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ECHI DEL CONVEGNO DI BOLOGNA

Caro Mussolini,

Rom,i, 23 ullnnbre 1913.

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Poiché il corrispondente dell'AiVanti! da B ologna, a. proposito .:iella riunion e del Consiglio nazionale della Confederazione del Lavorn, ha c reduto di ri levare che (j anche &ldini riformista si associò a.i con1pagni rivoluzionari che chit'devano di accelerare la convocazione del consresso n uionale », vi p rtgo di consentire che io chiarisca, a scanso di errate interpretazioni, la portata e il significato della mia adesione.

D opo di aver dichiara.te di approvare, s~za restriiioni, la condotta del Segretario e del Consiglio Direttivo durante g li scioperi di Milano e di avere proposto di r~pingtrne Je dimissioni., sostenni la opportunità della convocazione anticipata del congmso per ragioni di ordine politico e amministrativo, assai differenti - e lo f«i riotare all'assemblea -delle r.igioni addotte dai compagni dissidenti.

Il segretario Rigola dimostrò, se non l'impossibilità, l'inopportunità di convo.. care il congresso nell 'aprile, e l'assemblea, compreso il Campi p roponent e un ordioe del giorno ~ r la convocazione immediata, accoglieva la propost a del Rigo!..

Grazie della pubblicazione e sal uti cordiali.

NULLO BALOI NI

Il compagno Francesco Amat eis, autore della nota anonima comparsa sul G ior1111lt del Mattino alla vigilia dell'oiioso convegno di Bolo gna, mi rispon de c.... insiste. Brevemente, per fini rla. Sono alieno da p olemiche fra compagni, specie quando si deve polemizzare con ogni genere di Bcrgeret, ma io sfido, formalmente, l'Amateis o chiunque altro a dimostrare - coi fatti. - che l' .AJJan/j I è stafo il bollct~ tino «ufficioso » della Unione Sindacale Milanese. Chiedo l'esibizione di un solo « documento» E allo ra io prenderò - come al solitola colle2ionc dd giornale e « dimostrctò >> che l' Ava11Ji I h a. sempre, dico sempre, pur appoggiando come era obbligo di ogni buon socialista la massa scioperante, ben diviso responsabilità e metodi.L' A vanti I ha dato, come tutti gli altri giornali milanesi, più o meno ampia, la crona.ca degli ultimi scioperi imponenti che interessavano non solo Mil~o., ma tutta Italia ; ciò non basta perciò a gabellarlo per organo ufficioso )> della Unione Sindacale e del suo segtett.rio~ io particolar modo. Uonore di essere stato il q_ bollet6no ufficioso» etc., spetta, caso mai, a.l Stcolo, che si vantava, polerniz:zando appunto co c l' A,•411fi I a sciopero finito, di aver sosten.ùto la polemica cogli industriali... , L' Ava"ti ! si è. :rifiutata di scagliar - come pretendevano -taluni «arrabbiati» - le pietre della lapidazione sulla massa operaia impcgnat-a contro j padroni e il Governo . Semplicemente. Questa è una colpa ? Risponda chi vuole :all'instanza, e chi, in buona fede, voleva capire ha capito.

Dall'Attanri!, N. 267, 26 s.ettembre 1913, XVII.

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