Riflesso Gennaio Febbraio 2013

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Via Gramsci, 39 - Ellera di Corciano (PG) - Tel. / Fax 075 5171090 - info@labottegadellorafo.it - www.labottegadellorafo.it



DIRETTORE RESPONSABILE Mario Timio VICEDIRETTORE Carlo Timio REDAZIONE Alessio Proietti, Noemi Furiani, Giulio Siena, Alessia Mencaroni, Roberto Gagliardi La Gala, Walter Leti, Elisabetta Bardelli, Marilena Badolato HANNO COLLABORATO Francesca Magnani, Elisa Giglio, Italo Profice, Marco Zuccaccia, Alessandro Biscarini, Rita Valletti, Laura Patricia Barberi, Marco Servili, Maddalena Mommi, Maura O’Leary EDITORE Ass. Media Eventi REGISTRAZIONE Tribunale di Perugia n. 35 del 9/12/2011 IMPAGINAZIONE E STAMPA Tipografia Metastasio Palazzo di Assisi – Perugia RINGRAZIAMENTI Antonio Morabito, Nicoletta Spagnoli Scuola del Cioccolato Perugina CONTATTI direzione@riflesso.info editore@riflesso.info artdirector@riflesso.info info@riflesso.info

Gennaio/Febbraio

DISTRIBUZIONE Regione Umbria e Principato di Monaco

SOMMARIO EDITORIALE

5 Riflesso si tinge di “green” 7 Principato di Monaco Lettera dell’Ambasciatore d’Italia

APPUNTAMENTI

10 08 Winter Happy List Consigli per lo Shopping d’Inverno 10 Eventi San Valentino, il simbolo dell’amore di origine umbra 12 San Valentino “al bacio” alla Casa del Cioccolato Perugina 14 A Carnevale l’Umbria si ispira a Rio de Janeiro 16 Agenda Gennaio / Febbraio 2013 18 Weekend News Proposte per tre Weekend creativi all’insegna di un’Umbria tutta da scoprire

Anno 2 - n.1

COPERTINA Ragazza Riflesso Umbria Gennaio - Febbraio 2013

PUBBLICITÁ commerciale@riflesso.info SITO WEB www.riflesso.info Riflesso Umbria

Art Foto Lab

L’immagine della copertina è stata scattata a Corciano, considerato uno dei Borghi più belli d’Italia, grazie all’intreccio di vicoli e strette scalinate, oltre che al colore delle pietre caratterizzanti una terra ardente di vita e di storia.


ARCHITETTURA ARTE TERRITORIO

ECONOMIA

20 20 Green Economy L’etica d’impresa in Umbria

SOCIETÀ

30 30 Personaggio Intervista a Nicoletta Spagnoli 32 10 anni di Miss Carol Magosso, Rebecca Alessi 34 Vip in Umbria Il regista George Lucas a Passignano sul Trasimeno 36 Briefing culturale La via della Spina - 200mila passeggeri all’Aeroporto San Francesco 37 Concorso fotografico Le Piazze umbre 38 Parla l’esperto Semplicemente figli senza più distinzioni 39 Vino L’Umbria… scrigno dei gioielli di bacco 40 London calling C’era una volta: Londra e i suoi musei segreti 42 New York Le coop nella grande mela 43 Storie internazionali Dalla California all’Umbria

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22 Borghi Poggiodomo: il comune più piccolo dell’Umbria 24 Residenze storiche Villa al Colle del Cardinale: dimora di umane delizie 26 Contemporaneità e design Architettura e design ecosostenibili in Umbria 28 Arte Il “Germanico” di Amelia

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TEMPO LIBERO

44 44 Giri del gusto Il divin porcello 46 Sport Il Rugby e la palla ovale, la metafora della vita

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48 Selezione libri

SPECIAL EVENT San Valentino “al bacio” alla casa del cioccolato perugina

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segue a pag.

LETTERE AL DIRETTORE Dal prossimo numero di marzo-aprile sarà possibile sottoporre al Direttore Responsabile quesiti, curiosità e chiedere informazioni, pareri, opinioni e altro. Scrivete all’indirizzo di posta elettronica: direzione@riflesso.info


Antica Dimora Francescana sec. XIII

RISTORANTE TIPICO UMBRO - PIZZERIA

Via del Serraglio, 2 CORCIANO (Pg)

Tel. 075 6978946 - Cell. 334 7178439


EDITORIALE

RIFLESSO SI TINGE DI “GREEN” mario timio

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nche il nostro periodico si converte alla sostenibilità ambientale, o meglio, continuando la sua linea di valorizzazione della “Green Economy” con i puntuali interventi del nostro collaboratore Walter Leti, dà testimonianza della “rotta verde”, posizionando Riflesso, da questo numero, sulla carta riciclata. Perché? Forse la crisi economica che ci attanaglia spinge alla maturazione di una comune crescita culturale sullo smaltimento dei rifiuti e sulla produzione di energie alternative. Il tempo delle vacche magre ci conduce, tra l’altro, a guardare con occhi nuovi le ferite inferte alla natura dall’avidità di pochi. Anche se, a chi vendeva l’anima al dio del profitto o del potere, qualcuno si opponeva indicando percorsi alternativi volti alla salvaguardia ambientale, di cui ne faceva il proprio core business. In un mondo globale caratterizzato dall’aumento della domanda di materie prime, si impone la filosofia della raccolta differenziata e dello sviluppo dell’industria del trattamento, alla quale contribuisce in maniera determinante la filiera degli imballaggi e della carta riciclata, compresi i giornali. Si sente oramai l’esigenza di creare le condizioni per una reale “Società del riciclo”. Entro il 2020, secondo il Sistema Conai (Consorzio nazionale imballaggi), dovranno essere riciclati il 50% dei rifiuti di carta, plastica, metalli e vetro prodotti in Italia. Su questa tematica in Umbria non siamo messi male. Alcuni esempi di imprenditori che hanno sposato la filosofia dell’impatto zero sono, tra i tanti, le aziende Brunello

Cucinelli, Listone Giordano e Castello Montevibiano Vecchio, delle quali questo periodico si è già occupato. Anche le istituzioni non stanno a guardare. La Regione Umbria ha presentato nel dicembre scorso il nuovo marchio regionale “Green Heart Quality”, per la certificazione di imprese, prodotti e anche amministrazioni pubbliche che rispettando un preciso disciplinare, potranno “certificare e rendere riconoscibili” le produzioni ambientalmente compatibili. L’Umbria è così la prima Regione d’Italia a dotarsi di un marchio di sostenibilità ambientale nella consapevolezza che investire in questo settore aumenta la capacità delle imprese di essere competitive. Il marchio è stato pensato per aumentare il valore dei prodotti, in particolare sui mercati esteri, per promuovere il territorio e per accrescere l’immagine della Regione Umbria, già Cuore Verde d’Italia, a “luogo dell’eccellenza ambientale”. Nell’ambito della manifestazione “Ecomondo”, tenutasi a Rimini lo scorso novembre, il direttore generale di Conai Walter Facciotti ha ricordato che: “grazie all’attività del Sistema Consortile è stato possibile sfruttare le cosiddette ‘miniere metropolitane’; i rifiuti urbani da problema si sono trasformati in una risorsa da valorizzare per produrre nuova ricchezza, in questo contesto, l’industria italiana della valorizzazione e della preparazione al riciclo è pronta a guardare avanti, investendo sempre maggiori risorse sia economiche sia umane. Con una ricaduta di 9.5 miliardi di fatturato annuo e di 100.00 unità di addetti ai lavori. Se è poco! 7



PRINCIPATO DI MONACO

Cari lettori, riprendo con grande slancio la mia collaborazione con la Rivista Riflesso, per dare un segno di continuità con quanto è stato realizzato nel 2012 in termini di visibilità per la Regione Umbria nel Principato di Monaco, sia da un punto di vista istituzionale che commerciale. Mi piace ricordare che da una sinergia attivata grazie a un progetto editoriale, è stato possibile organizzare a Montecarlo un evento di promozione del territorio umbro e di alcune aziende di eccellenza, con il contributo dell’Ambasciata d’Italia e di Carlo Timio, abile giornalista e consulente per gli Affari Internazionali, che anche in questa occasione ha saputo dimostrato le sue straordinarie capacità organizzative e relazionali. Ritengo che questo evento segni uno spartiacque per la promozione dell’Umbria nel territorio monegasco. Iniziata grazie a un periodico culturale e di informazione umbro, per poi arrivare alla realizzazione di qualcosa di concreto. Sicuramente un modo encomiabile e originale di farsi conoscere. Il territorio monegasco è uno Stato molto dinamico e aperto alle eccellenze e prodotti di lusso. Occorre pertanto organizzare iniziative mirate e settoriali proprio perché la gente, i residenti monegaschi e stranieri sono molto sensibili a questo tipo di iniziative. Ne è un esempio lampante il lancio del progetto “La Ceramica di Deruta per il territorio monegasco” realizzato nel contesto dell’iniziativa di promozione dell’Umbria tenutosi lo scorso ottobre – cui ha aderito anche l’azienda Sambuco –, che ha avuto un successo sorprendente. L’azienda Sambuco è stata invitata a partecipare a una serata di beneficienza, organizzata prima di Natale presso l’Hotel de Paris, cui hanno preso parte un numero limitato di partecipanti, tra cui Cartier, Chanel e Van Cleef & Arpels.

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VINO BIANCO CONTE DELLA VIPERA CASTELLO DELLA SALA (ANTINORI) www.antinori.it

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PIATTO DA DOLCE IN VETRO MES PETITS DÉLITS DE DÉLICE MANDARINI ARREDAMENTI Via Ferriera, 52 - Torgiano (Pg) www.mandarini.com

PROFUMO DIPTYQUE PHILOSYKOS PROFUMERIA GRAZIA Via Alessandro Manzoni, 214/d, Ponte San Giovanni (Pg) www.profumeriagrazia.it

Winter Happy list Consigli per lo Shopping d’inverno

4 ABITO SCERVINO STREET WALLY Corso Vannucci, 20 - Perugia (Pg)


ABITO DENNY ROSE BAHIA FASHION Via Fonti Coperte 40 - Perugia (Pg)

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ONE NIGHT SPA GINGKO SPA ALLA POSTA DEI DONINI Via Deruta, 43 San Martino in Campo (Pg) www.postadonini.it

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SCARPA ARIEL SPRING WANDA RUCO LINE Via Rapallo 32 - Mugnano (Pg) www.rucoline.it

CAPPOTTO CASHMERE MC LEOD Via Verdi, 26 - Ellera (Pg)

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LETTO DI MASTRO RAPHAEL SONIA GALASSI Via Ponchielli 30 Ellera di Corciano (Pg) www.soniagalassi.it

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A EVENTI

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SAN VALENTINO, IL SIMBOLO DELL’AMORE DI ORIGINE UMBRA

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elisa giglio

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an Valentino è da sempre il simbolo spesso sagomati nella forma di cuori stilizdell’amore, inteso come valore uni- zati o secondo altri temi tipici della rappreversale, in quanto è la festa degli in- sentazione popolare dell’amore romantico, namorati, la giornata mondiale dell’amore come la colomba o l’immagine di Cupido incondizionato e del cuore. La festa di San con arco e frecce. Nel cuore verde d’Italia la Valentino è l’occasione giusta per trascor- romantica festa è ancor più sentita, sopratrere una serata dolce, bere del buon vino e tutto a Terni, di cui San Valentino è, appunascoltare le canzoni che parlano d’amore, to, patrono. Infatti, nella città ternana viene fare un bel regalo o delle romantiche dedi- organizzato da dieci anni “Cioccolentino”, la che con frasi, lettere e poesie dolci. L’ori- kermesse dell’amore e del cioccolato, orgaginale festività religiosa venne istituita nel nizzata nell’ambito degli eventi valentinia496 da Papa Gelasio I in onore del vescovo ni, che si svolgono tutto il mese di febbraio, romano e martire cristiano da Promoeventi ed EuroSan Valentino, ma la pratichocolate con il patrocinio La giornata in cui si ca moderna di celebrazione e il contributo di Regione celebra il più nobile della festa, come noi oggi Umbria, Provincia e Codei sentimenti, tra la intendiamo, risale forse mune di Terni e Camera manifestazioni sacre all’alto medioevo, quando di commercio. In più, mied iniziative festose per prese forma la tradizione gliaia di coppie si riversagli innamorati dell’amor cortese. Si racno nella città ternana per conta che Valentino, vescoscambiarsi nella Basilica vo di Terni, sfidasse le ire del Senato romano di San Valentino, sotto la quale sono custocelebrando matrimoni con rito cristiano. Ben dite le spoglie del santo, la loro promessa presto si diffuse un’usanza: il pellegrinaggio d’amore. Condizione per partecipare alla alla sua casa di giovani innamorati, ai quali cerimonia è che la coppia abbia già fissato Valentino donava una rosa. Infine, Valenti- la data delle nozze, entro l’anno in corso. no fu decapitato, per ordine del prefetto di Infine, ogni anno a Terni, arrivano centinaRoma avverso alla diffusione del Cristiane- ia di lettere provenienti da tutto il mondo. simo, la notte del 14 febbraio del 270. La Scrivono fidanzati, ma anche single, coppie fama di San Valentino è giunta, veicolata da in crisi, innamorati non contraccambiati. A Sheakspeare, fino in Inghilterra e negli Usa, tutti risponde il parroco della Basilica di San dove la festa è ricorrenza ormai consolida- Valentino, facendo le veci del santo. Dallo ta. Nei paesi di cultura anglosassone, e per scorso anno, per stare al passo con i tempi, imitazione poi anche altrove, il tratto più il sito ufficiale di San Valentino (www.sancaratteristico della festa di San Valentino è valentino.net) è diventato il luogo virtuale lo scambio di valentine, bigliettini d’amore dell’Amore. 13


San Valentino “al bacio” alla casa del cioccolato perugina Festa alla Casa del Cioccolato Perugina, il 14 febbraio, in un vortice di dolci sensazioni, alla ricerca del cioccolatino simbolo dell’amore. Un momento speciale, in un luogo unico al mondo, dedicato a tutti gli innamorati

Programma h. 16.00-19.00 Scuola del Cioccolato: “San Valentino, special edition: baci per te”. Corso aperto al pubblico dei golosi e degli appassionati, alla scoperta della ricetta originale del mitico cioccolatino, con realizzazione, da parte dei partecipanti, dei Baci e personalizzazione della dedica sul cartiglio di cioccolato. h.18.15-19.15 e 19.15-20.15 Tour “ al Bacio”: visita del museo storico e della fabbrica dei Baci, con degustazione dei cioccolatini “appena nati”. h. 19.00-21.00 Cioco-Happy hour: sfizi del cioco-menu’ e cioco-drink, per un piacevole aperitivo. Il Calligrafo: un esperto Calligrafo scriverà sui cartigli dei Baci la frase richiesta dagli innamorati e ne farà loro dono.

Il Maestro Cioccolatiere: all’interno della Scuola del Cioccolato, il Maestro Cioccolatiere realizzerà per i partecipanti dei cioccolatini a forma di cuore, personalizzati con le iniziali degli innamorati. E, durante la giornata del 14, il Calligrafo sarà presente anche in Centro in Piazza IV Novembre, Perugia e scriverà sui cartigli Baci la frase richiesta dagli innamorati. Prezzo ingresso alla Casa del Cioccolato, intrattenimenti e Cioco-Happy hour: 5,00 euro a persona. Prezzo Corso Scuola del Cioccolato San Valentino: 55,00 euro a persona (il prezzo del corso è comprensivo anche dell’ingresso alla Casa, degli intrattenimenti e del Cioco-happy hour). NB: prenotazione obbligatoria Per prenotazione e informazioni: numero verde 800800907


Casa del Cioccolato Perugina Un luogo unico al mondo dove scoprire la magia del cioccolatino che sussurra frasi d’amore. Quel primo Bacio, nato 90 anni fa, è diventato il più dolce veicolo d’amore per generazioni di innamorati consacrando Perugia città del cioccolato e dell’amore attraverso: • Il Museo Perugina per rivelare, agli oltre 60.000 visitatori annuali, la storia del Bacio e raccontare, attraverso confezioni, manifesti e Caroselli pubblicitari, oltre cento anni di costume italiano. • la Fabbrica del bacio: un percorso sopraelevato per scoprire, nella stagione produttiva, le golose lavorazioni Perugina, dove si degustano tanti cioccolatini, tra cui i Baci freschi, prelevati direttamente dalle linee di produzione.

• la Scuola del Cioccolato Perugina, l’anima artistica e artigianale della marca, dove, sotto la guida esperta del Maestro Cioccolatiere, realizzare delle piccole opere d’arte di cioccolato. Brevi e piacevoli momenti per imparare l’arte della lavorazione del cioccolato. • il Punto vendita dove trovare le prelibatezze Perugina ed una vasta gamma di proposte esclusive. Casa del Cioccolato Perugina Via Pievaiola 207/C 06132 San Sisto Perugia Per info e iscrizioni: 800800907 sito: www.perugina.it


EVENTI

A CARNEVALE L’UMBRIA SI ISPIRA A RIO DE JANEIRO elisa giglio

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l Carnevale non è solo la festa dei bam- colari, dolci tipici, rigorosamente fritti, come bini. Ma è anche per gli adulti un’occa- la cicerchia, gli struffoli, oltre, ovviamente, a sione per ritrovarsi e festeggiare insieme. castagnole e frappe. Quello di Acquasparta è Si tratta di un appuntamento annuale ludico, il Carnevale più bello della Regione umbra e che si celebra nei paesi di tradizione cattoli- uno dei più apprezzati, rinomati e conosciuti ca. Il Carnevale è una delle feste più antiche nel centro Italia. È un tradizionale appuntadella storia e del folclore mento giocoso e fantasioso, in Italia e nel mondo e i realizzato per le vie e per le Carri allegorici, festeggiamenti culminano piazze del centro storico del maschere, mostre, nei giorni di Martedì Grasborgo, dove la creatività, il eventi, concerti e so, il martedì prima delle desiderio di stare insieme e lanci di peluche Ceneri. Quest’anno, il Caril piacere di divertirsi sono animano in maniera nevale inizia il 17 gennaio alla base di questa festa. ludica le giornate e le e termina il 24 febbraio. E La festività del carnevale è serate di febbraio in Umbria, cosa viene orgamolto famosa e sentita ad nizzato? Sfilate di carri alAcquasparta per la sua stolegorici con l’elemento distintivo e caratteriz- ria, e i carri allegorici, insieme alle maschere, zante del mascheramento, come, ad esempio, ne sono davvero il simbolo. Mostre, eventi, a Foligno, loc. S. Eraclio, a Montecastrilli e concerti e lanci di peluche e di gadget aniad Acquasparta. Inoltre, in molte piazze um- mano in maniera ludica le giornate e le serate bre vengono organizzate feste in maschera di febbraio. Molto importanti, infine, sono le con musica e coriandoli a volontà. Durante sfilate delle maschere e le parate dei carri alil Carnevale, per la gioia di grandi e bam- legorici che ricordano il carnevale brasiliano bini, si preparano ricette gastronomiche se- di Rio de Janeiro.

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LUIGI COIFFEUR PORTA ROMANA 2/10 FOLIGNO (PG) TEL. 0742/357635 www.luigicalce.com


AGENDA a cura di RITA VALLETTI

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Lyrick Theatre Stagione teatrale 4 gennaio - 4 aprile Assisi (Pg) www.teatrolyrick.com

“I Solisti di Perugia” Orchestra d’Archi 18 gennaio Basilica di S. Pietro Perugia (Pg)

L’universo a colpo d’occhio Mostra fotografica 8 gennaio - 8 febbraio Perugia (Pg) www.astrofilimaffei.org

Visioni in Musica 24 gennaio - 4 aprile Terni (Tr) www.visioninmusica.com

L’AMORE E IL SILENZIO 10 gennaio - 26 marzo Assisi (Pg) www.teatroinstabili.com

Stagione di Prosa 24 gennaio - 5 aprile Narni (Tr) www.teatrostabile.umbria.it

I luoghi dell’aNima 11 gennaio - 21 giugno Perugia (Pg) turismo.comune.perugia.it

Solstizi di fragilità sentimentali Mostra di Alessandra Pierelli 24 gennaio - 17 aprile L’Officina Borgo XX Giugno, Perugia (Pg) www.l-officina.net

Amici della Musica 13 gennaio - 12 maggio Perugia (Pg) www.perugiamusicaclassica.com

Cioccolentino 2013 09 febbraio - 14 febbraio Terni (Tr) www.cioccolentino.com

Tradizione che Passione 17 gennaio - 20 gennaio Cascia (Pg)

L’amore è un Cane Blu Spettacolo con Paolo Rossi 10 febbraio Teatro Nuovo G. Menotti Spoleto (Pg) www.teatrostabile.umbria.it

LA TRAVIATA 18 gennaio Teatro Mengoni Magione (Pg) www.comunemagione.it

Mostra Mercato del Tartufo Nero 22 / 24 febbraio - 01 / 03.marzo Norcia (Pg) www.neronorcia.it



Weekend News Tre weekend creativi tra castelli, palazzi e residenze d’epoca. Centri benessere ricavati da antiche cisterne o spazi modernissimi progettati da archistar del nostro secolo. Cene gourmet con prodotti a km 0 rigorosamente selezionati da mastri chef. Gennaio e Febbraio 2013 all’insegna di un’Umbria tutta da scoprire. LAURA PATRICIA BARBERI

Gubbio / 26 - 27 gennaio

Cosa fare nel weekend nei dintorni di Gubbio? Per vivere un’esperienza fiabesca potreste prenotare una stanza al Castello di Petroia. Qui nel 1422 nacque Federico da Montefeltro, il Duca di Urbino. Oggi l’antica fortezza medievale alle porte di Gubbio è stata trasformata in una lussuosa residenza d’epoca, un luogo dove rivivere le ma20

giche atmosfere di un tempo. (www.petroia.it). L’esperienza culinaria della Locanda del Cantiniere è tra le migliori di Gubbio. Ubicata nel centro storico sotto la Torre di Porta Romana ricavato nelle antiche mura della città. Cucina regionale con prodotti tipici a km 0, carta dei vini imponente con più di 1000 etichette, (Via Dante, 3. 075/9275999).

Per lasciarvi alle spalle stress vi proponiamo il centro benessere del Park Hotel ai Cappuccini, antico monastero del XVII, recentemente restaurato dall’architetto Simone Micheli. Il tema ludico permea ogni elemento di questo luogo dedicato all’esaltazione del rapporto tra uomo e acqua (Via Tifernate, Gubbio. Tel. 075/9234)


TERNI / 09 - 10 febbraio Febbraio è uno dei momenti clou per la città di Terni, il mese degli Eventi Valentiniani dei festeggiamenti ufficiali dedicati a San Valentino Patrono della città di Terni e Protettore degli Innamorati nel mondo (www.sanvalentinoterni.it) a cui vale la pena fare capolino. Vi segnaliamo anche “Cioccolentino”, festival del cioccolato, 9-14 Febbraio 2013 (www.cioccolentino.com). Per un fuga romantica perché non dormire all’incantevole Castello di Sismano, conosciuto come il “castello dei ventuno fuo-

chi”, già maniero di nobili famiglie, potenti dinastie, pontefici e principi (Borgo Corsini, 12 - Sismano Terni 0744/933416). Il 21 Febbraio invece si terrà all’interno del-

la rassegna musicale ternana di Visioninmusica il concerto del cantante e pianista Anthony Strong, superstar del mainstream jazz britannico, (www.visioninmusica.com).

MONTEFALCO / 23 - 24 febbraio Una cucina pluripremiata e territoriale che impiega prodotti a km 0 sfiziosi. (www. spiritodivino.net - Piazza Mustafà 2. 0742/379048). L’alloggio di lusso è senz’altro quello del Palazzo Bontadosi Hotel & Spa, palazzo cinquecentesco: combinazione magica di art de vivre, A fine febbraio quando le giornate cominciano di tanto in tanto a farsi belle perché non passare un week nei pressi di Montefalco? La cena da Spiritodivino è sempre al top: un’enoteca, ristorante e b&b in uno splendido palazzo del 1400 in una bella piazzetta sul corso principale di Montefalco.

eleganza, creatività e capacità di attraversare il tempo in modo nuovo. La Spa dell’Hotel Palazzo Bontadosi, si trova all’interno delle cantine medievali; un’oasi di benessere e completo relax, luogo ideale per rigenerarsi con trattamenti esclusivi e personalizzati.
(www.hotelbontadosi.com). 21


GREEN ECONOMY

L’ETICA D’IMPRESA IN UMBRIA Il mandato costituzionale sull’etica di impresa determina i programmi e i controlli perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini socialI WALTER LETI

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he cos’è l’etica d’impresa? Una risposta autorevole è fornita dalla nostra Costituzione che recita: ”L’iniziativa economica è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”. Questo enunciato ci porta direttamente alla nozione di Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) di cui la Commissione Europea ha dato negli anni diverse definizioni, orientate via via sempre più a ridurre l’approccio soggettivo delle imprese e a ricondurne l’operatività ai principi promossi dalle organizzazioni internazionali (OCSE, ONU ecc.). Fondamentale, a questo riguardo, è lo standard noto come SA 8000, emanato dall’organizzazione SAI (Social Accountability International), nata nel 1997. Lo standard è il più diffuso a livello mondiale per la responsabilità sociale di un’azienda ed è applicabile alle attività imprenditoriali di qualsiasi settore. La norma SA 8000 prevede il rispetto dei seguenti requisiti specifici: escludere il lavoro minorile e il lavoro forzato, corrispondere una retribuzione dignitosa al lavoratore, garantire la libertà di associazionismo sindaca-

le, garantire la sicurezza sul luogo di lavoro e impedire qualsiasi discriminazione basata sul sesso, razza, orientamento politico, sessuale, religioso. La vigilanza su rispetto dei citati requisiti si concretizza nella certificazione di un Organismo indipendente. Veniamo alla nostra regione: la Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’Assessore all’Industria Vincenzo Riommi, ha deciso di aderire a un progetto interregionale transnazionale, finanziato con risorse del Fondo Sociale Europeo 2007-2013, che ha per obiettivo la “Creazione di una rete per la responsabilità sociale di imprese”, la diffusione dell’etica di impresa e della sua funzione sociale, principi, come si è visto, sanciti nella Costituzione Italiana e obiettivi adottati dall’Unione Europea. Il progetto si svilupperà in quattro azioni principali. Al primo punto sono previsti la creazione di sinergie, la condivisione e l’apprendimento cooperativo da realizzare attraverso lo scambio di buone pratiche tra amministrazioni pubbliche regionali e provinciali. Il secondo punto prevede l’individuazione dei meccanismi più efficaci per promuovere la responsabilità sociale d’impresa seguendo due direttrici: l’istituzione di agevolazioni/facilitazioni amministrative e punteggi premianti nella partecipazione a bandi per le imprese e le amministrazioni pubbliche socialmente responsabili e la diffusione della cultura di RSI attraverso la realizzazione sui singoli territori di interventi formativi e/o di sensibilizzazione. Come terzo obiettivo il progetto prevede l’organizzazione di un premio nazionale atto a stimolare un confronto su larga scala e dare evidenza al tema tramite i mass-media presso l’opinione pubblica. Il quarto punto, fondamentale, prevede il monitoraggio e la diffusione dei risultati della sperimentazione. Sono previste, inoltre, azioni per la sostenibilità ambientale e la qualità, attraverso l’attuazione di sistemi incentrati sul risparmio energetico, l’uso sostenibile delle risorse e la promozione della qualità dei prodotti a tutela dei consumatori e delle comunità locali. 23


BORGHI

POGGIODOMO: IL COMUNE PIÙ PICCOLO DELL’UMBRIA Luogo ideale per estraniarsi, meditare e rifugiarsi sulla scia di eremiti, mistici e ribelli ALESSIO PROIETTI

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il Comune più piccolo dell’Umbria per numero di abitanti; a seguito di un costante spopolamento da circa 1.300 unità nel 1900 è arrivato oggi a contare meno di 150 residenti, di cui effettivi nel centro abitato risultano meno di 40. Questo dato, insieme al record per età media più alta di tutta la regione (61 anni), lasciano intuire la particolare atmosfera che si respira tra i silenziosi vicoli di Poggiodomo. A 1000 metri di altitudine, nel comprensorio della Valnerina, chi domina il borgo è una natura incontrastata. Perfetto luogo per estraniarsi e meditare nonché per rifugiarsi, come lo è stato per eremiti, mistici ed anche per ribelli partigiani che nell’ultima guerra fondarono qui delle operative brigate. Il centro storico è costituito da un castello fondato nel XIII secolo, tipico degli insediamenti edificati su uno sperone di roccia. Essendo arroccato su una cima di difficile accesso, era considera-

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to un insediamento strategico per presidiare le vie di collegamento. Per questo fu anche molto conteso nel corso delle alterne vicende, in particolar modo tra le due città Spoleto e Cascia. Divenuto Comune nel 1809 durante l’occupazione Napoleonica, Poggiodomo riuscì a mantenere il proprio assetto politico anche dopo la restaurazione pontificia, per poi far parte dello Stato italiano dal 1870. Sorgono nel centro abitato la chiesa di San Pietro, edificata nel XIV secolo, con rifacimenti successivi, che conserva all’interno numerosi dipinti realizzati tra il XVI ed il XVIII secolo e la chiesa parrocchiale di San Carlo Borromeo (XVII sec.). Simbolo del suggestivo isolamento che avvolge questo luogo, è l’eremo della Madonna della Stella, complesso religioso circondato da boschi secolari, situato tra Poggiodomo e Borgo Cerreto, che da sempre ha ospitato quanti fossero attratti da una vita contemplativa.


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RESIDENZE STORICHE

VILLA DEL COLLE DEL CARDINALE: DIMORA DI UMANE DELIZIE Il complesso, dal gran valore architettonico, è immerso in un ampio parco di 13 ettari con numerose varietà e ricchezze di essenze botaniche GIULIO SIENA

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’edificio fu voluto dal Cardinale Fulvio della Corgna, nipote di papa Giulio III, su progetto dell’Alessi nel 1575, per conciliare la duplice funzione di prestigiosa residenza suburbana con quella di vasta azienda agricola. Situata tra i confini del Chiugi e del Perugino, in posizione strategica rispetto ai possedimenti della potente casata, la Villa domina dall’alto del colle, di probabile connotazione archeologica, la valle del torrente Caina, nel versante occidentale del monte Tezio, affacciandosi, inoltre, sui domini dei Vitelli e dei Montefeltro. Venduta agli Oddi nel 1645, da sempre luogo di delizie, divenne un frequentato salotto culturale che rimarrà tale anche con le successive famiglie Cesaroni e Parodi. L’impianto cinquecentesco ha tuttavia subito notevoli trasformazioni nel tempo. Il palazzo appare come un blocco compatto dalla forte mole impostato su una pianta rettangolare e sviluppato su tre piani e mezzo. La facciata rigidamente simmetrica è strutturata compositivamente da doppie cornici marcapiano e paraste angolari bugnate. Elemento di spicco è il portone d’ingresso ad arco bugnato sovrastato dal balcone del salone d’onore. Al piano nobile è appunto situato il grandioso salone d’onore, con soffitto ligneo a cassettoni intagliato e decorato da tinte policrome e dorature. Gli interni finemente decorati ed affrescati da artisti quali il manierista Salvio

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Savini, Leopardi e Labruzzi offrono allusioni simboliche e citazioni della committenza. La Villa è immersa in un ampio parco di 13 ettari rivisitato a metà 1700 dagli Oddi-Baglioni, con un progetto firmato dall’Architetto Giuseppe Alemanni che sostituì l’originario impianto di giardino all’italiana. Nell’ottocento si unirà poi un disegno di giardino all’inglese dal sapore romantico. Il complesso naturalistico, oltre alla sua straordinaria bellezza ed agli indiscussi pregi storico-artistici, riveste anche grande importanza scientifica per la varietà e la ricchezza delle essenze botaniche: siepi di bosso e alloro, magnolie, cedri, sequoie, cipressi, pini domestici, viali di tigli e lecci. Il complesso si completa di diversi annessi quali la casa del custode, la casa del giardiniere, la limonaia, la serra delle orchidee e sulle direttrici delle diagonali, sorgono quattro costruzioni angolari: il cosiddetto bagno del Cardinale con la biblioteca, l’uccelliera del giardino d’inverno con la selleria, lo studio, il soggiorno per ospiti. All’estremità meridionale è invece posto il piccolo borgo del Colle del Cardinale con gli edifici che avevano in origine funzione di servizio. La Villa nel 1996 è stata acquistata dallo Stato e affidata al Ministero per i Beni e le Attività Culturali ai fini della sua tutela e valorizzazione nel territorio, con apertura alla pubblica fruizione in collaborazione con il FAI.


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CONTEMPORANEITÁ E DESIGN

La Casa passiva, Località Fontana (Pg)

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ARCHITETTURA E DESIGN ECOSOSTENIBILI IN UMBRIA ALESSIA MENCARONI

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uanti modi esistono per “fare archi- riciclabili e riciclati, come la pavimentazione tettura”? Definire l’architettura risulta esterna o i pannelli di isolamento termo-acuun’impresa difficile, in quanto il fe- stico delle partizioni interne (in fibre di ponomeno è da sempre presente nella cultura liestere riciclata, proveniente dalle bottiglie dell’uomo, acquistando caratteristiche, defi- di plastica). Il rivestimento esterno, in legno nizioni e funzioni spesso differenti. Nell’ar- europeo proveniente da siti controllati per la chitettura concorrono aspetti tecnici ed arti- riforestazione, non è trattato in alcun modo stici, ed è per questo che la disciplina spazia e l’isolamento termico esterno è in fibra di su diversi fronti. In parallelo alla progetta- legno. Anche le pietre rimosse durante lo scazione architettonica esiste la progettazione vo sono state conservate e riposizionate sul industriale, ovvero il design, volto alla pro- fronte nord come contenimento del terreno; duzione su larga scala. Entrambe le discipline mentre gli scarti degli isolanti termici sono si aprono a “diversi approcci culturali”; una stati riutilizzati per isolare i pilastri esterni. di queste è l’architettura e Parlando di ecosostenibilità il design sostenibile, intein termini di materiali riciAnche in Umbria si come “fare architettura clati e riciclabili è dovero“fare architettura e/o design” in grado di liso parlare di un esempio di e design” presenta mitare gli impatti sull’amdesign tutto perugino. La volti eccellenti da biente. Oggi, l’architettura B-Trade, azienda giovane, scoprire e quest’anno sostenibile, si sforza di nata dall’esperienza decenandremo alla ricerca avere una visione il più nale nel packaging in cardelle diverse correnti ampia possibile, che tratti di queste discipline tone ondulato alla Mauro nel nostro territorio il problema del costruito Benedetti s.p.a., avvia una nel suo insieme di rapporproduzione di oggetti, che to “funzione-uomo-natuspaziano dalle lampade fino ra”, considerando gli edifici, non solo come ad arrivare al complemento d’arredo, ognuripari, ma come sostentamento della vita. no attento all’ecosostenibilità e al rispetto Allo stesso modo il design, attraverso l’uti- dell’ambiente. Il design essenziale e pulito lizzo di risorse, materiali e processi produttivi di questi oggetti mette in luce un materiale rinnovabili, si pone l’obiettivo di preservare come il cartone, assumendo un nuovo fascino l’ambiente. Un esempio significativo di archi- tra logiche funzionali ed estetiche. I prodotti, tettura sostenibile umbra, è la casa passiva realizzati interamente in cartone, sono spesprogettata in Località Fontana dall’architet- so allo stato “grezzo” del materiale, così che to Masciarelli. Il gusto e lo stile personale la sua essenza materica sia già visivamente dell’architetto-committente si sono incontrati rintracciabile, ma è giocando sui vuoti e sui in maniera perfetta con gli standard di casa pieni, attraverso i filtraggi di luce e le forme passiva senza mancare di qualità. L’ecososte- ora morbide ora rette, che l’oggetto assume nibilità è data dalla scelta dei materiali, tutti quel suo fascino unico di elemento di design. 29


ARTE

IL “GERMANICO” DI AMELIA, UNO DEGLI ESEMPI PIU’ ALTI DI STATUARIA ROMANA La ristrutturazione del convento quattrocentesco che ospita il Museo archeologico di Amelia è stata pensata proprio per divenire la cornice ideale della scultura del “Germanico” NOEMI FURIANI

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a statua del “Germanico” tornò alla luce nel 1963 ad Amelia durante i lavori di scavo per la costruzione di un molino, poco fuori la cinta muraria, lungo la “Via Ortana”, una zona pianeggiante che potrebbe essere identificata con il campus dell’antica Ameria, l’area destinata agli esercizi fisici e militari della gioventù locale: i complessi di questo tipo ospitavano di norma molte sculture, raffiguranti spesso i membri della dinastia imperiale. La statua bronzea raffigura il generale romano Nerone Claudio Druso, detto “Germanico”, nato a Roma nel 15 a.C. sotto il regno dell’imperatore Augusto. Era figlio del condottiero Druso Maggiore, fratello del futuro imperatore Tiberio. Rimasto orfano, fu adottato dallo zio per volontà dello stesso Augusto, che voleva assicurarsi la

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successione e che gli diede in sposa la nipote Agrippina Maggiore. Germanico ebbe una brillante carriera politica e militare che lo impegnò nei Balcani, in Germania e in Oriente. In Siria, al ritorno dall’ultima campagna, il giovane principe morì, come ricordano gli storici romani Svetonio e Tacito, a causa di un’ignota malattia: le circostanze misteriose della sua morte gettarono un’ombra di sospetto contro lo stesso Tiberio, di cui era nota l’avversione nei confronti del figlio adottivo a causa della sua crescente popolarità. Dopo la morte furono tributati a Germanico grandi onori: le sue ceneri furono deposte a Roma accanto a quelle di Augusto e gli furono erette numerosissime statue sia in Italia che nelle province. Il meticoloso e lunghissimo lavoro di


restauro del “Germanico”, ad opera della Soprintendenza archeologica per l’Umbria, ha restituito un monumento di eccezionale impatto visivo. La scultura, di oltre due metri di altezza, fu realizzata mediante fusione “ a cera persa”, con procedimento indiretto. Rappresenta il giovane condottiero in veste trionfale, con il braccio sinistro appoggiato ad una lancia e la testa rivolta in direzione del braccio destro, sollevato nel gesto della adlocutio. La figura poggia il peso del corpo sulla gamba destra, mentre la sinistra è leggermente flessa al ginocchio. Sopra una leggera tunica di lino manicata, la figura indossa una lorica di tipo anatomico con spallacci, ornata da rilievi sia sul petto che sul dorso. Al di sotto della linea che segna il limite anatomico della corazza scende una doppia serie di pteryges; quelle superiori, arrotondate, sono decorate alternativamente da teste di leone e teste di satiri a rilievo, mentre quelle inferiori allungate, sono decorate da palmette realizzate ad agemina. Di particolare

interesse e bellezza è la ricca decorazione della corazza, che assume anche significati simbolici. Sotto lo scollo è rappresentata a rilievo Scilla, che solleva il braccio destro nell’atto di gettare una grossa pietra. La scena centrale rappresenta l’agguato di Achille a Troilo. Achille, nudo, è raffigurato frontalmente, con la testa coperta da un elmo attico dall’alto cimiero. Con la mano sinistra sorregge uno scudo mentre con la destra afferra per i capelli, nell’intento di disarcionarlo, il giovane Troilo che cavalca un destriero che si solleva sulle zampe posteriori. Inutilmente Troilo, alzando le braccia, tenta di allontanare il forte braccio di Achille. Tale scena è forse da mettere in relazione con la volontà di ricordare le operazioni militari di Germanico in Oriente. La statua del “Germanico” ha trovato la sua cornice ideale nel Museo Archeologico di Amelia che conserva le testimonianze archeologiche dell’antichissimo centro umbro di “Ameria”, dalle sue origini fino all’Altomedioevo. 31


PERSONAGGIO

NICOLETTA SPAGNOLI, UN’IMPRENDITRICE CHE HA CONQUISTATO IL MONDO CON IL SUO INCONFODIBILE STILE a cura di CARLO TIMIO

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uisa Spagnoli è una brand che ha segnato la storia della moda in Italia e nel mondo, contraddistinguendosi nel settore della produzione e distribuzione di capi di abbigliamento femminili. Dott.ssa Spagnoli, avete mai pensato di dare avvio anche a una linea uomo? “Il nostro mondo è squisitamente femminile e anche la percezione del brand è senza dubbio legata a un sinonimo di femminilità. Sicuramente la parte più bella e stimolante del mio lavoro è la creazione delle collezioni e per realizzare una linea c’è bisogno di ispirazione e della predisposizione per un certo tipo di creazioni. Io personalmente amo disegnare linee da donna, in ogni creazione metto una grande passione che nasce da dentro e credo che questo stimolo forte sia il requisito imprescindibile per realizzare dei bei capi. Mai dire mai però, il cambiamento e il progresso fa parte del nostro lavoro e con uno sguardo

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al futuro potrei pensare ad una linea uomo lanciata da mio figlio. Nicola è un ragazzo molto attento alle evoluzioni, ama la moda, le nuove proposte maschili e ha una spiccata sensibilità per le novità.” La sua famiglia ha fatto molto per Perugia e per l’Umbria. Questo attaccamento per la terra umbra ha rappresentato un valore aggiunto nella promozione della vostra azienda? “Assolutamente sì, soprattutto per i mercati esteri. La cultura del territorio, le sue tradizioni, i suoi valori sono alla base del nostro modo di fare impresa e possiamo considerarli gli ingredienti virtuali dei prodotti che mettiamo sul mercato. Le stesse doti di creatività, di fantasia, di sensibilità, traggono linfa dal bellissimo patrimonio di cultura e bellezza aziendale che caratterizza l’Umbria. I nostri clienti non acquistano solamente i nostri capi. Un interesse forte è nella storia del brand e insieme al modello dell’ultima


collezione il cliente acquista anche la nostra filosofia legata alla nostro territorio. Stiamo lavorando molto per diffondere in tutto il mondo i valori che da sempre ci hanno contraddistinto, vediamo che l’apprezzamento è forte soprattutto per il nostro life style legato al territorio. Abbiamo un bagaglio prezioso che non subisce mode, un fil rouge che è alla base di tutti i nostri progetti, il giusto equilibrio tra tradizione e innovazione. La nostra capacità di imprenditori deve essere quella di sapere abbinare nei nostri prodotti la qualità estetica ed immateriale legata alla storia e alla tradizione della nostra terra con le caratteristiche di innovazione tecnica legate a nuove linee e forme.” Sente forte il peso di un nome che ha segnato la storia del capoluogo umbro? “Un grande onore ma allo stesso tempo una grande responsabilità. Tante aziende di maglieria sono nate con noi e sapere che la Luisa Spagnoli ha contribuito al successo di una filiera produttiva del territorio umbro è per me un’immensa soddisfazione. Un peso, lo intendo non propriamente con un’accezione negativa, ma come un obbligo che io sento di avere nei confronti di coloro che lavorano con me e che in questi anni hanno contribuito al successo del nostro brand.” Come ci si sente a dover amministrare, da donna, un’azienda di rilievo come la sua? “Amministrare un’azienda oggi è difficile sia per un uomo che per una donna. L’importante è guardare avanti senza dimenticare i valori

che da sempre ci contraddistinguono, valori legati alla qualità del prodotto e alla cura delle linee. Avere nuovi approcci d’intervento, conoscere le differenti culture all’estero per entrare in sintonia con i diversi mercati e non sottovalutare i cambiamento di gusto e di acquisto dei nostri clienti, è un atteggiamento che ci tutela almeno in parte da eventuali errori.” Il successo del brand Luisa Spagnoli sembra ormai inarrestabile. Che messaggio vuole mandare a chi si sta affacciando sul mondo della moda? “La nostra è una storia fatta di successi ma anche di grandi sacrifici e disciplina. Un percorso iniziato ai tempi dalla mia bisnonna che ha fatto decollare due importanti realtà, La Perugina e la Luisa Spagnoli. Ho avuto il grande privilegio di ereditare un’azienda sana ma come tutte le cose che devono crescere e mantenersi in salute, c’è bisogno di molta cura e dedizione. Mi sento di dire a coloro che vogliono iniziare il mio stesso percorso nel mondo della moda, di innovare e di non riprodurre ciò che è già presente in questo mercato.” Come prevede il futuro per il marchio Luisa Spagnoli? Avete in cantiere nuovi progetti? “Già da qualche anno stiamo lavorando su un nuovo concept legato alle nostre linee. Ci stiamo avvicinando sempre di più alla nuove generazioni attraverso progetti di comunicazione e all’utilizzo dei nuovi media. Per questa prossima campagna PE 2013 abbiamo anche riservato un budget di start up per l’advertising online. Partiremo inoltre con un piano strategico di 3 anni per incrementare lo sviluppo sui mercati esteri. Le richieste dai mercati mondiali circa partnership con il brand Luisa Spagnoli stanno sempre più crescendo nelle nazioni in cui siamo già presenti e consolidati come ad esempio la Russia. Siamo concentrati sul Far east e Middle east e ci stiamo strutturando per crescere ancora di più nel resto del mondo potenziando il nostro export department e investendo sul management.” 33


10 ANNI DI MISS

2012:

a cura di CARLO TIMIO

CAROL MAGOSSO

Come sei arrivata alle selezioni di Miss Umbria? “I miei parenti che vivono in Umbria, a differenza mia che abito in Veneto, mi hanno spinta a partecipare alle selezioni di miss Italia e poi il caso ha voluto che vincessi il titolo regionale. Io ne vado molto fiera sia perché è molto insolito per una di “fuori” vincere questo titolo, ma soprattutto perché amo molto l’Umbria.” Cosa ricordi di quell’esperienza? “Ricorderò sempre l’adrenalina delle serate e poi la finale di miss Umbria e stata fantastica. Mi viene ancora la pelle d’oca al pensiero. Sarò sempre grata all’Umbria per l’opportunità che mi ha regalato.” Di cosa ti occupi oggi? “Ho vinto un titolo nazionale, Miss benessere Specchiasol 2012, e grazie a questo, ora sono impegnata con quest’azienda di prodotti naturali. Il prossimo settembre mi iscriverò alla Facoltà di dietistica per diventare dietologa.” Quali sono i tre oggetti che hai nel comodino? “I tre oggetti sono una foto mia e di mio fratello da bambini, i calzini (non riesco a dormire senza, neanche ad agosto), ed il libro 34

del momento.” Dolce o salato? “Dolce, sono golosissima di dolci, non ne ho ancora trovato uno che non mi piaccia: amo tantissimo quelli alla ricotta e al cioccolato.” Casual o elegante? “Io sono una continua alternanza di stili, dipende dal giorno, però mi affascina molto di più l’elegante, considerando l’ “eleganza” non solo in termini di abito, ma di stile e personalità raffinata.” L’ultimo libro che hai letto? “Mi piace molto leggere, l’ultimo libro è “Via Chanel N° 5” di Daniela Farnese. Amo Chanel: la sua storia e la rivoluzionaria immagine dell’eleganza femminile che ha portato con i suoi tailleur e cascate di perle.” Qual è il tuo sogno nel cassetto? “Vorrei diventare una brava dietologa, sono una ferma sostenitrice che l’alimentazione sana sia alla base della salute di una persona. Però il mio sogno più grande, che è anche la mia “battaglia” più grande, è il poter riabbracciare e riconquistare una persona a me molto cara.”


La Rubrica 10 anni Miss Umbria ripercorre la storia delle bellezze che attraverso l’ambita fascia hanno rappresentato la nostra Regione nelle finali nazionali di Miss Italia. Un decennio che passa attraverso i racconti di sogni, aspettative, delusioni e curiosità di ragazze che, oltre alla bellezza, hanno avuto la grinta ed il coraggio di mettersi in gioco.

2011:

Rebecca Alessi

Come sei arrivata alle selezioni di Miss Umbria? “Diciamo che è stata una cosa un po’ casuale. Mi sono iscritta con delle mie amiche per farci due risate, ma in realtà non dovevamo segnarci a Miss Italia. È stato un buon errore!” Cosa ricordi di quell’esperienza? “Mi ricordo che per 25 giorni che sono stata a Montecatini non ho potuto fare sport... pazzesco! Il primo mese della mia vita senza attività sportiva. Dopo questa esperienza, la mia vita è rimasta la stessa. Si, è vero, qualche lavoro in più ma fondamentalmente è rimasta invariata. Devo ammettere che non mi ha portato né fortuna né sfortuna. Sostanzialmente non ha alterato il mio percorso di vita.” Di cosa ti occupi oggi? “Oggi insegno ai bambini a giocare a tennis.” Quali sono i tre oggetti che hai nel comodino? “Cellulare, sempre a portata di

mano, un fiorellino di ceramica portafortuna ed il mio ipod.” Dolce o salato? “Dolce ...ci vado matta!” Casual o elegante? “Il mio stile è sempre casual, ma raffinato, ovviamente! In genere mi vesto in modo elegante solo in poche situazioni o occasioni speciali.” L’ultimo libro che hai letto? “Il mio ultimo libro è stato “Venuto al mondo” di Margaret Mazzantini.” Qual è il tuo sogno nel cassetto? “Mi piacerebbe molto poter diventare un’affermata presentatrice televisiva.”

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VIP IN UMBRIA

IL REGISTA GEORGE LUCAS SCEGLIE PASSIGNANO SUL TRASIMENO, FANTASCIENZA O REALTÀ? 36


Passignano sul Trasimeno

GIULIO SIENA

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e dolci colline umbre impreziosite da serenità da clima vacanziero che ha contribueccellenti dimori storiche hanno colpito ito a piazzare il comune al 19esimo posto in anche la raffinata sensibilità del regista, classifica per indice di vivibilità in Italia. Un sceneggiatore e produttore cinematografico tempo eravamo noi a sognar l’America, ora californiano George Lucas. È proprio nelle è l’America a sognar noi? L’idea di produrre verdi terre che si affacciano sul Trasimeno, nel film in maniera indipendente, libera da concomune di Passignano, che l’ideatore di cele- dizionamenti spesso legati agli indirizzi delle bri pellicole ha acquistato e ristrutturato l’ex maggiori case cinematografiche hollywoodiaconvento dei Cappuccini, costruito nel 1566, ne, ha spinto Lucas a fondare a San Francisco per adibirlo a residenza estiva. Scoperto sfo- negli anni ’70 la Lucasfilm, affiancata da studi gliando una rivista di arredamento, la costru- specializzati nelle tecnologie come l’Industrial zione in pietra di 800 mq, circondata da quer- Light & Magic e la Skywalker Sound. Dopo il ce e cipressi, con annessa successo di “American Grafuna piccola chiesa e camfiti” sarà “Guerre Stellari” Bellezze paesaggistiche, panile, è stata acquistata del 1977 premiato con ben alto indice di vivibilità e per 6 milioni di dollari. La 7 Oscar (effetti speciali, direlax hanno sedotto il regista di “Star Wars” chiesa è ancora pubblica rezione artistica, scenografie, e “Indiana Jones” e dovrà essere concessa al costumi, sonoro, montaggio Comune in alcuni prestae commento musicale), insiebiliti giorni dell’anno. Lucas ha seguito sal- me a “Star Wars” e “Indiana Jones”, ad affatuariamente i lavori di restauro della proprie- scinare l’immaginario di intere generazioni rità e la realizzazione di un’ampia biblioteca, voluzionando, inoltre, con la digitalizzazione sala da biliardo, sala cinematografica per 200 e l’animazione grafica per gli effetti speciali, spettatori e di una Spa. Sembra che Steven la disciplina cinematografica. Casi di enorme Spielberg, Robert De Niro, Francis Ford Cop- successo commerciale, di pubblico e di critica pola e Ron Howard, siano stati tutti ospiti del anche grazie alla fertile politica del merchanregista in occasione dell’Umbria Jazz 2011 per dising relativo ai films. “Star Wars – afferma incontrare la loro amica Liza Minelli esibitasi George Walton Lucas Jr. – è stato per me un al Festival. Sicuramente Lucas avrà apprez- sogno reale ed esoterico al tempo stesso: sono zato non soltanto la bellezza paesaggistica qui per dirvelo anche con i mezzi digitali, ma che offre Passignano con i suoi meravigliosi prima con la mia passione di narratore di stotramonti ma certamente anche la quiete e la rie armato di parole, emozioni, cinepresa”. 37


BRIEFING CULTURALE

COMUNICAZIONI IN UMBRIA NEL PASSATO E NEL PRESENTE, CON PROIEZIONE FUTURA a cura della REDAZIONE

La Via della Spina

C’è una via molto antica e frequentata nel tempo che congiunge gli altopiani di Colfiorito a Spoleto. Già a partire dall’età del bronzo era diventata una delle più frequentate vie di comunicazione tra il bacino tirrenico e quello adriatico. La via della Spina era la più agevole per raggiungere l’Adriatico dalla Valle Umbra Sud (Spoleto e Foligno), tanto che alcuni storici identificano in essa il percorso che le truppe di Annibale fecero dopo la battaglia del Trasimeno (217 a.C.) per dirigersi verso il litorale adriatico. In tempi successivi la via fu un passaggio obbligato per gli eserciti che imperversarono lungo la penisola. Insomma una grande via alternativa di comunicazione che toccava paesi oggi di piccola entità ma molto importanti nei secoli. Li ricordiamo: dopo Colfiorito e Plestia, si incontra Cesi e Popola, quindi si percorre il tratto Verchiano-S. Lazzaro-le Terne-Piè di Cammoro-Orsano. Si imbocca la strada verso Spina Vecchia e Spina Nuova e quindi si ascende verso il passo d’Acera, per poi puntare su Spoleto, ove termina la via. Il percorso è punteggiato di bettole e ristorantini ove il gusto e l’ospitalità sono assicurati. 38

200 mila Passeggeri all’Aeroporto San Francesco

Arrivata direttamente a Perugia il 28 dicembre 2012 con un volo della Ryanair proveniente da Londra, la signora Manchester è stata il passeggero numero 200mila che è atterrato all’Aeroporto di San Francesco d’Assisi. “Un piccolo traguardo – commenta Mario Fagotti, presidente della società che gestisce l’aeroporto di Perugia – che va considerato un punto di partenza per lanciare il 2013 verso mete più importanti”. All’arrivo è stata effettuata una piccola celebrazione con la presenza dei vertici della Sase e della Camera di Commercio. Nel corso della cerimonia simbolica, la signora Manchester ha precisato che avrebbe passato il capodanno in compagnia del marito e dei suoi due figli, alloggiando in una struttura tra Tuoro e Cortona. L’Aeroporto San Francesco, nel corso del 2012, ha ottenuto numeri da record, con un incremento del traffico passeggeri del 13,08 per cento rispetto al 2011. In Italia, il capoluogo umbro è riuscito a fare meglio di altri aeroporti importanti come quelli di Ancona, Rimini, Forlì, Brescia, Parma e Bolzano. Soltanto lo scalo di Crotone è riuscito a collocarsi su una migliore posizione in termini di movimento di passeggeri.


CONCORSO FOTOGRAFICO

Uno Scatto in Umbria per la Rivista Riflesso

Su richiesta dei nostri lettori, il Concorso fotografico RISCATTO, ideato dalla Rivista Riflesso proporrà di nuovo il tema già prescelto nel precedente numero. Il Concorso è volto ad individuare e divulgare immagini inedite, rappresentative e valorizzanti il Territorio umbro, permettendo di mettere in mostra le abilità e la creatività di fotografi ed appassionati di fotografia. Il Concorso avrà durata annuale e si svolgerà in sei tappe tematiche durante tutto il 2013. Ogni due mesi, in corrispondenza dell’uscita della Rivista Riflesso, verrà reso noto il nuovo tema del Concorso. Il primo tema è: “Le piazze umbre”. I partecipanti dovranno inviare le foto con cui concorrere (massimo 2), rigorosamente originali ed inedite, entro il 23 febbraio 2013, effettuando la registrazione e caricando l’immagine seguendo le indicazioni riportate nel sito web: www.riflesso.info

Il Concorso è aperto a fotografi di qualsiasi livello, anche non residenti in Umbria, ed è gratuito. Un’apposita giuria valuterà le foto pervenute, selezionando le migliori e decretando lo scatto vincitore. I risultati saranno resi noti attraverso la pubblicazione sia nella Rivista Riflesso in formato cartaceo che nel sito web. Durante la procedura di registrazione e download online, saranno richiesti, oltre ai dati identificativi dell’autore, anche alcuni dettagli tecnici (luogo, tipo di obiettivo, modello macchina fotografica, ecc.) relativi allo scatto effettuato. Le immagini, per esigenze editoriali, dovranno avere uno sviluppo verticale. Non saranno prese in considerazione foto con sviluppo orizzontale. Ulteriori informazioni sono presenti nella sezione “Art Foto Lab” del sito web: www.riflesso.info

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PARLA L’ESPERTO

Semplicemente “figli” senza più distinzioni Con la legge 10 dicembre 2012, n. 219, è stata eliminata qualsiasi distinzione tra figli legittimi, ovvero nati da genitori sposati, e figli naturali, ossia procreati fuori dal matrimonio Elisabetta Bardelli

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a tanto auspicata legge diretta ad equiparare lo stato giuridico dei figli, indipendentemente dalla presenza o meno di un vincolo matrimoniale tra i genitori, ha visto finalmente la luce. È stata infatti recentemente pubblicata la legge 10 dicembre 2012, n. 219, che mira ad eliminare qualsiasi residua distinzione tra figli legittimi, ovvero nati da genitori sposati, e figli naturali, ossia procreati fuori dal matrimonio. La normativa modifica alcuni articoli del codice civile, proseguendo un percorso di parificazione già iniziato con la riforma del diritto di famiglia del 1975 e successivamente proseguito, non solo dal legislatore, ma anche dalla giurisprudenza. Con l’entrata in vigore

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della nuova legge, le anacronistiche locuzioni “figli legittimi” e “figli naturali” spariscono dal codice civile, per lasciare il posto alla più generale espressione “figli”, senza alcun aggettivo discriminatorio. Ai figli di persone non unite in matrimonio viene riconosciuto un vincolo di parentela, non solo con i genitori, ma anche con il resto della famiglia (nonni, cugini, zii), con ripercussioni nel campo dei diritti ereditari, in aderenza al principio di unicità dello stato di figlio. Cade anche ogni differenziazione in materia di riconoscimento, che viene oggi consentito anche al padre e alla madre “già uniti in matrimonio con altra persona all’epoca del concepimento”. Le modifiche investono anche il campo processuale, ridefinendo le competenze del Tribunale ordinario e del Tribunale dei minorenni. La legge affida inoltre al Governo il compito di modificare, entro un anno, le disposizioni che realizzano una discriminazione tra i figli, anche adottivi, dettando una serie di principi e criteri direttivi. Il legislatore ha dunque adeguato la disciplina in materia all’evoluzione della società e all’eterogeneità delle famiglie odierne, che sono spesso caratterizzate da nuclei di fatto, consentendo così il superamento di una visione ormai vetusta, contrastante con il diritto europeo e con tutte le fonti sopranazionali.


VINO

L’UMBRIA… SCRIGNO DEI GIOIELLI DI BACCO MARCO SERVILI

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’Umbria, cuore verde del nostro Paese, propone uno scenario vitivinicolo affascinante di grande interesse, sia per la qualità e la peculiarità dei vitigni, sia per l’eccellenza dei vini prodotti. È terra di una gamma eterogenea di vini, dai Bianchi di Orvieto, ai grandi vini da meditazione caratterizzati dalla muffa nobile, ai superbi vini di Torgiano fino ad arrivare al Sagrantino che è diventato una vera Star. Il viaggio attraverso i paesaggi di Bacco in Umbria, ci fa scoprire scorci di rara bellezza nella rigogliosa compagna ma soprattutto sulle molteplici colline, corollario dei centri medievali delle nostre cittadine umbre. Tale vocazione enoica è dovuta principalmente alle caratteristiche geologiche e morfologiche dei terreni, generalmente sciolti e permeabili ed al clima particolarmente mite - tutte le varie zone sono ben riparate dagli Appennini – con una buona esposizione al sole e con una piovosità ben distribuita in tutto l’arco dell’anno. I vigneti coprono circa 16.500 ettari, soprattutto con coltivazioni di uve a bacca rossa di circa il 43% e di uve a bacca bianca di circa il 57% con una produzione di circa 1.000.000 di ettolitri prodotti di vino in questi ultimi anni. I vitigni più coltivati a bacca bianca sono: “Trebbiano Toscano o Procanico”, “Malvasia Bianca lunga”, “Verdello”, “Verdicchio Bianco”, “Canaiolo Bianco o Drupeggio”, “Grechetto” (autoctono), “Trebbiano Spoletino” (autoctono), oltre ai nuovi impianti di “Traminer”, “Tocai”, “Chardonnay” e “Riesling”; quelli a bacca ros-

sa sono: “Sangiovese”, “Sagrantino” (autoctono), “Montepulciano”, “Ciliegiolo”, “Canaiolo Nero”, “Barbera”, “Merlot” e “Gamay”. In Umbria, quindi, abbiamo la presenza di varie zone a grande vocazione vitivinicola dove il vertice è configurato, nella parte più settentrionale della nostra Regione, dalle due Denominazioni d’Origine Controllata e Garantita (DOCG), prestigioso riconoscimento attribuito al “Torgiano Rosso Riserva” ed al “Sagrantino di Montefalco”. Subito sotto, poi le attuali 13 Denominazioni d’Origine Controllata (DOC) che comprendono gran parte del territorio regionale così nominate: “Amelia”, “Assisi”, “Colli Altotiberini”, “Colli del Trasimeno o Trasimeno”, “Colli Martani”, “Colli Perugini”, “Lago di Corbara”, “Montefalco”, “Orvieto”, “Rosso Orvietano o Orvietano Rosso”, “Spoleto”, “Todi” e “Torgiano”. Conseguenza di un così articolato “Terroir” è una grande complessità organolettica sensoriale dei vini prodotti che esprimono intensità e profondità di colore. Questi vanno dal rosso rubino profondo con un intenso, avvolgente ed elegante bouquet dove riconosciamo all’olfatto: le spezie, confettura rossa, sottobosco, note minerali – con una lunga persistenza gustativa (Torgiano Rosso Riserva, Sagrantino) al giallo dorato di grande luminosità con un bouquet aristocratico, raffinato all’olfatto dove riconosciamo: frutta a polpa bianca, miele e lievi note minerali ed al gusto un equilibrio irreprensibile, appena dolce con una piacevole freschezza ed una guizzante sapidità (Orvieto). 41


LONDON CALLING

C’ERA UNA VOLTA: LONDRA E I SUOI MUSEI SEGRETI Londra nasconde 240 musei meno noti ma non per questo meno affascinanti di quelli “maggiori” e meritevoli di una visita: ce n’è per tutti i gusti Roberto Gagliardi La Gala (Inviato da Londra)

Museo delle Cere “Madame Tussauds”

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’é chi li odia e chi li ama, chi va a farci due passi, chi ci si addormenta, chi ci torna regolarmente e chi dentro, invece, non ci vuol proprio metter piede. De gustibus non est disputandum, ma é inconfutabile come i musei di Londra rappresentino ancora una delle maggiori attrazioni della capitale, presi d’assalto ogni anno da quasi 42 milioni di visitatori, grazie anche alla politica – più volte discussa in sede di governo - di mantenere gratuito l’ingresso a tutti quelli pubblici. Il British Museum, con quasi 6 milioni, è sul gradino più alto del podio in quanto a numero annuo di ingressi, precedendo non di molto National Gallery, Tate Modern e Natural History Museum, tutti intorno ai 5 milioni. Il Madame Tussauds, fondato nel 1835 e più noto come Museo delle Cere, è insieme alla Torre di Londra la più visitata delle strutture a pagamento, con circa 2.5 milioni di tickets staccati ogni anno, numeri in linea con i musei di Scienza & Tecnica, Victoria & Albert, Imperial War, Design e così via, di cui si è già detto di tutto, di più. Ma Londra nasconde una serie di musei meno noti ma non per questo meno affascinanti e meritevoli di una visita. Oltre 240 per l’esattezza, per tutti i gusti e sparsi un po’ ovunque nel vasto territorio della Greater London. Molte le strutture legate ai mezzi e sistemi di trasporto. Dalla storia dei canali di Londra alle Scuderie (o Mews) reali, fino al gettonato Transport Museum di Covent Garden, che ripercorre fra le altre cose l’evoluzione della metropolitana dalla data della sua inaugurazione: 10 Gennaio 1863. Per gli amanti dello sport i musei delle squadre di calcio dell’Arsenal e West Ham, nei rispettivi stadi, del rugby, del cricket (al Lord’s Ground) e del tennis, ovviamente a Wimbledon. Per gli appassionati di musica, il British Music Experience ripercorre la storia dell’industria musicale a partire dal 1944 ad oggi, la Royal Academy of Music raccoglie manoscritti e strumenti musicali anche molto preziosi, come alcuni violini Stradivari del XVII secolo, mentre il Musical Museum colleziona principalmente carillon. Chi è interessato alla me-

dicina e alla sua evoluzione, all’interno del St. Mary’s Hospital vi è laboratorio in stile anni 20 dedicato ad Alexander Fleming, scopritore della penicillina, mentre a Lambeth si può visitare il museo intitolato a Florence Nightingale, fondatrice della moderna infermieristica. Al Physic Garden sono esposte (e coltivate) piante con proprietà curative, mentre sconsigliato per i deboli di stomaco è The Old Operating Theatre Museum, che mette in mostra antichi strumenti chirurgici ed una sala operatoria risalente al XVII secolo. Fra quelli biografici, probabilmente il museo del ‘fittizio’ Sherlock Holmes è più ambito di quelli dedicati ai ‘veri’ Charles Dickens e Sigmund Freud. Da vedere le residenze reali presenti e passate di Buckingham, Kensington e Hampton Court così come le Historic Houses, fra cui la Down House, dove Charles Darwin scrisse ‘Sulla origine delle specie’. Nel campo tecnologico, interessante una visita alla sala macchine che apre e chiude il Tower Bridge, mentre i musei del vapore di Kew e di Crossness sono quelli che rappresentano al meglio l’idraulica ed i sistemi di pompaggio. Molto suggestivo con i suoi strumenti di tortura é il Clink Prison Museum, situato a London Bridge, proprio dove, nel 1144, veniva costruita la piu’ antica prigione di Inghilterra. E per finire, una curiosità che lega la nostra provincia al piu’ noto fra i musei della capitale. Esposta al British Museum vi é infatti una rara scultura in bronzo raffigurante la testa di Hypnos, il dio Greco del Sonno, risalente al II secolo a.C. e trovata a Civitella d’Arna, una frazione di Perugia.

London Transport Museum

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NEW YORK

Le coop nella Grande Mela: supermercati come fossero dei club esclusivi Francesca Magnani (Inviato da New York)

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Park Slope, Brooklyn, c’è una coop molto particolare. Con 16000 iscritti, sembra un supermercato, ma funziona come un club esclusivo, da cui sei scacciato al primo sgarro. Il prezzo per entrare a farne parte? Il tempo. Ogni mese devi lavorarci per due ore e tre quarti. Se salti un turno, entro il successivo devi farne altri due per recuperare, e se non ce la fai, scatta la sospensione. E proprio a New York, la città dove tutto è in vendita, se non sei socio non puoi varcare la porta d’ingresso né fare acquisti, nemmeno a patto di pagare un sovrapprezzo. Non solo: il contratto iniziale vuole che in ogni nucleo abitativo, se un adulto è socio anche gli altri lo diventino. I passi per diventare member: scegliere sul sito un turno di orientamento e l’orario di lavoro, farsi fare la foto per la tessera, pagare $25 di iscrizione iniziale, più $100 di investimento rimborsabile. Stare alle regole conviene: il prezzo finale della merce ha un rincaro massimo del 21% (contro un rialzo fino al 60%-100% di un supermercato). E, cosa non da poco qui a New York, entri a far parte di una “community”. Al secondo piano c’è una sala dove lasciare i bambini mentre fai la spesa, se abiti nel raggio di 6 isolati un assistente ti aiuta a portare le sporte, se lasci la bici fuori 44

un cartello giallo ti istruisce su che lucchetto usare, per minimizzare il rischio di furto. Alla PSFC si trovano prodotti di tutti i generi, bio e no, carne e pesce eco-sostenibili, pollame kosher, vitamine, formaggi francesi, biscotti italiani, pane appena sfornato, cereali e spezie, detersivi biodegradabili, nutella biodinamica. Le borse di plastica e l’acqua in bottiglie di plastica sono bandite, la Coca Cola si boicotta, e il dentifricio più venduto non è Colgate (che qui non vendono), ma quello al sale di Weleda. Fondata nel 1973, risponde agli interessi dei propri membri-proprietari prima che a quello di chi vende i prodotti. Tra i dieci fondatori c’era il ventitreenne Joseph Holtz che ora è il general manager: “Le coop sono esistite qui fin dagli anni ’30. Quella degli anni ‘70 venne chiamata la “coop new wave”. La vera cooperazione non è investire soldi ma il tempo. Noi eravamo contro la guerra in Vietnam, contro la politica del governo sui diritti alle donne, ai neri, ai gay. Come potevamo fidarci di ciò che il governo ci faceva mangiare? Qui ci si sente al sicuro, anche per quanto riguarda la carne: conosco personalmente i miei allevatori, so che le mucche mangiano erba e non grano: l’ho visto. E soprattutto qui non abbiamo clienti, solo soci”.


STORIE INTERNAZIONALI

DALLA CALIFORNIA ALL’UMBRIA CON IL SOGNO DI IMPARARE L’ITALIANO MAURA O’LEARY

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ono una ragazza americana di Olympia, nello stato di Washinton, ma studio linguistica a Santa Cruz, una città un po’ hippie famosa per il surf, a sud di San Francisco, in California. Quando mi sono iscritta per studiare in Italia, immaginavo che sarebbero stati quattro mesi durante i quali avrei mangiato pasta e pizza. E così è stato. Ho mangiato quasi tutte le pizze d’Italia. Ma in quest’esperienza terrò pure i ricordi della lingua, delle belle città e soprattutto dei miei amici nuovi. E tutti questi ricordi sono incredibili per quanto sono profondi. Ci sono stati momenti difficili durante il mio soggiorno a Perugia. Mi sono mancati la mia famiglia ed i miei amici, ma ho potuto trovare nuove amicizie e chiamare le persone che mi mancavano con Skype. Sono stata fortunata di poter studiare all’Università di Perugia, sebbene fosse difficile capire tutte le lezioni o tutti i libri. Ad ogni modo ho imparato che è importante sapere quando è necessario chiedere aiuto e che le persone ti vorranno sempre aiutare. All’inizio, anche nella vita reale era veramente difficile parlare e capire l’italiano, ma ho imparato velocemente come trovare le paro-

le importanti e quindi come capire gli italiani. Tutte le serate più divertenti sono incominciate con una grande cena. Dopo di che continuavamo a bere il vino fino a quando non si usciva a ballare. In America la cena non è importante e beviamo molto di più rispetto agli italiani e in una maniera diversa. Socializzare in Italia è anche godere del buon cibo e bere moderatamente in compagnia di buoni amici. Questi mesi in Italia sono stati i migliori quattro mesi della mia vita. È stato splendido viaggiare perché mi rendevo conto che stavo imparando la lingua. Per me era incredibile anche solo poter comprare i biglietti del treno, parlando in italiano.

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GIRI DEL GUSTO

IL DIVIN PORCELLO Marilena Badolato

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’uomo parlando, maiale vale uomo tradizioni delle pianure del nord, tra nebbie e sudicio; porco, uomo di laidi co- salami, fino al gusto dei piccanti salami castumi. […] Di pinguedine, tanto si labresi trasudanti rosso peperoncino: il norcidice: grasso come un porco, quanto: come un no doveva controllare il peso dell’animale per maiale”. Così Niccolò Tommaseo nel descrive- acquistare budella, sale, pepe, spezie e doveva re il vocabolo alla voce maiale. Triste destino prescrivere la dieta prima dell’uccisione perché questo del nostro roseo maialino. Già Omero aprendone il ventre, il tutto rimanesse abbaparla del maiale nell’Iliade “saporoso tergo stanza pulito. Da noi in Umbria, come in redi ben sagginato porco” a testimoniare il suo gioni limitrofe dove il maiale era allevato per allevamento in tempi antichissimi. Appare ci- la sussistenza personale, a questo sacrificio astato anche nell’Odissea, “cotto bollito in gran- sistevano il norcino, il capofamiglia, e i pochi di calderoni..” e diviso poi in sette parti, il altri familiari o persone necessarie e d’aiuto per numero sacro che ritroviamo presso i Romani la lavorazione delle carni. Si preparavano, con – basta ricordare i Saturnali, perizia tecnica e sapiente feste di sette giorni, dove si tradizionale maestria, i vari Dall’Iliade all’Odissea, consumavano in abbondaninsaccati, salsicce, salami dai Romani agli za carne di maiale e fichi – zamponi cotechini, magiche Etruschi: un amore e anche presso gli Etruschi, miscele segrete di spezie; si trasversale verso per i quali il numero sette procedeva alla salatura dei il maiale, di cui una volta in cucina si era il numero dell’univerprosciutti, e si consumavausava tutto: carne, so intero, luogo d’incontro no, in festa, le prime carni grasso, sangue e della sfera umana e divina. fresche deperibili: i fegatelinteriori. Ma anche In Umbria, quindi, maiali in li, cotti avvolti nella rete, oggi si consuma abbondanza fin dall’antichii rognoni, il polmone e il tutto, o quasi tà: allevamenti sparsi in un cuore, che andavano tutterritorio coperto di boschi ti nel rituale liturgico, che e di querceti che per la sua orografia ben si terminava in – accio (a indicare pezzi di poco prestava all’allevamento di questi animali che valore da consumare subito ), il sanguinaccio, vivevano allo stato brado. Del maiale si usava il migliaccio e la padellaccia, magro e grastutto: carne, grasso, sangue, interiora in cuci- so, polmone, animelle e cuore tagliati a picna; pelle, tendini per l’illuminazione o per rica- coli pezzi e sciolti in padella con l’aggiunta di varne strumenti e ornamenti muliebri. Anche aglio, rosmarino sale pepe e vino bianco. Rito oggi del maiale si consuma tutto, o quasi. I antico e ancestrale di consumazione delle fratdialetti italiani si sbizzarriscono nel designa- taglie dell’animale ucciso. “Cose vampiresche” re il rito dell’uccisione del maiale che andava insomma, di cui esistono documenti sin dal VII dalla fine di novembre fino a gennaio e dalle secolo d. C: il sangue era insaporito con mie-

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le e cannella, mentre piedini e orecchie erano insaporiti con lauro e spezie. La mera- v i g l i a dei giorni a seguire era la coppa, non la coppa emiliana, per intenderci, che corrisponde al nostro capocollo, ma la nostra coppa che è formata da pezzi di guancia, lingua, orecchie, cartilagini e polpa magra di scarto, messi nel budello e conditi con scorza d’ arancia, sale e pepe. Coppa, poi lessata e fatta raffreddare pressata. Una de-

lizia! Quella delizia che noi buongustai umbri preferiamo al prosciutto crudo, per farcire la nostra “ torta al testo” calda. […] In tutti gli altri miei lardi, prosciutti, spalle, ventresche, barbaglie, salami, mortadelle, salcizzotti, salcizze ed altre mie preparazioni, instituisco e voglio che sia mie herede universale il carissimo economo villeggiante. (Testamentum porcelli. Vincenzo Tanara, L’economia del cittadino in villa, Venezia, 1665.)

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SPORT

IL RUGBY E LA PALLA OVALE, LA METAFORA DELLA VITA Il gioco del rugby sembra una metafora della vita: per avere bisogna prima dare, e se non passi la palla e non fai partecipare gli altri, il gioco non funziona più Marco Zuccaccia

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i siete mai chiesti perché nel rugby la palla ha una forma ovale? La ragione non è solo pratica, ma è soprattutto simbolica. Lungi dall’essere un’arma da scagliare nella porta avversaria come avviene nel calcio, ha invece valore di “premio”, da condurre fino ad un punto sicuro per realizzare una meta. In tal senso va colta al volo, quando la vedi arrivare, e senza esitazione. La palla poi non è fatta per essere trattenuta: va passata, ma all’indietro, in un gesto di umiltà che diventa virtù strategica e regola universale. Se non passi, non fai partecipare gli altri e il gioco non funziona più. Per avere, prima bisogna dare. Per certi versi può essere considerata una metafora di vita. Occorre mettere in circolo i talenti, per farli “fruttare”. Non a caso, come spiega il coach della Barton CUS Perugia, Andrea Tagliavento, “nel rugby c’è ben più del rugby”. È uno sport per gentiluomini che conoscono il rispetto per le regole e l’avversario. E della sua esperienza d’oltremanica, dei suoi trascorsi con i London Wasps, attuali campioni in carica della Premiership inglese, dei nove anni giocati ne L’Aquila Rugby, la squadra perugina sta facendo tesoro. L’allenatore spoletino ha colto al volo l’opportunità di terminare la carriera da giocatore proprio a Perugia, nel ruolo di terza linea centro, e di iniziare al contempo

Coach Andrea Tagliavento

quella da allenatore. La Barton, da lui allenata per la terza stagione consecutiva, ha disputato un buon inizio di stagione, e si trova ora in testa alla classifica del secondo girone di serie B. Mister Tagliavento, che tipo di ambiente ha trovato quando è arrivato a Perugia e come ha cambiato la squadra? “Qui il rugby era concepito più come un dopo lavoro, senza molto rigore. Ho trovato il rispetto per la maglia indossata, ma non c’era un planning di lungo periodo. Ho cercato di dare una struttura e delle regole ferme, in un sistema più professionistico. C’era del potenziale talento nei giocatori, che non veniva valorizzato.” Nella squadra ci sono dei giocatori dai quali non può prescindere? “Nel rugby vince la squadra, non il singolo. Cerco di fare una turnazione di chi scende in campo, in modo da arrivare a disputare le finali con giocatori collaudati.” Lei crede che la squadra possa centrare l’obiettivo della massima serie? “Lo scorso anno c’erano cinque squadre al comando, con molti punti di distacco dalle rimanenti. Quest’anno il campionato è più equilibrato, ma abbiamo un vantaggio importante sulla seconda in classifica e ci siamo rinforzati. Ritengo più interessante puntare alla serie A1, ristrutturando la squadra, piuttosto che disputare la serie A2 dove retrocede un terzo delle formazioni.” 49


SELEZIONE LIBRI a cura di Italo Profice Pietro Pizzoni, nel suo libro Diari di guerra e di prigionia, Settembre 1943 – luglio 1945, pagine dell’altra resistenza, nato da due preziosi taccuini, ha scritto tutto ciò che ha vissuto durante il periodo di prigionia nei lager di Küstrin, Przemyśl, Wietzendorf. In queste pagine pubblicate postume, il giovane sottotenente si racconta dal momento nel quale viene catturato dai tedeschi in seguito all’armistizio dell’ 8 settembre 1943. Da internato sarà costretto a resistere. Il diario termina nel luglio del 1945, quando, all’indomani della liberazione ad opera degli anglo-americani, il giovane ufficiale, dopo un interminabile attesa, ritorna nella sua amata Foligno. Questo libro accende i riflettori su una questione poco dibattuta: “l’altra resistenza”, cioè coloro i quali si sono rifiutati di collaborare con la RSI nonostante il freddo, la fame, la solitudine e non ultima la paura di perdere la vita. Edizioni Orfini Numeister.

Pietro Del Re narra un giallo ambientato nell’alta valle di Cammoro, nello spoletino. Nel libro Giallo umbro, il ritrovamento di un cadavere scuote la quiete degli abitanti del luogo, legati ancora alle tradizioni contadine di una volta. Il cadavere ritrovato appartiene ad una studentessa fuori sede, Domitilla Rinaldi. Accanto a lei c’è anche un lupo senza vita. Il cacciatore che ha ritrovato i cadaveri ed i suoi fedeli ed eruditi amici, l’uno architetto e l’altro bioetologo, conducono ufficiosamente le indagini. La loro inchiesta li porterà a scoprire quanto la gente del luogo sia fiera e violenta. Cionostante, senza lasciarsi intimorire, arriveranno infine a risolvere gli enigmi di questo giallo etologico in cui la natura svolge un ruolo di primo piano. Edizioni La Lepre.

Zachary Nowak, nel suo giallo Peril in Perugia dai toni velatamene noir, narra la sparizione di un giovane musicista inglese, illuminato dalle luci della ribalta per il suo talento con la chitarra. Umbria Jazz era già pronta a celebrarlo quando misteriosamente scompare. Il protagonista, incaricato dal sindaco in persona, indaga sul misfatto con un assistente d’eccezione: i due tentano con arguzia di sbrogliare l’intricata matassa. Attorno a loro l’autore delinea con ironia, talvolta sobria, talvolta grottesca, una serie di personaggi e luoghi che sono il carattere distintivo della città. Poiché la vera protagonista di questo giallo, scritto in inglese con traduzione a fronte in italiano, è Perugia, con i suoi vicoli, le sue strade, i suoi suoni, la sua musica. Edizioni Green Door.


S p o l e t o

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F o l i g n o

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T e r n i

Spoleto Corso Garibaldi, 50 - tel. 0743.49.837 - Foligno Corso Cavour, 26 - tel. 0742.352.267 - Terni Corso Vecchio, 7 - tel. 0744.408.111 www.tomasinifrancia.it - amministrazione@tomasinifrancia.it



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