Portfolio 2018 RB

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PORTFOLIO

ROBERTO BONTURI


CV

Roberto Bonturi 19/03/1993 Architetto

Dopo essermi laureato in Architettura,tecniche e culture del progetto, presso l’istituto IUAV nel 2015, mi sono iscritto al corso magistrale in Architettura, costruzione e città, al Politecnico di Torino dove mi sono laureato nel 2018 con la tesi “Esondazione rallentata”. Uno studio sulla forma e la definizione di spazio pubblico all’interno del piu grande quartiere popolare della città di Tokyo, San’ya. Analisi, letture,lessico e scenari progettuali. relatrice e correlatrice: Cristina Bianchetti e Kazue Akamatsu (KIT)

Verona, Italy roberto.bonturi@virgilio.it 0039 3420661359


Istruzione 2015-2018

Politecnico di Torino Magistrale Architettura Costruzione e Città Tesi: “Esondazione rallentata” uno studio sullo spazio pubblico a Sanya, Tokyo. Relatrice: Cristina Bianchetti (Politecnico di Torino) Kazue Akamatsu (Kyoto Istitute of Technology) 109/110 https://issuu.com/robertobonturi/docs/tesi_

2012-2015

IUAV Istituto Universitario Architettura Venezia Laurea Triennale culture e tecniche del Progetto Tesi: Portfolio Personale

2008-2012

Liceo Scientifico Tecnologico

M.O. Luciano Dal Cero (Verona)

Workshop Internazionali

Software

2018

Workshop “Ostia Autumn School 2018” Roma ”Stream_Dream_Architecture” Lungo le vie dell’acqua Team: Mario Cucinella Architect (MCA) e LAP Project: “Smeraldina” accogliere il mare ad Ostia Selected students

Adobe Illustrator, AutoCad,ArchiCad Photoshop, InDesign, FinalCut, AutoCad, ArchiCad, SketchUp Pro, Gephi, RDF, Microsoft Office and physical Model

2017

Workshop “La pagina come racconto visivo” Torino Prof. Anna Marotta (Politecnico di Torino) Project: Una nuova immagine per il MunLab

2016

Workshop “Habiter le Panier” Marsiglia FR Prof. Silvia Gron (Politecnico di Torino) Project: Super Panier Selected students

2015

Workshop “W.A.VE 2015” Venezia Prof. Raimundo Bambo Naya (Universidad Saragoza) + Gruppo ricerca Iuav “Architettura e paesaggio” Project: Working Heritage of River Landscape 30/30

2014

Workshop “W.A.VE 2014” Venezia Prof. José María Sánchez García (studio JMSG) Project: Fragment and Displacement 30/30

2013

Workshop “W.A.VE 2013” Venezia Prof. Mathias Klotz (Facultad de Architrectura Arte e Diseño (UDP) Project: Porto Marghera 3X6 30L/30

Stage 2015

Studio Architettura G.R. (Verona) Marzo 2015 - Ottobre 2015 arch.rossigiuliano@libero.it

Lingua Italiano Inglese

conoscenza madrelingua conoscenza buona IELTS (2018) Spagnolo conoscenza base


INDICE LAVORI ACCADEMICI

Torino The Net

rigenerazione urbana

Padova Istante

Progetto di restauro

Venezia Fragment and Displacement Progetto Urbano

Marsiglia Super SUPER Panier

Workshop Internazionale

Tokyo Esondazione rallentata Tesi Magistrale



The NET

Il Futuro delle Molinette


In un futuro sempre più proteso verso l’individualismo, sia da un punto di vista sociale (caso degli hikikomori), sia rispetto all’autonomia del soddisfacimento delle necessità (in merito al fatto di poter farsi recapitare presso di sé ciò che si desidera, ma anche all’automazione dei processi), lo spazio pubblico, dove si concentrano le relazioni fra gli individui, ha bisogno di acquistare un valore maggiore. Il concetto di Urban Interior, dello spazio che non possiede un’identità di per sé, ma che la acquista in funzione delle relazioni che avvengono nello spazio stesso, rivive in un contesto moderno il concetto tradizionale della piazza italiana, luogo per eccellenza designato alle attività di relazione. Se poi consideriamo la previsione di una crescita edilizia verticale, sempre più indirizzata verso la densità, lo spazio pubblico deve necessariamente crescere con quella. Dunque l’atteggiamento contemporaneo che lo delega a spazio di risulta del costruito, in futuro, troverà una perfetta contrapposizione nella progettazione focalizzata soprattutto verso lo spazio pubblico e dove il costruito diventa un luogo di passaggio tra un’area di relazione ed un’altra. La distopia del futuro che vede la società rinchiusa dentro grattacieli isolati, in cui l’individuo scambia raramente contatti con il mondo al di fuori dall’alto edificio che lo contiene, è nata nello stesso momento in cui i grattacieli stessi stavano diventando un’immagine di un futuro auspicabile. In Delirious New York, Rem Koolhaas asserisce nel suo teorema che ogni grattacielo viva indipendentemente dall’altro e sia l’emblema dell’isolamento. Dunque lui propone un passaggio dalla distopia all’utopia, dove tanti layer di suolo pubblico collegano i grattacieli e dunque questi ultimi non sono più l’emblema dell’isolamento, bensì la struttura portante del collegamento. Le connessioni rappresentano un cardine fondamentale per la fruizione del nuovo quartiere delle Molinette. Quelle con la piazze poste ai quattro vertici più esterni, soprattutto con Piazza Carducci e Piazza Bozzolo, permettono di instaurare un legame diretto tra quartiere di progetto e contesto adiacente. Questo avviene non soltanto per mezzo delle aperture delle zone più vicine alle suddette piazze, ma anche attraverso un insieme di operazioni che avvengono all’interno dell’area che ora,occupa l’ospedale.





Pubblicazione : La Repubblica Torino

https://torino.repubblica.it/cronaca/2017/11/29/news/un_futuro_per_le_molinette_i_progetti_2-182514043/




Istante

Il Bastione dell’Impossibile a Padova


Il significato del rapporto tra consapevolezza critica delle azioni mirate alla conservazionedell’autenticità materiale dei manufatti e indagine sulle loro potenzialità trasformative ha costruito il centro della riflessione attorno a questo progetto. La ricerca mirata ad un “riuso compatibile” dei manufatti, termine questo la cui ambiguità concettuale necessità di definizioni circoscritte al caso peculiare oggetto di studio, è stata strutturata sulla connessione tra indagine stratigrafica degli elevati e rilievo dello stato di conservazione delle fabbriche, lette in particolare attraverso i molteplici segni su di esse quali veicoli di conoscenza di una percezione diacronica del loro “essere nel tempo”. Salvaguardarel’identità di un luogo compatibilmente con l’adeguamento funzionale e le esigenze di espressione di un “nuovo sguardo” necessita la messa a punto di percorsi conoscitivi: la comprensione della storia costruttiva e delle qualità formali dei manufatti è stata posta in stretta correlazione con la materialità dei manufatti letti in particolare attraverso l’insieme delle superfici che costituiscono il luogo privilegiato di sedimentazione di “segni culturali e naturali”. Il rapporto tra conservazione della materialità e la necessità di prefigurare nuove aggiunte o calibrate modificazioni in relazione alle nuove necessità indotte da un uso compatibile del patrimonio storico mi ha portatoa riflettere su alcuni temi che gravitano attorno all’ intervento di restauro quali: nuovo e antivo, sedimentazioni, contrasti, assonanze, autenticità e integrazione.


M1 Muratura in laterizio con giunti di calce M1 dei Muratura giunti dicm calce le dimensioni mattoniinè laterizio costantecon 25x12x5.5 le nella dimensioni mattoni è costante 25x12x5.5 cm posizionati maggiordeiparte dei casi con la lista posizionati dei casi in evidenza. Si notanonella stratimaggior di calce parte e la perdita di con la lista in evidenza. notano strati di calce e la perdita di quest’ultimi. Presenta Si delle lesioni profonde . quest’ultimi. Presenta delle lesioni profonde . Stratigrafia 1006 Stratigrafia 1006

M4 in laterizio giunti calce M1 Muratura Muratura lateriziocon con giuntididicon calce M4deiinMuratura in laterizio di calce leledimensioni e25x12x5.5 moltogiunti simile dimensioni deimattoni mattonièdei èvariabile costante cm le M2. dimensioni mattoni è variabile alla muratura Si nota la perdita di giunti dila listae molto simile posizionati nella maggior parte dei casi con alla muratura M2. Si nota la perdita di limite delle unità stratigrafiche calce. Ha subito una pesante usura aecausa di una giunti di in evidenza. Si notano strati diuna calce la perdita calce. Ha subito pesante usura dia causa di una cannoneggiamento/esplosione (1801) e delle quest’ultimi.Presenta delle lesioni profonde . S parti coeve (1509) (1801) e delle intemperie . cannoneggiamento/esplosione Stratigrafia 1006 intemperie. Stratigrafia 1008 S’ Stratigrafia parti 1008coeve (1801) S’’

M4 Muratura in le dimensioni de alla muratura M2 calce. Ha subito u cannoneggiamen intemperie. Stratigrafia 1008

parti coeve seconda guerra mondiale

M2 Muratura in laterizio con giunti di calce M2 Muratura giunti di calce la dimensione dei mattoniinèlaterizio costante, sicon presentano fasce di mattoni dispostidei di testa . Non siè costante, notano si presentano la dimensione mattoni strati di calce. unadisposti pesantediusura a causa fasceHadisubito mattoni testa . Non si notano di esplosioni/cannoneggiamenti e della usura a causa strati di calce.Ha subito(1801) una pesante intemperie . di esplosioni/cannoneggiamenti (1801) e della Stratigrafia 1001-1002 intemperie . Stratigrafia 1001-1002

M5M2Lesione addossamento Muratura in laterizio con giunti di calce M5sono Lesione le ladimensioni molto significative. Lasiparete dimensione dei mattoni è costante, presentano lesioni muraria M4mattoni subito pesanti danni di La parete lehadimensioni sono molto fasce di disposti di testa . Nona causa sisignificative. notano cannoneggiamento/esplosioni (1801) lesionando muraria M4 ha subito pesanti a causa di strati di calce.Ha subito una pesante usuradanni a causa gravemente la mura M5 . cannoneggiamento/esplosioni (1801) di esplosioni/cannoneggiamenti (1801) e della lesionando Stratigrafia 1005, 1010 gravemente la mura M5 . intemperie1009, . 1009,1005, 1010 StratigrafiaStratigrafia 1001-1002

M5 Lesione le dimensioni son muraria M4 ha s cannoneggiamen gravemente la m Stratigrafia 1009

M3 Lacerto di cordolio in trachite posizionato tra lainmuratura M3in corrispondenza Lacerto di cordolio trachite M4 e M2. Utilizzato come rinforzo per la mura (1509) posizionato in corrispondenza tra la. muratura M4 e Ha subito pesanti danni a causa di un M2. Utilizzato come rinforzo per la mura (1509) . cannoneggiamento/esplosione (1801) e delle Ha subito pesanti danni a causa di un intemperie. cannoneggiamento/esplosione (1801) e delle Stratigrafia 1000 intemperie. Stratigrafia 1000

M6M3Apertura Lacerto(rifugio) di cordolio in trachite le posizionato dimensioniM6 sono 1x1 m. (rifugio) in corrispondenza tra la muratura M4 e Apertura Realizzata durante la seconda Guerra M2. Utilizzato come rinforzo la mura (1509) . le dimensioni sonoper 1x1 m.Mondiale come rifugio.pesanti Ha subito unaapesante parte Ha subito danni causa diusura un daGuerra Realizzata durante la seconda Mondiale delle intemperie e della vegetazione . cannoneggiamento/esplosione (1801) e delle usura da parte come rifugio.Ha subito una pesante Stratigrafia intemperie1007 . delle intemperie e della vegetazione . StratigrafiaStratigrafia 1000 1007

M6 Apertura (ri le dimensioni so Realizzata duran come rifugio.Ha delle intemperie Stratigrafia 1007

M1 Muratura in laterizio con giunti di calce le dimensioni dei mattoni è costante 25x12x5.5 cm posizionati nella maggior parte dei casi con la lista in evidenza.Si notano strati di calce e la perdita di quest’ultimi.Presenta delle lesioni profonde . Stratigrafia 1006

MURATURA IN ELEVAZIONE (aree con fenomeni di apparato) materale

MURATURA IN ELEVAZIONE (aree con fenomeni apparato) materale Area di muraturadiche presenta depositi di

M4 Muratura in laterizio con giunti di calce le dimensioni dei mattoni è variabile e molto simile alla muratura M2.Si nota la perdita di giunti di calce. Ha subito una pesante usura a causa di una cannoneggiamento/esplosione (1801) e delle intemperie. Stratigrafia 1008

M2 Muratura in laterizio con giunti di calce la dimensione dei mattoni è costante, si presentano fasce di mattoni disposti di testa . Non si notano strati di calce.Ha subito una pesante usura a causa di esplosioni/cannoneggiamenti (1801) e della intemperie. Stratigrafia 1001-1002

M5 Lesione le dimensioni sono molto significative. La parete muraria M4 ha subito pesanti danni a causa di cannoneggiamento/esplosioni (1801) lesionando gravemente la mura M5 . Stratigrafia 1009,1005, 1010

M3 Lacerto di cordolio in trachite posizionato in corrispondenza tra la muratura M4 e M2. Utilizzato come rinforzo per la mura (1509) . Ha subito pesanti danni a causa di un cannoneggiamento/esplosione (1801) e delle intemperie. Stratigrafia 1000

M6 Apertura (rifugio) le dimensioni sono 1x1 m. Realizzata durante la seconda Guerra Mondiale come rifugio.Ha subito una pesante usura da parte delle intemperie e della vegetazione . Stratigrafia 1007

MURATURA IN ELEVAZIONE MURATURA IN ELEVAZIO MURATURA IN ELEVAZIONE (aree con di sottrazione/erosione materiale) (aree con fenomeni di so (areefenomeni con fenomeni di apparato) materale MURATURA IN ELEVAZIONE (areeArea condifenomeni di distacchi sottrazione/erosione materiale) muratura con e perditadepositi di Area di mura Area di muratura che presenta di

particelato atmosferico (patina biologica) Area di muratura che presenta depositi di Grado di intensità basso particelato atmosferico (patina biologica) Grado di con intensità bassodi vegetazione Area di muratura presenza ruderale disseccata aventi apparato radicale (muschi,licheni, hedera) Grado di intensità medio con presenza di vegetazione Area di muratura ruderale disseccata aventi apparato radicale (muschi,licheni, hedera) Grado di intensità medio Area di muratura con presenza di vegetazione abusiva verde avente apparato radicale (muschi, licheni, hedera ed arbusti vari) Grado di intensità alto Area di muratura con presenza di vegetazione abusiva verde avente apparato radicale (muschi, licheni, hedera ed arbusti vari) Grado di intensità alto

materialeparticelato (mattoni eatmosferico giunti) con leggero fenomeno materiale (m di estoliazione . biologica) di estoliazion (patina Area di muratura con distacchi e perdita di Grado di intensità basso MURATURA IN ELEVAZIONE MURATURA IN ELEVAZIONE (aree con fenomeni di sottrazione/erosione materiale) materiale (mattoni e materale giunti) con leggero fenomeno (aree con fenomeni di apparato) di estoliazione. Area di muratura con distacchi e perdita di Area di muratura che presenta depositi di (mattoni e giunti) con leggero atmosferico Area di muratura conparticelato perdita del giunto con Areafenomeno di mur Area di muratura con presenza di vegetazione materiale di estoliazione. (patina biologica) polverizzazione coseguente coesione sia in radicale polverizzazi Grado di intensità basso ruderalee disseccata aventi apparato superficie(muschi, sia in profondità e iniziale pregiudizio di superficie s licheni, hedera) di muratura con perdita delinstabilità giunto con Areamuraria. di muratura con presenza di vegetazione instabilitàGrado della d Area di muratura con del giunto con Area dicortina intensità medio polverizzazione e coseguente coesione sia in ruderale disseccata aventiperdita apparato radicale sia in profondità e iniziale pregiudizio di (muschi,licheni, hedera) polverizzazione e coseguente coesione sia insuperficie instabilità della cortina muraria. Grado di intensità medio superficie sia in profondità e iniziale pregiudizio di instabilitàAreadella cortina muraria. Singoli mattoni con presenza di fenomeni di di muraturadiconfenomeni presenza di vegetazione Singoli mattoni presenza Singoli estoliazione e scagliatura con perdita della mat Area dicon muratura conavente presenza didivegetazione abusiva verde apparato radicale (muschi, configurazione del singolo elemento. licheni, hedera arbusti vari) della estoliazione e scagliatura conedperdita estoliazione abusiva verde avente apparato radicale (muschi, Grado di intensità alto configurazione del singolo elemento. configurazi licheni, hedera ed arbusti vari)

Lesioni

Lesioni Grado di intensità Singoli mattonialto con presenza di fenomeni di estoliazione e scagliatura con perdita della configurazione del singolo elemento.

Lesioni

Lesioni


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CTR stato di fatto

sezione A-A’

sezione B-B’


IL BASTIONE DELL’IMPOSSIBILE

Le mura di Padova Giovanni Valle 1782

Giovanni Valle 1782

Catasto Napoleonico 1815


Due eventi lontani un secolo e mezzo hanno scardinato questa porzione di mura, uno dal punto di vista strutturale, l’esplosione causata dall’esercito francese nel 1801 durante la loro fuga e una, dal punto di vista umano con l’esplosione causato dall’attacco aereo che nel 1944 provocò la morte di circa 300 persone rifugiate all’interno del bastione. Due esplosioni diverse. Due eventi che hanno segnato questo luogo. Il progetto immortala quegli eventi come in una foto. Un Istante.

Pensa passare di lì in quel momento... Quando? Come quando?





Friction & Displacement

Da Marghera si vede il mare?

Questo workshop di progettazione si è occupato di una zona importantissima di Marghera e di tutta la zona vicina. La zona scelta è l’area compresa tra il canale industriale e via Bandiera. Questi due assi possono essere intesi come due linee forti che creano una divisione tra due aree ben distinte, via fratelli Bandiera è sicuramente la più significativa infatti mentre da un lato della strada sono presenti abitazioni e attività commerciali dall’altro lato si alzano prepotenti le fabbriche e i capannoni.Questo limite forte e subito individuabile è stato sicuramente uno degli elementi che ci hanno colpito e che hanno generato in noi più idee per progettare una nuova Marghera.


Workshop W.A.VE 2014 (Venezia) Prof. José María Sánchez García (ESP) www.jsmg.es

Allestimento mostra finale


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Friction Due parole hannostrutturato il nostro percorso: Friction e Displacement. Due mondi differenti che creano un forte limite. Due aree con proprietà differenti che interagiscono FRICTION per prossimità Due tracciati urbani alla ricerca di punti comuni. La frizione/attrito/scontro è la situazione che è presente un rapporto di contrapposizione tra le due realtà poste alle due spondedella via. La zona residenziale caratterizzata dalla sua trama densae dai suoi dispositivi di limite va a scontrarsi con le dimensioni enormi degli edifici industriali che di conseguenza si presenta con una trama più larga e meno articolata. Il problema di sovrappopolazione delle zone residenziali in contemporanea con le chiusure delle fabbriche potrebbe essere un’opportunità per creare un nuovo reticolo urbano che riporti la gente di Marghera a vedere il mare.


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& Displacement

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Super SUPER Panier

Workshop Internazionale Marsiglia (FRA) cos’è il Panier?

Habiter le Panier (Living the Panier)

Il Panier ha dei bordi è come un’isola sta là come un isola quindi ha tutto il mare attorno no però è come un’isola quindi non ha il mare attorno no,quasi....è un po lontano però se il mare entrasse dico se entrasse nel Panier sarebbe sempre un’isola dico forse sarebbe un arcipelago Forse si. e come sarebbe il Panier tutto inondato. dove vivrebbero le persone? le piante? la vita del Panier? Dove andrebbe? non lo so...senti...lascia stare.

Affrontare il tema dell’abitare all’interno del Panier ci ha portato fin dall’inizio ad affrontare la moltitudine di diversi equilibri che regolano uno spazio così complesso e affascinante. Il nostro sguardo è stato immediatamente catturato dal ruolo della vita pubblica in questo antico quartiere, caratterizzato dalla rapida successione di stretti vicoli e ampie piazze. Analizzando i suoi confini e il tipo di delimitazioni di questo quartiere, abbiamo studiato come il resto della città si relaziona con esso.


isola

arcipelago

inondazione

In questi passaggi chiave, abbiamo paragonato il Panier con un’isola e il resto della città con una grande massa liquida, che in certe parti viene filtrata da limiti fisici, mentre in altri entra senza controllo diluendo i luoghi e alterando gli spazi. Seguendo questo metodo di analisi, siamo giunti alla conclusione che il Panier non è una semplice isola, ma un arcipelago più grande formato da molte isole, non legato tra di loro. La missione del nostro progetto diventa quindi quella di creare un modo per connettere tutte queste isole, costruendo una nuova rete di mobilità che potesse includere nuovi spazi pubblici. Prendendo in considerazione che il fenomeno della “gentrification” sta portando classi più abbienti ad abitare nei piani più alti degli edifici, abbiamo ipotizzato la nascita di un nuovo spazio pubblico, accessibile a tutti, sui tetti di Panier. I nostri riferimenti, cioè le tipiche altane veneziane, insieme alle teorie più radicali di Yona Friedman e di SUPERSTUDIO, ci hanno portato a costruire un “villaggio sopra il villaggio”. Abbiamo considerato la presenza di molti edifici abbandonati perfetti per costituire degli episodi di risalita, fondamentali nel collegare i due strati pubblici: quello del livello del mare e quello dei tetti. È interessante notare che questo raddoppio del terreno pubblico potrebbe portare agli abitanti la vista sul mare, che durante i secoli si è allontanata, diventando quasi fuori portata. Dopo aver ipotizzato questo nuovo scenario per l’intero quartiere, ci siamo concentrati su un quadrante, cercando un modo per sviluppare il nostro tema del “SUPER PUBLIC SPACE” su scala ridotta. La nostra attenzione è stata loro colta da un blocco di appartamenti con un cortile interno completamente negato. Il nostro progetto consisteva non solo nella creazione di un collegamento con il tetto e nell’eventuale estensione della rete sopraelevata, ma anche nell’iniettare vita in ogni piano di questo edificio realizzando un cohousing, costituito da una frenetica e vivace alternanza tra spazio comune a spazio privato.

villaggio

secca

rimanenze








Esondazione Rallentata

Studio,analisi,visioni e progetto per il quartiere di Sanya, Tokyo

Master Thesis Relatrice: Cristina Bianchetti (Politecnico di Torino) & Kazue Akamatzu (Kyoto Institute of Technology) Al limite dell’antico confine della città di Edo, tra il Sumida River e Yoshino-dori, appena a sud dell’intersezione Nabidabashi, vi è il distretto dimenticato di San’ya. Questo quartiere esiste sin dal periodo Edo ma, ad oggi, risulta quasi del tutto dimenticato. San’ya, infatti, era conosciuto come tale fino al 1974 ma venne poi suddiviso in vari quartieri e il suo nome venne cancellato dalle mappe per eliminare l’alone di vergogna che aleggiava sulle comunità politiche locali. La sua localizzazione così periferica, all’epoca della sua fondazione, era dovuta al suo ospitare tutti quei cittadini considerati impuri dalla religione buddista per via dei loro lavori e mestieri che avevano in comune la presenza del sangue.


me suggestioni

A Sanya tipologie come la piazza o il parco intesi come spazio pubblico nel senso europeo del termine sono quasi completamente assenti, così come l’idea di centro città inteso come luogo in cui sorgono e sono concentrati tutti i poteri e gli edifici rappresentativi. Già nel periodo Edo, la più grande città del mondo era definita da trame e non da luoghi , da flussi e non da poli, da capitali in movimento e mai radicati o stabili, la definizione di piazza, di foro, sarebbe stata un ostacolo alla ricchezza che in Giappone è movimento, è frenesia. Gli spazi pubblici quindi hanno un filo indissolubile con il movimento, sono luoghi sempre dinamici e mai statici. Si può affermare che lo spazio pubblico qui non è fatto di monumentalità ma di piccoli frammenti nella città che permettono un utilizzo dinamico. Lo spazio in cui avviene la costruzione e la definizione di comunità quindi non ha una vocazione monumentale ma strettamente legata all’ordinario e quindi sposta la propria localizzazione e definizione all’interno delle dimore. La continuità e il dialogo tra spazio interno ed esterno è sempre stata alla base dell’architettura e del modo di vivere giapponese. Questa continuità trova la sua espressione architettonica negli elementi orizzontali quali il tetto e il pavimento, che assumono maggiore importanza rispetto ai muri. Lasciati in secondo piano e privati della loro natura portante, i muri diventano così degli elementi leggeri, mobili all’occorrenza, la cui unica funzione risiede nel suddividere la stanza in base alle necessità.

Pubblicazione : territoridellacondivisione

https://territoridellacondivisione.wordpress.com/2018/10/01/esondazione-rallentata-uno-studio-sullo-spazio-pubblico-a-sanya-tokyo/

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2018

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mercato

abitato

barriere

zona filtro

piastra

area attrezzata


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Come una spugna le abitazioni assorbono e allo stesso tempo spingono, fanno fuoriuscire all’esterno nel paesaggio non solo lo spirito domestico ma anche i propri materiali sia fisici che intangibili. Gli elementi domestici si spingono al di fuori portando con se lo spirito e la cura dei propri proprietari che si affacciano allo spazio pubblico in modo attivo. Dall’esterno i luoghi interni ereditano varietà e molteplicità spaziali, vera linfa vitale per rendere positive tutte le modalità con cui abitiamo e usiamo gli spazi della nostra quotidianità. Questo scambio avviene in spazi progettati volutamente per essere misti, conflittuali, promiscui, ibridi come luoghi buffet tra il mondo privato e quello pubblico.

In questi luoghi, dove avviene il vero scambio tra i due mondi è fondamentale determinare il tipo di spazio in cui questa relazione biunivoca avviene. I luoghi possono essere limitati, e quindi chiudere quasi completamente i corpi, lo sguardo, gli oggetti al suo interno o possono essere invece proiettati ad una continuità spaziale incoraggiandone il movimento e la continuità. Spazi diversi che hanno come unica invariabile la determinazione attraverso i corpi che lo abitano e che come danzatori alternano momenti in cui si ritagliano angoli di palco e altri in cui si librano verso l’orizzonte.


GRAZIE Roberto Bonturi


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