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L'EVENTO
Se l'ordine dei lavori della conferenza della pace non subirà modi6.cazioni impreviste, oggi, a Parigi, nel Salone ormai famoso dell'Orologio, sarà tenuta ufficialmente a battesimo la Lega delle Nazioni o, ancora, la Lega di alcune Nazioni) che in realtà racco lgono la maggioranza degli uomini civili. Il .z 5 gennaio può essere, è certo, un giorno fatidico nella storia del genere umano. In questi ultimi tempi, H progetto di Lega de lle N azioni è uscito dall'« indistinto >> idealistico e la sua fisionomia si è sempre più nettamente sagomata. Si sa oramai che cosa significa nel concreto questa frase . l progetti inglese, francese, italiano e americano rivelano .un' identità sostanziale. L'accordo esiste. La Lega delle Nazioni è sorta. l Ma è sorta sotto una specle che non· ha nulla di comune col societa.rismo universalistico dei rinunciatari italiani.
Noi siamo dei semplici giornalisti, ma abbiamo l'immodestia di constatare e di far constatare che l'intervista di lord Cecil, incaricato dall'Inghilterra di elaborare un progetto di Lega delle Nazioni, conferma, quasi colle stesse parole - il riffronto può farlo chiunque lil nostro punto di vlsta. Noi detto che ·l'attuale blocco antitedesco può, deve essere il nucleo centrale attorno al quale. si raggrupperà la costellaziOne degli astri minori e lord Cecil ha dichiarato che «la Germania, l'Austria e la Bulgaria non potrebbe ro per 'ora essere ammesse a far parte della Società d elle Nazioni ». Noi abbiamo f?Sservono che prima di aprire le braccia alla Germania, bisogna ch'essa abbia pagato e che la sua crhi interna sia precipitata e lord Cedl dichiara che « la Germania non può entrare nella Società, prima ch'essa abbia instaurato l'ordine nell'attuale caos e prima che ci si possa .tender conto del carattere del suo governo »
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Wilson, che è il.... più competente in matetia, sì muove sullo stesso terreno di Ceci!. Anche per il Presidente, la Lega che deve formarsi nel primo tempo e che si formerà oggi, comprende solo un determinato numero di Nazioni. Wilson M detto infatti che « gli Alleati· e gli Stati· Uniti formano attualmente d a soli una Lega. abbastanza. potente che col tempo p o trà ·diventare il nocciolo di una Società univer· sile ». Col tempo.... ·
Wilson, grande ma insieme spirito eminentemente pra- tico, sa che non si costruisce, in pochi giorni, un2. Società univets2.le. Del resto, è sempre Wilson che d6uta l'ammissione dei tedeschi nella Società delle Nazioni - ammissione che cetti t edescofili rinunciatari vorrebbero quasi pregiudiziale el pour cause l - sino al giorno in cui i tedeschi non sarmno divenuti meritevoli di godere la Società de i popoli civili. Wilson ha detto testualmente che« le Potenze dell'Europa Centrale dovrebbero trovarsi da principio fuori della Lega. Esse provocazono la guena e la continuarono molto tempo dopo che o gni probabilità di vittoria era per esse svanita..•. » E più o ltre è sempre lo stesso Wilson che dichiara esplicitamente che solo quando la Gei:mania e i suoi alleati avranno espiato i loro delitti ed avranno soddisfatto le convenute ripuaziorù, aVranno conseguito anche il titolo necessuio per essere ammessi a far parte della Lega e vi potranno entrare alle stesse condizioni degli altri... )).
Le basi della Lega sono, dunque, solidamente stabilite. Nucleo iniziatore e animatore: le Nazioni che fecero la g uerra in società e che in società faranno la pace e garantiranno la pace. Fissati gli statuti, attorno alle Nazioni vittoxiose, gxandi e piccole, che rappresentano tutti i continenti, si !accoglieranno le Nazioni nuove e quelle neutrali. Finalmente, a espiazione compiuta, e questa parola espiazione non va intesa nel senso di una rappresaglia baxbarica ormai lontana dalle concezioni degli Alleati, anche la Germania, la Bulgaria, la Turchia, se ci sarà, entreranno 2. far parte della Lega. Tutto ciò può rich iedere alcuni mesi o alcuni anni. Non importa. Non è p ossibile .« saltare » la tappa intermedia. Si comincia a costruire dalle fondamenta. Su ciò che è. Su quanto esiste già oggi e offre buone condizioni di stabilità. Il resto verrà da sé, quasi automaticamente. La Ge rmania non può vivere fuori della Lega. Ma non può entrarvi, senza avere pregiudi.zia.lmente soddisfatto le clausole wilsoniane. Quando entrerà nella Lega, se nori sar à una « nuova Germa hia )) (l'anima dei P?POli ha dei dati fondamentali che si modi6.cano assai lentament e), saxà meno una Germarùa mo:rti.6.cata e incapace di nuocere. Va da sé che la Lega delle Nazioni, questa prima Lega, non sostituisce e non annulla in sé i problemi d'indo le nazionale, alcuni dei quali possono interessare alcwù soci della Lega stessa. Ma la Lega offre Un terreno più adatto alle soluzioni di equilibrio e di conciliaziOne fra i popoli. Noi che abbiamo agitato per ·primi in Italia. l'ideale della Lega delle Nazioni, .'nel. senso e nelle forme in cui sta per concretarsi, lutiam.o con ·gioia commossa l'avvenimento che segna l'in.izio di una nuova epoca nella storia del mondo.
Oopo Guerra
BISOGNA COM I NCIARE....
Il compito del Governo in questo delicato periodo della nost ra vita nazionale, è quello di << sistemare » nella maniera più rapida e soddisfacente le categorie di cittadini che da lui più o meno direttamente dipendon o e di aiutare a sistemare le altre cat egorie di cittadini che· non dipendono dallo Stato. 11 nuovo M inistero è deciso a mett ersi su questa Alcuni segni pe rmettono dì d spondere in modo affermativo. Il generale Caviglia h a tutti i titoli per essere all' altezza della situazione. Il ministro Fera ha sis temato i postelegrafonici e in modo ch e si può dire brillante. La circolare diramata ieri dal ministr6 delle Poste e Telegrafi non è u no dei soliti .tompicapo escogitaci per esasperare i cittadini. L'ho capita anch'i o . Credo almeno. Se non m' inganno- g l'interessati p osson o in ogni modo rettificare - dall' I g ennaio 1919 tutti gli impieg at i delle poste, telegrafi, telefoni avranno un aumento di stipendio di lire 6oo all'anno. Tutti, senza distinzione. È una bella cUra. Inoltre un g iorno di· riposo alla settimana. Trenta g iorni all'anno di vacanza. Ci sono, poi, altre n otevoli migliotie. Da quanto si il personale è soddisfatto . Lo siamo anche n oi, che.... p agherem o la nota. Non importa se l'umile cartolina postale andrà a 2.0 centesimi e il francobo llo per l'i nterno a z l'essenziale è che il servizio funzioni con regolarità.
Noi diamo a mpia lo de al ministro Fera, per avere affr ontato il problema e per averlo risolto sen za tirchierie meschine. La stessa lode siam"O pro nti a tributare al mini stro Villa, se colla stessa ampiezza di vedute, colla stessa larghezza di mezzi, accoglierà le richieste di un'altra categoria numerosa e benemerita di dipendenti dello Stato: ·parliamo dei ferrovieri che si agitano....
I postelegrafonici sono, ·dunque, a posto e non hanno più motivi fondati di 12gnanze; i ferrovieri vedranno accolte le loro pr incipali richieste e la tecente intervista che il loro Comitato Centrale ha avuto col ministro Villa conforta a bene sperare; ma domandiamo noi : e i soldati? C'è qualcuno che pensa a questi uomini che sono stati per quattro anni « dipendenti )) dello Stato a lire zero e cio- quanta ce ntesimi àl giorno ? "Si vuole o non si yuole pensare a quest i « dipendenti » dello Stato, i quali no n dietro a uno sportello> non dietro a un ma nelle t.tinçee e sui campi di battaglia, hanno salvato lo Stato, l e casse d ello Stato, l' avvenire dello Stato ? Un provvedimento è stato preso a favore degli ufficiali, con una ·esclusione che può essere discussa, e per i soldati che tornano senza u n soldo e senza lavoro che cosa si pensa di fare ? Questi soldati smobilitati, sono, n el la sola Milano, alcune migliaia. Essi, nelle lor o assemblee, chiedono quello che noi domandiamo - inutilmente l - da t anto tempo : il rimbor so della polizza; l'estensione della polizza a tuttì i combattenti, il premio di trincea, l'indennità di vestiario, il condono delle pigioni arretrate e fut ure sino al 29 marzo 1 9 ' 9·
Q ueste richieste non sono eccessive. Son o giuste. Sono legittime. Bisogna accoglierl e, almeno in parte. Accoglierle, senza indugio .
O ccor.ro no due, tre, cinque miliardi ? Si t rovino. Si faccia il censimento della ricchezza n azionale. Si lanci un prestito all'interno : il p restito della pace. Si trovino all'estero, fr a i nostri alleati. Si praceda, insomma, p er traf.!are i miliardi neces.sari , came si sarebbe p roceduta se la gm"a f osse durata sino all'autunno del IJ I!J _ .
Ma, soprattutto, ed è il lato più simpatico deBa situazio ne, gli smobilitati do mandano lavoro. lo ricordo di aver letto , parecchie volte lunghi elenchi di lavori pubblici, pronti per essere iniziati n on appena conclusa la pace. Ora la pace è- virtualmente co nclusa da oramai tre mesi. È certo che non si ricomincerà la guerra. I_ c roati digrig nano i denti. Gli sloveni fanno gli .smargiassi, ma tutti insieme troveranno che val meglio accettare il fatto compiut o. Può darsi che finiscano per « peswsi » fra di loro .
Sono passati tre mesi dalla fir ma dell'armistizio, ma non si vede l'inìzio di quei tal i lavori pubblici che erano anche se la pace fosse « scoppiata '' come è fortunatament e scoppiata. I lavori pubblici del Comune e Provincia di Milano, pottebbero dar lavor o a decine òi mi gliaia di operai, m a finora, tutti i « lavori p ubblici )) si riducono alla de molizione di un bastione che dà occupazione a ben 4 j terrazzieri , l o p enso che certi lavori pubblici, pei quali n on si .richiede impiego d i macchine, perché bastano badili, carriole, p icco ni, dovrebbero es.rere iniziati sul minuto. È, forse, la burocrazia che indugia? C'è un metodo p er sveglia:da. Un metodo applicato sempre con grandissimo successo in R omagna. Quando l'attesa diventava troppo lunga e le superio ri autorità n on si decidevano mai, che cosa facevano i braccianti delle bonifiche ravennati ? Un bel giorno si d univano in maSsa, si recavan o in corteo sul luogo del lavoro e cominciavano a lavora re. Qualc uno avrebbe pagato e il G o ver no si decideva infatti a pagare. È proprio necessario di ricorrere a questi « estremi»? Lo domandiamo formalmente al Sindaco e al Prefetto, i quali non dovranno meravigliarsi se un bel g iorno vedranno uscire dal Villino Borghi gli smobilitati che si recheranno in qualche luogo a cominciare, per loro conto, i lavori del Porto di Milano....
D a Il Popolo d'Italia, N. 26, 26 gennaio 1919, VI.