Riflesso Lombardia Settembre Ottobre

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VICEDIRETTORE Carlo Timio DIRETTORE ARTISTICO Alessio Proietti REDAZIONE Selene Geraci, Giulio Siena, Francesca Casanova, Claudia Piccoli, Giulia Brambilla, Christian Chiarelli, Cesare Joly, Marilena Badolato HANNO COLLABORATO Marina Manuela Sotgiu, Giulia Ronchi, Michela Baretti, Sara Zoppi, Gaia Righetti, Beatrice Moro, Francesca Fregapane Elisa Giglio, Luca Piffaretti, Italo Profice, Alessandro Biscarini EDITORE Ass. Media Eventi REGISTRAZIONE Tribunale di Perugia n. 35 del 9/12/2011 PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE R!style Project CONTATTI direzione@riflesso.info editore@riflesso.info artdirector@riflesso.info info@riflesso.info PUBBLICITÁ commerciale@riflesso.info SITO WEB www.riflesso.info

Settembre / Ottobre

DIRETTORE RESPONSABILE Mario Timio

Titolo: SPERANZA Tecnica: pantone/ acquerello Autore: Aicha Diarra (Costa D’AvorioBergamo) Suggestioni:

Un percorso fisico che nasce in Africa occidentale e sfocia al nord Italia. Un percorso immaginario tra stili e miti del tempo per delineare in un solo gesto l’ambiente che ora circonda l’artista. Aicha chiude gli occhi e vede una donna affascinante con neo sulla guancia e lo sguardo sognante, a ricordare quegli anni Sessanta irripetibili ed ancora oggi inseguiti; gli anni in cui gli stilisti venivano chiamati sarti e le modelle mannequin, gli anni della Pop art. La memoria va ai luoghi della moda, del cinema e della musica, come ad una certa cantante lombarda chiamata Mina, che nel ‘69 incollava gli itaAnno 1 - n.5 liani davanti ai televisori, in una “Notte di speranza”.

EDITORIALE 5 Expo 2015 e nomina Capitale Europea della Cultura

APPUNTAMENTI EVENTI

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Oltrevini: made in oltrepò

14 Open street international showcase 20 Palio di Mede 26 Lina Bo Bardi alla Triennale

FACEBOOK Riflesso Umbria GRUPPO EDITORIALE Riflesso Umbria Riflesso Lombardia

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economia 30 GREEN ECONOMY Milano Expo 2015!

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ARCHITETTURA, ARTE E TERRITORIO 34 Nuovo museo dedicato a Giorgio Armani

48 TEMPO LIBERO

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White a Milano VFNO 2014

52 LONDON CALLING Il parco olimpico

58 GIRI DEL GUSTO

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La sfida vegetariana

SOCIETÁ 38 SANITÀ

Random acts of art adventure

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EDITORIALE

2015: EXPO E NOMINA CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA: DUE EVENTI CHE MARCANO LA STORIA MARIO TIMIO

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ntrambe sono sulla pista di lancio: Milano con l’EXPO 2015, Perugia in attesa della nomina della Capitale Europea della Cultura 2019. Con l’EXPO 2015 Milano si gioca l’immagine di una città, di una nazione, di un continente, del mondo. Con la nomina della città italiana Capitale della Cultura Europea, Perugia (insieme a altre cinque città in lizza) aspira a rappresentare in Italia, in Europa, nel mondo la sua storia, l’arte, l’architettura, gli eventi, il turismo. A beneficio di cittadini europei e non solo. Milano che ospita l’EXPO su “Nutrire il pianeta” è in pieno fermento per organizzare un evento che richiama milioni di persone da ogni parte del mondo. Non sono solo i padiglioni e tutto ciò che rappresentano e muovono a marcare la grandezza dell’evento, ma è Milano-città a dare il segno dell’operosità e del lavoro, dell’industria, della bellezza, della moda. della nazione. Certo, anche degli interessi. Che non partono dalle materie prime di cui l’Italia è carente, ma dell’ingegno e fantasia di cui la nazione è ricca, essenzialmente in termini di grande tradizione manifatturiera. E Milano fa di questo principio uno dei punti forti della EXPO come motore di crescita e di sviluppo. Ma di questo tutti ne parlano, poiché Milano come “terra di mezzo”, come la definiva Carlo V, Imperatore spagnolo (quello che diceva che sul suo dominio non tramontava mai il sole), è la sede ove le idee, i programmi, i progetti si trasformano in manufatti, in arte, in applicazioni tecnologiche, in moda, in design, in investimenti economici. Milano, come sottolinea Giulio Sapelli, della Università meneghina, è la sede giusta ove la “rapidità decisionale e quindi la visione antropologica positiva dell’impresa determinano le condizioni culturali indispensabili per creare un tessuto istituzionale che sia all’altezza delle sfide che i legami tra le città del nuovo mondo, dell’industria e dei servizi pongono a tutte le istanze istituzionali”. Il sicuro successo dell’EXPO 2015 è basato su questi presupposti. Ma a Milano c’è di più. Diana Bracco, commissaria generale del Padiglione Italia della EXPO, sostiene che

quella di Milano sarà un’esposizione straordinaria in virtù del suo capitale della solidarietà, dei diritti, della sostenibilità; insomma un grande evento di dialogo e solidarietà globale. Nel 2015- è sempre la Bracco a chiosare - il volontariato d’impresa all’interno della EXPO, attraversa la quarta edizione di “Volontari per un giorno” la campagna che unisce nell’impegno solidale imprese e organizzazioni. Tale idea ha permesso di ottenere l’appoggio di nazioni di ogni parte del mondo. Perugia partecipa a questa kermesse senza invidia ma con impegno, con padiglioni e stand propri che mettono in esposizione le sue bellezze, la sua cultura, le sue produzioni, la sua storia. Gli stessi ingredienti che ha presentato per la candidatura a Capitale Europea della Cultura e che ha permesso di superare il primo vaglio insieme a Siena, Ravenna, Matera, Lecce, Cagliari. Qual è il significato dell’assegnazione del titolo? Lo sottolinea Androulla Vasiliou, commissaria per l’istruzione, la cultura e il multiculturalismo del Parlamento Europeo: “Il solo fatto di essere iscritte nell’elenco ristretto per l’attribuzione del titolo può arrecare alle città interessate importanti benefici a livello culturale, economico e sociale, a condizione che la loro offerta sia inserita in una strategia di sviluppo a lungo termine basata sulla cultura. Le capitali sono l’occasione per i cittadini europei per imparare a conoscersi meglio, condividendo patrimoni storici e valori, in altre parole per provare un sentimento di appartenenza ad un’unica comunità di cittadini europei. Incoraggio tutte le città preselezionate a sfruttare al meglio tale opportunità”. E Perugia da tempo sta organizzandosi per sfruttare al meglio la chance di diventare fulcro europeo di tradizioni storiche, artistiche, filosofiche, letterarie e scientifiche, coniugando il suo glorioso passato ad iniziative di alto valore culturale. Tutti incrociamo le dita perché Milano con la sua EXPO, depurata da ogni paletto giudiziario,e Perugia, superate le cinque concorrenti per capitale Europea della Cultura, facciano del 2015 l’anno fatidico di grande espansione culturale in Europa e nel mondo.

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concorso d’arte Continua il contest lanciato da Riflesso: “Disegna la tua copertina�! Per candidarsi al prossimo numero inviare la propria opera entro il 3 novembre 2014 a: riflesso.lombardia@gmail.com

ulteriori dettagli su: www.riflesso.info


La Redazione è lieta di comunicare che sta continuando con entusiasmo la grande partecipazione al Concorso d’Arte “Disegna la tua Copertina!”. Il successo dell’iniziativa ha permesso di valutare numerose proposte, realizzate da autori di ogni età, con tecniche leg ate sia alla tradizione che all’era del digitale. L’Arte visiva esce vincitrice da questo contesto, capace di coinvolgere generazioni, luoghi e stili diversi in una forma d’espressione potente ed impattante, in alcuni casi di significato immediato in altri celato e riflessivo. I media hanno la forte possibilità oggi di offrire agli Artisti nuove vetrine in ambienti espositivi trasversali. Riflesso sposa questa idea e sceglie di dare all’Arte lo spazio che merita, arricchendosi con essa, di espressione e contenuti, esibendola in copertina. Il grande numero e la qualità delle Opere pervenute, ha portato la Redazione a ritenere di dover dare visibilità non solo alle proposte che bimestralmente vinceranno la copertina, ma anche ad una selezione finale che verrà pubblicata in una specifica area del portale web dopo la conclusione dell’anno.


EVENTI

OLTREVINI:

UNA VETRINA DI SPICCO SULLE ECCELLENZE ENOGASTRONOMICHE DEL MADE IN OLTREPO’ LA MANIFESTAZIONE PAVESE È INSERITA FRA GLI APPUNTAMENTI IMPERDIBILI DI EXPO 2015 ELISA GIGLIO


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ualità, ricercatezza, rispetto per le tradizioni. Sono queste che le caratteristiche di Oltrevini, il più importante evento enogastronomico dell’Oltrepò Pavese. Arrivata alla sua 44esima edizione, la manifestazione si svolge dal 19 al 21 settembre nella sua location storica, ovvero il polo fieristico completamente ristrutturato situato a Casteggio, in provincia di Pavia. Per il secondo anno la Cooperativa Sociale Clastidium Lavora organizza la manifestazione con il sostegno di Banca Intesa, Camera di Commercio di Pavia e Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, curando gli allestimenti espositivi in ogni minimo dettaglio. L’edizione 2014 di Oltrevini si caratterezza anche per essere la rassegna d’esordio ad Expo 2015, candidandola come la manifestazione per eccellenza dell’Oltrepò Pavese da inserire fra gli appuntamenti della più importante Fiera Mondiale. I visitatori sono accolti al meglio sia fuori con ampi parcheggi che all’interno negli stand tra mix di gusti, sapori e profumi rigorosamente made in Oltrepò. Vini doc, salumi, dolci, formaggi e tanto altro ancora: il meglio del panorama enogastronomico locale. Il protagonista indiscusso è il vino. L’evento celebra la cultura enologica e la produzione vinicola lombarda con 42 vini a denominazione d’origine e con l’83% del territorio dedicato alla vite e destinato a produzioni di qualità. Tantissime iniziative in serbo, degustazioni di slow food, di live cooking e laboratori del gusto. A partire da “A spasso con il sommelier”, una degustazione itinerante tra i vari stand insieme ad un sommelier della F.I.S.A.R. Pavia. Questa iniziativa è all’interno di “Vini Oltrevini”, novità pensata per consentire al visitatore di vivere appieno l’esperienza pavese. Inoltre, ci sono “Oltre Week”, pacchetto turistico che permette ai visitatori di soggiornare presso strutture ricettive convenzionate; “Oltre Sapori”, concorso enogastronomico condotto da Beatrice De Tullio da Master Chef 2013 e rivolto a cuochi non professionisti; “Emozioni d’Oltrepò”, una giuria di consumatori sceglierà il Pinot nero vinificato in bianco e poi spumantizzato con metodo classico. Ma l’evento non è solo enogastronomia. Spettacoli e ospiti allietano le serate con la “Notte dei Talenti”, dove si tiene la premiazione delle attività commerciali che si sono distinte nel corso dell’anno e la partecipazione dei Musicuochi. Infine, lo Chef Rubio, l’eroe della cucina di strada, si cimenta insieme al gastronomo locale Povero Nando nella preparazione di un piatto tipico oltrepadano.

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EVENTI

OPEN STREET INTERNATIONAL SHOWCASE 2014 A MILANO LA VETRINA MONDIALE DELL’ARTE DI STRADA, CON ARTISTI E STREET PERFORMING APRE I BATTENTI, TRASFORMANDO LA CITTÁ IN UN VERO TEATRO URBANO SARA ZOPPI

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pen Street Performing Arts porta il meglio dell’arte di strada mondiale al Castello Sforzesco e nelle piazze di Milano, che diventa per quattro giorni la vetrina internazionale dell’arte di strada, un’occasione unica per conoscersi, scambiare informazioni, assistere a spettacoli e performance, fare rete in un’ottica “global”. In occasione dell’evento, Milano si trasforma in un vero e proprio teatro urbano, promettendo di offrire un palcoscenico d’eccezione, capace di catturare l’attenzione di un pubblico eterogeneo, proveniente da ogni parte del Continente, che avrà la possibilità di assistere a spettacoli, partecipare ad attività per famiglie e a laboratori creativi, seguire incontri e conferenze sull’affascinante mondo dell’arte di strada. Le rappresentazioni in programma nei 4 giorni della manifestazione saranno oltre 100, in centro e nei quartieri circostanti, presentando il meglio della produzione europea del settore. Tra gli ospiti d’eccezione già

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annunciati, il grande Leo Bassi, giocoliere e comico francese, che si esibirà fuori programma al Cortile della Rocchetta (Castello Sforzesco) la sera del 12 Ottobre. Open Street Performing Arts International Showcase è organizzato da Open Street AISBL, con il sostegno del Comune di Milano, in collaborazione con la Federazione Nazionale Arte di Strada, le realtà artistiche e organizzative del territorio, le ambasciate, i consolati, e gli istituti di cultura dei vari paesi coinvolti. Se il Castello Sforzesco rappresenterà il centro, non solo fisico, della rassegna – teatro di spettacoli e performance, attività, laboratori e conferenze, aperti al pubblico – l’ex Diurno Cobianchi, splendido monumento art-decò affacciato su Piazza Duomo, sarà il luogo di accoglienza delle attività professionali, dell’esposizione fieristica e delle attività per gli addetti ai lavori. Altre importanti e frequentate piazze di Milano ospiteranno eventi allestiti gratuitamente, con la parteci-


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pazione di artisti di fama internazionale. Un recente studio di “The Busking Project”, recensito dall’Indipendent, incorona Milano al 3° posto nel mondo per l’accoglienza nei confronti dei Buskers (artisti di strada). Nelle 200 postazioni che il Comune ha istituito in città, da quasi 2 anni si esibiscono ogni giorno decine di artisti che con una semplice richiesta online ottengono tutti i permessi necessari. Il sistema si chiama “Strad@perta” ed è stato progettato dalla Federazione Nazionale dell’Arte di Strada. In occasione delle 4 giornate di Open Street, la Federazione e il Comune di Milano hanno lanciato “StreetMi To Europe”, un contest per gli oltre 2000 iscritti alla piattaforma che permetterà di valorizzare l’eccellenza, di lanciare nuovi talenti nei circuiti internazionali e riempire ulteriormente di performance il percorso della Kermesse. La previsione di pubblico complessiva per l’edizione 2014 si aggira tra le 50.000 e le 70.000 persone, delineando i contorni di un evento, che promette forti ricadute positive anche sul commercio, i servizi, gli operatori turistici e l’intero territorio di Milano. La manifestazione è rivolta ad un pubblico giovane e interessato al confronto con le nuove frontiere dell’innovazione artistica, ma mira a coinvolgere anche chi dell’arte di strada non conosce molto, i semplici curiosi e le famiglie, che potranno vivere un’esperienza unica.

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EVENTI

AL PALIO D’LA CIARAMÉLA IL COMPITO DI SALUTARE LA BELLA STAGIONE A MEDE SI RIVIVONO LE TRADIZIONE FINE ‘800 DEL MONDO RURALE IN UN PALCOSCENICO PIENO DI FASCINO E DI MAGIA ILARIA ZANNETTINO

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Mede fervono i preparativi: la data di avvio della festa cittadina si fa sempre più vicina e gli abitanti si danno ormai da giorni un gran da fare per assicurarne una perfetta riuscita. Tutela delle tradizioni popolari e salva-

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guardia della memoria storica.. queste le parole che riecheggiano da oltre 30 anni, per le vie della graziosa città di Mede, durante il secondo weekend del mese di settembre. Istituito nel 1980 dal Centro Culturale “Giuseppe Amisani” per volere di


Giuseppe Masinari, il Palio d’la Ciaraméla nasce con l’intento di ricreare l’ambiente rurale di fine Ottocento - inizio Novecento in cui far rivivere la tradizione popolare, fondamentalmente di stampo agricolo, della terra lomellina. Nel corso della manifestazione, particolare attenzione è posta alla rievocazione dei vecchi mestieri. Le varie attività caratterizzanti l’evento trovano un momento di grande drammatizzazione e spettacolo nella serata del sabato precedente il Palio, allorché i singoli rioni allestiscono, in spazi opportunamente scelti, frammenti di vita contadina, spesso animati da figuranti intenti nel discorrere in perfetto dialetto pavese. Tra gli episodi riproposti, meritevoli di menzione sono i banchetti nuziali, l’attività di sgranatura del mais, i balli all’aperto, le veglie funebri, la mungitura nelle stalle. La XXXII edizione della manifestazione ha inizio giovedì 11 settembre con la disputa, alle ore 21, del Palio dei Ragazzi, al quale prendono parte giovani di entrambi i sessi di età non superiore ai 14 anni. Il giorno successivo, dal tramonto fino a tarda notte, nella Piazza principale è allestito uno spettacolo di danza popolare; al pubblico, nei limiti del possibile, è richiesto di indossare abiti contadini o comunque d’epoca, così

da contribuire alla rievocazione dei tempi passati. La giornata del sabato vede i 10 Rioni impegnati nell’allestimento degli Angoli, mentre domenica, dopo la consegna del Palio alla Madrina e la Messa in San Marziano, ove vengono presentati, durante l’offertorio, i simboli di ciascun Rione, prende il via la grande sfilata storica. Centinaia di comparse attraversano le vie della città portando attrezzi e rievocando gli antichi mestieri. Negli ultimi anni, in seguito a un’intensa attività di ricerca, al corteo partecipano carri d’epoca e macchine agricole originali d’inizio secolo, oltre alle prime automobili e motociclette. L’intera città si trasforma in un incantato palcoscenico, pieno di fascino e di magia. Il corteo è accompagnato dagli sbandieratori, dalla Banda Città di Mede e dai Carabinieri a cavallo. I festeggiamenti culminano con la disputa della Ciaramèla, versione del gioco della Lippa di cui si sono trovate tracce, con diverse modalità e regolamenti, in molte parti d’Italia e d’Europa. Per giocare servono solo due bastoni, la ciaramela e il bac, e un cappello, il capè. La manifestazione termina in Piazza: vincitori e vinti si ritrovano per chiudere insieme la giornata di festa, con un grande ballo e spettacolari fuochi d’artificio.

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Sede: Via Baldo, 1 Perugia (Italy) Email: lesacchediannaritasetti@hotmail.com Sito web: www.lesacchediannaritasetti.com


EVENTI

LINA BO BARDI: TOGHETER Partecipazione umana al centro di ogni progetto dell’ architetto che amò infinitamente il Brasile FRANCESCA FREGAPANE

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on una mostra monografica è ciò che ci propone il Design Museum della Triennale di Milano, bensì una reinterpretazione del lavoro di Lina Bo Bardi a cura di Noemí Blager, attraverso diversi punti di osservazione: le installazioni dell’artista Madelon Vriesendorp, i film del regista e architetto Tapio Snellman e le fotografie dell’artista Ioana Marinescu. Lina Bo si laurea in Architettura a Roma e durante il dopoguerra si trasferisce in Brasile con il

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marito, il gallerista Pietro Maria Bardi. Personalità molto sensibile fece del Brasile la sua casa, il cui fascino su Lina appare esplicito nelle sue parole: “Non sono nata qui, ho scelto questo paese per vivere. Perciò il Brasile è due volte il mio Paese”. Fu la cultura popolare brasiliana a essere costantemente al centro dei suoi interessi. Le tradizioni, i linguaggi e il patrimonio intellettuale del luogo ispirarono i lavori più importanti di Lina, riuscendo a combinare perfettamente questa cultura con i valori


Lina Bo Bardi 4 settembre - 5 ottobre 2014 Triennale di Milano viale Alemagna 6, Milano www.triennale.org


del Movimento Moderno. Lavori che misero sempre in primo piano l’interazione dell’uomo con lo spazio. Ciò che in particolar modo catturò l’attenzione di Lina Bo Bardi fu la produzione locale di manufatti, giocattoli e utensili. Voleva che i brasiliani celebrassero tutti gli aspetti della propria cultura, spingendoli a scoprire quel valore estetico e poetico che fa di un manufatto il manufatto. Per questo motivo curò numerose mostre legate agli oggetti e alla produzione locale per spingere le persone ad avvicinarsi, in senso figurato, complice la loro storia e la loro produzione. Infatti le retrospettive dell’artista olandese Madelon Vriesendorp mostrano un insieme di oggetti che egli stesso produce, manufatti realizzati da artigiani brasiliani e oggetti creati in collaborazione con la popolazione locale. Un omaggio alla capacità della protagonista di vedere oltre e di credere

che il potenziale che le persone esprimono nella loro diversità abbia valore rilevante e significativo. I film del regista e architetto Tapio Snellman fanno riferimento allo sguardo acuto di Lina che progetta “Architetture viventi”, quindi non considerando i suoi edifici come semplici oggetti da guardare. Architetture in cui l’energia emanata dalla presenza umana, l’incedere del tempo, i colori e le forme modificano lo spazio. Nella parte conclusiva della mostra si concede uno sguardo delicato alla Casa de Vidro di San Paolo, attualmente sede dell’ Istituto Lina Bo e Pietro Maria Bardi. Le fotografie dell’artista Ioana Marinescu ricreano l’atmosfera della residenza privata della nostra protagonista che, oltre a mettere in mostra gli oggetti di arredo, espone la Bardi’s Bowl Chair, l’iconica poltroncina disegnata nel 1951 e oggi prodotta per la prima volta da Arper in edizione limitata.


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green economy

Milano Expò 2015: si ricomincia! Il tema “nutrire il pianeta,energia per la vita” ha attirato il numero record di ben 53 paesi MARINA MANUELA SOTGIU


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ettembre, riprendono a regime le scuole, le attività lavorative e la vita mondana milanese, e naturalmente torna alla ribalta il tema Expo2015, che si terrà appunto a Milano l’anno prossimo. Ma cos’è questo Expo di cui tanto si parla, oltre che il cantiere più chiacchierato d’Italia, ben visibile nella periferia a nord-ovest di Milano ? L’Esposizione universale di Milano che avrà inizio a maggio del 2015, è un evento quinquennale della durata di circa sei mesi, in cui le varie nazioni partecipanti si confrontano su un tema base, proposto dalla città ospitante, leit motiv anche per la costruzione dei padiglioni espositivi. La tematica proposta dalla Città di Milano per l’Expo 2015 è “Nutrire il Pianeta, energia per la vita” (vedi il sito ufficiale http://www.expo2015.org/it/index.html). Per sei mesi i paesi partecipanti metteranno in mostra le tecnologie, l’innovazione, la cultura, le tradizioni e la creatività del cibo, ma Expò inizia molto prima di quel momento; rappresenta opportunità di lavoro ed economiche, e già dal 2013 sta dando luogo a nu-

merosi eventi di contorno e momenti di scambio diffusi in tutta la città di Milano. Materialmente per ora Expò2015 è un cantiere, che lambisce anche i Comuni di Rho, Baranzate, Bollate, e Pero, con un’estensione di circa 1 milione di metri quadri. Il sito espositivo, in fase di ingegnerizzazione e costruzione, su progetto architettonico di professionisti di fama internazionale quali Stefano Boeri, Ricky Burdett, Jacques Herzog, William Mc Donough, Joan Busquets, si sviluppa su due assi ortogonali, che richiamano il Cardo e il Decumano della città romana. Questi e i padiglioni espositivi si svilupperanno in un paesaggio verde artificiale, interamente circondata dall’acqua, in modo da costituire per il visitatore un’esperienza sensoriale di eccellenza oltre che una esperienza di arricchimento culturale rispetto alla tematica dell’esposizione. Ad oggi, per i Padiglioni sono stati chiusi accordi con 53 Paesi, un numero record rispetto alle precedenti edizioni, e sono stati già avviati i lavori di 38 di questi, mentre gli altri sono in procinto di iniziare, secondo quanto detto dal responsabile del-

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la divisione Paesi Partecipanti Expo 2015, Stefano Gatti, in occasione della cerimonia di posa della prima pietra del Padiglione Svizzero. Il Padiglione più grande è quello della Germania, seguito da quello della Cina, quasi tutti i padiglioni più grandi hanno al loro interno delle aree per eventi, alle quali si aggiungono 5 aree specifiche diffuse all’interno del sito, e il teatro. Oltre a ciò, si dovranno realizzare i cluster, ovvero i nove padiglioni che raggruppano intorno a un tema comune, dalle spezie alla frutta, i Paesi che non costruiscono un proprio spazio espositivo. Dalla ferrovia si distinguono quelli del riso, del cacao e del caffè, mentre davanti alla stazione di Rho Fiera Milano troneggia lo scheletro in metallo del Padiglione zero, che accoglierà i visitatori all’ingresso ovest. Per rispetto del principio di trasparenza e accessibilità alle informazioni da parte di tutti, è stato da poco predisposto oltre al sito ufficiale dell’esposizione, il nuovo portale #openexpo, in cui sono presenti tutti gli indicatori e i fogli di calcolo, utili a seguire la realizzazione dei lavori in corso, e a capire le cifre che girano attorno agli appalti finora assegnati, anche se la navigazione non risulta molto intuitiva (http://dati.openexpo2015.it/). Altra news degna di nota, dopo numerosi rinvii, dal 15 Settembre si è aperta ufficialmente la vendita dei biglietti, con cinque giorni di anticipo rispetto alla data anticipata a fine agosto dal commissario unico Giuseppe Sala. Per chi vuole accaparrarsi un biglietto a buon prezzo, oltre che sul sito ufficiale Expo2015. org, è possibile acquistarli anche all’Expo Gate e in Triennale, o tramite l’app di Accenture via Tablet e Smartphone. Il listino prevede prezzi adatti alle diverse esigenze: un ticket infatti può costare dalle 32 alle 20 euro, sono previsti dei “pacchetti famiglia”, e saranno inoltre previsti dei pass stagionali e delle formule multi ingresso. Verranno predisposti inoltre appositi ingressi serali, per assistere a spettacoli e concerti nelle ore di chiusura dei padiglioni, mentre per l’inaugurazione del 1 Maggio non è ancora possibile acquistare ingressi in quanto non è ancora stato definito il programma della giornata. L’Expò è un evento davvero “sostenibile” per la città di Milano? A questa domanda si potrà rispondere soltanto quando verranno pubblicati tutti i dati e le cifre che ruotano intorno all’evento, compresa la reale partecipazione turistica che richiamerà durante i sei mesi di attività, anche se gli scandali emersi nel corso dell’anno passato fanno già nascere qualche dubbio sulla natura green dell’evento.


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aRTE E Architettura

NUOVO MUSEO A MILANO, IN OMAGGIO A GIORGIO ARMANI NASCERÀ NELL’ AREA EX-ANSALDO IL MUSEO DEDICATO A RE GIORGIO, PROGETTO TESO A VALORIZZARE LE CREAZIONI DEL GRANDE STILISTA E LA MODA INTESA COME ARTE CLAUDIA PICCOLI

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uovo importante traguardo per Giorgio Armani: dopo aver ricevuto il prem i o “ m i g l i o r p r o f u m o d e l l ’ a n n o 2 01 4 p e r l e i e p e r l u i ” ( a s s e g n a t o l i d a l l ’A c c a d e mia del Profumo per la fragranza Giorgio Armani Sì e per Armani Eau de Nuit) e il Premio alla Carriera, conferitogli in occasione della 23esima edizione del Premio Compasso d’oro (riconoscimento assegnato

d a l l ’A s s o c i a z i o n e D e s i g n I n d u s t r i a le), lo stilista inizia a pianificare un progetto che gli rende ulteriormente omaggio: un museo dedicato alla sua carriera e alle sue creazion i . L’ i d e a n a s c e d a u n a c o l l a b o r a zione tra Palazzo Marino e Giorgio A r m a n i S . P. A : u n a c o o p e r a z i o n e , dunque, tra pubblico e privato, in vista di una Milano di carattere sempre più europeo e internazionale. Il museo nascerà dalla riqualificazione di un immobile industriale abbandonato situato in via Bergognone; vi verranno esposti abiti, disegni e immagini realizzati dallo stilista e potranno altresì esservi ospitate mostre d’arte tematiche. Lo spazio comprenderà anche aule didattiche, una biblioteca e uno spazio conferenze, tutti luoghi dedicati alla ricerca nell’ambito della storia della moda e alla diffusione dei saperi riguardanti la stessa. Progetto molto valido, quindi, come fonte ispiratrice di nuove idee per i giovani che intendono intraprendere una carriera nel mondo della moda e del design. Il nuovo spazio espositivo Armani rappresenterebbe poi un altro passo per il rinnovamento del sistema culturale milanese nonché per il cambiamento in atto nella zona di Via Tortona: l’ex area c u l t u r a l e d e l l ’A n s a l d o s i s t a t r a sformando infatti in un importante attrazione multiculturale: da una parte sorgerà il Museo delle Culture, ideato dall’architetto londinese David Chipperfield, e dall’altra il nuovo progetto pubblico “Industria C u l t u r a l e ”. G l i a c c o r d i t r a G i o r g i o A r m a n i S . P. A e l ’ a m m i n i s t r a z i o n e comunale comprendono diverse agevolazioni per studenti di ogni fascia d’età e per visitatori oltre i 65 anni. È previsto inoltre ingresso gratuito nelle giornate di blocco del traffico.

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SANITÀ

Random Acts of Art Adventure: frammenti d’arte e semplici ispirazioni in una piccola borsa che fa il giro del mondo È lombarda la seconda tappa italiana di questo originalissimo viaggio creativo MICHELA BARETTI


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l primo luglio 2013 una borsettina di tela bianca piena di stimoli artistici di ogni genere e accompagnata da un piccolo passaporto, parte dall’Ohio per un viaggio incredibile. Attraverso la scritta “practice random acts of art”, questa piccola “pouch” ricorda, a chiunque la riceva, di liberare la propria forza creativa con spontaneità, senza troppi pensieri, accogliendo e sostenendo gli atti casuali, i gesti semplici, i giochi di colore o i piccoli incidenti creativi che rendono unica ogni opera e possono trasmettere bellezza a chi ne fruisce. Gli atti casuali infatti non hanno nulla da invidiare agli straordinari atti creativi dei grandi artisti, quando si tratta di benessere personale. Quindi, via, la borsa bianca incontra un sacco di persone diverse, pronte a giocare e a mettersi in gioco grazie al suo contenuto e, una volta riempita di nuovi frammenti e nuove vibrazioni, riprende l’avventura per seminare connessioni in nome dell’arte. Vi chiederete come nasce questo progetto. Se conoscete la teoria dei sei gradi di separazione sapete che qualunque persona può essere collegata a qualunque altra persona o cosa, attraverso una catena di conoscenze e relazioni con non più di 5 intermediari. A questo concetto fa riferimento “6 Degrees of Creativity” (6 gradi di creatività), una comunità on-line creata da Gretchen Miller, arte terapeuta americana, organizzatrice dell’ Art Therapy Alliance, una comunità che si occupa di arte terapia proponendo work-

shops e progetti e offrendo l’opportunità di esplorare i temi della trasformazione, della collaborazione e dell’utilizzo dell’arte come mezzo per accrescere il benessere e la positività. Ispirandosi al potere del social networking, dell’arte, e della creatività interattiva, questa organizzazione internazionale sostiene che fare arte, offrire simbolici gesti creativi e diffondere l’utilizzo della creatività come modalità espressiva e comunicativa, favorisca la crescita personale e professionale, migliorando la qualità della vita. Ogni anno Gretchen organizza avventure che coinvolgono artisti e arte terapeuti di tutto il mondo e, anche diversi arte terapeuti della nostra regione, hanno avuto il piacere di sentirsi internazionali grazie a questi eventi. Nel maggio 2013, sul blog http://6degreesofcreativity. wordpress.com, è apparsa la foto di questa originale borsa di tela, realizzata da Pamela Barsky, con stampata la scritta “practice random acts of art”. Nell’articolo vi era l’invito a partecipare all’avventura creativa che celebra la bellezza e la profondità del contingente. Ogni opera realizzata con gli oggetti presenti nella borsa, a discrezione dell’autore può essere donata, inviata o lasciata “accidentalmente” da qualche parte, con l’intento di trasmettere e diffondere la pratica di quelle piccole offerte creative che, in un clima difficile come quello di oggi, possono realmente fare la differenza. Dietro alla partecipazione a questo itinerante gioco artistico non vi è alcuna pretesa di realizzare

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opere che facciano il giro delle gallerie, semplicemente tra i frammenti d’arte e le piccole cose più o meno strane che vengono messe nella borsa, si annidano i desideri, le passioni e le speranze di artisti e arte terapeuti pronti a lasciare segni della propria presenza, stimolati da nuove ispirazioni, incredibili sintonie e sfumature che scaturiscono dall’incontro, dalla diversità, dalle connessioni casuali. Nelle diverse opere create, tappa dopo tappa, i colori e le immagini tipiche di alcuni luoghi, si mescolano con elementi del tutto personali, confluendo in una giostra di emozioni che permette a chi si avvicina, di fare un giro di mondi, sfiorando, anche se per poco, l’anima che si nasconde dietro ogni frammento. E magari rispecchiandosi in essa. Con 60 stop programmati in circa 17 mesi, questo originale contenitore e stimolatore di atti fortuiti, si propone quindi di trasmettere e mettere in relazione i sapori e gli umori di persone creative che, si potrebbe dire casualmente, rappresentano Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Italia, India, Singapore, Nuova Zelanda e Australia. Già dopo le prime tappe del percorso, il fermento creativo che si scatena attorno alla borsettina è talmente forte che i materiali accumulati hanno bisogno di ulteriore spazio e il pacco raddoppia il suo volume, accogliendo ogni genere di oggetto: dai bottoni alle perline, dalle graffette ai brillantini, fili, stoffe, carte, sassi, colori, pennarelli, cartelle del bingo e altri piccoli semplici oggetti che a volte si fermano, altre volte ripartono. Dopo 24 stop tra Stati Uniti e Canada, il primo passaporto si congeda dalla borsa per tornare a casa ricco di emozionanti testimonianze artistiche e, nell’aprile 2014, il secondo passaporto parte dall’Ohio per registrare le sfumature delle successive soste americane, nel midwest, sulla east coast e in Canada. Altre tre fermate, questa volta nel Regno Unito e, finalmente, nel mese di agosto, la pouch ed il secondo creative passport arrivano in Italia, per diffondere e assorbire diversi gradi di creatività in due piccoli paesi: Orta S. Giulio in provincia di Novara e Piario in provincia di Bergamo. Qui, le arte terapeute Lizzie Bellotto e Michela Baretti, giocando con tantissimi materiali profumati di mondo, creano frammenti d’arte che parlano di vita, emozioni e sogni ed hanno il retrogusto della terra in cui sono nate. Piccole semplici opere che probabilmente faranno sorridere chi le troverà, chissà dove e chissà quando. Ancora 24 fermate in 5 Paesi del mondo e la “nostra” borsina, che ormai non è più bianca, tornerà a casa, dopo aver diffuso e respirato magia, passione, amore, leggerezza e libertà all’insegna dell’arte e della condivisione.

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WHITE A MILANO, LA MODA CONTEMPORANEA IN CONTINUA EVOLUZIONE INSIEME ALLA CAMERA ITALIANA DEI BUYER DELLA MODA PER VALORIZZARE I MARCHI CONTEMPORARY a cura della REDAZIONE


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M ilano il fas h io n è s emp re d i cas a. Ora è la v o lt a d i Wh it e M ilano , ras s eg na d ella mo d a co nt emp o rary, ch e è g iu nt a alla s u a 2 9 es ima e dizio ne e s i t iene d al 2 0 al 2 2 s et t emb r e nei t re s p azi d i v ia To rt o na 2 7 , 3 5 e 5 4. S o no 4 5 3 i b rand d i cu i 1 4 0 s t ranieri, c on u n +3 % ris p et t o alla s co rs a ed izio ne, p r o nt i p er arriv are nella cap it ale lo mb ard a u nit i nel s eg no d ella ricerca, d ell’ inno v a zio ne e d ella t rad izio ne. M as s imiliano B i zzi, fo nd at o re d el s alo ne milanes e, h a a nnu nciat o la p res enza d ell’ ined it a s ezio n e d ed icat a al g io iello d i d es ig n, nat a in c ollab o razio ne co n B irik B u t iq u e, neg o zio o n line ch e acco g lie d es ig ner ind ip end ent i s ia affermat i ch e emerg ent i. S o no 1 5 5 le new ent ry all’ ev ent o , t ra cu i il b rand b elg a d ell’ eas y -t o -wear F illes à Pap a, le s neakers g iap p o nes i Lo s ers , le s ciarp e S u z us an, la co llezio ne v int ag e-g lam firmat a G iu liet t e B ro wn & F ilip p a Lag erb ack. Wh it e M ilano s t ring e u n’ alleanza co n la Camera It aliana d ei B u y er d ella M o d a, as s o ciazio ne nat a nel 2 0 0 0 ch e rag g ru p p a 11 7 b es t s h o p mu lt imarca. In o ccas io ne d ella p res ent azio ne d ella p ro s s ima ed iz i o ne d el s alo ne d i ricerca, in p ro g ramma in co nco mit anza co n M ilano M o d a Do nna, Wh it e p res ent a co n il p at ro cinio d el Co mu ne d i M ilano il p ro g et t o T ime - Co nt emp o rary F as h io n Award , v o lt o a v a lo rizzare i march i d ella mo d a co nt emp orary. L’ o b iet t iv o è met t ere in lu ce la p r o fes s io nalit à d ei co mp rat o ri it aliani. Si t rat t a d i u n co nco rs o int ernazio nale, d ue ed izio ni l’ anno , la p rima nel feb b r aio 2 01 5 d u rant e M ilano M o d a Do nna, c on d o d ici finalis t i, s celt i d a u na g iu ria d i d ieci t it o lari d i b o u t iq u e as s o ciat e a Camera b u y er e p res ied u t a d al p res id ent e n eo -elet t o M ario Dell’ Og lio . A i d u e v incit o ri, u no p er l’ ab b ig liament o e l’ alt ro p er g l i acces s o ri, Wh it e d ed ica u na s ezio ne s p eciale d u rant e le s u cces s iv e ed izio ni. Poi il co nco rs o p rev ed e anch e la p res ent az i o ne d ei d u e mig lio ri b rand nei t o p s h o p it aliani, p er farli co no s cere alla client ela.

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VOGUE FASHION’S NIGHT OUT, LA LINFA VITALE CHE APRE LE DANZE DELLA MODA EVENTI, COCKTAIL PARTY, DISCOTECHE A CIELO APERTO, MA ANCHE INIZIATIVE SOLIDALI: IL TUTTO ALL’INSEGNA DELLA MODA E NON SOLO GIULIA RONCHI

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ella notte più “cool” dell’anno, eventi e negozi aperti fino a mezzanotte: oltre al divertimento, solidarietà e impegno sociale. Per il sesto anno consecutivo la Vogue Fashion’s Night Out ha “ufficiosamente” inaugurato la settimana della Moda milanese. Il palcoscenico principale della manifestazione non poteva che essere la magnifica piazza Duomo, il corso Vittorio Emanuele e l’elegante via Montenapoleone. Le più popolari griffe e boutique cittadine sono state aperte fino alle 24 circa, con allestimenti, numerosi eventi e cocktail party organizzati nei vari punti vendita. Come di consueto, erano presenti anche personaggi del mondo delle spettacolo come Elena Santarelli, Emis Killa e Dj Francesco. Quest’anno sono stati particolarmente gettonati gli eventi in stile rap. Ma la festa non si è consumata solo per le vie del centro milanese: spostandosi verso zona Brera, ad esempio, gli out-party pullulavano ad ogni angolo della strada. Da non dimenticare la new entry: anche Corso Buenos Aires si è trasformato in distretto della moda. Neanche a dirlo, si è pensato pure a chi adora scatenarsi in pista: le migliori discoteche del-

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la città hanno organizzato feste a tema e, approfittando del clima settembrino, alcune piazze sono state trasformate in discoteche a cielo aperto. Insomma, una serata di ordinario divertimento milanese; se non fosse per l’afflusso dei turisti e la possibilità di incontrare e scattare foto con i vip più richiesti del momento. Le parole della direttrice di Vogue Italia, Franca Sozzani, in una conferenza stampa prima dell’evento hanno anticipato tutta l’adrenalina che lo ha caratterizzato: “Per le strade e nei negozi si respira un’energia e una vitalità che contribuiscono a sostenere il mercato della moda, uno dei settori economici più importanti, in particolare nel nostro Paese. Come sempre, una parte del ricavato delle vendite sarà devoluto a un progetto a favore della città e della collettività sociale”. La manifestazione è nata nel 2009 con l’intento di accendere i riflettori sulla creatività e sul mondo della moda, ma oggi punta soprattutto al rilancio dell’economia e, parallelamente, al sostegno di iniziative solidali. Quest’anno gli enti beneficiari dei progetti charity sono stati i Centri Comunali di Formazione per l’Inseri-



serimento nel mondo del lavoro di ragazzi in difficoltà, “Milano Ti Forma Fleming e San Giusto”. Non sono mancate neppure le risate per vestiti troppo eccentrici, acconciature improponibili, o ancora scarpe tanto alte da non riuscire a camminare. Insomma, anche nella serata della moda per antonomasia, dove l’eleganza dovrebbe essere un “must-have”, si sono potuti ammirare look imbarazzanti. Del resto si sa, l’eccezione conferma la regola.

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LONDON CALLING

IL PARCO OLIMPICO DI LONDRA SCOPRE UNA NUOVA VITA GLI IMPIANTI SPORTIVI SONO DIVENUTI ORMAI TRA LE METE PREFERITE PER GLI ESCURSIONISTI DOMENICALI

LUCA PIFFARETTI (inviato da Londra)


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utti l’abbiamo visto in televisione durante le olimpiadi del 2012, ma invece di cadere nel dimenticatoio come accaduto in precedenza, il parco olimpico di Londra (ora rinominato Queen Elizabeth Olympic Park), dopo due anni di lavori è stato riaperto al pubblico. Ricavato in un’area paludosa attraversata dal fiume Lea a est del centro città, questo immenso parco, che supera per grandezza persino Hyde Park, ospita numerosi impianti sportivi utilizzati durante le Olimpiadi. Su tutti spic-

ca l’avveniristico e ondeggiante Aquatic Centre progettato dall’architetto Zaha Hadid. L’impianto, che ospitava le gare di nuoto e tuffi, ha subito un radicale restyling con l’eliminazione di due ingombranti e discusse tribune che stravolgevano il progetto iniziale dell’architetto Iracheno. Oltre a ridurne la capacità da 17.500 a 2.500 posti questi lavori hanno permesso l’installazione di due grandi vetrate che irradiano l’interno della piscina con luce naturale. Altra gemma architettonica è il Lee Valley VeloPark


progettato dallo studio di architettura Hopkins. Questo velodromo, le cui forma aerodinamica richiama proprio l’attività sportiva che si svolge al suo interno, è il più veloce del mondo e al suo esterno si trovano altre piste sia per BMX che per mountain bike, ora aperte al pubblico. Infine l’Olympic Stadium. Sede della cerimonia d’apertura e delle gare di atletica, dopo lunghi lavori sarà la nuova casa del West Ham United, storica squadra calcistica della zona est di Londra. Ma il parco non è soltanto una mecca

per gli amanti dell’architettura. Sul fiume Lea, incanalato in occasione dei giochi olimpici, si svolgono ora corsi di canottaggio gratuiti. I molteplici sentieri che si diradano tra collinette e prati sono adornati da specie vegetali rare e seguendo vari percorsi è possibile ripercorrere le gesta dei campioni olimpionici grazie a dei piccoli altoparlanti che riproducono le telecronache delle varie gare. Dall’alto dell’Orbit, la più grande opera d’arte pubblica d’Inghilterra, la cui struttura di metallo pensata da Anish Ka-


poor e Cecil Balmond rimanda alla struttura del DNA umano, si può godere di una vista stupefacente su tutto il parco olimpico e su Stratford, quartiere limitrofo in pieno boom edilizio. Ai suoi piedi, lungo il percorso usato dagli spettatori per dirigersi ai vari impianti sportivi è stata creata una piazza ispirata alla High Line di New York, con vialetti alberati ed un piccolo anfiteatro per esibizioni all’aperto, mentre non lontano sorge un parco giochi interamente costruito con tronchi grezzi e formato da un’infinità di passaggi sopraelevati e torrette che farebbero la gioia di qualsiasi bambino. Nonostante le critiche non siano mancate anche per quest’opera di rinnovamento, soprattutto dal punto di vista dell’impatto estetico di alcuni edifici, questo museo olimpico a cielo aperto si sta imponendo come una delle mete preferite per escursioni domenicali all’interno della cintura urbana.

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GIRI DEL GUSTO

“MILANO BEER WEEK”, LA FESTA DELLA BIRRA ANNAFFIA IL CAPOLUOGO LOMBARDO LA PRIMA EDIZIONE MILANESE CHE DEDICA UN’INTERA SETTIMANA ALLA BIRRA CON INIZIATIVE DIFFUSE IN DICIOTTO DIVERSE LOCATION

MARILENA BADOLATO

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n “ceppo di Saccaromiceti biondi scuri rossi”, una fermentazione alcolica di zuccheri di amidacei, malto d’orzo, frumento, mais, avena, poi aromatizzati con il luppolo, Questa è la birra. Oggi in Umbria anche al farro, alla lenticchia, alla cicerchia, antichi, eccellenti prodotti della nostra regione, perché qui da noi esiste, unico in Italia, il CERB, Centro di Eccellenza per la Ricerca sulla Birra, della Facoltà di Agraria della Università di Perugia, dove lo staff scientifico del Prof. Paolo Fantozzi studia e tasta il gusto delle varie birre. Diffusissima e antichissima bevanda, alimento-medicina, nel medioevo “giovava alla

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digestione e alla circolazione” e grazie all’introduzione del luppolo, ad opera dei conventi benedettini, nascerà quell’aroma diverso che fino allora era stato dato da erbe e spezie. Di sicuro un tempo birre dense, corpose, dal grande potere nutrizionale, oggi in numerosissime varianti, anche leggere ed estive, e dal grande potere gratificante: beviamo birra perché ci piace. “For a quart of Ale is a dish for a king”, scrive Shakespeare ne “Il racconto d’inverno”, atto IV, scena III, perché un quarto di Ale è un piatto da re. Oggi sono 36 milioni gli italiani che sorseggiano birra, soprattutto durante i pasti, secondo le ultime stime di Assobirra,


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l’associazione che rappresenta il 97% del mercato italiano, tra grandi aziende, marchi storici, microbirrifici e malterie, brewpub e beer firm, e il suo consumo sale soprattutto d’estate con un boom attestato di birre artigianali, che ormai sono prodotti per intenditori. La preferita è la chiara- gli uomini, si sa, preferiscono le bionde - anche perché è la più bevibile, leggera da pasto, ma anche così gradevole da sorseggiare fuori pasto. E il capoluogo lombardo si prepara a festeggiare alla grande il mondo della birra, con la prima edizione di “Milano Beer Week”, in programma dal 22 al 28 settembre: “una degustazione diffusa, secondo l’intenzione di Maurizio Maestrelli- giornalista che da anni segue il settore della birra in Italia e che ha ideato e promosso l’iniziativa - nel senso che non avrà un’unica sede, ma sarà sparsa in 18 ambientazioni diverse nella città di Milano”. Una settimana interamente dedicata alle grandi birre, italiane e internazionali, e ai migliori locali dove poterle assaggiare. Una full immersion nel “pianeta dorato” del luppolo, malto, orzo, dei cereali e delle spezie, grazie ad eventi e ad esperti assaggiatori che illustreranno il “prodotto birra” di centinaia di medi e piccoli produttori che creano con perizia tecnica, con passione e creatività. I locali dove degustare birra saranno: lo storico birrificio milanese Lambrate,


sia nella location di via Adelchi sia in quella di via Golgi, e ancora il Lambiczoon; il Baladin Milano; la Pazzeria; la Belle Alliance; la Brasserie Bruxelles; il Mulligan’s Pub, la Ratera; lo Scott Duff; lo Scott Joplin; il BQ De Nòtt e il BQ Losanna; l’HOP; l’Isola della Birra; la Sloan Square e Impronta Birraia. Tutti pub e ristoranti dove bere birra e dove assaggiare una” cucina alla birra”. Ma c’è anche un hotel, l’Hilton Milano, che ha recentemente inaugurato delle serate con menu abbinati a birre artigianali italiane. Gli abbinamenti cibo-birra? La prima regola è seguire il nostro gusto: beviamo quella birra perché ci piace quel suo aroma e sapore in bocca. Poi, a seguire, le più leggere e bionde sono ottime con le verdure, con gli ortaggi verdi, e con gli alimenti crudi. Le più rotonde, magari rosse, si sposano bene con i risotti, con le cotture e le salse in generale. Con i fritti si abbinano birre dal gusto luppolato più accentuato, mentre la frutta e i dolci si accompagnano bene con le birre più dolciastre, alcune “ale” dalla scarsa presenza di luppolo. Il segreto dell’incontro di gusto è che il piatto non prevarichi la birra e viceversa. Una curiosità: c’è un birrificio di Bergamo, che produce birre i cui nomi prendono spunto da vari generi musicali: Reggae Stout, Techno Double Ipa, Dark Metal. Birra e note d’autore per un connubio vincente.

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