News CCIB 17.10.2018

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17-10-2018 PARLAMENTO Tsvetan Tsvetanov, la mozione di sfiducia contro il governo fallirà La mozione di sfiducia presentata dal Partito socialista bulgaro (Bsp) contro l’esecutivo fallirà. Lo ha detto il vicepresidente del partito di centro destra al governo Gerb, Tsvetan Tsvetanov, parlando ai giornalisti. Tsvetanov ha spiegato che il paese non ha bisogno di elezioni anticipate. A suo dire, il governo ha individuato i problemi nel settore sanitario, su cui è incentrata la mozione del Bsp, e questi saranno affrontati con provvedimenti legislativi. “Chiaramente, il governo sopravviverà alla mozione di sfiducia, e sono certo che anche i deputati del Bsp lo sanno”, ha detto l'esponente del Gerb. Secondo Tsvetanov, le elezioni del Parlamento europeo saranno decisive sia per l'Ue sia per la Bulgaria. Inoltre, ha aggiunto, il partito è concentrato per preparare le elezioni amministrative in programma tra un anno. “Presenteremo argomenti chiari così come la nostra proposta alternativa per un altro tipo di sistema sanitario, e chiunque si identifichi con questi è il benvenuto per sostenerci”, ha detto da parte sua il vice capogruppo del Bsp al parlamento, Krum Zarkov. La votazione dovrebbe tenersi nei prossimi giorni, ma è poco probabile che il governo venga sfiduciato, in quanto il Bsp ha soltanto 79 deputati e finora nessuna altra forza politica ha dichiarato di voler appoggiare il voto contro Borissov. Per far passare la mozione sono necessari 121 voti. Il Parlamento unicamerale bulgaro ha 240 seggi. La prima mozione di sfiducia, formulata sulla dilagante corruzione, era stata messa ai voti lo scorso gennaio mentre la seconda, per l'incapacità di garantire l'ordine pubblico e la sicurezza nazionale, è stata votata lo scorso giugno. Entrambe le mozioni sono state respinte. POVERTÀ Forte calo in Polonia, Romania e Bulgaria, l'Italia è in controtendenza È la Polonia il Paese che nella Ue ha registrato il più forte calo della fetta di popolazione a rischio povertà o esclusione sociale tra il 2008 e il 2017. Secondo dati di Eurostat, pubblicati ieri, il tasso di persone a rischio in Polonia è diminuito dal 30,5% del 2008 al 19,5% del 2017, un calo dell'11% in meno di un decennio. Diminuzioni significative sono state rilevate tra 2008 e 2017 anche in Romania (-8,5%) e Bulgaria (-5,9%). Malgrado le diminuzioni, questi due paesi sono rimasti al top nella Ue per la percentuale di persone a rischio povertà nel 2017. Eurostat ha specificato che sono più di un terzo in Bulgaria (38,9%), Romania (35.7%) e Grecia (34.8%), mentre i tassi più bassi di cittadini a rischio povertà o esclusione sociale sono segnalati in Repubblica Ceca (12,2%), Finlandia (15.7%), Slovacchia (16.3%), Paesi Bassi (17%), Slovenia e Francia (17,1%) e Danimarca (17,2%). La situazione della povertà in Italia peggiora, a differenza del resto d'Europa dove va via via migliorando. Sempre secondo Eurostat, che ha analizzato i dati del 2017, l'Italia è il Paese europeo con il numero più alto di persone a rischio di povertà ed


esclusione sociale: sono in tutto 17,4 milioni, ovvero il 28,9% della popolazione. In sostanza, vuol dire che una persona su tre vive in condizioni disagiate, correndo il rischio di cadere in una condizione di povertà vera e propria. Una situazione peggiorata molto rispetto agli altri Paesi Ue: dopo la Grecia, l'Italia è il Paese dove il rischio povertà è maggiormente aumentato dal 2008, salendo di 3,4 punti percentuali. Dati “devastanti” secondo il vicepremier Luigi Di Maio, che “provano come le politiche seguite dai precedenti governi e avallate o imposte dalla Ue siano state devastanti per il nostro Paese”. Nel 2017, 112,9 milioni di persone nella Ue, il 22,5% del totale, erano a rischio povertà-esclusione sociale, ha rilevato Eurostat. SCUOLA Tra due anni in Bulgaria ci sarà una carenza di 10.000 insegnanti Dopo due anni nel sistema scolastico bulgaro ci sarà una carenza di diecimila e dopo otto anni di 39.000 insegnanti. È quanto risulta dalle analisi svolte dal Sindacato degli insegnanti bulgari, dati confermati anche dal Ministero dell'Istruzione e della scienza. Secondo il presidente del sindacato, Yanka Takeva, vi è carenza soprattutto di insegnanti di matematica, informatica e lingue straniere.


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