Riflesso Umbria Maggio Giugno 2014

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Lombardia Da gennaio 2014 il gruppo Riflesso ha dato inizio al nuovo progetto “Riflesso Lombardia” con l’obiettivo di esaltare le bellezze artistiche, naturalistiche, il design, l’ architettura, la moda e i numerosi eventi glamour della regione lombarda

MILANO



DIRETTORE RESPONSABILE Mario Timio VICEDIRETTORE Carlo Timio REDAZIONE Alessio Proietti, Giulio Siena, Noemi Furiani, Alessia Mencaroni, Walter Leti, Elisabetta Bardelli, Marilena Badolato, Italo Profice, Claudio Cattuto, Marco Servili HANNO COLLABORATO Alessandro Biscarini, Elisa Giglio, Laura Patricia Barberi, Paolo Corradini, Eleonora Zeroli, Barbara Venanti, Giuliana Spinelli Batta, Attilio Campese RINGRAZIAMENTI Antonio Morabito, Kazumasa Kawasaki, Nanae Sawada, Francesca Testasecca, Ennio Salomone, Francesco Baldoni EDITORE Ass. Media Eventi REGISTRAZIONE Tribunale di Perugia n. 35 del 9/12/2011 PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE R!style Project STAMPA Litoprint Via Dei Platani 5/7 Bastia Umbra (PG) CONTATTI direzione@riflesso.info editore@riflesso.info artdirector@riflesso.info info@riflesso.info

Maggio/Giugno

DISTRIBUZIONE Regione Umbria e Principato di Monaco

IN COPERTINA

francesca testasecca

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Anno 3 - n.3

EDITORIALE 5 Se a parlar bene dell’Umbria sono i Lombardi

APPUNTAMENTI 10 AGENDA 12 EVENTi

Festival dei 2mondi a Spoleto Dancity festival

20 Weekend News

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22 L’INTERVISTA

Francesca Testasecca: da Miss Italia a emergente attrice

SITO WEB www.riflesso.info FACEBOOK Riflesso Umbria GRUPPO EDITORIALE Riflesso Umbria Riflesso Lombardia

e

al

ci

e sp

kazumasa kawasaky

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economia 24 ARTI E MESTIERI

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Il mobile in stile tra tradizione e innovazione

ARCHITETTURA, ARTE E TERRITORIO

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TEMPO LIBERO 54 BRIEFING CULTURALE

30 GIARDINI

Villa Fabri nel European Gardens Heritage

32 ARCHEOLOGIA

Carsulae: un’antica città romana lungo la via Flaminia

Viaggio intorno alle ragazze di McCurry Vetrya: cultura e innovazione Sgarbi e l’arte umbra

55 ITALIA in PILLOLE

Il cibo per la mente Il teatro, mezzo per l’integrazione Il cuore su due ruote

36 BORGHI

Alviano, storia di terra e acqua

40 ARTISTI

56 GIOIELLI di BACCO

Luciano Tittarelli, un’artista eclettico

Il Gamay del Trasimeno

42 ARTE E TERRITORIO

59 CONCORSO FOTOGRAFICO

Mugnano e le mura dipinte

Architettura e design in Italia

44 DISCOVERY

60 GIRI del GUSTO

L’abbazia dei Santi Mauro e Felice

I formaggi: dai latini ai greci, dai francesi fino al belpaese

62 SPORT

Il Perugia e la meritata serie B

64 SELEZIONE LIBRI

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42

La città del vento La mafia in Umbria Le vene vorticose

SOCIETÁ 48 IDEE VINCENTI

Gianluca Ugoberti e il suo gruppo BamBam

50 VIP IN UMBRIA

Assisi, capitale del dialogo

52 DE LEGIBUS

In arrivo il divorzio breve

PERUGIA IN B

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EDITORIALE

SE A PARLAR BENE DELL’UMBRIA SONO I LOMBARDI MARIO TIMIO

R

ecentemente, nella prima pagina dell’inserto “Domenica” del Sole-24 Ore, è comparso un articolo del Direttore, Roberto Napoletano, dal titolo: “La bella solitudine dell’Umbria e il gusto marchigiano”. É stata musica per le mie orecchie che nel tempo hanno raccolto le note scandite per esaltare le bellezze dell’Umbria e nelle quali abbiamo costruito l’icona della nostra rivista. Nel leggerlo più di una volta emergono immagini abbozzate con la grazia di chi si avvicina alla regione quasi con venerazione, come accade a chi è alla ricerca di “cose” preziose di altri tempi, che però vogliono immergersi in un realtà attuale dai risvolti inediti. Ed ecco allora apparire aspetti religiosi legati non tanto all’atmosfera che di scende dalla storia francescana o dalla tradizione benedettina ma alle manifestazioni popolari che affondano le radici nelle tradizioni locali. Queste componenti sono gli strumenti che veicolano i visitatori a cercare il senso perduto di trascendenza. Che ritorna nelle parole virgolettate del Direttore. “L’odore di legna bruciata, le campane dell’Ave Maria, il silenzio che custodisce il rosso dei nostri bei tramonti, i borghi, la qualità della vita”. Nell’abbozzo di

queste immagini c’è solo la verità di una regione che traspare bellezza interiore e fragranza esteriore, che lascia vivere in sintonia con una natura palpitante, ricca di sentieri silenziosi e di profumi medievali, di borgate ove sopravvivono antichi mestieri e inaspettati personaggi. É una natura dai pettinati filari di viti doc e dai regolari uliveti dalle verdastri drupe. Ti affacci sulla pianura spoletina o ti arrampichi sulle pendici del Subasio e ti senti in sintonia con Francesco, scoprendo sensazioni che fanno la differenza. Però non si può essere totalmente d’accordo con Napolitano quando esalta lo ”splendido isolamento” dell’Umbria, fino ad oggi tenuta fuori dalla grandi vie di comunicazione e dagli aeroporti che contano. L’isolamento è tutt’altro che splendido fino a quando teniamo fuori la bellezza umbra dall’Italia e dal mondo. Se anche la politica facesse la sua parte, forse l’Umbria diverrebbe “l’ombelico sano e profondo del Paese”. Immerso nel verde. É auspicabile che le recenti iniziative intenzionali si trasformino in realtà. Comunque un articolo sull’Umbria del “Sole 24ore” uno dei giornali più diffusi in Italia, rappresenta un messaggio pubblicitario di grande rilevanza. Prendiamone atto.

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Sede: Via Baldo, 1 Perugia (Italy) Email: lesacchediannaritasetti@hotmail.com Sito web: www.lesacchediannaritasetti.com


A U O Y E R N A O I H S ? A T F IS L Y T S

CONCORSO PER SELEZIONARE UNA FASHION STYLIST Il Concorso Riflesso Fashion Stylist punta a selezionare una figura professionale appassionata del mondo della moda ed esperta nel settore della comunicazione. Qui di seguito le principali caratteristiche che deve possedere il candidato: -

Spiccato senso del gusto e dell’immagine Capacità di esprimere la propria creatività Abile nel settore della comunicazione Esperto di social network (es. Instagram, Facebook) Capace di intercettare le nuove tendenze della moda e di saperle comunicare tramite i canali mediatici - Disponibilità a servizi fotografici, interviste, campagne pubblicitarie ed eventi speciali Per partecipare al Concorso, invia il tuo CV e n. 2 foto (una intera e una solo viso) entro il 30 giugno 2014, all’indirizzo mail: riflesso.umbria@gmail.com, inserendo i seguenti dati: Nome, Cognome, Residenza, Età.


SPRING HAPPY LIST consigli per lo shopping di primavera PANTALONE SPORTIVO TASCONI CON RIFINITURE IN STRASS FRACOMINA IL SOGNO DI PÀ

Via Vivaldi, 59 Bastia Umbra (Pg) ABITO D’ORGANZA A POIS CON SPILLA FIORE PIZZO I LOVE ABITINI

Via Manzoni, 91 Ponte San Giovanni (Pg)

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Via del Conservificio, 37 Bastia Umbra (Pg)

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Via della Rocca 1 Bastia Umbra (Pg)

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Via Gramsci, 6 Ellera di Corciano (Pg)


AGENDA - maggio / giugno a cura della REDAZIONE ORVIETO: I GELATI D’ITALIA 1 - 4 maggio ORVIETO www.igelatiditalia.it

PASSEGGIANDO TRA I LIBRI 19 maggio - 7 giugno MAGIONE www.comunemagione.it

KONTEMPORANEA Profili d’Artista 1 maggio - 28 dicembre GUALDO TADINO www.roccaflea.com

PERUGIA FLOWER SHOW 23 - 25 maggio Giardini del Frontone PERUGIA www.perugiaflowershow.com

CORSO di NUDO e FIGURA con Franco Venanti 2 maggio - 13 giugno www.abaperugia.org

TODIFIORITA 23 - 25 maggio TODI www.todifiorita.it

SANTO FRANCESCO. MOSTRA di GERARDO DOTTORI 3 maggio - 31 agosto Museo della Porziuncola ASSISI

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PALIO DELLA BALESTRA 25 maggio GUBBIO www.balestrierigubbio. com

ECCELLENTI 16 maggio - 16 giugno Accademia Spoletina SPOLETO, Palazzo Mauri www.accademiaspoletina.it

ONLY WINE FESTIVAL 13 - 16 giugno CITTA’ di CASTELLO www.onlywinefestival.it

YOUNG JAZZ FESTIVAL 17 - 25 maggio FOLIGNO www.youngjazz.it

IL MERCATO DELLE GAITE 19 - 29 giugno BEVAGNA www.ilmercatodellegaite.it

FESTIVAL ORVIETO MUSICA e CULTURA 17 maggio - 1 giugno ORVIETO www.comune.orvieto.tr.it

INFIORATE DEL CORPUS DOMINI 21 - 22 giugno SPELLO www.infioratespello.it


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EVENTI

IL FESTIVAL DI SPOLETO UNA FAVOLA ARTISTICA CHE SI RIPETE DA 57 ANNI A SPOLETO LA PROSA, LA DANZA, IL TEATRO, LA MUSICA E LA PITTURA SI FONDONO IN UN MIX MAGICO PER DARE VOCE AGLI ARTISTI DI FAMA INTERNAZIONALE MARIO TIMIO

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ian Carlo M e n o t t i , q u a n d o n e l 1 9 5 7 e b b e la geniale idea di far convergere a Spoleto i migliori rappresentanti di arte, musica e spettacolo del mondo, probabilmente non intuiva che avrebbe messo in piede una manifestazione che ha segnato la storia degli incontri culturali internazionali. Menotti aveva intenzione di creare uno spazio di incontri di mondi culturali, essenzialmente americani ed europei, per celebrare le arti in tutte le loro espressioni. Dopo aver visitato molti centri storici, Menotti optò per Spoleto grazie alla presenza di due teatri e allo scenario unico della piazza del Duomo. E così il Maestro ha coinvolto nella città umbra artisti e personaggi della prosa, della lirica, della danza, dell’arte marionettistica, dell’arte oratoria e teatrale, della musica, del cinema della pittura. Dagli anni ’80 il Festival ospita una

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rassegna medico-scientifica, Spoletoscienza, alla quale partecipano scienziati e ricercatori di tutto il mondo. Menotti è stato direttore artistico fino alla metà degli anni ’90; nell’incarico gli è succeduto il figlio Francis fino a l 2 0 07 , p r e c e d u t o d a R o m o l o Va l l i e R a f f a e l e De Bandfield. Da 7 anni la conduzione artistica è nelle mani di Giorgio Ferrara. Alla sua 57° edizione che si svolge da 27 giugno al 13 luglio, il Festival conserva la sua originaria verve all’insegna di grandi nomi della musica e della recitazione, con allestimento di spettacoli inediti e di grande livello scenico e interpretativo. É una consolidata vetrina per i grandi artisti e per quelli emergenti. Ferrara apre i suoi spazi estivi ad appassionati non solo dei due mondi, in un filo rosso che annoda il passato e il presente. “La sfida in questi sette anni trascorsi alla guida del Fe-


wayne marshall

stival – sostiene il Direttore – è stata quella di portare avanti quegli stessi presupposti di oltre mezzo secolo fa, seguendo da una parte l’onda travolgente dell’innovazione globale, dall’altra non perdendo mai di vista le strade percorse dai grandi maestri di un tempo. Il cambiamento consiste perciò nell’aver riportato alla vita questa storica manifestazione e averla rilanciata sulla scena culturale italiana e internazionale attuale” Il Festival dei 2Mondi continua a crescere, facendosi sempre interprete della nostra epoca, nella consapevolezza e nella speranza che anche l’arte debba e possa fare la sua parte. Gli elementi cruciali del successo del Festival vengono riassunti da Ferrara che sostiene che “internazionalità, eccellenza, tradizione e contemporaneità, grandi maestri e artisti emergenti: direi che è proprio questa la sua forza attrattiva nel mondo, la sua f o r m u l a v i n c e n t e ”. I n q u e s t i s e t t e a n n i S p o l e t o è tornata a essere “officina” di produzioni originali. “In questo senso – afferma il Direttore Ferrara – ogni nuovo allestimento costituisce una ‘novità’, una vera e propria operazione c u l t u r a l e . S p o l e t o e s o r d i s c e c o n l a messa in

ria lussi,

orchestra sinfonica nazionale rai

san francisco ballet from foreign lands,

foto di Erik Tomasson

Giulio Cesare

carlo d’orta


il cambio dei cavalli - barberini, valeri

Ketevan Kemoklidze, LA MORT DE CLÉOPÂTRE

Sogno di una notte di mezza estate, Foto di Dianna Oliva-Day

kathryn harries, la dame de Montecarlo

erwartung, nadja michael

riccardo muti, foto di todd rosenberg


scena di un trittico di tre opere brevi, La mort de Cléopâtre di Berlioz, La dame de Montecarlo di Poulenc, Erwartung di Schönberg con l’Orchestra Sinfonica di Milano ‘Giuseppe Verdi’ diretta da John Axelrod e la regia di Frédéric Fisbach, e con il dramma di August Strindberg Danza di morte per la regia di Luca Ronconi, e si conclude il 13 luglio con il Concerto Finale ‘Il musical americano degli anni Quaranta e Cinquanta’, una serata dedicata ai più celebri musical di Richard Rodgers e Oscar Hammerstein e di Frederick Loewe e Alan Jay Lerner, con il soprano June Anderson e il baritono Paulo Szot, diretti da Wayne Marshall e con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI. Avremo grandi presenze internazionali come Robert Wilson, Tim Robbins, Gerard Depardieu, Isabellle Huppert, Anouk Aimée, la grande danza con il San Francisco Ballet e la Paul Taylor Dance Company, grandi interpreti italiane come Adriana Asti e Franca Valeri, la straordinaria partecipazione di Riccardo Muti, e molto altro”. E nell’ottica di facilitare l’accesso al mondo dell’arte, anche a chi è meno favorito in questo tempo di crisi, gli organizzatori del Festival hanno messo a disposizione del pubblico 5000 biglietti a 5euro. E così la favola artistica di Spoleto si inanella di un altro prestigioso contributo. edoardo bennato,

european young theatre

Leonard Eto blend DRUMS theatre

foto di lucie jansch

foto di giorgi tsaava

foto di antonello zeppadoro

griminelli, loreggian, galligioni

foto di Alessandra tisato

peter pan

paul taylor dance company - dust


EVENTI

DANCITY FESTIVAL :

L' UMBRIA SI FA ELETTRONICA LA MANIFESTAZIONE MUSICALE, ALLA SUA NONA EDIZIONE, ESORDIRÁ A SPOLETO IL 30 MAGGIO E CONTINUERÁ DAL 26 AL 28 GIUGNO A FOLIGNO ELISA GIGLIO

S

onorità elettroniche e arti digitali: saranno questi gli ingredienti del Dancity Festival. Si tratta di una manifestazione di musica elettronic a , o r g a n i z z a t a d a l l ’A s s o c i a z i o n e C u l t u rale Dancity e avrà luogo il 30 maggio in Piazza del Duomo a Spoleto e dal 26 al 28 giugno presso il club Serendipi-

t y, i l c o m p l e s s o d e l l ’A u d i t o r i u m e Pa l a z z o C a n d i o t t i a F o l i g n o . “ L’ e v e n t o è considerato tra i festival di settore più importanti in Italia” – esordisce Meliss a G i a c c h i , P r e s i d e n t e d e l l ’A s s o c i a z i o n e Culturale Dancity e continua – “Dancity nasce più di dieci anni fa a Bologna nel locale di musica elettronica Link, da cui


flying lotus

sono usciti alcuni degli addetti ai lav o r i p i ù a t t i v i d e l l ’ a m b i t o ”. T r a q u e sti Giampiero Stramaccia, mente del progetto, il quale, rientrato a Folig n o , h a i s t i t u i t o l ’A s s o c i a z i o n e C u l t u r a l e D a n c i t y. Ad o g g i c o n t a c i r c a 20 volontari che con grande passione portano avanti un lavoro sistematico e annuale, il cui culmine è il Festival appunto. Dunque, nella nona edizione ci saranno concerti, live & dj set, spettacoli di danza, performance, istallazioni, mostre. Sul palco si esibiranno artisti di caratura internazionale, che daranno vita ad un evento unico. Una delle peculiarità di Dancity sarà proprio quella di presentare performance inedite tra artisti di nazionalità e generi diversi. “Il primo traguardo da raggiungere – sostiene il presidente – è il 30 maggio a Spoleto con uno degli eventi più attesi in Italia, che proponiamo in collaborazione con Red Bull Music Academy: il live di Flying Lotus, in tour con Thund e r c a t e C a p t a i n M u r p h y ”. P o i s a r à l a volta della band canadese di fama internazionale Caribou, che si esibirà il 26 giugno a Foligno come unica data italiana. Dunque, in questi quattro giorni ricchi di performance suggestive verranno giornalisti e pubblico da t u t t a I t a l i a e d a l l ’ e s t e r o . “ L’ o b i e t t i v o – come sostiene Melissa Giacchi – è quello di aumentare ancora di più il bacino di pubblico e soprattutto vorremmo che i risultati raggiunti siano m a g g i o r m e n t e r i c o n o s c i u t i ”. L ’ A s s o ciazione Culturale Dancity collabora con le Ambasciate olandese, norveg e s e e f r a n c e s e . “ Pe r l ’ e d i z i o n e 2 01 4 – continua il presidente – si rinnova l a c o l l a b o r a z i o n e c o n l ’A m b a s c i a t a francese con l’esibizione di Murcof, grande compositore e musicista della scena minimalista e dell’elettronica colta, insieme all’eclettica pian i s t a f r a n c e s e Va n e s s a Wa g n e r . U n a contaminazione raffinata tra elettron i c a m i n i m a l i s t a e m u s i c a c l a s s i c a ”.

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Weekend News Colori, sapori e profumi della primavera umbra. L’attività culturale di Maggio e Giugno si snoda elegantemente tra le evocative forme de “I maestri del disegno” in mostra al Palazzo della Penna di Perugia, i profumi dei vini in esposizione presso il Only Wine Festival di Città di Castello e i caleidoscopici colori dei fiori delle Infiorate di Spello. Benvenuta Prima Vera LAURA PATRICIA BARBERI

PERUGIA / Weekend del 17-18 maggio “DRAWING MASTERS”: I MAESTRI DEL DISEGNO PALAZZO DELLA PENNA / PERUGIA COMICS – ROCCA PAOLINA I ma e st ri d e l di seg no i n mo st ra a Pa lazzo della Pe n n a . F i n o a l 2 g i ug no. Da l ma e st ro a ssolut o Fe r e n c P i n té r , per decenni c op e rt i n i st a di Mondad ori , a ll’i nconf ondi b i le S e r g i o To p p i , colui che ha t ra sf o rma t o i l f umet t o i n p o e si a v i si v a ; dall’eclet t i c o C o r r ad o Mas t an t u on o , d i se g n a t o r e di Tex e d i To p oli n o a l mag o del f u me t t o d i f ant asci enza R ob e rt o D e Ang eli s; dal p i t t ore p re st at o all’edi t ori a A l e ssa n d r o Bif f ign an di a ll’e le g a n t e i llust r at or e d e i p ri mi d e l ’900 N i couli n e . S o n o solo alcuni dei g ra n d i n omi pr ot ag oni st i d i D ra wi ng Mast er s, la most ra a Palazzo della

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Penna che v uole celeb r ar e i l t alent o di g r andi i nt er pr et i del seg no g r af i co le cui oper e ci hanno accompag nat o, t r asmet t endo emozi oni , sug g est i oni , sog ni . Seg nali amo anche la Most r a Mer cat o del f umet t o nuov o cur at a dalla Bi b li ot eca delle N uv ole di Per ug i a, connessa a sua v olt a alla most r a mer cat o del f umet t o nuov o di “ Per ug i aComi cs” che si t er r à dal 17 al 18 mag g i o pr esso i l Cent r o Esposi t i v o R occa Paoli na, nel cor so della quale sar anno or g ani zzat i i ncont r i con g li ar t i st i , pr esent i i n most r a, Bi f f i g nandi , D e Ang eli s, Mast ant uono e Br ando. www. pe ru giac omic s . it


CITTÀ DI CASTELLO / Weekend del 14-15 giugno only wine festival

Ai g i o v a n i è dedi cat o O n ly Wi n e , i l pr i mo s al o n e - d i ffu so N az ion ale d e l l e G i o van i Can t in e e d e i P r o d u tto r i de l N u ovo M i l l e n n i o c he ani mer à t u t t o i l C e n t ro St or i co di C i t t à d i C a st e l lo dal 13 a l 1 6 G i u g n o . Quat t r o g i orn i d i d e g ust azi oni e la b ora t ori d i appr of ondi me n t o, i n c o n t ri e r appr ese n t a z i o n i , most r e d’Ar t e, e v e n t i c u lt u ra li e at t i v i t à d i a n i ma z i on e pr esso l’un i c a c i t t à ri n a sci ment ale d e ll’Umb ri a . Tre c e n t o t r a P r o d u tto r i “ un de r- 40”, C a se V i n i c ole c on meno di 1 5 a n n i d i st or i a, cant i ne f i n o a 7 e t t a ri che pr op o rra n n o a l pub b li co i l

meg li o della pr opr i a pr oduzi one. Only Wi ne sar à anche i l luog o di pr of i cuo conf r ont o t r a i l mondo del v i no e quello della r i st or azi one: chef st ellat i , cant i ni er i , sommeli er s, wi ne-maker s e r ecensor i s’i ncont r er anno. Un a giu ria di s pe c ialis t i pre mie rà le migliori “Cart e de i Vin i” pr esent at e da olt r e 200 r i st or ant i i t ali ani . Par t i colar i R est -O-Wi ne menù sar anno pr opost i , per t ut t a la dur at a della mani f est azi one, dai r i st or at or i di Ci t t à di Cast ello ader ent i all’i ni zi at i v a. Il t ic ke t da € 10, 00 darà dirit t o a 5 de gu s t az ion i. www. on ly win e f e s t iv al. it

SPELLO / Weekend del 21-21 giugno

“LE INFIORATE DI SPELLO” E IL WORKSHOP FOTOGRAFICO Tre giorni immersi nella fotografia e nei fiori: questo il fulcro del Primo Workshop fotografico “Infiorate di Spello” che si terrà dal 20 al 22 giugno, organizzato dall’associazione Click in Umbria.
 Le Infiorate di Spello si svolgono ogni anno in occasione della festività del Corpus Domini. Gli infioratori lavorano un’intera notte per realizzare tappeti e quadri floreali che si snodano per le vie del centro storico del caratteristico borgo destinati ad onorare il passaggio

del Corpo di Cristo, portato in processione dal vescovo Sigismondi la domenica mattina. Il risultato è un percorso di circa 1,5 km caratterizzato dall’alternarsi di oltre sessanta diverse infiorate. Il

workshop sarà tenuto dalla fotografa Giovanna Bigazzi (Joh Zero) durante il quale saranno affrontati diversi argomenti tra cui: teoria fotografica, editing, revisione. Inoltre, ci sarà la possibilità di fotografare, grazie a dei pass esclusivi, le fasi di preparazione delle infiorate, seguendo da vicino l’evento insieme agli infioratori. Guide fotografiche locali accompagneranno i partecipanti al workshop per tutta la notte di sabato fino all’alba di domenica entrando a pieno nello spirito della manifestazione.
Il workshop è riservato a soli 10 partecipanti. www.infioratespello.it

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A

IST V R E T IN

L’

FRANCESCA TESTASECCA, DA MISS ITALIA A EMERGENTE ATTRICE a cura di CARLO TIMIO

F

rancesca Testasecca, una modella umbra di Foligno, nel 2010 ha partecipato al Concorso di bellezza più importante d’Italia a Salsomaggiore con il titolo di Miss Umbria e ne è uscita con la corona di Miss Italia. La sua fu una partecipazione senza troppe ambizioni. E invece la realtà è andata diversamente. Una vittoria al di fuori delle aspettative. Ma del tutto meritata. Una bellezza mediterranea, sguardo passionale, occhi glaciali quanto dolci. Fisico statuario. Forme da far invidia all’altra star umbra: Monica Bellucci. Ma quando il sipario del Concorso di bellezza si è chiuso, Francesca ha cominciato a maturare l’ipotesi di lavorare nel mondo dello spettacolo. E le occasioni non sono mancate: tra il dicembre 2010 e il gennaio 2011 partecipa al talent musi-

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cale 24 Milavoci andato in onda su Rai 1, affiancando la presentatrice Milly Carlucci. Poi prova a fare un tuffo nel cinema con un ruolo nel film Il ragioniere della mafia diretto da Federico Rizzo. Ma l’attrazione per lo spettacolo è più forte di lei. Così torna in tv come concorrente del talent show di Rai 1 Ballando con le stelle, arrivando in finale e classificandosi al terzo posto. Dopo il successo a Miss Italia e a Ballando con le stelle, ormai è diventata un personaggio famoso. Che rapporto mantiene con la sua terra d’origine? Torna spesso a casa? “Mantengo ottimi rapporti con la mia regione, torno ogni qualvolta il lavoro me lo permette, per godermi i miei famigliari ed un po’ di serenità”. L’abbiamo vista impegnarsi molto a Bal-


lando con le stelle, si aspettava di raggiungere la finale ? Che tipo di esperienza è stata? “L’esperienza a Ballando è stata meravigliosa, la rifarei altre mille volte. Ho iniziato il programma senza aspettative, solo quelle di dare il meglio”. Le piace la carriera da attrice? Ha iniziato a recitare? Con quali attori e registi vorrebbe lavorare? E che ruolo le piacerebbe interpretare? “Due anni fa ho girato un film che non ha purtroppo avuto molta fortuna, ho frequentato un’accademia di recitazione e da lì ho avuto modo di confrontarmi veramente con le difficoltà del lavoro di attore, ma spero di dare il meglio anche in questo. I ruoli che mi appassionano sono molteplici ma la vera bravura di un attore sta proprio nel riuscire ad entrare ed interpretare qualsiasi personag-

gio. Perciò mi sento pronta a mettermi in gioco”. Che rapporto ha con i suoi fans? E con i social network? “Il mio rapporto con i fans è molto bello a dire il vero, cerco di rispondere sempre a tutti coloro che hanno piacere di scrivermi tempo permettendo. Idem con i social network, molto buono”. Come si svolge la sua giornata tipo? “Non ho una giornata tipo, proprio perché da libera professionista gli impegni variano di ora in ora. Ogni giorno è diverso dall’altro”. Quali saranno i suoi prossimi impegni lavorativi? “Fra non molto potrò parlare con più precisione di ciò di cui mi sto occupando. Momentaneamente vi posso dire che tutto è concentrato in progetti cinematografici”.

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ARTI E MESTIERI

IL MOBILE IN STILE FRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE L’eccellenz a del mobile in stile umbro usufruisce nelle sua unicità del valore aggiunto che il l avoro umano è in grado di conferire. Ma oggi anche questo settore è in chiara sofferenz a WALTER LETI

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onosciuto e apprezzato in Italia e nel mondo per la funzionale raffinatezza del suo stile, il mobile prodotto in Umbria nasce da materiali abilmente invecchiati, frutto di una manifattura di qualità erede dei segreti delle antiche botteghe. Ogni mobile in stile umbro è unico, usufruendo del valore aggiunto che solo il lavoro dell’uomo è in grado di con-

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ferire. L’eccellenza di questa produzione trova riconoscimento e tutela nella Legge Regionale del 28 Aprile 2009, n. 10 che recita: “Istituzione del marchio per la tutela del mobile in stile prodotto in Umbria e riconoscimento delle aree di eccellenza produttiva”. Le nominate aree sono così identificate: Città di Castello, San Giustino, Umbertide, Gubbio, Gualdo Ta-


dino, Todi. Conseguentemente il mobile in stile prodotto in Umbria tutela attraverso il marchio di qualità “Umbria Artigianato” fattura e materiali, sia nel recupero di prototipi esistenti, sia nei manufatti di nuova realizzazione. Gli arredi che si avvalgono del marchio sono lavorati con materia prima di provenienza locale. La loro esecuzione è disciplinata da precisi standard stilistici e tecnici di lavorazione. L’uso della certificazione è consentito soltanto se il manufatto risulta eseguito per l’ottanta per cento all’interno della bottega, ricorrendo per le parti in ferro battuto ai laboratori delle aree umbre di eccellenza. L’incollaggio, lucidatura e laccatura sono operazioni eseguite a mano con basi e solventi di origine naturale. Qualche dato storico: il mobile in stile umbro, propriamente detto, ha la sua origine tra la fine dell‘800 e l’inizio del ‘900. Il prodotto è realizzato con materiali nuovi ma ad imitazione ed eclettica reinterpretazione delle forme e degli stili del passato, con una particolare predilezione per gli arredi del Rinascimento; una tipologia che, pur con modalità e caratteristiche diverse, ebbe ampia fortuna nei vari centri della regione con distretti produttivi talvolta molto vasti e con centinaia di imprese, in parte tuttora attive. Non ci sono riferimenti letterari significativi riguardanti la produzione

di mobili nei secoli precedenti, a causa anche della distinzione operata negli ambienti accademici del ‘500 fra “arti maggiori” (architettura, pittura, scultura marmorea ecc.) e quelle “minori”, come l’arredo ligneo, non meritevoli, queste ultime, di menzione data la loro funzione meramente “utilitaristica”. Il mobile in stile Umbro ha conosciuto un periodo di crescita intorno alla metà del secolo scorso, grazie anche alla formazione di validi artigiani presso l’Istituto Bufalini a Città di Castello. Purtroppo le generazioni successive hanno seguito strade diverse e il boom ha dovuto subire un ridimensionamento alla fine del XX secolo. La crisi di questi ultimi anni ha avuto effetti molto pesanti nel settore, con un calo secco del 40% della mano d’opera. Le aziende a conduzione familiare sono quelle che resistono con maggiore difficoltà mentre le banche tengono i cordoni della borsa ben chiusi. Secondo alcuni esponenti del consorzio SMAI di Città di Castello, che raggruppa decine di aziende, si potrà uscire dal tunnel attraverso costosi processi di internazionalizzazione (interessanti i mercati dell’Est Europa), di innovazione e aggregazione. Attualmente il settore è in chiara sofferenza e per rivitalizzarlo occorrono congrui finanziamenti che allo stato attuale, purtroppo, appartengono al libro dei sogni.

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KAZUMASA KAWASAKI DAL GIAPPONE PER PROMUOVERE LA SUA FILOSOFIA BASATA SU BENESSERE E SALUTE

FROM JAPAN TO FOSTER HIS PHILOSOPHY BASED ON WELL BEING AND HEALTH

edited by CARLO TIMIO

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azumasa Kawasaki è un giapponese che si occupa delle terapia delle condizioni dolorose articolari, ossee e muscolari, ma al tempo stesso è anche un businessman di fama mondiale. Tramite il suo lavoro cerca di trasmettere una filosofia di vita incentrata sulla stretta relazione tra bellezza e salute. Svolge le sue attività in Giappone, Negli Stati Uniti, ma anche in Europa tra l’Italia e il Principato di Monaco. Annovaera tra le decine di migliaia di pazienti che ha trattato con il suo metodo unico, anche Giovanni Paolo II, candidate a Miss Universo, star di Hollywood, modelle di fama internazionale, poltici e uomini di affari di ogni angolo del pianeta. Cerca di realizzare il suo sogno nel cassetto giorno dopo giorno con il suo metodico lavoro: distribuire sorrisi a più persone possibile Signor Kawasaki, mi racconti come ha iniziato le sue attività. “Nel 1998, mi fu prognosticato dai medici che ero a rischio di morire a causa di stress e di varie circostanze della mia vita. La lotta per evitare la morte mi ha permesso di conoscere un alimento che più tardi ha fornito lo spunto grazie al quale ho realizzato ‘alimen-

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azumasa Kawasaki is a Japanese worldwide businessman who takes care also of the therapy for muscolar, articular and bony pain. He tries to promote a life philosophy founded on the close relationship between beauty and health, carrying out activities. He carries out its activities in Japan, United States, in Europe – especially in Italy and in the Principality of Monaco –. Among the thousands of patients he has treated, with its unique method, there are also John Paul II, candidates for Miss Universe, Hollywood stars, international models, European politician and businessmen from every corner of the planet. He tries to realize his dream day after day with his methodical work: spread smiles to as many people as possible. Mr. Kawasaki, tell me about the beginning of your activities. Which is your proper education? “In 1998, I was told by medical practitioners that I was at risk of dying because of stress and the circumstances of my life. Struggling to avoid death led me to an encounter with a type of food that later provided a hint leading to the creation of the current ‘KAZU fer-


ti fermentati KAZU.’ Il cibo mi ha aiutato a ritrovare subito la mia salute. Da quel momento ho raccomandato questo prodotto a diversi conoscenti che erano affetti da vari sintomi. Le loro condizion sono notevolmente migliorate sin da subito. Le parole di ringraziamento usate nei miei confronti sono diventate una fonte di ispirazione per me e mi hanno spinto a condividere la mia conoscenza in tutto il mondo”. Perché ha deciso di dare inizio ad attività sulla bellezza e salute? “Dopo aver dato suggerimenti a decine di migliaia di persone in Giappone su come stare in buona salute, ho maturato la convinzione che alla fine la salute si fonda con la bellezza sia interna che esterna e viceversa; la gente non può essere bella se non ha condizioni fisiche sane. Io continuo a insegnare questa lezione ogni giorno”. Lei ha creato una linea di prodotti per la bellezza e il benessere. Di cosa si tratta? “In primo luogo, ‘KAZU alimenti fermentati’ è il fondamento per ripristinare la salute ed è un bagliore che proviene da dentro. ‘KZ Essence’ è invece un siero che agisce sul corpo in zone dove il cibo fermentato non arriva. ‘Super Cream Eye’ rende rughe e cicatrici meno visibili attraverso la sua applicazione. ‘KZ Shampoo’ e ‘KZ trattamento per capelli’ aiuta a pensare alla persona in funzionae della condizione fisica sia dal punto di vista del cuoio capelluto che dei capelli. ‘KZ Lotion Mist’ ha un effetto lifting immediato entro un paio di secondi dopo il primo spray, e può essere applicato anche sul viso di chi ha già il trucco. ‘KZ Super Supporter’ produce un effetto sugli utenti basato sugli stessi principi dell’Esenza, la Lozione e la Crema”. Quando ha iniziato il suo lavoro nella terapia del massaggio? Quale è il metodo che utilizza? “Ho iniziato 17 anni fa, quando ho cominciato a trattare persone il cui dolore non era stato eliminato con la semplice assunzione dei miei alimenti fermentati. Esso si basa sulla mia teoria unica, che non ha paralleli. Imprenditori europei lo hanno soprannominato ‘il metodo Kawasaki’. Il resto è quello che tu stesso hai provato”. In quali paesi porta avanti le sue attività? E perché ha scelto il Principato di Monaco? “Anche se il mio lavoro si svolge principalmente in Giappone, svolgo attività anche in Italia, a Monaco, Los Angeles e New York. Ho scelto il Principato di Monaco perché sin da quando ero un bambino sognavo di guardare il la gara di Formula Uno a Monaco. Inoltre, ho voluto lanciare il mio brand a Monaco perché era il luogo in cui

mented food.’ That food helped me regain my health immediately. Around that time, I recommended this food to several acquaintances who were suffering from various symptoms. Their condition also improved dramatically right away. Their words of thanks became a source of inspiration for me and made me determined to share my knowledge throughout the world”. Why did you decide to starting activities about beauty and well-being? “After having taught tens of thousands of people in Japan various tips for getting healthy, I arrived at the conviction that ultimately health rests with internal and external beauty and vice versa; people cannot be beautiful unless they are healthy. I continue to teach this lesson to this day”. You have got a proper brand of products for beauty and wealth. Which kind of goods are them? “First, ‘KAZU fermented food’ is the foundation for restoring health and a glow from within. Next, ‘KZ Essence’ is a serum that works on the body in areas where the fermented food does not reach. ‘Super Eye Cream’ makes wrinkles and scars less noticeable just through its application. ‘KZ Shampoo’ and ‘KZ Hair Treatment’ help you think about your physical condition from the perspectives of your scalp and your hair. ‘KZ Lotion Mist’ has an immediate lifting effect within a couple of seconds of spraying it on, even on the face of someone who is wearing makeup. ‘KZ Super Supporters’ produce an effect on users on the same principle as the Essence, Lotion, and Cream”. When did you start your work of massage therapy? Which is the method you are using? “I started 17 years ago, when I began to provide treatment for people whose pain had not been eliminating by the consumption of my fermented food. It is based on my unique theory, which has no parallel. European businesspeople dubbed it “the Kawasaki Way.” The rest is what you yourself have experienced”. In which countries do you perform your activities? And why have you chosen the Principality of Monaco? “Although I work mainly in Japan, I also work in Italy and Monaco and in Los Angeles and New York in the US. I chose Monaco because I had dreamed of watching the Monaco Formula One race ever since I was a child. Also, I wanted to launch my brand from Monaco because it was where the late Grace Kelly put the spotlight on Hermes ‘Kelly Bag’ and where glamorous people congregate”. Have you got business also in Italy?

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Grace Kelly ha puntato i riflettori sulla borsa di Hermes, la ‘Kelly Bag’ e dove le persone glamour si riuniscono”. Ha anche delle attività in Italia? “Ho 10 anni di esperienza di volontariato in Italia. Quando ho trasmesso il mio pensiero a Papa Giovanni Paolo II, ho ricevuto una lettera ufficiale di ringraziamento da parte del Dipartimento di Stato del Vaticano e da allora hanno cominciato ad invitarmi al Vaticano. Ho consegnato i miei prodotti e fatto trattamenti a centinaia di italiani del tutto gratuitamente”. Quali sono i suoi progetti per il futuro? “Continuerò a lavorare per portare sorrisi a quante più persone possibile attraverso le mie attività. Spero di saper comunicare che la salute e la bellezza iniziano con il buon cibo. In Giappone di dice che la parola ‘pasto’ può anche essere letta come ‘far stare bene le persone’. Mi piacerebbe vedere più gente posibile in tutto il mondo mangiare e sorridere allo stesso tempo. Questo è il mio obiettivo”.

“I have 10 years of volunteer experience in Italy. When I conveyed my thoughts to Pope John Paul II, I received an official letter of gratitude from the State Department of the Vatican and began to be invited to the Vatican. I have delivered products and given treatments to hundreds of Italian people free of charge more than a dozen times”. What are your plans for the future? “I will continue working to bring smiles to as many people as possible through my activities. I hope to communicate that health and beauty begin with food. In Japanese writing, the word ‘meal’ can also be read as ‘making

ALTIS KZ SUPER SUPPORTERS PLANT FERMENTATION FOOD I cibi fermentati, eccellenti per l’esaltazione della bellezza, sono degli integratori che promuovono la propria produzione corporea di enzimi per la salute sia interiore che esteriore. Sono composti da 90 erbe naturali e vitamine. Sentirsi meglio e apparire più radiosi in un semplice boccone. Da prendere tutti i giorni per un’energia sostenibile e per un benessere interiore. The super food for super beauty. A supplement that promotes the body’s own production of enzymes for optimal health inside and out, with 90 natural herbs, vitamins, and super foods. Feel better and look more radiant in one simple step. Take daily for sustained energy and wellbeing.

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I supporter sono dei sostenitori per tenervi belli e sani. Basta indossarli sui polpacci e / o sulle braccia e ti accorgerai del loro immediato funzionamento. Possono essere indossati di giorno e di notte. Sono elasticizzati e possono anche essere indossati sopra le zone problematiche, sia nelle braccia, gomiti e ginocchia. Essi generano il livello ideale di radiazione infrarossa intorno a 39,8 gradi facilitando l’eliminazione delle scorie accumulate e contribuendo a correggere disturbi fisici. These are supporters to keep you beautiful and healthy. Just wear them on your calves and/or arms and you will instantly recognize that they work intensively. They can be worn during the day and at night. They are super stretchy and can also be worn over problem areas such as arms, elbows, and knees. They generate the ideal level of far infrared radiation around 39.8 degrees Celsius to promote the elimination of blocked-up waste and thereby contribute to correcting physical disorders.


kawasaki and carmen dell’orefice

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GIARDINI

IL GIARDINO DI VILLA FABRI NELLA RETE DEGLI “EUROPEAN GARDENS HERITAGE” LA COMPOSIZIONE E L’ESSENZA DEL GIARDINO DI VILLA FABRI A VALENZA EUROPEA ALESSIA MENCARONI

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ituata a metà collina, appena fuori la Po r t a d e l L a g o , a T r e v i , s o r g e l a c i n q u e centesca Villa Fabri. Fatta costruire da Gerolamo Fabri alla fine del Cinquecento e inaugurata nel 1603, passata poi a varie famig l i e , n e l 1 8 91 f u a c q u i s t a t a d a l C o l l e g i o B o e mo. Successivamente, negli anni trenta, passò al Collegio Etiopico appartenuta a quest’ultimo fino agli anni Ottanta. Dell’organizzazione degli spazi esterni si sa per certo che fosse ricco di fontane alimentate dal lago fuori porta e dalle cisterne presenti nel parco stesso e che vi fossero orti, frutteti, vigneti ed oliveti. L’ a t t u a l e s i s t e m a z i o n e è f r u t t o d e l r e s t a u r o e f fettuato dal Comune di Trevi, ultimo acquirente della proprietà, ed è costituito da semplici “parterre” erbosi delimitati da basse siepi di bosso e vialetti ghiaiosi. Sono tre i terrazzamenti erbosi a parterre su cui è organizzato il giardino della villa. Li incornicia a sud-est una vasta area coltivata ad olivi (detta, appunto, “la chiusa”) da cui viene prodotto olio extravergine. Negli orti compresi tra la frazione di Borgo ed il fiume Clitunno nel Comune di Trevi, viene inoltre coltivato il Sedano Nero, oggi presidio Slow Food. Proprio da questo versante si può ammirare la facciata più suggestiva e imponente del complesso, in particolare, la doppia scalinata in pietra tra il secondo e il terzo livello di grande valore estetico per via del ninfeo a tre nicchioni. Dal terrazzamento più alto si accede a quello intermedio con una scala laterale all’edificio e da qui si scende appunto a quello più a valle attraverso

la pregiata doppia scalinata in pietra. Sotto quest’ultima è situato il ninfeo a tre nicchioni; quello centrale è più alto e impreziosito da due telamoni lapidei le cui teste barbute sorreggono l’architrave del pianerottolo della scalinata. Le essenze arboree maggiormente presenti nel parco sono tigli disposti in ordine sparso, cipressi a filari e lecci. Fu Gerolamo Fabri ad ordinare la costruzione della scalinata alla fine del Cinquecento “per sollievo della sua vecchiaia, a gioia dei posteri e del p a e s e ”. N e l 2 0 0 0 , c o n l ’ a c q u i s t o d a p a r t e d e l Comune di Trevi, la storia della villa cambia. É a n c h e i n s e g u i t o a l l a r e c e n t e “a f f i l i a z i o n e ” alla Rete Europea dei Giardini (European Gardens Heritage Network – Eghn) che la villa div i e n e s e d e d e l l a R e t e r e g i o n a l e V i l l e , Pa r c h i e Giardini e dell’Osservatorio per la biodiversità e il paesaggio rurale. Oggi il giardino è luogo d i n u m e r o s e m a n i f e s t a z i o n i c u l t u r a l i . L’ E g h n è una organizzazione no-profit fondata nel 2003 nell’UE-Programm INTERREG IIIB NWE intesoa a promuovere la cooperazione transnazionale nello sviluppo regionale e del patrimonio culturale. Costituito da esperti del “verde”, dei servizi pubblici, da fondazioni e agenzie turistiche con lo scopo di preservare, sviluppare e promuovere giardini di interesse storico in Europa nord-occidentale. Dunque un importante riconoscimento per la nostra Regione in questo ambito. Curato l’esterno, non da meno l’interno della villa che custodisce sin dall’atrio più di una sala dipinta, luoghi suggestivi e ricchi di figure allegoriche.

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archeologia

CARSULAE: UN’ANTICA CITTÁ ROMANA LUNGO LA VIA FLAMINIA UN MUNICIPIO DALLE TANTE STORIE: FIORENTE E ATTIVO PRIMA, DECADENTE E ABBANDONATO POI, OGGI RIGOGLIOSO PER GLI SCAVI ARCHEOLOGICI CULTURALI NOEMI FURIANI

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di monumenti e di strutture edilizie, oltre ad una serie di iscrizioni, dalle quali si ricava l’immagine di un municipio ricco e politicamente attivo, i cui abitanti erano retti da magistrature importanti e si riunivano in associazioni di categoria. Dal III secolo scompare ogni traccia della città di Carsulae. La sua decadenza e il suo abbandono furono d’altro canto in diretto rapporto con la perdita d’importanza del ramo occidentale della Flaminia, a beneficio di quello per Interamna e Spoletium. Della fase urbanistica repubblicana restano limitate tracce. Il definitivo assetto urbanistico risale all’ età augustea, quando la città ottenne la costituzione municipale e fu assegnata alla tribù Clustumina. La decadenza definitiva del luo-

foto di roberto bertolle

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e rovine della città romana di Carsulae silenziosamente raccontano la loro storia al confine tra i territori comunali d i I n t e r a m n a N a h a r s ( Te r n i ) e C a s v e n t u m ( S . Gemini) lungo la via Flaminia e proprio alla costruzione di questa strada, tracciata fra il 2 2 0 e i l 21 9 a . C . p e r v o l e r e d e l c o n s o l e C a i o Flaminio, si deve la sua esistenza. I traffic i t r a R o m a e l ’Ad r i a t i c o c h e s i s v o l g e v a n o lungo l’arteria furono di stimolo al trasferimento delle popolazioni preromane residenti sulle colline e nelle campagne vicine verso le zone da essa attraversate. Gli scavi archeologici, susseguiti in modo disordinato a partire dal XVI secolo, e culminati con le c a m p a g n e i n t e n s i v e f r a i l 1 9 51 e i l 1 9 7 2 , hanno riportato in luce una grande quantità


go fu determinata anche da eventi naturali di grave portata, che, provocando il crollo di alcune doline sulle quali erano impostati molti edifici pubblici e privati, resero inospitale un sito, già fortemente depauperato. Carsuale non è menzionata come sede episcopale; l’unica presenza cristiana consiste nella trasformazione di un edificio romano nella chiesa di S. Damiano. Visitando oggi l’area archeologica si possono ammirare il cardo maximus (la via Flaminia) con l’originale pavimentazione in pietra, l’arco di S. Damiano, realizzato in blocchi di travertino e costituente l’ingresso settentrionale della città, monumenti funerari al di fuori dell’abitato, il foro circondato da resti di edifici

il teatro e l’anfiteatro


pubblici, un grande arco quadriforme all’ingresso del foro, due templi gemelli dedicati a divinità romane sconosciute, imponenti resti di un anfiteatro, il teatro, di cui rimane gran parte della struttura muraria, la basilica, resti di un edificio termale e di cisterne. Ma sono tantissime le cose che Carsulae, ancora in parte sepolta sotto metri di terreno, h a d a r a c c o n t a r c i : i n f a t t i d a l 2 3 g i u g n o a l 1 a g o s t o 2 01 4 s i a p r i r à u n a n u o v a c a m p a g n a di scavi nel settore Nord – Est dell’area urbana della città. La gradevolezza del paesaggio naturale e la ricchezza delle testimonianze di vita oggi come un tempo rende Carsulae un luogo privilegiato di incontro ed è proprio per questo che continua ad essere scelta come cornice per una grande quantità di manifestazioni ed eventi. Molti di questi sono rivolti ai bambini che attraverso progetti divertenti imparano a conoscere il più importante sito archeologico della regione, tra i tanti “Carsulae e l’Orienteer i n g ” e “ R e s t a d i s a s s o ” , s v o l t i a d a p r i l e . M o l t i e v e n t i s o n o o r g a n i z z a t i d a AC T A r t e C u l t u r a Te r n i c h e p r o p o n e c o n f e r e n z e c o m e a d e s e m p i o q u e l l a s u l l ’ “ l ’ i g i e n e p e r s o n a l e dei Romani” ed eventi quali “Donne che non perdono il filo” che ha portato a Carsulae tutta la Bottega delle donne tessitrici di Amelia. A partire dal primo maggio la città romana ospita per tutta l’estate diversi concerti e così si potrebbe concludere che visitando Carsulae oggi si può trovare molto più che un’antica prospera città romana.

arco di san damiano e via flaminia

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borghi

ALVIANO, storia di terra e acqua

Un CONDOTTIERO GLORIOSO, un’IMPONENTE rocca e un’oasi tra le più grandi del WWF GIULIO SIENA

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i origine medievale, Alviano è un comune di circa 1500 abitanti in provincia di Terni. Feudo della nobile famiglia Liviani, di origine longobarda, da cui nacque il celebre condottiero Bartolomeo d’Alviano, questo piccol borgo arroccato vanta un prestigioso passato ed un mirabile paesaggio. Il primo insediamento documentato dell’attuale nucleo urbano è datato 996, quando il Conte Offredo, sceso in Italia al seguito dell’imperatore Ottone III, costruì il Castello di Alviano. Dal Conte discenderà la famiglia che assumerà il nome del feudo, una delle più potenti della zona. Durante le lotte tra Papato e Impero, la Chiesa, consapevole della funzione strategica del castello, concesse al territorio di Alviano la qualità di “Status”. Questo centro dell’Amerino raggiunse l’apice della notorietà e dello splendore ai tempi di Bartolomeo d’Alviano, il cui nome tra il ‘400 e il ‘500 era famoso in tutta Europa sia per le imprese di guerra, come capitano di ventura, sia per i suoi

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rapporti con le più potenti famiglie dell’epoca. È a Bartolomeo che si deve la ricostruzione e l’ampliamento dell’antico castello fortificato, devastato dalle scorrerie degli Amerini e dei Chiaravalle nel 1492. Con i lavori di ampliamento diverrà fortilizio e dimora signorile rinascimentale manifestando ancora oggi le caratteristiche di baluardo difensivo e di palazzo residenziale. Nel 1654 la rocca venne acquistata per 265mila scudi da Donna Olimpia Maidalchini-Pamphili, cognata di Innocenzo X, rimasta nell’immaginario popolare per le leggende legate ai suoi costumi licenziosi. Il castello, con un ampio cortile e una cappella con affreschi del XVII secolo, accoglie il museo che illustra la storia del comune, la civiltà contadina alvianese e dedica una sezione ai capitani di ventura umbri dove spicca chiaramente Bartolomeo. Nei pressi, si apre il lago di Alviano che con i suoi 900 ettari di estensione è una delle oasi più grandi del WWF. L’Oasi si trova all’interno di un sito d’importanza comunitaria che interessa i comuni di Guardea, Alviano, Montecchio,


bartolomeo d’alviano, opera di giovanni bellini

Figlio di Francesco d’Alviano e di Isabella degli Atti, Bartolomeo combatté sin da giovanissimo, inizialmente in Italia centrale, al soldo della Chiesa e nel 1496 per gli Orsini contro papa Alessandro VI e i Colonna. Nel 1503 al servizio del re d’Aragona Ferdinando il Cattolico diede un determinante contributo alla sconfitta dei francesi nella battaglia del Garigliano, con la quale iniziò il dominio degli Spagnoli sull’Italia meridionale. Nel 1507 passò insieme con Niccolò Orsini, conte di Pitigliano e suo cugino, al servizio della Repubblica di Venezia. Combattendo per la Serenissima nel 1508 sconfisse l’armata imperiale di Massimiliano I d’Asburgo. Anche Pordenone fu costretta nel 1508 alla resa incondizionata e la Serenissima l’assegnò in signoria all’Alviano stesso. Bartolomeo d’Alviano prese inoltre Bergamo contro le truppe imperiali, ma morì il 7 ottobre durante l’assedio di Brescia. Fu sepolto con esequie solenni a Venezia nella chiesa di Santo Stefano.

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foto di wallaceer

Civitella d’Agliano. Creato artificialmente nel 1963 con uno sbarramento del Tevere il lago offre uno scenario naturalistico di gran suggestione e di rilevante importanza per gli aspetti floro-faunistici. L’area, comprende tutti gli ambienti tipici delle zone umide ad acqua dolce: palude, stagno, acquitrini, marcita, bosco igrofilo. La zona è ideale per il passo e la nidificazione di rari uccelli migratori e stanziali. E’ possibile ammirare il martin pescatore, lo svasso maggiore, aironi, cormorani, gabbiani, falchi, l’ arabusino e il cavaliere d’italia. Vivono inoltre moltissime specie di anfibi e rettili d’acqua. Tra le specie protagoniste ci sono pesci gatto e carpe; tra gli anfibi il tritone crestato e la rana dalmatina. All’interno dell’Oasi, per promuovere l’attività educativa, è presente il Centro di Educazione Ambientale “Oasi di Alviano”, con uno stagno didattico dove si svolgono anche attività di ricerca scientifica.


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ARTISTI

LUCIANO TITTARELLI, UN’ARTISTA ECLETTICO CON LA PASSIONE PER LA PENNA Maestro poliedrico, le sue opere spaziano dal disegno alla pittura alla ceramica. Versatile nella scrittura di libri artistici. famoso per essere stato uno dei primi ad allestire installazioni artistiche in Umbria BARBARA VENANTI

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omaggio a marcel duchamp

L

uciano Tittarelli classe 1952 è un artista poliedrico, la cui produzione spazia dal disegno alla pittura passando per la ceramica che produce e cuoce da solo nei forni del suo laboratorio immerso nel verde. Gualdese di nascita, alla fine degli anni settanta si è trasferito a Perugia. Fin da piccolo si è avvicinato al disegno ed ai colori. “Era per me uno stupore – racconta Tittarelli - vedere che con i pastelli potessero venire fuori delle forme, dei disegni. E questa passione per i disegni dell’infanzia mi è rimasta ed è ben espressa nelle mie opere ‘gli abbecedari’ che creano un confine tra due linguaggi quello della pittura e quello della scrittura”. Diplomatosi in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dal 1997 insegna a Perugia all’Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci. Docente di Anatomia Artistica presso l’accademia di Perugia ha pubblicato Lezioni di Anatomia Artistica - Leggere e disegnare il corpo umano, Hoepli 2009, Manuale di Anatomia Artistica Hoepli 2011. Ha scritto: Il corpo disegnato, Bandecchi & Vivaldi 2001; Giovani e anziani – Progetto per un’esperienza artistica, Perugia 2001. “Ora sto affrontando quello che mi appartiene di più – dice Tittarelli - un libro sul disegno. Vorrei inse-

muro, 1979

Primavera, torre di Parco Ranghiasci

rirvi interviste di artisti, piccole riflessioni, dar vita ad un vero e proprio manuale per il disegno rivolto agli studenti. Una bella sfida spero di portarla presto a compimento”. Alla fine degli anni settanta è tra i fondatori del “Centro Materiali/Immagini” con il quale realizza numerose mostre ed attività culturali. In particolare in questo periodo sarà tra i primi ad esporre in Umbria istallazioni artistiche. Il tema centrale della sua produzione è la memoria, memoria che viene riflessa negli “strappi” di murature che l’artista rappresenta sulla tela. “Ho lavorato sempre per me stesso – dice Tittarelli - rischiando di cambiare spesso linguaggio, però sono fatto così mi innamoro di tante cose. L’arte però si fa un po’ anche per se stessi, ho sempre preferito fare le cose che amavo e ne sono felice. Di questi tempi credo di essere un privilegiato”. Ha esposto a Roma, Arezzo, Firenze, Lecce, Bari, Bologna, Caltagirone, Cracovia, Bratislava, Brugge ricevendo premi e riconoscimenti a concorsi e rassegne internazionali. Tra le sue personali e collettive si ricordano quelle alla galleria Sala Maggiore di Massa Marittima nel 1976, alla galleria Margiacchi di Arezzo, alla galleria Pio Monti di Macerata nel 1994 e al Museo/Parco di Collodi nel 2006.

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ArTE e territorio

MUGNANO E LE MURA DIPINTE CHE TRASUDANO ARTE ARTISTI ITALIANI E INTERNAZIONALI HANNO LASCIATO TESTIMONIANZA DELLA LORO ARTE DIPINGENDO I MURI DEL BORGO E CREANDO UN MUSEO A CIELO APERTO. UN’ ORIGINALITÀ UMBRA CHE VA SCOPERTA PAOLO CORRADINI


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ugnano è un piccolo borgo nella campagna umbra a pochi chilometri dal lago Trasimeno. Le sue origini risalgono al II secolo a.C. Il borgo ospita un’abbazia benedettina costruita tra il IX e il X secolo e un castello risalente al XIV secolo, ma la vera particolarità sono i suoi “Muri dipinti”. Da un’idea del pittore Benito Biselli, dal 1983 artisti italiani e stranieri hanno lasciato testimonianza della loro arte dipingendo i muri del borgo e creando così un vero museo di arte contemporanea open air. Pitture originali, surreali si alternano tra vecchi portoni, mattoni e muri di pietra distinguendosi per tecnica pittorica e figurativa. Da più di trent’anni tra la fine di giugno e i primi di luglio si svolge la grande festa paesana “In...contriamoci a Mugnano”, un’occasione di ritrovo per degustazioni di prodotti eno-gastronomici locali, ma anche motivo di arricchimento anno per anno con nuove opere d’arte che rimarranno visibili in modo permanente. L’itinerario restaurato è completamente illuminato con luci a risparmio energetico, e visitabile anche nelle ore notturne. Queste mura sembrano vivere ad ogni angolo con personaggi che si muovono ed attirano l’attenzione di ogni visitatore desideroso di tuffarsi in questi angoli di pura arte. Poniamo l’attenzione sull’opera “la Danza” di Franco Troiani del 1983 una delle più celebri, d’ispirazione futurista che gode di una posizione privilegiata sulla piazzetta dietro l’antica fonte. La visita dei dipinti è anche una scoperta di artisti di fama internazionale provenienti da Giappone, Argentina, India, e da numerosi paesi europei.. insomma un viaggio culturale che consigliamo vivamente.

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DISCOVERY

L’ABBAZIA DEI SANTI MAURO E FELICE

PADRE E FIGLIO SFUGGITI ALLE PERSECUZIONI COLONIZZANO UNA ZONA SUL NERA E COSTITUISCONO UNA SPLENDIDA ABBAZIA RESTITUITA ALL’ANTICO SPLENDORE CLAUDIO CATTUTO

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poche decine di metri dal tracciato dell’ex ferrovia Spoleto Norcia, a metà circa della valle percorsa dalle limpide e fresche acque del Nera e poco distante dall’antico castello, si erge il complesso abbaziale dei santi Felice e Mauro, costituito dalla Chiesa e dal Monastero che un sapiente restauro effettuato alcuni anni fa ha restituito all’antico splen-

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dore ed alla fruizione di tutti coloro che nel silenzio della natura possono ritrovarvi momenti di autentico relax fisico e spirituale. Amo particolarmente questa Chiesa, che attrasse la mia attenzione mezzo secolo fa, quando adolescente andavo a pescare (quasi sempre in maniera infruttuosa) nelle acque del fiume. A distanza di cinquant’anni torno spesso e volentieri in questo


luogo magico per contemplare la sobria bellezza dell’armonica facciata, percorrere l’ombrosa navata, godere della vista dei pochi affreschi rimasti : un’ ingenua adorazione dei magi ed il severo Cristo benedicente del catino dell’abside. Mi piace salire i sette gradini che portano verso l’altare, immergermi nei profondi significati simbolici che sono disseminati lungo il percorso: il pavimento dell’altare dove sono incisi due “fiori della vita” a lato di un’incisione perfettamente circolare. Mi sorprendo ad osservare il fascio di luce che penetra dolcemente dal rosone. Mi piace scendere le scale , accarezzando ( mi viene spontaneo farlo ogni volta ) uno o l’altro pluteo cosmatesco con il classico disegno a quinconce. I quattro elementi costitutivi dell’universo ed il cerchio centrale : la quint’essenza che tutto pervade. Due strette scale (una per lato) portano alla suggestiva cripta dove un possente sarcofago in pietra rossa contiene le spoglie mortali dei Santi Felice, di suo padre San Mauro e della nutrice. Una grata di ferro protegge il sarcofago ad impedire fenomeni eccessivi di idolatria, da quando in epoche remote nel giorno commemorativo della morte dei due santi ( il 16 giugno) tutte le mamme portavano i loro bambini per lavarli con le acque che scaturivano da una miracolosa sorgente. Li avrebbe preservati dalla scabbia. Uscendo, con gli occhi assuefatti alla penombra, i rilievi della facciata diventano accecanti e tutto acquista un nuovo significato. Qui la scultura romanica spoletina ha raggiunto uno dei suoi massimi vertici: dall’alto verso il basso la vista scivola dall’ Agnello mistico (il cui sguardo cadrebbe secondo un’antica leggenda dove si trova un tesoro) allo stupendo rosone con le sue 16 coppie di colonnine (l’esatta somma del numero degli apostoli col numero degli evangelisti), iscritto in un quadrato ai cui angoli troviamo le raffigurazioni dei quattro evangelisti. Poco sotto , nell’altorilievo due scene raffiguranti i due santi nell’atto di uccidere il dragone e più a

destra San Felice che “resuscita” il figlio di una vedova. Dietro la leggenda ,che ha ispirato l’interessante rilievo, va ricercata la storia di questi devoti cristiani, che sfuggiti alle persecuzioni del III° - IV° secolo nella natia Siria, emigrarono insieme ad altre 300 persone stabilendosi in questa zona che provvidero a colonizzare ed evangelizzare dopo l’incuria e lo sbando seguito al dissolvimento dell’Impero Romano. Qui Mauro e Felice alternavano il lavoro alla preghiera e la loro fama di uomini devoti crebbe al punto che gli abitanti del luogo chiesero loro di liberarli dal pestifero dragone che ammorbava l’aria col suo alito facendo numerose vittime, specie tra i bambini. Cosa che Mauro e Felice riuscirono a fare con grande gioia della popolazione. In realtà gli anonimi scultori della fascia tradussero in immagini di grande impatto emotivo la meritoria opera di ingegneria idraulica con la quale Mauro e suo figlio riuscirono a canalizzare le acque del fiume che spesso esondava trasformando in ampie paludi malsane quelle zone pianeggianti della valle. E come ben sappiamo, è nelle zone paludose che più facilmente si creano le condizioni per lo sviluppo della malaria (da mala aria) non a torto conosciuta anche come Morbus draconis , la malattia del dragone. Le cronache ci informano ancora che per tre giorni le acque del Nera fino al Tevere furono colorate di rosso dal sangue del drago (frutto del dilavamento di terra ricca di composti ferrosi) e che da questo periodo iniziò la rinascita (sotto il profilo agricolo) del territorio: la resurrezione del figlio della vedova. Spesso percorro il sentiero che unisce Sant’Anatolia di Narco a Vallo di Nera e che passa a lato della Chiesa, all’ombra di una vegetazione in parte autoctona punteggiata dalla presenza di numerosi Pini d’Aleppo che secondo tradizione sarebbero i discendenti di quei pini portati dalla colonia siriana più di millecinquecento anni fa.

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idee vincenti

GIANLUCA UGOBERTI E IL SUO GRUPPO BAMBAM, UN MIX

PERFETTO TRA CUCINA DI QUALITÁ E UN’INDISCUSSA CAPACITÁ MANAGERIALE ristoro

ConTesto C

L TA A TOR

a cura di CARLO TIMIO

CAFFETTERIA TESTO -

hi è Gianluca Ugoberti? Consentitemi di definirlo un guru della ristorazione a livello nazionale. Un precursore di trend culinari, un antesignano delle tendenze del mercato e un manager che riesce sempre a stare al passo con i tempi. In 20 anni di storia vanta nel suo palmares 13 locali, 250 addetti e un milione di presenze l’anno. Oggi il gruppo Bam Bam si è affermato su scala nazionale nel settore della ristorazione e procede a gonfie vele. Per il triennio 2014-2016 è stata programmata un’apertura di nuove attività in franchising nell’area centro-nord: 10 punti nel 2014, 12 nel 2015 e dai 15 ai 20 nel 2016. Cifre da far impallidire i più grandi imprenditori della ristorazione italiana. Tutte le attività del Bam Bam hanno una caratteristica che li contraddistingue e li rende unici: la tematicità. “L’idea di ricorrere a un tema – sostiene Ugoberti – scaturisce da una mia visita a Las Vegas. Lì trassi l’ispirazione per aprire un pub in stile americano ambientato in una miniera. Nasce così il Dollaro, prima pub, poi paninoteca e birreria, steakhouse, american

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r e g r u Ristob Pizza&Steak

bar, ristorantino e infine pizzeria”. La clientela intercettata dal Dollaro è piuttosto giovane e così nel 2006 prende forma a Perugia il Bam Bam Ristosauro, che mixa la ristorazione classica con una forte ambientazione. Nel 2007 viene attivato il primo franchising a Torino e così cominciano a sviluppare il marchio. Nel frattempo è stato aperto un piccolo locale, il ConTesto, con prodotti tipici, e in particolare la torta al testo. Il Ciògusto invece è un’altra realtà che offre 120 tipi diversi di pizza abbinata a 60 dolci. Complessivamente a Perugia il Gruppo gestisce 5 locali (Dollaro, BamBam, CiòGusto ConTesto e 50’s Ristoburger), tutte realtà completamente diverse l’una dall’altra con tipologie di clienti differenti. Le proposte si integrano e non si fanno concorrenza anche perché sono state inserite agevolazioni (come la stone card) per chi frequenta i locali, che danno diritto a sconti e premi. Nel resto d’Italia invece il Bam Bam è presente a Torino, Roma, Viareggio, Brescia e in Abruzzo. “L’idea del tema attira molto. Il cliente non si trova in un ristorante classico


ma in un ambiente di svago e divertente. Per questo vengono realizzate anche gare, come quella di mangiare un hamburger da 1,2 chili nel minor tempo possibile. Gianluca Ugoberti è convinto che la moda di andare a mangiare fuori è mutata e pure le tasche sono cambiate. Da questa esigenza nasce il Ristoburger, con la consapevolezza che il mondo della ristorazione si sta sempre più spostando verso il piatto unico a basso costo. Da qui deriva la riscoperta dell’hamburger, rivisitato in chiave gourmet, usando carni di tutto il mondo ma anche quelle italiane. Dare novità in qualcosa di classico, ad un prezzo abbordabile sembra essere il karma di Gianluca Ugoberti. Il menù viene cambiato due volte l’anno, inserendo almeno 10-12 nuovi piatti. Altro elemento di spicco è l’operazione di co-marketing con altre attività e negozi. “Oggi i clienti vanno attirati in maniera dinamica e gli si deve spiegare i vantaggi e i servizi offer-

gianluca ugoberti

ti, oltre al prodotto alimentare”. Per esempio ogni 30 euro spesi nei locali a Perugia si ottiene un biglietto gratis per il cinema. Con Io Bimbo è stata fatta una promozione per cui si regala un menù per bambini a 1 euro. Anche con la Palestra Virgin è stata attivata una collaborazione per beneficiare di sconti. “Inoltre – afferma Ugoberti – mi sta a cuore precisare che il nostro personale è altamente efficiente e preparato, grazie a un percorso di formazione svolto con metodi ingegnerizzati. Scegliamo persone (in un’età che va dai 18 ai 25 anni) che non hanno mai fatto questo tipo lavoro o che hanno un’esperienza limitata nel mondo della cucina. Perché ci siamo accorti che è più facile formare persone che non hanno niente in testa e che hanno voglia di divertirsi mentre si lavora. Il nostro obiettivo è puntare sui giovani, offrendogli delle opportunità di lavoro”.


VIP IN UMBRIA

ASSISI, CAPITALE DEL DIALOGO PERSONAGGI E PERSONALITÁ NOTE SI RECANO AD ASSISI PER RESPIRARE LA PACE E LA SPIRITUALITÀ DELLA CITTÁ DI SAN FRANCESCO ELEONORA ZEROLI

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osa hanno in comune Madre Teresa e Bruce Springsteen, Gorbaciov e Legrottaglie, Arafat e Carlos Santana? La devozione al Santo di Assisi, patrono d’Italia. Nel suggestivo libro di Padre Fortunato “ Vado da Francesco”, il padre francescano e direttore della Sala Stampa del Convento di Assisi, ricorda i personaggi del mondo della musica, della politica, dello sport che hanno fatto visita alla basilica umbra in cerca di raccoglimento e spiritualità. Madre Teresa fece visita ad Assisi nel 1986, in occasione dell’incontro organizzato da papa Giovanni Paolo II con i rappresentanti delle principali religioni della Terra, si sedette in fondo come una qualsiasi pellegrina ma dopo poco tutti si accorsero di quella vecchina infreddolita che tanto aveva fatto per il bene degli emarginati e dei malati in India. La visita di Bruce Springsteen alla basilica umbra dell’ottobre 2006 avvenne, invece, di notte per evitare l’assalto di giornalisti e fan. Guardando ammirato le scene della vita di S. Francesco

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dipinte da Giotto, il “boss” commentò in inglese: “Questa basilica ha i colori della Resurrezione”. Persino un ateo convinto come l’ultimo presidente dell’ Unione Sovietica, Michail Gorbaciov volle visitare la Basilica nel 2008 e si disse “affascinato dalla testimonianza di Francesco e dalla forza spirituale che questa riesce a comunicare ancora oggi”. Anche il mondo del calcio non è totalmente estraneo all’attrazione verso il centro spirituale di Assisi, come testimoniano le parole del giocatore Nicola Legrottaglie in occasione dell’evento benefico organizzato ogni anno ad Assisi e trasmesso puntualmente dalla Rai, “ Gesù è il mio gps”. Padre Fortunato, nella prefazione al suo libro, descrive Assisi come un luogo di dialogo, inteso come “intreccio di concezioni differenti, pensieri, sentimenti, così che brilli in pienezza quella verità che è unica come il diamante ma ha molte facce”. Emblematico è il fatto che ad Assisi abbiano fatto tappa prima il leader palestinese Arafat (1990) e poi l’ex presidente


israeliano Shimon Peres ( 2013) entrambi auspicando la pace e la serenità per il proprio popolo, ispirati dai racconti sulla vita di Francesco. Il 12 luglio 2011, in occasione del suo concerto per Umbria Jazz a Perugia, il grande chitarrista Carlos Santana cita Francesco prima di iniziare a suonare “Europa”, uno dei suoi brani più noti, ed esprime la sua emozione nel trovarsi nella terra del Santo assisano. Padre Fortunato dà una spiegazione al susseguirsi di questi episodi e a molti altri relativi anche a gente comune, affermando come la testimonianza di S. Francesco sia ancora attuale e renda la città di Assisi “luogo fisico di dialogo, propulsore di pace, di incontro delle differenze e polo attrattivo di umanità”.

yassar arafat

bruce springsteen

shimon peres

carlos santana

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de legibus

IN ARRIVO IL DIVORZIO BREVE L A C O M MISSIONE G IUSTIZI A DELL A C A MER A DEI DEP UTAT I APPR O VA IL DISE G N O DI LEGGE CH E RI D U CE A D UN ANNO IL PERIOD O PER I L DI VOR Z IO Elisabetta Bardelli

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uel “per sempre”, già da tempo arginato dal “finchè dura” del detto popolare e dall’introduzione del divorzio con legge n . 8 9 8 / 1 9 70 , s i a v v i a a d i v e n t a r e s e m p r e p i ù agevole da superare, quando all’unione civile non si accompagna più quella comunione spirituale e materiale tra i coniugi che dovrebbe sostenere qualsiasi matrimonio. Il cosiddetto “divorzio breve” potrebbe divenire realtà entro pochi mesi. Ed infatti la Commissione Giustizia della Camera, lo scorso 8 aprile, ha approvato all’unanimità il testo base del disegno di legge che riduce drasticamente il tempo che i coniugi separati devono attendere per giungere al divorzio. Gli originari cinque anni, già portati a tre nel 1987, potrebbero scendere ad un solo anno e ridursi a nove mesi nelle separazioni consensuali in assenza di figli minori. Il termine per la proposizione della domanda di divorzio, così abbreviato, non decorrerà più dall’udienza di comparizione dei coniugi dinanzi al Presidente del Tribunale, ma già dal deposito della doman-

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da di separazione. Il testo interviene anche s u l l ’ a r t . 1 91 d e l c o d i c e c i v i l e , p r e c i s a n d o c h e la comunione dei beni, in caso di separazione personale, si scioglierà già nel momento in cui, in sede di udienza presidenziale, il giudice autorizza i coniugi a vivere separati, senza più dover attendere il passaggio in giudicato d e l l a s e n t e n z a d i s e p a r a z i o n e . L’ I t a l i a s i a d e gua così al resto d’Europa, dove la tempistica del divorzio si esaurisce già in minor tempo; in caso di separazione consensuale, in Francia non è necessario alcun periodo di separazione, in Germania occorre attendere un solo anno, in Gran Bretagna due anni ma, in caso di c o m p o r t a m e n t i d e l c o n i u g e “c o n t r a r i a l l a p r o secuzione del matrimonio”, il divorzio è immediato. Questo testo, che è il risultato della fusione di cinque disegni di legge, dovrebbe approdare nell’aula della Camera entro magg i o 2 01 4 , p e r p o i p a s s a r e a l S e n a t o i n t e m p i altrettanto brevi. Un’altra riforma del diritto di famiglia, da tempo al centro di varie proposte di legge, si avvicina dunque al traguardo.



BRIEFING CULTURALE a cura della REDAZIONE

VIAGGIO INTORNO ALLE RAGAZZE DI McCURRY

SE LA CULTURA SI CONIUGA ALL’ INNOVAZIONE: IL CASO VETRYA

SGARBI SI IMPEGNA ANCORA PER L’ARTE UMBRA

Prima la giovane afgana, poi la ragazza umbra di Bevagna, poi chissà quale altra donna nel mondo sarà immortalata dai clic del fotografo documentarista più famoso del mondo: Steve McCurry. A Perugia egli ha allestito negli spazi dell’ex Fatebenefratelli e nel palazzo Penna, con la collaborazione della Regione Umbria, una mostra che già è un must dell’arte fotografica, come lo è stato a Genova e Milano. Anche se l’emblema della mostra è la bella ragazza bevanate Veronica Corvellini con i suoi occhi azzurri perforanti, tuttavia McCurry presenta l’Umbria come la regione più mistica d’Italia. Per agganciare tale realtà segue vari percorsi culturali, riscoprendo i paesaggi incontaminati, gli sperduti ma vitali borghi storici, le fiorenti botteghe artigianali, i profumi delle eccellenze culinarie, il fascino del patrimonio artistico del passato e del presente. La mostra è aperta dal 29 marzo al 5 ottobre 2014.

Senza mezzi termini Luca Tomassini, fondatore e presidente del gruppo Vetrya con sede a Orvieto, sottolinea che la cultura della rete sta cambiando la nostra vita. e il nostro modo di pensare”. É una fabbrica di innovazione che non si ferma mai. Un nuovo sistema economico, uno straordinario strumento di crescita per le imprese, un nuovo modo di studiare, di lavorare., di stare con gli altri.” E traduce ciò creando Vetrya, un corporate campus di 7mila metri quadrati per sviluppare soluzioni e servizi broadband, applicazioni e piattaforme di distribuzione. Una struttura “che vuole essere qualcosa che somigli molto- chiosa Tomassini- al Silicon Valley e ai quartieri generali di Google e Apple”. E paradossale, ma egli non trova sul territorio ingegneri e programmatori preparati da inserire nel proprio organico che già conta 50 persone che presto stima di raddoppiare, all’insegna dello slogan: “quelli che vogliono cambiare il mondo non aspettano. Lo fanno”.

Il famoso e imprevedibile critico d’arte Vittorio Sgarbi deve amare molto l’Umbria, almeno a giudicare dalle sue presenze volte a scoprire o a presentare opere d’arte locale. E ama molto la zona del gualdese, tant’è che dopo aver portato alla luce importanti opere a Gaifana, recentemente ha inaugurato i restauri della Pinacoteca civica alla Rocca Flea di Gualdo Tadino. La Pinacoteca ospita opere provenienti essenzialmente dalle chiese del territorio ed è arricchita dai dipinti del capostipite della scuola locale Matteo da Gualdo. L’evento presieduto da Sgarbi si inserisce nelle manifestazioni a sostegno della candidatura “Perugia-Assisi capitale Europea della cultura 2019”. La Rocca Flea si è arricchita inoltre dello stemma gentilizio del cardinal Dal Monte posizionato il 30 Aprile, alla presenza delle classi quinte delle scuole primarie.


ITALIA IN PILLOLE a cura della Redazione IL CIBO PER LA MENTE NON SOLO PER IL CORPO

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n una conferenza tenutasi a Milano sugli stili tenuti a tavola, Nuccio Ordine professore alla università di Catania, sconfessa quanto superficialmente suggerito da qualche politico che “con la cultura non si mangia”. Anzi sostiene con dati storici alla mano che senza cultura lo stomaco non si riempie. La manifestazione fa parte di un’ iniziativa a tappe del Laboratorio Expo e della Fondazione Feltrinelli in collaborazione con la Expo Milano 2015. Il percorso di ricerca è articolato in quattro ambiti (ambiente, cibo, uomo, città) tutti riconducibili al tema centrale di Expo 2015: Nutrire il pianeta, energia per la vita. L’iniziativa dovrà sfociare nell’ elaborazione di una “Carta delle raccomandazioni della scienza” che sarà una colonna portante dell’assetto culturale e della valenza operativa dell’evento milanese del prossimo anno.

IL TEATRO COME MEZZO PER L’INTEGRAZIONE

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lla Camera dei Deputati è stata presentata la pièce teatrale “I meneni”, con una tavola rotonda alla quale hanno partecipato il sottosegretario Giuseppe Castiglione, l’autore e regista della rappresentazione Walter Manfrè e il sindaco di Mineo. Poi è stato proposto al teatro di Documenti a Roma. I meneni è uno spettacolo che inaugura il Progetto Interculturale Mediterraneo a cui partecipano i migranti del centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo di Mineo, un paese di 3500 anime in provincia di Catania, gli abitanti del luogo, che si chiamano appunto meneni e attori professionisti. All’inizio il regista era perplesso sui migranti, poi “ho ascoltato storie strazianti –egli racconta- e spesso sconclusionate, ma attirato dal luccichio dei loro occhi ho cercato di accoglierli con il cuore: così ho colto la poesia dei loro racconti”, li ho messi in scena e ne è scaturito uno spettacolo che sta avendo successo in molti spazi teatrali d’Italia. Esempio di integrazione globale.

IL CUORE SU DUE RUOTE

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n Italia la produzione di biciclette è aumentata nel 2013 del 22%, in controtendenza rispetto all’Europa, tranne la Germania. In cifre si contano 2,7 milioni di pezzi. L’Italia contribuisce in modo determinante a sostenere il valore della produzione dell’industria europea a due ruote che è di 10,7 miliardi. Ce lo racconta il report del summit che ha riunito a Milano il gota delle due ruote per i cento anni dell’Eicma, ove è presentata la prima ricerca internazionale su “Il valore delle due ruote” a pedale e a motore e diffuso il manifesto a favore dell’impegno per la mobilità sostenibile. Il ministro Lupi presente alla inaugurazione si è impegnato a riportare in Italia un salone mondiale per sole biciclette. L’iniziativa è sostenuta dal governatore Maroni che ricorda come in Lombardia ci siano il 23% di biciclette italiane. Indirettamente si fa cenno ai vantaggi fisici legati all’uso della bici, in termini di riduzione dell’infarto cardiaco, dell’ictus cerebrale. del ritardo del’invecchiamento. Insomma portare il cuore in bicicletta fa bene alla salute e al portafoglio.


gioielli di bacco

UN VINO CALIENTE: IL GAMAY DEL TRASIMENO IL VITIGNO, APPARTENENTE ALLA FAMIGLIA SPAGNOLA DELLA “GARNACHA”, ARRIVÓ NELLA ZONE DEL LAGO DURANTE LA DOMINAZIONE SPAGNOLA DEL’ITALIA CENTRO-MERIDIONALE MARCO SERVILI

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ungo le pendici ad anello che circondano l’ameno e rilassante Lago Trasimeno, si sviluppa l’areale di produzione di uno dei vini più particolari e caratteristici dell’Umbria: il “Gamay del Trasimeno”. Vino che, nella sua tipologia “Gamay”, appartiene alla Denominazione di Origine Controllata “Colli del Trasimeno” (D.O.C. dall’anno 1971, successivamente modificata nel 2011), comprendente parte dei comuni di Castiglione del Lago, Città della Pieve, Paciano, Piegaro, Panicale, Perugia, Corciano, Magione, Passignano sul Trasimeno e Tuoro sul Trasimeno. Il “Gamay” nasce dalla vinificazione, generalmente in purezza, in acciaio e/o legno, delle uve prodotte dall’omonimo vitigno (minimo 85%) ed ha un titolo alcolometrico minimo di 12,50 % Vol. Inoltre, se sottoposto ad un periodo di invecchiamento non inferiore a 24 mesi, di cui almeno quattro mesi in botti di legno, può fregiarsi della menzione “riserva” ed ha un titolo alcolometrico di 13% Vol. Il vitigno “Gamay del Trasimeno” appartiene – come hanno dimostrato i recenti studi genetici sviluppati dall’Università di Perugia – alla famiglia della “Garnacha” (Grenache), vitigno molto diffuso in Spagna ed arrivato nei territori del Trasimeno durante la dominazione spa-

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gnola sull’Italia centro-meridionale nel 1600, come testimoniato dal matrimonio tra il Duca di Castiglione del Lago Fulvio Alessandro della Corgna e la Duchessa Eleonora de Mendoza. I vigneti, immersi all’interno di un microclima caratterizzato da basse escursioni termiche tra il giorno e la notte per la presenza mitigante del Lago, sono coltivati a cordone speronato e/o guyot su terreni sabbiosi più o meno argillosi, propri dell’ambiente lacustre ed intercalati da ciottoli. Qui trovano il loro “terroir” ideale. Il vino si presenta di un colore rosso rubino lu-

minoso, con sfumature che possono andare dal violaceo al granato con profumi intensi ed avvolgenti di ciliegia, frutti bosco (ribes nero, mirtilli), erbe officinali, liquirizia dolce, cuoio e tabacco da pipa, cacao. Il gusto, che non delude le aspettative, è caldo, setoso, morbido, concentrato con una fine impalcatura tannica ed una equilibrata vena acida e stuzzicante sapidità; ottima la persistenza in bocca, ricca di note speziate. Ideale in abbinamento con tortelli al pesce di lago, lasagne al forno, filetto al pepe verde, arista in crosta, involtini di manzo ripieni di pecorino e prosciutto.

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CONCORSO FOTOGRAFICO Riflesso rilancia il concorso fotografico “Architettura e Design in Italia”!

Su richiesta del pubblico, è stato prorogato il Concorso fotografico RISCATTO sul tema “Architettura e Design in Italia e nel Mondo”. L’obiettivo del contest è quello di divulgare immagini inedite nel comparto delle strutture architettoniche e design scattate sia sul territorio nazionale che nel resto del mondo, permettendo di mettere in mostra le abilità e la creatività di fotografi ed appassionati di fotografia. I partecipanti dovranno inviare le foto con cui concorrere (massimo 2), rigorosamente originali ed inedite, entro il 30 giugno 2014, effettuando la registrazione e caricando l’immagine seguendo le indicazioni riportate nel sito web: www.riflesso.info Il Concorso è aperto a fotografi di qualsiasi livello, anche non residenti in Umbria, ed è gratuito. Un’apposita giuria valuterà le foto pervenute, selezionando le migliori e decretando lo scatto vincitore. I risultati saranno resi noti attraverso la pubblicazione sia nella Rivista Riflesso in formato cartaceo che nel sito web. Ulteriori informazioni sono presenti nella sezione “Art Foto Lab” del sito web: www.riflesso.info


GIRI DEL GUSTO

I FORMAGGI: DAI LATINI AI GRECI , DAI FRANCESI FINO AL BELPAESE

I L PECOR I NO : L E ERBE E I L S OFF I O D E L VENTO D E L NO S TRO A PPENN I NO MARILENA BADOLATO

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ormaggio sì, formaggio no. Indiscusse qualità di gusto per un alimento sano, ma da mangiare con moderazione Il formaggio è grasso. Inutile ci vengano a dire che è un alimento magro. Un formaggio magro non esiste. Infatti nei formaggi il loro contenuto in grassi può soltanto variare: oltre il 40% in quelli più grassi; tra il 20 e il 40% nei semigrassi; sotto il 20% in quelli “magri”. Di contro, a loro favore, abbiamo le percentuali di proteine, calcio, potassio, fosforo, vitamine A e B che ci regalano. Ma è il gusto che in questo prodotto la fa da padrone. Scegliamo un formaggio perché ci piace. E spesso, chi lo ama, lo adora in tutte le sue varianti italiane e straniere. E anche in Umbria non possiamo non avere con noi in tavola il nostro pecorino variamente stagionato, di gusto più o meno marcato, più dolce

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o più saporito, diversamente lavorato. Latte ovino, sapore intenso, ottimo se accompagnato da composte o marmellate di frutta o miele di montagna e dai nostri stupendi vini muffati orvietani. Il pecorino è la verità del nostro territorio, contiene in sé le erbe e il soffio del vento dell’Appennino. E in cucina, dal semplice uso come condimento nei piatti tipici che senza di esso non sarebbero tali, al suo impiego negli sformati, nelle crostate e nei dolci, fresco o stagionato e grattugiato, il pecorino ha un campo di possibilità vastissimo, ancora in parte inesplorato. Esistono comunque anche ragioni salutari per consumare prodotti caseari: i microrganismi “buoni” presenti in essi, detti “probiotici” proprio perché sono alleati preziosi della salute dell’uomo, cioè esercitano una funzione protettiva e benefica sul nostro organismo.


Infatti alcuni batteri lattici sono in grado di produrre le batteriocine, sostanze attive contro i batteri patogeni, e che regalano in più sapore e aroma. La fermentazione lattica viene da tempi antichi sfruttata dall’uomo a suo beneficio, ma lo sfruttamento cosciente e razionale dei batteri lattici è iniziato soltanto un centinaio di anni fa. Alcuni alimenti che subiscono la fermentazione lattica, assumono così caratteristiche chimico-fisiche, organolettiche, nutritive, ma anche sensoriali, cioè di gusto, differenti e spesso anche migliori di quelle del prodotto di partenza. Senza contare che hanno una “naturale” maggior conservabilità e quindi un più alto grado di sicurezza d’uso. Nel 1857 Pasteur scopre la matrice microbica delle fermentazioni; nel 1878, Lister isola in coltura pura il Bacterium Lactis, oggi Lactococcus lactis, permettendo, nel 1890, la prima coltura starter per la produzione di formaggi. Oggi, il rafforzamento dell’idea del binomio alimento-salute, fa crescere l’attenzione verso alimenti che abbiano effetti benefici verso una o più funzioni del nostro corpo, diventando alimenti funzionali. La storia del formaggio? Antichissima. Basta seguire il suo nome presso i popoli del mondo antico. Con kuat-s-ejo, gli Umbri, il più antico tra i popoli italici del quale è rimasta testimonianza scritta nelle Tavole Eugubine, chiamavano il caglio, l’elemento misterioso

che fermenta e diventa formaggio. I Latini lo chiamarono “caseus” dalla radice indoeuropea kuat che significava “fermentare, inacidire”. A partire dal lontano “kasio” umbro e dal latino “caseus”, sono nati il tedesco “käse” e l’inglese cheese; l’irlandese arcaico “cais”, il gaelico scozzese “caise” o il celtico “caashey”; il gallese “caws”, l’antico bretone “keuz” o il rumeno “cas”, fino allo spagnolo “queso” e al portoghese “quejo”. E il nostro vocabolo “formaggio”? Dai Greci, che lo chiamavano “formos”, dal paniere di vimini dove quel latte cagliato veniva messo in forma, che nel tardo latino sarà “formaticum”, l’alimento che stagionava nelle forme. Nel francese antico sarà “fromatage”, che nei secoli si affinerà in “fromage” e la parola italiana sarà un prestito di ritorno dal francese. Se parliamo di gusto la “cosa si fa seria”: nel Belpaese sono state censite ufficialmente 450 diverse tipologie di formaggio. Quello di maggio era ed è il migliore in assoluto per profumi e aroma, perché era il periodo dell’erba fresca e del pascolo ricco di fiori ed erbe spontanee ed il latte sapeva di Natura. Da noi si chiama Cacio fiore o Caciotta: possiamo anche scegliere quello fatto con caglio vegetale, cioè creato con quelle piante che hanno potere coagulante come i fiori di cardo e carciofo. “Nel mese di maggio provvedi legna e formaggio”, cita un famoso proverbio italiano. Possiamo crederci.


SPORT

IL PERUGIA E LA MERITATA SERIE B IL CAPOLUOGO UMBRO RITORNA NELLA SERIE CADETTA DOPO NOVE ANNI IMPIEGATI A RISALIRE LA CHINA a cura della REDAZIONE

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l Grifo raggiunge la Serie B. E festa sia! Sì, perché erano nove anni che il Perugia era fuori dai gironi che contano. Anni passati nell’ombra, un percorso tutto in salita. Un lungo cammino pieno di sacrifici, sudore, ma anche delusioni, da cui però ne è scaturita il 4 maggio una meritata promozione nella serie cadetta. L’ultimo round era contro il Frosinone, uno scontro diretto che ha fatto rimanere con il fiato sospeso gli oltre 22.000 aspettatori che si sono recati allo stadio R. Curi, per non parlare di un’intera città anch’essa in trepidazione di conoscere il risultato. Questa partita rappresentava la rivalsa dopo la sconfitta dell’anno scorso ai playoff contro il Pisa. Ci si giocava tutto. La società, i giocatori e la piazza ne erano pienamente consapevoli. È per questo che nel vocabolario dei giocatori del Perugia era am-

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messa soltanto una parola: vittoria. Alla fine la determinazione, la voglia di farcela e di superare l’avversario hanno avuto la meglio. Sebbene non sia mancata in campo la fatica, qualche imprecisione di troppo e una mancata palla gol sul finale. Ma ciò che contava veramente era il risultato. E il gol realizzato da Marco Moscati ha rafforzato le speranze di tutti i presenti al Curi. Il fischio di fine partita ha poi messo il sigillo su una partita storica e su un intero campionato giocato al cardiopalmo e vinto sul filo di lana. La pentola a pressione, rimasta immeritatamente chiusa troppo a lungo, è così esplosa. La gioia, la contentezza e la rabbia maturati nel corso degli anni si sono trasformati in un tripudio di colori, emozioni, pianti e urla. Il popolo del Grifo si è lasciato andare a una lunga emozione manifestatasi con un un’invasione di


campo. Andrea Camplone, l’allenatore del Perugia, ci tiene a ribadire che “abbiamo vinto il campionato grazie al grande lavoro dello staff, della società e dei giocatori. Il nostro impegno è stato premiato. Ho dedicato anima e corpo a questa cavalcata. Questa vittoria la voglio dedicare a mio moglie e ai miei figli che mi hano sopportato tanto in questo lungo periodo”. Dopo i festeggiemti in campo, sono partiti i caroselli per tutta la città, con strombazzate, sventolii di bandiere biancorosse e canti inneggianti il Grifo. Il tutto è poi continuato per le vie del centro, con il picco in Piazza IV Novembre insieme ai giocatori arrivati per stare in mezzo ai loro tifosi e festeggiare affianco alla gente che li ha sostenuti e supportati per tutto il campionato soprattutto nei momenti più difficili. Anche il Presidente del Perugia Msssimiliano Santopadre

il presidente massimiliano santopadre

ha voluto rimarcare che “i tifosi sono stati importantissimi in questo cammino. Non dimenticherò mai gli applausi dopo un pareggio in casa o gli incitamenti dopo le sconfitte fuori casa”. Ma ormai il traguardo è stato raggiunto. Ora si deve pensare al futuro. E così Santopadre incalza: “Mi è stato chiesto quanti anni sarei rimasto a Perugia. A prescindere da quanto resterò in questa stupenda città, che merita davvero una grande squadra di calcio, mi sono tatuato il Grifo in un braccio così lo porterò sempre nel cuore”. Certo se queste sono le premesse, la speranza per un grande campionato in Serie B non potrà essere disattesa. “Non sono venuto qui a fare la comparsa – continua il Presidente –. Il mio obiettivo è fare campionati all’avanguardia per mantenere alto l’entusiasmo dei tifosi. Perché la piazza è la nostra arma migliore”.


selezione libri a cura di ITALO PROFICE

Ombretta Ciurnelli narra poeticamente la città vissuta in molteplici aspetti: ne descrive le case, i vicoli, le porte, i negozi, le scale, finanche le prospettive luminose nelle diverse stagioni. É una città in collina con un po’ di verde attorno, il verde che caratterizza le campagne umbre. E allora, mentre leggerete “La città del vento”, immaginate di seguire il vento che soffia in essa, esploratela. Si viaggerà senza meta, percependo appena ‘l fiaton del temp nton rispir del vento. Quello che la poetessa umbra scrive è un autentico omaggio alla letteratura poetica dialettale per la ricercatezza del vocabolo esatto, per la musicalità, per l’armonia. E quand’anche non ce ne fossimo accorti, questa poesia nel suo genere anela alla conservazione di una cultura letteraria che va estinguendosi. Edizioni Cofine.

Claudio Lattanzi nel suo libro pone l’attenzione su come “La mafia in Umbria” sia diventata un terreno di colonizzazione da parte delle principali organizzazioni mafiose del paese. A sostegno delle sua tesi l’autore fa notare che l’Umbria è una regione dove si vive bene, lontana dalle vie di comunicazione e perfetta per nascondersi. Inoltre la società non apprende totalmente le sottili depravazioni sociali del sistema mafioso ed è così che l’Umbria è diventata una regione perfetta per riciclare cospicui capitali sporchi. I clan che sono alla ricerca di nuovi mercati sbarcano in Umbria, facilitati da una più favorevole organizzazione rispetto al sud. La mafia, che sia la ‘Ndrangheta, la Camorra o Cosa Nostra, cerca di pilotare gli appalti non solo attraverso il controllo delle aziende e ma anche attraverso l’infiltrazione politica; non regola i conti con la violenza ma si infiltra nel tessuto economico e fa impresa, secondo una formula già vista nelle regioni del nord Italia. Edizioni Intermedia.

Costanza Bondi e Viviana Picchiarelli sono le curatrici della raccolta di racconti in cui la principale protagonista è l’ironia. E, ironia della sorte, il genere del nome è femminile, forse a conferma del fatto che in questa disciplina sono loro le vere dominatrici. Diciotto autrici che si cimentano in ventisei racconti sulle tematiche più disparate: si va dall’amore alla vendetta, dalla politica alle differenze di genere. Ma in un libro in cui l’ironia detta legge, è inevitabile affrontare alcuni argomenti tanto cari all’universo femminile: i figli, il tempo che passa e lascia i segni sul corpo, le faccende casalinghe. Nelle “Vene Vorticose” si affronta tutto ciò con allegria e leggerezza per trasformarlo in arte. Si legge che l’ironia è un modo intelligente di essere seri, allora come non si potrebbe esserne d’accordo? Con l’ironia si denunciano i vizi e si esaltano le virtù, proprio come avviene in questo libro. Bertoni Editore.




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