l ic a ngo
della r Le guide ai nuovi mercati emergenti k e n ya
Frontiers r e p u b b l ic a d e m o c r at ic a del congo
rua n da
b u ru n di
ta n z a n i a
africa sub–sahariana m a l aw i
ngol a
mibi a
kenya
u g a n da
comor e
m o z a m b ic o
za mbi a
zimba bw e
m a dag a s c a r
s e yc h e l l e s
poten nel set turist dell’av produ di gas
tanzania
b o t s wa n a
s wa z i l a n d
m au r
lesotho
s u da F r ic a
crescita del pil prevista ne 2014 +8,5% (una delle più al nell’africa sub-sahariana) mozambico
Angola / Ghana / Kenya / Mozambico / Senegal / Tanzania
un contesto istituzionale stabile fa da sfondo a opportunità nel settore minerario-estrattivo e nell’agribusiness ghana tunisi a
aumenta la richiesta di meccanica strumentale nell’industria minerario– estrattiva
m a rocco
algeria
libi a
sah ar a o c c i d e n ta l e
m au r i ta n i a mali
ca po v er de
n ig e r ciad
senegaL
senegal ga mbi a
bu r k ina Fa s o
g u i n e a b i s s au guinea sier r a leon e
benin c o s ta d ’avo r io
liber ia
n ig e r i a
togo
r epubbl centr aFr
gh a na
c a m e ru n
g u i n e a e quat o r i a l e s ao t o m e e p r i n c i p e
il settore petrolifero fa da traino allo sviluppo di infrastrutture e costruzioni
r e p u b b l ic a del congo
re dem d
ga bon
a ngol a
na mibi a
angoLa
su
Angol numero verde 800 269 264
www.sace.it
nuovi protagonisti della “Frontiera africana” egitto
eritrea
s u da n
gibuti
e t io pi a s u da n del su d
l ic a r ic a n a
som a li a
kenya
u g a n da
e p u b b l ic a m o c r at ic a del congo
numerose opportunità in un’economia tra le più diversificate e dinamiche della regione
k e n ya rua n da
s e yc h e l l e s
b u ru n di
ta n z a n i a
m a l aw i
comor e m o z a m b ic o
za mbi a
zimba bw e
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potenzialità nel settore turistico in attesa dell’avvio della produzione di gas naturale tanzania
b o t s wa n a
s wa z i l a n d
m au r i t i u s
lesotho
u da F r ic a
crescita del pil prevista nel 2014 +8,5% (una delle più alte nell’africa sub-sahariana) mozambico
la / Ghana / Kenya / Mozambico / Senegal / Tanzania
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FRO NTI E R S AFR I C A SU B –SAHAR IANA
INDICE
Destinazione: nuovi mercati
5
L’Africa sub-sahariana: un continente in movimento
7
Ottimisti o scettici, da che parte stare?
42
Oltre gli emergenti africani: i nuovi protagonisti della “Frontiera africana”
43
I PAESI
Angola 46
Ghana 58
Kenya 70
Mozambico 82
Senegal 94
Tanzania 106
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I proventi petroliferi guideranno la domanda di beni di consumo e di investimento.
Secondo produttore di cacao al mondo, opportunità nel comparto agroalimentare.
ANGOLA
GHANA
Hub economico, finanziario e logistico in Africa Orientale. KENYA
Ambiziosi programmi di espansione dell’industria minerarioestrattiva.
Alluminio, carbone e gas naturale traino della crescita nei prossimi anni. MOZAMBICO
SENEGAL
L’economia sfrutta il potenziale turistico in attesa dell’avvio della produzione di gas naturale. TANZANIA
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Destinazione: nuovi mercati Frontier markets è il nome con cui si identificano, sui mercati internazionali dei capitali, Borse valori di Paesi emergenti caratterizzate da scarsa liquidità e da una ridotta capitalizzazione di mercato. In questa nuova pubblicazione dell’ufficio studi di SACE, utilizziamo lo stesso nome per definire una serie di Paesi che, pur presentando profili di rischio piuttosto elevati, offrono interessanti opportunità di investimento e di esportazione alle imprese italiane che intendano crescere all’estero in direzioni meno scontate: Paesi dalle dimensioni economiche e demografiche non eccessivamente ridotte, con mercati dei capitali in fase di sviluppo, ancora poco aperti all’export italiano e capaci, quindi, di offrire buoni margini di crescita se adeguatamente approcciati. La nuova collana di studi “Frontiers” nasce come vera e propria guida di viaggio per accompagnare le nostre imprese verso queste destinazioni. Il primo numero è dedicato all’Africa sub-sahariana: quintessenza del concetto di mercato di frontiera, è un’area geografica in forte crescita economica, con grandi potenzialità e allo stesso tempo fragilità ancora consistenti a livello politico, economico, operativo. La prima parte dello studio fornisce un quadro sintetico degli elementi di forza del continente: la ricchezza mineraria, certamente, ma anche la crescente stabilità politica, l’emergere della classe media, l’utilizzo originale delle nuove tecnologie Ict. Questo senza dimenticare le difficoltà che restano da affrontare per chi voglia concretamente operare in loco: il contesto operativo difficoltoso, la carenza di infrastrutture, il persistere di sacche, più o meno diffuse, di tensioni socio-politiche. La seconda parte, contiene le schede dedicate ai sei Paesi identificati come “frontier markets”: Angola, Ghana, Kenya, Mozambico, Senegal e Tanzania. Economie molto diverse tra loro, ma accomunate dal fatto di rappresentare, secondo le nostre rilevazioni, potenziali obiettivi per quelle aziende coraggiose che vogliano partire, ben equipaggiate e magari in compagnia di SACE, nell’esplorazione della frontiera.
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SAC E F R O N T I E R S
+8% 350 49 export italiano nei prossimi quattro anni
— Disponibilità attuale e
— Miglioramenti socio-economici,
con l’emergere di una “classe
— Processi di diversificazione
media” a sostegno dei consumi
a maggiore valore aggiunto — Progressi in termini di stabilità politica e democratizzazione delle istituzioni — Dividendo demografico
Opportunità
potenziale di materie prime produttiva verso attività
Forze
Paesi differenti
milioni di consumatori
— Attivo coinvolgimento
privati — Accesso ai mercati dei capitali internazionali per finanziare progetti infrastrutturali — Aumento dell’interesse di esportatori e investitori internazionali
finanziario e tecnico da
— Ripresa della crescita
parte delle Istituzioni
e della domanda nei Paesi
Finanziarie Internazionali
avanzati
— Conflitti aperti e tensioni
— Andamento futuro della
politiche ancora presenti
domanda e dei prezzi delle
in alcuni Paesi
materie prime
— Capacità di formulare
— Ri-orientamento dell’appetito degli
e finanziarie sostenibili
investitori internazionali
nel lungo periodo — Governance e carenze nel quadro regolamentare — Criticità nel sistema delle infrastrutture, soprattutto
Minacce
Debolezze
politiche macroeconomiche
verso i mercati avanzati — Domande della popolazione in materia di sviluppo socio-economico disattese dalle istituzioni politiche
energetiche e dei trasporti
6
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A F R I C A S U B –SA H A R I A N A
L’Africa sub-sahariana: un continente in movimento Da “hopeless” a “hopeful”: com’è cambiata la percezione riguardo l’Africa sub-sahariana
Agli inizi del nuovo secolo le previsioni sul futuro dell’Africa sub-sahariana erano caratterizzate da un diffuso scetticismo, legato agli scarsi miglioramenti che gran parte dei Paesi della regione riusciva a registrare e consolidare, sia in campo economico che politico. Il titolo “The Hopeless Continent”, che campeggiava sulle immagini di guerre e carestie nella copertina di un famoso settimanale economico internazionale1, ben descriveva la comune opinione di quel periodo e giustificava il limitato interesse degli operatori economici internazionali verso il continente africano. Nell’ultimo decennio la percezione nei confronti dell’Africa sub-sahariana è progressivamente cambiata in meglio. Tra le imprese e gli investitori si è andata via via diffondendo l’opinione che il continente africano sia ormai avviato lungo un sentiero di progresso economico e politico lineare. A riprova di questo, una dinamica di crescita diffusa e sostenuta ormai da diversi anni, in grado di superare l’impatto della crisi nei mercati avanzati in maniera abbastanza positiva, grazie anche all’attenuarsi di molte delle situazioni di conflitto
Paesi che hanno sperimentato la maggiore crescita del Pil Fonte: Fmi
0
5
10
15 %
Sierra Leone Liberia Costa d’Avorio Ghana Cina Ruanda Etiopia Mozambico Tanzania Gabon Burkina Faso Gambia Nigeria Rep. Dem. Congo Niger Zambia Kenya Rep. Congo Uganda Angola India Brasile Russia Crescita Pil 2013 Crescita Pil 2013 dei Bric
ancora presenti alla fine del secolo scorso. Il dibattito tra ottimisti e pessimisti sul destino del continente africano
Crescita media annua del Pil nel periodo 2000-2012
rimane aperto. Gli argomenti sostenuti dalle due parti rimangono validi e attuali: da un lato, si esaltano i punti di forza e i progressi del continente, evidenziando le opportunità di business che si aprono nel futuro prossimo di questi Paesi; dall’altro, si sottolineano le fragilità ancora presenti e le minacce che potrebbero bloccare il processo di sviluppo in atto. 1– “The Economist”, maggio 2000.
7
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SAC E F R O N T I E R S
Le ragioni del successo africano A partire dal 2000, la regione sub-sahariana ha
Tra i principali fattori, è possibile individuare alcuni
registrato una dinamica economica positiva, con
elementi, che abbiamo suddiviso in esogeni ed
tassi di crescita del Pil reale attorno al 5% medio
endogeni al continente africano.
annuo. Due aggettivi caratterizzano in particolare quello che alcuni descrivono come il “nuovo corso” economico africano: si tratta di una crescita prolungata – in quanto è in essere dagli inizi del 2000 – e diffusa, perché non ha interessato soltanto le economie basate sull’export di materie prime energetiche, ma quasi tutti i Paesi dell’area. Parallelamente, il continente ha registrato
ELEMENTI ESOGENI — Aumento dei prezzi delle commodity — Crescita degli investimenti diretti esteri in Africa — Cancellazione del debito e sostegno delle Ifi — Accesso ai mercati obbligazionari internazionali
importanti progressi nelle condizioni socioeconomiche della popolazione, misurabili sia in termini di aumento del Pil pro capite sia in termini di miglioramento degli indicatori di sviluppo umano. Le ragioni che possono spiegare questa dinamica positiva sono molteplici e tra loro concatenate.
ELEMENTI ENDOGENI — — — — —
Pacificazione e democratizzazione Urbanizzazione e classe media Dividendo demografico Commercio intraregionale Sviluppo tecnologie Ict
Tassi di crescita del Pil reale del continente africano, suddiviso per classi di Paesi Fonte: Fmi
2004-2009 2010 2011 2012 2013 2014
Africa sub-sahariana (totale) 6,4
5,4
5,3
5,1
5,4
5,7
2
di cui Produttori petroliferi
8,5 6,6 6,1 6,4 6,6 6,8
Paesi a medio reddito
5,0
4,0
4,7
3,3
3,6
4,0
Paesi a basso reddito
7,3
6,4
5,6
5,7
6,3
6,6
Paesi fragili
2,5 4,2 2,4 7,0 6,8 6,5 Crescita media annua del Pil reale (variazione %)
8
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A F R I C A S U B –SA H A R I A N A
Le ragioni del successo africano: elementi esogeni AUMENTO DEI PREZZI DELLE COMMODITY
Paesi produttori di greggio nella regione sono:
Un consenso diffuso individua nel “super-ciclo
Guinea Equatoriale, Repubblica del Congo, Gabon,
delle commodity” il principale traino economico
Sudan del Sud, Ciad, Ghana, Camerun 4 . Attività di
della crescita del continente africano negli ultimi
esplorazione in vista di una futura estrazione ed
quindici anni. Dagli inizi del 2000, infatti, i prezzi
esportazione di greggio sono inoltre in corso in
internazionali delle principali materie prime,
altri Paesi, in particolare Uganda, Kenya ed Etiopia.
soprattutto energetiche e minerarie, hanno
Per quanto riguarda il gas naturale, l’Africa sub-
registrato forti incrementi.
sahariana si prevede possa migliorare il proprio
Il boom dei prezzi delle materie prime è da
ruolo nello scacchiere mondiale con le recenti
ricondurre principalmente alla forte domanda da
scoperte di cospicui giacimenti in Mozambico
parte dei Paesi emergenti – in particolare i Bric
e Tanzania, la cui capacità, secondo alcune
(Brasile, Russia, India e Cina) – legata ai processi
valutazioni5, potrebbe superare quella di Emirati
di industrializzazione e urbanizzazione in atto in
Arabi Uniti e Venezuela.
queste economie. Anche a causa dell’attuale crisi internazionale, i Paesi emergenti hanno rivestito un ruolo sempre più importante per l’Africa: il rallentamento della domanda di import da parte dei Paesi avanzati, registrato a partire dal 2008, è stato più che compensato dall’aumento della richiesta di materie prime proveniente dalle economie
Andamento dell’indice dei prezzi internazionali delle commodity Fonte: Thomson Reuters Datastream
emergenti, in particolare dall’Asia. La forte crescita dei prezzi delle commodity ha permesso a numerosi Paesi africani ricchi di materie prime, in particolare energetiche (oil & gas) e minerarie (minerali e metalli preziosi), di aumentare
(indice, 1990 = 100)
+256%
+101% +257%
notevolmente i volumi e il valore del loro export e di incrementare di conseguenza il gettito fiscale legato allo sviluppo di queste industrie. Nel 2012 l’Africa sub-sahariana ha rappresentato circa il 7% della produzione globale di petrolio, ed è stimata possedere il 5% circa delle riserve totali di questa risorsa3. Nigeria e Angola sono i primi player dell’area per produzione e per riserve stimate. Su volumi minori, ma comunque importanti, altri 2– Produttori petroliferi: Angola, Camerun, Ciad, Repubblica del Congo, Guinea Equatoriale, Gabon, Nigeria, Sudan del Sud. Paesi a medio reddito: Botswana, Capo Verde, Ghana, Lesotho, Sudafrica, Swaziland, Zambia. Paesi a basso reddito: Benin, Burkina Faso, Etiopia, Gambia, Kenya, Madagascar, Malawi, Mali, Mozambico, Niger, Ruanda, Sierra Leone, Tanzania, Uganda. Paesi fragili: Burundi, Repubblica Centrafricana, Comore, Costa d’Avorio, Eritrea, Guinea, Guinea-Bissau, Liberia, São Tomé e Príncipe, Togo, Zimbabwe.
Metalli preziosi
Metalli industriali
Petrolio greggio
3– U.S. Energy Information Administration, Oil and Natural Gas in Sub-Saharan Africa, agosto 2013. 4– Anche altri Paesi africani producono greggio, seppure a livelli contenuti: Costa d’Avorio (38 mila b/g), Repubblica Democratica del Congo (20 mila b/g), Niger (20 mila b/g), Mauritania (6,6 mila b/g) e Sudafrica (3,9 mila b/g). Fonte: U.S. Energy Information Administration (Eia), dati 2012. 5– Africa Progress Panel, Africa Progress Report, 2013. L’Africa Progress Panel, presieduto da Kofi Annan, è composto da dieci illustri personalità provenienti dal settore pubblico e privato, impegnate a promuovere uno sviluppo equo e sostenibile per l’Africa.
9
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SAC E F R O N T I E R S
Mappa dei minerali in Africa sub-sahariana
Sono stati rinvenuti giacimenti di gas naturale anche nella zona occidentale della regione sub-sahariana, in particolare in Angola, Camerun, Guinea Equatoriale e
Fonte: The Economist
Gabon. L’Africa sub-sahariana produce una porzione significativa dell’output minerario mondiale6: 74% del platino, 62% del cobalto, 54% dei diamanti, 42% del cromo, 30% del manganese e 19% di oro e uranio. La Uranio
Ferro M AU R I TA N I A
produzione di questi minerali è concentrata in pochi Paesi e, per citarne solo alcuni, Sudafrica, Repubblica Democratica del Congo, Botswana, Burkina Faso e Namibia figurano tra i primi produttori mondiali di
Oro
GH ANA
rodio, platino, diamanti, rame, oro e altri minerali. Un grande potenziale non ancora sviluppato riguarda la produzione di iron ore, il minerale di ferro, la
R EPU BBLICA D E M O C R AT I C A DEL CONGO
seconda commodity più scambiata a livello mondiale
Diamanti
Rame
Bauxite
Fosfati
GUINEA
Cobalto
NIGER
SENEGAL
ZA MBIA MOZ A M BICO
B O T S WA N A
produttivo dell’acciaio. Dal momento che i costi di produzione in Paesi tradizionalmente esportatori, come Brasile e Australia, stanno crescendo, negli ultimi anni è aumentato, soprattutto in Guinea, Sierra Leone e Liberia, il flusso di investimenti esteri in
Alluminio
Platino
S U DA F R I C A
dopo il petrolio per il suo utilizzo nel processo
attività esplorative legate a tale minerale. CRESCITA DEGLI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN AFRICA L’attenzione degli investitori internazionali nei confronti del continente africano è cresciuta costantemente negli ultimi anni, con ricadute positive sulle economie dei Paesi interessati in termini di flussi di investimento. Gli Investimenti Diretti Esteri (Ide) verso l’Africa sub-sahariana sono stati pari a 42 miliardi di dollari nel 2013, in aumento del 10% rispetto al 2012 consolidando la tendenza positiva degli ultimi anni7. La buona performance del mercato africano come meta di destinazione degli Ide è in parte spiegata dal progressivo aumento degli investimenti provenienti dai mercati emergenti, che ha compensato il calo dei flussi dai mercati avanzati. Tra i maggiori investitori emergenti risultano esservi Malesia, Sudafrica, Cina e India, con uno stock di investimenti complessivi nel continente pari a 67 miliardi di dollari. 6– Africa Progress Panel, Africa Progress Report, 2013. 7– Unctad, World Investment Report, 2013.
10
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A F R I C A S U B –SA H A R I A N A
RAPPORTI TRA CINA E AFRICA Le relazioni tra Cina e Africa
Le imprese di Stato cinesi potrebbero
I rapporti commerciali tra la Cina e il continente
infatti rivolgere l’attenzione verso l’Africa
africano iniziano a intensificarsi nel 2003, per
per investimenti produttivi, soprattutto
registrare una crescita esponenziale a partire
nell’industria pesante (es. acciaio e costruzioni),
dal 2006, in concomitanza con lo svolgimento
o nei settori labour intensive (es. settore
del Forum per la Cooperazione tra Cina e Africa,
tessile), sfruttando un mercato del lavoro con
tenutosi a Pechino. Da allora la Cina
manodopera a basso costo. Inoltre, l’Africa
è divenuta un punto di riferimento economico
può rappresentare per gli investitori cinesi
per il continente africano, sorpassando
un’opportunità di accesso agevolato al mercato
già nel 2009 gli Stati Uniti come principale
degli Stati Uniti, beneficiando dei vantaggi
partner commerciale. L’export africano
legati all’African Growth and Opportunity Act
verso la Cina proviene prevalentemente da
delle merci made in Africa.
Sudafrica, Angola e Repubblica Democratica del Congo, che rappresentano da soli il 79%
Non solo Cina
di tutte le esportazioni dal continente verso
Il 2009 non è soltanto l’anno in cui la Cina
il Paese asiatico. L’insieme dei Paesi africani
è divenuta primo partner commerciale per
importatori di prodotti cinesi è, al contrario,
l’Africa, ma anche l’anno in cui il continente
più eterogeneo. Le importazioni dalla Cina
asiatico ha sorpassato l’Unione Europea
sono composte sia da beni di consumo (tessili,
nei rapporti commerciali con l’Africa. L’Asia
abbigliamento, elettronica e telecomunicazioni),
rappresenta oggi il 34,8% del commercio
sia da beni capitali strumentali, nonché da
estero africano, contro il 24,8% dell’Unione
progetti infrastrutturali realizzati sempre più
Europea. L’interscambio commerciale tra
frequentemente da aziende cinesi.
l’Africa sub-sahariana e l’Asia è stato pari nel 2012 a circa 130 miliardi di dollari, pressoché
Effetti sull’industria locale africana
il doppio degli scambi registrati con gli Usa.
Secondo alcuni economisti , questo modello
Sebbene la Cina rappresenti oggi il centro
di commercio con la Cina (export di prodotti
delle relazioni tra Asia e Africa, altri
energetici e import di beni di consumo a
Paesi asiatici potranno in futuro divenire
basso costo) ha costituito in questi anni
protagonisti delle relazioni economiche
un ostacolo allo sviluppo di un’industria
e commerciali tra i due continenti. India e
manifatturiera locale africana, limitando i
Giappone sono, dopo la Cina, i principali
processi di diversificazione settoriale di queste
partner commerciali. Entrambi sono Paesi
economie e l’aumento dei livelli di occupazione.
oil importer e il Giappone, dopo la decisione
Tuttavia, l’attuale rallentamento della crescita
di ridurre la propria dipendenza energetica
cinese e la maggiore attenzione di Pechino ai
dall’energia nucleare, potrebbe rappresentare
consumi domestici potrebbero rappresentare
un mercato di sbocco interessante per i Paesi
un’opportunità per l’Africa.
africani esportatori di gas naturale.
8
8– Come l’ex governatore della Banca centrale nigeriana Lamido Sanusi che sul “Financial Times” ha affermato: “Africa must get real about Chinese ties”, marzo 2013.
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ŠGustave Deghilage
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SAC E F R O N T I E R S
Principali Paesi di destinazione degli Ide nell’Africa sub–sahariana
2011 2012 Valori espressi in milioni di dollari
Destinazione degli investimenti greenfield nell’Africa sub–sahariana
2.000
(R ep . Co ng o
Gh an a
Su da fr ic a
Mo za mb ic o
De m. )
Ni ge ri a
4.000
6.000
8.000
10.000
Fonte: Unctad
Parallelamente, è cresciuta l’attività di investimento estero degli stessi Paesi africani, i cui Ide in uscita sono passati da 5 miliardi di dollari del 2011 a circa 14 miliardi nel 2012; di questi, una componente
Fonte: Unctad (% degli Ide totali)
2011
industria primaria
2012
importante è destinata a investimenti intraregionali nell’Africa sub-sahariana, provenienti principalmente
27% 15%
da Sudafrica e Angola, con valori rispettivamente pari a 4 miliardi e 2,7 miliardi di dollari. Il settore di maggior interesse per gli investitori esteri nell’Africa sub-sahariana resta quello estrattivo. Tuttavia negli ultimi anni è aumentato l’interesse
servizi
34%
39%
anche in comparti produttivi diversi, legati in particolare alla crescente domanda per consumi privati. Gli investimenti esteri diretti al settore manifatturiero e a quello dei servizi sono cresciuti
37% manifattura
44%
regolarmente negli ultimi anni, passando dal 7% del totale degli investimenti nel 2008 al 23% nel 20129.
14
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A F R I C A S U B –SA H A R I A N A
Dinamica del debito pubblico Fonte: Fmi
media 2004-2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Produttori petroliferi 29,3 21,8 20,5 20,1 20,9 22,8 23,8 Paesi a medio reddito
32,0
31,6
35,6
38,8
41,6
42,7
44,2
Paesi a basso reddito
48,0
33,3
35,6
35,7
34,9
36,3
37,2
Paesi fragili
113,6 91,0 64,1 68,0 46,6 45,5 44,4
Debito pubblico (% del Pil)
Paesi con programmi di assistenza finanziaria Fmi
Esempi di tale trend sono la crescita del settore automotive in Sudafrica (l’industria contribuisce al 6% del Pil e vi operano gruppi internazionali quali Bmw, Ford, Gm e Toyota tra le altre), dell’industria del pellame in Etiopia (attratti Ide in più di cinquanta
Fonte: Fmi
progetti nel settore tra il 2003 e il 2012, per un valore superiore a 100 milioni di dollari) e dell’abbigliamento in Lesotho (con oltre 40 mila lavoratori risulta essere
TUNISIA M A ROCCO
il maggiore settore di impiego nel Paese, godendo
ALGERIA
LIBIA EGITTO
di ampie agevolazioni fiscali destinate alle industrie
SAHAR A O C C I D E N TA L E
esportatrici).
M AU R I TA N I A MALI
NIGER CIAD
CANCELLAZIONE DEL DEBITO E SOSTEGNO DELLE IFI Al miglioramento delle condizioni macroeconomiche del continente africano hanno contribuito in misura rilevante le iniziative di cancellazione del debito
SENEGAL GA MBIA GUINEA B I S S AU
GUINEA
BENIN
SIER R A C O S TA TOGO LEONE D ’AVO R I O GH ANA LIBERIA
GIBUTI NIGER I A
ETIOPI A S U DA N R EPU BBLICA DEL SU D CENTR A FR ICA NA
CA M ERUN GUINEA E Q UAT O R I A L E S ÃO T O M É E P R Í N C I P E
SOM A LIA U G A N DA
R EPU BBLICA DEL CONGO
K E N YA R UA N DA
R EPU BBLICA D E M O C R AT I C A DEL CONGO
BU RU N DI
e il sostegno finanziario e tecnico da parte delle Istituzioni Finanziarie Internazionali (Ifi). In particolare,
TA N Z A N I A M A L AW I A NGOL A
le iniziative internazionali di cancellazione del debito estero hanno alleggerito l’onere del servizio del
ERITREA
S U DA N
BUR K INA FA S O
ZA MBIA
ZIMBABW E NA MIBIA
COMOR E
MOZ A M BICO
M A DAG A S C A R
B O T S WA N A
debito di numerosi Paesi africani, liberando risorse per un incremento della spesa pubblica verso
LESOTHO S U DA F R I C A
progetti “produttivi” in campo infrastrutturale e 9– Unctad, World Investment Report, 2013; fDi Markets.
15
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SAC E F R O N T I E R S
L’INIZIATIVA HIPC DI CANCELLAZIONE DEL DEBITO Lanciata nel 1996 dal Fondo Monetario
hanno la facoltà di decidere formalmente
Internazionale (Fmi) e dalla Banca Mondiale
sull’ammissibilità del Paese all’iniziativa Hipc;
(Bm), l’iniziativa Heavily Indebted Poor Countries
in caso di decisione positiva, la comunità
(Hipc) si prefigge l’obiettivo di sanare la
internazionale si impegna a ridurre il debito
posizione debitoria dei Paesi a basso reddito,
del Paese su livelli giudicati sostenibili. Questa
laddove essa risulti su livelli insostenibili rispetto
prima fase dell’Iniziativa è nota come “decision
alle capacità di rimborso del Paese.
point”. Già a questo stadio il Paese può ricevere
Attraverso accordi di riduzione o di
una parziale cancellazione del debito (c.d.
cancellazione del debito estero, le istituzioni
“interim debt relief”).
multilaterali e i governi si sono impegnati a
Per ottenere la completa cancellazione del
migliorare la situazione finanziaria di queste
debito, il Paese deve in una seconda fase:
economie, consentendo di indirizzare le risorse,
1– mantenere una buona performance
altrimenti destinate al servizio del debito, verso
in relazione ai programmi di assistenza
programmi di sviluppo economico e sociale.
da parte di Fmi e Bm;
Per accedere all’iniziativa Hipc, un Paese deve
2– implementare in maniera soddisfacente
soddisfare i seguenti requisiti: 1– avere le caratteristiche per accedere ai
le riforme-chiave definite al momento d el decision point;
prestiti agevolati della Banca Mondiale
3– mettere in atto il Prsp per almeno
e del Fondo Monetario Internazionale10;
un anno.
2– avere una situazione debitoria
Una volta soddisfatti questi criteri, il Paese può
insostenibile11;
raggiungere il “completion point”, fase finale
3– aver adottato riforme collegate a
dell’iniziativa in cui viene concessa dai creditori
programmi di riequilibrio economico
la cancellazione del rimanente debito previsto
finanziario sostenuti dal Fondo Monetario
all’inizio dell’iter.
e dalla Banca Mondiale;
Dei 39 Paesi dichiarati ammissibili all’iniziativa
4– avere elaborato un Documento di
Hipc, 35 economie (di cui 29 dell’Africa sub-
Strategia di Riduzione della Povertà
sahariana) hanno già completato l’iniziativa e
(Prsp) attraverso un processo
raggiunto il completion point; un Paese, il Ciad,
partecipativo che coinvolga la società
è nella fase intermedia tra decision e completion
civile, i donatori e gli organismi
point; tre Paesi (Eritrea, Somalia e Sudan) sono
internazionali. In presenza di tali requisiti, Fmi e Bm
stati dichiarati ammissibili all’iniziativa Hipc ma non hanno ancora raggiunto il decision point.
10– L’accessibilità ai programmi di finanziamento agevolato della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale dipende principalmente dal livello del Pil pro capite di un Paese. Ogni anno è stabilita una soglia minima (per il 2014 pari a 1.025 dollari), al di sotto della quale un Paese è ritenuto ammissibile ai finanziamenti agevolati. 11– Secondo la Banca Mondiale, i livelli di debito di un Paese sono considerabili insostenibili se il rapporto tra debito estero ed esportazioni è superiore al 150%; oppure, nel caso di economie molto aperte dove un’analisi esclusiva degli indicatori esterni potrebbe non riflettere adeguatamente il peso fiscale del debito estero, se il rapporto tra debito ed entrate fiscali è superiore al 250%.
16
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sociale. Di fondamentale importanza per il riequilibrio
rappresentato per gli investitori esteri una sorta
macroeconomico dei Paesi dell’area è stata l’“Iniziativa
di “garanzia internazionale” di buona gestione
Hipc” (Heavily Indebted Poor Countries), adottata nel
economica e finanziaria.
1996 al Vertice G7 di Lione, nel quadro delle azioni intraprese dalla comunità internazionale per rendere
ACCESSO AI MERCATI OBBLIGAZIONARI
sostenibile nel medio/lungo periodo il debito estero
INTERNAZIONALI
dei Paesi a basso reddito. Parallelamente, i programmi
Complici gli scarsi rendimenti ottenibili negli ultimi
pluriennali di assistenza finanziaria del Fondo
anni sul mercato dei capitali dei Paesi avanzati, alcuni
Monetario Internazionale (Fmi) hanno garantito ai
Paesi africani hanno approfittato dell’appetito dei
Paesi beneficiari il sostegno finanziario necessario
fondi di investimento per finanziarsi sui mercati
a superare temporanee crisi valutarie e di bilancia
internazionali a tassi di rendimento competitivi. Alcuni
dei pagamenti. L’assistenza tecnica da parte delle Ifi
Paesi – come Ghana, Zambia e Ruanda – sono stati in
nella formulazione di misure di politica economica,
grado (taluni per la prima volta in assoluto) di attirare
in particolare in materia fiscale e monetaria, ha
capitali internazionali con l’obiettivo di finanziare
Emissioni di Eurobond nell’area sub-sahariana
Valori espressi in miliardi di dollari
7,3
Fonte:Thomson Reuters Datastream
3,2
Default Lehman-Brothers
2007
2,2
2,2
2,2
2009
2010
2011
2012
2013
Ghana (2017) 750 milioni
Senegal (2014) 200 milioni
Senegal (2021) 500 milioni
Zambia (2022) 750 milioni
Ghana (2023) 1 miliardo
Gabon (2017) 1 miliardo
Sudafrica (2019) 2 miliardi
Costa d’Avorio (2032) 2,5 miliardi
Nigeria (2021) 500 milioni
Sudafrica (2024) 1,5 miliardi
Gabon (2024) 1,5 miliardi
Sudafrica (2022) 1 miliardo Congo (2029) 447 milioni
Paese (maturity) importo
2008
4,5
Sudafrica (2020) 2 miliardi
Namibia (2021) 500 milioni Sudafrica (2041) 750 milioni
Nigeria (2018) 500 milioni (2023) 500 milioni Mozambico (2020) 850 milioni Ruanda (2032) 400 milioni Sudafrica (2025) 2 miliardi Tanzania (2020) 600 milioni
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SAC E F R O N T I E R S
grandi opere infrastrutturali oppure rifinanziare il
Nonostante la rapida crescita dell’attività di emissione, lo
vecchio debito estero a costi più contenuti rispetto
stock di titoli di debito africano sui mercati internazionali
ai livelli “storici”.
rimane ancora limitato in termini nominali (il volume
Oltre ai “giganti” economici africani, come Sudafrica
dei titoli sovereign offerti sul mercato internazionale
e Nigeria, ben integrati nei processi finanziari
dai governi dell’area dal 2007 a oggi non raggiunge,
internazionali già dagli anni Novanta, altri Paesi della
nel complesso, i 24,8 miliardi di dollari, di cui circa 12,7
regione sub-sahariana hanno fatto il loro ingresso
riconducibili a Sudafrica e Nigeria), se comparato con
sul mercato internazionale dei capitali a partire
le altre economie emergenti dell’America Latina e
dal 2007, con le prime emissioni di titoli di debito
dell’Asia-Pacifico. Le principali fonti di finanziamento
pubblico sui mercati internazionali da parte di Ghana,
per i governi africani restano i finanziamenti agevolati
Gabon e Repubblica del Congo. Dopo una pausa
erogati dalle banche multilaterali e i prestiti governativi
di un anno nel 2008, pausa legata all’esplodere
bilaterali (che coprono, rispettivamente, il 40% e il 31%
della crisi sui mercati finanziari internazionali, nel
del totale delle fonti), piuttosto che le obbligazioni
2009 le emissioni sono riprese e si sono susseguite
(pari a circa il 17% del totale)15.
costantemente, sino al recente debutto da parte
Altri Paesi africani puntano ad approcciare i
del Mozambico, avvenuto il 9 settembre 2013.
mercati internazionali alla ricerca di finanziamenti:
L’emissione di bond sovrani denominati in dollari
nel 2014 si attende il debutto sul mercato
statunitensi è legata in particolare a tre motivazioni:
internazionale dei capitali di Kenya (il governo
i) il finanziamento del deficit pubblico (in particolare
ha in programma un Eurobond da 1,5 miliardi
in relazione all’incremento della spesa pubblica in
di dollari) e Uganda. Spesso la scelta di ricorrere
infrastrutture)12; ii) l’attività di benchmarking, volta
a emissioni internazionali è dettata dalla scarsa
ad agevolare l’accesso ai mercati internazionali per
profondità dei mercati dei capitali locali: ove questi
i grandi corporate del Paese13; iii) la gestione del
esistono, infatti, si tratta di mercati di modeste
debito pubblico, in termini di rifinanziamento e
dimensioni e scarsamente sviluppati, con tassi di
ristrutturazione del debito in essere14.
interesse più elevati rispetto a quelli ottenibili sul più liquido mercato internazionale dei capitali. Non bisogna tuttavia trascurare i rischi connessi
Confronto rendimenti Eurobond in dollari a gennaio 2013 e marzo 2014
all’indebitamento estero in valuta forte: indebitarsi in valuta estera significa assumersi un rischio di cambio che può minare la sostenibilità di lungo periodo di tale debito. Questo è particolarmente
Fonte:Thomson Reuters Datastream
vero per quelle economie caratterizzate da ridotte
Rendimento (%) 01/2013 03/2014
Ghana (2007)
4,5
8,2
Senegal (2011)
5,6
6,7
Namibia (2011)
3,8
4,7
Nigeria (2011)
3,8
5,8
Zambia (2012)
5,1
8,0
Italia (2003)
5,2
4,6
(anno di emissione del titolo)
riserve internazionali e vulnerabili a shock dei prezzi delle commodity.
12– È il caso di Ghana, Senegal e Zambia la cui emissione di bond era volta a finanziare alcuni progetti nei settori dell’energia, dei trasporti e delle infrastrutture. 13– In Nigeria e Sudafrica l’emissione di Eurobond ha consentito lo sviluppo di un mercato obbligazionario per entità governative sub-sovrane e società private. 14– Quattro Paesi (Seychelles nel 2006 e 2010; Gabon e Repubblica del Congo nel 2007; Costa d’Avorio nel 2010) hanno emesso Eurobond nell’ambito di processi di ristrutturazione del debito estero. 15– Banca Mondiale, World Economic Prospects, giugno 2013.
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©Archivio SACE – Cristina Morelli
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SAC E F R O N T I E R S
Le ragioni del successo africano: elementi endogeni
secolo scorso sono diminuite le aree di conflitto tra Stati e le situazioni di guerra civile interna. In quel decennio numerosi Paesi vivevano una situazione di conflitto
PACIFICAZIONE E DEMOCRATIZZAZIONE
costante16; le aree di maggiore tensione sono oggi
Lo sviluppo economico africano ha trovato il giusto
circoscritte a un numero limitato di Paesi, in particolare
humus politico e operativo in un continente sempre più
Ciad, Repubblica Centrafricana, Mali, Sudan e Sudan
pacifico e democratico. Rispetto agli anni Novanta del
del Sud. Parimenti, sono diminuiti drasticamente i colpi
Ibrahim Index of African Governance17 2013 Fonte: Mo Ibrahim Foundation
Africa meridionale 59,2 Nordafrica 54,0 Africa occidentale 52,5 Africa orientale 47,9 Africa centrale 40,1
Africa meridionale 63,0 Africa occidentale 54,9 Nordafrica 50,0 Africa orientale 47,8 Africa centrale 39,7 SICUREZZA E STATO DI DIRITTO Media 52,7
GENER ALE Media 51,6
Africa meridionale 57,6 Africa occidentale 53,4 Africa orientale 43,4 Nordafrica 41,5 Africa centrale 35,0
Africa meridionale 57,6 Nordafrica 53,3 Africa occidentale 45,7 Africa orientale 44,1 Africa centrale 37,4
PARTECIPAZIONE E DIRITTI UMANI Media 48,4
OPPORTUNITÀ ECONOMICHE SOSTENIBILI Media 47,8
Nordafrica 70,4 Africa meridionale 63,1 Africa orientale 56,2 Africa occidentale 55,9 Africa centrale 48,3
SVILUPPO UMANO Media 58,3
16– In particolare Angola, Burundi, Repubblica Democratica del Congo, Costa d’Avorio, Eritrea, Etiopia, Liberia, Mozambico, Ruanda e Sierra Leone.
20
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di Stato e la transizione al potere avviene sempre più diffusamente attraverso processi elettorali. Dal 1960 al 1989 si sono contate ventisei elezioni multipartitiche
Transizioni al potere Fonte: Ispi
in Africa, mentre tra il 1990 e il 2012 gli appuntamenti elettorali nel continente africano sono stati 168. Diverse variabili possono spiegare questi miglioramenti.
1960 1989
1990 2012
1960 1989
1990 2012
1960 1989
Paesi donatori e Istituzioni Finanziarie Internazionali hanno vincolato il loro intervento finanziario allo svolgimento di elezioni pacifiche e democratiche. Da
41
35
non trascurare l’elemento geopolitico internazionale: la fine della Guerra Fredda ha interrotto quella logica di aiuto incondizionato da parte di Washington
11
15
1990 2012
72
23
e Mosca che avevano sostenuto politicamente, economicamente e militarmente numerosi regimi africani, spesso non democratici, costringendo i leader politici a crearsi internamente il proprio sostegno politico. Il conseguente peso crescente di fasce della popolazione tradizionalmente più deboli, come gli abitanti nelle aree rurali e le donne, ha
Colpi di stato
agevolato processi decisionali inclusivi delle opinioni e
Transizioni pacifiche non elettorali
Elezioni multipartitiche
degli interessi della società civile. URBANIZZAZIONE E CLASSE MEDIA A partire dal 1990, il continente africano ha registrato, in media, un progressivo aumento della
Crescita della classe media in Africa Fonte: Silk Invest
ricchezza della popolazione: il Pil pro capite in Ppp nell’area sub-sahariana è passato da 1.221 dollari nel 1990 a 2.554 dollari nel 201318. Nel corso di questo
1980
194 264 35
ventennio, inoltre, la popolazione dell’area che
1985
243 291 35
vive al di sotto della soglia di povertà (con meno di
1990
272 340 43
1,25 dollari al giorno) è passata dal 56 al 48% della
1995
318 379 46
19
popolazione complessiva . Nello stesso periodo è
2000
322 456 63
migliorata la distribuzione del reddito nella maggior
2005
312 545 85
parte dei Paesi della regione: il coefficiente di Gini
2010
293 654 105
ha registrato una riduzione dal 43 al 39%, a indicare
2015*
267 775 129
una distribuzione del reddito più equa 20.
2020*
230 911 152
2025*
181 1.051
17– Elaborato dalla Mo Ibrahim Foundation, Ibrahim Index fornisce ogni anno una valutazione della governance dei Paesi dell’Africa continentale, attraverso l’utilizzo di informazioni quantitative e qualitative internazionali e locali. I dati sono classificati in quattro macrocategorie: sicurezza e stato di diritto; partecipazione e diritti umani; opportunità economiche sostenibili; sviluppo umano. 18– Fmi, World Economic Outlook, ottobre 2013. 19– Un, The Millennium Development Goals Report, 2013. 20– Banca Mondiale, World Development Indicators.
*Previsioni
185
milioni di persone
Al di sotto della soglia di povertà Tra soglia di povertà e 5.000 dollari procapite Sopra i 5.000 dollari procapite
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ŠTommaso Saccarola
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SAC E F R O N T I E R S
MILLENNIUM DEVELOPMENT GOALS Gli obiettivi del Millennio
nell’educazione primaria, mentre 38 Paesi su
Nel settembre 2000, con l’approvazione
50 hanno attivato politiche efficaci nella tutela
unanime della Dichiarazione del Millennio, 191
delle foreste.
capi di Stato e di governo hanno sottoscritto
Progressi, seppur più lenti, sono stati registrati
un patto globale per promuovere la crescita
in materia di sanità ed educazione. Con
socio-economica dei Paesi in via di sviluppo. In
riferimento all’obiettivo 6 si è registrato un
particolare sono stati individuati otto obiettivi
avvicinamento al target relativo alla contrazione
concreti (Millennium Development Goals, Mdg)
del virus dell’Hiv: la frequenza nell’insorgenza
che Paesi avanzati e Paesi in via di sviluppo si
di nuovi casi ha infatti registrato una riduzione,
sono impegnati congiuntamente a raggiungere
dal 5,9% del 2001 al 4,9% nel 2013, grazie
entro il 2015:
all’adozione da parte dei governi di specifiche
1– sradicare la povertà estrema e la fame;
politiche di prevenzione e a un migliore
2– rendere universale l’educazione primaria;
accesso alle terapie antiretrovirali; tuttavia tale
3– promuovere l’eguaglianza di genere e
miglioramento ha interessato solo alcuni Paesi
dell’area, e circa la metà degli Stati interessati
l’empowerment delle donne;
4– ridurre la mortalità infantile;
risulta ancora in ritardo nell’attuazione di misure
5– migliorare la salute materna;
di prevenzione. Con riferimento all’obiettivo 2 si
6– combattere l’Aids, la malaria e le altre
rileva un miglioramento nell’accesso universale
all’educazione primaria (il tasso di iscrizione alla
malattie endemiche;
7– assicurare la sostenibilità ambientale;
scuola primaria è migliorato in media dal 58%
8– sviluppare una partnership globale per
del 2000 al 77% nel 2013), sebbene più della
metà dei Paesi non sarà in grado di ottenere i
lo sviluppo.
Ciascun obiettivo è declinato attraverso
risultati previsti entro il 2015.
specifici parametri quantitativi (target)
Gli obiettivi 1, 4 e 5 sono invece ancora ben
utili al monitoraggio e all’individuazione
lontani dall’essere raggiunti. In dettaglio, sul
delle opportune politiche volte al suo
fronte della riduzione della povertà, mentre
raggiungimento.
il target del dimezzamento della fascia di popolazione che vive con meno di 1,25 dollari
Gli sviluppi nell’Africa sub-sahariana
al giorno è stato raggiunto nelle altre aree
Per quanto riguarda il continente africano, il
geografiche (Asia, America Latina, Medio
grado di raggiungimento degli obiettivi e dei
Oriente e Nordafrica), nell’Africa sub-sahariana è
target a essi associati risulta disomogeneo.
ancora molto ampia la proporzione di persone
L’Africa è riuscita a registrare progressi
in condizioni di estrema povertà: tale quota è
significativi, soprattutto con riferimento agli
passata dal 56,5% nel 1990 a circa il 48,5% nel
obiettivi 3 e 7. Per entrambi gli obiettivi, infatti, i
2013, rimanendo così distante dall’obiettivo.
relativi target sono stati raggiunti nella maggior
Anche gli obiettivi 4 e 5 sono lontani dall’essere
parte dei Paesi dell’area: nel primo caso, ad
raggiunti: la mortalità infantile e la cura della
esempio, 31 Paesi su 50 sono oggi in grado
salute materna restano ancora su livelli critici in
di garantire un accesso paritario alle donne
oltre la metà dei Paesi della regione.
24
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Sebbene rimangano marcate differenze tra i Paesi dell’area, tali sviluppi positivi hanno permesso l’emergere di una “classe media” in grado di sostenere livelli di consumo sempre più elevati. La Banca Africana di Sviluppo 21 – che definisce come “classe media” la popolazione con un livello di spesa giornaliero compreso tra 2 e 20 dollari – sottolinea come questa fascia sia aumentata dall’11% nel 1990 al 15% nel 2000 all’attuale 34% della popolazione complessiva, ovvero 350 milioni di africani. Le previsioni della Banca indicano che nel 2030 la classe media africana raggiungerà una dimensione pari a circa un miliardo di individui, il 42% della popolazione complessiva nell’Africa sub-sahariana. La crescita della classe media avrà ricadute positive sui consumi privati, a beneficio della performance economica dei Paesi dell’area: si stima, infatti, che tra il 2012 e il 2020 i settori collegati ai beni di consumo in Africa sperimenteranno una crescita di 410 miliardi di dollari22. Tra i fattori che hanno contribuito allo sviluppo della classe media e, in generale, a un innalzamento della ricchezza pro capite, è da sottolineare il rapido processo di urbanizzazione: nel 1980 solamente il 28% della popolazione africana viveva nelle città, mentre oggi si è passati al 40% della popolazione (una proporzione comparabile a quella della Cina e superiore a quella dell’India). Lo spostamento dalle campagne alle città ha contribuito a una maggiore diversificazione della struttura produttiva, con il progressivo passaggio da un’economia di sussistenza basata sull’agricoltura allo sviluppo di comparti a più alto valore aggiunto (industria e servizi). Parallelamente, l’urbanizzazione ha portato con sé un generale miglioramento delle condizioni socio-economiche della popolazione, in termini di un maggiore coinvolgimento nell’attività economica e nei processi decisionali da parte di segmenti della popolazione prima esclusi (ad esempio, donne e giovani) e di un miglioramento 21– Afdb, The making of the middle class in Africa, ottobre 2012. 22– Deutsche Bank, Sub-Saharan Africa: a bright spot in spite of key challenges, 2013.
©Archivio SACE – Maddalena Cavadini
25
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SAC E F R O N T I E R S
3,8
%
Crescita della popolazione urbana Fonte: Onu
2,0
%
Crescita media annua nel periodo 2012-2030
1,7
%
1,8
%
1,9
%
1,5
%
1,2
%
0,5
Crescita della popolazione in etĂ lavorativa
%
1,2
America settentrionale
Asia sud-orientale
%
0,5
%
Africa sub–sahariana
Nordafrica
Asia
Medio oriente
Mondo
America latina
America settentrionale
Europa
%
1,3
2,3
%
Fonte: McKinsey
%
26
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Africa
America Latina
Europa
Crescita media annua nel periodo 2010-2020
-0,3
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A F R I C A S U B –SA H A R I A N A
nella fornitura e nell’accesso ai servizi di base (in
integrazione regionale in chiave commerciale
particolare, educazione e sanità).
e finanziaria, come nel caso della East African Community (Kenya, Tanzania, Uganda, Ruanda
DIVIDENDO DEMOGRAFICO
e Burundi), dove il commercio intraregionale
La popolazione del continente africano è la più
pesa ormai per più del 20% del totale dei flussi
giovane e quella che sta sperimentando la crescita
commerciali internazionali di queste economie.
più rapida a livello mondiale: il tasso medio di crescita
Nell’area sub-sahariana sono molteplici gli
demografica dell’ultimo decennio è stato pari al
accordi commerciali, noti anche come comunità
2,6%. Entro il 2050 il continente africano ospiterà
economiche regionali (Regional Economic
complessivamente oltre due miliardi
Communities – Recs), molte delle quali annoverano
di persone23. La composizione demografica del
membri presenti contemporaneamente in più
continente evidenzia le enormi opportunità (nonché
comunità. Lo scopo originario alla base della
le sfide) presenti e future per il sistema economico
creazione di queste comunità è la promozione dello
africano. La fascia della popolazione in età lavorativa,
sviluppo dei Paesi coinvolti attraverso la maggiore
ovvero compresa tra i 15 e i 54 anni, si sta espandendo
integrazione commerciale e politica. Attualmente
più rapidamente che in qualsiasi altra parte del mondo:
le principali Recs sono:
attualmente si stima che la popolazione compresa
Common Market for Eastern and Southern Africa
tra i 15 e i 54 anni nell’intero continente sia pari a 500
(Comesa): Angola, Burundi, Comore, Repubblica
milioni, un numero destinato a raggiungere 1,1 miliardi
Democratica del Congo, Gibuti, Egitto,
di individui entro il 2040 .
Eritrea, Etiopia, Kenya, Madagascar, Malawi,
In combinazione con la graduale riduzione del
Mauritius, Namibia, Ruanda, Seychelles,
tasso di fertilità, questo processo comporterà una
Sudan, Swaziland, Uganda, Tanzania,
progressiva riduzione del dependency ratio25 e,
Zambia, Zimbabwe;
quindi, un costante aumento potenziale del reddito
Economic Community of West Africa States
pro capite nel prossimo decennio, tenuto conto
(Ecowas): Benin, Burkina Faso, Capo Verde,
che attualmente circa il 40% della popolazione ha
Costa d’Avorio, Gambia, Ghana, Guinea,
un’età inferiore ai 15 anni, mentre il 20% del totale
Guinea-Bissau, Liberia, Mali, Mauritania,
24
ha un’età compresa tra i 15 e i 24 anni .
Niger, Nigeria, Senegal, Sierra Leone, Togo;
Se i governi africani saranno in grado di coinvolgere
Southern Africa Development Community (Sadc):
questi giovani nei processi economici nazionali
Angola, Botswana, Repubblica Democratica
e implementare corrette politiche in materia di
del Congo, Lesotho, Malawi, Mauritius,
educazione, tali sviluppi demografici potranno
Mozambico, Namibia, Seychelles, Sudafrica,
avere impatti positivi sulle economie africane,
Swaziland, Tanzania, Zambia, Zimbabwe;
sostenendone la diversificazione e l’emergere di
Economic Community of Central Africa States
processi produttivi a più alto valore aggiunto.
(Eccas): Angola, Burundi, Camerun, Repubblica
26
Centrafricana, Repubblica Democratica COMMERCIO INTRAREGIONALE
del Congo, Repubblica del Congo, Guinea
Nell’ultimo decennio si sono intensificate le
Equatoriale, Gabon, Ruanda, São Tomé e Príncipe;
relazioni economiche tra i Paesi dell’area
East African Community (Eac):
sub-sahariana, dando luogo a processi di
Burundi, Kenya, Ruanda, Tanzania, Uganda;
23– Afdb, One billion Opportunities for Africa. 24- Le Nazioni Unite prevedono che entro il 2040 la popolazione africana in età lavorativa sorpasserà quella cinese (United Nations World Population Prospects).
25– Il numero di individui lavorativamente inattivi (come bambini e anziani) economicamente a carico di ogni lavoratore. 26– McKinsey, Rise of the African consumer, 2012.
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ŠAlessandro Gandolfi – Parallelozero
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SAC E F R O N T I E R S
Interscambio commerciale intraregionale in Africa sub-sahariana
Southern African Customs Union (Sacu): Botswana, Lesotho, Namibia, Sudafrica, Swaziland. Il valore degli scambi commerciali intraregionali è più che triplicato nell’ultimo decennio, passando da circa 30 miliardi di dollari nel 2002 a 116 miliardi
Fonte: Unctad Valori espressi in miliardi di dollari
97
nel 201227. Sebbene le carenze infrastrutturali ostacolino il raggiungimento delle piene potenzialità del commercio intraregionale, tali accordi commerciali hanno avuto importanti impatti positivi sulle economie coinvolte, incentivando una maggiore apertura nelle politiche commerciali e una progressiva specializzazione nei settori a maggior vantaggio comparato. SVILUPPO TECNOLOGIE ICT Il settore della Information and Communication Technology (Ict) ha sperimentato una rapida crescita nell’ultimo decennio, grazie a politiche di liberalizzazione degli ex monopoli pubblici nel comparto delle telecomunicazioni e a un forte interesse degli investitori internazionali. Il settore Ict è stato tra i principali destinatari di finanziamenti privati e si stima che negli ultimi dieci anni l’80% dei flussi di investimenti privati nel settore infrastrutturale nell’Africa sub-sahariana sia stato
42
diretto al comparto delle telecomunicazioni28. I segmenti della telefonia mobile e Internet hanno contribuito positivamente alla crescita economica della regione: circa l’1% della crescita del Pil pro capite regionale nell’ultima decade è da ricondurre
26
allo sviluppo delle tecnologie legate alla telefonia cellulare29; la società di consulenza McKinsey stima che la tecnologia Internet abbia contribuito al Pil sub-sahariano per un valore pari a 18 miliardi di dollari nel solo 201230. Secondo la stessa società di consulenza, 720 milioni di africani possiedono oggi un telefono cellulare, 167 milioni hanno accesso a Internet e 52 milioni utilizzano social network.
media 1995-2000
media 2001-2006
media 2007-2012
L’espansione delle tecnologie Ict ha comportato diversi vantaggi economici e tecnologici, ovviando
27– Unctad, UnctadStat, dicembre 2013.
30
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alle carenze strutturali del continente in materia di distribuzione delle reti di telefonia fissa e favorendo processi di integrazione economici delle aree rurali più isolate. Benefici tangibili si sono registrati in
Diffusione dei servizi di telefonia e internet Fonte: Banca Mondiale
particolare nei seguenti settori: servizi finanziari: grazie alle tecnologie di mobile banking, è aumentato l’accesso ai servizi bancari della popolazione, anche al di fuori dei centri urbani, dove solitamente sono concentrati gli istituti finanziari. Utenti internet
Grazie alle tecnologie digitali si stima che entro il 2025 più del 60% degli africani potrà avere accesso ai servizi bancari31; agricoltura: lo sviluppo di programmi di informazione e assistenza via cellulare e Internet32 nella gestione economica dei terreni agricoli e
Utenti telefonia fissa
degli allevamenti (dalla produzione alla vendita dei prodotti finali) ha impatti positivi in termini di maggiore produttività ed efficienza nel settore primario; retail: la possibilità di avere accesso a una maggiore varietà di beni, di qualità superiore e a prezzi più
Utenti telefonia mobile
contenuti aumenta l’interesse dei consumatori negli acquisti via web. Si calcola che entro il 2025 l’e-commerce rappresenterà circa il 10% delle vendite retail nelle maggiori economie africane33;
Europa e Asia Centrale
130 25 42
informatiche in grado di raggiungere anche le
America Latina
112
comunità lontane dai grandi centri urbani;
sanità: la diffusione di strumenti tecnologici di
Medio Oriente e Africa settentrionale
87 16 34
Asia Orientale e Pacifico
80 18 27
Africa sub-sahariana
55
istruzione: l’offerta formativa sia primaria sia specialistica è agevolata attraverso tecnologie
remote diagnostics consente una copertura più capillare del territorio e un abbattimento dei costi nel trattamento delle malattie croniche.
28– 29– Moody’s, Sovereign Monitor, giugno 2013. 30– 31– McKinsey, Lions go digital: The Internet’s transformative potential in Africa, novembre 2013. 32– Il Farmers Call Centre creato in Uganda fornisce agli agricoltori, da parte di esperti in quattro lingue, assistenza su temi come colture, cura del bestiame, meteo e quotazioni di mercato. La piattaforma iCow sviluppata in Kenya fornisce informazioni e video esplicativi ai piccoli allevatori e ha consentito un incremento della produzione di latte del 30% tra i suoi utilizzatori. Fonte: Technologies and practices for small agricultural producers (Teca), Fao. 33– McKinsey, Lions go digital: The Internet’s transformative potential in Africa, novembre 2013.
19
2
39
13
Numero di utilizzatori ogni 100 abitanti
31
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SAC E F R O N T I E R S
I timori di una rinascita solo apparente e di improvvisi e imprevedibili “passi indietro”
Concentrazione dell’export su una singola commodity Fonte: Ecobank
L’ECCESSIVA DIPENDENZA DALLE
Peso sul totale dell’export, %
MATERIE PRIME La visione eccessivamente ottimista sul destino
81
%
africano viene messa in discussione da chi crede
75
%
che l’Africa sia caratterizzata da troppe debolezze strutturali ancora irrisolte, sia dal punto di vista economico sia politico. Una delle principali fragilità viene identificata in una crescita economica trainata dal boom delle commodity, per sua natura instabile
63
perché dipendente da una domanda esogena
%
(ancora in larga misura proveniente dai Paesi avanzati) e storicamente volatile. Nelle economie basate sulla produzione ed esportazione di materie prime, la resource curse (“maledizione delle risorse”) danneggia i settori non direttamente collegati all’industria minerario-estrattiva, come il settore
38
primario (agricoltura, pesca) e quello manifatturiero.
%
Quest’ultimo risente dello scarso sviluppo di filiere industriali, necessarie per dare valore aggiunto alle produzioni ed esportazioni di materie prime. Inoltre, le produzioni minerarie capital-intensive spesso non comportano benefici tangibili per il mercato del lavoro domestico, ricorrendo solo in minima parte a
19
manodopera locale e per lavori meno qualificati.
%
16
%
CARENZE NEL SISTEMA DELLE INFRASTRUTTURE Il contesto di business climate nella maggior parte dei Paesi dell’Africa sub-sahariana è ancora difficoltoso. L’attività degli operatori economici nazionali e internazionali in questi Paesi risente
Sudafrica
Tanzania
Camerun
Zambia
Gabon
Nigeria
del sottosviluppo delle infrastrutture, nella duplice accezione di hard infrastructures – infrastrutture energetiche e dei trasporti – ma anche di soft infrastructures – sistema normativo e giudiziario,
32
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SAC E F R O N T I E R S
LA “MALEDIZIONE DELLE RISORSE”
L’espressione “maledizione delle risorse”34
su altri settori produttivi. L’apprezzamento
viene normalmente utilizzata in relazione a
del tasso di cambio legato all’avanzo delle
quei Paesi che, pur dotati di ampie disponibilità
partite correnti implica infatti: i) una perdita
di risorse naturali (minerarie ed energetiche),
di competitività per i beni venduti sui
mostrano livelli di crescita economica e di qualità
mercati internazionali, che tradizionalmente
delle istituzioni peggiori (o comunque non
sono prodotti manufatti e, nei Paesi in via
significativamente migliori) rispetto a nazioni
di sviluppo, beni agricoli; ii) un aumento
prive di tali risorse.
dei prezzi dei beni locali non soggetti a
I fattori alla base di tale fenomeno sono
competizione internazionale (ad esempio
riconducibili alle caratteristiche peculiari del
il real estate). Nel medio/lungo termine vi
settore estrattivo:
possono essere impatti negativi sia in termini
– capacità di sviluppo autonomo: il settore
di crescita economica sia di distribuzione
estrattivo risulta in larga misura
del reddito nella popolazione; a essere
indipendente da altri processi economici.
danneggiati saranno i settori a maggiore tasso
Il livello di coinvolgimento della forza
di innovazione tecnologica (i.e. manifatturiero)
lavoro locale (spesso non specializzata)
e di intensità di lavoro (i.e. agricolo);
e l’effetto traino sullo sviluppo di altri settori
2– bassi investimenti in altri settori. La presenza
produttivi sono estremamente ridotti;
di un settore estrattivo che contribuisce in
– continuità nei flussi attesi di revenues: una
maniera determinante alla formazione del
volta effettuati, gli investimenti nel settore
Pil nazionale può disincentivare i governi
estrattivo consentono al governo locale
a condurre politiche di investimenti al di
di poter contare, con ragionevole certezza,
fuori del comparto minerario-estrattivo. In
su di un flusso di ricavi assicurato per un
particolare, la ridotta domanda nell’attività
elevato numero di anni.
estrattiva di forza lavoro specializzata implica
La maledizione delle risorse ha impatti rilevanti
la minore necessità di investire in istruzione e
sui Paesi interessati sia dal punto di vista
ricerca. Parimenti, le infrastrutture di trasporto
economico sia dal punto di vista socio-politico.
e comunicazione sono rilevanti solo nella misura in cui risultano strumentali al trasporto
Impatti di natura economica
delle risorse naturali dai punti di estrazione a
1– dutch disease. L’ingente afflusso di valuta
quelli di raccolta/vendita;
estera (derivante dalla vendita delle risorse estratte) può comportare effetti negativi
3– vulnerabilità a shock esogeni. La dipendenza da un numero limitato di risorse rende
34– J. Frankel, The Natural Resource Curse: A Survey, 1994.
34
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un Paese soggetto alle fluttuazioni nella
di un apparato burocratico efficiente, sia per
domanda e nei prezzi di tali risorse, con
la riscossione di tributi sia per l’erogazione di
impatti negativi diretti, su valore dell’export e degli introiti pubblici, e indiretti, sull’afflusso
servizi; 2– corruzione. L’ampia disponibilità di risorse
di capitali esteri. Storicamente le commodity
finanziarie stimola la corruzione, soprattutto
energetiche e minerarie hanno mostrato
in presenza di strutture istituzionali fragili,
un’elevata volatilità, per quanto il “super
prive di robusti sistemi di controllo e di
ciclo” degli anni 2000 abbia visto fino a
meccanismi di separazione dei poteri. Le
oggi una dinamica di crescita costante dei
stesse modalità di estrazione delle risorse
prezzi. Dal lato dell’offerta fenomeni fisici,
naturali, basate su concessioni pluridecennali
come l’esaurimento dei giacimenti, oppure
rilasciate dalle autorità pubbliche, spingono
politici, come il blocco delle attività estrattive
le società nazionali e internazionali coinvolte
causato da scioperi o proteste, possono
a percorrere tutte le strade possibili per
avere ripercussioni negative immediate
l’aggiudicazione dei diritti di sfruttamento;
sull’economia del Paese.
3– forte capacità di controllo sulle opposizioni. L’accentramento nelle mani del partito
Impatti di natura socio-politica 1– Stato rentier. Il flusso di ricchezza proveniente
al potere dei profitti derivanti dal settore estrattivo può indurre l’esecutivo a utilizzare
dall’attività estrattiva consente allo Stato di
tale rendita sia per indebolire le forze di
non dover dipendere dalla tassazione dei
opposizione, se non addirittura “comprarle”,
cittadini per la copertura della spesa pubblica.
sia per operare uno stretto controllo della
L’assenza di una necessità impositiva può
popolazione attraverso la creazione di un
portare a due conseguenze negative: i) si indebolisce il rapporto diritti/doveri tra Stato
sistema militare-poliziesco ipertrofico; 4– distribuzione geografica della rendita.
e cittadini, con effetti negativi sul livello e
La presenza di aree di estrazione spesso
la qualità dei servizi pubblici; lo Stato non
localizzate in regioni lontane rispetto alle zone
è percepito dalla popolazione come un
di consumo (normalmente concentrate nelle
soggetto dal quale pretendere servizi efficienti
capitali) può inasprire tensioni tra le regioni
in cambio delle tasse versate ma piuttosto
periferiche e il centro politico-amministrativo,
come un erogatore di favori e sussidi, in
esacerbando fratture già esistenti di tipo
cambio del mantenimento dello status quo
etnico o religioso e aumentando i rischi di
politico; ii) non risulta necessaria la costruzione
instabilità politica o di conflitto armato.
35
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procedure burocratiche, trasparenza e correttezza nell’azione dei pubblici ufficiali35. Le carenze nelle reti infrastrutturali dei trasporti (porti, aeroporti, strade, ferrovie) e dell’energia (produzione e distribuzione) pesano sulla performance economica di gran parte dei Paesi africani e aggravano le difficoltà operative di chi sceglie di installare stabilimenti produttivi in questa regione. La Banca Africana di Sviluppo calcola che i costi di trasporto in Africa siano 136 volte più elevati che nelle altre regioni emergenti (basti considerare che solo il 22,7% delle strade risulta attualmente asfaltato) e che per migliorare i collegamenti sulle sole arterie principali occorrerebbero investimenti per 32 miliardi di dollari nei prossimi quindici anni36. A risentire particolarmente delle carenze nel sistema delle infrastrutture di trasporto è il commercio intraregionale che, nonostante il rapido sviluppo degli ultimi anni, rimane ancora lontano dal suo potenziale, rappresentando solo il 12% del totale dei flussi di import ed export della regione sub-sahariana, un trend inferiore rispetto a quanto registrato nelle altre aree emergenti e avanzate37. Con riferimento al comparto energetico, e in particolare al settore elettrico, nell’area sub-sahariana appena una persona su cinque ha un accesso regolare all’elettricità; la regione può inoltre contare su una capacità installata di 68 GW, pari alla capacità elettrica della sola Spagna. Della capacità elettrica installata, si calcola che più di un quarto risulti non sfruttabile a causa della presenza di impianti obsoleti e con insufficiente manutenzione. La scarsa affidabilità dei sistemi di produzione e distribuzione di energia ha impatti negativi sul funzionamento delle industrie: la Banca Africana di Sviluppo sottolinea che in più di trenta Stati africani si registrano giornalmente blackout e interruzioni dei servizi38, esponendo le società locali al danneggiamento dei macchinari coinvolti nel processo produttivo (si stimano perdite medie di
©Tommaso Saccarola
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35– 36– Banca Africana di Sviluppo, Border Posts, Checkpoints and Intra-African Trade: Challenges and Solutions, 2012.
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A F R I C A S U B –SA H A R I A N A
fatturato comprese tra il 6 e il 16% annuo sulla base
adotta in maniera unilaterale e discriminatoria
della dimensione dell’impresa) e al sostenimento
contro le imprese estere. Sotto l’ombrello del
di ingenti costi per l’acquisto di generatori elettrici
nazionalismo delle risorse possono ricondursi
indipendenti. Nel complesso la Banca calcola che
i classici atti di esproprio e nazionalizzazione,
il costo economico legato ai deficit nel comparto
ma anche una pluralità di altri interventi che lo
energetico si aggiri ogni anno attorno al 2% del Pil
Stato può attuare nell’esercizio del suo potere
dell’area sub-sahariana.
sovrano, modificando i termini contrattuali precedentemente sottoscritti o le condizioni di
INCERTEZZA LEGISLATIVO-REGOLAMENTARE
operatività delle imprese straniere. Tra questi
E NAZIONALISMO DELLE RISORSE
interventi possono inserirsi, ad esempio: l’adozione
I sistemi legali dei Paesi africani sono nella maggior
di tassazioni specifiche sugli operatori esteri,
parte dei casi adeguatamente sviluppati, basandosi
restrizioni all’esportazione delle merci, l’obbligo
solitamente su modelli legislativi delle ex potenze
di stabilire una serie di attività di lavorazione delle
colonizzatrici. Tuttavia, la commistione con leggi
materie grezze in loco, un aggravio strumentale
locali e consuetudinarie e, soprattutto, la mancanza
degli adempimenti in materia ambientale.
di una concreta applicazione di tali norme da parte
Il rischio del verificarsi di fenomeni riconducibili al
dei tribunali rappresentano elementi di incertezza,
nazionalismo delle risorse è tra i principali fattori di
soprattutto laddove siano in gioco gli interessi
criticità percepiti dagli operatori internazionali attivi
di investitori esteri nei confronti di operatori o
nel continente africano: la società di consulenza
istituzioni locali. Il contesto operativo in numerosi
Ernst&Young colloca il nazionalismo delle risorse
Paesi è gravato da lente e inefficienti procedure
al primo posto tra i rischi connessi alle attività
burocratiche e da elevata corruzione nelle
estrattive nell’Africa sub-sahariana nel 201340.
istituzioni pubbliche. Solo otto Paesi dell’Africa sub-sahariana si classificano nelle prime 100
INSTABILITÀ POLITICA E APPUNTAMENTI
posizioni del Doing Business 2014 elaborato dalla
ELETTORALI
Banca Mondiale, il resto dei Paesi africani si colloca
Sebbene il continente sia in larga misura “pacificato”,
tra la posizione 121 e 189 (l’ultima)39. Allo stesso
solo negli ultimi due anni si sono registrati colpi di
tempo, secondo Transparency International, l’Africa
Stato in Mali e in Guinea-Bissau e restano focolai di
sub-sahariana resta l’area dove la percezione
tensione in particolare nella Repubblica Centrafricana,
della corruzione è più elevata, annoverando gran
oltre che nella Repubblica Democratica del Congo, in
parte dei Paesi dell’area agli ultimi posti del suo
Somalia e nei rapporti tra Sudan e Sudan del Sud.
Corruption Perceptions Index 2013.
Il continente africano è caratterizzato da un limitato
La scarsa trasparenza normativa e l’incertezza
ricambio politico: la frequenza delle elezioni,
nella corretta applicazione delle regole da parte
l’alternanza al governo e la dialettica tra opposizione
dei tribunali creano i presupposti per il cosiddetto
e maggioranza sono migliorate negli ultimi anni, ma
“nazionalismo delle risorse”, ovvero quell’insieme di
non in tutti i Paesi africani. La lunga permanenza al
provvedimenti che uno Stato ricco di materie prime
potere di alcuni leader (presidenti o primi ministri),
37– L’export intraregionale dei Paesi asiatici emergenti nel 2012 è stato pari a circa il 54% del totale delle esportazioni, mentre nell’area dell’America Latina esso è stato pari al 20% del totale. Con riferimento alle aree avanzate, invece, in Nord America il commercio intraregionale rappresenta circa il 40% del totale, mentre in Europa tale percentuale supera il 60%. Fonte: UnctadStat. 38– Banca Africana di Sviluppo, Understanding the Barriers To Regional Trade Integration In Africa, 2013.
39– L’indice Doing Business, elaborato annualmente dalla Banca Mondiale, definisce la qualità e l’applicabilità delle regolamentazioni e procedure che possono avere un impatto sull’attività economica svolta in 189 Paesi al mondo. 40– Ernst&Young, Business risks facing mining and metals, 2012-2013.
37
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SAC E F R O N T I E R S
Permanenza al potere dei leader politici nell’Africa sub-sahariana
come nel caso del Camerun (il presidente Biya è in
Fonte: “The Economist”
politica ancora presente nella regione sub-sahariana.
carica dal 1982) e della Guinea Equatoriale (dove il presidente è in carica da quasi 35 anni) è una conferma di una cristallizzazione della leadership La presenza di governanti al potere da lungo tempo aumenta i rischi di instabilità politica in occasione dei ricambi al vertice delle istituzioni. In alcuni casi,
41
i timori legati a un possibile vuoto di potere e a anni
una lotta per la successione sono particolarmente elevati: non è stato, ad esempio, ancora individuato
Paul Biya C A M E RU N
un possibile sostituto di Mugabe, presidente dello Zimbabwe da oltre 33 anni, e la scelta del prossimo leader potrebbe creare tensioni e avere un impatto sostanziale sulle linee politiche ed economiche
35
anni
di governo. Se l’assenza di ricambio al vertice rappresenta
Teodoro Obiang Nguema Mbasogo GUINEA E QUAT O R I A L E
un rischio latente per la stabilità di un Paese, è altresì vero che in alcuni casi è stato proprio l’appuntamento elettorale a scatenare l’instabilità: Kenya e Costa d’Avorio ne sono esempi recenti. Nel 2009, la notizia della riconferma elettorale del presidente uscente ha innescato in Kenya
35
anni
violenti scontri tra sostenitori del candidato dell’opposizione e quelli del candidato vincente,
José Eduardo dos Santos A NGOL A
destabilizzando la vita politica del Paese anche negli anni successivi. Nel 2011, il mancato riconoscimento della sconfitta da parte del presidente ivoriano Gbagbo ha alimentato violenze nell’intero Paese, provocando la morte di oltre
33
anni
Robert Mugabe ZIMBA BW E
tremila persone e risolvendosi solo a seguito di un intervento militare internazionale. Vi sono anche Paesi in cui la successione si svolge pacificamente, talvolta anche contro tutti i pronostici, come nel caso dell’Etiopia. Nell’agosto 2012, la morte di Meles Zenawi, da diciassette anni primo ministro
28
e figura centrale nella vita politica ed economica del anni
Yoweri Museveni U G A N DA
Paese, aveva provocato timori di instabilità e conflitto nel Paese; la nomina a primo ministro del vice di Zenawi, in linea con quanto stabilito nelle regole costituzionali, ha permesso un pacifico riassetto istituzionale, consentendo di mantenere un equilibrio
38
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Prossimi appuntamenti elettorali nell’Africa sub-sahariana Fonte: Electoral Institute for Sustainable Democracy in Africa
Botswana
OTTOBRE 2014
OTTOBRE 2014
Costa d’Avorio
OTTOBRE 2015
Mozambico
OTTOBRE 2014
OTTOBRE 2014
Sudafrica
MAGGIO 2014
MAGGIO 2014
DICEMBRE 2016
Namibia
NOVEMBRE 2014
Gabon
OTTOBRE 2016
GENNAIO 2015
Nigeria
NOVEMBRE 2014
APRILE 2015
APRILE 2015
Tanzania
OTTOBRE 2015
OTTOBRE 2015
2015 Elezioni presidenziali
Elezioni parlamentari/ legislative
interno fino alle elezioni parlamentari del 2015.
osservazione anche la Nigeria, che dovrebbe indire
Nel prossimo biennio il calendario elettorale non
nel 2015 sia le elezioni per il parlamento sia quelle
prevede elezioni particolarmente critiche nell’Africa
per il presidente; l’attenzione è concentrata sulla
sub-sahariana. Nel 2014 sono previste elezioni
capacità del governo federale di rafforzare il controllo
presidenziali o parlamentari in Paesi istituzionalmente
sull’intero territorio, assicurando in particolare la
consolidati, come Botswana, Namibia e Tanzania,
pacificazione etnico-religiosa nel Nord-Est del Paese
o avviati già da diversi anni su un percorso di
e la sicurezza delle infrastrutture petrolifere.
rafforzamento delle istituzioni, come il Mozambico. Nel 2014 sono attese anche le consultazioni presidenziali e parlamentari in Sudafrica: la leadership del presidente Zuma e del partito Anc non sembra in discussione, ma l’appuntamento potrebbe alimentare ulteriori tensioni sociali, legate alle istanze salariali di differenti categorie di lavoratori. Maggiore cautela invece sembrano dettare le elezioni presidenziali del 2015 in Costa d’Avorio, a causa della recente crisi e della fragilità delle istituzioni locali. Sotto 39
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SAC E F R O N T I E R S
Ottimisti o scettici, da che parte stare? A un’analisi superficiale, le diverse posizioni espresse sul destino africano, oscillanti tra quelle fortemente ottimistiche e quelle radicalmente pessimistiche, sembrano tra loro inconciliabili. In realtà, le due visioni sono entrambe veritiere e
10 CONTR ADDIZIONI NEL CONTINENTE AFRICANO
–1–
PE G GIOR E
73,9 anni
47,8 anni
C A P O V E R DE
–2–
SI E R R A L E ON E
46°
187°
SE YCH E L L E S
–3–
N IGE R
–4–
ERITR EA
–5–
C OMOR E
M IGL IOR E
Aspettativa di vita
Indice Hdi (ranking su 195 Paesi)
Abbonamenti cellulari (ogni 100 persone)
basate su osservazioni oggettive, ma sono incapaci
187,36
di catturare, da sole, una realtà più complessa.
G A BON
La visione negativa concentra un’eccessiva attenzione sul volano economico esercitato dallo sfruttamento delle materie prime, senza notare l’avvenuta adozione di riforme economiche e politiche interne ai Paesi africani. La visione ottimista punta a esaltare le tendenze positive di macrovariabili economiche e politiche, sottostimando le difficoltà sociali e operative ancora irrisolte e mascherando nei trend regionali quei singoli Paesi e quelle peculiari situazioni che risultano decisamente peggiori rispetto alle medie aggregate. Un “giusto mezzo” tra le due posizioni è l’interpretazione corretta di quanto sta accadendo in Africa. Dovendosi sbilanciare, è forse la visione ottimista quella che coglie meglio l’attualità africana, soprattutto in prospettiva. Questo è almeno ciò che noi pensiamo. Con una condizione: bisogna andare oltre la percezione di un’Africa
Donne in parlamento (% del totale) 56,3%
Paesi che a oggi la compongono.
3%
RUA N DA
Spesa sanitaria pro capite (dollari) 689 SU DA F R IC A
14
–6–
ERITR EA
Corruzione percepita (ranking su 177 Paesi) 30° posto BO T S WA NA
177° posto
–7–
S OM A L I A
–8–
R E P. DE M . C ONG O
–9–
A NG OL A
Aiuti internazionali (milioni di dollari) 21
5.522
SE YCH E L L E S
Indice di diversificazione produttiva 34,7 SU DA F R IC A
1,1
Logistic Performance Index (ranking su 155 Paesi)
sub-sahariana come blocco unico e omogeneo e comprendere le differenze e le peculiarità dei 49
5,47
23° SU DA F R IC A
155°
–10–
BU RU N DI
Sportelli Atm (ogni 100 mila adulti) 60,0
0,33
SU DA F R IC A
E T IOPI A
42
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A F R I C A S U B –SA H A R I A N A
Oltre gli emergenti africani: i nuovi protagonisti della “Frontiera africana”
Sono stati inoltre esclusi i Paesi ancora sostanzialmente chiusi ai mercati finanziari internazionali, per i quali non siano stati assegnati
rating ufficiali44, o dove le istituzioni finanziarie internazionali (come l’Fmi) non sono in grado di effettuare un monitoraggio costante45. Un ulteriore filtro applicato è stato quello della dimensione, intesa sia dal punto di vista economico (esclusione dei Paesi con un Pil nominale inferiore a 1 miliardo di dollari)46 sia della popolazione (esclusione dei Paesi con meno di 5 milioni di abitanti)47, perché la ridotta dimensione può
L’obiettivo che ci siamo prefissi è stato quello di
rappresentare per gli operatori economici un
individuare quali Paesi nell’Africa sub-sahariana
limite alla capacità di assorbimento da parte
possano verosimilmente affiancare le attuali
della domanda interna, sia pubblica sia privata.
economie emergenti nel medio periodo. In
Per i Paesi restanti sono state fatte delle
quest’ottica, la scelta è stata frutto di un’analisi
considerazioni aggiuntive, sulla base delle
del rischio paese e delle potenzialità economiche
nostre analisi di rischio e opportunità,
dei 49 Paesi africani.
dell’esperienza assicurativa di SACE e delle
In prima battuta, sono stati esclusi quei Paesi
opinioni espresse dal nostro personale
con un profilo di rischio basso (con una categoria
distaccato nel continente africano48 .
di rischio paese Ocse 41 non superiore a 3), che
In conclusione, i più interessanti “nuovi orizzonti”
rappresentano già un obiettivo consolidato
individuati nell’Africa sub-sahariana sono sei:
delle strategie di internazionalizzazione degli
Angola, Ghana, Kenya, Mozambico, Senegal e
operatori economici . Parallelamente, non sono
Tanzania. Nella seconda parte sarà presentato
state tenute in considerazione quelle nazioni
un quadro sintetico di queste economie,
dove le criticità di natura politico-operativa
approfondendo in particolare i rischi e le
ed economico-finanziaria impediscono ancora
opportunità associati all’operare in questi mercati.
42
l’avvio di uno sviluppo duraturo e sostenibile nel medio/lungo periodo (con una categoria di rischio paese Ocse pari a 7) 43.
41– La categoria di rischio Paese Ocse misura il livello di rischio paese su una scala da 0 a 7, con 0 corrispondente a un livello di rischio trascurabile e 7 un livello di rischio massimo. 42– Quattro Paesi: Botswana, Mauritius, Namibia, Sudafrica. 43– Ventinove Paesi: Burkina Faso, Burundi, Repubblica Centrafricana, Ciad, Comore, Repubblica Democratica del Congo, Costa d’Avorio, Eritrea, Etiopia, Gambia, Gibuti, Guinea, Guinea Bissau, Guinea Equatoriale, Liberia, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritania, Niger, Ruanda, São Tomé e Príncipe, Seychelles, Sierra Leone, Somalia, Sudan, Sudan del Sud, Togo, Zimbabwe.
44– Ventotto Paesi: Burundi, Repubblica Centrafricana, Ciad, Comore, Repubblica del Congo, Costa d’Avorio, Eritrea, Etiopia, Gambia, Gibuti, Guinea, Guinea Bissau, Guinea Equatoriale, Liberia, Madagascar, Malawi, Mali, Mauritania, Niger, São Tomé e Príncipe, Sierra Leone, Somalia, Sudan, Sudan del Sud, Swaziland, Tanzania, Togo, Zimbabwe. 45– Tre Paesi: Eritrea, Madagascar, Somalia. 46– Quattro Paesi: Gambia, Guinea-Bissau, Comore, São Tomé e Príncipe. 47– Sedici Paesi: Botswana, Capo Verde, Repubblica Centrafricana, Comore, Repubblica del Congo, Gabon, Gambia, Guinea-Bissau, Guinea Equatoriale, Lesotho, Liberia, Mauritius, Namibia, São Tomé e Príncipe, Seychelles, Swaziland. 48– In particolare, è stata aggiunta la Tanzania, cui le agenzie di rating non hanno ancora assegnato un giudizio sul merito di credito sovrano, ma per la quale è attesa una prima assegnazione di rating nel 2014. Sono stati invece esclusi la Nigeria (Paese “grande” dal punto di vista economico – secondo Paese dopo Sudafrica per Pil – e per popolazione, per diversi aspetti già considerabile come Paese emergente e oggetto di importanti flussi di esportazioni e investimenti esteri); e di converso sono stati esclusi Benin, Camerun, Uganda e Zambia, perché ancora economicamente poco sviluppati o di dimensioni economiche ridotte (il Benin in particolare).
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Paesi
94 70 106 58 46 82 senegal
ghana
kenya
tanzania
Angola
mozambico
ANGOLA Luanda Capitale 20,8 milioni Popolazione al 2013
PIL (PPP, 2013)
131,8 miliardi di dollari 6.330 $
Categoria OCSE
5/7
contesto operativo in angola Index of Economic Freedom Doing Business Corruption Perceptions Index
S&P’s
Moody’s
Fitch
BB-
Ba3
BB-
(outlook stabile)
(outlook positivo)
(outlook positivo)
Ranking
PIL pro capite (PPP, 2013)
180
178
170 160
158
150
153
140 130 120 2009
Angola vs Bric
2010
2011
100
Brasile 72
RUSSIA
INDIA 94
CINA 80
0
20
Ranking
46
139 127
119
Corruption Perceptions Index
40
60
80
2013
118
111
Index of Economic Freedom Doing Business
2012
131 136
99
100
120
140
160
180
Angola
Crescita economica trainata dal settore energetico I progressi compiuti dopo la fine della guerra civile nel 2002 hanno sub-sahariana. Il Paese rappresenta la terza economia dell’area, dopo Sudafrica e Nigeria, e il secondo esportatore di petrolio dopo la Nigeria. Diversificazione produttiva attesa nei prossimi anni
Ghana
Punti di forza
portato l’Angola alla ribalta sulla scena economica dell’Africa
Il governo punta a sviluppare i comparti non-oil, attraverso ingenti investimenti pubblici nello sviluppo dei servizi e nel miglioramento dell’apparato infrastrutturale e delle costruzioni. In questi settori si profilano interessanti opportunità per gli investitori esteri nei prossimi anni.
Kenya
Stabilità politica La stabilità politico-istituzionale è rafforzata dall’accentramento del potere nella presidenza di José Eduardo dos Santos e nel partito di maggioranza. L’agenda di politica estera mira al consolidamento delle relazioni commerciali con i partner strategici, in particolare Cina, Brasile
Mozambico
e Portogallo.
Dipendenza dal settore energetico ancora elevata dell’economia angolana a fattori esogeni, quali la volatilità della domanda e dei prezzi internazionali degli idrocarburi. Criticità nel contesto operativo Strutture finanziarie inadeguate, inefficienze burocratiche e carenze infrastrutturali rappresentano tuttora un limite alla crescita
Senegal
Punti di debolezza
L’attuale centralità del settore petrolifero accentua la vulnerabilità
del settore privato locale e al pieno sviluppo delle potenzialità di investimento offerte dal Paese.
Il tema della successione a Dos Santos e la capacità del governo di distribuire in maniera più equa la ricchezza petrolifera alla popolazione restano due questioni fondamentali per il mantenimento della stabilità politico-sociale dell’Angola nei prossimi anni. 47
Tanzania
Incognita post Dos Santos
Perché l’Angola?
Produzione, consumo ed export di greggio 000 barili/giorno
La crescita del Pil continuerà a essere trainata dalla produzione petrolifera, stimata in aumento nel prossimo quinquennio.
3.000 2.500 2.000 1.500 1.000
Fonte: Business Monitor International
500
Produzione
*I maggiori produttori al mondo sono Russia (10 milioni b/g), Arabia Saudita (9,7 milioni b/g) e Usa (7,4 milioni b/g)
Fonte: Moody’s, Ministero delle Finanze dell’Angola
2020P
2019P
2018P
2017P
2016P
2015P
2014P
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2013P
P= Previsioni
Riserve (miliardi di barili, 2013)
Nigeria
2.380
37,2
Angola
1.776
10,5
Guinea Equatoriale
255
1,1
Rep. del Congo
265
1,6
Gabon
242
2,0
Ciad
100
1,5
Ghana
95
0,7
Camerun
61
0,2
120 100 80 60 40 20 0 2001
2003
2005
Prezzo del petrolio angolano
48
Export
Prezzo del petrolio e budget, dollari per barile Dollari al barile
Grazie alla formulazione di stime conservative sul prezzo del petrolio nella definizione dei budget annuali, il governo mantiene un approccio prudente alla gestione dei conti pubblici.
Consumo
Produzione di petrolio* (000 barili/giorno, gen.-ott. 2013)
L’Angola rappresenta a oggi il secondo Paese produttore di greggio dell’Africa sub-sahariana, dopo la Nigeria. Fonte: Us Energy Information Administration
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
0
2007
2009
Prezzo a budget
2011
2013
Prezzo break even
Fonte: Moody’s
Angola
L’Angola ha una posizione debitoria contenuta, rispetto ai Paesi con un paragonabile merito di credito sovrano.
Debito pubblico governativo (% del Pil, 2012)
% 120 100 80 60
Ghana
40 20 Irlanda (Ba1)
Portogallo (Ba3)
Barbados (Ba1)
Marocco (Ba1)
Ungheria (Ba1)
Croazia (Ba1)
El Salvador (Ba3)
Slovenia (Ba1)
Tunisia (Ba2)
Montenegro (Ba3)
Armenia (Ba2)
Filippine (Ba1)
Bangladesh (Ba3)
Bolivia (Ba3)
Georgia (Ba3)
Suriname (Ba3)
Kinshasa Khartoum Abidjan Nairobi
Mozambico
Durban Lagos Cape Town Luanda Johannesburg 0
100
0,6
200
300
400
500
2012-2030
Senegal
Valore dell’indice
2012
Crescita economica e stabilità politica hanno contribuito a migliorare il contesto socio-economico.
Guatemala (Ba1)
Maggiori città africane: famiglie con reddito superiore a 70.000 dollari*
Dar es Salaam
Fonte: Oxford Economics *prezzo in dollari nel 2012
Nigeria (Ba3)
Addis Abeba
Kenya
Sviluppi nel benessere economico: dopo Johannesburg, Luanda è destinata a registrare il maggior incremento nel numero della popolazione benestante.
Angola (Ba3)
Paraguay (Ba3)
0
Trend in Angola dell’Hdi (Human Development Index) 2000-2012
0,5
Fonte: Undp
0,4
Tanzania
0,3 2000
2005 Aspettativa di vita
2010 Istruzione
2015
Rnl pro capite
Hdi
49
il quadro politico e operativo
ma è invece il capo del partito
questione irrisolta e potrebbe
di maggioranza. Sebbene sia
accentuare le tensioni
stato introdotto un limite di
politiche all’interno del
due mandati quinquennali,
Mpla e fra la popolazione
tale norma non si applica
angolana. La nomina a vice-
retroattivamente: Dos Santos
presidente di Manuel Vicente
può restare teoricamente alla
(precedentemente a capo
presidenza fino al 2022.
della società petrolifera statale Sonangol) può rappresentare
Contesto politico-sociale
+ Grazie alla normalizzazione
una possibile soluzione
dei rapporti con i creditori
istituzionalmente condivisa.
internazionali (in particolare + Alla presidenza dal 1979, il
il Fondo Monetario
- Dagli inizi del 2011 si sono
presidente José Eduardo dos
Internazionale), il Paese
registrate proteste nella capitale,
Santos e il suo partito Movimento
punta a diversificare le fonti
con manifestazioni incentrate
Popular de Libertação de Angola
di finanziamento estero, oltre
sulla richiesta di una maggiore
(Mpla) hanno rafforzato la loro
Portogallo e Brasile, anche sui
e più equa ridistribuzione della
posizione alle elezioni legislative
mercati finanziari internazionali.
ricchezza petrolifera tra la
tenutesi nell’agosto del 2012,
Resta cruciale il ruolo
popolazione, in particolare in
ottenendo la maggioranza
ricoperto dalla Cina, tramite
favore delle fasce meno abbienti.
assoluta in Parlamento.
la concessione di generose linee di credito oil-backed
- Nonostante il recente
+ L’adozione di una nuova
(ovvero ripagate con forniture
allentamento della pressione
Costituzione a inizio 2010 ha
petrolifere) e investimenti
inflazionistica, l’Angola resta tra
consolidato i poteri di Dos
infrastrutturali.
i Paesi più “costosi” al mondo, in
Santos, stabilendo un sistema
particolare per le tariffe aeree, gli
istituzionale dove il presidente
- Il tema della successione
hotel, la ristorazione e gli affitti
non è più eletto direttamente
a Dos Santos rimane una
degli immobili.
50
3,2
5,4
3,9
20,1
204,4
0,6
Mosca
4.600
11,6
7,6
9,9
8,3
6,5
169,1
1,0
Litro di benzina
10,4
Paio di jeans
Quotidiano internazionale
6.500
Menu fast-food
Litro di latte
Luanda
Tazza di caffè
Biglietto cinema
Fonte: 2013 Cost of Living Survey, Mercer Valori in dollari
Affitto mensile appartamento di lusso
Costo della vita
Tokyo
4.513
19,3
3,1
5,4
6,9
7,3
135,4
1,7
Ginevra
4.350
18,5
1,7
4,4
6,5
12,5
141,3
2,0
Singapore
3.795
9,3
2,6
3,6
4,9
5,6
129,1
1,8
Contesto operativo
tra i gruppi ribelli del Front for
investire in Angola.
the Liberation of the Enclave of
finanziarie intraprese negli ultimi
- L’apparato giudiziario del
Luanda.
anni hanno migliorato l’accesso
Paese è carente e le procedure
alla valuta straniera e facilitato
burocratiche sono spesso lunghe
le operazioni di conversione e
e complesse. Nonostante gli
rimpatrio di capitali all’estero. Il
sforzi intrapresi dal governo, la
+ Le riforme economiche e
Angola
società straniere interessate a
Cabinda (Flec) e il governo di
corruzione è percepita come ancora elevata e diffusa.
+ Il governo ha istituito un
- Benché la forza lavoro
Guichê Único da Empresa, un
specializzata locale sia tuttora
servizio pubblico che raggruppa
insufficiente e inadeguata,
rappresentanti di diversi
permangono condizioni molto
ministeri in un unico ente al
restrittive per l’impiego di
fine di semplificare e accelerare
personale non angolano da
le procedure di costituzione,
parte di investitori stranieri.
modifica o estinzione di
Ritardi o mancate concessioni
società da parte di investitori
dei visti per lavoro sono fra
internazionali presenti nel Paese.
le difficoltà cui l’investitore
Ghana
rischio di confisca ed esproprio è limitato.
Kenya
straniero deve fare fronte. + Nel tentativo di rafforzare i - Le tensioni legate alle
petroliferi e le aree geografiche
richieste di maggiore autonomia
meno sviluppate, il governo
nell’exclave di Cabinda
angolano concede generosi
restano irrisolte, nonostante la
incentivi di natura fiscale per le
conclusione di accordi di pace 200
Facilità di fare impresa: indicatori selezionati* *Punteggi alti indicano maggiori
Avvio di un’impresa
100
Risoluzione
Senegal
Fonte: WB, 2014 Doing Business Indicators.
Mozambico
settori economici nazionali non
Ottenere
per insolvenza
credito
ostacoli all’attività di impresa
0
Protezione
Applicabilità dei contratti
Tanzania
degli investitori
Scambi commerciali con l’estero Angola
Brasile
Cina
Nigeria
51
il quadro economico e bancario
Pil), nella ingente disponibilità di liquidità in valuta forte (nel
- Nonostante i recenti
2013 riserve valutarie pari a 33
sviluppi, la crescita del settore
miliardi di dollari, ovvero sette
privato resta limitata da un
mesi di spesa per import) e nel
quadro operativo carente. In
basso livello di indebitamento
alcuni settori strategici (come
(nel 2013 debito estero del
quello minerario-estrattivo,
settore pubblico pari a 17,3%
trasporti e costruzioni) le
del Pil, prevalentemente a
società pubbliche mantengono
medio/lungo termine).
un’assoluta prevalenza e, in
Contesto economico
alcuni casi, risultano le uniche + Nei prossimi anni è attesa
concessionarie.
+ Il settore petrolifero è
una crescita del comparto non-
una componente essenziale
oil, guidata dai settori retail e
- Per cercare di incrementare
dell’economia del Paese,
agricoltura, oltre a ingenti
l’accountability e la trasparenza
rappresentando circa la metà
investimenti pubblici per il
nella gestione delle
del Pil, il 75% delle entrate
miglioramento dell’apparato
risorse statali, la Banca Africana
fiscali e oltre il 90% delle
infrastrutturale che faranno
di Sviluppo ha attivato nel
esportazioni totali.
da driver all’industria delle
marzo 2013 un programma di
costruzioni.
Institutional Capacity Building
+ Gli introiti petroliferi
for Public Investment.
rendono solida la posizione
- La centralità del settore
macroeconomica, come
petrolifero accentua la
evidenziato dalla posizione in
vulnerabilità dell’economia
attivo nei conti pubblici e con
angolana a fattori esogeni,
l’estero (nel 2013 surplus fiscale
quali la volatilità della domanda
pari a 1,5% del Pil e avanzo delle
e dei prezzi internazionali degli
partite correnti pari a 5,0% del
idrocarburi.
Crescita del Pil per settori (variazione % media 2006-2012)
% 20
Fonte: Ministero delle Finanze dell’Angola, Moody’s
15
10
5
52
Costruzioni
Manifatturiero
Servizi commerciali
Elettrico
PIl non petrolifero
Agricoltura
Altri
Petrolio
Diamanti
0
Sistema bancario
costituire una vulnerabilità in
pagamenti tramite banche
caso di nuovo stress finanziario
+ Il sistema bancario angolano
locali domiciliate nel Paese.
in Europa: nove banche
sta crescendo a un ritmo
L’obiettivo è quello di rafforzare
commerciali sono di proprietà
sostenuto: il numero degli
la richiesta di kwanza – la
straniera e contano per circa il
istituti di credito è raddoppiato
valuta ufficiale dell’Angola – e
40% degli asset, dei prestiti e
dal 2009 e ora conta 23
consolidare il settore finanziario
del capitale dell’intero sistema.
istituti, con indici di liquidità e
locale.
Inoltre, le filiali locali tendono
capitalizzazione mediamente
Angola
facciano transitare tutti i
a depositare nelle parent bank - L’accesso al credito della
all’estero parte del loro eccesso
best performers della regione
popolazione resta ancora poco
di liquidità.
sub-sahariana in termini di
sviluppato (meno del 10%
profittabilità, con un Roe
della popolazione ha un conto
(Return On Equity) al di sopra
corrente bancario).
Ghana
adeguati. Il settore è tra i
del 20%. - Il sistema bancario presenta alcune criticità in termini di
miglioramenti dal punto di vista
governance degli istituti e
della supervisione e
di elevata dollarizzazione. I
regolamentazione del
portafogli di alcuni istituti
comparto. L’Angola ha infatti
sono concentrati su attività di
adottato i criteri internazionali,
breve termine nel settore delle
recependo i principi di Basilea.
costruzioni.
+ Una legge approvata a fine
- La presenza straniera,
2011 e in corso di applicazione
specialmente di banche
prevede che le società
portoghesi, nella proprietà
petrolifere operanti in Angola
di alcuni istituti angolani può
* Riduzione del prezzo di una deviazione standard
cambiamento % crescita Pil Malawi Kenya
Senegal
Fonte: Banca Mondiale
Mozambico
Impatto della flessione del prezzo del petrolio in Paesi selezionati*
Kenya
+ Si registrano importanti
Sierra Leone Ruanda Togo Comore Mauritius Namibia Capo Verde Botswana
Tanzania
Costa d’Avorio Rep. Dem. del Congo Nigeria Gabon Angola -10
-8
-6
-4
-2
0
2
4
53
il settore degli idrocarburi L’Angola è il secondo produttore di petrolio nella regione subsahariana, dopo la Nigeria, con una produzione pari a 1,82 milioni di barili/giorno (Mb/d) nel 2012, in aumento del 2% rispetto al 2011. Il settore petrolifero è una componente essenziale dell’economia del Paese, rappresentando circa la metà del Pil, il 75% delle entrate fiscali e oltre il 90% delle esportazioni totali. Il Paese è membro dell’Opec, che ha stabilito per l’Angola una quota produttiva di 1,57 Mb/d, a cui tuttavia il governo non si attiene già dal 2009 citando come motivazione la necessità di maggiori entrate necessarie per interventi La maggior parte delle attività estrattive è attualmente concentrata in giacimenti offshore di grandi dimensioni – gestiti dalle principali compagnie estere (Eni, Bp, ChevronTexaco, ExxonMobil, Total) –, in particolare nell’exclave settentrionale di Cabinda, da cui proviene più della metà della produzione petrolifera complessiva. Il greggio angolano è generalmente di alta qualità e a basso contenuto di zolfo, caratteristica che lo rende particolarmente appetibile per le raffinerie occidentali. L’export angolano di greggio è concentrato verso gli Stati Uniti e la Cina. Il settore petrolifero è un esempio dell’intenzione di Luanda di mantenere un controllo stretto sull’economia del Paese. Se da un lato, infatti, le concessioni governative favoriscono le imprese estere per l’estrazione del greggio, ciò non vale per tutte le altre attività correlate al settore petrolifero: la compagnia di Stato Sonangol continua a detenere il monopolio di raffinazione, stoccaggio, trasporto e distribuzione del petrolio. Le prospettive del settore sono comunque molto promettenti. Le stime della International Energy Agency indicano che nei prossimi anni il Paese potrebbe divenire il primo produttore di greggio nella regione sub-sahariana, superando la Nigeria.
54
– Angola –
– Insight –
di sviluppo infrastrutturale del Paese.
ON AIR STRADE VERSO SUD
Angola
Intervista a Dario Foschini, amministratore delegato di Cmc Ravenna
D
ario Foschini, amministratore delegato
trovati costretti a sospendere le attività dei
di Cmc Ravenna così ha dichiarato:
cantieri perché i crediti non venivano pagati.
«Per raccontare come siamo arrivati in
Mentre ci impegnavamo per recuperare i
Angola, dobbiamo partire… dal Mozambico.
crediti, abbiamo ridotto le attività e preservato
i tempi turbolenti del conflitto fino alla firma
fermati in tempo: quando i crediti non pagati
della pace. È dal Mozambico che abbiamo
non sono stati pari all’anticipazione ricevuta per
iniziato a guardare con crescente attenzione
i lavori, abbiamo sospeso le attività. Eravamo
anche agli altri Paesi dell’Africa australe:
coscienti del contesto in cui operavamo.
il Sudafrica e poi l’Angola. I legami culturali
Le differenze si stanno assottigliando nella
e linguistici tra Mozambico e Angola sono
geografia dei rischi e delle opportunità
importanti e il nostro personale aveva acquisito
dell’Africa australe. Il Mozambico un tempo
ormai una grande dimestichezza con il mondo
era considerato un mercato a potenziale non
lusofono. Era l’inizio del Duemila, e l’Angola
eccessivamente elevato, ma le cose stanno
all’epoca appariva un Paese dalle enormi
cambiando, con nuove opportunità sul fronte
potenzialità, nonostante la profonda instabilità
delle risorse energetiche. L’Angola, invece, da
politico-sociale», prosegue Foschini. «Abbiamo
sempre ha un grande potenziale ma anche
preso il primo appalto stradale a fine 2006 nella
una carenza assoluta di infrastrutture, con un
provincia di Uíge: un progetto che definirei
contesto in cui è difficile operare. Le sorprese
“medio”, da 60 milioni di dollari, ottimo per
di natura burocratica sono frequenti… e le
iniziare l’inserimento nel Paese. Era da tempo
relazioni contano per muoversi in sicurezza.
che attendevamo lo stabilizzarsi del contesto
«C’è poi il tema concorrenza. Ci sono i brasiliani
post-bellico. Il potenziale c’era, le risorse non
e i portoghesi, con legami storici imbattibili. E poi ci sono i cinesi, capaci di realizzare in breve tempo grandi opere (per esempio, la ferrovia del
importante nel 2008 per la costruzione di
Benguela), anche se con manodopera totalmente
una strada N’zeto-Soyo, un lotto di cinquanta
cinese, senza un reale coinvolgimento della
chilometri, un progetto da 330 milioni di dollari
popolazione locale. Invece, le imprese italiane
americani. Era questa, per noi, l’opportunità per
in Angola possono dare un contributo reale di
stabilirci definitivamente in Angola». Tuttavia
crescita e sviluppo reciproco. Il Paese africano ha
nel 2009-2010 il contesto economico-finanziario
fame di infrastrutture: noi possiamo realizzarle bene, trasferire know-how e creare occupazione. Il supporto delle istituzioni in loco non ci manca,
senza, però, un’adeguata supervisione da parte
con l’Ambasciata italiana in prima linea».
Tanzania
del Paese è peggiorato. Negli anni precedenti, i vari enti avevano preso molti impegni finanziari
Senegal
mancavano e ci aspettavamo una forte crescita. Abbiamo firmato un secondo contratto piuttosto
Mozambico
Gradualmente, ci è stato ripagato tutto. Ci siamo
Kenya
i macchinari con piccole manutenzioni.
in Africa, già dagli anni Settanta, attraversando
Ghana
È stato qui che abbiamo messo il “primo piede”
del Ministero delle Finanze; ciò aveva portato il Paese a una situazione di scarsa liquidità e di esaurimento delle riserve. «A fine 2010 ci siamo
55
Rapporti con l’Italia
Previsioni
L’Angola è il terzo mercato di destinazione dell’export
Continuando la tendenza positiva degli ultimi anni,
italiano e il quarto mercato di approvvigionamento
nel 2014 l’export italiano in Angola si conferma
nell’Africa sub-sahariana. La bilancia commerciale
in crescita, oltre i 350 milioni di euro. A trainare le
presenta un deficit da parte italiana stimato in 194
esportazioni italiane nel Paese africano saranno i beni
milioni di euro nel 2013. Tale deficit è in diminuzione
di investimento (in particolare macchinari e apparecchi
rispetto al 2012, grazie al trend di riduzione delle
elettrici), che rappresenteranno il 60 per cento circa del
importazioni dal Paese, legato al minore import
valore totale dell’export. In crescita, anche se su valori
di greggio angolano dopo la normalizzazione dei
più contenuti, le vendite di beni agroalimentari e beni di
flussi di petrolio dalla Libia, la cui interruzione aveva
consumo, come legno e carta. Nel 2017 stimiamo che
fatto aumentare sensibilmente, nel 2011, il deficit
l’export italiano in Angola potrà superare i 400 milioni
commerciale con l’Angola.
di euro.
Interscambio commerciale Italia-Angola
Previsioni sull’export italiano in Angola
2.000
(2014-2017, milioni di euro) milioni di euro
milioni di euro
(2003-2013, milioni di euro)
1.500 1.000
400
12 10
350 8
300 250
500
%
6
200 4
150
0 -500
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
100
2
50
-1.000
0
0 2014
-1.500 Import
Export
Saldo
Fonte: Coeweb Istat
2015
Agricoltura e alimentari Beni di consumo
2016
2017
Beni intermedi Beni di investimento
Variazione annuale export beni (asse dx)
Export italiano in Angola per settori (2013, %) Mobili e manufatti (4,9%)
Altro (13,2%)
Import italiano dall’Angola per settori (2013, %)
Meccanica strumentale (39,6%)
Settori best performers per l’export italiano in Angola (variazione media 2014-2017, %)
Petrolio greggio (98,7%)
3,8
Apparecchi elettrici (5,3%)
7
8,5 Mezzi di trasporto (4,9%)
9 Metallurgia e prodotti in metallo (17,2%) Prodotti alimentari (14,9%)
56
Altri prodotti (1,3%)
12,1
Estrattiva
Prodotti in legno
Meccanica strumentale
Apparecchi elettrici
Alimentari e bevande
Opportunità di business in Angola Angola
INFRASTRUTTURE Il National Development Plan 2013-2017 prevede
La compagnia di Stato Endiama inizierà la
un riammodernamento delle infrastrutture sociali
produzione in quattro nuove miniere di diamanti
e dei servizi di base: distribuzione di acqua potabile,
nel 2014, mentre sono in fase di approvazione
espansione della fornitura di energia elettrica e
108 concessioni minerarie nelle province di
costruzione di nuove abitazioni rappresentano le
Lunda Norte, Lunda Sul, Malanje, Kwanza Sul. Nei
principali aree di intervento.
prossimi anni si prevede inoltre un incremento nella
Ghana
MINERARIO
Kenya
produzione di minerale di ferro, rame e fosfati.
Mozambico
AGRIBUSINESS
TURISTICO Per rafforzare l’immagine dell’Angola tra gli
dell’economia, il Ministero dell’Agricoltura ha
itinerari internazionali il governo punta al
approvato piani di sviluppo del potenziale agricolo
potenziamento di diversi poli turistici: il Parco
nazionale. Tra i comparti su cui il governo punta,
naturale di Quissama, le cascate di Kalandula,
anche attraverso progetti di partenariato pubblico/
la riserva naturale di Okwango, la Baia Azul di
privato, vi è la produzione di zucchero, che
Benguela, il deserto e la costa della provincia di
potrebbe raggiungere circa le 200 mila tonnellate
Namibe.
Senegal
Per promuovere una maggiore diversificazione
entro il 2017.
Tanzania 57
GHANA accra Capitale 25,6 milioni Popolazione al 2013
PIL (PPP, 2013)
90,4 miliardi di dollari 3.537 $
Categoria OCSE
5/7
contesto operativo in ghana Index of Economic Freedom Doing Business Corruption Perceptions Index
S&P’s
Moody’s
Fitch
B
B1
B
(outlook negativo)
(outlook negativo)
(outlook negativo)
Ranking
PIL pro capite (PPP, 2013)
120 110 100 90 77
80 70
63
60
62
50 2009
ghana vs Bric
2010
2011
100
Brasile 72
RUSSIA
INDIA
127
94
CINA 80
0 Ranking
58
139
119
Corruption Perceptions Index
20
40
60
80
2013
118
111
Index of Economic Freedom Doing Business
2012
99
100
131 136
120
140
160
180
Angola
Stabilità del sistema politico-istituzionale Dall’instaurazione di una democrazia multipartitica nel 1992, il Ghana di libere elezioni e di alternanza al governo tra i due principali partiti.
Ghana
Punti di forza
è tra i Paesi più stabili nell’Africa sub-sahariana, vantando una storia
L’economia ghanese continua ad attirare l’interesse degli investitori internazionali Facilitati da un contesto politico e operativo stabile, gli operatori stranieri puntano a cogliere le opportunità di un sistema produttivo e industriale diversificato, che dalla fine del 2011 beneficia anche dell’attività di produzione ed esportazione di idrocarburi.
Kenya
Il Ghana ha di recente raggiunto lo status di economia lower middle-income, grazie anche agli ampi progressi ottenuti nella riduzione dei tassi di povertà e al consolidamento della classe media. Il nuovo governo ha adottato un’agenda politica ambiziosa, incentrata su diversificazione economica, ridistribuzione della ricchezza e creazione di posti di lavoro.
Mozambico
Nel breve termine sono elevate le criticità nei conti pubblici e In concomitanza con le consultazioni elettorali nel 2012, il bilancio fiscale e quello delle partite correnti hanno subito un forte deterioramento.
Senegal
Punti di debolezza
con l’estero
Suscettibilità all’andamento dei prezzi internazionali delle commodity Una struttura produttiva basata su tre materie prime (oro, cacao e petrolio) lascia l’economia ghanese vulnerabile a eventuali shock nelle relative ragioni di scambio.
come principali ostacoli alla crescita Nonostante i recenti progressi, le difficoltà di accesso al credito e il relativo sottosviluppo del settore elettrico rappresentano un onere soprattutto per le piccole e medie imprese locali e i settori labor-intensive. 59
Tanzania
Accessibilità al credito e affidabilità delle forniture energetiche
Perché il Ghana?
350
000 barili/giorno
L’avvio dell’attività petrolifera nel 2011 ha dato slancio a una economia già diversificata.
Produzione petrolifera in Ghana (000 barili/giorno)
300 250 200
Fonte: Banca Mondiale
150
Sanfoka
100
Ten Jubilee
50
I nuovi introiti hanno permesso al Ghana di consolidare la crescita del Pil pro capite, la cui dinamica è stata migliore di quella regionale negli ultimi venti anni. Fonte: Fmi
%
14
2021
2020
2019
2018
2017
2016
2015
2014
2013
2012
2011
2010
0
Crescita del Pil procapite (variazione % annua)
12 10 8 6 4 2 0 2004
2005
2006
Ghana
L’interesse degli investitori esteri nel Paese è elevato e non si limita ai settori dell’energia e del minerario.
180
Fonte: Bmi, Ghana Investment Promotion Center (esclusi settori energetico e minerario)
120
2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Africa sub-sahariana
94
Q113
105 94
95
Q412
117
109 75
105
Q210
97
108
Q110
81
Q309
58
83
Q209
82
80
78
100
127
140
108
160
102
161
Numero di nuovi investimenti esteri registrati in Ghana
60 35
40 20
60
Q213
Q312
Q212
Q112
Q411
Q311
Q211
Q111
Q410
Q310
Q409
Q109
Q408
Q308
0
Fonte: Thomson Reuters Datastream
Punti
Angola
L’appetito internazionale è diretto anche al mercato finanziario locale: nel 2013 la borsa ghanese risulta tra i best performer al mondo.
2.400 Andamento dell’indice di riferimento della borsa ghanese 2.200 2.000 1.800 1.600
Ghana
1.400 1.200 1.000
Mar-14
Gen-14
Set-13
Nov-13
Lug-13
Mar-13
Mag-13
Gen-13
Set-12
Nov-12
Lug-12
Mar-12
Mag-12
Gen-12
Set-11
Nov-11
Lug-11
Mar-11
Mag-11
800
Ghana Composite Gse-Ci
Angola
178
158
153
Camerun
162
133
144
Ciad
189
164
163
Rep. del Congo
186
167
154
Gabon
169
99
106
Ghana
62
77
63
Guinea Equatoriale
164
170
163
Nigeria
138
120
144
Persone che si aspettano miglioramenti di vita nei prossimi due anni (% della popolazione totale) Ghana
97
Nigeria
74
Senegal
73
Etiopia
71
Angola
71
Sudafrica
66
Kenya
52
Algeria
29
Egitto Marocco % 0
Tanzania
Fonte: McKinsey
Corruption Perceptions (177 Paesi)
Senegal
Gli sviluppi positivi nell’economia nazionale sono avvertiti anche dalla popolazione, che si aspetta miglioramenti nella propria condizione socio-economica nei prossimi anni.
Economic Freedom (185 Paesi)
Mozambico
Fonte: Banca Mondiale, Heritage Foundation, Transparency International
Doing Business (189 Paesi)
Kenya
Il Ghana vanta un buon business climate, soprattutto se confrontato con gli altri sette Paesi produttori di petrolio nell’Africa sub-sahariana.
23 12 20
40
60
80
100
61
il quadro politico e operativo
contenere un’inflazione in crescita. + Il Ghana beneficia di buone
La gestione di questo difficile
relazioni con i principali Paesi
equilibrio fra esigenze diverse
donor, in particolare Gran
metterà alla prova il partito al
Bretagna e Stati Uniti. Solide le
potere nel prossimo biennio.
relazioni commerciali con la Cina:
Contesto politico-sociale
Pechino fornisce finanziamenti
- Nonostante i progressi, restano
e servizi di costruzione per lo
forti disparità regionali negli
sviluppo delle infrastrutture,
indicatori di sviluppo umano e
ottenendo in cambio accesso alla
nei tassi di povertà tra la fascia
produzione petrolifera ghanese.
meridionale del Paese (più ricca) e le tre regioni settentrionali,
+ Le pacifiche elezioni di fine
+ Le prossime elezioni sono
così come consistenti sono le
2012 hanno rafforzato il contesto
previste nel 2016: la riconferma di
differenze occupazionali tra le
democratico del Ghana, con la
Mahama dipenderà dalla capacità
città e le aree rurali.
riconferma del presidente John
del governo di mettere in pratica
Dramani Mahama, del National
l’ambiziosa agenda politica e,
- Le fragilità politiche ed
Democratic Congress (Ndc),
in particolare, di garantire alla
economiche di alcuni Paesi
con un margine sullo sfidante di
popolazione l’accesso ai benefici
limitrofi nell’Africa occidentale e
meno del 3% dei voti. Il partito
legati ai redditi provenienti dalla
nel Golfo di Guinea possono
di opposizione, il New Patriotic
neonata industria energetica.
in parte compromettere la
Party (Npp), che aveva presentato
percezione degli investitori
ricorso per presunte irregolarità
- Nella popolazione si fanno
internazionali riguardo alle
nei conteggi, ha prontamente
più pressanti le aspettative di
condizioni di sicurezza in tutta
accettato la decisione di fine agosto
miglioramento delle condizioni di
l’area.
2013 della Corte Suprema, che
vita – e quindi di un aumento dei
rigettando il ricorso ha rafforzato la
salari; contestualmente, il governo
validità delle elezioni.
tenta di ridurre i sussidi per
La governance in Ghana*
Evoluzione degli indicatori di governance della Banca Mondiale
Fonte: Banca Mondiale *Gli indicatori variano da un livello a +2,5 (migliore performance)
valore dell’indicatore
minimo di -2,5 (peggiore performance)
0,6 0,4 0,2 0 -0,2 -0,4 -0,6 2002 2003 2004
62
2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
Qualità delle leggi
Partecipazione e accountability
Stabilità politica
Efficacia del governo
Stato di diritto
Controllo della corruzione
Contesto operativo
dei piccoli minatori, i galamsey, e l’utilizzo
+ Il sistema legale è basato
etniche nella popolazione e la
di mercurio nell’estrazione
sul common law anglosassone;
stabilità dell’assetto politico e
dell’oro rappresentano
alcune materie, come le questioni
istituzionale mitigano i rischi di
una concreta minaccia
connesse alla proprietà terriera,
violenza politica e di sicurezza.
ecologica.
Angola
+ L’assenza di profonde fratture
restano regolamentate da leggi - Sebbene costituzionalmente
operatori economici esteri non è
indipendente, il funzionamento
discriminata e può contare sulle
dell’apparato giudiziario è
facilitazioni offerte dalla presenza
rallentato da inefficienze
di un ufficio unico di riferimento, il
e scarsità di risorse umane
Ghana Investor Promotion Center
e finanziarie. L’apparato
(Gipc).
infrastrutturale, in particolare
Ghana
consuetudinarie. L’attività degli
il sistema dei trasporti e di generazione e distribuzione
Centrale ha ridefinito in senso
dell’energia elettrica,
restrittivo alcune procedure
rappresenta un ostacolo allo
valutarie, in parte rientrate, per
sviluppo delle potenzialità
allentare le pressioni sulla bilancia
dell’economia ghanese.
Kenya
+ A febbraio 2014 la Banca
dei pagamenti. La normativa - Lo sfruttamento di
operatori da misure di esproprio
risorse naturali e l’attività di
e nazionalizzazione, stabilendo
deforestazione compromettono
specifiche eccezioni e
il raggiungimento dell’obiettivo
chiare procedure per un’equa
7 dei Millennium Development
compensazione.
Goals sulla sostenibilità
Mozambico
relativa agli investimenti tutela gli
ambientale: l’attività illegale
0
2007 20 1
20
2 005 2 0
2
Senegal
Lesotho
2007 201
p enti res *P
2012 top 10
Egitto
Mauritius* Botswana*
Capo Verde* Seychelles* Sudafrica* Namibia* Ghana*
20 0 5
São Tomé e Príncipe
Tanzania
er tutto il periodo 20 0 0-
20 1
2
2
Performance dei paesi secondo il Mo Ibrahim Index
2011
Senegal
Fonte: MO Ibrahim Index 2013
10
2
Sviluppo delle istituzioni e contesto operativo in Africa
20
02
Tunisia* Lesotho Senegal
Madagascar 20
1 0 20 1 2
Benin
63
il quadro economico e bancario
(il Ghana è il secondo Paese
pubblico (+47% in termini
produttore al mondo dopo
nominali rispetto all’anno
la Costa d’Avorio). Secondo le
precedente), oltre a minori
previsioni dell’Fmi, nel 2017
entrate fiscali e aumentato costo
il petrolio prenderà il posto
degli interessi.
dell’oro come prima voce dell’export ghanese.
- Gli aumenti dei salari e dei prezzi dell’energia, questi
+ Il governo punta a estendere
ultimi legati alla riduzione dei
i risultati ottenuti nell’aumento
sussidi pubblici a carburante
della produzione di cacao
e utility, si sono tradotti in un
all’intero settore agricolo, in
incremento dell’inflazione.
+ Dopo aver superato il livello
particolare al sottocomparto
Pressioni aggiuntive derivano da
record del 15% nel 2011, la
della silvicoltura, e alla pesca.
una valuta che si è indebolita (il
crescita del Pil reale si mantiene
Una forte espansione è attesa
cambio cedi/dollaro è passato da
su valori sostenuti, prossimi
anche nel settore dei servizi,
1,9 nel gennaio 2013 a 2,7 a fine
al 6% annuo, grazie anche
grazie agli sviluppi nelle
marzo 2014, un deprezzamento
all’avvio della produzione ed
telecomunicazioni e nelle
del 40%), rendendo più costosa
esportazione di idrocarburi dal
costruzioni.
la spesa sostenuta per le
Contesto economico
giacimento di Jubilee.
importazioni. - La principale sfida del
+ Il petrolio rappresenta
governo è quella di rimettere in
- L’economia ghanese resta
un ulteriore elemento di
ordine i conti pubblici: nel 2013 il
fortemente basata sul settore
diversificazione della struttura
deficit fiscale è stato pari al 11%
agricolo e sulle risorse naturali
produttiva, al fianco dell’oro (il
del Pil (superiore al target fissato
e la maggior parte dei posti di
Ghana è il decimo produttore
del 9%), a causa dell’incremento
lavoro è assorbita dall’economia
mondiale e il secondo in Africa,
della spesa corrente legata
informale.
dopo il Sudafrica) e del cacao
all’aumento dei salari nel settore
Inoltre, una struttura dell’export
Maggiore diversificazione dell’export ghanese
Export di materie prime (% del totale delle esportazioni)
Fonte: Fmi
% 80 70 60 50 40 30 20 10 0 2007 Oro
64
2008 Cacao
2009
2010 Petrolio
2011
2012
e fondo pensione Ssnit (Social
al credito da parte della
(oro, cacao e petrolio) rende
Security and National Insurance
popolazione, sebbene solo il
l’economia nazionale vulnerabile
Trust), le banche presentano
30% degli adulti abbia un conto
a eventuali shock nelle ragioni di
in generale buoni livelli di
presso un istituto bancario
scambio.
capitalizzazione e di redditività.
formale. Una fetta consistente
Angola
concentrata su tre materie prime
della popolazione si affida alle Sistema bancario
società di microfinanza e ai
del Fondo Monetario
singoli agenti intermediari (noti
+ Il sistema bancario è
Internazionale, la Banca Centrale
come susu) presenti nel Paese.
composto da 26 istituti,
ha rafforzato le sue funzioni
in crescita rispetto alle 17
di regolamentazione e di
- Nel medio periodo, gli alti
banche operative nel 2003.
supervisione e sta valutando di
tassi di interesse sul debito
Le quattro banche pubbliche
dismettere le sue partecipazioni
pubblico possono ulteriormente
rappresentano circa un quarto
dirette negli istituti commerciali,
ridurre gli incentivi delle banche
del mercato in termini di attività,
al fine di non compromettere la
all’attività di prestito al settore
mente gli istituti stranieri (tra
sua credibilità di supervisione.
privato, preferendo investire in
cui numerose banche europee,
Ghana
+ In linea con le raccomandazioni
titoli di debito sovrano. - L’aumento della competizione
per circa la metà del totale.
nel sistema bancario ghanese
Kenya
nigeriane e sudafricane) pesano
non si è finora tradotto in una riduzione dell’ampio
da bassa concentrazione,
differenziale tra tassi di prestito
soprattutto se paragonato
e di deposito, che di fatto
alla media africana: le cinque
ostacola l’accesso al credito della
principali banche contano per
popolazione ghanese.
Mozambico
+ Il settore è caratterizzato
il 45% degli asset complessivi. A eccezione di due istituti,
- Le banche rurali e comunitarie
partecipati da Banca Centrale
sono un canale di accesso
Spread tra i tassi sui prestiti e sui depositi (%)
35
Senegal
30 25 20 15 spread
10
Tanzania
5 Dic-12
Dic-11
Dic-10
Dic-09
Dic-08
Dic-07
Dic- 06
0 Dic- 05
Fonte: Banca Centrale del Ghana
%
Dic- 04
Difficoltà nell’accesso al credito in Ghana
Tasso sui prestiti Tasso sui depositi
65
il settore cacao Con una produzione di circa 880 mila tonnellate nel 2012 (fonte: International Cocoa Organization), pari a circa il 21% della produzione globale, il Ghana è il secondo Paese produttore di cacao al mondo, dopo la Costa d’Avorio (che nel 2012 ha prodotto circa 1,5 milioni di tonnellate di cacao, pari al 34,5% della produzione globale), seguito da Nigeria e Camerun. Il settore del cacao costituisce una componente fondamentale per l’economia del Paese, rappresentando il 23% circa dell’export totale e la seconda fonte di ricavi in valuta forte. Vista la sua rilevanza strategica, il comparto è interamente controllato dallo Stato, che mantiene il monopolio di (Cocobod). Il Cocobod ha mandato di monitoraggio sul commercio interno, sulle esportazioni, sui controlli di qualità e sulle tecniche di lavorazione del cacao. Nonostante il monopolio pubblico, negli ultimi anni è stata avviata una parziale liberalizzazione del settore sul fronte del commercio interno, attualmente gestito da ventisei società private (Licensed Buying Companies, Lbcs) che dispongono di licenze rilasciate dalla Cocobod. Le Lbcs sono obbligate a vendere le fave di cacao a prezzi prestabiliti alla Cocobod, che a sua volta si occupa della vendita sui mercati internazionali. Il settore continuerà a essere tra i driver dell’economia del Paese, grazie a tassi di crescita annuale stimati intorno al 4,5%. Nel 2017 la produzione ghanese di cacao dovrebbe attestarsi a circa 990 mila tonnellate (pari al 24% del consumo globale attuale). Si rendono tuttavia necessari investimenti nel comparto per migliorarne la produttività, dal momento che l’industria ghanese del cacao, come quella di Camerun e Costa d’Avorio, mostra ancora bassi livelli di valore aggiunto. Oltre il 70% delle quantità esportate è infatti costituito da fave di cacao non lavorate, e solo un quinto dell’export è semilavorato. Notevole è il contrasto con gli altri Paesi produttori, soprattutto in America Latina, le cui esportazioni sono costituite prevalentemente da prodotti semilavorati o finiti.
66
– Ghana –
– Insight –
acquisto ed esportazione del cacao attraverso il Ghana Cocoa Board
ON AIR Strada facendo
Angola
Intervista a G.G. Gellini, amministratore delegato di C.A.B.
L’
Africa ha un bisogno primario di
circa 25 anni, con diverse imprese già attive
infrastrutture. Un bisogno che
sui grandi progetti. Nei cantieri ho visto
diventa un’opportunità per chi
operare aziende all’avanguardia provenienti
realizzare questi progetti. Diamo la parola
soluzioni più avanzate di quelle impiegate in
a Gian Giacomo Gellini, trentasettenne
Italia».
amministratore delegato della C.A.B.,
Perché solo sfruttando al massimo le proprie
microimpresa aretina che ha colto questa
capacità, sostiene Gellini, ci si può inserire con
sfida, in Ghana.
successo in un mercato nuovo. Per operare
La sua azienda si occupa di prodotti e
in Ghana la C.A.B. ha scelto la formula della
tecnologie per le pavimentazioni stradali e,
joint venture locale. «Ho curato in prima
dopo aver lavorato in diversi mercati europei,
persona i contatti fin dall’inizio, a partire
ora si confronta con un mercato
da quattro anni fa. Ho poi curato l’acquisto
decisamente più lontano: il Ghana, appunto.
dell’impianto. Esplorare il mondo in cerca di
«Un Paese in piena crescita», dice Gellini,
nuove possibilità è ormai necessario anche
«che si prepara al boom petrolifero, mentre
per aziende relativamente piccole come la C.A.B.», afferma Gellini che dal 2011 è anche
Oltre alla capitale Accra con i suoi 3 milioni
presidente dei Giovani Imprenditori Toscani
di abitanti, vanno segnalate Kumasi (1,5
di Confindustria.
milioni), dove si colloca il 50% dell’industria
«Il Ghana si trova a sette ore da qui ma ben
della lavorazione del legno dell’intero Paese;
pochi sanno esattamente dove si trovi.
e poi Sekondi-Takoradi, anch’essa molto
Andare in un Paese così particolare, arrivarci
sviluppata per la lavorazione del legno e del
con tanto anticipo rispetto ad altre aziende
compensato, e infine Tamale, altro importante
europee costituiscono vantaggi competitivi
centro amministrativo-commerciale.
importanti».
Mozambico
le città sono ancora povere di infrastrutture».
Kenya
da Germania, Stati Uniti e Francia, applicando
Ghana
ha l’esperienza e gli strumenti giusti per
Considerato che il trasporto merci e passeggeri è affidato per oltre il 90% al
Senegal
trasporto su gomma, e che meno del 20% della rete stradale ghanese è asfaltata, è intuibile il valore strategico di un intervento in questo settore. Tanto più se la situazione politica lascia ben sperare. Spesso l’Africa sub-sahariana spaventa perché la si associa a contesti
Tanzania
operativi oggettivamente complessi, ma il Ghana offre prospettive più solide rispetto alla media regionale. «È stabile ormai da
67
Rapporti con l’Italia
Previsioni
Il Ghana è il quinto mercato di destinazione dell’export
Nel 2014 l’export italiano in Ghana supererà i 270
italiano e il terzo di approvvigionamento nell’ Africa
milioni di euro, registrando un incremento di circa
sub-sahariana. Negli ultimi tre anni il saldo della
il 15% rispetto al 2013. A trainare le esportazioni
bilancia commerciale è passato in terreno negativo per
italiane nel Paese saranno i beni di investimento
l’Italia, a seguito del netto incremento dell’import di
(macchinari, mezzi di trasporto e apparecchi elettrici),
greggio dal Ghana. Prosegue la tendenza di aumento
che rappresenteranno il 43% circa del valore totale. In
dell’export italiano nel Paese: dopo aver superato quota
crescita, anche se su valori più contenuti, le vendite di
200 milioni di euro nel 2012, nel 2013 l’export italiano è
beni agroalimentari, beni di consumo, come legno e
ulteriormente cresciuto del 15% in termini tendenziali,
carta. Nel 2017 stimiamo che l’export italiano in Ghana
guidato dalla positiva dinamica del comparto della
si porterà su valori superiori ai 345 milioni di euro.
meccanica strumentale.
Interscambio commerciale Italia-Ghana
Previsioni sull’export italiano in Ghana
1000
(2014-2017, milioni di euro) milioni di euro
milioni di euro
(2003-2013, milioni di euro)
800 600
350
12
300
10
250
8
200
200
150 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
-200
14
400
400
0
6 4
100
2
50 0
0 2014
-400
2015
Agricoltura e alimentari
-600
Import
Saldo Fonte: Coeweb Istat
Export
%
Beni di consumo
2016
2017
Beni intermedi Beni di investimento
Variazione annuale export beni (asse dx)
Export italiano in Ghana per settori (2013, %)
Altro (24,3%)
Meccanica strumentale (30,8%)
Import italiano dal Ghana per settori (2013, %)
Petrolio greggio (86,3%)
Metallurgia e prodotti in metallo (7,9%) Apparecchi elettrici (5,5%) Mezzi di trasporto (8,6%)
68
Prodotti chimici (6,0%)
Prodotti alimentari (16,9%)
Altro (6,3%)
Prodotti agricoli e pesca (7,4%)
Settori best performers per l’export italiano in Ghana (variazione media 2014-2017, %)
8,4
Meccanica strumentale
9,5
Alimentari e bevande
9,8
Prodotti in legno
10,9
Apparecchi elettrici
10,9
Mezzi di trasporto
Opportunità di business in Ghana Angola
rinnovabili Lo Strategic National Energy Plan intende
nei prossimi anni, soprattutto nei comparti
promuovere, entro il 2020, lo sviluppo delle aree
dell’edilizia civile, con la realizzazione di circa
rurali attraverso l’utilizzo di fonti rinnovabili.
un milione e mezzo di abitazioni, della rete di
Numerosi i progetti nei diversi comparti: nel
trasporto idrico, con un progetto (Greater Accra
solare, la realizzazione del più grande impianto
Metropolitan Area Sanitation and Water) da 150
fotovoltaico dell’Africa (da 155 MW) ad Awaso,
milioni di dollari finanziato dalla Banca Mondiale,
nella regione occidentale; nell’eolico, la costruzione
delle infrastrutture di trasporto, con l’ampliamento
di sei impianti per una capacità totale di 150 MW
e la ristrutturazione dei due porti di Tema e
nelle zone costiere di Winneba e Ada- Keta e interne
Takoradi.
presso Techiman e Gambaga; nell’idroelettrico,
Kenya
Il settore beneficerà di importanti investimenti
Ghana
INFRASTRUTTURE
l’individuazione di diciassette siti lungo il Volta Nero, l’Oti e il Tano.
Mozambico
AGRIBUSINESS
Trattamento dei rifiuti
solidi vengano smaltiti correttamente e grazie
agroprocessing che permettano di esportare un
al supporto della Banca Mondiale, con la
prodotto a più alto valore aggiunto. Nell’ambito
realizzazione dell’“Urban Environmental Sanitation
della promozione di investimenti in impianti di
Project”, il Paese sta sviluppando dei piani volti
trasformazione in loco, il Paese prenderà parte
all’apertura di impianti per il trattamento dei rifiuti
all’Expo 2015 nel cluster cacao.
nelle aree di Accra, Kumasi e Takoradi.
Tanzania
Si stima che nel Paese solo il 10% dei rifiuti
cacao, nel Paese mancano impianti di
Senegal
Pur essendo il secondo produttore mondiale di
69
KENYA nairobi Capitale 43,3 milioni Popolazione al 2013
PIL (PPP, 2013)
80,5 miliardi di dollari 1.858 $
Categoria OCSE
6/7
contesto operativo in KENYA Index of Economic Freedom Doing Business Corruption Perceptions Index
S&P’s
Moody’s
Fitch
B+
B1
B+
(outlook stabile)
(outlook stabile)
(outlook stabile)
Ranking
PIL pro capite (PPP, 2013)
180 160 140
136 122 114
120 100 80 60
KENYA vs Bric
2009
2010
2011
100
Brasile 72
RUSSIA
INDIA
127
94
CINA 80
0 Ranking
70
139
119
Corruption Perceptions Index
20
40
60
80
2013
118
111
Index of Economic Freedom Doing Business
2012
99
100
131 136
120
140
160
180
Angola
Crescita economica positiva Il Kenya è uno dei Paesi economicamente più dinamici dell’Africa dei settori finanziario e tecnologico rafforzano la leadership economica e politica del Kenya all’interno della East African Community. Stretta collaborazione con le istituzioni finanziarie internazionali
Ghana
Punti di forza
sub-sahariana. La diversificazione dell’economia nazionale e lo sviluppo
Il programma triennale di assistenza finanziaria Extended Credit Facility del Fondo Monetario Internazionale, approvato a gennaio 2011 per un valore di circa 750 milioni di dollari, ha portato all’adozione di riforme in campo fiscale e allo sviluppo degli investimenti in infrastrutture.
Il pacifico passaggio di poteri alla nuova amministrazione, seguito alla vittoria del presidente Kenyatta alle elezioni di marzo 2013, segnala
Kenya
Stabilità politico-istituzionale
un miglioramento del quadro politico-istituzionale, dopo le violenze scoppiate all’indomani delle precedenti consultazioni di fine 2007.
Il doppio deficit di bilancio pubblico e delle partite correnti rappresenta Le partite correnti sono finanziate in buona misura da flussi di capitali a breve termine. L’economia keniota resta suscettibile a fattori esogeni La volatilità nei prezzi delle commodity sui mercati internazionali, le condizioni meteorologiche e la ripresa economica dei mercati avanzati possono condizionare la performance economica del Paese.
Senegal
Punti di debolezza
un elemento di vulnerabilità del sistema macroeconomico keniota.
Mozambico
Il contesto macroeconomico presenta alcune fragilità
Rinnovate tensioni in merito alla sicurezza L’attentato al Westgate Mall a settembre 2013 da parte delle milizie governo di salvaguardare la popolazione keniota e gli interessi degli investitori esteri da attacchi terroristici esterni.
71
Tanzania
somale Al-Shabaab può mettere in discussione la reale capacità del
Perché il Kenya? Il Kenya riveste un ruolo economico importante nella regione sub-sahariana.
Top 10 economie in Africa sub-sahariana (Pil PPP, miliardi di dollari)
478,5
Ad eccezione del rallentamento nel 2008-2009, legato alle violenze post-elettorali e alla crisi internazionale, l’economia keniota ha registrato nell’ultimo decennio tassi di crescita superiori al 5% annuo.
53,2
43,7
Costa d’Avorio
Camerun
54,4
Uganda
Tanzania
Kenya
79,3
% 10 8 6 4 2 0
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 Kenya
Fonte: Banca Mondiale
80,5
Crescita del Pil (variazione % annua)
Fonte: Fmi
Africa orientale
Africa sub-sahariana
Indice di concentrazione dell’export, confronto tra Paesi Valore dell’indice
La buona dinamica economica è riconducibile, tra le altre cose, a una struttura produttiva e di export abbastanza diversificata rispetto alla media regionale.
90,4
Ghana
Etiopia
Angola
Nigeria
131,8 118,2
Sudafrica
miliardi di dollari
Fonte: Fmi
595,7
600 550 500 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0
1,0 0,8 0,6 0,4 0,2
Africa orientale
72
Altri paesi in Africa sub-sahariana
Nigeria
Botswana
Zambia
Ghana
Senegal
Nambia
Tanzania
Uganda
Kenya
0,0
Fonte: Thomson Reuters Datastream
Angola
Andamento dell’indice di riferimento della borsa keniota Punti
L’interesse degli investitori internazionali verso l’economia keniota è in crescita, traducendosi in una positiva performance del mercato azionario...
5.500 5.000 4.500 4.000
Ghana
3.500 3.000 2.500
Mar- 09 Giu-09 Set-09 Dic-09 Mar- 10 Giu-10 Set-10 Dic-10 Mar-11 Giu-11 Set-11 Dic-11 Mar-12 Giu-12 Set-12 Dic-12 Mar-13 Giu-13 Set-13 Dic-13 Mar-14
2.000
Nairobi Securities Exchange (Nse 20)
miliardi di dollari
Aumento previsto degli Ide nel settore degli idrocarburi (miliardi di dollari)
3,0
2,5 2,3
2,5 1,9
2,0 1,4
1,5
0,7
1,0
0,8
2012
2013
Mozambico
Fonte: Governo del Kenya
Kenya
... e in un aumento degli Ide, finora su livelli contenuti. Il 2014 può rappresentare un punto di svolta, con una forte accelerazione degli Ide nel settore degli idrocarburi.
0,5 0,0 2011
2014P
2015P
2016P
2017P
P= Previsioni
GIBUTI
Gibuti ampliamento terminal
Senegal
Il governo keniota punta a mantenere il suo ruolo di hub regionale con l’ammodernamento del porto di Mombasa e la costruzione di una nuova struttura a Lamu.
capacità | 3 milioni di container per anno costo | 300 milioni di dollari stima | 2015
Lamu nuovo porto
capacità | 2,5 milioni di container per anno costo | 5,3 miliardi di dollari stima | 2030
Mombasa secondo terminal KENYA
capacità | 1,2 milioni di container per anno costo | 342 milioni di dollari stima | 2020
Dar es Salaam secondo terminal TANZANIA
Tanzania
capacità | 1 milione di container per anno costo | 500 milioni di dollari stima | 2014
Fonte: Oxford Analytica
Nacala ampliamento terminal
capacità | 250 mila container per anno costo | 200 milioni di dollari stima | 2014
Maputo terminal
capacità | 400 mila container per anno costo | 110 milioni di dollari stima | 2015 MOZAMBICO
73
il quadro politico e operativo
di pesi e contrappesi tra le
per gli episodi di violenza
istituzioni. Si delinea inoltre una
post-elettorale del 2007-2008.
devolution di poteri fiscali e di policy making verso le nuove
- Come ribadito nelle ultime
contee. Il nuovo ordinamento
elezioni, i dibattiti politici e
riconosce la protezione dei diritti
le modalità di voto ricalcano
civili, politici e socio-economici
fortemente le divisioni etniche
fondamentali attraverso
e tribali all’interno del Kenya.
l’inclusione di una Carta dei
Il Paese ha avuto finora solo
Diritti nel testo costituzionale.
presidenti delle etnie Kikuyu e
Contesto politico-sociale
Kalenjiin; resta latente il rischio + La politica estera è
di tensioni sociali da parte degli
+ Le elezioni presidenziali
incentrata sulle relazioni con
altri gruppi etnici in assenza di
di marzo 2013 hanno visto la
i donor internazionali e sul
politiche trasversali realmente
vittoria, seppur con un margine
rafforzamento dell’integrazione
inclusive.
minimo, di Uhuru Kenyatta,
regionale tramite la East African
figlio del primo presidente del
Community (Eac). Restano forti i
- Nonostante una consistente
Kenya. Il rivale e presidente
legami (inclusa la cooperazione
quota di popolazione abbia
uscente, Odinga, ha presentato
militare) con gli Stati Uniti e
livelli di reddito propri della
ricorso alla Corte Suprema, poi
con importanti Paesi emergenti
classe media, resta critica la
respinto. L’assenza di violenze, in
come Cina, India e Sudafrica.
disparità nella distribuzione della
netto contrasto con le elezioni
ricchezza nella popolazione tra
del 2007, conferma i progressi
- Un potenziale elemento di
aree urbane e rurali e tra regioni
politici e istituzionali del Paese.
instabilità politica resta, a oggi,
interne e aree costiere.
la posizione del presidente Kenyatta e del suo vice William
approvata a metà del 2010,
Ruto, entrambi incriminati presso
introduce un chiaro sistema
la Corte Penale Internazionale
Dinamica Hdi superiore alla media regionale
Andamento dell’indice di sviluppo umano in Kenya
Fonte: Onu
Valore dell’indice
+ La nuova Costituzione,
0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 0,4 0,3 0,2 0,1 1980
1985
Africa sub-sahariana
74
1990 Mondo
1995 Kenya
2000
2005
2010
Contesto operativo
commerciali e uffici di cambio e
capitale keniota il 21 settembre
può essere acquistata e venduta
2013.
da parte di investitori locali e
basato sul diritto del common
stranieri.
- Lo stato delle infrastrutture
law anglosassone ed è tra i più
rappresenta un freno al potenziale + L’esproprio della proprietà
di sviluppo del Paese. Dei 147
regione. L’iniziativa economica
privata è possibile solo in casi di
mila chilometri di strade, solo
privata è riconosciuta e
sicurezza nazionale o pubblico
9 mila sono asfaltati; il porto di
tutelata e non c’è, in generale,
interesse ed è prevista una rapida
Mombasa, che funge anche da
discriminazione tra soggetti locali
ed equa compensazione. Non
hub regionale e da unico sbocco
ed esteri. La Kenya Investment
risultano casi recenti di esproprio,
al mare per i Paesi landlocked
Authority offre servizi e assistenza
sebbene prima dell’estate 2013
come Sudan del Sud e Uganda,
agli investitori stranieri così da
si siano registrate temporanee
rappresenta un classico “collo di
facilitare l’avvio e l’operatività
revoche delle concessioni nel
bottiglia” logistico. Solo il 25%
Ghana
sviluppati e indipendenti della
settore minerario, in relazione
della popolazione keniota ha
al processo di revisione delle
accesso all’elettricità, ma nelle
Zones, aree a fiscalità agevolata
modalità di assegnazione
aree rurali la quota di popolazione
per le società (anche straniere)
delle licenze, successivamente
si abbassa al 5%.
orientate all’esportazione.
riassegnate.
Kenya
dell’attività d’impresa. Esistono nel Paese delle Export Processing
- L’agenda di governo è - La partecipazione militare alle
incentrata sul superamento di
con libertà nei movimenti di
operazione Onu di peacekeeping
alcune criticità in ambito
capitali e un regime di cambio
in territorio somalo alimenta
operativo, quali la lentezza
flessibile. Gli investitori esteri
la minaccia di rappresaglie da
del sistema giudiziario e delle
possono convertire e rimpatriare
parte delle milizie somale del
procedure burocratiche, la
capitali, dividendi e profitti. La
gruppo insurrezionale islamista
definizione dei diritti di proprietà
valuta estera è prontamente
Al-Shabaab, come avvenuto
sulla terra, la corruzione percepita
disponibile presso banche
nell’attacco al Westgate Mall nella
negli ambienti pubblici.
Mozambico
+ Il Kenya è un’economia aperta,
Il Kenya affronta un deficit infrastrutturale significativo
Angola
+ Il sistema legale keniota è
Produzione di elettricità in paesi selezionati (KWh procapite)
Senegal
Fonte: Moody’s, Banca Mondiale
0
1000
2000
3000
Libano
3717
Albania
2366
Mongolia
1626
Rep. Dominicana
1603
Zambia
Tanzania
875
Sri Lanka Ghana
4000 KWh
521 343
Senegal
239
Kenya
185
75
il quadro economico e bancario
infrastrutture ha comportato + La recente scoperta della
un progressivo deterioramento
presenza di idrocarburi nell’area
nei conti pubblici e con l’estero,
nord-occidentale rappresenta
entrambi in deficit, creando
un elemento importante per
pressioni sullo scellino keniota.
le prospettive di sviluppo economico del Kenya. Numerose
- L’economia del Paese resta
società petrolifere internazionali
vulnerabile alle oscillazioni nei
hanno concluso con il governo
prezzi delle commodity sui mercati
keniota contratti di esplorazione
internazionali (a causa della
sia sulla terraferma sia al largo
dipendenza dalle importazioni
Contesto economico
delle coste nazionali.
di beni alimentari e petrolio) e
+ L’economia keniota è tra
+ Il settore delle costruzioni è
(che impattano sulla produzione
le più dinamiche dell’area e
stato un importante traino di
di beni agricoli e di energia
beneficia di una crescente
crescita negli ultimi anni: il settore
idroelettrica).
classe media e di una buona
privato ha investito ingenti risorse
integrazione regionale.
nel comparto immobiliare e il
- La ripresa dei mercati avanzati,
Nel 2013 la crescita è stata pari a
governo si è impegnato in un
in particolare quelli dell’Unione
circa il 6%, in particolare grazie
massiccio programma di sviluppo
Europea, è un fattore critico: l’Ue è
ai settori dei servizi bancari
delle infrastrutture, in particolare
il principale partner commerciale
e delle telecomunicazioni.
impegnandosi nella rete stradale
e di investimento, fonte di reddito
Turismo, rimesse estere ed
e nella fornitura di residenze a
da turismo ed erogatore di crediti
esportazioni di tè costituiscono
basso costo.
di aiuto.
alle condizioni meteorologiche
le principali fonti di valuta estera, le cui riserve coprono
- La necessità di finanziare
circa quattro mesi di import.
ingenti progetti nel settore delle
L’importanza del turismo per l’economia keniota
Settore turistico in Kenya: arrivi e introiti
2,2
1,2
2,0
1,1
1,8
1,0
1,6
0,9
1,4
0,8
1,2
0,7
1,0
0,6
0,8
0,5 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Turisti (asse sx)
76
Introiti (asse dx)
miliardi di dollari
milioni
Fonte: Autorità nazionali in Kenya
Sistema bancario
crescita per il settore, ma
a oggi un terzo del Pil circola
richiedono un rafforzamento
+ Il sistema bancario keniota
su M-Pesa, il sistema di
delle pratiche interne di risk
è tra i più grandi e sviluppati
trasferimento di denaro via
management e del sistema
dell’area sub-sahariana e i suoi
cellulare lanciato dalla società
di regolamentazione e
istituti sono presenti nei Paesi
telefonica Safaricom.
sorveglianza.
Angola
diffusione del mobile banking:
limitrofi con proprie filiali. In - L’elevata crescita del credito
13 di proprietà straniera: i primi
bancario si è accompagnata
sei istituti detengono circa la
di recente a un aumento della
metà del mercato, mentre il resto
quota dei non performing loans
è disperso tra istituti minori.
sui prestiti complessivi. In
Ghana
Kenya operano 43 banche, di cui
controtendenza rispetto alle significative riduzioni registrate
un’efficace funzione di
negli ultimi anni, infatti, questo
indirizzo e controllo: nella
rapporto è passato dal 4,4% nel
nomina del management delle
2011, al 4,6% nel 2012, al 5,3%
banche, nel controllo di dati e
registrato a metà del 2013.
Kenya
+ La Banca Centrale esercita
informazioni richiesti su base - I portafogli degli istituti
periodiche ispezioni. Il mercato
denotano un’elevata esposizione
interbancario è molto attivo e
verso il debito sovrano,
il sistema presenta in generale
stimata attorno al 130%
buoni indici di redditività e di
dell’equity degli azionisti (Fonte:
qualità del capitale.
Moody’s). La regionalizzazione
Mozambico
settimanale e mensile e nelle
del sistema bancario e il mobile + L’accesso al credito della
banking rappresentano
popolazione è favorito dalla
interessanti opportunità di
% 100 91,0 90 80 65,2
70 60
54,9
51,7
50
45,4
45,5
40
37,7 25,9
30
Tanzania
20 10 Zambia
Angola
Nigeria
Senegal
Botswana
Kenya
Namibia
0 Sudafrica
Fonte: Fmi
Sistemi bancari a confronto in Africa sub-sahariana (asset totali, % del Pil)
Senegal
Il sistema bancario keniota tra i più sviluppati in Africa sub-sahariana
77
il mobile Banking L’economia keniota beneficia della positiva performance del settore delle telecomunicazioni che, a partire dal 2007, ha rappresentato il driver fondamentale del sistema finanziario nazionale, rendendolo uno dei più avanzati dell’intera Africa sub-sahariana. Nel 2007 la compagnia telefonica Safaricom, leader del mercato, ha lanciato l’innovativo sistema M-Pesa (la M sta per “mobile” e pesa per “denaro” in lingua swahili) che permette di ricevere e trasferire denaro, pagare le bollette e fare acquisti senza appoggiarsi a un conto bancario, ma esclusivamente tramite il telefono cellulare. L’obiettivo iniziale del progetto era quello di agevolare (relativamente troppo alto rispetto ai modesti importi trasferiti) dell’intermediazione bancaria e garantendo la massima capillarità sul territorio. Ciò che era partito come un esperimento è diventato negli anni un vero e proprio schema di sviluppo per il sistema finanziario del Paese: attualmente in Kenya si contano 17 milioni di utilizzatori (su una popolazione adulta di circa 25 milioni). Inoltre la Banca Mondiale (Global Financial Development Report 2014) stima che, dal 2000 a oggi, il comparto mobile ha contribuito per l’1% annuo alla crescita del Pil. Alla base del successo vi è la struttura socio-economica del Paese: il 78% delle famiglie keniote vive in zone rurali, difficilmente collegate ai centri urbani dove sono reperibili i servizi finanziari di base, mentre il 30% dipende dalle rimesse per il proprio sostentamento. Questi elementi, uniti alla larga diffusione dei servizi di telecomunicazione mobile (oltre il 60% della popolazione possiede un telefono cellulare), hanno consentito un rapido sviluppo del mobile banking. Interessanti prospettive sono attese anche nei Paesi limitrofi, come la Tanzania, dove il sistema M-Pesa è stato lanciato nel 2008.
78
– Kenya –
– Insight –
il trasferimento di denaro, abbattendo il costo
ON AIR SETE D’AFRICA
Angola
Intervista a Vittorio Della Toffola, presidente di Ave Technologies
I
l Kenya è per molti aspetti il traino
ma bisogna tenere in considerazione la
dell’Africa orientale: ha un’industria
necessità di avere un collegamento locale per
locale dinamica e aperta, capace
fidelizzare il cliente», ha continuato Vittorio Della Toffola. «E poi bisogna essere in grado
dimensione; offre buone opportunità di
di offrire dilazioni di pagamento a condizioni
business nei settori agricolo e turistico, nelle
competitive che incentivino l’operatore locale
telecomunicazioni e nei trasporti, oltre che in
a concludere il contratto di fornitura».
tutta la filiera della distribuzione dei beni di
Già dai primi anni Settanta, Ave Technologies
consumo.
ha cominciato a spingersi verso mercati
Da questo business climate favorevole
esteri promettenti, lavorando con importanti
Ave Technologies, società del Gruppo
partner in tutto il mondo. La scelta del Kenya
Della Toffola, ha saputo trarre il meglio.
non è stata solo un caso fortunato ma ha e propria strategia d’espansione nell’area. Il
impianti completi per l’imbottigliamento e il
Kenya gode di collegamenti aerei e marittimi
confezionamento, ha imparato a conoscere
di primo ordine e ha sviluppato nel tempo
il Kenya proprio grazie al contatto con una
un’articolata ed efficiente rete di servizi per
società locale. «Abbiamo iniziato a collaborare
le imprese, da quelli finanziari e doganali alle
con una società di rappresentanza di Nairobi
comunicazioni e ai servizi di assistenza da
conosciuta in una fiera internazionale del
parte di istituzioni ed enti parastatali, senza
settore beverage, poi sono seguiti viaggi di
contare le molte iniziative del governo volte a
approfondimento commerciale nel territorio
incentivare gli investimenti diretti dall’estero.
e la stipula dei primi contratti di vendita», ha
«Effettivamente utilizziamo la base keniota
dichiarato Vittorio Della Toffola, presidente
per visitare, proporre e vendere i nostri
di Ave Technologies. «Le prime referenze
impianti a potenziali clienti in Uganda,
positive hanno poi trainato il nostro business
Tanzania e negli altri Stati vicini», spiega Vittorio Della Toffola. «Riteniamo che per
regolarità nell’alternanza di offerte e ordini.
gli impianti beverage ci sia un mercato in
In collaborazione con quella società keniota
espansione in tutta l’Africa proprio perché il
siamo riusciti anche a installare un punto di
consumo di acqua e bevande in bottiglia è in
servizio e ricambistica per l’assistenza
crescita. Molti gruppi internazionali attivi in
post-vendita».
questo settore hanno uffici e filiali nell’Africa sub-sahariana con la sede di riferimento in Kenya e quindi anche per noi il Paese
per il successo di un’impresa, ovunque
può essere la base per sviluppare le nostre
questa operi. Ma in una realtà come quella
penetrazioni in tutta l’area».
Tanzania
Identificare, agganciare e affidarsi ai contatti giusti è sicuramente un fattore chiave
Senegal
e ora il lavoro si svolge con una certa
Mozambico
consentito di mettere le basi per una vera
Kenya
L’azienda veneta, attiva nella progettazione, costruzione e commercio di macchine e
Ghana
di interfacciarsi con imprese di ogni
keniota, diventa fondamentale. «Questo è un Paese dove si può fare un buon business
79
Rapporti con l’Italia
Previsioni
Il Kenya è il settimo mercato di destinazione dell’export
Nel 2014 l’export italiano in Kenya è previsto superare i
italiano e il sedicesimo mercato di approvvigionamento
180 milioni di euro, consolidando la tendenza positiva
nell’Africa sub-sahariana. La dinamica positiva
degli ultimi anni. A trainare le esportazioni italiane nel
dell’export italiano in Kenya, trainato dalla performance
Paese saranno i beni di investimento (in particolare
del comparto della meccanica strumentale, mantiene
macchinari e apparecchi elettrici), che rappresenteranno
il saldo commerciale tra i due Paesi positivo per l’Italia:
il 57% circa del valore totale. In crescita, anche se su
nel 2013 tale saldo supera il valore di 110 milioni di
valori più contenuti, le vendite di beni agroalimentari,
euro. Le importazioni italiane dal Kenya, in larga
beni di consumo come legno e carta, beni intermedi
misura composte da prodotti del settore tessile e
come i prodotti chimici. Nel 2017 stimiamo che l’export
abbigliamento, restano su livelli più contenuti.
italiano in Kenya si porterà su valori intorno ai 230 milioni di euro.
Interscambio commerciale Italia-Kenya
Previsioni sull’export italiano in Kenya (2014-2017, milioni di euro)
250
milioni di euro
milioni di euro
(2003-2013, milioni di euro)
200
% 14
250
12
200
10
150
150
8
100
100
6
50
50
4
0
2 0
0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Import
Export
Saldo
2014
Fonte: Coeweb Istat
2015
Agricoltura e alimentari Beni di consumo
2016
2017
Beni intermedi Beni di investimento
Variazione annuale export beni (asse dx)
Export italiano in Kenya per settori (2013, %) Altro (21,1%)
Import italiano dal Kenya per settori (2013, %)
Meccanica strumentale (42,7%)
Prodotti alimentari (26,2%)
Settori best performers per l’export italiano in Kenya (variazione media 2014-2017, %)
Tessile e abbigliamento (53,1%)
Prodotti alimentari (11,6%)
Gomma, plastica e materiali da costruzione (6,9%) Apparecchi elettrici (8,1%)
80
Prodotti delle miniere e delle cave (11,0%) Prodotti chimici (9,6%)
Prodotti agricoli e pesca (6,9%)
8,2
Chimica
10,1
Prodotti in legno
10,2
Alimentari e bevande
10,5
Apparecchi elettrici
10,6
Meccanica strumentale
Altro (2,8%)
Opportunità di business in Kenya Angola
INFRASTRUTTURE
ICT
un prestito da 9,5 miliardi di dollari per la
e del sistema dei trasporti, anche attraverso
realizzazione del parco tecnologico a Konza. Un
forme di partenariato pubblico-privato. La China
vasto numero di aziende locali e internazionali – tra
Communications Construction Company sarà
cui la Safaricom, la Wananchi Online, l’Università di
coinvolta nella realizzazione dei primi tre ormeggi
Nairobi, la cinese Huawei Technologies, la coreana
del porto di Lamu, nel nord del Paese. Importanti
Samsung e la statunitense Telemac – sta facendo
investimenti interesseranno anche il comparto
richiesta per occupare il sito. La realizzazione del
del trasporto aereo, con l’ammodernamento
parco tecnologico darà slancio ai settori dei servizi,
dell’aeroporto di Nairobi.
delle telecomunicazioni e dell’ingegneria.
Kenya
La Banca Africana di Sviluppo sosterrà il Paese con
indirizzati verso i comparti dell’edilizia abitativa
Ghana
I principali investimenti nel settore saranno
Mozambico
TURISMO
elettricità
annunciato di voler portare la generazione elettrica
provenienti dai Paesi dell’Asia e dello stesso
nazionale a 5000 MW nei prossimi tre anni con
continente africano, stanno affiancando quelli
l’obiettivo di ridurre l’elevato costo dell’energia
tradizionali da Europa e Nord America. Si prevede
elettrica. I principali progetti nel settore riguardano
che entro il 2016 nel Paese il flusso turistico
la realizzazione di una centrale a carbone nella
supererà i due milioni di individui, un incremento di
zona di Lamu e di una centrale a gas a Mombasa.
Tanzania
Il Ministero dell’Energia e del Petrolio ha
del mercato mondiale. Nuovi flussi turistici,
Senegal
Il Kenya è una delle principali destinazioni turistiche
circa l’11% rispetto ai livelli attuali.
81
mozambico maputo Capitale 22,9 milioni Popolazione al 2013
PIL (PPP, 2013)
28,1 miliardi di dollari 1.229 $
Categoria OCSE
6/7
S&P’s
Doing Business Corruption Perceptions Index
Fitch
B1
B+
(outlook stabile)
(outlook stabile)
(outlook stabile)
contesto operativo in Mozambico Index of Economic Freedom
Moody’s
B
Ranking
PIL pro capite (PPP, 2013)
150
142
130 123
110
119
90 70 50 2009
Mozambico vs Bric
2010
2011
100
Brasile 72
RUSSIA
INDIA
127
94
CINA 80
0
20
Ranking
82
139
119
Corruption Perceptions Index
40
60
80
2013
118
111
Index of Economic Freedom Doing Business
2012
99
100
131 136
120
140
160
180
Crescita economica positiva Nell’ultimo decennio il Pil reale del Mozambico è cresciuto in media oltre
Angola
grazie all’avvio delle esportazioni di carbone. Vi sono prospettive positive in numerosi settori, dai trasporti alle telecomunicazioni, dal turismo ai servizi finanziari. Interesse degli investitori internazionali Lo sfruttamento delle risorse minerarie (alluminio e carbone) e l’avvio di grandi progetti infrastrutturali (energetici ed edili) hanno attirato
Ghana
Punti di forza
il 7% annuo e nei prossimi anni si prevede in ulteriore accelerazione
nel Paese ingenti flussi di Ide. Le recenti scoperte di giacimenti di gas naturale al largo delle coste nazionali alimentano interessi commerciali e di investimento dei principali Paesi asiatici importatori di Gnl (Gas naturale liquefatto). Stabilità politica Il Mozambico ha ormai superato il trauma della guerra civile degli
Kenya
anni Novanta e mantiene buoni rapporti con i Paesi vicini. Le prossime elezioni presidenziali, previste a ottobre 2014, vedono favorito il candidato del partito di maggioranza, il Frelimo (Frente de Libertaçao de Moçambique), sullo sfidante della forza di opposizione, il Renamo (Resistência Nacional Moçambicana).
Si amplia il deficit delle partite correnti, a fronte delle maggiori importazioni di beni capitali per i megaprogetti nel settore minerario. Simile tendenza si registra nei conti pubblici, dove il deficit fiscale è spinto dagli aumenti nei salari pubblici e dalla necessità di finanziare investimenti capitali. Elevata dipendenza dal settore minerario La dipendenza dall’export di alluminio è in calo grazie all’avvio dell’export di carbone e agli sviluppi di medio periodo nel settore del gas naturale, lasciando comunque l’economia vulnerabile alle fluttuazioni dei prezzi internazionali delle materie prime. La diversificazione produttiva,
Senegal
Punti di debolezza
Mozambico
Il quadro macroeconomico è ancora fragile
con lo sviluppo dei settori agricolo e turistico, è ancora agli inizi. Basso livello di Pil pro capite del livello di povertà. Sebbene il Fondo Monetario Internazionale preveda nei prossimi anni un tasso di inflazione stabile attorno all’attuale 5,5%, pressioni al rialzo sui prezzi potrebbero alimentare tensioni sociali, soprattutto nelle città, dove la disoccupazione giovanile è più diffusa. 83
Tanzania
La crescita degli ultimi anni non si è tradotta in una significativa riduzione
Perché il Mozambico?
Mozambico
Africa sub-sahariana
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
2005
2002
Fonte: Fmi
2004
Crescita del Pil (variazione % annua)
% 14 12 10 8 6 4 2 0 -2 -4
2003
Nonostante il rallentamento internazionale, l’economia del Mozambico ha registrato negli ultimi anni tassi di crescita positivi, superiori alla media regionale.
Economie avanzate
Contributo dei megaprogetti al Pil (valore aggiunto a prezzi correnti, % del Pil)
Tra i fattori determinanti per la crescita passata e futura troviamo lo sviluppo di megaprogetti, dall’alluminio all’energia idroelettrica, dal carbone al gas naturale. Fonte: Fmi
% 25 20 15 10 5 0
2010
2013
2016
Cabora Bassa (elettricità)
2019
2022
2025
Mozal (produzione di alluminio)
Altri progetti minerari (inclusi Sasol, Kenmare, sabbie pesanti) Vale e Rio Tinto (carbone)
Fonte: Unctad
Investimenti diretti esteri in Mozambico % miliardi di dollari
Il deficit delle partite correnti è ampio e rimarrà tale nel medio periodo, ma sarà finanziato da ingenti flussi di Ide e da finanziamenti privati.
Anadarko ed Eni (Gas naturale liquefatto)
6
40
5
35 25
4
20
3
15
2
10
1
5 0
0 2009
2010
2011
Ide (in valore, asse sx)
84
2012
2013
2014
Ide (% del Pil , asse dx)
120 100 80 60 40 20 0
Espansione del sistema bancario in Mozambico % 600
40
450
30
300
20
150
10
0
0 2005 2006
2007 2008 2009 2010
Numero di filiali (asse sx)
Fonte: Banca Mondiale
2011
2012
Rapporto credito/Pil (asse dx)
Senegal
La governance è in progressivo miglioramento e supera la performance della regione sub-sahariana, soprattutto dal punto di vista della stabilità politica.
Mozambico
Fonte: Fmi, Bmi
2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
Kenya
Sviluppi positivi si sono osservati nel sistema bancario nazionale, con una crescita dei livelli di liquidità e di concessione del credito.
Debito estero (% del Pil)
% 140
Ghana
Fonte: Ministero delle Finanze del Mozambico, Fmi
Angola
Dopo il completamento delle iniziative internazionali di cancellazione del debito nei primi anni del 2000, la posizione debitoria estera è rimasta su livelli contenuti.
Indicatori di governance in Mozambico e Africa sub-sahariana Partecipazione e accountability 60 40
Efficacia del governo
Stato di diritto 20
Tanzania
0
Controllo della corruzione
Stabilità politica Mozambico
Africa sub-sahariana
85
il quadro politico e operativo
principale forza di opposizione,
al 185° posto su un totale di 187
il Renamo, e del nuovo partito,
Paesi.
il Movimento Democrático de Moçambique (Mdm) che
- Il Mozambico è ancora tra i
governa le municipalità di Beira e
Paesi più poveri al mondo, con
Quelimane, le uniche due, su un
un reddito pro capite di 640
totale di 43, non controllate dal
dollari (a prezzi correnti) nel 2013.
Frelimo.
Circa la metà della popolazione vive al di sotto della soglia
+ Il Mozambico cerca di
di povertà, soprattutto nelle
rafforzare la propria posizione
aree rurali; migliori condizioni
internazionale sfruttando le
sono presenti nelle regioni
+ Nel 2012 il Mozambico ha
potenzialità offerte dalle sue
meridionali, specialmente
celebrato il ventennale dalla fine
risorse naturali. Restano cruciali
nell’area di Maputo.
della guerra civile, dopo che nel
i rapporti con il Portogallo e il
1992 il Trattato di Roma aveva
Sudafrica, ma si intensificano le
- L’industria estrattiva è
posto fine a sedici anni di conflitto.
relazioni con Cina, Brasile, India
capital-intensive e crea
La situazione politica interna è
e Australia, in particolare nello
(direttamente) pochi posti di
stabile, dominata dal partito di
sviluppo della rete ferroviaria e
lavoro. L’agricoltura occupa i
governo Frelimo e dal presidente
del comparto minerario.
tre quarti della popolazione
Contesto politico-sociale
Armando Emílio Guebuza, rieletto
economicamente attiva,
nel 2009 per un secondo e ultimo
- Nonostante i progressi
principalmente in attività di
mandato.
in chiave macroeconomica
sussistenza e con una bassa
registrati negli ultimi vent’anni, la
produttività. La popolazione,
+ Alle prossime elezioni
situazione socio-economica della
giovane e in media poco
presidenziali previste per ottobre
popolazione è ancora difficile:
qualificata professionalmente,
2014, il candidato del Frelimo
nell’Indice di Sviluppo Umano
cresce a un tasso medio annuo
è favorito sugli sfidanti della
2013 della Undp, il Mozambico è
del 3%.
La crescita del Pil riduce la povertà? Fonte: Overseas Development Institute
Paese
86
Periodo
Tasso crescita Pil medio annuo
Tasso di povertà (% popolazione)
Totale
Pro capite
Inizio periodo
Fine periodo
Elasticità della povertà alla crescita
Etiopia
1999-2004
5,4
2,7
44,2
38,9
-0,9
Ghana
1998-2006
4,9
2,5
39,5
28,5
-1,4
Mozambico
2002-2008
7,7
5,0
54,1
54,7
0,0
Tanzania
2000-2007
6,8
3,9
35,6
33,4
-0,3
Contesto operativo
definite dalla legge, e dietro - Le forti alluvioni occorse agli
+ Negli ultimi anni il Mozambico
conversione della valuta è
inizi del 2013 e le ripercussioni
ha implementato numerose
possibile per le transazioni
sull’economia mozambicana
riforme nel sistema legislativo
correnti, mentre è oggetto di
(raccolti distrutti e infrastrutture
e giudiziario, con l’obiettivo
autorizzazione da parte della
dei trasporti severamente
di migliorarne efficienza e
Banca Centrale in caso di
danneggiate) evidenziano
trasparenza. In linea generale,
movimenti di capitali.
la vulnerabilità del Paese a
la legge non discrimina tra
Angola
equa compensazione. La libera
fenomeni climatici avversi. - Nonostante i recenti
pone limiti alla proprietà o al
miglioramenti, la competitività
controllo di società locali da
del Paese è ancora carente:
parte di operatori stranieri.
le aree di miglioramento
Ghana
investitori stranieri e locali, né
riguardano i processi burocratici, le infrastrutture dei trasporti,
l’investimento estero, in
i servizi collegati a sanità ed
particolare nelle regioni meno
educazione e la lotta alla
sviluppate del nord e del
corruzione.
Kenya
+ Il governo incentiva
centro del Paese. Il Centro di Promozione degli Investimenti
- In Mozambico, la proprietà
funge da punto di contatto con il
terriera è stata interamente
governo nelle diverse fasi dell’iter
nazionalizzata dopo
autorizzativo.
l’indipendenza dal Portogallo
+ La Costituzione salvaguarda
concede l’usufrutto della terra
gli investitori da misure di
sotto forma di leasing di lungo
esproprio, possibili solamente
periodo.
Mozambico
avvenuta nel 1975. Lo Stato
per ragioni di pubblica utilità,
Global Competitiveness Index, 2013-2014 (ranking su 148 Paesi)
Senegal
Competitività: confronto tra Mozambico e altre economie africane Fonte: World Economic Forum
53
Sudafrica
Kenya
96 113
Senegal
Tanzania
120
Etiopia
127
Tanzania
Uganda
129
Mozambico
137 0
20
40
60
80
100
120
140
Ranking
87
il quadro economico e bancario
della povertà) e l’adesione agli
significativo sia del deficit fiscale,
standard della Eiti (Extractive
sia del debito pubblico.
Industries Transparency Initiative) rappresentano presupposti
- Nel contempo, gli aiuti
positivi per la formulazione di
dall’estero, che contribuiscono
politiche economiche accorte e
in maniera significativa alle
sostenibili nel lungo periodo.
entrate fiscali mozambicane, sono in progressivo calo,
Contesto economico
+ A settembre 2013, l’agenzia
dall’attuale 11% del Pil a
governativa Ematum ha emesso
circa il 5% del Pil nel 2018. Le
debito in dollari
minori risorse a disposizione
statunitensi (500 milioni di
potrebbero compromettere il
+ Nonostante una leggera
dollari a sette anni). L’emissione
necessario incremento della
flessione legata alle alluvioni che
di bond in dollari costituisce un
spesa destinata ai servizi sociali.
hanno colpito il Paese a inizio
inedito assoluto per il Paese;
2013, la crescita economica di
il rendimento all’emissione
- Nell’ultima Debt
breve e medio periodo rimane
(circa 8,5%) sottolinea un
Sustainability Analysis svolta
sostenuta, con un’ulteriore
discreto appetito da parte degli
da Fmi e Bm nel giugno 2013,
accelerazione attesa nei prossimi
investitori esteri.
il rischio di debt distress è
anni grazie all’export di carbone
passato da basso a moderato.
e, dopo il 2020, all’avvio delle
- Parte dei necessari
Ciò riflette il significativo
esportazioni di Gnl.
investimenti in infrastrutture è
aumento dei livelli di debito
finanziata dal settore privato (in
contratto dal Paese negli ultimi
+ Il continuo supporto da
primis società multinazionali attive
anni, collegato all’ambizioso
parte dell’Fmi (il Policy Support
nel settore minerario-estrattivo),
programma di investimenti
Instrument 2013-2016 punta al
ma il coinvolgimento pubblico
pubblici in infrastrutture e nello
consolidamento del quadro
rimane forte. La spesa in conto
sviluppo delle risorse naturali.
macroeconomico e alla riduzione
capitale comporterà un aumento
Incremento dell’attività Gnl dal 2020
Produzione ed export di gas naturale in Mozambico (valori in Bcm)
Bcm
Fonte: Eia, Bmi
25 20 15 10
Produzione S= stime, P= previsioni
88
Esportazione
2022P
2021P
2020P
2019P
2018P
2017P
2016P
2015P
2014P
2012S
2013P
2011
2010
0
Sistema bancario - Il settore resta concentrato, con circa l’85% degli asset totali
mozambicano è composto da 18
detenuti dalle prime tre banche,
banche, 8 microbanche, 7 unioni
tutte di proprietà straniera
del credito, 11 istituti di credito e
(due possedute da istituti
risparmio, oltre a circa duecento
portoghesi, la terza da una
operatori di microcredito e
banca sudafricana).
Angola
+ Il sistema bancario
tremila agenti di mobile banking.
Ghana
- Nonostante un recente miglioramento dovuto anche
sono in aumento, ad esempio
allo sviluppo del mobile banking,
in termini di numero delle
l’accesso al credito resta limitato,
filiali e rapporto credito su
soprattutto nelle aree rurali: circa
Pil. L’efficienza e l’affidabilità
l’80% delle agenzie bancarie
del sistema bancario sono
e degli sportelli Atm sono
in miglioramento, grazie al
localizzati nelle aree urbane, e di
buon livello di liquidità e di
questi circa la metà a Maputo.
Kenya
+ Le dimensioni del settore
capitalizzazione. - I tassi di interesse sui prestiti restano elevati e il credito
portoghesi dominino il sistema
è diretto principalmente al
bancario mozambicano,
consumo da parte di famiglie
quest’ultimo è in grado di
a medio reddito, a scapito
finanziarsi sul mercato locale e
dei settori produttivi, quali
le operazioni effettuate sono
agricoltura e industria.
Mozambico
+ Sebbene le banche
in larga misura separate dagli sviluppi in Portogallo.
Indice di inclusione finanziaria per Province % 100
Senegal
Attività creditizia concentrata nella zona di Maputo Fonte: Fmi, Banca Mondiale
80 60 40 20
Tanzania
Città di Maputo
Maputo
Gaza
Inhambane
Sofala
Manica
Tete
Zambezia
Nampula
Cabo Delgado
Niassa
0
89
i megaprogetti nel settore minerario-estrattivo I megaprogetti hanno giocato un ruolo essenziale per lo sviluppo dell’economia del Mozambico nel dopoguerra. Tali progetti si caratterizzano per essere capital-intensive, concentrati nel settore minerario-estrattivo, gestiti da società multinazionali estere e finalizzati all’esportazione della quasi totalità della produzione. A cominciare dai primi progetti a Cahora e Mozal, per lo sviluppo rispettivamente di una centrale idroelettrica e di una fonderia di alluminio, la cui costruzione
– Insight –
della produzione del gas naturale nel bacino di Rovuma, l’Fmi stima che i megaprogetti nei soli comparti del carbone e del gas naturale possano potenzialmente comportare un contributo aggiuntivo della crescita annua del Pil di due punti percentuali nel periodo 2013-2023 (il Mozambico possiede riserve di carbone stimate a 32 miliardi di tonnellate e riserve di gas per 130 trilioni di piedi cubici). Attualmente sono operativi sul territorio sei megaprogetti finalizzati alla produzione di: – energia idroelettrica, dalla diga di Cahora Bassa; – alluminio, dalla fonderia Mozal; – gas naturale onshore, operato da Sasol; – sabbie bituminose, operate dalla Kenmare; – carbone, dalla società brasiliana Vale; – carbone, dalla società britannica Rio Tinto. Altri progetti, in particolare nei segmenti dell’idroelettrico e delle sabbie bituminose, sono attualmente in fase di esplorazione. Tra i megaprogetti più interessanti per il business italiano, lo sviluppo di un giacimento di gas offshore che coinvolge Eni, Statoil e Petronas.
90
– Mozambico –
è avvenuta tra il 1995 e il 2000, fino agli attuali piani di espansione
ON AIR MOZAMBICO, UN MARE DI POSSIBILITà
Angola
Intervista a A. Clavarino, vicepresidente di Coeclerici SpA
I
scuola, a livello internazionale: Coeclerici. In
aggiudicati un tender internazionale a cui
Mozambico, il Gruppo italiano specializzato
hanno partecipato almeno una decina di
in mining, trading, logistica e shipping è
altri competitor, dopo lunghi negoziati e una
arrivato già nel 2009.
fase preliminare di assessment complessa».
Testa di ponte il gigante minerario Vale e il
Su cosa voglia dire per un occidentale
suo progetto di sfruttamento della miniera
vivere in Mozambico, qualcosa potrebbero
di Moatize, il più grande investimento del
raccontarci i marinai che operano per
colosso brasiliano nel settore del carbone.
Coeclerici. «Attorno al porto di Beira fino
Un progetto vasto e complesso, anche dal
a pochi anni fa non c’era niente a livello
punto di vista logistico. Per connettere la
di strutture sia in termini di accoglienza
miniera al porto di Beira, Vale ha costruito
sia per gli approvvigionamenti», prosegue
una ferrovia di circa 600 chilometri (già
Clavarino. «Sulla terraferma oggi invece
ribattezzata Sena Corridor) su cui transitano
possiamo contare su nuovi complessi
ogni anno circa 6 milioni di tonnellate di
abitativi, nuove infrastrutture e servizi: oggi
carbone. Ed è al largo del porto di Beira,
l’area di Beira è molto cambiata proprio
n un Paese dove la logistica riveste un
«La nostra esperienza in Mozambico è
ruolo chiave, raccontiamo l’esperienza
senz’altro positiva», continua Clavarino. «La
di un Gruppo che nel settore fa
definisco una “bella storia italiana”. Ci siamo
con il Sudafrica è fondamentale.
«Ci inseriamo a valle della catena del valore
«La nostra rete di supporto logistico in
del carbone della Vale. Le nostre navi
Mozambico è di derivazione sudafricana,
specializzate (transhipper) trasportano il
anche grazie ad accordi doganali tra i due
carbone dalla banchina del porto fino a un
Paesi». Il Sudafrica si conferma un hub di
punto di ancoraggio, a venti miglia dalla
riferimento fondamentale: conosce bene
costa, dove il carbone è caricato su navi da
il potenziale di questo mercato su cui sta
180 mila tonnellate. Un piccolo porto come
investendo, avendo anche una maggiore
quello di Beira avrebbe potuto ospitare solo
familiarità con il contesto operativo
navi di piccola stazza che avrebbero reso
e i suoi rischi. «Il Mozambico, tuttavia, ha ancora molti limiti infrastrutturali: dovrà creare nuove
meteorologiche e ambientali molto difficili, con
strade, ferrovie, impianti di vario genere»,
25 nodi di vento e correnti marine di 4-5 nodi».
conclude Clavarino. «Lo dovrà fare
Le due unità transhipper utilizzate da
perché possiede troppe risorse preziose
Coeclerici, “Bulk Zambesi” e “Bulk Limpopo”,
– gas, petrolio, alluminio, carbone – che
sono state acquistate con un finanziamento
costituiscono il futuro dello sviluppo
di 90 milioni di dollari.
economico del Paese».
Tanzania
antieconomico l’intero progetto», spiega Clavarino. Noi operiamo in condizioni
Senegal
carbone, che interviene Coeclerici.
Mozambico
Nell’ambito di quest’ultimo, il rapporto
Kenya
grazie a questo progetto».
grandi navi oceaniche per il trasporto del
Ghana
troppo piccolo per consentire l’approdo alle
91
Rapporti con l’Italia
Previsioni
Il Mozambico è il diciannovesimo mercato di
Nel 2014 l’export italiano in Mozambico è previsto
destinazione dell’export italiano e il sesto mercato di
superare i 45 milioni di euro. A trainare le esportazioni
approvvigionamento nell’Africa sub-sahariana. Le
italiane nel Paese saranno i beni di investimento (in
consistenti importazioni dal Mozambico, composte
particolare macchinari e mezzi di trasporto), che
pressoché totalmente da prodotti della metallurgia,
rappresenteranno il 63% circa del valore totale. In
lasciano il saldo commerciale tra i due Paesi in terreno
crescita, anche se su valori più contenuti, le vendite di
negativo per l’Italia. Sebbene su valori ancora
beni intermedi, come i metalli, e di beni di consumo,
contenuti, le esportazioni italiane in Mozambico
come legno e carta. Nel 2017 stimiamo che l’export
mostrano una dinamica positiva, trainate dal comparto
italiano in Mozambico potrà portarsi su valori vicini ai
della meccanica strumentale, dai prodotti della chimica
60 milioni di euro.
e della metallurgia.
Interscambio commerciale Italia-Mozambico Previsioni sull’export italiano in Mozambico (2014-2017, milioni di euro)
500
milioni di euro
milioni di euro
(2003-2013, milioni di euro)
400 300
% 60
14
50
12
200
40
100
30
0
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
10 8 6
20
4
10
-100
2 0
0 2014
-200
2015
2016
Agricoltura e alimentari
-300 Import
Export
Saldo
Fonte: Coeweb Istat
Beni di consumo
2017
Beni intermedi Beni di investimento
Variazione annuale export beni (asse dx)
Export italiano in Mozambico per settori (2013, %) Meccanica strumentale (25,1%)
Prodotti chimici (24,5%)
Altro (20,9%) Elettronica (5,1%)
92
Import italiano dal Mozambico per settori (2013, %) Prodotti delle miniere e delle cave (6,7%)
Prodotti alimentari (2,6%) Altro (0,6%)
Metallurgia e prodotti in metallo (18,3%) Apparecchi elettrici (6,1%)
Metallurgia e prodotti in metallo (90,1%)
Settori best performers per l’export italiano in Mozambico (variazione media 2014-2017, %)
7,1
Metalli
9,5
Tessile e abbigliamento
9,6
Prodotti in legno
10,0
Meccanica strumentale
12,5
Mezzi di trasporto
Opportunità di business in Mozambico Angola
minerario Il Mozambico è destinato ad attrarre grandi
prossimi anni, soprattutto nel comparto dei
investimenti nel settore minerario, che si prevede
trasporti, con il progetto da 400 milioni di dollari
crescerà a un tasso del 20% su base annua
per l’ammodernamento dell’autostrada che collega
nel corso dei prossimi cinque anni. Aziende
il porto di Beira alla zona occidentale del Paese e i
internazionali, come la brasiliana Vale e la
lavori per la creazione di una linea ferroviaria tra
britannica Rio Tinto, hanno interesse a sviluppare le
il porto di Nacala e la regione di Moatize, tra i siti
riserve minerarie del Paese, soprattutto il carbone. Il
estrattivi più rilevanti del Paese.
Paese potrebbe divenire un importante esportatore
Kenya
Diversi progetti riguarderanno il settore nei
Ghana
INFRASTRUTTURE
di carbone già dal 2018, con un flusso di export indirizzato prevalentemente verso la Cina e l’India.
Mozambico
AGRIBUSINESS
turistico Il governo punta a valorizzare il potenziale turistico
settore agricolo e agroalimentare, con l’obiettivo
del Mozambico con iniziative di richiamo: una serie
di soddisfare la crescente domanda interna e
di incentivi che ruotano attorno alla formula dei
consolidare i flussi di export verso l’Africa australe,
“resort turistici integrati”, infrastrutture a 4 o 5 stelle
il Medio Oriente e l’Asia. I prodotti agricoli più
dotate di servizi e programmi di animazione, campi
promettenti sono riso, mais, canna da zucchero,
da golf, piscine, centri commerciali e residenziali.
Senegal
Il governo punta a investire ingenti risorse nel
Tanzania
cotone e manioca (con nuovi utilizzi nella filiera alimentare e dei biocarburanti).
93
SENEGAL Dakar Capitale 13,5 milioni Popolazione al 2013
PIL (PPP, 2013)
27,7 miliardi di dollari 2.059 $
Categoria OCSE
6/7
contesto operativo in senegal Index of Economic Freedom Doing Business Corruption Perceptions Index
S&P’s
Moody’s
B1
(outlook stabile)
(outlook stabile)
-
176
180 170 160 150 140 130 120 110 100 90 80 70 60
116
77
2009
senegal vs Bric
Fitch
B+
Ranking
PIL pro capite (PPP, 2013)
2010
2011
100
Brasile 72
RUSSIA
94
CINA 80
0
20
Ranking
94
139
40
60
80
127 119 131
INDIA
Corruption Perceptions Index
2013
118
111
Index of Economic Freedom Doing Business
2012
99
100
136
120
140
160
180
Angola
Stabilità politica In un quadro regionale critico sotto il profilo del rischio paese, il testimoniato dal pacifico passaggio di potere alle forze di opposizione nel 2012.
Ghana
Punti di forza
Senegal rappresenta un esempio di democrazia consolidata, come
Crescita economica positiva L’economia è trainata da un ambizioso programma di investimenti nello sviluppo del settore agricolo e nell’ammodernamento delle infrastrutture, in particolare dell’energia e dei trasporti. Il nuovo governo ha avviato un ampio processo di riforme delle istituzioni e del contesto operativo, con l’obiettivo di razionalizzare l’utilizzo
Kenya
delle risorse pubbliche e consolidare l’interesse degli investitori internazionali nello sviluppo economico del Senegal. Attivo coinvolgimento di attori internazionali Le istituzioni finanziarie internazionali, come il Fondo Monetario Internazionale, collaborano con il governo di Dakar nella macroeconomico del Paese.
Il quadro macroeconomico è ancora debole
Mozambico
formulazione delle politiche economiche utili a consolidare il contesto
di sussidio al comparto dell’energia continuano a pesare sulle finanze pubbliche, limitando la capacità di intervento statale a sostegno di una maggiore competitività e crescita economica.
Senegal
Punti di debolezza
I conti pubblici e le partite correnti rimangono in deficit. Le politiche
Aspettative crescenti nella popolazione La nuova amministrazione politica è chiamata a implementare riforme economiche capaci di creare posti di lavoro e risolvere le criticità nelle forniture di acqua ed elettricità alla popolazione.
Le rivendicazioni dei separatisti della regione di Casamance e le criticità del contesto geopolitico regionale, in particolare in Mali, rappresentano fattori di rischio latente per la stabilità politica del Senegal.
95
Tanzania
Tensioni latenti
Perché il Senegal?
Dopo il rallentamento del 2011, l’economia è prevista in crescita trainata da un ambizioso programma di investimenti nel settore agricolo e nelle infrastrutture. Fonte: Fmi
Crescita del Pil (variazione % annua)
% 6 5
4,3
4,6
4,7
4,9
2014
2015
2016
5,1
3,5
4
4,0
3 2,6
2 1 0
L’appartenenza alla zona del franco Cfa e il trasferimento della sovranità monetaria e valutaria a livello sovranazionale rafforzano la stabilità dei prezzi.
% 25
2012
2013
2017
Tasso d’inflazione (variazione %, media 2002-2012)
20 15 10 5 0 Albania Argentina Bielorussia Bosnia-Erzegovina Cambogia Rep. Dem. del Congo Isole Fiji Ghana Honduras Kenya Libano Moldavia Mongolia Mozambico Nicaragua Papua Nuova Guinea Senegal Serbia Sri Lanka St. Vincent e Grenadine Venezuela Vietnam Zambia
Fonte: Moody’s
2011
2010
I mercati di destinazione dell’export senegalese sono molteplici, sia nell’Africa sub-sahariana che in Europa. In crescita anche i rapporti con i Paesi asiatici.
Principali partner commerciali del Senegal (% export, 2012)
Europa (28%) Altri Africani (30%)
Svizzera (14%)
Fonte: Moody’s
Francia (5%) Italia (2%) Spagna (2%) Altri (5%)
Mali (14%)
Americhe (1%) India (12%)
96
Vari (10%) Altri Asiatici (5%)
Angola
Le rimesse dei senegalesi all’estero rappresentano una significativa fonte di reddito e di valuta forte per il Paese.
Flussi stimati di rimesse (in dollari) per Paese di origine, 2012
Costa d’Avorio (3%)
Gabon (4%)
Altri (13%)
Stati Uniti (5%) Mauritania (7%)
Fonte: Banca Mondiale
Francia (21%)
Ghana
Spagna (11%)
Italia (18%) Gambia (18%)
Fonte: Banca Mondiale
44
30
Tasso di alfabetizzazione femminile (% delle donne tra i 15 e i 24 anni)
28
41
56
Tasso di mortalità al di sotto dei 5 anni (ogni 1000 nascite)
136
130
65
Parti assistiti da personale sanitario qualificato (% totale)
45
58
65
Accesso all’acqua potabile (% della popolazione totale)
61
66
72
0,50
Evoluzione degli indicatori di governance della Banca Mondiale*
0,25 0,00 - 0,25 - 0,50
Tanzania
*Gli indicatori variano da un livello
66
Senegal
Gli indicatori di governance mostrano nell’ultimo biennio una inversione di tendenza positiva rispetto al deterioramento registrato a partire dal 2000.
Popolazione con reddito inferiore a 1,25 dollari al giorno (PPP, % della popolazione totale)
minimo di -2,5 (peggiore performance) a +2,5 (migliore performance)
Mozambico
Fonte: Banca Mondiale
Obiettivi del Millennio 1990 2000 2011
Kenya
Il contesto socio-economico senegalese è migliorato negli ultimi anni, come evidenziato nei passi in avanti compiuti verso il raggiungimento dei Millennium Development Goals.
- 0,75 2002
2004
2006
2008
2010
Qualità delle leggi
Partecipazione e accountability
Stabilità politica
Efficacia del governo
Stato di diritto
Controllo della corruzione
2012
97
il quadro politico e operativo
della nuova amministrazione + La coalizione del nuovo
politica, soprattutto in termini
presidente, la Benno Bokk Yakaar
di creazione di posti di lavoro e
(Bbk), ha ottenuto una solida
di risoluzione delle criticità nelle
maggioranza nell’Assemblea
forniture di acqua ed elettricità.
Nazionale alle legislative del luglio 2012; l’ex partito maggioritario,
- Permangono irrisolte,
Parti Démocratique Sénégalais
seppure affievolite rispetto
(Pds), ne è uscito ridimensionato. Il
agli anni passati, le tensioni
presidente Sall ha annunciato
collegate all’attività dei
l’accorciamento del mandato
separatisti del Mouvement des
presidenziale da sette a cinque
forces démocratiques (Mfdc)
+ Nel marzo 2012 l’ex primo
anni. Le prossime presidenziali
nella regione meridionale di
ministro Macky Sall è stato
sono previste nel 2017.
Casamance.
grazie alla vittoria ottenuta al
+ La reputazione internazionale
- Restano tese le relazioni con
ballottaggio contro il presidente
del Senegal è in miglioramento a
alcuni Paesi limitrofi, come il
uscente Abdoulaye Wade, al
seguito dell’insediamento del
Gambia e la Guinea-Bissau,
potere dal 2000. Le elezioni
nuovo governo. Si sono rafforzate
quest’ultima sospettata
non hanno innescato nuove
le relazioni con gli Stati Uniti – a
di sostenere le istanze del
violenze, come invece avvenuto
marzo 2013 il presidente Sall
separatismo di Casamance.
pochi mesi prima all’indomani
è stato uno dei quattro leader
L’instabilità in Mali e il timore
dell’annuncio di Wade di una sua
africani ricevuti alla Casa Bianca –,
di propagazione nella regione
terza candidatura, in violazione
oltre che con la Cina e alcuni Paesi
del conflitto hanno spinto il
del limite costituzionale di due
del Golfo.
governo senegalese a partecipare
Contesto politico-sociale
eletto alla guida del Senegal,
mandati.
all’azione militare internazionale - La popolazione nutre aspettative elevate nei confronti
Paesi che adottano il franco Cfa.
Franco Cfa dell’Africa occidentale Franco Cfa dell’Africa centrale
98
nel Paese vicino.
Contesto operativo
sotto formale accusa per + Il presidente Sall ha avviato
corruzione.
dei progetti in cui è coinvolto
- Non ci sono fattori di rischio
apporre particolari restrizioni in
lo Stato, con l’obiettivo di
elevato in termini di sicurezza nel
termini di partecipazione
risparmiare risorse pubbliche
Paese. Tuttavia, la partecipazione
totale o maggioritaria, o
(motivazione, questa del
senegalese alle missioni
discriminazioni in favore di
risparmio, ad esempio, alla
internazionali contro i ribelli in
operatori locali. L’agenzia di
base dell’abolizione del
Mali può alimentare un rischio,
promozione Apix funge da
Senato senegalese nel 2012)
sebbene remoto, di attacchi
servizio “one stop” per agevolare
e consolidare la fiducia degli
terroristici.
gli investitori esteri
investitori internazionali.
Ghana
una revisione delle istituzioni e
di investimenti esteri, senza
Angola
+ Il Senegal incentiva l’ingresso
nella registrazione e nell’ottenimento delle dovute
- Forti carenze si registrano dal
autorizzazioni.
punto di vista della produzione e distribuzione di energia e nelle infrastrutture di trasporto. La
centro-occidentale, il Senegal
dotazione di infrastrutture nel
adotta il franco Cfa, una valuta
settore delle telecomunicazioni
ancorata all’euro a un tasso fisso
risulta invece adeguata.
Kenya
+ Come altri Paesi dell’Africa
e la cui convertibilità è garantita - Il contesto operativo risente
fattore rappresenta un elemento
dell’inefficienza della burocrazia e
di mitigazione del rischio di
della corruzione, percepita ancora
trasferimento e convertibilità
come diffusa nella Pubblica
valutaria.
Amministrazione. Diversi ex
Mozambico
dal Tesoro francese. Questo
ministri, tra cui il figlio dell’ex presidente Wade, sono
Accesso all’energia elettrica.
Ranking nell’accesso all’energia elettrica, Doing Business 2014
Fonte: Banca Mondiale
Senegal
Camerun
62
Ghana
85
Guinea
91
Togo
96
Mali
118
Tanzania
Media regionale (Africa sub-sahariana)
135 153
Costa d’Avorio Senegal
162 1
Ranking
189
99
il quadro economico e bancario
altre voci nella già diversificata struttura dell’export senegalese,
- Il contenimento del deficit
composta da oro, commodity
fiscale è ostacolato da una scarsa
agricole e petrolio.
performance dal punto di vista delle entrate, che
Contesto economico
+ Nel quadro del Policy Support
necessitano di un ampliamento
Instrument, in scadenza a
della base imponibile: a
dicembre 2014 (l’accordo
oggi, circa l’80% delle entrate
triennale, attivato nel 2010, è
fiscali in Senegal è pagato dalle
stato prolungato di un anno), il
grandi società e l’economia
Fondo Monetario Internazionale
informale è stimata essere
assiste Dakar nelle riforme
attorno al 45% del Pil.
+ L’economia del Senegal
economiche mirate alla
è trainata nel medio
riduzione del deficit fiscale,
- L’economia senegalese resta
periodo da un ambizioso
al rafforzamento del sistema
suscettibile alla volatilità dei
programma di investimenti
bancario, al coinvolgimento del
prezzi internazionali delle
nel settore agricolo e nelle
settore privato e all’aumento
commodity alimentari e
infrastrutture, finanziato in
della trasparenza nella gestione
del petrolio, che contano,
parte dall’Eurobond da 500
delle risorse pubbliche.
rispettivamente, per il 21% e il
milioni di dollari emesso nel
28% delle importazioni totali di
maggio 2011 e dal sostegno
- Tra le principali criticità
di donor nazionali e istituzioni
dell’economia senegalese, si
multilaterali.
evidenzia il livello del deficit
beni nel 2012.
pubblico, in parte collegato alle + A fronte di un calo delle
politiche di sussidio al settore
esportazioni di prodotti
energetico, che pesano
tradizionali, come cotone e
ogni anno per oltre il 2% del Pil.
arachidi, sono in aumento
Senegal - Esportazioni totali (2012) Fonte: Ecobank
Altri (15%)
Oro (18%)
Ferro e acciaio (4%) Coltivazioni agricole (15%)
Acido fosforico (11%)
Cemento (11%)
Prodotti petroliferi (14%) Pesca (12%)
100
Sistema bancario - Solo circa il 7% della
+ Il sistema finanziario
presenta, in media, adeguati
popolazione ha un conto
senegalese è composto da
livelli in termini di
formale presso un istituto
diciannove banche commerciali
capitalizzazione e liquidità.
bancario. La maggior parte dei
Angola
+ Il sistema bancario senegalese
senegalesi ha invece un conto
e due istituzioni finanziarie - Alcuni istituti presentano
presso uno degli oltre 200 istituti
Waemu (West African Economic
debolezze strutturali in termini
di microfinanza; ciò contribuisce
and Monetary Union), è
di concentrazione (i
a innalzare a circa il 20% il tasso
supervisionato
portafogli sono concentrati
di accesso della popolazione al
dalla Central Bank of West
in pochi settori e società ed
sistema finanziario nazionale.
African States.
è ampia l’esposizione verso il
Ghana
e, in quanto membro della
settore pubblico) e di qualità del credito (i non performing loans
maggioritaria nel sistema
sono intorno al 18%
bancario senegalese: circa il
dei prestiti complessivi). Il
60% è riconducibile a filiali
mercato interbancario resta
di gruppi bancari francesi,
ancora poco sviluppato.
Kenya
+ La presenza straniera è
marocchini e nigeriani. Il settore - L’accesso al credito è difficile e
il 36% del capitale dell’intero
ha costi elevati, specialmente per
sistema.
le Pmi. Anche la distribuzione
La partecipazione statale
degli istituti non è omogenea sul
è ridotta al restante 4% e
territorio nazionale: le banche
concentrata in tre istituti (Bicis,
commerciali sono difatti
Bhs e Cncas).
concentrate nelle tre principali
Mozambico
privato senegalese detiene circa
2014
2013
2012
2011
2010
2009
2008
2007
2006
%
2005
Difficoltà nella gestione dei conti pubblici in Senegal
2004
città del Paese.
Senegal
0
Fonte: Fmi
-2 -4 -6 -8
Tanzania
-10
Saldo di bilancio pubblico (esclusi doni, % del Pil)
101
il settore minerario estrattivo ll settore minerario-estrattivo è uno dei driver dell’economia del Senegal e da solo rappresenta il 22% del Pil e costituisce una componente trainante dell’export senegalese. Nel 2012 il 17,7% del valore totale delle esportazioni è stato costituito dall’oro, il 14,6% dal petrolio e l’11% da fosfati*. Si stima inoltre che nel 2013 gli investimenti totali nel settore minerario-estrattivo abbiano raggiunto i 5 miliardi di dollari*. Il Paese è ricco di risorse minerarie: dai minerali preziosi (oro e platino), ai minerali di base (minerale ferroso, nichel, rame), ai minerali industriali principali player africani, essendo il terzo produttore nell’area subsahariana (dopo Sudafrica e Togo) e il sedicesimo a livello globale. Il comparto è essenziale per l’economia del Paese, rappresentando una delle principali fonti di entrate in valuta forte. L’attuale produzione senegalese si attesta sulle 650 mila tonnellate metriche, ma grazie alle ingenti riserve disponibili (stimate pari a circa 80 milioni di tonnellate metriche nei soli giacimenti già esistenti) e agli impegni del governo nello sviluppo di giacimenti in diverse aree del Paese, si stima che la produzione potrà raggiungere il milione di tonnellate metriche nei prossimi dieci anni. La principale azienda operante nel settore è la compagnia pubblica Industries Chimiques du Sénégal (Ics) che controlla la maggior parte delle riserve conosciute nelle regioni di Taiba e Thiès. Attualmente sono in essere progetti di sviluppo dei giacimenti situati nei centri di Coki, Gossas e Niakhene. Il principale progetto nel settore attualmente in fase di realizzazione, per un valore di 500 milioni di dollari, è collocato nella provincia di Matam. Il giacimento, che dovrebbe avere riserve per 40 milioni di tonnellate metriche, verrà sviluppato direttamente dal governo, attraverso il consorzio Serpm (Société d’étude et de réalisation des phosphates de Matam), a maggioranza pubblica, ma con quote di partecipazione di società minerarie private internazionali. *Fonte: Moody’s.
102
– Senegal –
– Insight –
(soprattutto fosfati). Nel segmento dei fosfati il Paese è uno dei
ON AIR GENERARE ENERGIA PER CRESCERE
Angola
Intervista a N. Pagliai, direttore finanziario di Pramac
N
ata negli anni Sessanta con
particolarmente sentito, con la maggior parte
Mario Campinoti, oggi Pr
della popolazione che soffre l’insufficienza
Industrial sviluppa, produce e
della rete distributiva. Tensioni sociali sono
commercializza a livello mondiale macchinari
culminate nel 2012 in un moto di proteste popolari. La domanda di energia, come
e sistemi per la generazione di energia
ha recentemente dichiarato il ministero competente, cresce a un ritmo del 7% l’anno e il Paese non può più permettersi i continui
(betoniere ed elevatori) destinati all’utilizzo
blackouts, alcuni della durata di dieci ore.
locale; a metà anni Ottanta ha avviato
La società per l’energia elettrica nazionale,
una prima linea di produzione di gruppi
Senelec, ha peraltro attraversato una fase
elettrogeni e, dieci anni dopo, con la seconda
critica negli ultimi anni, penalizzata dal
generazione Campinoti ha preso il via una
mancato rinnovamento degli impianti, dai
vera e propria espansione estera del gruppo.
problemi nella rete di distribuzione, dalla
«Sono stati gli anni a maggior crescita»,
mancanza di fondi necessari per acquistare
spiega Nicola Pagliai, Cfo di Pramac Group/
il combustibile da bruciare nelle centrali
Pr Industrial, «che hanno portato il fatturato a
elettriche, che funzionano con gruppi
oltre 200 milioni di euro».
elettrogeni diesel. africana del gruppo attiva a Dakar, oltre ai
e Cina e una rete distributiva composta da
generatori, realizza e commercializza sistemi
quindici filiali commerciali a livello globale.
di split, moduli fotovoltaici, motopompe,
«Solo meno del 10% del fatturato, ormai, è
gruppi di saldatura autonoma, pulitori ad
realizzato in Italia», aggiunge Pagliai.
alta pressione, pali di illuminazione, pallet e
Mentre cresce la rilevanza dei mercati
microturbine. Beni che offrono importanti
emergenti, l’Africa si conferma un mercato a
margini di crescita nelle vendite, in un Paese
elevato potenziale, per tutta la gamma dei
che sta investendo nello sviluppo urbano
prodotti, ma in particolare per la vendita di
e che punta a favorire anche le energie
gruppi elettrogeni. «Il Senegal è il Paese che
rinnovabili.
Senegal
La Pramac Lifter Afrique Trading, filiale
Mozambico
Oggi il gruppo opera su scala mondiale, con stabilimenti produttivi in Francia, Spagna, Usa
Kenya
elettrica. All’inizio concentrava la sua attività essenzialmente nei macchinari per l’edilizia
Ghana
per la movimentazione logistica interna
ci fa da ponte per distribuire nel continente ed è per noi una realtà ormai da qualche anno. Quando si parla di paesi in via di sviluppo come questi, chiaramente l’approccio è sempre difficile. Bisogna andare attrezzati e
Tanzania
preparati». Il contesto operativo in effetti non è dei più semplici, in Senegal. Proprio il tema dell’approvvigionamento energetico è
103
Rapporti con l’Italia
Previsioni
Il Senegal è l’ottavo mercato di destinazione
Nel 2014 l’export italiano in Senegal è previsto attorno ai
dell’export italiano e il diciannovesimo mercato di
160 milioni di euro. A trainare le esportazioni italiane
approvvigionamento nell’Africa sub-sahariana. Trainate
nel Paese saranno i beni intermedi (prodotti chimici,
dai prodotti energetici raffinati e dal comparto della
minerari, gomma e plastica), che rappresenteranno
meccanica strumentale, le esportazioni italiane in
il 43% circa del valore totale. In crescita, su valori
Senegal hanno registrato negli ultimi cinque anni
significativi, le vendite di beni di investimento (in
un progressivo aumento e nel 2013 hanno superato
particolare meccanica strumentale) e, su valori più
i 170 milioni di euro. A fronte di un relativo calo delle
contenuti, i prodotti agroalimentari. Nel 2017 stimiamo
importazioni negli ultimi tre anni, si è ampliato il saldo
che l’export italiano in Senegal si porterà su valori vicini
commerciale positivo a favore dell’Italia.
ai 200 milioni di euro.
Interscambio commerciale Italia-Senegal
Previsioni sull’export italiano in Senegal (2014-2017, milioni di euro)
200
milioni di euro
milioni di euro
(2003-2013, milioni di euro)
150 100
250
10
200
8
150
6
100
4
50
2
50 0 -50
%
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013
0
0 2014
Import
Export
Saldo
Fonte: Coeweb Istat
2015
Agricoltura e alimentari Beni di consumo
2016
2017
Beni intermedi Beni di investimento
Variazione annua export beni (asse dx)
Export italiano in Senegal per settori (2013, %)
Import italiano dal Senegal per settori (2013, %)
Metallurgia e prodotti in metallo (5,3%) Prodotti chimici (8,3%)
Gomma, plastica, materiali da costruzione (10,9%)
Altro (21,2%) Prodotti energetici raffinati (4,2%)
Prodotti energetici e raffinati (26,1%) Meccanica strumentale (15,8%) Mezzi di trasporto (12,4%)
104
Altro (4,0%)
Tessile e abbigliamento (9,5%) Prodotti delle miniere e delle cave (9,5%)
Settori best performers per l’export italiano in Senegal (variazione media 2014-2017, %)
Prodotti alimentari (48,9%)
Prodotti agricoli e pesca (16,2%) Trattamento rifiuti (7,7%)
6,3
Gomma e plastica
6,4
Estrattiva
6,5
Chimica
9,3
Prodotti in legno
9,4
Meccanica strumentale
Opportunità di business in Senegal Angola
INFRASTRUTTURE
Ghana
MINERARIO Il governo ha sottoscritto un accordo con la
Paese per favorire le connessioni nazionali e
Teranga Gold Corporation, la società canadese che
incrementare l’integrazione regionale, si prevede
opera nella sola miniera d’oro attualmente attiva
la realizzazione di 1000 chilometri di strade
nel Paese, per estendere i permessi di esplorazione
entro il 2017, a cominciare dal completamento
e aumentare le royalty pubbliche connesse
dell’autostrada Dakar-Diamniadio, e la
all’attività. L’esecutivo intende inoltre sviluppare
realizzazione di un ponte che collegherà il
la produzione di minerali di ferro dalla miniera di
Senegal al Gambia, sull’omonimo fiume. In fase di
Falémé, che ha riserve stimate di circa 750 mila
costruzione anche l’Aéroport International Blaise
tonnellate.
Kenya
Nell’ottica del miglioramento della rete viaria del
Diagne, il cui completamento è previsto entro novembre 2014.
Mozambico
AGRIBUSINESS
ICT
Investissements Agricoles 2011-2015” che si
digitale in molti settori (telemedicina, e-learning,
propone di incrementare la produzione agricola
digitalizzazione del sistema televisivo), mentre il
attraverso l’introduzione di moderne tecniche di
Paese si configura già come un hub regionale per
coltivazione, il Paese è entrato a far parte anche
la rete Internet. A metà 2013 Sonatel, il principale
della New Alliance for Food Security and Nutrition
operatore del settore nel Paese, ha annunciato un
promossa dal G8. Nell’ambito dell’accordo, il
piano per un lancio di prova della rete 4G, primo
Senegal ha ricevuto, da dieci società locali e
esperimento nell’area africana occidentale.
Tanzania
L’esecutivo punta all’introduzione del sistema
Senegal
Assieme al “Programme National des
internazionali, 134 milioni di dollari da destinare alla promozione dell’efficienza del settore agricolo. Il Paese parteciperà all’Expo 2015, nel cluster Agricoltura nelle Zone Aride. 105
Tanzania Dodoma Capitale 46,3 milioni Popolazione al 2013
PIL (PPP, 2013)
79,3 miliardi di dollari 1.713 $
Categoria OCSE
6/7
contesto operativo in tanzania Index of Economic Freedom Doing Business Corruption Perceptions Index
S&P’s
Moody’s
-
Ranking
PIL pro capite (PPP, 2013)
Fitch
-
-
140
136
130 120 111 110 98
100 90 2009
tanzania vs Bric
2010
2011
100
Brasile 72
RUSSIA
INDIA
127
94
CINA 80
0
20
Ranking
106
139
119
Corruption Perceptions Index
40
60
80
2013
118
111
Index of Economic Freedom Doing Business
2012
99
100
131 136
120
140
160
180
Angola
Crescita economica positiva L’economia della Tanzania ha registrato tassi di crescita annua finanziari, delle telecomunicazioni e del settore turistico. L’avvio dell’export di uranio dal 2014 e le recenti scoperte di gas offshore
Ghana
Punti di forza
superiori al 6% nell’ultimo decennio, grazie allo sviluppo dei servizi
saranno cruciali per la crescita futura della Tanzania. Integrazione economica regionale La creazione nel 2010 di un mercato comune tra i Paesi membri della East African Community (Eac, che comprende, oltre alla Tanzania, Kenya, Uganda, Ruanda e Burundi) garantisce opportunità di sviluppo economico per il Paese e maggiore attrattività per gli investitori
Kenya
internazionali. Stabilità politica La Tanzania beneficia di un assetto politico-istituzionale stabile. L’agenda di politica estera punta al rafforzamento delle relazioni con i Paesi donatori e i partner strategici, in particolare Cina, India e Stati
Mozambico
Uniti. Le prossime elezioni sono previste a ottobre 2015.
Deficit fiscale in aumento pubblici e nelle partite correnti, i cui saldi hanno di recente registrato pressioni al ribasso. L’importanza di oro, cotone e caffè per l’export nazionale sottolinea una certa vulnerabilità del Paese all’andamento dei prezzi internazionali delle commodity. Distribuzione della ricchezza In attesa dell’avvio della produzione di gas naturale, il governo deve
Senegal
Punti di debolezza
L’economia della Tanzania è caratterizzata da fragilità nei conti
costruire un corretto contesto istituzionale e operativo in grado di garantire un’equa e diffusa distribuzione dei potenziali benefici economici alla popolazione.
Il sistema giudiziario e l’apparato burocratico risultano lenti e poco efficienti. I problemi legati alla produzione e distribuzione di energia elettrica costituiscono un freno alle piene potenzialità economiche della Tanzania. 107
Tanzania
Contesto operativo ancora critico
Perché la Tanzania?
L’economia della Tanzania ha registrato tassi di crescita superiori al 6% nell’ultimo decennio. Anche l’inflazione è attesa in diminuzione dopo il picco del 2012.
% Andamento del Pil e del tasso di inflazione (variazione annua, %)
%
8
18
7
16
6
14 12
5
10
4
8
3
6
Fonte: Fmi
2
4
1 0
2 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014
Tra i fattori trainanti, la maggiore integrazione regionale nell’ambito della East African Community, che dal 2010 ha avviato un mercato comune tra i suoi membri.
milioni di dollari
PIl (asse sx)
3.000
0
Inflazione (asse dx)
Flussi commerciali tra i Paesi dell’Eac
2.500 2.000 1.500 1.000
Fonte: Unctad
500 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Import
Fonte: World Travel Tourism Council
Contributo del turismo al Pil e all’occupazione, 2012
1.236 2.908 2.368
Pil (miliardi di scellini tanzaniani)
Il settore turistico contribuisce in maniera rilevante all’economia nazionale, sia in termini di Pil sia di occupazione.
Export
Occupazione (‘000)
442 Diretto + Indiretto + Indotto 108
515
262
Angola
Transito container nei porti di Kenya e Tanzania (valori in Teu) 800.000
Assieme a Mombasa, il porto di Dar es Salaam è cruciale per lo sviluppo della Tanzania e l’accesso al mare di Paesi privi di uno sbocco diretto come Uganda e Ruanda.
700.000 600.000
Fonte: Bmi, Autorità portuale della Tanzania
400.000
Ghana
Teu
500.000
300.000 200.000 100.000 0
2009
2010
Porto di Mombasa
Kenya
Nel medio periodo, la scoperta e lo sfruttamento delle risorse di gas naturale offshore rappresentano un elemento chiave per lo sviluppo economico della Tanzania.
2011
Porto di Dar es Salaam
Produzione ed export di gas naturale in Tanzania (valori in Bcm)
10
5
Bcm
Bcm
5
Mozambico
0
Fonte: Eia, Bmi
Produzione (asse sx)
2022P
2021P
2020P
2019P
2018P
2017P
2016P
2015P
2014P
2013P
2011
2012S
2010
2009
2008
2007
2006
2005
0
Esportazione (asse dx)
S= stime P= previsioni
50 40 30 20 10
Popolazione totale (asse sx)
2050
2045
2040
2035
2030
2025
2020
2015
2010
2005
2000
1995
1990
1985
1980
1975
1970
1965
0 1960
Milioni
%
60
Popolazione urbana (asse dx)
% di urbanizzazione (asse dx)
109
Tanzania
Fonte: Nazioni Unite
Urbanizzazione in Tanzania 90 80 70 60 50 40 30 20 10 -
Senegal
L’urbanizzazione è in rapida crescita: entro il 2030 più di 25 milioni di abitanti vivranno nelle aree urbane, con ricadute positive sulla domanda per consumi privati.
il quadro politico e operativo
per ottobre 2015. Chi sarà
accordo del 2012 tra i presidenti
scelto a capo del Ccm sarà
di Tanzania e Zanzibar, che
probabilmente anche il nuovo
attribuisce all’arcipelago il
presidente della Tanzania,
pieno controllo sulle riserve
tenuto conto della forza ancora
energetiche presenti nel suo
predominante del Ccm.
territorio, ha contribuito ad allentare le tensioni tra le due
+ Le relazioni con i Paesi
parti.
donatori e i partner strategici sono in consolidamento, in
- Vi sono forti spinte della
particolare con la Cina, principale
società civile per una revisione
controparte commerciale della
della Costituzione, con
+ Il presidente Jakaya
Tanzania, seguita da India e Stati
l’obiettivo di moderare i poteri
Mrisho Kikwete e il partito
Uniti. Parallelamente, continua
dell’esecutivo e assicurare
di maggioranza, Chama Cha
l’impegno di Dodoma per una
un processo elettorale più
Mapinduzi (Ccm) rimangono
maggiore integrazione in seno
trasparente e rappresentativo.
saldamente al potere dopo
alla East African Community,
le elezioni del 2010. In
come visibile dall’avvio, a partire
- Come evidenziato dalle
Contesto politico-sociale
rafforzamento il peso politico del
da luglio 2010, di un mercato
proteste nella regione di Mtwara,
principale partito di opposizione,
comune con gli altri Paesi
ricca di gas naturale, una
Chadema, a sottolineare
membri (Kenya, Uganda, Ruanda
potenziale instabilità può
il consolidamento di una
e Burundi).
scaturire dall’insoddisfazione
democrazia multipartitica.
della popolazione riguardo - Le richieste di maggiore
alla distribuzione degli introiti
+ Al secondo e ultimo mandato
autonomia continuano ad
collegati allo sviluppo del settore
alla guida del Paese, il presidente
alimentare le proteste di alcune
gas.
Kikwete non potrà candidarsi
minoranze nell’arcipelago
alle prossime elezioni, previste
semiautonomo di Zanzibar. Un
Competitività dell’economia della Tanzania
Livello di sviluppo economico della Tanzania (Global Competitiveness Index, 2013)
Fonte: World Economic Forum
Istituzioni Innovazione Sviluppo del business
Dimensione del mercato
7 6 5 4 3 2 1
Sviluppo della tecnologia Sviluppo del settore finanziario
110
Infrastrutture
Contesto macroeconomico Sanità e istruzione primaria Istruzione superiore e formazione
Efficienza del mercato del lavoro
Efficienza del mercato dei beni
Tanzania
Contesto operativo
blackout nella fornitura di
+ Il Paese è tra i principali
dello Stato, che può concederne
pubblica Tanesco) e sul settore
mercati di destinazione degli
in locazione i diritti di
agricolo.
investimenti diretti esteri verso
occupazione; la legislazione
l’Africa orientale. La legge
riguardante l’utilizzo e il
- Le condizioni di sicurezza sono
sugli investimenti garantisce
trasferimento di proprietà
migliorate, sebbene ultimamente
la possibilità di trasferire
della terra è attualmente in
si sia innalzata l’allerta per il
liberamente, attraverso i canali
fase di rivisitazione, al fine di
rischio di attacchi terroristici da
bancari autorizzati, profitti e
una maggiore trasparenza e
parte delle milizie somale di
interessi finanziari associati a Ide,
snellimento nei processi.
al-Shabaab, come evidenziato
anche se le procedure possono
Ghana
elettricità, operata dalla utility
dagli attacchi nella città di
comportare tempi lunghi.
- Il sistema giudiziario e la
La possibilità di espropriare
burocrazia sono ancora lenti e
proprietà privata è circoscritta
inefficienti e, nonostante i
in caso di interesse nazionale e
provvedimenti del governo,
previa equa compensazione.
permane elevata e diffusa la
Angola
+ La terra rimane di proprietà
Arusha agli inizi del 2013.
Kenya
corruzione. Il sistema giuridico, di + Per promuovere e agevolare
derivazione occidentale, appare
gli operatori esteri sono attivi il
spesso inadeguato a garantire
Tanzania Investment Centre (Tic) e,
una efficiente esecuzione delle
a Zanzibar, la Zanzibar Investment
sentenze.
Promotion Agency (Zipa). Sono - Si registrano di frequente
Zones (Sez) ed Export Processing
periodi di siccità, con
Zones (Epz), come nelle aree di
impatti molto negativi
Pemba e Zanzibar e nei porti di
sull’approvvigionamento
Tanga e Kingoma.
idroelettrico (con frequenti
Principali impedimenti nel contesto operativo in Tanzania
Principali ostacoli nel contesto operativo (risposte su 100 imprese intervistate) Burocrazia inefficiente
15
Tariffe e barriere commerciali
Senegal
Fonte: Indagine Kpmg/Bm
Mozambico
presenti diverse Special Economic
18
Accesso al credito
24 29
Regolamentazioni e oneri fiscali
43
Corruzione
0
10
20
30
40
50
60
Principali carenze nel sistema infrastrutturale (risposte su 100 imprese intervistate) Aeroporti
13
Tanzania
Ferrovie
16
Elettricità
27 29
Porti
54
Strade
0
10
20
30
40
50
60
111
il quadro economico e bancario
attesa di sviluppi positivi in + Lo sviluppo delle risorse
termini di riduzione delle
energetiche ha già attirato
esenzioni fiscali di una crescita
ingenti investimenti dall’estero
dell’export di uranio e di
(stimati a 2,8 miliardi di dollari
una progressiva sostituzione
nel 2014, pari all’8% del Pil), in
dell’import di greggio con fonti
parte destinati alla costruzione
domestiche di gas naturale.
di un impianto Gnl (gas naturale liquefatto) del valore complessivo
- La struttura dell’export
di circa 15 miliardi di dollari. La
nazionale, per circa il 30%
produzione domestica di gas
costituito da oro, seguito da
naturale (attesa a partire dal 2020)
cotone e caffè, sottolinea una
+ La performance economica
diminuirà la dipendenza del
certa vulnerabilità all’andamento
del Paese è positiva e il tasso di
Paese dalle costose importazioni
dei prezzi internazionali di queste
crescita del Pil è previsto
di petrolio.
commodity.
nei prossimi anni. I servizi
+ Il governo tanzaniano ha
- La vulnerabilità a fenomeni
contribuiscono a circa il 50%
individuato come settori prioritari
climatici, come la siccità, impatta
del Pil, grazie alla crescita
l’agricoltura, la produzione e
sia sulla performance
del settore finanziario, delle
distribuzione di energia elettrica
del settore agricolo (che
telecomunicazioni e del turismo.
e il sistema dei trasporti. Tra le
contribuisce per circa il 25% alla
L’avvio dell’export di uranio dal
ipotesi per il finanziamento delle
formazione del Pil e assorbe
2014 e le recenti scoperte di gas
spese, l’emissione del primo
circa il 70% della forza lavoro
offshore (secondo le autorità
Eurobond (indicativamente pari a
nazionale), sia sulla produzione di
nazionali stimate pari a circa 40
un miliardo di dollari).
energia elettrica, in larga misura
Contesto economico
mantenersi attorno al 7%
trilioni di piedi cubici) saranno
dipendente da fonti idriche.
cruciali per la crescita futura della
- I conti pubblici e le partite
Tanzania.
correnti restano in passivo, in
Posizione negativa nei conti pubblici e con l’estero
Bilancio pubblico e delle partite correnti (% del Pil)
%
2006 2007
2008 2009 2010
2011 2012 2013
2014
0
0
-2 -5
-4 -6
-10
-8 -15
-10 -12
-20
Saldo di bilancio pubblico (asse sx)
112
Saldo delle partite correnti (asse dx)
%
2005
Fonte: Fmi
Sistema bancario
concentrate a Dar es Salaam
agricoltura e pesca, trasporti e
e nelle altre principali città:
comunicazioni, manifatturiero).
sia da banca centrale, sia da
Angola
+ La Bank of Tanzania funge
nazionali (servizi commerciali,
Mwanza, Arusha, Dodoma e Mbeya.
- Il sistema risulta piuttosto
Le dimensioni del sistema
concentrato, con più della metà
bancario sono aumentate negli
degli asset complessivi
ultimi anni e a oggi le banche
detenuto dalle prime quattro
commerciali operative nel
banche commerciali del Paese,
Paese sono 34, in larga misura
ovvero Crdb Bank Plc, Nmb Plc,
di proprietà straniera.
National Bank of Commerce (Nbc
Ghana
organo di vigilanza del sistema.
Ltd) e Standard Chartered Bank. + Il settore non ha risentito - L’accesso al credito da parte
internazionale e rimane
dell’imprenditoria privata, in
adeguatamente capitalizzato.
particolare delle piccole
La qualità dei portafogli
e medie imprese, è ancora
creditizi delle banche è
esiguo, a causa di un costo
in miglioramento, come
mediamente elevato nella
dimostrato dalla diminuzione
concessione di credito da parte
del rapporto tra prestiti non
delle banche.
Kenya
degli effetti della crisi
performing e totale prestiti, - Nonostante la diffusione
al 7,8% nel marzo 2013.
dei servizi di mobile banking,
Mozambico
sceso dall’8,3% nel giugno 2012
l’accesso al credito da parte + I portafogli delle banche
della popolazione resta limitato,
sono diversificati nei
soprattutto nelle aree rurali.
principali settori economici
Le filiali delle banche sono
Dimensioni del sistema bancario
Crescita degli asset del sistema bancario nazionale (miliardi di scellini tanzaniani)
Senegal
Fonte: Bank of Tanzania
18.000
16.984 14.537 12.570
14.000 10.000 8.000
10.038 8.442
6.000
Tanzania
miliardi di scellini tanzaniani
16.000
4.000 2.000 2008
2009
2010
2011
2012
Totale asset
113
il turismo Il settore turistico è una componente importante per l’economia della Tanzania, avendo creato, nel 2012, 422 mila posti di lavoro (pari al 4% dell’occupazione totale) e avendo contribuito al 4,8% del Pil. Le entrate generate nel corso dello scorso anno sono state pari a 1,4 miliardi di dollari e le previsioni del World Travel & Tourism Council indicano per il prossimo decennio una crescita media del comparto nell’ordine del 5,9% annuo. Nel 2023 le sole revenues dirette collegate al settore (escludendo l’indotto relativo a tutti i servizi connessi a quelli turistici) dovrebbero raggiungere i 2,7 miliardi di dollari. I flussi turistici nel Paese hanno sfiorato il milione di unità nel 2012, e di questi l’81% circa è legato a vacanze.
– Insight –
rappresentano circa il 44% del totale del flusso turistico nel 2012. Il turismo nel Paese è prevalentemente di tipo naturalistico, diretto principalmente nella zona costiera, in particolare verso l’isola di Zanzibar, e nella parte interna, soprattutto nei parchi naturali dove si concentrano le attività di safari. Il 28% del territorio del Paese è riservato a parchi naturali**; il World Economic Forum, nel suo Travel & Tourism Competitiveness Report, posiziona la Tanzania al secondo posto dopo il Brasile in termini di estensione di aree protette. Consapevole dell’enorme risorsa che il turismo rappresenta per l’economia nazionale, il governo ha lanciato un programma (Tanzania’s International Tourism Marketing Strategy) che, attraverso un maggiore utilizzo del web marketing, mira a portare il flusso turistico annuale a 2 milioni entro il 2018. Tale obiettivo verrà perseguito puntando sulla diversificazione del bacino di utenza, attraverso la promozione della Tanzania in Paesi ritenuti di grandi potenzialità come i Brics e i Paesi del Golfo.
**Fonte: Tanzanian Tourist Board
114
– Tanzania –
** Fonte: Tanzania Tourist Board
La gran parte dei turisti proviene dall’Europa (in particolare Italia, Regno Unito e Germania) e dagli Stati Uniti, che assieme
ON AIR Intervista a Giuseppe di Carpegna, Chief Executive Officer, e a
Angola
Emmanuele Imperiali, Chief Financial Officer, di Mazzoni Lb SpA
S
pesso sottovalutato dagli operatori
di questo continente e vogliamo fare parte di
italiani, la Tanzania è oggi un mercato
questo sviluppo». La Tanzania è sicuramente
molto promettente. Per questo la
un mercato importante nella regione.
fare affari nel Paese già alcuni anni fa e prevede
ultimi anni, il Paese oggi può contare su un
un’ulteriore espansione del business. Il Gruppo
clima politico relativamente stabile e su una
Mazzoni, leader mondiale nella progettazione
popolazione giovane di circa 50 milioni di
e fornitura di macchine e impianti per la
abitanti che domanda consumer goods, come il
produzione di sapone e glicerina con un
sapone, appunto. «Una tendenza confermata
market share che supera il 50%, ha avuto da
anche dalle scelte del nostro cliente che ha
sempre un respiro internazionale che le ha
programmato nuovi investimenti in macchinari
consentito di commercializzare i suoi prodotti
e impianti», ha continuato Di Carpegna.
in tutto il mondo, compreso il continente
Ma approcciare un Paese così complesso
africano. «Nel caso specifico della Tanzania»,
necessita di alcune accortezze per le imprese.
ha dichiarato Giuseppe di Carpegna, Ceo di
«Il mercato tanzaniano nei prodotti di largo
Mazzoni Lb, «abbiamo messo a disposizione
consumo è caratterizzato dalla presenza di
del cliente il nostro know-how tecnologico e
gruppi locali importanti e in forte crescita,
dei mercati, per permettere al Paese di definire
quindi molto esigenti in termini di supporto «Un’azienda interessata al mercato deve essere
cliente opera. Il cliente tanzaniano ha deciso
adeguatamente strutturata per accompagnare
così di premiarci assegnandoci la fornitura di
i progetti in modo accurato e continuo, sin dalla
un impianto per la produzione di sapone da
fase di sviluppo commerciale iniziale».
bucato». L’Africa sub-sahariana è da sempre
Dall’esperienza della Mazzoni Lb in Africa è
una regione chiave per la Mazzoni che nel
chiaro quanto è importante oggi il presidio
continente realizza oltre il 40% del fatturato,
dei mercati emergenti, diventati ormai una
con previsioni ancora più ottimistiche per
meta imprescindibile per tutti gli operatori
gli anni a venire. «Recentemente, al fine
economici. «Il successo riscontrato dalla
di accrescere ancora la nostra presenza
Mazzoni negli ultimi cinque anni, che ci ha
nella regione, abbiamo stretto un’alleanza
permesso di crescere a una media di poco
con una società sudafricana specializzata
meno del 10% l’anno, è attribuibile a una
nell’esecuzione di lavori civili, nel montaggio
“aggressiva” politica commerciale che ci ha
impianti e nella fornitura di apparecchiature
consentito di presidiare i mercati emergenti,
di servizio (utility) prodotte localmente», ha
visitandoli più e più volte», ha concluso Di Carpegna. «Nel futuro ci aspettiamo che alla nostra crescita continuino a contribuire, oltre
clienti una più ampia gamma di servizi e
all’Africa, i Paesi dell’America Latina e del
prodotti. Crediamo davvero nelle potenzialità
Sud-est asiatico».
Tanzania
detto Emmanuele Imperiali, Cfo di Mazzoni Lb. «Questo ci consentirà di offrire ai nostri
Senegal
pre- e post-vendita», ha precisato Imperiali.
coerente con le esigenze dei mercati in cui il
Mozambico
la configurazione dell’impianto affinché fosse
Kenya
Nonostante una crescita contenuta negli
Ghana
Mazzoni Lb di Busto Arsizio ha cominciato a
115
al
Rapporti con l’Italia
Previsioni
La Tanzania è il quattordicesimo mercato di
Nel 2014 l’export italiano in Tanzania è previsto superare
destinazione dell’export italiano e il venticinquesimo
gli 85 milioni di euro, registrando un incremento di
mercato di approvvigionamento nell’Africa
circa il 10% rispetto al 2013. A trainare le esportazioni
sub-sahariana. La bilancia commerciale tra i due
italiane nel Paese saranno i beni di investimento
Paesi presenta un avanzo da parte italiana stimato
(macchinari, apparecchi elettrici e mezzi di trasporto),
nel 2013 pari a circa 30 milioni di euro. Sulla scia della
che rappresenteranno il 66% circa del valore totale. In
performance registrata negli ultimi anni, le
crescita, anche se su valori più contenuti, le vendite di
esportazioni italiane si attestano a circa 80 milioni di
beni agroalimentari e beni di consumo, come legno
euro nel 2013, sostenute dal comparto della meccanica
e carta. Nel 2017 stimiamo che l’export italiano in
strumentale e dei prodotti della metallurgia.
Tanzania si porterà su valori superiori ai 115 milioni di euro.
Interscambio commerciale Italia-Tanzania
Previsioni sull’export italiano in Tanzania (2014-2017, milioni di euro) milioni di euro
milioni di euro
(2003-2013, milioni di euro) 120 100 80
14
250
12 200
10
150
60
8 6
100
4
40 50
20 0
%
2
0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Import
Export
Saldo
Fonte: Coeweb Istat
0 2014
2015
Agricoltura e alimentari Beni di consumo
2016
2017
Beni intermedi Beni di investimento
Variazione annua export beni (asse dx)
Export italiano in Tanzania per settori (2013, %)
Altro (22,8%)
Meccanica strumentale (26,0%)
Import italiano dalla Tanzania per settori (2013, %) Prodotti agricoli e pesca (62,5%)
Metallurgia e prodotti in metallo (19,1%) Apparecchi elettrici (15,5%)
116
Altro (8,9%) Trattamento rifiuti (11,1%)
Mezzi di trasporto (8,2%)
Prodotti alimentari (8,4%)
Settori best performers per l’export italiano in Tanzania (variazione media 2014-2017, %)
Prodotti alimentari (17,5%)
9,8
Prodotti in legno
10
Alimentari e bevande
10
Apparecchi elettrici
10,2
Meccanica strumentale
11,8
Mezzi di trasporto
Opportunità di business in Tanzania Angola
INFRASTRUTTURE
Ghana
ELETTRICITà Le infrastrutture elettriche nel Paese sono
infrastrutture di trasporto del Paese attraverso
sottosviluppate (il World Economic Forum
una serie di progetti, a cominciare dall’autostrada
classifica il Paese al 126° posto su 148 per la
che collegherà la città di Arusha con il Kilimanjaro
qualità del proprio sistema elettrico nel Global
International Airport. Il progetto vede il
Competitiveness Report 2013-2014) e nei
coinvolgimento della Banca Africana di Sviluppo
prossimi anni sono previsti importanti investimenti
per un ammontare di circa 300 milioni di dollari.
nell’ambito del “Power System Master Plan
Kenya
Il governo di Dodoma intende migliorare le
2007-2031“.
Mozambico
AGRIBUSINESS
TELECOMUNICAZIONI Con l’obiettivo di promuovere la concorrenza nel mercato interno (attualmente le società attive nel
3Adi (African [Accelerated] Agribusiness and
settore sono Vodacom, Airtel, Tigo, Ttcl e Zantel) e
Agro-industries Development Initiative), sotto
il miglioramento del processo di integrazione nel
il coordinamento dell’Unido e del Ministero
network globale, è stato introdotto il “Converged
del Commercio e Industria della Tanzania. Il
Licensing Framework” che facilita gli investimenti
programma vuole accelerare lo sviluppo del settore
nel settore anche da parte di società estere.
Senegal
Il settore è previsto in crescita nei prossimi anni anche grazie all’attivazione del programma
agroalimentare e delle agroindustrie per assicurare
Tanzania
la creazione di catene del valore efficienti. I segmenti identificati sono tre: lavorazione degli anacardi e della carne bovina e utilizzo delle pelli per industria conciaria.
117
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