 /

p. 8 BASAMENTO

p. 50 ORIZZONTAMENTI

p. 10 CORONAMENTO

p. 54 COLLEGAMENTI VERTICALI

“DESCRIVERE/ INTERPRETARE”

p. 12 PIANO ORDINATORE p. 18 SEZIONE GENERATRICE p. 20 DIAFRAMMA p. 24 FOTO MODELLO

“SCOMPORRE/ RICOMPORRE”

p. 56 DELIMITAZIONI p. 66 PARTIZIONI INTERNE p. 70 SERVIZI p. 78 DETTAGLI STRUTTURALI p. 84 FOTO MODELLO

FASE 2 /

“DECIFRARE/ CODIFICARE”

p. 30 GEOMETRIA STRUTTURA p. 32 PROGRAMMA p. 38 CIRCOLAZIONE p. 40 PERIMETRAZIONE p. 42 FOTO MODELLO

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FASE 1 /

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“FORME RAZIONALI DI CONTINUITÀ CON LO SPAZIO”

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L’attenta analisi sull’architettura di Viganò e in particolare sull’iconica villa “La Scala” ha permesso di evidenziare quegli elementi progettuali, compositivi e strutturali che riteniamo fondamentali nella comprensione e conoscenza dell’opera di riferimento sopra citata. In particolare risulta rilevante il rapporto tra architettura e contesto. Essi non sono due elementi contraddistinti, ma un elemento unico, continuo, che fa parte dello spazio e che allo stesso tempo lo determina, anch’esso visto come unico, mai come somma di più elementi. A riguardo lo stesso Viganò afferma : «Spazio in quanto tale e non sommatoria di superfici − non è mai finito, è un continuum − l’interno è un frammento di spazio, di uno spazio più grande − e da qui l’economicità degli elementi, delle voci costruttive.» Allo stesso tempo però l’architettura pur essendo in continuità con la natura mai tenta di imitarla, mai la sua architettura diventa mimetica. Infatti è proprio tramite la netta razionalizzazione delle forme e tramite la verità materica che questi elementi dialogano. Un’altra tematica fondamentale nell’opera di Viganò è quella di conferire alla costruzione un ruolo centrale, considerandola come insieme di struttura e materia.

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Infatti secondo l’architetto la costruzione, la struttura e le proprietà materiche presentano “un’originaria forza espressiva che non deve essere persa” o mascherata, anzi deve essere esaltata. Inoltre la costruzione è intesa come un dato di fondamentale importanza nella definizione dello spazio. Infatti il piano continuum, sopra citato, in cui si articolano gli spazi dell’abitare di casa “La Scala”, ospita proprio il “campo” delle relazioni che connettono costruzione e contesto naturale.


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BASAMENTO


Abbiamo analizzato il concetto di basamento come l’insieme di più elementi che ancorano al terreno l’edificio. E’ quindi stato necessario, in un primo momento, analizzarli scomponendoli. Non bisogna però intendere tutte queste parti slegate da un sistema unitario, vanno, al contrario, intese come più membra di un organismo che dialogano con il contesto senza mai alienarsi da esso. I pilastri ancorano a terra il basamento, la trave è diretta verso il lago così come il basamento e infine il muro di contenimento è in strettissima relazione col terreno contenendolo.

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CORONAMENTO


In modo analogo, anche le componenti che reggono il coronamento vengono scomposte e analizzate. I due setti ordinano sia il piano superiore che il piano inferiore. Infatti sia per l’atelier che per il piano dell’abitazione i setti non assolvono solo alla funzione strutturale ma rendono anche piĂš introversi gli spazi che racchiudono. Importante è anche citare la funzione del parapetto che idealmente funge da terza soletta, seppur di spessore notevolmente ridotto.

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PIANO ORDINATORE: ATELIER


SPAZI ESTROVERSI

SPAZI INTROVERSI

NATURA

La pianta analizza il rapporto tra l’atelier e lo spazio dei servizi. L’area colorata di rosso evidenzia una forte caratteristica di estroversione, l’atelier infatti interagisce con il contesto circostante e in particolare con la natura e il lago, invece l’area blu, perimetrata da sole mura, appare introversa, non in continuità con gli ambienti circostanti.

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PIANO ORDINATORE: ABITAZIONE


SPAZI ESTROVERSI

NATURA

La pianta rappresenta concettualmente l’apertura continua dello spazio del soggiorno e della camera da letto, evidenziati in rosso, con il contesto naturale. Questa continuità è ottenuta tramite l’utilizzo di ampie vetrate che la rendono completamente permeabile. Le linee rette, che sottolineano la razionalità delle forme di Viganò che mai tenta di realizzare un’architettura mimetica, sottolineano la tensione reciproca e dialettica tra natura e architettura.

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PIANO ORDINATORE: MASTERPLAN


SPAZI ESTROVERSI

LAGO

NATURA

Il Masterplan, che affronta una scala maggiore rispetto alle due precedenti rappresentazioni, evidenzia come l’elemento architettonico della scala funga non solo da collegamento fisico con il lago ma da vera e propria direttrice. Essa infatti collega idealmente tutti gli ambiti di continuità dell’architettura di Viganò ovvero la natura, il lago e l’edificio.

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SEZIONE GENERATRICE


ATELIER

SOGGIORNO

La sezione mette in evidenza tre ambienti profondamente differenti e distinti : In rosso è evidenziato l’ambiente dell’atelier che presenta un’ unica apertura sia visiva che spaziale verso il lago; in giallo sono campiti i due ambienti di servizio – il bagno e la cucina – che non presentano ampie aperture verso l’esterno connotandosi come spazi introversi; il blu connota infine la zona giorno e la camera da letto che, essendo delimitate unicamente da vetrate, diventano un’ unico spazio che si propaga ed espande in tre direzioni, permettendo in particolare una continuità visiva tra lago, terrazza, ambiente interno e giardino ad ovest.

SERVIZI

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DIAFRAMMA: ATELIER


I diaframmi che Viganò realizza in casa “La Scala” sono molto interessanti poiché sviluppano due tematiche opposte, infatti se da un lato i diaframmi, rappresentati dalle vetrate, sono elementi non reclusi ma permeabili, quelli dei setti portanti rendono estremamente chiusi gli ambienti che perimetrano. Nel caso del piano inferiore infatti l’area adibita ad atelier è in parte vetrata e quindi in stretta connessione con la terrazza, la natura circostante e il lago; mentre gli spazi dei servizi sono completamente chiusi.

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DIAFRAMMA: ABITAZIONE


Similarmente nel caso del piano superiore l’area del soggiorno e della sala è totalmente permeabile mentre il nucleo che comprende i servizi (cucina e bagno) e la camera degli ospiti è quasi interamente circondato da murature piene che ne accentuano il carattere inclusivo. Questi presentano infatti delle aperture solamente sul lato scala. Ne emerge quindi l’idea di un edificio in cui gli spazi comunitari, in particolare la zona giorno e la camera da letto, sono aperti e continui con il lago e la natura circostante.

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FOTO MODELLO


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FASE 2 /

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“GEOMETRIE DEFINITE. RELAZIONE DI SPAZI COME IDENTITÀ”

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L’architettura di Casa “La Scala” presenta, come già evidenziato precedentemente, forme e geometrie razionali che dialogano e si relazionano col contesto naturale senza mai cercare però una mimesi con esso. In sezione, così come in pianta è ben visibile la razionalità presente nelle forme degli elementi strutturali, e nelle geometrie dei diaframmi e delle perimetrazioni interne che definiscono e/o relazionano gli spazi della casa. Questi, infatti, si innestano e si aggregano su un piano continuum, tipico della logica progettuale di Viganò, tessendo una fitta rete di relazioni tra elementi architettonici, utenti e contesto. Caratteristica fondamentale dell’opera analizzata sono le relazioni interne che si instaurano tra gli spazi dell’atelier e dell’abitazione. La zona giorno e la camera da letto principale dell’abitazione sono suddivise unicamente da un sistema mobile di veneziane ed eventualmente da una vetrata scorrevole, quando questa non viene utilizzata come chiusura tra zona giorno e terrazza esterna. Le relazioni che intercorrono tra questi due ambienti sono quindi molto strette, in quanto risultano formare un unico spazio. La camera da letto, comunemente considerata un luogo riservato, è posta in continuità con ambienti tipicamente pubblici: la zona giorno e la terrazza.

Anche il nucleo quasi indipendente della cucina instaura un rapporto diretto con l’esterno non Anche il nucleo quasi indipendente della cucina instaura un rapporto diretto con l’esterno non solo attraverso l’apertura vetrata, ma anche tramite una porta opaca posta in adiacenza all’ingresso principale dell’abitazione. Le seguenti considerazioni si sviluppano partendo dalla definizione di tipo architettonico, inteso come “un principio logico ordinatore, secondo il quale una serie di elementi, governati da precise relazioni, acquisiscono una determinata struttura”. L’idea di tipo viene considerata inoltre come un “a priori” della nostra mente, un punto di partenza dunque che l’architetto, progettando, deve conoscere, sviluppare e in qualche modo “trasgredire con decisioni logiche”. Il tipo diviene così uno strumento per leggere le architetture, e coglierne le similitudini e le differenze. E sono proprio le differenze, gli sviluppi del concetto di tipo a conferire ed evidenziare l’identità dell’opera architettonica. Prendendo in considerazione le analisi effettuate e le precedenti riflessioni si è notato come in Casa “La Scala” le relazioni tra gli spazi, prima evidenziati, risultano essere

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differenti a quelle rintracciabili nella tipologia della villa o della casa indipendente. E se la distanza dal tipo è data dalle nuove relazioni che Viganò instaura sul piano continuum, allora queste divengono l’elemento che conferisce l’identità alla Casa “La Scala”.


GEOMETRIA

FORMA GENERICA

N

H2 O

STRUTTURA

N+H2O

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FORMA SPECIFICA

Il volume generatore è rappresentato da un cubo, sottoposto a forze di tensione verso il contesto. Forza verso il lago (H2O); Forza verso la vegetazione (N). Una terza forza contesto ( N + H2O ) agisce sull’edificio, provocando, non più una deformazione della forma generica, ma la creazione di un nuovo elemento architettonico: la scala. Essa grazie alla sua particolare estensione permette un contatto diretto con la vegetazione e l’acqua del lago. Il vettore forze esterne agisce sul volume architettonico, aprendolo attraverso un’eliminazione di “massa”, definendo così gli elementi fondamentali strutturali e formali di casa “La Scala” : i tre piani orizzontali in calcestruzzo armato e i volumi dell’atelier e del nucleo servizi. Le solette sono sostenute da un sistema di pilastri in acciaio e setti portanti in calcestruzzo armato. Solo quest’ultimi rappresentano le vere delimitazioni- diaframmi della casa.

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PROGRAMMA: ATELIER

DESTINAZIONE D’USO IMPIANTI BAGNO ATELIER

APERTO CHIUSO

CONTESTO SPAZI CHIUSI SPAZI APERTI

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RISERVATO PUBBLICO

CONTESTO SPAZI RISERVATI SPAZI PUBBLICI

SPAZIO ATELIER

Dall’analisi del rapporto che c’è tra gli spazi riservati e pubblici e tra quelli aperti e chiuso abbiamo deciso di analizzare quale sia l’effettivo spazio dell’atelier. È inevitabile infatti non limitare l’atelier allo spazio effettivo fisico. Al contrario esso va esteso anche allo spazio circostante. Questa relazione di continuità’ tra atelier e spazio circostante e’ mediata dalla presenza del terrazzo-giardino in quanto, pur essendo inequivocabilmente legato al concetto di natura, e’ sviluppato tramite forme geometriche razionali.

CONTESTO IMPIANTI E BAGNO SPAZI ATELIER

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PROGRAMMA: ABITAZIONE

DESTINAZIONE D’USO CUCINA

SOGGIORNO

BAGNO CAMERA OSPITI

CAMERA PADRONALE

APERTO CHIUSO

CONTESTO SPAZI CHIUSI SPAZI APERTI

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RISERVATO PUBBLICO

CONTESTO SPAZI RISERVATI SPAZI PUBBLICI

CONCLUSIONE

Dall’analisi del rapporto che c’è tra gli spazi riservati e pubblici e tra quelli aperti e chiuso abbiamo deciso di analizzare quale sia il rapporto tra la sviluppo spaziale dei locali e il loro uso. È emerso che gli spazi riservati non risultano essere chiusi e introversi. l’esempio più‘ eclatante e’ quello della camera padronale che, seppur sia inevitabilmente associata all‘intimita’ e alla privatezza, e’ sviluppato tramite il solo utilizzo di pareti trasparenti. Questa scelta e‘ inevitabilmente legata alla volontà di Vigano‘ di realizza un edificio con un rapporto profondissimo con il contesto naturale circostante. Preferisce infatti progettare spazi di pura connessione e continuita’ con l’esterno piuttosto che privatizzare e quindi rendere introversi gli spazi.

CONTESTO SPAZI INTROVERSI SPAZI ESTROVERSI

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CONCLUSIONE PROGRAMMA


Configurazione con serramenti scorrevoli chiusi senza veneziane interne

Configurazione con serramenti scorrevoli aperti

Configurazione con veneziane interne

Lo spazio centrale del piano abitativo di casa “La Scala�, costituito dalla zona giorno e dalla camera da letto, presenta differenti configurazioni e diaframmi a causa dell’utilizzo o meno del sistema di vetrate scorevoli e delle veneziane interne.

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CIRCOLAZIONE


L’analisi di questa tavola ha evidenziato la presenza di molteplici percorsi che collegano gli spazi interni e quelli esterni. Molto importante è notare come la casa sia ben collegata - sia fisicamente che visivamente - con il contesto in cui è inserita grazie a numerosi passaggi e a molteplici possibilità di apertura delle vetrate. In questo modo i confini tra interno ed esterno sembrano assottigliarsi ancora di più, fino a una totale fusione tra natura e artificio. La molteplicità di percorsi e di punti d’incontro nell’abitazione sottolinea la presenza di grandi spazi senza interruzioni che creano un contrasto con gli spazi di servizio o con gli ambienti meno utilizzati, più piccoli e racchiusi all’interno di muri.

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PERIMETRAZIONI


L’analisi sulle diverse perimetrazioni che definiscono e caratterizzano gli spazi di casa “La Scala” consente di “tessere” e rappresentare le relazioni e i punti di contatto tra l’edificio e il contesto circostante. Grazie ai diaframmi vetrati permeabili la forma razionale della casa entra in relazione visiva con il lago e la natura. Tali elementi sono infatti rappresentati nello schema da linee orizzontali e verticali che attraversano l’edificio. L’elemento architettonico della scala funga non solo come collegamento fisico con il lago ma da direttrice. Essa infatti collega idealmente tutti gli ambiti di continuità dell’architettura di Viganò ovvero la natura, il lago e l’edificio.

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DEDUZIONE

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FOTO MODELLO


INDUZIONE

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DEDUZIONE

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FOTO MODELLO


INDUZIONE

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FASE 3 /

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“CONCRETIZZAZIONE DEL PROGRAMMA. INNOVAZIONE TECNOLOGICA”

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In Casa “La Scala” i dettagli costruttivi e tecnologici sono strettamente connessi alle idee cardine del programma architettonico-progettuale. In questa direzione il programma riesce a concretizzarsi e a diventare forma, geometria e materia grazie proprio allo studio e all’inserimento di alcuni dettagli tecnologici e strutturali. La creazione e la percezione di un piano continuum, che comprenda interno e contesto naturale esterno, caratterizza lo spazio dell’atelier e in particolare quello della zona giorno e della camera matrimoniale. Tale continuità è resa possibile dalla progettazione di un’ imponente soletta a sbalzo e di un sistema di perimetrazioni vetrate. La prima è stata realizzata grazie al contributo di una serie di pilastri interrati, con funzione di ancoraggio, e ad un’imponente e lunga trave esterna che sporge volutamente dalla soletta e poggia rispettivamente su un pilastro doppio, sul muro di contenimento e su uno dei pilastri interrati. Il secondo consiste nella realizzazione di una perimetrazione continua totalmente vetrata, caratterizzata dalla presenza di vetrate scorrevoli a tutta altezza. E’ interessante notare come tali elementi mobili siano disposti ai vertici della traccia vetrata. In questo modo, quando tutte le finestre scorrevoli sono aperte, gli ambienti interni non possiedono più alcuna delimitazione nei vertici, vista anche la creazione di

una battuta d’arresto esterna solo nella guida superiore. Anzi in questa configurazione i vertici diventano punti di espansione e di relazione verso l’esteno.

In

conclusione è possibile collocare tutti gli elementi osservati, descritti, scomposti e ricomposti durante la nostra analisi in un’unica relazione o volendo utilizzare una definizione di Peter Eisenman, in un’unica equazione architettonica. I termini dell’equazione risultano essere: concetto o programma, funzione, struttura, tecnica, forma. Il programma “ordina” gli altri elementi dell’equazione. Le forme razionali e le geometrie definite sono dettate dalla logica del continuum, evitando la mimesi. La definizione di due differenti spazi funzionali, come in questo caso l’abitazione e l’atelier, non comporta una mutazione della forma o del programma, ma una progettazione dei sistemi strutturali e tecnologici volti a realizzare le funzioni stabilite. Le scelte formali e funzionali determinano quindi la realizzazione di un preciso sistema strutturale costituito da una trave esterna, dai solai in calcestruzzo armato e dai pilastri in acciaio. Infine le perimetrazioni e la definizione degli spazi interni, e nel nostro caso anche di quelli esterni, avviene tramite unità tecnologiche, quali le vetrate e i

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setti in calcestruzzo, che seguono la logica del programma e la forma e le funzioni precedentemente stabilite. Allo stesso modo gli impianti tecnologici svolgono la funzione di “legamenti di un edificio”, in quanto “metodi usati per collegare, articolare e consolidare la struttura”. In realtà tutti gli elementi “dettati” dal programma, non sono subordinati ad esso. Questi rappresentano infatti le scelte e i mezzi attraverso le quali è possibile ottenere e concretizzare il programma. TECNOLOGIA TECNOLOGIA

STRUTTURA STRUTTURA PROGRAMMA PROGRAMMA

FUNZIONE FUNZIONE FORMA FORMA


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ORIZZONTAMENTI


Lo schema analizza i piani-sezioni orizzontali che uniti compongono e caratterizzano lo spazio dell’atelier. Il primo orizzontamento è costituito dalla prima delle tre solette che strutturano casa La Scala. Esso risulta essere caratterizzato da spazi verdi, spazi pavimentati aperti ( la terrazza ) e chiusi ( l’atelier e i retrostanti locali di servizio ). Gli spazi verdi seguono la griglia ordinata della pavimentazione della terrazza che si sviluppa anche all’interno dell’atelier. La delimitazione orizzontale superiore di tale spazio è suddiviso in due parti differentemente colorate: - la prima, in cemento armato a vista, caratterizza gli spazi interni dei servizi, la parte interrata dell’atelier e la perimetrazione esterna inferiore della seconda soletta. - la seconda, intonacata di blu, rappresenta nuovamente l’effettivo “spazio atelier”. Il colore rosso viene utilizzato per evidenziare i due pilastri davanti all’atelier e il loro posizionamento rispetto al solaio.

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ORIZZONTAMENTI


Lo schema analizza i piani-sezioni orizzontali che uniti compongono e caratterizzano lo spazio dell’abitazione. Il primo orizzontamento è costituito dalla parte superiore della seconda soletta di casa “La Scala”. Esso risulta essere caratterizzato da una pavimentazione continua e unitaria in elementi in beola porfiroide grigio scuro. Tale pavimentazione corre continua anche nello spazio esterno della terrazza dove però termina precedentemente rispetto al limite esterno della soletta. La delimitazione orizzontale superiore dello spazio dell’abitazione risulta caratterizzata da una suddivisione cromatica, che sottolinea le intenzioni progettuali e i differenti ambiti funzionali di casa La Scala. Un nucleo centrale è caratterizzato dall’uso dell’intonaco bianco intervallato a piccole aree in cemento armato a vista in corrispondenza degli armadi a muro. Il nucleo centrale è racchiuso da tre elementi cromatici: -la “L” rossa evidenzia la relazione e la continuità tra interno ed esterno, ed in particolare tra terrazza, zona notte e giorno e giardino posteriore. -l’ elemento trapezoidale blu evidenzia il locale di servizio della cucina e la sua connessione, non solo con l’abitazione, ma anche con l’esterno. -il cemento armato a vista sottolinea la perimetrazione della soletta e alcuni spazi destinati all’ingresso e alla circolazione interna ed esterna.

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COLLEGAMENTI VERTICALI


ARCHITETTURA-ARCHITETTURA

LAGO-VERDE

VERDE-ARCHITETTURA Abbiamo voluto sottolineare in questa tavola la presenza di differenti tipologie di collegamenti che si materializzano attraverso l’uso di elementi diversi. Gli elementi sono suddivisi in DUE macro-gruppi che sono: ACHITETTURA-ARCHITETTURA E NATURA-ARCHITETTURA, Il primo collegamento analizzato è quello tra il lago e la natura. Esso è rappresentato da un lungo molo sorretto da 7 pilastri. VERDE-ARCHITETTURA, La scala principale dell’edificio, e quella più elaborata dal punto di vista compositivo, è quella che collega natura e architettura. Essa è lunga 40 metri e copre un dislivello di 35 m. E’ sorretta da una lunga trave in calcestruzzo armato. ARCHITETTURA-ARCHITETTURA Questa scala collega il piano dell’atelier con quello dell’abitazione ma non in maniera autonoma, infatti essa è il prolungamento della scala principale che collega natura e architettura. Questa scala inoltre prosegue con una passerella verticale leggermente sopraelevata. Questa scala, come la precedente, collega il piano dell’Atelier e il piano dell’abitazione. Questa scala a differenza dei precedenti collegamenti è autonoma e più riservata.

NATURA-ARCHITETTURA

ARCHITETTURA-ARCHITETTURA

ARCHITETTURA-ARCHITETTURA

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DELIMITAZIONI:BARRIERE


Il parapetto della terrazza dell’abitazione, costituito da elementi in calcestruzzo armato a vista, si pone non come una barriera verticale, ma come un elemento visivamente permeabile, caratterizzato da una forte orizzontalità grazie alle notevoli dimensioni della piastra-parapetto. Questa corre continua sia internamente che esternamente al limite definito dalle solette e si presenta come un ulteriore orizzontamento della struttura di casa La Scala, oltre alle tre solette. Un parapetto in calcestruzzo a vista delimita diagonalmente sul fronte del lago lo spazio della terrazza-giardino adiacente e connesso all’atelier. Un parapetto di forma curva delimita diagonalmente sul fronte lago uno spazio di stasi tra le due rampe di scale. Il versante lungo il quale si sviluppano i vari elementi architettonici che costituiscono casa La Scala, presenta una ricca vegetazione composta da alberi di alto e medio fusto, quali querce, pioppi cipressi, robinie, ulivi e pini d’ Aleppo e arbusti, quali ginestre e salvia. Essi circondano il corpo scala e costituiscono delle quinte naturali intervallate a quelle architettoniche.

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DELIMITAZIONI:VETRATE


Il piano dell’atelier risulta essere parzialmente vetrato. Questa soluzione risulta evidente essere stata dettata dalle esigenze dello scultore Bloc, in quanto l’atelier necessita di uno spazio vetrato e quindi permeabile e a contatto con la natura che solamente il fronte esposto verso il lago garantisce. Rispetto al piano abitabile inoltre risulta una disposizione delle vetrate piÚ uniforme. Le vetrate si incontrano perpendicolarmente nei nodi di chiusura.

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DELIMITAZIONI: DETTAGLI

70 cm

180 cm 20 cm

250 cm

25

0

cm

250

60

cm


PROSPETTO

SERRAMENTO, vetrocamera singolo

10

1,4

4

cm

MANIGLIA

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DELIMITAZIONI:VETRATE


Una delle componenti più importanti di questo edificio è senza dubbio il sistema delle vetrate. La disposizione delle vetrate è, in continuità con il resto dell’edificio, razionale. L’esempio più lampante è dato dai nodi di chiusura delle vetrate.

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DELIMITAZIONI: DETTAGLI 250 cm

20 cm

50

0

cm 250

64

cm


BATTUTA DI ARRESTO

SERRAMENTO vetrocamera singolo

10

1,4

4

cm

MANIGLIA

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P

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PARTIZIONIATELIER ATELIER PARTIZIONI

PARTIZIONI INTERNE


PARETE CON CAVEDIO IMPIANTISTICO Anche nell’atelier troviamoIMPIANTISTICO una parete PARETE CON CAVEDIO

che alloggia gli impianti, che Anche nell’atelier troviamo una parete dall’atelier raggiungono l’abitazione. PARETE CON CAVEDIO IMPIANTISTICO PARETE CON CAVEDIO IMPIANTISTICO Questa parete gli si trova sul latoche che alloggia impianti, Anchedell’atelier nell’atelier troviamo una parete PARETE CON CAVEDIO IMPIANTISTICO che guarda verso il lago, Anche nell’atelier troviamo una parete dall’atelier raggiungono l’abitazione. che alloggia gli impianti, che dunque in posizione esterna rispetto che alloggia glisiimpianti, Anche nell’atelier troviamo una parete Questa parete trova sulche lato dall’atelier raggiungono l’abitazione. all’atelier stesso. dall’atelier raggiungono l’abitazione. che alloggia impianti, cheil lago, dell’atelier cheglisul guarda Questa parete si trova lato verso dell’atelier cheparete guarda ilesterna lago, Questa siverso trova sul l’abitazione. latorispetto dall’atelier raggiungono dunque in posizione dunque in posizione rispetto dell’atelier cheesterna guarda verso il lago, Questa parete si trova sul lato all’atelier stesso. all’atelier stesso. dunque in posizione esterna rispetto

PARETE CON CAVEDIO IMPIANTISTICO

dell’atelier che guarda verso il lago, all’atelier stesso. dunque in posizione esterna rispetto all’atelier stesso.

PARETE PORTANTE CON PILASTRO Nella parte posteriore dell’atelier si trova una serie di cinque pilastri che sorreggono struttura sovrestante. PARETE PORTANTElaCON PILASTRO Uno di questi pilastri, in particolare, PARETE PORTANTE CON PILASTRO Nella costituisce parte posteriore dell’atelier lo spigolo tra duesipareti, trovaNella una serie di cinque pilastri che parte posteriore dell’atelier si che da esso si dipartono. PARETE CON PILASTRO sorreggono laPORTANTE struttura trova una serie disovrestante. cinque pilastri che Uno di questi pilastri, in particolare, PARETE PORTANTE CON PILASTRO Nella parte posteriore dell’atelier si Le pareti dell’atelier, inoltre, sono sorreggono la struttura sovrestante. costituisce lo spigolo tra due pareti,di caratterizzate dalla presenza trova una serie di cinque pilastri che Nella parte posteriore dell’atelier si Uno di questi pilastri, in particolare, che danumerose esso si dipartono. pareti minori che hanno

sorreggono struttura trova una serie di cinque pilastri che costituisce lolaspigolo trasovrestante. due pareti,

funzione di controventamento. Uno di questi pilastri, in particolare, sorreggono struttura sovrestante. Le pareti dell’atelier, inoltre, sono che da esso sila dipartono. caratterizzate ditra costituisce lopresenza spigolo pareti, Uno di dalla questi pilastri, in due particolare, numerose pareti minori che hanno che da esso si costituisce lodipartono. spigolo tra due pareti, Le pareti dell’atelier, inoltre, sono funzione di controventamento.

che da esso sidalla dipartono. caratterizzate presenza di Le pareti dell’atelier, inoltre, numerose pareti minori chesono hanno PORTE E PORTEFINESTRE caratterizzate dalla presenza Le paretidi dell’atelier, inoltre, di sono funzione controventamento. Nell’atelier è possibile riscontrare una netta prevalenza dipareti portedalla rispetto alle numerose minori che hanno caratterizzate presenza di portefinestre. Troviamo infatti la porta di accesso, la porta bagno e la porta che funzione di del controventamento. numerose pareti minori che hanno i locali destinati agli impianti dal resto dello studio. PORTEsepara E PORTEFINESTRE funzione controventamento. A differenza di quanto riscontrato nell’abitazione, infatti, di nello studio dell’Artista

Nell’atelier è possibile riscontrare una netta porte rispetto alle ed si trova un’unica vetrata scorrevole cheprevalenza consente ildipassaggio tra interno portefinestre. Troviamo infatti la porta di verso accesso, la porta del bagno e la porta che esterno, posizionata sul lato rivolto il lago. separaEiPORTEFINESTRE locali destinati agli impianti dal resto dello studio. PORTE A differenza di quanto riscontrato nell’abitazione, infatti, nello studio dell’Artista si trova un’unica vetratariscontrare scorrevole che consente il passaggio tra ed Nell’atelier è possibile una netta prevalenza di interno porte rispetto alle PORTE E PORTEFINESTRE PORTE esterno, posizionata sul lato rivolto lago. portefinestre. Troviamo infatti la verso portaildi accesso, la porta del bagno e la porta che

PORTE E PORTEFINESTRE PORTEFINESTRE Nell’atelier è possibile unadal netta prevalenza di porte rispetto alle separa i locali destinatiriscontrare agli impianti resto dello studio. portefinestre. infatti la porta accesso, la portadi del bagno edell’Artista la porta possibile riscontrare unadi netta prevalenza porte rispetto alle che ANell’atelier differenzaèdiTroviamo quanto riscontrato nell’abitazione, infatti, nello studio separa locali destinati impianti dal consente resto delloil la studio. Troviamo infatti la porta di accesso, porta deltra bagno e laed porta che siportefinestre. trovai un’unica vetrataagli scorrevole che passaggio interno A differenza di quanto infatti, nello studio dell’Artista separa iposizionata locali destinati agli impianti dal resto dello studio. esterno, sulriscontrato lato rivoltonell’abitazione, verso il lago. siAtrova un’unica vetratariscontrato scorrevole nell’abitazione, che consente il passaggio trastudio interno ed differenza di quanto infatti, nello dell’Artista esterno, sul lato rivolto verso il lago. il passaggio tra interno ed si trova posizionata un’unica vetrata scorrevole che consente esterno, posizionata sul lato rivolto verso il lago.

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PARETE PORTANTE CON PILASTRO


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PARTIZIONI CASA

PARTIZIONI INTERNE


PARETE ARMADIO

PARETE ARMADIO

PARETE CON CAVEDIO IMPIANTISTICO

PARETE CON CAVEDIO IMPIANTISTICO

VENEZIANE VENEZIANE

VENEZIANE,

All’interno dell’abitazione Viganò dispone numerose veneziane. L’aspetto peculiare consiste nel fatto che le schermature non sono sempre utilizzate, appunto, per schermare la casa dai raggi solari, ma anche, in alcune zone, come vere e proprie partizioni interne. A dispetto della forma irregolare CORRIDOI dell’abitazione e delle sue pareti a volte non ortogonali, le veneziane sono utilizzate da Viganò per creare ambienti regolari e ortogonali. Le veneziane danno infatti la possibilità di ottenere ambienti versatili e modificabili a seconda delle esigenze. PORTE E FINESTRE Viganò utilizza inoltre due colorazioni differenti: il rosso per gli ambienti più “pubblici” (soggiorno, cucina) e il grigio scuro per gli ambienti più riservati (camera padronale. camera degli ospiti, bagno).

CORRIDOI

PORTE E FINESTRE

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SERVIZI


CUCINA

BAGNO

BOCCHETTE DI AERAZIONE DELL’IMPIANTO DI RISCALDAMENTO

BAGNO

LOCALI DESTINATI AGLI IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO ESTIVO ED INVERNALE

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IMPIANTI


GRONDAIE Grondaie

Grondaie

Condotte per l’immissione di aria Condotte per l’immissione di aria calda e fredda proveniente dagli calda e fredda proveniente dagli impianti situati retro dell’atelier CONDOTTE PER sul impianti situati sul retro dell’atelier L’IMMISSIONE DI ARIA Grondaie CALDA E FREDDA Impianto di DAGLI condizionamento PROVENIENTE Impianto di condizionamento invernale e ipotetico generatore IMPIANTI SITUATI SUL Condotte per l’immissione di aria invernale e ipotetico generatore di acqua calda sanitaria RETRO DELL’ATELIER Grondaie calda e fredda proveniente dagli di acqua calda sanitaria impianti situati sul retro dell’atelier Grondaie Impianto di condizionamento Condotte per l’immissione di aria IMPIANTO DIdi Impianto condizionamento estivo e fredda proveniente dagli calda CONDIZIONAMENTO Impianto di condizionamento estivo impianti situati sul retrogeneratore dell’atelier Condotte l’immissione di aria INVERNALE Eper invernale eIPOTETICO ipotetico GENERATORE calda e fredda proveniente dagli Serbatoio esterno per la raccolta di acqua calda sanitaria Grondaie DIimpianti ACQUAsituati CALDA sul retro dell’atelier Serbatoio esterno per la raccolta dell’acqua Impianto di condizionamento SANITARIA dell’acqua invernale ipotetico generatore Impianto edi condizionamento Condotte per l’immissione di aria di acqua calda sanitaria Impianto di condizionamento estivo calda e fredda proveniente dagli Tubature di mandata dell’impianto invernale e ipotetico generatore impianti situati sul retro dell’atelier Tubature di mandata dell’impianto idrico DI IMPIANTO di acqua calda sanitaria Impianto condizionamento idrico CONDIZIONAMENTO Serbatoiodiesterno per la raccolta estivo ESTIVO dell’acqua Impianto di condizionamento Impianto condizionamento invernale di e ipotetico generatore estivo di acqua calda sanitaria Serbatoio esterno per la raccolta Tubature di mandata dell’impianto dell’acqua idrico SERBATOIO ESTERNO Serbatoio esterno per la raccolta Impianto di condizionamento PER LA RACCOLTA dell’acqua estivo DELL’ACQUA Tubature di mandata dell’impianto idrico Serbatoio esterno per dell’impianto la raccolta Tubature di mandata dell’acqua idrico TUBATURE TubatureDIdiMANDATA mandata dell’impianto DELL’IMPIANTO idrico IDRICO

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IMPIANTI: ILLUMINAZIONE

LUCE COLLEGATA ALLA TRAVE

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=

TR AV E

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IMPIANTI: ILLUMINAZIONE


=

=

= L’impianto di illuminazione è formato da punti di luce a soffitto e da lampade a stelo che poggiano a terra o sui piani degli elementi d’arredo. Tutti sono controllati da un impianto centrale posizionato di fianco al vano guardaroba e consentono l’accensione simultanea e differenti tipi di illuminazione.

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DETTAGLI STRUTTURALI

DETTAGLIO PILASTRO- TERRAZZA ATELIER

DETTAGLIO PILASTRO- TERRAZZA ATELIER

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1

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ZZA ATELIER 2

1- Il doppio pilastro nero in acciaio si innesta nel piano della terrazza non sulla pavimentazione di questa, ma su una piastra in calcestruzzo leggermente incassata. Anche gli altri due pilastri esterni del piano atelier non si innestano nella pavimentazione della terrazza, ma direttamente al suolo, proprio ad evidenziare ulteriormente la relazione struttura-architettura e contesto. 2- Nella parte superiore il doppio pilastro risulta tagliato in parte dall’ innesto della trave. La parte restante si connette direttamente con la soletta in calcestruzzo armato a vista.

DOPPIO PILASTRO ATELIER Il doppio pilastro nero in acciaio si innesta nel piano della terrazza non sulla pavimentazione di questa, ma su una piastra in calcestruzzo leggermente incassata. Anche gli altri due pilastri esterni delpiano atelier non si innestano nella pavimentazione della terrazza, ma direttamente al suolo, proprio ad evidenziare ulteriormente la relazione struttura-architettura e contesto. Nella parte superiore il doppio pilastro risulta tagliato in parte dall’’innesto della trave. La parte restante si connette direttamente con la soletta in calcestruzzo armato a vista.

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DETTAGLI STRUTTURALI


PILASTRO 1 - PIANO ABITAZIONE Il pilastro nero in acciaio poggia direttamente sulla struttura della soletta in calcestruzzo armato. La pavimentazione interna termina all’ incontro con le guide dei serramenti. L’attacco del pilastro al solaio della copertura risulta particolarmente interessante: il pilastro non presenta alcuna piastra e si innesta direttamente nel sottile incavo verniciato di colore rosso della soletta. La scelta progettuale di Viganò volta a creare uno spazio continuo tra zona giorno, zona terrazza e spazio esterno, viene sottolineata nel piano dell’abitazione dalla campitura rossa del soffitto, che non viene interrotta dall’innesto e dall’esilità strutturale del pilastro.

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DETTAGLI STRUTTURALI


PILASTRO 2 - PIANO ABITAZIONE Il pilastro nero in acciaio poggia direttamente sulla struttura della soletta in calcestruzzo armato. La pavimentazione interna termina all’ incontro con le guide dei serrameneti. L ’attacco del pilastro al solaio della copertura presenta una soluzione differente rispetto al pilastro precedentemente analizzato. Il pilastro si innesta mediante una piastra metallica di colore nero. Viganò vuole in questo caso sottolineare la presenza strutturale dell’ elemento e la sua connessione con la soletta in cemento armato a vista.

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FOTO MODELLO


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