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n. 792 di Vivo Modena del 2 ottobre 2019 | PUBBLICITÀ E REDAZIONE: tel. 059 271412 | commerciale@vivomodena.com | e-mail: redazione@vivomodena.com

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700 anni di Ghirlandina La festa del Sito Unesco dedicata proprio al compleanno della Torre

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11 Scuola, ragazzi e Bus Pag.

7 Stuzzicagente autunno Pag.

21 Per i Gialli c’è il Sudtirol

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MODENA ATTUALITÀ

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Cerco casa e non la trovo!

“Mercato in discreta salute ma le locazioni sono un problema”, ne parliamo con Del Vecchio di Fiaip di Patrizia Palladino

L’Osservatorio della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali ha presentato il suo report biennale sull’andamento del mercato immobiliare a Modena e Provincia. Ne parla con noi la Presidente provinciale Fiaip, Carla Del Vecchio.

Del Vecchio, il mercato immobiliare modenese è in buona salute?

Discreta salute, attendiamo ulteriori miglioramenti per una futura guarigione. Ci sono leggeri indicatori di miglioramento legati sia alla velocità con cui si possono compravendere immobili che al numero delle compravendite. Gli immobili in vendita sono aumentati e diminuiscono i tempi di attesa per la vendita.

La crisi è alle spalle?

No, non lo è, diciamo che abbiamo imparato a conviverci. Finora le crisi avevano vita relativamente breve ed era sufficiente aspettare che passasse. Questa crisi, invece, è molto lunga e mondiale. Abbiamo dovuto ridefinire le regole del mercato, abbassare i prezzi e dimenticarci un certo atteggiamento ‘malato’ come quello di comprare oggi a 10 e rivendere domani a 15. Ora i prezzi sono più sensati e trasparenti. Que-

sta crisi ha portato fortunatamente chiarezza nel mercato. I prezzi non torneranno più ai valori pre-crisi, semplicemente si è arrestata la loro discesa vertiginosa. I dati ci dicono che sono diminuiti i prezzi al metro quadro dell’usato da ristrutturare, a fronte di un aumento dei costi di ristrutturazione. E’ invece lievemente aumentato il prezzo delle nuove costruzioni, anche per l’ottimo livello tecnologico raggiunto che viene riconosciuto e apprezzato.

Chi compra è, quindi, attento anche al risparmio energetico?

La media degli acquirenti che decidono di rivolgersi al nuovo, lo fa proprio con l’idea del risparmio

energetico. Un pannello solare, un riscaldamento a pavimento o la domotica, a lungo andare, fanno risparmiare a livello ecologico ed economico.

C’è ancora chi decide, come si dice, di investire nel mattone?

Gli investitori non sono mai spariti.

Durante la crisi stavano a guardare, aspettando il momento giusto. Ora hanno ricominciato a investire anche in modo importante. Abbiamo un po’ perso l’investimento sul commerciale, mentre si investe soprattutto sul residenziale. Modena ha un problema enorme legato alle locazioni, quindi chi compra, ristruttura e mette in affitto ora, fa sicura-

mente l’investimento numero uno.

Tanti alloggi sfitti e tanta gente che cerca ma non trova, perché accade?

Purtroppo non c’è un’unica risposta a questa domanda. Abbiamo un parco immobiliare molto vecchio.

Oggi dobbiamo smettere di pensare che il proprietario di casa sia la parte forte della contrattazione, perché a volte non lo è o non lo è più. Si ritrova un immobile che avrebbe bisogno di migliorie per essere reimmesso sul mercato, ma non ha abbastanza denaro per farlo. Abbiamo appartamenti vuoti perché alcuni proprietari non hanno risorse per sistemarli e non è nemmeno facile venderli. Poi c’è l’insicurezza... Si affitta animati dai migliori propositi poi accade che l’inquilino, volontario o no, non paghi il canone. Riuscire a liberare il proprio immobile non è immediato, spendo di avvocato e poi me lo riconsegnano, con uno sfratto complicato, dopo un anno e mezzo o più. Alcuni proprietari preferiscono aspettare l’inquilino sicuro e lasciare vuoto l’appartamento. Da qualche anno, poi, ed è una novità per Modena, un’altra percentuale di appartamenti viene destinata al turismo e sottratta al circuito tipico della locazione.

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Chi sono gli inquilini 3.0?

Sono cambiate le richieste degli inquilini?

Gli studenti universitari, ad esempio? “Sono quelli che si adattano di più - risponde Del Vecchio - Amano molto l’appartamento condiviso, per abbattere i costi e per non fare la loro prima esperienza fuori dalla famiglia da soli. A Modena, però, abbiamo tanti studenti che rinunciano perché non trovano alloggio ed è un fallimento per l’intera società”. Altro che vuole aggiungere?

“Questo leggero ottimismo che si respira è dovuto anche a una lenta riapertura nell’accesso al credito. Adesso, però, non dobbiamo fare l’errore di rialzare i prezzi, perché altrimenti ci torniamo a fermare”.

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MODENA NOTIZIE

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Adolescenti e genitori In programma fino a febbraio un ciclo di incontri rivolti ai genitori, per il benessere in adolescenza Ha preso il via lunedì 30 settembre “Adolescenti e genitori tra dialogo e ascolto: relazioni, solitudine, corpo, social, legalità”, una serie di incontri rivolti ai genitori, promossi dalla Rete di prevenzione per la promozione del benessere in adolescenza, coordinata dal Servizio sociale territoriale del Comune, che rientrano nel più ampio Progetto Adolescenza che intende promuovere il benessere in adolescenza, individuare possibili rischi e fornire agli adulti strumenti conoscitivi. Dopo l’incontro del 30 sui “Gentori influencer” al tempo dei Social, il ciclo proseguirà Il 19 ottobre con “L’adolescenza come età dell’Oro? Vulnerabilità e risorse del corpo e della mente. Il fenomeno dell’autolesionismo.

Aspetti fisiologici dell’adolescenza”. Interverranno Dante Zini di Aou - Disturbi Alimentari e le psicologhe psicoterapeute Laura Tieghi e Valentina Fasoli. L’obiettivo è sensibilizzare i genitori, anche attraverso la testimonianza di un altro genitore, sul problema dei disturbi alimentari, insegnando anche a riconoscerne i primi segnali. I successivi due incontri, il 23 e il 30 novembre, rientrano anche nel progetto Legalità e territorio, cofinanziato dalla Regione in attuazione agli obiettivi del Testo Unico (legalità) n°18/2016.

I due incontri sono in continuità con la formazione sulla didattica della legalità realizzata con gli insegnanti lo scorso

anno. L’obiettivo è evidenziare le problematiche della “pedagogia mafiosa” quale pedagogia diffusa che non si limita ad ambiti specifici, ma si connette intimamente a tutte le sfere dell’educazione e della vita delle persone. Gli ultimi incontri si terranno invece a gennaio e febbraio 2020. L’appuntamento è presso la scuola secondaria Ferraris di via Divisione Acqui 160 a Modena.

A Modena un nuovo centro per i più piccoli Ludoteca, baby sitting, spazio per laboratori e feste di compleanno. E’ ciò che propone Stradora, il nuovo centro educativo-ricreativo dedicato ai più piccoli che ha inaugurato sabato 28 in via Marconi 49 a Modena. Il centro è così strutturato: al mattino servizio di baby parking per bambini da 1 a 3 anni (già attivo da 6 anni) con diverse formule di ingresso e frequenza mentre al pomeriggio vengono proposti laboratori con esperti di inglese, musica, arte e creatività. Sarà inoltre promosso un aiuto ai compiti, chiamato “Compiti insieme” rivolto ai bambini di elementari e medie che hanno difficoltà specifiche di apprendimento o semplicemente la necessità di essere aiutati nello svolgimento dei compiti pomeridiani con insegnanti competenti. “Lo spazio si può anche affittare per feste di compleanno, generalmente nei fine settimana - spiega Francesca Caprari, una delle due titolari del centro - o diversamente si può anche noleggiare, in una logica di coworking, per realizzare determinati corsi, sempre in ambito educativo: il lunedì per esempio è già partito un corso di inglese per bambini svolto da un’insegnate con un proprio gruppo. Lavoriamo molto con il riciclo - continua Francesca la nostra filosofia prevede l’utilizzo di materiali naturali, stare all’esterno giocando con ciò che la natura ci offre, un concetto che viene portato all’interno: nel far rivivere questo spazio abbiamo infatti cercato di mantenere la naturalità degli elementi anche nell’arredo. Le attività di Stradora partiranno ad ottobre, verranno proposti inoltre corsi formativi rivolti a famiglie e genitori. Tutte le info sul sito www.stradora.net.

Anagrafi di quartiere, nuove aperture Novità in fatto di aperture delle anagrafi di quartiere. A partire da questa settimana le quattro anagrafi saranno aperte a turno cinque giorni su cinque, dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 12,30. Ognuna di esse aprirà una volta alla settimana, mentre due volte resterà aperta quella più frequentata, al Quartiere 3. Questo il nuovo prospetto delle aperture: lunedì Quartiere 4 (via Newton 150/b); martedì Quartiere 2 (via Nonantolana 685); mercoledì Quartiere 3 (via Don Minzoni 121); giovedì Quartiere 1 (piazzetta Redecocca 1); venerdì di nuovo Quartiere 3. Info online: www.comune.modena.it/anagrafe.

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MODENA VOX POPULI

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In autobus verso la scuola Con l’inizio delle lezioni si torna a parlare dei disagi su autobus e corriere, spesso sovraffollati e in ritardo. Il parere di alcuni modenesi di Giada Chiari Con l’avvio della scuola è ricominciata, puntualissima, l’odissea degli studenti su autobus e corriere. Fin dal primo giorno a Modena e provincia i disagi non sono mancati a causa dei mezzi sovraffollati tanto che diversi studenti sono rimasti a piedi perché le corriere erano piene. Si è verificato ad esempio a Pavullo sulla corriera diretta a Pievepelago con i genitori infuriati costretti ad andare a prendere i figli a scuola, ma i disagi non sono mancati neanche nella zona di Fiorano, Sassuolo, Vignola, Carpi e nella stessa Modena città dove alcune linee dirette ai poli scolastici, come la 12, sono particolarmente affollate. Disagi anche sulla linea 630 che da Serramazzoni passa per Prignano e arriva al polo scolastico di Sassuolo: anche lì autobus strapieni e tanti ragazzi rimasti a piedi in questi primi giorni di scuola. Dopo le pro-

teste di studenti e genitori ad intervenire è stato il presiden- processo di analisi e progettazione futura che già da tempo te della Provincia Gian Domenico Tomei che in una lettera abbiamo avviato”. La voce degli studenti alle fermate è uniindirizzata a Seta e Amo chiede spiegazioni e risposte per voca: tutte le mattine gli autobus sono strapieni e spesso si far sì che non si ripetano più le situazioni dei primi giorni. arriva a scuola in ritardo perché si è costretti a salire sul mezAnche a nome di tutti i sindaci, Tomei chiede “quali rimedi zo successivo. Seta, riferendosi agli affollamenti che si registrano nei primi giorni di saranno disposti affinché scuola, parla di fenomeno fil’uso del mezzo pubblico Seta: “A inizio anno scolastico qualche disagio è siologico: “nella fase iniziale possa essere garantito a tutti da mettere in conto. La situazione dell’anno scolastico qualche nelle condizioni di comodità migliorerà con gli orari definitivi delle lezioni” disagio è purtroppo da mete sicurezza. Serve la massima tere in conto - si legge in un attenzione affinché la categoria che maggiormente utilizza il trasporto pubblico, gli comunicato - a causa degli orari provvisori delle lezioni. E’ studenti, possa godere non solo della indispensabile pun- una situazione ricorrente che tende ad assestarsi fino a rientualità del servizio, ma anche di poter effettuare viaggi con- trare del tutto quando gli orari di lezione diventano definifortevoli e sicuri - continua il Presidente della Provincia - e i tivi”. Intanto i genitori alle fermate si dicono sempre di più disagi che si sono verificati nei giorni scorsi, accelerano un infuriati per aver pagato abbonamenti inutilizzabili.

Fabiana, casalinga

Ludmilla, studentessa

Ilaria, studentessa

Michele, gioc. basket

Barbara, ingegnere

Antonio, studente

Col passeggino si fa fatica Ci vogliono corse aggiuntive, le linee sono ridotte rispetto all’effettivo bisogno, ci sono autobus vecchi e datati e con il passeggino si fa fatica a salire.

Al mattino troppo affollati Per me gli autobus a Modena sono molto comodi, però al mattino sono troppo affollati e si viaggia stipati come sardine, si fa fatica anche a fare il biglietto.

In ritardo e sempre pieni Prendo l’autobus verso le 7 e, oltre al ritardo, è sempre pienissimo, nella stessa fermata ne passano diversi, tutti alla stessa ora, se ne perdi uno li perdi tutti.

Al mattino viaggi improponibili Ho preso l’autobus per anni, il 5 e 3, al mattino ricordo di viaggi improponibili poi magari durante il giorno li vedevi passare vuoti. E’ sempre stato così.

Ci vogliono corse aggiuntive Io a volte prendo la linea da Vignola e devo dire che al mattino orario scolastico è sempre piena. Ci vogliono corse aggiuntive soprattutto dalla provincia.

Più corse nelle ore di punta Utilizzo regolarmente i mezzi pubblici, dovrebbero essere gestiti meglio aumentando le corse negli orari di punta e diminuirle al pomeriggio

MODENA CULTURA

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Globalizzati? Lo eravamo già Il nuovo ciclo di conferenze del venerdì pomeriggio alla San Carlo di Modena di Francesco Rossetti La globalizzazione è un inarrestabile trend della nostra epoca. Un termine di successo che caratterizza il mondo sempre più piccolo in cui viviamo e che produce da anni uno scambio globale di riflessioni che il Centro Culturale della Fondazione Collegio San Carlo di Modena contribuisce ad alimentare. Declinato al plurale (globalizzazioni), il tema torna a essere protagonista del nuovo ciclo di conferenze, in programma fino al 29 novembre. La partecipazione è libera e gratuita. Gli appuntamenti si tengono di venerdì alle ore 17.30 e si prefiggono di individuare alcuni nodi centrali delle diverse forme di globalizzazione che si sono realizzate nella storia dell’umanità. I relatori dei prossimi appuntamenti si chiamano Giorgio Manzi (4 ottobre), Giovanni Brizzi (11 ottobre), Maria Giuseppina Muzzarelli (25 ottobre), Sabina Pavone (8 novembre), Adriano Favole (22 novembre) e Vanni Codeluppi (29 novembre): mettono a fuoco il concetto di globalizzazione come fenomeno peraltro non solo contemporaneo (ma anche di altre epoche passate) e neppure legato solamente a una dinamica economica o tecnologica. Convocati nel suggestivo teatrino al piano superiore, i relatori dimostreranno come la

globalizzazione si è declinata nel corso della storia su diversi piani: sociale, culturale, politico, scientifico e religioso, conducendo a trasformazioni sia materiali che simboliche. “Si è ritenuto opportuno in questo ciclo di lezioni di parlare di globalizzazioni al plurale”, spiega il presidente della Fondazione Giuliano Albarani, “per sottolineare la polivalenza sia nella concreta attuazione storica di tali fenomeni, sia nelle loro dinamiche contemporanee”.

Carlo Altini, direttore scientifico della Fondazione San Carlo, ribadisce come la globalizzazione non sia “un fenomeno solo di oggi: ogni epoca ha avuto la sua forma di globalizzazione, a seconda delle condizioni sociali, culturali, economiche e tecnologiche di volta in volta disponibili, afferma. Nel nostro percorso cercheremo di comprendere alcune caratteristiche della globalizzazione attuale, senza però dimenticare

Operazione Rif.Pa 2019– 12186/RER approvata con deliberazione di Giunta Regionale n.1323 del 29/07/2019 e co-finanziata con risorse del Fondo Sociale Europeo e della Regione Emilia-Romagna

ciò che è avvenuto nel passato, dalla preistoria all’impero romano, dal medioevo all’epoca del colonialismo, in modo da comprendere i processi odierni alla luce di una traiettoria di lungo periodo. Senza dimenticare che le traiettorie delle diverse globalizzazioni devono essere interpretate sia in termini di conquista di territori e di popoli, sia in termini di scambio e contaminazione reciproca, in un continuo alternarsi di incontri e scontri”. I prossimi appuntamenti: “Alle origini di Homo e delle grandi diffusioni della preistoria” è il titolo della comunicazione di venerdì 4 ottobre da parte di Giorgio Manzi, docente di Paleoantropologia all’Università di Roma “La Sapienza”. Venerdì 11 ottobre si tornerà indietro di un paio di millenni con “Impero. L’espansione dell’antica Roma tra ideologia e conquista” a cura di Giovanni Brizzi, professore di Storia romana all’Università di Bologna. “Vestirsi all’orientale. Esotismo, moda e scambi culturali tra medioevo e prima modernità” è invece il titolo della stimolante lezione che Maria Giuseppina Muzzarelli, professoressa di Storia medievale all’Università di Bologna, terrà il 25 ottobre.

Tutte le conferenze del ciclo vengono trasmesse in diretta web sul sito della Fondazione San Carlo (www.fondazionesancarlo.it). Info: 059.421240

Come nasce una religione Mica semplice fondare una religione? Eppure qualcuno ci è riuscito. A queste straordinarie figure il Centro Studi Religiosi della Fondazione Collegio San Carlo di Modena dedica il nuovo ciclo di lezioni dal titolo “Fondatori di religioni. Carisma individuale e contesto sociale all’origine delle tradizioni religiose”. Il programma prende il via martedì 8 ottobre per concludersi il 24 gennaio; la partecipazione è libera e gratuita. Gli appuntamenti si tengono sempre alle ore 17.30. Dopo la conferenza inaugurale dell’egittologo Marco Zecchi, dedicata al faraone Akhenaten, si passerà agli iniziatori dei grandi monoteismi del Mediterraneo, sottolineando come le differenze che distinguono ebraismo, cristianesimo e islam trovino già espressione in alcune caratteristiche di queste figure: Mosè, “il maggiore dei profeti”; Gesù, il figlio di Dio che annuncia la venuta del Regno; Maometto, a cui Allah rivela il Corano. Successivamente sarà dedicata attenzione all’insegnamento di Confucio (foto) e alla vicenda biografica di Valdo di Lione, fondatore della tradizione valdese nella cristianità del XII secolo, percorsa da grandi movimenti di riforma e di rivivificazione del messaggio evangelico.

Un’attenzione specifica verrà donata all’attività dei discepoli, fondamentali nel processo di istituzionalizzazione del nuovo messaggio religioso.

TEMPO LIBERO

7 urazioRistrutt zioni al a tr e d i n

Pazzi di… Stuzzicagente Torna domenica 6 ottobre l’edizione autunnale della maratona del gusto più amata dai modenesi di Francesco Rossetti

Stuzzicagente è un happening che conquista tutti, perché unisce il gusto dell’assaggio e il piacere di stare insieme, in un effervescente andirivieni nel centro di Modena. Ideato e organizzato da Modenamoremio, la maratona del gusto più apprezzata e amata da modenesi (e non solo) si ripropone per la sua versione autunnale domenica 6 ottobre, a partire dalle ore 18, in piazza XX Settembre. I menù a disposizione sono sempre tre, composti da 9 assaggi ciascuno: il menù Tradizionale dà spazio alle tipicità del nostro territorio, il menù Street Food è caratterizzato dal gustoso “cibo da strada”, mentre il menù Viaggio nel Mondo soddisfa i tanti amanti dei piatti tipici di altri paesi. Immancabili anche i menù per i più piccoli: i ticket Kids offrono la possibilità di acquistare 4 portate anziché 9, a un prezzo ridotto. Fino a sabato 5 ottobre è possibile acquistare in prevendita i ticket online sul sito www.modenamoremio.it che possono essere ritirati in piazza XX Settembre il giorno della ma-

nifestazione, presentando l’email di avvenuto pagamento direttamente dal cellulare (non è necessario stampare nulla).

Ma non solo, i menù saranno in prevendita anche presso l’ufficio di Modenamoremio (via Selmi 52 dal lunedì al venerdì 913/14-18), Dischinpiazza (nella nuova sede di via Castellaro 41) e lo IAT di piazza Grande, dal lunedì al sabato 9-18 e domenica 9.30-18). Nel caso in cui, a fine prevendita, dovessero rimanere alcuni biglietti saranno messi in vendita il giorno stesso della manifestazione, presso lo stand di Modenamoremio in piazza,

dalle ore 17. Stuzzicagente è anche una competizione tra gli esercenti: ogni partecipante potrà votare il proprio piatto preferito con la scheda di valutazione. Il locale che riceverà più voti, si aggiudicherà una cesta con le eccellenze enogastronomiche del territorio, offerte gentilmente da Consorzio del Parmigiano Reggiano, Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena e Piacere Modena. Inoltre, anche per questa edizione, i locali partecipanti saranno giudicati da una rinomata giuria di qualità composta da esperti della ristorazione

e dei gourmet modenesi. Per questa occasione avremo l’onore di ospitare Danilo Battilani, titolare dello storico ristorante Da Danilo, Daniele Bordone, titolare della “Vetusta Gastronomia su ruote, ed Emilio Barbieri, titolare e chef del ristorante Strada Facendo e del ristorante Anna. Ciascun giurato voterà qualità e servizio dei partecipanti rispettivamente del menu Tradizionale, Street Food e Viaggio nel Mondo. Infine, sempre domenica, a partire dalle ore 11, vi sarà la possibilità di pranzare grazie allo spazio dedicato ad “Aspettando Stuzzicagente” in piazza XX Settembre.

Chi sarà in centro fin dalla mattina potrà degustare piatti gluten free, tipicità modenesi (borlenghi, gnocco fritto ecc..) e specialità salentine. Modenamoremio, sempre attenta ai temi riguardanti il rispetto ambientale, soprattutto per questa edizione di Stuzzicagente ha cercato di ridurre il consumo di plastica e ha previsto durante il percorso un numero più consistente di cartoni per la raccolta differenziata. Siamo certi che il pubblico presente potrà farne buon uso.

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Alla Galleria Estense Bach e Vivaldi Domenica 29 settembre, in mezzo a tanta musica beat (rivisitato e non), si potrà optare anche per un raffinato concerto di musica classica, in programma alle ore 18, alla Galleria Estense di Palazzo dei Musei, nell’ambito della rassegna Grandezze&Meraviglie. Ad esibirsi è il quintetto dell’Ensemble Armoniosa, per proporre un viaggio nel repertorio di due compositori ‘enormi’: Antonio Vivaldi e Johann Sebastian Bach, due geni vissuti a cavallo fra ‘600 e ‘700. I brani di Vivaldi e di Bach vengono rielaborati per valorizzare il ruolo del violino e del violoncello, accentuandone la carica espressiva ed “estrosa”. Info: 345.8450413

TEMPO LIBERO

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La Boheme apre l’Opera Sarà il mitico libretto di Puccini ad aprire la stagione della Lirica al Comunale Sarà uno dei titoli più amati di sempre, “La Bohème” di Giacomo Puccini, ad inaugurare la Stagione d’Opera al Teatro Comunale Pavarotti venerdì 11 ottobre alle ore 20.00 con replica domenica 13 ottobre alle ore 15.30. Il nuovo spettacolo è prodotto dal teatro modenese in coproduzione con Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Pergolesi Spontini e, per il solo allestimento scenico, con l’Opéra de Marseille. Il titolo viene presentato nell’ambito delle celebrazioni dedicate a Luciano Pavarotti nel contesto di Modena Città del Belcanto e inaugura un nuovo progetto che prevede la rappresentazione delle opere liriche interpretate dal tenore in ordine di debutto. È proprio con il capolavoro pucciniano che Pavarotti cantò infatti il suo primo ruolo, a Reggio Emilia nel 1961. La regia è firmata da Leo Nucci, vera e propria star del mondo della lirica, interprete accanto a Pavarotti di grandi successi e storiche esecuzioni. Al teatro di Modena, dove nel 2017 ha festeggiato i cinquant’anni di carriera, Leo Nucci è stato apprezzato per la regia de L’amico Fritz a gennaio 2016. Nel ruolo del tenorissimo canterà Matteo Desole, uno dei giovani formati a Modena da Raina Ka-

baivanska prima di calcare palcoscenici di prestigio come La Scala di Milano e il Teatro La Fenice di Venezia. La direzione musicale dell’Orchestra Filarmonica Italiana è affidata ad Aldo Sisillo, direttore del Teatro Comunale di Modena. Nei ruoli principali - oltre a Desole in quello di Rodolfo - Maria Teresa Leva (Mimì), Lucrezia Drei (Musetta), Carlo Seo (Marcello), Fellipe Oliveira (Schaunard), Maharram Huseynov (Colline). Le scene sono di Carlo Centolavigna, i costumi di Artemio Cabassi, le luci di Claudio Schmid. Il libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, ispirato al romanzo di Henri Murger Scene della vita di Bohème, ebbe una gestazione abbastanza laboriosa, per la difficoltà di adattare le situazioni e

i personaggi del testo originario ai rigidi schemi e all’intelaiatura di un’opera musicale. Per completare il lavoro Puccini impiegò tre anni passati fra Milano, Torre del Lago e la Villa del Castellaccio vicino Uzzano, messa a disposizione dal conte Orsi Bertolini. Qui completò il secondo e terzo atto, come da lui annotato con una scritta rimasta sui muri della villa. L’orchestrazione della partitura procedette invece speditamente e fu completata una sera di fine novembre del 1895. Meno di due mesi dopo, il 1º febbraio 1896, La bohème fu rappresentata per la prima volta al Teatro Regio di Torino, con Evan Gorga, Cesira Ferrani, Antonio Pini Corsi, Camilla Pasini e Michele Mazzara, diretta dal ventinovenne maestro Arturo Toscanini, con buon successo di pubblico, mentre la critica ufficiale, dimostratasi all’inizio piuttosto ostile, dovette presto allinearsi ai generali consensi. La versione finale invece venne messa in opera per la prima volta al Grande di Brescia, riscuotendo tanti applausi da far tremare le pareti di scena.

L’opera ha la stessa fonte e lo stesso titolo dell’omonimo spettacolo di Ruggero Leoncavallo, con cui al tempo Puccini ingaggiò una sfida.

A Cà Berti la grande musica americana “Good music for wine lovers”, è la nuova rassegna di concerti dedicati soprattutto al cantautorato americano in programma a ottobre e novembre presso la Lambruscheria Cà Berti di Castelvetro. Dopo la serata con la cantautrice canadese folk-punk Skye Wallace del 1° ottobre, la rassegna proseguirà lunedì 21 con i Session Americana, formazione costituita da un gruppo di musicisti che suonano unplugged e che propongono un mix di nuove canzoni e vecchi traditional. Il loro ultimo album, “North East” è uscito di recente ed è dedicato proprio al Nord Est americano con le sue canzoni e le sue bellezze naturali. Mercoledì 30 ottobre, torna a Cà Berti Tim Grimm, cantautore del Midwest, accompagnato per l’occasione da Jackson Grimm e Ben Bedford. Anche Grimm ha un nuovo lavoro da proporre, “Heart Land Again”, in realtà un suo vecchio album reinciso con la sua Family Band. Martedì 5 novembre, invece, torna dalle nostre parti un mito della musica americana, Eric Andersen (foto), grandissimo cantautore del Greenwich Village e uno dei più importanti del ‘900. A Cà Berti sarà accompagnato dalla violionista Scarlet Rivera, quella di “Desire” di Bob Dylan. Chiusura il 13 novembre con Johnny Irion. Info e prenotazioni 059/741025

COPIA GRATUITA € 0,052 | Editore: Sede legale, Redazione, pubblicità e annunci: via Emilia Est, 402/6 - Modena | Tel. 059 271412 | Fax 059 3682441 Direttore Resp.: Giovanni Botti | e-mail: redazione@vivomodena.com | www.vivomodena.it | Diffusione gratuita in abitazioni, attività commerciali, edicole di Modena. Autorizzazione Tribunale di Modena n. 1604/2001 del 16/10/2001 | Stampa: Centro Servizi Editoriali srl - Stabilimento di Imola - Via Selice 187/189 - 40026 Imola (BO)

PALAZZO BRUSATI BONASI E SAN ROCCO APRONO LE PORTE ALLA CITTÀ Dopo il grande successo dello scorso anno e che ha visto oltre 1.300 visitatori approfittare dell’apertura straordinaria di Palazzo Brusati Bonasi, per condividere questo piccolo gioiello storico e architettonico situato proprio nel cuore di Carpi, la Fondazione CR Carpi ne replica l’apertura il primo weekend di ottobre, e vi aggiunge la possibilità di visitare la Chiesa Santa Maria delle Grazie, detta San Rocco (auditorium), per far conoscere la singolare storia anche di questo anomalo tempio.

Entrambi gli edifici, di proprietà della Fondazione, non sono solitamente accessibili al pubblico o meta di visite guidate, perché sede di uffici (Palazzo Brusati Bonasi) o aperti solo in occasione di eventi (San Rocco). Sabato 5 e domenica 6 ottobre, sarà invece possibile accedere a entrambi per due intere giornate, dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00, con ingresso e visite guidate, il tutto gratuitamente.

Si potrà cioè vagare sia tra la storia del palazzo dalle tante “origini” e in quella della chiesa che ha visto per ben tre volte la posa della sua prima pietra. Due percorsi condurranno i visitatori attraverso la storia stratificata di luoghi i cui segreti verranno svelati anche attraverso aneddoti. Al termine della visita presso Palazzo Brusati Bonasi che, rispetto alla scorsa edizione espone nuovi cimeli, foto d’epoca e antichi documenti emersi dagli archivi storici, sarà inoltre possibile scegliere un libro in omaggio della collana editoriale della Fondazione tra i titoli a disposizione.

“Con l’iniziativa Invito a Palazzo 2019 vogliamo rendere accessibile la conoscenza di due luoghi nel cuore del centro storico, dei quali non ci s’immagina la ricchezza di storia e di bellezza custodite - sottolinea il presidente della Fondazione CR Carpi, Corrado Faglioni. Apriamo le porte dei nostri edifici così come abbiamo aperto e intensificato il

rapporto di ascolto e di scambio con territorio. Dopo il grande successo riscontrato lo scorso anno, con l’apertura di Palazzo Brusati Bonasi, solitamente inaccessibile al pubblico, - continua il presidente Faglioni - quest’anno abbiamo deciso di raddoppiare, consentendo visite conoscitive anche di San Rocco. E poiché le cose buone vanno riproposte, anche per questa edizione ci avvarremo di guide speciali, protagonisti d’eccezione saranno ancora una volta i preparati studenti dell’istituto Meucci a indirizzo turistico, apprezzatissimi lo scorso anno, i quali sulla base degli studi condotti dal professore Alfonso Garuti, riveleranno a tutti i visitatori le tante curiosità di questi due luoghi”.

Il primo, in via Duomo 1, dimora signorile di nobili e potenti casati tra la fine del ‘400 e la fine del’800, banca durante i primi anni del ‘900, ha alloggiato la Casa del Fascio locale tra gli anni ‘30 e ’40 e l’Esattoria comunale nel dopoguerra, finché un attento restauro, che lo ha riportato alla sua dimensione interna ottocentesca nella parte Bonasi e dei primi

del novecento nella parte Brusati, lo ha consegnato a sede della Fondazione CR Carpi. Di stampo rinascimentale, alla disomogeneità delle facciate esterne, contrappone l’uniformità delle sale interne del piano nobile, caratterizzate da volte settecentesche adornate da bassorilievi e affreschi risalenti al maturo ecclettismo ottocentesco, oltre a un suggestivo e maestoso affresco liberty nella volta del salone centrale, eseguito durante i primi del ‘900.

E il secondo, invia San Rocco 1, tempio di stampo cinquecentesco caratterizzato da un’assai travagliata origine, formalizzata già da Alberto III Pio signore di Carpi, nel lontano 1495, si presenta oggi nella sua veste settecentesca. A una facciata rimasta grezza per ricevere decorazioni mai realizzate contrappone un interno ricco di stucchi e ornamenti d’impianto scenografico, teatrale, architettonico e naturalistico, di abilità e fantasia inusuali con bizzarria di scorci e finte incorniciature. La stessa zona presbiteriale echeggia una quinta teatrale dalla quale s’impone la monumentale ancona in legno dorato del 1646 che in origine accoglieva la tela del San Rocco in carcere assistito dall’angelo di Guido Reni venduta nel 1751 a Francesco III d’Este per la Galleria ducale dov’è tutt’ora conservata.

TEMPO LIBERO

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SPETTACOLI E APPUNTAMENTI IN PROGRAMMA A MODENA E DINTORNI L’ARTE DI SABRINA MUZI A VIGNOLA La Rocca di Vignola continua a essere abitata dall’arte contemporanea: il secondo appuntamento di “Ora più rada ora più densa. Architetture dell’immaginario” - la rassegna di arte contemporanea a cura di Lucia Biolchini - prosegue con l’intervento di Sabrina Muzi, per un’esposizione visitabile fino al 10 novembre. Si tratta di un progetto realizzato durante una residenza in un piccolo villaggio cinese ai piedi della Grande. Oggetto del lavoro della Muzi è la montagna (Shān in cinese), dipinta ad acquerello su lunghi fogli verticali di carta di riso e su sottili carte cinesi, le cui stratificazioni seriali e trasparenze restituiscono sovrapposizioni temporali e spaziali. Orari: dal martedì alla domenica 9-13, 15.30-18.

MOSTRA D’ARTE TRA I MOBILI Nello showroom di Vaccari Home Atelier di Sozzigalli di Soliera (via Carpi Ravarino 1865), è tutta da scoprire la mostra “Uomo, materia di Natura”, visitabile dal martedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15,30 alle 19,30, fino al 30 novembre.

Una mostra di respiro che vede dialogare insieme maestri dell’arte contemporanea tra cui Andrea Capucci, Akim Ripperger, Massimiliano Galliani, Michelangelo Galliani e Marika Ricchi, riguardo lo studio della figura umana e dello spazio, ponendo l’accento sull’evoluzione del rapporto dell’uomo e dell’ambiente naturale che lo circonda, e sull’attenzione verso la materia che lo compone. E il 26 ottobre, alle 18.30, la chef Alessia Morabito proporrà uno showcookin con degustazione guidata.

GLI ACQUARELLI AL TEMPIO “Zattere e Atolli” è il titolo della mostra personale di Lorenzo Barani, allestita presso gli spazi di Arte al Tempio, in via Caduti in guerra 196, a Modena. L’artista propone una serie di acquerelli e imprimiture su legno, realizzati con l’utilizzo di tecniche innovative e sperimentali. Fino a domenica 13 ottobre. Ingresso libero. Orari: sabato e domenica dalle 16 alle 19.30, martedì e venerdì dalle 20 alle 23.

ZUCCONI, GIORNALISTA Sarà Ezio Mauro, già direttore della Stampa e di Repubblica, uno dei protagonisti del programma di incontri che i tre comuni di Modena, Soliera e Bastiglia propongono nel weekend del 5 e del 6 ottobre per ricordare la figura del giornalista e scrittore Vittorio Zucconi (foto), scomparso lo scorso maggio. L’appuntamento solierese è per sabato 5 ottobre al Nuovo Cinema Teatro Italia di via Garibaldi 80 con Mauro e Bruno Ventavoli, direttore di Tutto Libri. Domenica 6 ottobre, alle 10, nella chiesa di San Carlo a Modena, interverranno anche Edoardo Buffoni (Radio Capital) e Giovanni Rossi, oltre a Mauro. Nel pomeriggio del 6 ottobre, alle 15.30, ci si sposta a Bastiglia, nella sala dei Centopassi, per un incontro nel paese natale del giornalista.

CINQUE INCONTRI D’AUTORE ALLA DELFINI Sabato 5 ottobre alle 17 alla Biblioteca Delfini l’autrice italo-bosniaca Elvira Mujčić (nella foto) presenta il romanzo “Dieci prugne ai fascisti”, dove attraverso la voce della protagonista Lania descrive la storia di una famiglia bosniaca arrivata in Italia negli anni Novanta a causa della guerra nella ex Jugoslavia. L’incontro è parte della rassegna “Balcani d’Autore.

Storie e immagini dal cuore dell’Europa”, rassegna che prosegue sabato 19 ottobre alle 17, sempre in Biblioteca Delfini, con le fumettiste Alice Milani e Silvia Rocchi che presentano la graphic novel “Tumulto”, un viaggio nei Balcani in sella a una vecchia moto verso il fiume Drina. Venerdì 8 novembre alle 18 in Galleria Europa è la volta della giornalista bosniaca Azra Nuhefendić che presenta “Le stelle che stanno giù. Cronache dalla Jugoslavia e dalla Bosnia Erzegovina”: diciotto cronache che narrano la vita di un paese che non c’è più e di un paese dal destino incerto, tra storia, ricordi, pregiudizi e stereotipi. Sabato 7 dicembre alle 17 la Biblioteca Delfini ospita il pluripremiato autore Sandro Veronesi con la sceneggiatura “No Man's Land”, ispirata dall’omonimo film Premio Oscar di Danis Tanovic e dove Sandro Veronesi racconta, con scrittura lucida e precisa, l’assurdità di una guerra fratricida nei Balcani. A chiudere la rassegna venerdì 13 dicembre alle 18 in Galleria Europa è il giornalista e condirettore de Il manifesto Tommaso Di Francesco con la presentazione di “Breviario jugoslavo. Colloqui con Predrag Matvejevic”. Info: 059.2032940.

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IL CORSO È GRATUITO SI TIENE NEI GIORNI INDICATI DALLE ORE 18 ALLE 19,30

Lunedì 7 Un saluto inaugurale Un saluto dalla Direzione Aziendale A.V.O.: chi siamo Mercoledì 9

L’arte dell’accoglienza Lunedì 14 Nozioni d’igiene Mercoledì 16 L’AVO in servizio L’integrazione tra volontariato e personale sanitario Lunedì 21 Una parola di speranza Mercoledì 23 L’umanizzazione nella pratica ospedaliera Esperienze di volontariato Per informazioni: Segreteria A.V.O. presso Ex Ospedale Estense - viale Vittorio Veneto 9 Martedì 16-18,30 Giovedì 10-12 Tel. 059/436097 email: info@avomodena.it

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SPECIALE GHIRLANDINA

Un weekend di iniziative Cinquanta appuntamenti gratuiti per festeggiare i 700 anni della Ghirlandina Torna nel fine settimana di sabato 5 e domenica 6 ottobre la festa dedicata al Sito Unesco di Modena “Cattedrale, Torre Civica e Piazza Grande”; la seconda edizione di “Patrimonio Mondiale in festa” è dedicata alla celebrazione dei 700 anni dal completamento della Ghirlandina. Sono stati progettati per l’occasione eventi che si snodano in un programma molto ricco, che prevede 50 appuntamenti gratuiti per cittadini e visitatori, grandi e piccoli.

Sabato 5 la festa sarà aperta poco prima delle 10 da un’esibizione con suono manuale delle campane, a cura dell’Unione Campanari Modenesi “Alberto Corni”: in onore della torre campanaria più importante della città il suono delle campane scandirà i vari momenti delle due giornate, introducendo l’apertura ufficiale alla presenza delle autorità prevista per le 10.30 nella sede dell’URP. I campanari terranno inoltre dimostrazioni per il pubblico del metodo bolognese-modenese, sabato alle ore 11.30, 15.30 e 23 e domenica in chiusura, alle 19. Tra le suonate sono previsti due spettacoli itineranti, con ritrovo alla Petra Ringadora alle 16 e alle 21, a cura di Crono Organizzazione Eventi, dal titolo “Al suon della maggior campana”, su prenotazione, e laboratori organizzati da diverse scuole modenesi, che si terranno dalle 16 alle 19.

L’Istituto d’Arte Venturi proporrà “Diventa tu stesso Patrimonio dell’Umanità”, immersione virtuale nei luoghi inaccessibili del Sito, nel Cortile dei Musei del Duomo; l’Istituto Tecnico Industriale Fermi porterà in piazza, sotto al portico di Palazzo Comunale, delle dimostrazioni di pulitura del materiale lapideo; il Liceo Muratori San Carlo inviterà i cittadini a sfidarsi al “Mutinagame”, gioco da tavolo sulla nostra città inventato e realizzato dagli studenti.

Un’esperienza sensoriale nel lapidario Sabato 5 ottobre, alle 17 e alle 18 Federica Collorafi aprirà le porte dell’Archivio Diocesano per mostrare, su prenotazione, alcuni capolavori e le fonti legate al completamento della Torre. Dalle 18 alle 21, in tre turni, su prenotazione, sarà possibile immergersi in un’esperienza sensoriale nel Lapidario dei Musei del Duomo, guidati da Nadia Luppi e Cristina Mori nel percorso pensato per tutti “Metope empatiche e sguardi curiosi”, con l’accompagnamento musicale del Vecchi Tonelli. Sono previste aperture straordinarie serali ad ingresso gratuito per le Sagrestie e i Musei del Duomo, su prenotazione.

11 La Ghirlandina capovolta per i bambini Domenica 6 ottobre la Festa per i 700 anni della Ghirlandina prosegue con visite guidate su prenotazione alle 10 e alle 11, curate da Rossella Cadignani e Francesca Piccinini, dal tema “Palazzo Comunale tra Medioevo e Rinascimento”. Dalle 16 Marco Bertarini (foto) aspetta bambini e famiglie nel Cortile dei Musei del Duomo per la narrazione “Ghirlandina a testa in giù”, a seguire i partecipanti potranno cimentarsi nel gioco “La mia piazza non ha segreti”, con un premio per tutti.

Mentre gli studenti ripropongono la dimostrazione di pulitura delle pietre e “Mutinagame”, alle 17.30 nel Salone dell’Arcivescovado il pubblico sarà coinvolto nell’originale presentazione della recente ricerca di Sonja Testi “2019-1319: Ghirlandina a ritroso nel tempo.”, con letture dell’attore Marco Bertarini, ad ingresso libero, fino ad esaurimento posti.

Il programma completo è consultabile all’indirizzo www.unesco.modena.it o sui canali social dei Musei Civici di Modena. Per partecipare alle iniziative che prevedono la prenotazione è possibile rivolgersi allo IAT (Ufficio informazione e accoglienza turistica), recandosi in piazza Grande 14, o telefonando allo 059.2032660, da lunedì a sabato dalle 9 alle 18 e domenica dalle 9.30 alle 18 (www.visitmodena.it).

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GHIRLANDINA 700 ANNI

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I Musei da scoprire Le collezioni del Duomo si prendono cura dei reperti e raccontano la Cattedrale di Modena di Francesco Rossetti I Musei del Duomo di Modena sono una realtà che molti modenesi conoscono, ma altrettanti ignorano. Eppure veicolano il monumento più importante di Modena, insieme alla Ghirlandina che festeggia i suoi 700 anni. Chiediamo alla direttrice, la dott.ssa Giovanna Caselgrandi, dove si trovano e cosa offrono?

I Musei del Duomo sono collocati all’interno dell’area di rispetto del Sito Unesco e completano la visita alla Cattedrale, permettendo di comprenderne a pieno la storia e le vicende. Sono suddivisi in due raccolte costituite da frammenti scultorei appartenenti al Duomo e agli edifici precedenti ad esso, e da opere e suppellettili testimonianti la vitalità della Chiesa modenese nel corso dei secoli.

C’è anche un bookshop praticamente nuovo?

Sì, è stato completamente ristrutturato nel 2016; propone ai visitatori un ampio numero di pubblicazioni inerenti la Cattedrale, a carattere specialistico o divulgativo, in differenti lingue. È un posto dov’è possibile scegliere un regalo o un ricordo tra una ricca gamma di cartoline e gadget (magliette, borse, stampe, tazze, riproduzioni in lega, etc.): un vero e proprio negozio specializzato dove anche i cittadini possono reperire libri e oggettistica legati al Duomo.

Cosa proporranno i Musei del Duomo nel weekend del 5-6 ottobre?

Beh, per esempio sabato 5 ottobre, dalle 18 alle 21, in tre turni, su prenotazione, sarà possibile immergersi in un’esperienza sensoriale nel Lapidario dei Musei del Duomo, guidati da Nadia Luppi e Cristina Mori nel percorso pensato per tutti “Metope empatiche e sguardi curiosi”, con l’accompagnamento musicale dell’Istituto musicale Vecchi Tonelli. Sono previste aperture straordinarie serali a ingresso gratuito per le Sagrestie del Duomo alle 19 e alle 21, su prenotazione, e per i Musei del Duomo (orario di apertura per l’occasione 9 - 23), dove è in corso la mostra “Corpi celesti”, che ospiteranno i canti polifonici di Tavolata armonica alle 21, 21.45 e 22.30.

Il Lapidario cosa propone?

Reperti scultorei rinvenuti durante gli scavi e i restauri che nel tempo hanno ri-

guardato la Cattedrale. Quindi comprende sculture e rilievi di epoca romana, frammenti relativi alle cattedrali altomedievali precedenti, reperti di età romanica, iscrizioni antiche, medievali e moderne. Nel percorso espositivo spiccano l’Arca di San Geminiano, la serie delle metope, composta da otto sculture raffiguranti esseri mostruosi e fantastici e realizzate da un maestro attivo nella bottega di Wiligelmo, e uno dei leoni stilofori della Porta dei Principi, dalla quale venne rimosso e sostituito da una copia dopo i danni subiti durante la seconda guerra mondiale.

E il Museo vero e proprio? È da scoprire; è arduo riassumere le opere e i tanti motivi d’interesse. Tra le opere più antiche, che fanno parte del tesoro della Cattedrale, sono conservati il prezioso altarolo di San Geminiano (XIXII sec.), l’Evangelistario realizzato nello scriptorium di Nonantola (fine XI - inizio XII sec.) e caratterizzato da una raffinata legatura in argento e avorio, la Relatio, testo del XII secolo che riporta la cronaca della costruzione del Duomo e la Stauroteca con legatura in oro del IX secolo, di probabile provenienza costantipolitana. Una menzione particolare va ai due grandi arazzi fiamminghi con Storie della Genesi, facenti parte di un eccezionale ciclo composto da venti pezzi realizzati nel XVI secolo e utilizzati, fino agli anni ‘60, per abbellire la cattedrale.

Perché siamo Patrimonio dell’Umanità L’iscrizione alla lista del Patrimonio Mondiale Unesco del complesso di piazza Grande con la Cattedrale romanica e la Ghirlandina è avvenuta nel 1997 con questa motivazione: “La creazione congiunta di Lanfranco e Wiligelmo è un capolavoro del genio creativo umano, in cui una nuova relazione dialettica tra architettura e scultura si impone nello stile romanico. Il complesso modenese riveste un’importanza fondamentale nel testimoniare le tradizioni culturali del XII e XIII secolo; è inoltre uno dei migliori esempi di complesso monumentale in cui i valori religiosi e civici sono accorpati in un contesto urbano medievale”.

Tra i criteri in base ai quali Piazza Grande è divenuta patrimonio mondiale, spiccano le straordinarie sculture e l’originale struttura architettonica, che sono un capolavoro del genio creatore umano, grazie all’attività congiunta di due straordinari artisti, Lanfranco e Wiligelmo. E ancora il fatto che il complesso monumentale ha rappresentato una delle principali scuole di un nuovo linguaggio figurativo destinato ad avere una enorme influenza sullo sviluppo dell’arte romanica nella pianura padana; l’enorme valore di testimonianza della società urbana nell’Italia settentrionale tra i secoli XII e XIII; il porsi come esempio di sviluppo urbano strettamente collegato ai valori della vita civica, nelle relazioni che esso rivela tra l’economia, la religione e la vita politica e sociale della città.

GHIRLANDINA 700 ANNI

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Storia legata al Duomo Nel 1319 la torre di Modena fu terminata con la cuspide ottogonale. Quattro le fasi di costruzione La Ghirlandina compie 700 anni. Fu infatti nel 1319 che la torre venne terminata con la cuspide ottogonale, squisitamente gotica e in origine ornata da numerose guglie, su disegno di Enrico da Campione. La sua relazione col Duomo è sempre stata ritenuta imprescindibile. A differenza del Duomo, però, la torre civica modenese manca una sia pur minima traccia o memoria che ricordi le circostanze della sua prima edificazione. Premesso che resta plausibile la contemporaneità delle due opere, almeno a livello di progetto, è lecito pensare che la realizzazione della torre ebbe corso a sé. Il dibattito sulla cronologia della Ghirlandina è tuttora aperto perché mancano, per le prime fasi costruttive, fonti storiche dirette. Si evidenziano quattro fasi costruttive: la prima, legata al celebre architetto Lanfranco (fine XI-inizio XII secolo), la seconda legata ai maestri campionesi (1179-1184), e le successive del 1261 e del 1319. Entro il 1160 circa, si scavarono le fondamenta e si innalzò la torre fino a 11 metri di altezza. Sembra certo che nel 1169 i lavori fossero arrivati da qualche tempo alla sommità del secondo ripiano esterno della torre. Intorno al 1184, dopo una breve pausa a causa dell’assestamento del cantiere, la costruzione arrivò al quinto piano sormontato da quattro torrette angolari. Nel 1261 venne costruito il sesto piano, inglobando

le torrette. Strutture di collegamento con il Duomo, stando ai documenti, risultano costruite nel 1338, mentre nel 1327 gli statuti cittadini disposero che in vani interni alla torre fosse custodito l’archivio comunale. Il nome “Ghirlandeina” pare derivi dalle balaustre in marmo che ne incoronano la guglia, definite appunto “leggiadre come ghirlande”.

All’interno una copia della Secchia All’interno della Ghirlandina si trova una copia della celebre Secchia Rapita, cantata nel poema del Tassoni, mentre l’originale è custodita dentro a Palazzo Comunale. Interessanti, dal punto di vista artistico, i capitelli scolpiti nella Stanza dei Torresani, al quinto piano: il Capitello di Davide, con due figure incoronate che suonano degli strumenti circondate da danzatrici, e il Capitello dei Giudici. In quest’ultimo caso il significato delle scene raffigurate non è chiaro. C’è un re con un libro in mano che sembra ascoltare le suppliche di due donne, mentre alla destra c’è un personaggio che si dispera e due esseri alati che si allontanano.

La Torre e ‘il tvajol ed Furmajin’ Un episodio tristemente celebre che ha per protagonista anche la Ghirlandina è quello del “volo” di Angelo Fortunato Formiggini, editore modenese fondatore dell’ominima casa editrice. Formiggini, nato a Collegara frazione di Modena da una famiglia ebraica, si trovò a dover fare i conti con il fascismo, con le leggi razziali e la propaganda antisemita del 1938 e si dovette ricordare di essere ebreo, nonostante fosse sempre stato distante dal sionismo ed estraneo ad ogni particolarismo religioso e culturale. Per evitare l’espropriazione, mutò proprietà e nome della Casa editrice e tentò di ottenere i benefici previsti per gli ebrei che avessero costituito una famiglia “ariana” e fossero estranei all’ortodossia ebraica. Essendo, però, stato tutto inutile, si preparò al suicidio, a cui pensava da mesi. Tornò a Modena e la mattina del 29 novembre 1938 si gettò dalla Ghirlandina, precipitando su un piccolo spazio di selciato che lui stesso, in una delle sue ultime lettere, aveva chiesto di chiamare in suo ricordo “al tvajol ed Furmajin” (il tovagliolo di Formaggino). In una lettera all’editore Calabi, ricevuta dopo la sua morte, Formiggini precisò che si sarebbe gettato con in tasca una missiva per il Re e una per Mussolini e con le tasche piene di soldi affinchè i fascisti non potessero dire che si era suicidato per motivi economici.

FORMIGINE NOTIZIE

Bimbibus, si riparte!

Cinque le linee attive, alla guida i volontari che accompagnano i bimbi a scuola E’ ripartito venerdì 27 settembre, in concomitanza con i Fridays For Future che mobilitano molti studenti in tutto il mondo, il Bimbibus che offre una alternativa ecologica e salutare alla mobilità privata in automobile per raggiungere le scuole sul territorio comunale di Formigine, camminando insieme. Il Bimbibus, per chi ancora non lo conoscesse, è un autobus di persone, formato da una carovana di bambini “passeggeri” che vanno a scuola in gruppo, a piedi, accompagnati da due o più adulti volontari: un “autista” davanti e un “controllore” che chiude la fila. Sia i volontari che i bambini accompagnati saranno muniti di gilet personalizzato e cartellino di riconoscimento. Si parte con circa 70 iscritti e quasi 40 volontari (fra genitori, nonni, aderenti alle associazioni di volontariato a titolo completamente gratuito) ma le adesioni sono sempre aperte. Nato nel 2009 in forma sperimentale, Bimbibus è già arrivato al suo decimo anno di attività e le sue cinque linee collegano le scuole elementari del territorio con le zone residenziali, con percorsi che variano dai 700 ai 1.300 metri di percorrenza. A Formigine vengono servite le elementari Carducci e Ferrari. A Magreta sono due le linee dirette alle Palmieri, che raccolgono gli studenti da diversi punti della frazione, mentre a Casinalbo la meta sono le scuole Don Milani. Ogni linea è attiva

dal lunedì al venerdì (eccezion fatta per Casinalbo attivo solo al venerdì). Per avere maggiori informazioni e per dare la propria adesione, è possibile contattare il servizio Ambiente al numero 059.416344 o via mail all’indirizzo ambiente@comune.formigine.mo.it oppure contattare l’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Formigine: 059.416333/238, urp@comune.formigine.mo.it.

Una via dedicata ad Aurora Fornaciari Formigine ricorda la figura della dottoressa Aurora Fornaciari, medico e volontaria formiginese, con l’intitolazione di una strada a suo nome, vicino a via San Giacomo, tra via Confalonieri e la rotonda del centro commerciale. La dottoressa Fornaciari, nata nel 1953 e deceduta nel 2006, è stata un medico di famiglia competente ed appassionato, amata dalla cittadinanza grazie alla sua disponibilità e spessore umano. È stata tra i fondatori del Gruppo Scout Formigine 1. Il suo impegno nel lavoro e le sue doti umane hanno lasciato tracce profonde nella comunità, che ha quindi deciso di ricordarla dedicandole una strada.

16 Settembre, gli ultimi appuntamenti Il programma del ricco, anzi ricchissimo, cartellone di eventi del 48° Settembre Formiginese prosegue anche nei primi giorni di ottobre. Dal 4 al 6 ottobre, per tutto il giorno in centro storico, c’è Alto Adige a Tavola, con prodotti tipici e specialità della tradizione altoatesina (foto sotto). Domenica 6 ottobre, alle 17 alla Sala Clementina Secchi, in Via Ghiarola 2, è prevista la presentazione del libro ‘Educare è roba seria’ che tratta di come funziona il dialogo tra genitori e figli e di com’è cambiata la responsabilità educativa al tempo dell’iperconnessione. A parlarne sarà l’autore Johnny Dotti e l’incontro è a cura della Coop Monte Tabor.

Domenica 13 ottobre, di nuovo in Sala Clementina Secchi alle 17, al centro dell’incontro c’è un altro libro, ‘Tienilo acceso’ che affronta il delicato tema di come usare il web e i social imparando a padroneggiarli senza lasciarsi schiacciare e cerca di capire quale linguaggio usano i nativi digitali. A presentarlo saranno i due autori, Bruno Mastroianni e Vera Gheno.

In contemporanea, sempre alle 17 dunque ma in Sala Loggia (in Piazza Repubblica 5) il focus è sull’Intestino, trattato a partire da tre punti di vista differenti, quello della Naturopatia, della Cristalloterapia e della Quantistica. L’incontro, ultimo della 48ª edizione del Settembre Formiginese, è a cura dell’Associazione Il Germoglio e La Quercia.

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RUBRICHE MUSICA di Giovanni Botti Teskey Brothers - ‘Run Home Slow’ Nonostante la loro musica sia americana fino al midollo, un soul di matrice sudista che ricorda da vicino il sound della Stax, Otis Redding, James Carr e le ballate della premiata ditta Dan PennSpooner Oldham, i Teskey Brothers sono australiani di Melbourne. Fondata nel 2008 da Josh Teskey, voce e chitarra, e dal fratello Sam, chitarra solista, la band si è fatta notare al di fuori dell’Australia soltanto nel 2017, quando ha pubblicato il suo primo album, “Half Mile Harvest”, accolto positivamente dalla critica d’oltreoceano. Un disco che proponeva un sound southern-soul con qualche interessante episodio rock-blues. Il nuovo lavoro, “Run Home Slow”, tralascia il blues e si sposta ancora di più verso il soul e il gospel. La produzione è di Paul Butler, già in consolle con Michael Kiwanuka, e le undici canzoni, tutte scritte dai Teskey, si adattano alla perfezione alla voce nera di Josh Teskey, che a tratti sembra fare il verso a Otis Redding (le intense ballate “Carry You” e “Rain” ad esempio).

“Hold Me” è un’altra ballad intrisa di gospel, genere che ritorna nella bellissima “San Francisco”, aperta da un organo da chiesa, mentre “Sunshine Baby” ha un atmsofera dixieland in stile Crescent City. Non certo un disco moderno o alla moda, solo buona musica senza tempo.

Ciacarare modenese Una minaccia: incontrare un silabàri-piangerài-lima sorda

di Stefano Piccagliani Silabàri: dall’italiano sillabario, ovvero prontuario per dividere le parole in sillabe. Nel vernacolo locale sta ad indidicare un chiacchierone patologico, un logorroico innamorato della propria voce il quale, per riportare un fatto, si diletta in miliardi di giri di parole solo per il gusto di dare aria ai denti e, invece di dividere le parole in sillabe, frantuma i maroni del prossimo in tanti frammenti. Esistono vari tipi di silabàri (termine invariabile), tutti impegnati da mane a sera ad aggiungere particolari inutili per appesantire la narrazione. Non solo, molti silabàri annettono ai loro insopportabili resoconti invenzioni assolute, dettagli infondati, tanto per condire di sfumature a dir loro interessanti le loro espletazioni di inutile voce. In questo caso si dirà che il silabàri ‘al còunta dal ciavèdi ch’el fèrmen al trèno’. Spesso i silabàri, procedendo per tortuose spiegazioni infarcite di deviazioni tematiche, finiscono per dimenticarsi completa-

mente di quello che volevano dire ma non importa, ciò che conta è riempire il silenzio di straziante eloquenza fino a rendere violacee e livide le scìacche scrotali del malcapitato che in loro si imbatte. Chi li impara a conoscere, sviluppa strategie finissime di elusione evitando zone ‘calde’ foriere di possibili incontri. Se il silabàri è di tipo lamentoso, sofferente e piagnone, ma soprattutto dirige le sue lagnanze a problematiche di tipo economico, allora parleremo di ‘piangerài’. Il ‘piangerài’ è uno specialista del cruccio con secondo fine, ad esempio non pagare la sua parte davanti ad una divisione ‘alla romana’ di un conto al ristorante. Nel caso il ‘silabàri’ sia contemporaneamente un ‘piangerài’, nel caso si prodighi a motivare le sue ragioni fino allo svenimento del resto dell’umanità ecco che quindi parleremo di ‘lima sorda’, ovvero un silabàri noioso e assillante, visibilmente ‘piangerài’, protagonista di un costante lavoro ai fianchi atto ad ottenere qualche vantaggio stremando l’interlocutore/vittima.

CINEMA di Gianluigi Lanza ‘Burning - L’Amore Brucia’ In programmazione all’Astra Multisala.

Jong-su è un aspirante scrittore che vive di espedienti. Quando incontra per caso Hae-mi non la riconosce, ma la ragazza si ricorda di lui e lo persuade a prendersi cura del suo gatto. Jong-su si innamora, ma Hae-mi parte per l’Africa: al suo ritorno è accompagnata dal misterioso e facoltoso Ben. (MyMovies). Ispirato molto liberamente al racconto “Granai incendiati” di Murakami Haruki (contenuto nella raccolta “L’elefante scomparso e altri racconti” pubblicata da Einaudi qualche anno fa), “Burning” - presentato in concorso al Festival di Cannes 2018 - è l’ultimo lavoro in ordine di tempo del Maestro coreano Chang-dong Lee, autore di capolavori tra cui “Poetry” nel 2010. Un film intimamente ambiguo e disturbante, apparentemente semplice ma in realtà assai complesso, dove forse nessuno è quello che sembra. In apparenza un triangolo amoroso, che però più che ricordare “Jules e Jim” di Truffaut ha delle incredibili attinenze con “Fight Club” di David Fincher. Lee scava in profondità nel quotidiano, ci consegna una radiografia spietata delle differenze di classe nella Corea di oggi, ma nello stesso tempo crea un thriller a combustione lenta che richiede la massima attenzione da parte dello spettatore.

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DAL 2 AL 8 OTTOBRE 2019

a21-3ARIETE / 20-4

s21-4TORO / 20-5

Secondo il vostro punto di vista è stato fatto tutto il possibile ma forse con un pizzico di impegno in più i fatti si sarebbero svolti in modo diverso; operate una riflessione.

Da conoscere: Ariete Da evitare: Cancro

Qualunque strada deciderete di percorrere non è più possibile voltarsi indietro in preda ai ripensamenti; per arrivare vincenti al traguardo occorre convinzione sui propri mezzi.

Da conoscere:Toro Da evitare: Leone

d21-5 GEMELLI / 20-6

f21-6 CANCRO / 22-7

Finalmente un periodo buono fatto di idee importanti e ambiziose ma è fondamentale rimanere connesso al cento per cento con la realtà evitando voli pindarici.

Da conoscere: Gemelli Da evitare: Vergine

Troppe indecisioni e remore in un momento dove al contrario sarebbe necessario mostrare tutta la vostra grinta; solo chi osa sentirà il profumo del cambiamento.

Da conoscere: Cancro Da evitare: Ariete

g LEONE

h VERGINE

23-7 / 22-8

23-8 / 22-9

Questa fase così altalenante non fa bene di certo alla vostra necessità di rimanere tranquilli in attesa che tutte le pedina della vostra scacchiera vi consentano la vittoria.

Da conoscere: Leone Da evitare: Toro

Secco cambio di direzione, imprevedibile fino a pochi giorni fa ma ben presto vi renderete conto che potrebbe diventare salutare; incontri stimolanti.

Da conoscere: Vergine Da evitare: Gemelli

j23-9 BILANCIA / 22-10

k 23-10 SCORPIONE / 21-11

Solo un ultimo dettaglio poi tutto il lavoro svolto potrebbe dare i frutti sperati; per una volta che vi impegnate al pieno sarebbe un peccato mollare proprio adesso.

Da conoscere: Bilancia Da evitare: Capricorno

Speranza di cambiamento che si scontra con alcune resistenze da parte di chi vi sta vicino e non vede i fatti secondo la vostra prospettiva; elasticità.

Da conoscere: Scorpione Da evitare: Acquario

l SAGITTARIO 22-11 / 21-12

v CAPRICORNO 22-12 / 20-1

Bene la fase amorosa, specie dopo i nervosismi dei giorni scorsi; alti e bassi invece sul lavoro, dove non dovete farvi prendere dal nervosismo.

Da conoscere: Sagittario Da evitare: Pesci

Bene il lavoro, anche se parlare di scelte definitive appare prematuro; siate concilianti in tutti i settori della vostra vita perchè vi aspetta un Autunno movimentato.

Da conoscere: Capricorno Da evitare: Bilancia

x ACQUARIO 21-1 / 19-2

c20-2PESCI / 20-3

Negare l'evidenza ormai non è più possibile ma grazie alla vostra capacità comunicativa riuscirete a mettere una pezza e riportare in equilibrio la situazione.

Da conoscere: Acquario Da evitare: Scorpione

La vostra proverbiale emotività cede il passo ad una fase più razionale, fatta di un'analisi lucida di una realtà che non è come vorreste e vi apprestare a cambiare.

Da conoscere: Pesci Da evitare: Sagittario.

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E un po esigente nella scelta del compagno, oltre che di ottima presenza lo vorrebbe colto, realizzato professionalmente, max 45enne, ma con la seria intenzione di instaurare legame con costruttive finalità. Tel. 3484141241 AG. MEETING CENTER Probabilmente si sono estinti, forse non ne sono rimasti in città, o forse, è lei che non li vede, ma trovare un uomo che sia sincero, che non sia brutto con il quale poter parlare e che non abbia l età di Noè è veramente difficile. Lei ha 32 anni, simpatica oltre che carina, vorrebbe

afffettiva. Il suo progetto è condividere la sua vita a con signora seria, per condividere il quotidiano ma anche viaggi e bel vivere.

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Tel. 348.41.41.2.41 Te Vo V o orrei girare pagina alla mia vita, con te se sei un uomo affettuoso, brillante e leale.

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conoscere un uomo intelligente, con l intenzione di costruire un rapporto serio. Tel. 3484141241 AG. MEETING CENTER 40 anni, con il fisico e l entusiasmo di una ragazza, divorziata senza figli, ha deciso che è giunto il momento di riprovare a costruire un rapporto sentimentale stabile, solo con un uomo giovanile, vitale, serio, sensibile, realizzato e -con i piedi per terra-. Tel. 348-4141241 AG. MEETING CENTER Adoro le donne semplici e affettuose, per questo mi piacerebbe conoscere una persona che sappia amarmi soprattutto per il mio aspetto interiore. Ho 43 anni, sono separato, disponibile, sincero, veramente motivato a costruire una solida relazione a due. Tel. 3484141241 AG. MEETING CENTER Descrivere il proprio aspetto non è facile, mettere a nudo la propria anima ancora più difficile, il carattere forse nemmeno noi stessi lo conosciamo. Mi limiterò a dire che ho 42 anni, sono celibe, imprenditore, intenzionato a solida relazione. Tel. 348-4141241 AG. MEETING CENTER E laureato e libero professionista, ma non da peso alla condizione sociale, per lui sono importanti affidabilità e voglia di emergere. Ha 34 anni, celibe, ti incontrerebbe determinata a costruire una storia sentimentale stabile. Tel. 348-4141241 AG. MEETING CENTER E molto carina, ha 53 anni, vedova, inevitabilmente un po triste,

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ma col proposito di rivoluzionare in positivo la sua vita, laureata, incontrerebbe max 62enne, comprensivo, affettuoso, serissimo. Tel. 3484141241 AG. MEETING CENTER Ho 39 anni, sono single, laureata, insegnate, mi reputo una donna gradevole, intelligente, che sente il bisogno di avere accanto un uomo speciale, senza figli, con cui costruire un rapporto serio, basato sulla sincerità e sulla comprensione reciproca. Se questo è il tuo obiettivo, chiamami. Tel. 3484141241 AG. MEETING CENTER La mia separazione è ancora recente e il pensiero del fallimento mi fa ancora male al cuore. Io nel matrimonio ho sempre creduto! Ma la vita va avanti, ho tanta capacità di amare e dedicarmi al mio compagno, è un peccato sciupare queste doti! Ho 45 anni, ti cerco capace di rispetto e fedeltà. Tel. 348-4141241 AG. MEETING CENTER Nonostante i suoi 32 anni, ha alle spalle una storia dolorosa che ha lasciato il segno, ma certo, alla sua età non ci si può arrendere, e cosìà E qui per incontrare un ragazza gentile, educata, indipendente, capace di ridargli la giusta fiducia nell amore.

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MODENA SPORTIVA

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Modena sul campo del Sudtirol Dopo la prima vittoria al Braglia e i primi gol di Ferrario e Sodinha, i gialloblù saranno di scena a Bolzano di Mattia Amaduzzi

E’ stata una domenica quasi perfetta per il Modena. La prima vittoria stagionale davanti al proprio straordinario pubblico, quella contro il Rimini, è coincisa con i primi gol di Carlo Emanuele Ferrario e Felipe Sodinha, i due giocatori più attesi. Però la partita avrebbe potuto prendere una piega inaspettata quando la formazione romagnola è stata capace di rimontare il doppio svantaggio iniziale, impattando il match ad inizio secondo tempo grazie ad un colpo di testa di Gerardi. Mister Zironelli, allora, ha deciso di pescare dalla panchina il jolly che avrebbe deciso il derby: fuori un buon Tulissi e dentro De Grazia. Proprio da un tiro del neo entrato è arrivato il nuovo allungo canarino, complice la decisiva deviazione di un difensore del Rimini che ha spiazzato il portiere Sala. Il numero 24 poi si è ripetuto qualche minuto dopo, ancora con un tiro da fuori, vera specialità della casa, sigillando il risultato sul 4-2. E’ stata la vittoria del mister Zironelli, bravo ed audace ad indovinare prima la formazione iniziale, e poi in seguito i cambi

in corso d’opera. Infatti il mister ha schierato tutti i giocatori di qualità a disposizione (eccezion fatta per De Grazia) dal primo minuto, lasciando in panchina Rossetti, capocannoniere gialloblù con 3 reti. In questo modo, nella prima metà del primo tempo, si è potuto ammirare un Modena a tratti spettacolare, con il gioco palla a terra in velocità che piace tanto all’ex tecnico del Mestre. E’ stata la vittoria di Ferrario e Sodinha, i quali si sono tolti qualche sassolino nella scarpa. Il primo aveva bisogno di sbloccarsi, per tornare ad essere quel rapace d’area ammirato la passa-

ta stagione (anche se oltre al gol si è visto poco). Mentre il secondo doveva farsi perdonare il rigore sbagliato alla seconda giornata. “Sono al 75% però mi sento bene - ha ammesso il fantasista brasiliano a fine partita Avevo questa rabbia dentro di me dopo Piacenza, oggi è arrivato il momento davanti alla porta ed ho tirato forte così il portiere non poteva prenderla. Modena è una piazza importantissima, ho sempre voluto venire qui anche quando ci giocavo contro. Stadio bellissimo, tifoseria importante.

Voglio rimanere tanto tempo e riportare il Modena dove merita.

Con tutti gli infortuni che ho avuto in passato non so se arriverò mai al 100%, c’è da aspettare volta per volta. Riesco a vedere le giocate solo al momento, non riesco a pensarle prima”. Ora la truppa gialloblù è attesa da due trasferte consecutive. Si tornerà a giocare al Braglia nel posticipo di lunedì 21 ottobre, contro la Fermana. Prima il Modena affronterà il Sudtirol domenica 6 ottobre alle 15 e poi l’Arzignano, il 13 alle 17.30. La squadra trentina, dopo un periodo di appannamento, è tornata a macinare punti e gioco, portandosi al quinto posto in classifica a quota 13. In panchina siede Stefano Vecchi, tecnico esperto, che tra le altre ha allenato anche il Carpi, nonostante i suoi migliori risultati li abbia ottenuti con la Primavera dell’Inter, lanciando talenti come Radu, Zaniolo e Pinamonti. Il Modena è atteso dunque da una partita difficile, molto fisica e in cui ci sarà da lottare su ogni pallone. Sarà interessante capire se mister Zironelli continui a puntare sulla “formazione fantasia” oppure su quella più fisica, preferendo dunque giocatori come Spagnoli, Rossetti e Davì.

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A Bolzano l’ultima gara pre fallimento L’ultimo Sudtirol-Modena risale alla stagione 2017/2018, ed è funestamente ricordato anche come l’ultima partita in cui i giocatori del Modena scesero in campo, prima dell’inizio della trafila delle partite non giocate, che culminò con la radiazione. Era il 4 ottobre 2017, e in Alto Adige terminò 3-1 per i padroni di casa, grazie alla rete di Costantino e alla doppietta di Tait. Inutile il gol di Momentè per i canarini. I ragazzi di mister Zironelli, quindi, avranno una motivazione speciale in più per cercare di centrare la vittoria. Continuare quel processo di cancellazione del periodo più nero della storia del Modena. (MA) (Foto dal sito www.fc-suedtirol.com)

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MODENA SPORTIVA

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Le gemelle del volley Rebeka e Tatijana Fucka, figlie d’arte, sono entrambe centrali della Canovi Sassuolo di Mattia Amaduzzi Rebeka e Tatijana Fucka (nella foto le prime due in alto a destra) si apprestano a vivere un campionato da protagoniste con la Canovi Coperture Sassuolo di volley. Sorelle gemelle, classe ‘99, e figlie di Gregor, grande campione di basket della Fortitudo Bologna, tornano a giocare assieme dopo due anni. Di questo e molto altro abbiamo parlato con Rebeka.

Quando avete cominciato a giocare a pallavolo?

Fin da piccole, poi dall’under 14 abbiamo cominciato ad approcciarci in modo serio a questo sport.

Avete mai pensato di giocare a basket?

Ci abbiamo provato, ma non ci è mai piaciuto più di tanto. Cercavamo uno sport un po’ più femminile e, visto che eravamo già alte, abbiamo provato la pallavolo.

Come mai siete diventate entrambe centrali?

Non l’abbiamo scelto noi, è venuto naturale. Inizialmente mia sorella era opposto, ed è diventata centrale solamente dall’under 16. Io invece ho sempre avuto questo ruolo.

L’anno scorso avete giocato in squadre diverse, che esperienza è stata?

E’ stata sicuramente una bella esperienza, ma è stato strano non avere mia so-

rella di fianco. Siamo sempre state insieme, sia nelle squadre giovanili che nella vita quotidiana. Perciò quando sono da sola è come se mi mancasse qualcosa.

Adesso invece siete di nuovo insieme a Sassuolo. Come vi state trovando?

Molto bene. Abbiamo qualche diverbio, perché era da due anni che non vivevamo insieme, quindi a volte discutiamo.

Però siamo contentissime di essere tornate insieme: è come essere di nuovo nelle giovanili.

Tra di voi c’è un po’ di sana competizione?

Si certamente. Non sfocia mai in qualcosa di diverso: non litighiamo per un posto in squadra.

Com’è lavorare con coach Barbolini?

E’ divertente, però quando spiega gli schemi in allenamento è molto serio e preparato. Mi piacciono molto i suoi metodi e mi sto trovando veramente bene.

Quali sono gli obiettivi della Canovi

per questa stagione?

Non ci poniamo obiettivi quest’anno.

Cercheremo di fare del nostro meglio, e se questo significa centrare la promozione in A1 o vincere la Coppa Italia ben venga. Dobbiamo crescere, migliorare nel gioco di squadra perché siamo un gruppo molto giovane: speriamo che tutti questi fattori ci portino un importante risultato sul campo.

Continuate a studiare?

Si, io faccio Scienze Motorie, mentre mia sorella Scienze della Comunicazione.

Come fate a conciliare lo studio con gli allenamenti?

E’ difficile, perché quando non siamo a casa a studiare siamo in palestra ad allenarci. Non dico che lo facciamo volentieri, ma è un nostro dovere e lo portiamo avanti.

Quando avete cominciato a giocare avevate un idolo a cui ispirarvi?

Nessun idolo in particolare, ma per me è sempre stato mio padre l’esempio da seguire. E’ stato un giocatore incredibile, perché si allenava tanto e in campo dava sempre il massimo. Ci ha sempre insegnato la cultura del lavoro, perché niente viene regalato.

Hai un sogno particolare nel cassetto?

Non si può dire sennò non si realizza (ride). Io cercherò di dare sempre il massimo, in qualsiasi situazione mi troverò, che sia giocare in A2, in A1 o in Nazionale.

Giani sull’Europeo, Zaytsev e Ngapeth La scorsa settimana, coach Andrea Giani ha fatto ritorno a Modena, dopo l’eliminazione dall’Europeo della sua Germania, sconfitta dalla Polonia per 3-0. L’allenatore canarino ha analizzato così la competizione (vinta dalla Serbia degli ex gialloblù Petric e Kovacevic): “Che voto do all’Europeo della Germania? Sei e mezzo - ha affermato il tecnico - per noi è stato un bel risultato arrivare tra le prime otto, vista la tipologia di squadre che partecipano alla competizione. Zaytsev? Contro la Francia ha cambiato ruolo, si è adattato e non è facile in un match così. Come presenza in campo mi è piaciuto, ha commesso alcuni errori ma si è messo a disposizione di Blengini e della squadra e questo gli fa onore.

Adesso lo attende il PalaPanini, ci saranno meccanismi da sistemare ma abbiamo bisogno di lui come degli altri giocatori, compresi i più giovani che sono contento di poter aiutare a crescere”. Si riaccende il sogno Ngapeth per Modena Volley. Intervistato da Rai Sport, lo schiacciatore francese ha ammesso di avere nostalgia dell’Italia, e di Modena in particolare, aggiungendo di aspettare una chiamata di Sartoretti per la prossima stagione. “Ngapeth è uno dei giocatori più forti al mondo - ha ammesso Giani - il suo è stato un messaggio di disponibilità a tornare a Modena e ci fa piacere, ma è chiaro che è un giocatore di un’altra società, noi abbiamo la nostra squadra, ne siamo contenti e intendiamo lavorare con i nostri giocatori”.