IN QUESTO NUMERO CARRIERE INTERNAZIONALI L’Autore risponde SCOPRIAMO LE NAZIONI UNITE I GIOVANI DELL’ONU Si raccontano a Go International L’ESPERTO RISPONDE I CONSIGLI DI GIOVANI NEL MONDO LAVORARE ALLE NAZIONI UNITE
Tra il 2000 e il 2010 oltre 300mila persone tra i 20 e i 40 hanno lasciato il nostro Paese e quasi il 60% di loro ha raggiunto un altro Stato europeo, Una popolazione nascosta. Un profilo, quello degli italiani residenti all’estero, sfuggente, difficile da definire quantitativamente e qualitativamente. L’Italia è uno dei Paesi europei che più esporta laureati: quattro volte più che la Germania, la Francia o il Regno Unito. Allo stesso tempo, però, è tra quelli che meno importano giovani delle stesse caratteristiche. La Commissione Europea ha reso noto l’annuale “Scoreboard”, che vede il nostro Paese ancora una volta nel gruppo dei cosiddetti “innovatori moderati”, dietro persino al Portogallo. Lontani anni luce i Paesi “leader dell’innovazione” (Svezia, Danimarca, Finlandia, Germania), ci battono anche Cipro, Estonia e Slovenia. Ad affossarci sono i modesti investimenti delle imprese in ricerca e sviluppo, gli scarsi legami e sinergie tra le aziende, i pochi investimenti nell’innovazione, ma anche i pochi laureati nella fascia 30-34 anni, la scarsa presenza di “dottori” extracomunitari, l’inesistenza o quasi del venture capital. È proprio partendo dalla coscienza di questa realtà che l’Associazione Giovani nel Mondo annuncia a tutti i suoi soci la nascita della rivista “Go International! I Giovani e le Carriere Internazionali”. A partire dalla pubblicazione del presente numero, la rivista si presenta come una finestra sull’articolato mondo lavorativo delle carriere internazionali per consentire ai giovani di comprenderne dinamiche e meccanismi. Infatti, nonostante il potere di Internet quale strumento indispensabile per acquisire informazioni sulle opportunità di studio e di lavoro, tanti rimangono i dubbi e le perplessità che ancora aleggiano attorno a questa tipologia di carriere. I destinatari della rivista siete principalmente voi: delegati del RomeMUN, studenti universitari e di master, neolaureati e dottorandi, tutti i nostri associati! Il nostro progetto è stato, infatti, concepito per essere indirizzato a giovani interessati alla prospettiva internazionale che potranno trovare nella rivista uno strumento utile di orientmento, una bussola per mettere a fuoco percorsi di studio e di vita. Punto di forza della nostra rivista sono senza dubbio le numerose testimonianze raccolte attraverso le interviste rilasciate sia da persone che da più tempo, e in maniera più stabile, hanno intrapreso una carriera internazionale raggiungendo posizioni di prestigio, sia da giovani agli esordi della loro carriera che possono dunque suggerirvi informazioni pratiche sulla loro esperienza personale. La rivista non si propone di sostituire le fonti ufficiali ma piuttosto di dare conto delle opportunità non appena esse si presentano, fornendovi una preziosa descrizione del contesto, nonché notizie utili per eventuali approfondimenti. In qualità di ex-studentesse LUISS, siamo orgogliose di presentare il primo numero della nostra rivista proprio in questa Università, con la speranza che possa essere di buon auspicio sia per il nostro ambizioso progetto che per tutti gli studenti desiderosi di intraprendere una carriera nel mondo delle relazioni internazionali! Good luck! Daniela Conte, Manuela Sessa
REDAZIONE Direttore Responsabile Dott.ssa Daniela Conte Vicedirettore Dott.ssa Manuela Sessa Segreteria di direzione Dott.ssa Cristina Buttarelli Proprietario Associazione Giovani nel Mondo Raccolta Pubblicitaria marketing@romemun.org Stampa
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CARRIERE INTERNAZIONALI: l’autore risponde
Diplomatico di carriera, Stefano Baldi è attualmente Capo dell'Unità per la cooperazione scientifica e tecnologica al Ministero degli Affari Esteri. E' stato Primo Consigliere alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unione Europea dal 2006 al 2010, Primo Consigliere alla Rappresentanza d’Italia presso le Nazioni Unite a New York dal 2002 al 2006. Dal 2000 al 2002 è stato Capo dell’Ufficio di Statistica del Ministero. Dal 1996 al 2000 aveva prestato servizio presso la Missione Permanente d’Italia presso le Organizzazioni Internazionali a Ginevra. Collabora con numerose università italiane dove organizza cicli di seminari e corsi su affari internazionali. E’ l’autore del libro sulle carriere presso le Organizzazioni Internazionali (Carriere Internazionali, Il Sole 24 Ore), ha curato la pubblicazione di due libri sull’Italia e le Nazioni Unite (L’Italia al Palazzo di Vetro e Le Nazioni Unite viste da vicino), ha pubblicato un volume sui libri scritti dai diplomatici italiani (La penna del Diplomatico, FrancoAngeli editore) e, con Raimondo Cagiano de Azevedo, un libro sulla storia recente della popolazione italiana (La popolazione italiana, Il Mulino). Ha un sito web personale: http://www.stefanobaldi.org.
Ci può parlare della sua esperienza lavorativa alle Nazioni Unite, evidenziando le differenze tra il lavoro nella missione permanente italiana all’Onu e quello che invece ora svolge al Ministero Affari Esteri? In generale, il lavoro all’estero e quello svolto al Ministero sono molto diversi, perché diversi sono i ruoli ricoperti. Un’ulteriore importante distinzione va poi fatta tra diplomazia bilaterale e multilaterale. Il lavoro che ho svolto alla rappresentanza a New York presso le Nazioni Unite è un mestiere tipicamente multilaterale, in cui il diplomatico in questione rappresenta l’Italia nei vari fori e nelle varie riunioni e, in quanto tale, negozia e prende posizioni, portando avanti quelle che sono le politiche del paese. Il lavoro qui al ministero è, invece, l’altra faccia della medaglia. Il MAE ha un ruolo chiaramente di centro operativo per tutte le varie sedi all’estero, da qui partono le istruzioni su come muoversi nei vari settori di competenza, ed è qui poi che tutto converge. Quella del diplomatico, insomma, è una professione che presenta aspetti molto diversi fra loro, sempre interessanti e soprattutto di responsabilità. Quale è stato il percorso che l’ha condotta ad intraprendere questa carriera? Lei è laureato in economia e commercio giusto? Si, infatti. Diciamo che i laureati in economia sono una minoranza nel mondo diplomatico. La maggioranza, infatti, proviene da percorsi di scienze politiche e giurisprudenza. A me interessava molto l’aspetto internazionale e il fatto di poter rappresentare l’Italia mi affascinava molto. Ovviamente, c’era e c’è molto spazio per gli aspetti economici e non è stato un caso che il mio primo incarico l’ho svolto presso l’ambasciata in Tanzania dove, fra le altre cose, ero anche responsabile di tutta l’area commerciale, cooperazione e sviluppo. Devo dire che, senza nulla togliere ad altre lauree, i miei studi in economia mi sono risultati molto utili durante la carriera. Ad ogni modo, l’approccio generale delle organizzazioni internazionali è quello di attingere ad uno spettro molto ampio di competenze e conoscenze specialistiche, con la presenza di molte tipologie di figure professionali a seconda del settore in cui l’organizzazione opera. Forse allora sono gli studenti che non hanno questa consapevolezza? Insomma esiste una distinzione tra lauree che preparano o meno a questo tipo di carriere?
È vero che si associa, sia in Italia che all’estero, questo tipo di lavoro alla politica internazionale. Sicuramente i fisici, per loro formazione, sanno benissimo che ci sono organizzazioni internazionali molto importanti che operano nel settore scientifico e nelle quali possono trovare spazio. Penso al CERN o agli osservatori internazionali. Un ingegnere, invece, non pensa necessariamente alla possibilità di poter intraprendere una carriera in un organismo internazionale e ciò spiega perché in alcuni settori noi italiani siamo poco rappresentati. Credo che il discorso da fare non sia tanto legato alle facoltà quanto alla visione che si ha della politica internazionale. In Italia, secondo me, vi è poca consapevolezza del fatto che le organizzazioni internazionali hanno molto bisogno, in termini numerici, di persone che gestiscano la parte amministrativa, il management in senso ampio, la logistica, il personale. Questi sono settori presenti in tutte le organizzazioni in maniera trasversale e, quindi, anche numericamente sono molto importanti. Il fatto che in queste aree ci siano pochi italiani dimostra come questi ruoli siano ingiustamente considerati di minore importanza rispetto al lavoro propriamente “politico”. E’, ovviamente, un problema di cattiva informazione e di formazione un po’ guidata. Le università italiane, infatti, tendono a preparare molte più persone che si rivolgono all’aspetto politico che non a quello manageriale. Si da più spazio, ad esempio, ai diritti umani, dove in effetti vantiamo una lunga e riconosciuta tradizione, anche con ottimi risultati, che ai master in management delle organizzazioni internazionali. Cosa può essere fatto a livello universitario per informare gli studenti? Rispetto al passato le università fanno molto di più. Ci sono però dei distinguo da fare. Ci sono le azioni dirette e quelle indirette. Quest’ultime sono quelle azioni pratiche che permettono allo studente di formarsi in modo tale che il suo profilo sia spendibile a livello internazionale da più punti di vista: conoscenza delle lingue, capacità di districarsi in un ambiente multiculturale, abilità nello scrivere in modi diversi a seconda delle situazioni. Poi ci sono le azioni dirette, in primis, gli stages grazie ai quali le persone si possano confrontare con le situazioni concrete. Si può, infatti, avere un’idea idilliaca delle carriere internazionali ma è poi necessario misurare se stessi nei diversi contesti, verificare la propria capacità di creare network. Ritengo fondamentale portare nelle
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università le testimonianze di chi ha già intrapreso una carriera internazionale perché vedere con i propri occhi la realtà rappresenta sempre un grande valore aggiunto. Quello che va chiarito è che per fare questo tipo di carriere bisogna essere molto determinati ed essere in grado di prospettare le opportunità e i problemi che nel tempo si presenteranno. Solo in questo modo gli studenti possono fare delle scelte oculate ed essere preparati: la determinazione deve essere tantissima e si deve essere pronti ad affrontare le difficoltà, sapendo che queste possono anche essere superate. La competizione (sia a livello nazionale che internazionale) oggi è tale per cui gli studenti motivati devono capire che è fondamentale metterci del proprio, essere creativi e pronti a superare le difficoltà e i no che si presentano. I passaggi sono tanti, però si può riuscire magari arrivando a traguardi diversi da quelli che all’inizio ci si era posti. Lei è anche autore del testo Carriere Internazionali, vuole parlarcene? Il libro, di cui sono coautore con il collega Antonio Bartoli, è partito da una constatazione molto semplice: le notizie sulle carriere internazionali sono sempre più facilmente reperibili anche grazie ad Internet, però sono al tempo stesso molto frammentate e ciò rende difficile avere un quadro semplificato, logico e ordinato di che cosa significhi voler intraprendere una carriera internazionale, cosa questo comporta, cosa è bene sapere, cosa le persone si devono aspettare, quali sono le opportunità a seconda del proprio profilo. Il libro illustra le
diverse tipologie di carriera, contiene dei cenni sulla carriera diplomatica, che è una carriera internazionale un po’ sui generis, e mostra anche quelli che sono i lati meno conosciuti, e difficilmente percepibili soprattutto da giovani, legati ai traslochi, agli aspetti familiari, e a tutte le implicazioni che vengono in un secondo momento ma che bisogna comunque conoscere per poter avere un quadro onesto e sereno da cui, poi, si può decidere se appassionarsi veramente o se pensare di fare altro! Il libro è una piccola goccia in tutto questo ma ha avuto comunque ottimi riscontri. Che suggerimento darebbe ad un giovane che vuole intraprendere questo tipo di percorso? Il suggerimento più importante è cercare in tutti i modi di costruirsi un’esperienza anche se si è un giovane laureato. Anzi, non è mai troppo presto per cogliere occasioni, per fare esperienza anche prima della laurea. Ad esempio, si può provare a fare una prima esperienza con una ONG. Spesso risulta difficile entrarvi proprio perché le persone provano quando hanno già finito la laurea senza essersi precostituiti un percorso precedente. Non è facile, ma il “multitasking” è fondamentale in questo campo. Non è mai abbasta nza evidenziato il fatto che non basta una laurea con buoni voti o un master, ma è necessario dimostrare di saper “fare” qualcosa. Questo aspetto non deve assolutamente sfuggire. La partenza iniziale è sempre complessa, e in questo contesto gli stages sono importan-
tissimi, anche se ovviamente non si può fare lo stagiaire a vita. Bisogna prestarsi anche ad attività che magari non sono propriamente internazionali ma che possono essere spendibili. E’, ovviamente fondamentale la conoscenza delle lingue, e su questo bisogna cominciare molto presto perché l’apprendimento richiede un percorso lungo e continuativo. In fondo gli ingredienti sono semplici, come farina e uova, ma se non si impastano nel modo e momento giusto non viene fuori nessuna pasta! Ripeto, è importante iniziare presto, anche dalle superiori, ad accumulare esperienze, anche perché in , questo l’Italia è più svantaggiata rispetto ad altri Paesi. Al liceo, ad esempio, quante persone hanno possibilità di svolgere attività che non siano la classica gita scolastica annuale? È proprio da lì che bisogna incominciare, soprattutto noi italiani che iniziamo l’università a 19 anni rispetto ad altri paesi dove si inizia a 17. Essere laureati a 21 anni dà il vantaggio di avere più tempo per specializzazioni, stage o internship e questo crea un evidente vantaggio competitivo. Molti dei nostri ragazzi completano il percorso di studi a 26 anni il che, ovviamente rende più difficile competere con chi e’ più giovane. Rimane pur vero che gli italiani che riescono nelle organizzazioni internazionali sono considerati migliori rispetto a giovani di altri Paesi: lo dico per esperienza e questo deve essere di stimolo per tanti nostri giovani che sono interessati alle carriere internazionali.
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SCOPRIAMO LE NAZIONI UNITE “Noi, popoli delle Nazioni Unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra, che per due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili afflizioni all’umanità, a riaffermare la fede nei diritti fondamentali dell’uomo, nella dignità e nel valore della persona umana, nella uguaglianza dei diritti degli uomini e delle donne e delle nazioni grandi e piccole...” (dal Preambolo dello Statuto delle Nazioni Unite) LA NASCITA All’indomani dei tragici avvenimenti della seconda guerra mondiale, 51 Paesi, riuniti a San Francisco il 26 giugno 1945 in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sull’Organizzazione Internazionale, si sono assunti il nobile impegno di mantenere la pace e la sicurezza collettiva firmando lo Statuto delle Nazioni Unite. Il 24 ottobre 1945, tale Statuto entrò in vigore sancendo l’obbligo per gli Stati firmatari di astenersi dall’utilizzare la forza armata, o la sua sola minaccia, nella risoluzione delle controversie internazionali, nonché la nascita della più importante ed estesa organizzazione intergovernativa del mondo, l’Organizzazione delle Nazioni Unite (http://www.un.org). Oggi, ad oltre 60 anni di distanza, sono suoi membri 192 Stati del mondo su un totale di 201. Le Nazioni Unite hanno la loro sede principale a New York, nel Secretarial Building “Palazzo di Vetro”, e uffici dislocati in altre città del mondo, tra le quali Ginevra, l’Aja, Vienna, Nairobi. L’attuale Segretario Generale delle Nazioni Unite è Ban Ki-Moon che il 1° gennaio 2007 ha sostituito Kofi Annan. GLI SCOPI La logica cha anima il funzionamento delle Nazioni Unite è quella della cooperazione internazionale in tutti i settori di interesse dell’Organizzazione: sviluppo economico, progresso socio-culturale, diritti umani, sicurezza internazionale. I fini che l’Organizzazione si è prefissata di raggiungere e i principi a cui si ispira sono enunciati negli articoli 1 e 2 dello Statuto o Carta delle Nazioni Unite: mantenere la pace e la sicurezza internazionale, attraverso efficaci misure collettive per prevenire e rimuovere le minacce alla pace e reprimere gli atti di aggressione o le altre violazioni della pace; incoraggiare la soluzione delle controversie internazionali e risolvere pacificamente le situazioni che potrebbero portare ad una rottura della pace; sviluppare le relazioni amichevoli tra le nazioni sulla base del rispetto del principio di uguaglianza tra gli Stati e di autodeterminazione dei popoli; promuovere la cooperazione economica e sociale; incoraggiare il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali a vantaggio di tutti gli individui. Le Nazioni Unite si ergono, inoltre, a difesa del diritto internazionale, ne incoraggiano il rispetto e lo sviluppo progressivo della sua codificazione!
IL SISTEMA ONU Il Sistema ONU è attualmente costituito da 5 organi principali, diversi organi sussidiari e vari istituti o agenzie specializzate con cui le NU collaborano per promuovere la cooperazione economica e sociale nel mondo. Questi organismi si avvalgono, per raggiungere i propri obiettivi, di una pluralità di uffici, programmi e fondi, dispongono di un proprio budget e riferiscono, a seconda dei casi, all’Assemblea Generale o al Consiglio Economico e Sociale. Per una ricerca approfondita del sistema ti consigliamo di consultare il repertorio ufficiale dei siti degli organismi disponibile al sito: http:www.unsystem.org Sempre in questo sito potrai trovare un ottimo collegamento alle “job opportunities”! Grazie alle Nazioni Unite tutti gli Stati membri, sia grandi che piccoli, ricchi o poveri, con differenti visioni politiche e diversi sistemi sociali, hanno la possibilità di esprimere la propria opinione e di votare per fornire un indirizzo alle politiche della comunità internazionale! In base all’art. 7 dello statuto delle Nazioni Unite gli organi principali, indispensabili per il funzionamento ed il governo dell’organizzazione, sono: L’ASSEMBLEA GENERALE (http://www.un.org/ga/59/index.html) L’Assemblea Generale è’ l’organo più rappresentativo, formato dai rappresentanti di tutti gli Stati aderenti alle Nazioni Unite! E’ considerato la principale Assemblea e si occupa di questioni fondamentali quali: segnalazioni di pace, entrata, sospensione o espulsione di Stati membri e problemi di bilancio. Ogni Stato membro non può avere più di cinque rappresentanti e dispone di un solo voto. L’Assemblea Generale ha funzioni consultive e, mentre le decisioni sulle principali questioni sono prese a maggioranza dai due terzi dei membri presenti e votanti, le altre decisioni sono prese a maggioranza semplice. L’Assemblea Generale si riunisce in sessioni ordinarie annuali da settembre a dicembre; in alcune circostanze particolari o d’urgenza si riunisce altresì in sessioni speciali convocate dal Segretario generale su richiesta del Consiglio di Sicurezza o della maggioranza dei membri delle Nazioni Unite. CONSIGLIO DI SICUREZZA (http://www.un.org/Docs/sc/) Il Consiglio di Sicurezza può essere considerato l’organo più potente delle Nazioni Unite. Il suo scopo è stabilito dall’art. 24 dello Statuto delle Nazioni Unite, che conferisce al Consiglio la responsabilità principale del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale! E’ convocato quando pace e sicurezza internazionale sono minacciate. E’ composto da 5 membri permanenti (Stati Uniti, Russia, Cina, Gran Bretagna e Francia) e dieci non permanenti eletti dall’Assemblea Generale fra i Paesi membri che restano in carica due anni. Il Presidente del Consiglio viene eletto mensilmente
tra i membri, seguendo l’ordine alfabetico dei Paesi. Il Consiglio ha il potere di prendere decisioni che gli Stati Membri sono obbligati a rispettare. Le decisioni del Consiglio, che non riguardino questioni procedurali, richiedono il voto positivo di nove membri. E’ sufficiente, però, il veto di uno solo dei membri permanenti per annullare la decisione! CONSIGLIO ECONOMICO E SOCIALE (http://www.un.org/ga/61/issues/sustdev.sh tml) L’ECOSOC, composto da 54 membri eletti dall’Assemblea Generale, con mandato triennale, è l’organo consultivo e di coordinamento dell’attività economica e sociale delle Nazioni Unite. Tra i suoi compiti, i principali sono di programmare lo sviluppo economico e l’assistenza tecnica e finanziaria ai Paesi meno sviluppati e promuovere studi o relazioni su questioni economiche, sociali, culturali e sanitarie! SEGRETARIATO (http://www.un.org/News/ossg/sg/pages/sg _biography.html) Il Segretariato si occupa della gestione dell’Organizzazione e lo fa seguendo le direttive degli altri organi delle Nazioni Unite! E’ guidato dal Segretario Generale, eletto dall’Assemblea Generale su raccomandazione del Consiglio di Sicurezza, con un mandato di cinque anni rinnovabile. Il Segretariato comprende dipartimenti e uffici con uno staff complessivo di circa 8.700 persone provenienti da tutto il mondo! CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA (http://www.icj-cij.org) La Corte Internazionale di Giustizia, la cui sede si trova all’Aja, nei Paesi Bassi, è il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite ed è composto da 15 giudici eletti dall’Assemblea Generale. Ha la funzione di dirimere le controversie fra Stati e altresì può dare pareri su qualsiasi questione giuridica all’’Assemblea Generale ed al Consiglio di Sicurezza oppure agli altri organi su autorizzazione dell’Assemblea. La partecipazione di uno Stato al procedimento è volontaria ma, in seguito a ciò, lo Stato è tenuto a conformarsi alla decisione della Corte!
PRIMI CONTATTI ONU Indirizzo Quartier Generale: First Avenue at 46th Street, New York, NY 10017 Sito Internet: http://www.un.org UNICRI Roma Piazza San Marco, 50 00186 Roma Tel.: (+39)-06-6789907 Fax: (+39)-06-6780668 Sito internet: http://www.onuitalia.it E-mail: unicri.rome@unicri.it
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I GIOVANI DELL’ONU SI RACCONTANO A GO INTERNATIONAL
IN ALBANIA PER LAVORARE ALLE NAZIONI UNITE INTERVISTA A MARCO DAVI’ Marco Davì è Programme Coordination Analyst presso lo United Nations Development Programme (UNDP) a Tirana, Albania. Laureatosi in Relazioni Internazionali e Tutela dei Diritti Umani presso l’Università di Torino, ha poi conseguito un Master of Science (Distinction) in International Relations presso la London School of Economics and Political Science. La precedente esperienza in seno ad organizzazioni internazionali comprende posizioni presso la NATO, l’OSCE, il Parlamento Europeo e la Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a New York, Tra i principali interessi di ricerca, il ruolo delle organizzazioni multilaterali nell’ambito della sicurezza internazionale e della human security. Ci può parlare delle sue esperienze all'estero? Il mio percorso formativo è stato caratterizzato da una costante: esperienze lavorative e di studio avanzato sono state esclusivamente condotte all’estero, coerentemente con l’ambito di studi ed i relativi obiettivi professionali. Già durante gli anni universitari ho trascorso un periodo di studio presso l’università francese “Pierre Mendès-France – Grenoble II” a Grenoble. Al termine della laurea triennale ho svolto due tirocini trimestrali rispettivamente alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a New York ed al Segretariato Generale del Parlamento Europeo a Bruxelles. A seguito della laurea specialistica, in attesa di frequentare il master a Londra, ho completato una fellowship semestrale all’OSCE, lavorando a Copenhagen, Vienna, ed Astana (Kazakhstan). Infine, conseguito il master, ho partecipato al programma semestrale di internship della NATO a Bruxelles, al termine del quale ho intrapreso un periodo di collaborazione con Carnegie Europe, l’uffi-
cio europeo del think-tank statunitense Carnegie Endowment for International Peace. Come è nato il Suo interesse a lavorare nelle Nazioni Unite? Quali erano le Sue motivazioni iniziali? L’interesse professionale per le Nazioni Unite è nato principalmente dalla mia formazione internazionalistica, incentrata sullo studio della cooperazione intergovernativa e della global governance. Il mio profondo interesse per la politica internazionale ha dapprima determinato una forte motivazione a comprendere le complesse dinamiche della cooperazione multilaterale. Ulteriore elemento di attrazione per la carriera nella funzione pubblica internazionale è stata, poi, la consapevolezza della crescente centralità di quell’ invisible governance che gli organismi internazionali proiettano nella “politica interna del mondo”. Lavorando all’ONU sono, poi, cambiate le Sue motivazioni? Nel corso della mia esperienza ho progressivamente realizzato la crescente importanza della pluralità di attori che influenzano l’agenda internazionale e la consapevolezza di operare in un orizzonte di multistakeholder diplomacy. Infine, l’attenzione professionale si è concentrata maggiormente sulla capacità di delivery, sull’adeguatezza e sugli effetti per il beneficiario della policy che si concorre ad implementare, rispetto al primo interesse per l’istituzione in sé e per i processi decisionali di competenza della membership. Come ha iniziato il Suo attuale percorso di lavoro? Il mio percorso lavorativo all’ONU è iniziato grazie allo UN Fellowship Programme che mi ha permesso di intraprendere, per un anno, la mia prima field mission nell’ambito della gestione e coordinamento dei programmi di assistenza e cooperazione multilaterale dell’ONU. Che tipo di ambiente ha trovato? Colleghi e stakeholders sono internazionali, così come lo sono gli organi decisionali delle diverse organizzazioni. Il multiculturalismo rappresenta una costante dell’ ambiente di lavoro ed un fattore sicuramente stimolante, ma anche da saper gestire con attenzione. Il processo di continuo apprendimento, adattamento e la possibilità di sviluppo personale caratterizzano comunque in modo unico l’ambito professionale, rendendolo umanamente ed intellettualmente appagante. Quali capacità e doti personali vengono richieste? Flessibilità culturale e capacità negoziale; istinto diplomatico nel percepire il quadro politico più ampio in cui si opera; capacità di analisi; competenze comunicative, gestionali ed una forma mentis che trascenda logiche nazionali; adattamento alle condizioni
sul campo; un profondo interesse per il proprio ambito di azione, sia in senso tematico che geografico; una sentita predisposizione a spostamenti frequenti e re-locations periodiche da una duty station all’altra, nonché una buona capacità di gestire lo stress! Quali sono le figure professionali maggiormente richieste? (avvocati, interpreti, medici.. ) Tra i profili maggiormente rappresentativi figurano esperti amministrativi, linguisti e traduttori, giuristi, analisti politici specializzati nelle aree tematiche di interesse per l’organizzazione (dall’electoral governance al peacekeeping), esperti di cooperazione allo sviluppo, public management, e comunicazione. E’ tuttavia utile sottolineare come, in aggiunta alle conoscenze derivanti dalla formazione accademica, siano soprattutto le esperienze e gli incarichi funzionali a determinare il progressivo emergere di un expertise caratterizzante e la definizione di un profilo professionale specifico e coerente rispetto all’ambito d’azione di una organizzazione internazionale. Competenze linguistiche, sono necessarie più lingue? Quante e quali? La competizione professionale è estremamente elevata. La perfetta conoscenza della lingua inglese rappresenta quindi una competenza assolutamente imprescindibile, a cui si aggiunge la padronanza di altre lingue di grande diffusione, come il francese e lo spagnolo, o considerate ufficiali presso la propria organizzazione. Oramai, l’ottima conoscenza, scritta e parlata, di più di 3-4 lingue è una realtà sempre più comune, a Bruxelles come a Vienna, a Ginevra come a New York! Quali consigli darebbe a chi vuole iniziare una carriera internazionale? Innanzitutto è indispensabile documentarsi a proposito del percorso di carriera, delle competenze necessarie, della tipologia di organizzazione e della policy area per cui si nutre interesse e si dispone di solide conoscenze specialistiche. Una successiva fase di auto-analisi è necessaria per identificare le proprie potenzialità, aspettative, caratteristiche personali e professionali. Inoltre, è importante possedere una precisa nozione dell’elevato livello di competizione per l’ingresso in carriera e delle realistiche opportunità presenti per la propria nazionalità in un dato contesto congiunturale e budgetario. Queste informazioni sono fondamentali per pianificare le scelte delle iniziali esperienze, tanto di studio quanto di lavoro, e per costruire networks relazionali. Il monitoraggio dei siti istituzionali, l’individuazione di opportunità e la successiva fase di application rappresentano un ciclo che può essere organizzato sistematicamente, per cogliere le diverse esperienze professionalizzanti. Contemporaneamente, può essere opportuno mantenere delle alternative di
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carriera per gestire l’inevitabile componente di rischio ed incertezza, data la quantità e qualità dei competitors e la limitata offerta di opportunità, soprattutto per i giovani. È quindi essenziale, per quanto possibile, costruire strategicamente il proprio percorso di carriera, concentrando la propria attenzione sullo sviluppo di un profilo professionale articolato ed allo stesso tempo coerente, che integri conoscenze specialistiche e formazione accademica a competenze consolidate attraverso l’esperienza diretta. Internships, fellowships, consultancies o JPO rappresentano tutte opportunità preziose in tal senso, così come periodi di lavoro nel settore privato, nel non-profit o nella ricerca, purché consentano al candidato di irrobustire il proprio curriculum con skills che siano trasferibili ad un’altra organizzazione od un altro settore. Consiglio, infine, di mantenere una certa coerenza tematico-geografica, al fine di realizzare una narrativa professionale credibile e flessibile!
HO COMINCIATO CON L’ERASMUS IN SPAGNA… CI RACCONTA STEFANIA TRASSARI Stefania Trassari é Humanitarian Affairs Officer presso lo United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs – OCHA in Porto Principe, Haiti da gennaio 2011. Si è laureata nel 2003 in Comunicazione Internazionale presso l’Università per Stranieri di Perugia. Dal 2004 ha ricoperto incarichi all’interno delle Nazioni Unite come Responsabile Comunicazione per varie agenzie: World Food Programme in Madagascar; Ufficio Regionale dell’Africa dell’Ovest in Senegal; Programma dell’ONU per lo sviluppo in Eritrea. Dopo il Master in Sviluppo all’Università di Londra – School of Oriental and African Studies (SOAS) ha lavorato per: Save the Children, la sede ONU a New York, ReliefWeb, il sitoweb gestito da OCHA a Panama, e nella Repubblica Democratica del Congo come Responsabile della Comunicazione per OCHA.
Il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo - UNDP (United Nations Development Programme) è un’organizzazione internazionale costituita nel 1966, con sede centrale presso l’ONU a New York e uffici presenti in 166 Paesi. Si propone di favorire lo scambio di esperienze e risorse tra gli Stati per migliorare la qualità della vita della popolazione mondiale. Le attività dell’UNDP sono finalizzate ad aiutare e sostenere i PVS nel raggiungimento degli obiettivi del Millennio e nell’elaborazione ed attuazione di soluzioni a questioni relative a: democratic governance; riduzione della povertà; energia e ambiente; sanità ed HIV/AIDS. In particolare, l’UNDP fornisce l’assistenza tecnica necessaria al fine di creare, rafforzare e allargare la capacità di pianificazione, di esecuzione e di valutazione dei programmi di sviluppo nei PVS e lo fa attraverso il suo principale strumento di intervento quinquennale, il Country Program. Le possibilità di impiego sono pubblicate sul sito internet: http://www.jobs.undp.org, suddivise per area geografica e per settore. Per quanto riguarda le opportunità di stage/internship sono previsti: Leadership Development Programme; Internships Programme; Junior Professional Officers’ Programme; United Nations Volunteers (UNV), Consultancies. UNDP One United Nations Plaza New York, NY 10017 USA Tel: (+1)-(212)-9065000 Fax: +1 (212) 906-5001
Ha svolto esperienze all'estero anche prima della laurea? Certo! Ho cominciato con un Erasmus all’Università di Salamanca in Spagna nel 2001, uno stage presso l’ufficio stampa della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) durante i mondiali di calcio del 2002 in Giappone, e un altro stage presso la Camera di Commercio Italiana a Nizza in Francia nel 2003. Come è nato il Suo interesse a lavorare nelle Nazioni Unite? Sono sempre stata una grande curiosa sin da piccola e una delle mie passioni era il mestiere di giornalista per viaggiare in giro per il mondo e raccontare quello che succedeva alla gente. Ovvio, l'idea di lavorare per le Nazioni Unite e' andata maturando con il tempo. Credo che l'esperienza che più di tutte mi ha segnato in tal senso e' stato l'Erasmus in Spagna. Lì mi sono davvero aperta alle altre culture e alla dimensione viaggio grazie ad amicizie in tutti gli angoli del mondo! Era sempre più forte dentro di me la voglia di viaggiare, conoscere posti nuovi, mescolarmi totalmente a gente diversissima da me, quasi da dimenticare chi fossi (non perché volessi sfuggire o rinnegare le mie origini, anzi). L’aver, poi, frequentato un'università così speciale, in una città così aperta al mondo come Perugia ha sicuramente contribuito ancora di più a far germogliare e crescere dentro di me la voglia di lavorare all'estero come diplomatico alla difesa di principi e valori importanti quali quelli promossi dall'ONU. Con il passare degli anni, poi, le motivazioni si sono affinate, gli interessi sono diventati più precisi e oggi, che opero nel campo umanitario e della comunicazione pubblica, come portavoce della comunità umanitaria, sono sempre più convinta che la diplomazia dell'ONU, attraverso le varie piattaforme di discussione e negoziazioni, sia uno dei
mezzi più validi per risolvere i conflitti e di cui ci si dovrebbe servire di più. Come ha iniziato il Suo percorso di lavoro? Ho iniziato con il programma UNV Program nel 2004, e ho poi proseguito partecipando al Fellowship Program. Che tipo di ambiente ha trovato? Onestamente credo dentro le Nazioni Unite si trovi di tutto, varie culture ma anche tanti modi di pensare e ovviamente di lavorare. Personalmente ho lavorato quasi sempre con gente molto amabile e preparata che mi ha insegnato molto. Si lavora molto in equipe, lo spirito collaborativo e' una delle qualità che si apprezza di più perché serve sempre ad avere ottimi rapporti e a far funzionare le cose. Quanto è importante la disponibilità a spostarsi? 100%. Anche se so di casi di persone che hanno base a Ginevra o New York e viaggiano poco. Ad ogni modo, se si lavora nell’umanitario la mobilita é essenziale. Quali sono le figure professionali maggiormente richieste? Dipende dall’ agenzia in cui si lavora. Per fare un esempio, l'Organizzazione Mondiale della Salute ricerca maggiormente il profilo del dottore, ma non solo. Se dovessi consigliare una figura professionale, in questo momento direi che la tendenza e' il profilo umanitario. Purtroppo i disastri naturali continuano ad accadere e tra i profili richiesti figurano specialista di programmi di urgenza sanitari, oppure protezione dell'infanzia, oppure incaricato della comunicazione o ancora specialista nell'educazione in emergenze. Cosa ci dice del sistema retributivo? I salari dei dipendenti delle Nazioni Unite sono relativamente alti, soprattutto se paragonati con i salari di un dipendente in Italia! In più ci sono quelli che comunemente vengono chiamati « benefits » che sono anche
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molto attrattivi: fondi per l’educazione dei figli, fondi per i dipendenti, inclusi i coniugi, spese di trasferimento, rimborsi per missioni etc.. Quali consigli darebbe a chi vuole iniziare una carriera internazionale? Studiare le lingue, lanciarsi a lavorare anche nei posti più disagiati come Sudan, la Repubblica Democratica del Congo, Haiti senza avere timori inutili, essere informati su quello che succede nel mondo, leggere i quotidiani ogni giorno, avere una mente aperta a 360 gradi. E ancora, fare esperienze all’estero ancor prima della laurea, penso ai programmi Erasmus e Leonardo, alle fellowships, internships, anche se non pagati, al servizio civile e alle esperienze di volontariato con organizzazioni serie. Lo so, le candidature sono tantissime e arrivare ad essere selezionati, e' molto duro, però never say never, mai disperare. Bisogna sempre mandare il proprio CV e fare più colloqui possibile. E’ un ottimo allenamento aspettando il posto giusto! Consigliate anche le internships ai quartieri generali, New York, Ginevra, ma anche a Roma con il WFP, per esempio. Una volta costruito il proprio network, il prossimo passo potrebbe essere una consulenza, ovvero un contratto un po’ più stabile. Le opportunità sono per chi li sa prendere, quindi un consiglio: lanciatevi e non perdete mai la determinazione anche se all'inizio qualche colloquio va male. C'e' sempre spazio per la gente con la voglia di migliorare il mondo e le Nazioni Unite hanno bisogno di gente così! In bocca al lupo!
LAVORARE PER L’UNICRI DI ROMA: L’ESPERIENZA DI SONIA Sonia Amelio è Programme Officer presso l’UNICRI (United Nations Interregional Crime Research Institute) di Roma. Laureatasi in Scienze Politiche - Relazioni Internazionali – presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma, si è poi specializzata in Diritto internazionale dell’Ambiente frequentando un Master di II Livello organizzato dalla SIOI (Società Italiana per l’Org. Internazionale), il
L'Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari - OCHA (Office for the Coordination of Humanitarian Affairs) è stato creato nel 1991 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite per rafforzare gli sforzi collettivi della Comunità internazionale, coordinare le agenzie ONU durante le catastrofi per fornire una risposta rapida, omogenea ed efficace alle emergenze umanitarie. L'OCHA è composta da 860 funzionari divisi tra New York, Ginevra e le zone d'emergenza. L'ufficio, diretto dal Sottosegretario generale delle Nazioni Unite con delega agli Affari Umanitari e alla Coordinazione delle emergenze, carica attualmente occupata dal diplomatico inglese John Holmes, ha un budget annuale di circa 110 milioni di dollari, in maggior parte donati dagli stati membri. Per maggiori informazioni e per le opportunità di carriera all’interno dell’OCHA consultare il Sito internet: http://ochaonline.un.org/ CNR (Consiglio Naz. Delle Ricerche) e ISGI (Istituto Superiore di Studi Giuridici Internazionali) e uno di I livello presso Europa 2010 Onlus. Si è inoltre specializzata nella redazione e gestione di progetti relativi alla cooperazione allo sviluppo. Ha svolto esperienze all’estero? Non ancora. Come è nato il Suo interesse a lavorare nelle Nazioni Unite? Quali erano le Sue motivazioni iniziali? Nel corso dei miei studi universitari ho avuto modo di avvicinarmi allo studio del diritto internazionale e al sistema delle Nazioni Unite. Dopo un approccio iniziale, ho sviluppato un vivo interesse per le questioni e le tematiche internazionalistiche, che ho deciso di approfondire anche grazie alla partecipazione a corsi multidisciplinari tenuti nell’ambito della facoltà. In principio, posso dire che le mie motivazioni avevano soprattutto un carattere molto ideologico e anche un po’ “romantico”. In generale, è sempre così quando la propria preparazione si basa esclusivamente su una base teorica e non è supportata anche da una esperienza pratica. Per queste ragioni, l’idea di poter contribuire alla risoluzione di problemi che affliggono in particolare i PVS ha sempre suscitato un interesse particolare. Con il passare del tempo, poi, anche se le motivazioni iniziali non sono cambiate, via via che si acquisisce esperienza ci si rende conto che spesso la realtà ti pone di fronte a problemi che ostacolano la piena realizzazione dei progetti. Come ha iniziato il Suo percorso di lavoro all’interno del sistema delle NU? Il mio percorso lavorativo è iniziato con un internship post master presso la UNCCD (United Nations Convention to Combat Desertification) di Roma. Ho presentato il mio CV e, dopo aver sostenuto il colloquio, sono stata scelta per lo stage che è durato sei mesi. Sono poi stata assunta come Individual Contractor. Complessivamente ho lavorato per l’UNCCD per circa un anno e mezzo. E’ stata un’ esperienza molto formativa, durante la quale mi è stata data la possibilità di occuparmi immediatamente di
situazioni concrete, come, per esempio, la partecipazione e rappresentanza della UNCCD alla 8 COP (Conference of the Parties) della Convention of Migratory Species presso la FAO. A seguito di ciò sono stata assunta all’UNICRI come Programme Officer, che è il ruolo che ricopro attualmente. Che tipo di ambiente ha trovato? L’ambiente lavorativo è molto collaborativo e cordiale. Anche durante il periodo di internship, mi è sempre stata dimostrata molta fiducia come dimostrato dai ruoli di responsabilità che mi sono stati affidati. Quali capacità e doti personali vengono richieste? Un’ottima preparazione riguardante il diritto internazionale e il funzionamento delle Nazioni Unite, insieme ad un’ottima conoscenza dell’inglese rappresentano la conditio sine qua non per accedere nel mondo U.N. Trovandosi a dover redigere documenti ufficiali e a dover intervenire in conferenze internazionali alla presenza di esponenti istituzionali internazionali, è altresì necessario non limitarsi alla lingua inglese, ma sapersi relazionare anche in altre lingue! Come capacità personali sono indispensabili innanzitutto la predisposizione a lavorare in team e buone attitudini decisionali per la gestione di situazioni anche senza il supporto di terzi. Per questo, una buona dose di intraprendenza e di spirito di adattamento sono assolutamente indispensabili. Quanto è importante la disponibilità a spostarsi? Se si vuole lavorare in un ambito come quello delle Nazioni Unite, bisogna essere disponibili agli spostamenti. Non mi riferisco solo ai viaggi di breve durata, ma anche alla permanenza all’estero per periodi molto lunghi e anche in sedi disagiate. Secondo Lei, quali esperienze all'estero sono maggiormente interessanti? Quelle nei PVS sono sicuramente le più formative. Il suo internship era retribuito? Per quanto riguarda l’internship solitamente non è previsto alcun tipo di rimborso spese. Per quanto riguarda la retribuzione degli staff member, esiste un c.d. “salary scale” della FAO al quale si rifanno anche le
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altre agenzie ONU che hanno sede in Italia. Quali consigli darebbe a chi vuole iniziare una carriera internazionale? Per chi desidera lavorare in questo ambito ritengo sia importante munirsi di una buona dose di umiltà. Dalla mia esperienza, relativa anche alla selezione del personale, ho potuto riscontrare che molto spesso si ritiene, sbagliando, che la laurea insieme ad un Master rappresentino un punto di arrivo. In realtà questo è solo l’inizio. É fondamentale continuare a studiare e aggiornarsi in modo da essere preparati a rispondere alle diverse richieste, ed essere determinati nel perseguimento dei propri obiettivi.
DAL VOLONTARIATO ALL’ALTO COMMISSARIATO PER I RIFUGIATI: INTERVISTA AD ANDREA PECORARO Avvocato, specializzatosi in Diritti Umani e Diritto Europeo presso la SIOI, Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale; esperto in Diritto Amministrativo, Diritto dell'Immigrazione e del Diritto d'Asilo, partecipa in qualità di formatore a master e corsi di specializzazione nell'ambito del Diritto Internazione Umanitario. Nel 2003 inizia ad occuparsi di rifugiati collaborando con il CIR, Consiglio Italiano per i Rifugiati, nel settore legale. Dal 2008 lavora con l'UNHCR, all'interno della sezione Protezione. Qual è la Sua attuale posizione all'interno dell'Organizzazione? La mia attuale posizione all’interno dell’ UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati) è di funzionario e precisamente ricopro il ruolo di Protecion Assistant. Rappresento l’Alto Commissariato all’interno della sezione della Commissione Territoriale per il riconoscimento della Protezione Internazionale di Roma e il mio compito, insieme agli altri membri della Commissione è quello di effettuare le interviste con i richiedenti asilo per verificare la sussistenza dei requisiti di legge e riconoscere o meno una delle protezione previste dalla legge.
L’ Istituto Interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia - UNICRI (United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute) sviluppa ricerca applicata, formazione, cooperazione tecnica e diffusione delle informazioni sulla prevenzione del crimine e la giustizia. Creato nel 1969, l’Istituto ha tra le sue attuali priorità la lotta al crimine organizzato transnazionale, la prevenzione del terrorismo, della corruzione e di nuovi crimini emergenti quali contraffazione, crimini informatici e reati contro l'ambiente, nonché la riforma dei sistemi di giustizia minorile e, in generale, la costruzione o il ristabilimento di sistemi di giustizia in linea con gli standard internazionali. L’UNICRI Liason Office di Roma, ubicato nella sede dell'ex Centro di Informazione delle Nazioni Unite (UNIC), funge anche da antenna di supporto al Centro Regionale di Informazione delle Nazioni Unite (UNRIC) di Bruxelles. Tale antenna contribuisce a promuovere la conoscenza degli obiettivi generali delle Nazioni Unite presso la società civile e le istituzioni nazionali italiane, e si occupa delle missioni in Italia del Segretario Generale e dei rappresentanti delle varie agenzie dell'ONU. Per ulteriori informazioni consultare il Sito internet: http://www.unicri.it/ Qual è stato il Suo percorso di studi? Mi sono laureato in Giurisprudenza presso La Sapienza e sono abilitato alla professione di Avvocato. Ho svolto un corso di 6 mesi pressi la SIOI sul tema della Cooperazione e Diritti Umani che si è conclusa con una tesina sui rifugiati. Il mio percorso di formazione è proseguito con corsi organizzati dall’ UNICEF, dalla Sapienza sui rifugiati, seminari del CIR (Consiglio Italiano per i Rifugiati) ed altri corsi brevi tra cui uno ad Amsterdam ed a Bruxelles. Dopo la laurea ho svolto la pratica legale e contemporaneamente uno stage presso il CIR di Roma ed un altro presso il CIR di Crotone all’interno del centro di prima accoglienza S. Anna. A seguito dello stage presso il CIR ho iniziato a lavorare con la medesima organizzazione e dopo 5 anni ho inviato la mia candidatura per una Vacancy al UNHCR. Come è nato il Suo interesse a lavorare nelle Nazioni Unite? Il mio interesse per il problema dei rifugiati proviene da una forte esperienza di volontariato con i rifugiati del Darfur. Di lì in poi ho sempre approfondito la delicata posizione delle persone che in situazioni di forte disagio nel proprio paese chiedono protezione in Italia. L’esperienza presso il CIR ha ampliato le mie capacità professionali. Il lavoro all’UNHCR ha poi consolidato e rafforzato le mie motivazioni iniziali e mi ha consentito di acquisire competenze specifiche che ho poi approfondito nel corso del tempo. Contemporaneamente, ho continuato a coltivare il mio interesse per la professione legale, proseguendo entrambi i due percorsi dopo la laurea. Che tipo di ambiente ha trovato? L’ambiente e il clima in cui lavoro è di totale collaborazione, efficienza, preparazione e fiducia. E’ un luogo di lavoro realmente puro. Quali capacità e doti personali vengono richieste? Le capacità richieste sono indubbiamente la competenza nella materia, capacità linguistiche (inglese obbligatorio, francese e spa-
gnolo e tutte le lingue ufficiali sono ancor più qualificanti), un’ottima capacità di lavorare in gruppo è fondamentale, ma soprattutto una forte motivazione personale. Questa sensibilità è necessaria vista la delicatezza delle tematiche affrontate che mette a dura prova le semplici capacità e che deve essere costante nel tempo. Quanto è importante la disponibilità a spostarsi? E’ importante la disponibilità a fare spostamenti che è sia richiesta da alcune posizioni, ma diventa altresì un’esigenza personale per migliorare la propria competenza. Quali sono le figure professionali maggiormente richieste? La carriera nelle Nazioni Unite si diversifica in due percorsi. Uno è quello internazionale del Professional Staff, che segue un percorso guidato tramite le JPO e gli stages. L’altro è quello del personale nazionale, General Staff, cui si accede per la professionalità e carriera da me seguita, come avvocato; questo personale ha anche molte posizioni di supporto. Si può, tramite selezioni interne, accedere dalla carriera nazionale a quella internazionale. Molte sono le categorie ricercate: per lo più vengono richieste preparazioni universitarie quali Giurisprudenza, Scienze Politiche ed Internazionali, ma nell’ambito dei singoli progetti tutte le categorie sono richieste, dagli interpreti ai medici, alle figure più variegate. Che tipo di contratti vengono offerti? I contratti offerti sono di vario tipo: pochi a tempo indeterminato, ma quelli a tempo determinato vanno da pochi mesi ad anni che nella maggior parte dei casi vengono facilmente rinnovati. I rimborsi spese per gli stages sono rari e la retribuzione varia a seconda degli incarichi e dell’anzianità. Quali esperienze all'estero sono maggiormente interessanti? Le esperienze all’estero sono tutte importanti per una formazione completa; dal corso di lingua ad esperienze di volontariato internazionale fino allo stage all’estero.
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L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati - UNHCR (United Nations High Commissioner for Refugees), istituito a Ginevra nel 1950, fornisce protezione internazionale e assistenza materiale ai rifugiati e persegue soluzioni durevoli alla loro drammatica condizione (promozione di accordi internazionali sui rifugiati, richieste di asilo, etc.) A seguito della richiesta del Segretario Generale o dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, e con il consenso dello stato interessato, l’UNHCR può occuparsi anche di gruppi specifici di sfollati. Poiché le crisi umanitarie sono divenute nel tempo più complesse, l’UNHCR collabora con numerose organizzazioni, fra cui altre Agenzie delle Nazioni Unite e più di 570 organizzazioni non governative ed è oggi è una delle principali agenzie umanitarie al mondo, con circa 6.200 impiegati che lavorano in 278 uffici siti in 111 paesi, spesso in località remote e ad elevato rischio. Le possibilità di impiego sono pubblicate sul Sito internet: http://www.unchr.org. È possibile iscriversi ed inserire il proprio CV per future candidature nell’UNHCR International Professional Roster. Per quanto riguarda le opportunità di stage/internship è disponibile: Junior Professional Officer Programme. UNHCR United Nations High Commissioner for Refugees Case Postale 2500 CH-1211 Ginevra, 2 Dépôt Svizzera Tel.: (+41)-(22)-7398111.
Si può vivere l’ONU fin dall’università grazie ai Model United Nations! Andrea Tomassini è nata a Miami, Florida, USA. Andy, (come quasi tutti la chiamano!), ha 22 anni e vive a Roma da quando ne aveva 18. Sta per laurearsi alla John Cabot University in Political Science and Communications. Il suo desiderio di approfondire la conoscenza del sistema delle Nazioni Unite, unito all’opportunità di viaggiare e conoscere nuove persone, hanno spinto Andy ad avvicinarsi al mondo dei Model delle Nazioni Unite (MUN) e a diventare una MUN-er! Questo è il terzo anno consecutivo che partecipo ad un Model United Nations. Quando per la prima volta ho aderito al MUN Club della mia università (John Cabot University) conoscevo molto poco delle Nazioni Unite e di come i 192 Stati Membri lavorassero insieme in questa sede. La prima conferenza a cui ho partecipato è stata quella di New York, nell’aprile 2009. La conferenza era di dimensioni gigantesche, con circa 4000 delegati provenienti da tutto il mondo, suddivisi in diversi comitati (UNIFEM, ECOSOC, OSCE, etc.) per discutere ed affrontare temi di interesse globale. Ero molto spaventata, la conferenza mi incuteva timore, mi sentivo piccola e completamente impreparata! Ma finalmente avevo modo di mettere in pratica quanto, sino ad allora, avevo soltanto sentito o studiato!
Lo scorso anno ho poi partecipato al RomeMUN, nel marzo 2010. La conferenza era sì più piccola rispetto a quella di New York, ma, forte della mia precedente esperienza, ero certa di voler avere un ruolo molto più attivo e dinamico nel rappresentare il mio Paese. Ed infatti, durante i quattro giorni di simulazione, sono realmente riuscita a difendere e portare avanti la posizione del Paese che rappresentavo e a proporre una risoluzione. Il dibattito è stato molto intenso, le delegazioni erano seriamente coinvolte dai topic in agenda e tutti avevano ben chiaro quale fosse il traguardo da raggiungere. Dopo il primo giorno di simulazione, fatta di dibattito formale e informale (caucus) avevo già stretto rapporti “diplomatici” con le altre delegazioni ed ero seriamente impegnata nella stesura dei working papers che successivamente, grazie soprattutto alla collaborazione con gli alleati regionali, e in un clima molto dinamico e coinvolgente, sono diventati Draft Resolutions, proposte e discusse in Assemblea. Abbiamo “lottato” duro per difendere i documenti prodotti e, anche se alla fine la nostra Risoluzione non è stata approvata, ero felice di toccare con mano gli incredibili risultati di quattro giorni di duro lavoro. Sicuramente, l’emozione più forte è stato vedere gli altri delegati condividere e supportare la mia posizione e quindi il mio operato!!! Guardandomi intorno, quel giorno, percepivo quanto le persone fossero entusiaste e motivate dalla prospettiva di apprendere qualcosa in più sulla Comunità internazionale e sulle modalità di operare all’interno delle Nazioni Unite partecipando alla simulazione dei lavori. Oggi, ad un anno di distanza, mi sto preparando per svolgere un ruolo nuovo all’interno del RomeMUN2011, quello di Chair. Sono eccitata dall’opportunità che avrò di incoraggiare il dibattito in sede di simulazione e curiosa di vedere come i nuovi delegati collaboreranno e lavoreranno mettendo alla prova le proprie capacità comunicative e la loro diplomazia nel difendere la posizione dei rispettivi Paesi dei quali, sicuramente, fino a poco tempo prima
conoscevano ben poco! Questa sarà per me un’esperienza nuova. In qualità di Chair dovrò presiedere l’Assemblea, insegnare le regole di procedura, ricordare la struttura di working papers e draft resolutions. Il pensiero di essere dinanzi ad una platea così ampia mi spaventa e mi entusiasma allo stesso tempo, ma so che le esperienze dei MUN precedenti mi hanno dato gli strumenti giusti per poterlo fare. Il RomeMUN è sicuramente la vetta più alta della mia esperienza di MUN-er e spero di riuscire, nelle vesti di Chair, a rendere il RomeMUN2011 un’esperienza positiva, costruttiva e indimenticabile per tutti i delegati, così come lo è stato per me in passato!
I Model UN sono programmi formativi finalizzati ad insegnare agli studenti il lavoro interno delle Nazioni Unite. I partecipanti rappresentano i paesi membri in un gioco di simulazione diplomatica riproducendo il dibattito di una o più commissioni ONU come veri delegati. Scopo di questo experiencebased program è trovare soluzioni comuni ed efficaci sui temi in agenda attraverso la stipula e l’approvazione di un certo numero di risoluzioni. La simulazione è articolata secondo delle regole di procedura similari a quelle delle vere commissioni delle Nazioni Unite che gli studenti hanno modo di studiare e apprendere durante il periodo di preparazione didattica. In Italia particolare rilievo ha il progetto Rome Model United Nations, organizzato dall’Associazione Giovani nel Mondo, e nato dall’eccitante idea di portare centinaia di studenti di tutto il mondo nella meravigliosa città di Roma, culla della democrazia occidentale. http://www.romemun.org/
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L’esperto risponde
Gherardo Casini è Direttore dell’Ufficio Risorse Umane dell’ UN/DESA di Roma dal 2001 e Executive Coordinator del Global Centre for ICT in Parliaments. Laureato in Economia e Commercio all’Università di Roma, ha lavorato nel campo economico per il settore privato e come ricercatore universitario dal 1990 al 1992. Si è, poi, trasferito in Ecuador al seguito di un’Organizzazione Non Governativa italiana dove è stato Visiting Professor presso l’Università di Azuay dal 1992 al 1994. Nel 1994 è stato selezionato dal Segretariato delle Nazioni Unite in qualità di Associate Expert (JPO) per lavorare al Quartier Generale di New York. Nel 1996, è stato nominato Technical Adviser in Decentralisation presso il Dipartimento delle Nazioni Unite per gli Affari Economici e Sociali e, nel 1998, Chief Technical Adviser presso lo UNDPEPA (United Nations Division for Public Economics and Public Administration).
Il Dipartimento delle Nazioni Unite per gli Affari Economici e Sociali UNDESA (United Nations Department of Economic and Social Affairs) in Italia promuove e coordina numerose iniziative di cooperazione allo sviluppo nell’ambito del mandato dell’UNDESA, collaborando con le istituzioni italiane ed europee, la società civile e il settore private. L'Ufficio, fondato dal Dipartimento delle Nazioni Unite per gli Affari Economici e Sociali, si occupa di Risorse Umane per la Cooperazione Internazionale (HRIC), in particolare dell’attuazione dei programmi JPO (Junior Professional Officer), AE (Associate Expert) Fellowship e UN Volunteers, in collaborazione con il Ministero Italiano degli Affari Esteri. UNDESA – HRIC (Ufficio per l'Italia) Corso V. Emanuele II, 251 00186 Roma Tel.: (+39) 06 68136320 Fax: (+39) 06 68210256 email: info@undesa.it Sito web: www.undesa.it
Dott. Casini, ci parla dei programmi di risorse umane gestiti dall’UN/DESA e di quale potrebbe essere il profilo del candidato ideale per ciascuno di essi? I programmi rivolti alle risorse umane gestiti dall’UN/DESA e cioè dal Dipartimento degli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite sono finanziati dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri italiano. Grazie a queste importanti iniziative di cooperazione tecnica multilaterale, giovani professionisti possono svolgere un'esperienza formativa e professionale nelle organizzazioni internazionali. Il primo programma per importanza e prestigio è il Programma Esperti Associati e Giovani Funzionari delle Organizzazioni Internazionali, noto anche come JPO Programme, che dà accesso a giovani al di sotto dei 30 anni a contratti di due anni a tempo determinato. Questo programma è sicuramente il più competitivo perchè, a fronte di circa 3000 candidature annuali, solo un numero limitato di candidati viene selezionato per essere intervistato dalle agenzie internazionali per poi ricoprire una tra le venti trenta posizioni disponibili. Inoltre spesso questo programma è stato fondamentale per preparare giovani professionisti ad entrare in forma piu’ permanente tra i ranghi delle agenzie del sistema internazionale. Ciò rende il JPO un programma molto “allettante” per coloro che, attraverso gli studi e le esperienze professionali, si sono preparati ad intraprendere questo tipo di carriera. Gli altri due programmi, se vogliamo “minori” rispetto al JPO, ma altrettanto importanti per il bagaglio professionale che aiutano a sviluppare sono: il Fellowship Programme, un programma che offre a giovani professionisti (limite di età di 28 anni) la possibilità di svolgere un percorso di formazione lavorativa per un anno in paesi in via di sviluppo e lo UNV Internship Programme (limite di età di 26 anni), curato da United Nations Volunteers (UNV) in collaborazione con l’UN/DESA , che permette di svolgere un tirocinio di dodici mesi in paesi in via di sviluppo. In entrambi i casi la forma contrattuale e’ diversa dal Programa JPO e piu’ simile a una borsa di studio. Per accedere a tutti e tre i programmi, ai candidati si richiede il possesso di alcuni requisiti di base: cittadinanza italiana, titoli accademici , limite di età e conoscenza della lingua inglese. Inoltre la conoscenza di altre lingue ufficiali delle Nazioni Unite costituisce titolo preferenziale. L’Italia è uno dei pochi paesi, insieme all’Olanda, in cui il JPO è destinato non solo a giovani laureati italiani, ma anche a gio-
vani provenienti da paesi in via di sviluppo, i cui governi non possono permettersi di investire nelle risorse umane. Per queste posizioni riservate, ovviamente, non è richiesta né la nazionalità italiana, né la conoscenza dell’italiano. Esistono poi delle caratteristiche importanti per tutti e tre i programmi, ma che per il programma JPO sono essenziali: avere delle specializzazioni o aver svolto degli stage o esperienze nel campo della cooperazione internazionale. Inoltre è molto importante essere fortemente motivati e condividere gli ideali delle Nazioni Unite. Questo è il profilo ideale del candidato! Come si fa a crearsi un bagaglio di esperienze così ampio, quale è quello richiesto dal JPO, nonostante la giovane età delle persone che ricercate? Molti sono i giovani che si pongono questa domanda. I programmi UNV e Fellowship sono stati creati proprio per consentire ai giovani di acquisire le competenze e le esperienze richieste dal JPO. Il mio consiglio è comunque di fare domanda, in modo realistico, a tutti e 3 i programmi. É importante che i potenziali candidati siano realmente intenzionati ad intraprendere questo tipo di carriera e abbiano un interesse ad operare in un determinato settore. Ci deve essere prima di tutto un percorso motivazionale e una predisposizione a lavorare all’estero in un contesto multiculturale, magari anche in situazioni poco agevoli. Ciò lo si può dimostrare attraverso gli stage, le esperienze estive, la partecipazione a progetti di cooperazione internazionale. Anche svolgere un lavoro nel settore privato magari con una vocazione internazionale viene valutato positivamente. Le lingue sono importantissime perché consentono di poter lavorare in più aree geografiche. Inoltre anche un po’ di fortuna aiuta! Si può avere un cv ottimo ma quel profilo potrebbe non interessare nessuna delle agenzie del sistema Nazioni Unite in quel momento preciso. Questo spiega perché persone che sono state selezionate ed intervistate un certo anno non vengono poi riselezionate l’anno successivo a fronte di una nuova domanda di candidatura. Punti di forza e punti di debolezza del candidato italiano… L’Italia è stata tra i primi paesi a sviluppare un programma per esperti associati e giovani funzionari delle organizzazioni internazionali altamente competitivo a livello nazionale. Ed e’ anche grazie ad un meccanismo di selezione rigoroso che gli italiani risultano essere degli esperti molto validi e estremamente apprezzati dagli organismi
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internazionali che li ricevono. Ricordo che il processo di selezione del JPO è molto accurato e avviene attraverso diverse fasi: i) la valutazione dei requisti di base, (ii) lo screening dei curricula alla luce delle posizioni disponibili, (iii) la preselezione dei candidati da parte di una commissione di esperti delle Nazioni Unite, (iv) la selezione del candidato, che viene scelto in seguito ad una serie di colloqui con i rappresentanti delle varie agenzie di destinazione e infine (v) un periodo di training che il candidato svolgerà, presso lo staff College di Torino, prima della partenza. A differenza di quanto avveniva in passato (circa 15 anni fa) dove si riscontrava una certa debolezza dal punto di vista della preparazione linguistica del candidato italiano, oggi esperienze quali l’erasmus, gli stage all’estero, la stessa partecipazione ad iniziative come il RomeMUN hanno contribuito a creare una cultura di apprendimento delle lingue, che è fondamentale per lavorare nel mondo della cooperazione internazionale. Bisogna parlare e scrivere fluentemente almeno due lingue, tra cui l’inglese. E’ molto raro che vengano selezionati dei candidati che conoscano soltanto una lingua. Quindi io non me la sentirei di parlare di punti di debolezza dei candidati italiani, ovviamente quelli che ce la fanno sono i migliori a fronte delle posizioni da ricoprire! Quanti dei Giovani Funzionari che partecipano al JPO rimangono poi negli Organismi Internazionali? Al termine della loro esperienza, i partecipanti al JPO vengono assorbiti dal mercato del lavoro nazionale ed internazionale. Circa il 60% trova impiego in uno degli organismi internazionali dell’Onu, con una fascia del 10% che rimane all’interno del circuito per tempi più brevi oppure con contratti meno stabili. Vi è anche, poi, una minima parte che decide di non proseguire la carriera e di cercare altri sbocchi professionali. Ho, poi, l’impressione che in questi ultimi anni la percentuale dei giovani funzionari che proseguono la carriera sia ulteriormente migliorata. Il Programma italiano, infatti, è tenuto in alta considerazione nel sistema internazionale, per il livello accademico e professionale che caratterizza gli Esperti Associati e i Giovani Funzionari che vengono selezionati. Molti sono, infatti, gli italiani che fanno parte della funzione pubblica internazionale che hanno nel loro background il Programma JPO.
Questi dati si riferiscono ad uno studio condotto congiuntamente dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) del Ministero degli Affari Esteri e dall’ UNDESA nel 2004 e riflettono la valutazione complessivamente positiva che tutti gli attori coinvolti danno del Programma: il Governo italiano, i Paesi beneficiari, le Organizzazioni Internazionali e, in primis, gli stessi Giovani Funzionari.
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I CONSIGLI DI GIOVANI NEL MONDO LE 10 REGOLE PER COMPILARE UN APPLICATION FORM: come posso colpire l’attenzione di chi legge il mio curriculum? Non avere timore di inviare la tua candidatura per una posizione lavorativa di tuo interesse!! La maggior parte delle opportunità si basano su coincidenze e su situazioni favorevoli nel presentare la domanda giusta al momento giusto! Spesso le candidature vengono riprese in considerazione e non si sa mai quale posizione o profilo l’organizzazione ricerchi. E’ importante però avere alcune attenzioni al momento della compilazione delle domande e ti indichiamo di seguito alcune regole che possono esserti utili! Scrivi chiaramente! Per i modelli da compilare evita di scrivere a mano ed utilizza il computer! Cerca di dare una coerenza al tuo curriculum! Fai capire in quale area o settore ritieni di avere un valore aggiunto! (Ad esempio, uno stage svolto nella stesso campo del percorso di studi sottolinea il tuo interesse per la materia. Anche tre stages in campi diversi hanno valore, ma cerca di motivare le tue scelte personali per dare il filo logico del tuo percorso!) La lettera di motivazione va scritta con cura! E’ molto importante accompagnare la tua candidatura con una lettera motivazionale ben scritta e dettagliata. Sarà oggetto di valutazione durante l’intervista che segue la prima scrematura dei curricula, quando la competizione diventa ancora più serrata . Scrivi chiaramente il tuo background accademico! Non è necessario aver ottenuto il massimo dei voti per proporre la tua candidatura. Cerca di esporre il tuo percorso di studi, l’argomento della tua tesi se rilevante, corsi e stage che hai svolto descrivendo cosa hai fatto, le mansioni che hai svolto e i ruoli ricoperti! Esprimi chiaramente la tua volontà di collaborare con le Nazioni Unite! Fai capire quanto sei motivato e lascia trasparire la tua adesione e condivisione dei principi delle Nazioni Unite, descrivendo le esperienze che per te sono state maggiormente formative (volontariato, partecipazione a simulazioni, corsi accademici, etc.)
Cerca di far capire che i lavori che hai svolto, in qualsivoglia ambito, sono stati da te svolti in prospettiva di un’azione più grande di cooperazione e di internazionalità (ad esempio, l’Erasmus o l’aver fatto un lavoro, anche nel periodo estivo, in una città straniera sono esperienze che denotano un’apertura alla diversità e alla multiculturalità!) Sono fondamentali le capacità linguistiche! Cerca, pertanto, di evitare errori linguistici, leggi e rileggi il tuo curriculum e, se puoi, fallo controllare ad una persona di tua fiducia che non è del campo! Cerca di far trasparire la tua professionalità, la tua integrità e il tuo rispetto per le diversità, soprattutto in sede di intervista! E’ importante anche avere autocontrollo e dimostrare di riuscire a mantenere la calma in situazioni di stress! E’ fondamentale la capacità di lavorare in team, di prendersi le proprie responsabilità e di capire che non si lavora solo per se stessi! In particolare, durante le interviste vengono richieste le esperienze pratiche che dimostrino la tua capacità di lavorare in gruppo. Puoi descrivere lavori di qualsiasi tipo, l’importante è far capire di avere la capacità di negoziare tra opinioni differenti! L’abito non fa il monaco.. ma quasi! Per l’intervista indossa un abito discreto, ma formale! Evita ciabatte e pantaloni corti, e ricorda che il colloquio viene svolto da persone di cultura e religione differente! Sono regole che possono sembrare lampanti, ma al momento della compilazione di un application form possono sfuggire! Cerca di tenerle bene a mente, perché la domanda di candidatura è il tuo biglietto da visita! Questi sono, in linea di massima, i parametri seguiti anche dal personale delle Risorse Umane che analizza le candidature. Ora sei pronto, per compilare il tuo application form. Buona fortuna! (NB: per i preziosi consigli si ringrazia il dott. Casini, direttore dell’Ufficio Risorse Umane UNdesa di Roma)
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LAVORARE ALLE NAZIONI UNITE Come ben sai, il sistema delle Nazioni Unite (Segretariato, Agenzie, Fondi e Programmi) è molto articolato e la gamma di opportunità professionali offerta è altrettanto diversificata. fondamentale non perdersi d’animo e comprendere a fondo i meccanismi di recruitment ed i criteri di selezione che ne sono alla al fine di orientare la ricerca tra le diverse opportunità. Primo suggerimento che ti diamo è quello di individuare, sia in agli studi che stai conducendo, sia alla luce delle tue “passioni”, settore di interesse, selezionare le principali istituzioni impegnate in tale settore e carpire le opportunità professionali offerte in mercato ristretto. Capire si da subito quali possano essere i profili ricercati è molto utile per costruire un curriculum competitivo, valutare le competenze richieste ed individuare i percorsi più appropriati per migliorarle e rafforzarle, consentendoti di non perdere del tempo prezioso! Prima di iniziare il nostro viaggio attraverso le diverse opportunità
UNITED NATIONS HEADQUARTERS INTERNSHIP PROGRAMME Se sei ancora uno studente e hai completato almeno il terzo anno di università, o se stai frequentando un Master, un Dottorato, o un Ph.D, sicuramente l’internship presso una delle sedi ONU (New York, Ginevra, Vienna,) rappresenta la prima opportunità per accumulare quell’esperienza che spesso le Organizzazioni ti richiedono, e forse è anche l’unica a cui uno studente giovanissimo può realisticamente aspirare! L’internship ti farà acquisire familiarità con l’ambiente delle NU e ti consentirà di mettere alla prova le conoscenze e le competenze acquisite grazie i tuoi studi. Per poterti candidare, devi conoscere perfettamente l’inglese e/o il francese, e avere un ottimo curriculum universitario (che deve essere attestato in sede di candidatura
offerte dalle NU, forse è il caso di fare un po’ di chiarezza sul sistema di gradi in cui si articola la progressione in carriera all’interno delle NU. Si distinguono tre livelli: - personale impiegatizio reclutato di norma nel Paese dove ha sede l’Istituzione (General Staff, G); - personale che ricopre incarichi per i quali è richiesto il diploma di laurea (Professionals, P, che vanno da P1 a P5); - alta dirigenza (Directors, di livello D1 e D2). Ricorda che la posizione P1 rappresenta il livello iniziale per i laureati e non richiede, di regola, particolari esperienze lavorative. Per un posto da P2 possono essere richiesti fino a 3 anni d’esperienza, per un P3 da 4 a 6 anni, per un P4 da 7 a 10 anni, e da 10 a 15 anni per un P5… (NB: questi riferimenti sono indicativi perché i requisiti variano da un’organizzazione all’altra). Quindi, sii onesto con te stesso e valuta quale tra le opportunità offerte ti si addice meglio!
dagli esami svolti e dalla lettera di un docente universitario che sostenga la candidatura). La conoscenza di un’altra tra le lingue ufficiali delle Nazioni Unite (come Cinese, Russo, Spagnolo, Arabo) costituisce sicuramente titolo preferenziale, quindi ti consigliamo vivamente di metterti a studiare una terza lingua! A seconda del settore scelto per svolgere l’internship, ti verranno richieste le necessarie competenze da comprovare con attestati o esperienze lavorative pregresse. I settori in cui andrai ad operare spaziano dall’economia, agli affari umanitari e ambientali, dai sistemi informativi al diritto internazionale e alle relazioni internazionali, dal giornalismo e i media alla pubblica amministrazione, dalle politiche pubbliche agli affari sociali. L’internship ha una durata minima di due mesi, estendibili a 6 mesi (sede di NY). L’orario di lavoro richiesto è di 5 giorni a settimana, dalle 9.00 a.m alle 5.00
p.m. Ci sono tre periodi all’anno durante i quali poter svolgere l’internship: - metà gennaio - metà marzo (la domanda di candidatura deve pervenire entro la metà di settembre); - inizio giugno inizio agosto (la deve pervenire entro fine gennaio); - metà settembre metà novembre (la domanda deve pervenire entro la metà di maggio). Per poter compilare l’application form devi prima registrarti sul sito http://careers.un.org. L’application si compone di cinque sezioni: preference, education and work esperienze, skills, references, cover letter and additional info. E’ essenziale che emerga la coerenza tra le preferenze indicate, le risposte fornite e le esperienze lavorative e che risulti una buona affinità fra il proprio percorso di studi e l’area e il settore prescelti! Ricordati che
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nella parte dedicata alle referenze devi inserire i recapiti di insegnanti universitari che sostengono la tua candidatura, quindi organizza il tutto con largo anticipo! La lettera motivazionale, da allegare, deve essere adeguatamente finalizzata alla domanda e deve aggiungere ulteriori informazioni utili che ritieni possano apportare un valore aggiunto alla tua candidatura (diplomi, attestati, etc.) Il tuo CV va inserito in fase di registrazione e sarà parte integrante del tuo profilo. Ricorda, oneri e spese sono a tuo carico. Pertanto, dovrai essere in grado sia di procurarti tutti i documenti necessari per il viaggio e l’alloggio nel paese di destinazione (visto, passaporto, assicurazione sanitaria… ), sia di coprire le spese durante tutto il periodo dell’internship. Anche se lo United Nations Headquarters Internship Programme non può in nessun modo intendersi come un contratto di lavoro e un obbligo da parte dell’organizzazione di assumere il candidato ammesso, è un’esperienza che raccomandiamo vivamente, in particolare ai giovanissimi, per conoscere dall’interno le NU!
UNV INTERNSHIP PROGRAMME Se, invece, sei già laureato o hai un diploma di alta formazione (laurea conseguita secondo il vecchio ordinamento; laurea specialistica conseguita secondo il nuovo ordinamento; laurea triennale accompagnata da un Master; Master o Maîtrise in caso di titolo universitario conseguito all’estero) , hai meno di 26 anni d’età, un’ottima conoscenza della lingua inglese, e, preferibilmente, di un’altra delle lingue uf-
ficiali delle NU, hai già avuto modo di mettere alla prova il tuo spirito di collaborazione e solidarietà e senti di essere motivato nel campo del volontariato, lo UNV Internship Programme offre la possibilità di svolgere un tirocinio di 12 mesi nei paesi in via di sviluppo, in una delle seguenti aree: governance, politiche di genere, lotta alla povertà, sviluppo sostenibile, ambiente, micro-imprese, tecnologie dell’informazione. Il programma è finanziato dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri italiano e curato da United Nations Volunteers (UNV), con la collaborazione del Dipartimento delle Nazioni Unite di Affari Economici e Sociali (UN/DESA). I Volontari delle Nazioni Unite lavorano in 128 paesi per promuovere la pace, far fronte ai disastri, dare poteri alle comunità, aiutare a creare mezzi di sussistenza sostenibili e portarne avanti lo sviluppo. Si è chiamati a lavorare nel cuore delle comunità, in collaborazione coi governi, le agenzie delle Nazioni Unite e la società civile. Lo UNV attinge ad un ampio spettro di profili professionali, ciò che conta è essere motivati, creativi e propositivi e condividere a pieno gli ideali che sono alla base del volontariato internazionale! Essere un volontario delle Nazioni Unite non costituisce né una carriera in sé, né un modo per entrare alle Nazioni Unite. Tuttavia, è un’esperienza ricca di opportunità che offre grandi ricompense personali. I volontari ricevono un modesto assegno mensile commisurato al costo della vita nel Paese di assegnazione. Puoi scaricare il formulario di candidatura dai siti internet www.undesa.it e www.esteri.it, oppure ritirarlo presso l’ufficio UN/DESA di Roma. Ovviamente, il formulario va redatto interamente in lingua
inglese, deve essere accompagnato da una lettera motivazionale (max 200 parole), dal certificato di laurea con la lista degli esami sostenuti e dalla certificazione dei corsi post laurea (anche in fotocopia), oltre che da una fototessera. Tutta la documentazione, debitamente firmata, deve essere inviata all’indirizzo: UNITED NATIONS DEPARTMENTS OF ECONOMIC AND SOCIAL AFFAIRS (UN/DESA) “UNV Internship Programme” Corso Vittorio Emanuele II, 251 – 00186 Roma. Ricorda, il timbro postale NON fa fede!!! Per info scrivere a UNVinfo@undesa.it.
FELLOWSHIP PROGRAMME Se hai meno di 28 anni, gli stessi requisiti per partecipare allo UNV Programme, e qualche esperienza lavorativa in più, il Fellowship Programme fa al caso tuo! Si tratta di un programma di borse di studio sponsorizzato dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri italiano e curato dal Dipartimento delle Nazioni Unite di Affari Economici e Sociali (UN/DESA). La borsa di studio mensile è commisurata al costo della vita nei vari paesi di destinazione. Nato inizialmente come un progetto pilota per un gruppo di 12 borsisti nel 1999, il programma ha come obiettivo a lungo termine quello di sostenere iniziative di cooperazione allo sviluppo nei PVS attraverso la collocazione di un selezionato numero di borsisti in uffici di cooperazione tecnica e organizzazioni del sistema dell'ONU. Nel breve termine, il programma mira a formare giovani
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professionisti direttamente sul campo attraverso l’assistenza alle controparti locali in materia di sviluppo del progetto e, in particolare, nelle procedure relative alla preparazione, presentazione e attuazione di progetti di cooperazione tecnica e programmi. Per il formulario vale quanto detto a proposito dello UNV, con la differenza che va inviato all’indirizzo: UNITED NATIONS DEPARTMENTS OF ECONOMIC AND SOCIAL AFFAIRS (UN/DESA) “Fellowship Programme” Corso Vittorio Emanuele II, 251 – 00186 Roma. Ricorda, il timbro postale NON fa fede!!! Per info scrivere a fellowshipinfo@undesa.it
ASSOCIATE EXPERTS AND JUNIOR PROFESSIONAL OFFICERS PROGRAMME Se, invece, hai meno di 30 anni (33 per i laureati in medicina e chirurgia), ritieni di avere già acquisito delle competenze specifiche e di possedere un profilo professionale abbastanza delineato, allora puoi presentare domanda per il JPO/AE Programme (NB: la sigla AE identifica il programma JPO nell’ambito del Segretariato delle Nazioni Unite!) . Questo programma è aperto non solo ai candidati di nazionalità italiana (requisito necessario per UNV e Fellowship), ma anche a coloro che hanno la nazionalità di un PVS! Iniziativa di cooperazione tecnica multilaterale finanziata dal Ministero degli Affari Esteri, Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, il programma rappresenta un’importante opportunità per sviluppare ulteriori competenze, costruire un curriculum solido e strutturare il proprio network all’interno del sistema delle Na-
zioni Unite. Consente infatti di acquisire e consolidare competenze specialistiche lavorando per il sistema delle Nazioni Unite per un periodo di tempo di 2-3 anni, con una crescita professionale significativa garantita. I criteri di partecipazione al programma JPO sono molto selettivi e tendono a privilegiare candidati con una notevole esperienza, preferibilmente sul campo, nell’ambito di organizzazioni internazionali, od in possesso di un expertise consolidato in cooperazione internazionale, public policy o non-profit. Data la reale competitività della selezione, risulta quindi fondamentale acquisire una solida esperienza professionale, attraverso un progressivo accumulo di periodi lavorativi coerenti rispetto al programma. Attraverso il programma l'Italia fornisce un contributo significativo al rafforzamento delle capacità operative delle Organizzazioni Internazionali ed offre ai giovani esperti interessati ad impegnarsi in questioni di sviluppo e cooperazione nazionale l'opportunità di compiere un'esperienza professionale ed umana di eccezionale valore. Le attività di informazione sul programma, così come la raccolta e la pre-selezione delle candidature, l'organizzazione delle selezioni e l'orientamento all'incarico, sono gestite dall’ufficio UNdesa di Roma. La valutazione preliminare delle candidature è effettuata tenendo conto delle esperienze universitarie, professionali e linguistiche dei candidati, e delle tipologie degli incarichi messi a disposizione dalle Organizzazioni Internazionali. I candidati preselezionati ed attribuiti ad una specifica Organizzazione sostengono, poi, il colloquio di selezione finale a Roma direttamente con i funzionari della Organizzazione di destinazione. La selezione finale dei candidati è, infatti, responsabilità esclusiva delle Organizzazioni Internazionali alle quali l'Italia assegna esperti associati e giovani funzionari (solo per citarne alcune: UE, FAO, WFP, UNDP,UNICEF, UNESCO, ILO,
UNCTAD, ITU, UNEP, OECD,…). Prima di partire, i candidati selezionati prendono parte ad un corso di orientamento generale presso lo United Nations Sustem Staff College di Torino, della durata di due settimane. Il corso rappresenta un’importante momento di incontro ed aggregazione: il gruppo dei giovani esperti si è finalmente formato e, anche se ciascuno di loro lavorerà in contesti ed aree geografiche differenti, sono tutti animati dall’entusiasmo di intraprendere un nuovo e ambizioso percorso lavorativo e di vita, del quale condividono interessi ed ideali! I candidati selezionati prestano servizio negli Uffici centrali o nei progetti di cooperazione nei Paesi in via di sviluppo come funzionari delle Organizzazioni Internazionali ai primi due livelli iniziali della categoria professionale, con contratto di un anno rinnovabile per un secondo anno. Le candidature, redatte su appositi moduli biografici e corredate del certificato di laurea (con elenco degli esami sostenuti), devono essere inviate all’indirizzo: Associate Experts And Junior Professional Officers Programme Office of Human Resources for International Cooperation United Nations department of economic and Social Affairs (UNDESA) Corso Vittorio Emanuele II, 251 – 00186 Roma Ricorda, il timbro postale NON fa fede!!! Per info scrivere a JPOinfo@undesa.it. NB: Molte sono le Organizzazioni Internazionali legate ai programmi JPO. Ti consigliamo di tenerti costantemente informato sui vari programmi JPO che, a seconda delle Organizzazioni, hanno nomi, scadenze e requisiti differenti tra loro! Ricorda, ad esempio, che per la FAO (http://www.fao.org) e l’UNIDO (http://www.unido.org) il programma ha la sigla APO (Associated Professional Officer)!!!
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TRA LE ALTRE FORME DI RECLUTAMENTO… In aggiunta ai programmi di carattere temporaneo, stages, fellowships, o più strutturati quali il JPO, il reclutamento può avvenire anche attraverso: NATIONAL COMPETITIVE EXAMINATION (o Concorso Nazionale); pubblicazione di VACANCIES ed, in misura residuale, attraverso NATIONAL SECONDMENT (distaccamento da amministrazione nazionale). NATIONAL COMPETITIVE RECRUITMENT EXAMINATIONS Il reclutamento di giovani funzionari per i livelli iniziali della carriera, senza (livello P2) o con limitata esperienza (livello P3) può avvenire attraverso concorso pubblico organizzato annualmente, e su base nazionale, dal Segretariato delle NU. I National Competitive Examinations vengono banditi per un certo numero di settori professionali, occupational groups, (per esempio, amministrazione, economia, elaborazione elettronica dei dati, finanza, affari legali, informazione, sviluppo sociale, statistica), sono aperti a candidati che non abbiano superato i 32 (livello P2) o i 39 (livello P3) anni di età, e obbediscono al principio della ripartizione geografica, nel senso che vengono indetti soltanto nel momento in cui il Paese è sottorappresentato in seno al Segretariato, circostanza che per l’Italia non si verifica da qualche anno! I candidati idonei sono inseriti in una lista – roster – dalla quale i vari uffici del Segretariato (New York, Ginevra, Vienna, Nairobi, Addis Abeba, Bangkok, Beirut e Santiago del Cile) attingono nel caso in cui la quota di funzionari è inferiore al contributo economico che lo Stato di appartenenza versa all’ONU. Il contratto diventa, poi, solitamente a tempo indeterminato dopo un periodo di prova di due anni. Per ulteriori informazioni consultare il sito internet http://www.un.org/Depts/OHRM/examin/ex am.htm Segretariato a parte, ricordate che la procedura concorsuale non è utilizzata dalle organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite. Stage e contratti a tempo determinato sono la vera filosofia delle organizzazioni internazionali!
VACANCIES Le vacancies notice o vacancies announcement sono avvisi di posti vacanti all’interno delle Organizzazioni Internazionali pubblicati sui siti internet per assumere personale a tempo determinato o reclutare stagiaire. Le vacancies riguardano profili relativi ad ogni area d’azione dell’ONU e richiedono, di norma, in aggiunta alle qualifiche accademiche, un livello di esperienza sempre più spesso indicato in un range di 2-3 o 3-5 anni. È, pertanto, evidente la necessità di raggiungere tale professionalità, attraverso esperienze di lavoro, partecipazione a programmi temporanei quali il JPO, periodi di lavoro come consultants presso organizzazioni internazionali. Gli avvisi contengono dettagliate informazioni
sulla posizione da ricoprire e sulle competenze e i requisiti richiesti. Consigliamo di autovalutarvi ed essere onesti con voi stessi nell’analizzare le qualità richieste prima di presentare la candidatura…i selezionatori sanno essere molto rigorosi e pignoli! Per essere pronti a cogliere una vacancy di vostro interesse al momento della pubblicazione, il monitoraggio costante dei siti: http://www.esteri.it/ita/9.asp, http://unjobs.org/, nonché dei siti delle Organizzazioni Internazionali impegnate nel settore specifico di vostro interesse è d’obbligo!
INTERNSHIP PRESSO AGENZIE ONU Anche le agenzie specializzate dell’ONU offrono la possibilità di svolgere un periodo di Internship presso le proprie sedi (centrali o decentrate). Anche se le caratteristiche di base sono pressoché le stesse, ogni agenzia ha il proprio sistema di reclutamento interno, quindi ti consigliamo di leggere attentamente quanto pubblicato sui siti istituzionali! Ecco qui di seguito alcuni esempi: UNESCO - Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura: offre a giovani laureati o ricercatori, che parlino almeno una delle due lingue (inglese e francese), la possibilità di effettuare uno stage non retribuito di 3 o 6 mesi. Internships di durata più breve (da 1 a 3 mesi) vengono offerti, a determinate condizioni, anche a studenti. www.unesco.org UNICEF - Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia: offre a laureati, studenti di laurea magistrale o specialistica (non vengono accettate candidature di studenti iscritti ad un corso di laurea triennale), o studenti iscritti ad un percorso post laurea, la possibilità di effettuare un periodo di internship presso la sua sede centrale a New York, o presso le sedi distaccate. Il candidato deve possedere un ottimo curriculum universitario ( valutato attraverso i voti da fornire al momento della compilazione dell’application), con particolare riferimento agli ambiti di intervento dell’agenzia, in primis, diritti umani e condizione dell’infanzia. E’ richiesta la conoscenza di almeno una lingua tra inglese francese o spagnolo, e una lingua tra arabo cinese, russo o altra lingua, a seconda del paese prescelto; l’attitudine a lavorare in team, oltre ad un’elevata flessibilità di orario e movimento, soprattutto per l’internship effettuato nelle sedi distaccate. La motivazione del candidato deve essere forte dato che gli viene richiesto di aderire appieno ai principi che guidano l’azione dell’agenzia e dell’ONU, e, in particolare, a quelli sanciti
nella Dichiarazione dei diritti del Fanciullo. Il periodo di svolgimento dell’internship può variare da uno a quattro mesi. Bisogna compilare l’application form sul sito http://www.unicef.org/about/employ/index_ internship.html, allegare un dettagliato curriculum vitae, e almeno una lettera di presentazione da parte di un docente che supporti la candidatura. ILO - International Labour Office Il programma di internship dell’ ILO prevede due livelli: un livello Professional, riservato a studenti universitari di facoltà connesse al diritto del lavoro, condizioni lavorative, trattamento delle donne, etc., e un livello Secretarial, destinato a studenti di scuole secondarie. Per entrambe le posizioni è importante la conoscenza dell'inglese o del francese. Per partecipare alla selezione occorre inviare l'application form compilato o un cv dettagliato. Per maggiori informazioni consultare il sito internet www.Ilo.org. UNAIDS - Programma congiunto delle Nazioni Unite per l'AIDS: offre opportunità di Internships non retribuiti presso gli uffici di Ginevra. Studenti e laureati , con un’ottima conoscenza della lingua inglese e una buona conoscenza di un'altra lingua, possibilmente francese o spagnolo. Potranno partecipare al lavoro dell'UNAIDS e approfondire le loro conoscenze delle politiche e delle attività dell'Organizzazione. La durata del programma va da un minimo di sei settimane a un massimo di tre mesi. Le domande presentate devono includere un cv dettagliato e l'indicazione delle aree di interesse del candidato. www.unaids.org FAO - Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura: offre l’opportunità, a chi è interessato agli ambiti di azione dell’organizzazione (sviluppo agricolo, miglioramento della nutrizione e sicurezza alimentare), di effettuare un periodo di internship retribuito (700$) nelle sedi dell’organizzazione. Il candidato deve possedere un buon curriculum universitario e aver frequentato almeno due anni di università; possedere un’adeguata conoscenza della lingua inglese, francese o spagnola, mentre la conoscenza di altre lingue costituisce titolo preferenziale.; deve provenire da uno dei paesi membri della FAO e non avere un’età maggiore ai trenta anni. Il periodo di svolgimento del’’internship è di massimo sei mesi. Le candidature possono essere spedite durante tutto l’anno all’indirizzo: Internship-ProgrammeApplications@fao.org tramite un application form reperibile sul sito: http://www.fao.org/VA/Internship_en.htm.
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CONTATTI e LINK UTILI
Regional United Nations Information Centre, Residence Palace - Bloc C, Rue de la Loi/Wetsraat 155, 1040 Bruxelles Belgium - Tel. 00 32 2 2892890; ONU - Examination and Tests Section - Division for Staff Development and Performance, Policy and Specialist Services Division - Office of Human Resources Management - Room S-2590 - New York 10017 USA (fax n. 001212 9633683); Unicri Rome Liaison Office Piazza San Marco, 50 00186 Roma - Tel. 6789907; MAE - Ufficio competente per le questioni relative alle vacanze di posto presso le Organizzazioni Internazionali, l'Ufficio V della DGPA (Direzione Generale per il Personale e l'Amministrazione), Ministero degli Affari Esteri URP, Ufficio Relazioni con il Pubblico, Piazzale della Farnesina 1, Roma; La Missione Permanente d'Italia presso le Organizzazioni Internazionali in Ginevra ha realizzato ed aggiorna costantemente una pagina che contiene tutti i link alle pagine WEB contenenti informazioni sui posti vacanti presso le organizzazioni internazionali: www.unjobs.org
PROGRAMMA United Nations Headquarters Internship Programme
UNV Internship Programme
Fellowship Programme
JPO/AE Programme
ETA’ e TITOLO DI STUDIO Max 30 anni; Studente al 4°anno di università, Master, o Phd - Max 26 anni; - Neolaureato: laurea vecchio ordinamento (LM); laurea specialistica nuovo ordinamento (LS); laurea triennale (L) + Master - Max 28 anni; - Laureato: LM; LS; L + Master
- Max 30 anni, 33 per i laureati in medicina e chirurgia. - Laureato: LM; LS; L + Master
Nazioni Unite www.un.org Banca di Sviluppo Asiatica - ADB www.adb.org Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica - AIEA www.iaea.org Nazioni Unite Direzione Peacekeeping - DPKO www.un.org/Depts/dpko/dpko/ Ufficio Europeo dei Brevetti - EPO www.epo.org Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura - FAO www.fao.org Fondo Monetario Internazionale - FMI www.imf.org/external/index.htm Organizzazione Internazionale per l’aviazione civile - ICAO www.icao.org Corte Internazionale di Giustizia - ICJ www.icj.org Fondo Internazionale per lo sviluppo agricolo - IFAD www.ifad.org Finanza aziendale internazionale - IFC www.ifc.org Organizzazione Internazionale del lavoro - ILO www.ilo.org Istituto di ricerca e formazione per la promozione delle donne - INSTRAW www.uninstraw.org Organizzazione per le Migrazioni Internazionali - IOM www.iom.int Unione Internazionale delle Telecomunicazioni - ITU www.itu.int
DURATA
2 mesi estendibili ad un max di 6
LIVELLO DI ESPERIENZA RICHIESTA Basso
Agenzia di garanzia per gli Investimenti Multilaterali MIGA www.miga.org Programma delle NU per l’HIV/AIDS - UNAIDS www.unaids.org Programma delle NU per gli insediamenti umani UN-HABITAT www.unchs.org Programma delle NU per lo sviluppo - UNDP www.undp.org Programma delle NU per l’Ambiente - UNEP www.unep.org Organizzazione per l’educazione, la cultura e la scienza UNESCO www.unesco.org Alto Commissariato per i Diritti Umani - UNHCHR www.ohchr.org/EN/Pages/WelcomePage.aspx Fondo per l’Infanzia - UNICEF www.unicef.org Organizzazione per lo Sviluppo Industriale - UNIDO www.unido.org Fondo di sviluppo per le donne - UNIFEM www.unifem.undp.org Programma mondiale per l’alimentazione - WFP www.wfp.org Organizzazione Mondiale per la Sanità - WHO www.who.int/en/ World Bank - WB www.worldbank.org Organizzazione Mondiale per il Turismo - WTO www.world-tourism.org Organizzazione Mondiale per il Commercio - WTO www.wto.org
SCADENZE Metà settembre; fine gennaio; metà maggio
Medio-Basso
Mese di Luglio Monitorare sito UNDESA per deadline esatta
12 mesi
Medio
Mese di Luglio Monitorare sito UNDESA per deadline esatta
1 anno rinnovabile per 2 anni
Medio-Alto
31 Ottobre - Non fa fede il timbro postale!
12 mesi
SITI DI RIFERIMENTO
careers.un.org
www.undesa.org www.esteri.it www.unv.org
www.undesa.org www.esteri.it
www.undesa.org www.esteri.it
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Se il tuo settore di interesse è...
…allora documentati e tieniti costantemente aggiornato consultando i siti delle seguenti OI!
Diritto – Legislazione
EPO - Ufficio Europeo dei Brevetti; WIPO -Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale; ILO - Organizzazione Internazionale del Lavoro; WTO - Organizzazione Mondiale per il Commercio; IOM - Organizzazione Internazionale per le Migrazioni; UNHCR - Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati; ODCCP-UN - Ufficio delle Nazioni Unite per il Controllo della Droga e la Prevenzione del Crimine; UNHCHR - Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani; ICTY-UN Tribunale Penale Internazionale per l’ex Iugoslavia; ICTR-UN - Tribunale Penale Internazionale per il Ruanda
Aiuti Umanitari
IOM - Organizzazione Internazionale per le Migrazioni; OCHA-UN - Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli Affari Umanitari; OSCE - Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa; UNHCR – Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati; UNICEF - Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia; UNRWA - Agenzia delle Nazioni Unite per l’Assistenza e la Ricostruzione a favore dei Rifugiati di Palestina nel Vicino Oriente
Assistenza sociale – Demografia – Diritti della Donna e del Fanciullo
FAO; IOM; ILO; ODCCP-UN; UNHCR; UNICEF; UNFPA - Fondo dell’ONU per le Attività delle Popolazioni, UNRWA; CEDAW - Comitato per l’Eliminazione delle Discriminazioni contro le Donne; CSW - Commissione sullo Status delle Donne; INSTRAW - Istituto Internazionale di Ricerca e Formazione sulla Condizione della Donna; UNIFEM - Fondo ONU di Sviluppo per le Donne; UNRISD – Istituto di Ricerca ONU per lo Sviluppo Sociale
Economia/Marketing - Commercio Internazionale Sviluppo Industriale – Finanza
L’UNDP - Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo; UNCTAD Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo; ILO; WTO; UNCITRAL - Commissione delle Nazioni Unite sul Diritto Commerciale Internazionale; UNIDO - Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale; WHO; FAO. Istituzioni finanziarie internazionali: WB, ADB, IMF, EIB, EBRD, IFC, AFDB, e l’OCSE - Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico
Urbanistica /Architettura/Conservazione beni culturali Educazione/Cultura
UNCHS HABITAT – Centro delle Nazioni Unite per gli Insediamenti Umani; e l’UNESCO - Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura; ICCROM - Istituto Internazionale per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali; UNITAR - Istituto delle Nazioni Unite per Addestramento e Ricerca; UNU - Università delle Nazioni Unite.
Agricoltura/Agronomia – Alimentazione – Pesca – Veterinaria Zootecnica - Foreste
FAO - Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura; IFAD - Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo; WFP - Programma Alimentare Mondiale; CGIAR - Gruppo Consultivo sulla Ricerca Agricola Internazionale; CIHEAM - Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei; ICAC - Comitato Consultivo Internazionale del Cotone; ICCO - Organizzazione Internazionale del Cacao; ICRAF – Centro Internazionale di Ricerca in Agroforestazione); ISO - Organizzazione Internazionale dello Zucchero; IJO - Organizzazione Internazionale per la Juta; ITTO - Organizzazione Internazionale per il Legno Tropicale
Ambiente – Ecologia – Sviluppo sostenibile –Energia Scienze/Tecnologia
FAO; UNEP - Programma dell’ONU per l’Ambiente; UNFCCC - Convenzione dell’ONU per i Cambiamenti Climatici; CTBTO - Organizzazione per l’Applicazione del Trattato per il Bando Completo della Sperimentazione Nucleare; AIEA - Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica; il CERN - Centro Europeo di Ricerca Nucleare; NEA-OCSE - Agenzia dell’OCSE per l’Energia Nucleare; EMBL - Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare; ECMWF - Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine; ICGEB – Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia; ICTP - Centro Internazionale di Fisica Teorica; UNAIDS - Programma Congiunto delle Nazioni Unite per l’AIDS; SCBD - Segretariato della Convenzione sulla Biodiversità; CCD-UN - Convenzione delle Nazioni Unite per la Lotta contro la Desertificazione; WHO – Organizzazione Mondiale della Sanità; WMO - Organizzazione Meteorologica Mondiale
Medicina/Sanità
WHO; IARC - Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro; UNAIDS
Telecomunicazioni - Trasporti
ITU - Unione Internazionale delle Telecomunicazioni; UPU - Unione Postale Universale - ICAO - OI per l’Aviazione Civile; IMO – OI Marittima. Organizzazioni non governative quali: FIATA - Federazione Internazionale degli Spedizionieri; IAPH – Associazione Internazionale dei Porti; IATA - Associazione Internazionale del Trasporto Aereo; ICS - Camera Internazionale degli Armatori; CIT – Comitato - Internazionale dei Trasporti su Ferrovia; IRU - Unione Internazionale Trasporto su Strada; UIC - Unione Internazionale delle Ferrovie