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Dislivelli
Ricerca e comunicazione sulla montagna
La Narrazione
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concreto) del “con le piste da sci guadagniamo in tre mesi quello che ci serve poi per campare tutto l’anno” senza capire che quei tre mesi non sono mai esistiti e che nel tempo quell’offerta già improbabile alle origine sarebbe diventata impossibile da garantire. Vale magari la pena di prendere contatto con una serie di altre piccole strutture ricettive, realtà associative, piccole iniziative di supporto alla fruizione, che negli anni sono nate e cresciute in questi luoghi, magari entro uno degli innumerevoli borghi che incoronano i due parchi. Realtà che fondano la loro esistenza su un pubblico sempre più presente e fedele che cerca in quei luoghi quello per cui in fondo esistono: dare la possibilità a chi si avvicina con rispetto e attenzione, di fare esperienze uniche, di essere introdotti ad un’interpretazione che attraverso il turismo relazionale, per esempio, fa dei luoghi dei posti unici. Vedere oggi gruppi di persone che si muovono con le ciaspole sui sentieri dei due parchi, chi recupera attività che hanno a che fare con lo sci da fondo o con lo sci alpinismo senza doversi per forza affidare all’aleatorietà degli impianti di risalita (e questo solo per parlare delle attività alle quali avvicinarsi nel breve periodo in cui la neve c’è) ci da la speranza che anche sulle Madonie e sull’Etna ci avviciniamo al tempo i luoghi potranno dire di avere onorato la propria vocazione. Un ultimo appunto sulla questione dell’identità e su cosa voglia dire importare modelli che non ci appartengono. Sapete come si chiamano due piste del comprensorio delle Madonie? Scoiattolo e Marmotta. Due animali che in Sicilia non esistono.
Francesco Picciotto