1 minute read

2.3 Il riarmo tedesco e le premesse per la nascita dell’Asse Roma-Berlino

proposero quindi un disarmo in due fasi: in primis, limitazione del numero di uomini e in secondo luogo una rinuncia ad almeno una parte dell’artiglieria pesante. Tutto ciò si sarebbe basato su un’entità guidata dalla Società delle Nazioni in grado di controllare le forze internazionali. L’Italia, a sua volta, acconsentì a raggiungere il livello minimo di armamenti stabilito, pur senza fare riferimento alla Società delle Nazioni ma considerando una cooperazione internazionale volta a raggiungere una giustizia tra le Nazioni, praticamente con mezzi revisionistici. Le ambizioni di Mussolini lo portarono a proporsi come arbitro e mediatore dei principali Paesi d’Europa: formulò infatti una proposta di Patto a quattro nel 1933 per riprendere i dialoghi interstatali interrotti dopo la conferenza per il disarmo. Il progetto prevedeva un accordo tra la Germania, la Francia, la Gran Bretagna e naturalmente l’Italia; l’esito sarebbe stato una sorta di vertice tra gli Stati, con lo scopo di regolamentare quanto più possibile le correnti revisionistiche in Europa. Le norme sui conflitti riflettevano quelle del Covenant della Società delle Nazioni e il piano conteneva anche il principio di parità in materia di armamenti. L’accordo, che sarebbe durato 10 anni, sarebbe inoltre servito per arginare l’espansionismo tedesco, eventualmente mitigato dal dialogo con la Francia e gli inglesi. Il Patto, però, non raggiunse un successo adeguato per diventare effettivo e si ridusse quindi ad un semplice impegno di consultazione tra le Nazioni interessate; venne firmato il 15 luglio 1933.

2.3 Il riarmo tedesco e le premesse per la nascita dell’Asse Roma-Berlino

Advertisement

Il 16 marzo 1935 Hitler, violando le clausole del Trattato di Versailles, ripristinò la coscrizione obbligatoria; la reazione delle potenze europee, anziché essere severa e inappuntabile, provocò la nascita del cosiddetto «Fronte di Stresa», una sorta di manifestazione indifferente dei Paesi antagonisti della Germania, che miravano soprattutto a raggiungere obiettivi nazionali senza curarsi della sicurezza internazionale. Quando, nel gennaio 1936, Mussolini fece capire alla Germania che il Fronte di Stresa non avrebbe influito sui rapporti italo-tedeschi, i rapporti tra i due Stati andarono migliorando.

This article is from: