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Le conseguenze

Le conseguenze del disastro di Chernobyl furono devastanti: dall’esplosione si creò una colonna di fumo che trasportò nell’aria particolari radioattivi altamente nocivi; più della metà di esse ricaddero nella cosiddetta “Zona Rossa”, l’ambiente cioè più prossimo alla centrale che comprendeva le città

di Chernobyl e Pripyat.

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Una discreta percentuale del materiale radioattivo, circa il 35%, venne invece trasportato dalle

correnti nel resto dell’Europa. La contaminazione toccò livelli rilevanti in Ucraina, Bielorussia e in

alcune zone della Russia, mentre ebbe conseguenze minori sul restante continente europeo.

Per quanto riguarda le vittime umane, dalle stime fatte da Greenpeace i morti ammonterebbero ad

oltre 6 milioni di persone.

Fra le popolazioni si sono registrati aumenti esponenziali di: leucemie, tumori alla tiroide,

malformazioni, anomalie genetiche, aborti spontanei e riduzione della fertilità.

I livelli di materiale radioattivo elevatissimo, soprattutto sullo strato superficiale del terreno,

vennero assorbiti da piante e funghi entrando nella catena alimentare; le radiazioni interessarono

anche gli animali.

Purtroppo non sarà mai possibile quantificare e valutare le reali conseguenze della nuvola

radioattiva in quanto mutano di continuo i dati relativi alla reale portata dell’accaduto.

Un murales raffigurante un bambino mutante

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