“600 m3” «L’Homo Ludens vorrà lui stesso trasformare e ricreare questo ambiente e questo mondo secondo i suoi bisogni. L’esplorazione e la creazione dell’ambiente verranno allora a coincidere perché l’Homo ludens, creando il suo territorio da esplorare, si occuperà di esplorare la propria creazione» Benjamin Costant, New Babylon 1976 Negli ultimi 40 anni il peso dell’immondizia prodotta dalle famiglie è raddopo piato e continua a crescere in maniera costante, considerando che ogni cittadino Ue produce in media 600 kg di rifiuti l’anno. Il problema della gestione dei rifiuo ti è diventato sempre più rilevante: la crescita dei consumi e dell’urbanizzazio ne hanno aumentato la produzione dei rifiuti e ridotto le zone disabitate in cui trattare o depositare i rifiuti. L’uso delle discariche, pur avendo in sé costi bassi, comporta uno spreco di materiale che sarebbe almeno in parte riciclabile nono ché l’uso di vaste aree di territorio e non configura la soluzione ottimale; inoltre crea grandi concentrazioni di rifiuti con possibili conseguenze sull’ambiente. A monte del riciclaggio e della raccolta differenziata, assume rilevanza il tema della prevenzione dei rifiuti, della responsabilità sociale dei produttori e del riuso dei vecchi imballaggi. I sistemi più efficaci per la gestione dei rifiuti sono quelli basati sulla riduzione dei rifiuti e sul loro riuso, in cui, una volta terminato l’utilizzo di un oggetto esso non va ad aumentare la mole dei rifiuti, ma, dopo un semplio ce processo di pulizia viene utilizzato nuovamente senza che i materiali di cui è composto subiscano trasformazioni. Stime della Comunita Europea 2011
Materiali: n 16 portali in ferro diametro 7mm h 6 m passo 3 m, materiale
differenziato, plastica, lattine, cartone, tetrapak, vetro, in moduli 1x1x1m e moo duli 0.5,x1x1m, tavole in legno. La proposta intende l’opera d’arte come evento urbano complesso, riflettendo sulla nuova identità del quartiere Casanova. L’obiettivo è quello di agevolare una nuova identità sociale, considerando la complessità di stabilire relazioni intero personali in un ambiente nuovo, si intende l’opera come il momento iniziale per “costruire socialità”. La riflessione prende spunto da un aspetto già molto presente nel progetto del quartiere e nella città: la sostenibilità ambientale e in particolare il riuso e la trao sformazione futura. Questi temi diventano gli strumenti di interazione sociale con un approccio ludico e didattico finalizzato a eventi come: la festa di quartieo re, proiezioni all’aperto, eventi locali e interculturali. Ecco dunque che l’opera d’arte costituisce l’elemento di supporto per le nuove relazioni essendo anch’essa mutevole e dinamica nel tempo. E’quindi il processo di costruzione e colonizzao zione del manufatto artistico a diventare l’opera in se, utilizzando il processo di trasformazione come veicolo di costituzione culturale. Le fasi di attuazione dell’opera si dividono in quattro momenti:
PRIMA FASE: Moduli di materiale differenziato Il materiale differenziato come, plastica, lattine, cartone e batterie viene raccolto dalle varie famiglie in appositi moduli di 1x1x1 m e 0.5x1x1 m in plastica ricio clata tali da costituire i tasselli che comporranno l’opera. In questa prima fase è importante la partecipazione e il coinvolgimento delle famiglie che vengono chiamate a prendere parte della costruzione del proprio spazio pubblico. SECONDA FASE: Struttura di relazioni L’opera è pensata come organismo mutevole e generatore di relazioni. La paro te smontabile si trova ad una altezza tra 1 e 3 metri ed è costituita da moduli smontabili di misura 0.5x1x1 e sono pensati per attività multiple: sedute, gioco e micro eventi urbani. Le principali relazioni generate sono: -festa del quartiere ( l’opera si converte in una tavolata unica di 50 metri) -proiezioni all’aperto ( i moduli diventano sedute e il muro il supporto di proieo zione) -parco giochi TERZA FASE: Riuso-packaging Presa di coscienza collettiva dei sistemi di riuso dei materiali in maniera creatio va. Gli abitanti partecipano didatticamente e attivamente alla costruzione del nuoo vo giardino utilizzando materiali di riciclo. Lo scopo è quello di diffondere una coscienza identitaria, da consumatore passivo a “giardiniere” attivo, protagonista e costruttore del proprio spazio pubblico. QUARTA FASE: Giardino verticale Costituisce la parte dinamica dell’opera. Il materiale si converte da scarto a supo porto del nuovo giardino, dove le piante in grado di adattarsi alla superficie del manufatto artistico formano un nuovo materiale di confronto. Lo spazio urbano si trasforma in elemento organico e rigenerante.
600 kg
= produzione annuale pro capite di immondizia
+
“600 m3” La proposta intende l’opera d’arte comevento urbano complesso, riflettendo sulla nuova identità del quartiere Casanova. L’obiettivo è quello di agevolare una nuova identità sociale, considerando la complessità di stabilire relazioni interpersonali in un ambiente nuovo, si intende l’opera come il momento iniziale per “costruire socialità”. La riflessione prende spunto da un aspetto già molto presente nel progetto del quartiere e nella città: la sostenibilità ambientale e in particolare il riuso e la trasformazione futura. Questi temi diventano gli strumenti di interazione sociale con un approccio ludico e didattico finalizzato a eventi come: la festa di quartiere, proiezioni all’aperto, eventi locali e interculturali. Ecco dunque che l’opera d’arte costituisce l’elemento di supporto per le nuove relazioni essendo anch’essa mutevole e dinamica nel tempo. E’quindi il processo di costruzione e colonizzazione del manufatto artistico a diventare l’opera in se, utilizzando il processo di trasformazione come veicolo di costituzione culturale.
1
600 KG
21% carta e cartone
8% vetro
12% altri rifiuti
600 m3
Negli ultimi 40 anni il peso dell’immondizia prodotta dalle famiglie è raddoppiato e continua a crescere in maniera costante, considerando che ogni cittadino Ue produce in media 600 kg di rifiuti l’anno. Il problema della gestione dei rifiuti è diventato sempre più rilevante: la crescita dei consumi e dell’urbanizzazione hanno aumentato la produzione dei rifiuti e ridotto le zone disabitate in cui trattare o depositare i rifiuti. L’uso delle discariche, pur avendo in sé costi bassi, comporta uno spreco di materiale che sarebbe almeno in parte riciclabile nonché l’uso di vaste aree di territorio e non configura la soluzione ottimale; inoltre crea grandi concentrazioni di rifiuti con possibili conseguenze sull’ambiente. A monte del riciclaggio e della raccolta differenziata, assume rilevanza il tema della prevenzione dei rifiuti, della responsabilità sociale dei produttori e del riuso dei vecchi imballaggi. I sistemi più efficaci per la gestione dei rifiuti sono quelli basati sulla riduzione dei rifiuti e sul loro riuso, in cui, una volta terminato l’utilizzo di un oggetto esso non va ad aumentare la mole dei rifiuti, ma, dopo un semplice processo di pulizia viene utilizzato nuovamente senza che i materiali di cui è composto subiscano trasformazioni.
600 kg
= produzione annuale pro capite di immondizia
+ Materiali: n 16 portali in ferro diametro 7mm h 6 m pas-
so 3 m, materiale differenziato, plastica, lattine, cartone, tetrapak, vetro, in moduli 1x1x1m e moduli 0.5,x1x1m, tavole in legno.
38% plastica
21% tetrapack
600 kg
= produzione annuale pro capite di immondizia
+
2
600 m3 estesi su una superfice di 600 m2
struttura in acciaio e tavole in legno e giardino verticale
opera in costruzione
opera conclusa e chiusa
L’opera si posiziona ridisegnando l’antico tracciato delle coltivazioni di meli N
opera aperta: grande tavolata e moduli ludici
0 2
7
19
3
Costruzione del giardino verticale con materiale di reciclo «L’Homo Ludens vorrà lui stesso trasformare e ricreare questo ambiente e questo mondo secondo i suoi bisogni. L’esplorazione e la creazione dell’ambiente verranno allora a coincidere perché l’Homo ludens, creando il suo territorio da esplorare, si occuperà di esplorare la propria creazione» Benjamin Costant, New Babylon 1976
4