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INDICE Verso Cagliari Smart City

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METROpolis_LAB

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Strategie

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Concept

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Luoghi

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Mercato di via Quirra

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Piazza Matteotti

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Magazzini del sale

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BibliograďŹ a

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Dietro le quinte

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Ringraziamenti

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VERSO CAGLIARI SMART CITY Una città smart si costruisce sul dialogo tra soggetti e competenze molteplici e puntando sulla centralità degli individui e della comunità nei processi di governo. Per dare sostanza a questo principio, l’amministrazione deve “prendere parte” ed “essere parte” del cambiamento in atto, leggere e interpretare i bisogni mutevoli dei suoi cittadini e tradurli in azioni attraverso politiche coerenti con le domande rilevate. Aderendo e sostenendo attivamente Smart Cityness, il Comune di Cagliari ha scelto di ripartire dall’esperienza dei luoghi, intesi come porzioni di spazio in cui i cittadini manifestano i propri desideri ed esercitano forme di democrazia e, assecondando questa chiave interpretativa, ha concepito METROpolis_LAB come un laboratorio interdisciplinare di ascolto e di produzione di nuove idee e visioni che possano orientare la transizione verso una città intelligente.

di apprendimento e un’occasione per sperimentare un modello di partecipazione che vede insieme il mondo della ricerca/innovazione, della produzione e la società civile, uniti per immaginare nuove possibilità in termini di miglioramento della qualità della vita dei cittadini e della capacità dei luoghi di essere attrattivi per le imprese. La definizione del progetto METROpolis_LAB, coordinato dall’Assessorato Pianificazione Strategica e Istituti di Partecipazione, ha coinvolto tutti gli assessorati del Comune di Cagliari. Barbara Cadeddu Assessore alla Pianificazione Strategica e Istituti di Partecipazione Comune di Cagliari

In questo senso l’evento promosso dall’Associazione Urban Center Cagliari rappresenta per la Pubblica Amministrazione un momento 5


METROPOLIS_LAB METROpolis_LAB è un laboratorio di rigenerazione urbana ed inclusione sociale, che ragiona sullo spazio fisico dei luoghi, interrogandosi sotto diversi punti di vista nell’ottica della creazione di una Cagliari Smart City. Obiettivo del Laboratorio è quello di portare l’attenzione di cittadini e city users verso un nuovo disegno di città pensante, che rigenera i suoi spazi attraverso modelli sostenibili e comportamenti sociali inclusivi. La città di Cagliari, fortemente legata alla sua identità spaziale e storica, è oggi tra le 14 Città Metropolitane e tra le 6 città finaliste concorrenti al titolo di Capitale Europea della Cultura 2019. La dimensione contemporanea impone quindi per Cagliari un passaggio obbligato per diventare un luogo competitivo, accessibile e innovativo a livello Europeo. Nella prospettiva di una visibilità crescente della città, è necessario creare dunque le condizioni adatte per gestire nuovi e molteplici flussi (mixitè culturale e sociale), che porteranno ad una nuova percezione dell’abitare lo spazio urbano. 6

Il METROpolis_LAB si avvale del prezioso contributo di esperti in materia di città contemporanea e smart cities, che condivideranno con i partecipanti la loro esperienza in momenti di conferenza e dibattito: Prof. Enrico Corti – Componente Consiglio Direttivo Regionale - INU Sardegna Prof.ssa Ilaria Vitellio – Urban Planner, Coordinatrice Biennale dello Spazio Pubblico 2013 Dott.ssa Silvia Aru – Geografa - Assegnista di Ricerca - UniCA, CDR EU-POLIS - UniTO e PoliTO Prof. Guido Borelli – Sociologo - Università degli Studi del Piemonte Orientale Prof. Ferdinando Fornara – Piscologo Ambientale - Ricercatore UniCA Lorenzo Grussu Francesca Zedda Coordinatori del METROpolis_LAB per il Comune di Cagliari


STRATEGIE La città contemporanea con i suoi processi, rapidi e pesanti, troppo veloci per essere assorbiti dalle sedimentazioni storiche e dalle reti fisiche e sociali, sposta costantemente i significati attribuiti ai luoghi. Il prepotente ingresso dei sistemi mobili di comunicazione nella vita quotidiana e i rapidi progressi delle tecnologie digitali hanno aperto un nuovo mondo a chi è capace di percepire i miglioramenti applicativi nella propria vita e professione, nei diversi campi dell’amministrazione, nella scienza e nella tecnica. Ciò è però spesso visto con timore da chi non possiede gli strumenti per poterne osservare e scoprire le potenzialità; l’innovazione infatti, genera un gap le due categorie di utenti. Questo fenomeno è conosciuto come digital divide: nell’ottica della creazione di una città davvero intelligente, è necessario interfacciarsi soprattutto con questa divisione, pensando a quali possano essere le ripercussioni fisiche delle scelte sugli spazi contemporanei delle nostre città, con il fine di poterla contrastare.

Se Giovanni Astengo, all’interno dell’Enciclopedia Universale dell’Arte, definisce la voce “Urbanistica” come la scienza che studia i fenomeni urbani in tutti loro aspetti avendo come fine la pianificazione del loro sviluppo storico, oggi possiamo affermare che la disciplina deve assolutamente evolversi verso nuove esigenze di convivenza ed utilizzo dei luoghi, reinterpretando le interrelazioni tra spazi e persone in direzione di una nuova mixitè socio-culturale. In merito ai profondi cambiamenti della scena globale, fare scelte intelligenti risulta essere indispensabile ed è per questo che bisogna promuovere una nuova metodologia interdisciplinare di indagine e lettura degli spazi nella città contemporanea. Tra i modelli di riferimento dell’approccio interdisciplinare quelli di tipo bottom up sono in grado di restituirci un’immagine più vicina ai bisogni dei cittadini, dei conflitti urbani latenti, delle progettualità sociali, dei nuovi modi di abitare e vivere gli spazi.

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STRATEGIE E’ per questo motivo che il ruolo del progettista e in progressivo cambiamento: per risolvere il problema sugli spazi non ci si può più fermare alla riqualificazione del supporto fisico. Oggi si deve lavorare sulla rigenerazione urbana, che lavora su vari livelli e competenze, per le quali non si può prescindere da un approccio interdisciplinare e innovativo: la tecnologia deve essere vista come uno strumento d’ascolto delle esigenze, che promuova metodi per una comunicazione interattiva e capace di registrare flussi e dinamismi di una società che si compone giorno per giorno, mettendo in condivisione le sue risorse con cittadini e city users. Grazie a questo supporto infatti, la Pubblica Amministrazione può elaborare risposte coerenti ai bisogni collettivi.

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CONCEPT Il concept è uno strumento molto utile quando ci si approccia ad un’analisi di tipo interdisciplinare: è il modo per evidenziare la parte creativa della progettazione e rappresentare l’idea, che può essere riferita a differenti ambiti, non solo quelli strettamente legati allo spazio, ma anche quelli che ne individuano le funzioni, gli usi e il target di progetto. E’ utile per far emergere in primo luogo criticità e potenzialità al fine di elaborare le linee di indirizzo generali da seguire. Il concept, a seconda dell’ambito di riferimento nel quale è inserito, può rappresentare solo una parte del processo creativo o differentemente l’obiettivo finale, ma senza definirne una più dettagliata fase definitiva/esecutiva.

Gli elaborati di concept spesso vengono utilizzati come scenari futuri e vetrina di un meccanismo di ricerca, diventando così il risultato finale e non più quello iniziale. La fase di progettazione di un concept è quasi sempre frutto di un lavoro di equipe: più teste ruotano attorno al problema, più le soluzioni saranno aperte e complete su diversi fronti. Il concept può essere uno strumento utile per la lettura nell’ottica della Smart City di spazi irrisolti della nostra città: nel METROpolis_LAB diviene un vero e proprio momento progettuale dal quale scaturiranno nuove prospettive ideali per le aree oggetto di studio.

Questo strumento viene spesso usato in ambito aziendale per aiutare i designers ad aprirsi ad idee innovative che, seguendo l’iter tradizionale, rischierebbero di tralasciare strade inedite e inesplorate che invece potrebbero far forte l’idea.

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CONCEPT

http://playgustavus.blogspot.it/

http://tropicostation.blogspot.it/

http://gehlarchitects.com/

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http://www.arcduecitta.it/


LUOGHI La città è un sistema complesso e come tale funziona in base ad azioni e retroazioni prodotte dal rapporto con l’ambiente esterno. Un sistema complesso per eccellenza è il cervello, costituito da miliardi di neuroni connessi dalle sinapsi che cooperano tra loro orizzontalmente e creano gerarchie che variano di volta in volta in base agli stimoli che provengono dall’ambiente esterno. Il cervello si adatta alle situazioni e modifica costantemente se stesso, fa tesoro di ogni esperienza e impara dagli errori. Una smart city dovrebbe funzionare come il cervello, come un sistema complesso aperto, fondato su relazioni orizzontali tra i diversi soggetti che animano la città, in grado di realizzare interazioni continue con l’ambiente naturale e antropico e di modificarsi costantemente in funzione dei feedback che riceve.

Nell’epoca delle città digitali, in cui tutto è sempre iperconnesso e accessibile, qual è la ripercussione del software sull’hardware? Attraverso l’uso del web e delle applicazioni si modifica costantemente la semantica dei luoghi, si ricostruiscono nuovi territori e geografie, nuovi modi di narrare lo spazio e si sperimenta un uso diverso della città attraverso azioni narrative: si intersecano flussi e reti, che creano i percorsi di vita dei fruitori degli spazi, che si aggiornano costantemente dall’esperienza di routine quotidiana. Esplorare criticamente ed operativamente la dimensione fisica e sociale dei territori metropolitani determina nuove geografie generate dalla riappropriazione di spazi irrisolti o semplicemente risignificati.

Non potranno essere delle tecnologie introdotte dall’alto a formare una città intelligente, senza il contributo di soggetti sociali, istituzionali e imprenditoriali, attori principali di un sistema flessibile e auto-organizzato, che agiscono in modo collaborativo e sinergico. 11


MERCATO DI VIA QUIRRA L’area oggetto di interesse è situata alle pendici del Colle di San Michele, nel quartiere di Is Mirrionis e rappresenta un importante punto comune di scambio per una società fortemente eterogenea. Si può far coincidere la nascita del quartiere a cominciare dagli interventi di ricostruzione avvenuti in seguito ai bombardamenti angloamericani che colpirono Cagliari nel 1943. Fino ai primi anni Sessanta l’agglomerato di Is Mirrionis è caratterizzato da forti tensioni tra gli abitanti causate per lo più da un generale degrado sociale, che lo hanno connotato come luogo malfamato ed insicuro. Nel 1953, l’Istituto Autonomo per le Case Popolari di Cagliari inizia la realizzazione del primo nucleo di abitazioni lungo l’arteria stradale principale di via Is Mirrionis, cui seguiranno molti altri lotti. Nel corso dei due settenni del ”Piano Fanfani” (dal 1949 al 1963), nel capoluogo verranno realizzate complessivamente quasi 10.000 abitazioni, molte delle quali proprio all’interno del quartiere Is Mirrionis.

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Il mercato di via Quirra si inserisce pertanto in un contesto sociale diversificato, che presenta sì criticità, ma anche potenzialità evidenti. Lo spazio pubblico qui assume particolari forme, che si manifestano come una sistematica alternanza tra intersezioni contorte di relazioni, che spesso sfociano in attività informali, ed un vuoto silenzioso e irreale.


“D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.”

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PIAZZA MATTEOTTI Piazza Matteotti è il cuore pulsante della città di Cagliari. Situata nel quartiere di Stampace, ma al confine con la Marina, è luogo di itinerari, reti e persone che si mescolano costantemente durante tutto il giorno. La piazza nasce nella seconda metà dell’Ottocento come giardino della stazione delle Ferrovie Reali di Cagliari. Piazza Matteotti occupa un’area di circa mezzo ettaro ed è racchiusa tra le ampie fronde dei monumentali Ficus Magnolioide. La piazza è letteralmente circondata da palazzi storici tra cui il Municipio dei primi anni del XX secolo; la Stazione di Cagliari, risalente al 1879. Questo luogo oggi soffre di una profonda crisi identitaria, che sfocia negli usi informali dello spazio fisico e nelle funzioni che si sviluppano attorno ad essa, conferendogli quasi unicamente il ruolo di una rotatoria stradale. L’altro lato della medaglia ci presenta un potenziale e ottimo biglietto da visita della città, la piazza è infatti primo approdo dei turisti a Cagliari e costituisce un nodo di visibilità, comunicazione e scambio relazionale. 14

“Ogni volta che si entra nella piazza ci si trova in mezzo ad un dialogo.”


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MAGAZZINI DEL SALE Il complesso delle Saline del Molentargius, del canale di San Bartolomeo coi magazzini del sale unitamente al porto turistico di Su Siccu, rappresentano un paesaggio urbano straordinario sotto il profilo delle strategie di riqualificazione e ricucitura di due parti di città che ancora appaiono disconnesse. Il sistema infrastrutturale periferico di Cagliari, costituito dall’asse mediano di scorrimento, per diversi chilometri si attesta sul lato nord del tracciato del canale di San Bartolomeo; mentre le vie di smaltimento del traffico dall’area di sosta dello stadio Sant’Elia si collocano in adiacenza del canale sul lato sud, contribuendo ad inspessire una fitta barriera fisica urbana. L’articolazione generale di questo ambito è data da spazi in sostanziale stato di abbandono, spazi in attesa di diventare luoghi per la città, secondo un programma strategico integrato e unitario prima, e attraverso una serie di progetti puntuali di qualità poi, sia alla scala delle architetture che a quella dello spazio pubblico. 16

Questo ambiente sorge in un’area sotto forte vincolo di tutela paesaggistica e ospita il cosiddetto Padiglione Nervi, gioiello cittadino di archeologia industriale, che negli anni Sessanta aveva la funzione di stoccaggio del sale.

“Anche per chi ha passato tutta la vita in mare c’è un’età in cui si sbarca.”


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BIBLIOGRAFIA Alberti F., Brugellis P., Parolotto F., “Città pensanti, creatività, mobilità, qualità urbana”, Quodlibet, 2014 Bonnes M. , Carrus G. , Passafaro P., “Psicologia Ambientale: sostenibilità e comportamenti ecologici”, Carocci, Roma, 2006 Borelli G., “La città: bisogni, desideri, diritti. La governance urbana”, Franco Angeli, 2009 Calvino I., “Le città invisibili”, Mondadori, 1996 Carta M., “Smart Planning and Intelligent Cities: A New Cambrian Explosion”, in E. Riva Sanseverino et al. (eds.), Smart Rules for Smart Cities, Springer, 2014 Clemente M., Esposito De Vita G., “Città interetnica: spazi, forme e funzioni per l’aggregazione e per l’integrazione”, Editoriale scientifica, Napoli, 2008 De Luca G., F. Rossi Prodi, M. De Santis, G. Gorelli, S. Stanghellini, “Abitare sociale: modelli architettonici e urbanistici per l’housing sociale. Linee Guida”, Alinea Editrice, 2013 Fornara F., Bilotta E., Bonaiuto M., “Che cos’è la psicologia architettonica”, Carocci, 2004 Gehl J., “Vita in città. Spazio urbano e relazioni sociali”, Maggioli Editore, Rimini, 2010 Gehl J., “Life between buildings Using Public Space”, 1987 Gehl J., “New City Spaces”, 2000 19


BIBLIOGRAFIA Gehl J., “Public Spaces, Public Life”, 2004 Gehl J., “New City Life”, 2006 Gehl J., “Cities for People” , 2010 Giorgieri P.B., “L’Identità del territorio e nuove relazioni urbane”, Edifir, Firenze, 2012 Indovina F., “Lo spazio pubblico: appunti sulla trasformazione”, in Atti del Convegno Internazionale La nuova cultura delle città, Roma – Palazzina dell’Auditorio, 5-7/11/2002 Jacobs J., “Downtown Is for People”, 1958 Jacobs J., “The Death and Life of Great American Cities”, 1961 La Cecla F., “Mente Locale: per un’antropologia dell’ambiente”, Eleuthera, Milano, 2007 La Cecla F., “L’urbanistica è di aiuto alle città multietniche”, Urbanistica n. 11, 1998 Landry C., “The Creative City: A Toolkit for Urban Innovators”, Ed. Routledge, 2008 Lynch K., “The Image of the City”, MIT Press, Cambridge MA, 1960 Secchi B., “La città dei ricchi e la città dei poveri”, Laterza, Roma, 2013 Perrone C., “DiverCity: conoscenza, pianificazione, città delle differenze”, F.Angeli, Milano, 2010 20


BIBLIOGRAFIA Ratti C., “Smart city, smart citizen”, Egea, 2013 Santangelo M., Aru S., Pollio A., “Smart City, ibridazioni innovazioni e inerzie nelle città contemporanee”, Carocci, 2013 Sassen S., “Le città nell’economia globale”, Il Mulino, Bologna, 1997 Townsend A.M., “Smart Cities: Big Data, Civic Hackers, and the Quest for a New Utopia”, 2013 Vianello M., “Smart Cities: gestire la complessità urbana nell’era di Internet”, Maggioli, 2013 Vitellio I., “Città Open Source, Spazio pubblico, network, innovazione sociale”, Atti Workshop Biennale dello Spazio Pubblico 2013, Urbanistica Dossier Online, INU Edizioni, 2014

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DIETRO LE QUINTE Lorenzo Grussu si laurea in Architettura nel 2011, presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Cagliari, con una tesi in “Politiche urbane e Strategie di intervento per la Città multiculturale”. Nell’anno accademico 2012/2013 è stato assistente alla docenza, per il corso di “Progetto e Società” coordinato dalla Prof.ssa Barbara Cadeddu. Nel 2013 partecipa alla Biennale dello Spazio Pubblico di Roma, con il progetto “Mapping Marina”. Nello stesso anno è stato co-docente per il Laboratorio “Stencil_LAB”, inserito all’interno della II Scuola Estiva Internazionale di Architettura “Verso la Città Murata”, con i Proff. Ing.Barbara Cadeddu e Arch. Olindo Merone. In seguito si trasferisce a Roma, dove lavora presso lo studio dell’Arch. Riccardo Peroni. Francesca Zedda si laurea in Ingegneria EdileArchitettura, presso la Facoltà di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Cagliari, con la tesi “INFILTRAZIONI E FLUSSI. Quartu Sant’Elena: le scuole come cellule verdi del tessuto urbano.”; tesi vincitrice nel 22

2013 del Premio Speciale “Scuola e Città” per il Premio Ecologia Laura Conti dell’ Ecoistituto del Veneto Alex Langer e della Fondazione ICU (Istituto Consumatori Utenti). Nello stesso anno collabora all’allestimento di uno spazio didattico per la scuola primaria: “Le scatole dei desideri”, progetto ideato con il Prof. Giovanni Battista Cocco per la Settimana del Benessere Psicologico 2013. Da anni è fortemente interessata alle tematiche sostenibili e sociali, per le quali ha messo a disposizione, in ambito di volontariato, il suo impegno e la sua creatività. Entrambi nel 2014 vengono selezionati per la partecipazione al Master di II Livello “Il Progetto della Smart City” dell’Università degli Studi di Firenze. Grazie a questo Master nasce la loro collaborazione in merito all’internship tra la Facoltà di Architettura di Firenze ed il Comune di Cagliari - Assessorato alla Pianificazione Strategica e Istituti di Partecipazione, attraverso la quale diventano coordinatori del METROpolis_LAB.


“Le città sono invisibili, non perché non ci siano, ma perché nascondono sempre un qualcosa che ai nostri occhi sfugge sempre.” Italo Calvino, Le città invisibili

METROpolis_LAB, coordinato dal Comune di Cagliari, è parte di ColLabora: format di laboratori dell’evento Smart Cityness Cagliari, 26/27/28 settembre 2014



RINGRAZIAMENTI Il progetto del METROPOLIS_LAB è frutto della sinergia tra tutti gli Assessorati del Comune di Cagliari, che ha reso possibile lo sviluppo di un lavoro interdisciplinare, completo e concreto verso un nuovo modello partecipativo.

Un ringraziamento va dunque al Comune di Cagliari e a tutti gli Assessorati per essersi dimostrati fortemente interessati all’iniziativa e aver prestato la loro grande disponibilità nel costruire assieme, fin dal momento della sua ideazione, il METROpolis_LAB.

Coinvolgere i cittadini nell’elaborazione di nuovi scenari e portarli a ragionare su spazi e luoghi irrisolti della propria città, è un risultato di fortissima valenza, poiché restituisce al cittadino stesso la governance e la possibilità di scelta; e all’Amministrazione Pubblica è invece data la capacità di ascolto e di traduzione dei risultati in prospettive di piano per la città. Il METROpolis_LAB si esprime attraverso le voci e dei coordinatori e dei partecipanti, ma le basi da cui essi partono sono il lavoro che il Comune di Cagliari sta portando avanti per lo sviluppo di una città che è pronta per essere Smart City e che già si sta muovendo in quest’ottica: il laboratorio è solo un piccolo contributo che può però favorire nuovi dibattiti e ragionamenti.

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