SOLO FATALITA'

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SOLO FATALITA'

La luce cade, il vento si spegne e l’attività delle forme viventi si fa più rumorosa sotto al pelo dell’acqua. Particolari che ti fanno capire che la sera è arrivata e a breve ci sarà il tramonto. Per noi carpisti questo è uno dei momenti più favorevoli per fare catture e finalmente sentire quel magico bip in successione che ci regala gioia e ci riempie il viso con un sorriso. A volte però non sempre è così, il tramonto passa senza mangiate e anche durante la notte non si vede nulla. L’alba,altro momento speciale per vedere catture,non ci degna di nessun rumore amico,canne immobili e segnalatori come morti. Il risveglio ci è dato dai primi canti degli uccelli che ci fan capire che di nuovo chiaro,senza però farci capire dopo una bella dormita dove siamo. Non c’è la connessione del tempo e del luogo. Aprendo la porta della tenda si capisce che abbiamo collezionato un altro capotto e sorgono i primi dubbi,le prime domande ci assillano….!! Davanti ad un buon caffè e a mente fredda ci si riflette su con calma,ma non si riesce a capire,dare una spiegazione logica ad un’intera notte di capotto. Eppure….:”Questa volta avevo fatto tutto alla perfezione,la posta era pasturata da molti giorni,le canne calate al millimetro con l’aiuto dell’eco,gli inneschi rivestiti da calza per proteggerli dai gamberi e dal piccolo pesce bianco;le bollate non mancavano.” Cosa ho sbagliato? Cosa è successo? Domande a cui non riusciamo a dar una risposta. Il morale va sotto ai tacchi e la voglia di capire è tanta. Forse è l’esca;non funziona? Le boilies non vanno bene per questo posto o le carpe preferiscono altro? Forse tutto è relativo e non c’è molto da chiedersi o da capire. A volte il nostro rebus si risolve con solo due parole: Solo Fatalità. Si,è solo una fatalità,anche se fai le cose in regola,curi il minimo particolare,fai attenzione alle cose più inutili;a volte tutto questo non basta. Bisogna saper accettare la sconfitta ed il nostro avversario che questa volta ha vinto,non è caduto nel tranello della nostra esca e non è stato attirato nella nostra trappola. Ma tutto ciò fa parte del gioco;questo è il magico mondo dalla pesca che a volte ti toglie il sorriso e altre ti regala soddisfazioni immense. La passione è tanta e la voglia di non rimanere perdenti porta ad intraprendere la prossima avventura,con la speranza che vada meglio. Se vogliamo analizzare ogni pescata nei minimi particolari,riusciamo a capire che ogni volta si va a pesca ciò che decide la buona riuscita della sessione sono gli episodi. A volte un piccolo episodio può far cambiare in positivo o in negativo l’andamento della nostra uscita. Tutto ciò significa che molte volte è la fortuna o la sfortuna che decide come devono andare le cose;se la carpa viene portata a guadino o viene slamata,se il peso del pesce è buono o se è una cattura di modeste dimensioni,se si vedono tante o poche mangiate. Fortuna o sfortuna possono determinare se collezionare il capotto o se il nostro avversario riesce a vincere il combattimento con una slamata e ritornare lento lento nel suo habitat con una ferita ma con la consapevolezza di essere libero;è un libro già scritto. Non bisogna quindi rammaricarsi o abbattersi se alcune volte la nostra uscita si rivela sotto le nostre aspettative. Dobbiamo essere consapevoli e accettare anche qualche pescata storta. Bisogna saper guardare avanti e pensare positivo;non sempre si può fare una over,vedere tante abboccate o portare a guadino tutte le carpe che mangiano. Molte volte anche se la pescata viene preparata alla perfezione ci sono dei fattori che non la fanno andare come si vorrebbe. Secondo me la bellezza di questa tecnica di pesca è l’impegno che ogni pescatore mette nel preparare la propria postazione,nella scelta delle esche,nella pasturazione,dove e come posare i propri terminali sapendo di aver dato il massimo. Per il resto può andare bene o male,ma sicuramente prima o poi ogn’uno nel suo piccolo verrà ripagato dei propri sacrifici. Alla fine si sa...è Solo Fatalità.


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