Studente Ruggero Baracco Relatore Massimiliano Ciammaichella Correlatore Gillian Crampton Smith Data di Laurea Aprile 2015
UniversitĂ IUAV di venezia Corso di Laurea Magistrale in Design
Ogni inizio capitolo ha una citazione da canzoni dei Pink Floyd.
I’ve got a strong urge to fly, but I’ve got nowhere to fly to. Nobody Home, The Wall (1979)
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Abstract
Abstract
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I TA L I A N O
URVS è un progetto per la città di Venezia, unica nella sua complessità ed unicità. Il progetto mira a rappresentare “l’umore” della cittadinanza (sia ordinaria che straordinaria) utilizzando una metafora meteorologica attraverso la quale mettere in relazione scelte e iniziative in corso o ancora in discussione da parte delle istituzioni cittadine con la cittadinanza stessa. La caratteristica principale di URVS è la capacità di contestualizzare un flusso di dati -continuo ed imprevedibile- espressi nei singoli luoghi, luoghi che nella loro totalità costituiscono il nucleo urbano. Si sviluppa virtualmente come un’app mobile e con un’interazione “on-screen” e fisicamente attraverso installazioni interattive, arricchite da realtà aumentata. I due mezzi si integrano e arricchiscono a vicenda, riuscendo così a poter rappresentare un dibattito attraverso una modalità democratica e civile da parte degli attori in gioco. Il sistema interroga la cittadinanza e le grandi tematiche legate alla città, si pone come strumento di condivisione e riflessione personale-collettiva per riuscire a fare emergere un bisogno e una necessità di attività civica condivisa -efficace per far fronte alle numerose problematiche riguardanti la vita cittadina- eludendo una eventuale distorsione mediatica. Il punto di partenza è la percezione di una scarsa trasparenza avvertita dagli abitanti della città nei confronti del governo cittadino, fatto che come conseguenza può portare malumori e tensioni sociali. La politica veneziana (e nazionale) è investita al giorno d’oggi da un sentimento di sfiducia tale da rendere difficile una qualsiasi iniziativa delle parti per cercare una soluzione alle diverse questioni che la città deve affrontare quotidianamente. Il punto di arrivo non è una soluzione al problema, ma un tentativo di conseguire una maggiore consapevolezza della realtà in cui si vive, di creare legami, interazioni e relazioni finora inesplorate. Partendo da un’analisi più generale su temi contemporanei di interesse quali attività di Open Data ed Open Government, Smart Cities e filosofia politica, si è cercato di portare avanti un più profondo e mirato focusing sull’argomento, naturalmente contestualizzato rispetto alla storia e al presente di Venezia. Mai come oggi c’è bisogno di maggior spirito civico.
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ENGLISH
URVS is a digital project for the city of Venice starting from its complexity and uniqueness—particularly the fact that people move around the city on foot. URVS enables people to vote on proposals related to current interventions, proposals and debates, representing the mood of the citizens through the metaphor of the weather. Proposals for debate can be suggested by individual citizens or by the city administration but votes can only be cast by people when they are physically located in the place affected. URVS exists virtually as a mobile app with “on-screen� interaction, and physically through interactive installations, enriched by augmented reality. The two media integrate and enrich each other, encouraging the democratic and civil behaviour of the actors involved. Local and national politics suffer nowadays from a lack of transparency which generates mistrust, making constructive dialogue between the administration and the citizenry difficult to achieve: citizens do not understand the complexities the administration faces and the citizens do not trust the motives of the politicians. URVS is an attempt to address this problem. Never has there been more need for civic-mindedness. This report starts with a general analysis of contemporary topics of interests such as Open Data and Open Government, Smart Cities and political philosophy. It goes on to describe the design process followed and the final project.
Abstract
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Indice
Introduzione
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1. Ricerca
2. Un tuffo nella cittĂ
1.1. Open data e government
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1.2. Casi studio
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1.3. Smart cities
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1.4. AgorĂ
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3. Fasi di design
2.1. Fiducia nel governo italiano
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2.2. Il caso di Venezia
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2.3. Venezia Smart city
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2.4. Casi studio
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2.5. Scenario
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4. Processo
3.1. Metafora
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4.1. Servizio
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3.2. Personas
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4.2. Tecnologia
100
3.3. Prime prove
75
4.3. Brand image
103
3.4. Schema del sistema
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4.4. Proposte visuali
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3.5. Visual exploration
91 5. Final Design
Interviste
143
Fonti
154
Conclusioni
158
Ringraziamenti
162
Colophon
166
Indice
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5.1. Storyboard
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5.2. Final Design
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5.3. Sistema e Scenari
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5.4. User testing
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Fearlessly the idiot faced the crowd smiling. Fearless, Meddle (1971)
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Introduzione
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Un tema di stretta attualità in Italia è rappresentato dalla distanza percepita tra istituzioni e cittadini. Come conseguenza di tale separazione si creano molte volte delle situazioni di vere e proprie
1. Il documento è consultabile all’indirizzo: http://www.istat. it/en/files/2013/03/6_Politica-eistituzioni.pdf
tensioni e malesseri sociali e politici. Venezia, ad esempio, vive un momento storico alquanto paradossale. URVS è stato concepito per attenuare questo disagio fra cittadini e politici, cercando di riavvicinare i soggetti coinvolti nella discussione e rendere maggiormente trasparente ed accessibile l’attività che le istituzioni locali portano avanti, anche attraverso un feedback più diretto e obiettivo da parte dei propri elettori. La situazione complessiva italiana non è molto diversa da questa locale: dalle stime ISTAT [1] la fiducia nel governo e nella politica in generale risulta essere estremamente bassa. Questa generale sfiducia ha fatto si che molti movimenti “dal basso” siano riusciti ad aumentare i propri consensi, portando alla ribalta quella che è definita “antipolitica” con l'emersione pure di correnti razziste, intolleranti o comunque antigovernative. La popolazione, in una situazione generale di crisi economica e difficoltà sociale, viene influenzata fortemente da slogan e asserzioni forti, fino ad arrivare a credere che essi corrispondano alla reale verità dei fatti. I media nazionali e locali a volte cavalcano l'onda della tensione e del malessere civico nei confronti di scandali e illeciti e distorcendo tematiche e dibattiti, non consentono ai cittadini di formarsi un'opinione basata su reali fatti ma sostengono piuttosto interpretazioni preconfezionate o preconcette. La veridicità delle informazioni è discutibile sia che le fonti siano i media
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nazionali, sia i social network o il comune scambio di opinioni tra cittadini. Quella che viene oggi chiamata democrazia non è più percepita come tale. Le promesse elettorali dalle diverse parti politiche poi sfumano nella realtà dei fatti, non mantenute, in parte a causa delle difficoltà legate ad una amministrazione reale di un territorio e nell’impossibilità, da parte dei rappresentanti eletti, di avere una libertà completa nelle scelte che loro dovrebbero reputare migliori per il proprio territorio ( sia nazionale che strettamente locale). Con 2. Democrazia, dal greco δῆμος (démos): popolo e κράτος (cràtos): potere
la parola democrazia si intende il “governo del popolo” [2], ovvero una forma di governo in cui la sovranità dovrebbe essere esercitata dall’insieme dei cittadini. Naturalmente nella storia si sono distinte due forme di democrazia: la democrazia diretta (il potere sovrano viene esercitato direttamente dal popolo, come nel caso dell’antica Grecia (però gli elettori erano una casta ristretta e selezionata) e indiretta (in cui sono dei rappresentanti eletti dal popolo ad esercitare questa sovranità, come avviene ai giorni nostri). Il problema contemporaneo è rappresentato dal fatto che si sta delineando una sorta di paradosso (già ipotizzato con la definizione della stessa parola “democrazia”): se la maggioranza delle persone scegliesse un governo antidemocratico, il governo precedentemente eletto e in carica che si opponesse ad esso cesserebbe di essere considerato democratico in quanto contrario alla volontà della maggioranza dei propri elettori. Un altro errore che molto comunemente si fa è associare le parole “democrazia” e “libertà” come sinonimi l’una dell’altra. Gli organi cittadini, per cercare di colmare la distanza tra eletti ed elettori che si è sempre più acuita, spesso mettono a disposizione dei database molto ricchi di informazioni relative al territorio (demografia, dati migratori, ambiente, opere pubbliche, interventi vari, ecc), azione
3. http://daily.wired.it/news/politica/
denominata Open Government [3]. Dati liberamente accessibili a tutti,
open-government-in-italia-si-
senza restrizioni di copyright, brevetti o altre forme di controllo che
comincia.html
ne limitino la riproduzione. I cittadini però rimangono all' oscuro di questi dati, molte volte per la complessità e l’incapacità di renderli comprensibili, agibili, utilizzabili e in relazione tra loro Gli stessi cittadini dovrebbero in realtà prendere parte a questa raccolta di dati e creare un dialogo diretto con le istituzioni. Se dovressimo paragonare questa situazione ad un tempo metereologico, probabilmente potremmo dire di trovarci in un
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momento di tempo instabile con pioggia alternata a schiarite. I cittadini sono spesso impossibilitati a capire ciò che succede intorno a loro, abbagliati e storditi da una quantità spropositata di input diversi. E da questa generale confusione che si crea è naturale che poi si scelga l'interpretazione più facile, la strada più semplice, l’idea più diretta, forte e poco argomentata, col rischio che essa sia lontana dalla verità e persino negativa se non dannosa (per sè e per gli altri). I cittadini hanno bisogno prima di tutto di relazionarsi tra loro, capire quale siano le vere tematiche da affrontare e avere a disposizione degli strumenti critici veritieri per poter così assumere la scelta più giusta, ponderata, o almeno la più democratica (nel significato originale di democrazia). Per quanto sia una questione complessa e “vecchia come il mondo”, ci deve essere una volontà da entrambi le parti per riuscire a risanare almeno in parte un rapporto che col tempo si sta sempre più deteriorando. Questo è lo scopo di URVS (da URBS, città, e Vibe, atmosfera): rappresentare “l’atmosfera” della città in una maniera chiara e pratica, per creare uno strumento di dibattito in cui i “contendenti” siano sullo stesso piano e in cui siano i cittadini ad esercitare una vera sovranità.
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Mother, should I run for President? Mother, should I trust the government? Mother, The Wall (1979)
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1.Ricerca
Ricerca
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Attraverso l’evoluzione del diritto all’informazione si è creata la precondizione fondamentale all’emergere di nuovi diritti di cittadinanza. Una conseguenza è stata il richiedere una sempre maggior
1.1. O P E N D ATA E OPEN GOVERNMENT
trasparenza agli amministratori della cosa pubblica. In particolare, con la crisi delle istituzioni pubbliche e con la crescente disaffezione e sfiducia dei cittadini alla vita politica, una maggiore apertura delle strutture amministrative è stata vista da più parti come un processo positivo e di risanamento. Un’amministrazione aperta viene percepita come una realtà che si rende trasparente agli occhi del cittadino e implicitamente come tale determina un’assunzione di responsabilità sul proprio operato da cui deriva una maggiore efficienza nella gestione. Negli ultimi dieci anni le istanze volte all’apertura delle informazioni del settore pubblico (Public Sector Information - PSI- ) hanno ricevuto un notevole impulso, pretendendo dalle istituzioni un rilascio sempre più attivo e costante di questo tipo di dati. Ciò significa che sono le istituzioni di loro iniziativa a doversi preoccupare di fornire i propri dati ai cittadini e a dover rendere conto del proprio operato. -La trasparenza nel governo è spesso associata con l’assunzione di
Trasparenza di governo
responsabilità da parte del governo stesso. La trasparenza spesso consente ai cittadini di una democrazia di essere muniti di strumenti di monitorazione delle iniziative delle amministrazioni riducendo il rischio di corruzione e di illeciti. Alcuni opinionisti sostengono che un governo aperto e trasparente permette la diffusione di informazioni, a sua volta aiutando a conseguire una maggiore conoscenza e consapevolezza, creando una globale situazione di progresso sociale e civile.
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http://www.statetechmagazine.com/ article/2014/05/making-most-opendata
La dottrina contemporanea di “Open Government” ha trovato un fortissimo sostegno da parte di quelle organizzazioni non governative desiderose di contrastare ciò che viene percepita come una tendenza intrinseca del governo ad operare, quando possibile, in segreto. Di rilievo tra queste organizzazioni non governative vi sono organismi come il Transparency International o l’Open Society Institute. Esse sostengono l’attuazione delle norme di apertura e trasparenza in tutto il mondo oltre a battersi in modo che tali norme siano fondamentali per la prosperità nazionale e lo sviluppo di società democratiche. I sostenitori di ‘governo aperto’ spesso affermano che la società civile, piuttosto che la legislazione del governo, offre la strada migliore per l’amministrazione più trasparente. Essi sottolineano il ruolo degli informatori che attuano iniziative di segnalazione dall’interno della burocrazia governativa. Uno dei principi fondamentali è che una stampa indipendente e indagatrice, cartacea o elettronica, è spesso un forte garante della trasparenza di controllo legislativo.
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Assieme all’interesse nel fornire un maggiore accesso alle informazioni vi è una corrispondente preoccupazione per la tutela della privacy dei cittadini in modo che non siano esposti a conseguenze negative, punizioni o ripercussioni come risposta ai dati forniti dagli stessi governi. Una relativamente nuova visione per l’attuazione del governo aperto
Livello locale
è venuta dal settore comunale. In modo simile a movimenti di base, l’esperto di tecnologia ‘governo aperto’ Tobias SK Cichon (un esperto in flussi di lavoro di governi locali) [1] ha affermato che la continua
1. http://codigigo.blogspot.
pressione effettuata dai piccoli enti locali utilizzanti la tecnologia per
de/2007/06/public-records-laws-
implementare soluzioni di governo aperto porterà ad adozioni simili
are-like-statistics.html
anche in comuni più grandi e, infine, allo stato, a livello provinciale e federale. Le piattaforme del settore pubblico e privato forniscono una strada ai cittadini di impegnarsi, offrendo l’accesso a informazioni trasparenti
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che i cittadini si aspettano di conoscere. Numerose organizzazioni hanno lavorato per consolidare le risorse offerte ai cittadini di accedere alle scelte di governo (locale, statale e federale), e ottenere informazioni riguardanti la spesa di bilancio, il monitoraggio legislativo, e altri settori della vita pubblica e politica. Nonostante i benefici evidenti e innegabili che provengono da una maggiore trasparenza di governo, un certo numero di studiosi ha messo in dubbio la certezza morale dietro questa difesa della trasparenza, mettendo in discussione le fondamenta su cui poggia. Essi hanno anche evidenziato come la trasparenza può supportare alcuni imperativi di matrice neoliberale Termine 2. http://www.funzionepubblica.
Il termine Open Government Data [2] ha un’origine relativamente recente e risale alla pubblicazione di una serie di principi postulati
gov.it/media/982175/
da parte degli attivisti del suddetto movimento. A differenza del
vademecumopendata.pdf
movimento per il Diritto di accesso alle informazioni, i sostenitori del movimento Open Government Data (OGD) hanno focalizzato le loro rivendicazioni su una tipologia specifica di informazione: i dati.
3. http://www.lem.sssup.it/WPLem/ odos/odos_report.pdf
Seguendo l’analisi effettuata da Fioretti [3] in Open Data Open Society del 2010 – che riprende la descrizione di Peter Murray-Rust (uno tra i primi accademici a sostenere la necessità di relazionare l’accesso ora aperto alla ricerca scientifica e ai suoi dati con la filosofia e le tecnologie del Web semantico) - con il termine “dati” vengono intesi le singole parti di informazioni -siano queste immagini, numeri, mappe, audio etc- che possono essere identificate attraverso a una serie di caratteristiche :
Caratteristiche
1. non soggetti a copyright o diritto d’autore, sono una descrizione diretta di fatti o sono strettamente collegati ad essi; 2. sono riproducibili senza creare ambiguità e quando i metodi usati per generarli sono conosciuti; 3. sono parte di una informazione più ampia o di un sistema di conoscenze; 4. hanno (quasi) sempre molto più significato e valore se si effettuano collegamenti tra loro e in un contesto più ampio, arricchiti di meta dati (ovvero dei dati sui dati e non sui fatti);
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5. presentino tutte le caratteristiche sopra descritte e possano essere divulgati e archiviati in formati digitali, in questo modo processati da applicazioni software per costruire altri dati, trovare metadati e infine dare la possibilità di prendere decisioni. Se questi sono i presupposti che effettivamente devono esistere, questi dati possono essere realmente open (aperti) solamente se possono essere liberamente copiati, condivisi, combinati con altri materiali o ripubblicati come parti di altri documenti (consentendo a loro volta di esplorarli, analizzarli e rappresentarli in diversi modi), nonché essere trasformabili in altri formati. Una definizione più completa di ‘dati aperti’ può essere ottenuta dalla Open Knowledge Definition che fornisce appunto la definizione della “conoscenza aperta” e quindi, indirettamente, anche dei dati aperti: 1. Accesso: l’opera deve essere disponibile nella sua interezza ed a un
Parametri di classificazione
costo di riproduzione ragionevole, preferibilmente tramite il downlo ad gratuito via rete Internet. L’opera deve inoltre essere disponibile in un formato riconosciuto, accessibile e modificabile. 2. Ridistribuzione: la licenza non deve imporre alcuna limitazione ad una vendita o ad un’offerta gratuita del singolo dato o come parte di un pacchetto composto da opere provenienti da diverse fonti. La licenza non deve prevedere alcuna “royalty” o altra forma di pagamento per tale vendita o distribuzione. 3. Riutilizzo: la licenza deve poter consentire la realizzazione di modifiche e di opere derivate e deve prevedere la possibilità di una loro distribuzione agli stessi termini dati dall’opera originaria. 4. Assenza di restrizioni tecnologiche: l’opera deve essere fornita in un formato che non crei ostacoli tecnologici per lo svolgimento delle attività già descritte in precedenza. Ciò può essere conseguito mediante la messa a disposizione dell’opera in un formato considerato “aperto”, vale a dire le cui specifiche siano pubblicamente e liberamente disponibili e senza imporre nessuna restrizione economica o di altro tipo per l’utilizzo. 5. Attribuzione: la licenza può richiedere la citazione dei vari contributori e creatori dell’opera come condizione per la ridistribuzione ed il riutilizzo. Nell’ipotesi di citazione imposta, questa condizione non deve essere onerosa. Per esempio, nel caso in
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cui venga richiesta la citazione, l’opera deve essere accompagnata da un elenco di coloro che devono essere citati. 6. Integrità: la licenza può richiedere, come condizione perché l’opera venga distribuita in versione modificata, che l’opera derivata presenti un nome o un numero di versione diverso dall’opera originaria. 7. Nessuna discriminazione di persone o gruppi: la licenza non deve far trasparire la discriminazione di una persona o gruppo di persone. 8. Nessuna discriminazione nei settori d’attività: la licenza non deve impedire a nessuno di usufruire dell’opera in un determinato settore d’attività. Per esempio, la licenza non può impedire che l’opera sia utilizzabile da un’azienda, o che ne venga usufruita ai fini di ricerca genetica. 9. Distribuzione della licenza: i diritti relativi all’opera devono valere per tutte le persone a cui il programma sarà ridistribuito senza che sia necessario da parte loro accettare o sottostare a una qualsiasi altra licenza aggiuntiva.
Un esempio di visualizzazione da dati governativi open relativi alla spesa pubblica del governo italiano (dal Guardian) http://www.theguardian.com/news/datablog/interactive/2011/apr/19/italy-public-spending-visualisation
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10. La licenza non deve essere specifica per un pacchetto: i diritti relativi all’opera non devono dipendere dal fatto che l’opera è parte di un particolare pacchetto. Se quest’opera viene estratta dal sud detto pacchetto e usata o distribuita in conformità con i termini del la licenza relativa, tutte le persone a cui il lavoro può essere ridistribuito devono avere gli stessi diritti concessi in congiunzione con il pacchetto originario. 11. La licenza non deve limitare la distribuzione di altre opere: la licenza non deve imporre restrizioni su altre opere distribuite insieme all’opera utilizzata. Per esempio, la licenza non deve porre come vincolo il fatto che tutte le altre opere distribuite sullo stesso supporto siano aperte. Al giorno d’oggi i vari settori della pubblica amministrazione italiana
OGD in Italia
hanno in comune la produzione di enormi quantità di dati [4], più o meno grezzi, in formato digitale, molte volte archiviati e catalogati su portali dedicati. Siano questi il risultato diretto dell’attivita amministrativa (ad
4. Per un catalogo degli open data disponibili in Italia si può visitare: http://www.datiopen.it
esempio dati del catasto o meteorologici), o di una produzione collaterale dell’attività svolta (ad esempio la mappa dei codici di avviamento postale o i tempi di percorrenza dei mezzi pubblici). Rimane comunque il fatto che viene prodotta una mole consistente di dati pubblici, tali anche nel senso che non si riferiscono a nessun singolo individuo e perciò, rendendoli accessibili, non hanno implicazioni per la privacy. I dati della pubblica amministrazione si possono considerare aperti se
Principi per l’OGD
resi pubblici in modalità conformi ai principi seguenti: - Completi. Tutti i dati pubblici sono resi disponibili. Sono dati pubblici i dati che non sono soggetti a valide limitazioni legate alla privacy, alla sicurezza o a eventuali privilegi. - Primari. I dati sono raccolti alla fonte, con il massimo livello di granularità, in forme né aggregate né modificate. - Tempestivi. I dati sono resi disponibili tempestivamente così che ne sia preservato il loro valore. - Accessibili. I dati sono disponibili per il più ampio numero di utenti e per il più ampio spettro di propositi. - Processabili dalle macchine. I dati sono sufficientemente strutturati in modo da permetterne un trattamento “automatico”.
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- Non discriminatori. I dati sono disponibili a tutti, senza che sia necessaria una registrazione. - Non proprietari. I dati sono disponibili in un formato su cui nessuno possa avere un controllo esclusivo. - Liberi da licenze. I dati non devono essere soggetti ad alcuna regolamentazione riguardante copyright, brevetti, marchi o segreti industriali. Possono essere consentite restrizioni ragionevoli legate alla privacy, alla sicurezza o a privilegi. Conseguenze dell’OGD
L’adozione di questi principi nella produzione e gestione dei dati da parte delle amministrazioni, riuscirebbe a garantire in primo luogo una maggiore trasparenza che incentiverebbe e faciliterebbe la partecipazione attiva dei cittadini. Inoltre una maggior circolazione delle informazioni riuscirebbe a limitare notevolmente sprechi tipici delle attività di organizzazioni complesse, permettendo di ottenere una così maggiore efficienza nel funzionamento generale degli enti. I possibili obiettivi citati sono di fatto direttamente collegabili a quelli su cui si basa il movimento per il diritto di accesso all’informazione. L’enorme mole di dati accumulata dalle amministrazioni potrebbe sembrare di per sé una ricchezza, bisogna valutare però che i dati siano realmente utili, presupposto esistente solo quando essi sono grezzi, realmente aperti e collegati. Le rivendicazioni riguardanti l’accesso ai dati delle pubbliche amministrazioni in formato Open Data sono state col tempo rese possibili anche dalla sempre maggiore diffusione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICTS) le quali permettono oggi l’immagazzinamento di una enorme quantità di dati in formato digitale. Internet e il Web sono realtà in cui viene riconosciuta la capacità di consentire potenzialmente una totale simmetria informativa. Il movimento OGD cerca infatti di sfruttare al meglio queste nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, strumenti che rendono possibile l’utilizzo della mole di dati prodotta dalle amministrazioni con lo scopo prefisso della costruzione di servizi a disposizione di tutti. Ovviamente il lavoro di questo movimento, collegato a quello del diritto di accesso all’informazione, non è sempre semplice. Nonostante in teoria si possa ragionevolmente presupporre che questi movimenti vengano accolti con entusiasmo dal mondo della politica, la realtà è sfortunatamente più complessa. Alcune
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difficoltà dipendono fondamentalmente dalla mancata consapevolezza e dall’ignoranza che traspare a vari livelli degli amministratori, cosa che strumenti come Open Data Manual hanno come obiettivo il loro tamponamento.Come già detto, tutti questi temi ruotano intorno a quello della trasparenza, e la trasparenza si ottiene prima di tutto aprendosi; è l’apertura, nella fattispecie di dati, ma più in generale delle amministrazioni in quanto organismi pubblici, che può innescare il cambiamento tanto auspicato ma ancora poco percepito ai giorni nostri.
“Open government - italian 1” di Francesca de Chiara - Con licenza CC BY 3.0 tramite Wikimedia Commons
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1. 2 . C A S I ST U D I O https://itdashboard.gov Lanciato nel giugno 2009 dalla (allora) federale CIO Vivek Kundra, Dashboard fornisce informazioni generali su più di 7.000 degli investimenti IT federali e dati dettagliati su 800 dei più grandi progetti informatici del governo. Gli utenti possono confrontare la spesa IT delle agenzie federali nel corso del tempo e la ricerca di investimenti specifici. Il Dashboard è dotato di codici colore per fornire un rapporto sullo stato dei progetti chiave: giallo per “ha bisogno di attenzione,” i rossi per “preoccupazioni significative.” Uno svantaggio è che si tratta di auto-valutazioni, fornite dall’agenzia CIO. http://usaspending.gov USAspending.gov fornisce informazioni sulle spese federali, compresi i contratti, borse di studio e prestiti. Gli utenti possono scegliere tra diverse variabili - agenzia federale, statale o distretto congressuale coinvolti, categoria di prodotto, e l’anno fiscale, per esempio. Risultati della ricerca possono essere visualizzati come un elenco o sotto forma di grafico. Tuttavia, la qualità dei dati del sito è stata messa in discussione. La Fondazione Sunlight ha determinato che 1.300 miliardi dollari in spesa federale sono stati omessi nel 2010 . https://www.federalregister.gov Il Federal Register è il record giornaliero di attività del governo degli Stati Uniti, tra cui rulemakings e altre azioni del ramo esecutivo. FederalRegister.gov organizza le informazioni su migliaia di norme e regolamenti in sei categorie ; ambiente; mondo; scienza e tecnologia; imprese e industria; salute e benessere pubblico. Una API consente agli sviluppatori di attingere a tali dati per il riutilizzo. http://www.foia.gov Di quasi 600.000 richieste di Freedom of Information Act presentate alle agenzie federali nell’anno fiscale 2010, circa 377.000 sono state rilasciate nella totalità o in parte, e altre 30.000 sono state negate. Questa informazione proviene da FOIA.gov, oltre alla richiesta di un centro di informazioni sulle richieste FOIA direttamente in tutte le agenzie federali. Il pubblico deve presentare ancora richieste scritte (su carta, e-mail, modulo Web, o fax) direttamente all’agenzia in questione, ma questo sito fornisce il quadro su ciò che le persone chiedono e quello che stanno ottenendo.
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https://petitions.whitehouse.gov Lo scorso settembre, la Casa Bianca ha introdotto un nuovo modo per effettuare una petizione al governo federale sotto forma di “We The People”, una piattaforma online che accompagna i cittadini attraverso il processo di deposito di una petizione in tre semplici passi. I visitatori del sito possono creare o firmare una petizione, e i creatori petizione sono responsabili per la costruzione di un sostegno e la raccolta di firme .Al primo lancio, il sito richiede che 5.000 firme vengano presentate entro 30 giorni per ottenere una risposta ufficiale. Come segno della sua popolarità, la soglia è stata elevata a 25.000 firme. http://www.challenge.gov “Il governo pubblico è in grado di risolvere i problemi insieme.” Questa è la promessa di Challenge.gov, un approccio collaborativo per risolvere le sfide della nazione e guidare l’innovazione. Secondo le ultime stime, sono state elencate 143 sfide in settori quali la scienza e la tecnologia, la salute, l’energia, e l’istruzione. Il kicker: sono offerti premi in denaro fino a $ 20.000 al progetto col il migliore approccio al problema. http://open.nasa.gov Nel governo federale, la NASA è quello che si potrebbe chiamare un caso particolare. L’agenzia spaziale impegna il settore privato più di molte altre agenzie federali, e rilascia i risultati della ricerca e le immagini quasi ogni giorno. Il sito del governo aperto della NASA viene regolarmente aggiornato con nuovi contenuti e opportunità di partecipazione del pubblico, come ad esempio un recente Tweetup con la stazione spaziale e l’astronauta Ron Garan. E l’agenzia ha lanciato una nuova sezione su Open.NASA.gov dedicata ai suoi progetti di software open source. http://www.recovery.gov/ Alcuni dei 840 miliardi dollari del bilancio di governa americano saranno spesi sotto l’American Recovery and Reinvestment Act del 2009. Recovery.gov fornisce ai contribuenti gli strumenti per tenere traccia di dove tali fondi vanno, dall’agenzia al destinatario, al luogo geografico. Il sito non si limita a fornire informazioni e risorse; può anche essere utilizzato per segnalare frodi, sprechi e abusi.
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1. 3 . SMART CITIES
Un’area urbana evoluta che crea sviluppo economico sostenibile, alta qualità di vita, ed eccelle in campi quali: l’economia, la mobilità, il rispetto dell’ambiente e delle sue risorse, le relazioni umane, le politiche dell’abitare e il metodo di amministrazione è definita “smart city”. Il concetto di “smart city” individua l’insieme organico dei fattori di sviluppo di una città sottolineando l’importanza del “capitale sociale”di cui ogni ambiente urbano è dotato, del “capitale umano” e delle infrastrutture tradizionali (trasporti) e moderne (ICT). Definizioni di “Smart City” variano ampiamente. Se si pone l’accento sull’uso delle tecnologie si fa riferimento a quelle basate sulle ITC, come l’Internet delle cose (IOT) e Web 2.0 per fornire servizi pubblici più efficaci ed efficienti che migliorano le condizioni di vita e di lavoro e creano ambienti urbani più sostenibili, associati con la fornitura e il consumo di servizi pubblici “intelligenti”. L’attuale crisi economica, combinata con crescenti aspettative dei cittadini, sta esercitando una crescente pressione sulle città a comportarsi in modo ‘intelligente’: per ottenere servizi pubblici migliori e a costi minori. Le tecnologie hanno permesso questa nuova ‘intelligenza’ nell’applicazione commerciale e urbana. “Smartness” nel contesto tecnologico implica il principio del calcolo automatico come auto-configurazione, auto-guarigione, auto-protezione, e autoottimizzazione. Case intelligenti, edifici intelligenti, infrastrutture intelligenti più grandi come aeroporti, ospedali o campus universitari dotati di un gran numero di terminali mobili e dispositivi embedded, nonché sensori collegati e attuatori. L’ecosistema intelligente è una estensione concettuale di spazio intelligente che va dal contesto individuale alla comunità più ampia all’intera città.
Comunità
Una città digitale fa riferimento a una comunità connessa che combina infrastrutture di comunicazione a banda larga; flessibile, orientata ai servizi dell’infrastruttura di calcolo basato su standard aperti; servizi innovativi per soddisfare le esigenze dei governi e dei loro dipendenti, cittadini e imprese. Il suo scopo è creare un ambiente per la condivisione delle informazioni, la collaborazione, l’interoperabilità e le esperienze senza soluzione di continuità per tutti gli abitanti all’interno della città. Le reti connettono le organizzazioni, i gruppi sociali, le imprese presenti nelle diverse aree urbane.
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http://www.beinformed.com/ BeInformed/website/en/EN/ IntelligentCities?init=true
Le città ‘smart’ sono centri flessibili capaci di relazionarsi sia con la propria popolazione sia con i flussi internazionali legati ai settori della finanza, dell’economia, della cultura, di essere cerniera di connessione tra la dimensione locale e quella globale. E’ città ‘aperta’ perché dà priorità alla trasparenza del suo operato. La comunicazione delle proprie attività non è mediata ma diretta, permette l’accesso ai dati e alle informazioni sul suo funzionamento negli ambiti prioritari come mobilità, risorse energetiche, qualità dell’ambiente. La raccolta delle informazioni è attuata non solo dal diffondersi di nuovi strumenti urbani sotto forma di sensori ma nuovi progetti coinvolgono i cittadini i quali da fruitori o beneficiari diventano soggetti attivi nel monitoraggio della città. La comunicazione è orientata a favorire il coinvolgimento dei cittadini nella gestione della cosa pubblica; le persone sono chiamate a diventare parte attiva nelle decisioni che riguardano la città stessa. Si stabilisce quindi una relazione bidirezionale tra amministrazione e cittadini che valutano servizi e progetti, segnalano eventuali criticità, manifestano esigenze e bisogni e fanno proposte per soddisfarli. Condividendo informazioni la città aiuta se stessa e i suoi cittadini in caso di calamità o eventi minacciosi. Diventa città resiliente quando aiuta i suoi cittadini a meglio comprendere i rischi del proprio territorio tramite la formazione e la sensibilizzazione.
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Qualora sia dato spazio alla comunicazione che viene dal basso in formato di produzione artistica, si creano le condizioni per la riqualificazione di aree urbane che diventano laboratori di ricerca e di sviluppo per la produzione di alcuni settori economici ‘creativi’.
Spazi fisici
Lo spazio urbano, con le sue strade, piazze, parchi è da sempre la precondizione per l’interazione sociale. Nella città come piattaforma la tecnologia diventa un elemento facilitatore dell’interazione, della connessione tra idee, iniziative, competenze ed esperienze diverse. E’ evidente che il concetto di ‘città intelligente’ interseca la società
5. N. Komnios è un assistente in Cyber
della conoscenza (capitale umano, sociale, relazionale) con la città
Security al Department of Computer
digitale.
Science della City University London
Malek ha definito una città intelligente come una città che ha tutte
E. Sefertzi è un professore associato al Dept of Spatial Planning and
le infrastrutture e infostrutture delle tecnologie dell’informazione,
Development Engeneer in Innovation
le ultime tecnologie nel campo delle telecomunicazioni, tecnologia
strategy, Strategic planning, Regional development.
elettronica e meccanica.
Ciudad Creativa Digital, un progetto di Carlo Ratti per Guadalajara (Mexico)
Secondo Komninos e Sefertzi [5] le iniziative per le città intelligenti
http://www.carloratti.it/FTP/CCD/
fanno sforzi coscienti per utilizzare le tecnologie dell’informazione per
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trasformare la vita e il lavoro nella propria regione in modi significativi e fondamentali oltre a incrementarli. Dal punto di vista tecnologico esistono esempi concreti di tecnologie
Basi tecnologiche
di cui una ‘smart city’ può dotarsi. Una rete di sensori in grado di misurare diversi parametri riguardanti il campo della mobilità permette ai cittadini e alle autorità di monitorare la concentrazione di inquinamento, di analizzare, pianificare e gestire i flussi cittadini e i mezzi, di prevedere tipologie e modelli di trasporto pubblico e privato. Nel campo del traffico stradale esistono interventi sui cicli semaforici, indicazioni per trovare un parcheggio; nel trasporto pubblico sistemi di monitoraggio e di avviso in tempo reale dei passaggi dei mezzi pubblici aiutano i cittadini (e i Comuni) nella gestione della quotidiana vita urbana. Altri esempi: l’amministrazione può ottimizzare l’irrigazione dei parchi, l’illuminazione delle strade, rilevare eventuali perdite nella rete idrica, mappare l’inquinamento acustico, ecc. Analogamente un utilizzo diffuso e pervasivo dei servizi e prodotti ITC permette di svolgere remotamente moltissime attività: dallo shopping, alle riunioni, alle attività di lavoro di gruppo e di progetto. Una ‘città smart’ è in grado di raccogliere e diffondere informazioni in modo capillare e continuo, sia per quanto riguarda la normale vita sociale ed economica sia per quanto riguarda la gestione di situazioni di emergenza. Diventa così una città che innalza il livello di sicurezza qualora utilizzi soluzione innovative di sorveglianza e di assistenza ai cittadini. Ma una ‘smart city’ [6] non è solo una città digitale, è necessario superare questa definizione che implica unicamente una presenza di infrastrutture di informazione e comunicazione per riconoscere
6. Carlo Ratti sulle tecnologie ICT per
soprattutto il ruolo del capitale umano, sociale e relazionale e al
robert.laurini/resact/AICA.pdf
le Smart Cities:http://liris.cnrs.fr/
riconoscimento del settore ambientale come fattore importante di crescita urbana. Il funzionamento e la competitività delle città nel mondo contemporaneo non dipendono solo dalle sue infrastrutture materiali (il cosiddetto “capitale fisico”), dalla disponibilità e qualità delle infrastrutture informative tecnologiche, ma anche e soprattutto dal ruolo che gioca il capitale umano, sociale e relazionale. La ‘smart’ è
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una città partecipata, capace di inventare nuove forme di aggregazione che, coniugando l’utilizzo delle nuove tecnologie e nuove forme sociali di incontro, siano in grado di rinnovare e ricreare il tessuto dei rapporti umani e le opportunità di dialogo. La crescita dimensionale delle città e il loro progressivo trasformarsi in grandi agglomerati rende sempre più concreto il pericolo della perdita di coesione sociale e dell’impoverimento dei momenti di incontro e socializzazione.
Fattore sociale
Dal punto di vista sociale, centrale è il ruolo del capitale umano e il suo relazionarsi nello sviluppo urbano. In quest’ottica una ‘smart city’ è una città in cui la comunità ha imparato ad apprendere, adattarsi, rinnovare, con particolare attenzione ad una partecipazione dei cittadini nella pianificazione urbanistica e territoriale e per il conseguimento di un’inclusione sociale dei suoi residenti. Diventano così fondamentali le iniziative come la progettazione partecipata e la consultazione on-line per consentire ai cittadini di percepire una democrazia reale in relazione alle decisioni che li coinvolgono.
Creatività
La creatività è riconosciuta come fattore chiave per la ‘smart city’, quindi le persone, l’istruzione, l’apprendimento e la conoscenza hanno una importanza centrale. La nozione ampia di ‘smart city’ include la creazione di un clima adatto per una classe creativa emergente. Una città creativa è una delle visioni della ‘smart city’. Una città viva e dinamica, ‘smart’, è capace di generare e promuovere attività culturali e ricreative che qualificano il territorio, attirano talenti, arricchiscono il tessuto urbano e ne stimolano creatività e crescita sociale. Infrastrutture ‘umane’, cioè occupazioni creative, forza lavoro, reti di conoscenza, organizzazioni di volontariato, ambienti senza crimini, costituiscono l’asse fondamentale per lo sviluppo della città. Le infrastrutture ‘sociali’ sono dote indispensabile per le città intelligenti. Tali infrastrutture sono l’unione delle persone e il loro rapporto. Le persone ‘intelligenti’ beneficiano del capitale sociale e a loro volta lo implementano. ‘Smart city’ è quindi un mix di istruzione, formazione, cultura, arte, imprese, commercio, perciò è un mix di impresa sociale, impresa culturale ed economica.
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Dal punto di vista ambientale è l’esigenza della sostenibilità ad essere centrale, un aspetto molto importante in un mondo in cui le risorse diventano sempre più scarse e costose. Una città ‘smart’ è in grado di sfruttare tutte le moderne tecnologie per il risparmio energetico e, in generale, per ridurre l’impatto sull’ambiente che deriva dalla presenza e dalle attività di migliaia di persone e prodotti che in varia forma consumano energia e producono rifiuti. Le città basano gran parte del loro sviluppo anche sulla disponibilità di risorse turistiche e naturali. Nella realtà della ‘smart city’ lo “sfruttamento” urbano deve garantire l’uso sicuro e rinnovabile del patrimonio naturale. Finalizzata principalmente a migliorare l’efficienza operativa e la sostenibilità dello sviluppo, la città intelligente crea le condizioni infrastrutturali per produrre e gestire le informazioni sul suo funzionamento in ambiti prioritari quali le risorse energetiche e la qualità dell’ambiente. Dal punto di vista economico una città è considerata ‘smart’ se riesce ad approfittare dei vantaggi che derivano dalle opportunità offerte dalle tecnologie ICT in modo da aumentare la prosperità locale e la competitività. Le città devono avere caratteristiche tali da poter attrarre nuove imprese, inserite in una pianificazione territoriale della regione a cui la città appartiene, pianificazione che, a sua volta, deve essere realizzata in modo ‘intelligente’ seguendo lo stesso approccio delle smart cities. Non meno importante, una città ‘smart’ offre nuove forme di governo
Apprendimento continuo
capaci sia di monitorare e gestire il territorio e le dinamiche che in esso si sviluppano, sia di valorizzare il rapporto continuo e bidirezionale con i cittadini, le imprese, le entità che su di esso operano e si sviluppano. In sintesi, una ‘smart city’ è un luogo dove tutti i processi vitali e nevralgici del vivere sociale vengono riletti, anche grazie all’uso delle tecnologie, allo scopo di migliorare in modo radicale qualità della vita, opportunità, benessere, sviluppo sociale ed economico. -La definizione di ‘smart city’ si interseca con la definizione di ‘knowledge city’ cioè una città in continuo apprendimento il cui primo valore è la conoscenza. Lo sviluppo urbano “knowledge-based” è diventato un meccanismo importante per lo sviluppo in tutti i
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settori: dalla formazione di una qualificata forza lavoro, allo sviluppo economico a quello informativo. La materia prima diventa l’informazione e la conoscenza e le città si possono qualificare nel modo in cui informazione e conoscenza sono prodotte, raccolte, condivise per produrre innovazione. Sia essa comunicazione finanziaria, economica, sociale o culturale le città sono sempre più nodi attivi dei flussi fisici ma anche, appunto, di quelli immateriali. Le qualità di essere capace, intelligente, abile, creativa, in rete, connessa e competitiva sono diventate ingredienti chiave dello sviluppo urbano basato sulla conoscenza. Prospettive future
Il tema delle ‘smart cities’ è assai complesso e affascinante e costituirà uno dei principali ambiti di ricerca e sviluppo del prossimo futuro. Le città si distingueranno tra di loro probabilmente in modo anche più marcato rispetto a quanto avviene tra realtà nazionali, e in questo processo saranno sempre più importanti l’attività e la partecipazione diretta proveniente dai singoli cittadini per quanto riguarda decisioni da prendere e misure da attuare nella loro città. Le città intelligenti sono una realtà futura per i comuni di tutto il mondo. Non si tratta solo di slogan o di speranze ingenue, molteplici sono le evidenze che giustificano e rafforzano queste considerazioni e ipotesi rendendole concrete e realizzabili. Il vero aspetto critico è l’identificazione di quelle competenze e di quelle strutture operative e di governance che sappiano declinare nel breve e nel medio-lungo periodo una lungimirante strategia di realizzazione.
Categorie di base per la classificazione di una Smart City
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La parola “agorà” [7] deriva dalla radice di ἀγείρω “raduno”, e nel mondo greco antico indicava l’assemblea dei liberi. Più tardi passò a significare il luogo nel quale avveniva l’assemblea e quindi il cuore della città. Dal
1. 4 . AGORÀ
punto di vista urbano l’agorà è la piazza principale, il mercato, il centro economico e anche luogo morale e sacro, in cui si trovano gli edifici pubblici, gli uffici, i templi.
7. In greco antico ἀγοράἀγορά, da ἀγείρω ἀγείρω raccogliere, radunare
Nei testi omerici vengono indicati due luoghi in cui avveniva questa assemblea: la spianata dinanzi alle porte del palazzo reale, e ai piedi dell’Acropoli nella città bassa. Vi è la distinzione tra un luogo di culto divino ed uno eroico. La forma della piazza sembra normalmente definita come circolare, mentre le aree che presentavano i gradini dei palazzi minoico-micenei hanno invece disposizioni rettilinee. Né il mondo egiziano, né quello orientale offrono esempi di una sistemazione che abbia qualche rapporto con la realtà dell’agorà greca, la quale -fin dal periodo arcaico- assume un carattere originale legato alle funzioni della vita cittadina. Solo in alcuni elementi, come il portico, vi si può trovare un confronto con civiltà anteriori, ma nell’insieme l’agorà rimane una creazione tipica ed originale dell’urbanistica greca. Gli elementi religiosi presenti nell’agorà primitiva sono fra i più popolari e remoti, accanto a alle figure divine è legato anche il culto funerario degli eroi fondatori delle relative città. Al carattere religioso e politico viene unito quello ludico, nell’utilizzo come sede di feste e di giochi associati ai culti. Dalla parola agorà deriva il movimento dell’agorismo. L’agorismo è
Agorismo
una filosofia sociale e politica libertaria che sostiene la creazione di una società in cui tutti i rapporti tra le persone siano scambi volontari, una forma di contro-economia in cui gli scambi avvengano fuori da regolamentazioni, tasse, paradigmi istituzionali di riferimento, imposizioni politiche. E ‘stato proposto per la prima dal filosofo libertario Samuel Edward Konkin III nel 1975, con il contributo in parte di J. Neil Schulman. Gli agoristi si considerano anarchici di mercato. Mentre molti lo caratterizzano come una forma di sinistra-libertarismo, altri la considerano una filiale di una strategia di transizione per raggiungere l’anarco-capitalismo. Gli agoristi spesso si oppongono a votare per candidati politici e riforme politiche. Invece, gli agoristi sottolineano l’importanza di strategie alternative, piuttosto che la politica per realizzare una società libera. Gli
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agoristi sostengono che siamo in grado di realizzare una società libera più facilmente e velocemente utilizzando tali metodi alternativi come l’istruzione, l’azione diretta, valute alternative, l’imprenditorialità, l’autosufficienza, e soprattutto la “contro-economia”. Alcuni agoristi ritengono che il loro messaggio sia scientifico perché la scienza è un appello alla ragione, credendo che sia possibile solo un mercato libero. Questi agoristi sostengono inoltre che il principio di stato-sovrano è illegittimo, ritenendo che si tratta di per sé di un appello all’autorità. È un movimento che professa la non-violenza, l’azione pacifica e non non sostiene alcun uso della forza contro un altro essere umano. Sottolinea l’interazione e la cooperazione con gli altri, così mentre si utilizzano i principi di responsabilità personale e di proprietà che rimangono importanti, il concetto di comunità è ancora necessario. Senza gli altri, non ci può essere alcun profitto. L’agorismo è una forma di contro-economia che tende a contrastare le forze di mercato tradizionali, che sono controllate dallo Stato. Nella pratica “agoristica” alcuni scambi ‘liberi’ sono considerati illegali dallo Stato, come lo spaccio di beni fuorilegge (ad esempio armi, droghe, animali protetti). Comunque, pur non vivendo in un libero mercato non viviamo neppure in uno controllato al 100%.
Raffaello, Scuola di Atene, (Città del Vaticano, Musei Vaticani) http://img3.wikia.nocookie. net/__cb20120406053952/sxoleio/it/ images/a/a3/La_scuola_di_Atene
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We’re just two lost souls swimming in a fish bowl year after year. Wish you were here, Wish you were here (1975)
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2.Un tuffo nella cittĂ
Dati ISTAT sulla fiducia nelle istituzioni a livello nazionale nel 2013
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La fiducia nel governo e nelle istituzioni ha subito negli ultimi anni una flessione particolarmente nell’area mediterranea dell’Europa (Italia, Spagna, Portogallo e Grecia), in parte come conseguenza della
2 .1. FIDUCIA NEL GOVERNO I TA L I A N O
crisi finanziaria (che tuttora persiste)[1], evento che ha lasciato molti cittadini dei suddetti stati profondamente sfiduciati nei confronti della condotta dei rispettivi governi nazionali. Nel 2013 la fiducia nelle istituzioni in questi paesi ha raggiunto livelli estremamente bassi per cui solamente un abitante su 5 riteneva di poter fare affidamento sui rappresentanti eletti nelle ultime elezioni. Le situazioni interne di
1. La crisi della new economy inizia nel 2001 con lo scoppio della “bolla di Internet”.
Grecia, Spagna e Portogallo si sono ulteriormente aggravate a causa del mancato recupero dalla crisi economica globale iniziata nel 2008, soprattutto per le misure di austerity messe in atto come tentativi di arginare il problema finanziario/economico pressante. Tale scelta ha ulteriormente influito sulla fiducia che i cittadini avevano nei rispettivi governi. Anche se ufficialmente la Spagna è riuscita ad emergere dalla fase di
Caso spagnolo
recessione (durata ben due anni) solo di recente, il paese continua a soffrire per il post-shock della bolla immobiliare[2] e a vivere
2. In Spagna ci sono 1 milione di case
una situazione in cui la disoccupazione ha toccato ben il 26% della
e gli occupati nel settore dell’edilizia
popolazione attiva e il 56% della gioventù del paese. Il quadro è appesantito da recenti scandali di corruzione legati a finanziamenti
invendute sul mercato immobiliare sono passati da 2,5 milioni nel 2006 a 1 milione nel 2012.
illegali a certi partiti e ciò ha aggravato ulteriormente la già debole immagine che il governo riusciva a mantenere.
Un tuffo nella città
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Caso portoghese
Il caso portoghese, invece, presentava una momentanea diminuzione della disoccupazione passata dal 18% al 16% durante l’estate 2013, condizione che presagiva una possibile crescita economica successiva. Ma le scelte di politiche di austerity hanno determinato un crescente disagio economico e una insoddisfazione pubblica che hanno fatto calare vertiginosamente il government trust già dalla fine dell’estate dello stesso anno.
Caso greco
In Grecia la fiducia nel governo si mantiene su livelli bassi e tutto sommato costanti. Dal 2008 l’economia greca ha subito un collasso di ben il 23% del Pil nazionale, e tuttora le previsioni fanno presagire un ulteriore calo del potere economico e rating del paese. La disoccupazione oggi è del 28%, e l’annuncio fatto da parte del governo
3. Le elezioni parlamentari in Grecia del 2015 si sono svolte il 25 gennaio
di tagli nel settore pubblico per la fine del 2013 ha portato a vere e
2015 con Alexis Tsipras, leader di
proprie rivolte e scioperi in tutto il paese.
Syriza, partito della sinistra radicale,
Attualmente [3] la Grecia ha cambiato governo e il suo futuro è ancora
vincitore.
tutto da scrivere. Un estratto dal Corriere della Sera del 4 Febbraio 2014 http://cdn.tempi. it/wp-content/ uploads/2014/02/corriere-corruzione.png
Caso italiano
Il caso italiano è leggermente diverso: anche se il tasso di disoccupazione è più basso rispetto agli altri paesi presi in esame (il valore si attesta attorno al 12%), impedimenti strutturali alla crescita continuano a minare un recupero economico. L’Italia non è ancora riuscita ad uscire da una lunga recessione iniziata almeno due decenni fa. Oltre a ciò, casi ripetuti di scandali e incertezza politica hanno contribuito ad abbassare ulteriormente la fiducia che i cittadini avevano nei confronti dei propri governanti. Oltre a condividere una situazione economica precaria, i paesi del sud Europa hanno subito una sorte comune: la sfiducia nei rispettivi governi per cui attualmente meno di un cittadino su quattro ne riconosce e ne approva la leadership.
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Lavoratori greci in protesta contro il governo e la polizia (2013) http://i.cdn.turner.com/cnn/2010/WORLD/europe/05/04/greece.bailout.protests/t1larg.gif
Anche se la situazione complessiva rimane tutto sommato stabile e si intravedono possibilità di uscita da questa situazione economica precaria, la sfiducia nelle istituzioni e nella classe politica è cresciuta ulteriormente in Italia [4]. Le conseguenze della crisi economica e finanziaria sono ancora troppo evidenti e influiscono troppo sulla
4. Tendenza messa in evidenza dai dati ISTAT 2013.
vita quotidiana delle persone. Dalle indagini effettuate, si deduce che l’assenteismo alle elezioni è destinato a toccare nuovi picchi. Alcuni affermano che i nuovi scandali in Italia hanno messo in luce un profondo cambiamento nella cultura politica che sembra basarsi più sull’arricchimento personale che sul benessere pubblico, più sullo stile di vita che sulla forza dell’ideologia . Tali scandali hanno messo a nudo la “perversione della politica, che è diventato un lavoro per molti, un
5. Ezio Mauro è un giornalista
sistema ben pagato di collocamento” (Ezio Mauro, La Repubblica) [5].
Repubblica dal 1996.
La società italiana sembra aver subito un profondo cambiamento
italiano. È direttore del quotidiano la
Società italiana nel 2015
culturale avendo, in qualche modo, ‘acconsentito’ al clima di illegalità e di abbassamento della soglia di moralità pubblica. La società non reagisce più a scandali e malversazioni con indignazione ma con indifferenza e assuefazione. Questo significa che che c’è una generale delusione e disaffezione. Le istituzioni italiane sono più deboli oggi di quanto non fossero nei primi anni ‘90. Il susseguirsi di legislazioni “ad hoc” e “ad personam” nel corso degli ultimi due decenni ha reso la corruzione semplice, e più difficile da scoprire e punire.
Un tuffo nella città
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2.2. IL CASO DI VENEZIA
Il caso più emblematico della crisi delle istituzioni a Venezia è rappresentato dal recente scandalo del Mose [6]. Considerato la Tangentopoli veneta, il sistema di dighe mobili progettato per il contenimento del fenomeno dell’acqua alta della città lagunare ha
6. Dopo tre anni di indagini il caso è scoppiato nel Giugno 2014.
creato una vera e propria bufera giudiziaria. Finora si contano ben 100 indagati e 35 arresti, con il caso più eclatante rappresentato dall’implicazione nelle indagini e successivo arresto dello stesso sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, accusato di corruzione, concussione e riciclaggio. Dalle stime effettuate successivamente all’esplosione del caso, sono stati previsti notevoli ritardi nella consegna dell’opera e un aumento dei costi fino all’85%. Le indagini hanno fatto emergere un giro di sovrafatture e fondi in nero utilizzati per campagne elettorali e persino uso personale, con elargizioni illegali a rappresentanti di entrambi gli schieramenti politici. Dopo una iniziale situazione di
Il logo del comune di Venezia
stallo, il 13 giugno 2014 il sindaco Giorgio Orsoni ha presentato le proprie dimissioni dalla carica di primo cittadino di Venezia, lasciando una situazione di sconcerto nella cittadinanza.
Dati ufficiali
I dati ISTAT pubblicati nel 2013 [7] evidenziano già nella città una situazione di equilibrio molto precario nel rapporto tra cittadinanza e rappresentanza politica: la fiducia nel parlamento italiano è solamente
7. http://www.istat.it/en/
al 3,3% (la media nazionale si ferma al 3,6%), 4% per quanto riguarda
files/2013/03/6_Politica-e-
il sistema giudiziario e solamente il 2,1% nei confronti dei partiti
istituzioni.pdf
politici. Il valore relativo alle istituzioni locali raggiunge una misura leggermente più alta (4,4%) ma globalmente emerge una enorme sfiducia in tutto ciò a cui è legata un’attività politica o istituzionale. Il livello di partecipazione politica e civica mantiene invece un valore più alto rispetto alla media nazionale (intorno al 74%), mentre si registra in tutto il paese una sfiducia trasversale che attraversa tutti i segmenti della popolazione.
Copertura mediatica
I media locali hanno cercato di analizzare questa situazione di sfiducia considerando determinati episodi negativi successi negli ultimi anni:“è possibile ricostruire questi comportamenti che paiono dettati da una mancanza di fiducia nelle istituzioni. L’aggressività tra i giovani è molto diffusa e viene usata per risolvere i problemi senza considerare minimamente gli strumenti della dialettica democratica.” (La Nuova Venezia 7/1/2015 )
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“I cittadini si aspettano innanzitutto un’amministrazione pubblica legittimata, onesta e responsabile, che rispetta i principi democratici quali la giustizia e la trasparenza, che garantisce la sicurezza nazionale e serve l’interesse pubblico rispettando le leggi.” (Giuseppe Sartori, biologo, Consulta dell’ambiente Comune di Venezia) Da studi sociologici recenti emerge che la crisi di fiducia nelle
Il sistema ultratecnologico di dighe
istituzioni, seppur condizionata da cause generali ed eventi improvvisi
del Mose, il MOdulo Sperimentale
e poco prevedibili -quali il terrorismo, disastri di varia natura ecc.- si
Elettromeccanico https://www.mosevenezia.
riduce in effetti al problema della legittimazione e dell’efficacia ed
eu/wp-content/
efficienza dell’azione degli istituti pubblici. Le due cause però non
uploads/2013/10/0004_03-le-
sono tra loro separate, perché la “legittimazione” di un eletto non
quattro-paratoie-in-funzione.jpg
si fonda solo sulla correttezza della procedura elettiva, ma anche sulla “competenza ed efficienza ” di governare. Questa nozione di “competenza” implica sia un diritto che una abilità professionale. Quindi la legittimità è fortemente legata all’efficienza e all’efficacia dell’azione amministrativa. È stata a proposito suggerita dallo stesso Giuseppe Sartori una visione strategica, attraverso i seguenti parametri, per tutelare le relazioni tra amministrazione e cittadini: • semplice informazione: è una relazione unidirezionale, l’amministrazione produce e fornisce informazioni destinate ai
Ca’ Farsetti, sede del governo
cittadini.
http://www.beppegrillo.it/
• consultazione: relazione bidirezionale, i cittadini offrono un ritorno ed un riscontro d’informazione all’amministrazione.
cittadino a Venezia listeciviche/liste/venezia/Ca-Farsetti. jpg
• partecipazione attiva: i cittadini sono attivamente impegnati nel processo decisionale per quanto riguarda le politiche pubbliche. Così facendo si riconosce ai cittadini la possibilità di proporre scelte di politica e di orientare il dialogo sulle politiche stesse. La responsabilità della decisione finale o dell’elaborazione delle politiche spetta al governo. Questa è la base della cosiddetta «democrazia partecipata» (i cittadini sono legislatori ed amministratori), uno strumento che ha come obiettivo il colmare la distanza tra cittadini ed istituzioni.
Una prima pagina dal quotidiano locale La Nuova Venezia http://rassegnastampa. blitzquotidiano.it/files/2012/03/ nuova_venezia_prima_pagina300x296.jpg
Un tuffo nella città
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2.3. VENEZIA SMART CITY
Allo scopo di colmare la distanza tra cittadini e istituzioni, il comune di Venezia ha già iniziato un processo di rinnovamento per quanto riguarda le modalità di amministrazione e di governo cercando di gestire in maniera più ottimale le diverse infrastrutture già esistenti nel territorio. I temi riguardano: energia, mobilità, risorse idriche, mondo dell’informazione, gestione dei rifiuti, patrimonio naturale. Il tutto finalizzato ad un miglioramento della qualità della vita dei propri cittadini. Tra gli obiettivi strategici del comune di Venezia c’è proprio il promuovere progetti di innovazione e sostenibilità grazie alle diverse tecnologie già utilizzate nel territorio: piattaforme blog, communities, social network e l’internet of things.
Il ponte della Costituzione, meglio conoscuto come Ponte di Calatrava http://osservatoriosmartcity.it/
Esiste anche un progetto mirato alla riconfigurazione dei servizi
wp-content/uploads/venezia-
offerto alla città. La disponibilità ed accessibilità dei dati sono fattori
700x300.jpg
determinanti per lo sviluppo e la creazione di benessere nelle sue diverse accezioni. Venezia ha aderito all’Osservatorio Nazionale Smart City [8], allo
8. L’Osservatorio Nazionale Smart City nasce nell’aprile 2012 sulla base di una convinzione dell’ANCI: la cornice di sviluppo delle smart
scopo di creare una rete con le altre realtà del settore attraverso percorsi comuni, e conseguire soluzioni condivise e nuovi modelli operativi. Il punto di partenza consiste nel lavorare su alcuni aspetti che
cities definita a livello europeo deve
l’amministrazione ritiene più critici quali: inquinamento, flessibilità
essere un modello di riferimento
del mercato del lavoro, governance trasparente.
da replicare e adattare alla realtà italiana.
Le problematiche cittadine e i nuovi bisogni dei suoi abitanti sono ricercati attraverso metodologie partecipative. Questo per permettere di determinare meglio le caratteristiche utili, in termini di qualità e quantità, fondamentali e irrinunciabili affinché un servizio offerto risponda alle aspettative e mantenga un senso e un valore di sostenibilità. Il coinvolgimento dei soggetti interessati avviene attraverso interviste e focus group. I soggetti vengono selezionati attraverso i seguenti
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parametri: chi usufruisce del servizio, chi vi ha rinunciato, chi non lo ha mai richiesto e ha usufruito di altre risorse. A questa metodologia di analisi vengono affiancati diversi strumenti di ascolto della cittadinanza che permettono l’utilizzo di nuove forme di comunicazione o modalità di partecipazione che usano l’informatica, in maniera in cui esse replichino le tradizionali attività di comunicazione come la pubblicazione di documenti sul web o via posta elettronica. Tra queste: le Consulte cittadine, istituite dallo Statuto Comunale per aree tematiche, e gli Istituti della partecipazione. Per quanto concerne le iniziative di social innovation portate avanti,
Social innovation
grande rilevanza ha avuto il progetto del 2006 “CAmbieReSti? Energia 300×70”, con la partecipazione di 300 nuclei famigliari nel tentativo di abbassare il fabbisogno energetico della propria abitazione a 70 kWh/mq/anno. L’iniziativa “Cittadini in…fatti!” prevedeva dei percorsi formativi volti alla sensibilizzazione e coinvolgimento dei cittadini sul tema della vulnerabilità sociale ed economica, realizzando delle iniziative per promuovere l’apprendimento e il cambiamento individuale e collettivo negli stili di vita e nelle scelte di consumo e di risparmio. Lo scopo era quello di aumentare la consapevolezza dei cittadini rispetto alle risorse a disposizione della propria famiglia e della propria comunità. Con la campagna informativa “Sai che c’è?” il Comune di Venezia comunicava ai suoi cittadini suggerimenti volti all’assunzione di stili di vita più sostenibili. Realizzata in collaborazione con le società Veritas S.p.A., ACTV e Vela. In sintesi, la campagna coinvolgeva i cittadini in una serie di iniziative volte alla prevenzione e riduzione dei rifiuti e alla tutela e valorizzazione di ambiente e territorio. In partnership con Corila (il Consorzio per le ricerche sul sistema lagunare) con la partecipazione dell’Univesità di Ca’ Foscari, di quella di Padova, del Cnr e di soggetti industriali, di Enel, Avm, Actv, Veritas, Alilaguna, Studiplast, Vitrociset, Cantiere Faldis e società Rtm srl, è stato portato avanti un progetto con obiettivo la creazione di nuove imbarcazioni elettriche a ridotto inquinamento ambientale
La laguna di Venezia da un
e con basso impatto sul moto ondoso, il tutto grazie all’appoggio di
rilevamento e mappatura effettuato
un’unica piattaforma tecnologica che comprende la fornitura di energia
dal consorzio Corila (www.corila.it)
elettrica, l’infrastruttura di approdo e di ricarica delle batterie, e pure
LagunaAttuale1000.jpg
Un tuffo nella città
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http://wecio.corila.it/images/
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l’erogazione di servizi accessori -sempre connessi alla navigazioneavvantaggiati dall’utilizzo di nuove tecnologie satellitari. Nell’ambito della “Smart Mobility” sono stati promossi progetti e servizi multicanale e informabilità pubblico-privata. Tra cui: Smart mobility
• rilevamento dei flussi di traffico a livello urbano ed extraurbano; • supervisione, controllo del traffico ed interscambio dei dati traffico a livello regionale; • gestione delle flotte di trasporto pubblico; • gestione dei flussi di mezzi pesanti in generale e di merci; • analisi previsionali sul traffico; • supporto ad eventi critici (incidenti, meteo, cantieri, manifestazioni, emergenze); • Dati relativi al traffico, Travel Planner in real time, informazioni sul territorio (Paline intelligenti e Pannelli a messaggio variabile); • linee guida per standard “aperti” per la bigliettazione elettronica, che ospitino anche gli attuali standard nazionali/internazionali per i micro-pagamenti elettronici
Iniziative in corso
In progetto (sempre nell’ambito della mobilità sostenibile) sono previsti: Tele approdi, bike sharing, car sharing, sistemi di videosorveglianza, pagamenti telematici e controlli in tempo reale del flusso di traffico acqueo grazie ai sensori distribuiti lungo il Canal Grande. Nell’ambito dello “Smart Environment”sono stati realizzati sistemi centralizzati di telegestione e monitoraggio degli impianti di illuminazione pubblica e semaforici, con obiettivo la riduzione dell’inquinamento e l’abbassamento dei consumi energetici. Nella “Smart Economy” Venezia si è munita di una propria infrastruttura di rete a banda larga per accessibilità a servizi ed informazioni per cittadini, turisti, imprese ed enti vari. Per quanto riguarda lo “Smart Living” sono stati progettati servizi al turista per casi di emergenza (ad esempio le alte maree), in modo da permettere la messa in atto delle dovute contromisure volte alla riduzione del disagio e la fornitura di informazioni riguardanti la percorribilità e fruibilità della città nei giorni critici. All’interno del gruppo denominato “Smart People”, i servizi telematici prevedono 4 centri di accesso pubblico a internet nelle zone non servite
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dalla banda larga, oltre all’offerta di corsi base di informatica. Sotto lo “Smart governance” il progetto IRIS (Internet Reporting Information System) è un servizio informatico che consente la segnalazione diretta da parte dei cittadini dei bisogni di manutenzione urbana. BARIS (Boat Areas Research Information System) invece è sistema che, su base cartografica, permette di consultare on-line i dati relativi alle occupazioni degli spazi acquei. Il servizio Plateatici online prevede una mappatura dei plateatici e delle concessioni di occupazione di suolo pubblico. Infine il portale “dati.venezia.it”, nell’ambito dell’open data, contiene 56 dataset riferiti a documenti relativi al monitoraggio della popolazione residente e presi dall’anagrafe. Il progetto “Urbego” (che in Esperanto significa semplicemente città/metropolis), nato nel 2012, ha come obiettivo il miglioramento dell’accessibilità delle città nel loro complesso (tecnologico,
Proposte di information point
urbanistico, architettonico, culturale, sociale, economico, ambientale).
progettati nel 2012 dall’iniziativa di
Venezia è l’unica città italiana che rientra in questo progetto. Per
“Urbego”
misurare i flussi vengono utilizzati dei sensori digitali e dei dispositivi
media/8a709e_20012ac97a3e42a49a-
collegati in rete wireless, generando ogni minuto un enorme flusso di dati relativi alla mobilità in città. Tale patrimonio big data permetterà
http://static.wixstatic.com/ ec7666daeac346.jpg_srz_920_555_85 _22_0.50_1.20_0.00_jpg_srz
al Comune di Venezia e alle aziende sul territorio di trasformare i dati in informazioni e queste in app/servizi. Un nuovo sensore denominato “BlipTrack” sfrutta i segnali di smartphone e tablet, così da misurare i flussi di persone e veicoli nella stazione dei treni, negli aeroporti, in metropolitana, nei centri commerciali, all’imbarco nei porti, nelle piazze storiche, nei musei e molto altri posti. Il fine è quello di pianificare nuovi servizi personalizzati, ad esempio totem touch screen per comunicare con il visitatore, sfruttamento della tecnologia QR Code, segnaletiche luminose o cartellonistica tradizionale, servizi di biglietteria automatica per il trasporto pubblico locale, infine pubblicità e marketing. Venezia si è aggiudicata il premio “Smart City 2012” allo Smau [9], la
Premio “Smart City 2012”
Fiera di Milano dell’informatica e delle nuove tecnologie: la città risulta una delle più innovative ed attente del territorio nazionale nel settore.
9. Annuale evento fieristico
Questo premio è stato vinto per l’insieme delle soluzioni implementate
all’ informatica e alle nuove
che si svolge in Milano, dedicato
nella città, pensate per semplificare e rendere più efficiente l’erogazione dei servizi a cittadini e turisti grazie soprattutto alla
Un tuffo nella città
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diffusione sul territorio della rete a banda larga in fibra ottica e wireless, progetto denominato “Cittadinanza Digitale”. Parametri smart-cities.eu
Dalla classificazione 2014 effettuata attraverso i 6 parametri di smartcities.eu [10] è emerso un quadro generale per quanto riguarda il ranking e punti chiave dell’ambito smart city per il caso di Venezia.
10. L’analisi è consultabile
Nella classificazione totale risulta leggermente sotto la media del
all’indirizzo http://smart-cities.eu/
campione analizzato. I settori in cui la città risulta con trend negativi
index.php?cid=6&ver=3&city=44
sono: Smart People, Smart Governance e Smart Environment. Leggermente in positivo il campo Smart Economy e con buon trend quello relativo a Smart Mobility. Estremamente positivo l’ambito di Smart Living. Nella panoramica dettagliata emergono le caratteristiche e i fattori determinanti dei singoli valori espressi dalla ricerca effettuata. Nell’ambito Smart Economy i punti di forza sono rappresentati dalla produttività e dalla integrazione di commercio internazionale. Negativi invece l’intraprendenza, il marchio e l’immagine economica, e la flessibilità del mercato del lavoro. Nella categoria Smart People i valori si mantengono quasi tutti su un andamento negativo: livello di qualificazione, capacità di apprendimento, apertura mentale. L’unico valore sopra la media rimane la pluralità etnica. Per quanto riguarda la Smart Mobility l’andamento è più vario. Rimangono alti i valori relativi alla accessibilità internazionale, disponibilità di infrastrutture dell’Information Technology, sostenibilità del sistema di trasporti. L’accessibilità locale rimane molto al di sotto della media del campione preso in esame. Nello Smart Environment solamente la gestione delle risorse sostenibili risulta sopra la media dei valori. Condizioni ambientali, inquinamento e attenzione al tema ecologico sono invece molto al di sotto del valore di riferimento. Nel dominio dello Smart Living tutto sommato la situazione è più positiva. Risultano buoni i valori rilevati per quanto riguarda: strutture
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culturali, salute, sicurezza personale, qualità delle abitazioni, attrazioni turistiche (dato più elevato). Negative invece la presenza di strutture educative e di benessere economico.
Comparazione dei parametri dalla classifica delle città analizzate di smart-cities.eu tra Lussemburgo (1°), Aarhus (2°) e Venezia (46°)
Un tuffo nella città
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2.4. C A S I ST U D I O
1. Calatrava, la Procura contro l’archistar Contestati danni erariali per 3,8 milioni: «Scoramento nei cittadini per opere che costano più del dovuto, serve giustizia». I giudici della Corte dei Conti, dovranno decidere se il Ponte della Costituzione sia un’opera d’arte architettonica costata quel che è giusto o un’opera pubblica claudiacante, che necessita di continua manutenzione. La Procura sostiene che all’Erario è costata 3,88 milioni di euro di troppo e ieri ha contestato altri 37 mila euro, da aggiungersi gli 816 mila della voce manutenzione tra 2009 e 2013, tra monitoraggi e sostituzione di gradini rotti (5 le lastre attualmente in frantumi). Fonte: La Nuova di Venezia e Mestre Luogo: ponte di Calatrava 2. Tassisti promossi dal Consiglio di Stato, ma il bando è già annullato. il Consiglio di Stato ha proclamato una sentenza in cui accoglie il ricorso di alcuni partecipanti alla selezione che si erano trovati in una posizione della graduatoria tale da non permettere l’esercizio della professione in base al bando del Comune di Venezia che aveva rilasciato 25 licenze. Fonte: Gazzettino Luogo: stazione dei treni Venezia Santa Lucia 3. Notte di San Silvestro e Capodanno 2015: vietati i botti, la vendita e la somministrazione delle bevande alcoliche in contenitori di vetro Il provvedimento vieta, dalle ore 19 di mercoledì 31 dicembre 2014 alle ore 6 dell’1 gennaio 2015, la vendita per asporto e la somministrazione nei plateatici esterni di bevande alcoliche e superalcoliche in contenitori di vetro da parte di attività commerciali e pubblici esercizi nel centro storico di Venezia, nell’insula di Piazzale Roma, e nell’area di Piazza Ferretto a Mestre. Fonte: comune.venezia.it Luogo: Campo Santa Margherita
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4. Procuratie vecchie: nessuna cessione. Negli spazi in uso al Comune importanti istituzioni internazionali Assicurazioni Generali chiede che, essendo venuto meno l’uso degli uffici giudiziari che occupavano gran parte della struttura (Procura della Repubblica ecc.), possa cambiare la destinazione d’uso del compendio, ora fissato in standard pubblico. Il Comune di Venezia ritiene di dover ottenere, per tale atto esplicito, un beneficio pubblico consistente nella disponibilità, a titolo gratuito per 30 anni, degli spazi attualmente destinati ad occupare il Consiglio d’Europa, la Fondazione Ermitage Italia e la rappresentanza di altri importanti organismi internazionali quali l’Organizzazione mondiale della Sanità, nonché un consistente contributo economico da destinare al finanziamento di attività culturali e sociali. Fonte: comune.venezia.it Luogo: Procuratie Vecchie, Piazza San Marco 5. Limitazioni all’utilizzo degli impianti termici di riscaldamento Il Comune di Venezia ha emanato oggi un’ordinanza, che sarà in vigore fino al prossimo 15 aprile, per limitare l’utilizzo degli impianti termici per riscaldamento. In base a tale provvedimento, la temperatura nelle case, negli uffici, nelle scuole e in edifici simili, non dovrà superare i 19 gradi, mentre la temperatura nelle industrie e nei laboratori artigianali non dovrà salire oltre i 17 gradi. Fonte: comune.venezia.it Luogo: Comune, Ca’ Farsetti
Un tuffo nella città
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6. Firmato il Protocollo d’intesa per il restauro dei Giardini Reali di Venezia A partire dal prossimo anno saranno recuperati, con un intervento filologico, gli spazi verdi e saranno restaurati il pergolato, il ponte levatoio, cancelli e cancellate, balaustre, arredi; verranno invece demoliti bunker, fabbricati pericolanti, la muratura di ingresso agli ex bagni; inoltre saranno rimosse le fontane e fioriere in cemento e i carri per la raccolta dei rifiuti. Negli spazi recuperati sarà costruita una serra, mentre nel padiglione Santi sarà ripristinata la coffee house. Non mancheranno attività di ricerca, in collaborazione con i Musei civici, Biennale, scuole, università ed enti internazionali, dedicate soprattutto alla riduzione dei consumi energetici e alla gestione dei beni paesaggistici. Fonte: comune.venezia.it Luogo: Giardini reali San Marco 7. Il parcheggio degli scooter a piazzale Roma? Una discarica il parcheggio per moto e scooter alle porte della città sta già intonando il suo “de profundis”. Un’area, quella al termine del ponte della Libertà in ingresso a piazzale Roma, ridotta a una sorta di “cimitero discarica”, con carcasse e immondizie a convivere con le due ruote dei pendolari che anche in inverno sfidano il freddo per venire a Venezia in moto. Fonte: Gazzettino Luogo: Piazzale Roma 8. Il Tari del Veneto, prima sezione, ha disposto oggi l’annullamento dell’ordinanza della capitaneria di porto di Venezia del 5 dicembre 2013 che aveva imposto per il 2014 la limitazione del transito nel canale della Giudecca e nel canale di San Marco di navi passeggeri di stazza superiore lorda a 40.000 Gt, nonché il divieto per l’anno 2015 del passaggio nei medesimi canali di navi passeggeri di stazza lorda superiore a 96.000 Gt. «I divieti predetti avrebbero potuto applicarsi soltanto a partire dalla messa a disposizione di vie di navigazione alternative a quelle attualmente in uso e, allo stato ancora non praticabili». Fonte: Gazzettino Luogo: Zattere
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9. Il Cipe stoppa il Mose: «Non ci sono più soldi» L’inviato del ministro Maurizio Lupi (Infrastrutture) conferma: al sistema di paratie mobili contro l’acqua alta in costruzione a Venezia, va confermato il finanziamento per il triennio 2014-2017. Ma in presenza dei tagli alla finanza pubblica decisi dal governo, bisogna verificare se i fondi annunciati nella Legge di Stabilità 2014 sono ancora disponibili. Dalla giunta comunale affermano: “bisogna evitare altri slittamenti dei finanziamenti. Abbiamo preso l’impegno di chiudere i cantieri nel 2016 e consegnare il Mose nel 2017” Fonte: Gazzettino Luogo: punta della dogana 10. Firmata oggi la concessione ad Emergency degli spazi dell’ex Cnomv, alla Giudecca E’ stata siglata oggi, a Ca’ Farsetti, la concessione di utilizzo ad Emergency del complesso cosiddetto Ex Cnomv, alla Giudecca. Il complesso, di circa 3 mila metri quadrati disposti in tre piani, diventerà un polo operativo e culturale di Emergency, che nel Comune di Venezia gestisce già l’ambulatorio di Marghera. Come ha evidenziato la presidente dell’organizzazione umanitaria, alla Giudecca saranno organizzati corsi di formazione per il personale medico e paramedico del “Programma Italia”, e saranno svolte attività di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza e alle scuole, in particolare sulle azioni svolte da Emergency in Italia e nel mondo, oltre che altre attività istituzionali e formative. Fonte: comune.venezia.it Luogo: ex cnovm, giudecca
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11. Sono oltre 20 mila i “lucchetti dell’amore” sul ponte dell’Accademia; ieri rimossi i primi 7 mila Sono stimati in oltre 20 mila i cosiddetti “lucchetti dell’amore” attaccati al Ponte dell’Accademia. Solo ieri gli operai di Insula, inviati dalla direzione Lavori pubblici del Comune di Venezia, ne hanno rimossi oltre 7 mila, riempiendo parecchi secchi. L’operazione di pulizia del ponte proseguirà anche oggi e nei giorni prossimi. Fonte: comune.venezia.it Luogo: Ponte dell’Accademia 12. Appello assessore all’Ambiente ai cittadini: basta abbandoni selvaggi Il “viaggio” notturno attraverso la Venezia dei rifiuti impropriamente, incivilmente abbandonati, ben documentato dai media, dimostra che, a fronte della stragrande maggioranza di cittadini che smaltiscono regolarmente i rifiuti e che stanno portando a livelli sempre più alti la raccolta differenziata e le buone pratiche, esiste una tenace minoranza che danneggia tutti. Nel caso degli irriducibili incivili, vanno individuati con l’importante lavoro degli ispettori ambientali e perseguiti con adeguate sanzioni. Nel caso di persone che ancora abbiano autentiche difficoltà a smaltire correttamente, occorre spiegare ancor meglio, educare alle buone pratiche. Fonte: comune.venezia.it Luogo: Ca’ Farsetti, comune di Venezia
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Dall’analisi dei quotidiani locali e dei comunicati stampa del Comune sono stati selezionati diversi temi di possibile discussione all’interno della città. Nella selezione sono state prese in considerazione
2.5. SCENARIO
rilevanti tematiche generali riguardanti la città (ponte di Calatrava, Mose, delibere comunali) ma anche argomenti di interesse più locale, concernenti punti e aspetti particolari della zona urbana. Queste 12 possibili discussioni saranno successivamente utilizzate come casi studio direttamente all’interno del progetto. Dall’analisi complessiva dei contenuti, anche di quelli non selezionati,
Tendenza
si riscontra una tendenza a prediligere informazioni relative a temi considerati come importanti problematiche a livello cittadino e di sicura risonanza. È naturale che determinati enti informativi (soprattutto i massmedia) preferiscano dar spazio ad articoli che suscitino grande interesse presso i lettori. Sicuramente media e giornali rispetto alle attività dei comunicati stampa e dei social network comunali (in primis l’account twitter) hanno una presa più “forte” sulla cittadinanza, anche perché pongono le questioni in una maniera più emotiva e con una strategia “d’impatto” sul lettore. Da parte sua, il comune ha il problema principale di avere già un mezzo non del tutto ottimale e accessibile (il sito comune.venezia.it non è così facilmente navigabile), oltre ad un’attività di social network non molto seguita e curata. Dalle interviste effettuate è emerso un quadro piuttosto chiaro di come
Interviste
Venezia viene percepita dai diversi soggetti presi in esame. L’immagine
(vedi pag.143)
della città rimane abbastanza distinta da quella delle sue istituzioni, in un trend molto simile anche nel resto dell’Italia. È evidente, inoltre, la constatazione di una grande distanza percepita tra governo locale e cittadinanza. Le scelte effettuate dagli organi cittadini sono solo in parte conosciute dalla cittadinanza, che pone più attenzione alle grandi tematiche e tende maggiormente a ricordare le iniziative non andate a buon fine. Comunque vi è una distinzione tra i punti di vista ‘interni’ ed ‘esterni’ alla città: risultano più positive le considerazioni degli intervistati non appartenenti alla città (soprattutto per i “visitatori” di limitata permanenza), decisamente più negative quelle di chi la città la vive ogni giorno. I residenti, esprimendo giudizi poco lusinghieri sull’attività politica degli ultimi decenni, confermano una comune tendenza ad avere poca fiducia nei propri rappresentanti e nella politica
Un tuffo nella città
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in generale. La situazione economica attuale (crisi economica degli anni 2000) spesso emerge come una delle cause di problematicità ma non insuperabile. Il generale livello di informazione sulle dinamiche cittadine rimane molto basso e indirizzato su argomenti precisi, a ciò si aggiunga la poca fiducia nella veridicità dei mezzi d’informazione. La possibilità di un dialogo diretto con i propri rappresentanti è in parte accettato come iniziativa che può portare benessere e ricchezza, ma traspare maggiormente la coesione urbana come possibile mezzo per il raggiungimento di tali obiettivi. Venezia è reputata da tutti un caso unico e irripetibile sia come storia che come situazione ambientale/ geografica/artistica. Infine, tutti concordano nel riconoscere un potenziale (spesso inespresso o nascosto) presente nella città e che valorizzando determinati ambiti (arte e cultura prima di tutte), sempre però sotto organi qualificati, la situazione generale potrebbe imboccare un nuovo e positivo cambiamento. Aspettative
Dopo queste osservazioni, l’aspettativa del Progetto è quella di riuscire a creare un “rumore” di base, un fermento nuovo, un’atmosfera stimolante e curiosa. Il Progetto non si pone come fine ultimo un miglioramento delle problematiche cittadine ma come strumento a disposizione dei cittadini per riuscire a costruire un sentimento di sensibilità civica e partecipata, come mezzo con cui ridurre la distanza, sempre più cresciuta, tra popolazione e istituzioni. Queste ultime possono essere così più attente all’umore generale e utilizzare questo mezzo nella loro attività amministrativa/decisionale partendo da un feedback iniziale espresso dai propri elettori. Dalla ricerca effettuata mi sembra di poter affermare che la città è in fermento. Anche nelle difficoltà le qualità ‘innate’ esistenti nel territorio rimangono sempre presenti e non vengono annullate dal malessere generale. Il loro riconoscimento può essere la base per un miglioramento generale futuro. In conclusione, Venezia ha questa caratteristica -forse irripetibile- di riuscire a staccarsi dalla concezione tipica di città. Le dinamiche interne non sono paragonabili ad altri casi possibili al mondo. Questa sua caratteristica di “micro habitat controllato” la rende un terreno fertile ad una prima fase di test sul progetto.
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Come on, you target of far away laughter. Shine on you crazy diamond, Wish you were here (1975)
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3. Fasi di design
Fasi di design
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Uno scorcio del cielo in cui le nuvole assumono tonalità molto varie https://dorindaduclos.files.wordpress.com/2014/08/pink-clouds.jpg
Legare il progetto ad una metafora più conosciuta universalmente rende possibile una migliore usabilitá del servizio e un legame più profondo con l’utente. Le metafore sono i concetti fondamentali, i termini e
3 .1. M E TA F O R A
le immagini con cui e attraverso cui le informazioni sono facilmente riconosciute, capite, e ricordate. In meteorologia, una nuvola [1] “è una massa visibile di goccioline liquide o/e cristalli congelati fatti di acqua o di varie sostanze chimiche
1. http://www.nasa.gov/audience/ forstudents/k-4/stories/what-areclouds-k4.html
sospese nell’atmosfera sopra la superficie di un pianeta. Le gocce d’acqua sono troppo piccole per essere viste perché sono sotto forma di gas chiamato vapore acqueo. Il cielo è, quindi, ‘pieno’ di acqua. Ci sono molti tipi di nuvole ed esse costituiscono una parte importante del clima della Terra.” Da sempre l’uomo ha avuto una innata tendenza ad osservarle mentre passano sulle nostre teste, correndo chissà dove. A volte, fissandole, vi cerchiamo una forma nascosta, perché speriamo in un segno, oppure le scrutiamo preoccupati che guastino i nostri programmi o addirittura l’andamento della nostra vita. Sia per gusto che per necessità, non riusciamo a fare a meno di interrogarle, di inserirle nei nostri pensieri. E da sempre esse ci accompagnano: affiorano nei nostri disegni di bambini, nelle poesie e nei libri letti successivamente, nei sogni a occhi aperti di noi adulti. Poco importa che siano fatte d’acqua o di immaginazione: il loro peso non cambia. Passano sulle nostre vite gettando ombre, aprendo squarci di luce, portando piogge che di volta in volta si rivelano catastrofiche o provvidenziali. Il nostro destino dipende dalle loro rotte, dal loro colore, non siamo dei semplici spettatori nella loro corsa ma ne subiamo gli effetti. E da sempre
Fasi di design
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Rappresentazione delle nuvole di Aristofane http://www.incauti.org/wp/wp-content/ gallery/le-nuvole/nuvole-2.jpg
proviamo a decifrarle, a comprenderne il linguaggio. Dalle nuvole abbiamo appreso il senso della mutevolezza: cercare conferme e accettare gli imprevisti, vivendo il nostro tempo provando a intuirne i continui cambiamenti. La forza che la nuvola ha come metafora è data dalla sua natura mutevole Il risultato è un concetto che può essere collegato molto facilmente a diversi aspetti di tutte le culture e tipologie umane. Questa flessibilità le fa comunemente e continuamente “apparire”
2. Aristofane è stato un
nella letteratura, nell’arte in generale, nella cultura, nella
commediografo greco antico, uno dei
comunicazione. Forse il primo esempio del suo utilizzo come
principali esponenti della Commedia
metafora è grazie ad Aristofane [2], in cui le nuvole sono il coro delle
antica (l’Archaia)
rappresentazioni e la voce del drammaturgo, ma anche stanno a simboleggiare la tendenza filosofica che Aristofane era solito cercare. Aristofane deride Socrate come filosofo venditore di fumo, in questa commedia infatti le nuvole sono simbolo della filosofia che, con la propria astrattezza, allontana dalla vita.. Numerosi sono gli esempi in cui la nuvola compare come allusione,
3. Apocalisse 4 - La visione di Dio sul
allegoria, simbolo.
trono
Nella Bibbia [3] le nuvole costituiscono il trono di Dio e rendono plasticamente e scenograficamente la maestà divina. In un testo mistico del 14° secolo, “The Cloud of Unknowing”, Dio è circondato dall’oscurità, o una “nube della non-conoscenza”, a cui si può accedere solo attraverso i sentimenti e l’amore, non attraverso la
4. Poeta inglese. Assieme a Samuel Taylor Coleridge è ritenuto
conoscenza.
il fondatore del Romanticismo e
Nel 1802 William Wordsworth [4] evocava l’immagine di una nuvola
soprattutto del naturalismo inglese
solitaria per rappresentare il suo stato d’animo: “...Vagabondavo
5. Scrittore, poeta, drammaturgo,
solo come una nuvola / Che fluttua in alto sopra valli e colline...”
aviatore, militare, politico, patriota e giornalista italiano, simbolo del
Anche in D’annunzio [5] ritorna questa immagine: «La Poesia
Decadentismo italiano
stamani abita in un groppo di nuvole temporalesche». Montale
6. Poeta, giornalista, traduttore,
[6] nella sua celebre poesia Spesso il male di vivere ho incontrato
critico musicale e scrittore italiano, premio Nobel per la letteratura nel 1975
ne coglie la natura divina indifferente:”..Bene non seppi, fuori dal prodigio/che schiude la divina Indifferenza:/era la statua della sonnolenza/del meriggio e la nuvola, e il falco alto levato.”
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Pure Remarque avverte questa indifferenza, non senza una punta di ostilità da parte della nuvola stessa “... e io non riuscivo a comprendere come quella nuvola potesse stare così bella e indifferente in cielo, mentre un uomo moriva.” Lo studio del tempo e delle condizioni meteorologiche non ha potuto
Il meteo e l’uomo
che legarsi all’uomo e alla capacità di influenzarne così tanto la vita. La Meteoropatia (dal greco meteora, fenomeni celesti, e pathos, sentimento, dolore, sofferenza) è una condizione fisica o sintomo associato a condizioni atmosferiche quali umidità, temperatura o pressione. Il soggetto di meteoropatia si chiama meteoropatico. Alcuni ricercatori hanno riscontrato un effetto significativo sull’umore correlato con il tempo: umidità, temperatura, e le ore di sole hanno un grande effetto sull’umore , soprattutto alti livelli di umidità aumentano i malesseri. Collegare le proprie malattie ai cambiamenti del tempo sembrerebbe una vera e propria incoerenza scientifica ed un azzardo ma numerosi studi hanno dimostrato come il clima influisca sul nostro sistema immuno-endocrino. La meteoropatia è una predisposizione a contrarre malattie direttamente legate alle perturbazioni atmosferiche. Dalle ricerche effettuate si riscontra un’incidenza maggiore soprattutto in aree industrializzate e in Italia un italiano su tre ne è affetto. E’ abbastanza riconosciuta la nostra suscettibilità al freddo o al caldo: condizioni base scatenanti delle cosiddette “sindromi meteoropatiche principali”. La Medicina Alternativa da sempre studia, e collega, certe patologie all’influsso che hanno sull’uomo la terra, il cielo ed i venti, dando così una spiegazione scientifica ai
Studio su soggetti affetti da ansia meteorologica
disturbi che ne conseguono. La nuvola è comunemente usata nel campo della scienza per
Metafora informatica
descrivere una grande agglomerato di oggetti che appaiono visivamente da lontano e descrive qualsiasi insieme di cose i cui dettagli non sono controllati direttamente, anche nei contesti più diretti. E da esse è infatti nata l’espressione “cloud computing”. L’origine del termine cloud computing è derivata dalla pratica di utilizzare disegni di nuvole stilizzate per indicare reti e schemi dei sistemi informatici e di comunicazione. In analogia con l’applicazione nel campo dell’informatica, questa parola è stata usata
Fasi di design
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come metafora per Internet, come forma simile ad una nuvola per indicare una rete di telefonia e in seguito per descrivere Internet attraverso strutture di reti di computer. Con questa semplificazione, Particolare di una “mappatura” di internet
l’implicazione è che le specifiche di come sono collegati i punti
http://upload.wikimedia.org/
finali di una rete non sono rilevanti ai fini della comprensione
wikipedia/commons/d/d2/Internet_
della struttura totale. Il simbolo della nuvola è stato utilizzato per
map_1024.jpg
rappresentare Internet [7] già nel 1994, per cui i server sono stati poi mostrati collegati tra loro ma da un punto di vista esterno.
7. La prima pubblicazione scientifica in cui si teorizza una rete di computer mondiale ad accesso
L’immagine ricreata faceva proprio riferimento a questo fenomeno atmosferico a noi molto caro.
pubblico è “On-line man computer
“Le nuvole sono misteriose” afferma William Gibson [8], colui che
communication” dell’agosto 1962
coniò la parola “cyberspace”, “ ma la principale utilità di questo
8. Scrittore e autore di fantascienza
termine è nella sua vaghezza, come nel caso del cyberspazio, un’altra
statunitense naturalizzato canadese, considerato l’esponente di spicco del
delle parole che si rivela utile per la sua indeterminatezza. O forse,
filone cyberpunk
come insegnano i fumetti, l’accostamento tra nuvole e pensieri è una cosa molto realistica per le persone”. Tecnologie interconnesse, porose e avvolgenti, materializzate nell’aria che attraversiamo.
Una metafora di mutevolezza
L’efficacia che la nuvola ha come metafora è legata alla sua natura variabile, vaga, indefinita. E quindi come meglio rappresentare la mutevolezza e la dinamicità di umori, opinioni, informazioni all’interno di una città se non utilizzando questa ormai più che consolidata metafora? Dinamicità, cambiamento, dati in continuo mutamento che ‘crescono’ assieme a governo e cittadini, che si muovono nella città proprio come il vero tempo meteorologico fa nell’arco di una giornata. La necessità primaria è riuscire a rendere questa enorme complessità di elementi in uno strumento comprensibile ed utilizzabile, soprattutto attraverso un linguaggio semplice e familiare. Gli utenti devono sentirsi liberi di esprimersi come meglio credono, in maniera democratica, corretta, diretta. La polis contemporanea è una realtà frenetica e diversificata dove le le connessioni non sono così visibili e immediate. Quello che oggi ha valore può radicalmente mutare in un arco di tempo molto breve, bisogna tenere conto del passato ma
The infinite recognition, Magritte
valorizzare anche il momento preciso in cui si vive un determinato
(1960)
stato emotivo. Questa grande moltitudine di ‘microclimi’ ha
https://leecaijunyuystudio.files.
lo scopo di diventare uno strumento utile a rappresentare un
wordpress.com/2013/09/theinfinite-recognition-19631.jpg
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agglomerato climatico molto caotico, difficilmente controllabile e
con un altissimo grado di imprevedibilità. La questione del ‘luogo’ è molto determinante nell’analisi dell’umore e nel valore che un’affermazione può avere. Vivere direttamente il luogo in cui si è fisicamente può aiutare a comprenderne maggiormente le dinamiche e le motivazioni che lo hanno portato ad essere quello che ora noi vediamo e proviamo. La complessità e densità rappresentano le categorie e i tipi di dati, come essi interagiscono tra loro e come mutano di istante in istante. Il tono emotivo deve riuscire ad attirare e far interagire gli attori di questa opera corale, una performance in continua crescita, in cui le barriere che ci siamo creati col tempo devono riuscire ad assottigliarsi e renderci più consapevoli del nostro essere una collettività, dell’influenza che abbiamo e che riceviamo essendo tutti parte di un unico organismo. Dobbiamo riuscire a sfatare l’opinione secondo cui la responsabilità di ciò che accade intorno a noi sia dettata da attori super partes. siamo noi i fautori del nostro destino.
Particolare di “beautiful world”, Magritte (1962) http://uploads7.wikiart.org/images/rene-magritte/beautiful-world-1962(1).jpg
A questo punto del progetto uno strumento molto utile agli Interaction Designer per focalizzare maggiormente sul tema e sul
3.2. PERSONAS
sistema è rappresentato dalla creazione di “Personas”. Si intende con il termine “Personas” [9] non individui reali ma archetipi di utenti o utenti ideali. Sono stati individuati tenendo conto dei dati emersi dalle interviste dirette a cui si sono aggiunti dati personali inventati per rendere il modello più realistico.
9. Il concetto di comprendere
“Personas” è quindi uno strumento utile per mettere a fuoco il
segmenti di clientela come comunità
Progetto in quanto tali modelli esprimono obiettivi, competenze, attitudini, modelli di comportamento di gruppo ipotizzati in un
con un’identità coerente è stato sviluppato nel 1993-4 da Angus Jenkinson
determinato ambiente.
Fasi di design
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PERSONAS 1
Laura
Cosa ti aspetteresti dal governo cittadino? Vorrei avere più informazioni su come il municipio si rapporta e interagisce con la cultura Cosa vorresti condividere con il municipio? Alcune idee per nuovi eventi culturali ed attività per i giovani Qual è, a tua opinione, il problema principale a Venezia? È troppo costosa e viverci è difficile per uno studente. Oltre al fatto che non c’è molto da fare
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Età:
Situazione economica:
21 - Femmina
basso profilo
Studia economia a Ca’ Foscari
Hobby:
Appena arrivata a Venezia
2 volte a settimana esce e va a
Condivide casa con altri
correre per fare esercizio
studenti (zona San Polo) Si muove principalmente a
Livello tecnologico:
piedi
Ha uno smartphone, lo usa per orientarsi (mappe), social networks e messaggi
Pro: Le piace la città Ha molti nuovi amici Le piace fare aperitivo Contro: L’affitto e la vita sono molto costosi Spostarsi richiede molto tempo Il supermercato è lontano da dove abita Non c’è molto da fare a ore tarde Scenario (h 19:00) Laura, appena finito lezione, sta andando a Campo San Polo per bere qualcosa con alcuni suoi amici. Arrivata a destinazione, riceve una notifica nel suo cellulare. Un dibattito sta prendendo luogo proprio dove lei si trova ora. Cosa vuole visualizzare? Discussione su delle spese relative alla cultura Nuovi eventi proposti in Campo San Polo Articoli su leggi e normative relative agli affitti delle case Investimenti per l’università Crea un nuovo dibattito? Si Tempo dedicato ai dibattiti (visualizzazione e voto): 20 minuti Feedback Sono stata colpita dal numero di discussioni presenti nella mia posizione. È interessante vedere come reagiscono le persone a determinate tematiche. Penso che lo faro più spesso e persino ne creerò anch’io di nuove.
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PERSONAS 2
Gianni
Cosa ti aspetteresti dal governo cittadino? Vorrei sapere come le mie tasse sono spese e cosa i politici fanno realmente. Meno scandali e più lavoro. Ci vuole maggiore trasparenza. Cosa vorresti condividere con il municipio? Suggerimenti per le attività locali e come spendere i soldi ricavati dalle tasse Qual è, a tua opinione, il problema principale a Venezia? C’è troppa malafede e i politici non fanno quello per cui li abbiamo votati. Ci sono troppi immigrati e c’è troppa gente che mi rovina il lavoro.
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Età:
Situazione economica:
61 - Maschio
medio profilo
Ha un negozio di souvenir
Hobby:
vicino a Rialto
suona la chitarra con gli amici
Ha sempre vissuto a Venezia
e ha una band
Possiede una casa in Campo Santa Margherita
Livello tecnologico:
Si muove con i mezzi pubblici
Ha un Iphone ma lo usa
cittadini
solamente per chiamate e andare su internet
Pro: La città è poco rumorosa e caotica Gli piace avere una vita tranquilla Segue una certa routine Contro: Le tasse sono molto alte La sua attività andava meglio in passato Non ha fiducia nei politici È contro l’immigrazione Scenario (h 13:00) Gianni ha chiuso il suo negozio in Ruga degli Oresi per la pausa pranzo. Sta andando a mangiare qualcosa in un bar lì vicino, dove va ogni giorno a consumare il pasto. Passando in una calle nota un manifesto relativo ad un dibattito in corso. Cosa vuole visualizzare? I budget del comune A cosa servono le tasse che lui paga Dove queste tasse vanno realmente Cosa fanno i politici per la città Crea un nuovo dibattito? No Tempo dedicato ai dibattiti (visualizzazione e voto): 5 minuti Feedback Ho visto che non sono l’unico ad avere gli stessi dubbi sulla città. Penso che sia un’ottima iniziativa, bisogna vedere se dopo ci sarà veramente un riscontro da parte degli organi competenti riguardante il risultato dei dibattiti. Speriamo.
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PERSONAS 3
Sonny
Cosa ti aspetteresti dal governo cittadino? Vorrei vedere se stanno preservando Venezia e il suo patrimonio e se è in atto un’opera di valorizzazione della ricchezza artistica della città Cosa vorresti condividere con il municipio? Condividerei il punto di vista di una persona esterna alla città e la mia esperienza Qual è, a tua opinione, il problema principale a Venezia? Ormai Venezia è una meta turistica troppo ambita, a volte si tende a perdere il vero spirito della città e le sue caratteristiche uniche
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Età:
Situazione economica:
52 - Maschio
alto profilo
È originario degli Stati Uniti
Hobby:
d’America
va a teatro per vedere l’opera
Lavora come broker in borsa
e i concerti di musica classica
Alloggia in un Hotel nell’area di San Marco
Livello tecnologico:
Prende il taxi e gli piace fare i
Ha un Iphone per controllare
tour con la gondola
le proprie email e fare chiamate di lavoro
Pro: Venezia è unica I prezzi sono alti ma accessibili Sente di tenersi in forma qui in città Contro: Troppi turisti I veneziani non sono molto amichevoli Non è abituato a prendere il vaporetto Sente la mancanza di potersi muovere con la macchina Scenario (h 13:00) Sonny ha finite di cenare e sta facendo una passeggiata vicino al suo hotel. È assieme alla moglie, con cui sta passando 2 settimane di vacanza durante l’estate. È attratto da dei manifesti attaccati lungo il suo percorso, un qr-code lo rimanda ad una app da scaricare. Cosa vuole visualizzare? L’opinione della gente del posto Cosa sono le cose migliori da fare lì Quanto e come spendere bene I propri soldi Quanti turisti ci sono normalmente in città Crea un nuovo dibattito? Si (un contro dibattito) Tempo dedicato ai dibattiti (visualizzazione e voto): 10 minuti Feedback Sono stato colpito dall’iniziativa e l’ho trovata utile per capire meglio la situazione reale della città. Penso che questo mezzo sia un modello utilizzabile anche nella mia città, anzi quando tornerò a casa sarà una cosa che mostrerò ai miei amici.
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URVS è l’acronimo di Urban Vibe e deriva dalle parole URBS (città, specialmente come simbolo di vita moderna e frenetica) e VIBE (uno stato emotivo della persona o l’atmosfera di un luogo, comunicato
3.3. PRIME PROVE
o percepito dagli altri). URVS è un progetto per riuscire a ridurre la distanza percepita tra cittadini e istituzioni. Si pone come strumento per superare barriere, pregiudizi, tensioni e disinformazione. Il fine ultimo è la trasparenza: rendere il cittadino più attento e partecipe del reale stato della propria città. Il tutto condito da una connotazione emotiva tale da creare un servizio che possa rappresentare la reale atmosfera di Venezia.URVS non si pone come un mezzo solo per i cittadini, ma anche per le stesse istituzioni, attraverso un servizio in continua crescita in cui gli utenti possano riuscire a lasciare un proprio contributo ed allo stesso tempo riuscire a decifrare la complessità dei dati in una maniera chiara ed accessibile. Le persone interagiscono e partecipano al sistema, in modo democratico. È uno strumento dinamico, che cresce assieme agli utenti e si aggiorna continuamente. È chiaro e immediato, il linguaggio usato è comprensibile e coinvolge a livello emotivo le persone. La prima idea di sviluppo del progetto era legata maggiormente
Primi passi
alla geografia totale della città. Infatti il progetto si era delineato inizialmente come una visualizzazione dati dinamica mappata intorno a Venezia. Questa visualizzazione si doveva muovere su Venezia imitando dati meteorologici reali. Il comune avrebbe fornito i propri dati per una prima visualizzazione e poi gli utenti avrebbero partecipato alla sua crescita e mutamento mettendo a disposizione la propria esperienza quotidiana. I dati visualizzati sarebbero stati rappresentati attraverso
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diversi tipi e livelli di legame tra gli argomenti presentati. Confusione
Il progetto si stava sviluppando più verso una direzione di mix tra videoinstallazione e performace globale (in cui gli attori erano i dati e gli utenti), una sorta di teatro improvvisato all’aperto.
Il comune avrebbe così sfruttato il proprio portale di dati aperti dati.venezia.it soprattutto per quanto riguardava le tematiche di ambiente, cultura, innovazione, lavori pubblici, popolazione, scuola ed educazione. Il problema principale dei dati offerti (e uno dei motivi per i quali ho intrapreso il Progetto) era rappresentato dal fatto che questo database di dati fosse aggiornato al 2013 e che il formato e il linguaggio utilizzato, seppur sempre in linea con le regole dell’open data, non fossero comprensibili da parte di un utente preparato tecnicamente; a ciò si aggiunga il fatto che i dati non fossero mai stati utilizzati dal comune stesso per offrire un servizio informativo ai propri cittadini. I dati così offerti sono stati scelti per riuscire a
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rappresentare nel sistema del progetto dei dati fissi, cioè non soggetti al tempo e ad un cambiamento. Gli utenti, da parte loro, attraverso un’applicazione mobile e solamente se nei pressi della “nuvola” in quel momento (voglio ricordare che essa vagava per Venezia imitando il meteo reale) avrebbero potuto consultarla e interagirvi. La scelta di dare questo vincolo spaziale era stata fatta per riuscire a dare maggior risalto al luogo stesso, in modo che l’esperienza non si circoscrivesse ad una unica zona o campo della città. Gli utenti avrebbero potuto condividere dati di tipo economico, stile di vita, umore, abitudini, input esterni (nel caso di turisti), interessi e problemi. Il limite dei dati nel progetto era la incontrollabilità e il continuo cambiamento anche senza un pattern
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definito. Per questo motivo i dati condivisi nella nuvola avrebbero potuto variare nel procedere dell’esperienza interattiva. Una “marea” di dati
Le due tipologie di dati per quanto già complessi e numerosi alla base, non sarebbero riusciti a rappresentare i continui flussi di dati che sommergono la città continuamente. Quindi la scelta è stata di comprendere anche quelli temporanei e in particolare: Checkin di IMob, Tweets, sensori di luce, videocamere (come sensori di movimento), sensori di rumore traffico dati. Essi sono però di natura imprevedibile, facilmente falsificabili e non sempre disponibili. Per queste motivazioni non avrebbero rappresentato un fattore determinante della visualizzazione ma sarebbero stati considerati come dati temporanei e con una “scadenza” molto veloce (tempo limitato, quasi istantaneo).
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Quindi da questa prima attività di data layering (in cui in breve
Vincoli e funzioni
si scelgono i dati da trattare e la gerarchia interna del sistema) si sarebbe passati alla visualizzazione di questa massa “informe” di dati. Questi i passaggi ipotizzati per riuscire a delineare in maniera più chiara lo scenario e il funzionamento del sistema: - L’utente attraverso la app nel proprio smartphone può localizzare la “nuvola” di dati all’interno dei confini geografici di Venezia - L’utente può essere notificato se si trova in prossimità della nuvola
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- Attraverso una verifica gps della posizione dell’utente, il sistema decide se esso potrà o meno interagire con la “nuvola”. Come già accennato, l’interazione avviene solamente se entrambi gli attori della scena sono nello stesso luogo. - L’utente può consultare la lista di dati immagazzinati nella nuvola e comprenderne l’origine ed il peso che hanno nella visualizzazione - Andando nel dettaglio del dato, in contemporanea ciò che viene consultato sul proprio smartphone metterà in moto la visualizzazione, in modo da mettere in luce il luogo della nuvola dove questo dato è stato posizionato - Aggiungendo un proprio contributo, automaticamente anche la forma della nuvola (e in particolare della zona dove si è consultato il dato) cambiano di forma, così aggiornando tutto il sistema. Tre soluzioni
Da una prima analisi dei limiti tecnici del sistema avevo ipotizzato tre diverse soluzioni. La prima prevedeva un vero e proprio movimento fisico della nuvola all’interno di Venezia attraverso una struttura di video proiezione che potesse essere trasportata all’interno della città. I fattori positivi erano legati al fatto che il tono emozionale sarebbe stato maggiore e che si sarebbe rimasti più vicini al concept ipotizzato. I fattori negativi, invece, erano rappresentati da un sistema tecnicamente difficile da mantenere e non ottimale per quanto riguardava il vagare all’interno di Venezia. La seconda soluzione ipotizzata invece era più un movimento virtuale: sempre spostandosi in base ai dati meteo in tempo reale, gli utenti avrebbero potuto vedere la proiezione attraverso la realtà aumentata del proprio smartphone direttamente nel luogo di transito della nuvola. Pur essendo un modello più flessibile e fattibile, l’interazione sarebbe stata meno fisica, oltre al fatto di una prototipazione e realizzazione molto avanzata. La terza soluzione era una sorta di adattamento all’ambiente “ostile” data la particolare mobilità cittadina e una semplificazione tecnica per ovviare ai grossi limiti di mantenimento del sistema. Infatti avevo ipotizzato una località fissa (Punta della Dogana) ma con la possibilità che questa nuvola di dati potesse muoversi all’interno di questo luogo con sotto una proiezione della geografia cittadina, mappando così la totalità della città in uno spazio delimitato e
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Analisi dello stato del
Per riuscire a “chiarirmi le idee” ho deciso di interrogarmi
progetto
maggiormente riguardo agli scenari a cui sarei andato incontro (dove e come la mia nuvola sarà trovata e qual è il fattore di interesse in essa?) e agli utenti-attori del mio sistema (quali sono i diversi utenti e come si approcceranno alla nuvola?) Lo scenario scelto aveva come spunto principale il luogo in cui nel passato le persone andavano a discutere sulle questioni relative ad una città: l’Agorà. Essa era un punto centrale nelle città-stato dell’antica Grecia, un luogo di raduno e di creazione di relazioni interpersonali, dove si prendevano numerose decisioni. Successivamente ho provato a ipotizzare (tenendo conto delle interviste effettuate in precedenza) quali fossero al giorno d’oggi i possibili cittadini di una polis contemporanea, selezionando tre categorie principali: studenti, turisti, cittadini. La scelta è stata fatta soprattutto tenendo conto del diverso tempo con cui questi attori interagiscono con la città. Utilizzando una metafora lavorativa l’abitante di Venezia è una sorta di cittadino a tempo indeterminato, lo studente a tempo determinato, il turista un cittadino “a chiamata”. Proprio questa differenza è centrale per comprendere il peso dei diversi contributi che queste tre figure possono dare non solo al mio sistema ma in estensione alla città stessa. Si è cercato successivamente di ipotizzare un utente immaginario per ognuna di queste categorie, delineandone caratteristiche e peculiarità e ponendogli direttamente delle domande. In particolare: su cosa loro si aspettassero dalle istituzioni cittadine e cosa sarebbero stati disponibili a condividere assieme ad esse. Così facendo ho analizzato il tipo di dialogo che si sarebbe potuto creare col sistema. I dati sono stati divisi in tre categorie: ricevuti, offerti e influenzabili.
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Il tempo che questi utenti avrebbero dedicato al sistema era
Tempi prestabiliti
ipotizzato diverso: per lo studente 2 volte a settimana, il lavoratore 1 volta a settimana, il turista 1 sola volta e basta. Ritornando all’origine dei dati, essi erano stati inizialmente categorizzati in: fissi, mutabili, temporanei. I dati fissi esistono sempre, o almeno finché il comune non li cambi; quelli mutabili sarebbero durati per un tempo limitato (ipotizzati 2 mesi prima della loro scomparsa); quelli temporanei sarebbero stati con visibilità istantanea (influenzano il sistema solo per un periodo limitato). Anche se gli utenti sono differenti, condividono gli stessi tipi di dati nelle stesse categorie. Il legame è rappresentato dall’opinione sul dato e il dato temporaneo altera momentaneamente la visualizzazione (con un’animazione che ricordi uno stato meteorologico preciso). I dati possono supportarsi, integrarsi o persino criticarsi. Uno stato particolare è quando il dato fisso (dal comune) concorda con quello temporaneo (dagli utenti). Un tempo meteorologico sereno rappresenta un supporto maggiore al governo cittadino e, al contrario, un tempo più turbolento lo critica maggiormente.
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La complessità della visualizzazione fa in modo che nella nuvola si
Complessità e democrazia
creino molte diverse situazioni meteorologiche e il suo muoversi per la città è per dimostrare questa complessità a tutti gli abitanti in maniera democratica. La visualizzazione è una forma fluida ed indistinta. Il dato consultato è messo in risalto nella nuvola ma i dettagli sono invece solo nello smartphone. Mutando, cambia anche la relazione con gli altri dati ad esso legati. Nel caso dell’entrata di un dato temporaneo, la visualizzazione cambierà per un arco di tempo limitato, per poi tornare al suo stato iniziale.
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Problematiche che si
Da un focusing più profondo del progetto e dei materiali a mia
accumulano
disposizione sono emerse delle problematiche. Prima di tutto, il portale dati.venezia.it non ha una banca dati che possa interessare molto un utente, oltre al fatto di non essere aggiornato se non al 2013. Un altro problema era rappresentato dal fatto che non sempre l’atmosfera cittadina è rappresentata dalla relazione tra istituzioni ed cittadini. Questi ultimi, infine, hanno bisogno di un linguaggio per loro semplice e familiare. Devono sentirsi liberi di esprimere se stessi. Le connessioni, nella realtà frenetica e diversificata che è la polis contemporanea, non sono così immediate. La scelta dell’origine dei dati è stata fatta quindi su: - Dati fissi (comune): Tweets ed RSS - Dati mutevoli (utenti): Tweets (umore principalmente) e inserimento diretto dall’app I dati degli utenti sono connessi a quelli del comune attraverso un retweet o direttamente dall’app. La velocità e l’aspetto dipendono dall’umore espresso. La grandezza rappresentava l’età del dato (grande per nuovo, piccolo per datato).
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Così facendo i dati da entità vaganti nello spazio si sarebbero riuniti in immaginari campi magnetici in ammassi o “grappoli”. Sia dati del comune che degli utenti potevano creare questo cluster di dati con risposte e opinioni sulla questione sollevata. Era stato previsto anche un caso in cui un’idea/proposta fatta direttamente da un cittadino potesse essere accettata dal comune, così da diventare una proposta reale e dato fisso. La scelta di diversificare dal concept portato avanti in precedenza stava nel fatto che l’umore veneziano sul proprio governo è solo una parte dell’umore globale cittadino. Questo umore avrebbe poi rappresentato il tempo meteorologico della proiezione sempre con la logica di positivosereno, negativo-agitato.
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3.4. SCHEMA DEL S I ST E M A
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Esempio di relazione tra dati
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3.5. V I S U A L E X P LO R AT I O N
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Ashes and diamonds, foe and friend, we are all equal in the end. Two suns in the sunset, The Final cut (1983)
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4.Processo
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User
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Data
Il sistema di voto di URVS e la logica della visualizzazione
URVS non vuole essere solo un servizio, ma una esperienza sociale e civica. Il problema principale che oggi viene attribuito alla creazione di
4 .1. SERVIZIO
servizi informatici è quello di favorire l’immateriale sul materiale e l’universale sul locale, rafforzando così una spiccata tendenza ad allontanarsi sempre più dalla realtà dei luoghi fisici per entrare (se non isolarsi) in spazi sensoriali nuovi e irreali (il virtuale) in cui il contesto nel quale il progetto è inserito non è più riconoscibile. La scelta di utilizzare un elemento reale (nel mio caso uno spazio fisico, la città) legittima delle scelte progettuali e rafforza il concept. Il riferirsi a spazi reali inoltre può creare una maggiore sicurezza da parte degli utenti a prendere parte al servizio, sentendosi in un luogo più familiare e conosciuto, avendo così la possibilità di arricchirlo con nuovi valori e significati. Il tema del mio progetto è derivato dall’osservazione e dall’analisi di
Tema di progetto
una problematica: la mancanza di attività civico/partecipativa da parte degli abitanti di una città che diventa così luogo di assenza di civismo inteso come consapevolezza dei propri diritti/doveri. Nello spazio cittadino quasi tutte le iniziative e le scelte vengono riconosciute e imputate ad un solo soggetto, il governo cittadino (nella fattispecie il Comune di Venezia). E’ necessario sfatare questo falso mito per creare un sistema in cui siano le persone che vivono quello spazio ad avere la consapevolezza di esserne loro stesse gli attori principali quindi i protagonisti di: storia, scelte, problematiche e futuro civico a loro legato. Come è emerso non solo dalla mia ricerca, ma da più fonti, oggi esiste una sorta di barriera invisibile tra cittadini
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ed istituzioni. Una qualsiasi decisione presa relativa alla città è vissuta come un’imposizione di una volontà esterna ed estranea che non tiene conto dei bisogni e della realtà dei fatti. Dal complesso al compreso
Non è possibile in maniera unica e universale rappresentare una complessità di dati (o meglio di umori) espressi in differenti collettività. Ognuno di questi spazi ha una propria storia e, con essa, anche i propri cittadini. Paradossalmente servirebbe quasi un modello dedicato ad ognuno di essi, ma sarebbe un’attività così difficile e mutevole nel tempo oltre che uno sforzo sovrumano e inutile. Comunque bisogna rapportarsi ad un sistema più grande che è la città nel suo complesso (e successivamente ad una regione e poi ad una nazione intera). Per riuscire a rendere più chiaro il concetto si pensi alla struttura di una cellula: essa è formata da più elementi costitutivi, ognuno preposto ad una funzione particolare. Ma la cellula funziona nel suo complesso ed interezza, cioè quando ogni componente riesce ad adempiere al suo compito e insieme agli altri componenti determina il funzionamento complessivo. Ritornando alla città, essa è come un organismo estremamente complesso in cui ogni parte sociale ha un ruolo, dei compiti e dei doveri. Riuscire a ‘sanare’ a livello più circoscritto e specifico delle problematiche o “rotture” della normale attività cittadina, può curare un sistema “malato” a partire dai suoi sintomi.
I dati e le discussioni hanno principalmente una unica origine: il comune di Venezia
Da spazio a luogo
Nel mio proposito vorrei trasformare uno spazio privo di civismo e farlo diventare un luogo consapevole di tale valore. Arrivare a incidere quindi sulla sua ‘atmosfera’ e impegnare gli utenti/cittadini ad interagire
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nello spazio urbano e civico e tra loro. Il progetto si pone come un mezzo per risolvere le problematiche cittadine, ma come strumento di pratica democratica, di partecipativa attività civica in cui i cittadini siano gli attori principali . Cittadini che riflettono responsabilmente sulla possibilità di compiere scelte dirette e non ritengano di subire passivamente ciò che entità estranee o addirittura oscure hanno deciso per loro. Il linguaggio di questo spazio deve essere il più universale possibile, creare emozione e rappresentare la realtà del dato. Strumenti troppo settoriali o specializzati non portano nessuno aiuto alla questione, anzi riescono solamente a creare maggiore distanza tra le persone. Per rendere il progetto più accessibile e comprensibile ho utilizzato un concetto reale e conosciuto da tutti: Il tempo meteorologico. Una metafora chiara ed universale, che non lascia spazio a diverse interpretazioni e distorsioni di significato.
Le discussioni vengono contestualizzate nei luoghi che colpiscono direttamente
Tornando al progetto, URVS è un servizio mobile che unisce interazione
Interazioni
virtuale e interazione fisica. Esso dà la possibilità di visualizzare un dibattito su una tematica di interesse cittadino, riuscendo a rappresentare la sua evoluzione nel tempo partendo dal suo inizio. Il dibattito ha un valore maggiore se contestualizzato direttamente nel luogo che colpisce. E a sua volta lo stesso utente può percepire un maggiore interesse e valorizzazione del tema se vive direttamente questo luogo. I cittadini possono così sentirsi più parte del sistema cittadino, riuscire a comprendere maggiormente l’opinione degli altri,
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cercare di creare legami e connessioni, prendere parte ad un gruppo coeso e attivo. Dall’altra parte, il governo della città può avere un feedback diretto delle proprie attività, così da esserne influenzato e poter conformarsi ai propri elettori. Inoltre gli organi istituzionali possono esprimere con maggiore chiarezza le motivazioni che li hanno portati a prendere determinate decisioni, soprattutto se esse risultano impopolari e percepite come svantaggiose.
Un poster appeso al muro quando una discussione viene creata
Scopo
C’è da aggiungere che URVS non vuole porsi come un’alternativa all’organizzazione della città, ne vuole essere solo un supporto. URVS deve affiancare un’attività civica e politica, migliorarla e renderla meno “aliena” alla società. Il comune è, e sarà sempre, il principale creatore dei dati (i dibattiti) sulla città ma questo non vieta ai cittadini di provare a integrare questa attività e porsi come una sorta di “consulente esterno”. Infatti anche i cittadini possono creare un dibattito in un luogo, ma devono raggiungere un certo livello di interesse per riuscire a essere così pubblicati nel sistema. Questo non vuole introdurre una distinzione sociale ma un incentivo alla partecipazione.
Progetto finale
L’aspetto finale del progetto si sviluppa su due livelli: da una parte un’applicazione mobile con cui è possibile visualizzare e prendere parte ai dibattiti in corso nella propria posizione; da un’altra è un’installazione fisica direttamente nel luogo, un “segno” reale della presenza di una discussione che sta andando avanti proprio in quel luogo. Questa installazione fisica è rappresentata da un manifesto, sempre uguale per qualsiasi discussione, proprio perché
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deve rappresentare solamente la presenza di un flusso di dati (gli umori dei cittadini) che poi possono essere scoperti e decifrati solamente utilizzando l’interazione virtuale sul proprio smartphone. La discussione stessa si sviluppa in una struttura in cui i singoli umori sono ancora distinguibili e individuabili ma esiste anche un livello di lettura più globale. Essa rappresenta il livello di accettazione da parte degli attori di questo dibattito al dato e viene raffigurata attraverso la metafora di uno stato meteorologico. Il bilanciamento dei voti determina lo stato meteorologico e in paricolare: soleggiato se tutti concordano, nuvoloso se la maggioranza concorda, nebbioso se vi è bilanciamento, piovoso se la maggioranza non concorda e tempestoso se tutti non concordano. Questa lettura globale è possibile anche in maniera storica, riuscendo a ricostruire come un tema di discussione si sia evoluto nel tempo. Quindi il dibattito è animata in maniera coerente con lo stato meteorologico ad essa applicato. La scelta di lasciare solamente il proprio umore sul dato in discussione
Lo stato metereologico della visualizzazione dipende dal bilanciamento dei voti espressi.
Problemi e soluzioni
è stata fatta anche per prevenire utilizzi erronei e corrotti del servizio. Attività illecite, discriminatorie e violente non sono contemplate, tutti hanno la stessa forza e lo stesso peso, come in una vera elezione. Il tuo voto è uguale a quello degli altri. In uno scenario ipotetico le persone che sono meno agili nelle nuove tecnologie e nel mondo di applicazioni mobili e smartphone potrebbero essere escluse dal partecipare al sistema. Se fossero aiutate dagli utenti più preparati in materia, questi ultimi farebbero del vero servizio civico per la propria città. Creando legami si accorciano le distanze. E questo vale tra individui e tra situazioni più formali. Un ultimo pensiero è rivolto a ciò che la città di oggi tende a fare: isolare
Isolamento contemporaneo
nella collettività (un ossimoro). Le stesse nuove tecnologie non aiutano a risolvere il problema, ed estraniano le persone le une dalle altre. Ma se in questo organismo complesso che ho descritto si trovano altri che come te condividono una stessa idea, si può arrivare a comprendere l’importanza dei bisogni di tutti (o di tanti) senza focalizzarsi esclusivamente su quelli personali. L’IO che diventa NOI.
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4.2. T E C N O LO G I A
Per la riuscita del progetto, sono in gioco diversi protocolli e tecnologie ormai affermate nell’ambito mobile e dell’informatica in generale. Il sistema si basa su una catena di diversi input elaborati e integrati tra loro composta da: localizzazione, orientamento, realtà virtuale, risorse cloud e database.
Contestualizzare
Per riuscire a contestualizzare un dibattito c’è prima di tutto la necessità di localizzare con precisione la posizione del dato e dell’utente che interagirà con esso. In questo caso praticamente ogni smartphone è fornito di un sistema di tracciamento attraverso tecnologia GPS. Il Global Positioning System (GPS) è un sistema di navigazione basato su un sistema di satelliti in orbita intorno alla terra che forniscono la localizzazione e le informazioni temporali in qualsiasi condizione meteorologica, ovunque vicino o sulla Terra dove esista una linea di osservazione senza ostacoli visibile da quattro o più satelliti GPS. Il sistema fornisce dati e rilevamenti a livello militare, civile e commerciale in tutto il mondo. Il servizio e la tecnologia sono
Schema di una rete di satelliti per il GPS tracking
mantenute di proprietà degli Stati Uniti e accessibili gratuitamente da chiunque abbia un ricevitore GPS (come ad esempio avviene su smartphone e sistemi di navigazione automobilistici)..
Poster e luogo
Il poster appeso di per sé ad occhio nudo si presenta vuoto e inanimato. Solamente attraverso l’applicazione e la videocamera in dotazione nel dispositivo vi è la lettura nel dettaglio delle informazioni. Per riuscire a creare questo sovralivello di informazioni nel piano del reale la tecnologia che permette tutto ciò è chiamata realtà aumentata. La realtà aumentata (AR) è una visione dal vivo diretta o indiretta di un ambiente fisico, nel mondo reale i cui determinati elementi sono “aumentati” (o integrati, persino arricchiti) attraverso audio, video, grafica o dati GPS da input sensoriali generati da computer o processori informatici. Essa è legata ad un concetto più generale chiamato realtà mediata, in cui una visione della realtà viene modificata (forse anche diminuita, anziché aumentata) da un processo di informazioni. Come risultato, le funzioni tecnologiche possono migliorare la percezione corrente della realtà. Per contro, la realtà virtuale sostituisce il mondo reale con uno simulato. L’ “aumento” è convenzionalmente in tempo reale e in contesto semantico con elementi ambientali. Con l’aiuto della tecnologia AR avanzate (ad esempio l’aggiunta di computer
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vision e rilevamento di oggetti) le informazioni sul mondo circostante reale permettono all’utente un’esperienza interattiva e digitale manipolabile. In sintesi, le informazioni artificiali dell’ambiente e gli oggetti possono essere sovrapposti al mondo reale. Si può considerare la Realtà Aumentata come una sorta di mimesi - una rappresentazione o imitazione della natura, se il suo significato viene di molto semplificato. La realtà Aumentata raccoglie una vasta gamma di esperienze per l’utente. Si distinguono tre principali categorie di strumenti di realtà aumentata. - Augmented Reality come spettatori 3D, che consentono di mettere a grandezza e prospettiva modelli 3D nel proprio ambiente grazie all’utilizzo di tracker di posizione. - I browser di Augmented reality arricchiscono gli input percepiti da una videocamera con informazioni contestuali. - Giochi di realtà aumentata che creano vere esperienze ludiche immersive
Poster ad occhio nudo e con Augmented reality da dispositivo mobile.
La realtà aumentata è disponibile attraverso i telefoni cellulari in
Augmented reality
particolare gli smartphone. Questi telefoni hanno sistemi GPRS che ottengono informazioni su una particolare posizione geografica che a loro volta possono essere sovrapposte con etichette, immagini, video, contenuti direttamente e precisamente su questa posizione fisica percepita dal proprio dispositivo. Dispositivi portatili contengono software, sensori, una bussola e piccoli
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Schema dell’allinemento tra smartphone e poster nella realtà aumentata.
Giroscopio + Accellerometro
GPS positioning nel database
Marker per AR +
+ GPS
dei dibattiti
GPS Tracking
proiettori digitali che possono persino visualizzare immagini su oggetti del mondo reale. Un’altra opzione è rappresentata da veri display, spesso utilizzati in applicazioni di realtà virtuale. Per rilevare un movimento e mappare la visualizzazione dati direttamente nella giusta posizione e prospettiva rispetto alla ripresa della camera dello smartphone, quest’ultimo utilizza due sensori: accelerometro e giroscopio. L’accelerometro rileva e/o misura l’accelerazione. Esso si basa sulla rilevazione dell’inerzia di una massa quando viene sottoposta ad un’accelerazione. I dati ricevuti dal sensore permettono di ruotare sui tre assi cartesiani l’orientamento della visualizzazione su di uno schermo. Il giroscopio misura o mantiene l’orientamento, basato sui principi del momento angolare. I giroscopi meccanici tipicamente comprendono un elemento rotante o un disco in cui gli assi sono liberi di assumere qualsiasi orientamento. Il rotore ruota intorno al suo asse, e quando esso è in rotazione il suo asse tende a mantenersi parallelo a sé stesso e ad opporsi a ogni tentativo di cambiare il suo orientamento.
Un progetto IKEA di Augmented Reality
Water wARs di John Craig Freeman a Venezia
http://www.augmentedrealitytrends.com/wp-content/
https://johncraigfreeman.files.wordpress.com/2012/05/water_
uploads/2013/08/augmented-reality-technology.jpg
wars_piazza_san_marco_fire.png
Database
Le discussioni e i relativi dati raccolti sono costantemente memorizzati su dei database gestiti dal comune, in continuo aggiornamento. L’interazione e integrazione con essi da parte degli utenti avviene attraverso tecnologie di cloud computing e network di dati (soprattutto a livello mobile). Il Cloud computing prevede l’utilizzo e la memorizzazione di dati su gruppi di server remoti e network di software che permettono un deposito centralizzato di dati e un accesso via rete ad essi.
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4.3. BRAND IMAGE
Logo
Payoff
Colori
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Merriweather Light
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVZ
ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVZ
abcdefghijklmnopqrstuvz
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Processo
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103
4.4. P R O P O ST E V I S U A L I
Le prime proposte per la mobile app erano basate su una ricerca sulla tendenza contemporanea per quanto riguarda l’ambito dello User Interface e design visuale. I colori erano basati su tonalitá che ricordassero i colori rappresentativi della cittá (il verde ed il nero). Le sfumature erano state studiate per riuscire a rappresentare l’idea di atmosfera in continuo mutamento.
Schermata iniziale
I contrasti erano molto elevati, anche per favorire una visibilitá migliore delle funzioni e degli elementi interni alla app. Attraverso un’animazione verticale si sarebbe passati allo stato successvo (menu).
Menu e schermata
La schermata principale presentava la
principale
possibilitá di accedere a due funzioni: la ricerca di dibattiti nella zona e l’aggiunta di una discussione nel luogo in cui ci si trovava. L’idea era quella di rappresentare queste due funzioni come “ancorate” alla nuvola di URVS. Esse sarebbero state animate con un movimento di oscillazione lenta, quasi come palloncini mossi dal vento.
104 |
Aggiunta di una discussione
Aggiungendo una discussione veniva visualizzato il campo di testo in cui inserire il tema su cui “dibattere”. La latitudine e longitudine servivano a localizzare il dato direttamente nel luogo in cui successivamente appendere il poster.
L’app notificava con un messaggio l’avvenuta aggiunta nella lista dei dibattiti in accettazione. Infatti solamente dopo un certo numero di adesioni il dibattito sarebbe diventato votabile da parte degli utenti.
Processo
| URBS
|
105
Localizzazione
Nel caso di una ricerca nella zona, il sistema effettuava un controllo attraverso la propria posizione GPS. Se niente veniva trovato, l’app notificava con un messaggio di errore l’impossibilitá a visualizzare dati.
Settings e overview
106 |
L’overview dava una visione del numero
Dai setting era possibile avere una
totale di discussioni presenti in cittá e
legenda degli stati meteorologici e
una stima del mood generale cittadino.
attivare il GPS e le notifiche dall’app.
Risultati ricerca
La lista di discussioni veniva presentata come uno slider in cui attraverso uno swipe laterale si potevano visualizzare i dati pubblicati e le descrizioni dei temi di discussione in atto.
Lo spessore visualizzato sopra la descrizione rappresentava la quantitĂĄ di voti allâ&#x20AC;&#x2122;interno della discussione. Nel caso di una discussione creata ma ancora in approvazione veniva visualizzata la percentuale di adesioni raggiunte.
Processo
| URBS
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107
Feedback di voto
Se si ha giá preso parte ad un dibattito o dato una propria adesione ad una proposta, l’app presenta il dato con un semplice feedback visivo. Non si puó più lasciare un voto, al massimo si puó toglierlo e riaggiungerne un altro.
Differenziazione
Nel caso di una proposta creata da un cittadino che ha superato la fase di raccolta di adesioni, essa viene visualizzata con un “+” al centro, in modo da distinguerla da una discussione inserita nel sistema da parte del comune.
108 |
Visualizzazione Con un tap sul dato si entra nella realtá aumentata, in prossimitá del poster è possibile vedere la visualizzazione dei voti degli utenti (come un overlay sul poster fisico appeso).
Play Il menu espandibile alla base dello schermo permette i controlli delle Back
funzioni della visualizzazione: - Play: animazione dei voti dall’origine - Back: ritorno alla schermata precedente - Voto: rilascio della propria opinione
Voto
Processo
| URBS
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109
Votazione
Nella schermata di votazione l’utente puó esprimere la sua distanza dal tema di discussione attraverso uno slider (più vicino rappresenta adesione, più lontano invece criticitá). Il sistema poi chiede se si è turisti o cittadini (la durata del proprio voto varia ).
A voto aggiunto un feedback visivo temporaneo viene aggiunto sopra la visualizzazione (oltre al feedback permanente nella lista di dibattiti della zona).
110 |
Poster
Occhio nudo
Augmented reality (piovoso)
Augmented reality (soleggiato)
Augmented reality (grande quantitรก di voti)
Processo
| URBS
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111
Ulteriori proposte
Le ulteriori esplorazioni visuali effettuate non riuscivano a rappresentare in una maniera chiara e comprensibile la metafora meteorologica utilizzata.
Mobile App
Radar e dati in vista
Griglia di orientamento
Gradienti e sfumature
Mappa classica (low zoom)
Mappa classica (high zoom)
Dettaglio del dato
112 |
Per questo ho deciso di portare avanti una tipologia di visualizzazione legata (per tonalitĂ e animazioni) allo stato meteorologico associato.
Poster e metafore
Grafico statistico
Istogrammi
Cellula
Universo
Processo
| URBS
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113
We don’t need no education, we don’t need no thoughts control. Another brick in the wall, The Wall (1979)
114 |
5.Final Design
Final Design
| URBS
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115
A.
B.
Il comune crea una nuova proposta.
Un poster relativo alla
Puó anche crearne una da una proposta
proposta creata viene
diretta della cittadinanza (con un minimo
stampato.
di adesioni raggiunte per la proposta).
5 .1. STO RY B O A R D 1. Una ragazza sta camminando per le calli di Venezia. Dal cellulare riceve una notifica che una discussione è in atto nella sua zona. Il riconoscimento della posizione e della presenza di un dato nel luogo avviene grazie alla localizzazione GPS attiva.
2. In una calle vede un poster appeso al muro. Prende il cellulare ed apre la app. Nel caso in cui non si disponga dell’app installata, un qr-code nella parte inferiore del poster rimanda all’app store di riferimento)
116 |
C. Il poster viene appeso nel luogo che colpisce
D. Domani a Venezia conferenza stampa “Il presep e portato dall’acqua
Il comune puó sempre
LA T
45,12 LO N ”
12,3
monitorare l’andamento
6
direttamente la proposta
della discussione
creata.
3. Aprendo la app scopre che ci sono più discussioni intorno a lei ma capisce dalla mappa a quale si riferisce il poster davanti a lei. Le discussioni visualizzate sono solo quelle presenti nel campo d’azione (nelle vicinanze dell’utente).
4. Cliccando sulla discussione nella mappa vede qual è il tema su cui si dibatte e quanto la gente partecipa ad essa. Nel caso di una controproposta, il dato superiore viene visualizzato a metá. Con uno swipe laterale è possibile visualizzare la controproposta.
Final Design
| URBS
|
117
Adesioni
Imob
Dopo 100 adesioni,
Per determinare il tipo dâ&#x20AC;&#x2122;utente
una proposta di un
si utilizza il codice della tessera
cittadino diventa un
Imob, card rilasciata solo ai
dibattito pubblicato.
residenti della zona (e della
5. Attivando la realtĂĄ aumentata la discussione si anima e i voti degli altri utenti sono rivelati. La visualizzazione viene animata come uno stato meteorologico, rispetto alle opinioni espresse. I dati si dispongono in maniera regolare intorno al cerchio, mostrando la loro tendenza rispetto alla
6. La visualizzazione viene animata dalla sua origine, rivelando come è variato il suo andamento nel tempo. La visualizzazione varia rispetto alla cronologia dei voti, e cosÏ anche lo stato meteorologico associato.
118 |
Turista
Cittadino
Essendo un “cittadino
Essendo un “cittadino
temporaneo” il voto dura
a tempo pieno” il voto
per 2 Giorni, poi allo
rimane per tutta la
scadere scompare.
durata del dibattito.
7. L’utente decide di lasciare la propria opinione al dibattito, prendendone così parte. Il voto rappresenta la propria vicinanza o meno alla proposta presentata in quel luogo. Uno slider permette di esprimere la propria vicinanza o meno alla proposta presentata.
8. Avendo lasciato un voto, esso ora è visibile agli altri utenti che passeranno e visualizzeranno la discussione. Il voto non puó cambiare, al massimo puó essere eliminato dall’utente stesso. Nel caso di un voto da turista, esso dopo 2 giorni scomparirá. Nel caso di un voto da cittadino, esso
Final Design
| URBS
|
119
5.2. FINAL DESIGN
Mutamento
Mattina
120 |
Pomeriggio
I visual dell’app reagiscono all’orario in cui
Le tonalitá e le trasparenze ricordano la
essa viene utilizzata. Una sfumatura alla base
quantitá di luce e gli sbalzi termici che si
dello schermo cambia nell’arco della giornata
susseguono nell’arco delle 24 ore.
(con un cambio graduale).
Sera
Final Design
| URBS
Notte
|
121
Accensione
Appena si apre l’app il sistema riconosce automaticamente l’orario del giorno in cui ci si trova e imposta lo sfondo. Se si è registrati nel sistema si passa alla schermata di login, dove è anche possibile in caso registrarsi come nuovi utenti. Successivamente si passa al controllo
122 |
Mappa / Radar Il radar visualizzato presenta al centro la propria posizione e nello sfondo una mappa molto semplificata di Venezia.
Sole Sole / Nuvole Nebbia Pinch Pioggia
Tempesta
In fase di adesione
I dibattiti fuori dal campo d’azione non sono colorate con il tempo meteorologico corrispondente, ma lasciate neutre.
Ogni cerchio rappresenta una distanza fissa in scala. Il cerchio con spessore maggiore è il confine del campo d’azione dell’utente.
Final Design
| URBS
|
123
Aggiunta di un dibattito
In alto a sinistra del radar si trova il
Dopo aver inserito il tema su cui
bottone per accedere alla schermata di
dibattere e aggiunto al sistema, la
aggiunta di una discussione.
discussione viene creata nel luogo in cui ci si trova. InizierĂ cosĂŹ la raccolta di adesioni per fare in modo che la discussione sia pubblicata dal Comune.
124 |
Descrizioni
Con un tap sul radar è possibile visualizzare il tema di discussione e il tempo meteorologico corrente. Il cerchio esterno rappresenta la quantitå di voti che sono stati aggiunti. Se vi fosse una contro- discussione in atto il dato viene visualizzato diviso e con uno swipe laterale è possibile visualizzare il contro-dato.
Comune
Final Design
| URBS
Utente
|
125
Adesione ad una proposta
126 |
In una proposta di discussione viene
Ad adesione data, l’utente puó anche
effettuata inizialmente una campagna
decidere di togliere la propria adesione
di raccolta di adesioni (100 adesioni).
in un qualsiasi momento.
RealtĂĄ aumentata
Nella realtĂ aumentata viene creata la visualizzazione dati. La visualizzazione viene messa in prospettiva con il poster appeso, quindi avvicinandosi o allontanandosi la sua grandezza cambia. I voti sono animati rispetto al tempo meteorologico collegato.
Final Design
| URBS
|
127
Con un tap sulla visualizzazione essa si anima dalla sua creazione, cosĂŹ rendendo visibile lo storico e lâ&#x20AC;&#x2122;andamento dei voti.
128 |
Final Design
| URBS
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129
Votazione
La votazione avviene attraverso uno
Il sistema chiede il numero della tessera
slider dove lâ&#x20AC;&#x2122;utente esprime la propria
IMob in modo da riconoscere se lâ&#x20AC;&#x2122;utente è
vicinanza o meno alla proposta in
un cittadino o un turista.
discussione.
130 |
Controllo IMob
Nel caso di mancato riconoscimento, si puó lasciare in qualsiasi caso un voto temporaneo (che dopo 2 giorni scomparirà).
Final Design
| URBS
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131
“Umore” aggiunto
Una notifica temporanea (2 secondi) alla visualizzazione è aggiunta, mettendo in risalto il voto aggiunto.
Il dato centrale della discussione verrà visualizzato diversamente, per far ricordare all’utente che ha già preso parte alla discussione.
132 |
Il voto è comunque eliminabile da parte dell’utente in qualsiasi momento.
Settings
Il menĂš dei settings si apre con un tap del bottone in alto a sinistra. Una delle funzioni a disposizione è lâ&#x20AC;&#x2122;attivazione della localizzazione GPS e delle notifiche.
Final Design
| URBS
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133
Cronologia
Drag
Dai settings è possibile accedere allo storico delle discussioni a cui si è preso parte. Viene visualizzata la data in cui si è rilasciato un voto e la distanza attuale da essa.
134 |
Poster
L’origine della discussione (Comune o utente) viene visualizzato rispetto al centro del poster.
Con un Qr-Code si è re-indirizzati all’app store di riferimento.
Realtà aumentata
Nel poster è presente una descrizione di URVS (in italiano e inglese) e un link al sito in cui trovare maggiori dettagli. Il progetto prevede comunque una campagna pubblicitaria ed informativa a livello locale, in modo da far conoscere il progetto e le modalità di utilizzo.
Final Design
| URBS
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135
136 |
5.3. S I ST E M A E S C E N A R I Una flowchart è una vista generale di possibili scenari per l’utente, che descrive compiti complessi, come i passi necessari all’utilizzo di un sistema e la creazione dell’interazione. Il diagramma di flusso descrive tutti i percorsi possibili che un utente può prendere per arrivare alla stessa soluzione, dando visibilità dei processi e percorsi non lineari. Questo fornisce uno strumento per cui è possibile testare l’usabilità di un sistema in una fase precoce, consentendo di apportare facilmente cambiamenti ed aggiustamenti nelle prime fasi del progetto in modo che gli effetti possano essere testati immediatamente.
Final Design
| URBS
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137
138 |
Final Design
| URBS
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139
5.4. U S E R T E ST I N G
La fase finale del progetto prevede un test direttamente con un utente. Questo serve ad avere dei feedback diretti sul progetto e un’idea su come l’interazione del sistema funziona e possa essere migliorata. La persona in questione non aveva una conoscenza pregressa del sistema, ma solamente una introduzione sulla tematica e sulle funzionalitá principali dell’applicazione. Al primo utilizzo l’utente ha trovato utile avere una mappa semplificata sullo sfondo, così da potersi orientare con maggiore facilitá nello spazio cittadino. Il raggio d’azione non è stato subito notato ma dopo aver constato che l’interazione avveniva solamente con le discussioni al suo interno, lo scopo della funzione è stato più chiaro. I contrasti sono stati trovati adeguati e le tonalitá di colore particolarmente apprezzate.Avendo spiegato la metafora del tempo meteorologico utilizzata, l’associazione tra colori e meteo è avvenuta in maniera immediata. La controproposta è stata compresa anche grazie al fatto di mettere le due discussioni una a fianco dell’altra, oltre al fatto che leggendo i testi l’utente è riuscito a capire il tipo di associazione creato tra le due discussioni e il perchè fossero state messe nella stessa schermata. La visualizzazione della quantitá di voti e l’associazione col colore di riferimento è stata chiara e sicura, oltre al fatto che una ulteriore riprova è avvenuta con la visualizzazione su realtà aumentata in cui le animazioni sono state particolarmente apprezzate per comprendere la tipologia di tempo meteorologico associato. Nell’aggiunta di una discussione l’unico dubbio è stato quello sul dove la discussione sarebbe stata creata, ma appena spiegato che il luogo sarebbe stato quello in cui ci si trovava, la cosa è stata immediatamente compresa e persino considerata come ovvia. Per quanto riguarda la diversa risposta visiva durante il giorno, l’utente l’ha trovata molto piacevole, anche se non determinante allo scopo dell’applicazione. Un fattore molto positivo è stato il fatto di presentare solamente un testo ridotto del tema di discussione, cosa che l’utente ha trovato molto utile e diretta. In generale, l’app non ha presentato delle difficoltá nell’utilizzo e le interazioni sono state comprese in maniera abbastanza agile. Forse un tutorial con una spiegazione passo-passo sarebbe un’implementazione futura utile ad utenti meno “allenati” al mondo delle app mobile.
140 |
Final Design
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Hello, is there anybody in there? Just nod if you can hear me, is there anyone at home? Comfortably numb, The Wall (1979)
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Interviste
Interviste
| URBS
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143
Quanto conosci di Venezia, della sua cittadinanza e governo? Ormai vivo in città da più di 30 anni, all’inizio facevo su e giù da Padova, dove sono nato. La città l’ho vista cambiare nei più svariati modi, dalla prima ondata turistica fino all’attuale crisi che ha ridimensionato il mio reddito. Ho molti amici qui in città, la maggior parte colleghi artisti come me, anche se preferisco ancora tornare a Padova qualche sera, dove ho più contatti e attività da fare. La cittadinanza anch’essa
1.
è cambiata molto nel tempo, di veri veneziani ne sono rimasti molto pochi, scappati verso la terraferma per la sempre maggiore difficoltà a permettersi di vivere in laguna. Il veneziano generalmente è molto
Ugo è un artista di strada di 66 anni
solare ed espansivo, a volte può sembrare rude ma basta conoscerlo.
con regolare licenza comunale, lavora
È un popolo di grandi lavoratori. Non conosco la giunta attuale, e non
ai giardini reali vicino Piazza San Marco da 40 anni, ed è separato. Ha una formazione artistica conseguita attraverso corsi presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, risiede in
ho grande stima dell’ex sindaco. Ho visto cambiare ogni tipo di parte politica e sinceramente non ho notato nessuna differenza , anzi sembra andare sempre peggio.
città vicino Campo Santa Margherita, nel quartiere di Dorsoduro, ma è originario di Padova. Il suo lavoro
Pensi che Venezia sia un caso particolare o persino unico come città?
l’ha portato a girare tutto il mondo
Credo che Venezia sia un micro-cosmo da prendere come caso
grazie alle numerose mostre che ha
irripetibile, le caratteristiche della vita e della città sono così uniche che
tenuto in importanti gallerie e musei del globo. È un lavoratore stagionale,
stare qui è come essere in un altro universo. Non esiste paragone con
inizia infatti la sua attività dopo
altre città nel mondo, nel bene e nel male. A volte però ci si sente un po’
Pasqua e chiude il suo cavalletto verso metà autunno.
esclusi da tutto il resto. Cos’è che più ti colpisce della città? Rimango ancora affascinato dagli scorci che vedo ogni giorno, anche se sono sempre gli stessi riescono ad assumere una connotazione sempre diversa e cerco di riportarli nelle mie opere. In qualsiasi condizione meteorologica Venezia è sempre bella. Poi essendo un porto di mondo ti mette in contatto con culture diversissime e lavorare direttamente con questa grande varietà di persone è stimolante. All’inizio ero molto chiuso e introverso, stare qui mi ha aiutato molto ad aprirmi. Come vedi il rapporto tra cittadinanza e rappresentanza politica? Sono molto negativo a riguardo. Dalla mia lunga esperienza vedo sempre i soliti problemi e le stesse facce. Noi cittadini siamo troppo stanchi e ormai provati da tutti gli scandali e malaffari che si sono susseguiti negli anni. Ho votato un po’ tutti, da sinistra a destra ma non ho visto neanche il minimo miglioramento, anzi! Sinceramente ora come ora non saprei proprio per chi votare, farebbe differenza ormai?
144 |
Se avessi potere decisionale, dove vorresti vedere maggiormente valorizzata la città? La città ha bisogno di essere rimessa a posto come immagine, questo turismo di massa ha sì portato grande ricchezza economica ma Venezia ne è uscita abbastanza spompata. Credo che restaurare le sue opere e far sì che le leggi vengano veramente applicate potrebbe solo che giovare in questo momento. Qual è il problema principale della città? Venezia è satura e ciò che rimane del suo antico splendore si sta perdendo. Molti giovani scappano da qui, non ci sono possibilità lavorative. Ci vorrebbe un cambio, ma non penso che i giovani d’oggi siano preparati ad avere in mano questa possibilità. Forse è anche colpa nostra… Quale sarebbe un punto di partenza da cui ripartire per rilanciare la città? Cerchiamo di riscoprire la storia e le bellezze tipiche di Venezia, abbiamo così tanto materiale nelle nostre mani che ci vorrebbe veramente poco per riuscire a dare lustro alla nostra città. Partiamo dall’arte, dalle tipicità ed eccellenze del luogo. Credi che con un dialogo più diretto con le istituzioni la situazione cambierebbe? E come? Penso che da parte nostra (cittadini) ci sia stata più di una iniziativa per riuscire a far sentire la nostra opinione. Così a parole risponderei di sì ma come ho già detto le possibilità gliele abbiamo date, siamo stanchi di essere presi in giro. Forse se tutto fosse più trasparente e sentissimo che la nostra opinione ha un peso saremmo meno pessimisti. Pensi di essere abbastanza ben informato sulle dinamiche della città? Non leggo molto i giornali locali, preferisco quelli nazionali e i quotidiani su internet. Non sono molto sicuro della veridicità dei fatti e sulla loro precisione. Ci mostrano solo quello che vogliono, in sintesi. Preferisco sentirla direttamente Venezia, parlare con le persone che come me la vivono veramente. Come vedi Venezia da qui a 20 anni? Un grande casinò in mano a cinesi e russi. La Las Vegas dell’arte.
Interviste
| URBS
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145
Quanto conosci di Venezia, della sua cittadinanza e governo? Ho visto le luci e le ombre di Venezia, vivo qui da 30 anni. La città non è più quella di una volta ma questo non vuol dire che sia tutto peggio di prima, è semplicemente diverso. Ho viaggiato molto ma sono sempre contenta di tornare a casa, c’è ancora così tanto da fare qui! Anche se devo ammettere che in un primo momento non mi sentivo completamente a mio agio, era tutto così diverso da dove venivo io
2. Carla è una fotografa freelance da ormai 10 anni. 58 anni, prima lavorava col l’ex marito in un’attività commerciale vicino Piazza San
(Padova). Il mio rapporto con i veneziani non è stato sempre positivo, li trovavo molto rozzi e dal carattere difficile; bisogna imparare a conoscerli, poi diventano le persone più solari che tu possa incontrare. Anche se solo pochi di loro li considero ancora veneziani doc. Non ho grande conoscenza delle istituzioni attuali e di quelle che si sono susseguite negli anni, sono sempre stata apolitica. Penso piuttosto
Marco, dove ha trascorso più di 30
ad avere un contatto diretto con chi la città la vive, non esistono
anni. Ha un diploma superiore e
differenze, tutti possono essere interessanti e riuscire a insegnarti
ha frequentato dei corsi di disegno all’Accademia di Belle Arti a Venezia.
qualcosa di nuovo.
Vive in città, a San Lio, amante degli animali e della musica (classica e jazz). Ha viaggiato molto, ma
Pensi che Venezia sia un caso particolare o persino unico come città?
ultimamente per il lavoro senza orari
Non troverai nessun altro caso analogo a questa città. Qui siamo in un
e per il giro di amicizie e spettacoli a cui partecipa non si muove spesso
altro mondo, quello che succede nella laguna è unico ed irripetibile, le
fuori città. Quando lo fa non può
dinamiche sono completamente diverse dal resto d’Italia. Qua il tempo
lasciare a casa la sua macchina fotografica e se si prende ferie è solo per trovare nuovi stimoli per il suo
scorre diversamente, sembra quasi che ci sia una sorta di incantesimo e tutti ne alimentano la percezione, veneziani e non…
lavoro/passione.
Cos’è che più ti colpisce della città? È una città dinamica, vedo sempre novità e grande intraprendenza. Girando con la mia macchina fotografica non riesco mai a fare una foto uguale all’altra, persino quelle più turistiche hanno un alone mistico intorno. Vedere l‘alternarsi delle stagioni è qualcosa di unico, tutto l’anno Venezia è bella. Se dovessi dare un consiglio comunque è quello di visitarla verso l’inverno, non fa troppo freddo, pochi turisti e scorci unici in ogni ora del giorno. Il segreto per scoprire la città è perdersi al suo interno, lo faccio tuttora anch’io. Come vedi il rapporto tra cittadinanza e rappresentanza politica? C’è molto malumore, non credo sia completamente ingiustificato ma a volte sembra quasi che la gente voglia che le cose vadano male. Io credo nel potere delle propria volontà, se vuoi fare qualcosa la puoi fare, basta l’impegno! Sicuramente negli anni non ho visto nessuna differenza nelle diverse parti politiche che si sono susseguite, ma non ne ho neanche un ricordo così vivido, in realtà. E questo spiega molto.
146 |
Se avessi potere decisionale, dove vorresti vedere maggiormente valorizzata la città? Abbiamo bisogno di più eventi culturali, di valorizzare le bellezze che solo noi abbiamo. I giovani anche se pochi ci sono, molte volte però non gli diamo spazio. Bisognerebbe anche combattere il falso e l’illegalità, queste cose non danno una bella immagine di Venezia. Molto materiale grezzo c’è, bisogna renderlo più visibile a tutti. Qual è il problema principale della città? Siamo stati troppo ubriacati da tutti i soldi che il turismo ha portato. Siamo arrivati ad un momento in cui si puntava sulla quantità e non sulla qualità e Venezia ne è uscita corrotta. La città per il suo carattere forte e deciso non riesce a trattenere la grande forza di cui dispone (soprattutto i giovani), eppure ci sarebbe molto da fare qui! Quale sarebbe un punto di partenza da cui ripartire per rilanciare la città? Puntiamo sulla cultura e sulla tradizione prima di tutto. La qualità è nascosta ma c’è, io ogni giorno incontro gente nuova che reputo tanto interessante e ricca dentro. Dobbiamo ripartire dalle persone che amano Venezia, non quelle che la sfruttano per il proprio tornaconto. È una signora che ha bisogno delle sue attenzioni. Credi che con un dialogo più diretto con le istituzioni la situazione cambierebbe? E come? Non vedo molte possibilità nell’avere un dialogo così diretto con le istituzioni, penso che se i cittadini lo volessero la situazione sarebbe decisamente meglio, ma molte volte ci marciano sopra. Penso comunque che un dialogo più diretto e costante tra cittadini e istituzioni potrebbe essere una soluzione che porta a qualcosa. Pensi di essere abbastanza ben informato sulle dinamiche della città? Acquisto i quotidiani locali ogni giorno anche se ormai è diventata più un’abitudine. Non mi interesso tanto di decreti, consigli comunali e vita politica. Per gli eventi che mi interessano sono sempre informata anche se a volte non ci sono molti mezzi per riuscire a scoprirli. È più un grande passaparola. Come vedi Venezia da qui a 20 anni? Io spero non con le grandi navi, sono dei mostri di metallo che stanno distruggendo la città.
Interviste
| URBS
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Quanto conosci di Venezia, della sua cittadinanza e governo? Non sono molto pratica di Venezia e delle sue dinamiche, è tutto così nuovo per me. Sto pian piano scoprendo la città, anche se all’inizio mi sono trovata un minimo spaesata, è così diversa! Per ora so solo dove andare per Rialto e Piazza San Marco, anche se i mezzi di trasporto non sono così intuitivi e muovermi sempre a piedi è molto stancante. Conosco il nome dell’ostello dove alloggio ma non saprei ritrovarlo
3.
molto facilmente sulla cartina. Ho ancora molto da scoprire e forse mi servirà più di una visita per riuscire ad ambientarmi completamente. Il mio rapporto coi veneziani è stato molto vario, ho trovato persone
Karol è una ragazza tedesca di 24
gentili e disponibili ma anche maleducati e scontrosi, dopotutto in
anni, è a Venezia come turista
qualsiasi parte del mondo gira così. Non conosco le dinamiche politiche
ed è la prima volta che visita la città. È sempre stata affascinata dall’immagine che Venezia possiede e ha sempre desiderato visitarla, grazie anche ai numerosi racconti
di Venezia, ho letto qualcosa sui giornali su recenti scandali ma in generale non mi interesso molto della cosa, sono qui per rilassarmi ed avere un’esperienza indimenticabile.
dei suoi amici già passati per la laguna, sempre come turisti. Starà a Venezia solo qualche giorno, poi
Pensi che Venezia sia un caso particolare o persino unico come città?
continuerà il suo viaggio verso Roma.
Anche se siamo sempre esseri umani, qui la vita è molto diversa! Avevo
È una studentessa di Visual Art in
avuto questa idea già dai miei amici e ne ho avuto la riprova. Venezia
un’università di Berlino, ormai al termine del proprio master. Per il
è speciale. La sua architettura e conformazione non ha paragoni con il
futuro spera di lavorare nel campo
resto del mondo, credo sia normale che la situazione sia molto diversa
dell’arte, non importa dove e magari proprio a Venezia.
qui. Cos’è che più ti colpisce della città? Vedo sempre cose così interessanti, angoli di luce, particolarità che sono nascoste ed eventi irripetibili nella vita di ogni giorno. Ogni giorno la città mi motiva a fare tantissime cose e poter vedere quello che finora ho potuto solo sbirciare sui libri scolastici dà tutta un’altra sensazione. L’aria è diversa, si sente una grande freschezza, ma forse sono troppo nuova a tutto questo, credo che debba ancora abituarmi. Come vedi il rapporto tra cittadinanza e rappresentanza politica? Non sono molto informata a riguardo e anche se ne parlassero in giro credo non capirei quello di cui si discute, la lingua è molto difficile (mi hanno detto che qui più che l’italiano, gli abitanti hanno un loro dialetto molto particolare). So qualcosa della situazione italiana ma molto in generale, e sinceramente sono cose che non riesco a capire. Se succedessero da dove vengo ci sarebbe molto più clamore.
148 |
Se avessi potere decisionale, dove vorresti vedere maggiormente valorizzata la città? Arte e musei prima di tutto. Ce ne sono tanti ma, sfortunatamente e per il poco tempo che ho, sono stata più a contatto con la parte più turistica di Venezia. Credo che ci sia qualcosa di nascosto tutto da scoprire, anche se ho trovato abbastanza difficoltà ad uscire dai percorsi più tradizionali durante la mia breve permanenza. Qual è il problema principale della città? Non conoscendola molto non ho un’idea molto definita del reale problema in questo momento. Penso che la sua unicità e particolarità siano fattori che possono creare anche difficoltà e tensione. Ma penso che se Venezia si mostrasse di più per quello che è realmente, non potremmo che amarla di più. Quale sarebbe un punto di partenza da cui ripartire per rilanciare la città? Io credo che la sua storia e valore artistico siano così alti che non si potrebbe che partire da essi. Non credo ci voglia molto, si parte già da una base ottima, bisogna solo dare più valore alle cose vere della città. Ah, e riuscire a dare più luce alla tradizione: vedere i soliti negozi di vestiti che potrei trovare in qualsiasi parte del mondo mi dà abbastanza tristezza. Credi che con un dialogo più diretto con le istituzioni la situazione cambierebbe? E come? E come farebbe a non giovare! Ripeto che della situazione politica qui non ho grandi informazioni. Da me se una cosa è detta viene fatta, siamo abbastanza decisi e corretti. Mi sembra così strano che si creino queste situazioni. Ma gli italiani sono un popolo così artistico e creativo. Pensi di essere abbastanza ben informato sulle dinamiche della città? No, vivo la città come molte altre persone nella mia stessa situazione, siamo di passaggio. Noi la vediamo sicuramente in un modo diverso. Certamente vivendo qui sarei più attenta a queste tematiche, anche perché mi riguarderebbero in prima persona. Per ora mi godo questa immagine di Venezia dalla sua limpida laguna. Come vedi Venezia da qui a 20 anni? Come ora, un patrimonio intramontabile per tutta l’umanità.
Interviste
| URBS
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Quanto conosci di Venezia, della sua cittadinanza e governo? Dopo aver vissuto per circa 3 anni a Venezia posso dire di conoscerla abbastanza. Purtroppo conosco poco della sua situazione politica, anche perché non mi sono informato più di tanto, se non su quella serie di scandali politici riportati nei vari giornali. Idem per la sua cittadinanza.
4. Luigi è originario di Aversa (Caserta) e da quasi un anno si è laureato a Venezia alla magistrale in Design dell’università IUAV di Architettura.
Pensi che Venezia sia un caso particolare o persino unico come città? Venezia è una città unica nel suo genere, infatti penso che buona parte delle sue problematiche sono legate proprio a questa sua particolarità e che sono difficili da ritrovare in altro contesto cittadino. Basti pensare al fatto che tutto il sistema di trasporto, sia pubblico che commerciale, è basato sul trasporto mediante imbarcazioni. Questa è un aspetto
Ha vissuto in città per quasi 3 anni,
alquanto inusuale per altre amministrazioni cittadine, infatti penso che
condividendo un appartamento
l’amministrazione di Venezia deve far fronte a problematiche che in
con altri studenti suoi coetanei. Ha un ricordo positivo di Venezia, per
altre città non sono presenti.
quanto affermi che ci siano dei grossi limiti e problematiche nel vivere qui. Non ha visto grandi opportunità post
Cos’è che più ti colpisce della città?
laurea, e ha scelto di lasciare l’Italia
Il fascino della città lagunare, è una città che per la sua conformazione
poco dopo essersi laureato. Mantiene ancora un po’ di nostalgia della sua
non si trova altrove. E’ unica.
vita in laguna, ma è contento di aver lasciato la città per cercare possibilità lavorative ed esperienze nuove.
Come vedi il rapporto tra cittadinanza e rappresentanza politica? Data la situazione attuale questo rapporto lo vedo molto critico. Questo è dipeso da diversi motivi. Purtroppo i nostri rappresentanti politici sono soggetti sempre implicati in innumerevoli scandali. Noi cittadini, che ci lamentiamo, alla fine non facciamo nulla per cambiare il sistema, non chiediamo trasparenza, morale della favola non partecipiamo alla vita politica. Questo perché siamo noi un po’ menefreghisti nei confronti della politica e la politica cittadina è poco trasparente nei nostri confronti. Se avessi potere decisionale, dove vorresti vedere maggiormente valorizzata la città? Io ad essere sincero, cercherei di valorizzare tutta quella serie di aspetti e problematiche legate magari più a migliorare la quotidianità della vita del cittadino.
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Qual è il problema principale della città? Un problema principale non riesco ad individuarlo poiché possono essere vari, e molto spesso poterli risolvere o è molto difficile o magari impossibile. Non so, magari mi viene da pensare alle grandi navi, o non so, magari alle poche attività serali per i giovani. Però pensando ai primi tempi in cui mi ero trasferito a Venezia un problema che avevo notato era il deficit di indicazioni per potersi orientare bene nella città. Inizialmente è stato molto difficile orientarsi, e perdersi nella miriade di calli era molto facile. Un’altra problematica che mi capitava spesso di affrontare erano magari alcune calli che avevano un forte tanfo di urina, o la facile frequenza di vedere topi. Diciamo che questi possono essere problemi futili rispetto alle grandi tematiche delle grandi navi o dell’acqua alta. Però, risolvendo queste piccole cose, si può migliorare la situazione globale. Quale sarebbe un punto di partenza da cui ripartire per rilanciare la città? Essendo stato studente e giovane cittadino a Venezia cercherei di creare un dialogo tra giovani, vecchi cittadini e istituzioni al fine di capire e creare una base per poter rendere più positiva l’esperienza della vita in città. Soprattutto partirei dai giovani e dai tanti studenti che vivono Venezia. Credi che con un dialogo più diretto con le istituzioni la situazione cambierebbe? E come? Penso che dialogare con le istituzioni può essere un’ ottima soluzione che consente, a noi cittadini, di essere più consapevoli delle scelte che i nostri governanti effettuano, e con quali dinamiche essi determinano le loro scelte politiche. Più che altro, avendo un dialogo diretto, le istituzioni posso avere un feedback immediato rispetto alle loro iniziative o in molti casi spiegare e far capire perché sono state fatte determinate scelte, magari obbligate, e che i cittadini non apprezzano. Il dialogo potrebbe creare un po’ più di trasparenza. Pensi di essere abbastanza ben informato sulle dinamiche della città? Come ho già detto purtroppo conosco poco della sua situazione politica, anche perché non mi sono informato più di tanto, inoltre c’è poca informazione da parte delle istituzioni. Come vedi Venezia da qui a 20 anni? Non molto diversa. Secondo me non è una città con un grosso margine di cambiamento.
Interviste
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Breathe, breathe in the air. Donâ&#x20AC;&#x2122;t be afraid to care. Breathe, The dark side of the moon (1973)
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Fonti
Fonti
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Hey you, donâ&#x20AC;&#x2122;t tell me thereâ&#x20AC;&#x2122;s no hope at all, together we stand, divided we fall. Hey you, The Wall (1979)
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Conclusioni
Conclusioni
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C O N C LU S I O N I
Trattare un tema molto ‘caldo’ e sentito - come la fiducia nell’operato delle istituzioni cittadine - ai giorni nostri rappresenta una sfida impegnativa. Una sfida sociale e pure personale. Rappresentare un tema così articolato e complesso e provare a introdurre variabili di cambiamento non è semplice. Il principale problema da affrontare riguarda la quantità di input così diversi e non sempre prevedibili per cui il ‘sistema’ nel suo complesso vive in un continuo rischio di fallimento a livello umano. L’ingresso di un solo elemento percepito negativamente può minare un lavoro costruito con impegno e con le migliori intenzioni. I cittadini hanno un’influenzabilità fin troppo elevata sul tema, non sanno cosa aspettarsi e tendono a vedere la questione nel modo più pessimista possibile. Un rischio sempre presente in un progetto è rappresentato dal fatto che possa rimanere uno strumento positivo solo nelle intenzioni ma globalmente ignorato e discriminato da parte degli stessi utenti. Ma il lavoro del designer è proprio quello di pensare ad essi ed ai loro bisogni, in modo da creare qualcosa che si adatti ai modi di vivere delle persone. Il problema della complessità dei flussi di dati che ci attraversano continuamente e che ci pervadono è una questione ancora oggi non del tutto risolta. La tendenza all’infografica e alla data visualization a cui la comunicazione più tradizionale ha teso negli ultimi anni ha provato a trattare e risolvere la questione: il dato alla base non è utile alla persona, solamente trattandolo e rendendolo a misura d’uomo esso riesce ad acquisire un reale valore e a sua volta essere utile al suo usufruente. E’ come un alimento che solamente dopo il giusto trattamento diventa cibo. Ma i dati sono strumenti vulnerabili e ingressi inopportuni rischiano di far crollare un castello di carte appena costruito. L’uomo contemporaneo sembra avere una inclinazione ad un pensiero univoco e non sempre vantaggioso per sé, una forma di indifferenza e apatia che non gli permette di migliorare la propria situazione. La sfiducia e la diffidenza verso tutto ciò che è etichettato come ‘politica’ non ha sempre un fondamento legittimo. Prima di tutto bisogna riuscire a distinguere la parola politica dall’’operato dei singoli individui.
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Secondo la definizione da dizionario, politica è “l’arte di governare la società.”.L’affermazione ha oggi una connotazione negativa, suggerisce quasi una sorta di inganno e di imbroglio perpetrato da un gruppo sociale nemico e distante. Ma se si va a cercare il significato di governare più in profondità si scopre che significa anche “avere cura di qualcuno o di qualcosa; accudire persone o animali, dando loro cibo, assistenza ecc.”. La chiave di lettura è in questo modo più positiva, quasi materna. Quello che manca oggi è la volontà di ricercare i significati più reconditi, l’origine dei problemi che ci assillano e che spesso risiedono in noi stessi e non fuori di noi. Dovremmo considerare innanzi tutto che i rappresentanti che tanto critichiamo sono stati eletti da noi e rappresentano, nel bene e nel male, le nostre scelte (e sono specchio di noi stessi). A ciò si aggiunga la visione delle cose da un punto di vista strettamente soggettivo, ombelicale direi. Non è semplice “prendersi cura” di una comunità allargata come una città in cui convivono pluralità di situazioni e casi unici. Ma tali caratteristiche eterogenee e uniche non rappresentano un fattore negativo, anzi, sono potenziali arricchimenti per “noi” e persino per il ”me”. Se potessi esprimere una sorta di risultato a cui spero di arrivare col mio progetto potrei dire che l’intenzione è stata quella di aver cercato di creare un’interazione tra le persone, contestualizzandole nei luoghi in cui vivono e tentando di attivarne un’attività riflessiva.. Quello che voglio ribadire ancora una volta è che lo scopo non è stato quello di poter migliorare e/o trovare una soluzione univoca al problema trattato. Ho mirato alla creazione di uno strumento che possa essere una base per alimentare e sollecitare il senso civico degli attori della città. Solamente creando dei presupposti relazionali e delle basi strumentali solide c’è la possibilità di arrivare ad organizzare una sorta di ordine in questo caos calmo contemporaneo. I cambiamenti non arrivano dall’oggi al domani, c’è sempre bisogno di un periodo di transizione che possa rendere possibile il conseguimento di un risultato finale sperato e significativo. So che non è una cosa da dire alla fine di una tesi ma...c’è ancora molto su cui lavorare.
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If I had my way, Iâ&#x20AC;&#x2122;d have all of ya shot. In the flesh, The Wall (1979)
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Ringraziamenti
Ringraziamenti
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RINGRAZIAMENTI
Dover scrivere i ringraziamenti non è lo stesso facile. Mi sento come alla fine di una campagna elettoriale in cui io candidato debba riassumere tutta un’esperienza in pochi istanti ancora a mia disposizione. Spero di non dimenticare niente e che nessuno si senta escluso. Fino a qualche anno fa mi sembrava impossibile vedermi dove sono ora e alla fine di un percorso a cui ad un certo punto della mia vita avevo rinunciato. Portare avanti una tesi da distante non è stato semplice. E sinceramente non mi aspettavo nulla di diverso da tutto ciò. Potrebbe sembrare una scelta molto azzardata il trattare un tema su di un luogo non essendo fisicamente lì, ma questa mia pausa da Venezia mi ha permesso di riordinare le idee e riuscire a vedere molte cose con un’ottica migliore, anche grazie alle numerose esperienze che in questo quasi anno passato lontano ho vissuto. Prima di tutto è di dovere un ringraziamento ai miei relatori Massimiliano Ciammaichella e Gillian Crampton Smith (e Philip Tabor anche se non ufficialmente). So di essere un elemento molto particolare per quanto riguarda avermi avuto come studente. Oltre che la giusta competenza a portarmi a questo punto, queste persone hanno avuto due qualità su tutte che oggi reputo rare se non uniche: fiducia e tanta pazienza. Riuscire a farmi sentire a mio agio in un compito già di per se molto stressante anche se a distanza posso immaginare sia stata un’impresa non da poco. Se altri studenti riuscissero ad avere solamente la metà di ciò che io ho ricevuto da voi penso sareste già arrivati a raggiungere un importante obiettivo come professori ed esseri umani. Chi non posso scordarmi di nominare sono Luigi Frettoloso, Dante Fusco, Luca Migliore e tutto il gruppo di Berlino. Sono riusciti a creare una piccola Venezia qui al nord, in realtà non me ne sono mai allontanato. Senza il continuo confronto che abbiamo avuto non oso immaginare come sarei messo in questo momento. Anche se già menzionato, una posizione particolare deve avere ancora Luigi Frettoloso, mio collega, coinquilino, amico e, anche se non sulla carta, co-realtore. A volte solamente ascoltandomi hai fatto tanto.
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Ringrazio Boris Muller dell’università di Potsdam, che in un momento critico è riuscito a far svoltare un progetto in cui cominciavo a perdere fiducia. Gli amici Marco, Marta, Fabio, Dario, Gloria qui di Berlino per essere riusciti a darmi i giusti momenti di stacco e rilassamento con cui poter tornare con nuove energie e motivazioni a poter concludere nel modo migliore possibile ciò a cui con tanta fatica sono arrivato. Van Berlo (NL) ed Here,Nokia (DE) per avermi dato le soddisfazioni professionali ed umane più grandi finora, e tutto ciò in meno di un anno. Quando sono arrivato ero abbastanza impaurito e sfiduciato dal poter offrire qualcosa di significativo (per me e per voi). Mustafá e The Apple Guy per aver compiuto un miracolo: aver rimesso in sesto il mio portatile dopo una quasi certo decesso. Un ringraziamento alle mie fonti di ispirazione: Prince, Beatles, i Deus, la techno e la città di Berlino, Andrei Tarkovsky. Infine la mia famiglia (ora più numerosa), avermi compreso e supportato senza farmi pesare la mia assenza e distanza sono stati la base solida che mi ha permesso di portare avanti questa mia ultima fatica. Loro mi hanno dato il dono più grande che si possa avere: la possibilità di provare a guadagnarmi le cose con le mie forze.
Ringraziamenti
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Leave, but donâ&#x20AC;&#x2122;t leave me. Breathe, The dark side of the moon (1973)
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Colophon
IUAV / FDA / CLASVEM / A.A. 2013/2014
T E S I R E A L I Z Z ATA P E R I L C O R S O DI LAUREA MAGISTRALE IN DESIGN D E L P R O D OT TO E D E LL A C O M U N I C A Z I O N E V I S I VA Relatore: Massimiliano Ciammaichella Co-relatore: Gillian Crampton Smith Progetto grafico e impaginazione: Ruggero Baracco Scritto in Testi: Merriweather light e light italic, 9 pt Titoli: Akkurat Bold, 9 pt Note: Merriweather Light 7 pt Iconografia di ispirazione: Here Maps, theNounProject
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Software utilizzati: Adobe Illustrator, InDesign, Photoshop, Premiere, After Effect, Processing, Sublime Text Interno stampato su: carta laguna 120 g Copertina su: carta laguna 300 g Rilegatura: brossura fresata Stampa a cura di: Pixart Printing
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