Genesi (evento site-specific) Basilica di S. M aria in M ontesanto Chiesa degli Artisti 15 giugno 2016 Bracci-Schneider Compagnia Teatrale Poesie di Salvatore Angius Adattamento scenico di Enzo M asci
POESIA REGISTRATA VOCE FUORI CAM PO
M aledette notti, sono quei momenti in cui mi prende la malinconia, Prepotente m'afferra, mi porta via nella sua irresistibile irruenza. Rivivo i suoi occhi, la sofferenza la gioia e l'irriverenza di mamma la sua grande coscienza di donna E tu m'accarezzi, pazienti mentre Il tuo sorriso quieta il turbamento. Conosco bene il mio tormento e so che se ci penso, me ne rendo conto d'essere un'anima impaziente, storta che quando m'assale il ricordo di quelle notti, passate ad ascoltare il suo respiro, al capezzale finisce che mi prende male E vorrei che tutto si lavasse non fosse ancora così presente cos'intenso nelle mie ossa e rimanesse,piacevole Il suono delle tue carezze
DANIELE In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e vuota e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina.
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VALERIA Luce di tutti i giorni
Quotidiana è la fatica alzarsi alle prime luci, si dica quotidiano è il divenire quando emozion s'accende, all'imbrunire Quotidiano è il sorriso di una madre alla fioccante lacrima del figlio, per trarre giovamento e conforto, nelle sue comode braccia Quotidiano è il trovar motivazione tra piccole cose e palpitazione, c'allevia pene che quotidiane accompagnano il cammino di noi, semplici mortali e del pellegrino Quotidiano sono io a ricercare le magiche scintille in voi, del Divino perché per loro essenza, non mi stanchi mai di percorrere il cammino DANIELE Dio disse: "Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque". Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina.
VITTORIO Sensi nel silenzio Acqua che scorre lentamente scende sul tuo corpo a valle... scorgendo i tuoi pensieri infiammando i desideri Intenzioni e veritieri quotidiani, vivi e veri. All'insolente bocca non sempre tocca
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dar loro una voce m'ai gesti la croce d'un dolore atroce in animo esangue schiaccia, pesante Il petto, rabbia e lamento come in quel momento senza pronuncia, sgomento l'amor veniva fuori, potente a chiamar ragione, dirompente, voglia esplodere da dentro e sia posto, al centro del mondo DANIELE Dio disse: "Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto". E così avvenne. Dio chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa buona. E Dio disse: "La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie". E così avvenne: la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina. SILVIA Vita E mi ritrovo inerme davanti alle tue lacrime da uomo, nudo come un verme. Quegli occhi, amo farli sorridere perché danno luce fino a scuotere quando alla mia idiozia s'accendono le giornate, di bei momenti riempiono. Per un tuo gesto vivono, s'irradiano tu, montagne valichi giorno dopo giorno per un rude ruvido e acciaccato albero che ha più difetti d'un pantalone a brandelli che ti ama immensamente, quando coi pennelli di pazienza ti armi, sui suoi rami di fiori ridipingi la più bella emozione che mai possa donarmi.
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DANIELE Dio disse: "Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni e servano da luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra". E così avvenne: Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle. Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per regolare giorno e notte e per separare la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina. GIUSEPPE Sinfonia del vento Un pensiero a te rivolto tra le dita lievi della notte quando tutto tace e il vento a frusciar tra le mie spoglie sussurra lieve il tuo nome. Lui ignavo ormai già dorme tra le dolci sue coperte e tu mamma a mani aperte scorri attimi di vita inerme, carezzi il suo viso, imberbe. Vivi, per me vivi, intona canzoni silenziose perché il vento che mi ascolta per te, il mio cuore ed i sorrisi in questa terra finta e assorta batte forte il vero amore E guardati allo specchio donna piccola, ma colta del tuo spirito già vecchio nel mio abbraccio sei avvolta celi nel tuo palmo, grande forza. Vivi, per te solamente vivi che il mio cielo sovrastante dei tuoi occhi mai si privi sian con me in ogni istante
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i tuoi gesti, le tue domande stai con me, che tempesta arrivi DANIELE Dio disse: "Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo". Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli alati secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: "Siate fecondi e moltiplicatevi e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra". E fu sera e fu mattina. ANGELA Riflessi Scrivo e volo a colmare gli spazi, senza te resto solo a pagare i dazi che la vita m'ha sbattuto in faccia, quei fatti senza chiacchiere, secchi che ti levano il fiato, stanno scomodi, reietti ma che non ti puoi scrollare. Li devi accettare, di te parti. E mi siedo sulla riva del mare rimango i tuoi occhi a guardare estasiato mentre nasce quest'alba tu dormi e l'acqua mi sbatte impetuosa sugli scogli. DANIELE Dio disse: "La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie". E così avvenne: Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. E Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra". Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò.
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SILVIA E GIUSEPPE M aschio e femmina li creò. DANIELE Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra". GIUSEPPE Poi Dio disse: "Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. SILVIA A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde". DANIELE E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. TUTTI E fu sera e fu mattina. SALVATORE Scintille D'amor divino scorrono sulle tue sanguigne, vene e come fiumi ripercorrono strade già battute, piene dell'ambrosia, dell'uomo. Ascolta le sfumature percepisci lieve il suono, i brividi sulla pelle sono su pei capelli son d'uopo per poi, in testa risalire. Non è quel sentito dire che passa lungo i corridoi
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di queste putride stazioni, ma è la musica del mondo che bussa alla tua porta ascolta quel che è vero ascolta quel che importa. TUTTI Così furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Allora Dio, nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro. (Da questo punto si recita un versetto a testa in ordine da definire) Sei. Un tramonto uno trai tanti piacevole, vero... non saprei quanti s'alternano in testa un sorriso, una carezza l'istante, la mia certezza Seduto ti guardo dai sensi del mondo sfuggo lo sguardo sento il mio corpo tacere a me interno un pensiero di colpo sovvien per traverso Sei in me e a me tutt'intorno A un battito Scivola la foglia librata al vento sembra voglia... il viso carezzarti e dall'albero spoglia voli libera nel cielo. L'euforia m'abbaglia il tuo sorriso sulla soglia del mio cuore, la porta è il tutto che pervade
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accendendo un'altra volta quell'impetuosa forza di chi schiacciato lotta e dal fango viene a galla Basterebbe poco a trovarti lasciarsi andare a quel fuoco farti guidare, all'amore il gioco dei sentimenti scopri le carte Perché tutto ha il suo tempo è inafferrabile, come il vento DANIELE In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; e ora la luce splende nelle tenebre.