![](https://static.isu.pub/fe/default-story-images/news.jpg?width=720&quality=85%2C50)
6 minute read
COME E FINITO
Lo Sciopero Generale A Milano
Ieri, nel pomeriggio, sotto un cielo melanconico e una p ioggia che pareva anticipare l'autunno, i lavoratori convenuti al solito comizio al Parco N uovo, !unno votato la ripresa dd lavoro per stamane. Lo sciopero generale è finito. Finito mentre da Spezia ci giunge l'eco dj una revolverata omicida. Veramente, sin da lune~ si ebbero nello sciopero generale di Milano i primi sintomi di rilassamento e di stanchezza. Chi oserebbe fame rimprover o a questi fortissimi lavoratori mHanesi che sono rimasti sulla breccia per ben otto giorni ? Ieri lo sciopero prec;ipitava verso la fine. Meglio è stato troncargli una troppo lunga e lenta e, forse~ ingloriosa agonia. Eppure, dichiarato sciolto il comizio, la folla si è dispersa senza u.n g rido, scm:a entusiasmo, come percossa da una disfatta. E in realtà basta leggere l'ordine del giorno approvato al comizio per convincersi che la causa deg li operai del materiale mobile non ·si è avvantaggiata dallo sciopero generale. Sottoscriviamo alle prime affermazion i dell'ordine del giorno. L'attacco feroce alla Confederazione del Lavoro è privo di fondamento. È comico attribuire ai terzi le responsabilità della propria impotenza. La Confederazione è la testa di turco su cui bisogna battere per trov are attenuanti e mitigaz..ioni ai dolori della sconfitta. L'Unione Sindacale credeva - senza o contro la Confedcruionc - di fare lo sciopero generale in tutta I talia Il tentativo è fallito A t tribuire la colpa alla Confederazione è assurdo. Parecchie Camere del Lavoro non confederate non hanno scioperato. E j ferrovieri ? Noi ricordiamo la loro adesione entusiastica, se non formale, all'Unione Sindacale durante l'ultimo congresso tenutosi a Milano; e percht allora i ferrovieri.... non hanno scioperato ?
Advertisement
Su questi e altri scottanti argomenti ritorneremo domani, oggi ci preme di mettere in risalto le proporzioni dell'insuccesso. Si afferma nell'ordine del g iorno « che è caduta la pregiudiziale colla quale si intendeva di non riaprite la discussione per un riavvicinamento delle due parti contraenti nel conB.itto del materiale mobHe ferroviario .... ».
Di che p regiudiziale si parla ? Non imbrogliamo la già imbrogliata matassa. La pregiudizfa.le degli industriali non è affatto ca.duu., ha inve<::e trionfato.
Per ripreodere la discussione gli industriali ponevano come condizione sine q11a non che lo sciopero generale cessasse e la discussione si riprende icl"atti stamani, ma a sciopero generale finito. La tesi padronale e prefettizia ha vinto E la famosa questione di principio sull'aumento collettivo? Si era detto più volte ai comizi del Nuovo Parco : « Lo sciopero generale non finirà se prima gli industriali non avranno dichiarato di accettare il principio dell'aumento collettivo »."
Lo sciopero è chiuso, ma i padroni non hanno accettato l'auinento collettivo, hanno semplicemente accettato di tornare a discutere. Per ciò che riguarda poi l'aumento collettivo, il Breda, nell'intervista da lui concessa al Corriere della Sera, ha riaffermato propositi di irriducibile intransigenza. Dov'è la vittoria ? Dove sono i risultati ottenuti ? Oh non siamo qui a scagliare le pietre d ella lapidazione, ma è lecito tuttavia di domandare: valeva la pena di compiere uno sforzo cosl, imponente per raggiungere u n obiettivo cosi meschino, aru:i per n on raggiungere nessun obiettivo ? Noi speriamo; noi auguriamo che lo sciopero limitato ai soli operai del materiale mobile - ,sorretti dalla più efficace solidarietà pecuniarìà del proletariato italiano - si chiuderà colla v ittoria degli 5tiQperanti, ma intanto constatiamo che i risultati dell'« esperimento» hanno confermato appieno le nostre previsioni . stata un'immensa dispersione di eneJ'.gie che potevano essere meglio utilizzate per altre più solenni occasioni. Uno sforzo formidabile che si è risolto in un ordine del giorno di mistificazione.
Sentiamo appena il bisogno di aggiungere che tutto quanto abbiam detto e di.Iemo, non riguarda la grande, gene,Òsa, anonima massa lavoratrice milanese che in queste memorabili giornate ha dato pcova di uno spirito di abnegazione e di sacrificio che incoraggia ed esalta a bene sperare per le immancabili e più difficili battaglie dcli' avvenire. Alla massa operaia che torna oggi alle consuete fatiche, giunga il nostro saluto augurale I
PUNTI SUGLI « I »
Prevedibile. La Giustizia quotidiana di Reggio E.Ipilia comincia a fare la sua piccola speculazione riformista di sinistra sugli avvenimenti di Milano e sull'atteggiamento preso dal nostro giornale. Noi dimostreremo - a cominciare da domani - che le accuse e . le recriminazioni della Giustizia sono stolide quanto mai. Dire che l'Avanti I prigioniero del sindacalismo, dire che l' Avanli I non può « prendere posi:zionc di aperta e ferma difesa del socialismo e dell'organizzazione socialista» è fa1:e dello scamotaggio polemico. Proprio ieri l'Internazionale ci accusava di « non saper. mai uscire di sotto le gonnelle del riformismo confederale » l Segno questo evidentissimo che siamo equidistanti tanto dal riformismo come dal sindacalismo. Ma insomma che cosa si vuole, che cosa si voleva da noi ? Che in odio al sindacalismo ci mettessimo contro a centomila opera.i ? Che facessimo la parte del gendarme e d ei Giuda? È compito superiore alle nostre forze. Il socialismo che dice una parola di simpatia anche ille masse che - inconscie - seguono i preti, può ben dire una parol a di simpatia alle masse che - inebriate da nuov i pastori - seguono i sindacalisti. P erché renderci o,d.iosi a queste folle di sfruttati ? Perché assumere atteggiamento di nemici davanti a lavoratoti che in un non lontano avvenire torneranno a noi? Noi abbia.mo ben separato, sin dal_ principio, i dirigen ti dalla massa, Collezione alla mano I Ci siamo dichiarati ripetutamente contrari allo sciopero genera.le econ omico e quando la massa ha voluto compiere l' esperim ento che· cosa dovevamo fare? Una sola cosa: lasciar fare, lasciar p assare, Voi riformisti - di destra e di sinistra - che siete i diretti r esponsabili della fioritura d el sindacalismo sbocciato in Italia come una logica e legittima reazione al vostro quietismo bottegaio e ministerialevoi non siete stati capaci con tutta la vos·tta prQpagaoda scritta e o rale di togliere base al sindacalismo. Le masse operaie hanno diritto di « provare », di «saggiare» i metodi in contrasto, Voi volete impc· dire il dis~tro sindacalista? Ma las_ciate che avvenga perché solo cosl pou:ete salvarvi, perché solo cosi la massa ope raia che n on ha idee comincerà ad averne e imparerà a sceverare il g rano dal loglio. Ma con quale diritto voi vi arrog2.te la missione di tutori, di patroni, di padreterni, d i santoni del proletariato? li proletariato che espia colle . sue jndicibili miserie i suo i errori~ è libero cli far quello che vuole. E quando ci volta la schiena, avrà le sue buone o cattive ragioni, ma certo n on lo attireremo nuovamente a npi mordendogli rabbiosamente, idio ta.mente, e « riformisticamente )> le calcagna. Noi rivcndichlamo ~r il proletariato che ha fatto l'« esperienza» riformista. il diritto all'esperienza « sindacalista >J E ciò gli gioverà più che le vostre prediche di Natale, di Pasqua e di Pentecoste.
Carte in tavola e diciamo b. verità intera, nuda, brutale cui è nostro costume. A Milaao Camera d el Lavoro e Partito Socialista non hanno più seguito1 più prestigio fra la grande massa operaia. Diremo poi le ragioni di ciò. Oggi constatiamo. C'è ancora una voce che può pai:bre ai duecentomila operai che lavorano a Milano, la voce del1 ' A vanti !... Ebbene la Gii111izfa vorrebbe che ·anche questa voce tacesse.... perché più profondo - in.çolmabile - si aprisse il solco che ormai separa il Partito dal proletariato.
Div isi i metodi, scisse le r esponsabilità, riservatoci ampio il diritto di critica e di tale diritto cominciamo a usare stasera stessa in altra parte del giornale, noi abbiamo visto e seguito con simpatia un movimento di operai in lotta contro i padroni. Chi socialista non avrebbe fatto altrettanto ? Fra gli operai in lotta non pochi erano socialisti, mentre l'enorme massa era ed è vergine .... di sindacalismo, Pet ciò che riguarda lo sciopero generale in ltalia noi abbiamo seguito esattamente la linea di condotta tracciata dal segretariato politico del Partito.
Com'è buffa la vita! Quindici giorni fa lo Zocchi attaccava in pieno e pubblico comizio l' At1anli I e la massa gli rispondeva con grida di << abbasso» ; adesso è la Gimliz.ù1 che ci rimprovera, ci accusa, :.i.nzi, di essere « prigionieri » della gen te che ieri c'ingiuriava E non s':.i.vvedc la Gitutizù:1 che, solo con un atteggiamento simile al nostro, è l ecito ora criticare la condotta dello sciopero, e trame tutti quegli insegna.menti che il proletariato tesoreggerà, perché g li ve ngono dati da uomini che n on lo abbandonarono, né lo abbandoneranno alla mercé dei . p:.i.droni durante la sua aspra battaglia.