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CONCLUSIONE . ... .. . .. . . . . .. .. .. . .. .. .. .. . . .. . .. .... .. .. .. . . .. .. . .... .. .. .. . . .. .. .. . .... .. .. .. . . . . . .. . Pag

Caserta - La Reggia Varll'ileltiana sede del/ 'Accademia Aeronautica negli an n i 7ì·en/a. Una immagine d'epoca.

Caserta - Veduta attuate della Rep,gia di Caserta. L 'atluale ingresso delta Scuola Sottu[Jiciali.

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Cinquecento rinascimentale; in particolare la sua tipotogia rarnmema la gr;1nde dell'arre della fortificazione dove il pn:·valcre della "f'irm itas'' è stclllper;no dalle ragioni della '·venusras· ' , in un ;trmonico rapporto tra esigenze ddta tecnica. della difesa e della hdtezza architellonica. L'ipotesi che t·aurore del disegno sia ,\lichclangiolo ne r:1fforza l'imm;:tgine enKatiYa eli una storicirà che richiama parricolari momenti dcll'ane della eterna.

Di ben più vasta fama è la Reggia di Caserta. op<:ra di Luigi Vanvitelli, da ritenere uno degli edifici storici dì maggiore prestigio uliliuatì dalla Regia

Ga$<'rla - /.(l l (ml'itelliww S(.'d<' del/ :-1ccndem i a Aeroua 111 i ca mmi Trellln . Jlteatri!IO df ( JJJ1e Tltifizzoto quale mtlr1

l 'ellultl allllttl<' della di Casena. l 11 corti/<' iutcrno

Ved11/U CJ/tua/e della He.'.!,gia di Caserta. Un i 11ter nu.

Aeronautica, con un rappono che risale a circa mezzo secolo. :-Jel periodo tra le due guerre la parte del grandioso complesso rivolta acl occidente, venne adattata, per uso istruzionalc, allo scopo di ospitare i corsi Aeronautica, in attesa che venisse completato l'edificio previsto per tale istituto still'éteroporto di Capodichino. Constatato in seguito che quest'ultimo edificio non presentava

sufficienti requisiti rer ospirare i corsi dell'Accademia, venne deciso di continuare ad avvalersi della Reggia vanvitelliana. in auesa di arpronrare una sede clefiniti,·a per il massimo isriruro istruzionalc aeronautico. Con gli eventi bellici delrultima guerra, l'Accademia Aeronautica si ritroverà a Forlì e. successivamente a l\'isida, fino alla eccellente conclusiva sistema7.ionc di Pozzuoli. Tuttavia hl sede aeronautica di Caserta non verrà abbandonata c, conservando l'utilizzazione istruzionale, è srara nel dopoguerra riattivata qual<: Scuola Specialisti dell'Aeronautica Militare.

La Reggia di Caserta venne edificata, nel 1751, dall'architetto Luigi Vanvitelli. per volere di Carlo 111 di Borbone. tenendo presente quella francese eli Versailles, ma mentre in quest'ultima reggia sono evidenti i problemi che dovettero affrontare gli architetti progertisti, causa la presenza di nmevoli preesistenze. in quella eli Caserta non ci furono questi probl<::!mi e .si potè rea lizzare un complesso dotato di grande unità.

La Reggia eli Ca erta presenta una pianta composta da un rertangolo che comprende quattro cortili. E.ss;;t misura 247xl84 metri ed è attraversata da un asse dominanre, costituito <.la un grande portico centrale, che la collega idealn"lentc alla strada che porta a Napoli, purtroppo attualmente interrotta dalla linea ferroviaria. ?'l'ella posilione eli osservazione, dall'atrio ouagonale. si ha la possibilità di comprendere. in una ,·isione unitaria. i quattro grandi corrili e i percorsi lungo gli assi principali, uno dei quali comprende il ricetto con il monumentale scalone, in una visione continua c dinamica, propria della concezione architettonic;l del Settecento.

TI linguaggio architettonico della l{eggia eli Casert:l è la testimonianza eli una fase eli passaggio del barocco. che ripropone certe condizioni di compostezza tipiche del Classicismo. L'imponenza delle dimensioni richieste determinò grandi prohlemi compositivi che l'architetro abilmente risolse. La fronte dell'edificio, a ordine unico, su un basamento a rustico, composro da un pianterreno e .sovrastante mezzanino, è scandita al piano .superiore dalla ritmica duplice serie delle finestre, intervallat(; dal leggero aggeLto di tre avancorpi, alle estremità e al cemro.

Edifici srorici. sedi di istituti aeronautici, con interessanti attributi architettonici. sono inclivicluabili nell'area <.li giurisdizione della Prima Regione Aerea. Tn

\ 'edula auuale delltt di Cttse11a. Il fmme fJiiltcipale.

Loreto P . ..

- t la fJumF rospetto . - prmUpale. .

Loreto !l f',- .. . \lilla Bonci . ' ome posteriore.

una ricerca elaborata dal suddetlO erue territoriale <1 1 >. ,·cngono citari edifici molto interessanti. elle richiederebbero un adegualo approfondimento. tra i quali la \'illa Bonci a Loreto. una sapiente conunisrione di forme eclettiche. la Ca'>cina Hadetzky c il pal:1zzo di , ·ia Umlx·rto f a Paclm·a. Con la Cascina Raderzky. rintracciabile sull'acroporro della i\lalpcnsa, la cui denominazione allude alla frequenza in questo luogo di un protagonista delle vicende risorgimenwli. l'estensore della nota afferma una cosa giusta in meriro alle sensazioni che l'architettura trasmette: ma poi, citando Francesco Baracca (il quale sembra non amasse il luogo, che conobbe durante un breve: soggiorno) esprime delle considerazioni piullosro vaghe ed

.lfila11o- .llalpf:'t1sa. Cascil!(r Hadetzky: 1111 t111Rolo del la corte

Padu1'a- l-'a lazzo De 7.ar(/. Il cot1Jo pe11sìle celllmll'.

Padrwa - Palazzo J)e ?.ara. Il fronte ril'o fto a prato della

enigmatiche, comprese tra le motivazioni da ricercare "alrrove" perché l'asso italiano dell'avia:.done non amava la Cascina Radetzky e la curiosa asserzione circa l'adozione del "criterio della monumemalità che impedirebbe eli svolgere un lavoro sistematico ed omnicomprensivo'' (2.2). Tuttavia malgrado l'ermetismo critico c, soprattuno, per il concorso delle immagini della fabbrica, si deduce che la Cascina appartiene a quella ricchissima tipologia architettonica rurale, che è vanto della

cultura paesisrica della penisola. Essa l' importante poir hé è legata a momenti acronoulici, che Curano anrcceclenri alla istituzione della Forza ArmaLa. La stessa font<: dalla quale abbiamo attinto !"i ndicazione ricorda che, nel 1909, tra le sue mura i fratelli Caproni costruiranno il primo hangar italiano e, l'::mno successivo, da quel luogo volerà il CA-l , primo aereo italiano. La fabbrica insisteva su un quadrato eli

Padont - Pafazzol>e :Cara. Il ermi/e iNferno.

fdrosallo di Desenzano. Una eccezicmale preesisten.za storica.

circa 100 metri c, sorvolando su alrre divagazioni conlemne nella nota critica, disponeva di un '·terreno liscio c ben drenato (idoneo) per i primi esperimenti del

volo" <2.3)

Tn un palazzo di via Umbeno l, a Padova, ebbe sede, nel Ventennio, il Comando della 2il Zona Aerea Territoriale. L'edificio è esaurientemente descritto nel citato documento della Prima Regione Aerea, a cui facciamo debito riferimento. L'edificio ''è formato cb un corpo (di fabbrica) di rappresentanza, risalente all'inizio del 400- nucleo più amico - su via Umberto (con portico e accesso principale),

Idroscalo di Orhete//o. la fortezza spagnola.

con ali e cortile interposto ed aggiunte successive, protese verso il giardino retrostante. Il braccio che separa cortile e giardino pensile sostenuto da colonne binare è del periodo del manierismo e le aggiunte sul giardino ancora più tarde.

11 palazzo è un connubio tra casa veneziana del 300 e villa lombarda del 400. Della prima ha le finestre polifore, le ricche decornioni interne ed un rivestimento della facciata a formelle geometriche (. .. ); della seconda la struttura distributiva e la lavorazione degli elementi lapidei esterni di moda comacina. Il portico cominuo, sulla via, è un elemcmo universale e caro al Pallaclio.

Cttmpvbassu Coste! Monfone.

Termoli - Il castello.

Questo tesoro architettonico, che si trova a poca distanza dalla Piazza del Santo (. .. possiede al piano nobile interni molto belli tra cui degne di considerazione ... ) le decorazioni e gli stucchi, le opere di ebanisteria, i lampadari di cristallo e l'arredo di ottimo antiquariato. T soffitti di legno sono nella rraclizione centroeuropea, peccato che i primi costruttori abbiano impiegato una pietra locale che non ha la durezza di quella di !stria" (24)_

Mentre per i Comandi Territoriali di Milano e di Bari vennero approntati, negli anni Trenta, appropriati edifici, concepiti per le specifiche esigenze d'istituto, quello riguardante la Y Zona, con sede a Roma, dovette sistemarsi in una caserma del Regio Esercito. Il Comando regionale era stato previsto nell'area della cittadella ministeriale, poi il proposito decadde. Nondimeno la sistemazione presso la Cavour è stata, fino alle recenti vicende che ne hanno determinato il trasferimento a Centocelle, piuttosto decorosa, considerando che la caserma ospitante è inserita in un complesso a spina, dal vocazionalc carattere militare, a cui si aggiunge un'attività specificamente aviatoria svolta un tempo tra le sue mura.

La caserma Cavour è l'espressione di un eclettismo storicistico recuperante tematiche linguistiche tra medioevo e rinascimento, molto diffuso alla fine dello scorso secolo nella progettazione edilizia del Genio Mil itare. Venne realizzata dalla Direzione del Genio Esercito, intorno al 1885, con la prescrizione di lasciare sgombro lo stradone che si doveva costruire lungo il Tevere. Infatti da un disegno planimetrico risalente al 1885, la Cavour è estesa fino quasi al fiume, e presenta elementi linguistici, nei prospetti, di intenzione neorinascimentale.

Concludiamo questa parte dedicata alla edilizia storica aeronautica con la citazione di particolari fabbriche che per evidenti qualità connotative richiamano l'istituto bellico terrestre. Per gli scopi più svariati, dal deposito al ricovero per teleposlO, la 1\egia Aeronautica ha utilizzato il forte, una millenaria tipologia costruttiva che ovviamente non è il caso eli a pprofonclire esistendo sull'argomento una letteratura molto copiosa. Nell'arca romana insistono su scdime aeronautico i forti di Acquasanta, Appio e Casilino, i quali rievocano concetti difensivi superati, tuttavia ancora attuali alla fine del secolo scorso. Nel nord Italia si ha il forte Settepani avente caratteri architettonici tarclorinascimentali, tuttora adibito come teleposto. Medesima funzione hanno i castelli di Monforte e di Termoli, con il primo caratterizzato da una possenre scarpa che ne determina una particolare figura, mentre il secondo richiama lontane vicende storiche normannc e svcve. In panicolare il castello di Termoli è costituito dal sovrapporsi eli due torri, di cui quella inferiore, a scarpa, ha conformazione tronco-piramiclale ed è dotata, all'altezza dello spalto da quattro torrette circolari, mentre quella superiore rammenta il ''donjon" o torre maestra, la cui tipologia venne introdotta dai normanni. Tale edificio costituisce anche uno degli episodi chiave dell'urbanistica dell'antico borgo medievale.

CONCLUSIONE

Abbiamo considerato, nelle eli' erse parti che compongono il preseme swclio. la complessa ternatica Cigurativ:l concernente l'infrastrunura a terra della Regia Aeronautica. Complessità dovuta alla specifica ,·arietà ùpologica dell'edificio aeronautico, che annovera, quali esemri. talora una edilizia genericamente borghese, come i luoghi adibiti r er il tempo libero, oppure quella della grande struttura per il ricovero degli aeromol)ili. N<:ll<t multiforme tipologia edilizia presente sull'aeroporto è sempre rnvvisahilc un dato unificante. una immagine globale distinguente uno sp<lZio figtnmivo [XHticolare. È una immagine che si forma lentamente nella sua individualità di "luogo" aeroportuale. secondo un processo di identificazione condotto con uJù tccurata regia, alle esigenze della funzione c dell'armonia. Dall'individualismo cl1c caratterizza la gestione aeroporruale dci primi anni della Hegia, con fabbriche costruite secondo un estro, talvolw non privo di genialità. si passa progressinunente ad una uniformità di tipi che diventa prassi generale nel periodo eli tempo antistante il secondo e,·ento bellico mondiale. È un processo di rrasfonnazione ed unificazione che segue. nel suo evol,·ersi. quello dell'ordinamenlO del Demanio Aeronautico. le cui direttive centrali. agli inizi. sono piuttosto frammentarie. con gli enti territoriali che hanno generalmente ampie facoltà decisionali in mcriro a scelte tipologichc c linguistiche; in seguito, con la isriwzione dell'Ufficio Centrale del Demanio. si ristabiliscono le rarti ed è l'ente centrale ad im[)OJT<:' decisamente norme e prescrizioni. Le conseguenze si rilevano imponenti con Lr:unc aeroportuali dalla scena uniforme scppurc sottilmente resa diversa in ogni ClSO dalla latitudine e dalle influenze locali accortamente fiiLrale.

li linguaggio architettonico adottalo nelle fabbriche della Regia Aeronauric;l si armonizza di pari passo con la situazione culturale del tempo; la dirigenza della forza armata responsabile delle scelte. segue la mutevolezza della cultura architettonica in uno stato inrellcttivo sempre acconarnente critico, al punro che in una situazione politica estremamente delicata, preluclente eventi bellici dolorosi, riuscirà a prendere le dovute distanze alla impennata reazionaria che riproponc archi e colonne. appoggiando un indirizzo <.:sprcssivo sempre intonato acl una propria costante unità di principio, intesa quale a\Tertita sensibilità di una contenuta c sobria artisticità.

l\ el presente studio abbiamo tracciato un quadro sommario di quelle lontane vicende edilizie degli anni tra le due guerre. di cui buona pane è ancora testimone sugli aeroporti dell'Aeronautica Miliwrc. Malgrado le numerose citazioni eli manufatti che si riscontrano in queste pagine. il patrimonio immobiliare della Regia. che appare dai documcmi è vastissimo; specialmente nell'edilizia minore aeroportuale si intravede una ricchissima proliferazione eli fabbriche, rientrante negli ambiti tecnico-operativo e logistico<t nuninistrati v o. assai mutevole nelle variazioni planimctrichc e formali ma ac<:omun:ua da una veste linguistica omogenea, proponibile in tutte le laLitudini della penisola. Nel corso della trattazione si è mirato a fornire degli esempi tipici ma la della materia richiede un debito approfondimento temarico, come quello riguardame l'aviorimessa che meriterebbe: un'analisi compleLata anche elci metodi costruttivi c delle caratteristiche strutturali.

Ma è soprallurto raeropono, esaminato sono l'aspetto della configurazione urbanistica, che si riproponc per uno studio maggiormente approfondito. La conoscenza dei caratteri urbanistici aeroportuali. intesa nella inclivicluazione di quegli clememi di asseuo dello spazio. determinati da un particolare operare a\'iawrio. definirebbe un quadro storico appropriato per la comrrensione di un aspetro dell'aeroplano poco conosciuto quale quello dell'ambiente a terra e delle relative problematiche di movimenrazione e di Esiste ov,·iamente un rapporto Wl ogni distinta specialità aerea. - caccia, bombardamento, trasporto, ecc., -e l'infrastruttura a terra realizzata per rcnclerla orerativa, che sarebbe opportuno precisare; gli elementi desunti possono essere uri l i per un raffronro evolutivo del fenomeno nel tempo, esteso a rutta l'armalllra aeroportuale esistente nell'area eli giurisdizione della l{egia Aeronautica. Al proposito l'Ufficio Storico dello SMA dispone di un ingente materiale informativo sugli aeroporti del Vcmennio, che attende soltanto di essere opportunamente studiato per lo scopo suindicato.

Mentre la problematica urbanistica di un sito aeroportuale è agevolmente ricostruibilc in base ad una documentazione cartografica c ad un carteggio sufliciente. il singolo edificio presenta, per la sua indivicluazione, aspetti diversi (dagli spaccati planimctrici e Wls\·ersali alle relazioni sui materiali e sui metodi costruttivi) che richiedono la loro completa conoscenza per consentire una valutazione esauriente dell'evento architettonico. Tnfatti una delle difficoltà incontrate nell'esame delle fabbriche descritte nel presente studio. è stata la indisponibilità di una complcra documentazione per un soddisfacente giudizio del dato architettonico. Ln modo particolare quanto sopra è riscontrabilc negli episodi dove l'edificio non è più csistenre c la sua memoria fotografica, dove è disponibile, è appena sufficiente per un giudizio sui caratteri linguistici c sulla qualìtà architettonica che esprimt:. È pur vero che una documentazione parziale presenta spesso gli elementi sufficienti per storicizzare l'evento e per consentirne una , ·alutazione della qualità cl·::tne; infatti, molti ritrovati episodi della Regia Aeronautica, dalla documentazione architettonica frammentaria. sono risultati indispensabili per ordire l'intreccio storico narrato in queste pagine, il cui intento è di proporre un disegno. nelle linee essenziali. di una vicenda ed ilizia esemplare.

Occorre dunque almeno la documentazione dello stato eli rilievo, con la descrizione della struttura c dei materiali componenti l'edificio, per inclividu:He un quadro sufficientemente completo che renda l'idea dell'architettura un tempo esistita. Soltanto poche fabbriche come Palazzo Aeronautica o la Scuola di Applicazione di sono fornite di un corredo tecnico di documenti che ne illustrano la genesi e le caratteristiche tecniche principali; per le rimanenti si dispongono, in. genere, di pochi riscontri informativi rintracciabili nei cancggi, qualora esistenti, o nella letteratura specifica, come quella fornita dalle riviste speci<llizzate dell'epoca. Dell'imponente palazzo del Comando di Regione di Dari, semhra che sia andata perduta la documentazione relativa alla progerrazione originaria menrre è disponibile, in una doppia versione, l'elaborato grafico riguardante la Centrale Elettrica del Ccmro Spc.:rimentale di Guidonia. di cui sono rimasti pochi resti e nessuna fotografia che documenti lo stato di fallo esistente prima della clistn.Jzione. Degli splendidi edifici che le testimonianze fotografiche ricordano dell'aeroporto eli Puntisella, non sono recuperabili. purtroppo, le relative documentazioni grafiche, generando in tal modo uno stato di incertezza perfino nell'attribuzione della destinazione d'uso di qualche fabbrica.

Ogni indagine a ritroso nel tempo, nell'ambito della storia dell'architettura. deve fare affidamento sulla certezza del dato riguardante l'evento; questo requisito è assicurato da una sicura documentazione che fornisca il maggior numero eli elementi che lo consolidano e lo convalidano. Sul m:Heriale ritrovaro è possibile esprimere delle tesi, fornire giudizi, i quali possono essere contraddetti data

la loro opinabilità, la loro mutevolezza con i tempi o degli interessi di chi li riceve. Quello che deve essere immutabile, ceno per tutti. in qualsivoglia condizione di tempo e di luogo, è il dato di riferimento, considerato nella sua esistenza fisica, oppure nella memoria affidata all'immagine o alla letteratura specifica. Ricostruire un quadro essenziale, della edilizia aeronautica tra le due guerre, ha posto il debito della ricerca del dato, da ritrovare sia nella sua tangibilità fisica di fabbrica ancora esistente, seppure celata dai successivi travisamenti, sia nella sua trascrizione grafica o lerreraria. Con il sufficiente recupero di documenti, ampiamente rintracciati negli archivi dello Staro, dello Stato Maggiore Aeronautica e in quelli degli enti terriwriali e locali della forza armala, si è cercato il conforto del riscontro mediante una pazienre ricerca- che in alcune occasioni ha premiato - avente lo scopo di individuare gli artefici, gli ideatori, i revisori, i critici e i costruttori. Anche il travaglio di un progetto. dal momento decisionale alla sua realizzazione, con tutte le problematiche di comorno, è stata materia di vivo interesse e utilità; lo stesso dicasi per l'architettura imerrotta, intesa come quella che non è stata mai realizzata, eppure rivelatrice eli un orientamento culturale, spesso indice di una decisione giusta da prendere oppmc 1.1na occasione da ritenere perduta. Qua l che piacevole sorpresa è stata procurata lettura dei giornali dell'epoca, nella specie "Le Vie dell'Aria'', le cui note di cronaca, riguardanti l'artività edilizia aeronautica, ha permesso di conoscere fatti ignorati. come quello notevole di Terragni che progerra per l'Aeronautica e ne avverte sensibilmente le nuove istanze che tema di mediare nella sua architettura. Turravia la ricerca storica non è n1ai conclusiva e definitiva; la scoperta di nuovi dati e il riconoscimemo di nuovi valori in quelli già disponibili. dovuto spesso anche a murate condizioni culturali. determina una revisione degli arrarati storici già costruiti, con la riformulazione di altre tesi e di altri giudizi. È una constatazione che si può già rile,·are dalle ultime vicende critiche di Palazzo Aeronautica.

È il caso eli affermare che il rresente studio è soltanto una prima traccia di un lavoro di ricerca ancora da approfondire. l'obiettivo che ci ha guidati nella stesura del lavoro è stato il tentativo di inquadrare storicamente una vicenda che si propone, al di là dei suoi principali motivi di fascino, anche come primo strumento conoscitivo per chi atLende alla conservazione e alla tutela di quanto è rimasto della edilizia della Regia Aeronautica. Se intendiamo salvaguardare l'identità dell'architettura dalle superferazioni o dagli stravolgimenti causati d ::1 1le ristrutturazioni o da un'attività manutentiva spesso affrettata, sovente decisa da chi non ha sufficienti informazioni storiche per agire in modo corretto, bisogna incentivare altre ricerche che approfondiscano quella edilizia storica che non ha trovato ampio risalto in queste pagine. La conoscenza storica dell'architettura acromwtica, che presuppone ovviamente l'accertamento ricognitivo del cosiddetto "bene culturale'' è la premessa indispen abile per una correua e appropriata azione di conservazione c nnela del patrimonio storico della Regia Aeronautica.

La quasi totalità dell'edilizia di rappresentanza deiLl\eronautica Militare, dalla Scuola di Guerra Aerea di Firenze a Palazzo Aeronautica, è stata realizzata nel periodo tra le due guerre; a rarte la sua conoscenza storico-artistica di cui il presente studio ne ha tentato un approccio nelle lince generali, è dunque necessario che per ogni singola fabbrica si approfondisca una ricerca conoscitiva tendeme ad individuare i caratteri originari mediante un'appropriata indagine filologica. Mentre per l'edilizia monumcntale la disronibilit<ì eli materiale documentario risalente alla nascita dell'edificio agevola tale esigenza, per la rimanente esso è quasi completamente assente cd occorre ricostruirlo.

Una esauriente conoscenza della fabbrica storica non si pu<'> limitare al percorso dei suoi spazi, la cui cspcricn7.a può sciogliere il nodo di una emozione, far comprendere uno spazio figurativo. ma non consente di intendere la completa

identir;ì eli un monumento la cui comprensione è indispensabile per la sua conservazione e tutela. È necessario, pertanto, che ogni edificio storico disponga di una completa documentazione dello stato di fatro, comprendente precisi rilievi illustranti piante, sezioni trasversali, relazioni descrittive sui mat.criali e sulle tecniche costruttive. Molte importanri fabbriche della Hegia Aeronautica non dispongono di un accurato rilievo grafico. completo in ogni sua parte dalle sezioni, dai prospetti e dai dettagli ornamentali. Non occorre dilungarsi al proposito. ma sembra evidente che un'accurata sezione trasversale rende noto con immediatezza il sistema costruttivo che informa un edificio . .\londimeno è il caso di sottolineare che un accertamento di rilievo grafico, condotto secondo le prescrizioni del Restauro, non soltanto come sernplice trascrizione eli dati ma quale consapevole lettura crilica, richiede tempo c costi notevoli. In una indagine eli larga massima si pu<'> ipotizzare, per il Palazzo deii'Iclroscalo di Taranto. la necessità di eseguire fino a 5.000 misurazioni. Infatti il carattere linguistico dell'edificio, appartenente all'area eclettico-storicistica. presenta una tematica ornamentale molLO minuta preziosa, che va opporrunan1ente rilevata e documentata.

È noto che non è rossibile compiere anche la più semplice auività manutentiva su una fabhrica edilizia se non si hanno chiare cene caratteristiche strutturali, distributive e linguistiche. Spesso non è sufficiente il riconoscimento dell'area espressiva in cui si colloca l'edificio, che presuppone peraltro appropriate conoscenze storiche di archirertura. Occorre anche individuare le tecniche di lavorazione dell'epoca, i cui effeni la loro pane nel conferire un'impronta panicolare ad un tessuto di rivestimento, acl un particolare, acl una tecnica costruttiva. L'esempio più vistoso è: offerto da molti edifici razionalisti, le cui cararrcristiche di finiLura richiedono una continua allività manutentiva sr esso eseguita con materiali inappropriati come i rivestimenti plastici, che applicati sulle fabbriche storiche ne snaturano la veste originaria.

Salvaguardare il carmtere srilistico di un edificio è una forina eli rispetto nei confronti della nostra memoria storica. Al eli là di ogni questione di gusw, di rifiuto critico nei confronti eli uno stile, ogni forma di linguaggio architettonico va preservata e rispettata perché è la testimonianza esistente di un modo di fare e di pensare di un momento della cultura. F.ppure non si può ignorare la stratificazione storica che quotidianamente a p pare ai nostri occhi nelle ciuà italiane. Edifici che rivelano commistioni eli linguaggi, spesso sapientemente accostati, dimostrano una realtà d'ane che le attuali teorie del restauro giustificano; al contempo si condannano le .rimozioni eli elementi che si propongono di privilegiare una deterrninata testimonianza storica a detrimento eli un'altra. In un recente passato è accaduto che l'intenzione di ripristinare l'apparato archirettonico nascosto sotto un successivo rivestimento, ha comportato la distruzione di qualche imercssante documento d'arre. Tuttavia quanto affermato porrebbe sembrare in contrasto con il proposito di preservare la fabbrica razionalista dagli inrerventi contemporanei. Ma è bene dire che le violazioni alle fabbriche razionalisre sono portate non dn effettive espressioni architettoniche ma da costumanze edilizie di modesto livello. Spesso è una finitura inappropriata, un infisso realizzato con marcriali diversi, oppure una supcrfetazione a snaturare la fabbrica storica, per cui il risult(ltO è un documento edilizio anonimo e non un henc culturale dotato di una stratificazione di aprorti culturali diversi.

La storia che abbiamo tracciato ha come protagonisti l'edificio aeronautico. nella sua espressività di spazio figurativo, e coloro che ne consentirono la nascita, sia perché la decisero, la idearono, l'attuarono. In molti casi è stato citato l'autore del progetto e come intendeva fare architettura; ma si è accennato anche al ruolo della committenza e al contorno culturale che poteva promuovere o condannare un autore o un indirilZO. Aggiungasi che la Storia è fatta da uomini viventi nel

loro momento epocale, con le passioni, le debolezze, le capacità, gli entusiasmi. che sommuovono c influenzano intenti c decisioni; quali siano i risultati essi sono puntualmente verifica bili nella sostanza dell'a rch irettura. la quale. rcsrin'lOn i a nza perenne di quetragilare di coscienze, rimane protagonista assoluLa. con il carico di memorie del proprio tempo. La Regia Aeronautica seppe costruire un proprio modello architettonico nello spirito della sua specifica missione alara. Scriverà Giuseppe Terragni, forse .il più grande architetto italiano di secolo, che '·la macchina volante ha sconcertato l'architettura, l'ha .superata nelle sue lince pigre c vecchie, l'ha beffeggiata nella sua atellanica finzione, le ha imposto un<l mor<tlità nuova di zecca·· . Questo particolare sentimento d'epoca. che legava l'avi:.tzione e l'architettura negli anni tra le due guerre. va ricercato nella quotidi<tna esperienza degli edifici c degli spazi aeroportuali ancora fortunatamente esistenti clelia Regia Aeronautica.

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