L’adrenalina sale come ogni volta si deve affrontare una sessione di pesca lunga una settimana o più,in un luogo lontano da casa fuori dai soliti canoni di pesca. Mi sembra di essere un atleta che prepara la gara mesi prima perché sia tutto ok per poter dare il massimo e alla vigilia del fatidico giorno;il cuore batte forte,le gambe cominciano a tremare,arriva un po’ di confusione e i dubbi cominciano;che tutto sia stato fatto correttamente e che nulla sia stato lasciato al caso. Questa volta però non è una pescata come tante,non si tratta di una pescata come le altre,questa è la pescata che attendevo da una vita;poter pescare con uno dei grandi,coloro che han inventato e professato il carpfishing nel mondo,finalmente ho la fortuna e l’onore di andare a pesca con Rod. Si,proprio Rod Huctchinson in persona,la Dren Fish mi ha dato l’opportunità di fare una sissione di qualche giorno col maestro,oltremanica,in una cava inglese di sua proprietà. Non so proprio come comportarmi,la felicità e la curiosità di vedere zio Rod in azione mi riempie il cuore di gioia,mi dà la possibilità di poter chiedergli mille cose e magari imparare qualche piccolo trucco per capire le carpe e i loro comportamenti in un ambiente molto difficili come l’Inghilterra. Spero di imparare qualche piccolo trucco per migliorare la mia tecnica,capire nuove e strane montature o terminali super complicati,ma allo stesso tempo molto efficaci nel loro lavoro di allamare il pesce. Non sto più nella pelle,non so come immaginare Rod ed il suo modo di pescare.L’aereo per fortuna è domani pomeriggio non riesco più ad aspettare,voglio partire………! La sessione è programmata per testare nuove esche e discutere col maestro per cercare di mettere in commercio cose nuove e quindi aprire nuove strade per ingrandire e rendere più forte il marchio. Abbandoniamo il discorso commerciale e parliamo finalmente di pesca;dopo quattro ore di macchina per le strade dell’Inghilterra,grazie al navigatore ,con fatica arriviamo sulla cava a buio già inoltrato e molto stanchi ,ma non per questo ci manca la voglia di metterci a pesca. Mentre io ed il mio socio Matteo prepariamo il campo alla meno peggio,per colpa del buio ma anche per la fame che ci attanaglia;il presidente Dren Fish – Rod hutchinson ed il direttore generale decidono di mettersi ai fornelli. La cava di proprietà di Rod è molto bella ed accogliente con postazioni preparate,ma non molto curate forse per colpa del loro poco utilizzo. Come punto base vige una piccola casetta veramente confortevole completa di luce,acqua e gas,che noi abbiamo deciso di usare come campo base grazie al consenso di zio Rod. Mi viene da chiamarlo zio per la sua semplicità e il suo modo di star tra la gente,anche se sei nessuno,per lui non importa e tiene ugualmente in considerazione il tuo pensiero,dice che c’è sempre qualcosa da imparare da chiunque,mi tratta come un
figlio e non si offende se lo chiamo zio Rod,anzi è lieto di ciò. Dopo una buona cenetta a base di cucina italiana e aver scambiato due chiacchere la stanchezza ne fa da padrona e quindi decidiamo di andarcene a dormire con la speranza di una mangiata anche se sappiamo che le possibilità sono ridotte. Alla fine stiamo pescando a caso,non conoscendo per niente questo specchio d’acqua e avendo lanciato col buio.Domani mattina finalmente arriva Rod e si comincia a far sul serio. La cava all’alba brilla in tutto il suo splendore e ci rendiamo conto con i nostri occhi di che gioiello si tratti;una perla incastonata nel verde,un puntino azzurro trasparente avvolto dalla natura e dai molti animali che la circondano. Il canto degli uccelli e lo sguazzare delle anitre selvatiche nello specchio d’acqua sono gli unici rumori che spaccano il silenzio oltre alla nostra moca di caffè che confonde i rumori della natura con un dolce mix di rumore,fumo e odore che da queste parti non sono consoni. Mi sembra d’essere in una favola, solo vivendo certi momenti in prima persona si possono capire,le sensazioni che sto provando e le emozioni che sto collezionando sono uniche. Finalmente arriva R.H. in pesca;prema di aprire l’attrezzatura molto misurata ed essenziale se aggrega a noi per una colazione molto italiana apprezzando molto volentieri i prodotti che imbandiscono la tavola. Tra qualche chiacchera e molte risate con una pacca sulla spalla lo zio ci fa tornare con i piedi per terra,ci fa presente che un perturbazione i giorni passati ha cambiato la temperatura di molti gradi,abbassando cosi di parecchio anche quella dell’acqua. Il suo discorso si conclude brevemente alzandosi dalla sedia ed osservando l’acqua immobile ci dice:”non siamo in un carpo dromo italiano,dove è molto facile catturare,ma siamo in una cava inglese selvaggia dove il pescatore mette a dura prova la sua esperienza,il suo intuito e il suo ingegno;un piccolo pesce preso qui vale come una over presa da mille altre parti”. Gettando la solita sigaretta fatta in casa,ovviamente senza filtro,la calpesta e poi la riprende in mano mettendola con cura nel cestino e chiedendoci scusa fin da quel momento se non riusciremo a catturare nulla,dando colpa se ciò accadesse sopra tutto alle condizioni climatiche,non dubitando per tanto della nostra preparazione nella tecnica del carpfishing. Dopo aver fatto questo simpatico show si gira verso di noi facendo l’occhiolino,per quello che gli riesce,scoppiando in una scrosciante e sincera risata che ci coinvolse tutti. Dal suo arrivo sembra una festa in tutti i sensi e no è più mio interesse primario scappottare;ma mi interessa solo godermi questa splendida esperienza con la presenza di una persona speciale,bellissima dentro e maestro di vita e tecnica fuori. Con calma olimpica il maestro inizia ad aprire le canne,la cosa che mi viene subito all’occhio è la semplicità e la rustica presentazione delle sue montature,sembra di vedere uno che ha appena cominciato a pescare a carpfishing,alle prime armi con questa tecnica. Dopo un sorriso mi disse:”Riccardo,l’importante è aver sempre le canne in pesca,ricordati che non è l’estetica e l’attrezzature all’ultimo grido che fa la differenza,ma l’importante è la qualità dell’esca che si usa,il pesce sta sott’acqua e no seduto nella sedia vicino alla tua. Dopo questa perla di saggezza e dopo aver bevuto un birra come da prassi,finalmente anche Rod è in pesca.IL consiglio del padrone di casa è di usare esche molto piccole accompagniate da degli ami microscopici,usando finali con dacron molto sottile e più semplici possibile,non serve spaccarsi la testa per provare cose complicate e strane,la carpa mangia se gli va. Noi da ospiti ci adeguiamo ai consigli che ci vengono dati da R.H. usando pallone singole del 10 e del 14 oppure un singolo chicco di mais affondante e a volte accompagnato da una spugnetta per controbilanciarlo o renderlo pop up. Il tempo corre in fretta e ci perdiamo tra una birra e l’altra ascoltando le avventure e le mille sessioni personali di pesca che ci racconta Rod,imparando cosi piccoli trucchi per cercare di catturare qualche big in più,in futuro,racconti molte volte rotti da qualche risata,rendendoci partecipi e chiedendoci dei pareri personali. Il bello di Rod è che prende in considerazione tutto quello che viene detto,non lasciando nulla al caso perché a detta sua c’è sempre da imparare anche da uno che prende la canna in mano per la prima volta;tutti possono insegnarti qualcosa nel loro
piccolo,almeno questo è quello che crede fortemente lui,sinceramente non ha tutti i torti. Una buona pasta alla carbonara ci fa ricordare di essere italiani e cosi facendo italianizziamo anche zio Rod,per concludere non può mancare una squisita grigliata di carne accompagnata da delle ottime patate. Le canne sembrano disegnate ma l’atmosfera sembra quella del successo,il buon umore e l’essere a pesca col signor Rod Hutchinson fa diventare questa pescata indimenticabile anche se in questo caso non son le carpe a farla da padrona. Mi sto rendendo conto che “Rod pescatore”non è proprio come me lo aspettavo;complicato,preciso e particolare,ma è tutto l’incontrario;semplice e spartano. La cosa mi fa piace e mi rende felice perché a grandi linee la pensa come noi ed è sulla nostra stesse frequenza d’onda,stupendo cosi le mie aspettative della vigilia,pensandolo un carpista molto diverso dalla normalità con idee e pensieri particolari su questa tecnica. La giornata vola via come stormi di uccelli che si notano in lontananza,vorrei fermare il tempo ma non è possibile e cerco di godermi ogni attimo di quello che sto vivendo. Sbircio nella cassettina della minuteria di Rod,ovviamente dopo il suo consenso,da questa compaiono pezzi di storia del carpfishing dagli anni 80 ai giorni nostri;ami e piombi ormai fuori produzione,pezzi di dacron senza nome e marca,penso che all’epoca venissero venduti a metro e non a bobina come oggi giorno. Dalla cassetta dei miracoli non potevano di certo mancare i primi aghi d’innesco fatti in casa o montature costruite con quello che si trovava in commercio in quegl’anni;in mezzora ho potuto vedere una carrellata della nostra tecnica da quando è nata ai giorni nostri,notando cosi le mille diversità e le mille innovazioni che si sono susseguite. La casa è stata veramente interessante e mi ha fatto rivivere gli anni passati ripensando alle prime tante pescate trascorse in svariati posti,tutto questo ovviamente nel mio piccolo. Zio Rod vuole proprio lasciare un segno indelebile su questa sessione tirando fuori dal suo borsone il suo album fotografico dove tiene i suoi ricordi personali di pesca,foto in bianco e nero che fanno la storia del carpfishing mondiale,pesci di rara bellezza o dal peso invidiabile,per non parlare dei molti paesaggi,tramonti o albe immortalate qua e la tra le sponde di chissà quale fantomatico posto. Il momento è stato molto emozionante e cosi facendo ci ha fatto partecipare alla sua vita,alle sue esperienze ed emozioni passate,davvero indimenticabile. Arriva a mal in cuore l’ora dei saluti,il mio rapporto personale con Rod,una volta personaggio inarrivabile ed ora amico,è cresciuto molto e si è rinforzato,la sua umiltà e disponibilità ha lasciato il segno dentro di me. Ora per zio Rod sono diventato come un figlio,mi vuole bene e mi tratta da tale,forse perché gli sono entrato da subito in simpatia,anch’io ricambio il sentimento;gli voglio bene. Dopo averlo guardato negli occhi e avergli dato un abraccio sincero ci diamo appuntamento alla prossima pescata insieme che sicuramente non tarderà ad arrivare,vorrei tanto che venisse a pesca in Italia in uno dei nostri posti di pesca abituali;sinceramente me l’ha promesso,speriamo ci sia la possibilità di farlo. Il piacere di pescare con Rod Hutchinson è unico e le cose che ha da insegnare sono infinite;è un esempio del carpfishing,da imitare in tutto e per tutto sia come pescatore che come uomo. Zio Rod ti voglio bene,GRAZIE!