DIRETTORE RESPONSABILE Mario Timio VICEDIRETTORE Carlo Timio REDAZIONE Alessio Proietti, Noemi Furiani, Giulio Siena, Alessia Mencaroni, Roberto Gagliardi La Gala, Walter Leti, Elisabetta Bardelli, Marilena Badolato HANNO COLLABORATO Italo Profice, Alessandro Biscarini, Elisa Giglio, Laura Patricia Barberi, Rita Valletti, Claudio Cattuto, Marco Servili, Matthieu Bragato, Maddalena Mommi, Marco Zuccaccia, Paolo Corradini, Ilaria Fiaoni EDITORE Ass. Media Eventi REGISTRAZIONE Tribunale di Perugia n. 35 del 9/12/2011 IMPAGINAZIONE E STAMPA Tipografia Metastasio Palazzo di Assisi – Perugia RINGRAZIAMENTI Antonio Morabito, Paola Mela, Eugenio Guarducci, Federico Bibi, Alessio Bistocchi, Elisabetta Bordichini CONTATTI direzione@riflesso.info editore@riflesso.info artdirector@riflesso.info info@riflesso.info
Settembre/Ottobre
DISTRIBUZIONE Regione Umbria e Principato di Monaco
Anno 2 - n.5
EDITORIALE
05 Felicità... in Umbria 07 Principato di Monaco Lettera dell’Ambasciatore d’Italia
APPUNTAMENTI
10 08 Autumn Happy List 10 Eventi Eurochocolate 2013 12 Eventi World Heritage Tourism Expo 15 Eventi Giornata delle bandiere arancioni a Montone 16 Agenda Settembre / Ottobre 2013 17 Eventi Riflesso Riflesso Summer tour a Barcellona 18 Weekend News Proposte per tre Weekend creativi all’insegna di un’Umbria tutta da scoprire 20 Paolamela Cashmere COPERTINA Riflesso Umbria Settembre / Ottobre 2013
PUBBLICITÁ commerciale@riflesso.info SITO WEB www.riflesso.info Riflesso Umbria
SOMMARIO
Foto di Paolo Corradini
L’immagine della copertina è stata scattata su una collina di Miralduolo di Torgiano presso il vigneto dell’azienda vitivinicola Terre Margaritelli.
Con la collaborazione di:
TEMPO LIBERO
ECONOMIA
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22 Arti e Mestieri Artigianato umbro: un patrimonio da difendere
40 ARCHITETTURA ARTE TERRITORIO
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26 Contemporaneità e Design Riuso temporaneo o permanente e rigenerazione urbana 28 Residenze storiche Castello di Magione 30 Arte Museo Caos a Terni
SOCIETÀ
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35 32 10 anni di Miss Francesca Conti, Emanuela Manni 35 Paris L’arte della tavola in Francia 36 Parla l’esperto La nuova geografia giudiziaria
38 Briefing culturale La via della ceramica parte da Deruta L’Agenzia acqua delle Nazioni Unite a Perugia Umbria museo a cielo aperto Il bello conquista il mercato: l’esempio di Brunello Cucinelli Se il turismo viene dal cielo Un umbro che archivia la storia del tesoro in terra santa 40 Natura Viaggio al centro della terra… e non solo 42 Gioielli di Bacco Torgiano Rosso Riserva 44 Concorso fotografico Vicoli di Città umbre 46 Giri del gusto Gli etruschi e il miele 48 Selezione Libri
Riflesso Summer tour a Barcellona segue a pag.
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Sede: Via Baldo 1, Perugia, Italy Showroom: Corso Vannucci, 4, perugia www.lesacchediannaritasetti.com lesacchediannaritasetti@hotmail.com
EDITORIALE
FELICITÀ... IN UMBRIA
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on è ben definibile la felicità, ma ve la racconto. Non faccio riferimento agli scettici antichi che ribadivano che la dimensione più autentica della filosofia è quella della saggezza che insegna come vivere per essere felici. Né ancor meno alla tendenza umanistica-rinascimentale che riponeva la felicità umana nell’estasi d’amore o nella realizzazione pratica della virtù etica. Così come è difficile commentare l’articolo della Dichiarazione di Indipendenza americana voluta da Jefferson nel 1776, in cui si stabiliva che la felicità è un diritto di tutti gli uomini. La felicità jeffersoniana – o ‘eudaimonia’ nell’antica Grecia – evocava virtù, comportamento integerrimo, generosità. Da allora, perseguire e ottenere la felicità è diventato simbolo dei diritti naturali dell’uomo, ovviamente quando non è a spese di altri. La felicità della società è la priorità di ogni governo, sottolineava Arthur Schlesinger. Ma anche nei Paesi che la vorrebbero assoluta e garantita dallo Stato, la felicità ha le sue tristezze. Ad esempio, nel Bhutan, nazione himalaiana tra Cina e India, famosa per l’indice di Felicità Interna Lorda (FIL) che sostituisce il nostro PIL, alle ultime elezione il partito della Pace e della Prosperità al governo, è stato sonoramente sconfitto non tanto sul FIL ma sul PIL. A sostegno che una buona economia non basta a rendere felici, ma non si diventa felici senza una buona economia. Un binomio ben noto agli occidentali. Nel gioco delle felicità entrano varie componenti. Da umbro ve ne racconto alcune. Dire che in Umbria la qualità della
vita è ancora alta, malgrado si faccia di tutto per ridimensionarla, è una ovvietà. E anche asserire che il profumo inebriante della natura e della spiritualità umbra conferisce felicità, rappresenta un dato di fatto, anche se non inseribile nel FIL himalaiano. É ancora felicità quando vieni a contatto con politici che cercano il bene comune, in un momento in cui la loro reputazione è al minimo storico. Si dà il caso che il Sindaco di Assisi, Claudio Ricci, da tempo si sta adoperando, come un novello Sisifo, a salvaguardare due istituzioni a favore della sua città, dei suoi concittadini. Si tratta di salvare il punto nascita dell’ospedale, che una norma regionale iniqua vorrebbe tagliare, e di mantenere la facoltà di Scienza del Turismo che, malgrado gli ottimi risultati raggiunti in tanti anni ed il numero crescente di studenti, è stata oggetto del disinteresse più assoluto a proseguire l’attività didattica.. Bene, a me questo amore di Sindaco alla propria città, manifestato con sit-in di fronte alla sede dell’ASL o della Università, legato con catene avanti l’Ospedale, che fa lo sciopero della fame e della sete al Ministero della Salute e della Pubblica Istruzione, dà una carica di grande felicità e mi fa riconciliare con l’attuale classe politica, sciatta, inconcludente e ignara del bene comune. Ricci sta cercando il bene comune che conferisce felicità la quale riscalda i nostri giorni e anima non solo la nostra sfera interno ma il mondo che ci circonda. E sono certo che se in Assisi fosse vigente il FIL, il Sindaco Ricci vincerebbe ogni competizione. 5
PRINCIPATO DI MONACO
Dopo la pausa estiva riprendo la mia collaborazione con il periodico RIFLESSO per dare risalto ad un evento inserito nell’ambito del Mese della lingua e cultura italiana che si terrà nel Principato di Monaco. Il “mese della Cultura e della Lingua Italiana” giunge alla sua terza edizione, proseguendo un percorso di eventi ed iniziative volti a rinsaldare e valorizzare la presenza culturale italiana nel Principato di Monaco e promuovere il Sistema Paese nel suo insieme. L’iniziativa che desidero annunciare riguarda un evento che vedrà protagonisti aziende, attività, designer e imprenditori della Regione Umbria. Saranno numerosi infatti i partecipanti all’iniziativa che avrà come tema centrale il design della casa e l’apparecchiatura della tavola. Le aziende umbre avranno così l’opportunità di esporre e far conoscere i loro prodotti di eccellenza artigianale - tutti pezzi unici - cercando di incontrare i gusti e le preferenze degli abitanti del Principato di Monaco che parteciperanno all’iniziativa. In questa occasione verrà anche organizzata una degustazione di prodotti agroalimentari umbri, in parte già conosciuti sul territorio monegasco, ma che necessitano di essere ulteriormente promossi. Sono convinto che iniziative del genere siano un buona occasione per rilanciare il Made in Italy in un contesto, quello monegasco, che richiede sempre più oggetti di prestigio, di lusso, di design, ma che al contempo siano curati nel dettaglio e nella qualità. E l’Italia in questo non ha niente da invidiare e nessuno.
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CHIODO MADEMOISELLE VENISE
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Corso Cavour, 96-98 Foligno (Pg)
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ABITO PICCOLA DIVA
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BOTERO abbigliamento/accessori alta moda off price Via Umberto I, 61 - Foligno (Pg)
ABITO IMPERIAL
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Via Veneto, 1B - Bastia Umbra (Pg)
ABITO MALLONI
SOHO - DONNA
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Via del Conservificio, 65 Bastia Umbra (Pg)
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Via Gramsci, 6 Ellera di Corciano (Pg) www.beautygalleryboutique.com
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CORNICE SHABBY STYLE
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EVENTI
UN COMPLEANNO EVERGREEN PER LA VENTESIMA EDIZIONE DI EUROCHOCOLATE 2013 La più grande kermesse sul cioccolato celebra il suo compleanno all’insegna della sostenibile dolcezza dell’essere per segnare un tracciato di apertura verso la cultura dell’ecologico
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arrone e verde: due colori apparentemente privi di connessioni. Ma se trasferiti nel contesto del territorio umbro, rappresentano due elementi piuttosto significativi. In che senso? Il marrone sta per Eurochocolate e poi c’è il verde che indica il Cuore verde d’Italia. Una combinazione qualsiasi di tinte? Apparentemente sì. Se non fosse per Eugenio Guarducci, fondatore della kermesse sul cioccolato più nota e amata dagli italiani, e non solo, che ha combinato
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i due concept, tirando fuori dalla manica un altro dei suoi assi. E così, per la celebrazione dei primi venti anni della manifestazione perugina, Eurochocolate diventa “Evergreen”. E lo fa riscoprendo l’importanza di gestire un evento facendo attenzione all’impatto ambientale che questo provoca sulla città. Perché una manifestazione della portata di Eurochocolate deve anche tenere in giusta considerazione le conseguenze che ne derivano in termini economici, sociali e ecologici. Le misure quindi da attuare vanno nella direzione di utilizzare le risorse a disposizione con una logica proiettata al risparmio energetico, a una razionalizzazione dei consumi e degli sprechi, a una riduzione delle emissione di sostanze inquinanti e all’incentivazione a fare uso di mezzi di trasporto sostenibili, scoraggiando l’utilizzo di quelli tradizionali. Ma da dove deriva la scelta di sposare il tema della sostenibilità ambientale? Eugenio Guarducci sostiene che “questa nuova veste rappresenta una vera e propria mission. Ci permetterà di abbracciare un pubblico ancor più vasto, consolidando storiche partner-
ship e creandone di nuove. Anche perché il sostenibile rappresenta sempre più un elemento aggregatore ed un vantaggio competitivo per tutto il territorio. Ma Evergreen è anche e soprattutto una presa di coscienza di uno spaccato della società contemporanea che rivolge lo sguardo alla salvaguardia dell’ambiente nella quotidianità di tutti i giorni, all’insegna di iniziative che vedranno al centro dell’attenzione ecosostenibilità ed ecocompatibilità”. Ma ormai, dopo il raggiungimento dell’importante obiettivo dei primi venti anni, si deve guardare oltre. L’attività di Eurochocolate è stata sempre dedicata interamente al cioccolato in ogni sua sfaccettatura, con la grande capacità di stare al passo con i tempi, aprendosi sempre ai temi più attuali e alle iniziative più originali e riuscendo a coinvolgere un target di persone di ogni età e genere, all’insegna della “freschezza” e della dinamicità. Oggi il marchio Eurochocolate ha ambizioni di lunga durata e progettualità articolate e il suo ideatore punta
a consolidare i traguardi raggiunti “attraverso una forte accelerazione sul fronte ricerca e sviluppo di nuove iniziative sia in Italia che all’estero. In particolare – continua Guarducci – siamo molto attenti a valutare, nel migliore dei modi, la possibilità di essere protagonisti all’Expo 2015 dove il tema Cacao e Cioccolato può trovare in noi una concreta soluzione progettuale. Inoltre il fronte nuovo dei Chocostore – che stiamo aprendo sia in Italia che al di fuori dei confini nazionali – può contribuire a rafforzare la nostra immagine presso il pubblico e gli sponsor”. Insomma, le carte da giocare sul fronte del cioccolato sono ancora numerose. Con l’auspicio che Eurochocolate possa farsi promotore del territorio umbro, che ha dato i natali a questa unica manifestazione al mondo, riuscendo a combinare tutto il segmento della cioccolata, con una terra, quella verde dell’Umbria, sempre più in cerca di strumenti per far conoscere all’estero le straordinarie bellezze che annovera nella sua dote.
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EVENTI
WORLD HERITAGE TOURISM EXPO: UNA VETRINA SUL MONDO Siti Patrimonio Unesco, Dieta Mediterranea e Tango Argentino: un vero mix di cultura internazionale
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ssisi si trasforma di nuovo nel teatro del Salone Mondiale del Turismo Città e Siti Unesco. Si tratta della quarta edizione del Wte (World Heritage Tourism Expo) che ha luogo negli spazi del teatro Lyrick e del nuovo Pala Eventi dal 20 al 22 settembre. Il workshop è dedicato alle offerte commerciali relative ai siti Patrimonio dell’Umanità, Turismo Responsabile e Sostenibile. Gli operatori del settore hanno l’opportunità di incontrare buyers italiani e stranieri interessati al prodotto turistico presentato. Inoltre, in occasione del Wte, si svolge la seconda edizione delle Giornate della Dieta Mediterranea, con incontri, dibattiti, cooking class e degustazioni a ritmo di musica, finalizzate alla diffusione di un modello nutrizionale sano e ben radicato nella tradizione. Oggi diventato un vero e proprio stile di vita. Un altro patrimonio immateriale Unesco, a cui si dà spazio quest’anno, in quanto novità, è il Tango Argentino. Per
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omaggiare il ballo latino sono in programma due esibizioni dei maestri di “Ballando sotto le stelle”. Il tema scelto per questa edizione è “Tutti i colori del Mondo”, a sottolineare che i siti Unesco sono tra le ricchezze più belle che si possano avere, un’emozione unica, fatta di meraviglie, di conoscenza e di scoperte. Ogni paese, inoltre, organizza iniziative per presentare in modo vivace e accattivante anche le componenti non alimentari del proprio territorio, dalla tradizione all’artigianato, fino alle suggestioni offerte dal folclore locale. Strategica, inoltre, è prevista anche la collaborazione con i siti Unesco cinesi. La manifestazione è promossa dall’associazione siti italiani patrimonio mondiale Unesco, dal Comune di Assisi e dalla Regione Umbria. Un’iniziativa di grande rilievo che ha coinvolto, nella passata edizione oltre 100 siti su 981 mondiali e oltre 150 fra tour operator, agenzie commerciali, testate giornalistiche e tv.
Perugia, Corso Cavour 58 Tel. 075.5728178
diventiamo amici
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EVENTI
GIORNATA DELLE BANDIERE ARANCIONI A MONTONE Il borgo medievale umbro diventa ecosostenibile grazie al Touring Club Italiano
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n cielo arancione. Ecco cosa si vedrà domenica 13 ottobre a Montone (Pg). Si tratta della Giornata delle Bandiere Arancioni del Touring Club Italiano (Tci). L’evento avrà l’obbiettivo di promuovere la qualità del buon vivere, l’Italia piccola, migliore, ecologica, sostenibile. Il marchio turistico-ambientale del Touring premierà oltre centocinquanta località accoglienti in tutto il Bel Paese, tra cui la ridente cittadina umbra. L’eccellenza e la qualità saranno alla base della manifestazione. Inizialmente l’idea nasce da un ente regionale per promuovere e valorizzare l’entroterra ligure a fine degli anni ‘90. Poi, il Tci sviluppa un modello d’analisi per individuare le prime località meritevoli. In seguito, il marchio diventa nazionale, individuando piccole
località d’eccellenza in ogni regione con massimo 15.000 abitanti. Oggi è una grande realtà. Quindi, per festeggiare il riconoscimento a Montone ci saranno mercatini, visite guidate, laboratori didattici museali, attività dedicate ai bambini e alle famiglie. Il comune medievale, inserito anche tra i Borghi più belli d’Italia, diventerà Bandiera Arancione grazie al suo essere una città accessibile, con efficienti mezzi di trasporto e una buona mobilità interna, per le strutture ricettive e ristorative. Tutte integrate nel contesto architettonico e di alto livello qualitativo, per la varietà e il pregio delle manifestazioni, degli eventi e per il valore urbanistico e architettonico del centro storico. Il progetto Tci è l’unico italiano inserito dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (World Tourism Organization) fra i programmi realizzati con successo per uno sviluppo sostenibile del turismo in tutto il mondo. Infine, valorizzazione delle risorse locali, sviluppo della cultura dell’accoglienza, rafforzamento dell’identità territoriale e dell’imprenditorialità locale costituiranno i requisiti giusti per essere un perfetto baluardo arancione. 15
AGENDA
PERUGIA FLOWER SHOW WINTER EDITION 21 - 22 settembre Giardini del Frontone Perugia (Pg)
TERNI FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA CREAZIONE CONTEMPORANEA 19 - 29 settembre Caos – Terni (Tr)
ENOLOGICA 34 20 - 23 settembre Montefalco (Pg)
GIORNATE DELLO ZAFFERANO 18 - 20 ottobre Città della Pieve (Pg)
I PRIMI D’ITALIA 2013 26 - 29 settembre Museo dell’Opera del Duomo Foligno (Pg)
BETTONA IN SHAPE 20 - 22 settembre Bettona (Pg)
APOCALISSE VISUAL SHOW LUCA SIGNORELLI 1 settembre - 3 novembre Chiesa S. Giacomo Orvieto (Pg)
IM WALD / NELLA FORESTA 7 - 29 settembre Trebisonda Centro Arte Contemporanea Perugia (Pg)
I NEVER READ. I JUST LOOK AT PICTURES. SETTANTA OPERE DI ANDY WARHOL 1 settembre - 27 ottobre Città di Castello (Pg)
PAZ ART. L’ARTE DI ANDREA PAZIENZA 27 settembre - 20 ottobre Città di Castello (Pg)
CORCIANO CASTELLO DI VINO 4 - 5 - 6 ottobre Corciano (Pg)
MUSICA INSIEME PANICALE 3 settembre - 28 ottobre Teatro Cesare Caporali Panicale (Pg)
www.perugiaflowershow.com
www.enologicamontefalco.it
www.iprimiditalia.it
www.caos.museum
www.cittadellapieve.org
www.bettonainshape.com
www.palcoscenicodellacitta.it
www.editebro.it
www.promozionecorciano.it
PSICOTERAPIA DELLA GESTALT ESPRESSIVA. WEEKEND INTENSIVI 13/14 settembre, 11/12 ottobre Ass. FormaAzione P.S.Giovanni (Pg)
www.nuoveartiterapie.net 16
www.tifernocomics.com
www.comune.panicale.pg.it
ORVIETO CON GUSTO L’ARTE DEI SAPORI 28 settembre - 6 ottobre Orvieto (Tr)
www.orvietocongusto.it
RIFLESSO EVENTI CON GRANDE FERVORE È STATO INAUGURATO A BARCELLONA IL PRIMO VIAGGIO “RIFLESSO SUMMER TOUR”. LA REDAZIONE HA AVUTO MODO DI PROMUOVERE LA RIVISTA RIFLESSO IN UNA DELLE CITTÀ PIÙ INTERNAZIONALI D’EUROPA
Riflesso Summer tour a n o l l e c r a B a
Weekend News A
Interessante rassegna di mostre e festival quella dell’autunno umbro. Espressione di una regione poliedrica, appassionata all’arte internazionale di sapore Pop ma che non dimentica mai le proprie radici culturali e le celebra assieme all’appassionante opera di alcuni artisti del territorio. A tinte forti l’abbraccio culturale con l’incantevole mondo Jazzistico, mentre il “green” e l’eco-sostenibilità quest’anno la fanno da padrone per il festival umbro più acclamato, quello del cioccolato
Collescipoli / 7 - 8 settembre Collescipoli, delizioso borgo medievale in provincia di Terni, dal 5 all’8 settembre si prepara a diventare un’autentica Cittadella del Jazz accogliendo la prima edizione del più grande evento e meeting del jazz italiano: Jazzit Fest 2013. 4 giorni, 104 concerti, 450 musicisti coinvolti nel piccolo borgo umbro, più mostre d’’arte e di fotografia, stand,
workshop, conferenze, seminari e proiezioni di film che invaderanno le vie, le piazze, gli antichi chiostri e le dimore storiche di Collescipoli. Jazzit Fest è il primo e unico festival musicale al mondo con direzione “open source”, ovvero creata dal basso e spontaneamente dalla comunità artistica di riferimento, da non perdere. www.jazzit.it
CITTà DI CASTELLO / 28 - 29 settembre Segnaliamo due mostre in allestimento a Città di Castello in questo periodo. La prima è “Paz Art” L’arte di Andrea Pazienza. Inaugura il 28 settembre e termina il 20 ottobre in vista dell’edizione 2013 di “Tiferno Comics”. Andrea Pazienza è un artista di culto: a venticinque anni dalla sua morte, è ancora 18
amatissimo dai giovani perché le sue storie e i suoi personaggi sono specchio fedele delle problematiche giovanili. Sede della mostra saranno le splendide sale del Quadrilatero di palazzo Bufalini nel centro storico della città dove saranno esposti oltre trenta quadri e 250 tra schizzi, disegni, vignette e brevi storie.
La secondo esposizione è la mostra-evento dedicata al grande maestro della Pop Art Andy Warhol dal titolo “I never read. I just look at pictures”, sono state messe a disposizione 70 opere, tra cui pezzi unici, grafiche, multipli, oggetti e foto del percorso artistico e iconografico del grande artista. La Mostra propone uno sguardo sulle opere che rappresentano, sia intellettualmente che
artisticamente, la parte più intima ed esteticamente più vicina alle radici europee di Andy Warhol. Le opere, di diverse dimensioni, ritraggono i soggetti più rappresentativi degli anni sessanta e settanta, tra cui: i Mao, le Marilyn, i Mick Jagger, le Liza Minnelli oltre all’Autoritratto e molti altri soggetti famosi o inediti come gli Space Fruits. La mostra è allestita presso gli spazi stori-
ci della Pinacoteca Comunale a Città di Castello sino al 27 ottobre 2013.
PERUGIA / 5 - 6 ottobre L’autunno Perugino prevede una lunga lista di interessanti esposizioni tra le quali segnaliamo la mostra di Sandro Becchetti “Volti dall’Umbria e dall’Europa” allestita presso la Galleria Nazionale dell’Umbria fino al 20 Ottobre propone un viaggio fotografico nella storia della cultura del nostro Paese, scandito dai volti di personaggi, noti e meno noti, della politica, dello spettacolo, dello
sport, etc., ritratti in oltre quaranta anni di attività del fotoreporter romano per quotidiani, periodici, agenzie di stampa nazionali e per riviste internazionali e televisioni. Il filo conduttore, sottilmente presente nella produzione dell’artista è rappresentato dal suo rapporto con l’Umbria, terra di origine, di passaggio e di approdo, dove aveva deciso di fissare anche la dimora dei suoi ultimi anni.
PERUGIA / 26 - 27 ottobre Quest’anno il popolo dei golosi che ogni anno invade le strade del centro storico di Perugia in occasione di Eurochocolate potrà avvicinarsi al mondo del cioccolato e la sua nuova declinazione tutta “green” ed eco-sostenibile. Sarà, infatti, “Evergreen, la sostenibile dolcezza dell’essere”, il claim ufficiale per l’edizione 2013, in programma da Venerdì 18 a Domenica 27 Ottobre. Ever-
green è una presa di coscienza, uno spaccato di vita sulla società contemporanea, che rivolge lo sguardo alla difesa dell’ambiente nella quotidianità di tutti i giorni. In virtù di ciò saranno tante quindi le iniziative di Eurochocolate che vedranno in primo piano ecosostenibilità ed eco-compatibilità. L’immagine Ufficiale dell’edizione sarà quindi una piantina di menta - particolar-
mente adatta all’abbinamento con il cioccolato - capace di esprimere il concetto di “freschezza” che viene da sempre riconosciuto al progetto di Eurochocolate, travasata in una golosa Tazza per cioccolata che sarà il Gadget Ufficiale della linea Eurochocolate 2013. Per l’occasione è stata già allestita una piccola ed elegante serra di fronte al Chocostore di Piazza IV Novembre. 19
Paolamela Cashmere, il lusso che sposa il dettaglio
“L
a qualità non è mai fuori moda”. Con queste parole Paola Mela è riuscita a dare vita a un marchio che ormai da anni ha trovato spazio nel segmento della maglieria di lusso. La storia dell’azienda inizia 25 anni fa quando la produzione era interamente dedicata a terzisti. Poi, intorno al 2000, in conseguenza della delocalizzazione delle attività produttiva nei paesi emergenti, Paola Mela decise di organizzarsi in modo differente e creare un marchio che avesse maggiore indipendenza. E così è nata “Paolamela Cashmere”, anche grazie al contribuito dei suoi clienti di show room che l’hanno stimolata e sostenuta ad intraprendere questo nuovo cammino. Oggi è una realtà nota sia su scala nazionale che internazionale, che registra un crescente successo. Ma quali sono gli elementi vincenti che hanno permesso a questo marchio di toccare traguardi così importanti? Ce l’ha spiegato Paola Mela nel suo ruolo di amministratore delegato dell’azienda: “Crediamo fortemente in quello che facciamo. Identità, correttezza, professionalità e servizio sono per noi dei must che ci accompagnano nella quotidianità del nostro lavoro. Un altro elemento importante da aggiungere, e che re-
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puto basilare, è la sintonia del team con cui si collabora; per raggiungere un obbiettivo ambizioso si deve lavorare insieme in modo sinergico”. E i risultati sembrano essere notevoli. Uno stile inconfondibile, originale, personale, con una ricerca meticolosa per i materiali selezionati: un mix di elementi che rappresenta l’anima del brand, la sua vera essenza. Un intreccio perfetto di tradizione e innovazione, che si espleta anche nella produzione, ancora realizzata con antiche tecniche artigianali ma applicata all’uso di moderni sistemi. Oltre a ciò, Paola Mela si è voluta distinguere per la sua attenzione verso il dettaglio. E’ stata così attivata anche una linea per gli “accessori”. Ma questo non è tutto. Infatti, da circa 10 anni, l’offerta del marchio si è allargata, superando il concetto del prêt-à-porter, per spingersi verso il capo unico, su misura. “Abbiamo deciso di inoltrarci su questo nuovo servizio chiamato ‘Bespoke a distanza’ - sostiene Paola Mela - sebbene sia molto raro e difficile da gestire. Ma se viene ben strutturato, allora può dare ottimi risultati. Questa strada che ci ha permesso di far conoscere la nostra professionalità, è un ‘idea’ che abbiamo esportato anche in alcuni paesi oltre a proporla ai clienti del
nostro show room”. Oggi Paolamela Cashmere intrattiene rapporti commerciali prevalentemente con paesi extra CEE “Esportiamo in alcuni paesi in maniera più o meno importante e ora si sta lavorando per aggiungere ulteriori destinazioni”. La serietà del lavoro di questa azienda passa anche attraverso un ulteriore evoluzione che è stata intrapresa nella direzione della tracciabilità e della trasparenza del processo di produzione, ottenendo la certificazione ITF Italian Textile Fashion. Un sistema di tracciabilità che raccoglie in una etichetta tutte le informazioni relative alle singole fasi della filiera produttiva di un determinato manufatto. Conoscere in modo certificato tutto il percorso che ha attraversato un capo rappresenta una garanzia di qualità per il consumatore che sa di acquistare un oggetto totalmente Made Italy. “La certificazione di tracciabilità della filiera produttiva - afferma Paola Mela - rende maggiormente visibili e affidabili i processi aziendali e consente di comunicare fiducia e responsabilità ai consumatori. Si tratta di un percorso dovuto nel rispetto del cliente”. E un ulteriore elemento che contraddistingue Paolamela è che tutti i suoi capi e accessori sono realizzati in Umbria, una terra magica, spirituale, ricca di profumi, natura incontaminata e eccellenze che contribuiscono con le loro mille sfaccettature alla ricerca dell’unicità e della qualità sopraffina. Un attaccamento al territorio che rappresenta un valore aggiunto. Un connubio che Paola Mela ama definire “un incontro andato a buon fine. Fidanzamento, matrimonio, figli e… vissero felici e contenti”. Paolamela Cashmere Via San Lorenzo, 22 Bastia Umbra (Pg) Phone: + 39 075 8019409 Fax: +39 075 8007687 21
ARTI E MESTIERI
ARTIGIANATO UMBRO: UN PATRIMONIO DA DIFENDERE Ceramica, terracotta, tessitura, ricamo, ferro battuto, legno e restauro rappresentano espressioni di arte che hanno costruito nel tempo la civiltà artistica e materiale dell’Umbria, con tradizioni secolari e segreti nascosti nelle antiche botteghe artigiane WALTER LETI
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’artigianato umbro riveste un ruolo di primo piano nella nostra regione, non solo per la sua fondamentale valenza economica ma anche per i valori storico-culturali di cui è depositario. Artigianato e Arte camminano parallelamente, entrambi affondano le radici nei secoli, tramandando di generazione in generazione i segreti della lavorazione nelle antiche botteghe artigiane. Ceramica, terracotta, tessitura, ricamo, ferro battuto, legno e restauro non sono semplici categorie merceologiche ma soprattutto declinazioni di altrettante espressioni di arte che hanno costruito nel tempo la civiltà artistica e materiale dell’Umbria. Il risultato di questo lungo percorso è una produzione di altissima, ineguagliata qualità che non teme confronti con nessuno al mondo. Tutto questo ci porta
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a sperare che, nonostante la crisi economica penalizzi pesantemente questo settore, l’artigianato umbro possa trovare in sé la vitalità e la forza necessari alla ripresa. Buone notizie, comunque, giungono dal settore tessile. Marchi come Cucinelli, Cruciani, Filippi ecc. hanno visto la propria eccellenza produttiva premiata da una sensibile crescita di fatturato proprio negli ultimi anni. Questo ha comportato, conseguentemente, una positiva ricaduta in termini produttivi e occupazionali nel vasto settore della subfornitura artigiana. Fin qui le buone notizie. Il quadro è molto meno roseo negli altri comparti artigianali e la buona volontà, da sola, non sarà sufficiente. Nel forum “Obiettivo impresa”, organizzato lo scorso 8 aprile dalla Camera di Commercio di Perugia, sono state fornite
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delle cifre a dir poco allarmanti. Nelle parole di Giorgio Mencaroni, direttore della Camera di Commercio: “L’Artigianato Umbro è in profondo rosso e sta attraversando uno dei peggiori momenti della sua storia secolare. Molte piccole imprese, stremate, sono avviate verso un declino che, in alcuni casi, difficilmente riusciranno a invertire”. Le statistiche ci dicono che, dal 2008 al 2012, in Umbria è scomparsa un’impresa artigiana al giorno, portando così il totale da 26.662 a 23.165 con un decremento del 6%. Mencaroni ha comunque espresso la sua fiducia nella capacità delle aziende di proiettarsi nel futuro. La sua ricetta è: fare sistema e operare per reti d’impresa. L’assessore Carla Casciari ha insistito, invece, sulla necessità di stringere un rapporto diretto tra mondo dell’artigianato e sistema della formazione rilevando poi, però, con disappunto, che i giovani si iscrivono, ancora oggi in massa ai licei, relegando l’Istruzione Tecnica e gli Istituti Professionali in posizioni marginali. A parte le notazioni di cui sopra, l’insieme dei pareri espressi nei vari interventi sembra battere principalmente sul tasto del “saper fare” senza peraltro essere in grado di fornire al riguardo indicazioni operative, indispensabili da subito per dare ossigeno al settore. A questo punto ci pare molto importante riportare la testimonianza di un operatore del settore che rifornisce numerosi dettaglianti, fra i quali molti 24
esercenti di Assisi, con prodotti destinati al mercato turistico. Si tratta di una produzione di alta qualità, ovviamente made in Italy. L’esperienza concreta dell’operatore ci riporta alla triste realtà di aziende che chiudono e di altre che sono al collasso. Le soluzioni indicate sono ben altra cosa rispetto alle ampollose analisi accademiche o i troppo generici appelli alla fantasia e alla creatività degli Italiani. Un problema importante è costituito dalle produzioni cinesi di souvenir da cui alcuni commercianti eliminano l’indicazione “made in China” sostituendola con “made in Italy”. Occorre pertanto garantire la qualità del prodotto artigianale rendendone impossibile la contraffazione mediante l’adozione di scritte indelebili. Altro punto essenziale è quello dello strangolamento di questa e di altre attività operato attraverso un’imposizione fiscale la cui esosità è senza paragoni. É necessario predisporre, quindi, da subito, a giudizio dell’operatore, concrete ed efficaci misure che possano rilanciare immediatamente questo settore produttivo così importante, ascoltando, in primis, la voce di chi si trova in trincea e tralasciando la verbosità delle passerelle accademiche che sono un chiaro indice di disinformazione e incapacità di adottare provvedimenti adeguati. Si propongono soluzioni evanescenti, proiettate verso un futuro indeterminato, mentre il fuoco è qui, adesso.
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CONTEMPORANEITÁ E DESIGN
RIUSO TEMPORANEO O PERMANENTE E RIGENERAZIONE URBANA Educazione al “riuso” per far vivere la città
Teatro Turreno, Perugia
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l tema del“riuso”è oggi un aspetto attuale e dominante della realtà socio-economica che stiamo attraversando. Appare oggi quasi come una sfida educativa piuttosto che ambientale ed economica, per trasmettere all’opinione pubblica l’enorme importanza del recupero e riuso di quanto già edificato e non più utilizzato. Per ridare futuro e dignità a luoghi abbandonati riconsegnandoli alle comunità e realizzando un’idea nuova di econo-
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mia, che crei lavoro salvaguardando le grandi ricchezze naturali, storiche e paesistiche che l’Italia può vantare. Operare su queste realtà per recuperarle significa anche realizzare un progetto economico che restituisca ai cittadini un patrimonio oggi indisponibile che, oltretutto, può rimettere in moto un comparto, quello dell’edilizia che non può essere concentrato solo sulle nuove costruzioni. Molte sono ad oggi le associazioni, le manifestazioni ed i concorsi rivolti al riuso delle nostre città e del nostro territorio. L’obiettivo è sempre quello di riuscire a proporre il “ri-utilizzo” del patrimonio edilizio esistente e gli spazi aperti vuoti, in abbandono o sottoutilizzati di proprietà pubblica o privata, per riattivarli con progetti legati al mondo della cultura e associazionismo, dell’artigianato e piccola impresa, dell’accoglienza temporanea per studenti e turismo giovanile o quanto altro possa essere compatibile con l’oggetto della trasformazione. Le finalità economiche, sociali ed urbanistiche che si intendono perseguire con questi concorsi, sono la rigenerazione urbana in termini di riqualificazione del patrimonio edilizio, la sottrazione
ta agli spettacoli, ma la maggior parte del locale ospiterà una galleria commerciale vicino al duomo di Perugia. Non sempre il concetto di riuso gode del parere favorevole da parte dei cittadini, soprattutto quando a farne le spese sono locali con una lunga tradizione storica e simbolo della città come nel caso sopra citato. Ma la società ci insegna che gli spazi che “vivono” fanno vivere le città; non possiamo per cui negare questa realtà e dobbiamo ricordarci del potenziale economico, sociale e culturale Ex carcere, Perugia
dello stesso ad atti di vandalismo e deperimento, la sussidiarietà con il terzo settore, il contenimento del consumo di suolo, il sostegno degli spazi autogestiti e dei servizi autopromossi dalle comunità locali. Kultur Fabrik-Perugia, un esempio attuale e calzante sul tema del riuso nella città umbra, rappresenta un progetto di ricerca universitario da cui è scaturito un workshop-concorso didattico sul riuso dell’ex carcere maschile di piazza Partigiani, identificato dalla Fondazione come uno dei luoghi simbolo della città, in cui poter operare azioni di rigenerazione e riqualificazione attraverso l’individuazione di possibili funzioni tese a sviluppare attività culturali e creative, in particolar modo rivolte ai giovani. Così come accadrà per l’ex cinema Turreno a Perugia dove rimarrà la sala Turrenetta adibi-
Teatro Turreno, progetto riqualifica, Perugia
della salvaguardia e riuso degli spazi urbani. Basta pensare a quegli esempi già collaudati e riusciti come la sede espositiva del museo Burri a Città di Castello realizzata negli Ex Seccatoi di Tabacco. L’attuale destinazione ha salvato da sicura distruzione le strutture architettoniche, interessante esempio di ingegneria industriale novecentesca.
Ex seccatoi del Tabacco, Città di Castello 27
RESIDENZE STORICHE
CASTELLO DI MAGIONE: ANTICA DIMORA DEL SOVRANO MILITARE ORDINE DI MALTA Il castello vanta affreschi della scuola del Pinturicchio ed è residenza estiva del Principe e Gran Maestro del Sovrano Ordine Militare dei Cavalieri di Malta
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ituato in area geografica strategica lungo il tratto della via Francigena, nell’asse viario che corre tra Cortona- il Trasimeno-Orvieto-Roma, la struttura ospedaliera gerosolimitana di Pian del Carpine dedicata a San Giovanni, sorse nel XII secolo come ospitium per pellegrini e cavalieri. L’ordine di San Giovanni diventato poi Sovrano Militare Ordine di Malta si costituì in Terra Santa nel XI secolo come ordine religioso a finalità assistenziale. Con la bolla papale “Pie postulatio voluntatis” emessa da Pasquale II nel 1113 assunse a ordine cavalleresco militare.
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Si formarono in esso una classe di valorosi cavalieri votati alla difesa di Gerusalemme e delle nuove terre conquistate nelle estenuanti crociate. Con concessioni episcopali, donazioni e acquisizioni l’ordine divenne una potente realtà. Istituzione spirituale e religiosa, casa di riposo, ma anche entità produttiva extraurbana ad alta valenza economica. L’ordine giovannita amministrava inoltre altri istituti importanti quali San Benedetto di Mugnano, San Cristoforo del Chiugi, Santa Maria Rossa e a Perugia, dopo la soppressione dell’ordine dei Templari, il complesso di San
Bevignate, con annesse proprietà agricole, mulini, fattorie, boschi. Propiziò inoltre l’origine dell’insediamento della nuova comunità locale di Magione. Fu in questo castello che nel 1502 avvenne la famosa congiura, detta “Dieta di Magione”, ordita da Paolo Orsini, Gian Paolo Baglioni, Vitellozzo Vitelli, Oliverotto da Fermo, Ermete Bentivoglio signore di Bologna, Antonio da Venafro delegato di Pandolfo Petrucci, signore di Siena, contro le mire espansionistiche di Cesare Borgia, figlio di Papa Alessandro VI. I congiurati tuttavia si illusero di poter sedare l’ingordigia e lo straripante potere dei Borgia, desiderosi di creare un potentato di famiglia. Ricordata da Niccolò Machiavelli ne “Il Principe” la congiura si concluse in maniera infausta: scoperto l’intrigo, il Borgia invitò i congiurati nella sua Rocca di Senigallia e li avvelenò. Si salvò dall’astuta trappola soltanto Baglioni, signore di Perugia, diffidente all’invito. Inizialmente a pianta a L, l’insediamento castellare fu completato in più fasi con torri e bastioni angolari e un ampio cortile loggiato. Il Ca-
stello e la Torre dei Lambardi costituivano il sistema difensivo della città; il complesso vanta inoltre affreschi della scuola del Pinturicchio. Magnificamente posizionato su una suggestiva collina di vigneti che si estendono per numerosi ettari nell’area della Doc Colli del Trasimeno, il castello ha accolto la sede dell’azienda agricola “Castello di Magione” ed é residenza estiva del Principe e Gran Maestro del Sovrano Ordine Militare dei Cavalieri di Malta. Proprio questo piccolo abitato sorto intorno all’ospitium dell’ordine gerosolimitano di San Giovanni diede i natali a Giovanni da Pian di Carpine appartenente all’ordine francescano dei frati minori. Incaricato da Innocenzo IV di recarsi presso i Mongoli per consegnare al loro sovrano, nipote di Gengis Kahn, l’esortazione a interrompere l’avanzata armata nelle regioni europee, frà Giovanni fu il primo missionario-esploratore nella storia a viaggiare nell’estremo oriente. Sua la famosa “Historia Mongalorum” che aprì a successive spedizioni, compresa quella di Marco Polo, di cui fu precursore di ben ventisette anni.
foto di Mtv Umbria 29
ARTE
CAOS: IL NUOVO POLO DELLA CONTEMPORANEITÀ UMBRA Da fabbrica chimica a spazio per l’esposizione di diverse forme d’arte e sede di un laboratorio di produzione artistica
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l CAOS è uno spazio immenso di 6000 mq, un nuovo e moderno centro per le arti contemporanee sorto sulle rovine della fabbrica chimica ex Siri. Ancora una volta, come nel caso degli Ex Seccatoi del Tabacco di Città di Castello che sono diventati la cornice dei cicli monumentali di Burri, ci troviamo di fronte alla riconversione di una vecchia fabbrica in contenitore ideale per l’arte contemporanea e non solo. Il corpo centrale del complesso ex-Siri è dedicato all’arte moderna e contemporanea, non solo come centro di esposizione, ma anche come laboratorio di produzione artistica. Una nuova modernissima formula di convivialità denominata FAT: fotografia, arte, teatro, cinema, bar, bo-
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okshop, biblioteca, musica; la contaminazione tra le diverse espressioni artistiche è la conseguenza naturale così come la sperimentazione attiva da parte dei visitatori, che diventano attraverso i laboratori, parte integrante del processo di promozione e valorizzazione culturale. L’ala del complesso è dedicata alle esposizioni permanenti. Il piano terra ospita l’arte del ‘900 e contemporanea. Nelle prime sale le opere di artisti italiani ed europei riconducibili al Realismo e all’Astrattismo (Turcato, Severini, Montanarini, ecc) mentre nelle altre sale sono presenti opere più recenti (Pomodoro, Greco). Il primo piano invece è destinato alla Pinacoteca Civica,
precedentemente dislocata a Palazzo Gozzoli: il grande salone dell’arte antica con la pala d’altare dei francescani, capolavoro di Piermatteo d’Amelia, la tavola a fondo oro di Benozzo Gozzoli e tele di Giovanni di Pietro detto Lo Spagna, Niccolò Alunno e molte altre opere di artisti che hanno operato nel territorio regionale tra il XVI ed XIX secolo. All’interno del CAOS è allestito anche il Museo d’arte moderna e contemporanea “Aurelio De Felice” nato dall’unificazione delle donazioni fatte a più riprese da Aurelio De Felice al Comune e alla Provincia di Terni (complessivamente circa 800 opere): numerose delle sue sculture insieme ai dipinti del pittore naif Orneore
Metelli e alle grafiche firmate dai protagonisti dell’arte del Novecento europeo (Chagall, Kandinsky, Mirò, Leger, Cocteau, ecc). Aurelio De Felice era originario di Torre Orsina. Fu un artista internazionale che promosse l’arte italiana in Europa fondando a Parigi insieme a Gino Severini la Scuola d’Arte italiana (1950). Insieme a Scipione, Mafai, Antonietta Raphäel, Pericle Fazzini fu un esponente di spicco della “Scuola romana”, una corrente artistica che, in nome di un antinaturalismo di fondo, perseguiva la ricerca di una realtà incantata e al tempo stesso terrena, con soluzioni coloristiche intrise di passionalità volte a potenziare la forma.
Al 1940 risale una delle sue opere più celebri: “Adolescente con ocarina” che gli valse l’apprezzamento e la stima di Vincenzo Cardarelli. La sua sperimentazione artistica si arricchì a contatto con Picasso, Lèger, Cocteau, Van Dongen, Zadkine, Tobey, Brancusi. La sua opera in bronzo “Maternità”, collocata nel parco di Nunobiki, domina su una altura la città giapponese di Kobe. De Felice morì nel 1996 nella sua casa di Torre Orsina dopo aver fondato anche l’istituto Statale d’Arte di Terni. [...] Il suo segno – e a me pare più esplicitamente nei disegni – supera il limite delle forme tenute finora per le sole vere, si avventura liberamente tra forma e forma, in quello spazio che prima era chiamato vuoto, e creduto vuoto [...]. Alberto Savinio, “De Felice scultore”. 31
10 ANNI DI MISS DOPO AVER DATO VOCE ALLE RAGAZZE CHE SI SONO MESSE ALLA PROVA IN UNA DELLE MANIFESTAZIONI PIÙ AMBITE E DESIDERATE D’ITALIA, LA RUBRICA “10 ANNI DI MISS UMBRIA” GIUNGE AL TERMINE. RINGRAZIAMO TUTTE LE MISS PER LA LORO COLLABORAZIONE E PER AVER DATO L’OPPORTUNITÀ AI NOSTRI LETTORI DI VENIRE A CONOSCENZA DI ALCUNI ASPETTI DELLA VITA DI CHI HA CREDUTO, CON SUCCESSO, ALLE PROPRIE POTENZIALITÀ E QUALITÀ, E HA SAPUTO METTERSI IN GIOCO
2004:
FRANCESCA CONTI Come sei arrivata alle selezioni di Miss Umbria? “Per caso perché le selezioni di Miss Umbria si svolgevano vicino a Città di Castello e io sono andata a vedere delle mie amiche che partecipavano, con mio stupore mi sono ritrovata iscritta e ho partecipato”. Cosa ricordi di quell’esperienza? “L’esperienza di Miss Umbria l’ho vissuta con grande serenità, perché per me era più un gioco che una competizione, il tutto agevolato dal fatto che con me partecipavano ragazze alle quali ero legata da anni. Arrivata a Montecatini e successivamente a Salsomaggiore le cose sono cambiate per varie ragioni. Primo perché è stato un periodo molto stressante dovuto ai ritmi che l’evento ti impone e alle poche ore di sonno. Secondo per il mix di competitività e di “cattiveria” di cento ragazze convinte di essere tutte Miss Italia”. Di cosa ti occupi oggi? “Oltre a fare la mamma di due bimbe, sono impiegata amministrativa presso una società.
Quali sono i tre oggetti che hai nel comodino? “Una scarpa di raso rosa da ballerina come porta anelli, un porta profumo e il biberon sempre pronto per la notte”. Dolce o salato? “Decisamente Salato”. Casual o elegante? “Entrambi, dipende dalle occasioni”. L’ultimo libro che hai letto? “Il tempo che vorrei di Fabio Volo”. Qual è il tuo sogno nel cassetto? “Realizzato. Aver creato la famiglia che immaginavo da sempre”.
2003:
EMANUELA MANNI Come sei arrivata alle selezioni di Miss Umbria? “Alle selezioni di Miss Umbria sono arrivata grazie ai miei genitori che mi hanno spinta ad iscrivermi al concorso. Oggi devo ammettere di essere molto felice di aver partecipato a questa iniziativa perché oltre alla soddisfazione di aver vinto il titolo di Miss Umbria è stata una bellissima esperienza”. Cosa ricordi di quell’esperienza? “Ricordo le tre settimane a Salsomaggiore come un vero e proprio ‘addestramento’, ricordo la stanchezza e la nostalgia per la mia famiglia, ma ricordo anche le bellissime emozioni che ho condiviso con le altre ragazze della mia regione, con cui poi è nato un bellissimo rapporto di amicizia”. Di cosa ti occupi oggi? “Attualmente collaboro con diverse testate e riviste sia cartacee che online”. Quali sono i tre oggetti che hai nel comodino? “Sono molto ordinata, nel mio comodino tengo pochi oggetti tra cui la sveglia, lo stereo e alcune foto di quando ero piccola”. Dolce o salato? “Decisamente dolce. Mi piace molto il cake design e così per il mio ultimo compleanno ho deciso di farmene fare una, e tra le tante scelte, ho optato per una torta a
forma di borsa Chanel”. Casual o elegante? “Mi piace vestire in entrambi i modi, anche se preferisco indossare sempre qualcosa di elegante”. L’ultimo libro che hai letto? “In questo periodo sto leggendo Innamorarsi a Notting Hill di Ali Mc Namara, una storia incantevole, romantica e divertente dove il confine tra realtà e finzione si fa labile. Io sono una grande appassionata di cinema e questo libro fa davvero al caso mio”. Qual è il tuo sogno nel cassetto? “Credo che il mio sogno nel cassetto sia il classico desiderio di tutte le ragazze. Sposarmi con la persona che amo, avere una famiglia e dei figli con lui”.
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L’ARTE DELLA TAVOLA IN FRANCIA La gastronomia francese deve la sua fama sia all’alta qualità dei prodotti che all’ottima presentazione dei piatti
A
lla parola gastronomia francese vengono subito associati i nomi dei suoi cibi più famosi come le foie gras, la Canette de Challans o il vino rosso: Le Beaujolais. Ma cosa sarebbero questi due primi, presentati in una scatola e senza pane? E quale sapore avrebbe le Beaujolais bevuto in un bicchiere di plastica? Perché la gastronomia francese, iscritta al patrimonio mondiale dell’UNESCO, deve la sua fama sia all’alta qualità dei suoi prodotti che all’ottima presentazione dei piatti, anche chiamata, l’arte della tavola. “ Invitando qualcuno a casa, intendo occuparmi della sua felicità durante tutto il tempo che starà sotto il mio tetto”, era il motto di Claude Terrail, ex presidente di “La Tour d’argent”, famosissimo ristorante di Parigi. Per ricevere bene in Francia, si deve dunque divertire e offrire una cena buona e sopratutto bella. L’arte della tavola è un concetto molto caro ai francesi. Sono più di 3 milioni infatti coloro che ogni settimana guardano i concor-
si della cena più riuscita sul canale M6 “un diner presque parfait” (una cena quasi perfetta). Nata nel rinascimento, l’uso di un “service de table” durante la cena permetteva ai borghesi di esporre la loro ricchezza. Da allora i francesi danno molto importanza all’apparecchiatura della tavola nei grandi momenti come il matrimonio. Inoltre, la presentazione della tavola è molto complessa. Perché tutto deve essere messo in un ordine ben preciso (vedi l’immagine). La forchetta, per esempio, si mette alla sinistra del piatto è le sue rebbi devono essere orientate verso il centro della tavola. Una storia dice che si fa cosi perché prima, le rebbi della forchetta erano orientati verso l’ospite e le donne che si vestivano con dei lunghi vestiti si aggrovigliavano le maniche di merletto con le forchette. L’arte della tavola si basa dunque sui dettagli. Ma sono quelli che determinano la riuscita di un pasto in Francia. Insomma, grazie a quest’arte visiva potreste degustare e bere nelle condizioni ideali il vostro Canette de Challans accompagnato da un bicchiere di Beaujolais. 35
PARLA L’ESPERTO
LA NUOVA GEOGRAFIA GIUDIZIARIA Dal 13 settembre 2013 è entrato in vigore il nuovo assetto territoriale degli uffici giudiziari che contempla la soppressione di uffici del giudice di pace, tribunali, procure della Repubblica e sezioni distaccate
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’entrata in vigore della cosiddetta “riforma della geografia giudiziaria” non ha subito ulteriori rinvii. Nonostante le pressioni per il differimento al nuovo anno, esercitate dal mondo politico e dall’avvocatura, il 13 settembre 2013 è rimasta scolpita come data ufficiale di attuazione del nuovo assetto territoriale degli uffici giudiziari disegnato dal Governo nei decreti legislativi n. 155 e 156 del 7 settembre 2012, che contemplano la soppressione di 674 uffici del Giudice di Pace, 31 Tribunali ed altrettante procure della Repubblica, oltre a 220 sezioni distaccate. L’intervento è limitato dall’obbligo di permanenza del tribunale ordinario nei circondari capoluogo di provincia e dalla necessità di mantenere almeno tre tribunali per ciascun distretto di Corte d’Appello. La revisione delle precedente dislocazione degli uffici giudiziari sul territorio nazionale, risalente al XIX secolo, rappresenta una svolta storica, attesa da anni con l’auspicio di migliorare l’amministrazione della giustizia.
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L’avvio del nuovo sistema ha tuttavia incontrato inevitabili difficoltà attuative, che hanno richiesto una serie di interventi correttivi ed integrativi per la soluzione di tutte le problematiche organizzative strettamente connesse alla soppressione ed all’accorpamento di alcuni uffici; si è reso necessario provvedere alla rideterminazione delle piante organiche, alla riorganizzazione dei registri informatici, alla gestione dei ruoli giudiziari e del carico di contenzioso. Alcuni criteri direttivi sono fissati dalla stessa legge delega, ma l’attuazione dell’ambizioso progetto di razionalizzazione del sistema giudiziario richiede un impegno costante nel monitorare gli effetti derivanti dai nuovi assetti territoriali per intervenire in tempo reale allo scopo di realizzare un effettivo miglioramento della giustizia in termini di economia ed efficienza; in quest’ottica sono già stati adottati una serie di provvedimenti che permetteranno ad alcune sedi di continuare ad operare per lo smaltimento del contenzioso pendente.
BRIEFING CULTURALE
LA VIA DELLA CERAMICA PARTE DA DERUTA
È stato l’On. Antonio Tajani, vice presidente della Commissione Europea per l’industria e l’imprenditoria, a presentare agli artigiani di Deruta un progetto volto a unire le città europee produttrici di ceramiche attraverso una “Via della Ceramica” che possa legarle in un unico percorso storicoculturale e turistico partendo proprio da Deruta. L’occasio-
ne è stata l’inaugurazione del festival delle ceramica e della cultura manifestazione “Magia di un’arte”. Tajani ha asserito che “si deve creare lavoro attraverso l’internazionalizzazione della cultura e del turismo”. Artigiani della ceramica, per inciso come Sambuco, già si sono avviati su questo programma con successo nazionale e internazionale.
L’AGENZIA ACQUA DELLE NAZIONI UNITE A PERUGIA
zia. Ora manca solo la ratifica tra WWAP, Regione Umbria e Università per Stranieri. “È una grande vittoria” sottolinea il Prof. Ing. Lucio Ubertini che da oltre 10 anni sta portando avanti l’iniziativa con determinazione, convinto che l’acqua è il problema numero uno nel mondo. Gestirlo da Perugia significa, oltre al prestigio internazionale, confrontarsi con la FAO e le altre
strutture ONU presenti in Italia e con i centri UNESCO ospitati dal nostro Paese. Il Segretariato WWAP oltre ai funzionari UNESCO, impegnerà anche risorse umane assunte localmente.
l’attenzione su altri siti diffusi sul territorio della Regione che offrono una lettura integrata dell’eredità archeologica dell’Umbria definibile, giustamente, un museo a cielo aperto. A Norcia si trova il santuario di Forca di Ancarano, a Cancelli – una frazione di Foligno – sono stati reperiti 30 bronzetti votivi di origine romana e dove recentemente è venuta alla luce una necropoli ricca di reperti in ottima conservazione. A testimoniare la presenza di Etruschi in
Umbria, anche recentemente in località Elce di Perugia è stata identificata una tomba che fa parte di un reperto più ampio – costituito da 23 urne – scoperte 10 anni fa.
Con legge Parlamentare n.100 dell’8 Agosto 2013, è stata istituita l’Agenza Acqua delle Nazioni Unite o WWAP (World Water Assessment Programme) con sede a Perugia (Villa di Colombella) ove dal 2007 si trova il Segretariato dell’Agen-
UMBRIA MUSEO A CIELO APERTO Non si parla del sito archeologico di Carsulae, uno dei più importanti e spettacolari in Umbria e in Italia, né dell’area archeologica di Otricoli, maestosa per lo stato di conservazione e la ricchezza di reperti romani rinvenuti e neanche della necropoli di Acquasparta, le cui tombe hanno restituito ricchi corredi e materiale epigrafico. Si polarizza invece 38
IL BELLO CONQUISTA IL MERCATO: L’ESEMPIO DI BRUNELLO CUCINELLI
Nel mondo del lusso la Cina è il Paese sul quale il mercato deve puntare senza “se” e senza “ma”. Lo ha capito bene Brunello Cucinelli, i cui ricavi nel primo semestre 2013 – secondo “il Sole 24ore” – sono saliti del 16,58% nella Greater China. In un business quale quello del lusso, fortemente condizionato dal gusto del cliente esclusivo, il giudizio dei ricchi acquirenti italiani tuttavia rimane sempre importante. Così come la permanenza della produzione a Perugia. Il gruppo è anche pronto ad entrare nel business dei vestiti su misura da uomo di altissimo livello sia sul fronte della qualità che della produzione artigianale. Ciò che premia il cashmere Cucinelli è proprio l’essere percepito come oggetto esclusivo e raro “che attira i paperoni, ne sollecita la vanità e ne soddisfa le pretese”. Ma per far ciò occorre professionalità, ed allora Cucinelli non si fa mancare una scuola volta appunto a raggiungere l’obbiettivo del bello e dell’originalità da lasciare non solo in Italia ma da esportare nel mondo.
SE IL TURISMO VIENE DAL CIELO In Umbria il turismo religioso offre un contributo prevalente nel comparto degli scambi culturali. Recentemente si è arricchito di una nuova iniziativa volta a collegare l’aeroporto S.Francesco di Assisi con Santiago di Compostela, sulla scia dei grandi pellegrinaggi che solcavano il mondo cristiano nelle città di Roma, Gerusalemme e appunto Santiago. L’occasione inaugurale è stato un volo charter tra Perugia e la città della Galizia, del quale facevano parte oltre ai 130 pellegrini umbri, gli Arcivescovi Bassetti e Chiarietti, il sindaco di Assisi Claudio Ricci e il presidente della Giunta della Galizia Alberto Nunez Feijòo. Il tutto per celebrare gli 800 anni del pellegrinaggio di San Francesco a Santiago. Afferma il presidente Feijòo: “Credo che se ben collegate entrambe le località potrebbero attrarre tanti passeggeri che vogliono conoscere le due Città Sante, ed essendo due luoghi che ricevono ogni anno 6 milioni di visitatori ciascuno, sono sicuro che ci siano possibilità di avere almeno un volo settimanale”.
UN UMBRO CHE ARCHIVIA LA STORIA DEL TESORO IN TERRA SANTA È perugino, 43 anni, direttore della Biblioteca capitolare della cattedrale di Perugia, archivista e docente presso l’Istituto teologico di Assisi e la Pontificia Università Antonianum di Roma. Andrea Maiarelli passa alla storia per aver riordinato, censito, e inventariato tutti i documenti del più grande archivio del mondo occidentale esistente a Gerusalemme, noto come il tesoro della Terra Santa. Uno scrigno di informazioni
e documenti, che raccolgono nella loro polvere otto secoli di storia. Dalla bolla di Gregorio IX (1230) alle Crociate, dai registri dei pellegrini che si sono recati in Terra Santa ai documenti dei sultani egiziani e turchi, dalla vita quotidiana dei francescani ai grandi problemi scaturiti dopo la caduta dell’Impero Ottomano. Il tutto è stato riassunto in tre tomi. Maiarelli sta anche componendo un altro libro celebrativo su “L’Umbria terra francescana” che raccoglie 17 saggi sul santo, da offrire ad un altro Francesco: il Papa durante la sua visita ad Assisi. 39
NATURA
VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA… E NON SOLO Una passeggiata per Monte Cucco, sull’Appennino umbro-marchigiano, alla scoperta di grotte e gallerie profonde fino a 900 metri. Una “piccola grande montagna” definita una “palestra incontaminata per lo spirito e l’intelletto“
Altopiano di Monte Cucco 40
Grotte di Monte Cucco
N
el cuore dell’Appennino umbro-marchigiano si erge un ambiente quasi incontaminato dove è bello camminare in ogni stagione immersi nel fitto dei boschi che ne ricoprono i fianchi o sui pascoli che in ogni stagione esprimono essenze vegetali di grande bellezza. Non è difficile, passeggiando tra i numerosi sentieri che rigano questa località (tutti ben evidenziati da una segnaletica precisa ed elegante, imbattersi nei rari gigli di San Giovanni od anche nel più raro giglio martagone mentre si percorrono i sentieri che solcano la montagna, offrendo paesaggi di inusitata bellezza sull’Umbria e sulle Marche. Il sentiero che iniziando dalla Val di Ranco raggiunge il Pian delle Macinare sul versante opposto ed in prossimità di un eremo dove vivono in anacoretica solitudine tre monaci, si sviluppa per buona parte dei suoi quattro chilometri tra eccelsi faggi secolari e rari aceri montani. Il Monte Cucco, cuore del parco omonimo è universalmente noto per le sue caratteristiche geografiche e climatiche che lo hanno reso in questi ultimi decenni una delle mete preferite ed ambite dagli amanti del parapendio e del deltaplano. Particolari correnti ascensionali se ben sfruttate sono in grado di condurre i volatori silenziosi fino ai Sibillini (ed oltre) . Le sue forre, dove scorrono freddissime e limpidissime acque (come quella di Rio Freddo) vedono appassionati di escursionismo e canyoning. Ma il Monte Cucco è soprattutto la montagna della grotta, anzi delle grotte. Qualcuno ha giustamente affermato che la “piccola grande montagna” è una “palestra incontaminata per lo spirito e l’intelletto“. Ben trenta chilometri di gallerie, fino ad una profondità massima
Faggeta del Monte Cucco
di 900 metri si sviluppano nelle viscere della montagna. Grotte che fino a diversi anni fa erano frequentate solo da esperti speleologi e che ora grazie alla infaticabile opera di appassionati offre anche al visitatore non espertissimo, circa 800 metri di percorsi in profondità. Ove ad ogni passo cambia la percezione dello spazio, dove se si ha l’accortezza di tacere e fermarsi immersi nel silenzio e nella penombra, è possibile ascoltare il rumore delle gocce di acqua che dalla notte dei tempi filano ed intessono meravigliose ed incredibili formazioni stalattitiche. Da secoli le grotte di Monte Cucco calamitano visitatori ed appassionati. Uno sconosciuto Andromando nel 1555 scese in questi abissi e lasciò la sua firma tracciata col nerofumo della sua torcia. In questo angolo remoto dell’Umbria al confine con le Marche si possono trascorrere periodi di assoluto relax o effettuare escursioni in superficie o nel ventre della terra di ineguagliabile bellezza. Ma non mancano altri motivi di interesse: il parco di Monte Cucco è infatti poco lontano da centri abitati di particolare interesse. Gualdo Tadino con le sue famose ceramiche e le sue montagne, le sue sorgenti e Gubbio, che non ha certo bisogno di presentazioni, con i suoi edifici civili e religiosi di grande interesse. Ed anche la gastronomia, per la gioia dei palati, non mancherà di sorprendere con le sue tipicità e peculiarità il turista sensibile alle bellezze naturali ed alle suggestioni artistiche e culturali. Ulteriori informazioni per prenotare una delle due possibili escursioni all’interno della grotta si possono ricavare all’indirizzo ufficiale del Parco: www.grottamontecucco.umbria.it/ contatti.html 41
GIOIELLI DI BACCO
TORGIANO ROSSO RISERVA: IL RINASCIMENTO DELL’ENOLOGIA IN UMBRIA Nel 1990 questo vino diventa il primo in Umbria a conseguire l’importante traguardo della D.O.C.G. (Denominazione d’Origine Controllata e Garantita)
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S
ulle colline dove si ergeva la “TURRIS AMNIUM”, la “Torre dei Fiumi”, piccola costruzione militare edificata nel Medioevo a guardia e controllo degli scambi commerciali che si svolgevano sui Fiumi Tevere e Chiascio tra i principali centri umbri (Orvieto, Todi, Perugia, Assisi), oggi troviamo Torgiano ed il suo territorio, dove la coltivazione della vite risale a tempi remoti. Ne sono testimonianza vari ritrovamenti di frammenti di anfore vinarie, vasche di età pre-romana e romana e cisterne (splendidamente conservate ed esposte al “Museo del Vino” della Fondazione Lungarotti). Ed è in questo territorio, dalla vocazione vitivinicola così unica per la presenza di molteplici fattori quali il clima mite, l’esposizione assolata, la modesta altitudine (circa 316 m s.l.m.) e la composizione geo-pedologica (rappresentata dai sedimenti lacustri e torrentizi di argilla con lignite e sabbia), che nasce un vino raro ed elegante: il “Torgiano Rosso Riserva”, che nell’anno 1990 raggiunge l’importante traguardo della D.O.C.G. (Denominazione d’Origine Controllata e Garantita – prima in Umbria). Sangiovese (70 %) e Canaiolo (30 %) sono i vitigni fondamentali di questo Vino, allevati a cordone speronato (corto e basso) ed a “guyot doppio”, così da avere una resa massima di 9 t/ha (tonnellate per ettaro) e poi, la particolare cura nella vinificazione (titolo alcolometrico volumico totale minimo di 12,5 % vol) e la scelta di una breve affinamento (12 mesi) in botti grandi di rovere e/o in piccoli caratelli (barriques) con un successivo lungo affinamento in bottiglia (per almeno 36 mesi che può arrivare fino a dieci anni) contribuiscono a rendere questo vino uno degli emblemi dell’enologia umbra. Il vino si presenta con una veste sontuosa ed allo stesso tempo severa, dal colore rosso rubino cupo ma con una guizzante luminosità. Al naso sprigiona una notevole potenza e finezza, con profumi intensi e persistenti, che ricordano spezie (chiodi di garofano, pepe nero), di lieve tostatura, funghi, caffè, cioccolato e sul finale cipria e grafite. Al palato una struttura tannica im-
Torre Baglioni, Torgiano
Museo Lungarotti, Torgiano
portante, giustamente astringente, aristocratica, poi, caldo, sapido un vino dal perfetto equilibrio gustativo, che sembra iniziare ora il suo grande percorso verso una evoluzione rigorosa e lenta, senza compromessi. Le annate considerate di eccelsa qualità sono: 1980, 1985, 1987, 1988, 1990, 2000. É un vino da tenere lungamente in cantina (10-15 anni) che si abbina perfettamente con arrosti di carni rosse, cacciagione e selvaggina, agnello al forno, piccionella in salmì e formaggi stagionati, ma con il Fagiano al Tartufo nero di Norcia diventa un abbinamento sublime. 43
CONCORSO FOTOGRAFICO
TEMA 4 “PAESAGGI ACQUATICI IN UMBRIA” TOP SELECTION
LA GIURIA La forza dell’acqua e la ricca vegetazione accarezzata da un sottile raggio di sole si mischiano a dei colori dai vivi contrasti, creando un’ambientazione alquanto espressiva. La foto vincitrice del quarto tema è lo scatto inviato da Eros Pacini (Perugia). VINCITRICE Torrente Ventia - Belvedere by Eros Pacini
Lago Trasimeno - Il mio lago by Manuele Fabbriciani
Cascata delle Marmore - Peace Inside by M. Cristina Piselli
UNA FOTO IN UMBRIA per la Rivista Riflesso
Continua il Concorso fotografico RISCATTO, ideato dalla Rivista Riflesso il cui tema riguarderà questa volta specificatamente i vicoli di città umbre. Il Concorso è volto ad individuare e divulgare immagini inedite, rappresentative e valorizzanti il Territorio umbro, permettendo di mettere in mostra le abilità e la creatività di fotografi ed appassionati di fotografia. Il Concorso avrà durata annuale e si svolgerà in sei tappe tematiche durante tutto il 2013. Ogni due mesi, in corrispondenza dell’uscita della Rivista Riflesso, verrà reso noto il nuovo tema del Concorso. Il quinto tema è: “Vicoli di Città umbre”. I partecipanti dovranno inviare le foto con cui concorrere (massimo 2), rigorosamente originali ed inedite, entro il 25 ottobre 2013, effettuando la registrazione e caricando l’immagine seguendo le indicazioni riportate nel sito web: www.riflesso.info
Il Concorso è aperto a fotografi di qualsiasi livello, anche non residenti in Umbria, ed è gratuito. Un’apposita giuria valuterà le foto pervenute, selezionando le migliori e decretando lo scatto vincitore. I risultati saranno resi noti attraverso la pubblicazione sia nella Rivista Riflesso in formato cartaceo che nel sito web. Durante la procedura di registrazione e download online, saranno richiesti, oltre ai dati identificativi dell’autore, anche alcuni dettagli tecnici (luogo, tipo di obiettivo, modello macchina fotografica, ecc.) relativi allo scatto effettuato. Le immagini, per esigenze editoriali, dovranno avere uno sviluppo verticale. Non saranno prese in considerazione foto con sviluppo orizzontale. Ulteriori informazioni sono presenti nella sezione “Art Foto Lab” del sito web: www.riflesso.info
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GIRI DEL GUSTO
GLI ETRUSCHI E IL MIELE Esaltato come dono degli dei anche da Virgilio, questo nettare occupava un posto di primo piano per gli etruschi che ne osservavano estasiati il colore e ammiravano la società delle api, così ben organizzata a livello sociale
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ui e Lei mangiavano insieme, li troviamo spesso rappresentati sdraiati sui coperchi dei sarcofagi nelle tombe ipogee. Bevevano, durante il banchetto, vino mescolato a miele, il mulsum, una gradita bevanda, un nettare d’ambrosia. Parliamo degli Etruschi ovviamente. Infatti solo alle donne etrusche era permesso partecipare ai banchetti insieme agli uomini. E anzi spesso li allietavano con danze velate. Il banchetto era un rito molto importante, sacro, il cibo aveva una funzione nobiliare e catartica, viatico per l’immortalità. Protinus aerii mellis caelestia dona exsequar: hanc etiam, Maecenas, adspice partem… O Mecenate, qui appresso tratterò il dono celestiale dell’etereo miele: prendi in considerazione pure questa parte…Inizia così il IV libro delle Georgiche interamente dedicato al miele, dove Virgilio esalta questo nettare come dono degli dei. Il miele aveva un posto di primo piano nel mondo etrusco. Ne osservavano estasiati il colore e ammiravano la società delle api, così ben organizzata a livello sociale. Il suo consumo tornava più volte al giorno nella mensa etrusca
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sia come “additivo” al vino, sia come base di altre preparazioni, come l’alica, una farinata di farro, oggetto di omaggio, ritualità: al(i)cu o al(i)qu significava in etrusco dono-donatore- proprio perché sia il farro, sia il miele avevano proprietà sacre e miracolistiche. Anche della puls italica, antesignana della nostra polenta, esisteva una variante nobilitata dall’uso del miele. Senza considerare che il miele accompagnava spesso la frutta secca come noci, mandorle, nocciole, fichi, così comuni e graditi nelle tavole etrusche e la frutta cotta con il miele fungeva da contorno ai piatti di carne. Con il miele erano anche varie focacce che diventeranno i panes melatos e i panes pepatos medievali che conterranno come dolcificanti il miele e il mosto del vino. L’apicoltura etrusca, comunque, non era solo finalizzata alla produzione di miele, quanto a quella della cera, materia prima di enorme importanza economica per i suoi molteplici usi, tanto da farne oggetto di importazione e commercio e Dioscoride, botanico e farmacologo del I sec. a.C, ricorda il potere medicamentoso di una cera detta “Tirrenica”. È altresì nota la tradizione degli aruspici
etruschi di trarre vaticini non solo dal volo degli uccelli, ma anche da quello delle api e non a caso Cicerone ricorda questo particolare: Atque in apium fortasse examine nos ex Etruscorum scriptis haruspices ut a servitio caveremus monerent. Come il mondo degli uomini, anche quello delle api poteva attraversare momenti difficili: l’ingresso dell’alveare veniva allora spruzzato di una magica mistura dolcissima a base di “ racemi appassiti della vite psitia e timo cecropio e odorosa centaurea”, mescolati a vino, a mosto cotto o a polvere di rose e radici di amello, un accattivante ricostituente per le api che non avrebbero così abbandonato l’alveare. Le ricette storiche con il miele sono numerosissime, spalmate nel corso della storia, dai decotti agli infusi addolciti con questo naturale alimento, ad antichi rimedi in abbinamento con altre piante dalle note proprietà, ad esempio in infusioni con la
cipolla- vino per le vie urinarie e per gli acidi urici-, o in preparazioni empiriche di sciroppi per la tosse o in creme per la bellezza che troviamo nei consigli che ci regala ancor oggi il nostro Barbanera di Foligno (L’Erbario di Barbanera. Proprietà e virtù delle erbe dall’antico ricettario di Barbanera. Oltre 700 rimedi per curarsi in armonia con la natura. Editoriale Campi).
Il Prodotto
Il miele è un prodotto di origine naturale che le api fabbricano dal nettare dei fiorie le api non amano certo gli agenti inquinanti- ed elaborato dalle ghiandole nettarii. Viene poi trasformato mediante enzimi e disidratato, immagazzinato, e lasciato maturare nell’alveare. L’estrazione avviene mediante processo di smielatura, basato sulla forza centrifuga. Dopo un breve periodo di decantazione che serve a eliminare eventuali impurità come bollicine d’aria, frammenti di cera e la formazione di schiuma, il miele viene filtrato, collocato in vasi e posto in commercio. Le caratteristiche del
miele variano di anno in anno, in rapporto ai fattori climatici, importantissimi, e anche al lavoro dell’apicoltore, che può ottenere mieli uniflorali o multiflorali, liquidi o cristallizzati, a seconda che il suo apiario sia stanziale o nomade, per usufruire di diverse fioriture in luoghi e periodi diversificati Così i mieli possono essere classificati in: poco caratterizzati, vegetali, florali o fruttati, amari, caramellati, poco fini, in base alle varie categorie sensoriali. Esistono gli esperti in analisi sensoriale del miele, assaggiatori qualificati che raggiungono questa specializzazione con approfonditi corsi di degustazione a vari livelli. M.B
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SELEZIONE LIBRI
Antonio Bellino è l’autore del libro Enigma di Giotto, un poliziesco ambientato nella provincia di Perugia attorno ad uno sconvolgente ritrovamento che riguarda un antichissimo bassorilievo presumibilmente attribuibile a Giotto, secondo quelle che sono le supposizioni del professor Terenzi, esperto d’arte. Randelli, alleato politico del professor Terenzi nonché amante della moglie dello stesso e titolare di una società finanziaria, colleziona opere d’arte ed intende acquistarlo ad ogni costo ma non è l’unico compratore ad essersi fatto avanti. La storia del bassorilievo si mescola ad intrighi politici, tradimenti e storie di sesso in un turbine di colpi di scena. In tutto ciò la polizia che indaga non riesce a fare chiarezza sui delitti. Salvo infine stanare l’omicida ed arrestarlo. É edito da Era Nuova.
Walter Binni, prima della morte, ha lasciato l’ultimo scritto La tramontana a Porta Sole. L’autorevole critico e scrittore ha voluto dedicarlo alla sua città: quella Perugia “spazzata dal vento energico della tramontana”. In questa opera sono raccolti numerosi scritti che contribuiscono a diffondere la storia e la cultura della nostra Regione. Le tematiche affrontate sono varie: dalla parte autobiografica che ci lascia scoprire lo scrittore nell’intimo alla storia della città, dalla storia dell’Umbria negli anni che precedono la resistenza al fascismo al ricordo di Aldo Capitini, di cui ne era intimo amico. Queste hanno però tutte un denominatore comune: il lavoro letterario anche al servizio dell’impegno politico al fine di perseguire e coltivare valori profondi come la democrazia, la libertà intellettuale e il progresso civile. Morlacchi Editore.
Daniele Corvi con la sua opera a metà tra biografia e romanzo psicoanalitico, tenta di svelare i tratti più reconditi della personalità di colei che è diventata un’icona della cultura moderna globale. L’anima della dea del sesso sorprende per come è stato concepito: alla biografia degli ultimi due anni dell’attrice sono intervallate le sedute psicoanalitiche con lo psicologo, in cui la protagonista tenta di alleggerire lo spirito prigioniero del suo personaggio. La dea del sesso è una persona fragile, molto complessa, adulata e adorata ma probabilmente mai amata fino in fondo. Aveva tutto, bellezza, fascino, intelligenza, ma si sentiva terribilmente sola, forse perché nessuno è mai riuscito a comprendere la sua anima prima di poterla amare. Sarapar editore.