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22-11-2018 RIMPASTO Approvate le dimissioni di Valeri Simeonov, Mariana Nikolova è il nuovo vicepremier Il parlamento ha approvato con 116 voti a favore e 62 contrari le dimissioni del vicepremier alle politiche economiche e demografiche, Valeri Simeonov, e la nomina al suo posto di Mariana Nikolova, fino ad ora capo del suo gabinetto politico. Valeri Simeonov, leader del partito nazionalista ‘Fronte nazionale per la salvezza della Bulgaria’ che fa parte della coalizione ‘Patrioti uniti’ al governo con il partito di centro destra Gerb, si è dimesso il 16 novembre scorso, dopo che per 26 giorni consecutivi le madri di minori disabili chiedevano le sue dimissioni in piazza. In ottobre, infatti, il politico aveva parlato di loro in pubblico definendole un “branco di millantatrici” con bambini “presumibilmente malati”. Prima di tale controversa dichiarazione, le madri avevano manifestato a Sofia e in altre città bulgare per chiedere maggiori finanziamenti statali per la cura e l'assistenza dei loro figli. Si tratta del quinto rimpasto nel terzo governo del premier e leader del Gerb, Boyko Borissov, dopo le dimissioni in passato dei ministri Nikolay Petrov (Sanità), Ivaylo Moskovski (Trasporti), Nikolai Nankov (Sviluppo regionale e lavori pubblici) e Valentin Radev (Interno). MUNIZIONI Restituite alla Grecia mine antiuomo dopo l’incidente del 2014 La Bulgaria ha definitivamente restituito alla Grecia 190.570 mine antiuomo che si trovavano nella fabbrica di munizioni a Gorni Lom, nel nord della Bulgaria, dove il primo ottobre 2014, a seguito di esplosioni a catena, morirono quindici dipendenti. È quanto si legge in una nota diramata dal ministero degli Esteri. Il lotto delle mine greche doveva essere distrutto nella fabbrica ma dopo l'incidente le autorità bulgare avevano deciso di chiudere l'impianto e privarlo della licenza. Le mine antiuomo sono state trasportate verso la Grecia con attrezzature e guardie specializzate nel corso di otto settimane. Dalla nota del ministero si evince, inoltre, che la Bulgaria ha adempiuto a tutti i suoi impegni in virtù della Convenzione internazionale per la proibizione l'uso, stoccaggio, produzione, vendita di mine antiuomo e per la relativa distruzione. SONDAGGIO Il 63% dei bulgari ritiene che i media nel paese non sono indipendenti Il 63% degli intervistati dall’agenzia demoscopica Alpha Research ha dichiarato che i media bulgari non sono indipendenti. Secondo il 16% degli intervistati, i media sono “completamente dipendenti”, mentre il 47% li ritiene “piuttosto dipendenti”. Solo l'1% degli intervistati pensa che i media siano completamente indipendenti. Il 9% dei bulgari ritiene che i giornalisti rispecchino in modo imparziale gli eventi. Il 28% crede che i media in Bulgaria non siano “né dipendenti né indipendenti”, si rileva nel


sondaggio. Il 37% dei bulgari ritiene che il maggiore diffusore di notizie false è la stampa, mentre all’altro polo è la radio ritenuta divulgatore di notizie false da appena il 3% degli intervistati.


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