Salute 10 più Nr. 5 Anno 2013

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MENSILE DI INFORMAZIONE SU SALUTE E BENESSERE - N. 5 - MAGGIO 2013

RAVENNA

IN QUESTO NUMERO 路 I gruppi di cammino 路 Eliminare i tatuaggi 路 Il morso della vipera


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SOMMARIO » Nr. 5 - MAGGIO 2013

capelli per lui capelli per lei

MANGIAR SANO

RAVENNA - Viale della Lirica, 21

2 L’ORTICA IN CUCINA

0544.403014

Ambra Mambelli

Tel. E-Mail: ravenna.bayermann@gmail.com

SALUTE E BENESSERE

CESENA - Tel. 335.6081505

5 LE ACQUE TERMALI

TRATTAMENTI PERSONALIZZATI CONTRO LA CADUTA DEI CAPELLI

Intervista al dott. Paolo Antonelli ALIMENTAZIONE E BENESSERE

9 IL DIMAGRIMENTO CONSAPEVOLE Dott. Luca La Fauci OCULISTICA

12 IL DALTONISMO

NOI POSSIAMO RIDARTI IL SORRISO

Dott. Ugo Cimberle SPORT E SALUTE

14 I GRUPPI DI CAMMINO Tiziano Zaccaria SOCIETÀ

18 IL MANCINISMO Dott. Andrea Baldisserri COSTUME E SOCIETÀ

20 COME ELIMINARE I TATUAGGI Anna Danieli FITNESS

22 ESPLODE LA ZUMBA! TOSSICOLOGIA

25 IL MORSO DI VIPERA Dott. Andrea Drei SALUTE

28 STORIA DELLA MEDICINA

Marianna Gigliotti - I maestri dell’antichità

BAYERMANN Ravenna

NON PERDERE L’OCCASIONE

SOCIETÀ

30 STOP AI CANI IN CATENA Tiziano Zaccaria SALUTE 10+ N. 5.2013 - Aut. Trib. Ravenna n. 1381 del 23/11/2011. Proprietà, redazione e realizzazione Multiservice sas: via A. Gnani, 4 - 48100 Ravenna - Tel. 0544.501950 - multiredazione@linknet.it Stampa: Tipografica Derthona - Tortona (Al)

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MANGIAR SANO

L’ORTICA

È un’erba selvatica facilmente reperibile, ricca di proprietà e alquanto gustosa. Il periodo migliore per coglierla è la primavera. Viene utilizzata per preparare diverse ricette gastronomiche, dall’antipasto al dolce.

Ambra Mambelli Laboratorio artigianale Erbe in Pasta Via Castel Nuovo Pilastrino 2, Solarolo - Ra Email: erbeinpasta@yahoo.it

Ambra Mambelli, solarolese, trasformando una passione in mestiere, dopo aver allestito un laboratorio artigianale di prodotti freschi biologici, ha cominciato a insegnare l’arte della pasta fresca al matterello in scuole di cucina, con le quali continua a collaborare. Come sfoglina itinerante, partecipa come Maestra a feste paesane e serate a tema. L’anno scorso è stato pubblicato dalla Romano Editore (Firenze) il suo primo libro, “Le Erbe in Pasta”, ricettario dove Ambra insegna ad apprezzare e utilizzare le erbe selvatiche ed aromatiche nella nostra cucina. Finito l’inverno, l’arzdora si accinge a riscoprire cosa la natura offre ai primi tepori primaverili: le erbe selvatiche, che oltre a nutrire, aiuteranno la famiglia a depurare gli eccessi dei cibi un po’ più pesanti che la stagione fredda ha portato a consumare. Tante sono le piante commestibili presenti sul nostro territorio, alcune molte conosciute, altre un po’ meno. La difficoltà della raccolta sta nel riconoscerle, in quanto è importante sapere che per ogni 2

erbetta commestibile esiste il suo “alter ego” tossico. Quindi, il mio consiglio è il seguente: finché non diventate esperti, limitatevi a raccogliere solo le più conosciute e affidatevi ad esperti che possono insegnarvi come riconoscerle. Nel periodo primaverile alcune aziende agricole biologiche del territorio organizzano giornate di raccolta e condivisione per il riconoscimento di queste fantastiche donatrici di salute: è finalmente ritornato il desiderio di valorizzare ciò che la natura offre. Scoprirete quanto sia soddisfacente cucinare e mangiare ciò che si raccoglie!

Chi non conosce l’ortica? Ebbene sì, proprio lei, che a molti è nota per il suo sgradevole effetto “orticante” al contatto. In realtà è molto amica del nostro organismo, in quanto ricchissima di proprietà e, cosa che non guasta, alquanto gustosa. Pianta perenne alta da 50 centimetri fino a un metro e mezzo di fusti e foglie ricoperti da peli urticanti, i fiori verdi sono molto piccoli. Diffusa in tutto il mondo, preferisce i luoghi umidi vicini alle zone abitate.

RACCOLTA Non esistono problemi di raccolta, data la sua enorme diffusione, L’ortica è facilmente reperibile, cercatela lontano dalle strade e da trattamenti con pesticidi. Ad esempio, un luogo ideale potrebbe essere il rivale di un ruscello, oppure in prossimità di campi incolti o a coltivazione biologica. I getti giovani freschi (le cime) sono migliori, in quanto più teneri e il loro potere curativo è massimo. Il momento migliore per coglierli è dopo una pioggia, il periodo più adatto è la primavera (quando conviene anche farne una buona scorta per l'inverno), o in autunno quando, dopo il taglio del fieno, crescono i nuovi getti. Evitate la raccolta durante la infiorescenza. Data la caratteristica orticante di questa piante, è necessario munirsi di forbici e guanti. CONSERVAZIONE Le ortiche si fanno essiccare all'ombra, poi si conservano in scatole dotate di buona chiusura. Una volta secche, perdono il loro potere irritante. Si conservano anche cotte, meglio se surgelate. In campagna si mescolava l'ortica tritata al mangime per le galline, per migliorare la produzione di uova.

PIANTE DI ORTICHE VICINO AD UN RUSCELLO


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MANGIAR SANO

TORTELLONI ALL’ORTICA CIME E FIORI DI ORTICA

Il decotto o il macerato di ortica hanno effetto antiparassitario sulle piante di casa e dell'orto. Contiene clorofilla in abbondanza, è colorante verde del mondo vegetale, nei dentifrici e nelle caramelle. E’ ricchissima di sali minerali, specialmente ferro, fosforo, magnesio, calcio e silicio. Contiene anche vitamine A, C e K, tannino e altri principi attivi ancora non studiati a fondo, che nel loro insieme fanno dell'ortica una delle piante con il maggior numero di proprietà medicinali, seppure non ancora confermate dalla ricerca scientifica. IN CUCINA Nelle frittate, nelle minestre o semplicemente bollita come qualsiasi altra verdura, può sostituire benissimo gli spinaci e forse e più gradita essendo più dolce. Ottimo il risotto con getti di FINE ortica.

INGREDIENTI PER LA SFOGLIA · 400 gr farina - 4 uova INGREDIENTI PER IL RIPIENO: · 200 gr cimette fresche di ortica · 400 gr ricotta mucca · 100 gr Parmigiano Reggiano · 1 uovo intero · ½ cipolla · olio d'oliva · sale - pepe INGREDIENTI PER IL CONDIMENTO · 4/5 cipolle - scalogno · 6 pomodori maturi PREPARAZIONE Mondare l’ortica, lavarla più volte in acqua fredda, saltarla in padella, in 2/3 cucchiai d'olio caldo, ½ cipolla tritata e un pizzico di sale. Quando l’ortica risulterà cotta, tritarla finemente mescolare con la ricotta il parmigiano e l’uovo ottenendo un ripieno omogeneo; insaporire con sale, pepe. Stendere l'impasto in due sfoglie, distribuire su una di esse il ripieno a mucchietti ben distanziati (servendovi di due cucchiai o di una tasca da pasticciere), appoggiare sopra l'altra sfoglia, sigillando bene la pasta attorno al ripieno. Tagliare in quadrati di circa 4 cm x lato con una rotella tagliapasta. Per il condimento, tagliare a fettine sottili lo scalogno e Soffriggere in olio extravergine d’oliva, spegnere e aggiungete allo scalogno ancora caldo, il pomodoro fresco accuratamente pelato e tagliato a cubetti. Lessare i tortelloni in abbondante acqua salata, scolarli al dente e finire la cottura saltandoli nel condimento. Servire caldi.

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ACQUE SALUTE E BENESSERE

TERMALI IN SINTESI LO STABILIMENTO TERMALE È QUELLA STRUTTURA OVE SI UTILIZZANO A SCOPO TERAPEUTICO: a) acque minerali; b) fanghi, limi, muffe e simili; c) grotte naturali.

Dott.

Paolo Antonelli

Le acque minerali possono essere classificate in vari modi, a seconda dei criteri identificativi che si vogliono prendere in considerazione: caratteristiche chimiche, temperatura, caratteri generali ecc.

Le acque più conosciute ed apprezzate sono le SALSOBROMOIODICHE e le SOLFUREE: entrambe posseggono un’azione generale e locale, specifica ed aspecifica; l’azione locale è particolarmente importante nella cura delle flogosi (infiammazioni) croniche dell’apparato respiratorio. L’efficacia terapeutica delle acque salse risiede nell’alta concentrazione delle acque che vengono in contatto con le mucose; l’elevata concentrazione dei sali minerali, e del cloruro di sodio in particolare, induce una congestione delle mucose ed un richiamo di liquidi dagli strati profondi »SEGUE

Direttore Sanitario Terme di Punta Marina E-mail: antonellip@termepuntamarina.com

Le cure termali sono per definizione naturali e, per essere autorizzate all’impiego, devono dimostrare la loro validità terapeutica con metodi scientifici. Le cure termali devono essere prescritte e somministrate sotto controllo medico e gli stabilimenti termali debbono possedere requisiti, regolamenti, compiti e personale medico e paramedico che li equiparano ad altre strutture sanitarie. La legge 323 del 2000 disciplina l’erogazione delle prestazioni termali al fine di assicurare il mantenimento ed il ripristino dello stato di benessere psicofisico, ridefinisce le acque termali ed elenca le patologie croniche che possono trarre beneficio dalla cura crenoterapica. 5


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SALUTE E BENESSERE

TERME DI CASTROCARO CI SCELGONO DA TUTTO IL MONDO E TU CHE SEI A DUE PASSI…

COSA ASPETTI? È INIZIATA LA NUOVA STAGIONE TERMALE NON SONO SOLO CURE, MA ANCHE PREVENZIONE: IL SEGRETO PER MANTENERSI SANI TUTTO L’ANNO INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI AL NUMERO 0543.412711 Le Terme di Castrocaro sono convenzionate con SSN, INPS e INAIL. Direttore Sanitario Dott. Marco Conti. Si accede alle cure termali anche tramite prescrizione rilasciata dal medico di famiglia.

Terme di Castrocaro - Viale Marconi 14/16 - Castrocaro Terme (FC) - www.termedicastrocaro.it

verso quelli più superficiali, così da rendere più fluide le secrezioni, che risultano quindi più facilmente eliminabili. Il richiamo di liquidi consente anche l’allontanamento dei prodotti delle infiammazioni (residui tossici) e dei germi.

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Inoltre il contatto con le mucose fa sì che gli elementi chimici svolgano le loro azioni germicide, sedative, mucoregolatrici e antiallergiche; nell’acqua solfurea l’elemento fondamentale è l’idrogeno solforato, che svolge numero-

se azioni benefiche su molti dei nostri apparati. A livello generale, a seguito di stimolazione di particolari circuiti di attivazione del sistema endocrino, si ha una stimolazione del sistema immunitario e quindi una maggiore propensione dell’individuo a difendersi. Particolare attenzione viene riservata alla cura di fenomeni catarrali ricorrenti, che affligono i piccoli pazienti affetti da otiti recidivanti conseguenziali alla fisiologica “cattiva” funzione della tuba uditiva, cui si associa l’iperplasia adenoidea e le adenoiditi ricorrenti. Per evitare precoci ed inutili interventi si consiglia un ciclo di cure termali anche due volte l’anno e soggiorno marino. L’ampia casistica a disposizione dei centri termali ha consentito la presentazione di numerose comunicazioni scientifiche a congressi nazionali, ove si afferma che l’efficacia della crenoterapia in generale è documentata, in chi la pratica, dal ridotto ricorso alle cure farmacologiche e alla riduzione dei periodi di assenza scolastica o lavorativa.


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SALUTE E BENESSERE

LE ACQUE TERMALI COMBATTONO ANCHE LE ALLERGIE

Per quanto riguarda le cure nel bambino occorre che i piccoli pazienti assicurino un minimo di collaborazione, per cui si consigliano le cure a partire dal terzo anno di vita. I protocolli “classiciâ€? di trattamento con le acque termali prevedono dodici giorni di terapia, con l’acqua “somministrataâ€? attraverso diverse modalitĂ : inalazioni, irrigazioni nasali e doccia

micronizzata, nebulizzazioni (in stanze piene di vapore), humage (inalazioni con boccaglio), aerosol (normale, sonico o ionizzato). Per ottenere miglioramenti permanenti delle malattie che tendono a recidivare, come le bronchiti croniche, o che comportano deficit, quali le otiti medie secretive, al classico ciclo annuale di dodici giorni, ogni 4-5 mesi è utile associare delle sedute di FINE richiamo di una settimana.

Con le acque termali è possibile ridurre anche la gravitĂ dei sintomi delle allergie, per esempio quelle agli acari della polvere, ad insetti ed altri animali. L’acqua piĂš indicata è quella sulfurea, che aumenta le difese e migliora i meccanismi di difesa delle vie respiratorie contro i microrganismi patogeni. L’effetto, va sottolineato, è esclusivamente preventivo (non si curano allergie giĂ in atto), ma in ogni caso il beneficio può essere tangibile. Durante la fase attiva dell’allergia i sintomi saranno piĂš sfumati e, di conseguenza, si potrĂ ridurre l’uso dei farmaci, come antistaminici e cortisonici.

Terme di Brisighella

6 maggio

Si possono cosĂŹ inalare i principi attivi dell’acqua attraverso aerosol, inalazioni, nebulizzazioni, humage, irrigazioni nasali, per il giovamento delle affezioni croniche delle vie respiratorie: rinite, sinusite, faringite, laringite, brochite cronica, asma bronchiale. Con la fangobalneoterapia solfurea si possono ottenere notevoli miglioramenti nella cura delle dermatiti e delle psoriasi. Un reparto specialistico è dedicato alla cura della sorditĂ rinogena e alla cura delle affezioni respiratorie dei bambini.

lunedĂŹ - venerdĂŹ: 7,30/11,30 - 15/17 sabato: 7,30/12 - domenica chiuso

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g n i p p o h S i s i r r e So

Sabato i d e n Lu e 9 alle 21 dall ica Domenlle 20 0a

dalle 1

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ALIMENTAZIONE

DIMAGRIMENTO

CONSAPEVOLE Dott.

Luca La Fauci

Biologo Nutrizionista Consulente RAI

“Spesso, nella pratica ambulatoriale che svolgo quotidianamente, raccolgo lo scoramento dei miei nuovi pazienti che si presentano comunicandomi di avere più volte provato, in precedenza, un percorso di dimagrimento raccogliendo scarsi risultati o vedendoli presto vanificati.”

Una dinamica diffusa Quest'ultimo evento, frequentemente indicato con l'efficace formula "effetto yo-yo" consiste, in particolare, nella spiacevole sequenza: PRIMO DIMAGRIMENTO PRIMO RE-INCREMENTO SECONDO DIMAGRIMENTO SECONDO RE-INCREMENTO

e così via in un circolo vizioso. In una grande percentuale di casi, inoltre, il peso riacquistato dopo ogni dieta è addirittura superiore a quello registrato prima dell'intervento dietologico. »SEGUE

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A conti fatti, pertanto, il soggetto si trova, a conclusione di diversi cicli di dieta, con un peso addirittura superiore a quello di partenza.

Scelte consapevoli Le ragioni di questo ciclo di eventi sono diverse e chi intraprende un percorso di dimagrimento dovrebbe averne piena consapevolezza. Una delle principali cause dell’”effetto yo-yo” consiste nel fatto di aver seguito una dieta sbilanciata in termini calorici e/o di distribuzione tra i nutrienti. Questo errore, purtroppo estremamente diffuso, determina spesso un evento assolutamente deleterio: la perdita di massa magra, cioè di muscoli, piuttosto che quella grassa. Tale situazione è frequente, ad esempio, quando si segue una dieta troppo drastica o quando ci si affida ad una dieta non personalizzata. Il primo caso, quello di una assunzione calorica eccessivamente scarsa, determina la perdita di massa muscolare con conseguente perdita di capacità di smaltimento delle calorie assunte. Solo le cellule muscolari, infatti, sono ricche di MITOCONDRI, gli organuli in grado di completare i processi di trasformazione in energia degli alimenti introdotti con la dieta. Perdere muscoli, pertanto, vuol dire perdere capacità di dimagrire.

Non commettere questo errore, tuttavia, non è facile. È infatti necessario essere in grado di valutare con precisione la reale composizione corporea per conoscere, prima ancora di iniziare a seguire una dieta, quale percentuale di muscoli compone il proprio peso e quale percentuale di peso, al contrario, è costituita da grasso. Gli strumenti in dotazione a chi si occupa in maniera professionale di nutrizione e dimagrimento servono proprio a tale scopo: - BILANCIA IMPEDENZIOMETRICA - PLICOMETRO - METRO E STADIOMETRO. Questi strumenti consentono al professionista non solo di comunicare al pro-

prio paziente la situazione di partenza ma anche di consentirgli, in maniera seria e documentata, di valutare esso stesso i risultati dell’intervento dietologico intrapreso. In fase di controllo, infatti, deve essere chiaro, se dimagrimento c’è stato, quale tessuto ha diminuito il proprio volume: muscolare o, come auspicabile, adiposo.

Una parola chiave: personalizzazione Quanto finora esposto corrisponde anche al secondo dei due punti indicati precedentemente: la necessità di seguire esclusivamente percorsi di dimagrimento personalizzati che possano individuare, caso per caso, le neces-

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ALIMENTAZIONE

PARAFARMACIA GALILEI Dott.ssa Rossi Paola

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Dott.ssa Paola Rossi RAVENNA - Via Galilei, 63 Tel. 0544.407170 SERVIZI IN PARAFARMACIA sità del soggetto in base alle innumerevoli variabili che il professionista deve tenere in considerazione: età, sesso, presenza di patologie e/o allergie o intolleranze, attività lavorativa, cattive abitudini (fumo, assunzione di alcolici o stupefacenti), livello di attività fisica complessivo, abitudini alimentari e contesto socio-familiare. Quando la necessità è quella di dimagrire, inoltre, una valutazione preliminare da compiere, insieme al proprio medico di base, consiste nell’indagine della funzionalità tiroidea. Una patologia a carico di tale ghiandola, infatti, cambia sostanzialmente le prospettive e i tempi dell’intervento di dimagrimento.

Non solo perdita di peso L’obiettivo da perseguire, tuttavia, non deve mirare esclusivamente al dimagrimento ma anche alla realizzazione di un percorso di vera e propria educazione ai

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consumi alimentari per mezzo del quale imparare a conoscere e ad associare in maniera corretta gli alimenti. In tale percorso il ruolo del Nutrizionista deve essere quello di una guida "transitoria" che consenta ai propri pazienti di raggiungere un buon livello di consapevolezza in merito ai propri consumi alimentari. Il raggiungimento di un reale dimagrimento che abbia lasciato intatta la massa muscolare e il mantenimento dei risultati raggiunti, infine, non può prescindere da un adeguato livello di attività fisica. Nei casi di mancanza totale di preparazione fisica, è bene evitare di tentare di

recuperare in pochissimi giorni il tempo perduto attraverso allenamenti massacranti che, il più delle volte, vengono abbandonati dopo i primi indolenzimenti. L’approccio corretto è quello che, progressivamente, consente al nostro organismo di attivare il metabolismo basale adeguandosi ad un incremento del dispendio calorico lento ma costante. Si consiglia, pertanto, di iniziare le attività motorie con gradualità, compatibilmente con lo stato personale di salute e dopo avere ricevuto rassicurazioni circa eventuali controindicazioni da parte del proFINE prio medico.

IL CORSO DI ALIMENTAZIONE CHE PORTA LA SALUTE ATTRAVERSO IL CIBO

“CORSO DI EDUCAZIONE ALIMENTARE” “Dimagrire senza sacrifici attraverso l’alimentazione piacevole” Questo è l’obiettivo del corso di alimentazione proposto dall’Ospedale Privato San Francesco in collaborazione con la dietista Dott.ssa Valeria Patuelli.

Per maggiori informazioni su date ed orari del corso contattare il nr. di cell. 328.6975046

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OCULISTICA

DALTONISMO Come può cambiare la visione del mondo Non è il caso di definirle “malattie”, perché sono comunque immodificabili per tutta la vita. Sono colpiti da una qualche alterazione nella visione di colori circa l’8% degli uomini e meno dello 0,5% delle donne.

Tre tipi di daltonismo

Dott.

Ugo Cimberle

Studio Oculistico Dal Fiume-Cimberle - Ravenna E-mail: cimberle@cidiemme.it

In certe condizioni di luminosità, la normale visione permette all’uomo di distinguere un gran numero di colori, senza che il vocabolario di qualsiasi lingua abbia per tutti loro un nome che li definisca con esattezza. Attraverso adeguate combinazioni, la tecnica ci permette di creare tutti i possibili colori, a partire dalle tre componenti base, cioè il rosso, il verde e il blu, per definire in modo più preciso le alterazioni della loro percezione. Le anormalità nella visione di colori, ovvero il daltonismo, possono essere congenite o acquisite. Le prime sono sicuramente le più studiate. 12

Il monocromatismo (acromatopsia) o cecità totale per i colori. Questi soggetti distinguono solo il cambiamento tra nero e bianco e quindi vedono in variazioni di grigio. Il dicromatismo, o visione di due colori. In questo caso la percezione è limitata a due gruppi di colori, cioè giallo bruno (con deviazione fino al bianco e nero) e blu, oppure rosso e verde. Se vogliamo essere più specifici parliamo di protanopia (cecità per il rosso), deuteranopia (cecità per il verde) e tritanopia (cecità per l’azzurro). DICROMATISMO: PERCEZIONE DEI COLORI

VISIONE NORMALE

DEUTERANOPIA

PROTANOPIA

TRITANOPIA

Il tricomatismo anomalo, cioè visione anormale di tre colori. Si percepiscono moltissimi colori in tutte le condizioni di luce, però uno dei tre colori fondamentali ha un valore inferiore. Anche qui distinguiamo una protanomalia (deficit per il rosso), una deuteranomalia (per il verde) ed una tritanomalia (per il blu). Le meno frequenti sono le anomalie per il blu, come assai rara è la cecità completa per i colori.

Come vede una persona con alterazioni nella visione dei colori? Si crede che questi non veda gli oggetti colorati, ma in realtà egli vede gli oggetti con un colore diverso rispetto ad un soggetto normale.

VISTA NORMALE

VISTA DALTONICA

Si possono creare confusioni per gli oggetti che hanno come codice identificativo un particolare colore, come i segnali stradali, la differenza tra fragole mature e non mature o i vestiti. Ma se proprio non gli capovolgiamo il semaforo, una persona affetta da questo disturbo non ha problemi particolari ad identificare correttamente il rosso ed il verde, sapendone la posizione che occupa (in basso, piuttosto che in alto), così come sa perfettamente che l’erba è verde e non rossa. Le alterazioni acquisite della visione cromatica rientrano invece con molta difficoltà nello schema precedente.


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OCULISTICA Essendo dovute a processi patologici, possono aggravarsi o migliorare. Individuare queste alterazioni dei colori è utile per rilevare certe malattie o intossicazioni. FINE DA SAPERE PERCHÉ SI CHIAMA DALTONISMO? Questa particolare condizione prende il nome dal chimico inglese John Dalton, che nel 1794 iniziò a condurre gli studi dopo che lui stesso si rese conto di avere delle difficoltĂ nel percepire i colori. DA COSA Ăˆ CAUSATO? Il daltonismo è prevalentemente di natura genetica, anche se può essere causato pure da danni al nervo ottico, agli occhi (in particolare alla retina) e alla corteccia cerebrale. DOVE RISIEDE L’ALTERAZIONE GENETICA? Quando l’origine è di natura genetica, l’alterazione si trova sul cromosoma x. Ecco perchĂŠ gli uomini sono maggiormente colpiti: le donne hanno due cromosomi x ed è molto improbabile che l’alterazione colpisca entrambi, mentre gli uomini ne hanno solo uno, e se in questo manca il gene adibito alla percezione dei colori, il disturbo si manifesta di sicuro. A livello dell’occhio il problema risiede nelle cellule presenti nella retina, quando queste non funzionano regolarmente allora si manifesta il daltonismo. PROBLEMI CON LA PATENTE? E’ possibile prenderla, ma sempre dopo stretto consiglio e visita medica da parte di uno specialista. La normativa europea ha escluso categoricamente il daltonismo come inabilitĂ alla guida di qualsiasi mezzo. Purtroppo per molti anni si è creduto che fosse una malattia che impedisse di svolgere molte funzioni, compreso il guidare. Bisognerebbe revisionare la documentazione scientifica necessaria al conseguimento della patente e, quindi, eliminare dal Codice della Strada il riferimento al colore come fattore importante per la guida.

DOLCE SALUTE

I nostri croissant della nuova linea “Dolce Salute� sono realizzati con materie prime naturali, come: burro di cacao, olio extravergine d’oliva, olio di riso, farina, uova, zucchero (q.b.) e sono arricchiti di Omega 3. Inoltre non contengono: latticini, grassi idrogenati, colesterolo “cattivo� grasso di cocco, e grasso di palma. E da oggi, a prendersi cura di te, ci sono 3 nuovi croissant:

La salute ringrazia. E anche il palato. La linea “Dolce Saluteâ€? è in linea con la bontĂ Dolci Peccati.

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PIACERE MIO

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SPORT E SALUTE

GRUPPI

DI CAMMINO È boom nel cesenate per questa attività: gruppi organizzati di persone si ritrovano per camminare lungo percorsi urbani o extraurbani. E l’Ausl li incoraggia, valutandone i benefici in termini di prevenzione a diverse patologie. Si chiamano “Gruppi di Cammino” e sono attività organizzate nelle quali gruppi di persone, pensionati ma non solo, guidati da un conduttore, si ritrova due o tre volte la settimana per camminare lungo un percorso urbano o extraurbano. È un fenomeno crescente, che in Romagna si sta sviluppando soprattutto nel territorio cesenate, dove il dottor Mauro Palazzi, direttore dell’unità operativa di Epidemiologia e Comunicazione dell’Ausl di Cesena, conduce un progetto di questo tipo. Una tendenza che presto potrebbe estendersi e prendere piede anche nel Dott. MAURO PALAZZI ravennate.

Dottor Palazzi, come nasce l’idea dei “Gruppi di Cammino”? «È risaputo che la sedentarietà è causa o concausa di molte gravi malattie, mentre una moderata attività fisica quotidiana contribuisce a migliorare e mantenere lo stato di benessere psicofisico, aiutando a prevenire le patologie cardiovascolari, l’ipertensione 14

arteriosa, l’obesità, la comparsa del diabete e le complicanze del diabete, l’osteoporosi, alcuni tumori (colon, mammella), la depressione e l’ansia, il decadimento cognitivo (perdita di memoria, di attenzione, di orientamento), le cadute. Ciò nonostante, il modo di vivere attuale offre sempre meno opportunità di fare movimento e il comportamento sedentario che ne

deriva porta importanti conseguenze negative per la salute. Ebbene, i Gruppi di Cammino nascono principalmente per mettere in atto questa attività, ma anche per promuovere la socializzazione, grazie alla collaborazione fra le Amministrazioni Pubbliche, l’Ausl e le organizzazioni sportive e del volontariato attive nel territorio».


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Ci racconta l’esperienza dei Gruppi di Cammino nel territorio cesenate? «L’Ausl di Cesena è da tempo impegnata in diverse iniziative per aumentare l’attività fisica e modificare comportamenti a rischio per la salute della comunità. La scelta di promuovere l’attività fisica attraverso i Gruppi di Cammino è motivata della considerazione che si tratta della forma ideale di esercizio fisico, semplice, accessibile a tutti, facilmente organizzabile e praticabile anche in contesti non particolarmente attrezzati e realizzabile con modeste risorse economiche. Si tratta di proporre passeggiate in compagnia, alla portata di tutti, la cui partecipazione è libera e gratuita. Nei Gruppi di Cammino le persone si ritrovano spontaneamente a cadenza regolare in un luogo e orario definito per camminare insieme accompagnati da un “walking

leader”, un volontario che conduce il gruppo e svolge la funzione di trascinatore e motivatore del gruppo stesso».

Come si sono sviluppati i Gruppi di Cammino nel cesenate? «Il progetto è partito nel 2007 nel Comune di Cesenatico con la collaborazione dei volontari del Club Alpino Italiano (CAI), che continuano ancora

oggi ad accompagnare per due volte alla settimana un gruppo di persone lungo percorsi urbani ed extraurbani studiati e segnalati. L’attivazione del Gruppo ha permesso a centinaia di persone di sperimentare questo modo di muoversi in compagnia e ha favorito la nascita di altri gruppi più o meno numerosi, nati spontaneamente per soddisfare le esigenze di chi voleva praticare in giorni e orari diversi. » SEGUE

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le e gradevole, adatto allo svolgimento di attività di gruppo. La scelta spesso coincide con i centri storici e le aree verdi cittadine, ma si cercano anche percorsi alternativi extracittadini, che, senza essere troppo impegnativi per il fisico, diano la possibilità di scoprire le bellezze dei territori».

Quali numeri sono stati raggiunti?

Visto l’esito positivo dell’esperienza di Cesenatico, nel 2010 è nato a Cesena un gruppo presso il quartiere Oltresavio e nel 2011 un altro è stato attivato presso il quartiere al Mare. Sempre nel 2011 è stato attivato un gruppo a Gambettola e nel 2012 a Savignano sul Rubicone. Sono attualmente attivi nel territorio cesenate sei Gruppi di Cammino, che consentono di camminare cinque giorni a settimana da lunedì a venerdì».

equipaggiamento specifico, ma soltanto un abbigliamento idoneo e scarpe comode. La partecipazione è libera e gratuita.

Ci sono regole particolari da rispettare?

Ci si ritrova in orari, giorni e punto di partenza stabiliti e, sotto la guida degli accompagnatori, si cammina insieme lungo percorsi della città e dei quartieri, per una lunghezza che oscilla tra gli 8 e gli 11 chilometri, per una durata di un’ora – un’ora e tre quarti, a seconda della distanza da percorrere e del passo dei partecipanti.

«Partecipare ad un Gruppo di Cammino non richiede particolari abilità o un

Il percorso, scelto da chi vive e conosce il proprio territorio, è sicuro, praticabi-

«L’adesione ai gruppi è stata buona fin dall’inizio e si è progressivamente consolidata, raggiungendo numeri molto alti, specialmente nel quartiere Oltresavio a Cesena, dove sono state registrate 1.200 presenze in una sola serata. Il numero di partecipanti, il numero di camminate effettuate, i km percorsi ogni sera e il tempo impiegato sono monitorati regolarmente attraverso un registro tenuto dagli accompagnatori. Mediamente nel corso del 2012 le presenze ai gruppi sono state complessivamente circa 2.000 alla settimana, i Km percorsi in media a camminata sono stati circa 10, i minuti impiegati in media circa 105. Il gradimento e l’impatto sul benessere e la salute percepiti sono stati rilevati attraverso un questionario che l’anno scorso ha coinvolto circa mille partecipanti.

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SPORT E SALUTE Dai dati raccolti emerge che l’età media dei partecipanti è 45 anni e i due terzi sono donne. L’80% delle persone dichiara di aver incrementato il tempo dedicato all’attività fisica da quando partecipa al progetto, mentre il 65% dichiara di andare a camminare anche in altri giorni. Il 94% delle persone dichiara di aver riscontrato dei benefici in termine di salute fisica e psicologica, in particolare il 44% dichiara di sentirsi più sciolti nei movimenti, il 42% ha riscontrato un’influenza positiva sull’umore, il 39% minore stress. Altri motivi di soddisfazione segnalati sono: occasione di socializzazione e possibilità di conoscere meglio la città».

Dunque, un fenomeno destinato a crescere? «Il passaparola tra gli amici e i famigliari fa da volano per la par-

“Allarme del Censis: “Nove milioni di italiani senza i soldi per curarsi.” (Cit. Quotidiano la Stampa del 5 giugno 2012)

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tecipazione, dimostrandosi come il miglior mezzo promozionale, senza costi economici. Il progetto è quindi

sostenibile nel tempo e riproducibile in altri contesti territoriali, perché no, anche nel ravennate. In conclusione, i risultati che emergono dalla valutazione condotta su circa mille partecipanti indicano che un’attività facilmente accessibile, che offra la possibilità di socializzare e valorizzi il territorio di appartenenza, è la chiave vincente per aiutare le persone a superare gli ostacoli alla pratica di attività fisica e contribuire a raggiungere la quantità di movimento raccomandata per ottenere benefici in termini di salute e qualità FINE della vita».

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SOCIETÀ

ILMANCINISMO Storicamente l’uso della mano sinistra è sempre stato contrastato. Oggi per fortuna non è più così. Del resto il mancinismo non è un difetto, ma un’attitudine correlata a fattori ereditari, genetici, ambientali e posturali.

Dott.

Andrea Baldisserri

Medico-Chirurgo specialista in otorinolaringoiatria E-mail: abaldisserri@alice.it

Destra o sinistra? No, non parliamo di politica! Parliamo di mani e piedi, di destrimani e mancini. Anzitutto facciamo un po’ di storia, anzi di preistoria. Studi fatti su disegni ed impronte preistoriche hanno permesso di capire che la percentuale dei mancini all’incirca non è

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variata nel corso dei secoli e dei millenni, ma si è sempre attestata sul 10 per cento della popolazione. Si ritiene che questa attitudine ad usare, in parte o del tutto, il lato sinistro del corpo per compiere movimenti e gesti automatici e volontari, sia correlata ad un fattore ereditario, genetico, ma che ci siano anche influenze da fattori ambientali, posturali, non ultimo la posizione fetale nel grembo materno può favorire la crescita di un emisfero cerebrale a vantaggio dell’altro. NEL SOGGETTO MANCINO è predominante l’emisfero cerebrale destro, quello che gestisce le funzioni visive, percettive, spaziali e dell’immaginazione, e ciò potrebbe essere corre-

lato al fatto che nella storia grandi artisti fossero mancini. Basta fare i nomi di Pablo P. PICASSO Picasso, Michelangelo e Leonardo da Vinci, o per venire a tempi più moderni Bill Gates. L’emisfero sinistro, invece, è quello che controlla la funzione logica e linguistica, il pensiero analitico. Lo sviluppo dei due emisferi cerebrali si completa attorno ai tre-quattro anni d’età.

Caratteristica delicata Occorre subito chiarire che se il mancinismo viene contrastato, nel soggetto possono crearsi dei problemi di discordanza funzionale e comportamentale.


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SOCIETÀ Se non vi è la prevalenza di un emisfero, ecco che le funzioni motorie possono essere gestite da entrambi i lati nello stesso modo: stiamo parlando degli ambidestri, che rappresentano circa il 4 per cento della popolazione. Ho accennato al mancinismo contrastato, perché purtroppo nel mondo occidentale soltanto da pochi decenni sono finite le credenze negative sull’utilizzo della mano sinistra. L’etimologia della parola è già significativa: mancino deriva da “mancus”, cioè mutilato, storpio, e per “sinistro” si intende anche un incidente, un disastro o comunque un episodio funesto. Anche in lingue inglese, il termine “left” oltre che “sinistra” significa pure “lasciato”, mentre “right” sta per “destra” ma anche per “giusto”.

Vecchie credenze… Nel Medio Evo la sinistra era considerata la mano del Diavolo. Ma ancora nel secolo scorso le superstizioni non erano svanite: negli anni Venti il mancinismo veniva in qualche modo associato alla

demenza e negli anni Quaranta alla dislessia. Soltanto negli anni Settanta gli è stato dato il giusto inquadramento e finalmente tutti hanno preso coscienza che non si tratta di un difetto, ma semplicemente di un “modo di essere”. Anticamente pure nel mondo islamico c’era dubbio sull’utilizzo della mano sinistra, per cui era regola mangiare con la destra e compiere gli atti di igiene intima con quella sinistra. Cina ed Estremo Oriente, invece, non hanno mai connotato negativamente il mancinismo, né dal punto di vista scientifico, né da quello sociale e culturale.

…e piccoli svantaggi Oggi il mancinismo non è più oggetto di credenze negative, pur tuttavia può dare qualche svantaggio nell’utilizzo di strumenti quoti- JIMI HENDRIX diani, come le forbici, l’apriscatole e la chitarra, normalmente fatti per essere utilizzati con la mano destra.

Esistono a tal proposito in commercio delle forbici ed altri piccoli strumenti di uso domestico per chi li utilizza con la mano sinistra. Negli ultimi anni anche le industrie dell’elettronica si sono adeguate, capendo che quello dei mancini rappresenta comunque il 10 per cento del mercato complessivo, e hanno messo in commercio computer, mouse, tablet e Iphone realizzati appositamente per chi li utilizza con la mano MARTINA NAVRATILOVA sinistra. Un piccolo inconventiente resta invece legato alla grafia: il nostro sistema di scrittura, da sinistra a destra, fa sì che il mancino copra con la mano quanto appena scritto e possa più facilmente macchiare il foglio con l’inchiostro ancora fresco. Viceversa, il mancino può trarre dei piccoli vantaggi in alcuni sport come il tennis e la scherma, dove l’utilizzo di uno strumento “a sinistra” può risultare di difficile interpretazione all’avversario. FINE

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COSTUME E SOCIETÀ

TATUAGGIO addio per sempre

Vi ritrovate con un “tattoo” indesiderato sul vostro corpo? Esiste la possibilità di eliminarlo al laser, salvando la pelle ed evitando di sostituirlo con una brutta cicatrice. Ecco come. di Anna Danieli Li sfoggiano Belen Rodriguez, Robbie Williams, Angelina Jolie, Elisabetta Canalis, Mike Tyson, Michelle Hunziker e molti altri. I tatuaggi sono e continuano ad essere di moda. «Ma contemporaneamente aumentano le richieste di chi vuole liberarsene – dice Maurizio Ressa, consigliere della SICPRE, Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, che rappresenta oltre 1400 specialisti nel nostro Paese -. A volte il tatuaggio riporta a qualcosa di “scomodo”, come il nome di un ex, altre volte l’esigenza di eliminarlo nasce dalla partecipazione a un concorso, come quelli nelle forze dell’ordine, che ne impongono l’assenza in parti visibili del corpo».

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Infine, c’è chi vuole cancellare i vecchi tatuaggi per farne di nuovi. «In ogni caso, se il tatuaggio è stato scelto ed eseguito bene, si può fare – dice ancora il dottor Ressa -: basta sottoporre la parte tatuata all’azione del laser Qswitched, che emette impulsi molto potenti in tempo molto ristretti». Grazie a questa caratteristica, il laser “attacca” i pigmenti da cui il tatuaggio è costituito, ma non danneggia la cute: un particolare non da poco, visto che permette di salvare la pelle, evitando di sostituire il tatuaggio con una brutta cicatrice».

Tatoff, si fa così Tempo richiesto, numero delle sedute e spesa necessaria per trasformare il tatuaggio in un ricordo dipendono essenzialmente da due fattori: quanto è “fitto” il disegno, ovvero con quanto colore è stato realizzato, e quanto è grande. «Per eliminare un tatuaggio occorrono diverse sedute – dice ancora Maurizio Ressa – di solito a 30-40 giorni di distanza una dall’altra, per far sì che la cute sia perfettamente guarita». Una seduta costa in media tra i 100 e i 250 euro, avviene in ambulatorio e non richiede anestesia.

RIMOZIONE AL LASER DI UN TATUAGGIO

Ma il laser fa male? «Non proprio, anche se sicuramente il passaggio del raggio provoca fastidio e bruciore, ma sempre più che sopportabili. Di solito, la sensazione viene descritta come quella che provoca un elastico, quando colpisce la pelle».

Prevenire è meglio Un tatuaggio si può cancellare. Certo, a patto però che sia stato eseguito con certi colori e certi materiali. Prima di varcare la soglia dello studio di un tatuatore, quindi, è importante avere le idee chiare su cosa si può e non si può fare. «Un tatuaggio giallo è per sempre – sottolinea il dottor Ressa - perché almeno sino ad ora il raggio laser non riesce a colpire la frequenza di questo colore. Anche il rosso presenta delle difficoltà, mentre l’ideale, in sede di tatoff, sono i colori scuri come blu, nero e marrone».


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COSTUME E SOCIETÀ

Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici

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Organizzazione di Volontariato - Albo Provinciale n.1633 PRIMA

DOPO

Attenzione anche a che tipo di sostanza viene utilizzata. In alcuni casi, infatti, il tatoff si è rivelato impossibile proprio per l’inappropriatezza del materiale di partenza, addirittura stato identificato come pittura murale.

Insieme a sostegno delle persone con autismo. Puoi aiutarci a realizzare progetti in favore delle persone con autismo e delle loro famiglie, destinando il tuo 5x1000 al C.F. 92072990390. Informazioni: 331.1017555 - info@angsaravenna - www.angsaravenna.it

Come scegliere lo studio Massima attenzione a chi fa il tatuaggio e al luogo e alla modalità in cui opera. «Valgono le accortezze obbligatorie ogni volta in cui si usano aghi e sirighe: tutti gli strumenti devono essere sterili e monouso. Infatti, anche se non sembra una pratica pericolosa, bisogna ricordare che il tatuaggio, se eseguito in modo non appropriato, comporta rischi molto seri, come quello di ammalarsi di epatite e addirittura di AIDS». FINE

Il boom dei tatuaggi in Italia risale agli anni 90, quando l’esempio dei vip iniziò a far proseliti anche tra la “gente comune”. Sempre meno segno di protesta e sempre più scelta alla moda, il tatuaggio ha un’origine antichissima. Basti pensare che ci sono dei tautaggi sulla Mummia di Similaun, che risale all’incirca al 3.300 a. C ed è stata ritrovata sulle Alpi italiane negli Anni ‘90. Ancora, è risaputo che tale pratica fosse diffusa anche presso gli antichi egizi e poi i romani. Insieme alla pratica dei tatuaggi, nel corso dei millenni i diversi popoli e le diverse culture hanno messo a punto delle tecniche per eliminarle. Tra le prime documentate c’è l’abrasione con il sale, utilizzata da un medico greco, mentre la pratica più utilizzata tra i romani consisteva, brutalmente, nel bruciare la parte. Il termine tatuaggio deriva dal samoano “tatau”.

TATUAGGI, CHE STORIA

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SALUTE_10piu_n.5.13_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 02/05/13 10:44 Pagina 22

FITNESS

ZUMBA! E’ un programma di fitness latino-americano che sta spopolando in tutto il mondo. Divertente, efficace e facile da seguire, è un ottimo metodo per perdere peso e rimettersi in forma. E’ nata quasi per caso verso la metà degli anni Novanta, quando l’insegnante di fitness colombiano Alberto “Beto” Perez, durante un corso di aerobica, dimenticò di portare la sua musica tradizionale e dovette improvvisare, usando un mix di salsa e merengue. In questo modo creò spontaneamente una nuova danza fitness, che ha preso il nome di Zumba, basata sull'abbandono dei movimenti del corpo alla musica, anziché sul contare le sequenze di passi sulla musica. I partecipanti ne uscirono galvanizzati e da quel giorno nacque un nuovo concetto di fitness.

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Consumare calorie in allegria Ultimamente la Zumba sta spopolando nelle palestre di tutto il mondo e ha preso piede anche a Ravenna, grazie anche all’Associazione Dance Planet. «Lo Zumba Fitness è un programma brucia-calorie di danza, ispirata ai ritmi latino americani, molto divertente, efficace e facile da seguire – spiega il maestro Maurizio Poletti – Fin dai suoi esordi, poco più


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FITNESS di un decennio fa, la Zumba ha dilagato, diventando tra i programmi di fitnessdanza più diffusi nel mondo, attirando oltre dieci milioni di persone di ogni età, forma fisica e corporatura, che ne hanno fatto uno stile di vita. Secondo alcuni studi, lo Zumba Fitness permette di consumare fino a 800 calorie in una sola ora di lezione, quindi di perdere peso in allegria, mettendo in circolo una dose di energia che aumenta soprattutto con la bella stagione».

Cambi repentini di ritmo La Zumba oggi è diffusa in una quarantina di paesi nel mondo e conta circa ventimila istruttori formati per insegnarla. «Tonifica e fa dimagrire, ancor meglio se abbinata ad una dieta alimentare adeguata – prosegue Jimena Vanesa Curabba – Inoltre i suoi corsi garantiscono una bella socializzazione fra chi li frequenta, elemento non irrilevante. Tra i suoi benefici possiamo annoverare anche il rassodamento del corpo e il gran lavoro di mobilità articolare, in quanto i movimenti includono anche esercizi di stretching statico e dinamico.

Composta da un insieme di semplici passi o piccole coreografie, la Zumba è adatta a tutti, dai bambini di sei anni fino agli anziani, in quanto può essere praticata a vari livelli d’intensità».

La caratteristica principale di questa disciplina sono comunque le repentine e travolgenti variazioni di ritmo, che aumentano la resistenza di chi la pratica. Tutti i muscoli vengono coinvolti e tonificati: glutei, gambe, braccia, addominali e anche il più importante muscolo del corpo, il cuore.

Formule di movimento per tutte le esigenze SONO OTTO E SONO DIVERSE: ZUMBA FITNESS, i cui corsi si distinguono per i ritmi esotici impartiti dai battiti della musica latino americana e internazionale; ZUMBA GOLD, dove movimenti e passi sono adattati alle esigenze dei più anziani e di coloro che stanno semplicemente iniziando il loro percorso verso uno stile »SEGUE di vita salutare;

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SALUTE_10piu_n.5.13_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 02/05/13 18:00 Pagina 24

FITNESS ZUMBATOMIC, pensato per i bambini dai 6 ai 12 anni, con movimenti energizzanti ed esercizi coreografati sulla base dei generi musicali preferiti dai più piccoli, che migliora il metabolismo e la coordinazione;

Maurizio e Jimena (qui in foto) insieme allo Z.I.N (Insegnante di Zumba) Giovanni Zangoli di Cesena, sono gli ideatori del più grande evento Zumba della Romagna, "Zumba Fitness DANCE PARTY": 3 ore e mezza di musica, divertimento e fitness. L’evento è giunto alla terza tappa domenica 28 aprile presso il Teatro Verdi di Cesena e sta riscuotendo un enorme successo tra tutti gli appassionati di Zumba. Per rimanere aggiornati su appuntamenti ed iniziative potete consultare la fanpage su Facebook "Zumba Fitness DANCE PARTY". Inoltre maggiori informazioni sono disponibili su www.danceplanetravenna.it

ZUMBA TONING, basata su esercizi mirati a scolpire il corpo, sviluppare forza fisica e bruciare calorie; AQUA ZUMBA, che si svolge in piscina e prevede tuffi, allungamenti e piroette, il tutto integrato con le discipline acquatiche tradizionali;

ZUMBA IN THE CIRCUIT, basata su un circuito della durata di 30 minuti con movimenti di fitness-danza alternati ad esercizi di potenziamento muscolare;

comodi e freschi, scarpe da ginnastica che sorreggano la caviglia, una bottiglietta d'acqua non fredda e un asciugamano per il sudore. Con un solo obiettivo: liberarsi dai pensieri ballando e divertendosi, perchè Zumba fa bene al corpo, alla mente e al cuore!». FINE

ZUMBA GOLD-TONING, consigliata ai più anziani, che con l’aiuto di pesi leggeri sviluppa i muscoli, aumenta la densità ossea e migliora mobilità, postura e coordinazione; ZUMBA SENTAO, che attraverso un’esplosiva coreografia con una sedia, potenzia, dà equilibrio e stabilizza la parte superiore del corpo.

Cosa portare a lezione di Zumba? «Occorre prendere con sé vestiti

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TOSSICOLOGIA

IL MORSO DI VIPERA Molto raramente le sue conseguenze sono drammatiche, ma non è assolutamente un evento da trascurare. Per il trattamento, negli ultimi anni sono stati messi a punto i “frammenti anticorpali antivipera”. Come comportarsi in caso di morso di vipera?

Dott.

Andrea Drei

Pronto Soccorso Medicina d’Urgenza Ospedale di Faenza - E-mail: andrea.drei@alice.it

In Italia vivono quattro specie di vipere. La più comune è la vipera Aspis, diffusa su tutto il territorio nazionale. Esiste poi la Berus, diffusa su tutto l’arco alpino ma presente anche in Romagna. Altre specie più rare, l’Ammodytes e la Ursini, sono presenti rispettivamente in Trentino Alto Adige e in Abruzzo. Le vipere sono attive nel periodo dell’anno cha va da maggio all’inizio dell’autunno. In tale periodo quando ci si trova a passeggiare su sentieri di montagna è buona norma evitare di smuovere pietre e sassi al di sotto dei quali a volte le vipere trovano riparo. E’ consigliabile inoltre battere con un bastone il terreno. Le vipere percepiscono le vibrazioni e impaurite tendono ad allontanarsi.

Si tratta di un evento che solo eccezionalmente risulta drammatico, ma che non è assolutamente da trascurare. Le conseguenze variano in ragione di alcuni fattori: - QUANTITÀ DI VELENO INOCULATO; - SEDE DEL MORSO; - PESO ED ETÀ DELLA VITTIMA; E SUE CONDIZIONI GENERALI. L’unica misura terapeutica extraospedaliera attualmente consigliata consiste nel bendaggio compressivo dell’arto colpito. Si deve cioè praticare, con una fascia sufficientemente lunga, un bendaggio che parta pochi centimetri sopra il morso e che eserciti una compressione fino alla radice dell’arto. Il bendaggio deve essere sufficientemente stretto: in questo modo si riuscirà a ritardare in maniera significativa la diffusione del veleno nel circolo sanguigno. Quando non sia disponibile una benda, può essere utile applicare, a monte del morso, una cinghia o un laccio emostatico.

Altri accorgimenti che venivano proposti in passato, come la suzione, l’incisione locale, l’aspirazione con pompette, non sono attualmente consigliati. Nell’eventualità, fortunatamente rara, di un morso alla testa, al collo o al torace, è consigliabile applicare un cerotto compressivo che possa ritardare la diffusione in circolo del veleno. Per lo stesso motivo è indispensabile cercare di tranquillizzare la vittima e limitarne al massimo » SEGUE l’attività motoria. 25


SALUTE_10piu_n.5.13_CASA NOTIZIE cesena n1.2007 02/05/13 10:44 Pagina 26

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Segni distintivi di biscia e vipera

Segni distintivi del morso

LA VIPERA possiede un corpo più corto, della lunghezza massima di 70-90 cm., ha la coda corta e tozza e la testa triangolare con

E’ bene ricordare alcuni criteri per distinguere il morso della vipera da quello della MORSO DI BISCIA biscia. Il morso di quest’ultima lascia una serie di forellini a forma di U. Quello della MORSO DI VIPERA vipera invece da luogo a due caratteristici forellini distanziati di 6-8 mm. e rapidamente la zona colpita diventa intensamente dolente. Saltuariamente si sono osservate alcune varianti: un terzo foro dovuto verosimilmente ad un dente accessorio. A volte si osserva un foro solo. Esiste poi il cosiddetto morso secco che si produce quando l’animale morde ad una profondità insufficiente, per cui il veleno non viene inoculato. Qualora poi l’animale venga catturato e ucciso, è consigliabile portarlo in ospedale per identificarne la natura. 26

la pupilla verticale. Presenta inoltre più file di scaglie fra la bocca e gli occhi. LA BISCIA ha un corpo più lungo, che può raggiungere i due metri di lunghezza, la coda è lunga e sottile, la testa è più arrotondata, meno distinta dal corpo e con la pupilla rotonda. Presenta un’unica fila di scaglie fra la bocca e gli occhi.

Le manifestazioni cliniche del morso di vipera sono locali o generali LOCALMENTE nell’arco di mezz’ora un’ora l’arto colpito tenderà a diventare molto dolente e si produrrà un edema 1

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VIPERA ASPIS, DIFFUSA IN TUTTA ITALIA


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(gonfiore) che potrà raggiungere dimensioni imponenti a volte con cianosi e manifestazioni emorragiche. L’edema dell’arto colpito può a sua volta permanere per lunghi periodi, anche mesi, prima di risolversi gradualmente. I SINTOMI GENERALI consistono prevalentemente in nausea, vomito, diarrea e dolori addominali, a cui nei casi più severi si possono associare disturbi cardiovascolari, alterazioni della coagulazione e febbre. Più rare e tardive, ma descritte più recentemente, sono le manifestazioni neurologiche consistenti prevalentemente in paresi dei nervi cranici, non sempre completamente reversibili. Il trattamento praticato in Ospedale consiste in una terapia prevalentemente sintomatica: sorveglianza dell’evoluzione clinica, profilassi antitetanica, terapia antibiotica, antidolorifica, anticoagulante, idratante.

E il siero antivipera? Il vecchio siero antiofidico presentava

SIERO ANTIVIPERA

un rischio elevato di reazioni allergiche gravi e il suo uso era assolutamente sconsigliato in ambito extraospedaliero ed era di dubbia indicazione anche all’interno dell’Ospedale stesso.

Cosa sono i frammenti anticorpali antivipera? Si tratta di frammenti delle molecole degli anticorpi antivipera, che hanno la stessa capacità di contrapporsi agli effetti del veleno della vipera ma che, essendo stati ridotti a molecole di dimensioni

più piccole, hanno molta minore tendenza a scatenare reazioni allergiche. Il loro uso deve comunque essere valutato caso per caso. In letteratura il beneficio derivante dal loro utilizzo risulta prevalentemente nella riduzione degli edemi linfostatici degli arti colpiti dal morso. In altre parole i possibili esiti a distanza dopo i morsi di vipera, consistenti negli edemi prolungati degli arti colpiti, possono essere decisamente prevenuti grazie all’utilizzo dei frammenti anticorpali. FINE

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SALUTE

STORIA DELLA MEDICINA

I maestri

dell’Antichità

Ippocrate, padre della medicina moderna Per comprendere meglio la farmacologia moderna occorre risalire all'antichità, a partire dal greco Ippocrate (considerato il padre della medicina moderna), ricordato soprattutto per il giuramento che porta il suo nome e che ancora oggi viene pronunciato dai futuri medici.

IPPOCRATE

Nato a Kos nel 460 a.C. da famiglia aristocratica e morto a Larissa nel 370 a.C. circa, Ippocrate è considerato il vero e proprio padre della medicina moderna. Fu lui il primo a introdurre il concetto, oggi per noi assolutamente ovvio, secondo cui la malattia di una persona dipende da specifiche circostanze della persona stessa e non da superiori interventi divini. 28

Fu anche il primo a studiare l'anatomia del corpo umano attraverso la dissezione dei cadaveri. Acquistò fama quando era ancora in vita soprattutto per essere riuscito a debellare la grande peste che colpì Atene nel 429 a.C. Ippocrate teorizzò la necessità di osservare razionalmente i pazienti, prendendone in considerazione l'aspetto e i sintomi, introducendo per la prima volta i concetti di diagnosi e prognosi. Fondò una vera e propria scuola medica e regolò le norme di comportamento del medico, raccolte nel suo GALENO famoso giuramento. Le sue opere, una settantina circa, sono Nato nell’attuale Turchia da una famiraccolte nel "Corpus Hippocraticum". glia di architetti, studiò medicina per ben dodici anni a Smirne, Corinto ed Celebre la sua TEORIA UMORALE, Alessandria. Tornato a Pergamo, lavorò secondo la quale il nostro corpo è come medico alla scuola dei gladiatori, governato da quattro umori diversi facendo esperienza sulla terapia dei (sangue, bile gialla, bile nera, flegtraumi, arrivando a ipotizzare le ferite ma), che combinandosi in differenti come "le finestre nel corpo". Nel 162 si maniere determinano salute o malattrasferì a Roma, alla corte dell'imperatia. A lui si deve anche l'importanza tore Marco Aurelio, dove effettuò vividel concetto di dieta e alimentazione. sezioni su animali, soprattutto scimmie, che gli consentirono di acquisire conoLe opere e l’ingegno scenze relativamente corrette sulla fisiodi Galeno logia e l'anatomia dell'organismo Molte scoperte importanti sull'anato- umano. Riprese inoltre la teoria ippomia e sulla fisiologia si devono succes- cratica dei "quattro umori corporei". sivamente a Galeno, autorevole scien- Per lui la fonte della vita era il pneuziato e medico di molti consoli e impe- ma (aria, alito, spirito), in seguito ratori del II secolo d.C. Le intuizioni di identificato con l'anima. Lo spirito Claudio Galenus di Pergamo (131- animale, con sede nel cervello, control201 d.C.), oggi noto col nome di lava movimenti, percezione e sensi, Galeno, hanno dominato la medici- mentre lo spirito vitale, con sede nel na europea per oltre un millennio. cuore, controllava il sangue e la tem-


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peratura corporea; lo spirito naturale, situato nel fegato, era alla base del metabolismo. Le sue teorie vennere accettate dai filosofi delle tre grandi religioni monoteiste: cristiana, ebraica e islamica. I suoi testi diventarono poi le fonti di studio principali per i medici persiani, come Avicenna e Rhazes.

Avicenna, il caposcuola della medicina islamica Caposcuola della medicina islamica Medico, scienziato, fisico e filosofo, Avicenna è considerato l'uomo di scienza più famoso della tradizione islamica. Con "Il libro della guarigione" e "Il canone della medicina", influenzò tutta la medicina medioevale europea. Nato a Balkn AVICENNA (attualmente in

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Afghanistan) nel 980 e morto a Hamadan (attualmente in Iran) nel 1037, in realtà scrisse circa 450 volumi su un’enorme varietà di soggetti. La sua precocità destò meraviglia: si dice che a 10 anni aveva già

imparato a memoria il Corano. Diventò medico a 18 anni e la sua fama si diffuse velocemente, anche perché si dedicò alla cura di numerosi pazienti senza richiedere nessun pagamento. FINE

STUDIO DI PSICOLOGIA PSICOTERAPIA e SESSUOLOGIA Una sofferenza psicologica si manifesta con una serie di sintomi non sempre facilmente riconoscibili ma, spesso, molto dolorosi, tristezza, angoscia, ansia, depressione, il nulla come conforto. Scegliere di andare dallo psicologo e/o dallo psicoterapeuta significa essere responsabili, voler prendersi cura della propria salute per migliorare la propria qualità della vita. Se le persone non sono soddisfatte del motto di vita che si sono costruite nel tempo, possono sempre cambiarlo, a loro la scelta.

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SOCIETÀ

STOP

ai cani in catena

Lo vieta una nuova Legge della Regione Emilia Romagna, la prima in Italia a prendere questo provvedimento. E d’ora in avanti gli ospedali dovranno aprire le porte agli animali domestici, se i pazienti lo richiederanno. di Tiziano Zaccaria Il 26 marzo scorso il Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna ha approvato all’unanimità una nuova legge sul benessere degli animali, che comprende i provvedimenti scaturiti dallo sciopero della fame portato avanti dal ravennate Davide Battistini nei mesi scorsi contro la catena ai cani. Il progetto di legge era stato proposto dalla maggioranza composta da Pd-SelVerdi e sottoscritto da tutti gli altri partiti, Lega Nord, M5S, Pdl e Idv. Il testo licenziato è frutto di qualche compromesso (alcune associazioni animaliste si sono dette non completamente soddisfatte), ma l'assessore regionale alle politiche per la salute Carlo Lusenti ha sottolineato come questa legge rappresenti una svolta storica, visto che è l’unica a livello nazionale e quindi l’EmiliaRomagna si fa apripista in Italia. “La catena provoca al cane gravi 30

danni fisici e psichici, e rappresenta un vero e proprio maltrattamento, anche se molte persone non hanno coscienza di questo”, avevano scritto

le associazioni animaliste sostenendo a gran voce questa proposta di legge attraverso la sottoscrizione di una petizione.

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DUNQUE d’ora in avanti i cani non potranno essere più legati alle catene. Uniche deroghe previste: sei mesi di tempo per adeguarsi, l’uso momentaneo della catena per motivi sanitari (certificati dal medico veterinario) o per motivi urgenti e solo temporanei di sicurezza. Inoltre, la custodia privata non potrà più avvenire in condizioni inferiori a quelle prescritte dalla Regione stessa per i canili: ovvero 9 mq di superficie per un singolo cane e 7 mq in più per ogni cane aggiunto. Diventano poi obbligatori i ripari adeguati per i cani che vivono all’aperto, e cucce su pedane rialzate adeguatamente protette da tettoie per le intemperie. INOLTRE Nella stessa legge, un altro provvedimento innovativo riconosce ai pazienti ricoverati in ospedale, nelle case di cura o di riposo, spesso in condizioni molto difficili, a volte terminali, il diritto di essere visitati dall'animale con cui hanno condiviso la vita. Per l’applicazione di questa norma, e di quella che introduce la Pet Therapy nella nostra regione, sarà emanato nei prossimi mesi un apposito regolamento attuattivo.

DAVIDE BATTISTINI, COME È NATA LA SUA CLAMOROSA PROTESTA ANIMALISTA? «Un giorno non sono più riuscito a passare di fronte a certe case, con cani alla catena, per recarmi al lavoro. Il cane alla catena è un atto violento e innaturale, perciò quel giorno ho deciso di dire basta sul serio, di fare qualcosa di concreto, affrontando il problema come ha insegnato Leonardo Da Vinci: “frammenta il problema che non puoi risolvere da intero”. Ho deciso di affrontare il problema solo nella nostra regione, per poi esportarlo alle altre». CI FU UN LUNGO SCIOPERO DELLA FAME: CE LO PUÒ RICORDARE? «Fu un’esperienza direi moltoFINE dolorosa, ma intensa. Forse il periodo più vero della mia vita. Il digiuno prolungato mette la mente in contatto con emozioni mai vissute, rispetto chi è dentro la routine quotidiana. Si è molto più efficienti del normale: nutrirsi affatica l'organismo e la mente. Si dorme molto poco o anche niente. Sono stato sveglio quasi due giorni senza essere per niente stanco. Lo sciopero della fame è durato 43 giorni e sono dimagrito 15 chili. Il peso è stato certificato dal responsabile della terapia intensiva dell’Ospedale Civile di Ravenna, dottor Roberto Parollo, per fugare dubbi sul mio sacrificio». DA DOVE NASCE QUESTA SUA COSCIENZA ANIMALISTA? «Da un desiderio di giustizia. Ritengo che negare diritti a chi non è come noi, sia il modo di pensare dei mafiosi. Infatti, anche loro dicono che chi è del loro clan merita di vivere, gli altri no». COME GIUDICA LA NUOVA LEGGE REGIONALE SULLA TUTELA DELLA SALUTE DEGLI ANIMALI? E’ SODDISFATTO?

«Certo - ha spiegato Lusenti – questa novità sarà possibile soltanto in alcune strutture e in certe condizioni, ma in Italia non c'è altro sistema sanitario che riconosce anche agli animali questa pari dignità di visita e ai pazienti il diritto di scelta. Ritengo che il Consiglio Regionale abbia scritto un’evoluta pagina della storia fra l’uomo ed i suoi amici animali». FINE

«Per niente. Se fossimo in uno stato eticamente valido e moderno, sarebbe un successo. Ma dato che siamo in Italia, credo che la legge non verrà applicata. Spero di aver torto, ma purtroppo sarà così e i cani rimarranno alla catena. FINE Non posso dire altro, in quanto in Italia non vi è libertà d’espressione». LEI PERSONALMENTE HA DEGLI ANIMALI? «Ho sei cani e nove gatti, tutti erano randagi. Invito chiunque ad andare ad adottare un cane o un gatto nei canili e gattili». COSA FA DI PROFESSIONE? «Sono un disegnatore cartografico, lavoro in Hera e il mio lavoro serve alle squadre di pronto intervento o di manutenzione delle reti acqua, gas, fogne». 31


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HANNO COLLABORATO AL NUMERO DI MAGGIO DI Dott. Paolo Antonelli Direttore Sanitario Terme di Punta Marina E-mail: antonellip@termepuntamarina.com Dott. Andrea Baldisserri Medico-Chirurgo specialista in otorinolaringoiatria E-mail: abaldisserri@alice.it Dott. Ugo Cimberle Studio Oculistico Dal Fiume-Cimberle - Ravenna E-mail: cimberle@cidiemme.it

Ambra Mambelli Laboratorio artigianale Erbe in Pasta Via Castel Nuovo Pilastrino 2, Solarolo - Ra Email: erbeinpasta@yahoo.it Dott. Andrea Drei Pronto Soccorso Medicina d’Urgenza Ospedale di Faenza E-mail: andrea.drei@alice.it Dott. Luca La Fauci Biologo Nutrizionista Consulente RAI

I NOSTRI COLLABORATORI Dott. José Aguayo Ph.D. Psicologo - Psicoterapeuta Email: j.aguayo1345a@ordpsicologier.it Dott.ssa Serena Bagli - Psicologa - Lugo Email: info@serenabagli.it - www.serenabagli.it Dott. Giuseppe Ballardini Medico Specialista Reparto Infettivi c/o Ospedale di Ravenna - E-mail: campehna@me.com

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Dott.ssa Monica Negosanti Dietista Maria Cecilia Hospital Cotignola E-mail: mnegosanti@gvmnet.it Dott. Roberto Nonni Direttore Sanitario - San Pier Damiano Hospital - Faenza E-mail: rnonni@alice.it Dott.ssa Barbara Pallareti Medico Veterinario - E-mail: barbara.pallareti@gmail.com Dott.ssa Anna Pasi Specialista in ginecologia e ostetricia E-mail: a.pasi1961@libero.it Dott. Giuseppe Plazzi Dipartimento di Scienze Neurologiche Università di Bologna - E-mail: giuseppe.plazzi@unibo.it Dott. Luca Rossi Direttore Tecnico Centro Studi del Cane Italia ASD E-mail: direzione@centrostudidelcane.com Dott. Maurizio Santarini Medico Veterinario, Ravenna E-mail: maurizio.santarini@gmail.com

Barbara Sartoni - Insegnante di Scuola Primaria Fondazione Marri Sant’Umiltà - Faenza Dott. Ignazio Stanganelli Responsabile Centro di Oncologia Dermatologica Skin Cancer Unit IRCCS IRST Istituto Tumori Romagna Progetto Melanoma Istituto Oncologico Romagnolo Dott. Stefano Stea Responsabile U.O di Chirurgia Maxillo-Facciale Maria Cecilia Hospital Cotignola www.stefanostea.it E-mail: maxillofacciale-mch@gvmnet.it

Anna Tampieri Ricercatrice Istec-Cnr Faenza

Prof. Carlo Tagariello Villalba - Bologna - E-mail: catag@iol.it Dott.ssa Donatella Valmori Psicologa e Sessuologa E-mail: d.valmori@libero.it Dott.ssa Mariarosaria Venturi E-mail: mrventuri@yahoo.it

Stefano Vignudelli Cooperativa Sociale La Pieve Canile Municipale di Ravenna Dott.ssa Dalila Visani Psicologa - Psicoterapeuta c/o Ospedale privato San Francesco Cell. 331.7324658 Email: d.visani5478a@ordpsicologier.it Dott.ssa Maria Nives Visani Farmacista - Naturopata E-mail: salutenaturasnc@alice.it

Max Vismara Educatore di cani - www.dicasavismara.it Dott. Mario Vitale Resp. Neurochirurgia - Maria Cecilia Hospital Cotignola E-mail: mvitale@gvmnet.it

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Alessandro Benazzi Dott. Andrea Bulzacca

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Agostino Ghesini Dott. Maurizio Grilli Dott. Massimo Margheri

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