Una casa ci vuole
In Italia molte famiglie vivono in condizioni disagiate o sono sotto sfratto. L'emergenza abitativa ha raggiunto numeri esorbitanti. Immobili abbandonati o sfitti e occupazione abusiva, il paradosso dell'Italia. Il territorio è pieno di edifici abbandonati, molti dei quali versano in condizioni decadenti, anche a causa di anni di abbandono. Abitare le case significa anche salvarle dal deterioramento del tempo e mantenerle vive efficienti e belle. Cosa se ne fa un paese di tutte queste case chiuse? Niente. Molti penseranno: una casa meglio chiusa che concessa a basso costo o gratuitamente. Nessuna opposizione, ma qualche critica bisogna anche farla ad una visione cosi poco “umana”, soprattutto in un paese prevalentemente cattolico, che promuove valori quali solidarietà e fratellanza. E' vero la legge non tutela i proprietari, ma è anche vero che non garantisce a tutti i cittadini di poter vivere in mondo dignitoso. Il lavoro oggi è precario. Molte famiglie si sono ritrovate da un giorno all'altro in mezzo ad una strada anche per via delle molte aziende che negli anni hanno chiuso i battenti. Nelle controversie abitative spesso non esiste chi ha torto e chi ha ragione, ma esiste chi ha diritto a percepire dei soldi e chi non ha modo per poter pagare. Gli alloggi popolari sono sempre troppo pochi. Gli affitti spesso troppo alti. Le garanzie che ormai il mercato immobiliare richiede lasciano “fuori dalla porta” alcune categorie, quali precari, famiglie che non hanno un reddito dimostrabili e famiglie monoreddito con figli a carico monoreddito. Ci sono famiglie che vivono in strutture alberghiere quali B&B e residence, perché non hanno i requisiti richiesti dal mercato immobiliare per poter sottoscrivere un contratto di locazione. Nessuna legge vieta di affittare un immobile ad un lavoratore precario, a una persona senza un reddito dimostrabile o a una famiglia numerosa, eppure la maggior parte dei proprietari, ormai stanchi, richiedono un contratto di lavoro a tempo indeterminato, come requisito fondamentale; a volte addirittura la presenza di due buste paga. Il progetto si propone di sostenere e aiutare nei modi e nei tempi possibili le famiglie
in difficoltà, provvedendo principalmente a trovare una soluzione provvisoria. Durante questo tempo l'associazione cercherà di individuare soluzioni che permettano il reinserimento familiare, sociale e lavorativo delle famiglie coinvolte, fino al ripristino di una situazione di serenità e completa autonomia. Il progetto nasce per provare garantire a tutti pari opportunità, rendendo le forme di accoglienza più flessibili e personalizzate. Il progetto intende aiutare tutte quelle famiglie che per un motivo o per un altro hanno un'emergenza abitativa e vivono in condizioni non idonee. Per poter cercare di contrastare il fenomeno dell'emergenza abitativa c'è bisogno dell'aiuto di tutti.
Si può sostenere il progetto in svariati modi: •
Dare in concessione temporanea e gratuita all'associazione immobili vuoti o abbandonati, anche da ristrutturare. I termini di utilizzo sono da concordarsi tra le parti. L'idea è quella di ristrutturare immobili e metterli temporaneamente a disposizione delle famiglie in difficoltà. L'associazione, ove avrà le possibilità economiche, provvederà ai lavori necessari a rendere idoneo e abitabile l'immobile, e per un tot di anni (da stabilire con il proprietario) potrà usufruirne gratuitamente. Passati questi anni il proprietario potrà scegliere di affittare con un canone agevolato l'immobile all'associazione, qualora ne necessiti, o alla famiglia che lo ha utilizzato. Il progetto è da concretizzarsi ove vi fossero emergenze abitative nella zona dove è ubicato l'immobile gentilmente concesso.
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Cedere immobili inutilizzati all'associazione. Molti si trovano a ereditare immobili in parti dell'Italia in cui non vivono più da anni e anni. Spesso sono
immobili che appartengono alla famiglia da tantissimo tempo, passati di generazione in generazione e rimasti inutilizzati negli anni. Molti di questi immobili versano in condizioni decadenti, e i proprietari trovano inutile spenderci dei soldi per non utilizzarli mai. Questi immobili possono tornare a prendere vita e ad aiutare altre persone. Regalarli è una scelta responsabile e civile. L'associazione si impegna ad acquisirli, o a mettere i proprietari in contatto con famiglie a cui sarebbe d'aiuto riceverli in dono. •
Fare una donazione in denaro. I soldi raccolti contribuiranno alle spese di acquisizione degli immobili, ma soprattutto di ristrutturazione. Serviranno inoltre a fronteggiare le spese di famiglie sotto sfratto, o morose.
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Donare materiale edile, idraulico, elettrico ecc. I materiali verranno utilizzati per ristrutturare o/e rendere abitabili gli immobili in uso all'associazione per contrastare l'emergenza abitativa, o per sistemare immobili, in uso a famiglie in difficoltà, che necessitano di lavori urgenti.
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Donare mobili e oggetti di utilità. Lo stato delle cose dovrà essere buono. I mobili e gli oggetti verranno utilizzati per arredare e rendere vivibili gli immobili in uso all'associazione per contrastare l'emergenza abitativa, o immobili utilizzati da famiglie che necessitano di mobilia o altro.
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Realizzare gratuitamente lavori, piccoli o medio piccoli, necessari alla messa a norma degli immobili:lavori idraulici, elettrici, edili, ecc (questo punto è rivolto soprattutto a imprese e liberi professionisti). L'associazione si impegna a fornire i materiali necessari. Le aziende possono anche proporre tariffe agevolate per l'associazione e le famiglie in stato di necessità.
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Concedere un immobile in affitto, con un canone agevolato, a famiglie senza referenze: lavoratori precari e famiglie senza reddito dimostrabile. In questo caso l'associazione farà da tramite tra i proprietari che metteranno a disposizione l'immobile e le persone non referenziate che chiederanno aiuto all'associazione. L'associazione provvederà, inoltre, a fornire informazioni utili al fine di stipulare un contratto che tuteli ambo le parti, proponendo soluzioni come: cedolare secca, contratto transitorio, locazione senza possibilità di portare la residenza.
Si accettano idee e collaborazioni a vario titolo. Le famiglie che hanno un problema di emergenza abitativa, che vivono in un ambiente non idoneo o stanno per subire uno sfratto, possono contattare l'associazione che si attiverà subito per trovare soluzioni concrete, attraverso una raccolta fondi o la concessione provvisoria di un'immobile, ove presente nella zona di
residenza della famiglia. Le persone che vogliono mettere a disposizione un immobile possono contattare l'associazione, che provvederĂ a inserirlo in un apposito registro contenente le zone (senza indirizzi specifici. Per evitare l'occupazione abusiva) dove sono presenti immobili in concessione gratuita o agevolata, e a trovare un accordo nel caso in cui nella zona di ubicazione dello stesso vi fossero richieste di aiuto per emergenza abitativa.