RIVISTA DI POESIA E CRITICA LETTERARIA “EUTERPE” APERIODICO TEMATICO DI LETTERATURA ONLINE NATO NEL 2011 ISSN: 2280-8108 N°34 * FEBBRAIO 2022 * – WWW.ASSOCIAZIONEEUTERPE.COM
Desiderio di evasione, vagabondaggio ed erranza: il caso di Jack Kerouac di MARIA GRAZIA FERRARIS119 E sono uno straniero infelice/ contento di scappare per le strade del Messico I miei amici sono morti su di me, le mie/ amanti svanite, le puttane bandite, il mio letto sbattuto e sollevato dal/ terremoto – e niente erbasanta per uno sballo a lume di candela/ e sognare – solo spurghi d’autobus, ventate polverose, e cameriere che mi sbirciano/da un buco nella porta…. -Se mi ubriaco mi viene sete/– se cammino il piede mi cede – se sorrido la mia maschera è una farsa/- se piango non sono che un bambino – – se mi ricordo sono bugiardo/ – se scrivo la scrittura è passata – – se muoio il morire è finito –/ se vivo è appena cominciato – – se aspetto l’attesa è più lunga/– se vado l’andare è andato – - se dormo la beatitudine è pesa –/ mi pesa sulle palpebre – – se vado a un cinema da poco prezzo/ mi assalgono le cimici – I costosi non me li posso permettere/ – se non faccio niente niente fa. (Jack Kerouac, “Solitudine messicana”)
I temi che Jack Kerouac propone in questa poesia-manifesto sono quelli disperati e inquieti, provocatori, della generazione beat, giovani che vivono in fuga, in una società in cui non riescono a credere, alla perpetua ricerca di una ragione per cui vivere e in qualcosa in cui credere. Certo, non era facile il passaggio dal Musical, dagli eroi buoni del Western, dal maccartismo, dai benpensanti e dalla voce di zio Frankie, alle visioni e alle esperienze di personaggi che avevano vissuto il riformatorio, l'ospedale psichiatrico, la galera… e che avevano alle loro spalle la guerra di Corea (1950-53) e sentivano avvicinarsi quella del Vietnam (1962-72). Quella di Kerouac è un’esperienza letteraria (prosa e poesia) e anche pittorica (poco conosciuta) di grande impatto emotivo, scrittura che rivela stati d’animo allucinati, in un seguito di flussi e riflussi spezzati. «Dipingo solo belle cose. Uso vernici da pareti e colla, uso il pennello e le punte delle dita. In pochi anni potrei diventare un pittore di primo piano. Se lo voglio. E quando potrò vendere i miei dipinti potrò comperarmi un pianoforte e comporre musica. Perché la vita è una noia» (Mexico City, ottobre 1956) disse J. Kerouac sulla sua pratica pittorica. Non lo volle davvero e preferì affidarsi soprattutto alla penna. Ma per tutta la vita continuò a tradurre in segni e colori la sua visione del mondo, rovente, allucinata e ansiosa di salvezza. Nelle sue opere tra dipinti e disegni, spicca la personalità fuori dagli schemi, anarchica e tragica dell’autore di Sulla strada e Big Sur: In realtà esse sono parte essenziale di quel fenomeno potente che è stato Jack Kerouac, come fossero membra di un unico corpo, così dinamico e vorticoso da aver bisogno, per esprimersi, di una molteplicità di strumenti. Kerouac rivela una vena espressionista persino in anticipo sui tempi, una sorta di colta
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MARIA GRAZIA FERRARIS (Castelletto Ticino, NO, 1943) si occupa prevalentemente di critica letteraria. Ha pubblicato il saggio
Volevo scrivere, la letteratura femminile del primo Novecento (2017), Marina Cvetaeva, ma non è forse anche l’amore un sogno? (2018), Una straordinaria generazione (la Milano poetica degli anni Trenta) (2018). È collaboratrice del blog letterario «Alla volta di Lèucade», «La presenza di Erato», «Il Porticciolo» (La Spezia). Ha pubblicato le sillogi poetiche: Di Terra e di acque (2009), Aprile di fiori (2013), Itinerari (forse) desueti (2019) e varie raccolte di racconti. Si è occupata dell’opera di Gianni Rodari pubblicando G. Rodari, un fantastico uomo di lago (2010) e La luna giocosa: G. Rodari e Italo Calvino. Leggerezza ed esattezza (2017), Vado via coi gatti (2019). Vincitrice e finalista in concorsi letterari e poetici. Alcune delle sue poesie e dei suoi racconti sono stati pubblicati in volumi antologici.
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