RIVISTA DI POESIA E CRITICA LETTERARIA “EUTERPE” APERIODICO TEMATICO DI LETTERATURA ONLINE NATO NEL 2011 ISSN: 2280-8108 N°34 * FEBBRAIO 2022 * – WWW.ASSOCIAZIONEEUTERPE.COM
sue irriverenti citazioni per capire cosa pensava dell’umanità e della vita. Il realismo esacerbato gli alienò la simpatia dei critici di un’America perbenista e puritana che si crogiolava nel “sogno americano” da lui impietosamente infranto e dissacrato. Tutte le sue opere descrivono il mondo degli emarginati, dai barboni, alle prostitute, dai giocatori d’azzardo agli alcolisti, il suo universo è popolato dagli ultimi, non della sua scala valoriale, tanto che il tanfo dei bordelli ha un odore più allettante dei prati e delle case che odorano di pulito. Il suo è un messaggio chiaro e scomodo e quanto più sentiva il rifiuto da parte dei benpensanti tanto più si divertiva a provocare con il suo linguaggio scurrile e senza filtri. “La mia unica ambizione è quella di non essere nessuno, mi sembra la soluzione più sensata”. Voleva scuotere le coscienze, sottrarsi ai diktat della competizione e del successo che travolgevano e stravolgevano i rapporti, tanto da non riuscire a trovare un briciolo di umanità nella società dell’opulenza. “Passai accanto a duecento persone e non riuscii a vedere un solo essere umano”. I suoi romanzi, racconti, poesie, aforismi sono un affaccio sulla mostruosità del degrado metropolitano, tra rifiuti e baracche sgangherate dove chi vive ai margini della società, nel suo niente riesce persino a cogliere barlumi di felicità. Solo i poveri riescono ad afferrare il senso della vita, i ricchi possono solo tirare a indovinare. Indipendente, anarcoide, il grande “Hank” ha percorso il suo viaggio esistenziale solo tra una folla di esseri stritolati nell’ingranaggio del conformismo, un inferno forse peggiore di quello da lui stesso sperimentato nei suoi vagabondaggi.
Horreur du domicile e altri mostri di VALERIA BIANCHI MIAN81
La paura è un’emozione di base. Il terrore risuona tra le genti e si diffonde: è un'antica musica noise che ci invita tutti alla fuga. Panico è il fuoco che si propaga nel bosco tra le foglie secche e i rami, lambisce gli zoccoli degli animali nella loro corsa verso ipotesi di salvezza. La paura, a volte, ci agguanta tra le mura domestiche, si rafforza, diventa un sentimento, stratificato in anatomie di memorie, sedimento che si fa mura e tetto, si accoccola nelle fondamenta. Sta nelle segrete dell’animo umano, la paura, è dama di compagnia dell’infelicità e dell’oppressione. Le oscure trame della storia familiare, i segreti delle bisnonne, i non-detti del trisavolo, i falsi ricordi del padre, le beghe della madre, le crudeltà tra fratelli si intrecciano, fili scuri nella tela delle Parche e abitano voci volti fotografie, il nostro stesso appartamento. Le ombre transgenerazionali ci avvolgono, VALERIA BIANCHI MIAN (Milano, 1971) vive a Torino. Psicoterapeuta e psicodrammatista. Presidente di ARPE, Per la Ricerca in Psicologia d’Espatrio. Redattrice per Psiconline.it e Oubliette Magazine. Organizza la Rassegna Nazionale di Psicodramma e Sociodramma “L’Io e l’Altro”. Ha scritto Favolesvelte, Utero in anima, Non è colpa mia e ha curato Poesie Aeree e Una casa tutta per lei. Suoi articoli, poesie e racconti compaiono in diverse antologie cartacee e online. 81
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