News CCIB 03/12/2019

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03.12.2019 CONFERENZA A Bruxelles il report sui dodici anni di Mcv in Bulgaria I dodici anni di funzionamento del Meccanismo di cooperazione e verifica (Mcv), con cui la Commissione europea controlla i progressi della Bulgaria nella riforma del sistema giudiziario nazionale e nella lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, sono stati riassunti in una conferenza tenutasi al Parlamento europeo. Nelle sue osservazioni iniziali, la vicepresidente della Bulgaria, Iliana Iotova, ha affermato che la revoca del monitoraggio Mcv sulla Bulgaria non dovrebbe essere subordinata all'adozione di un monitoraggio comune dello Stato di diritto dell'Ue, come proposto dalla Commissione europea. “Gli ostacoli che questa proposta ha incontrato durante il dibattito iniziale potrebbero rinviare la decisione sulla Bulgaria. Ciò comporterebbe un ulteriore scoraggiamento, poiché la Bulgaria ha soddisfatto i parametri di riferimento Mcv stabiliti, ma ancora una volta dipenderà da nuove decisioni”, ha affermato Iotova. Il 22 ottobre 2019 la Commissione europea si è espressa a favore della revoca del monitoraggio Mcv della Bulgaria; ma la proposta è in attesa di approvazione da parte Parlamento europeo e dal Consiglio Ue. Proseguendo nelle sue osservazioni, la vicepresidente ha ricordato che l'introduzione del monitoraggio Mcv con l'adesione di Bulgaria all'Ue non ha precedenti, il che in sostanza significava “piena adesione all'Ue ma a determinate condizioni”. La Iotova ha messo in luce gli effetti sulla Bulgaria del Mcv, delienenadone i suoi principali difetti: vaghezza dei criteri in base ai quali vengono valutati i progressi e le riforme richieste, l’introduzione di sempre nuove condizioni oltre ai sei parametri, l’utilizzo come strumento politico. Quest’ultimo aspetto ha sollevato varie domande sulla sua obiettività, mentre l’introduzione di nuovi parametri ha dato origine a doppi standard, di cui l'esempio più ecclatante riguarda la procedura di adesione della Bulgaria all’area Schengen. Il paese, infatti, sarebbe dovuto entrarvi nel 2011, ma oltre ai criteri tecnici, vennero espresse considerazioni politiche, nonostante la stessa Commissione avesse ripetutamente affermato che l’Mcv dovesse essere slegato dalle materie dei fondi dell'Ue e dell'adesione allo spazio Schengen. DEMOGRAFIA La Bulgaria ha perso quasi due milioni di abitanti dal 1989 Secondo Penka Naydenova, esperta del Centro studi e formazione, del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa), nel 1989 la Bulgaria contava quasi nove milioni di abitanti, mentre oggi il Paese è sceso a meno di sette milioni. Infatti secondo la demografa circa due terzi della perdita di popolazione sarebbero dati dalla differenza tra i bassi tassi di natalità e gli alti tassi di mortalità; il restante terzo avrebbe lasciato il Paese per emigrare all'estero e se questo ritmo dovesse mantenersi anche negli anni a venire, la Bulgaria conterà una popolazione di circa 5,5 milioni entro il 2040 e di soli tre milioni nel 2100.


COMMISSIONE ANTICORRUZIONE Cinque Ong si rifiutano di partecipare alla selezione del nuovo presidente Cinque influenti organizzazioni non governative si rifiutano di partecipare alla procedura di selezione del nuovo capo della Commissione anticorruzione e confisca di beni illegali (Kpkonpi), affermando che la scelta sia stata già predeterminata., affermano le Ong In una lettera inoltrata al parlamento, recante la firma del Fondo anticorruzione, la Fondazione bulgara per gli avvocati e per i diritti umani, l'Istituto bulgaro per le iniziative legali, l'Istituto per l'economia di mercato e il Programma di accesso alle informazioni, c’è la loro manifestazione di voler boicottare “il fumo negli occhi che viene gettato per nascondere una nomina decisa in anticipo ed in modo non trasparente”. La legge anticorruzione e confisca di beni acquisiti illegalmente e le norme procedurali per la selezione del dirigente del Kpkonpi offrono alle persone giuridiche senza scopo di lucro l'opportunità di presentare di proporre dei propri candidati, ma le cinque Ong affermano che non coglieranno questa opportunità in quanto la loro pluriennale esperienza nello studio e nel monitoraggio dei processi del settore giudiziario, nell'area dei diritti umani e dello stato di diritto, gli offrono la base per affermare che la selezione sia dall’esito già predeterminato. Due persone sono state proposte a capo della Commissione: il procuratore uscente Sotir Tsatsarov e il deputato Simeon Naydenov. Quest'ultimo è stato nominato dal piccolo gruppo parlamentare del partito Volya, mentre il primo ha il sostegno del Gerb e dei nazionalisti al governo, del Movimento per i diritti e le libertà (il partito della minoranza turca) e di alcuni socialisti, rendendo molto improbabile la prospettiva che qualcun altro prenda l'ufficio.


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