QUESTIONE DI ABRASIONE Articolo di Diego Brizzi RH Team Italy
Una partenza fulminea , una rapida corsa , una ferrata! Un breve combattimento e… il filo si allenta.. PESCE PERSO! Con amarezza recuperiamo il filo e con stupore vediamo il nostro finale tranciato! Tante volte , decisamente troppe ci troviamo davanti ad una scena simile , analizziamo insieme delle situazioni che mi hanno fatto riflettere ed optare per terminali extra strong.
Situazione A Primavera di qualche anno fa : dopo aver pasturato in cava a giorni alterni per poco più di un mese è giunto il momento di vedere se qualcosa si muove. Carico di adrenalina monto il campo e preparo gli inneschi. Il posto in questione, più volte scandagliato , presentava un fondale ghiaioso senza ostacoli sul fondo.
TERMINALE: shockleader in Nylon , Leadcore 45 lb , terminale 25 lb
Nemmeno sera ed arriva la prima partenza, una canna calata in una zona libera da ostacoli vicino ad un isola , una quadrupla boilies da 14mm aveva fatto centro , il tempo di arrivare alla canna ed iniziare a recuperare e mi accorsi che il terminale aveva ceduto!
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Inutile dire che l’ecoscandaglio non segnalava niente di rilevante… La notte trascorre con altre partenze tutte portate in secca. Poi… ancora una partenza ! Il pesce si incaglia ( ma dove!?) , monto in barca , arrivo sopra il pesce che si libera , una sollecitazione e.. il filo si allenta!! Recupero amareggiato.. rimango di stucco , leadcore tranciato!
Situazione B
Lago di irrigazione con fondale fangoso e presenza irrilevante di qualche cozza. Opto per una Pescata veloce di una giornata. Arrivo sul posto e lancio le canne rapidamente nei spot precedentemente pasturati .
TERMINALE Shock leader in Nylon , Leadcore 45 lb , Terminale 20 lb , massima sportività vista la taglia del posto. Nella giornata ottengo 3 partenze , ma in una di queste la storia si ripete: arrivo alla canna… ma sento il piombo.. d’apprima pensai che il pesce si fosse slamato , poi una volta recuperato..terminale tranciato!
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Situazione C
Grande lago , long range su 3 hot spot tutti nei pressi di un bosco invaso dall’acqua .
TERMINALE Shock leader in nylon , Leadcore 45 lb , terminale 35 lb
Partenza repentina: ferro , 2 testate del pesce e la tensione si allenta.. recupero e ci risiamo! Il terminale ha ceduto ancora, lo sfregamento su qualche ostacolo lo ha portato al cedimento. Potrei stare qui ad elencare tante altre situazioni dove in anni passati mi è capitata spesso la rottura di terminali , leadcore o shockleader , il tutto causato da forti ed inaspettate abrasioni.. Tutte queste vicende negative vissute in tempi passati mi hanno fatto riflettere a lungo sull’importanza della robustezza dei terminali e dei finali in primis . Ed è per questo che oggi mi affido solo a materiale estremamente robusto, non tanto come carico di rottura ma come qualità di filato e diametro dello stesso.
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Acque pulite ed ostacoli sommersi In acque prive di ostacoli sommersi, monto sempre come shockleader almeno 15 mt di nylon dello 060 abbinato ad un leadcore di 45 lb ed un finale generalmente combinato ( combi rig ) da 45 lb.
In acque con presenza di ostacoli sommersi la musica non cambia , fatta eccezione per il leadcore che salgo ad un 60 lb, cosi come nella pesca vicino agli ostacoli dove costruisco addirittura finali di 80 lb .Come terminali opteremo per dei bolt rig o montature con sasso a perdere nei casi più estremi. Naturalmente la scelta cade in simili materiali non tanto per la capacità di tenuta ma per la loro maggiore resistenza all’abrasione.E’ bene fare attenzione ai materiali che si scelgono: non sempre un alto libraggio corrisponde ad un’ottima tenuta all’abrasione. Mi è capitato di rompere a causa di sfregamenti sul fondo anche treccie di 70 lb , ottime in tenuta ma alquanto scadenti ad abrasione anche a causa del loro diametro ridotto. Il motivo di queste scelte “pesanti” è dovuto al tenere conto di eventuali insidie presenti nel fondo che spesso ci sfuggono o non vengono comunque segnalate dal nostro ecoscandaglio . Basta un semplice sasso appuntito od una cozza affilata per mettere a termine un nostro combattimento! Ci sono situazioni dove spesso ci impegniamo per un lungo periodo alla caccia di un determinato pesce. Dopo mesi trascorsi a pasturare ed a pescare non possiamo certo permetterci di perderlo, non trovate?
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L’esperienza insegna. Circa tre anni addietro mi trovavo a pesca in un lago austriaco . Grazie all’acqua limpida in zona di hot spot si potevano notare migliaia di affilati detriti di cozze frantumate da carpe; in quell’occasione uno shock leader di nylon di 25 mt dello 060 si rivelò l’arma vincente e nonostante tutto, ogni 1-2 combattimenti lo dovevo sostituire a causa delle lacerazioni che si erano create sfregando su tappeti di detriti. La fortuna volle che, viste le esperienze negative (A,B,C, ecc..), mi indirizzai in un approccio robusto. Tutto questo fortunamente mi permise di non perdere nessun pesce!
Sportività L’uso di materiali così robusti potranno apparire per molti, accortezze poco sportive. Spesso ci sentiamo dire , che bisogna lasciare al pesce una possibilità ; al contrario io trovo che la vera sportività nella nostra disciplina stia nel cercare di salpare il pesce nel minor tempo possibile per cercare di evitare al massimo traumi e stress da cattura. Una rottura , oltre alla delusione , può provocare grosse difficoltà al pesce e in casi estremi anche la morte. E’ quindi bene cercare di portare a zero le possibilità che il pesce se ne vada con un amo in bocca o peggio ancora con un intero terminale. Per ultimo ma di prima importanza è l’uso di terminali sicuri, pescando in zone con rischio di incagli e quindi probabili rotture dobbiamo sempre tenere come prima considerazione la salvaguardia del pesce , con lo sviluppo di terminali adatti alle situazioni di alto richio.
Diego Brizzi Rod Hutchinson Team Italy
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