Tra realtà e sogno – dimmelo tu cos’è la pace ottobre 28, 2010
di Rosetta Savelli «Adesso fermati e dimmelo tu cos’è la pace» chiese il bambino al vecchio. «Siediti ed ascolta ciò che ti racconterò» gli rispose il vecchio e poi aggiunse: «Sai, ho vissuto tanto, ma ancora non ti so dire cos’è la pace, mentre ti so dire per certo cos’è la guerra ed ora te lo dirò». Trattenne a lungo il respiro e poi iniziò: «La guerra è la madre, che durante il conflitto in Kosovo, fu fatta prigioniera e nei campi di prigionia fu separata dal proprio figlio piccolo, piccolissimo. Si disperò perdutamente e quando chiese di riaverlo le fu riconsegnato sì, ma con la testa mozzata, perchè era figlio del nemico. La guerra è il bambino che per non volersi separare dalla madre, nei campi di sterminio, fu fatto salire su per il camino, perchè figlio del nemico. La guerra è la madre che manda il proprio figlio kamikaze a farsi esplodere
perchè se salta in aria lui, salterà di certo in aria anche il nemico ed il figlio del nemico. La guerra sono migliaia e migliaia di gambe, di braccia e occhi di bambini che saltano in aria perchè anche loro, tutti insieme, sono figli del nemico. La guerra sono milioni e milioni di bambini che non possono andare a scuola, la noiosissima scuola, perchè vengono reclutati per imparare a sparare, a fare saltare in aria e ad uccidere il nemico ed il figlio del nemico. La guerra è la lotta infinita del più forte sul più debole e con un’arma in mano chiunque può essere il più forte, anche un bambino. Allora per difendersi occorre sparare di nuovo, anche su un bambino. Ma in fondo tutto questo è normale, perchè il bambino è il figlio del nemico. La guerra sono i figli dei paesi ricchi che vengono mandati ad uccidere i figli dei paesi poveri, cosi che alla fine sono tutti più poveri. La guerra è la ricchezza dei ricchi, che dopo avere derubato i poveri pensano che questo non sia ancora abbastanza e allora occorre ucciderli, perchè sono tutti nemici e figli del nemico. La guerra è il bambino palestinese, ucciso per errore da un cecchino.
La guerra è il bambino ebreo, ucciso per errore, dallo stesso cecchino. La guerra sono migliaia e migliaia di bambini orfani, perchè i loro genitori sono stati uccisi, sempre per errore e sempre dallo stesso cecchino. La guerra è il bambino che uccide un altro bambino, solo per salvarsi, per non essere lui il figlio del nemico. La guerra è il figlio di Dio che uccide il figlio di un altro Dio, un Dio nemico. La guerra è la figlia del sonno di Dio, perchè quando Caino uccise Abele, Dio stava dormendo. Non fu colpa sua, perchè anche a Dio necessita il riposo. La guerra è la discendenza maledetta, perchè Caino continua ad uccidere Abele, anche se lui non è figlio del nemico. Intanto Dio sta di nuovo dormendo, ma solo dentro al suo cuore ed ecco perchè, ogni volta che un uomo muore, egli invoca Dio: per risvegliarlo e per fare sì che la sua morte serva almeno a spezzare la catena della discendenza
maledetta. Chissà forse un giorno Dio si potrebbe risvegliare dentro di noi, perchè noi non siamo figli del nemico, ma siamo tutti insieme figli suoi». Poi il vecchio si fermò e quasi trattenendo a lungo quello stesso respiro iniziale: «Ecco, ora sai cos’è la guerra e adesso impegnati tu ad evitarla più che potrai. Così che quando sarai vecchio tu ed un altro bambino chiederà a te la stessa domanda, tu potrai dirgli meglio di me, cos’è la pace». Concluse infine con una citazione poetica, a lui molto cara: “Noi siamo della stessa sostanza,
di cui sono fatti i sogni, e la nostra breve vita è circondata da un sonno”. W. Shakespeare, La tempesta, atto IV » Così il vecchio disse al bambino che lo ascoltava attonito: «Ecco perchè Dio ama così tanto dormire dentro il cuore dell’uomo, ma intanto per risvegliarlo continua tu a gridare sempre più forte contro la morte ».
Articolo di Rosetta Savelli