La Dea Nascente

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La

DEA NASCENTE


Salvatore CalĂŹ

Materiali per i seminari itineranti di Ecologia Olistica. Prendersi cura del Tempio di Paesaggio di Milano. Laboratorio di sostegno all’ autoguarigione planetaria.


Cercando di conoscere il proprio Sé, è possibile trovare la Grande Madre. Trovare la Madre significa trovare tutto. Conoscere la Madre vuol dire realizzarla, diventare Madre... Ma, significa “Atma”, (Sé). “Diventare” significa essere da sempre. ANANDAMAYI MA, Saggia indiana del Bengala (1896-1982) Citato da Judith Cornell “Respirare l’anima del Mondo”, 2004 edizioni Piemme

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“Nessuno puo’ arrivare al Padre Celeste, se non attraverso Madre Terra” Vi dico in verità che l'uomo è Figlio di Madre Terra e da lei il Figlio dell'Uomo riceve tutto il suo corpo, proprio come il corpo di un neonato è generato dal grembo di sua madre. Vi dico in verità, che noi siamo tutt'uno con Madre Terra, Lei è in noi e noi siamo in Lei. Siamo nati da Lei, viviamo in Lei e a Lei torneremo. Rispettate dunque le sue Armonie, perché nessuno può vivere a lungo né essere felice se non onora sua Madre Terra rispettandone le sue Armonie. Perché il nostro respiro è il suo respiro, il nostro sangue è il suo sangue, le nostre ossa sono le sue ossa, la nostra carne è la sua carne, le nostre viscere sono le sue viscere, i nostri occhi e le nostre orecchie sono i suoi occhi e le sue orecchie. Il sangue che scorre in noi è nato dal sangue di nostra Madre Terra. Da quel suo sangue che scende dalle nuvole, scaturisce dal suo grembo, mormora nei ruscelli di montagna, scorre ampio nei fiumi della pianura, riposa nei laghi, infuria possente nei mari in tempesta. L'aria che respiriamo è nata dal respiro di nostra Madre Terra. Da quel suo respiro che è azzurro nelle altezze del cielo, sussurra sulle vette delle montagne, bisbiglia tra le foglie della foresta, ondeggia nei campi di mais, sonnecchia in fondo alle vallate e brucia nel deserto. La durezza delle nostre ossa è nata dalle ossa di nostra Madre Terra. Da quelle rocce e quelle pietre che s'innalzano spoglie verso i cieli sulle sommità delle montagne, che sono come giganti addormentati ai fianchi delle alture e che, come monumenti posti nel deserto, sono nascoste nelle profondità della terra. La tenerezza della nostra carne è nata dalla carne di nostra Madre Terra. Da quella sua carne che cresce gialla e rossa nei frutti degli alberi e ci alimenta dai solchi dei campi. Le nostre viscere sono nate dalle viscere di nostra Madre Terra e sono nascoste ai nostri occhi come le profondità invisibili della terra. La luce dei nostri occhi e l'udito delle nostre orecchie sono nati entrambi dai colori e dai suoni di nostra Madre Terra, che ci circondano come le onde del mare circondano un pesce, e come il soffio del vento circonda un uccello. Tratto e liberamente adattato da "Il Vangelo di Pace di Gesù" in "Il Vangelo Esseno della Pace" di Edmondo Bordeaux Szekely, edizioni M.Manca, 1994. Genova quattro


meditazione:

Radicamento della forza del cuore

La Grande Madre ci chiede di radicare le qualità del cuore e dell’amore alle forze vitali di Madre Terra. Stando in piedi, sentendoci ben radicati alla Madre Terra, portiamo le mani, dorso a dorso, appena sotto il centro del cuore. Immaginiamo che il centro del nostro cuore stia appoggiato sul palmo della mano superiore nella forma di una splendente sfera dorata. Sentiamone per un po’ la qualità. Facciamo scendere le due mani che portano la sfera lentamente in basso fino a raggiungere il settore sessuale. Rimaniamo in ascolto per un po’ delle qualità del radicamento del cuore alle forze vitali della Madre, alle forze elementari dell’amore. Restando ferma la mano inferiore, portiamo la mano con la sfera verso l’alto sino a riportare il centro del cuore al suo posto Cerchiamo di sentire il campo di forza dell’amore radicato alla Terra, che si è creato tra le due mani. Sentiamone le qualità. Diffondiamolo in tutto il nostro essere. Respiriamo con lui. Per rafforzare il campo del cuore possiamo polarizzarlo , portando in alternanza la mano in alto, dal lato anteriore al lato posteriore del centro cuore (sulla schiena) e sentirla in collegamento con l’altra mano che sta in basso.

Disegno e meditazione adattate da Marko Pogacnik a cura di Maurizio Martinelli “Essere Cosmogrammi in dialogo con la Terra”, 2003. cinque



Milano o meglio Medhelanon appare come una bellissima Dea sopita da millenni in attesa del bacio del suo principe... Viaggio attraverso simboli, segni e tracce lasciate nella storia di Milano, affinchĂŠ in questa epoca possano essere colte nel loro significato piĂš ampio.

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una presentazione... E'' ormai due anni che la Vita mi ha sempre più portato, ad interessarmi dei legami tra la nostra coscienza e lo spazio "terrestre" che noi sperimentiamo costantemente come esseri incarnati e coscienti, e in questo dono di servizio, dalla metà dell'anno trascorso, che ho effettivamente scelto di seguire profondamente questo sentiero che mi si prospetta innanzi… Maturando e producendo quel progetto di conferenze esperenziali, dal titolo "la Dea Dormiente" nelle quali analizzo i segni e la struttura energetica della grande città di Milano che appunto come una bella addormentata aspetta una nuova visione, il bacio del principe azzurro che in questo caso in quanto umanità, siamo tutti noi. Nella determinazione di poterci donare la possibilità cosciente di essere, la "Dea Nascente"… Sono grato, all'incontro con Marko Pogacnik amico, maestro e profondo ispiratore di questo lavoro - agli ispirati colloqui con il suo collaboratore in Italia Maurizio Martinelli -, al lavoro di guarigione della Terra che mi ha aiutato ad incontrarmi e ad incontrare quello stato di coscienza archetipico che possiamo chiamare Grande Madre, facendo crescere in me, il concetto di "ECOLOGIA OLISTICA" e da questo semplice termine, ma pieno di infiniti significati che prende le mosse, la volontà di compartecipare queste esperienze dell’anima, per raccontarci e sostenere questo stato di coscienza, che mi auspico, sia uno dei tanti sentieri che si incontrano nella grande via della VITA che ci chiama a sé, semplicemente amandoci… E questa è una favola... un’altra possibilità... di vivere, sentire, percepire, immaginare, amare, l’antica città di Milano. Semplicemente trasformando noi stessi...

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l’ispirazione.. .

Milano è una città sacra, fondata come tempio… La sua “dedicata” è alla Dea…


Quando la mente si sposa al cuore, allora “l’anima dei luoghi” cerca un contatto, con l’anima di chi è disposto ad ascoltare, per raccontarsi…

Un antico detto afferma che dove vi è una scrofa lì vi è un Druido… La scrofa, animale sacro alla Dea, simbolo del sacerdozio, femmina quindi portatrice di abbondanza, nutrimento, fertilità. Madre delle madri. Madre Terra. Capace di percepire e comunicare con le forze sottili dell’universo. Sembra sia stato l’animale guida di una “migrazione sacra” che portò un gruppo di eletti verso nuove terre, superando una serie di prove iniziatiche, identificarono un luogo magico su cui porre le fondamenta di una città-tempio: Medhelanon…

Disegno della scrofa semilanuta di Piazza Mercanti. Dalla quale secondo alcuni autori deriva il nome Medhelan, ossia mezza lananuta.

E lì un giorno, fu sepolta…

Da Franco Fava: Storia di Milano - Libreria Meravigli Editrice,

Da Michela Zucca, Milano Magica. 1995, Libreria Milanese.

1980.

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Per i popoli antichi, il nome era ben più che un segno di identificazione: esso costituiva una dimensione essenziale e significativa di chi o che cosa lo portava (individuo, oggetto o città). La tradizione celtica indica sempre una equivalenza tra nome e funzioni o fra nome e aspetto o comportamento (…). La scelta del sito di Milano non sembra essere stata casuale, né deve esserlo stato il significato stesso della sua fondazione. Citato da “I celti e Milano” di Marco Fulvio Barozzi, edizioni della Terra di Mezzo- 1994, Como.

undici


Nell’etimologia simbolica del suo nome, Milano narra delle sue origini... Medhelan sta ad indicare il Santuario un luogo celebrativo posto in armonia con le coordinate celesti e terrestri un luogo di incontro di questi due movimenti ispirativi. Per alcuni autori Medhelan sembra significare “mezza lanuta” in riferimento alla scrofa semianuta. Medhelanon tradotto da Medhelan sta per Medhe “centro” e lanon “santuario - chiesa - perfezione”. Successivamente diventato: Medhe “medio” e lanon “piano”. In sanscrito Madhya-lan sta per “ la terra sacra del mezzo” Nella interpretazione religiosa come “centro di perfezione” da lanon “pieno” e quindi “centro di pienezza” attributo della “perfezione” - “ Centro del Mondo”. Mediolanum nella sua interpretazione etimologica profana sta per “luogo al centro della pianura”. Il Bonvesin de la Riva indica nel nome latino MediOlanum la grandezza della città, “la vocale centrale O è la più bella e degna”, con la sua rotondità evoca la forma della città e la rotondità e simbolo di perfezione, la presenza delle cinque vocali ne dimostra la “completezza”.

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Elaborazione da un disegno di Giò Tavaglione

una possibile ricostruzione di come Leonardo avrebbe concepito Milano tredici


Gli archetipi sono per l’anima quello che gli istinti sono per il corpo Carl Gustav Jung

L'ipotesi di lavoro, prende in considerazione la natura intrinseca del simbolo, come "portatore di informazione archetipiche", che nella sua natura di "risonatore" - cioè capace di sintonizzare e di sintonizzarsi, di emettere e di ricevere frequenze e quindi energie - diviene "cosmogramma", punto di coscienza in grado di dialogare con le varie dimensioni… DIMENSIONI ANIMA - SPIRITO DELLA TERRA INTELLIGENZA DELLA TERRA - ESSERI ELEMENTALI LIVELLO ENERGIE SOTTILI - ETERI DEI 4 ELEMENTI

LIVELLO MATERIALE DEL PAESAGGIO

Pluridimensionalità dello spazio, in Marko Pogacnik “la Forza di Cristo e il Ritorno della Dea. 2003 Macro Edizioni

Tale ipotesi include anche l'idea della città come organismo vivente integrato multidimensionale, in quanto nello stesso luogo in cui si sviluppa la città coesistono più dimensioni… Principalmente la dimensione fisica, che è quella percepibile con i nostri cinque sensi e alla quale diamo la qualità di "reale" e ne coesistono altre visibili e percepibili tramite i nostri sensi interiori… quella è la città “invisibile” la fonte della forza sacra e vitale dell'organismo città… Applicando questi presupposti possiamo dire che lo sviluppo del tessuto urbanistico di Milano, possa essere non casuale… nel senso che nella sua mappa Milano ci racconta qualcosa che appartiene alla nostra storia umana, qualcosa che ci riporta agli archetipi, al DNA, all'informazione primordiale che sta alla base della nostra fisicità che noi chiamiamo "realtà"… quattordici


La mappa urbanistica di Milano, è assimilabile ad un cosmogramma che contiene in se un archetipo e un'informazione al livello emozionale, sullo spazio di Medhelanon… Il cerchio, così come l'ogiva l'ellisse sono chiare espressioni di una qualità femminile dello spazio sia energetico che emozionale del luogo… Sappiamo quanto cara era ai Druidi, ai celti, alla civiltà neolitica, la Dea, espressione di quella concezione ciclica della Natura, che era alla base della vita nelle antiche comunità… L’allontanamento dal mistero della Vita Ciclica ci ha desensibilizzati agli aspetti energetici-vitali e sottili della Manifestazione, facendoci concentrare quasi esclusivamente sugli aspetti fisici… Alcune “ricerche di frontiera” ci pongono l'attenzione sulle dimensioni sottili, che sembrano siano la "matrice" da cui tutta la Vita prende informazioni, forma e armonia, in questa dimensione esistenziale… Mediolanum, Sacro Luogo dedicato alla Dea e città-cosmogramma-mandala, ricettacolo per tutte quelle energie che entrano in risonanza con essa, diviene il centro di perfezione, di abbondanza, Omphalos, l’ombelico dove la Terra e il Cielo si incontrano, sacra unione mistica, tra lo spazio cosmico (spazio originario dell'Eternità) e lo spazio tellurico terrestre… Ancora oggi Milano, porta in se quella memoria, che attende di essere risvegliata alla coscienza... la sua concentricità ci ricorda il moto infinito di espansione e implosione del Respiro cosmico... punto di emissione e ricezione… visione che bene si addice alla volontà di Milano di sentirsi centro culturale ed economico dell’Europa centrale… Da qui, tanto nasce e tanto arriva… mescolandosi, fondendosi, trasmutandosi…

E cosi’fertile Dea, dai prosperosi seni e dolci acque, attende addormentata nell’oblio dei secoli e di una mente “snaturata” il risveglio della nostra amorevole attenzione, che dolcemente, la faccia ri-nascere a Se’... quindici


Che cosa è un "tempio di paesaggio"? … può essere definito come una equilibrata e armonica espressione dell'essenza energetica-geologica di un paesaggio e della sua dimensione animico-spirituale. Possiamo riconoscere la qualità di un paesaggio dalla sua conformazione bio-geologica ( fiumi, corsi d'acqua sotterranei, fonti, laghi, boschi, colline, montagne…), sia energetiche, attraverso i "punti di forza" assimilabili ai chakra del corpo umano e alle linee energetiche o linee del drago, paragonabili ai meridiani di agopuntura nei quali scorre l'energia nel corpo umano nella visione della medicina cinese. Questi due livelli sono compenetrati e sostenuti dalla dimensione animica-spirituale, la quale porta l'impronta del Divino Femminile, che rappresenta nella globalità del paesaggio, quel livello che dona dimensione sacra alle terre, ai luoghi agli ambienti. Le varie espressioni geografiche in effetti rappresentano il corpo della Dea, che respira e vive e permea, con la sua anima tutto il paesaggio, che si esprime nelle qualità di totalità, creatività e trasformazione. E' stata la cultura della tarda Età della Pietra a riconoscere per prima l'anima del paesaggio e a offrirle una forma in cui manifestarsi. Mettendo a punto il linguaggio delle pietre erette, dei circoli di pietra, dei tumuli, degli interventi sul terreno. Tramite questa collaborazione tra creatività umana e l'energia dell'anima dei luoghi, fu creato un nuovo strato geomantico, che definiremo dei templi di paesaggio, che incarna le qualità delle energie dell'anima invisibile che permea un particolare ambiente naturale. In quanto organismo che vive e respira, il tempio di paesaggio comporta tre fasi fondamentali: 1 - l'inspirazione 2 - la distribuzione delle energia animico-spirituali nell'intero ambiente 3 - l'espirazione La funzione del centro di inspirazione è quella di attrarre le energie cosmiche dell'anima nell'organismo di un dato paesaggio. La seconda fase è supportata dai centri di Totalità, Creazione e Trasformazione, incaricati di immettere le qualità inalate in tutti gli aspetti della vita che si svolgono nell'ambiente sia al livello di natura che di cultura. Nella fase di inspirazione, le conoscenze raccolte in tutti i luoghi attraversati dal respiro dell'anima cosmica, vengono rinviate nell'universo. Particolare ruolo riveste l'impulso maschile yang, come principio dell’Unità Divina, rappresenta le forze centripete che riportano al centro, complementare al principio femminile trifasico che rappresenta le forze centrifughe che si espandono nell'universo. L'impulso yang nasce nel centro della Dea Vergine e si dirige verso il centro della Creazione dove avvengono le Sacre Nozze con le energie yin del luogo, è questa interazione tra la forza femminile e quella maschile che mette in atto lo stimolo vitale del centro creativo, che proseguendo verso il centro di trasformazione, riversa l'abbondanza creativa nelle molteplici manifestazione della Vita. Questa descrizione del tempio di paesaggio si ispira a quelle esposta, da Marko Pogacnik, nei suoi scritti in bibliografia. sedici


San Babila Santa Maria alla Scala Teatro alla Scala

ESPIRAZIONE

CENTRO DELLA DEA DELLA TOTALITA’

Santa Maria Nascente DUOMO

CENTRO DELLA DEA DELLA VITA PIENA

San Giorgio a Palazzo INSPIRAZIONE Santo Stefano - Verziere CENTRO DELLA DEA DELLA TRASFORMAZIONE

Come nel modello olografico della realtà, teorizzato da alcune ricerche di frontiera, nel quale la parte contiene il tutto, il tempio di paesaggio di Milano sopra raffigurato è una parte di un tempio di paesaggio più vasto che include tutta la città, la regione, il paese, il continente, sino a comprendere il pianeta intero… Ogni singola componente è multidimensionale per cui la Cattedrale di Santa Maria Nascente non solo è il centro della Dea Creativa, ma anche il punto di espirazione di un tempio di paesaggio più vasto, rivestendo nello stesso tempo il ruolo di Centro Cardiaco dell’organismo Mediolanum...

diciasette


orientamenti del sito energetico di Milano (l’Athanor alchemico delle polarità)

Considerando l’asse Milano-Monte Resegone, l’asse Milano-Monte Rosa come di qualità Yang è intuibile come Milano, il cui spazio olistico è di qualità Yin, possa essere il centro di sintesi creativa di queste qualità… da cui il nome di centro di perfezione, terra sacra di mezzo… Crogiolo alchemico, dove le polarità si incontrano, per dar vita allo spazio sacro, che chiamiamo il Figlio.

Per l’elaborazione di questo disegno, mi sono basato su quello di Gigi Capriolo in “ I luoghi magici dell’energia” edizioni Xenia

diciotto


Questa stessa città ha forma circolare, a modo di un cerchio, tale mirabile rotondità è segno della sua perfezione. Bonvesin de la Riva

Elaborazione della mappa del Fiamma. Il fiore della Vita con i frutti allineati lungo le sei porte principali di Mediolanum. Dall’alto a destra: Porta Nuova, Porta Orientale, Porta Romana, Porta Ticinese, Porta Vercellina e Porta Comasina

Mappa di Mediolanum di Galvano Fiamma, sec. XIV.

diciannove


Ogni città deve avere “il suo posto giusto e la sua forma giusta”.

Ippodamo di Eurifonte (V sec. a.C.)

Diversi autori hanno evidenziato l’esistenza di vari insediamenti, riconducibili al sacro Tempio (la sacra ellisse di Piazza Scala) e alla “cittadella sacra” cosmicamente orientati, posti nei luoghi dove meglio, la Terra si sposa al Cielo...-. Successivamente il “castrum” romano, che con la sua pianta quadrata si impone nell’area sacra come quella forza maschile, attiva, dal pensiero lineare-razionale, che si sovrappone alla civiltà della Dea, sostituendola con una civiltà, dagli idoli prettamente maschili.

“La Dea ci parla ancora di Sé, annunciandoci la primavera…”

venti


Il sacro Medhelan

Tramonto del Sole al Solstizio Estivo 27 giu. Tramonto del Sole a Beltane 6 giu..

Imbolc. Levata eliaca di Capella 28 marz. Levata eliaca di Deneb 25 nov.

Sorgere Sole al Solstizio invernale 25 dic. Levata eliaca Antares Samain 18 nov.

Da un lavoro di Silvia Cernuti e Adriano Gaspani in M.G.Tolfo - Medhelan, il santuario dei Celti Insubri, su www.storiadimilano.it

ventuno


La cittadella sacra Possiamo tracciare la circonferenza della cittadella neolitica partendo da via Lauro (A) e proseguendo in senso antiorario abbiamo, via San Giovanni sul Muro (B), via Brisa (C), via Morigi (D) e via Bagnera (E) che formano quasi metà della circonferenza. Si prosegue appoggiandosi sui punti “segnati” dalle chiese di San Giorgio al Palazzo (1), Sant’Alessandro (2), San Giovanni in Conca (3), San Giovanni Laterano (4) e Santa Maria Maggiore demolita per costruirvi il Duomo. La circonferenza risulta ricostruita completamente eccetto per l’arco occupato dalla ellisse segnata a tratto e punto. Un altro modo per individuare la circonferenza è quello di prendere in considerazione tre vie perfettamente radiali. Ossia via Unione (F), via Spadari e Speronari (G) e corso Vittorio Emanuele che rasenta la parete nord del Duomo (H) che è presumibilmente antica A conferma delle origini preistorica della cittadella sacra si possono riscontare diversi orientamenti astronomici. L’orientamento del Duomo segue l’asse Est Ovest, l’asse maggiore dell’ellisse (I) è diretto al sorgere del sole al solstizio invernale, la via Meravigli (L) è orientata al tramonto della luna piena all’equinozio, le vecchie contrade Cappellari e Cappello, assieme alla facciata, ora demolita, nord-ovest della viscontea Corte Ducale (M), l’asse viario composto dalle vie Santa Maria alla Porta, Santa Maria Fulcorina e Bollo (N), si trovano sulla linea del tramonto del Sole al solstizio invernale. Inoltre l’area sacra segnata dall’ellisse occupa il quadrante nordest della circonferenza, che nel templum etrusco, avevano sede le divinità favorevoli. Dal centro dell’insediamento, guardando verso l’area sacra dell’ellisse si aveva di fronte a sé la sede celeste degli dei protettori e degli spiriti famigliari... ventidue

Tratto dal saggio di Carlo Frison “ L’origine della perfezione geometrica dei sacri limiti”, bollettino del Gruppo Astrofili di Padova, n°27 -giugno 2004. http://www.astrofilipadova.it.. - Il disegno è stato realizzato su mappe del tracciato viario ottocentesco.


Medhelanon al momento dell’occupazione romana e la cittadella Sacra A Castello Sforzesco B Duomo C Foro Romano 1 Terrapieno città celtica 2 Strada per Golasecca 3 Strada per Bergamo (Cardo Antico) 4 Strada per Vercelli 5 Ipotesi collocazione Tempio delle Teste 6 Tempio del Sole 7 - 11 Ipotesi collocazione altri edifici 12 Stagno 13 Cantarana 14 Foresta planiziale 15 Primo Castrum romano 16 Porta di collegamento tra i due insediamenti poi Broletto 17 Via di Porta Romana (Decumano romano) 18 Decumano celtico-ligure

Elaborazione da Gilberto Oneto, “Milano, centro della Terra di Mezzo”, in Quaderni Padani, n° 9, gennaio-febbraio 1997

ventitre


cerchi concentrici, un archetipo per il tempio di paesaggio di Milano Sicuramente un sottile percepire, ha incoraggiato diverse menti a rappresentare Milano in forma circolare. Ispirate dal Genius Loci, o magari dalle sottili emanazioni del luogo e del suo sacro tempio di paesaggio. Così tenendo il centro dal quale si svolge la circonferenza della cittadella ho tracciato vari cerchi. Il primo che amo chiamare Cerchio Ambrosiano, passa appunto per la Basilica di S. Ambrogio toccando altre luoghi importanti per la chiesa milanese; S. Lorenzo, S.Eufemia, S. Nazaro, S. Stefano, S. Carlo… La linea verticale è una ley lines che attraversa Milano da sud a nord, che tocca da un capo all’altro, le chiese di S. Maria presso S. Celso, e di San Marco - che si affacciava su uno slargo del naviglio- che definiscono altrettanti cerchi significativi...

ventiquattro


Non siamo mai soli. A ogni nostro passo portiamo, con noi, il Cosmo intero… La nostra stessa presenza su questo pianeta è una benedizione della Vita, alla Vita e per la Vita. Noi ne siamo i veicoli, coloro che coscientemente possono manifestare, su questo piano d'esistenza, le qualità del sacro matrimonio del Cielo e della Terra, siamo i figli a cui è stata affidata da accudire, insieme ai suoi fratelli terrestri e celesti, questa piccola sfera azzurra, che narra della sua esperienza, navigando nell'infinito del Cosmo. Come dire siamo sfere nelle sfere tutte interconnesse tra loro… Nelle antiche tradizioni, la sfera ha sempre rappresentato simbolicamente la Totalità degli universi e della perfezione creante del divino, il Cielo ma anche la Terra… Noi, siamo un frattale, un frammento olografico della Totalità, cosi come Madre Terra, e nel pellegrinare per questo magnifico giardino, possiamo infondere le qualità del Divino nel paesaggio che ci accoglie. Uno degli archetipi più antichi di diverse culture della Terra, è composto da una croce a braccia uguali racchiusa da un cerchio. Il punto d'incrocio dell'asse verticale (del Padre-Figlio) con quello orizzontale (della Madre) rappresenta il centro dell'holon umano. In geomanzia con holon si intende uno spazio autonomo individuale, uno spazio energetico personale, che avvolge la totalità-uomo (il corpo fisico e i corpi sottili) come in una sfera, che protegge la nostra evoluzione personale, durante la nostra esistenza. Nella sua multidimensionalità l'holon umano e un frattale dell'holon della Terra, che nella sua totalità cosmica, comprende sia il nucleo stellare del pianeta, sia gli spazi celesti, con la Luna, il Sole i pianeti e tutti i corpi celesti che hanno un influsso sulla Terra. Il centro dell'holon nel nostro corpo fisico, sta tra il chakra del plesso solare e il chakra del cuore, questo costituisce ciò che le tradizioni definiscono il Centro, l'intimo posto in noi in cui ci sentiamo "a casa", il punto della Pace Interiore. Che possiamo immaginare "segnato" da una minuscola sfera che come un ologramma contiene la Totalità, la sede della nostra Anima Eterna, della nostra Divinità Interiore. Forse l'armonia delle sfere è proprio questo, il roteare armonico di una nell'altra… Con la forza creativa dell'immaginazione possiamo far roteare la nostra sfera interiore, la quale farà ruotare la sfera dell'holon personale, la quale mettere in moto la sfera dell'holon della Terra, la quale ruoterà in armonia con… l'Holon Cosmico… In questo sentire consiste questa semplice meditazione da fare mentre si passeggia consapevolmente per la città… Ci raccogliamo in noi, cerchiamo di divenire consapevoli del nostro Centro, che ci collega alla nostra Anima Eterna… Espandiamo questo punto fino ad essere compresi in questa sfera, dal colore della trasformazione Viola o di qualsiasi altro colore o qualità che vogliamo diffondere intorno a noi… A quando ci sentiamo pronti iniziamo la nostra camminata immaginando che la sfera che abbiamo creato ruoti attorno a noi e che nel fare questo diffonda le sue qualità nell'ambiente purificandolo e rigenerandolo… Facciamo questo per il tempo e tutte le volte che vogliamo… GRAZIE

Adattato dal seminario di Marko Pogacnik su Torino e il suo archetipo, aprile 2005.

venticinque


Milano città d’acqua Nel corallo Medhelanon ha messo radici, pietra viva, amata dall’acqua, che scorre in innumerevoli fiumi e sorgenti, sgorgando da ogni dove, la fanno una piccola Venezia, ingiallita dal ricordo... ventisei


Così proclamava il Bonvesin de la Riva nel De Magnalibus Mediolani: Nessuna città al mondo è così ricca d’acque… acque vive naturali, eccellenti a bere, salubri e così abbondanti in tutte le stagioni che in ogni casa, appena decente, si trova una fonte di acqua viva, chiamata pozzo… moltissime di queste, hanno al gusto un grato sapore, e sono cosi sottili che tutto imbevono. Di quest’acqua non rimane che un labile ricordo a sud della città, nella toponomastica e in alcune chiese annesse a fonti sacre. La “desertificazione” - per motivi igienici e di decoro - conclusa nel dopo guerra , ha indotto uno squilibrio tra le polarità producendo una “yanghizzazione” del paesaggio, che ha portato Milano a mascolinizzare tutte le sue qualità...

Pianta di Milano con i suoi corsi d’acqua disegnata da Leonardo.

ventisette


meditazioni: per aiutare l’Acqua a Milano Certo non possiamo fisicamente riportare l'acqua laddove non è più presente, ma con la forza dell'Amore della Consapevolezza e dell'Immaginazione, divenendo noi stessi cosmogrammi, possiamo diffondere le sue qualità nell'ambiente richiamandole dalla dimensione dallo Spazio Vitale Energetico dell'Anima. Mettendo in risonanza la nostra Acqua interiore con l’acqua contenuta all’interno del nostro corpo, possiamo informare quest’ultima, con le qualità più alte del nostro Spirito, e queste per risonanza si diffonderanno nella presenza d'acqua che permea l'ambiente e noi stessi… come in antiche preghiere… Immaginando il nostro addome come una coppa ricolma d'acqua, possiamo sentirne le qualità, perché questa è in risonanza con le qualità dell'acqua nell'ambiente circostante… Immaginiamo ora di armonizzare, infondere, trasmutare, benedire, ringraziare, l'acqua della nostra coppa, con quelle qualità che pensiamo siano necessarie… Culliamo e amiamo la nostra acqua giochiamo con lei… Facciamo questo per un po’… Quando sentiamo che il processo sia al termine, immaginiamo semplicemente di diffondere il contenuto della coppa nell'ambiente… Benediciamo e ringraziamo per l'esperienza… Ascoltiamo le qualità dello spazio circostante… Con un movimento della mani, immaginiamo di raccogliere dell'acqua dall'ambiente, portando le mani a modo di coppa all'altezza del nostro addome… cerchiamo di sentirne la qualità… Portiamo il prezioso liquido al nostro Cuore e cerchiamo di "sentire" l'elemento acqua… Quando ci sentiamo in risonanza …immaginiamo di armonizzare, infondere, trasmutare, benedire, ringraziare, l'acqua della nostra coppa, con quelle qualità che pensiamo intuitivamente necessarie… Facciamo questo per un po’… Quando sentiamo che il liquido sia pregno delle qualità infuse dal Cuore, riportiamo le mani-coppa, nella zona addominale del nostro corpo… Da questa posizione immaginiamo semplicemente di diffondere il contenuto della coppa nell'ambiente… Rimaniamo in ascolto delle "nuove" qualità dello spazio… Benediciamo e ringraziamo per l'esperienza…


Io sono Pace in me. Io sono Pace in ogni luogo e in ogni cosa Poiché Colui che vede da ogni posto è Colei che ama da ogni luogo Io sono Pace con la Terra che è in me, in ogni luogo e in ogni cosa. Io sono Pace con l’Acqua che è in me, in ogni luogo e in ogni cosa. Io sono Pace con l’Aria che è in me, in ogni luogo e in ogni cosa. Io sono Pace col Fuoco che è in me, in ogni luogo e in ogni cosa. Io sono Pace con l’Etere che è in me, in ogni luogo e in ogni cosa. Io sono Pace con i 7 colori, con le 7 note e le 144.000 vibrazioni di qualità che sono in me, in ogni luogo e in ogni cosa.

Se vogliamo vedere la Pace intorno a noi dobbiamo imparare ad Essere la Pace

Pace con il mio corpo. Pace con le mie emozioni. Pace con i miei pensieri. Perché io sono Pace in me Con ogni Essere Vivente Con ogni luogo e con ogni cosa GRAZIE.. GRAZIE... GRAZIE... Così già É!

ventinove


“Esistono alcune opere d’arte tramite le quali, l’anima di un determinato luogo, trova una finestra per esprimersi” trenta


Raffronto tra la visione della Sophia Redentrice di Santa Hildegard von Bingen, XII sec. e la “Dea” con in braccio l’agnello, simbolo di redenzione, nel bassorilievo di via Santa Agnese a Milano. Dalla sua parete rivolta a Nord, con il capo reclino sembra guardare un punto imprecisato verso il sorgere del Sole; Kristos, lo Sposo Cosmico. Ella, Madre, appoggia dolcemente al petto l’agnello divino che con il suo sacrificio e la sua ciclica rinascita, ci dona costantemente Vita e rinnovamento…

Il disegno e la citazione, della pagina precedente sono da Marko Pogacnik "La rinascita della Terra - il nuovo salto evolutivo" . Macro Edizioni

trentuno


Un’altra visione del mito di San Giorgio e il Drago. In questa formella, la figura della “Vergine” che nelle tradizioni iconografiche era rilegata ai margini della raffigurazioni, assume una posizione di particolare importanza. Descrivendo il mito di San Giorgio, l’autore pone la Vergine in primo piano. Qui è come se, la Donna “offrisse” al Santo il “drago”, la forza della Madre, donandosi permette all’uomo di collegare le Forze celesti alla Madre Terra con la sua lanciafallo. San Giorgio non è più il salvatore della Vergine indifesa, ma è con l’assistenza e l’aiuto Della Sapienza femminile (della Dea) che compie e completa la sua opera di unione, San Giorgio e il drago. 1308. Bassorilievo dall’ antica facciata della Basilica di San Giorgio al Palazzo (MI). Sorta annessa al Palazzo Imperiale dal quale fu emesso “l’editto di Milano” Con il quale Costantino e Licino nel 313 diedero, libertà di culto ai cristiani.

trentadue

tra Terra e Cielo.


L’ARCHETIPO DEL SERPENTE … el Bissun, la biscia. nello stemma dei Visconti... Ecco il segreto della mia eterna giovinezza. Come ogni anno, ho accarezzato la Grande Biscia dalla testa alla coda. …Sono rimasto filialmente incollato alla mammella di Madre Terra. La succhio come il bambino succhia sua madre. Così Henri Vincenot nel romanzo, il Druido delle chiocciole fa dire allo strampalato protagonista. Così la Biscia tiene delicatamente tra le sue fauci un fanciullo, più che tenere, sembra sostenere, portar fuori, partorire… Simbolo delle rigeneranti forze di Madre Terra che nel linguaggio olografico del corpo, si collocano alla base della nostra colonna vertebrale, risvegliate ascendono, donando al corpo un salubre nutrimento squarciando i veli dell’illusione che ci separano dal Tutto. Ed è proprio da lì che il biscione sostiene il fanciullo…

Axis Mundi della perpetua trasformazione di ciò che vive. Dalla Sostanza della Madre, nutrito... trentatre


E come Mosè innalzò nel deserto il serpente, così è necessario che sia innalzato il Figlio dell’Uomo, affinché chiunque creda in lui (...stesso) abbia la vita eterna Giovanni 3,14-15

Su una colonna di porfido dimora nella Basilica di Sant’Ambrogio, quel serpente che ancora oggi dona guarigione a chi la chiede… di contrappeso nell’altra navata su una identica colonna è posta una croce dalle braccia uguali… la croce del mondo, della quale, il serpente ne è la forza motrice, l’energia pro-creante... trentaquattro


“Donna impudica”, un tempo collocato su Porta Tosa, ora al Museo del Castello Sforzesco.

E cavità di Donna, che crea il mondo Veglia sul TempoLindoe Ferretti, lo protegge… Consorzio Suonatori Indipendenti In un testo medioevale la Dea si autodefinisce “Sono il fiore di campo e il giglio delle valli; sono la madre del bell’amore, della conoscenza e della sacra speranza. Bellissima sono e senza macchia… Sono la mediatrice tra gli elementi, colei che rappacifica gli uni agli altri… sono la legge del sacerdote e la voce del profeta e il consiglio del saggio. Io posso uccidere e rianimare…” Si rade mostrando la sua vulva, in un atto, che ricorda gesti di antichi rituali alla Grande Dea -“portatrice dell’incantevole recipiente”-, nei quali come narra Erodoto, nelle “Storie”, alcune donne “si alzano in piedi e sollevano le vesti”, tanto da poter disinnescare qualsiasi idea di violenza. Ciò potrebbe apparire come un gesto osceno, ma nella sua naturalezza di gesto cultuale, diviene allusione all’aspetto fecondo e sensuale della Dea al quale, tutti noi dobbiamo la Vita… Naturale espressione dell’esistente, posta sotto la protezione della Grande Madre, che all’organo sessuale femminile, conferisce sacralità. Citazioni da La Grande Madre di Franz Baumer,2003 Edizioni ECIG

Radendosi, mostra nel sensuale gesto, l’eterna verginità della Dea... trentacinque


Le tre manifestazioni della Dea Nell’ altare del transetto di destra, nella Basilica Apostolica di San Nazaro

La VERGINE dalle infinite possibilità,che tutto abbraccia ed è … La MADRE aspetto creante e creativo… La TRASFORMATRICE (la Dea Kali indù) che si manifesta ogni qual volta, un ciclo della vita, un’esperienza è terminata e ne da inizio ad un altro... trentasei


meditazione: respiro tra noi e la Madre L'immagine della Dea Vergine con in braccio il figlio, trae origine dalla raffigurazione della dea egizia Iside con in braccio Horus, questa è tra le più potenti immagini archetipe dell'umanità, che si colloca nel nostro subconscio. Una dimensione sacra che garantisce ad ognuno il diritto di sentire se stesso come il Cristo bimbo in braccio alla Vergine. Ma cosa vuol dire ciò? … semplicemente che il paesaggio e l'ambiente che percepiamo intorno a noi e ogni avvenimento che influisce o si inserisce nella trama della nostra vita rappresentano il grembo della Dea… Rilassiamoci nell’immagine... •Immaginiamo e cerchiamo di sentire di essere immersi nel campo emozionale-energetico della Vergine, tutto quello che ci circonda, nella sua essenza, rappresenta il suo corpo... •Socchiudiamo la bocca arcuando le labbra, come nell'immagine della Madonna Miracolosa, così facendo apriamo una via di comunicazione tra noi e la Madre... •Iniziamo a respirare dolcemente e con consapevolezza lasciando che il respiro fluisca liberamente dentro e fuori di noi... •Immaginiamo che quando inspiriamo, stiamo assorbendo tutta la qualità della Vergine che è tutta attorno a noi... •Quando espiriamo immaginiamo di diffondere il nostro respiro in tutto l'universo... •Facciamo questo per un po’, cercando di sentire la qualità dell'abbraccio della Mater Domini… Madonna Miracolosa sec XIII - Basilica di Santa Maria presso San Satiro, Milano

Liberamente adattata da "La rinascita della Terra - il nuovo salto evolutivo" di Marko Pogacnik. 2002, Macro Edizioni.

trentasette


Nel Duomo batte Il Cuore della Grande Madre La Vergine Maria, Madre di Dio, dichiara il suo aspetto di Nutrice con un gesto della mano segnando il capezzolo e il Divin Bambino ne tocca delicatamente il seno, fonte di nutrimento di tutta l’umanità. Tramite il processo di redenzione e trasformazione ( i due personaggi ai lati), la Vergine Maria si eleva nella sua Gloria di Regina Cieli, che nell’atto di benedire una moltitudine di Figli, sembra uscire dall’elemento ogivale della Mandorla Mistica… Sacro Utero da cui Tutto proviene e Tutto ritorna.. La Gloria della Vergine XIV sec. sacrestia Meridionale, Duomo.

trentotto


…come dire il Duomo si racconta a chi sa ascoltarlo...

Attraversami col Cuore… Bianca Vergine, assisa sulla Luna stai. Regina d’acque sotterrane, che sotto il tuo piedistallo abbondanti scorrono, sorgive innalzano la Madre… Nascente svetti al Cielo, dorata del colore del tuo Sacro Sposo, benedici la tua amata città che a tua memoria è dedicata, tanto t’adora… E tu, Santo Bartolomeo rammentami d’esser un Uomo Nuovo… Abbandono la vecchia pelle mostrandomi per quel che sono, un corpo di Terra animato dal Divin Soffio... trentanove


Ricostruzione ideale delle chiese esistenti prima del Duomo, XIV secolo. Elaborazione tratta da “Milano di terracotta e mattoni” di Oscar Pedro Melano edizioni Mazzotta

Centro Cuore Alchemico della Sacra Mediolanum E da immemorabile memoria che questo luogo è considerato Sacro. Infuso d’acque, sia portate da fiumi, che sorgive si erge come in una bassa collina, dove magiche energie terrestri naturalmente si incontrano con le energie cosmiche, luogo favorevole alla Dea. Sempre dedicate a Santa Maria Nascente (partorita dalle sue stesse acque), furono costruite tra le più antiche chiese di Milano e due battisteri ottagonali, su già esistenti tracce paleocristiane. Il Duomo ha inglobato in sé, Santa Maria Maggiore intersecante il cerchio neolitico-, che gli dona l’armonica frequenza della quale è ora cassa risonante, magari un po’ scordata… forse nasconde ancora una segreta cripta con un laghetto circondato da alte colonne e nel quale dimora una Vergine Nera… Santa Tecla ormai riposa, col suo celebre battistero che ha visto fra i suoi neocatecumeni Sant’Agostinoai piedi del sagrato del Duomo, ancora lì qualcosa pulsa, sospinge alla vita… Costruita su un precedente tempio romano, pare dedicato a Minerva-Atena, da questi ultimi, edificato su un tempio pagano dei galli insubri, dedicato pare a Belisama-Brigit, che lo avevano edificato su... quaranta


la qualità multidimensionale dello spazio, nell’emblema della Fabbrica del Duomo

La Madre Cosmica Sophia protegge con il suo mantello la Cattedrale di Milano, sostenendo nel suo sacro cuore la promessa della Dea Nascente, la “Madonnina”… Questo “simbolo” è stato assunto come emblema della “Fabbrica del Duomo”… Questo cosmogramma ci racconta la composizione dello spazio originario di Milano. In quanto possiamo osservare nel Duomo l’archetipo del piano Vitale-Energetico del paesaggio (Madre Terra), nella Madonnina il piano dell’anima, nella Sophia che tutto abbraccia la qualità archetipica dello spazio originario dell’Eternità (Dea Vergine, la Totalità). Questo significa che siamo in presenza di uno spazio sacro, dove queste qualità si compenetrano, si equilibrano, si fondono, si rinnovano costantemente, e che “lo spazio del Duomo” ne è l’aspetto fisico simbolico. La Madonnina posta così in alto, può essere assimilata alla simbolica Dea uccello del neolitico, essa rappresenta l'aspetto olistico della Vergine. (…) La Dea neolitica è un uccello in volo, che collega la sfera terrestre con quella cosmica, ristabilendo l'originale unità tra cielo e terra; la Dea nel suo aspetto vergine rappresenta questa unità. Infatti la nostra Dea Nascente si erge al di sopra di piazza Duomo, diffondendo nello spazio circostante le sue benedizioni, ella diviene così, simbolicamente, il punto di unione tra le forze energetiche di Madre Terra che incanalate dall'architettura sacra della Cattedrale gotica, vengono convogliate tutte verso la guglia che sorregge la Madonnina e qui si incontrano con le energie cosmiche, della Regina del Cielo Sophia, nel suo Sacro Cuore. Citato da Marko Pogacnik “Spiriti di Natura e esseri Elementali”.2002, Macro Edizioni quarantuno


meditazione: benedizione della Vergine Stando in piedi, divarichiamo leggermente le gambe come a voler lasciare un passaggio… Sentiamoci radicati alla Terra e sostenuti dal cielo… stiamo coscientemente in ascolto… Portiamo i palmi delle mani sopra al cuore, paralleli tra di loro, è rimaniamo per un pò, in ascolto del nostro cuore e delle sue "qualità"… amiamolo e coccoliamolo per un pò… Richiamiamo a noi, e cerchiamo di sentire il caldo abbraccio protettivo del mantello della Madre Cosmica Sophia… Immaginiamo di vestirne il Mantello… che ci avvolge come in un bozzolo... Richiamiamo a noi le qualità della Madre Terra. Come se fosse una piccola sfera di Coscienza, di Luce argentea carica delle qualità di amore, nutrimento, sostegno, trasformazione, generosità, compassione… ed di ogni altra qualità… Con la volontà del Cuore facciamo salire questa sfera di Luce dal basso della nostra colonna vertebrale - come se fosse un condotto- fino al nostro Cuore. Assistiamo e coccoliamo la "nascita" della Madre Terra, nella Dea "Nascente"… Quando ci sentiamo pronti, espandiamo queste "qualità" in tutto il nostro corpo e in tutto il nostro campo emozionale-spirituale. Rigenerandoci... Facciamo questo discostando lentamente i palmi delle mani dal cuore -tenendole sempre in contatto- sino a formare un cerchio con le nostre braccia… Aprendo il cerchio inviamo le qualità della Sacra Nascita -sostenuta dal nostro amoretutto intorno nello spazio di Milano, della nostra regione, del nostro paese, sino a ad avvolgere il Pianeta intero… Non più promessa, ma atto realizzato… Così già è! Ringraziamo…

quarantadue


Il cosmogramma di San Barnaba 13 solchi attorno ad un foro centrale… Su questa pietra d’antica memoria, l’Apostolo Barnaba, il consolatore, pose, nell’asse centrale, il suo bastone cruciforme, portando la Lieta Novella del Figlio Divino, dispensatore di Liberazione nella Mediolanum pagana… 13 marzo nell’anno del Signore 51 …nel gesto, una tradizione fluisce nell’altra, come l’eterno fluire dell’acqua nel tempo... Mistico orologio...

La Pietra Rotonda di San Barnaba, incastonata nel pavimento di Santa Maria al Paradiso. La si fa risalire ai celti dell’età del ferro.

Per le civiltà precristiane il calendario era composto da 13 mesi più un giorno fuori dal tempo, simboleggiato dal foro centrale. Foro uterino di vedica memoria diviene, “Porta della Liberazione” attraverso la quale l’anima può passare oltre... e salvarsi, giorno e luogo d’unione tra i mondi I tredici solchi (i tredici mesi) divengono così le tredici serrature delle tredici porte che, nella celtica ballata di Taliesin, tengono prigioniero Elphin il figlio della Vergine Madre, che nel giorno del non tempo, nel portale tra i mondi, nel giorno del Fanciullo Divino… egli viene “Liberato”. Citazione da Robert Graves: La Dea Bianca -Adelphi Edizioni,2003. quarantatre


La Terra sta partorendo se stessa…

Diversi segni in quest'epoca c'indicano che sono in atto profondi mutamenti su tutti i piani dell'Esistenza che sembrano voler preannunciare un "travaglio" che ci coinvolge tutti. La Madre, "partoriente se stessa", ci chiama a rinascere con Lei. Come umanità siamo ad una svolta epocale, siamo nascenti a noi stessi come ci ricorda la Madonnina del Duomo, e come tali dobbiamo farci carico delle nostre responso-abilità, vale a dire la nostra capacità di dare risposte in armonia con la Vita… La Madre ci chiede assistenza alla sua Nascita… Ci viene chiesto di divenire figli coscienti e saggi, Madri e Padri responso-abili di una nuova Terra… A questa richiesta ci rimanda la Vergine "trafitta" di Santa Maria al Paradiso… La prima volta che visitai la chiesa, mi accorsi della presenza di una diffusa sofferenza, essa mi appariva come intrappolata dai pensieri dei suoi frequentatori… Tutto ciò si rifletteva in un quadro e nella scultura della Vergine sull'altare maggiore, in entrambi, raffigurata con un pugnale conficcato nel fianco… Così un simbolo può essere un portale e un serbatoio d'energie, sembrava che quelle raffigurazioni di Maria stessero offuscando la qualità armonica dello spazio dedicato alla Vergine al Paradiso… La Madonna è sicuramente un'amorevole Madre capace di prendere su di sé il dolore dei suoi figli per redimerlo, per trasformarlo. Nel suo aspetto di Vergine Madre è la controparte femminile del Cristo redentore. Sentivo che quelle immagini mi stessero rimandando altro… era un invito quello che mi trasmettevano. Non “abbiamo più bisogno” di una redenzione che ci venga dall'esterno, non abbiamo più bisogno di far carico la Madre o il Cristo delle nostre azioni, ma essa deve venire dal nostro interno, ci dobbiamo fare carico noi delle nostre scelte, essere noi il mezzo, il canale per la nostra e l'altrui guarigione… Il Divino, l’Armonico sono dentro di noi dobbiamo sforzarci passo dopo passo a manifestarlo, ognuno con le proprie qualità… La “Vergine trafitta”

Sull’Altare stai, in Estasi d’amore sostieni il pugnale che il fianco ti trafigge... Albero di Vita dal quale l’Uomo Nasce... quarantaquattro


meditazione: assistenza alla Vergine di Santa Maria al Paradiso Questa pratica la si può eseguire direttamente sul posto oppure usando l'immagine a pagina quarantacinque come mezzo di connessione, in entrambe le possibilità cercate, prima di iniziare la meditazione, di percepire ciò che quell'immaginesimbolo ci trasmette, provate a sentire la qualità dello spazio… Stando in piedi o seduti immaginiamo di ancorarci alla Terra con delle profonde radici, questo ci dona la consapevolezza che siamo parte integrante della Madre Terra… Dalle nostre spalle facciamo partire tanti fili di luce cristallina che ci ancorano al cielo, questi ci collegano alle dimensioni della Totalità che ci rammenta che siamo Esseri di Luce. Con questa consapevolezza proviamo a percepire il punto di equilibrio delle due forze, all'interno del nostro corpo… sentiamoci bilanciati in quel punto… e da questo, facciamo nascere una sfera di luce che come una pelle energetica protegge il nostro campo energetico, permettendo il collegamento con l'ambiente e schermandoci dalle energie dissonanti e disarmoniche… In questo stato di consapevolezza cerchiamo un contatto con la Vergine… Quando ci sentiamo in risonanza con il campo energetico della Vergine, con la forza della nostra immaginazione ci avviciniamo e estraiamo… la spada che le trafigge il fianco… Questo è la nostra presa di responsabilità… Immaginiamo come atto d'amore di restituirla trasformata in bouquet di fiori, dai mille colori… Ringraziamo la Madre per l'esperienza… consapevoli che questo dono del Cuore illumina e trasforma…

L'immaginazione e’ un portale tra le dimensioni, e’ il linguaggio con il quale possiamo comunicare… quarantacinque


Santa Maria dei Miracoli in San Celso L’archetipo dell’Unione... Il santuario di Santa Maria dei Miracoli sorse intorno al 1430 intorno all'edicola votiva dedicata alla Madonna con il Bambino fatta innalzare dal Santo Ambrogio per segnare il sacro luogo del ritrovamento dei corpi dei Martiri San Celso e San Nazzaro ad opera dello stesso Ambrogio. Un'antica tradizione la vuole la "chiesa degli sposi" che lì per usanza, offrivano il loro mazzo e il loro amore, inginocchiandosi innanzi all'altare della ambrosiana Madonna ancora visibile a sinistra dell'altare maggiore (vedi disegno a lato). Ancora oggi questo santuario vibra alla frequenza dell'archetipo delle Sacre Nozze, dell'Unione, dell'incontro del Femminile con il Maschile per fare il miracolo dell’Uno. L'incontro tra il Cielo e la Terra si specchia, nelle decorazioni presenti nella chiesa, ciò che è in basso è ciò che è in alto. Così come si vede nella foto, il mandala-labirinto del pavimento sotto la cupola maggiore riflette le decorazioni della sovrastante cupola. Sembra raccogliere e convogliare tutte le energie presenti nel Sacro Luogo, al centro del suo sviluppo circolare che posto sulla verticale del centro-cupola crea così un asse, un vortice energetico che proprio lì ci permette di sperimentare le qualità dell'Unione Sacra fra i Principi Divini. Una forte corrente energetica ascensionale ci innalza sino ad incontrare il Cielo pur essendo perfettamente radicati alla Madre Terra. Da questo sacro incontro, nasce il Figlio… l'Umanità intera…

O Sacra Sposa in questo Luogo per ben due volte ti sei manifestata, infondendo le tue virtù nell'acqua, che dalla fontanella dell'atrio, che ci accoglie, tu disseti i tuoi Figli... quarantasei


Una diagnosi per Milano Nulla è casuale e ogni simbolo ha una storia da raccontare... Questo caduceo mi ha incontrato a pochi passi dalla celebre “Scrofa semilanuta”, a pochi metri dal centro della cittadella neolitica, su un palazzo di Piazza Mercanti. Un ignoto Scultore ha lasciato proprio lì, un indizio, forse un antitodo, per comprendere Milano? Mi è parso subito, un messaggio sullo stato di salute della città… Nelle raffigurazioni classiche del caduceo, i due serpenti si svolgono intorno all’asse centrale in modo armonico ed equilibrato,che nel linguaggio olografico del corpo si traduce nelle due correnti energetiche yin e yang che risalendo la colonna toccano particolari punti energetici chiamati chakra. Possiamo subito vedere come il quarto e il quinto chakra siano in evidente disarmonia…

Nell’impossibilità di poter esprimere il suo Amore, La Dea soffoca il suo cuore... quarantasette


N A S C E N T E

dal suo lungo letargo che i Lumi del Destino avevano incantato nel sogno illusorio della materia e delle vanità ... intrappolata fuori da sé, come esiliata a se stessa... non più Madre nutrice e generatrice feconda, intrisa dalla bellezza della Vergine ma una vecchia Madre intrappolata dai nostri illusori sogni ci specchia. Noi suoi figli - frattali di Madre Terra - intrappolati nel gioco della avidità e dell'ignoranza... nel fuoco fatuo di una bellezza esteriore sempre più plastificata, abbiamo dimenticato il sentiero dell’Anima e dello Spirito; sacrificate, inchiodate alla croce della materia... croce di Mistica Unione che dal suo centro, presto farà ardere, la fiamma dell'Uomo Nuovo


Così siamo giunti a una delle soste di questo viaggio nel tempio di paesaggio di Milano, so che molto è ancora da scrivere, meditare, fare, ma per quanto giovane possa essere questo lavoro, credo possa apportare un contributo per quanti hanno il desiderio di comprendere, fuori dalle apparenze o di quel che si dice, una realtà come la città di Milano. Scovando dietro ai simboli nella memoria archetipica dove risiedono tutte le nostre vite il significato dei gesti che hanno reso questa città qualcosa di speciale, presente, ma assente da qualsiasi riferimento che non sia il “sacro” istituzionale o la verità della scienza che è divenuta dogmatica quanto lo siano alcune religioni…. Una sorta di insabbiamento o forse meglio un volontario esilio… Ho sempre pensato che l’arte, come ricerca del “Bello” e di trascendenza possa “aiutare” la percezione della vita e del mondo... Come nel fare dell’Arte ho cercato più di evocare che di descrivere, di narrare più che raccontare... Questo lavoro è: - pratica dello “yoga della bellezza” -… Qualcosa in me va trasformandosi… a forza di cercare la bellezza sto iniziando a vedere la bellezza attorno a me… È come se qualcosa pian piano e inesorabilmente stia cambiando, mi sento diverso da quando ho iniziato questa ricerca come una sorta di “terapia” che in modo sottile Milano attua su di me, perché ho dovuto trasformare il mio modo di pensare, di sentire, allontanandomi dagli schemi che bloccano l’immaginazione, liberandomi dai condizionamenti, fluendo, scontrandomi con gli spigoli della mia personalità, insomma affrontando e cercando di comprendere e quindi, amare la mia parte subconscia, il mio lato oscuro, sto cercando di Trasformarmi per comprendere… Tutti noi possiamo contribuire a scrivere questa favola, di una Dea che nella notte dei tempi per sua scelta o per altro, si addormentò in un sonno profondo, che ora, attende un gesto che possa riportarla alla veglia a una “ri-nascita”… Il “bacio” cosa è se non attenzione, amore, gratitudine, gentilezza, armonia, pace, rispetto, fratellanza, ascolto, generosità, grazia…

Ora non è più richiesto l’eletto, il principe Azzurro, ma la “partecipazione” di tutti noi, portando con sé il proprio cuore... febbraio 2005 quarantanove


...Porta il tuo Cuore, sempre con te...


Appendice: Aggiornamento 2006

Il ruolo di Milano nel Plesso Solare Europeo Un fiore a otto petali Mappa di alcuni punti energetici

cinquantuno


Il ruolo di Milano nel plesso solare europeo

Milano non ha solo un’importanza energetica per la Lombardia e la Val Padana. Questo punto rientra, assieme a Venezia, in una struttura energetica molto più vasta, che è stata studiata e rilevata da Marko Pogacnik. Nel corso dei suoi interventi come terapeuta della Terra, Marko ha potuto tracciare una possibile struttura energetica dell'Europa, che attraversa il continente come una "colonna vertebrale" che, partendo dall'isola di Creta, suo "chakra-radice", si estende sino all'Islanda, che svolge la funzione ed esprime le qualità di suo “chakra-corona”. In una zona a Nord e a Sud delle Alpi, compresa tra Zagabria e Francoforte, tra Praga e Milano, pulsa un "campo d’energia" con le qualità e la funzione del Plesso Solare. All'interno di questo campo energetico, ogni luogo e città alimenta, sostiene e contribuisce a definire il campo energetico vitale del plesso solare europeo. Il ruolo di Milano all’interno di questo campo energetico si può esprimere nell’assunto di “luogo della memoria delle Sorgenti della Vita”. Liberando questa consapevolezza in noi, ricercando il contatto con la fonte interiore della nostra vita, del nucleo divino del nostro essere terrestre – riscoprendoci figli della Dea -, mettendoci in risonanza con i suoi punti energetici possiamo risvegliare questa memoria nella "coscienza" della città che abbiamo costruito in questo particolare luogo della Terra, di cui abbiamo dimenticato la natura sacra. Individuando i suoi possibili blocchi energetici, e sciogliendoli dentro di noi, individualmente o in gruppo, tramite azioni creative (come la meditazione, le visualizzazioni, l'immaginazione e il canto armonizzante) aiutiamo Milano ad esprimere pienamente le sue qualità, il suo archetipo, il suo scopo, e a liberare la sua creatività generatrice.

Disegno di Marko Pogacnik

cinquantadue


Un fiore a otto petali… Estratto dall’articolo scritto in collaborazione con Maurizio Martinelli pubblicato su “Il Consapevole” n°7 Ago/sett 2006. Macro Edizioni.

Da diversi anni mi occupo della rinascente cultura della Dea intesa come un modo di essere, uno stato dell’anima e del cuore, che nasce da una riscoperta interiore delle qualità femminili del divino dentro e attorno a sè. Qualunque sia il nome che le passate culture ci hanno tramandato, queste qualità ci riportano a un profondo contatto con la Natura, con la sorgente della vita, con la sua radice-Madre: è la coscienza che pervade ogni atomo di questo magnifico pianeta. La Dea è il paesaggio. E il paesaggio non è una mera manifestazione fisica, ma consiste di piani sottili, invisibili ai nostri abituali cinque sensi: è coscienza incarnata, il corpo stesso della Dea, che si esprime e si manifesta anche a un livello spirituale ed emozionale. È perciò possibile non solo vedere i luoghi come espressione fisica ed estetica (come “panorama”), ma è sentirli, intuirli, gustarne le sue qualità intime. Un luogo “al centro” Di Milano mi ha sempre affascinato la rotondità, lo svolgersi a cerchi concentrici, per circonvallazioni sempre più ampie, che ne fanno una città dinamica, alla continua ricerca di un equilibrio tra le sue forze centrifughe d’espansione e la sua tensione all’interiorità, che si esprime in un movimento centripeto, verso un centro. Milano ha un centro, dal quale sembra allargarsi una serie successiva di cerchi concentrici, come se la pianta dell’attuale città seguisse l’evolversi di un cromelech, di un antico cerchio di pietre, che faceva di questo luogo un centro sacro, un “ombelico del mondo” (un omphalos), un posto speciale, nel quale il Cielo confluisce nella Terra e la Terra si protende verso il Cielo, in un costante movimento respiratorio, che ne fa il motore energetico dell’organismo della Valle Padana, situata com’è, al centro geometrico del semicerchio della catena alpina.

cinquantatre


Qui sembra esserci l’origine stessa del suo nome, indizio esso stesso della sua sacralità. Pare derivi dal celtico Medhelan, che sta ad indicare un santuario, o luogo di perfezione “posto al centro”, che fu più tardi latinizzato in Medhelanon, poi Mediolanum e infine Milano. Per quanto lontana possa essere la sua storia e per quanto possano essere state occultate nel tempo tracce della sua originaria natura, Milano dispiega il suo vero essere al cuore attento di chi la vuole ascoltare. Lo stesso Bonvesin della Riva, alla fine del XIII secolo, nel De Magnalibus Mediolani (Le Meraviglie di Milano) ne decantava le lodi, che vedeva già manifeste nel nome latino: “la vocale centrale “o” è la più bella e degna, che con la sua rotondità evoca la forma circolare della città e la rotondità è simbolo di perfezione, la presenza delle cinque vocali ne dimostra la completezza”. Continua Bonvesin: “Considerata in rapporto alla sua posizione, la nostra fiorentissima città è famosa perché situata in una bella, ricca e fertile pianura, dove il clima è temperato, abbonda di tutto quello che è necessario alla vita umana, posta com’è tra due fiumi equidistanti, il Ticino e l’Adda. È così ricca d’acque […], vi si trovano limpide fonti e fiumi fecondatori”. Sembra quasi la descrizione di un’Eden e l’appellativo di Milano n’evidenzia il carattere “acqueo”. Qualità yin e yang nel paesaggio della città Il forte legame con l’elemento acqua si mostra qui fisicamente, con la diffusa presenza d’acque sorgive, che dall’interiorità, in cui si sono sciolte scendendo dai monti, riaffioravano in superficie, scorrendo verso il mare. Incanalate in un complesso reticolo, circolavano in tutto l’organismo della città, alimentando la sua vita in tutti i sensi. Un carattere che la imparenta alla “città d’acqua” Venezia, che è invece immersa nella laguna, dove l’acqua dolce portata dai fiumi (Yang) si mescola a quella salata del mare (Yin), rigenerandosi quotidianamente. Possiamo quindi immaginare Milano nascere in un paesaggio dalle qualità femminili yin, fecondo e fecondante, ricco di quelle acque che rappresentano il nostro inconscio, le nostre emozioni, la nostra stessa memoria cellulare (per sua natura l’acqua raccoglie e trasporta informazioni). Un luogo dove la presenza della Dea Madre doveva essere tangibile, senza asperità o secchezze, in perfetto equilibrio con l’impulso delle qualità maschili yang. Equilibrio dato dall’incrocio di due forti correnti yang, che, nascendo dal Monte Resegone e dalla Catena del Monte Rosa, s’incontrano esattamente a novanta gradi dov’è ora Piazza della Scala, impregnando lo spazio di quella sacra alchimia che si manifesta quando le due forze primordiali dell’Universo s’incontrano nella danza della creazione. Un luogo dove, dicevamo, il Cielo si sposa alla Terra. La fluidità negata L’opera dell’uomo, quando agisce inconsapevolmente, staccato dalla comunione con la Natura, può però creare degli squilibri. Così è successo qui, con la chiusura successiva dei navigli, dei vari pozzi sorgivi e di quasi tutte le fonti sacre, provocando una “yanghizzazione”, cioè un eccesso di qualità maschili dello spazio energetico di questo luogo. Tutto questo ha una ricaduta sulla qualità della vita degli abitanti di Milano. L’operosità diviene frenesia e spasmodica ricerca del profitto fine a se stesso, la bellezza diviene vanità, la Moda crea abiti per una donna sempre più mascolinizzata (gratificando l’immaginario maschile, attraverso la conferma del predominio del suo modello mentale “parziale”): tutto diventa merce e guadagno, tutto è quantizzato, misurato, organizzato, sezionato, logicamente calcolato. Sentimento, intuizione, generosità, sono relegati nella sfera della “debolezza” e dell’inutile, a svantaggio della collaborazione creativa.


Sorte comune è toccata a Venezia, che ha subito l’interramento di molti suoi canali e l’ancoramento forzoso alla terraferma, la costruzione di ponti “terrestri” sul Canal Grande (inizialmente c’era solo Rialto e si usavano le gondole per il traghettamento). Tutte opere che hanno portato al conseguente squilibrio delle qualità armoniche del suo paesaggio sacro. Milano come un fiore: la corolla di Piazza Duomo Le mie ricerche sul paesaggio della Dea di Milano si sono sviluppate e approfondite, compiendo le esplorazioni geomantiche assieme a Marko Pogacnik – artista sloveno capace di dialogare con i "mondi sottili", per collaborare attivamente alla rigenerazione di luoghi importanti per la salute del pianeta – nel febbraio di quest’anno, in occasione di un seminario itinerante a Milano. Ne è nata una possibile descrizione dello spazio multidimensionale della città, uno spazio “olistico”, in cui i centri focali delle energie del suo organismo vivente sono fuse con le valenze spirituali del suo Tempio di paesaggio. Milano è un chakra planetario, la cui essenza può essere descritta come un fiore ad otto petali, ognuno dei quali esprime delle particolari qualità. La corolla si svolge attorno all’area di piazza Duomo, cuore energetico della città e luogo della Dea della creatività, fertile e generosa, che dispensa il nutrimento ai figli. Nella Madunnina svettante sulla cima del Duomo, dedicato a Santa Maria Nascente, possiamo ravvisare l’anima femminile della città, che da tempo immemorabile ne officia il culto. Incastonato alla corolla troviamo l’area ellittica che si svolge intorno a piazza della Scala, che rappresenta sia il luogo della Dea della Totalità, sia il luogo di collegamento alle Forze Cosmiche degli avi. A quelle forze evolutive donateci dall’esperienza di tutti gli esseri che hanno abitato prima di noi questo mondo. Un tempo questa era l’area dove si trovava il sacro nemeton, il bosco sacro dei Celti, il paradiso in terra. Dalle Forze archetipiche situate nella profondità della Terra, questo fiore trae il suo nutrimento vitale. Un indizio di questo si può ravvisare nello stemma visconteo della città, (che possiamo ammirare sul muro del palazzo arcivescovile): un serpente o drago, animale associato alle profondità terrestri, inghiotte un fanciullo, ma in realtà sembra “portarlo fuori”, “partorire”. In molte culture il serpente/drago non ha la connotazione negativa che gli è stata data successivamente, ma è simbolo delle correnti vitali di Madre Terra, che nutrono la vita su questo pianeta. I Petali Le qualità della Dea della Trasformazione sono espresse dal complesso formato dalla chiesa di Santo Stefano e la Cappella dell’Addolorata, in San Bernardino alle Ossa. Per farne esperienza possiamo immergerci, dapprima, nel campo purificante della chiesa di Santo Stefano, che come una grossa macina ci aiuta a trasformare tutte quelle esperienze che non servono più alla nostra evoluzione personale. Poi possiamo fare esperienza della profonda benedizione che si emana dalla Cappella dell’Addolorata, suggestivamente decorata con le ossa di un antico cimitero cristiano. Così come Sant'Ambrogio, patrono della città, ne detiene l'identità e la chiave, la Basilica a lui dedicata si è sviluppata come luogo dell'autoconoscenza di se stessi, dell’autoriflessione. Come in un modello a scala ridotta dell’anima energetica di Milano, possiamo varcare il portale energetico all’interno nella navata centrale. Il portale è formato da due colonne che sorreggono, una il Serpente – si dice sia quello stesso che nel racconto biblico fu forgiato nel deserto da Mosé, al quale la tradizione popolare attribuisce proprietà taumaturgiche – che ci collega alle profondità terrestri; l’altra, sorregge una croce a bracci uguali, che ci riporta alla vastità del cosmo. Il punto d’incontro di queste forze è in ognuno di noi.


Altro petalo del fiore è la Basilica di San Lorenzo che – come nelle fiabe, le sorgenti della lunga vita – è sede delle energie vitali legate all’acqua, elemento che dona giovinezza e vigore. Questo luogo è connesso intimamente all’anima della città, perché questo potere di lunga vita è un'espressione del suo stesso archetipo e del collegamento delle sue radici con la profondità della Terra. Ulteriore espressione di collegamento con la Terra si può percepire nella piazzetta antistante la Chiesa di Santa Eufemia: sembra essere il luogo deputato al contatto con Madre Terra. Come un grande albero: per avere una grande chioma si ha bisogno di profonde e consapevoli radici. Punto d’incontro e di equilibrio delle forze Yin e Yang del tempio di paesaggio di Milano, è il Santuario di Santa Maria dei Miracoli in San Celso, conosciuta anche come la Chiesa degli Sposi. Ancora oggi questo santuario vibra alla frequenza dell'archetipo delle Sacre Nozze, dell'Unione, dell'incontro del Femminile con il Maschile per fare il miracolo dell’Uno. L'incontro tra il Cielo e la Terra si specchia nelle decorazioni presenti nella chiesa: ciò che è in basso è ciò che è in alto. Il mandalalabirinto del pavimento sotto la cupola maggiore riflette le decorazioni sovrastanti e sembra raccogliere e convogliare tutte le energie presenti nel Sacro Luogo: al centro del suo sviluppo circolare, posto in asse con la cupola, crea un vortice energetico, che permette di sperimentare le qualità dell'Unione Sacra fra i Principi Divini. Una forte corrente energetica ascensionale ci innalza sino ad incontrare il Cielo pur essendo perfettamente radicati alla Madre Terra. Da questo sacro incontro, nasce il Figlio, l'Umanità intera. Questo percorso all’interno dello spazio energetico di Milano può dare un contributo allo sviluppo delle qualità creative capaci di risvegliare in ognuno di noi la Dea dormiente: possiamo percorre in modo nuovo – come “pellegrini sensibili alla Terra” – le Vie dell'Anima dei luoghi e di noi stessi, rivisitando i posti che svelano i segni della sua presenza, in attesa di rinascere.

A sinistra: un modello fisico ed energetico del campo di forza che sostiene il Plesso Solare europeo è in fase d’ultimazione a Zagabria. Un grande cerchio di “geopuntura” (agopuntura della Terra, che ha per il corpo del pianeta, una funzione analoga all’agopuntura nel corpo umano) mette in relazione, e sostiene energeticamente, questo campo di forza, con le varie località interessate, per “risonanza”, tramite l’uso di appropriati cosmogrammi. A destra: il cosmogramma per Milano, installato nella relativa pietra.

cinquantasei


A Centro Chakra di Milano. B Centro Flusso Cosmico collegamento con gli Avi.

C

C Centro Yin. D Centro Yang. E Centro di Radicamento le radici.

B

F Centro Cuore, supporto ad A, Centro Chakra di Milano.

F D

A C

H

I

E L

G

G Supporto per il centro Yin C. H Petalo del Chakra: Essenza. I Petalo del Chakra: Ringiovanimento. L (fuori cartina, Santuario S.M. dei Miracoli in c.so Italia) Petalo del Chakra: Equilibrio Yin e Yang.


AA.VV.: Il Mistero di una Cattedrale - Edizioni Paoline, 1986. AA.VV.: Le terme a Milano - cooperativa editoriale “Il Bucaneve”, 1988. Agama: Adamello, l'uomo nuovo del temp(i)o nuovo - Bastogi Editrice Italiana, 2003. Anna Salvi, Franco Fava: I navigli del Milanese - Libreria Milanese, 2001. Cristian Jacq: Il segreto della Cattedrale - Mondadori,1999. Cinzia Galletto: Alle porte del viaggio, manuale di turismo percettivo per conoscersi viaggiando - R. Chiaramonte Editore, 2002. David Furlong: Le chiavi del Tempio - Newton & Compton Editori,1999. Drunvalo Melchizedek: L’antico segreto del Fiore della Vita - vol. I-II, Macro Edizioni. Edmondo Bordeaux Szekely: Il Vangelo Esseno della Pace - edizioni M.Manca, 1994. Francis Hitching: Magia della Terra - Edizioni Euroclub, 1979. Franco Fava: Storia di Milano - Libreria Meravigli Editrice, 1980. Franz Baumer: La Grande Madre, scenari da un mondo mitico - ECIG edizioni, 2003. Gigi Capriolo: I luoghi magici dell’energia - edizioni Xenia Gregg Braden: L’Effetto Isaia - Macro Edizioni. Henri Vincenot: Il Druido delle chiocciole, il mistero delle cattedrali - Edizioni Amrita, 2000. Jean Markale: Il Mistero dei Druidi, il culto della Dea Madre e la Vergine Nera di Chartres - Sperling & Kupfer Editori, 2002. John Michell: The Earth Spirit - Avon Books, 1975. Joseph Rykwert: L’idea di città - Edizioni Adelphi, 2002. Laurence J. Bendit: Lo Yoga della Bellezza - Edizioni Età dell’Acquario, 1989, introduzione di Bernardino del Boca Marco Fulvio Barozzi: I celti e Milano - Edizioni della Terra di Mezzo, 1994. Marko Pogacnik: La Forza di Cristo e il ritorno della Dea - Macro Edizioni, 2003. Marko Pogacnik: La Rinascita della Terra, il nuovo salto evolutivo - Macro Edizioni, 2002. Marko Pogacnik: Spiriti di Natura e esseri elementali - Macro Edizioni, 2001. Marko Pogacnik, a cura di Maurizio Martinelli: Le radici in cielo - stampato in proprio, 2004. Masaru Emoto: La risposta dell’acqua - Edizioni Mediterranee, 2004. Maurizio Martinelli: Sentimento dell'acqua, sacralità del paesaggio e guarigione della Terra - Moreno Turci Editore 2002. Michela Zucca: Milano Magica - Libreria Milanese, 1995. Oscar Pedro Melano: Milano di terracotta e mattoni - edizioni Mazzotta Paolo Molesti: Medici di Pietra, i poteri di guarigione dei luoghi sacri - Elvetica Edizioni, 2003. Robert Graves: La Dea Bianca -Adelphi Edizioni,2003. Rupert Sheldrake: la rinascita della Natura - Casa Editrice Corbaccio, 1993. Sandra Ingerman: Medicina per la Terra - Edizioni Crisalide, 2004.

cinquantotto


Ringrazio per questo lavoro principalmente Mina, madre di mio figlio, mio figlio Alessandro, per gli insegnamenti che mi dispensano. a loro dedico il presente lavoro… Un profondo ringraziamento alla Vita, nella espressione della Madre, del Padre e del Figlio, che con le Sue magnifiche sincronicità, dolcemente ci guida in questo esistere e a Marko Pogacnik, che ha ispirato tutto questo agire. Inoltre ringrazio Maurizio Martinelli, Pietro Lembi, Marco Pedrazzi, Sergio Trevisiol per le piacevoli e illuminanti chiacchierate, e Ovidio Cosbuc che all’inizio della mia navigazione mi ha mostrato possibili rotte… e tutte le amiche, amici, gli incontri, gli autori, citati e non, che contribuiscono e sostengono questo viaggio...

Stampato in proprio, Maggio 2005, aggiornamento Novembre 2006. Adattato per il web Aprile 2009 Tiratura Limitata per la Rete Vitale di Geomanzia e Trasformazione della Terra e dell’Uomo - nodo di Milano Tutti i testi le immagini e i disegni, dove non espressamente indicato, sono dello scrivente .

Laboratorio di Ecologia Olistica

labecologiaolistica@hotmail.it www.ecologiaolistica.blogspot.com www.youtube.com/Olisticamente


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