Vivo Lo Sport 793

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Supplemento al n. 793 di Vivo Modena del 9 ottobre 2019 | PUBBLICITÀ E REDAZIONE: tel. 059 271412 | e-mail: redazione@vivomodena.com

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STORIE DI CALCIO

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Vincere divertendosi e divertendo E’ la filosofia del mister gialloblù Mauro Zironelli, tornato a Modena diciassette anni dopo la Longobarda di De Biasi. Ora si racconta a Vivo di Giovanni Botti

Il suo Mestre veniva definito “Zirolandia” rievocando la “Zemanlandia” di Zdenek Zeman, la fabbrica di bel calcio che era stato il Foggia di inizio anni ‘90. Questo perché per Mauro Zironelli, arrivato sulla panchina del Modena la scorsa estate dopo esserci stato molto vicino un anno fa, i risultati nel calcio devono venire attraverso il gioco, divertendosi e divertendo. “Secondo me per ottenere un risultato bisogna fare una prestazione buona e per farla bisogna giocare bene - ci spiega il mister canarino - e giocando bene puoi anche coinvolgere il pubblico. Però tutto questo non viene schioccando le dita, lo vediamo anche a livelli più alti, soprattutto se si cambiano 20 giocatori su 26 come abbiamo fatto noi. Dobbiamo ancora mettere in conto qualche black-out e continuare su questa strada. Nel momento in cui capiremo il giochino si vedranno cose diverse”. Mister torniamo indietro e parliamo dei tuoi inizi nel calcio... Sono partito tardi, non ho fatto il settore giovanile. Sono rimasto nel mio paese fino agli Allievi Provinciali poi sono andato a Vicenza con il crociato rotto e ho fatto nove mesi di muro per migliorare i piedi che erano un po’ di gesso. Per fortuna fisicamente ero già come adesso e a 17 anni, dopo il crociato, ho esordito subito in prima squadra. Era il Vicenza di Baggio? No lui era già andato via e l’ho conosciuto poco dopo, quando sono passato alla Fiorentina in serie A. Esordii alla prima giornata di quel campionato, era il 1989/90, contro il Bari e la settimana successiva Bruno Giorgi mi lanciò in Coppa Uefa contro l’Atletico Madrid e mi mise a marcare Futre. Fu una bella esperienza per un 19enne. Arrivammo a giocarci la finale con la Juve. Purtroppo nel mio miglior periodo mi ruppi un altro crociato. Per fortuna, nonostante gli infortuni, ho fatto una carriera onesta. La mia categoria era la serie B, ho ottenuto alcune promozioni in A, a volte ci sono rimasto, altre no. Con Baggio che rapporto avevi? Ci siamo conosciuti a Firenze e con lui è nata una bella amicizia. E’ stato il più forte calciatore con cui ho giocato, assieme a Dunga, Ba-

tistuta e al portiere Toldo. Come è nata la tua passione per l’Inter? Da bambino mio padre mi regalava le magliette nerazzurre e i pupazzi di Mazzola. Ogni volta che vedo una mia foto di allora avevo la maglia dell’Inter. Mi fece anche imparare a memoria la formazione dell’Inter che aveva vinto la Coppa dei Campioni: Sarti, Burgnich, Facchetti e via discorrendo. Come potevo quindi tifare per un’altra squadra? Poi quando ci giochi contro le cose si affievoliscono molto. A Modena arrivasti in un momento non facile... Si, era febbraio, c’era stata la vicenda Bertolotti e io fui chiamato a sostituire Berto a cui avevano dato l’esito che non avrebbe potuto più giocare. Nonostante non fossi in condizione, dovetti esordire subito a Bergamo contro l’Albinoleffe per la squalifica di Grieco. Vincemmo 3-1 e feci un gol e un assist, ancora non so come ci riuscii. Nel finale di stagione, invece, sostituii Milanetto che rimase fuori due mesi per infortunio. Stefano Casolari, memoria storica del Modena, mi ha detto che delle 13 partite che ho giocato ne abbiamo vinte 11 e pareggiate 2. Uno score quasi irripetibile. Cosa aveva quella squadra in più delle altre? Eravamo un gruppo molto unito, stavamo sempre insieme, a volte

ci trovavamo a fare l’aperitivo in 22. Poi in B partimmo a mille, c’era entusiasmo, era il momento giusto, nel posto giusto con l’allenatore giusto. Una situazione difficile da ripetere. Quando avete cominciato a capire che potevate davvero fare l’impresa? Beh già a Brescello, in serie C, abbiamo capito che c’era qualcosa di positivo nell’aria e che si poteva anche osare. In B, inizialmente, dovevamo metterne dietro quattro, poi abbiamo cominciato a vincere grandi partite, il 4-1 al Napoli, il 5-0 di Vicenza... facemmo circa 150 punti in due anni. Tu però in serie A non rimanesti? E’ vero, andai al Thiene nella mia città, che era arrivata nei professionisti. Avevo capito che a Modena avevo fatto il mio tempo. Un altro anno sarei rimasto volentieri, ma devo dire che a livello fisico non ce la facevo più. E’ vero che hai trascorso un anno in giro per il mondo a studiare le scuole calcio? E’ successo dopo i tre anni di settore giovanile a Vicenza. Ero curioso di vedere come si lavora in altri paesi, anche Australia, Indonesia, Canada e via discorrendo. Era il 2009 e mi sono reso conto che all’estero, a livello giovanile, si iniziava a progredire, a insegnare ad andare avanti, in pressione sull’avversario, mentre da noi tante squadre tornavano indietro. Credo che, negli ultimi anni, da questo punto di vista, abbiamo fatto dei passi indietro rispetto agli altri. Tu sei stato il primo allenatore di una squadra B. Pensi che da noi prenderanno piede? Secondo me non le abbiamo ancora capite bene. Solo la Juve, al momento, è strutturata per avere una squadra B, anche perché per regolamento devono esserci 17 giocatori italiani su una rosa obbligatoria di 23. Quella è la cosa più difficile. E’ chiaro che i giovani così crescono molto di più che a giocare il campionato Primavera. A Modena mancavi da parecchi anni. Che città hai ritrovato? Sono venuto ogni tanto con Milanetto a trovare un amico, ma mancavo da 17 anni. Ho trovato una città migliorata, con un centro molto più bello e molti più turisti.


CALCIO VOX POPULI

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I quattro giorni dei derby Le due sfide più sentite dai tifosi, quelle contro Carpi e Reggio Audace, sono in programma tra il 24 e il 27 ottobre. Il parere dei modenesi di Giovanni Botti Il calendario di quest’anno è stato davvero beffardo per il Modena, visto che i due derby più attesi della stagione, quelli contro Carpi e Reggio Audace, almeno per quanto riguarda il girone d’andata, sono finiti nella stessa settimana. I gialloblù scenderanno in campo al Cabassi giovedì 24 ottobre alle 20,45 e riceveranno al Braglia i granata di Amadei e Tosi domenica 27 alle 17,30. Sette giorni veramente di fuoco per gli uomini di Zironelli, che già lunedì 21 dovranno giocare il posticipo di giornata in casa contro la coriacea Fermana, diventati ancora più importanti di quanto già non fossero alla luce della insoddisfazione dei tifosi e delle prime contestazioni emerse alla fine della gara persa a Bolzano contro il Sudtirol. Il Modena, quest’anno, non è ancora riuscito a creare entusiasmo, nonostante sia pienamente in linea con

l’obiettivo dichiarato della società, e cioè una salvezza tran- il Bologna), come dimostrano i pareri da noi raccolti qui sotquilla e un campionato di assestamento nella nuova catego- to, la sfida col Carpi ha assunto un significato più importanria. Obiettivo che molti tifosi non hanno ancora digerito, te negli ultimi anni, dopo la ascesa della società biancorossa fatto che rende doppiamente importanti i quattro giorni fino alla serie A proprio mentre i canarini sprofondavano verdei derby al di là della rivalità storica con la Reggiana ancora so la C e il fallimento. E c’è anche il fatto che il Modena non batte il Carpi in una gara uffidi più che con il Carpi. Due ciale dal campionato di C1 buone prestazioni con bianI due match ravvicinati contro Carpi e Reggio 1998/99 (1-0 al Braglia) e nei corossi e granata quasi certaAudace diventano ancora più importanti alla quattro incontri di serie B tra mente riavvicinerebbero la luce delle prime contestazioni dei tifosi. il 2013 e il 2015 ha rimediato tifoseria a un gruppo di giosoltanto un pareggio. A rencatori che non la fa sognare, mentre al contrario due gare negative accrescerebbero ma- dere ancora più sentito il derby con la Reggio Audace c’è inlumore e tensione in un momento caldo del girone d’andata, vece il passaggio degli ex Amadei e Tosi sulla sponda rendendo meno semplice il processo di crescita di squadra granata la scorsa estate e la partenza sprint della squadra di e società. Se “il derby del Secchia” contro la Reggiana è da Alvini in campionato dopo che in primavera il Modena aveva sempre il più sentito (insieme a quello “della secchia” contro dominato i granata nella finale Play-Off di serie D.

Paolo, barista

Marco, impiegato

Lorenzo, giornalista

Roberto, commerciante

Giovanni, lattoniere

Fabio, giornalista

Vorrei battere la Reggiana Per me vincere il derby con la Reggiana sarebbe il massimo, tra i due preferei decisamente quello. Del Carpi, onestamente, mi interessa poco.

Mi piacerebbe vincere a Carpi Se devo scegliere dico il Carpi. Quando loro erano già in A e il Modena doveva salvarsi, vennero al Braglia a fare i grandi. Vorrei che i Gialli li battessero.

Un bel banco di prova... Vorrei vincere il derby col Carpi perchè nel recentissimo passato loro sono stati sempre avanti rispetto al Modena. Saranno comunque dei bei banchi di prova.

Non perderli tutti e due Il derby con la Reggiana è un derby vero e visto che è in casa lo vorrei vincere anche se non sarà facile. Sarebbe importante però non perderli tutti e due.

Vincere contro i granata Per me il derby da vincere è quello con la Reggiana. Fino agli anni ‘80 non ci battevano mai, poi è diventato più difficile. Il Carpi mi interessa poco.

Preferirei battere Reggio Io vorrei vincere quello con la Reggio Audace, soprattutto se dovesse arrivare imbattuta. Preferirei che i due derby non fossero così vicini.


CALCIO DILETTANTI

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La nuova Cdr Mutina La squadra è nata dalla fusione tra due società storiche. Ne parliamo con il tecnico Antonelli di Francesco Palumbo Quest’anno Modena ha visto la fusione di due importanti realtà calcistiche del proprio territorio. Si tratta di un nuovo progetto che ha dato alla luce l’Atletic Cdr Mutina, sorta dalle ceneri delle squadre che compongono il suo nome. “Questa nuova società è molto organizzata ci spiega Stefano Antonelli, allenatore della prima squadra - c’è tanto entusiasmo e professionalità”. Come si è arrivato all’Atletic Cdr Mutina? Quest’estate ho ricevuto una telefonata da Lauro Morselli, che mi ha prospettato la possibilità di entrare a far parte di questo progetto. Viste le enormi competenze e l’entusiasmo mostrati per creare questa nuova società, non ho esitato a fare la mia scelta, e quindi eccomi qua. Lei quando ha iniziato ad allenare? Ho cominciato ad allenare undici anni fa, nella seconda squadra del Pavullo, che allora si chiamava Frignano 74. Devo confessare che presi il patentino da allenatore pensando di allenare i ragazzi, ma impegni di lavoro mi costrinsero a portare avanti questa mia passione solo alla sera, dedicandomi quindi agli adulti. Però più di dieci anni dopo, sono contento di avere avuto l’opportunità di finire in una società ambiziosa come questa. Qual è il livello attuale della Prima Categoria?

Secondo me, il campionato in prima categoria quest’anno è molto buono. Gli ultimi quattro o cinque anni non sono paragonabili a questo campionato, in cui giocano diverse squadre di ottimo livello, ben preparate dai miei colleghi. Penso ne vedremo delle belle. Che tipo di gioco predilige? Io presto molta attenzione alla tecnica, alle squadre che sanno giocare a calcio. Quindi preparo esercitazioni tecnico-tattiche adeguate anche con l’uso della palla. Chiaro che senza avere una buona preparazione fisica, non si riesce ad arrivare per primi sul pallone e quindi è necessario allenare anche il fisico. Ma ho la fortuna di avere a disposizione uno staff di prim’ordine, con un preparatore e un secondo allenatore molto preparati, che mi stanno dando una mano importante. Quali sono gli obiettivi della stagione? Visti i trascorsi di entrambe le squadre

nell’anno passato, puntiamo sicuramente prima di tutto alla salvezza, poi strada facendo vedremo quello che può succedere. La qualità è alta e si vede, però la squadra è ancora un po’ scossa dalla scorsa stagione. Stiamo quindi cercando di lavorare anche a livello mentale, per combattere alcuni black-out altrimenti inspiegabili. Quali sono le squadre favorite per il salto di categoria? Secondo me Maranello e Ganaceto sono le favorite. Poi ci sono altre buone squadre come il Colombaro, il Camposanto e diverse altre che sono ben attrezzate e possono riuscire a distinguersi. Dove giocate le vostre partite in casa? Noi giochiamo sul campo sintetico di Saliceta. Ci alleniamo sul campo della Rosselli, ma giochiamo alla domenica sul sintetico perché, in questo tipo di terreno, viene esaltata la parte tecnica del gioco e, forse anche per quello, riusciamo ad attirare un buon tifo. Puntate sui giovani o su giocatori di categoria? Io direi che il nostro è un bel mix. Abbiamo dei giovani molto interessanti, ma anche atleti molto quotati in categoria. Diciamo che è il giusto mix di giocatori di qualità. Dal mio punto di vista hanno sicuramente un ruolo fondamentale i giocatori “anzianotti”, fondamentali tanto in campo, quanto nello spogliatoio. (Foto dalla pagina FB della Cdr Mutina)

Il Girone D e il calendario dell’andata L’Atletic Cdr Mutina è stata inserita nel Girone D di Prima Categoria, un gruppo da 16 squadre. Oltre alla squadra di mister Antonelli, il raggruppamento comprende Colombaro, Ganaceto, Pavullo, United Carpi, Virtus Cibeno, Casalgrande, Flos Frugi, Madonnina Calcio, PGS Smile, Veggia, Cerredolese, Fox Jr. Serramazzoni, Maranello Sport, Polisportiva San Damaso e Virtus Camposanto. Il calendario della squadra aranciogialloblu prevede per il 13 ottobre, il match casalingo sul campo in sintetico di Saliceta contro la United Carpi. Una settimana più tardi, trasferta sul campo insidioso di Camposanto contro la Virtus, mentre il 27 ottobre, seconda partita fuori casa consecutiva sul campo, questa volta, della Flos Frugi. Il girone d’andata proseguirà il 3 novembre, a Saliceta contro il Colombaro, mentre sette giorni dopo trasferta sul campo di una delle big del Girone, il Ganaceto. Il 17 novembre a scendere in campo a Saliceta toccherà alla Fox Jr. Serramazzoni, il 24 trasferta sul campo del Veggia, mentre il primo match di dicembre l’Atletic Cdr Mutina lo giocherà in casa contro il Madonnina calcio. Le ultime tre giornate prima della fine del girone d’andata vedranno gli aranciogialloblù sfidare nell’ordine la Cerredolese in trasferta, il pericoloso Maranello in casa e la Virtus Cibeno di nuovo in trasferta. Il girone di ritorno partita il 26 gennaio dopo oltre un mese di sosta.


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VOLLEY SUPERLEGA A1

Una A1 più equilibrata Il gap tra le quattro grandi e le altre sembra essersi ridotto. E occhio alle possibili sorprese di Mattia Amaduzzi Da qualche anno a questa parte, l’Italia è tornata ad essere il paese di riferimento per quanto riguarda la pallavolo. Tralasciando il discorso Nazionale, nella passata stagione i club nostrani hanno vinto praticamente tutte le competizioni internazionali alle quali hanno partecipato, sia nel maschile che nel femminile. Questo merito, soprattutto, degli investimenti oculati delle società, capaci di costruire, di anno in anno, rose sempre più attrezzate e competitive. Se la Superlega 2018/2019 era stata definita come un “All-star Game”, il nuovo campionato, che aprirà i battenti il prossimo 20 ottobre, può essere ribattezzato come un “All-star Game 2.0”. Rispetto alla passata stagione, inoltre, sembra che la distanza tra le prime quattro della classe (Civitanova, Perugia, Trento e Modena) e le inseguitrici si sia ridotta. Infatti quest’anno ci sono almeno altre quattro formazioni che ambiscono ad un posto al tavolo delle pretendenti allo Scudetto. Stiamo parlando di Monza, Milano, Piacenza e Verona. La prima ha ingaggiato come opposto Bartosz Kurek, mvp dello scorso mondiale, e giocatore capace di fare la differenza, confemando in panchina il talentuoso Fabio Soli. Anche Milano sta cercando di costruire qualcosa di importante. Patron Fusaro ha cambiato sponsor, accordandosi con Al-

lianz, è riuscito a sbloccare i lavori di ristrutturazione del Pala Lido, e ha arricchito la rosa, già competitiva, con un giocatore esperto come Nema Petric. La panchina è stata affidata a Roberto Piazza (altra vecchia conoscenza gialloblù). La neo promossa Piacenza, dopo l’anno di Purgatorio in A2, ha deciso di fare le cose in grande costruendo una rosa di primo livello, con il giusto mix di giovani ed esperti (tra cui spicca l’ex capitano della Lube Dragan Stankovic). Andrea Gardini è il tecnico scelto dal dg. Hristo Zlatanov per riportare in alto la squadra biancorossa. Infine troviamo la Calzedonia Verona, la quale ha deciso di richiamare in Italia Radostin Stoytchev, dopo la tragica parentesi a Modena, puntando sulla crescita dei giovani. Rispetto alle altre tre Verona appare un gradino al di sotto, ma mai scommettere contro il tecnico bulgaro. Tra le prime della classe, paradossal-

MO A I S I C IN: I T I R E F S A R T

mente, quella che ha cambiato di più è stata la Lube Civitanova. I campioni d’Italia, infatti, hanno salutato l’opposto titolare Sokolov (volato in Russia allo Zenit di Ngapeth), sostituendolo con la coppia Rychlicki-Ghafour. Perugia ha arricchito la sua già forte rosa con due dei migliori giovani della passata stagione, ovvero lo schiacciatore ucraino Plotnitskiy e il centrale Russo (occhio anche all’interessante Taht). In panchina è stato messo alla porta Bernardi e al suo posto è arrivato l’eccentrico e vulcanico Vital Heynen. Trento ha deciso di dare continuità al progetto Lorenzetti, facendo solo qualche movimento in panchina. Anche Modena, dopo un paio di estati di cambiamenti, ha puntato praticamente sulla stessa rosa, piazzando però un colpo da 90: il ritorno in canarino di un campione come Matt Anderson aumenta notevolmente il tasso tecnico della nuova creatura di Andrea Giani. Queste sono le probabili formazioni che lotteranno per un posto nei play-off, ma occhio alle possibili sorprese: Padova è sempre una squadra solida, con un Hernandez in più; Ravenna e Vibo Valentia hanno giovani italiani e stranieri interessanti. Qualche gradino più in basso invece Sora e Latina. In ogni caso sarà un campionato “spumeggiante”, da vivere e da gustare, in attesa del grande evento sportivo del 2020: le Olimpiadi di Tokyo.

Supercoppa italiana e Coppa Italia Come nelle passate stagioni, il primo trofeo della nuova annata sarà la Supercoppa Italiana. La competizione andrà in scena venerdi 1 e sabato 2 novembre, all’Eurosuole Forum di Civitanova, con il medesimo programma: venerdì 1 novembre, alle ore 15.30, Lube Civitanova - Leo Shoes Modena Volley; ore 18, Sir Safety Conad Perugia - Itas Trentino; sabato 2 novembre, ore 18, finale. Rispetto all’anno scorso, dunque, la competizione prenderà il via a campionato iniziato, e non come preludio dello stesso, a causa dell’abbondanza di impegni delle Nazionali. La detentrice del titolo è la Leo Shoes Modena Volley, che un anno fa è stata capace di battere l’Itas Trentino in una splendida finale. L’altro grande trofeo stagionale sarà la Coppa Italia e, come l’anno scorso, le attessissime Final Four andranno in scena all’Unipol Arena di Bologna il 22 e il 23 febbraio. Le migliori otto squadre della classifica della Regular Season Superlega al termine del girone di andata (ultima gara il 22 dicembre), si qualificheranno ai Quarti che saranno organizzati il 22 e 23 gennaio in casa delle migliori classificate. Le vincenti saranno le Semifinaliste dell’Unipol Arena. La novità di quest’anno sarà la Finale di Coppa Italia Serie A2 e A3, che consentirà alle due migliori squadre della A3 (le vincitrici dell’andata nel girone Bianco e Blu) di partecipare ai quarti di Finale di Coppa Italia insieme alle migliori 6 della Serie A2, aprendo quindi le chance di un biglietto per Casalecchio anche alle squadre del nuovo Campionato.

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CALENDARIO SUPERLEGA A1 Giornata 1

Giornata 2

Giornata 3

Giornata 4

Andata 20 Ottobre 2019 – Ritorno 26 Dicembre 2019

Andata 27 Ottobre 2019 – Ritorno 16 Gennaio 2020

Andata 3 Novembre 2019 – Ritorno 19 Gennaio 2020

Andata 10 Novembre 2019 – Ritorno 26 Gennaio 2020

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Giornata 5

Giornata 6

Giornata 7

Giornata 8

Andata 13 Novembre 2019 – Ritorno 2 Febbraio 2020

Andata 17 Novembre 2019 – Ritorno 5 Febbraio 2020

Andata 20 Novembre 2019 – Ritorno 9 Febbraio 2020

Andata 24 Novembre 2019 – Ritorno 16 Febbraio 2020

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Giornata 9

Giornata 10

Giornata 11

Giornata 12

ndata 27 Novembre 2019 – Ritorno 1 Marzo 2020

Andata 1 Dicembre 2019 – Ritorno 8 Marzo 2020

Andata 8 Dicembre 2019 – Ritorno 15 Marzo 2020

Andata 15 Dicembre 2019 – Ritorno 22 Marzo 2020

Conad Perugia – Sora Civitanova – Vero Volley Monza Allianz Milano – Vibo Valentia Consar Ravenna – Calzedonia Verona Top Volley Latina – Itas Trentino Gas Sales Piacenza – Kioene Padova Leo Shoes Modena: riposo

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Giornata 13 Andata 22 Dicembre 2019 – Ritorno 29 Marzo 2020

Itas Trentino – Conad Perugia Civitanova – Sora Leo Shoes Modena – Vibo Valentia Calzedonia Verona – Allianz Milano Vero Volley Monza – Kioene Padova Top Volley Latina – Gas Sales Piacenza Consar Ravenna: riposo

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CALENDARIO A2 FEMMINILE 1ª Giornata

2ª Giornata

3ª Giornata

Andata 6 ottobre Ritorno 1 dicembre

Andata 13 ottobre Ritorno 8 dicembre

Andata 20 ottobre Ritorno 15 dicembre

Martignacco Canovi Sassuolo Pinerolo Cda Talmassons Volley Hermaea Olbia

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Volley Soverato Omag S.G. Marignano Exacer Montale Cutrofiano Club Italia Crai

Club Italia Crai Omag S.G. Marignano Volley Soverato Cutrofiano Exacer Montale

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Canovi Sassuolo Cda Talmassons Volley Hermaea Olbia Pinerolo Martignacco

Martignacco Canovi Sassuolo Cutrofiano Pinerolo Cda Talmassons

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Volley Hermaea Olbia Volley Soverato Club Italia Crai Omag S.G. Marignano Exacer Montale

4ª Giornata

5ª Giornata

6ª Giornata

Andata 27 ottobre Ritorno 22 dicembre

Andata 31 ottobre Ritorno 26 dicembre

Andata 3 novembre Ritorno 29 dicembre

Club Italia Crai Omag S.G. Marignano Volley Soverato Martignacco Volley Hermaea Olbia

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Cda Talmassons Exacer Montale Pinerolo Cutrofiano Canovi Sassuolo

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Omag S.G. Marignano Volley Soverato Volley Hermaea Olbia Martignacco Canovi Sassuolo

Volley Soverato Martignacco Canovi Sassuolo Cutrofiano Volley Hermaea Olbia

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Club Italia Crai Pinerolo Cda Talmassons Omag S.G. Marignano Exacer Montale

7ª Giornata

8ª Giornata

9ª Giornata

Andata 10 novembre Ritorno 5 gennaio

Andata 17 novembre Ritorno 12 gennaio

Andata 24 novembre Ritorno 19 gennaio

Omag S.G. Marignano Canovi Sassuolo Pinerolo Cda Talmassons Exacer Montale

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Volley Soverato Martignacco Club Italia Crai Volley Hermaea Olbia Cutrofiano

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Fare il massimo in ogni competizione E’ l’obiettivo di Leo Shoes Modena Volley. Ne parliamo con Sartoretti

di Mattia Amaduzzi Passano gli allenatori, i giocatori, ma lui è sempre lì nel mezzo, come recitava una canzone di Ligabue. Parliamo di Andrea Sartoretti, dirigente poliedrico di Modena Volley, capace di costruire negli anni una società forte e vincente. In questa intervista, il grande ex opposto mancino, ha parlato a tutto campo del passato e del futuro della squadra canarina. Sartoretti, mi può tracciare un bilancio della passata stagione? Per quanto riguarda la parte sportiva siamo usciti sconfitti da una rocambolesca semifinale con Perugia. La squadra però ha dimostrato in campo di voler lottare e di provarci sempre, anche in condizioni sfavorevoli. Ci è mancato un pizzico di fortuna, soprattutto in gara 5, quando si infortunò Bednorz. A livello societario è stata un’annata positiva: abbiamo fatto record di abbonati e di affluenza al PalaPanini, abbiamo mantenuto alto l’interesse nei nostri confronti e continuato il cammino di crescita societaria che c’eravamo prefissati.

Come mai avete scelto di puntare su Andrea Giani? Al di là di essere un simbolo della pallavolo, prima come giocatore e adesso come allenatore, è cresciuto molto, raggiungendo ottimi risultati. Ma soprattutto è uno di noi. E’ una persona che ha sempre condiviso i nostri ideali. Quindi chi meglio di lui per insegnare ai nostri giocatori cosa significhi Modena Volley? A tal proposito. Prima lei, poi Cantagalli e adesso Giani: quanto è importante per un club affidare a delle bandiere incarichi societari? Tutti e tre abbiamo giocato tanti anni a Modena e perciò sappiamo quanto sia importante la pallavolo per questo territorio. Questa città ci ha dato tanto e ci sentiamo quasi in dovere di restituire qualcosa in cambio. Con quali criteri capisce che un giocatore è adatto a venire al Modena Volley? Le scelte vengono sempre condivise, sia con lo staff tecnico che con la società. Non possiamo pretendere si sapere sempre tutto, ma cerchiamo di individuare chi possa entrare in un con-

testo di squadra in linea con i nostri ideali. Quali sono gli obiettivi di Modena Volley? Modena Volley punta molto sui giovani. Si Cercheremo di essere molto competitivi, tenendo alte le nostre prerogative che sono cerca quindi di dare continuità al progetto? Da qualche anno abbiamo ripreso a lavorare quelle di partecipare ad ogni competizione per molto sul territorio, cercando di elevare il livel- centrare il massimo risultato. lo degli allenamenti e la preparazione di questi Quale giocatore gialloblù potrebbe essere ragazzi. Abbiamo un buon numero di giovani la sorpresa quest’anno? e sta cominciando a venire fuori qualche ele- Sarebbe importante la conferma di Bednorz, la mento che possa avere un futuro sia a livello sorpresa della passata stagione. Ha dimostrato nazionale che internazionale. Ad esempio di essere un giocatore di alto livello, e confermarsi è sempre difficile. Credo che anche capiTommaso Rinaldi. tan Zaytsev, dopo aver Una griglia di parconosciuto bene il notenza della prossima ”Spero che Bednorz si confermi, stro ambiente, potrebSuperlega? mentre Zaytsev potrebbe riservare be riservare ottime Sarò scontato, ma alsorprese parecchie sorprese positive”. l’inizio si dice sempre C’è un giocatore nel che il nostro è il camquale si rivede? pionato più equilibrato che ci sia, e che tutte le contendenti si sono rinforzate. In verità, negli Io ero mancino e adesso ce ne sono pochi veultimi anni il campionato italiano è cresciuto ramente talentuosi. Forse l’unico mancino di come fenomeno mediatico, come numero tes- prospettiva è Oleh Plotnytskyi, nuovo schiacserati e come livello. Basti pensare che fino ciatore di Perugia. qualche tempo fa, le squadre italiane in Europa Ci sono novità riguardo i lavori d’ampliaarrancavano, mentre quest’anno hanno vinto mento del PalaPanini? tutto. Le prime quattro della passata stagione Ci stiamo lavorando, perché fortunatamente hanno qualcosa in più rispetto alle altre, ed è abbiamo tante richieste per venire a vedere le difficile capire chi riuscirà a prevalere. Subito partite. Cerchiamo di trovare una collaboraziodietro ci sono delle “out-sider” come Milano, ne con il Comune per capire i tempi e le soluzioni che si possono attuare, aspettando una Monza, Verona e Piacenza. mano anche da parte della Regione.

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Alla conquista di Suzuka Domenica 13, nel Gp del Giappone, la Ferrari cerca una vittoria che manca da 15 anni di Giovanni Botti

Era difficile soltanto un mese fa immaginare che la Ferrari avrebbe potuto vivere un finale di stagione ricco di soddisfazioni e, a tratti, anche entusiasmante. Invece l’esplosione del fenomeno Leclerc dopo il Gp del Belgio e le tre vittorie consecutive, due del monegasco e una di Sebastian Vettel, hanno ricaricato i tifosi del Cavallino, rendendo molto più interessanti i Gran Premi autunali e invernali. Ora sarebbe illogico pensare a una clamorosa rimonta mondiale su Lewis Hamilton e sulla Mercedes, soprattutto dopo il successo di Sochi in Russia, dove l’inglese ha approfittato del ritiro di Vettel e della tattica dei Pit Stop per avere la meglio sulle “Rosse”, partite per la quarta volta consecutiva in Pole Position ancora con Charles Leclerc. Troppo, infatti, è il vantaggio in classifica del campione del mondo che, a cinque gare dalla fine, sopravvanza il monegasco, terzo, di oltre 100 punti (322 contro 215). In mezzo a loro c’è la seconda guida Mercedes Valtteri Bottas con 249, mentre Vettel è soltanto quinto con 194 punti. I successi del mese di settembre sono da prendere come un trampolino di lancio per una crescita da cui ripartire nel prossimo Mondiale e ad oggi l’obiettivo a cui può ancora ambire la Ferrari in questa stagione è il secondo posto di Bottas. Uno degli aspetti più interessanti di questo periodo è, come dicevamo, il fenomeno Leclerc. La Ferrari ha trovato nel giovane monegasco quel campione in grado di dare spettacolo e di entrare nel cuore dei tifosi, cosa che non è mai riuscita del tutto a Sebastian Vettel. “A mio papà Charles sarebbe piaciuto tantissimo!”, ha detto Piero Ferrari, e in effetti Leclerc ha messo in mostra quella grinta e quella sfrontatezza che tanto sarebbero piaciute al “Drake” Enzo Ferrari, accompagnate comunque dall’umiltà e dalla gentilezza dei modi con cui si è posto con la stampa e i tifosi. Ora il monegasco

e la Ferrari in generale sono attesi dal Gp del Giappone, domenica 13, la prima delle due gare in programma ad ottobre. Non sarà facile perchè sul circuito di Suzuka, negli ultimi cinque anni, ha sempre dominato la Mercedes, che ha tagliato per prima il traguardo quattro volte con Lewis Hamilton e una, nel 2016, con Nico Rosberg. In precedenza però Sebastian Vettel, alla guida della Red Bull, aveva trionfato in ben quattro occasioni su un circuito tra i più particolari del Mondiale, dal momento che è l’unico ad avere una conformazione a otto, ovvero con sottopasso e relativo cavalcavia. Un tracciato, quello di Suzuka, lungo 5807 metri, tecnico e spettacolare grazie alla varietà delle sue curve, generalmente apprezzato dai piloti che, negli anni, vi hanno corso sopra. La Ferrari non vince in Giappone da 15 anni, da quando cioè nel 2004, Michael Schumacher conquistò il suo sesto e ultimo successo a Suzuka (cinque con la Ferrari e uno con la Benetton). Tocca quindi a Leclerc (o anche a Vettel) sfatare quello che sembra diventato un vero e proprio tabù per la scuderia del Cavallino.

13 Domenica 27 ottobre si corre in Messico Due settimane dopo il Gp del Giappone, domenica 27 ottobre, il Mondiale di Formula Uno si trasferirà dall’altra parte del mondo e per la precisione a Città del Messico, dove si è tornati a correre nel 2015 dopo più di 20 anni. Un altro Gran Premio, quello messicano, che nelle ultime stagione è stato piuttosto avaro di soddisfazioni per la Ferrari. Dal 2015, infatti, anno del suo ritorno nel Mondiale, l’Hermanos Rodriguez (foto da Wikipedia) ha visto imporsi due volte la Mercedes (Rosberg nel 2015 ed Hamilton nel 2016) e due la Red Bull, in entrambi i casi con Max Verstappen, altro giovane talentuoso come Leclerc. Per la Ferrari, in quattro Gran Premi, soltanto un secondo posto con Sebastian Vettel l’anno scorso e due terzi con Kimi Raikkonen nel 2017 e 2018. In passato, invece, nell’albo d’oro della corsa messicana, sono entrati due piloti della Ferrari, il belga Jacky Ickx nel 1970 e il francese Alain Prost vent’anni più tardi. Situato in un parco alla periferia di Città del Messico, l’autodromo Rodriguez è caratterizzato da un lungo rettilineo iniziale che consente il raggiungimento di altissime velocità. Ma la sua caretteristica più importante è il fatto di trovarsi in altura, a circa 2300 metri di quota, fatto che influenza le vetture a causa della rarefazione dell’aria, creando non pochi problemi aerodinamici e motoristici.

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Riparte la palla ovale Il campionato del Modena Rugby è alle porte, ne parliamo con il coach Rovina di Francesco Palumbo Il campionato di serie b del Giacobazzi Modena Rugby, sta per ripartire. Uno sport duro, pesante, quello della palla ovale, capace però di far innamorare per la forza del suo gioco e per lo spirito sportivo di chi lo pratica. “Il nostro codice etico è fondamentale per la squadra - ci spiega Andrea Rovina, nuovo mister della squadra - e ci impone di essere un esempio dentro e fuori dal campo”. Come è arrivato ad allenare a Modena? Ho iniziato otto anni fa ad allenare le categorie minori del settore giovanile del Modena Rugby 1965. La scorsa stagione ho ricoperto il ruolo di assistant coach e da quest’anno sono diventato allenatore della prima squadra. Quali sono gli obiettivi della stagione per la Giacobazzi? La scorsa stagione è stata positiva con un sesto posto in classifica. Sicuramente vogliamo consolidare quanto di buono fatto in passato cercando di migliorarci, spingendo il gruppo a fare ancora meglio. Qual è il livello attuale della serie B del Rugby? Il livello della serie B italiana in questo momento è interessante. Ritengo sia un giusto mix tra giocatori esperti e giovani di buone speranze. La categoria è impreziosita ulteriormente da squadre che collaborano (e si scambiano giocatori) con i

top club italiani. Il nostro girone in particolare, è un mix tra squadre che adorano un gioco molto aperto e squadre più fisiche ed esperte. Quali sono le squadre favorite per la promozione in serie A? Sicuramente Florentia e Civitavecchia, entrambe hanno perso per un soffio la promozione lo scorso anno. Mi sento di dire che, anche a fronte della campagna acquisti estiva e dei pubblici proclami dei loro presidenti, questa stagione si contenderanno ancora loro il vertice del girone. Ma attenzione alle outsiders Rugby Parma, Valorugby Cadetta e Rugby Livorno. Quanto sono importanti i giovani nella vostra squadra? La nostra rosa è composta quasi al 100% da atleti cresciuti rugbisticamente nel nostro vivaio. A suffragio di questo abbiamo anche una squadra cadetta, che disputa il campionato di C2, in cui cerchiamo di fare giocare con continuità i giocatori che

necessitano di minutaggio per giocarsi un posto nella squadra di serie B. Quale caratteristiche deve avere secondo te un buon allenatore di Rugby? Credo che un buon allenatore, di qualsiasi sport, deve essere aperto a tutte le metodologie didattiche e deve essere in grado di mettere in discussione il proprio sistema di gioco, per favorire le caratteristiche dei propri giocatori. Nel nostro caso, avendo a che fare con giocatori non professionisti e di diverse età, dobbiamo avere anche una certa predisposizione nel capire ed accettare gli impegni extra sportivi dei nostri ragazzi, cercando di supportarli nelle varie difficoltà della loro vita quotidiana. Cosa manca al rugby italiano? Diciamo che la spinta alla pratica del nostro sport si è un po’ spenta negli ultimi anni, a causa di una minore visibilità mediatica. Temo che fintanto che non riusciremo ad avere, in termini di risultati, una certa costanza a livello internazionale ed una maggiore capillarità nelle scuole, saremo destinati a rimanere uno sport “di nicchia”. Com’ è il tifo a Modena? Il tifo ha saputo accompagnarci nei momenti più importanti. L’affluenza al campo dipenderà molto dal nostro rendimento. Come obbiettivo generale infatti, vorremo che le partite del gruppo seniores fossero un momento di aggregazione per tutto il nostro club.

Debutto il 20 ottobre contro Jesi Parte domenica 20 ottobre sul campo di Collegarola contro il Rugby Jesi, il campionato di serie B 2019/20 del Giacobazzi Modena Rugby. La squadra biancoverdeblu proseguirà affrontando la sua prima trasferta il 27 ottobre a Livorno sul campo dei Lions Amaranto. Il 3 novembre, invece, primo derby stagionale in casa contro l’Amatori Valorugby Emilia, sfida a cui seguirà la prima sosta del campionato, prevista per domenica 10 novembre. Il 17 trasferta a Rieti, poi due partite dall’alto coefficiente di difficoltà: il 24 novembre a Collegarola con il Florentia, il 1° dicembre in trasferta col Civitavecchia Centumcellae. Prima della pausa natalizia altre due partite: il derby col Rugby Parma a Collegarola del 15 e quello in trasferta con la neopromossa Imola del 22 dicembre. La prima gara del 2020 sarà il 12 gennaio tra le mura amiche con l’Unione Rugby Capitolina, poi la trasferta a Livorno del 19. Il girone d’andata si chiuderà il 26 gennaio con la partita a Collegarola contro il Cus Siena, mentre il ritorno partirà il 16 febbraio sul campo di Jesi e si concluderà il 24 maggio a Siena dopo un periodo, tra febbraio e marzo, in cui ci saranno ben tre soste. Nessuna novità sulla formula rispetto alla scorsa stagione, con quattro promozioni e otto retrocessioni. Al termine del campionato, infatti, salirà in serie A la prima classificata di ogni girone, mentre saranno retrocesse in serie C1 le ultime due classificate di ciascun girone.

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