Italia oggi 14 aprile 2016

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Giovedì 14 Aprile 2016 Nuova serie - Anno 25 - Numero 89 - Spedizione in A.P. art. 1 c.1 L. 46/04, DCB Milano * Offerta indivisibile con Marketing Oggi (ItaliaOggi € 1,20 + Marketing Oggi € 0,80)

RIFORME

Il testo della Costituzione con le modifiche della legge Boschi

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Al Vinitaly il patto del turacciolo (contro natura) fra il leghista Zaia e il pd Emiliano contro le trivelle

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Raffaele Porrisini a pag. 9

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Riduzione dell’orario fino al 60% e premio in busta paga Cirioli a pag. 27

CIRCOLARE DELL’AGEA

Agricoltori ai raggi X per capire se barano sui contributi De Stefanis a pag. 34

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Medici - La sentenza delle Sezioni unite della Cassazione sull’Irap Voluntary disclosure - Il modello per l’invio dei dati via Pec de al professionia ssta Pa r t - t i m e agevolato - Il deage creto del Minlavoro

QUOTIDIANO ECONOMICO, GIURIDICO E POLITICO

CON

Medici di famiglia senza Irap P le Sezioni unite della Corte di cassazione lo studio associato non deve pagare Per l’imposta regionale, anche quando si avvale di una segretaria o di un’infermiera St Studi medici convenzionati senza Ira Irap. Secondo le Sezioni unite della Ca Cassazione, lo svolgimento in forma as associata dell’attività di medicina g ge generale non è assimilabile alle a associazioni senza personalità giurridica. E anche la presenza di spese ssostenute per terzi collaboratori, q quali una segretaria o un’infermierra, non è idonea a integrare il requissito dell’autonoma organizzazione rrichiesta dalla norma impositiva.

Di Maio è in pole position nell’M5s ma ci puntano anche Di Battista e Crimi È stata già venduta la pelle dell’orso pentastellato prima di averlo scoiato. È stato dato per acquisito il trionfo di Luigi Di Maio, non solo visto come erede del defunto Gianroberto Casaleggio, ma già dipinto quale numero uno in assoluto del movimento e quindi candidato a palazzo Chigi alle prossime politiche. Ma la gara è tutt’altro che chiusa. A quel posto ambiscono pure Alessandro Di Battista, considerato il ministro degli esteri del M5s, ma anche il napoletano Roberto Fico, presidente della Commissione di vigilanza Rai. In corsa anche Danilo Toninelli, Vito Crimi e Roberta Lombardi.

Stroppa a pag. 29

E CHIAMA LA CONSOB

Il cda di Rcs boccia l’offerta di scambio di Urbano Cairo

Maffi a pag. 5

Secchi a pag. 19

Con guida «Il nuovo codice della strada» a € 6,00 in più; con «Il codice del lavoro» a € 11,90 in più; con guida «L’assegnazione dei beni ai soci» a € 6,00 in più

DIRITTO & ROVESCIO Quest’oggi voglio essere magnanimo nel ritenere che il critico del grande giornalone, quando ha visto Race, il film di Stephen Hopkins su Jesse Owens (quattro medaglie d’oro alle Olimpiadi di Berlino del 1936), avesse il mal di pancia o una colite acuta. Non si spiega altrimenti il suo giudizio: «Storia nota, raccontata con didascalica, banale precisione». Al film inoltre concede due palline, cioè il livello junk bond del cinema. Lo classifica infine come «Drammatico» che sarebbe come dire che il Polo Nord è al Sud. Il film invece è bellissimo, misurato, attento. Non dimostra tesi ma sviluppa fatti. Descrive il razzismo nazista scornato dai record di Owens ma anche il non meno feroce razzismo Usa contro i suoi cittadini neri. Assomiglia, come narrazione, puntualità e spirito a Invictus, il bellissimo film di Clint Eastwood su Nelson Mandela. Biografie, non agiografie. Film appassionanti che allargano le conoscenze.


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Giovedì 14 Aprile 2016

I COMMENTI L’ANALISI

IMPROVE YOUR ENGLISH

Una presa per i fondelli delle anime finte pie

Ribbing by fake-pious souls

L’

Italia non sorta e con lei mezza d i c h i a r e - DI DOMENICO CACOPARDO Italia, più per ragiorà guerra ni di bottega che per all’Egitto né romperà le ragioni ideali. Il caso Regeni veniva relazioni diplomatiche. Al massi- a fagiolo, visto che il governo Renzi mo, inserirà la terra dei faraoni aveva stretto i rapporti politici (lotnell’elenco delle mete sconsigliate e ta al terrorismo) ed economici (Eni gli italiani se ne fregheranno come e petrolio) con il governo al-Sisi. E, se ne fregano nonostante le aggres- quindi, drammatizzare, con schierasioni terroristiche che, per fortuna, mento di giornali, radio e televisiosembrano in flessione. Ma perché ni, serviva a mettere in imbarazzo il governo Renzi si è impegnato in il governo italiano. Matteo Renzi una battaglia diplomatica che non ha reagito da politico intelligente: ha aveva alcuna possibilità di successo? cavalcato l’onda emotiva e, tramite il Il caso è noto: un giovane italiano, suo ministro degli esteri, l’eccellente Giulio Regeni si reca al Cairo per Gentiloni, ha addirittura ottenuto svolgere le ricerche concordate con la che gli inquirenti egiziani venissero a rapporto da Pignasua università ingletone, procuratore se. Nel corso di esse, Regeni incontra espo- Chi mena l’agitazione capo di Roma. Se pensiamo al caso inverso, nenti dell’opposizione su Giulio Regeni a un’autorità giudial regime, presieduto ha altre finalità ziaria egiziana che da Abd al-Fattah alchiama a rapporto gli Sisi, il generale chiamato al potere da una rivolta laica e inquirenti italiani, vediamo subito borghese contro il governo islamista come la decisione di al-Sisi di mane radicale di Mohamed Morsi, e le- dare i suoi uomini a Roma rappregittimato da un’ampia maggioranza sentava il massimo delle concessioni elettorale. Regeni scompare e viene possibili. Peraltro, fuor di metafora, ritrovato dopo alcuni giorni: è mor- gli faceva perdere un po’ di faccia. La pretesa italiana di interveto e ha subito orrende torture, i cui segni sono evidenti sul suo corpo. Se nire nel merito è risultata sbagliata ha commesso un errore, il giovane ha e improcedibile. Il resto è illusione. fatto quello di ritenere che il perime- Presa per i fondelli delle anime fintro delle libertà civili di cui dispone- te pie, in attesa dell’esaurirsi della va al Cairo fosse simile a quello di cui pressione e dell’archiviazione della memoria. disponeva a Londra o in Italia. Naturalmente, la famiglia è in© Riproduzione riservata

DI

I

taly will neither wage war The Regeni case couldn’t have against Egypt nor break dicome at a better time, as Renzi’s plomatic relations. At most, it government had a political (fight will place the land of the phaagainst terrorism) and economic raohs in the list of destinations (Eni and oil) relationship with advised against and Italians won’t al-Sisi’s government. Therefore, care about it as they do despite the dramatizing, with the united front terrorist attacks that, fortunateof newspapers, radio and televily, seem to be declining. Yet why sion, was intended to embarrass did Renzi’s government engage the Italian government. Matteo in a diplomatic battle that had no Renzi reacted as an intelligent chance to be successful? The case politician: he rode the emotional is well-known: a young Italian, wave and even obtained, through Giulio Regeni went to Cairo to his excellent Foreign Minister carry out the research agreed with Gentiloni, that Egyptian investihis English university. During it, gators were summoned by Rome’s Regeni met some members of the chief prosecutor Pignatone. If we opposition to the rethink of the opposigime, headed by Abd te case, an Egyptian Those who fuel al-Fattah al-Sisi, judicial authority unrest on Giulio the general called to that summons ItaRegeni power by a secular lians investigators, have other targets and bourgeois revolt we immediately reaagainst Mohamed lize how al-Sisi’s deMorsi’s radical and Islamist gocision to send his officials to Rome vernment, legitimized by a large was the highest possible conceselectoral majority. Regeni disapsion. Moreover, frankly speaking, peared and was found a few days it made him lose face. later: he died and suffered terrible tortures with evident signs on The Italian claim to intervehis body. If the young man made a ne in this issue was wrong and mistake, it was to believe that the couldn’t proceed further. Evescope of his civil liberties in Cairo rything left is illusion. Ribbing was similar to that in London or by fake-pious souls, waiting that Italy. pressure is over and memory stoOf course, his family rose up red. and most Italians with it, more © Riproduzione riservata for individual than ideal reasons. Traduzione di Silvia De Prisco

IL PUNTO

LA NOTA POLITICA

Se uno vuol cambiare in Italia deve vedersela con i frenatori

Le minoranze Pd all’assalto di Renzi

GOFFREDO PISTELLI

C’

è un argomento che rimane un po’ nell’ombra nel dibattito politico attuale, specialmente quello intorno alle riforme costituzionali che ieri hanno chiuso il loro primo sofferto capitolo. È un tema che affiora appena, edulcorato, quando ne parlano, i commentatori à la page, i quali amano più accennare che dire e, più spesso, dire fra le righe. Si tratta delle tentazioni autoritarie del premier Matteo Renzi. La fine del bicameralismo perfetto, unita a nuova legge elettorale fortemente maggioritaria, ha prodotto, nella testa di molti, il fantasma di un di gollismo de noantri, se non di critpo-fascismo, pronto a debordare nel paese. Quello che i fini dicitori appena accennano, ma che certi «professoroni» (copyright renziano) dicono apertis verbis, citando la corrispondenza fra riforme e disegni presidenzialisti della P2, lo si «grida sui tetti» dei socialnetwork, nuovo e forse unico terreno di scontro politico.

Renzi che si vuol mangiare la Rai, Renzi che si vuol prendere la camera avendo già ridotto il senato a parco giochi per consiglieri regionali, Renzi, disposto a far guerre a destra a manca, come un caudillo alla ricerca della sue

Che sono interessati solo a mantenere il loro indebito potere Malvine. Renzi vuol mettere le mani sulla sicurezza informatica col Giglio magico, al solo scopo di controllarci tutti. L’altro ieri è stato rivelato un «piano segreto del premier» che consisterebbe nel far coincidere referendum costituzionale e ballottaggi delle comunali. Titolo: «Prove di golpe?». E la riflessione, sia ben chiaro, non è estranea allo stesso partito del presidente del Consiglio, il Pd. I pericoli dell’uomo solo al comando, spesso evocati da Pier Luigi Bersani, uno che peraltro guidò il Pd in modo molto personalistico e con piglio deciso, scegliendo per

chiamata quasi tutti i suoi parlamentari, spesso adombrano anche queste derive. L’altro ieri, come ha raccontato ItaliaOggi, ci si è messo anche il lettiano Marco Meloni: salutando l’elezione di Pier Camillo Davigo all’Anm, ha tuittato che «difenderà la legalità e l’indipendenza della magistratura», lasciando pochi dubbi, nei follower, su chi, in lotta con i magistrati, minacci la legge e la loro autonomia. La verità è che l’Italia non è mai stata interessata da così tanti cambiamenti tutti assieme, anche se le riforme di questo governo stanno nelle dita di una mano e alcune abbastanza timide. Ma c’è un timore, diffuso e trasversale a molti poteri, ossia che altre ne verranno, se solo chi governa potrà farlo con la forza parlamentare necessaria. Così poteri e potentati scambiano la possibilità di cambiare regole per la quintessenza dell’autoritarismo. Fatto che la dice lunga sulla malattia del Bel Paese: si chiama immobilismo. © Riproduzione riservata

DI

MARCO BERTONCINI

Non è ancora stato indetto il referendum confermativo, e già dalle minoranze del Pd si avanzano richieste a Matteo Renzi. Non ha ancora efficacia l’italicum, e già dalle minoranze del Pd si avanzano richieste a Matteo Renzi. Tali richieste sono pesanti, perché altrettanto pesanti vengono dai proponenti considerate le proprie concessioni in cambio dell’eventuale accoglimento. Le sinistre interne chiedono un’intesa sulla futura legge che dovrà disciplinare l’elezione dei senatori, impresa complicata, non solo per i risvolti politici, bensì per la medesima stesura tecnica. Chiedono che prevalga la decisione degli elettori: come, sarà da vedersi, anche se alcuni parlamentari bersaniani hanno già predisposto un progetto di legge. Quanto all’italicum, non è faccenda da poco il passare dal premio di maggioranza per la lista al premio per la co-

alizione. Eppure le richieste concernono anche altri aspetti della legge, quali le candidature multiple e le capolistature. Francamente, non si potrebbero individuare richieste più gravi di queste. In cambio, dalle sinistre interne sarebbe messo sulla bilancia il via libera al referendum confermativo. Da notare che la revisione dell’italicum trova totale adesione sia nella maggioranza di governo (tutti gli alleati di Renzi, quale che sia la sigla di riferimento) sia fra le opposizioni, posto che il centrodestra non dovrebbe impazzire per arrivare al listone unico. Però non si vede traccia di profferte al presidente del Consiglio, tanto dal lato dei centristi quanto da quello delle opposizioni, per attuare un simile scambio di favori. Infatti gli alleati si sono già mossi a sostegno del sì al referendum costituzionale, mentre le opposizioni non hanno dubbi nel sostenere il no. © Riproduzione riservata


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PRIMO PIANO

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Il premier blinda la legge elettorale. E sul referendum: c’è il rischio che gli italiani votino contro di me

Renzi: non cambio l’Italicum Tempa Rossa, indagato De Filippo. Antimafia, occhi su Roma DI GIAMPIERO DI SANTO ED EMILIO GIOVENTÙ

convinto che al referendum sulle riforme costituzionali approvate martedì in via definitiva dalla camera dei deputati vinceranno i sì che confermeranno le scelte contenute nella legge firmata dal ministro delle Riforme e dei rapporti con il parlamento Maria Elena Boschi. Sottolinea che la consultazione in programma a ottobre non «deve essere un plebiscito, ma non sarò io a farlo». E spiega che se «la sinistra del Pd vuole cambiare l’Italicum», cioè la legge elettorale tanto contestata, lui non ci pensa per nulla. Il premier Matteo Renzi nel giorno del lutto per la morte di Gianroberto Casaleggio e della sfilata del mondo pentastellato e più in generale del mondo politico e no a Milano, dove oggi si tengono i funerali del leader politico scomparso e ieri è rimasta per tutta la giornata aperta la camera ardente, è volato da Teheran a Milano e da Milano a Roma per accordi internazionali, per il Salone del Mobile e infine per rispondere alle domande del popolo dei social network nel corso dell’appuntamento on line #Matteorisponde. Domande anche sullo stipendio del presidente del consiglio, alla quali Renzi non si è sottratto: «Io prendo tra i 100.000 e i 105.000 euro lordi, 5.500 netti al mese. In totale un po’ meno di un parlamentare, ma è un ottimo stipendio, perché oltre all’indenità c’è l’orgoglio di servire il proprio paese», ha detto. Orgoglio, ma certo non tranquillità, perché il presidente del consiglio ha dovuto incassare una notizia piuttosto negativa sul fronte delle inchieste: il caso Tempa Rossa che ha già indotto il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi alle dimissioni, ha portato la Procura di Potenza a iscrivere nel registro degli indagati il sottosegretario del ministero della Salute Vito De Filippo con l’accusa di «induzione indebita». Per favorire la segretaria Mariachiara Montemurro, candidata alle elezioni amministrative del 2014 e anche lei indagata, De Filippo avrebbe chiesto al sindaco di Corleto Perticara (Potenza) di fare campagna elettorale per la giovane candidata. In cambio lui si sarebbe adoperato

È

per «intercedere» con l’Eni e favorire l’assunzione del figlio della sindaca. L’Eni, a Corleto, gestisce l’impianto petrolifero di Tempa Rossa. E anche sul fronte delle riforme il presidente del consiglio non pu; stare sereno, Le opposizioni hanno cominciato a raccogliere le firme per il referendum, con il dichiarato obiettivo di mandare a casa il governo. A organizzare l’ini-

ti altri paesi c’è e da noi non ancora prevista». Sul referendum costituzionale il numero uno di palazzo Chigi è stato netto: «La riforma è un gigantesco passo avanti, porta l’Italia nel futuro, è una delle grandi belle notizie di questa settimana, anzi di questi due anni. Secondo me al referendum confermativo di ottobre vinceranno i sì, perché bisogna votare sul nuovo senato,

Siria e Yemen, la Libia, teatro cruciale e fondamentale per noi».La cooperazione tra Italia e Iran, ha proseguito il premier, è politica e istituzionale ma anche economica: «Dobbiamo essere operativi, bisogna correre, come corrono i treni italiani e le aziende che sono qua e hanno progetti concreti. Siamo arrivati per primi dopo le sanzioni perché pensiamo che tra di noi ci sia un rapporto innanzitutto di amicizia e di volontà comune di futuro». Renzi ha inoltre annunciato che il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan «organizzerà una missione sul settore del credito insieme al sottosegretario Ivan Scalfarotto e ad alcune delle principali istituzioni finanziarie».

Roma, l’Antimafia controllerà le liste

Vignetta di Claudio Cadei ziativa è stato il capogruppo di Sinistra italiana alla camera, Arturo Scotto. Che ha ricevuto la disaponibilità di M5S, Forza Italia e Lega

Renzi da Teheran a Milano, a Roma «La lotta politica non può prendere in ostaggio il paese e le sue prospettive, aveva già detto Renzi, giunto nel primo pomeriggio di ieri in visita al Salone del Mobile di Milano. «Non voglio perdere tempo a parlare» delle cose che non vanno, spiega Renzi, «voglio cambiare le cose che non funzionano. L’impegno è fare le riforme, continueremo ad andare in quella direzione. Con la riforma di martedì rendiamo più semplice il paese, ma queste riforme devono collegarsi a un punto chiaro: smettiamo di parlare male dell’Italia». Renzi ha parlato anche di giustizia: «Quando pensiamo che la giustizia dovrebbe funzionare meglio pensiamo una cosa vera, come quando diciamo che la pubblica amministrazione dovrebbe sprecare meno. Noi stiamo lavorando per ridurre questi problemi». Il premier, nel corso di #Matteo risponde si è detto fiducioso sulla possibilità che entro aprile si firmi la legge sulle unioni civili. «Sarà un gran giorno, di festa», ha detto. «potremo firmare una legge che in tan-

sulle regioni, sui tagli alla burocrazia, e non su me. Ma se non ce la facciamo, è giusto che si vada a casa», ha detto. Il premier ha fatto partecipare alla diretta anche il segretario della Presidenza del consiglio, Tommaso Nannicini, che ha annunciato: «Il decreto per il bonus di 500 euro ai 18enni è pronto, ci sarà un market place online con un’app, ci si potrà registrare e fare un voucher»». Nannicini e Ranzi, insieme, hanno aggiunto che il gettito incassato con la voluntary disclosure oscilla tra i 3 e i 4 miliardi e ha spiegato che grazie a queste misure è stato possibile mettere due miliardi sulla riforma degli ammortizzatori sociali. In mattinata Renzi, che martedì aveva incontrato a Teheran il presidente iraniano Hassan Rohani, è intervenuto al Business forum organizzato nella capitale dell’Iran: «Dobbiamo affrontare insieme le sfide geopolitiche», aveva dichiarato, «c’è la convinzione profonda che il ruolo che può giocare l’Iran dopo la fine delle sanzioni è geopolitico e strategico per la regione e non soltanto per la regione. Se riusciamo a potenziare e attuare l’accordo politico sul nucleare potremo dare un messaggio di stabilità in tutta l’area». Tra le sfide più importanti da affrontare, Renzi ha ricordato le «crisi umanitarie spaventose» di

La commissione Antimafia ha intenzione di fare un lavoro di valutazione delle liste per le amministrative del 5 giugno, nei comuni precedentemente sciolti per mafia, in quelli sciolti e mai tornati a votare, come Platì in Calabria e nei comuni che hanno avuto la commissione d’accesso e che oggi hanno il commissariamento ordinario, come Roma. Si tratta, nel complesso, di una decina di comuni. Lo ha reso noto ieri la presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi, che ha precisato di aver avuto mandato all’unanimità di elaborare una proposta in tal senso all’ufficio di presidenza. «C’è stata in ufficio di presidenza una sostanziale unanimità sulla relazione che ho illustrato la volta precedente e che è sostanzialmente pronta», ha detto Bindi. «Si denunciano due dati di fatto che sono per noi segno di particolare preoccupazione: sono proprio le amministrazioni locali il primo varco delle mafie nelle pubbliche amministrazioni, nei rapporti con la politica anche nell’economia. Quindi il nostro allarme è particolarmente forte».

Migranti, Tusk: l’Ue si prepari a offrire solidarietà all’Italia L’Unione europea deve prepararsi a offrire solidarietà all’Italia per prevenire i probabili prossimi aumenti dei flussi di migranti in arrivo dalla Libia, ha detto, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk al parlamento europeo riunito in sessione

plenaria a Strasburgo. «La rotta balcanica non è l’unica di cui dobbiamo preoccuparci, è allarmante vedere quanti migranti si preparano a utilizzare la rotta del Mediterraneo centrale. È necessario mostrare solidarietà all’Italia ora per evitare uno scenario come quello dei Balcani in futuro», ha dichiarato.

Al Sisi: Regeni non è stato ucciso dai servizi segreti Il presidente egiziano Abdel-Fattah al Sisi ha negato che siano stati i servizi segreti egiziani a organizzare l’omicidio del giovane ricercatore italiano Giulio Regeni ucciso al Cairo dopo essere stato torturato. Al Sisi ha spiegato che Regeni è stato ucciso da «gente malvagia che vuole mettere in imbarazzo il paese a livello internazionale. Il problema tra Egitto e Italia l’hanno creato i media». © Riproduzione riservata

PILLOLE di Pierre de Nolac

Renzi: «La lotta politica non può tenere in ostaggio il paese». Anche perché non ci sono soldi per pagare il riscatto. *** Renzi: «La pubblica amministrazione dovrebbe sprecare di meno». Bisogna prima capire qual è l'effetto e quale la causa. *** Roma, amministrative sotto il controllo antimafia. Tanto la criminalità è al di sopra. *** Roma tra i comuni sotto osservazione. I soliti guardoni. *** Meno coltivazioni ogm nel mondo. La dieta è di moda. *** Nuovo codice etico per i deputati. Quello precedente se lo sono mangiato.


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PRIMO PIANO

Lo dice Federico Pizzarotti, primo sindaco pentastellato a capo di una giunta monocolore M5s

Casaleggio è stato un sognatore Con Beppe Grillo ha creato dal nulla un grande movimento Questa è sempre stata la nostra costruito un progetto politico di cui il Paese aveva e ha ancora impostazione». Il sindaco non minimizza assoluto bisogno. Un progetto comparso Gianroberquesti dissapori, pur nel dolore che sta a tutti noi, oggi, portare to Casaleggio, Beppe avanti con conper la perdita Grillo dovrà riprendevinzione. Non del cofondatore re in mano le redini del posso e non vodel movimento movimento che aveva un po’ glio nascondere e pur interroallentate anche per tornare a le discussioni gandosi sul fufare spettacoli? che ho avuto turo dei 5stelle: «Questo lutto - risponde Fecon Gianrober«Sì, i dissensi derico Pizzarotti, sindaco to, non dirlo ci sono stati e 5stelle di Parma- potrebbe non renderebnon sarebbe segnare una svolta nel movibe giustizia giusto negarli. mento, nel senso che la scomalla persona e Ma Casalegparsa di Casaleggio potrebbe all’uomo. Cergio è colui che indurre Grillo ad accentuare tamente è stato ha contribuito il suo disimpegno e quindi ocun idealista in a realizzare correrebbe un ripensamento un movimento qualcosa di imdelle modalità organizzatiche oggi, piaccia portantissimo ve. Grillo aveva un rapporto o non piaccia, è per il Paese, gli molto stretto con Casaleggio, Federico Pizzarotti entrato nelle va riconosciuta la sua sofferenza è davvela capacità di avere creato dal istituzioni italiane e ha contriro profonda. Non è quindi nulla, insieme a Grillo, un mo- buito a cambiare questo nostro il momento per parlare del vimento politico diventato tan- amato Paese. Una marcia fatmovimento. Si vedrà, magari to importante, un merito che gli ta di piccoli passi, ma di grandi sarà l’occasione per chiudere va ascritto al di là delle discus- intenzioni. Voglio ricordarlo sul con quello che è il passato, sioni che ci sono state palco di Roma al termine dello ma sarà Grillo a des e che inevitabilmente Tsunami Tour 2013, io avevo cidere». Le affermazione del sindaco M5s si È l’addio a Casalegs verificano in ogni parlato poco prima e inaspetdi Parma vengono da uno che ha avuto contesto e soprattutto tatamente ha preso la parola gio da parte di uno che c in è nato (politicamente) i ambito politico. Mi lui. Da persona riservata e di scontri anche duri con Casaleggio tanto piace ricordarlo quan- poche parole, mi aveva sorpreso dentro al movimento, p che all’ultima manifestazione nazionale do, contribuendo a fond non molto tempo non poco, ma al tempo stesso mi del movimento, a Imola, non venne fa, darlo in una regiof ci incontrammo a aveva fatto piacere». neppure fatto salire sul palco («non è Gli fa eco il capogruppo Milano e mi portò in ne non facile come M un problema» disse, stizzito, «sono fuori un l’Emilia (fino a ieri u ristorante tipico 5stelle in Comune di Parma, dove mi disse andava Marco Bosi: «Penso a tutti definita la «regione d dal palco ma giù dove c’è più gente») spesso, fu un incontro coloro che hanno percorso gorossa»), diventato a s più amichevole che mito a gomito con lui questi sorpresa, con la fap scia tricolore, il simbolo lo dei che all’ultima manifestazione politico». In politica Casaleggio ultimi anni difficili e faticosi. grillini al governo (locale): nazionale del movimento, a veniva dipinto come un duro. Al di là di ogni opinione politi« il movimento –dice- perde Imola, non venne neppure fat- «Era una figura riservata- af- ca, la forza e la dignità con cui un punto di riferimento, le to salire sul palco («non è un ferma Pizzarotti- schiva, di po- ha contribuito a costruire, fino strategie politiche di questi problema.- disse, stizzito - sono che parole, i suoi giudizi erano all’ultimo, questa realtà che è anni sono state frutto delle fuori dal palco ma giù dove c’è secchi, senza fronzoli. Per que- il M5S, gli fa grande onore». sue indicazioni. Ora, poiché più gente»). E quando Pizzarot- sto, i giornali ricamavano, esa- L’Emilia è però anche la regione dove si sono verificati i più Grillo in questi anni si è un ti chiese pubblicamente al mo- gerando, sulla sua figura». Pizzarotti ha intitolato forti contrasti all’interno del po’ defilato per lasciare spazio vimento «uno scatto in avanti agli altri, si apriranno fronti e un congresso» fu Casaleggio «Ci ha lasciati un sognatore» il movimento e ha registrato il di discussione, ma è prematu- a rispondere: «Il movimento ricordo che ha affidato a quella maggior numero di espulsioni. ro affrontare tale questione. sono i cittadini. Dobbiamo par- rete che per Casaleggio era un Uno dei primi radiati è stato Adesso è il momento del cor- lare con loro e convincerli che totem e sulla quale ha plasmato Valentino Tavolazzi, ferraredoglio e del ricordo». sono loro a cambiare la società. il movimento: «con un sogno ha se, tra gli animatori, agli esordi, DI

CARLO VALENTINI

S

C’è forse una città che più delle altre è in lutto. A Parma governa infatti la prima giunta monocolore grillina d’Italia col primo sindaco pentastellato. Sono poi arrivati i sindaci a Livorno (nel 2014) e in una decina di più piccoli Comuni ma Federico Pizzarotti è rimasto la bandiera grillina nelle istituzioni locali, non senza tensioni con Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio (oltre che col cerchio magico romano) perché un conto sono gli slogan e un altro è governare o amministrare una città. «Purtroppo- dice Pizzarotti- è una notizia che ci aspettavamo. Le sue condizioni di salute erano assai peggiorate». Il sindaco di Parma è stato spesso a un passo dal venire inserito nelle liste di proscrizione del blog, talune sue prese di posizioni crearono dure reazioni da parte di Casaleggio (e Grillo) tanto

del movimento emiliano, tanto che Pizzarotti lo voleva manager al Comune di Parma e scoppiò la prima lite con Grillo-Casaleggio, che posero il veto. Dice Tavolazzi: «Un conto è il cordoglio, un altro il giudizio politico. Mi spiace quello che è successo e penso al dolore della famiglia. Ma non nascondo che come leader politico non l’ho stimato. Ha il merito di aver innescato una nuova sensibilità nel Paese ma ha anche impedito che le promesse fatte, per raccogliere consenso e reclutare cittadini attivi, diventassero realtà. Ha dato energia al risveglio di milioni di italiani, ma al tempo stesso ha divulgato una finta speranza, mandando al macero l’unico progetto rivoluzionario, condensato nel così detto nonstatuto, dal dopoguerra ad oggi. Spero che il patrimonio di sensibilità civica e politica che lascia al Paese sia il trampolino di lancio per la costruzione di un vero movimento democratico e rivoluzionario di cui l’Italia ha tanto bisogno». Il Comune di Parma è intasato da messaggi di cordoglio e solidarietà. La giunta al completo parteciperà ai funerali. Meetup (le sezioni web del movimento) e blog sono listati a lutto. Anche i non grillini si uniscono al cordoglio. Tra i tanti, l’ex-deputato (eletto a Parma) Pierluigi Castagnetti, uno dei fondatori dell’Ulivo: «Le sue idee non hanno retto per tante ragioni la prova della concretizzazione….. Sostanzialmente perché la politica richiede la conoscenza dei suoi meccanismi oltreché la disponibilità di una classe dirigente di qualità. E peraltro quasi mai è destino degli utopisti arrivare al potere, ma il loro contributo non è mai vano». Twitter: @cavalent

ON THE ROAD, NOTE DI VIAGGIO FRA I MEDIA DI MARIO SECHI DI

MARIO SECHI

Titoli. Che cosa è successo? Il Parlamento ha approvato la riforma costituzionale e Renzi ha messo a segno un passaggio che da oltre trent’anni veniva discusso e mai realizzato. Il Movimento 5 stelle ha perso il suo ideologo, Gianroberto Casaleggio. Sono due eventi che segnano lo scenario politico: la fine del bicameralismo perfetto e i titoli di coda su un’era del Movimento 5 stelle. Renzi ora si prepara a giocare la partita del referendum costituzionale, decisiva. E Grillo deve provare a scrivere una nuova stagione del suo partito, non facile. La giornata si chiude (e riapre) con due svolte, facce della stessa medaglia, la politica italiana che a strappi cambia, procede a salti sulla via della contemporaneità. I giornali inchiostrano e impaginano questa realtà. Primo caffè, Corriere della Sera: «Sì alla nuova Costituzione». E grande foto di Casaleggio. Cose da leggere? Daniele Manca ci dà una testimonianza vibrante, quella di

un’amicizia che si consuma e vive da italiani, a tavola, con speranze, visioni, previsioni: «Ancora un silenzio, un sorriso e un ultimo sorso di prosecco, mangiando una torta. Sapendo che i visionari molte forse le sbagliano, ma qualcuna di sicuro l’azzeccano». Bello. Andiamo avanti. Cosa fa Repubblica? Ci sono le tre notizie del giorno (Senato, Casaleggio e Renzi in Iran), un paio di commenti strizzatissimi in prima pagina che fanno tanto francobollo, nella scelta filatelica, il titolare di List segnala il pezzo di Guido Cranz: «Ora il vero nodo è la legge elettorale». Riaprire la discussione sull’Italicum? Vedremo. Altro in pagina? Per gli appassionati d’arte e misteri, la storia del Caravaggio ritrovato a Tolosa (taglio basso di Repubblica) merita di esser letta. Facciamo un giro di titoli. La Stampa: «Patto sull’eredità di Casaleggio». Fermi tutti, che cosa? Il titolo è spiegato nell’occhiello: «Poche ore dopo la scomparsa del fondatore dei 5 Stelle vertice fra il figlio Davide e Luigi Di

Maio sul futuro del movimento». Hanno deciso in due? Quelli che la trasparenza è tutto, con lo streaming o senza, poi cascano nella rappresentazione di un accordo di potere in tandem? E la base? Non si vota? Interessante. Sempre La Stampa fa un titolo di taglio (e fa bene) sulla disputa che si è aperta tra Austria e Italia. A Vienna alzano muri al confine sul Brennero: «Il governo alla Ue «Fermate l’Austria». Carlino-Nazione-Giorno in filodiffusione: «Cambia la Costituzione». Cose romane? Il Messaggero in prima pagina non ha alcun titolo sul Campidoglio, ma un bel pezzo di Alessandro Campi sulla riforma costituzionale c’è: «Una maggioranza parlamentare composita, intermittente e persino sgangherata, un capo di governo mai passato al vaglio degli elettori e giudicato per ciò quasi illegittimo dai suoi numerosi avversari (interni ed esterni), una giovane ministro lodata soprattutto per la sua avvenenza e sulla quale sin dal giorno del suo insediamento si sono sprecate

ironie e considerazioni maligne sono riusciti a varare, con la votazione finale di ieri alla Camera, una riforma della Costituzione che cambia in modo radicale il funzionamento del nostro sistema politico-istituzionale. Chapeau, viene da dire, quale che sarà l’esito del referendum confermativo del prossimo ottobre, quando toccherà ai cittadini dare il giudizio finale su questa riforma». Siamo vicini al traguardo del giro dei titoli. Il Fatto Quotidiano: «I 5 Stelle senza papà». Il Giornale: «In tilt gli orfani di Casaleggio». Libero: «Pensioni di reversibilità, ecco quelle che rischiano». Money? MF ha un titolo da riflessioni sugli strumenti finanziari di garanzia e relative contromosse: «Ecco Atlante, ma le banche cadono». Il Sole 24Ore apre con un’intervista al ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan: «Misure decisive per il rilancio delle banche». Buona l’idea, ma servono molti soldi. Buona giornata. Il Foglio.it – List


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PRIMO PIANO

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Lui ci conta ed è anche il più probabile. Ma ci aspirano pure Di Battista, Fico e Crimi

Di Maio numero uno del M5s? Le trattative, che sono in corso, non si fanno però sul web blica in capo al M5s, come vicepresidente a Montecitorio) si è stata già venduta la accreditato come fosse un mopelle dell’orso penta- derato, non un rivoluzionario, stellato prima di aver- capace di affrontare la realtà lo scuoiato. È stato senza perdersi in battute di dato per acquisito il trionfo di mera e improduttiva violenza verbale. Nello Luigi Di Maio, stesso tempo, non solo visto però, è sempre come erede stato rispetdel defunto toso, con una Gianroberto puntualità Casaleggio, quasi esaspema già dipinto rata, delle diquale numero rettive giunte uno in assodal vertice dei luto del movicinque stelle. mento e quinNon solo: ci ha di candidato a tenuto a ricorpalazzo Chigi dare in ogni alle prossime circostanza politiche. In l’uno vale uno, altre parole, il rispetto delle dovrebbe esLuigi Di Maio regole interne, sere il futuro le decisioni asconcorrente di Matteo Renzi, posto che sunte dalla base. Ovviamente si giudica il presidente del a chi ne segua le esternazioni consiglio sicuro ricandidato, non è sfuggito il suo giustizialimentre nel centro-destra non smo, così forcaiolo che potrebbe solo non emerge alcun nome, destare invidia in un Marco ma addirittura si dubita della Travaglio. possibilità di coagularsi. Ciò non toglie che nel C’è del vero, in tutte piccolo mondo grillino siaqueste previsioni. Di Maio no sorte invidie e soprattutto è stato abile, molto abile, nel pullulino le ambizioni. Già la costruirsi un’immagine, rivol- nomina del direttorio aveva ta verso gli elettori non grillini, sollevato pesanti riserve, come di personaggio rassicurante, sempre rimaste nel mugugno severo nelle espressioni ma delle riunioni al chiuso (altro pronto a esaminare i problemi che le trattative da riprendersi concreti, insomma il volto pu- in diretta televisiva, come barlitino e sereno del movimento. rivano i grillini tre anni fa!), Aiutato dal ruolo istituzionale vuoi per l’assenza di senatori, (occupa la più alta carica pub- vuoi per l’eccesso di campani, DI

CESARE MAFFI

È

PUNTURE DI SPILLO DI

GIULIANO CAZZOLA

La riforma costituzionale è legge, ma resta sottoposta alla condizione sospensiva (o risolutiva ?) del referendum di autunno. Rimango dell’opinione che il modo con cui è stato superato il bicameralismo perfetto sia stato un errore che complicherà la vita delle istituzioni democratiche. Nella Carta del 1948 le due camere agivano in autonomia, ma secondo uno spirito reciproco di collaborazione e salvaguardia. Nella Costituzione «boscaiola», al senato delle autonomie (absit iniuria verbis) viene riconosciuto un potere d’interdizione dell’attività legislativa della camera. E il nuovo senato se ne avvarrà, come «delegato sindacale» delle regioni, alle quali ha tolto delle prerogative e quindi del potere - la correzione del Titolo V (una misura opportuna perché il testo del 2000 era stato scritto in un clima di sbornia federalista e aveva procurato ben più danni del bicameralismo paritario). Espropriati a casa loro, i governatori vorranno rifarsi a Roma. *** Grazie a quel giudice di Messina che ha ritenuto fondate le eccezioni di incostituzionalità sollevate a proposito della legge elettorale vuoi per i singoli nomi scelti. Naturalmente la popolarità raggiunta da Alessandro Di Battista alias Dibba è un indice delle ovvie ambizioni del personaggio, considerato una specie di ministro degli Esteri del grillismo. Non ha mai nascosto il proprio presenzialismo Roberto Fico, agevolato dall’essere presidente della Vigilanza sulla Rai. Nelle circostanze parlamentari opportune è sempre

denominata «Italicum» e rinviato il caso alla Corte. Ormai solo la Consulta può impedire che il paese cada in mano al M5S come una pera matura. *** Mi sono persuaso che cercheranno di azzoppare Matteo Renzi prima del referendum d’autunno che costituirà, in caso di vittoria, – una polizza vita per lui e per il suo governo. Alcuni segnali – quasi impercettibili, ma chiari, la cui frequenza si intensifica ogni giorno – mi fanno ritenere che a rovinare il «giovane caudillo» sarà «l’amor che a nullo amato amar perdona». Anche in tale caratteristica Renzi dimostrerà di essere il vero erede di Silvio Berlusconi. *** Tutti e da tutte le parti si sono messi a sparacchiare sull’autoambulanza della Croce rossa che trasporta, all’ospedale più vicino, il premier e il suo Governo. La Massoneria ha forse cambiato linea? *** Sull’aria di una vecchia canzone: «Grossi perché il 17 mi inviti a votar/ mentre io vorrei andarmene al mar/ proprio per non votar….».

apparso in prima fila il costituzionalista dei cinque stelle, il deputato Danilo Toninelli (non facente parte del direttorio). E poi vi sono, per esempio, i primi capigruppo nel 2013 (la turnazione è trimestrale), il senatore Vito Crimi e la deputata Roberta Lombardi. Non è soltanto questione di cordate o di personalismi: è la constatazione che dal nulla politico Di Maio era diventato,

nel volgere di poche settimane, vicepresidente della Camera. Perché io non potrei essere candidato a palazzo Chigi, vista l’esperienza che intanto mi sono fatta in Parlamento? Tale la domanda che si pongono alcune decine di parlamentari pentastellati. Il supposto erede dovrà faticare non poco, per sbaragliare tanti invidiosi avversari interni. © Riproduzione riservata

IN CONTROLUCE

Da noi si evoca la rivoluzione ad ogni piè sospinto ma senza impegno e senza mai entrare nei dettagli DI

A

DIEGO GABUTTI

desso si parla di «rivoluzione tradita» anche per Gianroberto Casaleggio, scomparso l’altro giorno dopo una lunga malattia. Lui, il Cofondatore del M5S, diventa nei necrologi un «genio visionario» e «rivoluzionario», e il fatto che le sue profezie (alcune molto ma molto stravaganti) non si siano avverate, o che i parlamentari pentastelluti abbiano abbandonato da tempo le abitudini francescane dei primi mesi, viene rubricato come tradimento (da parte dei seguaci, degli elettori, da parte della storia). Naturalmente non c’è stata alcuna Rivoluzione 5 Stelle, e così nessuno ha potuto tradirla. Sono le solite iperboli. Da noi la parola «rivoluzione» è tra le più gettonate dai politici (è per questo che c’è sempre di mezzo Dario Fo, un coetaneo della rivoluzione d’ottobre, e anche un po’ della rivoluzione fascista). Da noi si evoca la rivoluzione a ogni pié sospinto ma senza impegno e senza mai entrare nei dettagli pratici. Nessuno, in realtà, nemmeno i fan

più sfegatati, saprebbe dire in che cosa consisterebbe, nel caso, una Rivoluzione 5 Stelle. Decenni fa, quando non si parlava d’altro, nessuno aveva mai neanche capito che cosa fosse la rivoluzione socialista e proletaria, di cui pure c’erano in giro molti esempi, tutti da brivido metafisico. Figurarsi, allora, che cosa si può capire della «rivoluzione» di Gianroberto Casaleggio, che si spiegava per metafore bislacche e che era nato alla politica organizzando i «vaffa day», cioè applicando alla politica la lezione delle avanguardie artistiche: un paio di baffi a svolazzo sopra il sorriso della Gioconda e via. Cos’avrà mai capito di questa «rivoluzione», anzi che cosa capisce in generale, il giornalista di Wired che ieri, nel necrologio del Cofondatore del Movimento 5 Stelle, ha scritto con penna invasata che «non è poi così arduo» immaginare lo scomparso «a una tastiera, mentre pigia tasti seguendo le note di un proprio spartito mentale; imperturbabile, come rapito dall’estasi di mondi personali. Note psichedeliche che fanno da base sonora per la voce carismatica dell’animale da palcoscenico di turno, il vocalist Beppe Grillo»? È tipico dell’antipolitica, che non

ha mai le idee molto chiare, tenersi prudentemente sul generico. Ma ci sono movimenti antipolitici di sinistra, à la Varoufakis per esempio, che vogliono la morte del capitalismo, e che a questo scopo lanciano slogan conseguenti: nazionalizzazioni, espropri, bandiera rossa la trionferà. Da noi c’è il partito lumbard, antipolitica pura: un partito che prima voleva l’indipendenza del nord e adesso vuole trasformare l’Italia intera, dall’uno all’altro mar, in una fortezza antimmigrati. Hanno un che d’antipolitico e anche un po’ di kafkiano gli stessi Silvio B. e Matteo R. Si può non essere d’accordo con Varoufakis, e si può pensare tutto il male possibile di Matteo Salvini e dei suoi lombardi alla crociata, come pure di Renzi e Berlusconi, ma almeno si capisce di che cosa stanno parlando. Che cosa si riprometta adesso, o che cosa si ripromettesse alle «origini», prima che si consumasse il «tradimento», il creaturone antipolitico che Gianroberto Casaleggio lascia in eredità al paese, è semplicemente impossibile dire. Onestà? Trasparenza? Guerra ai vaccini? Ai microchip per il controllo mentale? Più spesa pubblica? Meno

spesa pubblica? No alle scie chimiche? Sì alla decrescita felice (meno tecnologia) ma sì anche alla banda larga e larghissima (più tecnologia, la tecnologia Über Alles)? Anche se il mondo è pieno di seguaci infingardi, sempre pronti a tradire la rivoluzione alla quale si fingono volpinamente devoti, qui c’è poco (anzi nulla, o meglio il Nulla) da tradire. Leggendo i libri di Gianroberto Casaleggio, e ascoltando le sue rare interviste che circoleranno ancora a lungo su YouTube, si capisce al volo che il cofondatore del Movimento 5 Stelle non era un Lenin e tanto meno un Mandela, anche se forse (ogni ambizione è legittima) gli sarebbe piaciuto. Di lui rimangono, oltre a un antipartito con un’ampia rappresentanza parlamentare, alcune mosse politiche non soltanto singolari ma enigmatiche. Non sapremo mai, per dire, di che cosa fosse la metafora (cioè su quale particolare sorriso della Gioconda intendesse disegnare di baffi) la traversata a nuoto dello Stretto di Messina nella quale impegnò il Comico suo socio. © Riproduzione riservata


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Giovedì 14 Aprile 2016

PRIMO PIANO

Si è detto che è stato abolito. Invece sopravvive, com’è capitato del resto alle Province

Senato, i funerali sono prematuri La soluzione migliore sarebbe stata la cancellazione DI

MARCO BERTONCINI

enato, addio! Tale la lettura della riforma costituzionale che in questi giorni viene data da molti commentatori. È stato celebrato, un po’ anzitempo, il funerale della camera alta. Invece la soluzione adottata è pasticciata, opaca, confusa, e in ogni modo non affossa il senato. Esattamente come la prevista soppressione delle province non ha affatto abolito le province. Le doglianze sul bicameralismo perfetto si sprecavano. La pubblica opinione è stata persuasa che la duplice lettura delle leggi sia un ostacolo, una perdita di tempo, un orpello politico-burocratico. Così non sarebbe proprio, perché per limitare i danni causati

S

dalla legiferazione nostrana ci vorrebbero non due, bensì quattro letture, e ancora non basterebbero. Ammettiamo, tuttavia, che si dovesse superare l’attuale sistema, anche per ridurre costi e poltrone della politi-

Vignetta di Claudio Cadei ca. Ebbene: la soluzione lineare consisteva nel cancellare palazzo Madama dalle sedi istituzionali. Via il Senato; ma via davvero. Non più due camere, bensì un monocameralismo. Questo sì avrebbe

significato dire addio al senato. Invece si è preferito tenere in vita un senato a mezzo servizio, sostituendo gli eletti dal popolo con un’oligarchia di consiglieri regionali e sindaci. In comp e n s o, i l p a strocchio è tale che l’articolo 70 della Costituzione, sul procedimento legislativo, è passato (l’hanno notato più deputati nel dibattito) da una riga a 79. In luogo di semplificare, si è complicato. È mancato il coraggio di compiere un’operazione chirurgica semplice: si è scelto il compromesso, che ha recato in un ginepraio già adesso diffi cilmente districabile, come emerge dai contrapposti progetti per l’elezione (o la nomina o la scelta o la designazione…) dei futuri senatori.

GIANNI MACHEDA’S TURNAROUND Panama papers, il premier inglese prima nega i conti all'estero e poi ammette di avere delle quote. Cameron con svista. *** Ritrovo degli ufologi a Pomezia. Gente che vede cose senza poterne provare l'esistenza. Tipo Renzi con la ripresa economica. *** Salone del Mobile: quella particolare settimana dell'anno in cui su Milano invece della solita nebbia si posa la fuffa. *** È morto Casaleggio. Movimento senza stelle. È esattamente quel che si è compiuto con le province. Era stata determinata una pressione mediatica, senz’altro ben vista dalla pubblica opinione, per semplificare gli enti territoriali. In luogo di abolire le regioni (soluzione che sarebbe stata eccellente sotto i più diversi aspetti) si è deciso di cancellare le province. Così non è stato, perché le province, di cui è stata vantata la soppressione, ci sono

ancora, con tanto di amministratori, di sedi, di dipendenti, di incombenze. La vera soppressione riguarda l’elezione popolare. Però la classe politica vanta di aver detto addio alle province. L’unico risultato concreto sarà quello di aumentare le cosiddette aree vaste, ovviamente tenendo in vita migliaia di sottostanti comuni. In luogo di semplificare, anche in questo caso si è complicato. © Riproduzione riservata

TORRE DI CONTROLLO

Biografie scomode: Montanelli diceva di avere fatto il partigiano, ma a farlo fuggire da San Vittore furono un agente Ovra e una SS DI

L

TINO OLDANI

a stroncatura che Serena Gana Cavallo ha dedicato su ItaliaOggi all’ultima biografia-santino di Indro Montanelli è un raro esempio di competenza storica e di indipendenza di giudizio. A differenza dei tanti recensori che si limitano a copiare i risvolti di copertina o i comunicati stampa della case editrici, Gana Cavallo ha letto la fatica letteraria del giornalista Salvatore Merlo («Fummo giovani soltanto allora»; Mondadori), ne illustra le imprecisioni più clamorose, e boccia il volume senza appello: «Purtroppo un dejà vu, per di più poco lavorato e alquanto sciatto». Tra gli svarioni segnalati, Montanelli che diventa balilla a 13 anni, cinque anni prima che il fascismo introducesse quella istituzione. Ma anche il tentativo di spacciarsi, a guerra finita, per amico del comandante di una formazione partigiana in Val d’Ossola, nonché vicecomandante della medesima, dopo essere stato uno dei massimi cantori del fascismo. Su quest’ultimo punto (il presunto partigiano Montanelli), Gana Cavallo suggerisce «ai futuri, immancabili biografi» di colmare le lacune con la lettura di alcuni libri, compreso quello della storica svizzera Renata Broggini (Passaggio in Svizzera - l’anno perduto di Montanelli; Feltrinelli, 2007). Condivido. Nei suoi saggi, Broggini ha raccontato le

vicende dei rifugiati e degli esuli italiani, che tra il 1943 e il 1945 cercarono asilo in Svizzera per sfuggire alle persecuzioni politiche e razziali. Tra questi, vi fu anche Montanelli, che dopo l’8 settembre 1943 non aderì alla Repubblica sociale e fu considerato, per questo, un traditore dai fascisti. Per sfuggire all’arresto, il giornalista cercò di mettersi in contatto con Filippo Beltrami, capo partigiano in Val d’Ossola. Ma ancora prima di incontrarlo, mentre era ospite sul Lago d’Orta dell’industriale Mario Motta (antifascista e tramite con Beltrami), venne scoperto e arrestato dai fascisti. A tradirlo, un biglietto incautamente inviato a Milano alla moglie, che a Milano era controllata dai repubblichini. Montanelli e la moglie finirono in prigione, mentre Motta e Beltrami, di lì a poco, furono trucidati. «Il massimo della sua resistenza partigiana Montanelli l’ha fatta in villa Motta», testimoniò a guerra finita Giuliana Beltrami, vedova del capo partigiano, con un certo risentimento. Ma poiché Montanelli continuava a ripetere ai suoi biografi di essere stato un partigiano, Broggini decise di appurare la verità, consultando i meticolosi archivi svizzeri sui rifugiati, e interrogando protagonisti e testimoni. Cercò di parlare anche con Montanelli, ma questi, dopo essersi fatto anticipare le domande, rifiutò di incontrarla. Aveva capito che Broggini era arrivata ad alcune verità scomode sulla sua fuga in Svizzera, che

smentivano la favola del Montanelli partigiano, mentre svelavano aspetti inconfessabili, soprattutto un suo ruolo doppiogiochista, in accordo con la polizia repubblichina e, addirittura, con il capo della Gestapo a Milano, Theodor Saewecke. Montanelli, nelle biografie a lui gradite, ha sempre detto che, dopo l’arresto, era stato condannato a morte, e di essere sfuggito alla fucilazione soltanto perché aiutato dai partigiani a evadere dal carcere di San Vittore. Tutto falso, sostiene Broggini, documenti alla mano: nessuna condanna a morte è mai stata emessa contro di lui. Quanto all’evasione, a farlo uscire da San Vittore è stato nientemeno che il più abile doppiogiochista della Repubblica sociale, il poliziotto dell’Ovra Luca Ostèria, alias «dottor Ugo», che agiva d’intesa con Saewecke, SS, noto fucilatore di partigiani. La guerra volgeva al termine e la sconfitta dei nazisti era data per scontata. Così, molti fascisti cercavano di farla franca. L’obiettivo di Ostèria era di servirsi di Montanelli per infiltrarlo tra i politici esuli e accreditarsi come salvatore di partigiani, dopo esserne stato, in realtà, un tenace persecutore. Per questo, il primo agosto 1944 fece scarcerare Montanelli e lo accompagnò in macchina fino al valico svizzero tra Varese e il Canton Ticino. Sulla stessa vettura, c’erano altri due prigionieri, liberati dal dottor Ugo per confondere le carte: una ricca donna americana, Dorothy Gibson Bru-

latur, ex stellina del cinema muto, e il generale Bortolo Zambon, figura di secondo piano del Cln Alta Italia. L’auto percorse l’autostrada da Milano a Varese, e sia in entrata che in uscita, il dottor Ugo superò i controlli grazie a un salvacondotto firmato da Saewecke. Anche il passaggio della frontiera, vigilata da repubblichini e soldati nazisti che non esitavano a sparare, non fu un problema. Mentre a molti costò la vita: tra questi, due giovani cugini di Carlo De Benedetti, che nel libro racconta a Broggini la sua drammatica fuga notturna in Svizzera, nel varco di una rete, per sfuggire alle leggi razziali. A fine guerra, Montanelli ebbe modo di ringraziare Saewecke, quando costui fu processato a Torino per numerosi crimini, compresa la fucilazione a piazzale Loreto di 15 prigionieri di San Vittore, luogo scelto poi dai partigiani per la «macelleria messicana» sulle salme di Mussolini e dei gerarchi fascisti. Era il 1999, racconta Broggini, e Montanelli testimoniò a favore di Saewecke: «Non era un carnefice, ma solo un ex ufficiale di marina, che si trovava suo malgrado a comandare le SS, non voleva uccidere nessuno». Quanto a Ostèria, «era un bravissimo agente dei servizi segreti militari». Giudizi che indignarono i parenti delle vittime. E Montanelli: «Io me ne fotto dei loro rumori». Ecco, il grande giornalista, additato come maestro, è stato anche questo. © Riproduzione riservata


PRIMO PIANO

Giovedì 14 Aprile April 2016

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Stefania Craxi: invece il governo Renzi preferisce giochicchiare con una guerriglia di parole

La giustizia meritava una riforma Nella quale precisare ruolo e limiti della magistratura che ha perso la sua funzione guida, il suo primato, alla merià deputato e sottose- cé di poteri terzi ed invasivi, che gretario agli Esteri col non ha quindi le carte in regola Pdl, Stefania Craxi, per affrontare una battaglia di milanese, classe 1960, cambiamento in cui non sono oggi guida il movimento dei consentiti scheletri negli armaRiformisti italiani, piccola (per di e mezze verità. Manca una adesso) rassemblment presiden- visione, prevale l’oggi, non vi è zialista che s’è già affacciato alle un afflato di futuro. D. In questa vicenda, però regionali liguri, sostenendo s’intrecciano altri aspetti, Giovanni Toti. Non è di questo, però, che vo- anche storici: Piercamillo gliamo parlare con lei oggi, ma Davigo, uno dei protagonisti del nuovo conflitto che parreb- di Tangentopoli, arriva alla Stefania Craxi be alle viste in questo paese fra guida dell’Anm, per acclaD. Il tutto? politica e giustizia, guardando mazione, ossia superando R. Il tutto mentre i cittadini, con attenzione all’inchiesta di colpo le famose divisioni potentina che ha obbligato Fe- correntizie delle toghe. Un imprenditori, sono vessati da un derica Guidi alle dimissioni. segnale dello scontro immi- sistema inefficiente e attendono giustizia. Una vergogna! E la Craxi, per storia familiare, nente? R. Il problema correntizio D. In passato, mi pare ansull’argomento non è stata mai interno alla magistratura è un che quando la intervistai, reticente. un anno e mezzo fa, lei ha Domanda. Con l’inchiesta ossimoro. D. Cioè? sempre rifiutato in maniera di Potenza si ricomincia a R. Davigo, com’è noto, ap- risoluta l’accostamento di parlare di una magistratura che vuole regolare i conti partiene alla corrente e agli Matteo Renzi e il suo riforcon la politica. Che glie ne ambienti meno «riformisti» ed mismo, a suo padre Bettino innovativi del- Craxi. Oggi, anche alla luce pare? in Risposta. la casta magi- di queste tensioni con le toI nostri governanti La questione strale. Non è ghe, è dello stesso parere? st sono espressione di R. È un accostamento che non è assai comcerto un sece plessa. gnale positi- mi fa arrabbiare, semmai mi fa g una politica debole che D. Proviavo, non per la sorridere perché gli sviluppi v ha perso la sua funmo a sviscepolitica o per politici, l’azione di governo, la p zione di guida, il suo rarla. il Governo, ma qualità del linguaggio, della viprimato e che quindi R. Beh alloper i cittadini sione e dei provvedimenti adotp è alla mercè di poteri ra le dico che, e la giustizia tati, dicono l’opposto. E poi, al terzi ed invasivi. Anche purtroppo, italiana la netto di qualche scopiazzatura it non bastano cui credibili- su le battute «referendarie» e di cu perché non hanno le proclami né tà, specie in qualche copia-incolla nei testi tà carte in regola per tantomeno piccampo inter- degli interventi, vedi «democa affrontare una battacoli interventi nazionale, è crazia decidente» anziché «den glia di cambiamento in legislativi, che s e r i a m e n t e mocrazia governante», l’azione cui non sono consentiti di Renzi non rispecchia in nulla mai vedranno minata. m scheletri negli armadi luce, per afD. Andia- quella di Craxi. D. Quali le maggiori diverfrontare una mo avanti. m degenerazione R. Purtrop- genze? R. Vogliamo parlare di politidi sistema. po, bisogna prendere consapeD. Vale a dire? volezza che, al netto delle picco- ca estera, dal Mediterraneo pasR. Lo squilibrio tra i poteri le beghe interne, che la dicono sando per le questioni europee? dello stato ha radici antiche. Il lunga sulla lotta di potere in Qual è il ruolo dell’Italia di Renproblema andava quindi affron- atto, non si riscontra in quel zi e qual era il ruolo dell’Italia di tato e risolto in nuce, intrapren- mondo, al netto di rare eccezio- Craxi? Oppure della riforma d ella dendo con serietà la strada ma- ni, una visione el giustizia? Craxi ne parestra delle riforme istituzionali. consapevole C Si sta pagando il lava Dopo un ventennio di storture e del ruolo della la in termiconto di una sinistra ni di derive, l’appuntamento delle magistratura e n di grande riforma delle riforme, avrebbe dovuto rap- della necessità ri chiusa e ottusa che i stituzioni, presentare l’occasione utile per di riformare il affronta fintamente il q u i s i amo dipanare i nodi insoluti della sistema giudiproblema della giuin presenza infinita transizione italiana. ziario nel suo stizia, dato che non è dell’oggetto D. Facciamo degli esem- c o m p l e s s o . d stato ancora saldato il del pi? Questo, seppur d mistero e di debito che lega vecchi R. Dal conflitto tra i pote- inaccettabile, è d propaganda. ri dello Stato alla stessa for- però comprend Si ricorda e nuovi personaggi di lo slogan di ma di governo, ripristinando sibile. quest’area ad alcuni «una riforma quell’equilibrio costituzionale D. Che cosa «u settori della magistraal perduto e rigenerando la vita non lo è? a mese» nella tura. Per cui una parte conferenza di democratica ed istituzionale. R. L’attegco indaga sui nemici insediamento, D. Invece? giamento delin quella delle R. Invece si è scelta un’altra la politica e di q dell’altra. E viceversa famose slide, strada, si è scelta l’avventura, una sinistra fa di con la propaganda come busso- chiusa e ottusa d Renzi? D. Come no? la e l’arroganza come metodo, che affronta fintamente il proR. Beh, quella della giustizia partorendo così un testo che non blema, poiché il debito che lega affronta nessuno dei mali italici, vecchie e nuovi personaggi ad si sarebbe dovuta fare a giugno, salvo poi gridare, nel momento alcuni settori della magistratu- ma a giugno 2014! E poi, io sono degli scandali, al golpe bianco ra non è ancora stata saldato. Ci rispettosa delle scelte altrui. D. A che riguardo? della magistratura. faccia caso. Lo scontro interno R. Renzi, per sua stessa amD. Dov’è il punto? alla magistratura rispecchia lo R. Che i nostri governanti scontro in atto tra i rispettivi missione, lo fece in tv da Fabio non si rendono conto di essere «protetti» politici. Una parte Fazio, guarda a Enrico Berloro stessi espressione di una indaga i nemici dell’altra. E vi- linguer, un grande leader della politica debole. Una politica ceversa. Il tutto... sinistra, che però nulla c’entra DI

GOFFREDO PISTELLI

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con il riformismo. Perché attriR. La questione giustizia rebuirgli etichette che non gradi- sta il tema tra i temi. Non c’è sce? E mi faccia dire un’altra Stato di diritto, non c’è libertà cosa. In questo, almeno, trovo e democrazia, senza una giustisia coerente e che in parte gli zia degna di questo nome. E poi somigli allo stesso Berlinguer, sono i cittadini, gli investitori semmai.. stranieri e gli stessi operatori D. Ossia? del diritto, confortati dai dati, ad R. Come il leader del Pci par- indicare che siamo in presenza la spesso di morale, finanche di di un sistema al collasso. E poi, opportunità, vedi le dimissioni senza girarci intorno... di taluni ministri, ma ora scoD. Mi pare che non lo stia priamo che a Palazzo Chigi è facendo... arrivata una nuova «merchant R. I primati negativi dell’Itabank» che, se pur malamente, lia sul funzionamento della parla inglese. Qualcuno mi giustizia sono dovuti anche dovrebbe spiegare dov’è tutta all’atteggiamento dei giudici, questa moralità… caratterizzato da un mix di imD. Banca d’affari o meno, punità e politicizzazione senza lo vedremo, ma ora si ripar- simili tra le moderne demola di intercettazioni e del crazie occidentali. Si parla di loro uso. Non meritocrazia, m solo, sono eppure, dopo e L’accostamento fra usciti anche 27 2 anni di Renzi e Craxi non mi dossier anoservizio, tutti se nimi, pubblii magistrati fa arrabbiare. Semmai cati solo per raggiungano, ra mi fa sorridere perché il fatto che indipendenin gli sviluppi politici, fossero agli temente date l’azione di governo, la atti. Quali gli g incarichi qualità del linguagdovrebbero svolti e dai sv gio, della visione e dei essere i limiti ruoli ricoperru per Procure ti, ti la massima provvedimenti adottati e informazioqualifica di q dicono semmai l’opne, secondo carriera posca posto. Il modello di lei? sibile! Per non si Renzi è Berlinguer, R. Il proparlare della p uno che non c’entra blema è all’inresponsabilire terno delle tà civile… con il riformismo procure. E sia D. E quinchiaro che non di, d che cosa riguarda certo gli uscieri o i can- manca? cellieri! R. È evidente che la riforma D. E dunque? del Csm è inevitabile. Eppure, R. È lì che bisogna agire e sente qualche presunto «riforsanzionare con buona pace del mista» della maggioranza di Consiglio superiore della magi- Governo parlarne? stratura. Non ho mai visto inD. A proposito di Gotercettazioni o atti d’inchiesta verno, oltre alla giustizia, trapelare ed essere pubblicati che giudizio dà sull’azione in presenza di magistrati seri dell’Esecutivo? Quando ci e rigorosi, o quando queste in- sentimmo, era già piuttosto teressavano determinate «per- severo? Ha cambiato idea? sonalità». La verità... R. Guardi, se allora poteva D. La verità? sembrare figlio del pregiudizio, R. È che, oltre alle questioni visto il breve arco temporale ed alle ragioni più squisita- d’azione, oggi, invece, parlano mente politiche, si è imposto, i fatti, gli indicatori economicovedi anche nei casi di cronaca sociali e la stessa Europa, da nera, il «processo show». Il tutto molti santificata ed innalzata ha avuto origine con Tangento- a totem all’epoca dei governi di poli, con le udienze trasmesse Mario Monti e Silvio Berluin prima serata a mo’ di gogna sconi. mediatica. Poi, è stato tutto un D. Cosa non le piace? crescendo. R. C’è un’azione irresponD. Segno dei tempi? sabile sui conti pubblici, con R. Oggi, la spettacolarizza- marchette elettorali e propazione e la mediaticità dei pro- gandistiche, che non aiutano la cessi consegna ai magistrati crescita economica del nostro gli onori delle prime pagine, la paese e dilapidando il bonus ribalta mediatica, il loro perso- derivante dalle positive connalissimo reality in cui, a fare le giunture internazionali. Per spese, sono il diritto, le garanzie non parlare del ruolo internadi difesa, la tutela dell’imputato. zionale dell’Italia. Non svolgiaIn un contesto del genere, anche mo, nelle crisi in atto, nessun un’assoluzione piena, equivale ruolo primario. al una condanna ed alla morte D. Pensa alla Libia? civile. La riabilitazione giudiziaR. Per esempio. Qui Renzi ha ria non corrisponde mai a quel- chiesto direttamente a Obama la umana e civile. Uno scempio il ruolo guida, salvo poi ritornada paese da terzo mondo. re sui suoi passi e senza renderD. Oltre al tema inter- si conto che, a poche miglia dalle cettazioni, c’è ancora una nostre coste, sta crescendo un questione giustizia più com- leone che rischia di mangiarci. plessiva? © Riproduzione riservata


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Giovedì 14 Aprile 2016

PRIMO PIANO

Petizione europea per la famiglia naturale e battaglia antirenziana sul referendum costituzionale

I Family Day provano a ripartire Dopo i dissidi con Adinolfi, ecco le nuove iniziative DI

RAFFAELE PORRISINI

a forza propulsiva del Family Day è un po’ scemata nelle ultime settimane. Complice il dibattito sulle unioni e adozioni omosessuali passato ormai in secondo piano dopo l’approvazione del ddl Cirinnà al Senato, e complici pure le divisioni interne che hanno creato qualche fibrillazione, il Comitato Difendiamo i nostri figli ha vissuto un periodo di travaglio e riflessione ma adesso è pronto a ripartire. All’orizzonte c’è la battaglia autunnale contro il referendum confermativo sulla riforma costituzionale, una vera e propria offensiva antirenziana con la quale il movimento pro-family guidato da Massimo Gandolfini intende letteralmente «farla pagare» (così hanno detto) al premier Matteo Renzi per non aver ascoltato la voce del Circo Massimo e aver tirato dritto sull’approvazione della legge sulle unioni gay. Già, perché ai cattolici del Family Day lo stralcio della stepchild adoption non è affatto bastato; anzi, a chi - come i rap-

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presentanti di Area Popolare - ne rivendicava la paternità, dal popolo del Circo Massimo sono state riservate severe critiche. Prima di armare le truppe per una campagna porta

Vignetta di Claudio Cadei a porta per affossare il referendum - come annunciato da Manif Pour Tous - Generazione Famiglia, una delle associazioni più attive all’interno del Comitato - qualche giorno fa alcuni organizzatori del Family Day (in particolare Jacopo Coghe, presidente di Generazione Famiglia, e Simone Pillon) hanno presentato al Senato la petizione europea «Mum Dad and Kids» lanciata dai movimenti pro-family di sette Paesi comunitari per redigere un

regolamento unico in cui si definisca in maniera chiara e inequivocabile, e una volta per tutte, che la famiglia di cui si parla in tutti i documenti dell’Ue è soltanto quella fondata sull’unione tra un uomo e una donna. Il regolamento di queste petizioni popolari a livello europeo prevede che venga raccolto almeno un milione di firme entro 12 mesi dalla presentazione dell’iniziativa, con una quota minima di adesioni per ogni stato membro, che per l’Italia si aggirerebbe attorno alle 54mila firme. Solo a questo punto la Commissione Europea può prendere in considerazione la richiesta, ma può anche ignorarla o liquidare la questione con una sbrigativa risposta, come già fatto in passato. E come, dato l’argomento, è facile pensare che faccia anche questa volta. Si conferma comunque la volontà del Comitato Difendiamo i nostri figli di agire come gruppo di pressione e promuovere attività di lobbyng per portare avanti le sue istanze e fare breccia nei

palazzi del potere, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica e di influenzare i governanti senza però gettarsi direttamente nella mischia elettorale. Una scelta differente è stata invece quella fatta dal direttore de La Croce, Mario Adinolfi, e dal presidente dei Giuristi per la Vita, Gianfranco Amato, che si sono autosospesi dal Comitato dopo aver fondato il partito Popolo della Famiglia che si candida nelle principali città italiane alle prossime amministrative (Adinolfi è

candidato sindaco a Roma). Questa mossa, ritenuta da altri esponenti del Comitato una fuga in avanti oltre che un errore, ha creato parecchie tensioni interne sfociate anche in litigi via social. In seguito si è dimessa dal direttivo del Comitato la giornalista e scrittrice Costanza Miriano che ha preferito mantenere un profilo più autonomo una volta che la battaglia culturale ha iniziato a trasformarsi in vera e propria battaglia politica. © Riproduzione riservata

SCOVATI NELLA RETE

IN IL CAMEO DI RICCARDO RUGGERI

Alla fine del pistolotto, Cameron non è stato sfiduciato, non si è dimesso e potrà tornare a fare il bullo in Libia DI

RICCARDO RUGGERI

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a 25 anni risiedo all’estero (Uk, Usa, Ch), ciò mi ha dato il privilegio di capire come le loro élite declinano alcune parole: libertà, democrazia, legalità, privacy, fisco, lobbying, pedofilia, droga, rapporto politica-finanza-magistratura. Colà assumono significati curiosi per noi italiani, inguaribili provinciali. Uno degli aspetti comunicazionali più stucchevoli del periodo berlusconiano si palesava allo scoppiare di qualche scandalo, il riferimento delle nostre élite ai paesi cosiddetti civili (in primis gli anglosassoni, e i centro-nord europei). Nei talk comparivano alcuni, alzavano il sopracciglio ben disegnato dal visagista, predisponevano la bocca nella forma salottiera detta a culo di gallina, cominciavano a pontificare sulla diversa statura morale di costoro, disquisivano di conflitto di interessi, di corruzione, della necessità di dare le dimissioni al primo sospetto, con la frase mitica «ci si difende nel processo non dal processo», si citava la mitica moglie

di Cesare, le dimissioni di un politico tedesco per aver scopiazzato una tesi di laurea, dissotterrando tutto il più bieco armamentario radical chic. I più colti riflettevano pensosi pure sulla nostra atavica distanza dall’etica weberiana. Fuffa allo stato puro, in quanto il modello del Ceo Capitalism in quei paesi poggia, tra l’altro, su una Magistratura spesso embedded, su un generalizzato conflitto di interessi sanato sulla carta da ridicoli protocolli, su una raffinata corruzione che loro declassano a lobbying (però sono molto severi con quelli non iscritti all’album). In altre parole, colà pochi rubano tanto, con tecniche sopraffine che spesso legalizzano il furto, da noi tanti rubano poco, con modalità volgari, per questo nelle classifiche noi siamo in basso, loro in alto. Mi permetto di chiedere alle élite nostrane: come la mettiamo con le (non) dimissioni di Cameron, dal tight quantomeno schizzato? Da diversi giorni appena sveglio digito: dimissioni di Cameron? Niente. In tre ore tre, si dimette un nostro Ministro neppure inquisito, invece, malgrado lo scandalo, ogni giorno Cameron se ne inventa

una, ma rimane aggrappato alla cadrega. Lo aveva già fatto nel 2011, quando venne arrestato il suo portavoce Andy Coulson per lo scandalo delle intercettazioni. Erano intercettazioni non della magistratura ma fra privati, la forma più alta delle mitiche privatizzazioni inglesi? Mai nessuno aveva pensato di privatizzare le intercettazioni. L’unico lavoro che pare abbia fatto prima di essere Premier è stato di «consigliere di John Major per le conferenze stampa» (confessò: «mi alzavo sempre alle 4,45 a.m.», ma che lavoro era?) È dura per un liberale come me accettare uno come Cameron, che si definisce pure lui liberale. E dire che aveva una grande opportunità. Andare subito alla Camera, e con la sua nota dialettica da bellimbusto salottiero, fare un grande discorso, se non con la profondità, almeno con il piglio di Churchill: «È vero, il conto era di mio padre, io l’ho ereditato, certo mia madre mi fatto donazioni aggirando il fisco, e allora? I quattrini sono miei e me li tengo, punto. Se volete sfiduciarmi per questo, fatelo pure, ma vi ricordo che mio padre non era un pirata ma un

corsaro (privateer), questi, a differenza dei pirati (loschi stranieri), hanno fatto grande l’Inghilterra, l’hanno arricchita depredando gli altri, erano fedeli servitori della Corona, si consideravano cittadini a tutti gli effetti (un nome per tutti, Sir Francis Drake). Tale fu mio padre, un corsaro, e io ne rivendico la statura morale, tipicamente inglese, non per nulla noi Cameron siamo pure nobili». Nulla di tutto questo, ho assistito in diretta dai Comuni Cameron, è stato penoso, ha letto a velocità supersonica quattro foglietti, ragionamenti confusi passando con leggerezza dalla sua vicenda personale alla lotta all’evasione fiscale, di Uk contro il mondo degli evasori (sic!). L’unico momento alto è stato «sono orgoglioso di mio padre». Alla fine del pistolotto, lui non si è dimesso, non è stato sfiduciato, potrà tornare a fare il bullo in Libia. Altrettanto penoso Corbyn, sembrava un funzionario della Cgil in trasferta. Altro che perfida, cara Albione sei semplicemente penosa. editore@grantorinolibri.it @editoreruggeri © Riproduzione riservata


Giovedì 14 Aprile April 2016

PRIMO PIANO

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Al Vinitaly i due governatori rilanciano il sì al referendum. Plauso del Manifesto

Trivelle, il patto del cavatappi Il leghista Zaia si accoda al collega del Pd Emiliano RAFFAELE PORRISINI

l patto del cavatappi è andato in scena martedì al Vinitaly di Verona, dove i governatori di Veneto e Puglia, Luca Zaia e Michele Emiliano, uno della Lega Nord e l’altro del Pd, hanno lanciato un appello in favore del sì al referendum di domenica prossima sulle estrazioni di giacimenti marini entro l2 miglia dalla costa. Non è una novità che i due colleghi in questa battaglia si trovino, seppure da sponde politiche opposte, sulla stessa linea No Triv, uniti dal loro antirenzismo che finisce per metterli dalla stessa parte, anche se a volte il dem Emiliano sembra voler superare Zaia nel contrastare il premier. Erano state proprio Veneto e Puglia ad animare la protesta delle Regioni contro il governo per le norme inserite nello Sblocca Italia, con un braccio di ferro che poi ha condotto alla consultazione popolare per abolire l’articolo tanto discusso della Legge di stabilità sulle scadenze per gli sfruttamenti. Adesso i due governatori, politicamente agli antipodi, flirtano davanti a un calice di vino sostenendo che quelle del cavatappi per aprire le bottiglie del nettare di Bacco sono «le uniche trivelle che vogliamo utilizzare». Lo slogan a effetto e l’iniziativa veronese carica di parallelismi simbolici («è il vino il nostro petrolio» ha detto Zaia) hanno ottenuto anche il plauso del Manifesto che ha deciso di aprire l’edizione di ieri con un titolo giocato ancora una volta sul tema del Vinitaly («Al voto, in alto i calici delle regioni No Triv») parlando di «coerenza politica» di Zaia ed Emiliano e riconoscendo la «chiara e netta posizione della Lega in Veneto».

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Insomma, al governatore del Carroccio sono arrivati i complimenti del quotidiano comunista che, una volta lisciato il pelo ai due presidenti di regione, ha bacchettato il Pd veneto perso in un «mare in tempesta», dato che «deve ancora riprendersi dal doppio clamoroso flop di Alessandra Moretti e Felice Casson». «Siamo due regioni sul mare ma fortemente agricole che non si fanno sopraffare dal governo centrale e che chiedono rispetto anche attraverso la tutela dell’ambiente e del mare»

Michele Emiliano e Luca Zaia ha ribadito Emiliano, sottolineando che «per me e per Luca al di là delle differenze politiche, è facile intendersi: noi non abbiamo progetti politici comuni, non potremmo averne, ma possiamo ritrovarci su battaglie comuni

per il bene pubblico». Zaia lo ha seguito a stretto giro, tuonando contro «il governo neocentralista di Renzi» e strizzando l’occhio al collega, definito «un uomo leale e una persona che rappresenta in maniera icastica una regione dove mi sento a casa». Ma il patto del cavatappi potrebbe non finire domenica prossima. Potrebbe non fermarsi all’opposizione alle trivelle. Sullo sfondo, cioè nel prossimo autunno, c’è un altro referendum, peraltro ben più importante per la tenuta del governo: quello

sulla riforma costituzionale licenziata proprio due giorni fa definitivamente dalla camera. Zaia sarà sulle barricate per il no, convinto che questa revisione della Carta tolga autonomia alle regioni. Ed Emiliano che farà? Sfrutterà anche questa seconda occasione per indebolire Matteo Renzi mettendosi alla testa degli oppositori interni al Pd? Sfiderà il segretario del suo partito con una campagna in prima linea per bocciare la riforma così da arrivare alla resa dei conti finale? Le premesse ci sono tutte, i toni utilizzati in questo referendum dal governatore pugliese promettono fuochi d’artificio anche per il futuro.

IL CORSIVO

Salvini insiste: Mattarella non parlava di bottiglie e turaccioli ma voleva far passare la sua idea filonegher e filomuslim DI

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ISHMAEL

nfallibile anche quando sgarra, come certi vecchi che non hanno più memoria ma guai a contraddirli quando sbagliano il nome dei nipoti o vogliono telefonare a un amico morto da decenni, il capotribù leghista Matteo Salvini insiste a dare del «buonista» al presidente della repubblica, Sergio Mattarella. Credendo che Mattarella volesse aprire le frontiere a «tutti i clandestini», quando invece le voleva aprire alle «merci», e in particolare ai vini, il leader lumbard gli aveva sparato un tweet ad alta gradazione alcolicain cui lo chiamava «complice» e «venduto» ai Barconi e ai Baluba dell’Apocalisse. Che in realtà sapesse che cos’aveva effettivamente detto Mattarella, ma che inconsciamente preferisse credere che il presidente della repubblica s’era

espresso a favore dell’immigrazione clandestina con un «avanti tutti, in Italia c’è posto per chiunque», lo chiarisce un inciso del suo tweet: «se lo ha detto da sobrio». Salvini, con questo accenno alla sobrietà e all’ubriachezza di Mattarella, mostrava di sapere che il presidente della repubblica (a Verona, ospite oltretutto di Vinitaly) non stava parlando d’immigrati ma di vini e di libera circolazione delle merci. Salvini, però, a differenza del presidente e d’ogni altro italiano più o meno responsabile, non ha l’idea fissa del libero scambio, e forse neanche quella del vino buono, ma ha di sicuro la fissa del «negher» e del «muezzin». Di qui, probabilmente, il qui pro quo iniziale. Altra faccenda è che, invece d’arrossire per l’imbarazzo e di picchiarsi un pugno sulla fronte dicendo «che topica, ragazzi» dopo essere scivolato su questa gran buccia di banana, Salvini

insista a dare del «venduto» e del «complice» al povero Mattarella, colpevole di voler aprire le frontiere, lui vecchio democristianone, ai nemici della cristianità. Salvini mette il broncio e strilla che «non ho sbagliato io» a dire che Mattarella vuole aprire le frontiere a chiunque voglia fare da padrone in casa nostra, ma è stato lui, il presidente, a mentire sulle sue vere intenzioni filonegher, filomuslim eccetera quando ha detto di volerle aprire solo alle merci, in particolare alle merci imbottigliate e col tappo di sughero. Intendiamoci: a nessuno piace fare figuracce, e soltanto alcuni si rassegnano ad ammetterle dopo averle fatte. Temere le gaffes è umano. Ma è diabolico quando un comico si prende una torta in faccia e pretende che non si rida di lui ma di chi gliel’ha lanciata (o della torta). © Riproduzione riservata

ARMANDO TESTA

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Giovedì 14 Aprile 2016

PRIMO PIANO

Sicilia, strappo definitivo tra il governatore e Faraone che annuncia le primarie nel 2017

Crocetta rompe con i renziani Alle elezioni il Pd dovrà decidere da che parte stare DI

FILIPPO MERLI

avide Faraone ci è andato giù pensante. «Rosario Crocetta ricandidato alle regionali? Sarebbe da Tso se dicessi di sì». Il sottosegretario all’Istruzione e fedelissimo di Matteo Renzi ha attaccato il governatore della Sicilia dal palco della Leopolda di Palermo. Una tre giorni tra renziani (con la chiusura affidata al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini) con tavoli tematici e conferenze per programmare il futuro. In particolare, le elezioni regionali del 2017. Qualche settimana fa, Crocetta ha annunciato la sua ricandidatura. E il Pd, che forma l’asse di governo con l’Udc, è rimasto spiazzato. A mettere le cose in chiaro ci ha pensato Faraone: i dem, per decidere il candidato, faranno le primarie. Crocetta, però, non ci sta. Prima ha rivelato di essere pronto a dare battaglia. Poi ha convocato gli assessori renziani che fanno parte del

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Rosario Crocetta suo esecutivo e ha chiesto loro da che parte stanno. E’ stato rassicurato sul fatto che la squadra sarà compatta fino alla fine della legislatura. Ma lo strappo tra Crocetta e i componenti dell’area renziana del Pd è ormai definitivo. «Non chiederemo a Renzi il nome del candidato, anche se giocheremmo in casa», sono le parole di Faraone riportate dal Giornale di Sicilia. «Si faranno le primarie. Chi vorrà si potrà candidare liberamente». Il sot-

tosegretario, di fatto, ha lanciato la campagna elettorale per il 2017. «Stiamo lavorando con i nostri assessori. Da domani cominceremo a girare comune per comune». Crocetta ha affidato la sua replica all’Ansa. «Capisco il nervosismo di Faraone, la sua leopoldina è stata un flop. Tre giorni vuoti, non c’erano i siciliani, ma solo politici e qualche simpatizzante andato lì per timbrare il cartellino». E ancora: «Faraone si crede Renzi, ma io che ci posso fare? Ogni volta che si è candidato in qualcosa, ha perso: ha perso le primarie a Palermo, non è stato eletto deputato regionale e solo grazie al listino è approdato a Roma». Poi, la stoccata in pieno stile renziano: «Stia sereno e non si agiti troppo». Faraone e Crocetta hanno sempre avuto rapporti difficili. Poco prima del quarto rimpasto di giunta, effettuato dal governatore in inverno, il sottosegretario aveva chiesto il voto anticipato per porre subito fine al mandato. Poco dopo, Faraone aveva avanzato l’ipoSPECIAL ADVERTISING SECTION

FondItalia oggi a Catania per la sostenibilità energetica, la salvaguardia dell’ambiente e la promozione della green economy

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romuovere la produzione di energia pulita e supportare la ricerca verso nuove tecnologie che abbiano un minimo impatto ambientale. Sono solo alcuni degli obiettivi che le imprese italiane si stanno ponendo per lo sviluppo di un sistema industriale che rispetti il territorio e la salute dei cittadini. Quale ruolo può giocare la formazione continua all’interno delle aziende che intendono affrontare questa sfida? Di questo e tanto altro si parlerà a Progetto Comfort, la manifestazione siciliana su sostenibilità energetica, salvaguardia dell’ambiente e green economy, alla quale prenderà parte FondItalia, il Fondo Interprofessionale per la Formazione Continua promosso da UGL e FederTerziario, in collaborazione con FederTerziario Catania. L’evento, alla sua ottava edizione, si terrà dal 14 al 16 aprile presso il complesso polifunzionale Le Ciminiere di Catania e ospiterà, nel corso della mattinata, anche un convegno promosso dal Fondo in cui sarà possibile approfondire il ruolo svolto dal Fondo e dell’ente bilaterale FormaSicuro per la promozione della formazione continua anche sui temi green. “Le imprese di tutte le regioni del Paese e di tutti i settori produttivi sono state chiamate a partecipare direttamente alla tutela del territorio e a lavorare per l’abbattimento degli inquinanti, per lo sviluppo e l’utilizzo di tecnologie a basso impatto ambientale. Con l’obiettivo di far crescere il settore della green economy e diffondere la sostenibilità ambientale anche al di fuori dei propri confini.” – Ha dichiarato Francesco Franco, Presidente di FondItalia. – “I Fondi non possono esimersi dall’assumere una posizione in tal senso. Ripensare l’economia significa sempre ripensare le organizzazioni e il loro modo di lavorare. E la formazione continua rappresenta sempre il primo strumento per consentire ai lavoratori di aggiornare le loro competenze e trasformare i loro profili professionali per affrontare al meglio i cambiamenti messi in atto dalle realtà produttive.” Per questa ragione negli ultimi anni il CEDEFOP, l’agenzia europea che studia l’evoluzione del mercato del lavoro e le sue implicazioni sui fabbisogni di competenze, istruzione e formazione professionale, ha dedicato una particolare attenzione al tema della green economy. L’assunto di partenza è che gli effetti positivi sulla crescita e l’occupazione delle politiche energetiche e ambientali potranno essere massimizzati – e gli effetti negativi

SCOVATI NELLA RETE

tesi di commissariamento della regione per la questione legata ai rifiuti. A ogni mossa di Crocetta corrisponde una stoccata di Faraone. A ogni stoccata di Farone corrisponde una replica piccata di Crocetta. Dopo l’attacco giunto dalla Leopolda siciliana, il governatore ha voluto incontrare gli assessori renziani, Vania Contrafatto, Alessandro Baccei e Baldo Gucciardi. Tutti hanno confermato di voler continuare il percorso intrapreso al fianco di Crocetta. «Faraone ha parlato di fine legislatura», ha precisato Gucciardi, che ha la delega alla Salute, «e fino ad allora passerà un anno e mezzo, che in poli-

tica è un’era geologica. Certo è che il presidente uscente ha il diritto di pensare di candidarsi». Crocetta non solo ci ha pensato. Ha già deciso. «Sono pronto a dare battaglia in prima linea, sapendo che quelli che avrebbero dovuto collaborare hanno cercato di impedire il risanamento e che alla fine, nel bilancio complessivo, lealtà, trasparenza e coraggio saranno gli elementi più importanti che prevarranno nei giudizi della gente». In attesa di capire da che parte si schiererà il Pd, se con lui o coi renziani. © Riproduzione riservata

CARTA CANTA

minimizzati – solo attraverso una maggiore capacità di anticipazione dei fabbisogni di nuove competenze professionali e la messa in campo di politiche integrate d’investimento in formazione e innovazione. Proprio come nel caso delle abilità informatiche, diventate oramai essenziali per la gestione della maggior parte delle professioni, tutto lascia supporre che le competenze ambientali diventeranno altrettanto centrali. Anche in questo caso, dunque, FondItalia ha accolto la chiamata delle imprese e sarà responsabilmente al loro fianco sia per rispondere ai bisogni di riqualificazione e adeguamento delle abilità e delle conoscenze nelle professioni esistenti (greening of existing occupations) sia per soddisfare la richiesta di riconversione della manodopera per le professioni “nuove” o emergenti (green occupations). Per le imprese che intendono convertirsi al green e adeguarsi ai presupposti di un’economia sostenibile, non resta dunque che aderire. Per farlo basta utilizzare il modello di denuncia contributiva Uniemens dell’INPS relativo al primo periodo di paga utile, inserendo nell’apposito spazio il codice “FEMI” ed il numero dei dipendenti. Una volta aderito, le imprese, usufruendo di un sistema di finanziamento a Sportello a valere su conti aggregati, potranno facilmente accedere alle risorse a sostegno della formazione per i propri collaboratori e attivare percorsi formativi su qualsiasi tematica e mediante differenti modalità.

Per acquisire maggiori informazioni su FondItalia e sul suo funzionamento, visitare il sito www.fonditalia.org.

L’ex on. Calearo (Pd) migliora i conti Cafin DI

ANDREA GIACOBINO

Risultati migliori per il gruppo di Massimo Calearo, già parlamentare del Pd e poi riconcentratosi sul business di famiglia di produzione e commercializzazione di antenne e cavi per autoradio e radiotelefoni per primo impianto. La holding di famiglia Cafin, infatti, ha chiuso il 2015 con ricavi consolidati pari a 63 milioni di euro rispetto ai 54,5 milioni dell’esercizio precedente e così la perdita si è praticamente azzerata rispetto al passivo di 1,4 milioni del 2014. I clienti del gruppo di Calearo sono le principali case automobilistiche mondiali e la ripresa dell’auto dello scorso anno ha favorito l’aumento dei ricavi, ripartiti al 12,8% in Italia e all’87,2% all’estero. Cafin, che sta pianificando nuove produzioni allocate nel Far East, possiede direttamente e indirettamente attraverso la Calearo Antenne il 99,89% della tunisina Faucon con 224 dipendenti, il 100% della tedesca Deutsche Autotainment, messa in liquidazione a metà dello scorso anno, e il 49% della slovacca Calearo Slovakia con 117 dipendenti, svalutata durante l’esercizio per 685 mila euro. A fronte di un patrimonio netto di 5 milioni la holding di Calearo registra 30,2 milioni di debiti, di cui 7,4 milioni verso banche e 14,67 milioni verso fornitori. Calearo è diventato amministratore unico di Cafin subentrando a Umberto Bastianello.


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PRIMO PIANO

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Radcliffe diceva: una politica monetaria non va annunciata, lascia che il mercato la scopra

Imbavagliare i banchieri centrali Sarebbe ora capissero che le loro misure sono superate DI

PAOLO SAVONA

stato pubblicato il World Economic Outlook del Fondo Monetario Internazionale che porta la data di aprile sotto il titolo espressivo Too slow for too long (troppo lento per troppo tempo) dove si ammette che le previsioni al ribasso per tutto il mondo, per giunta accompagnate dalla possibilità di un ulteriore peggioramento, richiedono una risposta immediata dai governi. La Relazione annuale della Bce di Draghi lo ha confermato per l’Europa ancora più indietro degli altri congiuntamente esaminati dal Fmi. Quale sia questa risposta è sostanzialmente la stessa che non ha impedito all’economia mondiale di pervenire all’attuale situazione: moneta accomodante, alleggerimento fiscale, maggiori investimenti soprattutto infrastrutturali, riforme strutturali dei mercati, soprattutto di quello del lavoro. Poiché finora questa

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politica è stata attuata i casi sono due: o non funziona o i Governi sono intervenuti in misura insufficiente. L’interpretazione ufficiale prevalente, soprattutto in Europa, è la seconda, ma è sempre più evidente che la ragione è la prima. La formula ha qualcosa che non va come tale, o perché i governi non riescono ad attuarla per una serie di vincoli sociali ed economici. Roosevelt, che ebbe il coraggio di lanciare il rivoluzionario (per l’epoca) New Deal per superare la Grande Crisi del 1929-31, disse che, quando una politica non funziona, occorre cambiarla, senza chiedersi il motivo. Il fatto che non funzioni basta, senza domandarsi il perché. Diversità nei regimi di cambio, aggravati dall’irreversibilità di quelli intraeuropei, piena libertà di movimento dei capitali, esplosione della finanza ed eccessi di creazione monetaria a tassi nulli, libera disponibilità delle riserve uffi-

ciali, tutte condizioni contro le quali Keynes si era scagliato con parziale successo nel corso delle trattative dell’Accordo di Bretton Woods, hanno neutralizzato l’efficacia della terapia praticata ed ora riproposta dallo World Economic Outlook. I flussi immigratori dirompenti e l’espulsione dell’uomo dal mondo produttivo a seguito degli sviluppi della robotica, l’intronizzazione speculativa della finanza, la concentrazione del reddito e della ricchezza in poche mani, l’invasione del mercato globale da parte delle strategie geopolitiche degli Stati impediscono il successo di formule studiate per un mondo che non esiste più. Manca una risposta efficace e praticabile che intervenga sui fattori indicati e ciò può essere ottenuto solo accrescendo la cooperazione tra stati. Tutti attorno a un tavolo per un accordo che, per modesto che possa essere il contenuto, immette nuovo ossigeno nel dibattito, dicia-

mo pure nuove speranze nei cittadini del mondo, e invia il messaggio che qualcosa di nuovo si sta muovendo. Non si può avere un mercato globale senza una politica di pari livello. La stessa esigenza si impone per il gravissimo problema della sicurezza mondiale (terrorismo e armi nucleari). In queste condizioni, le previsioni fatte usando modelli econometrici basati sulla logica di un passato che tende a non riprodursi sono destinate all’insuccesso, causando danni non solo all’attività reale, ma soprattutto a quella finanziaria, che si alimenta in esse. Vale il suggerimento che Tim Geithner riferisce nelle sue memorie di aver dato a Mario Draghi durante la sua visita in Europa che sbloccò una politica monetaria angusta: è impossibile disporre di previsioni corrette utili per orientare le scelte; non resta perciò che scegliere quelle che hanno la minore possibilità di creare danni. Credo però che sia il

classico gatto che si morde la coda: manca la base empirica per scegliere la soluzione migliore come pure quella meno dannosa. Di fronte a questa situazione, occorre ritornare al saggio consiglio del Rapporto Radcliffe del dopoguerra, che nessuno più legge: quando fai una politica monetaria, non annunciarla, lascia che il mercato la scopra. In termini più attuali, i banchieri centrali devono smetterla di rilasciare continue dichiarazioni e rendano conto dei loro comportamenti dopo averne sperimentato l’efficacia. La Banca dei Regolamenti Internazionali di Basilea, l’unico vero centro di coordinamento monetario globale, pubblica a scadenze ravvicinate i discorsi dei banchieri centrali del mondo. Un mare di parole di cui dovrebbero solo vergognarsi d’aver detto. Non meno della maggior parte dei governi più o meno democratici. Silenzio, per favore. © Riproduzione riservata

A PIACENZA UNA RICCA RESTROSPETTIVA CON PIÙ DI CENTO FOTO ESPRESSIVE DELLA SUA LUNGA CARRIERA

Donne fatali, giovani atleti e poesia del quotidiano nelle foto di Gianni Croce che ritraggono, dalla provincia, l’Italia 1920-1980 DI

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GIANFRANCO MORRA

iacenza ha ricordato lo scorso anno, con una mostra, il suo cittadino Barbieri Osvaldo il Terribile (Bot), geniale anche se eclettico pittore. Aveva sposato prima il futurismo di Marinetti, poi il fascismo, anche seguendo Italo Balbo in Africa. Ora è il momento di un suo amico, al quale è dedicata una retrospettiva: «Giovanni Croce. Fotografie 1921-1964» (Palazzo ex-Enel, sino al 29 maggio, ore 16-19.30, sab. e dom. anche 10.30-12.30, lun. chiusa, ingresso libero). Nato a Lodi nel 1896, Croce si trasferì nel 1921 a Piacenza, dove rimase sino alla morte. Vi era divenuto il fotografo più prestigioso: non «ufficiale», data la sua creatività, che lo induceva a trasformare quanto ritraeva con l’uso geniale della macchina e anche con originali fotomontaggi: e non «cittadino», vista la vasta fama internazionale. Le oltre 100 fotografie in mostra consentono di seguire, nelle sette sezioni, non solo l’itinerario di un grande maestro della fotografia, ma anche le trasformazioni sociali e culturali della città. A Lodi aveva studiato con un grande fotografo italiano di fine secolo, Giuseppe Marchi, presso il quale svolse il suo tirocinio, in un clima ancora liberty. La guerra, cui partecipò come fotografo della Prima Armata, gli fece comprendere che il mondo di ieri era finito, anche nell’arte fotografica. Nei lungi anni piacentini si possono distinguere tre diversi periodi. Negli anni Venti prevalgono i ritratti, soprattutto di donne fatali,

a quello Scientifico di Luigi Moretti e alla Galleria RicciOddi di Giulio Ulisse Arata). Anche Croce celebrò le conquiste del regime, con fotografie e fotomontaggi (come «Marcia su Roma», «Sabato fascista», «Balilla trombettiere», «Avanguardisti») più simbolici dell’atletismo che propagandistici. E non mancarono i ritratti di soggetti illustri, come i figli di Benito: Edda, Bruno e Vittorio. La pittura italiana seguiva ormai il ritorno alla tradizione e ai valori plastici. È vero che Croce fu influenzato dal Secondo Futurismo e dal Manifesto su «La fotografia futurista» (1930) di Anton Giulio Bragaglia. Ma sempre con la cautela di chi privilegiava sul movimento e sull’eccesso la staticità classica e la moderazione. Il corso nefasto degli ultimi anni del regime e gli errori del Duce allontanarono Croce dal fascismo e nel pieno della guerra civile rischiò di finire Gianni Croce, ‘’Muntä di Ratt’’ (anni ‘40) in un campo di concentramenmodelle disinibite e maliarde con to in Germania. Finito il conflitto si cappelli di piuma e caschetti neri, aprì per lui una nuova stagione, nel che fanno emergere il pallore del viso, clima della democrazia sociale. La sempre con atteggiamenti di sfida sua fotografia degli anni Quarantaconsoni alle nuove danze del tango Cinquanta è contemporanea di quel e del charleston. neorealismo, che nel cinema era stato Negli anni Trenta, che sono di quasi introdotto da Rossellini e De Sica. totale consenso degli italiani al regiPochi ritratti e molta città, ripresa me fascista, Croce esalta le creazioni nei suoi aspetti più popolari: la fiera architettoniche, per lo più razionalie il mercato, la lavanderia e i venste, della città, che a Piacenza furono ditori ambulanti, i giocatori di bocce davvero molte e originali (si pensi al e i clown, la giostra e la fontana, i Liceo Classico di Mario Bacciocchi, quartieri Sant’Agnese e Cantarana.

Stupende le foto di uno dei luoghi più suggestivi di Piacenza, la scalinata «Muntä di Ratt». Ma nessun impressionismo in lui, come nessun realismo: le sue fotografie sono meditate e preparate, le figure, anche se ritratte all’improvviso, sempre da lui «messe in posa». Due di esse mostrano giovani in bicicletta, un «Ragazzo» e un «Cameriere»: incontrati per caso nella strada? Al contrario, sono stati invitati e preparati ad essere ripresi, tanto che in entrambe le immagini la bici è la stessa. La fotografia, per Croce, non è mai una copia, ma una invenzione. Perché il fotografo è un artista. Dall’anno della morte di Croce (1981) nuovi ritrovati tecnologici hanno universalizzato, ma anche banalizzato la fotografia: divenuta ormai, nella nostra civiltà iconica, abitudine quotidiana, distratta ed effimera, immediata e obbligata, ma anche epidermica e indifferente. La fotografia e i suoi eredi (cinema, tv, dvd, etc.), come aveva intuito Benjamin, sono la nuova arte del tecnopolitano, del tutto priva di sacralità, meccanica e riproducibile. Sarebbe un errore non tenerne conto, come affermava il fotografo del Bauhaus Làszló Moholy-Nagy: «Non chi ignora l’alfabeto, bensì chi ignora la fotografia sarà l’analfabeta del futuro». I grandi fotografi come Gianni Croce ci aiutano a leggerla, a distinguere quando è opera d’arte e quando, invece, è solo commercio, propaganda o semplice stupidità. Cioè quasi sempre, come accade in tutti i generi artistici. © Riproduzione riservata


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Giovedì 14 Aprile 2016

PRIMO PIANO

E così anche le altre quattro big di Internet che sono Facebook, Apple, Amazon e Twitter

Google è più forte dello Stato Può infatti opporsi persino agli ordini della magistratura DI

SERGIO LUCIANO

a Roma) ha ceduto: via i post, la pagina resta. Il Procuratore capo di Reggio Emilia Giorgio Grandinetti ha detto: «Rilanceremo e faremo il possibile», pur spiegando che le armi giuridiche italiane sono deboli contro i social network. Comunque è chiaro che le «big five» (come negli Stati Uniti vengono chiamati i colossi di Internet: Google, Facebook, Apple, Amazon e Twitter) se ne infischiano della ragioni di Stato e perfino delle esigenze dell’ordine pubblico. Un assurdo, una vergogna. Ma la beffa è che lo fanno in nome di una

LETTERA

messaggi che invii in questa chat e le chiamate sono ora protetti con la crittografia endto-end. Tocca per maggiori informazioni». I milioni di italiaDI ROBERTO MILIACCA a buon fine perchè il sito non era aggiornani che utilizzano Whatsapp (la to e mi dava dei prezzi sbagliati. Il prezzo «app» di messaggistica che ha corretto per il volo per Amsterdam sarebbe ammazzato il business dei mesBreve storia di un viaggiatore fai da te stato di quasi 850 euro. Ottocentocinquansaggini sms bruciando miliardi per l’ennesima volta deluso dalla propria taeuro?!?! contro le quasi 300 di Vueling?!?! di euro e di dollari di traffico compagnia di bandiera, l’Alitalia. Sto orMi sono mangiato il povero ragazzo del call alle compagnie telefoniche delganizzando un weekend ad Amsterdam center: chi pensate che voli più con voi a le quali pure utilizza gratuitaper maggio. Guardo su Internet le offerte questi prezzi? gli ho gridato. mente le reti) sta ricevendo in principali: la low cost spagnola Vueling fa La soluzione? Sono andato sul sito questi giorni questo messaggio. pagare per due persone 299,96 euro; Alitadella compagnia di bandiera olandese, Che offre la possibilità di scamlia ne fa pagare 518,62. Ma vuoi mettere? cioè Klm. E in pochissimi secondi ho combiare appunto È la mia compagnia di bandiera e io voglio prato il biglietto di andata e ritorno a 500 messaggi con volare italiano! euro, polizza compresa, viaggiando per di qualcuno che Vado sul sito di Alitalia e inizio a fare la procedure per l’acquisto on line. più proprio con Alitalia che opera in codecondivida uno share nel volo di andata... stesso codice Ci aggiungo anche la polizza assicurativa Sarebbe da riderci sopra, se non fosse identificativo per il caso di cancellazione volo (non si sa una cosa serissima. E sono certo che Alieliminando mai...), che costa altri 48 euro: e siamo già talia, leggendo questa mia storia, non avrà a 560 euro. il rischio, con nulla da replicare, visto che non si rende questo scamPurtoppo quando clicco sul pulsante conto che per stare sul mercato oggi bisobio di codici, «compra» il sito si blocca. Riprovo, e si rigna essere concorrenziali, sia sui prezzi che che Whatsapp blocca. E così per altre 4 volte. sulle tecnologie. Se non vanno ne gli uni Alla fine chiamo il call center Alitalia o i suoi partner d’affari possa(che si fa pagare 64 centesimi al minuto...): nè gli altri, allora è meglio lasciar stare tutto. E subito. no leggerli o mi spiegano che l’operazione non è andata ascoltarli. Sarà vero? i fondatori di Google, Sergey Brin e Larry Page Lo capirelo deve pur avere, e di solito i no, si bloccherebbero i sistemi. proprio segno che questo stati mo meglio prezzi che non si vedono sono Sono scelte libere per finta. Le sovrani del web hanno cinto cammin facendo. Certo che, privacy - la nostra - che loro vio- i più salati. autorità hanno autorizzato i d’assedio la nostra libertà. da quando la Apple si è opposta lano bellamente da anni, con il Che le «big five» si ergano Tycoon a proporre a noi utenti Prima ce ne renderemo conalla richiesta di rivelare i con- nostro tacito consenso, visto che a paladini della nostra priva- perché irretite, o comperate, dai to, adottando le contromisure tenuti del telefonico del plurio- noi - pur di continuare a navi- cy fa pensare alla metafora del medesime Tycoon. Questa è la collettive necessarie, e prima micida di San Bernardino, ha gare in quei siti - accettiamo guardiano dell’harem: certo che realtà, questa è la situazione. torneremo uomini e donne come inaugurato una moda: regolamenti, «flagghiamo» ca- custodisce l’integrità delle donSe Apple si oppone alla libere di consumare quel che la moda secondo cui i tycoon selle, diciamo di sì in ogni modo ne, ma non lo fa per il loro bene, Fbi, se Facebook ignora l’or- desiderano senza lavaggi del del web (quelli che fanno soldi all’invasione dei ficcanaso, non al contrario lo fa per accapar- dine di una procura che, si fos- cervello e insieme responsabio vorrebbero farne grazie al comprendendo che tutto ciò che rarsene l’uso esclusivo. Quando se trattato di un libro o di un li di quel che dicono e di quel fatto di sapere tutto di noi, di ci viene offerto gratis e che tale diciamo sì alle richieste di libe- giornale cartacei, ne avrebbe che fanno, senza la generica conoscere i nostri gusti, i nostri davvero ci sembra, nel mondo ratoria sulla privacy lo facciamo immediatamente chiesto il protezione della Rete. acquisti abituali, studiare con i del business un qualche prezzo semplicemente perché, dicendo sequestro generale, ecco: è © Riproduzione riservata «big data» e i relativi software «analitycs» i nostri comportaL’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA ANNUNCIA, ENTUSIASTA, LA COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITÀ DI AL-IMAN menti e cosa desideriamo) ebbene: questi stessi tycoom deifatti-nostri, adesso si ergono a paladini della nostra privacy! Come se i narcos messicani fondassero una no-profit contro le tossicodipendenze. DI BONIFACIO BORRUSO Però, guardiamolo più da nanzi viene sempre indicata, assieme violenza di Stato israeliana e alla totale vicino, il fenomeno. E le sue al Qatar, come Paese che, non diretta- mancanza di qualsiasi seria condanna implicazioni. Tutto nasce dala nota dell’Università di Bolo- mente ma con certe fondazioni private da parte loro sin dalla fondazione dello la richiesta, avanzata dalla Fbi gna ha accenti di fierezza. Vi si ma collegabili alla dinastia wahabita al Stato di Israele». Israele, ossia l’unica alla Apple e da questa respindemocrazia del Medio Oriente, al cui legge che «il rettore dell’Uni- potere, alimenta lo stato di Raqqa. ta, di conoscere i dati contenuti La questione, però, non ha fatto confronto la dura monarchia saudita versità di Bologna, Francesco in quel telefonino. RifiutandoUbertini, accompagnato dal professor specie a rettore, delegato e archeolo- non è per così dire il faro né della desi di consegnarli, la Apple si Ahmad Addous, delegato per i Paesi go. Giustamente, aggiungiamo noi: la mocrazia, che non esiste, né dei diritti è comportata come uno stato Arabi, e dal professor Nicolò Mar- scienza stia fuori da queste beghe, sia civili. Anzi, circolano filmati in rete, in sovrano contro un altro, quasi chetti, docente di Archeologia e Storia un luogo franco dall’ideologia. Però a cui si vede la pena capitale applicata fosse indipendente dalla giuridell’Arte del Vicino Oriente antico, ha scorrere l’elenco dell’appello di oltre per la pubblica via, decapitando con la dizione americana. incontrato oggi (ieri per chi legge, ndr) 160 accademici italiani al boicottaggio sciabola. Un episodio analogo si Chissà se i nove accademici a Riyadh, in Arabia Saudita, il rettore delle istituzioni scientifiche di Israele, è verificato più di recente Fawsan al-Fawsan dell’Università del gennaio scorso, ci si imbatte nelle avranno voglia di lanciarsi un boiin Italia, con Facebook come Islamica Al-Imam Muhammad Ibn firme di Francesca Biancani, Cate- cottaggio, in casa, stavolta, verso l’acprotagonista. La Procura di Saud, con cui ha siglato un accordo rina Bori, Gustavo Gozzi, Pierlui- cordo della propria amministrazione. Reggio Emilia ha ordinato a quinquennale per il finanziamento gi Musaro, Matteo Ogliari, Fulvio Oppure se il magnifico rettore, difenFacebook di oscurare la pagidi ricerche e iniziative presso l’Alma Pezzarossa, Giulio Soravia, Angelo dendo l’intesa con l’ateneo di uno dena Musulmani d’Italia dalla Mater nell’ambito degli studi arabo- Stefanini e Sandro Mezzadra, tutti gli stati più illiberali di quell’area, quale sono partite minacce alla islamici». Sotto le Due Torri mettono docenti dell’ateneo più antico d’Europa, voglia ammettere che, liberi i suoi giornalista del Resto del Carlile mani avanti: «Il dialogo come punto Bologna appunto. colleghi di firmare gli appelli che vono - il quotidiano di Bologna Scrissero, con gli altri colleghi, lessero, ma che quello contro le uniqualificante di un confronto aperto e Benedetta Salsi. Facebook, a scientificamente ineccepibile è la pro- che il boicottaggio alle relazioni ac- versità israeliane era stupidaggine. sua volta comportandosi come spettiva su cui si fonda la collaborazio- cademiche con le università israeliane Avrebbe dovuto farlo all’epoca, il prouno Stato sovrano, ha detto no; nasceva «come risposta alle ormai note fessor Marchetti, ma ora davvero non ne tra i due atenei», scrivono. poi (dopo un pressing del maL’Arabia Saudita, nelle frequen- e ben documentate complicità delle isti- si può esimere. gistrato che ha scomodato anti dietrologie sul Califfato e chi lo fi- tuzioni accademiche israeliane con la © Riproduzione riservata che l’Ambasciatore americano

«I

Volevo andare ad Amsterdam con Alitalia. Ma sono stato costretto a rinunciare

Boicottate Israele, non l’Arabia

L’ateneo non fiatò sul boicottaggio di nove suoi professori

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ESTERO - LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA

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L’anno scorso solo 146 persone hanno ottenuto l’asilo in Ungheria su 192 mila richiedenti

Obiettivo ungherese, zero rifugiati Il premier Viktor Orban è per il catenaccio assoluto DI

MAICOL MERCURIALI

emergenza migranti in Europa continua. I confini orientali del vecchio continente restano sotto la pressione di migliaia e migliaia di potenziali nuovi arrivi. C’è chi sostiene come il punto di non ritorno sia ormai vicino e c’è chi, come l’Ungheria di Viktor Orban, lo stato con la più severa legislazione antimigranti, dal primo aprile scorso ha dato un nuovo giro di vite contro i profughi.

L’

L’obiettivo del premier conservatore è uno solo: zero rifugiati. Un obiettivo non molto lontano dall’essere raggiunto visto che, nel 2015, secondo i dati diffusi dall’ong Menedék, su 192 mila richieste d’asilo solo 146 persone hanno ottenuto questo status in Ungheria; mentre altri 356 sono finite nel programma di protezione sussidiaria, che consente loro di restare nel paese ma a condizioni stringenti. Anche se la Commissio-

ne europea già nel dicembre scorso aveva lanciato una procedura d’infrazione contro la politica ungherese, in fatto di accoglienza ai migranti le cose non sono mutate. Anzi, recentemente le forze armate ungheresi hanno cominciato a rinforzare le barriere lungo il confine con la Serbia, erette lo scorso autunno per contenere il flusso dei migranti illegali, e a Budapest si parla anche di un nuovo muro al confine con la Romania. Inoltre l’Ungheria ha rifiutato di aderire al programma di ripartizione di 120 mila migranti tra i vari paesi europei e ha detto no anche alla proposta di Angela Merkel di aprire un corridoio umanitario verso l’Europa per i profughi siriani. Anche se siriani e iracheni sono tra i pochi che riescono a ottenere lo status di rifugiato in Ungheria, mentre gli altri vengono bollati, quasi con disprezzo, come migranti economici. Ma per tutti loro è praticamente impossibile avere un futuro a Budapest: con la nuova legge l’aiuto finanziario per i rifugiati (circa 200 euro al

a Kormend e Szentgotthard, nei pressi della frontiera con l’Austria. In pratica saranno delle tendopoli. «Il governo ha autorizzato il ministro dell’interno, Sandor Pinter, a chiudere i centri di accoglienza ungheresi», ha dichiarato il premier Orban. Il ministro «dovrà esaminare se saranno ancora necessari in futuro».

Il premier ungherese Viktor Orban mese) diminuirà progressivamente, così come non ci saranno più cure gratuite. E, come mette in evidenza Le Monde in un reportage da Bicske, piccola cittadina a 65 km dalla capitale dove è presente un campo d’accoglienza, ai rifugiati non è consentito nemmeno di far da traduttori per le ong, uno dei pochi lavori che potrebbero trovare. Leggi più severe contro i migranti, strali contro l’Unione europea, ma l’Ungheria riceve da Bruxelles fondi per

gestire al meglio l’asilo e l’integrazione: 24,1 milioni di euro per il periodo 2014-2020. Briciole per Budapest, che sostiene di aver speso nel solo 2015 ben 257 milioni di euro per gestire i flussi migratori, secondo quando affermato dal consigliere del premier György Bakondi. Il comitato Helsinki per i diritti umani spiega che in Ungheria sono attualmente presenti nei sei centri di accoglienza 1600 persone. Ma questi centri, nei piani del governo, andranno chiusi e sostituiti con non meglio specificati siti controllati

Necessari, secondo Goran Buldioski, direttore per l’Ungheria della rete dell’Open society foundation creata dal miliardario americano George Soros, per Orban sono i migranti. «Ora che il suo paese non è più sulla rotta dei migranti, Orban ha bisogno che questi soggetti restino presenti nei media», è l’analisi di Buldioski. «Davanti al suo popolo passa per colui che resiste a Bruxelles e a Angela Merkel». È quindi molto popolare in un paese che tiene particolarmente, anche per ragioni storiche, alla sua sovranità. © Riproduzione riservata

METÀ DEI DIPENDENTI DEL GRUPPO CINESE LAVORA NELLA RICERCA

DOCUMENTATO IL VIAGGIO DELLE ANGUILLE

Huawei punta sull’innnovazione per superare Apple e Samsung

Dal Mediterraneo arrivano in Florida

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cinesi di Huawei, il terzo fabbricante mondiale di telefonini, scommettono sull’innovazione per superare i concorrenti, gli americani di Apple e i sudcoreani di Samsung. La metà dei dipendenti del gruppo, che sono 175 mila, lavora nella ricerca e sviluppo, settore che assorbe il 15% della cifra d’affari annuale. Se Apple ha lanciato il mese scorso l’iPhone SE di fascia media per rinvigorire le vendite in calo, Huawei, invece, ha scelto la strategia inversa e la settimana scorsa l’ a.d. Richard Yu ha presentato a Londra il nuovo modello di smarthphone Premium che è un passo in avanti verso l’alta gamma. Il nuovo smartphone ha un design e una camera fotografica nettamente migliorati rispetto al modello precedente, il P8, lanciato meno di un anno fa, ed è dotato di uno schermo da 5,2 pollici (5,5 la versione P9Plus). In Francia, arriverà sul mercato a fine mese, il 29 aprile, al prezzo di 549 euro.

scommette sulla macchina fotografica con l’integrazione di due fotocellule di 12 megapixel sul retro dello smartphone. Per l’occasione Huawei ha stretto una partenariato in esclusiva con lo storico fabbricante tedesco di apparecchi fotografici, Leica. Dal 2013, da quando il gigante di Shenzhen ha cominciato a vendere smartphone con il proprio marchio si è imposto come un colosso del settore. Nel 2015 ha venduto 108

Richard Yu, a.d. di Huawei, durante la presentazione, Il gruppo Huawei in Francia a Londra, dell’ultimo nato, lo smartphone P9 ha il 5% del mercato, quota che intende raddoppiare entro la fine dell’anno milioni di smartphone sul mercato globale. Un con una aggressiva campagna pubblicitaria. record per un costruttore cinese. L’utile netto Nel 2015 neppure un francese su due (il 44%) dell gruppo ha fatto un balzo del 33%, a 5 miconosceva questo marchio. Per accelerarne la liardi di euro. Il fatturato complessivo 2015 è notorietà i cinesi hanno deciso di puntare sul stato di 53,4 miliardi di euro (395 miliardi di marketing con campagne pubblicitarie arruoyuan), cresciuto del 37%. Sul mercato mondialano testimonial d’eccezione: celebrità come le Huawei ha una quota del 7,4% secondo la il calciatore Lionel Messi e i nuovi ingaggi studio di Idc, e si piazza al terzo posto dietro annunciati: la star cinematografica Scarlett Apple (16,1%) e Samsung (22,2%). Il motivo Johansson e Henry Cavill che impersona di questo successo folgorante secondo l’a.d. Yu, Superman. si deve alla qualità dei prodotti, «mediamente più alta di quella dei concorrenti». Con il modello P9 il fabbricante cinese © Riproduzione riservata

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e anguille argentate del Mediterraneo lasciano il Mare Nostrum dallo stretto di Gibilterra e arrivano fino alle coste della Florida per raggiungere il loro luogo di riproduzione, che si potrebbe presumere nel mare dei Sargassi. L’ hanno dimostrato i ricercatori francesi del Centro di formazione e di ricerca sull’ambiente marino (Cefrem) dell’università di Perpignan (unità mista con il Centro nazionale delle ricerche) in collaborazione con i colleghi svedesi con uno studio pubblicato su Scientific report. La ricerca aveva il sostegno del ministero francese dell’ecologia dello sviluppo sostenibile e dell’energia. Ancora una volta le tecnologie sono venute in aiuto ai biologi marini. Il sistema di trasmissione satellitare Argos (perfezionato e miniaturizzato) ha fornito per ore e ore i dati sugli spostamenti delle 8 Una delle anguille dell’esperimento con il trasmettitore sul dorso anguille selezionate per la ricerca, sul dorso delle quali era stato posizionato il trasmettitore di 45 grammi. Solo le femmine sono state utilizzate in questa ricerca per una questione di taglia in quanto sono più grosse dei maschi: l’anguilla doveva pesare almeno 1,5 chilogrammi per sopportare il peso di 45 grammi del trasmettitore satellitare. I dati ricevuti hanno permesso non soltanto di conoscere il tragitto effettuato dalle anguille nel Mediterraneo ma anche osservare come si possono inabissare fino a 600 metri di profondità e rimontare, di notte, verso i 350 metri. Delle otto anguille studiate soltanto tre hanno lasciato il Mediterraneo per l’Atlantico e solo due hanno percorso 2 mila chilometri in sei mesi. Ma non sono state seguite nel mare dei Sargassi perché le batterie avevano una durata di sei mesi e le anguille sono state più lente. a coprire la distanza. © Riproduzione riservata


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Spendono per i loro giardini poco meno di quanto costa l’ospitalità del milione di immigrati

I tedeschi hanno il pollice verde Col giardinaggio si fa ginnastica senza pagare la palestra da Berlino ROBERTO GIARDINA

line dei vicini finisce nei loro giardini.

tornata la stagione dei nanetti, la primavera. Non solo quella ufficiale sancita dal calendario, anche quella, almeno sembra, climatica. Le piante tornano a fiorire e comincia l’incubo: tutti i tedeschi cominciano a parlare in ogni occasione dei loro giardini, dei disastri lasciati dalla neve e dal gelo, del lavoro che attende. È un popolo dal pollice verde, o che è convinto di doverlo avere. E, dato che amano le statistiche, si contano: sono 17 milioni i giardini, minuscoli, normali, vasti, e 35 milioni i loro padroni, a vario titolo, proprietari o in affitto. Gli Schreibergarten, i giardinetti massimo 100 metri quadrati, concessi dai comuni, sono 947 mila, e il maggior numero si trova a Berlino, 67 mila. In totale hanno una superficie di 460 chilometri quadrati. I municipi non sono esosi, pretendono in media 63 euro all’anno, la lista di attesa è lunga, un contratto viene ceduto per non meno di 2 mila euro, nelle grandi città si sale a 3.300 euro.

Si spendono anche un miliardo e 200 milioni per i barbecue, altra causa di litigi, se non si sta attenti al vento: il fumo disturba i vicini, che bisogna avvertire per tempo, o invitare a spartire salsicce e bistecche. Ovviamente, si spende molto di più per alberi e fiori, oltre 10 miliardi, a cui aggiungere un miliardo e 700 milioni per concimi e anticrittogamici.

È

Si comincia dai nanetti, che per fortuna i miei amici non possiedono o mentono, perché si vergognano di

Orto comunitario a Berlino. La capitale tedesca è prima in Europa per numero di orti urbani ospitarli tra le aiuole. Hanno censito anche loro: sono 18 milioni, credevo di più, e sopportano male l’inverno, vanno ridipinti o sostituiti. Non hanno la qualità di una volta, perché non vengono solo dalla Turingia, loro patria, ma li producono non molto bene in Polonia. Il made in Germany del Gartenzwerg è un’altra cosa. Per i giardini, i tedeschi spendono decine di ore e miliardi di euro. Il bilancio, tutto compreso, ammonta a 18 miliardi di euro, quasi quanto sarà il

conto supplementare per il milione e centomila profughi giunti in pochi mesi (21 miliardi), informa la Frankfurter Allgemeine am Sonntag. E quasi quanto il fatturato dell’industria del mobile, 18 miliardi. In particolare, spendono un miliardo e 300 milioni per rinnovare sedie, tavolini e altri mobili da giardino. Un miliardo e 600 milioni per tagliaerba e affini, 2 miliardi e mezzo per materiale da costruzione,

per bovindo, capanni degli attrezzi, muri di cinta di vario genere. Frau Angela ha aperto le frontiere a chiunque soffra, ma i suoi connazionali difendono con accanimento, direi con ferocia, i confini dei loro giardinetti. Fioriscono le cause per i più futili motivi, dalle erbacce non estirpate, alle foglie non raccolte in autunno e sconfinamenti vari. Togliere le erbacce è l’attività meno gradita (dal 46%), ma obbligatoria per evitare litigi: non è una questione estetica, mi spiegano gli amici, il pol-

Possedere un giardino è un desiderio vago anche per me, ma la voglia passa quando osservo i vicini all’opera. Un incubo verde. Una volta ho aiutato un amico a dissodare il suo nuovo garten, perché a pochi centimetri di profondità era disseminato di ciottoli alluvionali risalenti all’era glaciale. Non so quante carriole abbiamo trasportato in un weekend. Ma ne è valsa la pena. Sempre il domenicale della Frankfurter consola i giardinieri: possono risparmiare i soldi per il fitness center, novanta minuti alle prese con gerani e petunie, bruciano 590 calorie, quanto un’ora di nuoto. Però, attenti al barbecue: una bistecchina di maiale e una birra piccola, e si torna in pareggio. © Riproduzione riservata

DENUNCIA DEL FONDO CHE RIMBORSA LE VITTIME DELLA STRADA. FRANCIA SUPERATA DALL’ITALIA SUI CONTROLLI

Almeno mezzo milione di francesi guida senza assicurazione da Parigi GIUSEPPE CORSENTINO

P

roprio come tanti automobilisti italiani che guidano senza assicurazione. E che da quest’anno si spera di beccare incrociando i database delle compagnie con quelli della Motorizzazione civile e delle telecamere delle autostrade. In Francia sono ancora un passo indietro perché solo ora le autorità si stanno accorgendo che un numero sempre più alto di automobilisti roulant sans assurance, viaggiano senza assicurazione. E si potrebbe aggiungere: tranquillamente. La scoperta l’ha fatta il Fonds de garantie des assurances obligatoires de dommages, un fondo di garanzia che rimborsa le vittime degli incidenti stradali quando il responsabile è un non assicurato, istituito nel 1958 con la legge che stabiliva l’obbligatorietà della Rc auto e finanziato in gran parte dalle compagnie e dagli assicurati (con un sovrapprezzo sulla polizza) ma anche dallo stato. Merito del nuovo presidente del Fondo, Pierre Delmas-Goyon, consigliere di Cassazione, magistrato di lunghissima esperienza

sionante del 10% nel 2015 rispetto all’anno precedente. «È difficile fare una quantificazione dei danni e soprattutto del numero delle automobili che girano per le strade della Francia senza il bollino dell’assicurazione», ammette ora il direttore generale del Fgao, François Werner, «da quanto emerge dai nostri archivi e dalle nostre rilevazioni le auto senza assicurazioni potrebbero essere 370 mila o 750 mila». Un differenziale troppo alto, quasi inspiegabile se non con una certa arretratezza del sistema Itc del Fondo che finora ha vivacDa qui l’amara François Werner chiato come una scoperta che nel qualsiasi entendence burocratica 2015 il Fondo ha trattato quadi secondo piano e che ora, invece, si 29 mila dossier, equivalenti ad si trova in prima linea. altrettanti incidenti non coperti da assicurazione, il 40% in più riLa spiegazione che dà il dispetto al 2010. Ancora più preocrettore generale è che gli aucupanti i dati sugli incidenti con tomobilisti senza assicurazione morti e feriti: in aumento del 16% sono di tre tipi: ci sono i guidatori, nonostante il calo della mortalità diciamo, occasionali, quelli che guisulle strade. E con un balzo impres(ha presieduto 25 tribunali in tutta la Francia, dalla Normandia alla Provenza), studioso appassionato del diritto, autore di uno studio sulle Sfide della giustizia nel XXI secolo che è stato presentato al parlamento. Appena arrivato, l’anno scorso, alla guida del Fondo (che ora ha esteso le sue competenze anche ai rimborsi alle vittime del terrorismo), Delmas-Goyon ha fatto quello che ha sempre fatto quando s’insediava in un nuovo tribunale: un report dettagliato sull’attività degli uffici.

dano raramente e che non ritengono quindi conveniente assicurarsi; poi ci sono quelli che magari hanno perso il lavoro e non hanno più i soldi per assicurare la propria vettura e vanno in giro senza la carte grise, il bollo dell’assicurazione che va attaccato al parabrezza come in Italia fino all’anno scorso e, infine, i non-assurés delinquant, gli automobilisti senza patente (perché la polizia gliel’ha ritirata), i criminali, i più pericolosi. La lotta ai non assicurati si gioca, allora, su diversi fronti e né il Fondo né il ministero dell’interno ha risorse per fare controlli massicci su tutto il parco auto circolante. «Bisognerebbe fare come in Italia e in molti altri paesi europei» riconosce Werner «incrociare le banche dati, costringere le compagnie ad aprire i loro archivi informatici e mettere in rete le migliaia di radar e rilevatori elettronici di velocità». Non dovrebbe essere difficile se ci siamo riusciti anche noi, in Italia. Ma forse, in questo momento, la Francia ha altre priorità. @pippocorsentino Le pagine di Esteri sono a cura di Sabina Rodi


Giovedì 14 Aprile April 2016

PRIMO PIANO PERISCOPIO

LETTERE È morto un uomo che avuto una grande influenza politica anche se non ha mai partecipato alle elezioni, che ha cercato di sfasciare il Pd e che ha avuto l’illusione di spazzare via la vecchia classe dirigente. No no, Renzi sta benissimo. Filippo Merli Casaleggio. Genio o mistificatore ? Ai post l’ardua sentenza. Claudio Cadei

Più di un trattato di sociologia L’articolo di Claudio Plazzotta, apparso su ItaliaOggi di ieri, sulle glorie (e miserie) dei frequentatori de La Terrasse di Montecarlo vale più di un trattato di sociologia e di tutti i Panama Papers da qui a venire. Chapeau! Barbara Setti

Il Medioevo non fu certo buio Sono un abbonato storico di ItaliaOggi e apprezzo e condivido la linea culturale e informativa del giornale. Mi sia tuttavia consentito fare un piccolo appunto ( tutti ci cascano d’emblè senza neppure farci caso): non crede che sia l’ora di far sparire dal nostri lessico informativo la leggende nera sul «medioevo» (ad arte concepita nel cd. «filosophes», quello che poi ha partorito, tra l’ altro, il fenomeno del giacobinismo ideologico) demolito ormai da tutti storici seri - tra tanti penso a Leo Moulen, Regine Pernoud, J. Le Goff, in Italia a Tangheroni, Cardini ecc.) che nel nostro immaginario collettivo resiste imperterrita (come tanti altri luoghi comuni del politicamente corretto). Forse è il momento di tagliare dal nostro corrente linguaggio questa falsità. Non è una fissa la mia, mi creda, ma solo il desiderio per il rispetto di una verità (che non ritengo secondaria, visto che parliamo sempre più, e a ragione, di radici culturali dell’Occidente). Mi permetto di indicare un bel libro recente: «La genesi della scienza; come il medioevo cristiano ha posto le basi della scienza moderna» di Jesse Hannam, in cui ci sono un sacco di riferimento che definiscono meglio i contorni del problema. Aldo Ciappi

Più che una riforma è un pastrocchio Per effetto della morte di Casaleggio è passata in secondo piano, mediaticamente, l’approvazione definitiva del cosiddetto ddl Boschi di riforma della Costituzione. E meno male, dico io, perchè forse, se qualcuno se lo fosse letto bene tutto, avrebbe capito che gran pastrocchio è. Una delle norme che io trovo più spregevoli è il nuovo articolo 67, sul vincolo di mandato. I signori parlamentari hanno deciso di mantenere in vita quella norma che in questi anni ha consentito loro di cambiare casacca se e quando volevano. Lo potranno fare ancora. Ma mentre il vecchio art. 67 diceva: «Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato», il nuovo art. 67 invece dirà: «I membri del parlamento esercitano senza vincolo di mandato». Insomma, il parlamentare, formalmente, una volta eletto, non rappresenta più la Nazione, ma solo se stesso e coloro che lo hanno eletto. Il riconoscimento, con valore costituzionale, dell’egoismo politico compiuto dalla futura Carta fondamentale è veramente un brutto segno. Che non aiuterà certo le persone a tornare ad amare la politica. Roberto Altesi

Don Bosco dagli oratori alle banche Tra gli azionisti del fondo Atlante, che si dovrà sobbarcare lo smaltimento delle sofferenze e parteciperà agli aumenti di capitale delle banche italiane richiesti dalla Bce, figura con il 15,6% anche la Direzione generale Opere Don Bosco. Don Bosco è quello straordinario prete dell’Ottocento, divenuto santo tra i più venerati, cui tanto devono milioni di ragazzi che da decenni frequentano la sua grande invenzione: l’oratorio. Molti di questi ragazzi, da grandi, sono finiti a lavorare in banca. Motivo per cui ora questo ente dedicato al Santo avverte la pressante necessità di andare in finanziario soccorso a quegli istituti di credito oberati da tanti crediti deteriorati e che rischiano di finire gambe all’aria. Altra buona ragione, da parte di questi ex ragazzi, di essere devoti e dire una preghiera di ringraziamento al quanto mai paziente e misericordioso don Bosco. Lucio Sironi

Posso dirlo? Prego, lo dica pure Posso dirlo? Considero indegno uno Stato che chiede libertà di trivelle nello Jonio, ma costringe i cittadini jonici a muoversi su una mulattiera come la 106, dismette la rete ferroviaria esistente (non elettrificata e a un solo binario) e consente la chiusura dell’unico aeroporto civile su quel mare. Perché questi cittadini di serie Z dovrebbero essere così felici di mettere a rischio il loro mare e solerti nel cedere allo Stato il gas su cui siedono? Luigi Chiarello

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DI

PAOLO SIEPI

Casaleggio ha permesso ai co comuni cittadini di entrare nel Parlamento. Ma ha fatto anche Pa delle cose buone. Spinoza. Il de Fatto. Fa Casaleggio - Uno Un può vivere nella Rete e per la Rete, ma quand quando muore è senza rete. Jena. La Stampa. Anche Renzi ha i suoi limiti. Nessuno ha la verità in tasca. Non è che Renzi non ascolti nessuno, non ascolta abbastanza. Giuliano Pisapia, sindaco arancione di Milano (Pierpaolo Lio). Corsera. Sono padrone di un seggio elettorale dentro un ospizio per anziani. Ho sotto tutela 1.200 rottami che hanno diritto di voto. Sì, è gente che teniamo in vita solo per quello. Maurizio Milani, scrittore satirico. Il Foglio. La ricchezza occultata nei sei maggiori paradisi fiscali off shore ammonta ad almeno 11 mila miliardi di dollari. Quella di Panama, per quanto grande e ricca di figure importanti, è solo il 10 per cento di questo totale, stando alle stime del Boston Consulting Group. Aggiungendo le ricchezze esportate in Paesi in shore, cioè che non sono nella lista nera come Svizzera, Lussemburgo eccetera, si arriva quest’anno a 15 mila miliardi di dollari, un importo quasi eguale al Pil italiano. Restano fuori dal calcolo i paradisi fiscali minori come Monaco, San Marino o Dubai. Francesco Forte, economista. Il Giornale. Piercamillo Davigo neopresidente dell’Anm sa che, a parlare male dei politici, l’applauso è sicuro, perciò non si risparmia. Ha infatti rinfacciato a Renzi l’affondo sulle ferie dei magistrati, poi ha detto che «se i politici smettessero di rubare» il conflitto con i giudici si sanerebbe alla radice. I capi dell’Anm non sfruttano mai la loro carica per denunciare che negli ultimi 50 anni sono stati incarcerati 4 milioni di innocenti, che un quinto dei processi finisce prescritto, che in magistratura si fa carriera per meriti sindacali anziché professionali. Meglio buttarla in politica, l’applauso è garantito. Andrea Cangini. QN. Dopo Pertini il giornalismo italiano ha preso a incensare ita con lena il suo successore al co Quirinale, Carlo Azelio CiamQ pi. Ed ecco il ciampismo, ovvepi ro la leggenda del presidente qualcuno sta cercando di cucirgli perfetto che qualc addosso. Una fest festa dell’iperbole, una celebraaddosso zione dell’ovvio, un’attesa messianica di prodigi avvolgono l’incolpevole Quirinale come le nuvolette rosa sulle guglie del castello incantato di Re Artù. Antonio Padellaro, Senza cuore. Baldini&Castoldi, 2000. Per Schäuble, consumato politico tedesco, il confronto con Varoufakis presenta insidie inedite. Schäuble intuisce la forza mediatica dirompente del suo più giovane interlocutore, ma attinge alla sua esperienza per prenderne le contromisure: «Dopo il primo incontro ho pensato, Dio mio, ora mi infilo in una conferenza stampa con questa rockstar. Lui non mette cravatte e ha la camicia aperta, io non sono interessante per i media, spesso appaio stanco e scontroso». Pierluigi Mennitti. Il Foglio. Il tramonto della vita non mi pesa per niente. Sono sempre stata una persona che ha guardato avanti. Innamorata del futuro, anche quando il futuro non riservava niente di buono. Giulia Maria Crespi, già proprietaria del Corriere della Sera. (Antonio Gnoli). La Repubblica. Le messe annoiavano Francisco Franco solo un po’ meno dei consigli dei ministri. Sedute

fiume dalle quali fu visto un’unica volta alzarsi diretto alle toilette. Il suo fenomenale controllo della vescica è assurto a leggenda. Marco Cicala. il venerdì. La rete, il web, è piena di gente che pensa: «Dico la mia quindi esisto». Invece quando tutti dicono la propria non esiste più nessuno. Goffredo Fofi, Il cinema del no. Elèuthera. (Marco Cicala). ilvenerdì. I fascisti erano persone che una un volta messe al muro dagli alleati, si rivelavano vulneraal bili. bi Il fascista, come tutti gli altri al uomini, era solo un involucro lu pronto ad afflosciarsi. Un essere tremante d di fronte al plotone di esecue zione. Padri e figli, z g impauriti. Bianchi come cenci. Ho visto tanto dolore. Tanto orrore. Un c tempo brutto, la guerra. Ma brutto, brutto, t brutto. Franco Zeffirelli, regista. (Malcom b Pagani). Il Fatto. P La solitudine certo è una forma di disciplina ma m non vorrei esaltarla troppo. Ho molti amici che mi portano fuori e mi fanno regali. Sono quasi tutti gay. Lo sottolineo perché hanno un modo diverso di giudicare le donne. Un amico gay sta volentieri con te per delle ragioni che non hanno niente a che vedere con la bellezza e il sesso. L’ho scoperto con l’età. Natalia Aspesi, giornalista. (Antonio Gnoli). la Repubblica. Mi è sempre stato difficile credere alla gloria, a Codogno, quando avevo già debuttato con la prima personale, veniva per casa la vedova di un falegname. Per farle un piacere, le chiesi una foto del morto e ne ricavai un ritratto. A opera finita, chiamai ai la vedova. vedova Mi aspettavo gratitudine, commozione. Mi disse: «Bel el quader. Ma, sciur, g’ho urgensa de un par de mutand». Bel quadro ma ho urgenza di un paio di mutande Da allora, non ho più puntato all’immortalità. Giuseppe Novello, pittore e vignettista di costume. (Gian Antonio Stella). Corsera. Vivendo fra due mondi anche linguistici gli editor italiani mi correggono l’italiano e mi fanno capire che non so più scrivere nella mia lingua. Quelli americani ritoccano l’inglese. Come il Mastro Don Gesualdo di Verga: non sono accettato dall’aristocrazia e sono rifiutato dal popolo. Enrico Pellegrini, avvocato d’affari a NY e romanziere. Autore di Ai nostri desideri. Marsilio. (Vittorio Zincone). Sette. All’esterno dell’elicottero, ai lati della fusoliera e a un metro di distanza da questa, l’Iroquois reca due grossi cilindri che contengono ognuno dodici razzi di due pollici e tre quarti. Sopra i cilindri dei razzi poggiano delle mitragliatrici, le vedo allorché un armiere le libera dai cappucci di plastica che le proteggono dalla pioggia e le lubrifica con un oliatore. Sono delle mitragliatrici pesanti M.40, da sotto i due sedili posteriori dell’elicottero escono i due pesanti nastri di proiettili che le alimentano automaticamente. Egisto Corradi, Reportage 1945-1974. Fondazione Corriere della Sera. Ed eccoci a Cavalese in pre mondiali. Formicaio à la page in colori al neon. Fra due minuti vomito. Luigi Serravalli (scrittore), Diario. Il capostipite Bainzu lo chiamavano Deus (Dio) per la sua maestà nel calvalcare. Lui entrava in casa a cavallo. Salvatore Satta, Il giudizio. Adelphi, 1979. giorno del giud Ci sono donne che riescono a possedermi solo quando le posseggo io. Roberto Gerpo vaso. Il Messaggero. va © Riproduzione riservata


Anno 25 - Numero 89 - € 0,80 È IN EDICOLA

Marketing Oggi

Giovedì 14 Aprile p 2016

Il primo magazine-d device per p er vive vivere benee nell’era digi d italee

IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI ESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ

Cappe smart, mobili con i sensori e tavoli avoli con ricarica ricarica. I casi Fa Faber, Valcucine e Scavolini

E l’iPad disse: butta la pasta Al Salone del mobile la cucina è una stanza interattiva DI

Pagina a cura FRANCESCA SOTTILARO

tablet sono destinati a diventare gli assistenti cuochi, le cappe il nuovo ricettario e il tavolo il ricarica batteria nella cucina hi-tech di scena a Fiera Milano, al 55mo Salone del mobile. Anche le pubblicità che si incontrano nella metropolitana di Rho raccontano la connettività nel focolare. Si prenda l’affissione della Bompani, marca di elettrodomestici di Modena: annuncia il primo «frigorifero social tutto made in Italy». In realtà ha un rivestimento a lavagna (dove poter scrivere la lista della spesa e anche i «mi piace»), ma il soggetto la dice lunga su come la cultura smart sia importante per i brand. Faber, azienda di cappe aspiranti di Fabriano (270 milioni di euro di fatturato di cui il 90% all’estero), parte del gruppo Franke, presenta alla biennale Eurocucina la postazione di fornelli che parla con l’iPad. «Siamo stati i primi a lanciare la cappa verticale nel 2003, ora dopo tanto parlare di connettività i tempi sono maturi per prodotti concreti», spiega a ItaliaOggi Riccardo Remedi, managing director che per Faber ha voluto anche il rebranding del logo aziendale e il lancio del claim «Air matters», l’aria conta. Il nuovo sistema Faber tower di cappa smart funziona come un assistente da cucina: nella postazione a induzione (presente anche allo stand di Veneta Cucine, che rivenderà il concept nei suoi store), si sceglie la ricetta sul tablet fissato accanto ai fornelli, poi dal video incorporato nella cappa verticale parte la spiegazione del piatto e infine la ventilazione è coordinata con il procedere della cottura. «Si tratta del primo prototipo», sottolinea Remedi, «ma pensiamo di poterlo industrializzare presto mettendolo sul mercato a un prezzo che non supererà i 2 mila euro». Al Salone c’è chi ha messo i sensori ai mobili. Valcucine nel modello Genius Loci ha installato il sistema V-Motion. «Si tratta di un kit con

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Riccardo Remedi

Da sinistra in senso orario: la cappa smart di Faber, Carlo Cracco e Liliana Scavolini, l’ufficio-cucina di Estel. A destra, il frigo social nella campagna Bompani sensori applicato alle ante scorrevoli che semplifica l’attività di chi lavora», dicono dall’azienda. Per farle scorrere basta un semplice gesto da lontano. Stessa cosa per il banco lavoro. Se si hanno le mani impegnate e si devono aprire i cestoni si muove un piede e funziona come i sensori per il cofano delle auto di ultima generazione. Un modello Valcucine, per

esempio, sarà presente nel reparto ricerca e sviluppo del nuovo ristorante D’O di Davide Oldani (riaprirà a fine maggio), chef testimonial di Tim che però non ama i telefonini sul tavolo. Una mania non solo italiana sottolineata anche nella sala da pranzo della mostra-evento «Design

before: Classic». Così Oldani con l’azienda Riva1920 ha concepito le prime sedie con svuotatasche, portatelefono e gancio per le borse, prodotte in olmo in esclusiva per l’insegna gourmet di Cornaredo (Milano). Pure Liliana Scavolini,

responsabile marketing di Scavolini spa, non ama la tecnologia invadente. «Non voglio tablet sulla mia tavola», spiega a ItaliaOggi. Ma tra un incontro con i buyer e un selfie allo stand con Carlo Cracco, testimonial del marchio di cucine attivo anche nell’arredo bagno, l’imprenditrice ammette che il trend tecnologico sia ineludibile. «Stiamo studiando piani che ricaricano i telefoni, ma vogliamo concentrarci su progetti dove Social è il marchio della cucina creata con Diesel, un brand con cui abbiamo consolidato la partnership con un bagno dal look industriale e con la nuova Diesel Open kitchen». Esistono anche processi inversi al Salone, di chi insomma porta la cucina negli uffici super connessi. Estel, marchio di armadi negli esordi e di ambienti da lavoro dopo, ha lanciato il concept «COffice» (il logo è una tazzina da caffè) dove la sala riunioni è immersa in cucina e i tavoli, nemmeno a dirlo, hanno uscite Usb. Anche al Salone satellite, fucina dei designer in erba, c’è parecchia voglia di tecnologia. I caricatelefono da Lotte Douwes arrivano dal soffitto. Mentre Ekaterina Lubimova ha creato la poltrona con i chip: l’utilità? Quando ci si siede cambia colore a seconda della tinta dell’abito «per interagire davvero con i piccoli gesti della vita quotidiana», dice la studentessa. © Riproduzione riservata

Smeg. selfie nella cultura tecnologica anche con D&G Si chiamano Portofino e Dolce Stil Novo le cucine hi-tech colorate e il sistema touch integrato protagoniste nel focolare di ultima generazione di Smeg, azienda 100% made in Italy di scena al Salone del Mobile. La gamma Dolce Stil Novo ha i manici a scomparsa (una volta terminata la cottura si ritraggono nella struttura) e riproduce in tutto la funzionalità delle cucine professionali trasferite a casa, dagli abbattitori alla cantinetta. Assieme al sistema hi-tech, Smeg ha portato in fiera i primi esemplari della nuova collaborazione con il marchio di moda Dolce&Gabbana

davanti ai quali è gara, fra il pubblico degli operatori, alla foto ricordo con i tre modelli riempiti di arance. Prodotti in 100 esemplari, i FAB28 Smeg ritraggono le immagini dipinte del folklore siciliano: limoni, trinacrie, la ruota del carretto, cavalieri medievali, scene di battaglie, tutti elementi della poetica del teatro dei pupi e del Carretto siciliano, simbolo dell’estetica di Domenico Dolce e Stefano Gabbana. © Riproduzione riservata

Foto ricordo con frigoriferi Smeg di Dolce&Gabbana


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MARKETING

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I piani in Italia del gruppo turco Sisecam. I suoi marchi in mostra al Fuorisalone di Milano

Pasabahce mette il vetro in tavola In arrivo nuove collezioni di calici, bicchieri, decanter e vasi DI

IRENE GREGUOLI VENINI

alla ristorazione alla tavola di casa, con collezioni di vetro che includono calici, bicchieri, decanter e vasi, il gruppo turco Sisecam sviluppa i suoi brand in Italia: Pasabahce, di cui è stato inaugurato a Milano il primo flagship store d’Europa l’anno scorso, e Nude, marchio premium di glassware e oggetti di home-decor in vetro sonoro superiore senMassimo re di settore e sta sviluppando l’importanza piombo, introdotto sui magazine te progetto di entrare in 200 nella Penisola nel Leonardi specializzati, retailer selezionati entro la 2015. In questi giorni l’occasione per comunicare è il per arrivare in modo chiaro fine del 2016: si tratta di neFuorisalone di Milano, con la ed efficace al mondo ho.re.ca.», gozi a vendita assistita, scelti presentazione di Omnia, colle- continua Leonardi. «Con Nude, con caratteristiche coerenti zione di Pasabahce che nasce desideriamo farci conoscere di immagine e servizio. «Con dall’ispirazione delle sugge- dalla ristorazione di medio-alto Pasabahce invece siamo già stioni anatoliche interpreta- livello, un segmento di mercato nelle case di tutti gli italiani. te in chiave moderna, e una che può offrire interessanti svi- Chiunque ha in casa almeno mostra dedicata alle novità di luppi. Dobbiamo comunicare ai un oggetto Pasabahce. È per Nude, create in collaborazione ristoratori e ai sommelier le po- questo che stiamo investendo per aumentare la conoscenza con numerosi designer tra cui tenzialità di questo brand». Per proporre Nude ai con- del nostro brand e ci presenInga Sempé, Joe Doucet e Philippe Malouin, al Wal- sumatori, inoltre, l’azienda tiamo al grande pubblico in lpaper Arcade (via San Gregorio 43) all’interno dell’evento Handmade. Il gruppo Sisecam, secondo produttore di vetro in Europa e terzo al mondo, è infatti presente in Italia con Pasabahce, marchio di glassware dalle caDI IRENE GREGUOLI VENINI ratteristiche due gocce impresse sul fondo del bicchiere, con H2H Facility Solutions mette al centro della sua stratecollezioni di vetro per la tavola gia di marketing il concetto del benessere dell’ambiente in vendita nelle principali catedi lavoro puntando sull’innovazione. L’azienda speciane distributive. Al vetro per la lizzata nella gestione di servizi per immobili, come la casa, si affianca anche la linea pulizia e la manutenzione degli impianti in catene retail, Professional, dedicata al monfiliali bancarie e centri commerciali, ha infatti intrapredo ho.re.ca, con articoli come i so un percorso di re-branding che l’ha portata a lanciare calici Allegra e la linea in vetro soluzioni per dare più valore alla sua offerta, per esemtemperato Casablanca. pio app per monitorare lo In parallelo si muove Nude, stato dell’intervento richiecon prodotti per il settore consto e sensori per prevedere sumer e oggetti dal design eventuali guasti. Nell’ottifunzionale studiati per la rica di comunicare e fare costorazione professionale di alto noscere il proprio marchio livello: calici, decanter, serving l’azienda ha deciso, inoltre, set e vasi in vetro sonoro supedi contribuire a Better Deriore, soffiato a bocca da maecisions Forum, evento (idestri vetrai. Il marchio si accosta ato da Iconsulting) che si anche a importanti nomi del è svolto ieri a Bologna in Stefano design internazionale con pezcui c’è stato un focus sulla Donati zi come il DecanteRing firmato creazione di uno spazio di Ron Arad e i calici Heads up lavoro più umano. di Nigel Coats. L’impresa in precedenza si chiamava Manutencoop Pri«Nel panorama del vetro vate Sector Solutions e ha assunto all’inizio del 2016 l’offerta è smisurata in questo l’attuale nome (H2H sta per Human to Human). Tutto momento, ma Pasabahce si nasce però due anni fa, «quando abbiamo avviato un proimpegna nell’aiutare la catena getto di ricerca e sviluppo appoggiandoci all’università distributiva e suggerire cosa è di Modena e Reggio Emilia che ci ha portato a riprogetpiù opportuno presentare ai tare i punti di contatto con i clienti», spiega Stefano professionisti della ristorazioDonati, a.d. dell’azienda, che gestisce circa 9 mila imne e nelle case degli italiani», mobili di piccola o media dimensione organizzati a rete spiega Massimo Leonardi, e presenti sul territorio con più sedi. «Abbiamo anche ceo di Pasabahce srl. «Serviamo cominciato a innovare per esempio con lo sviluppo di i più importanti punti vendita app mobile che consentono di sapere se l’intervento è d’Italia e per noi è fondamentastato preso in carico». le il posizionamento: la ricerca In tutto ciò ci si è spostati verso «il concetto di working e lo sviluppo del prodotto dehuman, cominciando a ragionare in termini di benessere vono andare a braccetto con il delle persone nel loro ambiente di lavoro: per esemprezzo, che non deve svilire il pio abbiamo cominciato a investire in sensoristica per prodotto». predire gli eventuali malfunzionamenti degli impianti», La strategia dell’azienda si conclude il manager. basa soprattutto «sulla comu© Riproduzione riservata nicazione, sulla presenza a fie-

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H2H vara il re-branding e punta sull’innovazione

A sinistra un’immagine dello store Pasabahce di Milano e, sopra, alcuni prodotti del marchio veste di partner di importanti eventi gourmet come Taste 2016 e il Vinitaly Fuori Fiera che si è concluso pochi giorni fa a Verona». In tutto ciò l’anno scorso Pasabahce ha aperto suo primo flagship store d’Europa, a Milano in Corso Matteotti 3. «A un anno dall’inaugurazione iniziamo già a registrare ottimi risultati», osserva Leonardi. «Il negozio di 500 metri quadri, nel pieno centro città, è una vetrina strategica che of-

fre ulteriore visibilità ai nostri marchi. Per il futuro prossimo pensiamo anche all’organizzazione di eventi e partnership con aziende vitivinicole, e griffe del quadrilatero della moda, interessate a sfruttare non solo lo spazio ma il nome stesso del negozio come cassa di risonanza per attrarre una clientela sempre più eterogenea e diversificata, ma caratterizzata dall’amore per l’alta qualità». © Riproduzione riservata

SPOT PER I FONDI

A ROMA

Tog, un sms per i bimbi neurolesi

Bnl lancia il laboratorio di arte diffusa

Tog (TogetherToGo Onlus) promuove “Io tifo per te”, la campagna di raccolta fondi con sms solidale attiva da lunedì prossimo fino a sabato 30 aprile per sostenere l’attività del centro di riabilitazione che cura gratuitamente oltre 100 bambini con patologie neurologiche complesse. Per aderire alla campagna sarà sufficiente inviare un messaggio o chiamare il numero solidale 45507. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun sms inviato da cellulari Tim, Vodafone, Wind, 3, PosteMobile, CoopVoce e Tiscali. Il progetto della campagna 2016 nasce dalla collaborazione tra Tog e la casa di produzione televisiva e cinematografica Palomar che, grazie al fondatore e presidente Carlo Degli Esposti, coinvolto in prima persona, ha messo a disposizione la regia di Alessandro Celli, la produzione e tutto lo staff tecnico per la realizzazione dello spot.

DI

PIERRE DE NOLAC

Roma ospita fino al 17 aprile il «Bnl Media Art Festival», un laboratorio di produzione artistica diffusa, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per artisti, curatori, giovani, creativi ed esperti della media art di tutto il mondo e per lo sviluppo dell’economia della conoscenza. Nei cinque giorni di «Bnl Media Art Festival» la produzione artistica digitale e il confronto sulla media art viene diffusa in tutta la capitale, in otto punti: Maxxi, ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo, Palestra dell’Innovazione (Fondazione Mondo Digitale), Rufa Rome University of Fine Arts, Quasar Design University, Goethe Institut, Ambasciata del Cile e Accademia di Spagna. Dallo scorso gennaio 13 artisti hanno lavorato a Roma, Milano e Napoli con gli studenti di 12 scuole di diverso ordine e grado per costruire insieme un progetto di arte digitale. Le opere sono allestite al Maxxi e la migliore verrà premiata insieme all’artista vincitore della call internazionale a cui hanno risposto quasi mille artisti da tutto il mondo.


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Giovedì 14 Aprile 2016

MEDIA

Ieri il primo cda della Tavolo editori radio srl che sarà proprietaria dell’indagine sugli ascolti

Nuova Audiradio, focus sul metodo Cati, meter o diari: all’esame i sistemi utilizzati all’estero DI

CLAUDIO PLAZZOTTA

desso inizia il difficile per la Tavolo editori radio srl, ovvero la nuova società che riunisce tutto il mondo della radiofonia, pubblica, privata e locale, e che dovrà governare la nuova ricerca sugli ascolti, nonché rappresentare su più livelli le istanze della radio, sostenendo, infine, la valorizzazione del mezzo con eventi e promozioni. Difficile perché la società sarà proprietaria della nuova indagine sugli ascolti della radio, e dovrà quindi decidere la metodologia della ricerca. La vecchia Audiradio, cessata nel 2011, costava circa 6 milioni di euro all’anno e adottava due metodologie: l’indagine telefonica Cati e la compilazione dei Diari cartacei. Negli anni successivi alla messa in liquidazione di Audiradio, il mondo in fm ha aderito prima alla indagine effettuata da Eurisko e Ipsos (Cati e meter), pagando circa 4,5 milioni all’anno. E, negli

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ultimi tempi, ha preferito la sola Cati (quella col meter non sembra essere ancora affidabile), al costo di poco più di due milioni di euro annui. Ma un conto è aderire a una indagine, un conto è essere proprietari dell’indagine. La nuova ricerca, di cui si discusso ieri nella sede milanese della Rai nel corso del primo cda della Tavolo editori radio srl, costerà probabilmente più di due milioni di euro, con un importo che andrà comunque parametrato a un comparto, quello radiofonico italiano, che vale 370 milioni di euro di raccolta pubblicitaria. Metodo prescelto? Ancora presto per prendere decisioni. Ieri, durante il cda, è stato nominato il comitato tecnico (16 membri) e poi si sono Nicola esaminate Sinisi le ricerche sull’audience radiofonica

nei vari paesi: in Francia, Spagna e Germania, nazioni molto simili all’Italia, si usa solo il metodo Cati; nel Regno Unito solo i diari; in Svizzera solo il meter; nei paesi scandinavi un mix tra Cati e meter; negli Usa e in Canada, invece, un mix tra diari e meter. Ed è un sistema, quello nordamericano, che piace molto a Massimiliano Montefusco, direttore

marketing di Radio Dimensione Suono e consigliere di amministrazione di Tavolo editori radio, «poiché puntiamo a una ricerca che possa recepire l’evoluzione della radio. Un mezzo flessibile, duttile, crossmediale per sua natura, che necessita di una ricerca sugli ascolti che possa intercettare le modalità e la durata di contatto di tutti gli utenti su tutte le piattaforme». Come mai, tuttavia, il mondo della radio, a cinque anni di distanza dalla messa in liquidazione (non ancora completata) di Audiradio, ha sentito l’esigenza di ritrovarsi unito attorno a un tavolo? Uno stimolo forte è arrivato dalla ricerca di base Gfk-Iposos presentata nell’autunno del 2015, e in cui si sottolineava come l’84% degli italiani ascoltasse la radio. Un dato difforme da quello rilasciato da Radiomonitor di Eurisko, che invece attribuisce alla radio un bacino del

66%. Quindi era venuto il momento di cambiare, ma senza replicare il vecchio modello Audiradio, nel quale il peso di Rai e delle associazioni di investitori di pubblicità, agenzie e centri media era ritenuto eccessivo dagli altri editori. Nella Tavolo editori radio ci si ripromette di prendere decisioni all’unanimità, d’amore e d’accordo, lavorando coesi. La carica di presidente e quella di coordinatore del comitato tecnico hanno durata annuale, e sono a rotazione tra uomini Rai (come l’attuale presidente Nicola Sinisi) e uomini dei network privati. Nel caso di ingresso di nuovi soci esterni al mondo della radio (la porta, per esempio, è sempre aperta anche per Upa-Utenti di pubblicità associati), sarà comunque sempre richiesto il pagamento delle quote azionarie rilevate, a differenza di quanto accadeva, invece, nei vecchi sistemi Audi. © Riproduzione riservata

Le richieste del beauty contest. Un ponte futuro con Auditel Mancati gli obiettivi 2015, giù le stime 2016

Audiweb 2.0, più mobile BuzzFeed, ricavi video e dati in tempo reale sotto le previsioni DI

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ANDREA SECCHI

arà un’Audiweb che registra meglio ciò che gli utenti fanno sullo smartphone, ormai mezzo predominante nella navigazione, così come dovrà rappresentare pienamente i video online e offrire più dati rispetto a quelli attuali. La società che rileva l’audience Internet ha mandato i suoi desiderata alle otto società che stanno partecipando al beauty contest che individuerà il o i partner per l’Audiweb 2.0. Si tratta del request for proposal, un documento che indica quali sono gli elementi da inserire nella rilevazione e che fa seguito al request for information iniziale, una richiesta di contributi alla quale avevano aderito Nielsen, ComScore, Gfk, Nextplora, Doxa, Swg, Mcs e Memis. Ora i partecipanti avranno tempo sino a fine maggio per rispondere con i loro piani. Una prima novità che dovrebbe entrare nella Audiweb 2.0 è l’ampliamento della rilevazione oltre all’attuale classifica di utenti, pagine e tempo speso. Il ranking attuale serve infatti per stabilire la pianificazione pubblicitaria ex ante, a questo dovrebbe però aggiungersi una misurazione che consenta una verifica in tempo reale (con dati giornalieri, per esempio) e una ex post che permetta di capire se la pianificazione ha centrato gli obiettivi anche in termini demografici. «Vogliamo aggiungere una parte dinamica al ranking attuale, in tempo reale», spiega il presidente di Audiweb Marco Muraglia, «e questo ci permette di comprendere dinamiche importanti della pubblicità come il programmatic (l’acquisto di spazi che ottimizza costi e target fatto in maniera automatica, ndr)». Ci sono poi i pezzi attualmente poco indagati da una rilevazione il cui impianto è nato nel 2007 anche se integrato nel tempo. Il mobile, per

esempio, che «deve necessariamente essere ben rappresentato», continua Muraglia, «e questo significa comprendere app, Instant Articles e così via». Non è pensabile, insomma, che non si contino gli utenti di un giornale che leggono gli interi articoli su Facebook anziché sul sito della testata, oppure quelli che li leggono nelle accelerated mobile pages di Google. «Ovviamente la richiesta è sempre di rappresentare gli individui, indipendentemente che si colleghino da smartphone, pc, tablet, o altri dispositivi, cosa che già si fa oggi». Insieme con una migliore rilevazione del mobile, i desiderata dell’Audiweb riguardano anche il video, altro fenomeno in continua espansione. Il riferimento è principalmente ai video online, ma in un mondo in cui lo stesso contenuto sarà sempre più multipiattaforma, dalla tv tradizionale a quella online al web, come ci si attrezza? «L’idea è anche di trovare metriche che un domani possano dialogare con quello che fa Auditel», risponde Muraglia, «noi vogliamo attrezzarci in una logica che possa essere dialogante. La ricerca parte con l’idea di poter interfacciare i suoi dati, vedremo». Infine due questioni che riguardano la visibilità reale delle inserzioni pubblicitarie, perché alla fine l’audience di qualsiasi mezzo è misurata proprio per le pianificazioni, ma sul web un banner in pagina può non arrivare mai sotto gli occhi dell’utente (viewability) oppure essere bloccato da quest’ultimo (ad blocker): «la viewability è sicuramente un aspetto da prendere in considerazione. Se non c’è conferma che il contenuto pubblicitario sia visto c’è un problema. Allo stesso modo l’ad blocking. Sono concetti che dovremo sposare, anche se non sono il fatto centrale». © Riproduzione riservata

B

uzzFeed manca di centrare gli obiettivi 2015 e dimezza quelli 2016. Il sito d’informazione e intrattenimento attraverso contenuti presi dalla rete ha registrato l’anno scorso ricavi per 170 milioni di dollari (150,8 milioni di euro) contro una previsione a 250 milioni (pari a 221,7 mln di euro). Per l’anno appena iniziato ha abbassato la stima a 250 da 500 milioni di dollari (rispettivamente a 221,7 mln da 443,4 milioni di euro), secondo quanto reso noto dal Financial Times (Ft). BuzzFeed.com non ha voluto confermare le indiscrezioni ma ha solo confermato la propria «tranquillità verso l’evoluzione dei contenuti digitali» e il proprio «buon posizionamento». Di certo resta sempre la capacità del sito, secondo gli analisti americani, di attirare un grande numero di visitatori e il fatto che, l’anno scorso, la società di venture capital Andreessen Horowitz

vi abbia investito 50 milioni di dollari (44,3 mln di euro) e successivamente Nbc Universal del gruppo Comcast ne abbia messi sul tavolo altri 200 (177,4 mln di euro). Semmai, sempre secondo gli esperti Usa, un punto critico del suo modello c’è ed è la poca scalabilità nella creazione di contenuti ad hoc per gli inserzionisti. Secondo il Ft, BuzzFeed sta guardando alla televisioJonah ne come possiPeretti bile settore di espansione e ne sta discutendo con Nbc Universal, seguendo quello che già fatto da Vice con il suo canale tv Viceland, lanciato insieme al gruppo Walt Disney. Jonah Peretti, fondatore e ceo di BuzzFeed, ha chiarito che il digitale, e il mobile in particolare, rimangono il focus aziendale visto che ogniqualvolta una persona ha un momento morto da riempire guarda il suo smartphone e considerando che il mobile può gareggiare ormai con la tv per ampiezza di pubblico. © Riproduzione riservata


Giovedì 14 Aprile 2016

MEDIA

19 1

Per il management la valutazione del gruppo è bassa, avanti con banche, parola alla Consob

Il cda Rcs boccia l’offerta Cairo Messina (Intesa SP): ops è la soluzione. Oppure cedere asset DI

ANDREA SECCHI

offerta di scambio di Urbano Cairo su Rcs «non è stata concordata» né «preventivamente comunicata» al gruppo editoriale ed è «significativamente a sconto». Ma soprattutto, le condizioni imposte alle banche dal patron d e l To r i n o mettono i bastoni tra le ruote alle trattative attualmente in corso di Rcs con i creditori che porterebbero a condizioni più favorevoli rispetto a quelle attuali. Così ieri il consiglio di amministrazione di Rcs ha bocciato l’offerta comunicata da Cairo venerdì scorso, che da una parte ha l’appoggio di Intesa SanPaolo, socio e maggiore creditore di Rcs, e dall’altra non è stata invece gradita dagli altri soci, Mediobanca in primis. Il cda presieduto da Maurizio Costa, dopo aver sottolineato che i risultati del primo trimestre sono in «netto miglioramento» e che saranno esaminati il prossimo 28 aprile, in un comunicato ha spiegato perché l’offerta è fortemente a sconto. Per questo ha tirato in ballo la valutazione degli analisti che, fatta la media, parlano di un prezzo obiettivo per le azioni Rcs pari a 0,81 centesimi, mentre la valorizzione di Cairo è di 0,551 centesimi. Inoltre,

L’

Maurizio Costa

spiega il cda, quel prezzo è a sconto anche sulla media dei titoli Rcs e Cairo communication nei vari periodi dell’ultimo anno: giusto nell’ultimo trimestre le azioni sono state influenzate negativamente dall’uscita di Fiat e dal negoziato con le banche. Infine, poi,

Carlo Messina

Laura Cioli

dal momento che le azioni Rcs saranno scambiate con azioni Cairo communication (0,12 azioni di quest’ultima per ogni titolo della casa editrice) e che per fare questo la Cairo dovrà fare un aumento di capitale, il cda pone il dubbio che vi possa essere una svalutazione di queste ultime e quindi del valore rico-

nosciuto a Rcs. Fin qui le argomentazioni della società guidata dall’a.d. Laura Cioli per smontare la valutazione data da Cairo. Nessuna considerazione, però, di tipo industriale, in attesa di vedere il documento con i dettagli dell’ops che sarà presentato alla Consob entro il 28 aprile, ovvero entro 20 giorni dal comunicato. A quel punto il cda dovrebbe esprimersi nel merito del piano che prevede un’integrazione fra la Cairo communication e Rcs chiedendo anche un parere indipendente. Ai rilievi precedenti, si aggiungono anche quelli relativi alle condizioni poste alle banche creditrici dall’imprenditore, che non dovranno richiedere rimborsi anticipati fino al dicembre del prossimo anno (esclusi gli incassi per la vendita della Libri, si veda l’altro articolo in pagina) e in sostanza confermare le attuali linee di credito. Ebbene, secondo il management dell’editrice del Corriere della Sera questa condizione «incide sull’operatività della società e potrebbe interferire con le trattative in corso con le banche creditrici». Perciò Rcs avverte anche la Consob che continuerà a trattare con le banche,

Urbano Cairo

Da Rcs Libri l’incasso scende a 97,5 milioni DI

CLAUDIO PLAZZOTTA

Lo scorso ottobre la casa editrice Mondadori ha formalizzato l’offerta di 127,5 milioni di euro per Rcs Libri. E il closing dell’operazione avverrà a breve. Ma negli ultimi giorni in molti hanno notato le dichiarazioni di Urbano Cairo che, nello spiegare il metodo di valorizzazione di Rcs MediaGroup per formulare la sua offerta, ha sottolineato come «Rcs incasserà 90 milioni di euro dalla vendita di Rcs Libri». Ma come? Non erano 127,5? Non c’erano quasi 130 milioni in entrata che sarebbero serviti per abbattere il debito di Rcs e tranquilizzare le banche? In realtà, come ricostruito da ItaliaOggi, Cairo non ha tutti i torti. Nel senso che Rcs, al momento di cedere definitivamente Rcs Libri, trasmetterà a Mondadori gli asset della società e una cassa puntuale pari a circa 30 milioni di euro. Quindi, in definitiva, in Rcs entreranno 127,5 milioni ma ne usciranno 30. Perciò l’effetto netto dell’operazione «vendita di Rcs Libri» è attorno ai 97,5 milioni di euro, che saranno, quelli sì, nelle disponibilità dell’azienda editrice per abbattere il debito e sistemare i conti disastrati del gruppo di via Rizzoli. anche perché i termini di rinegoziazione «risultano più favorevoli». Il management di Rcs va quindi per la sua strada e anzi mostra di non voler mollare la presa con gli istituti di credito, nonostante proprio il primo creditore Intesa (162,4 milioni) appoggi Cairo, avendo probabilmente al fianco anche Ubi Banca (108 milioni). E proprio il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, a margine di un evento a Torino è intervenuto ieri sulla questione. Messina ha spiegato che Ca’ de Sass sulla partita Rcs è «interessata a una soluzione industriale e non al solito accordo di sindacato o qualcosa di simile. In caso contrario, il destino dell’azienda sarebbe quello di cedere progressivamente asset»

per ridurre un debito oggi arrivato a circa 487 milioni. La proposta di Cairo, secondo Messina rappresenta «una soluzione che può portare un valore a tutti i soggetti coinvolti, anche perché Cairo non è indebitato e pertanto da un punto di vista finanziario la sua offerta rappresenta una buona soluzione». Operazione «brillante, intelligente, giusta» e «assolutamente a premio» per Giovanni Tamburi, presidente e amministratore delegato della merchant bank indipendente Tip (Tamburi Investment Partners). Tamburi, per altro, avrà in portafoglio azioni Rcs, eredità della propria partecipazione in Fca. Il cda di Rcs però non si fermerebbe qui: secondo Milano Finanza a breve dovrebbe partire la ricerca di un advisor bancario che servirà o per definire un piano alternativo a quello di Cairo, oppure per risolvere definitivamente la questione della ristrutturazione del debito. Resta da vedere se non vi possa essere ancora una mossa di Cairo. Più volte smentita da lui stesso la possibilità di un rilancio sul prezzo (ma le attese del mercato sono anche in questa direzione), la carta potrebbe essere il recupero di un’alleanza con il socio già interpellato dall’imprenditore in passato su un piano simile a quello attuale, Diego Della Valle. Il titolo Rcs ha chiuso ieri in flessione dell’1,81% a 0,57 euro. © Riproduzione riservata


20

Giovedì 14 Aprile 2016

MEDIA

Ads: Cose di Casa +19%, Marie Claire +4%. Cucina no problem -30%, Bell’Italia -27%, AM -13%

Mensili, ok femminili e arredo Espresso -20%, Panorama -10%, Chi -13%, Oggi -11% DI

MARCO A. CAPISANI

mensili si destano e mostrano qualche segnale di ripresa grazie ai temi femminili e alla casa. In particolare, rispetto a un mercato in calo generale, Marie Claire cresce del 4% nelle diffusioni totali carta+digitale mentre Elle si mantiene sostanzialmente stabile. Tra i magazine che si occupano di arredamento, invece, spiccano per esempio Cose di casa a +19,1% e Casa in fiore a +12,5%. In aggiunta, tra i mensili ci sono casi a sé, dal posizionamento particolare, che crescono come confermano Rolling Stone su del 2,9% e Focus Junior su del 20,8%. Stando alle rilevazioni Ads sul mese di gennaio 2016 per i mensili e dello scorso febbraio per i settimanali (entrambe confrontate con i mesi analoghi del 2015), predomina complessivamente il segno negativo ma, su 37 testate a cadenza settimanale, ci sono solamente tre casi al rialzo (Settimanale Nuovo +10,9%,

I

Milano Finanza +10,1% e Viversani e Belli +9,7%), ovvero l’8% dell’intero panorama, mentre tra i mensili ci sono 15 casi su 63 che crescono (il 24% sul totale). Va sottolineato però che, nel periodo confrontato, si sono persi per strada

rosa gli andamenti sono tutti col segno negativo davanti, da Tu Style a -9,9% a Donna Moderna -9,3%, da Diva e Donna -6,1% a Grazia -5% fino a Vanity Fair che contiene al -3% e Gioia al -1,9%. Gli allegati ai quotidiani Repubblica e Cor-

quasi una decina di mensili e solo l tre settimanali. l Scendendo nel dettaglio degli argomenti trattati, comunque, tra i mensili femminili ci sono anche esempi di contrazioni come Cosmopolitan (-4,7%) e Vogue (-3,5%) mentre tra i settimanali in

riere della Sera, D La Repubblica d delle donne e Io Donna, bl ll d si contraggono rispettivamente del 12,7% e dell’8%. Invece i mensili di arredamento e design avanzano anche grazie ad Ad (+4,1%) e Marie Claire Maison (+1,4%), anche se non mancano trend

L’editoria in Piazza Affari Chiusura

Var. %

Var. % 30/12/15

FTSE IT ALL SHARE 19.846,64 FTSE IT MEDIA 13.287,78

3,73 3,01

-14,59 -1,55

Titolo

l’anima (+11,5%) e Natural Style (+4,5%). Segno negativo invece per Bimbisani e belli (-41%), Silhouette Donna (-19,9%), Io e il mio bambino (-17,1%) e Ok Salute (-3%). Spostandosi sui settimanali, infine, diminuzioni significative si registrano tra i newsmagazine e i familiari con l’Espresso a -20,4%, Panorama a -10,2% e con Famiglia Cristiana a -13,5%, Oggi a -10,8% e Gente a -6,9%. Anche i vip non tirano più molto se Chi va a -13,3%, DiPiù a -9,9% e Sorrisi e Canzoni Tv a -6,2%. Interessante anche l’andamento dei televisivi che nella vicina Francia stanno conoscendo una seconda giovinezza grazie al digitale mentre in Italia arretrano tra Tv Mia (-12,3%), Telepiù (-9,6%), Guida Tv Nuova (-7,3%) e DiPiù Tv (-7,1%). © Riproduzione riservata

Altri articoli sul sito www.italiaoggi.it/ads

CHESSIDICE IN VIALE DELL’EDITORIA

LA VIGNETTA DEL GIORNO

Indice

negativi come Casa Chic (-18,7%), Elle Decor (-10,9%) e Casa Facile (-3,6%). Tra i mensili, poi, sono i fornelli a non riscaldare più le diffusioni visto che, eccezion fatta per Cucinare bene a +9,3% e Cucina Italia a +4,9%, calano tutte le altre la pubblicazioni da pu Cucina No Problem Cu (-30,4%) a Subito (-3 Pronto (-28,7%). Su Pr questo tema si sente qu la concorrenza di siti web we e blog così come per pe i viaggi dove retrocedono Bell’Italia tro (-27,4%), Touring (-2 Il nostro modo di viaggiare (-16,5%) via e National GeograN phic ph (-5,3%). A salire c’è solo In viaggio (+5,7%). Se poi i motori mantengono ffedeli i lettori di In sella (+3,2%) e Al volante (+1,1%) ma non quelli di AM Automese (-12,9%) e In moto (-11,1%), le notizie su salute e cura dei bambini piacciono al pubblico di sole due testate: Benessere La salute con

Rif.

Var. %

Var. % 30/12/15

Capitaliz. (mln €)

Cairo Communication

4,8400

2,76

5,91

379,2 109,1

Caltagirone Editore

0,8730

0,58

-12,70

Class Editori

0,4199

-

-39,58

39,6

Espresso

0,9675

0,47

-4,40

398,6

Il Sole 24 Ore

0,5440

-0,91

-15,66

23,6

Mediaset

3,8500

4,51

0,47

4.547,7

Mondadori

0,9850

0,20

-5,20

257,5 31,2

Monrif

0,2079

-0,24

-21,28

Poligrafici Editoriale

0,1940

-2,02

-23,59

25,6

Rcs Mediagroup

0,5700

-1,81

-8,14

297,5

Seat Pagine Gialle

0,0026

-10,34

-16,13

167,1

La7, l’informazione spinge gli ascolti. C’è soddisfazione nei corridoi de La7 per i dati Auditel di martedì nel prime time. Grazie a una serata tutta dedicata all’informazione e all’approfondimento La7 si è posizionata come quarta rete con il 6,58% di share. Il Tg di Mentana ha incassato il 6,46%, Otto e mezzo della Gruber il 6,79% diMartedì con il 6,37% ha battuto in termini percentuali Ballarò che ha segnato il 5,95%. Sommando poi i risultati del network e cioè quelli di La7 a quelli de La7d si registra il 4,99% nella giornata e il 7,27% in prime time.

digitalizzato. L’attività di digitalizzazione e organizzazione del catalogo è stato curato dall’Istituto per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.

Mondadori inaugura ad Arese il nuovo Megastore. Apre oggi ad Arese il nuovo Mondadori Megastore all’interno del centro commerciale Il Centro. Il punto vendita del gruppo di Segrate si snoda su 900 metri quadrati dedicati a libri, tecnologia, musica, film e intrattenimento, assieme a nuovi servizi di assistenza viaggi come Mondadori Travel, l’area kids e Mondadori Café.

Doctor’s Life apre all’intrattenimento. Doctor’s Life, al canale 440 di Sky, in onda 24 ore su 24, lancia un nuovo palinsesto di intrattenimento e informazione per i medici con documentari e serie televisive di diverse nazionalità, dagli Stati uniti alla Gran Bretagna. Nato per formare i medici a distanza, saranno lanciati entro l’estate anche speciali e corsi di educazione continua in medicina, dedicati alle malattie tropicali e alle nuove tecniche anestesiologiche in ambito odontoiatrico.

Poligrafici Editoriale lancia la nuova Enigmistica. Domani debutterà la rivista di enigmistica del Gruppo Poligrafici Editoriale in versione rinnovata e si chiamerà Il Resto del Carlino Enigmistica, La Nazione Enigmistica e Il Giorno Enigmistica. Il settimanale di 48 pagine, diretto da Pierluigi Masini, avrà anche un nuovo formato, una carta più robusta per l’uso di gomma e matita e un carattere di stampa che non stanca la vista, oltre a nuovi giochi proposti. Settimanale indipendente, sarà distribuito in Lombardia, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Umbria, provincia di Rovigo e di La Spezia e nella città di Roma. Il prezzo resta a 1,2 euro. Il Piccolo apre il suo archivio digitalizzato. Il quotidiano di Trieste, che ha iniziato le pubblicazioni nel 1881, mette a disposizione del suo lettorato l’archivio

Bell’Italia compie 30 anni. Il mensile di Cairo Editore diretto da Emanuela RosaClot esce in edicola a maggio con un numero celebrativo caratterizzato da 12 servizi inediti dedicati a luoghi mai raccontati dal magazine e ancora tutti da scoprire. L’uscita per i 30 anni ha una foliazione raddoppiata a 284 pagine e una raccolta pubblicitaria complessiva di oltre 110 pagine.

Iran, Askanews si allea con Irna. L’agenzia stampa italiana del gruppo Abete ha annunciato una partnership con la principale agenzia iraniana con oltre mille giornalisti per un notiziario in sette lingue, 17 corrispondenti esteri (in Italia a Roma) e cinque scuole di formazione. Irna pubblica anche cinque quotidiani. HiMedia, Marchio è il nuovo head of business development. Il gruppo di digital advertising HiMedia nomina Filippo Marchio head of business development che, a diretto riporto del ceo Italia Carlo Poss, gestirà lo sviluppo del business della concessionaria in Italia, promuovendo e valorizzando l’offerta completa di HiMedia che attualmente conta oltre 45 siti in portafoglio.


Giovedì 14 Aprile 2016 - S.559

news Notizie per Agenti di Commercio e Aziende

Tutti i giovedì su

Rubrica Annunci di Ricerca Agenti Tutte le inserzioni relative a ricerche e offerte di lavoro debbono intendersi riferite a personale sia maschile che femminile, essendo vietata, ai sensi dell’art.1 della legge 9-12-77, n. 903, qualsiasi discriminazione fondata sul sesso per quanto riguarda l’accesso al lavoro, indipendentemente dalle modalità di assunzione e quale che sia il settore, o il ramo di attività. - Tutti gli annunci e la raccolta di candidature avvengono in ottemperanza al D.LGS n. 196 del 30 Giugno 2003 in materia di Privacy. Per maggiori informazioni www.cercoagenti.it/privacy - La gestione di "Banche Dati", "Dati personali", relativa "Diffusione" e "Trattamento", è di pertinenza delle rispettive aziende inserzioniste, nella persona del responsabile al trattamento dei dati, nel rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali, nonché della dignità delle persone fisiche, con particolare riferimento alla riservatezza e all'identità personale. Tutte le risposte devono contenere l’Autorizzazione al trattamento dei dati.

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giacomo@coverd.it

www.CercoAgenti.it -

Info Line

Il prossimo mercoledì 20 Aprile, l’Ambasciata della Repubblica Ceca a Roma ospiterà il Seminario imprenditoriale per i produttori e fornitori di dispositivi medici. L’evento, organizzato insieme all’Ufficio di CzechTrade e in collaborazione con l’Associazione dei Produttori e Fornitori di Dispositivi Medici della Repubblica Ceca, vede anche la partecipazione del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica Ceca nell’ambito del programma per la promozione della diplomazia economica. Al seminario parteciperanno 8 aziende ceche produttrici e fornitrici di dispositivi medici, alcune delle quali di fama internazionale, tutte con lo scopo di promuovere le proprie efficienze e di trovare partnership con imprenditori italiani. È proprio qui che entra in gioco Agent321, coinvolta dell’Organizzazione per offrire alle imprese ceche l’opportunità di incontrare agenti di commercio del settore e provenienti da tutto il territorio nazionale. Gli agenti potranno iscriversi gratuitamente al seminario e agli incontri B2B, tramite il sito web: www.esteroworkshop.it/czech_04_16/ o chiamando il numero verde 800.86.16.16 L’appuntamento è presso: Ambasciata della Repubblica Ceca Via dei Gracchi, 322 - Roma Tel.: 06.36.09.571

Il design austriaco torna al Fuori Salone di Milano Il design austriaco torna in scena, per la settima volta consecutiva, con una nuova esposizione durante il Fuori Salone di Milano. Sarà la prestigiosa Villa Necchi Campiglio, sita in Via Mozart 14 a Milano, a ospitare l’evento Back Ahead – New Austrian Design Perspectives, dal 12 al 17 Aprile. Dall’idea del designer tirolese Georg Öhler, all’interno di questo gioiello architettonico nel centro di Milano, oltre 60 espositori tra produttori e aziende tradizionali, designer di fama internazionale e giovani studenti, presenteranno al pubblico le proprie opere più recenti. In questo scenario, si ripete anche la collaborazione tra Advantage Austria e Agent321 che favorirà gli incontri b2b tra gli imprenditori austriaci e Agenti di Commercio italiani.

redazione@cercoagenti.it

Inviare CV, con Aut. Tratt. Dati (Dlgs 196/03), a:

La Is.me.g. S.r.l., presente sul mercato da oltre 25 anni, con i suoi prodotti innovativi, originali, naturali su base scientifica continua a sostenere tutta l’essenza e la storia dell’azienda che con passione, scrupolo e attenzione persegue la propria missione aziendale.

Agent 321 al Seminario imprenditoriale per i produttori e fornitori di dispositivi medici

Si richiede: disponibilità immediata e rappresenta titolo preferenziale la provenienza dai settori ferramenta, agrarie, giardinaggio, valutabili comunque anche esperienze commerciali in altri settori. Offriamo: provvigioni ai massimi livelli del settore, training e incentivi di sicuro interesse. Inviare CV, con Aut. Tratt. Dati (Dlgs 196/03), a:

eurotekgenova@libero.it 800.320.315

Gli incontri sono stati pensati per quegli Agenti di Commercio che si trovano a Milano durante il Salone del Mobile e che hanno potuto incontrare le aziende austriache già nelle giornate di Martedì 12 e Mercoledì 13 Aprile e che potranno approfittare di questa occasione anche nella giornata di: Venerdì 15 aprile dalle 10.00 alle 21.00 La partecipazione è gratuita previa registrazione sul sito: http://www.esteroworkshop.it/austria_fuorisalone_04_16/ Per informazioni: Numero Verde 800.86.16.16 oppure info@agent321.com

Agentinews: rubrica settimanale dedicata al mondo degli Agenti di Commercio e delle Aziende Numero Verde: 800.86.16.16 - E.mail: info@agentinews.it


Mercati

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GiovedĂŹ 14 Aprile 2016

& Finanza

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Forte rimbalzo dei titoli bancari: Ftse Mib +4,13%. Lo spread rallenta a 117 punti

Piazza Affari, torna la fiducia Fed: ripresa Usa moderata, mercato del lavoro piĂš forte iazza Affari recupera, anzi va oltre le perdite subite martedĂŹ, spinta dalle banche che hanno effettuato un forte rimbalzo. La sfiducia, che in un primo momento aveva investito il Fondo Atlante, ha lasciato progressivamente spazio ai commenti favorevoli. I dati macroeconomici non hanno avuto particolare impatto sui listini: in febbraio la produzione industriale nell’area euro è scesa dello 0,8% rispetto al mese precedente, deludendo le attese del consenso (-0,5%), mentre è cresciuta dello 0,8% su base annua. Negli Stati Uniti i prezzi alla produzione della domanda ďŹ nale di marzo sono scesi dello 0,1% su base mensile (-0,2% il consenso), cosĂŹ come il dato core (+0,1% il consenso), mentre i prezzi alla produzione dei consumi personali sono aumentati dello 0,1%. Le vendite al dettaglio relative al mese scorso hanno invece segnato una flessione dello 0,3% (+0,1% il consenso). Dal Beige Book della Fed, che verrĂ utilizzato come base di lavoro all’incontro del 26 e 27 aprile sui tassi di interesse, è emerso che l’economia americana sta crescendo a un ritmo che è passato da modesto a moderato, con il mercato del lavoro che continua a rafforzarsi, il leggero aumento dei salari e la spesa dei consumatori che sta salendo moderatamente. Il Ftse Mib, miglior indice del continente, ha guadagnato il 4,13% a 18.165 punti e l’All Share il 3,73% a 19.846. In Europa bene Parigi (+3,32%), Madrid (+3,21%), Francoforte

P

Petrolio in calo, operatori pessimisti su vertice Doha

Morando: verso il rinvio della quotazione di Fs

Quotazioni petrolifere in discesa, a causa del pessimismo degli operatori sulla possibilitĂ di un accordo sul congelamento della produzione al meeting fra paesi Opec e non Opec che si terrĂ in Qatar nel prossimo ďŹ ne settimana. A Londra il Brent cedeva 50 centesimi a 44,18 dollari e a New York il Wti era scambiato a 41,70 dollari (-46 cent). Il ministro del petrolio dell’Arabia Saudita, Ali al-Naimi, ha invitato a ÂŤdimenticarsiÂť di un taglio della produzione da parte del paese. Recentemente il vice principe ereditario, Mohammed bin Salman, aveva affermato che Ryiad avrebbe congelato la produzione di greggio soltanto se l’Iran avesse fatto altrettanto. Intanto le scorte settimanali americane sono risultate pari a 536,531 milioni di barili, in aumento di 6,634 mln di barili rispetto alla settimana precedente. L’Opec ha rivisto al ribasso le aspettative sui livelli di produzione raggiunti dai paesi che non sono membri del cartello, prevedendo un calo ďŹ no a 730 mila barili al giorno.

ÂŤMolto probabilmente, anzi certamente, il processo di privatizzazione nel 2016 non si realizzerĂ . Il governo ha infatti condiviso l’orientamento del management del gruppo Fs circa l’opportunitĂ , forse addirittura la necessitĂ , di produrre prima un riassetto del gruppo e, soprattutto, di mettere in atto la deďŹ nizione di un piano industriale che accompagni il processo di privatizzazioneÂť: lo ha detto il viceministro dell’economia, Enrico Morando, intervenendo in aula al senato nel corso della discussione di alcune mozioni sulla privatizzazioni di Fs. Ciò signiďŹ ca che l’ingresso in borsa è rinviato. ÂŤUna delle osservazioni politiche che voglio fareÂť, ha proseguito Morando, è che questa scelta del governo di acconsentire a un rinvio del processo di privatizzazione oltre il 2016 crea una difďŹ coltĂ Âť. E questo perchĂŠ verranno a mancare risorse preziose per il bilancio statale. CosĂŹ ÂŤnel 2016 dovremo fare privatizzazioni, per un volume analogo, che riguardano altri gruppi e altre proprietĂ dello statoÂť.

(+2,71%) (+1,93%). (+2 71%) e Londra (+1 93%) A New York il Dow Jones avanzava dello 0,96% e il Nasdaq dell’1,18%. Lo spread fra Btp decennali e Bund tedeschi è sceso a 117. A Milano su di giri il comparto bancario: B.Mps +11,77%, B.P.E.Romagna +11,47%, Unicredit +10,6%, Creval +10,14%, Ubi B. +8,89%, Intesa Sanpaolo +8,31%, B.P.Milano +7,29%, B.Popolare +7,79%, Mediobanca +5,2%, B.Carige +4,15%. Hanno prevalso gli acquisti sui titoli oil&gas: Eni è terminata in rialzo del 4,01%, Saipem del 3,91% e Tenaris del 3,03%. Per Saipem sono arrivati diversi commenti positivi da parte degli analisti, dopo che la societĂ e Razavi

Oil & Gas Development hanno ďŹ rmato una lettera di intenti relativa a una collaborazione su un progetto da sviluppare in Iran. Anche ItWay (+9,47%) ha festeggiato le notizie positive arrivate dall’Iran con un nuovo contratto. Telecom Italia ha guadagnato il 3,27%: secondo le ultime

indiscrezioni, la societĂ formalizzerĂ a breve una proposta a Metroweb per un accordo. Sia

Mediobanca Securities che Icbpi valutano positivamente l’eventuale intesa. In territorio positivo YNap (+2,42%): Banca Imi ha apprezzato la nuova collaborazione con Tiffany. Nel resto del listino ben comprata Ei Towers (+2,33% a 52,7 euro). Nei cambi, l’euro ha chiuso vicino ai minimi di seduta, scendendo sotto quota 1,13 dollari a 1,1287. In calo anche l’euro-yen a 123,33. Š Riproduzione riservata

Quotazioni Realtime

TA S S I E VA L U T E Cambi Divisa

Quotazioni indicative rilevate dalle banche centrali

Valuta/ Euro

U.i.c. prec.

Var. ass.

Cross su $

Tassi e dati macro Ultima Prece- Variaz. rilevazione dente assoluta

Corona Ceca

27,036

27,03

0,0060

23,9299

Tasso ufďŹ ciale di riferimento

0,00

0,15

0,10

Corona Danese

7,4429

7,4434

-0,0005

6,5878

Rendistato Bankitalia(lordi)

0,85

0,87

-0,01

Corona Norvegese

9,3113

9,3515

-0,0402

8,2415

Tasso Inazione ITA

-0,20

-0,30

0,10

Corona Svedese

9,176

9,2138

-0,0378

8,1218

Tasso Inazione EU

-0,20

0,30

-0,50

1,4768

1,4882

-0,0114

1,3071

Indice HICP EU-12

100,00

98,00

2,00

Dollaro Australiano Dollaro Canadese

1,4466

1,4674

-0,0208

1,2804

HICP area EURO ex tobacco

98,83

98,67

0,16

Dollaro N Zelanda

1,6337

1,654

-0,0203

1,4460

Tasso annuo crescita PIL ITA

1,00

0,82

0,18

Dollaro USA

1,1298

1,1396

-0,0098

-

Tasso di disoccupazione ITA

11,92

10,57

1,35

Fiorino Ungherese

310,73

311,38

-0,6500 275,0310

Franco Svizzero

1,0887

1,0874

0,0013

0,9636

Rand Sudafricano

16,6342

16,7396

-0,1054

14,7231

Sterlina GB

0,79388

0,7984

-0,0045

0,7027

Yen Giapponese

123,47

123,44

Zloty Polacco

4,2869

4,2923

0,0300 109,2848 -0,0054

3,7944

LEGENDA TASSI Prime rate. Il prime rate Abi è la media dei tassi ai migliori clienti rilevati tra gli istituti bancari. Ăˆ rilevato ogni quindici giorni, all’inizio e alla metĂ del mese. Pil. I tassi di crescita del prodotto interno lordo riportati nella tabella sopra sono rilevati con periodicitĂ trimestrale. Inazione. Ăˆ la variazione dell’indice dei prezzi al consumo rilevato ogni mese dall’Istat.

Il primo quotidiano finanziario italiano

Tassi Euro E.O.N.I.A. Scadenza

E.O.N.I.A. Scadenza

1 sett 1 mese 2 mesi 3 mesi 4 mesi 5 mesi

-0,335 -0,337 -0,341 -0,346 -0,352 -0,356

6 mesi 7 mesi 8 mesi 9 mesi 10 mesi 12 mesi

-0,364 -0,371 -0,376 -0,384 -0,390 -0,400

Preziosi e metalli Den.

Let.

Preziosi ($ per oncia) Oro 1245,22 1245,44 Argento 16,29 16,31 Palladio 541,3 544,6 Platino 997,87 999,09 Metalli ($ per tonn.) Aluminium 1559,5 1559 Rame 4830,5 4830 Piombo 1758 1757,5 Nickel 8985 8980

Den. Stagno 17075 Zinco 1887 Monete e Preziosi (quote in â‚Ź) Sterlina (v.c) 243,25 Sterlina (n.c) 245,53 Sterlina (post 74) 245,53 Marengo Italiano 195,52 Marengo Svizzero 194,02 Marengo Francese 194,02 Marengo Belga 193,93

Euribor

Irs

Euribor Scadenza

Int. Rate Swap (Euro) Scad. Denaro Lettera

1 Sett. 2 Sett. 1M 2M 3M 6M 9M 12 M

Let.

Fonte: EMMI

17050 1886,5

Btp

280,55 285,08 285,08 219,31 217,94 216,39 215,49

-0,359 -0,351 -0,340 -0,287 -0,251 -0,133 -0,072 -0,011 Valori al 12/04/2016

Btp Scadenza

Rendimento

2Yr BTP 3Yr BTP 5Yr BTP 10Yr BTP 30Yr BTP

-0,007 0,042 0,337 1,298 2,429

1 anno

-0,175

-0,135

2 anni

-0,185

-0,145

3 anni

-0,156

-0,116

4 anni

-0,097

-0,057

5 anni

-0,017

0,023

6 anni

0,081

0,121

7 anni

0,189

0,229

8 anni

0,302

0,342

9 anni

0,409

0,449

10 anni

0,506

0,546

12 anni

0,675

0,715

15 anni

0,850

0,890

20 anni

0,982

1,022

25 anni

1,013

1,053

30 anni

1,011

1,051


M E R CAT I E F I NA N Z A Il fondo nasce da un’iniziativa privata. Ma il peso degli Npl è elevato

Giovedì 14 Aprile 2016

23

OLTRE APRILE

Good bank Prorogata Fitch: i big che lo sostengono si indeboliranno la vendita

Il Fmi promuove Atlante l Fondo monetario internazionale promuove Atlante, la società veicolo privata ideata per alleggerire il peso delle sofferenze bancarie e facilitare gli aumenti di capitale. Il giudizio positivo è arrivato da Jose Vinals, responsabile del dipartimento monetario e dei mercati dei capitali nell’istituzione di Washington: «Accogliamo la recente iniziativa che è stata annunciata dalle autorità italiane riguardo a questo fondo Atlante, che ha un nome che rimanda abbastanza a buone cose nel futuro, come un altro passo nella direzione di ripulire i crediti in sofferenza nel sistema bancario italiano e, inoltre, come qualcosa che potrebbe aiutare le banche a raccogliere più facilmente il capitale del quale c’è bisogno per andare avanti per quelle banche che ne hanno bisogno». Per Vinals tale giudizio si fonda su un aspetto importante: «Nella misura in cui si tratta di una soluzione da parte del settore privato, penso che vada bene. Dovremo dare tempo al tempo e vedere come funzionerà, ma penso che

I

Intesa parteciperà al massimo per il 20% Intesa Sanpaolo parteciperà al massimo per il 20% nel Fondo Atlante, con una cifra di 1,2 miliardi nel caso di dotazione fino a 6 miliardi di euro: lo ha affermato l’a.d. di Ca’ de Sass, Carlo Messina, aggiungendo che «la leva finanziaria, se ci sarà, dovrà essere limitata». Le sofferenze dovranno avere una valutazione il più possibile vicina a quella di carico delle banche. Quanto al regolamento del fondo, «verrà chiuso solo quando tutti i partecipanti saranno seduti al tavolo». Messina ha quindi lanciato una stoccata ai fondi di private equity: «Sono gli strozzini del momento perché hanno fiutato l’affare: l’esigenza delle banche italiane di cedere sofferenze». E a proposito provare a coinvolgere il settore privato faccia parte di una strategia generale importante». Ciò non toglie che la situazione degli istituti di credito italiani rimanga preoccupante: pur avendo fatto «una lunga strada rispetto ad alcuni anni fa relativamente alle azioni che sono state intraprese dalle autorità italiane, l’Italia ha un grande numero di istituzioni bancarie di taglie molto diffe-

Lo dice uno studio voluto dalla società

Eni, Val d’Agri rispetta la legge

T

utte le operazioni svolte dall’Eni in Val d’Agri sono sempre state condotte nel pieno rispetto dei requisiti normativi e autorizzativi: è quanto emerge dai risultati degli approfondimenti tecnici e scientifici condotti da consulenti di fama internazionale, per conto del Cane a sei zampe, su tutti i profili monitorati dall’attività del Cova (Centro olio), depositati in giudizio. I risultati del monitoraggio ambientale e delle perizie ribadiscono che lo stato di qualità dell’ambiente, osservato in tutte le sue matrici circostanti il Cova, «è ottimo secondo gli standard normativi vigenti. Infatti, a partire dal 2014, in totale trasparenza e collaborazione con la procura della repubblica di Potenza, Eni ha incaricato un gruppo di consulenti di altissimo profilo scientifico per condurre una serie di approfondimenti e studi, volti a fornire un quadro oggettivo sullo stato di qualità ambientale e sanitario dell’area intorno al Cova». In particolare, per quanto riguarda le tecnologie adottate, la società internazionale Environ ha concluso che la reiniezione nel mondo risulta di gran lunga l’opzione preferita in termini di impatto ambientale. L’ac-

qua di produzione reiniettata in giacimento e smaltita come rifiuto, oltre che quella di controlavaggio, non è pericolosa. Quanto allo stato di salute dei dipendenti Eni, la società ha chiesto di esaminare il quadro clinico dei dipendenti che, in un arco temporale di 16 anni (1998-2015), hanno prestato, e prestano ancor oggi la propria attività lavorativa in loco. È quindi emerso che oltre il 90% dei lavoratori è in sostanziale buona salute. «Oggi era importante dare notizia delle evidenze scientifiche che prescindono dal procedimento giudiziario, ma che sono importanti anche per il procedimento giudiziario», ha sottolineato Massimo Mantovani, chief legal and regulatory affairs di Eni. «Tali verifiche, che sono aggiuntive rispetto a quelle che normalmente si fanno, sono importanti e saranno discusse in piena trasparenza e cooperazione con la magistratura. Andiamo alla sostanza dei fatti, andiamo a vedere quella che effettivamente è la realtà del centro olio di Viggiano, ossia la coerenza con gli standard internazionali, la coerenza con il quadro normativo, la qualità dell’acqua di reiniezione e, quindi, devo dire che le evidenze di oggi sono tranquillizzanti». © Riproduzione riservata

degli aumenti di capitale di Banca popolare di Vicenza e di Veneto banca, il top manager ritiene che l’inoptato non sarà elevato. Un certo scetticismo è stato invece manifestato da Assopopolari: il presidente Corrado Sforza Fogliani ha detto che «Atlante va visto bene, nei dettagli, prima di dare giudizi: c’è una conduzione parapubblica che non convince». In sostanza «bisogna scongiurare che il fondo sia visto, e venga interpretato, come un mezzo di salvataggio che, come già avvenuto, metta a carico delle banche corrette il soccorso a quelle non altrettanto corrette e, per di più, concorrenti e vigilate».

renti: da quelle molto piccole e cooperative e popolari, alle più grandi banche internazionali. Si tratta, dunque di un sistema, bancario molto diversificato. Ma una cosa che resta vera è che in Italia il fardello dei crediti in sofferenza resta elevato e che servono azioni per affrontare questo peso». Inoltre c’è ancora molto da fare, per il Fondo monetario, sul fronte del consolidamento nel settore.

ASSEMBLEA

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È invece scettica l’agenzia Fitch, secondo cui il profilo finanziario delle grandi banche italiane si indebolirà e i rating potrebbero essere messi sotto pressione. Se Intesa Sanpaolo, Unicredit e Ubi saranno ancora chiamate a fornire supporti di carattere straordinario al comparto, finirebbero per indebolire i rispettivi profili finanziari.

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DIESELGATE D

Recordati Volkswagen, Il dividendo Poetsch dice sale del 20% no ai bonus Via libera, dall’assemblea di Recordati, al bilancio 2015 che si è chiuso con ricavi netti consolidati pari a 1,05 miliardi di euro (+6,1% rispetto all’anno precedente) e un utile netto in crescita del 23,3% a 198,8 milioni. È stata deliberata la distribuzione di un dividendo di 0,3 euro ad azione, che andrà in pagamento il 20 aprile, a saldo dell’acconto di 0,3 euro già pagato nel novembre scorso. La cedola complessiva dell’esercizio ammonta quindi a 0,6 euro per azione, in aumento del 20% rispetto al 2014. La società ha anche approvato la politica in materia di remunerazione e ha autorizzato l’acquisto e disposizione di azioni. È stata anche accettata la proposta di ridurre il numero dei membri del consiglio di amministrazione da dieci a nove. Intanto, nel primo trimestre del 2016, Recordati ha messo a segno vendite nette pari a 302,2 milioni di euro, in crescita del 9,6% su base annua.

Si va verso una proroga, dal 30 aprile previsto inizialmente, del termine imposto per la cessione delle quattro good bank (BancaEtruria, Banca Marche, Carichieti e Cariferrara): lo ha detto, nel corso di un’audizione alla commissione finanze del senato, il presidente degli istituti, Roberto Nicastro. A breve partirà a breve la fase decisiva per la cessione ai soggetti interessati: sulla base di queste saranno richieste le offerte preliminari, quindi verrà redatta una short list e partirà la due diligence fino alle offerte vincolanti. «La procedura è aperta a più soluzioni: vendita in blocco o vendita separata delle banche. Ci sarà maggiore chiarezza tra qualche settimana». Per il fallimento degli istituti è stato chiesto complessivamente un miliardo di euro di risarcimento a 146 soggetti.

IIl presidente del consiglio di sor sorveglianza di Volkswagen, Hans Dieter Poetsch, ha acHa cettato un taglio significativo cet dei bonus legati al suo passato de incarico di direttore finanziainc rio. Poetsch ha rinunciato di rio sua iniziativa in un momento su di forti critiche rivolte al top management per l’assenza di ma chiarezza sulla questione delle chi retribuzioni. Politici, sindacati ret organi di stampa hanno accueo sato i vertici di irresponsabilità sat nel volere i bonus, nonostante ne che la casa automobilistica ch debba affrontare le conseguendeb ze di una pesante crisi legata al Dieselgate. Di La decisione di Poetsch apre L dunque la strada ad analoghe du iniziative. Del resto, Volkswaini gen ha indicato quali siano le intenzioni dei vertici: «I consiint gli di sorveglianza e di gestione hanno stabilito di comune accordo che, data l’attuale siacc tuazione della società, debba tua essere lanciato un segnale sul ess tema della remunerazione». tem La rinuncia dovrebbe arriL vare ufficialmente il 22 aprile, va quando è previsto un consiglio qu di gestione che avrà all’ordine del giorno l’esame dell’indagine interna sul Dieselgate affidata int allo studio legale americano Joall nes Day. ne © Riproduzione riservata

ESTRATTO PER I QUOTIDIANI AVVISO DI GARA – ROMA CAPITALE

DIPARTIMENTO PER LA RAZIONALIZZAZIONE DELLA SPESA CENTRALE UNICA DI COMMITTENZA DIREZIONE CENTRALE UNICA DI COMMITTENZA APPALTI E CONTRATTI Si rende noto che è stata avviata una procedura aperta in ambito CE, mediante il Sistema Dinamico di Acquisizione (SDA) istituito da CONSIP S.p.A,. per l’affidamento della fornitura di arredi scolastici e didattici per le scuole dell’infanzia comunali e statali, le scuole primarie di primo e secondo ciclo e le scuole secondarie di primo grado di Roma Capitale, nonché i servizi connessi alla fornitura (installazione, garanzia e ritiro arredi obsoleti), comprensiva di tutte le spese necessarie per la consegna (imballaggio, trasporto). Importo complessivo posto a base di gara € 560.675,40 (comprensivi del costo stimato del personale al netto delle spese generali e dell’utile d’impresa) oltre I.V.A., oneri della sicurezza pari a € 0,00. Il costo del personale, al netto delle spese generali e dell’utile d’impresa, ai sensi dell’art. 82, comma 3-bis del D. Lgs. n. 163/2006 è stato stimato in € 167.541,63 così come si evince dalla documentazione progettuale posta a base di gara. C.I.G. 6458944932. L’aggiudicazione sarà effettuata con il criterio del prezzo più basso, espresso con il massimo ribasso percentuale, al netto degli oneri della sicurezza, ai sensi dell’art. 82, comma 2 lett. a) del D. Lgs. n. 163/2006, mediante offerta a prezzi unitari. L’appalto decorrerà dalla data di affidamento della fornitura per la durata di mesi 12 (dodici). Responsabile del Procedimento: F.A Angela Luciani. Per il termine e le modalità di presentazione delle offerte, nonché per le condizioni dell’appalto, consultare il bando semplificato pubblicato all’Albo Pretorio on line dal 13/04/2016 al 29/04/2016, sulla G.U.R.I. del 13/04/2016 e sul sito informatico del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. Il bando semplificato è stato spedito alla U.E. il giorno 11/04/2016. Il Direttore Dr. Antonio Pizzolla


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GiovedĂŹ 14 Aprile 2016

M E R CAT I E F I NA N Z A

Anche se l’utile netto trimestrale è sceso del 6,5% a 5,52 mld di dollari (4,89 mld euro)

JP Morgan, conti oltre le stime L’authority: piano di emergenza ďŹ nanziaria inadeguato P Morgan Chase ha bat- da trading e dalle continue tuto le attese del mercato pressioni generate dall’esposinel trimestre, nonostante zione al comparto petrolifero. La banca newyorkese si è che i profitti siano scesi a causa, in parte, delle deboli inoltre messa alle spalle la performance dell’investment pesante questione degli oneri banking e delle attivitĂ nel legali, da anni un fardello per trading. La maggiore banca l’intero sistema bancario Usa. americana per attivi di bilan- JP Morgan non ha sostenuto cio ha archiviato i primi tre alcun onere legale di rilievo, durante il trimesi dell’anmestre, per la no con un prima volta utile netto di da due anni 5,52 miliardi a questa pardi dollari (4,89 te. Del resto, mld euro), in Dimon è stato calo del 6,5% chiaro nella rispetto allo sua lettera stesso perioagli investitodo del 2015. ri, indicando L’ u t i l e p e r il progressivo azione è dimivenir meno nuito da 1,45 di molte quea 1,35 dollari, stioni legali ma ha ampiae normative mente battuto che l’intero le attese degli settore bancaanalisti: il conrio ha dovuto senso elaboraaffrontare neto da Thomson Jamie Dimon gli ultimi anni Reuters prevecome princideva 1,26 dollari. Bene anche i ricavi che, pale ereditĂ della grande crisi per quanto siano passati da ďŹ nanziaria scatenata dai mu24,82 a 24,08 miliardi di dol- tui subprime prima, e dal fallari (21,33 mld euro), si sono limento di Lehman Brothers rivelati superiori ai 23,4 mld poi. Anche questo ha consentito di rafforzare il core business attesi dal mercato. L’istituto, guidato dal pre- di JP Morgan, compensando le sidente e amministratore conseguenze della debolezza delegato Jamie Dimon, ha del contesto operativo. A questo proposito Dimon ha dato il via alla stagione delle trimestrali delle grandi ban- evidenziato il difďŹ cile contesto che a stelle e strisce, offrendo dei mercati, ma anche il buon al mercato un primo sguardo trend dei consumi negli Stati su un periodo che, secondo gli Uniti e il contesto favorevole analisti, è stato caratterizzato per la qualitĂ del credito. Un dal persistente calo dei ricavi impatto negativo è tuttavia

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stato generato dalle negative condizioni del settore petrolifero. Gli accantonamenti per perdite su crediti sono saliti da 959 milioni a 1,8 miliardi di dollari (1,59 mld euro) per effetto della necessitĂ di aumentare le riserve a copertura dell’esposizione verso i settori energetico e minerario. Intanto, però, su JP Morgan si abbatte una tegola: a sorpresa le autoritĂ ďŹ nanziarie

americane, la Fed e la Fdic, un’agenzia indipendente governativa, hanno stabilito che l’istituto deve rivedere il proprio piano emergenziale e descrivere in maniera dettagliata come affronterebbe un eventuale caso di bancarotta. Non vengono soddisfatti i requisiti della legge DoddFrank del 2010: un rimprovero che potrebbe imporre maggiori requisiti di capitale

o altre sanzioni. InďŹ ne, la banca sta tagliando circa il 5% delle sue posizioni nella divisione wealth management in Asia-PaciďŹ co. Il taglio di 25-30 posti avrĂ conseguenze soprattutto sui relationship manager e sui consulenti d’investimento. A Wall Street il titolo JP Morgan viaggiava in progresso del 2,90% a 61 dollari. Š Riproduzione riservata

VINCENZO ZUCCHI S.P.A. Via Legnano, 24 – 20127 Rescaldina (MI) Codice Fiscale e Partita IVA 00771920154 Numero REA MI 443968 Capitale sociale Euro 7.546.782,57

Convocazione di Assemblea ordinaria e straordinaria CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA I Signori Azionisti titolari di azioni ordinarie sono convocati in Assemblea ordinaria e straordinaria che si terrĂ in Rescaldina – via Legnano n. 24 alle ore 15,00 del giorno 26 maggio 2016 in unica convocazione per discutere e deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO Parte Ordinaria 1) Bilancio d’esercizio 2015. Deliberazioni inerenti e conseguenti. 2) Relazione sulla remunerazione: politiche in materia di remunerazione del gruppo e resoconto sull’applicazione delle politiche stesse nell’esercizio 2015; deliberazioni inerenti. 3) Nomina del Consiglio di Amministrazione: 3.1 Determinazione del numero dei componenti e della durata dell’incarico. 3.2 Nomina dei Consiglieri. 3.3 Determinazione del compenso. Parte Straordinaria 1) Proposta di deliberare un aumento di capitale sociale, a pagamento, per un importo complessivo (comprensivo di sovrapprezzo) pari a Euro 10.000.000, riservato alla societĂ GB Holding S.r.l. ovvero a una societĂ di nuova costituzione (“NewCoâ€?) controllata da Astrance Capital S.A.S. e quindi con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’articolo 2441, comma 5, cod. civ.. Conseguente modiďŹ ca dell’articolo 5 dello Statuto sociale e deliberazioni inerenti e conseguenti. 2) Altre modiďŹ che dell’articolo 5 dello Statuto sociale. *** Integrazione dell’ordine del giorno e presentazione di nuove proposte di delibera Gli Azionisti che, anche congiuntamente, rappresentino almeno un quarantesimo (2,5%) del capitale sociale possono chiedere, entro dieci giorni dalla pubblicazione dell’avviso di convocazione dell’Assemblea l’integrazione dell’elenco delle materie da trattare, indicando nella domanda gli ulteriori argomenti da essi proposti ovvero presentare proposte di deliberazione su materie giĂ all’ordine del giorno. L’integrazione dell’ordine del giorno non è ammessa per gli argomenti sui quali l’Assemblea delibera, a norma di legge, su proposta degli Amministratori o sulla base di un progetto o di una relazione da essi predisposta, diversa da quelle indicate all’art. 125-ter, comma 1 del D. Lgs. 58/98 (TUF). Gli azionisti richiedenti, entro il termine ultimo per la presentazione della richiesta d’integrazione, dovranno consegnare al Consiglio di Amministrazione una relazione sulle materie di cui essi propongono la trattazione. Il Consiglio di Amministrazione mette a disposizione del pubblico la relazione, accompagnata dalle proprie eventuali valutazioni, contestualmente alla notizia di integrazione, con le modalitĂ sopra indicate. Le richieste devono essere presentate per iscritto, a mezzo lettera raccomandata a/r indirizzata alla sede sociale, ovvero mediante posta elettronica certiďŹ cata all’indirizzo vincenzozucchispa@pec.zucchigroup.it e devono essere corredate da una relazione sulle materie di cui si propone la trattazione. L’attestazione della titolaritĂ delle azioni in capo agli Azionisti richiedenti nonchĂŠ della quota di partecipazione necessaria per richiedere l’integrazione dell’ordine del giorno deve risultare da speciďŹ ca comunicazione prodotta dall’intermediario depositario con efďŹ cacia alla data della richiesta stessa indirizzata a vincenzozucchispa@pec.zucchigroup.it. L’elenco integrato delle materie da trattare in sede assembleare sarĂ pubblicato, quindici giorni prima di quello ďŹ ssato per l’Assemblea, con le stesse modalitĂ della pubblicazione dell’avviso di convocazione. *** Partecipazione e rappresentanza in assemblea Sono legittimati ad intervenire in Assemblea coloro che risulteranno titolari del diritto di voto al termine della giornata contabile del 17 maggio 2016 (record date) e per i quali sia pervenuta alla SocietĂ la relativa comunicazione effettuata dall’intermediario abilitato. Coloro che risulteranno titolari delle azioni solo successivamente a tale data non avranno il diritto di partecipare e di votare in Assemblea. Ogni soggetto legittimato ad intervenire in Assemblea potrĂ farsi rappresentare ai sensi delle vigenti disposizioni di legge, con facoltĂ di utilizzare a tal ďŹ ne il modulo di delega disponibile sul sito internet www.gruppozucchi.com. La delega potrĂ essere notiďŹ cata alla SocietĂ mediante posta elettronica all’indirizzo di posta certiďŹ cata zucchigroup@pecserviziotitoli.it. L’eventuale notiďŹ ca preventiva non esime il rappresentante in sede di accreditamento per l’accesso ai lavori assembleari, dall’obbligo di attestare la conformitĂ all’originale. Diritto degli Azionisti di porre domande prima dell’Assemblea Gli Azionisti legittimati ad intervenire in Assemblea possono porre domande sulle materie all’ordine del giorno anche prima dell’Assemblea, e comunque entro il 23 maggio 2016, mediante invio di lettera indirizzata alla sede sociale, ovvero mediante fax al numero +39 0331 448576, ovvero mediante messaggio all’indirizzo di posta elettronica certiďŹ cata: vincenzozucchispa@pec.zucchigroup.it. Saranno prese in considerazione esclusivamente le domande pervenute entro tale data strettamente pertinenti alle materie all’ordine del giorno. Il richiedente dovrĂ fornire i propri dati anagraďŹ ci (cognome e nome o denominazione nel caso di ente o societĂ , luogo e data di nascita e codice ďŹ scale) e dovrĂ richiedere all’intermediario depositario la produzione di speciďŹ ca comunicazione alla SocietĂ attestante la titolaritĂ delle azioni in capo al richiedente stesso con efďŹ cacia ďŹ no alla record date dell’Assemblea (17 maggio 2016) indirizzata a vincenzozucchispa@pec.zucchigroup.it. Nel caso in cui sia stata richiesta al proprio intermediario depositario la comunicazione di legittimazione per partecipare all’Assemblea, sarĂ sufďŹ ciente riportare nella richiesta i riferimenti di tale comunicazione eventualmente rilasciata dall’intermediario o, quantomeno, la denominazione dell’intermediario stesso. Alle domande pervenute entro il 23 maggio 2016, dopo aver veriďŹ cato la loro pertinenza e la legittimazione del richiedente, sarĂ data risposta al piĂš tardi in occasione dell’Assemblea, con facoltĂ della SocietĂ di fornire una risposta unitaria alle domande aventi il medesimo contenuto. Nomina di un amministratore ai sensi dell’art. 15 dello Statuto sociale Ai sensi dell’art. 15 dello Statuto sociale, la nomina del Consiglio di Amministrazione avviene sulla base di liste di candidati depositate presso la sede della SocietĂ ovvero trasmesse all’indirizzo di posta elettronica certiďŹ cata: vincenzozucchispa@pec.zucchigroup.it entro le ore 18,00 dell’ 1 maggio 2016. Hanno diritto di presentare le liste soltanto gli Azionisti che, da soli od insieme ad altri, siano complessivamente titolari di azioni ordinarie rappresentanti una percentuale non inferiore al 2,5%. Tale quota di partecipazione deve risultare dalle apposite comunicazioni che devono pervenire alla SocietĂ , se non disponibili nel giorno in cui le liste sono depositate, entro il 5 maggio 2016. Per la valida presentazione delle liste e della relativa documentazione, gli Azionisti dovranno attenersi alle disposizioni contenute nell’art. 15 dello Statuto per la nomina del Consiglio di Amministrazione nonchĂŠ alle istruzioni riportate nel sito internet www.gruppozucchi.com. Le liste saranno messe a disposizione del pubblico dalla SocietĂ almeno 21 giorni prima dell’assemblea (5 maggio 2016) presso la sede sociale, sul sito internet della SocietĂ e presso il meccanismo di stoccaggio autorizzato 1Info (www.1info.it). Le liste o le singole candidature per le quali non siano state osservate tutte le previsioni statutarie saranno considerate come non presentate. *** Documentazione La documentazione relativa all’ordine del giorno, prevista dalla normativa vigente, sarĂ posta a disposizione del pubblico presso la Sede sociale e presso il meccanismo di stoccaggio autorizzato 1Info (www.1info.it) nonchĂŠ sul sito web della SocietĂ (www. gruppozucchi.it) nei termini di legge. I soci hanno diritto di prenderne visione e, su richiesta, di ottenerne copia Rescaldina, 12 aprile 2016

per il Consiglio di Amministrazione Il Presidente del Consiglio di Amministrazione


M E R CAT I E F I NA N Z A BREVI Cdp/1. La societĂ ha archiviato il 2015 con una perdita netta a livello di gruppo di circa 900 milioni rispetto all’utile di 2,7 miliardi dell’anno precedente, a causa del passivo di circa 8,8 miliardi conseguito nell’esercizio 2015 da Eni, di cui la Cassa possiede il 25,76%. Cdp/2. Il cda ha deliberato di capitalizzare con 100 milioni di euro, in qualitĂ di anchor investor, il Fondo investimenti per il turismo promosso da Cdp investimenti sgr. L’Argentina potrĂ ritornare a emettere bond: lo ha stabilito un tribunale d’appello di New York. Generali. Francesco Gaetano Caltagirone è salito al 3,003% nel capitale della compagnia.

Unicredit ha concluso un accordo con AnaCap Financial Partners per la cessione pro soluto di un portafoglio di crediti non garantiti e in sofferenza per circa 420 milioni. Ariston Thermo ha chiuso il 2015 con i migliori risultati ďŹ nanziari della sua storia. L’utile netto è salito del 9,6% su base annua a 80 milioni. SocietĂ di navigazione siciliana (Sns) ha acquisito Siremar per oltre 50 milioni di euro.

PROVINCIA DI CUNEO

PROVINCIA DI CUNEO

ESTRATTO ESITO GARA PROCEDURA NEGOZIATA (CIG ZC718EF142) Pubblicazione sulla GURI n. 41 del 11/04/2016 Si comunica che in data 10/12/2015 è stata esperita procedura negoziata per i seguenti lavori “Eventi atmosferici Marzo 2011. Sistemazione frane sulla SP3 nel tratto Tre Stelle-Neive nei Comuni di Barbaresco e Neive Cod. Intervento CN_3964_11_10001â€? - Ditte invitate: n.13 - Ditte partecipanti: n.10 (C.R.E.U.M.A. srl – Villafranca d’Asti; Interstrade SpA – Tortona; Gallo Valter & C. snc – Feisoglio; Rossello Costruzioni srl – Neive; Rabellino Costruzioni srl – Santo Stefano Belbo; GE.LA.MO srl – Villar San Costanzo; Impracom Scarl – Bastia MondovĂŹ; Giuggia Costruzioni srl – Villanova MondovĂŹ; Ruscalla Renato SpA – Asti; Porro Carlo & C. snc – Dogliani) – Soggetto deďŹ nitivamente aggiudicatario: Rabellino Costruzioni srl – Via Mazzini,14 – 12058 Santo Stefano Belbo (CN) Ribasso: 24,823% - Importo netto contrattuale: â‚Ź. 419.696,71 - Determinazione Dirigenziale: n. 838 del 15/03/2016. Esito su: https://appalti.provincia. cuneo.it/PortaleAlice/it/ppgare_esiti_lista.wp. Cuneo, lĂŹ 12/04/2016 - IL DIRIGENTE DI SETTORE - Dott. Fabrizio Freni

ESTRATTO ESITO GARA PROCEDURA NEGOZIATA (CIG ZAC1919659) Pubblicazione sulla GURI n.41 del 11/04/2016 Si comunica che in data 18/12/2015 è stata esperita procedura negoziata per l’afďŹ damento dei seguenti lavori “Eventi Atmosferici Marzo 2011. Sistemazione frane sulle S.P. n. 209-330 in corrispondenza della Pedaggera di Ceva, tratto Montezemolo-Castelnuovo di Ceva e tratto Viola-Pamparato. Codice di Intervento CN_PR_3964_11_10003â€?- Ditte invitate: n.22 - Ditte partecipanti: n.16 (Giordano Costruzioni srl - MondovĂŹ; Ecoindustria srl Unipersonale - Bagnasco; Coinge snc - Bastia MondovĂŹ; Q.M.C. srl - MondovĂŹ; C.R.E.U.M.A. srl - Villafranca D’Asti; Rossello Costruzioni srl - Neive; Idro srl - Sommariva Perno; Massucco Costruzioni srl - Cuneo; S.A.F. srl - Rodello; GE.LA.MO srl - Villar S.Costanzo; Prato Claudio- Castellino Tanaro; Giuggia Costruzioni srl - Villanova MondovĂŹ; Gallo Valter E C. snc - Feisoglio; Interstrade SpA - Tortona; Sandri Giovanni sas - Rocchetta Belbo; Raimondi srl - Ceva) – Soggetto deďŹ nitivamente aggiudicatario: Rossello Costruzioni srl - Via Boglietto,15 - 12052 Neive (CN) - Ribasso: 27,333% - Importo netto contrattuale: â‚Ź. 413.485,49 - Determinazione Dirigenziale: n. 776 del 14/03/2016. Esito su: https://appalti.provincia. cuneo.it/PortaleAlice/it/ppgare_esiti_lista.wp. Cuneo, lĂŹ 12/04/2016 Il Dirigente di Settore - Dott. Fabrizio Freni

REPUBBLICA ITALIANA

REGIONE CALABRIA

Ufficio del Commissario Straordinario Delegato “per il sollecito espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico da effettuare nel territorio della Regione Calabriaâ€? art. 10 Legge n.116 dell’11/08/2014 Il Commissario Straordinario Delegato avvisa che sul sito www.dissestocalabria.it nella sezione “AVVISI E BANDIâ€? è pubblicato l’AVVISO RELATIVO AGLI APPALTI AGGIUDICATI inerente l’aggiudicazione definitiva della procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara, ai sensi dell’art. 122 del D.lgs 163/2006 in merito all’intervento RC 123B/10 “Interventi di sistemazione idraulica della Fiumara Bonamicoâ€? nella Provincia di Reggio Calabria (RC)- CUP: J25D12000210002 CIG: 63036597F6. L’avviso per estratto sarĂ altresĂŹ pubblicato sulla G.U.R.I.

IL SOGGETTO ATTUATORE (Ing. Carmelo Gallo)

REPUBBLICA ITALIANA

REGIONE CALABRIA

Ufficio del Commissario Straordinario Delegato “per il sollecito espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico da effettuare nel territorio della Regione Calabriaâ€? art. 10 Legge n.116 dell’11/08/2014 AVVISO PUBBLICAZIONE ESITO DI GARA Il Commissario Straordinario Delegato avvisa che sul sito www.dissestocalabria.it nella sezione “AVVISI E BANDIâ€? è pubblicato l’AVVISO RELATIVO AGLI APPALTI AGGIUDICATI inerente l’aggiudicazione definitiva della procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara, ai sensi dell’art. 122 del D.lgs 163/2006. in merito all’intervento RC180B/10 REGGIO CALABRIA “Interventi di sistemazione idraulica lungo la Fiumara Scacciotiâ€? nella Provincia di Reggio Calabria (RC). CUP: J35D12000320002 - CIG: 6302411216. L’avviso per estratto sarĂ altresĂŹ pubblicato sulla G.U.R.I.

IL SOGGETTO ATTUATORE (Ing. Carmelo Gallo)

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BravoSolution ha registrato nel 2015 una crescita del fatturato a doppia cifra, sďŹ orando quota 80 milioni.

Tesco è tornata in utile (pre-tasse) nel 2015 per 162 milioni di sterline, ma ha lanciato un allarme utili per l’anno corrente.

I fatti separati dalle opinioni Telefono 02/58219.1 - e-mail: italiaoggi@class.it

Direttore ed editore: Paolo Panerai (02-58219209) Direttore ed editore associato: Pierluigi Magnaschi (02-58219207) Condirettore: Marino Longoni (02-58219207) Vicedirettore: Sabina Rodi (02-58219339) Capo della redazione romana: Roberto Miliacca (06-6976028); Caporedattore: Gianni Macheda (02-58219220). Impaginazione e grafica: Alessandra Superti (responsabile) ItaliaOggi Editori - Erinne srl - 20122 Milano, via Marco Burigozzo 5, tel. 0258219.1; telefax 02-58317598; 00187 Roma, via Santa Maria in Via 12, tel. 06-6976081 r.a.; telefax 06-69920373, 69920374. Stampa: Milano, Litosud via Aldo Moro 2, Pessano con Bernago (Mi) - Roma, Litosud srl, via Carlo Pesenti 130 - Catania, SocietĂ Tipografica Siciliana Spa, Catania, Strada 5ÂŞ n. 35

COMUNE DI MODENA ESTRATTO BANDO DI PROCEDURA APERTA Il Comune di Modena indice per il giorno 09/06/2016 alle ore 9,30 la procedura aperta per il servizio di assistenza educativa per l'integrazione scolastica per gli anni scolastici 2016/2017 – 2017/2018 – C.I.G. 6629078837. Importo complessivo a base d'asta: Euro 9.223.528,00. I soggetti interessati dovranno far pervenire il plico, contenente l’offerta e i documenti richiesti nel bando e nel disciplinare di gara, entro il giorno 27/05/2016 alle ore 13,00 all’Ufficio Protocollo Generale del Comune di Modena, Via Scudari n. 20 – 41121 Modena. Copia integrale del bando di gara, del disciplinare e del capitolato, contenenti i requisiti e le prescrizioni per essere ammessi e per partecipare alla gara, è disponibile sul sito Internet: www.comune. modena.it/il-comune/bandi. Data di trasmissione del bando di gara alla G.U.U.E.: 01/04/2016. Data di pubblicazione del bando sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana: 08/04/2016. La Responsabile del Procedimento Dott.ssa Maria Grazia Roversi

Concessionaria esclusiva per la pubblicitĂ : Class PubblicitĂ SpA Direzione Generale: Milano, via Burigozzo 8 - tel. 02 58219522 Sede legale e amministrativa: Milano, via Burigozzo 5 - tel. 02 58219.1 Class Roma: Roma, Via C. Colombo 456 - tel. 06 69760887 Presidente: Angelo Sajeva. Vicepresidente: Gianalberto Zapponini. Vicedirettore Generale New Business Iniziative & Eventi Speciali: Francesco Rossi. Vicedirettore Generale Stampa e Web Business & Luxury: Stefano Maggini; Vicedirettore Generale TV Indoor & Moving TVConsumer: Giovanni Russo Per informazioni commerciali: mprestileo@ class.it Distribuzione: Erinne srl - via Marco Burigozzo 5 - 20122 Milano, tel. 58219283. Tariffe abbonamenti ItaliaOggi: Euro 320,00 annuale, estero euro 900 annuale: Abbonamento estero via aerea. ItaliaOggi - Registrazione del tribunale di Milano n. 602 del 31-7-91 - Direttore responsabile: Paolo Panerai. Testata che fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250.

COMUNE DI VERONA ESTRATTO DEL BANDO DI GARA N. 15/16 Ăˆ indetta una procedura aperta, ai sensi del D.Lgs. 163/2006, per l’appalto dei lavori di ampliamento della Biblioteca comunale “Arnoldo Mondadoriâ€? nell’ambito territoriale della Circoscrizione 6^ per l’importo complessivo di Euro 822.520,00 oltre IVA - CUP I31B13000620004 - CIG 6650071431. Requisiti di partecipazione: qualiďŹ cazione SOA nelle categorie OS32, cl. III, e OS30, cl. I, certiďŹ cazione UNI EN ISO 9000. L’aggiudicazione avverrĂ , ai sensi degli artt. 82, c. 2, lett. b) e 122, c. 9, del D.Lgs. 163/2006, con il criterio del prezzo piĂš basso determinato mediante offerta a prezzi unitari ed escludendo automaticamente le offerte anomale. Le offerte dovranno pervenire entro le ore 13:00 del 12 maggio 2016. Il bando integrale e il progetto sono disponibili sul sito www.comune.verona.it. Il Responsabile Unico del Procedimento è l’arch. Dino Gamba. Verona, 8 aprile 2016 p. Dirigente U.O. Progettazione e Politiche della Casa Ing. Giulio Amighini (Dirigente U.O. Edilizia Scolastica)

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I.1) Cordar S.p.A. Biella Servizi C.F. P.I. 01866890021 AVVISO DI GARA II.1.1) Appalto Servizi N. 02/2016 PROCEDURA APERTA PER LA FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA E DEI SERVIZI ANNESSI PER LE UNITA’ DI CONSUMO (PUNTI DI PRELIEVO) DI CORDAR SPA BIELLA SERVIZI DAL 01/01/2017 AL 31/12/2017. CIG. 665220660C Deliberazione a contrarre del 17/03/2016, atto n. 6) II.1.6) Codice CPV 65310000-9 II.2) Quantitativo o entità dell’appalto: importo presunto euro 485.000,00. II.3) Durata: 01.01.2017 – 31.12.2017. Possibilità di rinnovo di anni uno. IV.3.7) Termine ricevimento offerte: le ore 12:00 del 24/05/2016. IV.3.8) Modalità di apertura offerte: 24/05/2016 ore 14:30. VI.5) Data spedizione Bando Guce: 08/04/2016. Il bando integrale ed i relativi allegati reperibili sul sito internet http://www.cordarbiella.it. Indicazioni piÚ precise potranno anche essere richieste a: CORDAR S.p.A. Biella Servizi, Piazza Martiri della Libertà , 13 13900 BIELLA Tel. 015/3580011(int.015/3580023 Sig.ra Pellizzaro Mara) fax 015/3580012. Responsabile del Procedimento di gara:dr.ing.Stefano Galli Biella, 05/04/2016 Prot. 932. per CORDAR S.p.A. Biella Servizi Il Direttore Tecnico (ing. Stefano Galli)

ESTRATTO ESITO GARA PROCEDURA NEGOZIATA (CIG ZB818138E) Pubblicazione sulla GURI n.41 del 11/04/2016 Si comunica che nelle sedute del 01/12/2015 e 15/12/2015 è stata esperita procedura negoziata inerente: “Liceo ScientiďŹ co e Artistico di Alba Fabbricato ex Govone. Completamento adeguamento sismico strutture manica ovest. Completamento interventi edilizi basso fabbricato ed abbattimento barriere architettoniche - Intervento di urgenza ai sensi art.175 D.P.R. 207/2010 e smiâ€?. Ditte invitate: n.14 - Ditte partecipanti: n.14 (Artusio Costruzioni srl – Cuneo, Cogein srl – Savigliano, Coop. Architetti Costruttori Soc.Coop. - Torino, Costruzioni Edili Tre Effe - Sagliano Micca (BI); Edilizia Subalpina srl – Saluzzo, Edilvetta srl – Villanova MondovĂŹ, Fantino Costruzioni SpA - Cuneo, Franco Barberis SpA – Alba, Gima sas - Torino, Impresa Allisiardi Stefano srl - Cuneo, Impresa Geom. Cresta srl Genova, Impresa Soda Costruzioni SpA - Torino, Quintino Costruzioni SpA – Collegno (TO), Trivella srl - Milano) – Soggetto Aggiudicatario: Impresa Geom. Cresta srl - Via San Martino,65b/9 – 16131 GENOVA - Ribasso: 32,258% - Importo netto contrattuale: â‚Ź. 421.674,15 - Determinazione Dirigenziale: n. 775 del 14/03/2016 Esito su: https://appalti.provincia.cuneo.it/ PortaleAlice/it/ppgare_esiti_lista.wp. Cuneo, lĂŹ 12/04/2016 - IL DIRIGENTE DI SETTORE – Dott. Fabrizio Freni

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Itway ha ďŹ rmato memorandum d’intesa con l’iraniana Patsa Holding.

Mutui. Nel primo trimestre, secondo MutuiOnline.it, è proseguito il trend favorevole dei mutui di surroga, che si sono attestati al 63% delle erogazioni totali.

AVVISO GARA D’APPALTO CON PROCEDURA APERTA 1. Ente appaltante: SocietĂ Brianzacque s.r.l. – con sede in viale E. Fermi n. 105 – 20900 MONZA (MB) - telefono n. 039/262301 – telefax n. 039/2140074 – sito www.brianzacque.it 2. Oggetto: AfďŹ damento dei servizi di copertura assicurativa 3. Codici identificativi gara (CIG) per gli 8 Lotti: 66480765DD – 6648086E1B – 664809558B – 6648102B50 – 6648107F6F – 664811560C – 6648120A2B – 6648125E4A 4. Tipo di procedura: procedura aperta ai sensi dell’art. 3, comma 37 e dell’art. 55, comma 5, del D.Lgs 163/2006 5. Criterio di aggiudicazione: il servizio sarĂ afďŹ dato mediante il criterio dell’offerta economicamente piĂš vantaggiosa, ai sensi dell’art. 83 del D.Lgs. n. 163/2006 6. Importo complessivo dell’appalto: â‚Ź 2.646.900,00.=, imposte governative incluse 7. Presentazione delle offerte: entro le ore 12.00 del giorno 30 maggio 2016 8. Apertura buste: ore 10.00 del 31 maggio 2016 9. Documentazione: tutta la documentazione relativa alla procedura di gara in oggetto è disponibile sul sito internet di Brianzacque s.r.l. www.brianzacque.it 10. Responsabile del procedimento: dott. Enrico Colnago Il Presidente Enrico Boerci

Accertamento Diffusione Stampa certiďŹ cato n. 7397 del 10/12/2012

Sea e Iran Airport hanno siglato un memorandum d’intesa per lo sviluppo dello scalo di Teheran.

K.R.Energy ha aggiornato il piano industriale 2016-2018, entrando nel settore dell’efďŹ cientamento energetico grazie a un’alleanza strategica con Energy Time.

25

AVVISO PUBBLICAZIONE ESITO DI GARA

Bpm. Norges Bank si è portata al 3,03% nel capitale dell’istituto rispetto alla precedente rilevazione del 2,048%.

GiovedĂŹ 14 Aprile 2016

Il primo quotidiano dei professionisti dell’economia, del diritto e della politica

PROVINCIA DI CUNEO

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26

Giovedì 14 Aprile 2016

M E R CAT I E F I NA N Z A POLAR CAPITAL FUNDS Comparto

Classe di Azioni

Global Technology CNP Alpenbank Aggressive CNP Alpenbank Balanced CNP Alpenbank Balanced 2 CNP Alpenbank Dynamic CNP Alpenbank Substance CNP CIIS Aggressivo CNP CIIS Dinamico CNP CIIS Equilibrato CNP CIIS Moderato CNP CIIS Prudente CNP CIIS Total Return CNP CIIS Essential CNP CIIS Advanced CNP Crescita CNP Dynamic Structured Opp CNP Equilibrato CNP Fondo Interno Certius IV CNP Fondo Interno Certius V CNP Linea Aggressiva CNP Linea Conservativa CNP Dinamico CNP Moderato CNP Protezione CNP Prudente CNP Reddito CNP Sviluppo

98,75 93,79 100,01 120,33 106,72 88,62 91,55 91,53 94,76 97,57 96,22 72,50 80,67 92,98 100,00 92,91 75,90 50,42 94,26 91,44 95,19 96,90 97,12 98,45 93,25

07/04/2016 07/04/2016 07/04/2016 07/04/2016 07/04/2016 07/04/2016 07/04/2016 07/04/2016 07/04/2016 07/04/2016 07/04/2016 07/04/2016 07/04/2016 07/04/2016 20/01/2016 07/04/2016 07/04/2016 07/04/2016 07/04/2016 07/04/2016 07/04/2016 07/04/2016 07/04/2016 07/04/2016 07/04/2016

NAV

EUR GBP USD

Helvetia Compagnia Italo-Svizzera di Assicurazioni sulla Vita S.p.A. Via G.B. Cassinis, 21 - 20139 Milano

Valori al

21,39 12/04/2016 17,1200 12/04/2016 24,3300 12/04/2016

Healthcare Opportunities

EUR GBP USD Polar Japan Fund USD GBP JPY UK Absolute Return Class A EUR Class A GBP Class A USD Class I EUR Class I GBP Class I USD

20,59 16,4800 23,4300 19,68 13,8400 2144,4900 12,22 10,2523 16,5042 12,5050 10,4927 16,8911

12/04/2016 12/04/2016 12/04/2016 13/04/2016 13/04/2016 13/04/2016 18/11/2013 18/11/2013 18/11/2013 18/11/2013 18/11/2013 18/11/2013

www.polarcapital.co.uk

NATIONALE SUISSE VITA

Gruppo HELVETIA

FONDI PENSIONE APERTI Valori al PREVISUISSE-Crescita-MAIN PREVISUISSE-Dinamica-MAIN PREVISUISSE-Garanzia-MAIN

Valori in Euro 29/02/2016 15,21 13,94 16,16

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BANCASSICURAZIONE UNIT LINKED UNIDESIO 760071

12,180

01/04/2016

UNIDESIO 760125

12,098

01/04/2016

UNIDESIO 760183

11,430

01/04/2016

UNIDESIO 760072

12,188

01/04/2016

UNIDESIO 760129

12,191

01/04/2016

UNIDESIO 760185

11,4000

01/04/2016

UNIDESIO 760073

12,202

01/04/2016

UNIDESIO 760130

10,8540

01/04/2016

UNIDESIO 760186

11,3590

01/04/2016

UNIDESIO 760075

13,049

01/04/2016

UNIDESIO 760139

11,969

01/04/2016

UNIDESIO 760187

11,8370

01/04/2016

UNIDESIO 760078

11,5130

01/04/2016

UNIDESIO 760140

12,0130

01/04/2016

UNIDESIO 760189

11,9100

01/04/2016

UNIDESIO 760080

11,6590

01/04/2016

UNIDESIO 760147

11,9970

01/04/2016

UNIDESIO 760191

10,461

01/04/2016

UNIDESIO 760082

11,4430

01/04/2016

UNIDESIO 760149

11,9350

01/04/2016

UNIDESIO 760192

11,8230

01/04/2016

UNIDESIO 760085

10,809

01/04/2016

01/04/2016

01/04/2016

01/04/2016

12,0540

12,1760

11,950

UNIDESIO 760193

UNIDESIO 760088

UNIDESIO 760150

01/04/2016

01/04/2016

01/04/2016

11,465

12,3800

10,242

UNIDESIO 760201

UNIDESIO 760091

UNIDESIO 760156

01/04/2016

01/04/2016

01/04/2016

12,143

10,571

12,4040

UNIDESIO 760202

UNIDESIO 760095

UNIDESIO 760157

UNIDESIO 760203

13,0890

01/04/2016

UNIDESIO 760159

11,8990

01/04/2016

UNIDESIO 760205

10,7680

01/04/2016

UNIDESIO 760160

11,597

04/03/2016

UNIDESIO 760206

10,9120

01/04/2016

UNIDESIO 760096

11,0920

01/04/2016

UNIDESIO 760098

12,402

01/04/2016

UNIDESIO 760099

11,696

01/04/2016

UNIDESIO 760163

10,0320

01/04/2016

UNIDESIO 760210

12,234

01/04/2016

UNIDESIO 760102

11,308

01/04/2016

UNIDESIO 760169

12,877

01/04/2016

UNIDESIO 760216

10,989

01/04/2016

UNIDESIO 760104

11,0610

01/04/2016

UNIDESIO 760170

11,879

01/04/2016

UNIDESIO 760229

11,140

01/04/2016

UNIDESIO 760105

10,6780

01/04/2016

UNIDESIO 760174

12,1970

01/04/2016

UNIDESIO 760234

10,112

01/04/2016

UNIDESIO 760106

11,8870

01/04/2016

UNIDESIO 760179

11,656

01/04/2016

UNIDESIO 760235

10,084

01/04/2016

UNIDESIO 760109

11,5550

01/04/2016

UNIDESIO 760180

11,8320

01/04/2016

UNIDESIO 760243

9,555

01/04/2016

DUAL INDEX - 2012

101,362

13/04/2016

DUAL INDEX - 2013

100,789

13/04/2016

104,749

13/04/2016

UNIT LINKED - FONDI INTERNI

MetLife Europe Limited Rappresentanza Generale per l’Italia Via Andrea Vesalio n. 6 00161 Roma

Valorizzazione al: 12/04/16 MetLife Protezione in Crescita 70%

1,282

MetLife Protezione in Crescita 80%

1,193

Alico Monet. Protetto

Alico Prot.Trim. Eur

Alico Prot.Trim. Usa

12/04/16

12/04/16

12/04/16

1,107

1,083

MetLife Protezione in Crescita 90%

Alico Liquidita’

Alico R. Prudente

12/04/16

12/04/16

1,088

1,054

1,176

1,089 Alico R. Crescita

12/04/16

1,066

INDEX LINKED

AZZOAGLIO CONSERVATIVO

6,705

01/04/2016

AZZOAGLIO DINAMICO

5,561

01/04/2016

AZZOAGLIO EQUILIBRATO

6,757

01/04/2016

UNIDESIO PRUDENTE

11,584

01/04/2016

INDEX EURO DIVIDEND - 2013

UNIDESIO MODERATO

11,889

01/04/2016

INDEX EuroCrescita 2014

98,718

13/04/2016

UNIDESIO ATTIVO

12,273

01/04/2016

UNIDESIO VIVACE

12,206

01/04/2016

INDEX TOP DIVIDEND 2013

106,541

13/04/2016

OBBLIGAZIONARIO MISTO

10,583

01/04/2016

EUROSTOXX 50 - 2012

106,747

13/04/2016

AZIONARIO EURO

8,883

01/04/2016

AZIONARIO GLOBALE

11,969

01/04/2016

BILANCIATO

11,840

01/04/2016

CONSERVATIVE

10,344

01/04/2016

BOND MIX

10,694

01/04/2016

BALANCED

11,727

01/04/2016

GLOBAL EQUITY

14,123

01/04/2016

UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO BREVE TERMINE

10,289

01/04/2016

UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO MEDIO TERMINE

11,146

01/04/2016

PIP - FONDI INTERNI PREVIMISURATO

13,742

31/03/2016

PREVIBRIOSO

13,525

31/03/2016

PREVIDINAMICO

14,066

31/03/2016

FPA - LINEE LINEA 1

12,195

31/03/2016

LINEA 1 - FASCIA A

12,656

31/03/2016 31/03/2016

LINEA 1 - FASCIA B

12,394

UNIDESIO AZIONARIO AREA EURO

11,388

01/04/2016

LINEA 2

13,364

31/03/2016

UNIDESIO AZIONARIO INTERNAZIONALE

14,899

01/04/2016

LINEA 2 - FASCIA A

13,671

31/03/2016

OBBIETTIVO 03/2021

9,755

01/04/2016

LINEA 2 - FASCIA B

13,806

31/03/2016

OBBIETTIVO 05/2021

10,241

01/04/2016

LINEA 3

13,220

31/03/2016

HIGH DIVIDEND

8,700

01/04/2016

LINEA 3 - FASCIA A

13,446

31/03/2016

MEGATREND

7,954

01/04/2016

LINEA 3 - FASCIA B

14,526

31/03/2016

CANALE AGENTI E BROKER Alico Gest.Bilanc.Glob

12/04/16

1,336

INDEX LINKED Alico R. Multi Comm.

12/04/16

0,377

HELVETIA EUROCRESCITA

UNIT LINKED - FONDI INTERNI 94,234

13/04/2016

ATTIVO SPECIFICO Alico Gest.Azion.Glob

12/04/16

1,340

Alico Multi Comm.

12/04/16

0,397

12/04/16

1,344

Alico Sec. Acc. 2016

Alico Gest.Azion. Eur

12/04/16

1,305

Alico Aper.Indiciz.Eur

12/04/16

0,941

Alico Aper.Indiciz.Usa

12/04/16

1,708

1,299

05/04/2016

HELVETIA WORLD BOND

243,450

05/04/2016

99,352

13/04/2016

HELVETIA GLOBAL BALANCED

172,110

05/04/2016

HELVETIA THESAURA - Ed. 04-2013

105,893

13/04/2016

HELVETIA GLOBAL EQUITY

126,240

05/04/2016

HELVETIA THESAURA - Ed. 04-2014

97,103

13/04/2016

LINEA GARANTITA

12,471

31/03/2016

LINEA BILANCIATO

13,701

31/03/2016

LINEA OBBLIGAZIONARIO

13,397

31/03/2016

HELVETIA MULTIMANAGER FLESSIBILE

12,290

05/04/2016

LINEA AZIONARIO

9,971

31/03/2016

HELVETIA MULTIMANAGER EQUITY

12,800

05/04/2016

FONDO CONSERVATIVO

12/04/16

FONDO SVILUPPO

-

FONDO OPPORTUNITA

-

PIP - FONDI INTERNI

1,068

12/04/16

0,783

UNIT LINKED Valori al 13/04/2016 UNIT in EURO

Alico Agriculture

12/04/16

0,402

Ivy Gl.Investors Asset Strat.A

EUR 1377,70

Quality Progress Maximum Global Equity Global 100 Flex Equity 100 Opportunità Reddito Opportunità Reddito Plus Opportunità Crescita Opportunità Crescita Plus

DATA

PREZZO

30/03/2016 30/03/2016 30/03/2016 30/03/2016 30/03/2016 30/03/2016 30/03/2016 30/03/2016 30/03/2016 30/03/2016

7,568 6,8100 5,3860 5,8050 5,2580 11,516 4,920 4,624 4,928 4,613

EUROVITA ASSICURAZIONI S.p.A. Alico Aper.Indiciz.Ita

12/04/16

0,724

-

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GiovedĂŹ 14 Aprile 2016

Diritto & Fisco

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â‚Ź

*Oltre al prezzo del giornale

Firmato il decreto per la sperimentazione della misura. Si parte dai lavoratori del settore privato

Il part-time agevolato è realtĂ Riduzione di orario ďŹ no al 60% e premio in busta paga DI

DANIELE CIRIOLI

ervono una certificazione (dell’Inps), due istanze (una alla direzione territoriale del lavoro, l’altra all’Inps) e un contratto (tra lavoratore e azienda) per accedere al ÂŤpart-time agevolatoÂť, la misura sperimentale prevista dalla legge di stabilitĂ 2016 che premia i lavoratori prossimi alla pensione di vecchiaia che trasformano il rapporto di lavoro a tempo parziale. A stabilirlo è il decreto firmato ieri dai ministri del lavoro e dell’economia, in base al quale la misura è, per ora, fruibile esclusivamente dai lavoratori del settore privato che, giĂ in possesso del requisito contributivo, maturano l’etĂ per la pensione di vecchiaia entro il 31 dicembre 2018. Con il part-time agevolato, il lavoratore potrĂ ridurre l’orario di lavoro tra il 40 e il 60% e ricevere un premio cash in busta paga, pari all’importo dei contributi non versati all’Inps dal datore di lavoro. Il decreto è stato trasmesso alla Corte dei conti e, una volta pubblicato in G.U., renderĂ operativa l’agevolazione. Il part-time agevolato. La misura è stata introdotta dalla legge di stabilitĂ 2016 a favore solo del settore privato, ma è stata poi estesa al settore pubblico dalla legge n. 21/2016 (conversione del dl n. 210/2015, cosiddetto Milleproroghe). Il decreto ďŹ rmato ieri, però, riguarda esclusivamente il settore privato. La misura consente ai lavoratori di trasformare il rapporto di lavoro da tempo pieno e indeterminato a part-time e determinato con scadenza ďŹ ssata al giorno di compleanno dell’etĂ per la pensione di vecchiaia. Possono avvalersene i lavoratori che, in possesso del requisito contributivo (20 anni ovvero 5 anni) raggiungono l’etĂ per la pensione di vecchiaia entro il 31 dicembre 2018 (con 20 anni di contributi, uomini: 66 anni e 7 mesi; donne: 65 anni e 7 mesi negli anni 2016 e 2017 e 66 anni e 7 mesi nell’anno 2018; con 5 anni di contributi, 70 anni e 7 mesi uomini e donne). Come si accede al beneďŹ cio. Il decreto prevede una procedura di ammissione al beneficio in quattro step (si veda tabella in pagina). Prima di tutto il lavoratore deve richiedere all’Inps la certiďŹ cazione del possesso del requisito

S

contributivo minimo per il diritto alla pensione di vecchiaia e della maturazione entro il 31 dicembre 2018 del requisito anagraďŹ co (etĂ ) per la stessa pensione. Ottenuta la certiďŹ cazione, lavoratore e datore di lavoro d’accordo tra loro stipulano un contratto part-time (denominato ÂŤcontratto di lavoro a tempo parziale agevolatoÂť), con indicazione della misura di riduzione dell’orario di lavoro (compresa tra il 40 e il 60%) e con durata pari al periodo intercorrente tra la data di accesso al beneďŹ cio e la data di maturazione da parte del lavoratore dell’etĂ per la pensione di vecchiaia. Terzo step è la formulazione della prima istanza, da parte del datore di lavoro, alla direzione territoriale del lavoro competente (Dtl), con invio del contratto part-time al ďŹ ne dell’autorizzazione al beneďŹ cio. La Dtl ha cinque giorni per decidere, decorsi i quali il beneďŹ cio s’intende comunque autorizzato (vale, quindi, il silenzio-assenso). Quarto e ultimo step: acquisita l’autorizzazione della Dtl, ovvero dopo inutile decorso dei cinque giorni, il datore di lavoro formula domanda all’Inps in via telematica (le modalitĂ

La procedura 1. 1 Lavoratore: richiede all’Inps la certifi certificazione cazione sul possesso dei requisiti per la pensione di vecchiaia 2. Lavoratore e datore di lavoro: stipulano il ÂŤcontratto di lavoro a tempo parziale agevolatoÂť di durata fino al compimento dell’etĂ per la pensione di vecchiaia da parte del lavoratore 3. Datore di lavoro: Trasmette il contratto part-time agevolato alla Dtl competente per l’autorizzazione al beneficio 4. Datore di lavoro: Formula domanda di accesso al beneficio in via telematica all’Inps saranno rese note dall’istituto) dall’istituto). Dal momento della ricezione telematica della domanda, l’Inps ha cinque giorni per accogliere o rigettare la domanda, decisione che dipende dalla disponibilitĂ di risorse pubbliche. InďŹ ne, il decreto prevede pure che il datore di lavoro comunichi a Dtl e Inps la cessazione del rapporto a part-time agevolato. Ma è assai probabile che questo adempimento sia dichiarato assorbito dalla ÂŤCoÂť (comunicazione obbligatoria pluriefďŹ cace) che comunque andrĂ fatta, dal

MEDICI DI FAMIGLIA OPERATIVI 8:00/24:00

datore di lavoro lavoro, alla cessazione del rapporto di lavoro. L’accesso al beneficio. L’accesso al beneficio non è immediato; infatti, il decreto stabilisce che gli effetti del contratto a part-time e, quindi, della misura agevolativa decorrono dal primo giorno del mese successivo a quello di accoglimento della domanda da parte dell’Inps. Il premio cash. L’opzione per il part-time premia il lavoratore con il riconoscimento di un bonus in busta paga che

copre parzialmente la perdita di stipendio per via della ridotta prestazione di lavoro. Tale bonus, a carico del datore di lavoro (il quale beneďŹ cia della ridotta retribuzione da erogare al lavoratore a motivo del parttime), è equivalente ai contributi a ďŹ ni pensionistici che il datore di lavoro avrebbe dovuto versare per il lavoratore (e che invece non versa per via del part-time). Il premio, pertanto, ammonta generalmente al 33% della retribuzione non erogata per il ridotto orario di lavoro. Tale importo, sebbene ďŹ nisca in busta paga, è escluso dal reddito da lavoro dipendente e non è assoggettato ai contributi previdenziali, non per la quota a carico del datore di lavoro e nĂŠ per la quota a carico del lavoratore, e nemmeno ai ďŹ ni del calcolo del premio Inail. Inoltre, per il periodo lavorato a parttime, i lavoratori riceveranno la copertura dei contributi ďŹ gurativi per la pensione della quota di ore lavorate in meno.

Il decreto sul sito www.italiaoggi.it/ documenti

INFORTUNI IN ITINERE, TUTTI D’ACCORDO

Malati sempre assistiti In bici sempre tutelati Gli studi dei medici di famiglia seguiranno la falsa riga delle farmacie. Resteranno, infatti, aperti 16 ore al giorno, dalle 8 alle 24, per tutta la settimana. L’assistenza notturna, invece, sarĂ garantita dal 118. Stop, inoltre, ai Centri unici di prenotazione e addio alle attese per pagare i ticket. Ogni procedura, infatti, potrĂ essere fatta dallo studio del medico. Sono queste alcune delle novitĂ dell’Atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione di medicina generale approvato ieri dal Comitato di settore Regioni-SanitĂ . Per gli eventuali pazienti, quindi, garantita l’assistenza del medico per 16 ore al giorno e sette giorni su sette. La continuitĂ assistenziale, in particolare, dovrĂ essere garantita dalle 8 del mattino alla mezzanotte da medici di famiglia e guardia medica. ÂŤNelle ore notturne, inveceÂť, ha spiegato il segretario del sindacato dei medici di medicina generale, Giacomo Milillo, ÂŤquando le chiamate per il medico si limitano in media a una o due, ad assistere chi ne ha bisogno ci penserĂ il 118. Una sorta di staffetta, quindiÂť, ha proseguito Milillo, ÂŤche consentirĂ di avere piĂš medici disponibili nell’arco della giornata, andando a coprire anche fasce orarie come quelle dalle 8:00 alle 10:00 del mattino o del primo pomeriggio, dalle 14:00 alle 16:00, oggi meno coperte. E che generano cosĂŹ intasamenti nei pronti soccorso a discapito di chi ha una vera emergenzaÂť. Prima che la misura divenga operativa, però, dovrĂ intervenire la Sisac (Struttura interregionale sanitari convenzionati) che dovrĂ riaprire le trattative con i sindacati.

Retroattiva la norma che garantisce l’indennizzo a chi s’infortuna in bicicletta. A stabilirlo è la Corte di cassazione nella sentenza n. 7313/2016 depositata ieri. L’uso del velocipede, infatti, è dichiarato ÂŤsempre necessitatoÂť dalla legge 221/2015, il cosiddetto collegato ambientale alla legge di stabilitĂ 2016, che ha parzialmente modificato il T.u. dell’Inail (dpr n. 1124/1965). Il principio giurisprudenziale, in realtĂ , è giĂ stato acquisito dall’istituto assicuratore, con la circolare n. 14/2016 (si veda ItaliaOggi del 30 marzo scorso). Infatti, nell’illustrare le novitĂ , la circolare ha precisato che la nuova norma si applica anche agli eventi ancora in corso di decisione. Per il resto, l’Inail ha ricordato come giĂ dal 2011, ÂŤalla luce della sempre maggiore attenzione a livello ambientale e sociale orientata a favore di una mobilitĂ sostenibile che annovera tra le sue forme l’uso della biciclettaÂť, l’istituto ha riconosciuto l’indennizzo per l’infortunio del lavoratore che si reca in bici a lavorare. Questo, però, solo se l’evento lesivo si verificava su pista ciclabile o zona interdetta al traffico e non invece su strada aperta al traffico di veicoli a motore. Dopo il collegato ambientale, però, l’infortunio con il velocipede è indennizzato indipendentemente dal tratto stradale in cui l’evento si verifica: ÂŤl’uso della bicicletta, infattiÂť, ha precisa infine l’Inail, ÂŤgrazie all’art. 5 della legge 221/2015, è equiparato a quello del mezzo pubblico o al percorso a piediÂť. Carla De Lellis

La circolare dell’Inail e la sentenza della Cassazione sul sito www.italiaoggi.it/documenti


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Giovedì 14 Aprile 2016

G I U ST I Z I A E S O C I E TÀ

Le linee guida del mingiustizia per la quantificazione nelle procedure concorsuali

Un contributo unificato fisso Dalla sentenza di fallimento alla chiusura: 851 euro DI

GABRIELE VENTURA

inee guida del ministero della giustizia per la determinazione del contributo unificato nelle procedure concorsuali. Con la circolare del 1° aprile scorso, infatti, via Arenula ha risposto ai quesiti relativi alla somma da percepire per le opposizioni allo stato passivo fallimentare, per le diverse fasi endoprocessuali della procedura fallimentare e per le fasi di natura giurisdizionale delle altre procedure concorsuali. Il legislatore, infatti, dopo aver previsto, con l’art. 9 del dpr n. 115/2002, l’obbligo di versamento del contributo unificato per «la procedura concorsuale», ha, al successivo art. 13, comma 5, indicato l’ammontare del contributo unificato dovuto unicamente «per la procedura fallimenta-

L

re», definita quale quella che va «dalla sentenza dichiarativa di fallimento alla chiusura». Di conseguenza, osserva via Arenula, non rientrano nella previsione normativa in esame, tra le altre, la fase istruttoria prefallimentare, la procedura di opposizione allo stato passivo fallimentare e tutte le fasi giudiziali delle altre procedure concorsuali. Dato che nella prassi operativa degli uffici giudiziari, riscontra il ministero, sono state adottate interpretazioni diverse, l’ufficio legislativo e di gabinetto hanno evidenziato una serie di circostanze per uniformare i vari comportamenti. Anzitutto, secondo l’impianto del testo unico sulle spese di giustizia, è dovuto il versamento di un contributo unificato di iscrizione a ruolo per ciascun

Scuola, verso il raddoppio i compensi ai commissari Verso il raddoppio dei compensi dei commissari del prossimo concorso scuola. Come anticipato da ItaliaOggi martedì scorso, è pronto l’emendamento che rimpingua il fondo che il ministero dell’istruzione ha a disposizione per pagare i commissari impegnati nell’esame dei 168 mila aspiranti docenti, le cui prove partono il prossimo 28 aprile. L’emendamento, predisposto da viale Trastevere, è atteso oggi al senato nell’ambito di un pacchetto di modifiche di maggioranza al ddl di conversione in legge del decreto legge su scuola e università. In queste ore si deciderà quali proposte saranno a firma del governo e quali a firma del relatore del provvedimento, la senatrice pd Francesca Puglisi. Governo e relatore hanno la facoltà di presentare i propri emendamenti anche dopo la scadenza fissata in commissione, ma l’intenzione è di fare in fretta, così da portare un testo già pulito in aula già la prossima settimana. Il nuovo finanziamento per i compensi ai commissari d’esame, dopo le polemiche per le paghe da un euro ogni ora di lavoro che ha visto in campo anche il premier Matteo Renzi («è troppo poco»), potrebbe arrivare a 3 milioni di euro, a fronte di circa 2 milioni già disponibili grazie al versamento di dieci euro che ogni candidato ha dovuto fare per presentare domanda di partecipazione (alcuni hanno inoltrato istanza per più classi di concorso). La copertura è stata trovata nella legge di riforma della Buona scuola, capitolo Fondo di funzionamento degli istituti scolastici. Si tratta di una partita di giro: il finanziamento stornato verrebbe rimesso a bilancio del Fondo di funzionamento il prossimo anno. Tra le altre modifiche, un nuovo intervento per sbloccare le assunzioni presso l’istituto nazionale di valutazione, l’Invalsi, e sulle graduatorie di merito dell’infanzia: sarà consentito, a domanda, ai precari iscritti di essere trasferiti in lista anche in altre regioni, così da avere più chance occupazionali. L’obiettivo è di svuotare il più possibile le graduatorie, le più affollate sono in Campania, Sicilia e Calabria, prima che entrino in gioco i vincitori del nuovo concorso e le vecchie graduatorie perdano valore. Alcuni correttivi sono attesi anche sul fronte degli appalti ex Lsu per le opere di pulizia e piccola manutenzione del programma «Scuole belle». Alessandra Ricciardi

grado di giudizio, nel processo civile, nella procedura concorsuale e nella volontaria giurisdizione. Gli importi del contributo unificato, secondo il dpr n. 115/2002, devono essere basti sul valore della domanda e sulla materia e natura del procedimento. Gli uffici giudiziari, quindi, dovranno fissare per la procedura fallimentare, ovvero per «la procedura dalla sentenza dichiarativa di fallimento alla chiusura», un contributo fisso di euro 851,00. Per le fasi di natura giurisdizionale delle altre procedure concorsuali, invece, dovrà farsi riferimento alla dichiarazione di valore resa dall’avvocato ai sensi dell’art. 14, dpr n. 115/2002 al momento dell’individuazione del giudice competente a decidere sulla domanda proposta e del tipo di procedura azionata. © Riproduzione riservata

La circolare sul sito www.italiaoggi.it/documenti

Tra la vita e la ricerca la scelta al legislatore La scelta tra il rispetto del principio della vita degli embrioni e le esigenze delle ricerca scientifica non può essere compiuta dalla Corte costituzionale. Una decisione di tale calibro, infatti, può essere operata solo ed esclusivamente dal legislatore in quanto interprete della volontà della collettività. Senza che niente possa rilevare sul punto la volontà di chi dona. Questa le parole con cui la Consulta, con la sentenza 84/2016, le cui motivazioni sono state rese note ieri, ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale dell’art. 13, commi 1, 2 e 3 della legge 40/2004, relativo al divieto di ricerca scientifica sugli embrioni (si veda ItaliaOggi del 23 marzo 2016). Nel dettaglio, ad avviso dei giudici della Corte costituzionale «a fronte di quella che qualcuno ha definito come una scelta tragica, tra il rispetto del principio della vita che si racchiude nell’embrione ove pur affetto da patologia e le esigenze della ricerca scientifica, la linea di composizione tra gli opposti interessi attiene all’area degli interventi con cui il legislatore, quale interprete della volontà collettiva, è chiamato a tradurre, sul piano normativo, il bilanciamento tra i valori fondamentali in conflitto, tenendo conto degli orientamenti e delle istanze che apprezzi come maggiormente radicati, nel momento dato, nella coscienza sociale. Ciò che, del resto», ha concluso la Corte, «è avvenuto in tutti gli altri stati europei che hanno preso una decisione sul punto». Beatrice Migliorini

TAR DELLA CALABRIA

Il dipendente si paga da solo le spese legali DI

DARIO FERRARA

Innocente sì, ma più povero. Dopo l’assoluzione dall’imputazione di peculato il dipendente del Comune chiede all’ente datore di coprirlo sulle spese legali sostenute nel procedimento il reato ipotizzato, inerente motivi di servizio. Ma dovrà rassegnarsi a pagarle da solo perché a suo tempo non ha coinvolto l’amministrazione, anzi ha taciuto l’esistenza del processo a suo carico, forse temendo la condanna: l’ente datore, invece, deve essere messo in condizione di verificare se sussistono conflitti d’intesse con il dipendente. È quanto emerge dalla sentenza 272/16, pubblicata dal Tar Calabria, sezione staccata di Reggio, che interviene su di una questione controversa in giurisprudenza. Schema procedimentale - Niente da fare per la lavoratrice, che pure è stata mandata esente da pena nel procedimento in cui era accusata di essersi appropriata di marche da bollo nella sua disponibilità. Non c’è dubbio che il dipendente pubblico sotto inchiesta per reati riconducibili al suo lavoro possa scegliersi l’avvocato che preferisce. Ma non può farsi vivo con l’amministrazione solo a giudizio concluso perché sia il Comune a farsi carico della parcella forense: lo schema procedimentale, infatti, è quello previsto per l’intervento dell’avvocatura dello Stato e l’ente datore deve poter verificare se gli atti per i quali si procede in giudizio riguardano davvero in modo diretto funzioni del lavoratore. E se non ci sono conflitti di interesse l’ente deve farsi carico delle spese legali a tutela propria e del dipendente.

COMMISSIONE UE

Giudizi di 1° grado, solo Malta e Cipro più lenti dell’Italia DI

PAOLO BOZZACCHI

In miglioramento ma con tanto lavoro ancora da fare. Questo il giudizio complessivo della Commissione europea sullo stato di salute della giustizia nell’Unione europea, espresso nella quarta edizione del Quadro di valutazione europeo della giustizia. Secondo Bruxelles «malgrado una stabilità generale dei casi pendenti, si nota un miglioramento in diversi Stati membri che hanno dovuto far fronte a particolari sfide legate a un numero elevato di cause pendenti». Eccezion fatta per l’Italia, che rimane maglia nera per la lunghezza dei processi civili. Secondo il Rapporto nel 2014 in Italia ci sono voluti oltre 500 giorni per ottenere un giudizio di primo grado in un processo civile e amministrativo. Solo Malta e Cipro hanno fatto peggio, mentre in Germania i giorni scendono a 200. Anche per questo Bruxelles insiste sul fatto che «perdurano differenze eccessive fra i Paesi nei tempi della giustizia, e bisogna lavorare per ridurre questo gap». L’Italia è agli ultimi posti anche per quanto riguarda la percezione sull’indipendenza dei magistrati: circa il 60% degli intervistati (cittadini e imprese) la considera «piuttosto o molto cattiva», mentre solo per il 25% è «piuttosto buona» e per l’1% «molto buona». Italia a due facce anche per numero di giudici e avvocati. Mentre il nostro Paese è sestultimo per numero di giudici (10 ogni 100 mila abitanti), è terzo dopo Grecia e Lussemburgo per numero di avvocati: circa 375 ogni 100 mila abitanti. Più in generale Bruxelles plaude alla migliore accessibilità dei sistemi giudiziari nell’Ue, in particolare per la presentazione online delle istanze.


I M P O S T E E TA S S E

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Sezioni unite della Cassazione fanno chiarezza con la prima di una serie di pronunce

I medici di base senza l’Irap Studi convenzionati esenti, anche se c’è la segretaria DI

VALERIO STROPPA

tudi medici convenzionati senza Irap. Lo svolgimento in forma associata dell’attività di medicina generale non è assimilabile alle associazioni senza personalità giuridica previste dall’articolo 5 del Tuir (per esempio studi associati di avvocati o commercialisti). E anche la presenza di spese sostenute per terzi collaboratori, quali una segretaria o un’infermiera, non è idonea a integrare il requisito dell’autonoma organizzazione richiesta dalla norma impositiva. È quanto affermano le sezioni unite della Cassazione nella sentenza n. 7291 di ieri, che interviene sul tema dell’assoggettabilità all’imposta regionale sulle attività produttive delle strutture di medicina di gruppo. Il tema ha registrato nel corso degli anni un contrasto giurisprudenziale, anche a livello di legittimità. Negli ambulatori le spese comuni

S

(affitto dei locali, manutenzione, retribuzione dell’infermiere e della segretaria) vengono suddivise pro quota per ciascun medico, mentre i costi inerenti il singolo dottore sono sostenute direttamente e per intero da quest’ultimo. Con la circolare n. 28/E del 2010 l’Agenzia delle entrate ha affermato che la disponibilità di uno studio attrezzato non può essere considerata indice di autonoma organizzazione, poiché le attrezzature detenute (in base ai parametri della convenzione con il Ssn) «rientrano nel minimo indispensabile per l’esercizio dell’attività». Tuttavia, secondo il fisco, il presupposto impositivo si configura ogni volta che il medico dispone di elementi ulteriori rispetto allo standard convenzionale, «tra cui si ritiene vadano ragionevolmente ricompresi anche terzi collaboratori». Dello stesso avviso è stata

la Cassazione, almeno fi no all’anno 2012 (si vedano le sentenze nn. 12108/2009 e 8556/2011, che hanno affermato la legittimità del tributo anche in presenza di una segretaria part-time). Successivamente, però, la Suprema corte ha cambiato registro, già con le pronunce nn. 22020 e 22022 del 2013. Orientamento poi ribadito nella sentenza n. 958/2014. Ieri il verdetto delle Sezioni unite. «Non sembra possano ravvisarsi i tratti dell’associazione fra professionisti cui si riferisce la norma del Tuir nella figura della “forma associativa” della medicina di gruppo», affermano gli ermellini, «essendo que-

NUOVO RINVIO SENZA UN ACCORDO ENTRO IL 30 APRILE

Riforma giochi, eterna incompiuta Una riforma in ritardo di quasi un anno avvenne con la delega fiscale meno di un e che rischia un nuovo rinvio se governo e anno fa. Anche i giochi (come il catasto) doenti locali non troveranno entro il 30 aprile vevano essere riorganizzati con un decreto un accordo, previsto dalla legge di stabilità legislativo su cui il Mef, e in particolare lo 2016, per il riordino dei giochi pubblici, che stesso sottosegretario Baretta, aveva lavoraper lo stato valgono 8 miliardi l’anno di into per almeno nove mesi, dal momento della casso erariale. L’obiettivo fissato dalla nordiffusione delle prime bozze nel novembre ma è la definizione delle caratteristiche dei 2014, fino al brusco semaforo rosso impopunti vendita, al fine di «garantire i migliori sto dal governo Renzi a fine giugno 2015, livelli di sicurezza per la tutela della salute, pochi giorni prima della scadenza fissata dell’ordine pubblico e della pubblica fede dei dalla legge. Nel mezzo, tante dichiarazioni giocatori e prevenire il rischio di d’intenti, convegni, audizioni di accesso dei minori di età». Le inistituzioni e operatori del gioco, tese raggiunte nella Conferenza interviste ai giornali, polemiche unificata dovranno essere poi con l’industria e con le stesse recepite con decreto del ministro regioni. Alla fine, il progetto di dell’economia e delle finanze, senriordino contenuto nella delega tite le commissioni parlamentari fiscale era evaporato nel nulla, competenti. Il sottosegretario al trasformandosi in un innocuo ministero dell’economia con dedisegno di legge, firmato dal selega ai giochi, Pierpaolo Baretta, natore Pd Franco Mirabelli e ora ha dichiarato ad Agipronews che in discussione al senato. Il primo l’accordo con le regioni ci sarà: a mostrare sconcerto è Maurizio una posizione di ottimismo che Ughi, ex numero uno di Snai e serve da un lato a rassicurare il ora amministratore di Obiettivo Pierpaolo Baretta governo, che conta sui su circa 2016: «L’indecisione da parte del 500 milioni di euro di incassi dalle gare, e governo a rispettare gli impegni dettati dal dall’altro l’industria, che vede avvicinarsi la parlamento crea disorientamento nei conscadenza delle concessioni delle agenzie di cessionari di stato, in attesa di una gara che scommesse e delle sale Bingo, il 30 giugno. sembrava partisse da presupposti condivisi Il punto è che nessuno intravede una vera anche a livello comunitario. Tuttavia, affinsoluzione alla querelle tra Esecutivo e gli ché ci sia una gara, l’intesa stato-regioni enti locali, qualche settimana fa convocati deve necessariamente essere raggiunta e ad a Milano dal governatore della Lombardia, oggi, a meno di un mese dal termine previsto Maroni, in un fronte trasversale antigioco. dalla legge, lo stato non ha trovato alcun Le regioni e i comuni, bypassando la riseraccordo con gli enti locali». Il settore giochi va statale in materia, hanno legiferato per aveva già vissuto una storia simile con l’idea conto loro negli ultimi anni, costruendo un di un «Testo unico», annunciato a più riprese reticolo normativo inestricabile di divieti, da Alberto Giorgetti, quando era sottosegrelimitazioni e regole locali. Ora serve una tario con delega del governo Berlusconi, e complessa operazione politica e, anche se mai portato a termine. Era l’estate del 2011 non ufficialmente, fonti vicine al dossier ma la storia rischia di ripetersi. svelano che c’è il forte timore che si finisca, Nicola Tani ancora una volta, con un nulla di fatto, come © Riproduzione riservata

sto, piuttosto, un organismo promosso dal Ssn, diretto a realizzare più avanzate forme di presidio della salute pubblica mediante l’impiego di risorse, anzitutto professionali, ma non solo, del personale medico a rapporto convenzionale». Forme di collaborazione tra i medici erano peraltro previste sia dalla legge n. 993/1978, istitutiva del Ssn, sia dal dpr n. 270/2000, che ha reso esecutivo l’accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di famiglia. E in molte regioni le norme convenzionali che legano l’attività di medicina generale al servizio sanitario impongo-

no determinati livelli standard, ritenuti indispensabili per un efficace svolgimento dell’attività. Nel caso in esame, chiosa la suprema corte, «la spesa per la collaborazione di terzi è risultata di modesta e contenuta entità» ed è proprio «la risultante minima ed indispensabile della necessità di assicurare il servizio di segreteria telefonica ed alcune prestazioni infermieristiche». Respinta, quindi, la tesi dell’Agenzia delle entrate che qualificava la medicina di gruppo come «una forma associativa che si configura e si sovrappone all’associazione professionale vera e propria». Nei prossimi giorni dovrebbero essere pubblicate altre due pronunce delle sezioni unite di tenore analogo. © Riproduzione riservata

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I M P O S T E E TA S S E

Alcuni istituti di credito hanno inoltrato i dati relativi ai bonifici esteri verso i consulenti

Le banche segnalano gli studi Indicazioni antiriciclaggio per i compensi voluntary DI

GIOVANNI GALLI

tudi legali oggetto di segnalazione antiriciclaggio per operazioni sospette (Sos), per il solo fatto di aver incassato sul proprio conto corrente commissioni dai conti esteri oggetto di regolarizzazione. Un po’ poco, specie in assenza di qualunque approfondimento da parte della banca segnalante sull’attività di assistenza prestata dallo studio in materia di voluntary disclosure, sui mandati ricevuti, sulle fatture emesse, sull’Iva versata. Eppure gli studi legali che hanno prestato assistenza in materia di voluntary disclosure stanno ricevendo visite dalla guardia di finanza, delegato dalla Uif all’approfondimento delle segnalazioni di operazioni sospette inoltrate dalle banche. Pare che con un po’ di superficialità, alcuni istituti di credito abbiano proceduto a segnalare gli studi legali della voluntary disclosure senza aver effettuato alcun approfondimento e solo per la presenza sui conti correnti intrattenuti dagli studi di bonifici esteri in entrata con causale «assistenza nell’ambito della regolarizzazione della posizione fiscale di fronte all’Agenzia delle entrate». Che parte del sistema bancario Italiano non avesse mai digerito una procedura di regolarizzazione, la volunta-

S

Money transfer, controllo a Bankitalia Money transfer sotto diretta vigilanza della Banca d’Italia, e una banca dati, gestita dall’organismo degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi (Oam), per la raccolta di tutte le informazioni dei punti vendita, oltre alla possibilità riconosciuta al ministero dell’economia di erogare sanzioni a carico di questi ultimi e delle società per il mancato controllo. Sono queste alcune delle novità annunciate, in commissione finanze della camera, da Giuseppe Maresca, capo della direzione V del dipartimento del tesoro, sulla riforma del settore dei money transfer. Una riforma che, per il Mef, potrà trovare attuazione nel decreto legislativo di recepimento della IV direttiva di riforma dell’antiriciclaggio. Per il ministero: «L’analisi dei rischi ci indica che l’attuale inquadramento dei money transfer pone elevati rischi di sicurezza sia per il riciclaggio sia per il finanziamento del terrorismo. Per ridurre il rischio», spiega Maresca, «occorre migliorare sia i controlli sui singoli punti vendita sia i controlli sulle società, specialmente quelle minori». La rete dei money transfer consente, infatti, di spostare le rimesse in qualsiasi ry disclosure disclosure, che si basa sul ravvedimento del contribuente, sulla confessione delle violazioni commesse all’Agenzia delle entrate e alla procura della repubblica competente, era cosa nota. Sarà stato del resto il «bottino» che le banche hanno messo da parte con lo scudo fiscale (3 miliardi di euro di raccolta netta), a far

guardare con diffi denza una diffidenza procedura confessoria in cui l’Autorità giudiziaria italiana e l’Agenzia delle entrate hanno un ruolo centrale. Ruolo centrale che nello scudo era proprio delle banche italiane, garanti dell’anonimato, della segretazione e dunque, in fin dei conti, dell’occultamento del provento delle evasioni fiscali

RISCHIO DI INFILTRAZIONI NEI PANAMA PAPERS

Mafia e terroristi off-shore Vale l’1,5% del Pil mondiale il profitto generato dalla criminalità organizzata transnazionale per una cifra stimata intorno agli 870 milioni di dollari. A finanziare terrorismo e criminalità organizzata, il traffico di stupefacenti, prima fonte di finanziamento, la tratta di esseri umani e il mercato nero di opere d’arte, sigarette e petrolio. Il 75% degli italiani ritiene che ci sia uno stretto legame tra economia, mafie e Daesh e che per il 60% degli intervistati questo sia di ostacolo alla sconfitta del terrorismo nelle sue fonti di finanziamento. Sono alcuni dei dati divulgati nel corso dei lavori del convegno su «Le rotte dei traffici illeciti in Europa e nel Mediterraneo» promosso da Priorità Cultura e Istituto Affari internazionali con il contributo di British American Tobacco che si è tenuto ieri a palazzo Giustiniani. Incluso anche uno studio della società Swg sulla percezione degli italiani dei proventi di finanziamento della criminalità internazionale. «L’Isis dispone di 3 miliardi di dollari l’anno per attività criminali, la droga genera profitti pari a 560 miliardi di euro a livello mondiale di cui

villaggio del mondo, in tempo quasi reale e a costi contenuti. «Il sistema bancario tradizionale», osserva il dirigente del Mineconomia, «non è in grado di effettuare tale servizio». Per avere, dunque, un sistema money transfer trasparente, occorre avere informazioni sufficienti. Ecco dunque che il ministero è al lavoro affinché qualunque società che operi in Italia sia registrata in Italia e quindi sottoposta al controllo di Banca di Italia o istituire un punto di contatto in Italia. Quest’ultimo dovrà essere responsabile del comportamento dei punti di vendita in Italia e delle segnalazioni di operazioni sospette. Le misure annunciate durante l’audizione dunque potranno trovare spazio nel restyling della disciplina antiriciclaggio. «L’audizione è stata la prima di una serie di interventi di esperti istituzionali in materia», spiega a ItaliaOggi Maurizio Bernardo, presidente della VI commissione finanze della camera, «l’obiettivo è quello di analizzare un mondo che si muove non solo per grandi sigle ma anche per piccolissime realtà e che può presentare degli elevati profili di rischio», conclude Bernardo. Cristina Bartelli

30 solo per l’Italia», denuncia il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, tra i relatori dell’incontro con il presidente del senato e già procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, il sottosegretario di stato Marco Minniti, Francesco Rutelli, presidente dell’associazione «Priorità Cultura» e il ministro degli esteri Paolo Gentiloni. Considera Grasso: «La lotta alle mafie e al terrorismo internazionale si gioca su confisca, prevenzione e repressione del riciclaggio. I Panama papers ci dicono che nei buchi neri dei paradisi finanziari e fiscali si possono infiltrare terroristi insieme a corrotti, mafiosi e riciclatori». Propone Roberti: «Bisogna costringere le società di Money transfert a collaborare con il nostro stato, per esempio obbligandole ad avere una sede legale nel paese in cui operano. Pensiamo anche a un miglioramento di Europol che non funziona come dovrebbe in termini di cooperazione e scambio di informazioni. Diventa così importante la costituzione della procura europea, premessa fondamentale per combattere i crimini transnazionali». Marzia Paolucci

dei loro clienti. clienti La cosa che lascia stupefatti è come i dirigenti della funzione antiriciclaggio di questi istituti possano far partire delle segnalazioni per operazioni sospette senza aver fatto alcun approfondimento sulla natura delle operazioni segnalate. Per le commissioni incassate da conti esteri oggetto di regolarizzazione

fiscale dagli studi legali che hanno prestato assistenza in h materia di voluntary disclosum rre, minimali doveri di diligenza imporrebbero alle banche iitaliane prima di procedere a segnalazioni di operazioni sospette, di acquisire le fatture a cui i bonifici in entrata si riferriscono e, se permangono elementi di sospetto, di acquisire m i mandati rilasciati dai clienti. Del resto una segnalazione anD ttiriciclaggio effettuata da una banca in carenza di qualunb que presupposto di legge per procedere alla segnalazione p espone i soggetti segnalanti alla responsabilità penale per iil delitto punibile a querela di parte previsto dall’art. 622 del codice penale (rivelazione di segreto professionale), secondo cui: «Chiunque, avendo notizia, per ragione del proprio n stato o ufficio, o della propria professione o arte, di un segrep tto, lo rivela, senza giusta causa, ovvero lo impiega a proprio o altrui profitto, è punito, se dal fatto può derivare nocumento, con la reclusione fino m a un anno». E pensare che se uno studio legale che ha prestato assistenza in materia di voluntary disclosure ha incassato le proprie commissioni su conti italiani, significa che non è ricorso a comportamenti censurabili come «gestire» la procedura di regolarizzazione tramite studi associati esteri. © Riproduzione riservata

FISCO DEGLI ALTRI La polizia di Panama City ha perquisito il quartier generale dello studio legale panamense Mossack Fonseca al centro dello scandalo delle società offshore. L’operazione, «avvenuta senza interferenze o incidenti», è stata condotta dagli inquirenti in collaborazione con l’unità del crimine organizzato. «L’obiettivo», ha riferito la procura generale, «è quello di ottenere documenti legati alle informazioni pubblicate in vari

di un attacco informatico.

Delphi Automotive ha vinto un appello che aveva presentato all’Internal Revenue Service dopo che l’agenzia aveva dichiarato che il fornitore di componenti auto sarebbe dovuto essere trattato come entità nazionale e pagare le tasse negli Usa, anche dopo essere stata reincorporata nel Regno Unito. «Siamo soddisfatti che l’Irs abbia accolto il nostro appello e abbia raggiunto la giusta conclusione», ha dichiarato la società. A giugno 2014 l’Irs aveva comunicato a Delphi che ai fini fiscali federali sarebbe stata classificata come società statunitense e avrebbe dovuto corrispondere pagamenti retroattivi delle imposte dal 6 ottobre 2009. Panama La sentenza è un duro colpo per l’amministrazione del Presidente Barack Obama, che aveva tentato di perseguire quelle società, come Delphi, che articoli che affermano l’uso dello studio legale in attività illecite». si sono avvalse di paradisi fiscali offshore al fine di evitare il pagamenLe perquisizioni proseguiranno in altre filiali di Mossack Fonseca. to di tasse. La multinazionale si era reincorporata a Gillingham, Regno I Panama Papers hanno rivelato Unito, come società a responsabilità l’utilizzo da parte dei super ricchi limitata, dopo essere emersa dalla di imprese off-shore per nascondere al fisco ingenti somme di denaro. bancarotta nel 2009. Lo studio legale ha negato tutti gli di Tancredi Cerne illeciti sostenendo di essere vittima


I M P O S T E E TA S S E Il dato delle Entrate in commissione vigilanza anagrafe tributaria

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PARERE CDS

Canone tv Decreto Il 90% dei crediti Irpef è stato restituito in stand-by

Rimborsi fiscali veloci DI

VALERIO STROPPA

imborsi fiscali sempre più veloci. Il 90% dei crediti Irpef emersi dalle dichiarazioni Unico/2015 è già stato restituito ai contribuenti. Ma nei casi in cui i risultati fanno ipotizzare qualcosa di sospetto l’amministrazione finanziaria prende tutto il tempo necessario per effettuare gli approfondimenti, perché «dobbiamo sempre fare il trade off tra le esigenze dello stato e quelle dei cittadini». Le anomalie indiziate di frodi costituiscono però «una quota molto limitata». Lo ha detto Rossella Orlandi, direttore dell’Agenzia delle entrate, intervenendo ieri in audizione presso la commissione bicamerale di vigilanza sull’anagrafe tributaria. Dopo aver fatto il punto sul 730 precompilato e sulla fatturazione elettronica, Orlandi ha sottolineato l’accelerazione impartita dagli uffici alla gestione delle pratiche di rimborso. «Stiamo anticipando fortemente, quasi in tempo reale, sia la liquidazione con l’erogazione di eventuali rimborsi sia la richiesta degli eventuali pagamenti, e questo non solo per il 730 ma per tutte le dichiarazioni», osserva la direttrice, «quest’anno è stata la prima volta che si è riusciti a pagare anche Unico in sei mesi. Poi è chiaro che se ci sono rimborsi con caratteristiche particolari, ma sono sempre percentuali limitate, è sempre necessario un controllo che può allungare i termini». Domani, intanto, scatta ufficialmente la stagione dichiarativa 2016: i contribuenti potranno visualizzare e scaricare la dichiarazione precompilata con i dati già inseriti dall’Agenzia e prepararsi, così, ad accettarla (solo per il 730 precompilato), modificarla e inviarla a partire dal 2 maggio. Riguardo all’operazione precompilata 2015, i cui risultati sono già stati resi noti nei mesi scorsi, Orlandi ha fornito un dato inedito, relativo al confronto con le dichiarazioni trasmesse per l’anno d’imposta 2013. «Come primo risultato positivo, grazie alla dichiarazione precompilata. circa 700 mila contribuenti che utilizzavano il modello Unico-PF hanno scelto, per il 2015, di utilizzare il modello 730 con i conseguenti vantaggi in termini di semplificazione degli adempimenti e di tempi ridotti per ottenere il rimborso», spiega. Mentre per i modelli 2016, che vedono il principale elemento di novità nell’inserimento delle spese sanitarie,

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CRISTINA BARTELLI E GIORGIA PACIONE DI BELLO

Precompilato fai-da-te, il fisco punta al 20% 730 precompilato 2016, l’Agenzia delle entrate scommette in un 20% di modelli fai-da-te. Nel 2015 invece la percentuale di chi si era fatto la dichiarazione da solo è stata del 7% circa. 1.400 mila dichiarazione contro i gli 11,2 mln che si sono avvalsi del Caf e i 7 mln che hanno optato per il metodo tradizionale. Intanto «entro la fine della settimana», dichiara a ItaliaOggi Mauro Soldini, coordinatore assieme a Massimo Bagnoli della consulta dei Caf, l’Agenzia metterà a disposizione i dati conclusivi per la fatturazione dei compensi per lo scorso anno. Il ritardo» spiega Soldini, «è stato dovuto alle nuove modalità di calcolo per scaglioni e tipologia di dichiarazione». Intanto è in arrivo il nuovo decreto per i compensi 2016, in cui sarà contenuta anche la sforbiciata del plafond destinato ai centri di assistenza fiscale per i prossimi anni. «Stiamo aspettando», osserva Soldini, «di capire su cosa incidono i tagli anche se auspichiamo non incida sui costi delle tipologie delle dichiarazioni» l’Agenzia informa che sono poco più di mille i cittadini che hanno fatto opposizione all’utilizzo dei dati sulla salute, oscurando circa 11 mila documenti di spesa per un importo di 850 mila euro. Quest’anno non ci saranno però le informazioni sui farmaci da banco. Problematica che dovrebbe essere ovviata a partire dal 2017. Sul punto «sono in corso dei tavoli di lavoro congiunti con la Ragioneria generale dello stato e con il ministero della salu-

te per la corretta acquisizione dei dati», così come «sono stati avviati incontri con le associazioni di categoria delle parafarmacie e della grande distribuzione per i corner dei supermercati». In audizione è stato fornito lo stato dell’arte sull’attuazione della fatturazione elettronica tra privati (si veda ItaliaOggi del 9 febbraio 2016) e sull’andamento di quella obbligatoria verso la p.a.. Su quest’ultimo fronte, i numeri registrati

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Rossella Orlandi

dall’Agenzia, che gestisce il sistema di interscambio su cui viaggiano tutti i documenti telematici, «ci danno un quadro confortante dal punto di vista dell’efficacia degli sforzi compiuti», chiosa Orlandi. Alla data dell’8 aprile scorso, il sistema ha ricevuto e correttamente gestito oltre 33 milioni di file fattura, con un tasso di scarto sceso al 4,9% nel mese di marzo 2016 (nel 2014 superava il 18%). © Riproduzione riservata

K.O. IN DUE SENTENZE: CTP FIRENZE E CTP REGGIO EMILIA

Raddoppio dei termini al tappeto Raddoppio dei termini al tappeto se la denuncia è stata presentata oltre il termine ordinario di accertamento. Anche per il passato. Sono due sentenze delle ultime ore a riaccendere il dibattito sul raddoppio «penale», ossia la possibilità per l’amministrazione finanziaria di estendere le annualità contestabili se la violazione fiscale commessa dal contribuente costituisce reato. A pronunciarsi, seppure con argomentazioni diverse dal punto di vista giuridico, sono state la Ctp Firenze (sentenza n. 447/6/16) e la Ctp Reggio Emilia (sentenza n. 90/2/16). La materia, tradizionalmente regolata dagli articoli 43 del dpr n. 600/1973 (per le imposte dirette) e 57 del dpr n. 633/1972 (per l’Iva), ha visto nei mesi scorsi un duplice intervento del legislatore. Dapprima il dlgs n. 128/2015, attuativo della delega fiscale, ha stabilito che il raddoppio penale non scatta quando la denuncia dell’amministrazione finanziaria è stata trasmessa in Procura oltre la scadenza ordinaria dei termini di accertamento (quattro anni per le dichiarazioni infedeli, cinque anni per quelle omesse). Norma entrata in vigore a far data dal 2 settembre 2015, facendo però salvi gli atti già notificati fino a tale data. I quali, quindi, sarebbero restati validi anche se la denuncia era pervenuta dopo i primi 4-5 anni. La legge di Stabilità 2016, tuttavia, ha riscritto interamente la disciplina dei termini di accertamento, estendendo quelli ordinari e mandando definitivamente in soffitta la possibilità di raddoppio penale. Per i redditi

prodotti dal 2016 in avanti, gli avvisi di accertamento dovranno essere notificati entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione. In caso di dichiarazione omessa, gli uffici avranno tempo fino al settimo anno. Tale disposizione è entrata in vigore dal 1° gennaio 2016, stabilendo che per gli atti relativi alle annualità precedenti avrebbero continuato ad applicarsi le previgenti regole. Ma con obbligo di denuncia tempestiva e senza riproporre la clausola di salvaguardia per gli atti notificati fino al 2 settembre 2015. Motivi per i quali la Ctp Firenze ha accolto il ricorso del contribuente per gli anni 20052007, affermando che gli accertamenti (notificati nel 2014) erano tardivi. E anche i giudici reggiani, che in passato avevano invece ammesso il raddoppio penale con denuncia trasmessa oltre i termini ordinari di accertamento, hanno annullato la pretesa del fisco. «Sia il richiamato comma 132 della legge n. 208/15 che il comma 3 dell’art. 2 del dlgs n.128/2015 disciplinano la stessa materia e non risulta, conseguentemente, applicabile il criterio della specialità», osserva la Ctp Reggio Emilia, «il collegio ha ritenuto che debba intendersi implicitamente abrogato il 3 comma del richiamato art. 2; insomma se non fosse intervenuta la legge di stabilità la disciplina applicabile al caso di specie sarebbe stata quella indicata dal previgente art. 57 del dpr n. 633/72 ,stante la norma di salvaguardia di cui al cit. comma 3°, art. 2». Valerio Stroppa © Riproduzione riservata

Sul canone tv i tempi si allungano, ancora. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, il Consiglio di stato ha reso sul decreto con le specifiche attuative delle nuove regole di pagamento dell’abbonamento tv un parere interlocutorio. I giudici di Palazzo Spada chiedono documentazione supplementare per poter rendere il loro parere. Senza il via libera del Consiglio di stato, di cui il ministero dello sviluppo economico ha piena fiducia nel lavoro che sta svolgendo in merito al decreto sul canone Rai, non sarà possibile pubblicare in Gazzetta Ufficiale il decreto e avviare quindi tutti gli adempimenti collegati per arrivare con la prima tranche del versamento nella bolletta elettrica dal 1° luglio. E non solo è stato corretto l’indirizzo a cui inviare per mezzo del servizio postale, l’autodichiarazione di non possesso di un apparecchio televisivo atto alla ricezione di trasmissioni radiotelevisive. È quanto emerge da un aggiornamento fatto, dell’Agenzia delle entrate l’8 aprile, sul modello di dichiarazione sostitutiva relativa al canone di abbonamento alla televisione per uso privato, presente sul sito. Questa correzione arriva a distanza di quattro giorni dalla precedente modifica fatta sempre dall’Agenzia delle entrate sullo stesso modello. L’indirizzo a cui dovranno essere spedite le autodichiarazioni di non possesso del televisore, per mezzo del servizio postale, è: Agenzia delle entrate, ufficio di Torino 1, Sat – sportello abbonamenti tv – casella postale 22 – 10121 Torino. Il termine ultimo per presentare l’autodichiarazione cartacea è il 30 aprile 2016, mentre per quella online è il 10 maggio 2016. Il 6 aprile 2016, alla camera, il sottosegretario allo sviluppo economico, Antonello Giacomelli, ha dichiarato che per la dichiarazione online e cartacea si pensava a una proroga fino al 15 maggio 2016, per la consegna delle autodichiarazioni. A quanto risulta a ItaliaOggi, il ministero dello sviluppo economico ha piena fiducia nel lavoro del Consiglio di stato sul decreto canone Rai.


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GiovedĂŹ 14 Aprile 2016

I M P O S T E E TA S S E

L’Agenzia delle entrate ha predisposto il modello e le istruzioni per l’opzione

Voluntary, atti al professionista Istanza per richiedere la notiďŹ ca con posta elettronica DI

CRISTINA BARTELLI

oluntary disclosure, arriva il modello per la richiesta del contribuente di far notificare gli atti relativi alla procedura di collaborazione volontaria, alla Posta elettronica certificata (Pec) del professionista. Con un provvedimento di ieri, l’Agenzia delle entrate ha diramato il modello e le istruzioni per inoltrare la richiesta all’Agenzia. Come si legge nel provvedimento, ÂŤin un’ottica improntata alla semplificazione degli adempimenti a carico del contribuenteÂť è fatto obbligo ai professionisti di conservare un esemplare cartaceo del modello predisposto informaticamente, debitamente sottoscritto dal professionista e dall’interessato. Il professio-

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Il testo del modello e delle istruzioni sul sito www. italiaoggi.it/documenti

nista deve inoltre rilasciare al contribuente, contestualmente all’assunzione dell’incarico relativo alla trasmissione dell’istanza, l’impegno a presentare il modello. L’impegno deve riportare data e sottoscrizione del professionista. Il modello deve essere inoltrato allo stesso indirizzo di Pec dove sono state inviate

la relazione e la documentazione di accompagnamento all’istanza di collaborazione volontaria. Il professionista trasmetterĂ il modello solo dopo aver apposto la ďŹ rma digitale e dopo aver allegato la fotocopia di uno dei documenti di identitĂ in corso di validitĂ del contribuente istante.

Studi di settore, il 78% con il regime premiale Sono 159 gli studi di settore che potranno godere del regime premiale per il 2015. Ăˆ quanto emerge da un provvedimento dell’Agenzia delle entrate pubblicato ieri. Per l’anno 2015, quindi, sono quasi il 78% degli studi che accederanno ai beneďŹ ci previsti dalla disciplina premiale introdotta dal Decreto salva Italia (Dl n. 201/2011). Il regime premiale si applica a tutti quegli studi, che per il periodo d’imposta 2015, in base all’articolo 10 della legge n. 46/1998 risultano congrui e coerenti con quattro tipologie di indicatori: efďŹ cienza e produttivitĂ del fattore lavoro, efďŹ cienza e produttivitĂ del fattore capitale, efďŹ cienza di gestione delle scorte, redditivitĂ e struttura. In alternativa, gli indicatori devono essere riferibili a tre delle tipologie indicate sopra e prevedere l’indice di copertura del costo per il godimento di beni di terzi e degli ammortamenti. Giorgia Pacione Di Bello

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Centro Congressi - Fondazione Stelline – Milano, Corso Magenta 61 – 24 Maggio 2016 - ore 15.30 / 19.00

Introduzione al convegno: Prof. Victor UCKMAR, emerito nell’UniversitĂ di Genova Prof. Giuseppe CORASANITI, UniversitĂ di Brescia Problematiche applicative e criteri per la giusta imposizione Prof. Lorenzo DEL FEDERICO, UniversitĂ di Chieti - Pescara Istruttoria, liquidazione e ruolo del Centro Operativo di Pescara Avv. Caterina CORRADO OLIVA Patologie del procedimento liquidatorio e tutele Avv. Paolo DE’ CAPITANI Le problematiche relative al trust e alle fondazioni nella VD Prof. Christian CALIFANO Competenza all’accertamento, inviti al contradditorio unitari e ripartiti e impugnabilitĂ parziale Avv. Giuseppe IANNACCONE Esiti della liquidazione e implicazioni penalistiche Question Time Conclusioni: Prof. Cesare GLENDI, emerito nell’UniversitĂ di Parma Coordina: Dott. Gabriele CAPOLINO, Direttore ed Editore Associato MF-Milano Finanza La partecipazione al convegno è gratuita previa registrazione ONLINE su www.mfconference.it oppure via FAX, compilando il coupon sottostante. Sono in corso le procedure per l’attribuzione dei crediti professionali. MF Servizi Editoriali S.r.l.: Via M. Burigozzo, 5 - 20122 Milano Tel. 02.58.219.878 - Fax 02.58.219.452 - e-mail: mfconference@class.it

CONVEGNO

CONVEGNO

EVENT

LA PRIMA VERSIONE DEL SOFTWARE

Gerico, assetto anticrisi Gerico 2016 con le variabili anticrisi sugli indicatori di coerenza economica al debutto anticipato. Ăˆ stata infatti rilasciata dalle Entrate la prima versione ufficiale del software di calcolo degli studi di settore applicabili alle imprese e ai professionisti per il 2015 comprensiva dei correttivi anticrisi (si veda ItaliaOggi di ieri). La messa a disposizione del software lo scorso 12 aprile, ben oltre il mese di anticipo rispetto al passato – lo scorso anno la prima versione software fu rilasciata soltanto il 27 maggio – dovrebbe garantire l’adempimento dichiarativo senza la necessitĂ dello slittamento dei termini di pagamento delle imposte fra contribuenti soggetti agli studi e gli altri. Il software Gerico 2016 rilasciato dall’Agenzia delle Entrate è la prima versione ufficiale del prodotto – la 1.0.0 del 12 aprile 2016 – che consente il calcolo della congruitĂ , tenuto conto della normalitĂ economica, della coerenza economica e dell’effetto dei correttivi ÂŤcrisiÂť, per i 204 studi di settore applicabili per il periodo d’imposta 2015. Come giĂ anticipato si tratta di una versione completa che tiene conto anche dei correttivi anti crisi analizzati dalla Commissione degli esperti per gli studi di settore nelle riunioni del 2 dicembre 2015 e del 31 marzo 2016. L’utilizzo del prodotto non evidenzia differenze significative rispetto alle ultime versioni del software Gerico. Nello specifico si segnala una notevole mole di informazioni che vengono rese visibili al contribuente attraverso la funzione ÂŤesitoÂť dello studio di settore. Vengono infatti esplicitati e resi visibili i risultati dell’analisi discriminante, che individua l’esatta clusterizzazione del contribuente oggetto di analisi basata essenzialmente sui dati indicati nei quadri strutturali dello studio di settore. Subito dopo viene evidenziato il risultato degli indicatori di coerenza sui quali, a partire proprio da quest’anno, si faranno sentire i nuovi correttivi anticrisi che agiranno sul calcolo dei valori soglia per gli indici di coerenza relativi alla redditivitĂ e alla marginalitĂ economica. Terminata l’analisi di coerenza il software propone l’accesso alle variabili relative alla normalitĂ economica con la possibilitĂ che vengano evidenziati, oltre ai responsi numerici, anche apposite segnalazioni analitiche in ordine alle singole variabili che hanno influenzato tale analisi. La normalitĂ economica si conclude con i responsi dei singoli indicatori applicabili allo specifico studio di settore per ognuno dei quali vengono evidenziati i valori calcolati dal software ed il valore di riferimento nonchĂŠ l’eventuale maggior ricavo/compenso necessario ai fini dell’adeguamento. Passando poi alla sezione esito vera e propria, che costituisce il riepilogo finale dei calcoli e delle elaborazioni condotte da Gerico 2016, vengono evidenziati i responsi qualitativi in termini di congruitĂ , normalitĂ e coerenza con la successiva rappresentazione numerica degli stessi in termini di eventuali maggiori ricavi/compensi necessari per l’adeguamento nonchĂŠ dell’effetto dei nuovi correttivi congiunturali in termini di ÂŤmitigazioneÂť del responso complessivo del software. Come giĂ accennato la vera novitĂ che caratterizza Gerico 2016 è l’intervento dei correttivi anticrisi agli indicatori di coerenza economica applicabili al singolo studio di settore. Questo intervento non avrĂ riflessi diretti sui maggiori ricavi o compensi eventualmente da dichiarare per evitare una situazione di non congruitĂ e/o non normalitĂ del contribuente, ma avrĂ altri tipi di effetti che possiamo definire come indiretti. Nello specifico i contribuenti che risulteranno coerenti grazie all’intervento dei nuovi correttivi potranno infatti garantirsi una corretta selezione delle posizioni da sottoporre a controllo e la possibilitĂ di beneficiare dell’applicazione del regime premiale di cui al dl 201/2011 qualora lo stesso fosse impedito solo dalla presenza di incoerenze nei responsi dovute unicamente agli effetti della crisi economica. Andrea Bongi Š Riproduzione riservata


Giovedì 14 Aprile 2016

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

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Lo prevede la riforma della Costituzione approvata in via definitiva dal parlamento

Fare leggi diventa complicato Si passa dal bicameralismo perfetto al differenziato DI

LUIGI OLIVIERI

l passaggio dal bicameralismo perfetto o paritario al bicameralismo differenziato porta con sé il frutto della complicazione del processo di formazione delle leggi. La riforma della Costituzione approvata in via definitiva dal Parlamento (e ora in attesa degli esiti del referendum confermativo, si veda ItaliaOggi di ieri) è stata adottata sotto la bandiera della velocizzazione e semplificazione. Tuttavia, proprio la parte delicatissima dell’iter legislativo non sembra cogliere l’obiettivo. Parità di ruoli. Intanto, restano campi nei quali la funzione legislativa è esercitata congiuntamente sia da Camera sia da Senato. Si tratta delle leggi di revisione della Costituzione e delle altre leggi costituzionali, nonché delle leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali concernenti la tutela delle minoranze linguistiche, i referendum popolari, le altre forme di consultazione di cui all’articolo 71. Ancora, la funzione legislativa paritaria del Senato riguarda le leggi che determinano l’ordinamento, la legislazione elettorale, gli organi di governo, le funzioni fondamentali dei Comuni e delle Città metropolitane e le disposizioni di principio sulle forme associative dei Comuni. Il Senato interviene obbliga-

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toriamente per la legge che stabilisce le norme generali, le forme e i termini della partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche della Ue. E ancora, per le leggi sui casi di ineleggibilità e di incompatibilità con l’ufficio di senatore di cui all’articolo, per le modalità di «elezione» dei senatori, la ratifica dei trattati Ue, l’ordinamento di Roma capitale, le forme particolari di autonomia regionale, l’attuazione degli accordi internazionali da parte delle regioni, la disciplina che autorizza le regioni a concludere accordi internazionali con Stati o enti territoriali di altri stati, le norme sul patrimonio e l’indebitamento di comuni e città metropolitane, la legge sull’esercizio dei poteri sostitutivi nei confronti di comuni e città metropolitane, la legge di principio per le elezioni degli organi regionali, spostamenti dei comuni da una regione all’altra. Richiesta di esame. Tuttavia, il Senato, entro dieci giorni dalla ricezione dei disegni di legge approvati dalla Camera, può disporre di esaminarli, potendo altresì proporre modifiche entro i 30 giorni successivi. La Camera può disporre senza particolari maggioranze di accettare le modifiche proposte. Unità giuridica o economica della Repubblica.

Il senato deve obbligatoriamente esaminare, entro dieci giorni dalla trasmissione da parte della Camera, le leggi in materie non riservate alla legislazione esclusiva quando lo richieda la tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica, ovvero la tutela dell’interesse nazionale. In questo caso, il Senato può proporre modifiche solo a maggioranza assoluta dei suoi componenti; la Camera può non accogliere le proposte solo pronunciandosi nella votazione finale a maggioranza assoluta dei propri componenti. Nuove spese. L’intervento del Senato è obbligatorio nel caso di leggi che importi-

no nuove o maggiori spese e, dunque, indicare i mezzi per farvi fronte. In questo caso, i disegni di legge approvati dalla Camera sono esaminati dal Senato, che può deliberare proposte di modificazione entro quindici giorni dalla data della trasmissione. Pare che, in questa circostanza, la Camera si riappropri di un potere ampio di accogliere o meno le proposte del Senato. Procedura accelerata. Laddove il Governo qualifichi un disegno di legge come essenziale per l’attuazione del programma di governo, chiede alla Camera che sia iscritto con priorità all’ordine del giorno e sottoposto alla votazione definitiva della Camera entro

Il testo integrale della Costituzione con le modifiche introdotte dalla legge Madia su www.italiaoggi.it/documenti

il termine di 70 giorni. Sicché i termini entro i quali il Senato può chiedere di esaminare il ddl e proporre modifiche si dimezzano. Decreti legge. Nel caso di disegni di legge di conversione di decreti legge adottati dal Governo, il Senato può chiederne l’esame entro trenta giorni dalla presentazione dei dl alla Camera. In questo caso, il Senato può proporre modifiche entro dieci giorni dalla data di trasmissione del disegno di legge di conversione, che deve avvenire non oltre 40 giorni dalla presentazione. Questioni di competenza. L’incrocio degli iter, dei termini, delle materie è talmente complesso che la nuova Costituzione assegna ai presidenti di Camera e Senato di decidere d’intesa tra loro sulle eventuali questioni di competenza, sollevate secondo le norme dei rispettivi regolamenti. Tuttavia, i vizi di incompetenza o di formazione delle leggi, visto il quadro molto complicato, saranno sempre dietro l’angolo. In particolare, sarà difficilissimo gestire i provvedimenti che abbraccino più materie, come tipicamente le leggi di stabilità o «milleproroghe», evitando di incorrere in violazioni suscettibili non solo di conflitti di competenza tra le Camere, ma anche di ricorsi alla Corte costituzionale. © Riproduzione riservata

BREVI Il Consiglio dell’Ordine degli architetti di Roma e provincia ha eletto a larga maggioranza Alessandro Ridolfi presidente dell’Ordine. Nominati anche i due vicepresidenti Eliana Cangelli e Virginia Rossini. Segretario è stato eletto Aldo Olivo, il nuovo tesoriere è invece Daniela Proietti. «Eredito il grande lavoro effettuato da Livio Sacchi che ha retto la presidenza dando un forte impulso alle attività dell’Ordine», ha dichiarato il neopresidente Alessandro Ridolfi. Farà sosta a Roma, oggi e domani presso l’Università «La Sapienza» e il 19 all’Università di Roma Tor Vergata, «Vivi il presente. Guarda al futuro», la campagna di educazione previdenziale che l’Inps ha ideato per i giovani che hanno i primi contatti con il mondo del lavoro. L’iniziativa è finalizzata alla conoscenza delle regole e degli strumenti del sistema previdenziale, per consentire alle nuove generazioni di proteggere e costruire il presente e pianificare il futuro in modo consapevole. Si svolgerà domani a Roma l’Assemblea dell’Associazione italiana giovani notai (Asign) a partire dalle ore 9,30 presso la Sala Capitolare della Biblioteca del Senato. La prima sessione di lavori che avrà ad oggetto

«Il futuro del notariato» vedrà la partecipazione della senatrice Federica Chiavaroli, sottosegretario di stato per la giustizia e del presidente di Asign Ludovico Maria Capuano. La Fondazione Inarcassa (il braccio operativo sui temi della professione creato da Inarcassa, l’Ente previdenziale di ingegneri ed architetti) lancia un nuovo concorso a Napoli per la ristrutturazione del corpo centrale dell’ex biblioteca della Stazione zoologica «Anton Dhorn». La struttura, storica sede dell’antico acquario inaugurato nel 1874, ha sede nella Villa Comunale del capoluogo campano ed il costo netto per i lavori è stimato in 2.340.000 euro. Si volgerà domani a Roma a partire dalle 9,30 il convegno «Libera professione e Imprenditoria femminile. Psicologhe: che impresa!», organizzato dall’Ente nazionale di previdenza e assistenza per gli psicologi. L’incontro, al quale parteciperanno psicologhe, rappresentanti delle Istituzioni, imprenditrici e professionisti di vari settori, tratterà di problemi e opportunità del lavoro femminile in Italia nonché dell’accesso a finanziamenti e fondi appositi, con testimonianze dirette di donne di successo. Introdurranno i relatori Felice Damiano Torricelli, presidente

Enpap e Chiara Santi, coordinatrice della «Commissione per le Politiche al femminile» dell’Ente. È in programma domani a Genova l’evento «Un’opportunità di dialogo, confronto e consulto per cittadini, governo regionale e professionisti», organizzato da Confprofessioni nell’ambito dell’iniziativa «Professionisti sotto la Lanterna». I lavori, che proseguiranno fino a sabato 16 aprile, vedranno la partecipazione del presidente di Confprofessioni Gaetano Stella, del presidente della camera di commercio di Genova Paolo Odone e del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. «Si stima che 3 milioni di italiani vivano in zone a elevata sismicità, soprattutto lungo la dorsale appenninica del Centro e Sud Italia, quasi 21 milioni in aree a media sismicità, più di 15 milioni e mezzo in aree a bassa sismicità e circa 20 milioni in aree a sismicità minima». Ad affermarlo Domenico Angelone, Consigliere nazionale dei geologi, alla vigilia del Congresso nazionale in programma a Napoli dal 28 al 30 aprile. L’evento vedrà la partecipazione del ministro dell’ambiente Gianluca Galletti. Il 1° aprile scorso lo Iassp (Istituto alti studi strategici e politici

per la leadership), ha nominato Diego Fusaro, ricercatore in Storia della filosofia presso la facoltà di filosofia dell’università Vita-Salute San Raffaele di Milano e autore di numerosi saggi storico-fi losofi ci, nuovo membro del comitato direttivo. Ivan Rizzi, presidente dell’Istituto (di cui fa parte anche Lorenza Morello, presidente di Apm-Avvocati per la mediazione), si è detto «molto lieto dell’ingresso di Fusaro nel board » È in arrivo nei tribunali italiani una nuova ondata di ricorsi contro l’annullamento della rivalutazione delle pensioni. Sono già 5 mila quelli presentati in tutta Italia attraverso Rimborsopensioni.it, che ha prorogato al 15 aprile il termine per aderire alla prossimo ricorso cumulativo per soddisfare il sempre crescente numero di richieste. Il ricorso consiste nella richiesta al giudice competente di ritenere la non manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale dell’art. 1, comma 1 del dl 65/2015, convertito in legge n. 109/2015, e di rinviare la causa alla Corte costituzionale. Visitando la piattaforma web www.rimborsopensioni. it è possibile aderire all’iniziativa e scaricare la documentazione utile per presentare ricorso.


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D I R I T TO E I M P R E SA

Una circolare spiega come l’agenzia scoprirà se i diritti all’aiuto siano creati artificialmente

I contributi agricoli ai raggi X Lente Agea per capire se gli agricoltori barano nelle istanze DI

Pagina a cura CINZIA DE STEFANIS

rrivano le regole dal parte di Agea per valutare se gli agricoltori hanno creato artificialmente le condizioni per ottenere un vantaggio dichiarando nella domanda unica 2015 di non esercitare un’attività agricola nel 2015 su una parte della loro superficie agricola. La superficie determinata pertanto verrà calcolata sulla base delle superfici riscontrate, al netto delle superfici per le quali è stata riscontrata un’anomalia. È con la circolare Agea del 7 aprile 2016 n. 188 che vengono fissate le regole per i controlli per l’ammissibilità ai contributi della domanda unica 2015. Per le domande sottoposte ai controlli oggettivi di ammissibilità l’esito della superficie accertata viene registrato sul Sian (sistema informativo agricolo) e messo a disposizione degli organismi pagatori. La domanda viene predisposta sulla base delle superfici contenute nel piano di coltivazione nell’ambito del fascicolo aziendale. I controlli del sistema integrato di gestione e controllo (Sigc) vengono effettuati in ambito fascicolo aziendale, nella do-

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manda unica e nel confronto di coerenza tra la domanda unica e il fascicolo aziendale. Tale calcolo deve considerare oltre alle superfici dichiarate e riscontrate come mantenute, le superfici riscontrate come mantenute anche se non dichiarate a premio. In caso di presenza di più prodotti/varietà dichiarati in un regime di intervento, la superficie corrispondente a ciascun prodotto/varietà rilevato compatibile deve essere distribuita tra i diversi prodotti/ varietà dichiarati in maniera proporzionale alla superficie dichiarata e tenendo conto dell’eventuale carenza della

superficie rilevata rispetto a quella dichiarata. In ogni caso la procedura attribuisce al massimo la superficie realmente accertata. Per le domande di aiuto a titolo dei regimi di aiuto per superficie, qualora si constati che la superficie determinata per un gruppo di colture è superiore a quella dichiarata nella domanda di aiuto, l’importo si calcola sulla base della superficie dichiarata.

La circolare sul sito www.italiaoggi.it/documenti

Alle ditte lombarde 90 mln Stanziati dalla regione Lombardia oltre 90 mln di euro da investire in agricoltura, per il sostegno alle start-up, le infrastrutture e la mobilità, la tutela dei consumatori e le politiche giovanili. Durante la seduta dell’11 aprile la giunta regionale ha approvato una serie di provvedimenti che mettono a disposizione un budget di oltre 90 mln di euro. Per sostenere le imprese agroalimentari è stato istituito un fondo per la concessione di finanziamenti agevolati. La giunta ha previsto uno stanziamento complessivo di 54 mln, di cui 33,2 mln per il fondo e 20,8 mln per la sovvenzione in conto capitale. Sul fronte della tutela dell’ambiente e della mobilità, invece, sono stati stanziati oltre 4,3 mln da investire per l’installazione di nuovi impianti di distribuzione della energia elettrica. Le risorse sono a valere sul Piano nazionale infrastrutturale.

Zero aiuti diretti all’operaio per l’agro ditta in cui lavora Un operaio assunto da un’azienda agricola non può acquistare i terreni dell’azienda presso la quale oggi lavora e dunque accedere ai 60 mln di euro del bando «primo insediamento giovani in agricoltura». Gli uffici Ismea al momento della presentazione della domanda verificano l’esistenza di un rapporto di lavoro tra acquirente e venditore e, ove si ravvisi la riconducibilità a un unico centro di imputazione di interessi, l’iniziativa viene esclusa dalle agevolazioni per insediamento giovani in agricoltura. Questi alcuni dei chiarimenti forniti da Ismea sul bando «primo insediamento giovani in agricoltura». Dopo la scadenza del termine di presentazione delle domande (e cioè dal 10 giugno 2016), Ismea verifica l’ammissibilità delle domande di partecipazione all’istruttoria, a seguito della quale viene redatta la graduatoria in ordine cronologico e per ciascun lotto contenente l’elenco delle domande ammesse all’istruttoria finanziabili e delle domande non ammesse. Tale graduatoria verrà pubblicata sul sito internet www.ismea.it, nella sezione dedicata al bando per l’insediamento di giovani in agricoltura. Al termine della fase istruttoria, con determinazione del direttore generale sarà approvata la graduatoria finale contenente l’elenco delle domande ammesse alle agevolazioni. Se il terreno in vendita è di proprietà esclusiva di una persona fisica (non titolare di partita Iva o socio di società di persone o capitali), c’è l’obbligo di presentare la centrale dei rischi. L’attestazione del consorzio di bonifica sulla regolarità contributiva nel pagamento degli oneri consortili va prodotta anche nel caso in cui il fondo non risulta servito dall’impianto irriguo collettivo. Per le società di capitale anche in forma cooperativa venditrici, la visura della centrale rischi della Banca d’Italia deve essere prodotta per legale rappresentante ed eventuali altri componenti l’organo di amministrazione.

Ritardo di 2 mesi, ma ecco i 500 milioni per le periferie

Nei confidi gli under 70

Solare free sui tetti

Bolletta, A3 troppo cara

Arrivano con ben due mesi di ritardo i 500 milioni di euro per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, anche se ancora non viene fissata la data entro la quale si dovranno inviare le domande. Potranno partecipare al bando soltanto le città metropolitane e i comuni capoluoghi di provincia. Gli interventi dovranno riguardare le aree urbane caratterizzate da situazioni di marginalità economica e sociale, degrado edilizio e carenza di servizi e non dovranno consumare altro suolo. Con un dpcm in corso di pubblicazione in Gazzetta è finalmente disponibile il bando da 500 milioni di euro che vengono fissate le regole per la presentazione dei progetti per la riqualificazione urbana e della sicurezza delle città metropolitane e i comuni capoluoghi di provincia. Ogni progetto potrà ricevere un finanziamento massimo di 18 milioni di euro. Gli interventi potranno riguardare progetti di miglioramento della qualità del decoro urbano, progetti di manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti, per finalità d’interesse pubblico, progetti volti all’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana, progetti per il potenziamento delle prestazioni e dei servizi di scala urbana, tra i quali lo sviluppo di pratiche del terzo settore e del servizio civile, per l’inclusione sociale e la realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano e urbano e progetti per la mobilità sostenibile e l’adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali e educative promosse da soggetti pubblici e privati. Nella valutazione dei progetti si stabiliscono delle priorità, assegnando un punteggio a seconda dei criteri valorizzati nel progetto. Se tutto dovesse come definito Lo schema di dpcm rimanere nella bozza di bando, sul sito www.italia- verrebbero assegnati 25 punti ai progetti di temoggi.it/documenti pestiva esecuzione.

Non potranno essere nominati come componenti dell’organo di gestione dell’organismo per la tenuta dell’elenco dei confidi minori i dipendenti e gli ex-dipendenti della banca d’Italia o dell’ufficio italiano dei cambi, i soggetti che hanno ricevuto sanzioni e abbiamo un’età superiore ai 70 anni. Con una nota del 7 aprile 2016 la Banca d’Italia fissa i criteri per la selezione dei componenti dell’organo di gestione dell’organismo di gestione per la tenuta dell’elenco dei confidi. Ricordiamo che a distanza di quasi 6 anni, è stato pubblicato nella gazzetta ufficiale del 18 marzo 2016 n. 65 il decreto del ministero dell’economia e delle finanze del 23 dicembre 2015 n. 228 per la costituzione dell’organismo di cui all’art. 112-bis del Tub (testo unico bancario), per la gestione dell’elenco e la vigilanza dei confidi minori. Nel più generale giudizio sull’integrità del candidato, la banca d’Italia tiene conto anche delle sanzioni irrogate in materia bancaria e finanziaria, antiriciclaggio, trasparenza e usura.

«Libera» l’installazione di pannelli solari negli immobili ricadenti in aree tutelate paesaggisticamente, con la sottrazione al controllo autorizzativo paesaggistico. Ma questo nel solo caso in cui il posizionamento degli impianti sul tetto o sul lastrico solare sia tale da non poter essere visibile dall’esterno. Questo è quanto si legge nel parere del 15 marzo 2016 n. 7716 ministero dei beni culturali in merito all’installazione di impianti solari fotovoltaici con il modello unico negli immobili ricadenti in aree tutelate paesaggisticamente. Ricordiamo che il decreto del ministro dello sviluppo economico 19 maggio 2015 ha introdotto l’iter semplificato (cosiddetto modello Unico) per la realizzazione, la connessione e l’esercizio di nuovi impianti fotovoltaici per i quali sia richiesto contestualmente l’accesso al regime dello scambio sul posto. I produttori interessati dovranno pertanto interfacciarsi esclusivamente con i gestori di rete per inoltrare il modello Unico.

Alcune misure relative agli incentivi alle rinnovabili contenute nella legge di stabilità 2016 sono suscettibili di determinare un aumento degli oneri della componente A3. Sul target 2020 siamo messi bene per il raggiungimento dell’obiettivo del 17% di energia da fonti rinnovabili, ma dobbiamo impegnarci ancora al fine migliorare la capacità di interconnessione e di ridurre i prezzi dell’energia elettrica che, in generale, sono sopra la media Ue. Questo è quanto emerge dal dossier elaborato dal servizio studi del dipartimento attività produttive della camera su «le fonti rinnovabili e i meccanismi incentivanti per il settore». La legge di stabilità infatti riconosce alla produzione di energia elettrica di impianti alimentati da biomasse, biogas e bioliquidi sostenibili, che cessano entro il 31/12/2016 di beneficiare di incentivi sull’energia prodotta, in alternativa all’integrazione dei ricavi prevista dall’art. 24, comma 8 del dlgs n. 28/2011, fino al 31 dicembre 2020.


D I R I T TO E I M P R E SA Una direttiva Ue definisce cosa va tutelato e rimanda agli Stati le sanzioni

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CON CARIPARMA

Per le pmi 80 milioni Per le ong una minaccia alla libertà di stampa dalla Bei

Segreti d’impresa blindati da Bruxelles ANGELO DI MAMBRO opo tre anni di dibattito e a meno di colpi di scena, oggi il Parlamento europeo approverà la direttiva sul segreto commerciale. Nelle intenzioni della Commissione Ue, che ha presentato la proposta nel 2013, la direttiva serve a colmare un vuoto nella legislazione comunitaria e a fissare requisiti minimi per l’imposizione di sanzioni per l’acquisizione illegale, l’uso o la divulgazione di segreti commerciali. Definizione ombrello che abbraccia la formula di un profumo, la ricetta per una bevanda sportiva, ma anche listini prezzi, elenchi clienti, o il progetto di un prototipo. Il furto di segreti commerciali colpirebbe tra il 20 e il 25% delle imprese Ue ogni anno, e l’armonizzazione dovrebbe consentire la creazione di un quadro competitivo sicuro e affidabile per le aziende europee, che vedranno garantiti i loro beni immateriali e il loro know-how in modo uniforme anche nelle transazioni intracomunitarie. Al contrario di quel che accade oggi che

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Così la direttiva Ue Defi nisce Definisce il «segreto Cosa fa la commerdirettiva ciale» in sui segreti modo arcommer- monizzato ciali a livello Ue sii confrontano con di disciplif t i li ne diverse della materia. La mancanza di un approccio comune, secondo l’Esecutivo Ue, contribuisce a indebolire gli scambi tra gli Stati membri, scoraggia la condivisione delle informazioni e le attività di ricerca e sviluppo. M A SECONDO 40 ORGANIZZAZIONI della società civile, tra cui il Corporate Europe Observatory, l’Ue sta andando troppo oltre. La direttiva contiene una definizione troppo ampia di segreto commerciale. Da dispositivo contro lo spionaggio industriale potrebbe trasformarsi in una minaccia per altri diritti, come quello di espressione. E per categorie come giornalisti, scienziati,

Fissa requisiti mi minimi per l'imposizione di sanzioni per l'acquisizione illegale, l'uso o la divulgazione di segreti commerciali

Se lo Stato membro vuole, può integrare le disposizioni con misure di carattere penale

cittadini itt di i e queii dipendenti di d ti che rivelano particolari di interesse pubblico, su attività illecite o fraudolente all’interno di un governo o di un’azienda. Ovvero, le fonti, le «gole profonde» o, in inglese, i whistleblowers. Con la direttiva a regime, temono le organizzazioni non governative, un’inchiesta come Lux Leaks, che ha svelato come la normativa fiscale in Lussemburgo agevolasse l’elusione da parte di grandi aziende internazionali, non avrebbe visto la luce. DOPO ANNI DI NEGOZIATO IL TESTO FINALE, che sarà votato oggi dalla plenaria di Strasburgo, garantisce limitazioni sostanziali alla protezione del segreto commerciale a fronte

limitaDispone limita zioni al diritto di tutela del segreto commerciale in riferimento a libertà di espressione e informazione

d l di del diritto itt di espressione i e di informazione. Questo assicura la relatrice, l’eurodeputata francese Constance le Grip, del Ppe. Nonostante le misure di salvaguardia siano citate in più parti del testo, restano alcune ambiguità. La direttiva, per esempio, stabilisce che la violazione del segreto commerciale è questione da risolvere nell’ambito della giustizia civile, ma non esclude che uno Stato membro dell’Ue possa integrare le disposizioni con misure di carattere penale. Anche in questo caso, l’autorità nazionale «dovrebbe tenere conto delle salvaguardie previste nella direttiva», si legge nel testo. © Riproduzione riservata

Imprese edili, Mud evitabile con i rifiuti non pericolosi

I tecnorifiuti vanno gestiti solo da accreditati Raee

Nessun obbligo di presentazione entro il 30 aprile prossimo del Mud 2016 per le imprese di edili che trasportano rifiuti non pericolosi dai cantieri. Al contrario il Mud dovrà invece essere presentato dalle imprese di costruzione che hanno prodotto, nel corso dell’anno 2015, rifiuti speciali pericolosi. Questo è quanto sostiene Ispra in risposta all’Ance in merito alla presentazione del Mud 2016 da parte delle imprese di costruzioni che trasportano rifiuti non pericolosi . Le imprese che rientrano nell’esclusione del Mud in quanto produttori iniziali di rifiuti non pericolosi derivanti da attività di demolizione, costruzione e scavo, sono solo le aziende che svolgono attività di costruzione e demolizione come attività principale. L’esclusione vale per tutti i rifiuti classificati con codici appartenenti alla famiglia dei Cer 17 (rifiuti delle operazioni di costruzioni e demolizione). L’articolo 189, 3° comma, del dlgs n. 152/2006, stabilisce che «chiunque effettua a titolo professionale attività di raccolta e trasporto di rifiuti, i commercianti e gli intermediari di rifiuti senza detenzione, le imprese e gli enti che effettuano operazioni di recupero e di smaltimento di rifiuti, i consorzi istituiti per il recupero ed il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti, nonché le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi e le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti non pericolosi di cui all’articolo 184, comma 3, lettere c), d) e g), comunicano annualmente alle camere di commercio le quantità e le caratteristiche qualitative dei rifiuti oggetto delle predette attività». Sono esonerati da tale obbligo gli imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del codice civile con un volume di affari annuo non superiore a euro ottomila, le imprese che raccolgono e trasportano i propri rifiuti non pericolosi, di cui all’articolo 212, comma 8, nonché, per i soli rifiuti non Il parere Ispra pericolosi, le imprese e all’Ance sul sito gli enti produttori iniziali che non hanno più www.italiaoggi.it/ di dieci dipendenti. documenti Marco Ottaviano

Trattamento dei tecnorifiuti solo negli impianti gestiti da aziende accreditate presso il Centro di coordinamento Raee. Il quale, prima di concedere l’accreditamento, ne vaglierà qualità e adeguatezza attraverso un audit condotto da verificatori terzi. I sistemi collettivi, per il trattamento dei Raee di competenza, avranno dunque l’obbligo di rivolgersi ai soli impianti accreditati (in continuità con l’accordo precedente). È quanto prevede il nuovo accordo di programma sul trattamento dei Raee firmato dal Centro di coordinamento e dalle aziende del settore: Assoraee, Assorecuperi e Assofermet. La sottoscrizione di accordi con i soggetti recuperatori per «assicurare adeguati e omogenei livelli di trattamento e qualificazione delle aziende del settore» è prevista dalla normativa madre nazionale in materia di Raee, il dlgs 49/14, all’art. 33, comma 5, lettera g). L’accordo appena firmato entrerà in vigore dopo 30 giorni e ad esso potranno aderire tutte le associazioni degli operatori del trattamento che vorranno sottoscriverlo. L’accreditamento delle imprese presso il Centro di coordinamento avrà durata da uno a tre anni a seconda dei requisiti in possesso dei singoli impianti. Sono istituiti un Comitato paritetico che monitori l’applicazione dell’accordo e un tavolo tecnico per la definizione e l’aggiornamento dei riferimenti allo sviluppo tecnologico e all’evoluzione normativa. Il Centro di coordinamento Raee dovrà implementare il proprio portale con servizi ad hoc per gli impianti accreditati e questi dovranno fornire annualmente al Centro Raee i dati sulla composizione dei «raggruppamenti» (tipologie di Raee) utili alle comunicazioni dell’Italia all’Europa. «Ispirandoci ai più evoluti standard europei, vogliamo raggiungere quei target qualitativi nel trattamento dei Raee richiesti dalla Comunità europea», ha commentato Giancarlo Dezio, presidente del Centro di coordinamento Raee, aggiungendo che «il rispetto delle regole previste vincolerà anche il trattamento di Raee raccolti nel nostro paese che dovessero essere inviati in impianti esteri, garantendo così un livello qualitativo di eccellenza ovunque avvenga la lavorazione». Silvana Saturno

ANGELO DI MAMBRO

Ottanta milioni per le pmi e Mid Cap italiane, con particolare attenzione al settore agroalimentare. È il plafond delle nuove linee di credito frutto di un accordo tra Gruppo Cariparma Crédit Agricole e la Bei (Banca Europea per gli Investimenti). Le risorse saranno fornite alle imprese che vorranno promuovere iniziative nei settori dell’industria, dei servizi, dell’agricoltura, del turismo, dei cambiamenti climatici o localizzate nelle aree della convergenza. Notizia che conferma l’Italia come uno dei paesi europei dove il nuovo approccio Ue agli investimenti – targato Bei e Commissione europea – sta riscuotendo il maggior seguito, soprattutto attraverso il Fei, il Fondo europeo dedicato al sostegno dei progetti delle imprese piccole e medie tramite intermediari finanziari. Secondo i dati più recenti, il cambio di strategia sancito dalla nascita del Piano Juncker, a circa otto mesi dalla sua partenza uffi ciale, ha mobilitato circa 82 miliardi di euro di investimenti – l’80% proveniente da gruppi privati – partendo da una base da 11,2 miliardi. Per l’Italia la situazione dei grandi progetti infrastrutturali è rimasta quella di febbraio, quando è stato approvato dalla Bei il finanziamento da 500 milioni per la modernizzazione e l’ampliamento della flotta Grimaldi Euromed. Ma sono soprattutto i numeri degli interventi per le pmi che sono considerati «un grande successo» da Bruxelles, sia a livello europeo che italiano. Secondo i calcoli dei funzionari della Commissione sono 136 mila le pmi europee che hanno ricevuto prestiti per i loro investimenti grazie a 165 accordi con intermediari nazionali. Per quanto riguarda la Penisola, parliamo di 21 accordi pari a 318 milioni di euro di «innesco» che dovrebbero mobilitare 7,3 miliardi di investimenti a beneficio di oltre 44 mila piccole e medie imprese e start-up. Gli ultimi due accordi Fei risalgono all’8 aprile, uno con il Banco Popolare (300 milioni in due anni) l’altro per prestiti alle imprese innovative, siglato con la Banca popolare di Bari (100 milioni in due anni).


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D OT TO R I C O M M E R C I A L I ST I

Si alza il sipario a Padova sul 54° Congresso nazionale dei Unione giovani dottori

Il commercialista è revisore Snodo centrale per il futuro professionale della categoria DI

DAVIDE IAFELICE *

adova è pronta ad accogliere i colleghi unionisti provenienti da tutt’Italia al 54° Congresso nazionale Ungdcec dal titolo «Il Commercialista Revisore, valore aggiunto per la professione, valore economicosociale per le imprese». Nel 25° anniversario di vita dell’Ugdcec di Padova, per l’Unione Giovani locale è un privilegio ospitare un evento di così grande rilevanza, che vedrà radunati nella città del Santo oltre 800 colleghi italiani. Il tema della revisione legale dei conti è cruciale e di grande attualità per i dottori commercialisti, ma è ancora più sentito dai giovani commercialisti, poiché rappresenta uno snodo determinante per il futuro professionale. «Il commercialista è revisore», scrivevano oramai tre anni fa l’attuale e l’allora presidente della Fondazione centro studi Ungdcec, Pier Luigi Marchini ed Alessandro Lini, in tema di equipollenza tra gli esami di stato per l’iscrizione all’albo dei dottori commercialisti e per l’iscrizione al registro

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dei revisori legali: un argomento sul quale l’Unione si è sempre espressa con forza e determinazione, per difendere la categoria dei Commercialisti da un fuoco incrociato che mina le basi della nostra professione. Oggi non vi è più una totale equipollenza tra i titoli di dottore commercialista e di revisore, e il giovane dottore commercialista dovrebbe svolgere (il condizionale è d’obbligo in quanto ad oggi vi è una forte incertezza sull’iter da seguire) una prova d’esame integrativa per diventare revisore contabile. Il quadro normativo attuale pesa senz’altro solo sul futuro del giovane commercialista, in quanto di fatto ha aggiunto una ulteriore barriera all’accesso della professione, che fa prorogare la possibilità di inizio dell’attività di revisione contabile: una attività che, si badi bene, deve essere considerata a tutti gli effetti una specializzazione della professione di dottore commercialista, e non una professione a sé stante. In questo senso appare chiara la lettura del decreto legislativo n. 139 del 2005, che ha istituito l’albo unico dei dottori commer-

cialisti ed esperti contabili italiani: all’art. 46 si legge che la revisione aziendale è materia contenuta nell’esame di stato di accesso alla professione, ed all’art. 1 è indicato come la funzione di sindaco e di revisore formi oggetto della professione di dottore commercialista. Chiunque legga con attenzione la norma istituiva del nostro albo professionale, non può non concludere quello che gli iscritti all’albo professionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili italiani sappiamo già: il commercialista è revisore. La professione di dottore commercialista, soprattutto attraverso la revisione legale, deve tornare a diventare protagonista nella vita economica del nostro paese, accanto alle attività di controllo delle società, agli incarichi giudiziali, passando per la revisione degli enti locali: deve essere rafforzata la reputazione del commercialista come utile al paese, e in questo l’Unione giovani è senz’altro sempre in prima linea. Non a caso quindi il congresso si terrà nel moderno Centro congressuale e culturale «San Gaetano», già sede del Tribunale di Padova.

Giovedì 14 aprile, dopo le relazioni introduttive dei presidenti dell’Unione di Padova Davide Iafelice e dell’Unione nazionale Fazio Segantini, e i saluti delle autorità, vi sarà l’intervento del viceministro dell’Economia on. Enrico Zanetti, che sempre si è espresso favorevolmente in sede istituzionale sul tema dell’equipollenza. A seguire, si terranno due tavole rotonde: la prima vedrà i vertici della categoria dei commercialisti discute sul futuro della professione; la seconda sarà una sessione di approfondimento e di confronto sul ruolo del revisore in ambito europeo. Venerdì 15 aprile, nella sala «Aagorà» vi saranno delle sessioni di approfondimento strettamente in tema di revisione legale, mentre nella sala «Auditorium» ci si soffermerà su gli altri ruoli del «Commercialista revisore». A conclusione dei lavori si terrà la tavola rotonda politi-

ca, moderata dal giornalista Paolo Mieli, durante la quale il presidente Fazio Segantini dialogherà con esponenti della scena politico-istituzionale italiana per far conoscere alla politica le proposte dell’Unione giovani in ambito di revisione. Non vi è dubbio che, considerati gli illustri relatori e i personaggi di spicco della politica nazionale e professionale, il congresso nazionale dei giovani dottori commercialisti sarà una due giorni di elevato spessore scientifico e ricca di contenuti tecnici e sindacali, nella quale la città di Padova sarà il fulcro d’Italia della categoria, e durante la quale si ribadirà a gran voce che il commercialista-revisore è (e dovrà essere sempre di più) un valore aggiunto per la professione e per le imprese. * presidente comitato organizzatore 54° congresso Ungdcec

Pagina a cura dell’


GiovedĂŹ 14 Aprile 2016 Gioved

CONFPROFESSIONI

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I chiarimenti sulla tipologia contrattuale nel decreto interministeriale del 12 ottobre scorso

Tutele per i praticanti in arrivo Nel Ccnl studi vantaggi ad hoc per i datori di lavoro l primo progetto pilota risale al 23 febbraio 2015, quando Confprofessioni e Regione Marche sottoscrissero l’accordo ÂŤper la disciplina dell’alto apprendistato per l’accesso alle professioni ordinisticheÂť. Ma adesso l’istituto diventa strutturale, riconoscendo una specifica tipologia contrattuale come, peraltro, giĂ disciplinata dal Ccnl degli studi professionali che ha introdotto ÂŤla possibilitĂ di svolgere il periodo di praticantato per l’accesso alle professioni ordinistiche anche con un rapporto di apprendistatoÂť (art. 31). Il decreto interministeriale del 12 ottobre 2015, ÂŤDeďŹ nizione degli standard formativi dell’apprendistato e criteri generali per la realizzazione dei percorsi di apprendistato, in attuazione dell’articolo 46, comma 1, del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81Âť, emanato dal ministero del Lavoro, di concerto con quello dell’Istruzione e dell’Economia, e pubblicato sulla Gazzetta UfďŹ ciale n. 296 del

di lavoro basterĂ adeguarsi a quelle che sono le norme generali che disciplinano il periodo di praticantato, stabilite dagli ordini professionali, per poter legittimamente ricorrere a tale tipologia contrattuale. In ogni caso, la formazione interna non può essere inferiore al 20% del monte orario annuale concordato, mentre quella esterna non è obbligatoria. Alla luce del recente decreto interministeriale e del dlgs 81/2015, il Centro studi Confprofessioni ha calcolato la retribuzione spettante in applicazione del Ccnl studi professionali. Attraverso il ÂŤcontratto di apprendistatoÂť l’apprendista/praticante potrebbe percepire nel corso del periodo di formazione una retribuzione percentualizzata rispetto al livello di inquadramento, pari al 40% per i primi 12 mesi e al 50% per i restanti mesi. Per esempio, nel caso di un III livello, la retribuzione minima mensile di partenza sarĂ pari a circa 600 euro lordi, cui vanno ad aggiungersi le tutele contrat-

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Presidente di Confprofessioni Gaetano Stella

21 dicembre 2015, ha infatti chiarito alcuni dubbi riguardanti la regolamentazione e le modalità di attivazione dell’apprendistato per il praticantato, sancendone la piena agibilità senza la necessità di un intervento delle regioni. Il provvedimento stabilisce la durata massima dei contratti di apprendistato per il praticantato per l’acceso alle professioni ordinistiche in rapporto al periodo necessa-

rio al conseguimento dell’attestato di compiuta pratica per l’ammissione all’esame di stato, ďŹ no a un massimo di 18 mesi. Inoltre, i contenuti e la durata della formazione devono essere definiti nel piano formativo individuale, redatto dal datore di lavoro, secondo il modello allegato al decreto, nel rispetto dei rispettivi ordinamenti professionali e della contrattazione collettiva nazionale. Al datore

tuali previste dal Ccnl studi professionali. Inoltre, per l’intera durata del rapporto di apprendistato, e per l’anno successivo alla scadenza della fase formativa in caso di prosecuzione del rapporto, l’aliquota contributiva a carico del datore di lavoro è ďŹ ssata al 10%. Per gli studi che occupano ďŹ no a dieci dipendenti, tale aliquota è ulteriormente scontata all’1,5% per il primo anno e al 3% per il secondo. Ma non solo, per i contratti di apprendistato stipulati dal 1Âş gennaio 2012 ed entro il 31 dicembre 2016, la legge di StabilitĂ per il 2012 (legge n. 183/2011) ha previsto uno sgravio contributivo del 100% per i primi tre anni di apprendistato, in favore dei datori di lavoro che occupano meno di dieci dipendenti. Pagina a cura di

CONFPROFESSIONI WWW.CONFPROFESSIONI.IT INFO@CONPROFESSIONI.EU

Tutto ebbe inizio con l’abrogazione della legge 183/89 che, a partire dagli anni 2003-2004, ha segnato un passo indietro verso una politica territoriale aggressiva e sconsiderata, vaniďŹ cando ogni iniziativa di difesa del suolo e svuotando le risorse del Ministero, non solo sul piano ďŹ nanziario, persino su quello delle idee e della afďŹ dabilitĂ . A distanza di dieci anni, il dissesto idrogeologico in Italia è un’emergenza dimenticata, come l’aggressione di aree geomorfologicamente instabili o rese tali da quartieri, strade, infrastrutture (pure di grande importanza strategica) che hanno moltiplicato a dismisura le condizioni di pericolositĂ , vulnerabilitĂ e rischio dell’ambiente e dei cittadini. Certo, il problema è di natura tecnica; ma oltre alla geologia coinvolge la sicurezza dell’intero paese e, quindi, tutti hanno il dovere di occuparsene e portare il loro contributo. Per questo motivo Singeop e Confprofessioni hanno acceso un faro sull’annosa questione, istituendo la Commissione permanente dissesto idrogeologico di Confprofessioni. Tante sono le giornate di sensibilizzazione sulla prevenzione dei dissesti attraverso la pianiďŹ cazione e non si contano i dati, le statistiche, interventi di esperti, gente comune, politici, amministratori, rappresentanti sindacali. Sono maturi i tempi per una vera rivoluzione culturale volta essenzialmente alla conservazione del territorio. Il problema è essenzialmente educativo ed per questo che necessita la piĂš vasta partecipazione. Spetta in primo luogo al mondo politico l’emanazione di una legge appropriata, ma, nella realtĂ , di leggi ce ne sono tante, spesso ridondanti, di difďŹ cile interpretazione e applicazione. Si tratta piuttosto di individuare le ďŹ gure responsabili, coinvolte nel processo di salvaguardia del territorio, ďŹ ssare i loro compiti e le loro responsabilitĂ , predisporre le fasi progettuali ed esecutive, i documenti accessori che devono elencare tutti i compiti da assegnare ai diversi soggetti interessati. Si tratta di mettere mano a un Piano nazionale dei prevenzione e contrasto al dissesto idrogeologico. Non c’è piĂš tempo da perdere, dal momento che è impensabile fornire una soluzione deďŹ nitiva per la tutela del territorio, per la sicurezza e il benessere dell’uomo. Guglielmo Emanuele, presidente Singeop

Professionisti sotto la Lanterna

Dissesto idrogeologico, lotta senza quartiere &/-(. .+',-0 ,(. *,

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Un’opportunità di dialogo, confronto e consulto per cittadini, governo regionale e professionisti

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Sabato pomeriggio dalle ore 14.00 alle ore 18.00 i Professionisti saranno a disposizione dei cittadini per prestare consulenza gratuita .-$.+ /%-0%0

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Genova Palazzo della Nuova Borsa Valori Sala delle Grida, 15 - 16 Aprile 2016

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Con il patrocinio della:

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REGIONE LIGURIA


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Giovedì 14 Aprile 2016

T R I B U TA R I ST I - A N C OT Le proposte dei Tributaristi per rendere ancor più efficiente lo strumento

Il fisco è migliorabile Studi di settore sempre utili ma da correggere DI

CELESTINO BOTTONI

tudi di settore, croce e delizia del contribuente, costituiscono uno strumento importante anche se deve essere sempre aggiornato sulla base delle mutazioni congiunturali che caratterizzano le varie fasi economiche. Al fine di migliorare la struttura e l’applicazione degli stessi, l’Ancot ha sempre garantito la propria disponibilità a fornire competenze professionali nei tavoli di confronto a cui è stata invitata a partecipare. Tutto ciò nel pieno rispetto dei ruoli e delle funzioni svolte dai singoli componenti. I miglioramenti, che possono essere apportati agli studi di settore, sono stati espressi dettagliatamente in una lettera inviata al viceministro dell’Economia, senatore Enrico Morando dal presidente nazionale dell’Ancot, Arvedo Marinelli e dal nostro rappresentante nella Commissione degli esperti. In quella circostanza è stato sottolineato come gli studi di settore possono essere migliorati e perfezionati. Ciò nonostante, hanno svolto il loro compito egregiamente, anche in presenza di una lunga crisi economica e finanziaria, grazie all’introduzione dei relativi correttivi di crisi. In quella comunicazione, è stato rappresentata la necessità di far tesoro dell’esperienza ventennale nella determinazione dei nuovi studi secondo il modello di business. Essi sono stati nel tempo un vero strumento di compliance per la maggioranza degli imprenditori. Nel contempo, l’associazione di tributaristi non ha mai fatto venir meno il proprio contributo, in termini di patrimonio di competenze, in grado di elaborare proposte che sono state illustrate nel corso di incontri anche ai rappresentanti degli ordini professionali. Alla fi ne del mese di marzo, l’Agenzia delle entrate ha diffuso una nota evidenziando l’approvazione dei correttivi anticrisi. La Commissione degli esperti, che aveva già espresso parere positivo alla metodologia utilizzata per elaborare i correttivi alle funzioni di regressione ed alla normalità nella riunione dello scorso 2 dicembre, ha verificato la validità degli stessi, anche sulla base delle analisi effettuate da Sose sui dati Iva e degli oltre centomila esempi pervenuti da parte delle organizzazioni di categoria. La Commissione ha, inoltre, fornito all’unanimità parere positivo sulla novità rappre-

S

Un pieno di iscritti per l’Ancot Diamo il benvenuto nella grande famiglia Ancot a: Lucia Pezzarossa (Mi), Alessandra Crupi (Rc), Carlo Alberto Esposito (Na), Luca Papale (Ri), Antonio Guitto (Mi), Annamaria Madrigali (Mi), Andrea Gambelli (Rm), Flavia Serino (Va), Michela Lizzari (Lc), Gabriele Palmieri (Rm), Rachele Denon Poggi (Ts), Giuseppe Spinozzi (Ap), Giuseppe Mega (Le), Gianluca Ianne(Le), Salvatore Orlando (Le), Demetrio Surdo (Le), Paola Rizzato (Le), Giuseppe Farina (Le), Orlando Macchia (Le), Maurizio Sergi (Le), Gaetano Massa (Le), Anna Maria De Ruggiero (Fm), Martina Domenella (Mc), Paolo Cerone (Mc), Matteo Cianchi (Fi), Alessia Bianchi (Co), Pietro Cassola (Al), Giulia Cassola (Al), Anna Maria Di Ciommo (Ba), Cristian Bassu (Ca), Rosa Caso (Fg), Marco Chiaramonte (Vr), Anila Bisha sentata dai correttivi agli indicatori di coerenza, salvo verifi care successivamente l’effetto degli stessi in fase di dichiarazione. Cinque i correttivi per la crisi. Essi

(Rm), Costantino Bissoli (Vr), Armando Santori (Ri), Luigi Borella (Mi), Maria Lisa Terrana (Fm), Salvatore Wladimir Tizzano (Lo), Valentina Carla Schinocca (Ct), Patrizia Dancelli (Bs), Alessandro Paolini (Rm), Alberto Repetto (Al), Elisabetta Desiderio (Sa), Melissa Delle Cese (Pt), Manuela Guadagnali (Rm), Alessio Cernicchiaro (Co), Fabio Cerretani (Ve), Luigi Francesco Pinto (Mi), Daniele Giaime (No), Gerd Gustav Niederegger (Bz), Maria Assunta Colombo (Mi), Orazia Petriglieri (Rg), Pietro Ambrosino (Ge), Roberta Meneghello (At), Lorenzo Smerieri (Sp), Giuseppe Puglisi (Ct), Carla Casaburi (Av), Luisa Leonardi (Ct), Gabriella Cameli (Ap), Francesco Lattanti (Fm), Nicola Giuliani (Re), Pier Paolo Colombo (Mi), Stefano Saluto (Tv), Arianna Volontario (Mi).

sono stati determinati per adattare gli studi di settore alla situazione di crisi economica del 2015 e sono riconducibili a queste cinque categorie: correttivi congiun-

ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSULENTI TRIBUTARI

turali di settore; correttivi congiunturali territoriali; correttivi congiunturali individuali; interventi relativi all’analisi di normalità economica; interventi relativi

in collaborazione con:

Per informazioni e prenotazioni: www.ancot.it - ancot@ancot.it - Tel. 0735.568320 (int. 4)

LA NOTA INTEGRATIVA

RELAZIONE SULLA GESTIONE • ERBA (CO) - Hotel Leonardo da Vinci 18 aprile 2016 - ore 14.30

• FIRENZE - Grand Hotel Adriatico Best Western 20 aprile 2016 - ore 9.00

IL BILANCIO D’ESERCIZIO • DESENZANO DEL GARDA (BS) Palazzo Todeschini 19 aprile 2016 - ore 14.30

• FOGGIA - Hotel Atleti 19 aprile 2016 - ore 9.00

• MILANO - Istituto Zaccaria

BILANCIO - NOTA INTEGRATIVA E RELATIVE IMPOSTE

• BUSSOLENGO (VR) - Hotel Montresor

19 aprile 2016 - ore 14.30

• CAGLIARI - Hotel Ulivi & Palme 20 aprile 2016 - ore 9.00

• BOLOGNA - Zan Hotel Europa 27 aprile 2016 - ore 9.00

18 aprile 2016 - ore 9.00

E-COMMERCE LE NOVITÀ DELLA DICHIARAZIONE IRAP

GLI ADEMPIMENTI • RIVOLI (TO) - Hotel Tulip Inn Turin West 20 aprile 2016 - ore 14.30

• CHIETI - Albergo Dragonara 22 aprile 2016 - ore 15.00

• MARGHERA (VE) Agenzia Entrate Venezia 2 - Polo formativo 22 aprile 2016 - ore 9.00

• MERCOGLIANO (AV) - Virginia Palace Hotel 23 aprile 2016 - ore 9.00

IL MODELLO 730 PRECOMPILATO • ROMA - Hotel Arco Travertino 22 aprile 2016 - ore 9.00

I partecipanti riceveranno i crediti previsti per la Formazione Tributaria Permanente.

In collaborazione con:

all’analisi di coerenza economica. L’attività di monitoraggio dell’andamento dei settori economici effettuata sul territorio nazionale ha esaminato, le dichiarazioni Iva 2016 e le comunicazioni annuali Iva 2016 presentate entro il mese di febbraio di quest’anno. Per quanto riguarda la continua implementazione degli studi di settore secondo dei criteri di bussiness, si apre una nuova stagione per questi strumenti che rimarranno, considerato che hanno portato ad una implementazione dei redditi e quindi a maggiori imposte. Concetti che avevamo espresso nella lettera inviata al senatore Morando precisando tra l’altro che per le persone fi siche, e per le relative società di persone, oggetto di studi di settore, le stesse hanno dimostrato una loro maggiore compliance, registrando posizioni congrue o adeguate al ricavo puntuale per l’80,94%; oltre a un tendenziale e costante aumento dei redditi medi dichiarati, nonostante siano diminuiti i ricavi medi vista la congiuntura economica, favorendo così una graduale emersione in un contesto di compliance. Per il comparto dei professionisti, oggetto di studi di settore con 837.022 posizioni, l’89,62% è risultato congruo naturale o per adeguamento. Ai fini del regime premiale il 26,90% è risultato congruo, normale e coerente con un reddito medio del 52.230 e ricavi medi pari a 454.270. In pratica, quindi, è stato a più riprese dimostrata la validità degli studi di settore anche se necessitavano di una rivisitazione e aggiornamento legato anche alla fase congiunturale. Inoltre sempre nella stessa comunicazione è stato proposto «un incentivo fiscale a favore dei contribuenti onesti, anche sulla base dei nuovi modelli di business. Si chiede di continuare l’allargamento del regime premiale a tutti i contribuenti con una diminuzione della tassazione per coloro che risulteranno congrui e coerenti in base ai parametri posti dalla stessa Agenzia delle entrate, proprio per incentivare una vera compliance che ha portato i redditi medi verso quelli attesi dallo stesso Ente Istat». Pagina a cura DELL’UFFICIO STAMPA

ASSOCIAZIONE NAZIONALE CONSULENTI TRIBUTARI Sede nazionale P.zza di Villa Fiorelli, 1 - 00182 Roma Tel: 0735/568320-scelta 2 Ufficio di presidenza 0735/568320-scelta 6 www.ancot.it - e-mail: ancot@ancot.it


A S S O S O F T WA R E

Giovedì 14 Aprile A 2016

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L’analisi delle criticità legate alle nuove modalità di accesso ai servizi telematici

Alla ricerca del Pin perduto Assistenza a Entratel a carico delle software house DI

ROBERTO BELLINI

lla ricerca del Pin perduto»: questo è il titolo del «film dell’errore» che migliaia di commercialisti, consulenti del lavoro e imprese e le software house che realizzano per loro i programmi fiscali, non avrebbero mai voluto vedere. Ma partiamo dai fatti. In data 29 marzo 2016 sul sito di Entratel è apparso il seguente messaggio: «Nuove modalità di accesso ai Servizi telematici. Dal prossimo 4 aprile verrà richiesto, all’atto dell’accesso, di inserire, oltre al nome utente e alla password come avviene attualmente, anche il Codice Pin. Gli utenti che intendono effettuare operazioni di invio file attraverso le apposite funzionalità dell’applicativo Entratel dovranno aver cura di scaricare la versione aggiornata del programma o installare il Desktop telematico. Con l’occasione si fa presente che gli utenti Fisconline che utilizzano le funzionalità dell’applicativo FileInternet dovranno necessariamente installare il Desktop telematico,

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per la predisposizione dei nuovi documenti e dichiarazioni, poiché l’applicativo FileInternet sarà dismesso». Come AssoSoftware eravamo già sul chi va là per i problemi causati dall’aggravio delle attività di assistenza sistemistica a Entratel che, nonostante sia un prodotto di Sogei, da anni viene di fatto fornita dalle software house associate ai propri clienti, commercialisti, consulenti del lavoro, associazioni di categoria e imprese, in tutti i quei casi, e sono moltissimi, in cui non è possibile ottenere risposta dal Call center di Sogei. Un onere che nel tempo è diventato sempre più impegnativo, con continue richieste di assistenza da parte dei clienti quasi sempre dovute al fatto che Entratel utilizza Java ancora nella modalità originaria in uso fin dal lontano 1999 e oramai desueta, che ne richiede l’installazione in una specifica versione (di solito la 1.6, la 1.7 o la 1.8, ma non solo) a seconda del modulo di controllo utilizzato, versioni che invece il setup di aggiornamento automatico di Java disinstalla senza troppi

riguardi, in quanto obsolete, bloccando Entratel e i vari moduli di controllo. Ma mai ci saremmo aspettati, dopo una collaborazione più che ventennale con Sogei, che potesse accadere quello che avvenuto nei giorni scorsi, con grave danno sia per gli utenti sia per le software house, queste ultime costrette non solo a effettuare immediatamente, e alla cieca, i necessari adeguamenti alle procedure (molte software house hanno rilasciato più aggiornamenti della procedura, prima di venire a capo di tutti i problemi riscontrati), ma anche a spiegare l’accaduto agli increduli clienti, per un problema di cui non erano minimamente responsabili. Come se non bastasse, a questo elenco di applicazioni va aggiunta anche la nuova versione di «Entratel-Multifile» che, come ricordato anche da un comunicato dell’Agenzia del 3 aprile, è rivolta soprattutto agli utenti che hanno la necessità di gestire un numero significativo di file, attraverso elaborazioni di tipo massivo. In questa nuova versione sono state modificate tutta una serie di impostazioni, tali da im-

pedirne il dialogo con i sistemi gestionali utilizzati dagli studi, con la conseguenza che i professionisti sono dovuti tornare, una volta reperito il Codice Pin, a seguire la procedura manuale abbandonata da tempo. Contattata per le vie brevi da AssoSoftware, l’Agenzia delle entrate ha risposto che l’intervento si era reso necessario per soddisfare una precisa richiesta del Garante ed era stato programmato in quel periodo in quanto considerato privo di scadenze. Innanzitutto lascia perlomeno perplessi il fatto che si sia considerato irrilevante, almeno inizialmente, il primo termine del 10 aprile per la trasmissione telematica dello Spesometro, poi prorogato anch’esso al 20 aprile (con comunicato stampa dell’8 aprile!), ma quello che è più grave è che le modifiche siano state effettuate senza contattare AssoSoftware, ignorando completamente che esistono migliaia e migliaia di utenti che utilizzano procedure gestionali integrate che effettuano l’invio direttamente, senza passare da Entratel. Tra la ricerca del Codice Pin

e la necessità di capire perché l’invio automatico non funzionava più (gli utenti fanno mille tentativi prima di contattare la software house e Sogei, con enorme perdite di tempo e arrabbiature), la paura di non rispettare i termini di legge l’ha fatta da padrone, creando inutili disagi a contribuenti e intermediari. Questa sarebbe l’evoluzione tanto sbandierata? Non scherziamo! Per AssoSoftware l’evoluzione deve essere guidata, concordata e non deve mai arrecare danni inutili, che si potevano evitare con un minimo di attenzione e di rispetto per le parti.

LA CAMPAGNA UNICO 2016 SI PREANNUNCIA PRIVA DI PROROGHE

Studi di settore, novità per la prossima dichiarazione dei redditi Anche quest’anno novità in tema di Studi di settore per la prossima campagna di Unico 2016. Innanzitutto una buona notizia a livello di tempistiche: va infatti segnalato che il provvedimento del 29 gennaio 2016 di approvazione dei nuovi Sds è stato emanato con quasi quattro mesi di anticipo rispetto al Provvedimento del 22 maggio 2015 con il quale erano stati approvati gli Studi lo scorso anno. Analogamente il provvedimento del 15 febbraio 2016 di approvazione delle specifiche tecniche degli Sds e dei parametri, dei relativi controlli con Unico 2016 e di modifica alla modulistica dei parametri, anticipa di quattro mesi il provvedimento del 18 giugno 2015 con il quale le suddette specifiche erano state approvate lo scorso anno. Infine, con il provvedimento del 26 febbraio 2016 sono state approvate le modifiche alla modulistica da utilizzare per il periodo d’imposta 2015 ed è stato definito, ma questo riguarda il prossimo anno, il piano di revisione degli Sds applicabili a partire dal periodo d’imposta 2016. I tempi fortemente anticipati rispetto al passato lasciano presagire una campagna senza proroghe, perlomeno da Studi, con scadenze confermate al 16 giugno e al 18 luglio con maggiorazione dello 0,40%, ed un anticipo anche sul rilascio delle procedure informatiche da parte delle software house. Sebbene tale anticipo non sarà commisurato all’anticipo con cui sarà reso disponibile Gerico, in quanto alcune lavorazioni nello sviluppo delle procedure non potranno comunque essere anticipate. A livello di modulistica rima-

ne invariato il numero complessivo riconducibili ad alcune delle nuove professioni, in forma individuale. Il di Sds, confermato a 204, mentre la norme fiscali in vigore dall’anno di regime si sostanzia nella determinarevisione triennale coinvolge 70 nuovi imposta 2015, quali ad esempio: la zione forfettaria del reddito, tassato studi: 12 manifatture; 20 commercio; maggiorazione del 40% della deduci- con un’imposta del 15% (per l’anno 26 servizi; 12 attività professionali. Si bilità fiscale degli ammortamenti e 2015) calcolata sui ricavi, sostitutiva ricorda, infatti, che il ciclo di vita di dei canoni di leasing (c.d. superam- dell’Irpef, delle addizionali regionali ciascuno studio è fissato al massimo mortamento); il regime agevolato di e comunali e dell’Irap. Sul modello in tre anni, per cui l’evoluzione de- vantaggio rivolto alle persone fisiche Unico Pf dovranno essere compilati gli studi viene di fatto gestita in tre che esercitano attività d’impresa, arte i righi da RS371 a RS381 del quadro blocchi, classificabili in base alla loro o professioni in forma individuale; la RS, in ottemperanza agli obblighi anzianità. Un primo blocco di studi Patent Box che si rivolge chi opera informativi già previsti dalla norma istitutiva, e i righi dal LM21 a LM39 nuovi è revisionato nell’anno in corso; con i beni immateriali. un secondo blocco di studi è stato revi- Superammortamenti e Sds - In del quadro LM per la determinaziosionato nell’anno precedente, ed è po- riferimento al superammortamento, ne del reddito. Va infine ricordato, per tenzialmente interessato dall’inseri- la specificità è che questo non deve completezza, che nei righi da RS371 mento del quadro Z, nel quale devono produrre effetti sugli Studi, posto che a RS373 viene richiesta l’indicazione essere fornite ulteriori informazioni per legge ne viene esplicitamente pre- dei redditi erogati per i quali, all’atto utili per il successivo aggiornamento vista la irrilevanza per l’elaborazio- del pagamento, non è stata operata triennale degli studi stessi; un terzo ne e il calcolo degli Sds. A livello di la ritenuta. blocco è interessato dall’eliminazi- parametri, la posizione che l’Agenzia Nuovi scenari dal 2017- Sulla ne del quadro Z introdotto nell’anno delle entrate sta assumendo è quella base della direttiva sugli obiettivi precedente e non più necessario, in che, poiché la disposizione che ne pre- di politica fiscale 2016/2018 sono in attesa della revisione che avverrà vede l’esclusione è rivolta specifica- corso valutazione diverse soluzioni nell’anno successivo. In particolare mente agli Sds e non espressamente da attuare nel 2017 per una semper quest’anno vi sarà: per gli studi ai parametri, non verranno previste plificazione e riduzione degli SdS: al secondo anno, in vigore dal 2014, modifiche dei modelli dei Parametri per gli SdS approvati per il periodo l’inserimento dei nuovi quadri Z ag- finalizzate alla gestione dei superam- d’imposta 2016, si ipotizza di richiedere le sole informazioni rilevanti, giornati con nuove informazioni; per mortamenti. gli studi al terzo anno, in vigore dal Regime forfettario e Sds - La legge per cui i modelli potrebbero essere di Stabilità per il 2015 ha introdotto, strutturati prevedendo un numero 2013, l’eliminazione dei quadri Z. Si segnala poi che da quest’anno non lo scorso anno, il nuovo regime forfet- minore di informazioni rispetto agli sono più previsti i Modelli Ine; per tario rivolto alle persone fisiche che anni precedenti; per gli Sds approvati gli Studi WD33U e VK28U (inserito esercitano attività d’impresa, arte o per i periodi d’imposta 2014 e 2015, nel 2015) i modelli saranno si ipotizza di mantenere le utilizzati per la sola acquisisole informazioni rilevanti, s NEWS zione dei dati in relazione ai per p cui anche in questo caso codici attività 321309 Fabi modelli potrebbero essere bricazione di bigiotteria e Sono entrate a far parte di AssoSoftware le rristrutturati mantenendo articoli simili n.c.a. e 900309 un numero minore di inforu seguenti aziende: Gesag Srl (www.gesag.it), JAltre creazioni artistiche e mazioni rispetto agli anni m Software Srl (www.j-accise.it), Comsec (www.comletterarie. Ulteriori novità precedenti. secservizi.com), Sys-Thema Srl (www.sys-thema. p degli Sds 2016, infine, sono Fabio Giordano it), Cnr Service Srl (www.cnrservice.it)


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