29-01-2019 POLITICA Duro attacco del presidente Rumen Radev al governo Borissov “La questione non è ‘se’ ma ‘quando’ ci saranno in Bulgaria elezioni parlamentari anticipate”. Lo ha dichiarato in una conferenza stampa a Sofia il presidente Rumen Radev facendo il resoconto della sua attività nel 2018, il secondo anno del suo mandato. Radev, ex comandante dell'aeronautica militare bulgara, è stato eletto a presidente con l'appoggio del Partito socialista bulgaro (Bsp), all'opposizione. La Bulgaria è una repubblica parlamentare ma il presidente viene eletto a suffragio universale con un mandato di cinque anni. “Il 2018 è stato un anno di stabilità illusoria, crescente arbitrarietà ed erosione delle conquiste democratiche”, ha aggiunto Radev riferendosi all'attività dell'esecutivo guidato da Boyko Borissov, leader del partito di centrodestra Gerb, in coalizione con i nazionalisti. A suo dire, la presidenza è stata spesso “l'ultima barriera” a leggi influenzate dalle “lobby nella legislazione e azioni politiche irresponsabili”. “Nel 2018 ho continuato a difendere con tutte le mie forze le posizioni bulgare su questioni che riguardano l'agenda europea e globale”, ha affermato il capo dello Stato. Il presidente ha osservato che la sua istituzione ha partecipato nell'anno scorso a 19 eventi internazionali e 12 capi di Stato stranieri hanno visitato la Bulgaria su suo invito. Radev ha definito la procedura di gara per l'acquisizione di nuovi F-16 per l'Aeronautica militare bulgara come una “farsa che ha messo in luce lo stile vizioso di governo”. “Pur promettendo fedeltà all'Europa, facendo affidamento sui fondi europei e in attesa di essere ammessi nella zona euro, abbiamo escluso gli offerenti europei dalla procedura per un nuovo tipo di aereo da combattimento violando le regole procedurali”, ha affermato Rumen Radev. “Dopo il fallimento di grandi progetti energetici, la modernizzazione delle Forze armate ha rafforzato l'impressione che la Bulgaria stia perdendo la sovranità e non sia in grado di prendere decisioni strategiche da sola”, ha aggiunto. “Nello stesso tempo il governo sta concentrando in sé poteri che vanno al di là di quelli previsti nella Costituzione”, ha concluso Rumen Radev. MIGRANTI Quasi 3 mila gli illegali fermati nel 2018 “Quasi tremila migranti illegali sono entrati in Bulgaria nel 2018”, titola in prima pagina il quotidiano di Sofia ‘Ora’. Un flusso, secondo il giornale, che resta considerevole nonostante le assicurazioni delle autorità bulgare di aver risolto la questione. “Mentre il premier Boyko Borissov si vanta a dritta e a manca di aver liquidato il problema con i migranti illegali, le statistiche del ministero dell'Interno e dell'Agenzia statale per i profughi (Dab) dimostrano ben altro”, osserva il quotidiano. Secondo queste statistiche, nel 2018 in territorio bulgaro sono state fermate 2851 persone senza passaporti e visti regolari (2989 nel 2017), ovvero migranti che sono riusciti a superare il confine tra Bulgaria e
Turchia in modo illegale. Il quotidiano rileva che questo è il numero dei migranti arrestati, ma nessuno è in grado di indicare il numero di coloro che sono riusciti ad attraversare la Bulgaria per arrivare al confine con la Serbia e proseguire alla volta dell'Europa occidentale. “Nello stesso tempo non risulta che siano stati condannati dei trafficanti, anche se è ben chiaro che i migranti si muovono nel Paese grazie a una filiera di corruzione ben collaudata. Non risulta, inoltre, che siano stati rivelati nomi di poliziotti di frontiera che abbiano ricevuto delle mazzette, anche se è scontata la loro partecipazione in questa filiera”, conclude il giornale di Sofia. EUROZONA Vladislav Goranov, potremmo introdurre l’euro tra tre anni Dal primo gennaio 2022, in Bulgaria potrebbe essere introdotto l’euro al posto della moneta nazionale, il lev. Lo ha dichiarato il ministro delle finanze Vladislav Goranov. Il ministro ha detto di essere un “ottimista moderato” sulla prospettiva che nel luglio 2019 Sofia potrebbe candidarsi a entrare nel meccanismo di scambio Erm II e ottenere una risposta positiva. Sono già stati selezionati dei consulenti esterni per aiutare lo svolgimento degli stress test di sei banche in Bulgaria. La Banca centrale europea ha dato il via libera e per adesso il processo sta andando avanti senza problemi.