Ortigia

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SABATO 24 DICEMBRE 2011 ANNO 1 N° 0

EURO 1,00

Edizione di Catania Siracusa Ragusa

www.ilcorrieredisicilia.it

Cultura

Catania

Archimede diventa popolare negli Usa

Al Bellini il concerto di Capodanno

a pagina 20

Perchè nasce Il Corriere di Sicilia

Prematuri, ma ci siamo di Corrado Maiorca

È

l’idea di quattro amici al bar. Il Corriere di Sicilia nasce su carta alla vigilia della Natività. Forse non è un caso e non sarà neppure il segno del destino. Ma nasce. Come tutti i figli prematuri ha la stessa amorevolezza di chi l’ha ideato, pensato e pure finanziato. Perchè senza soldi non si canta messa, quindi non si fanno giornali. Siamo nati sul web e ci resteremo. Il web è la nuova frontiera dell’informazione. Lo è già nel mondo, ma anche in Europa e probabilmente pure nel Nord dell’Italia. In quell’Italia nordista che non si stanca di chiedere secessione, ma che ha tanto rubato al Sud. Ci ha tolto le grandi intelligenze: scienziati, manager, professori universitari, luminari della medicina. E tutto quanto di buono questa nostra terra ha prodotto e produce. I governi che si sono succeduti nel tempo ci hanno lasciato sempre in brache di tela, colpa di una classe politica mediocre e affaristica. Non ci illudiamo di fare battaglie contro i mulini a vento, ma ci siamo. Al fianco delle famiglie che non arrivano a fine mese, di chi ha perso il lavoro, di chi lotta per mantenerlo. Nel nostro piccolo ci renderemo propositivi per migliorare la qualità della vita nell’Isola, lottando contro i poteri forti ed i superburocrati che fino ad oggi sono stati la cancrena di questa Sicilia. Ci batteremo con tutte le nostre forze contro ogni tipo di mafia, con il crimine organizzato che ha raffinato i propri interessi allargando il raggio

d’azione nell’alta finanza, negli investimenti apparentemente leciti. Contro i colletti bianchi e i falsi moralisti. Due storie avvenute in Sicilia di recente ci fanno riflettere: l’arresto del sindaco di Castelvetrano, Ciro Caravà, paladino dell’antimafia finito in galera per essere uno dei fiancheggiatori del superboss latitante Matteo Messina Denaro ed il “caso” dei veleni alla Procura di Siracusa. Nella città di Archimede per un ventennio politica e magistratura hanno volato basso, nel segno del “non facciamoci del male”. Ma i tempi sono cambiati ed oggi ad occupare la stanza più importante del quinto piano del Palazzo di giustizia, c’è uno che non ha paura di affrontare i mafiosi. I santapaoliani, i cursoti, i carateddi, i ceusi, i picciotti del “malpassotu”. E quando abbiamo incontrato Ugo Rossi per presentargli la nostra iniziativa, si è lasciato sfuggire: «Qui ti sorridono ma ti pugnalano alle spalle. A Catania invece c’era un confronto, quasi “un faccia a faccia” coi mafiosi. Noi per fare rispettare la legge, loro per fare prevalere i loro loschi affari». In meno di due anni il procuratore ha messo Siracusa dentro una Tac, fotografando il buono ed il marcio. Le guerre fra caste non ci appassionano. Ci appassionano le notizie. Ci piacerebbe riuscire a raccontare storie che altri giornali non scrivono. Non cerchiamo clamore, ma crediamo ci sia un pubblico di lettori siciliani annoiato da una cronaca fatta solo di notizie “copia e incolla”. SEGUE A PAG. 2

Damasco

Strage in Siria: 40 morti a pagina 2

di PIA PARLATO a pagina 19

Primo Piano. Troppe le irregolarità, i Nas chiudono cinque edifici a Gela

Asili della vergogna

In Sicilia la maggior parte delle strutture fuori legge

SEDE DI ESAMI

di ANGELA MANDUCA In Italia è certo un fatto: si piangono sempre gli stessi morti. Ed è così, infatti, che mentre gli italiani, irriducibili, cercano comunque di mettere sotto l’albero un dono che sappia di Natale, il governo confeziona l’ennesima speranzosa manovra fiscale. Pensioni, Ici, Imu, Iva, licenziamenti, nuove tasse e vecchie risuscitate; tutto ritorna in ballo nel tentativo di salvare quest’Italia per non farla diventare come la Grecia.

Politica

GELA - Gela, che è la sesta città della Sicilia per numero di abitanti, non ha un asilo nido pubblico. Alle esigenze delle famiglie con bambini, ormai da anni rispondono invece sei asili nido privati, gestiti da associazioni no profit. Strutture che nei giorni scorsi sono state passate al setaccio dai carabinieri dei Nas di Ragusa, per verificare se hanno i requisiti previsti dalla legge. Sono stati trovati in regola per quanto riguarda l’igiene, le condizioni generali di abitabilità e la sicurezza, ma non per lo spazio che la legge nazionale, recepita dalla Regione Sicilia, fissa in 6 metri quadrati per ciascun bambino ospite, a cui vanno aggiunte le cubature dei bagni, i locali della cucina e della direzione, il cortile attrezzato. Ma dal punto di vista strutturale, la situazione in Sicilia è un disastro. A PAGINA 3

Regione, il 2011 segna la stagione delle Riforme Meno deputati più risparmio

Calcio

Catania. Nel mirino Marisa Scavo

di MONICA DILIBERTO

Azione, politici siracusani costituiscono un’associazione di “moderati”

A PAGINA 14

Sottil

Il Mercato

Bravi ragazzi, voliamo in alto

Il Siracusa prova con Possanzini

Il Siracusa corre versola serie B. Il tecnico Sottil: “Merito dei ragazzi”.

CONTINUA A PAGINA 2

Pedofilia? Prescritto Il caso passa al Csm

L’attaccante del Brescia, ha 35 anni ed è inseguito dalla società azzurra.

A PAGINA 22

Udc verso l’addio a Lombardo

V. le Teracati 51/F - 0931 1855850 - 333 7200995

Il governo ci regala il balzello

di FRANCO INFURNA

Ultim’ora. Martedì la decisione dei vertici regionali

Polo Didattico Siracusa

La crisi

PALERMO - “Uscita dell’Udc dal governo della Regione”. È il tema all’ordine del giorno della cruciale riunione del coordinamento regionale dei centristi siciliani. L’appuntamento è per martedì alle 10, nella sede messinese. All’incontro che potrebbe sancire la rottura con Raffaele Lombardo e mettere a rischio la tenuta della giunta tecnica sostenuta anche da Pd, Mpa, Fli e Alleati per la Sicilia, prenderanno parte i parlamentari nazionali e regionali, i segretari e i presidenti provinciali del partito, oltre agli ex parlamentari dell’Unione di Centro. Dopo la riunione il capogruppo dell’Udc al Senato e coordinatore siciliano, Gianpiero D’Alia, insieme alla capogruppo all’Ars dei centristi, Giulia Adamo, terranno una conferenza stampa. R.Pol.

Soprintendenza

Siracusa, Paesaggio e vincoli Decide una agronoma

A PAGINA 9

CATANIA- Il procuratore aggiunto di Catania, Marisa Scavo, è finita nel mirino del Csm, per un’indagine su un presunto caso di pedofilia finito prescritto. All’epoca dei fatti il magistrato svolgeva mansioni di pubblico ministero. A segnalare il “caso” al Csm è stato il gip Mirabella costretto ad archiviare il procedimento per il fatto che dal 2003 al 2009 (data in cui era maturata) nessun atto interruttivo era stato posto in essere dal pm titolare dell’inchiesta, ovvero il pubblico ministero Marisa Scavo. A PAGINA 9

Esclusiva di “S”

È un altro Totò Cuffaro

L’ex governatore della Sicilia condannato a sette anni per favoreggiamento a Cosa Nostra, da un anno recluso nel carcere di Rebibbia, si racconta in un’intervista esclusiva che uscirà sul prossimo numero del mensile “S”. Il video è in anteprima sul sito www.ilovesicilia.it. STORACI A PAGINA 7


Italia/Mondo

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sabato 24 dicembre 2011

Il Corriere di Sicilia

Al Qaeda colpisce in Siria I terroristi si sono fatti esplodere in coincidenza con la missione degli ispettori della Lega Araba

Due kamikaze fanno strage Quaranta morti e 100 feriti DAMASCO - Due kamikaze a bordo di auto imbottite di esplosivo hanno fatto strage a Damasco, uccidendo 40 persone, soprattutto civili, e ferendone piu’ di 100. L’annuncio e’ stato dato dalla tv del regime, che ha immediatamente puntato il dito contro al Qaeda ed ha parlato di un arresto gia’ effettuato. Gli attacchi - in Siria eventi terroristici di questo tipo sono una rarita’ - sono coincisi con l’inizio della missione degli osservatori della Lega Araba, giunti ieri nel Paese. Nel mirino degli attentatori, la sede del direttorato generale della Sicurezza, il piu’ importante servizio di intelligence siriano, e il quartier generale di un’altra agenzia dei servizi. Le due esplosioni, che hanno scosso la capitale nelle prime ore del mattino, sono state udite a grande distanza dal luogo degli attacchi, il quartiere centrale di Kafr Susa. Qui si sono subito recati gli osservatori arabi, guidati dal vice segretario generale della Lega, Samir Seif al-Yazal, ed esponenti del regime, tra cui il viceministro degli Esteri, Faisal Meqdaq. “Nel primo giorno dopo l’arrivo degli osservatori arabi, questo e’ il regalo

che ci fanno i terroristi e al Qaeda. Ma noi faremo tutto il possibile per facilitare la missione della Lega”, ha affermato Meqdaq. “Cio’ che e’ successo e’ increscioso ma non bisogna perdere la calma”, ha osservato invece Yazal. “Noi abbiamo intenzione di andare avanti col nostro lavoro. Abbiamo iniziato oggi e domani incontreremo (il ministro degli esteri) Walid Muallem”, ha aggiunto. Il team della Lega Araba conta, per ora, 9 persone, incaricate di preparare il terreno per l’arrivo, domenica, di 30 osservatori: numero che dovrebbe salire poi tra i 150 e i 200. Nel frattempo la tv di Stato mandava in onda le prime, strazianti scene degli attacchi, con corpi insanguinati trasportati su barelle, cadaveri mutilati, edifici ridotti in macerie e il gigantesco cratere provocato dalle esplosioni. Il Libero Esercito Siriano, organizzazione militare dove sono confluiti i soldati disertori in lotta contro il presidente Bashar al-Assad, ha fatto sapere di non c’entrare con gli attentati. Dal ministero degli Esteri siriano, invece, e’ trapelata la notizia di un’allerta, diramata da Beirut, su ter-

roristi di al Qaeda che dal Libano si sarebbero infiltrati due giorni fa in Siria. La velocita’ con cui la tv di regime ha indicato la matrice degli attentati ha suscitato piu’ di una perplessita’. “Alle 8.20 gmt ci sono state le esplosioni. Pochi minuti dopo la tv governativa era in zona ed ha annunciato che gli attentati erano stati commessi da al Qaeda”, ha scritto su Twitter l’utente ‘Freedom_1st mentre altri hanno apertamente accusato Assad di essere il regista degli attacchi. “La Lega Araba arriva oggi, ora avra’ restrizioni a causa delle esplosioni di Damasco”, ha osservato un altro attivista.

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge milleproroghe. Il dl rifinanzia le missioni all’estero per sei mesi. Non variano le cifre complessive ne’ la loro distribuzione fra le varie missioni.Il decreto legge milleproroghe proroga lo stop all’esecuzione degli sfratti fino al 31 dicembre 2012. La proroga riguarda i comuni capoluogo di provincia e quelli sopra i 10mila abitanti Il dl proroga per tutto il 2012 la convenzione fra lo Stato e Radio radicale.

Scarcerato parlamentare del Pdl Alfonso Papa

kamikaze imbottiti di esplosivo hanno causato la strage

I giudici della I sezione collegio B del tribunale di Napoli hanno scarcerato il parlamentare Pdl Alfonso Papa. A giudizio dei magistrati, davanti ai quali il parlamentare e’ sotto processo in relazione all’inchiesta sulla cosiddetta P4, sono cessate le esigenze cautelari che lo riguardano. La decisione dopo una camera di consiglio legata all’ennesima istanza dei difensori di Papa Giusepep D’Alise e Carlo di Casola.

Meteo, sole e gelo al Nord Pioggia prevista in Sicilia La crisi

Prematuri, ma ci siamo

Il Governo ci regala il balzello

Perchè i cronisti stanno in strada e raccontano quello che vedono senza censura. Questo mi hanno insegnato i miei maestri, fra tutti Francesco la Licata, oggi editorialista di La Stampa. E i miei vent’anni passati al Giornale di Sicilia, prima collaboratore, poi come redattore fino a diventare il capo di tutte le province della Sicilia. E’ stata una palestra giornalistica, ma anche di vita, perchè ho avuto l’onore e l’onere di lavorare al fianco dei migliori cronisti e inviati siciliani che, ahimé per il giornale, sono andati via anche per affermare le loro idee. Oggi il mio grazie va all’editore che crede in questa nuova iniziativa, ma anche ai vecchi soci della Media Sud Group. Non è un esordio, ma un numero zero. Buon Natale a tutti. E arrivederci in edicola nel 2012.

DIRETTORE RESPONSABILE Corrado Maiorca DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Siracusa, v. le Santa Panagia 141/E 0931 491015 CONCESSIONARIO PER LA PUBBLICITÀ Media Sud Group s.r.l. v. le Santa Panagia 188 STAMPA STS S.p.A. Zona Industriale V Strada 95100 Catania Tel 095 591303 Reg. Tribunale di Siracusa N° 7 del 4 luglio 2011

Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti e’ salito a quota 510 punti. Il rendimento e’ salito oltre la soglia d’allarme del 7%, al 7,02%. Praticamente ferme le retribuzioni contrattuali orarie a novembre che invece su base annua segnano il +1,5%, la minore dall’ottobre 2010. Lo riferisce l’Istat, sottolineando che il divario tra l’aumento delle retribuzioni su base annua e il 3,3% ossia il tasso d’inflazione, su base tendenziale, ha toccato una differenza dell’1,8%, ai massimi dal 1996.

Consiglio dei Ministri, passa il “milleproroghe”

L’editoriale

segue dalla prima

Lo spread torna a salire Istat: retribuzioni ferme

segue dalla prima Una manovra sulla quale l’iniziale concordia dei partiti comincia miseramente a sfaldarsi e che è uscita dalla Camera, con 34,8 miliardi di interventi, di cui 25,8 di maggiori entrate e 9 di minori spese. È chiaro quindi, la soluzione “salva Italia” è stata trovata sempre li: nel fardello di chi ha già poco e si troverà ad avere ancor meno. Si, perche la manovra è una «scommessa il cui rischio è una recessione ancora più acuta», come ha in questi giorni spiegato il prof. Noera. Non manca pertanto la consapevolezza degli addetti ai lavori del prezzo che questa manovra potrà avere sul Paese. Al di fuori di ogni retorica, giusta o sbagliata che la si possa definire, quel che realmente mancherà a questa – come ad ogni altra manovra – è la possibilità di constatarne gli effetti, quelli che, come i migliori cavalli, si vedono solo a lunga corsa. Si comprende, infatti, nes-

suna riforma strutturale del paese sarà possibile senza la stabilità sociale e governativa, quella stabilità che al nostro Paese non è dato conoscere. La cura non può di certo individuarsi neanche nella offerta di liquidità a basso costo da parte della Bce che, lungi dall’essere una panacea, fornirà solo un placebo alla malconcia e malinconica economia italiana. Per quanto evidentemente le prospettive non siano delle più rosee, occorre però che l’Italia esca dall’empasse del pessimismo il cui la realtà e la sua esasperazione l’hanno gettata. Per far ciò il primo passo è un’ammissione: non si può individuare la cura senza conoscere la malattia. Non si può chiedere a migliaia di famiglie di fare i conti con la manovra, bilanciando la pochezza e precarietà delle risorse con l’incombenza della pressione fiscale crescente, senza che siano messi

faccia a faccia con la realtà, senza conoscere il prezzo vero che si sta già pagando. Bisogna che si concluda l’era dell’illusione e si inauguri l’epoca della responsabilizzazione in cui la disponibilità al sacrificio non sia chiesta a molti … ma a tutti.

Angela Manduca

ROMA - Dal punto di vista meteorologico, l’Italia si presenta divisa in due a Natale, con - secondo le previsioni del meteorologo Antonio Sanò fornite dal sito ilmeteo.it - sole e gelo al Nord, piogge e neve a quota 500 metri al Sud, Sicilia, e aree adriatiche. La notte della vigilia di Natale sarà sotto il maltempo su tutto il centro e Campania e neve a 500 metri. Mentre il 26, a Santo Stefano, sono attese gelate al Centro Nord, e le ultime piogge a Sud. Il quadro è invece più è roseo per Capodanno: buono, niente neve, nebbie in Valpadana, sole sui monti, piogge solo in Sicilia.

Abuso e falso, dirigente di polizia sotto processo NAPOLI - L’ex dirigente della squadra mobile di Napoli Vittorio Pisani e’ stato rinviato a giudizio per rivelazione di segreto, favoreggiamento, abuso d’ufficio e falso. Lo ha deciso il gup di Napoli Francesca Ferri. Il giudice ha accolto integralmente le richieste dei pm Amato e Parascandolo rinviando a giudizio anche gli altri 17 imputati, tra i quali i fratelli Marco, Massimiliano e Carmine Iorio nonche’ l’ex contrabbandiere e usuraio Mario Potenza con i figli Bruno, Salvatore e Assunta.

Calcioscommesse, il pm: sì ai domiciliari per Doni

Mario Noera Deutsche Bank

CREMONA - Il procuratore della Repubblica Roberto Di Martino ha dato parere favorevole alla concessione degli arresti domiciliari per il capitano dell’Atalanta Cristiano Doni. La decisione del procuratore e’ intervenuta dopo l’interrogatorio di garanzia di oggi. Secondo l’avvocato Salvatore Pino, difensore dell’ex capitano dell’Atalanta, Cristiano Doni, la posizione del suo assistito ‘’si è notevolmente ridimensionata’’ dopo l’interrogatorio di oggi. ‘’Ci sono dei fatti - ha detto il legale - di cui sono state fornite delle spiegazioni’’. Il legale ha presentato istanza di scarcerazione. In sostanza, si e’ capito dalle parole del legale, Doni avrebbe confermato il suo interessamento alla partita Atalanta-Piacenza, avrebbe fatto dei ‘’distinguo’’ riguardo Ascoli-Atalanta, mentre ‘’non è stato in grado di dire alcunchè” riguardo alla partita Padova-Atalanta, pure contenuta nell’ordinanza di custodia cautelare che l’ha portato in carcere.


Il Corriere di Sicilia

sabato 24 dicembre 2011

Primo Piano

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La scuola della vergogna In Sicilia la maggioranza degli edifici che ospitano i bambini non sono a norma di legge

Agrigento. Nuova linfa nel Pdl

Asili nido troppo piccoli

Scalia va con Alfano dopo l’addio al Fli

A Gela i Nas hanno già chiuso cinque strutture private GELA - Gela, che è la sesta città della Sicilia per numero di abitanti, non ha un asilo nido pubblico. Alle esigenze delle famiglie con bambini, ormai da anni rispondono invece sei asili nido privati, gestiti da associazioni no profit. Strutture che nei giorni scorsi sono state passate al setaccio dai carabinieri dei Nas di Ragusa, per verificare se hanno i requisiti previsti dalla legge.Sono stati trovati in regola per quanto riguarda l’igiene, le condizioni generali di abitabilità e la sicurezza, ma non per lo spazio che la legge nazionale, recepita dalla Regione Sicilia, fissa in 6 metri quadrati per ciascun bambino ospite, a cui vanno aggiunte le cubature dei bagni, i locali della cucina e della direzione, il cortile attrezzato

I numeri In Sicilia un asilo pubblico è cosa per pochi. Un privilegio per appena il 5% dei bambini. Il 65 per cento dei 390 comuni della regione non ha un asilo nido. E le strutture private hanno standard lontani da quelli stabiliti dalla legge nazionale, che la Sicilia, unica regione d’Italia, ha recepito nella sua severità. E se i Nas decideranno di visitarli tutti, c’è il rischio che chiuda il 99% delle strutture.

per il gioco all’aperto. Gli asili di Gela accolgono, generalmente, una ventina di bambini ciascuno e quindi avrebbero bisogno di locali delle dimensioni di almeno 200 metri quadrati. Se si considera poi il giardino per i giochi, lo spazio totale necessario è di almeno 500 metri. Planimetrie alla mano, nessuna delle strutture ha però gli spazi adeguati. Quindi, se si vuole rispettare alla lettera lo standard di qualità,

Uno degli asili nido siciliani

gli asili potranno essere tutti da chiudere. Il rapporto dei Nas è stato inviato all’ufficio d’igiene dell’Azienda sanitaria provinciale di Caltanissetta, che ha già proceduto a ordinare la chiusura di un asilo nido. Gli altri cinque asili privati della cittadina si sono invece impegnati ad adeguarsi in fretta ai requisiti di legge o a trasformarsi in “ludoteche” dove i bambini però possono rimanere solo per un massimo di sei ore e dove non è più concesso utilizzare le cucine per la preparazione dei pasti caldi per i piccoli ospiti. Il provvedimento ha messo in subbuglio le associazioni che gestiscono le strutture, ma soprattutto le decine di mamme lavoratrici. «Lo Stato, attraverso le amministrazioni locali, si è dimostrato incapace di aprire gli asili nido», lamenta una di loro, «paghiamo di tasca nostra un servizio che Comune o Regione dovrebbero garantirci e ora arriva lo stesso Stato, con i carabinieri, a chiudere strutture indispensabili per le famiglie». Le mamme si chiedono chi accudirà, adesso, i loro bambini mentre saranno al lavoro. Sono a rischio anche una trentina di posti di lavoro, tra maestre d’asilo, cuoche e altro personale addetto, in una città travagliata da una grave crisi occupazionale. «Chiudono gli asili nido perché lo spazio è insufficiente», rileva indignata un’insegnante, «ma il paradosso è che la riforma scolastica Gelmini ha affollato le aule come fossero pollai, senza per questo sbarrarne le porte». «Per mettere in piedi una struttura di accoglienza che rispetti i severi criteri imposti dalla legge», interviene poi una maestra che è anche socia proprietaria dell’asilo in cui lavora, «occorrerebbe una spesa molto più elevata, che ci costringerebbe a portare le rette dagli attuali 150 euro a non meno di 400 euro. Una cifra decisamente insostenibile per le famiglie del Sud».

È dello scorso febbraio un provvedimento voluto dall’assessore regionale al lavoro, Andrea Piraino, che annunciava il via libera del governo Lombardo per realizzare in Sicilia 103 nuovi asili nido in 101 comuni dell’isola. Il finanziamento previsto di 87 milioni di euro, per adesso, è rimasto solo sulla carta.

Il braccio operativo del partito in Sicilia sara’ Pippo Scalia”. Lo ha detto il segretario nazionale del Pdl Angelino Alfano nel corso di una manifestazione politica del movimento Patto per il Territorio ad Agrigento. Il leader del Pdl ha anche aggiunto che porterà Scalia “in via dell’Umilta’ per avere un contatto continuo e diretto con la realta’ siciliana”.


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sabato 24 dicembre 2011

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Il Corriere di Sicilia


Il Corriere di Sicilia

sabato 24 dicembre 2011

Politica

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I costi della politica. Dalla prossima legislatura i parlamentari saranno settanta. Microcredito per le famiglie più bisognose

La stagione delle riforme in Sicilia PALERMO - Magari non sarà stato l’anno più fruttuoso dell’intera storia della Sicilia, ma certo non si può dire che, nel 2011, l’Assemblea regionale siciliana sia stata proprio con le mani in mano. Certo, alcune riforme sono state approvate e mai applicate (ad esempio, quella sugli ATO rifiuti), ma altre hanno il sapore di una vera e propria svolta per la Regione. Vediamone alcune nel dettaglio. Legge elettorale per gli Enti locali Entrerà in vigore l’anno prossimo. La novità principale riguarda l’introduzione del doppio voto confermativo per il candidato al Consiglio e per quello alla carica di sindaco o di presidente della Provincia. Tra le altre novità: la sfiducia al sindaco e al presidente del Consiglio comunale, dovrà essere votata dai 2/3 dei consiglieri; sarà obbligatoria la presenza delle donne in giunta e almeno un quarto delle liste elettorali dovrà essere composto da donne; nei comuni fra i 10 e i 15 mila abitanti è stato introdotto il sistema proporzionale a turno unico; prevista l’elezione diretta dei presidenti delle circoscrizioni e l’istituzione della Consulta dei migranti. Riforma della Pubblica amministrazione L’approvazione di questa riforma, firmata dall’assessore regionale alla Funzione Pubblica, Caterina Chinnici, non è stata una passeggiata. La legge introduce un più moderno sistema di regole riguardo al procedimento amministrativo con l’obiettivo di snellire e mo-

dernizzare l’apparato burocratico regionale. Ecco alcune novità. Per quanto riguarda la conclusione dei procedimenti amministrativi, le singole amministrazioni regionali e locali dovranno procedere a un riesame dei procedimenti amministrativi per individuare i tempi di conclusione, che non potranno superare i 60 giorni o,

ticorruzione” noto come “Codice Vigna”, il cui scopo è quello di contrastare il rischio di diffusione della corruzione e infiltrazioni di tipo mafioso all’interno delle pubbliche amministrazioni. Abolita la commissione edilizia. Riforma degli appalti In Sicilia cambiano le norme in materia di appalti e si snellisce il pro-

trasparenza per le attività svolte dall’Ufficio regionale per l’espletamento delle gare. Riduzione numero deputati All’inizio del mese, la riforma che introduce il cambiamento più importante. L’Assemblea regionale siciliana ha votato sì alla riduzione del numero dei deputati regionali, modificando di fatto

Signori Deputati, qualcuno di voi rimmarrà a casa

solo per procedimenti di particolare delicatezza o maggiore complessità, i 150 giorni. La legge introduce anche forme di responsabilità disciplinare, amministrativa e dirigenziale nei confronti dei funzionari che ritardano od omettano di adottare il provvedimento conclusivo del procedimento. La legge punta su una maggiore trasparenza nella pubblica amministrazione. Di grande rilievo è il recepimento del “Codice Antimafia ed An-

cedimento che diventa più veloce. Il nuovo quadro normativo prevede chiarezza, trasparenza, accelerazione delle procedure e ulteriori norme di contrasto ai tentativi di infiltrazione criminale e mafiosa. Nel sistema degli appalti, resta in piedi il concetto chiave del sistema di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ma si alzano i paletti a salvaguardia dell’utile d’impresa. Sono state introdotte anche norme di snellimento e di maggiore

Caltanissetta, regali di Natale con il fondo di riserva CALTANISSETTA - In tempi di magra, al Comune si raschia il barile. Si fa ricorso, infatti, al Fondo di riserva per impinguare capitoli insufficienti o a secco, per acquistare oggetti da donare alle autorità in visita a Palazzo del Carmine, pagare le indennità di missione e rimborso delle spese di viaggio del presidente del Consiglio comunale e dei consiglieri, effettuare la manutenzione degli automezzi. Il sindaco Michele Campisi ha autorizzato il prelevamento di 5 mila euro dal Fondo di riserva ordinario, su proposta del capo di gabinetto Giuseppe Ar-

Michele Campisi sindaco di Caltanissetta

carese, per impinguare il capitolo delle “Spese di rappresentanza”, che “non presenta alcuna disponibilità”, come si evince dalla relativa determina del primo cittadino. Altri 5 mila euro, su proposta della dirigente Irma Marchese, agli “Affari generali”, per assicurare la funzionalità dell’Ufficio di presidenza e la regolare attività delle commissioni consiliari e del civico consesso. Infine, 2 mila euro, ancora dallo stesso fondo per riparare gli autoveicoli che rischiano di andare fuori uso. Complessivamente 16 mila euro in pochi giorni. Intanto, con un’altra determina di Campisi, approvata la variazione al Piano esecutivo di Gestione della direzione dei lavori pubblici, autorizzando il trasferimento di 38 mila euro dal capitolo 3.126 al 3.125, riguardante le spese di mantenimento e funzionamento degli uffici giudiziari della città, su proposta del dirigente dei “Lavori pubblici”, Armando Amico. Altra variazione al Piano esecutivo di gestione, su proposta del dirigente degli “Affari demografici”, Ippolito Cucchiara, per rinnovare “le attrezzature informatiche ormai obsolete e gli arredi fatiscenti”. In sostanza, ridotto lo stanziamento di spesa per stampati, cancelleria e altro materiale d’ufficio, da 10.350 a 6.083 euro, aumentato quello per “spese diverse” da 2 mila a 5.547 euro. Nicola Digiugno

l’articolo 3 dello Statuto. Dalla prossima legislatura saranno in 70 (e non più in 90) ad occupare gli scranni del Parlamento siciliano. Dalle prossime elezioni, insomma, Palermo passerà da 20 a 15 deputati, Catania da 17 a 14, Messina da 11 av 8, Trapani da 7 a 5. Un seggio in meno andrebbe a tutte le altre province dell’Isola. Riforma Asi, nasce l’Irsap Soppressi i vecchi Asi, i consorzi di sviluppo industriale, in Sicilia nasce l’Istituto regionale per

lo sviluppo delle attività produttive (IRSAP). Si tratta dell’ente con il quale la Regione interviene nell’ambito delle aree destinate allo svolgimento di attività produttive ed industriali. I consorzi Asi vengono trasformati in uffici periferici dell’IRSAP. La riforma permetterà al governo regionale di risparmiare circa 4 milioni di euro. La principale novità consiste nell’autorizzazione unica che viene data alle istanze per la realizzazione di nuove iniziative imprenditoriali. L’obiettivo è, quindi, quello di favorire lo sviluppo imprenditoriale dell’Isola. Sostegni alle famiglie Considerata la perdurante e grave situazione economica del Paese, la Regione è andata incontro ai cittadini più disagiati. Ad esempio, con le misure del micorocredito, un fondo di 12 milioni di euro che sostiene oltre 2.500/3.000 famiglie. A questo si affianca poi il microcredito per le imprese per finanziamenti sino a 25.000 euro. Per accedere al microcredito, le famiglie devono rivolgersi agli enti e alle associazioni no profit convenzionate con la Regione (oltre 50). L’Assemblea regionale siciliana ha anche approvato il disegno di legge sull’edilizia sociale convenzionata o “social housing”. Il provvedimento sostiene le fasce sociali più deboli e ha anche l’obiettivo di fare ripartire il settore dell’edilizia, recuperando aree degradate e realizzando nuove costruzioni.

Monica Diliberti

“Cura dimagrante” alla Regione Tagli per 4,5 milioni Il 2012 si apre per la Regione siciliana con una robusta “cura dimagrante”. E non certo per gli stravizi del periodo natalizio, quanto per una sempre più pressante necessità di tagliare i costi. Nel bilancio di previsione per l’anno prossimo, approvato dal collegio dei questori, si preannuncia un risparmio di 4 milioni e mezzo di euro, rispetto al 2011. I tagli interesseranno per lo più i cosiddetti “costi della politica”. Le “competenze dei deputati” saranno diminuite di 930 mila euro: somma risparmiata dalla riduzione dell’indennità (mezzo milione), della diaria (80 mila euro) e soprattutto dalle spese per le missioni (da 400 mila a 200 mila euro). Un milione di euro in meno per i vitalizi, grazie anche al passaggio al sistema contributivo, già deliberato dal Parlamento nazionale. Stop all’indennità degli ex deputati “a titolo di aggiornamento politico-culturale” (450 mila euro di risparmio). “Sacrifici” in vista anche per i dipendenti dell’Ars. Previsto il taglio delle indennità di funzione (300 mila euro). Dimezzate le spese per aggiornamenti professionali e borse di studio. Altro intervento riguarda i consulenti del Consiglio di Presidenza e delle Commissioni

parlamentari. I questori hanno disposto una riduzione delle spese del 10 per cento: in tutto, 312 mila euro. Oltre un milione arriverà invece dal taglio dei “trasferimenti ai gruppi parlamentari”. In particolare, dalla riduzione delle somme destinate ai cosiddetti “portaborse” e dipendenti dei gruppi. Il resto dei tagli riguarda le attività di rappresentanza del presidente dell’Ars (altro 10 per cento con un risparmio di 138 mila euro) e per la comunicazione istituzionale (altri 105 mila euro). Scendono anche le spese per la manutenzione ordinaria e per l’impiantistica di Palazzo dei Normanni: 315 mila euro. Tagli anche alle auto blu (25 mila euro), alle spese per l’energia elettrica, al servizio di videosorveglianza (200 mila euro in meno) e quello di “call center” (altri 60 mila euro). Qualche voce di bilancio però sarà integrata. Ad esempio, 50 mila euro in più sono previsti per studi, pubblicazioni e stampa di atti parlamentari, 100 mila euro per la “Promozione culturale”, 40 mila euro in più per i servizi igienici e di pulizia (da 700 a 740 mila euro). Il documento ora è al vaglio del Consiglio di Presidenza, ma non si escludono ulteriori tagli.

M.D.


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Il Corriere di Sicilia

Festeggia l’anno nuovo

in un classico dell’eleganza Un elegante Gran Galà con portate servite da camerieri in livrea gallonata e guanti bianchi. Musica live e animazione, brindisi con fuochi d’artificio e ballerine brasiliane. Momenti unici per una notte di festa che durerà fino all’alba.

C.DA BOVE MARINO | NOTO (SR) | WWW.SLORENZO.IT | 0931 841828


Il Corriere di Sicilia

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Sicilia

Sono sei i medici del Policlinico di Messina, indagati per la morte del 77enne Francesco

Messina, deceduto per complicazioni cardiache dopo che, durante un’endoscopia, gli era stato perforato il duodeno. L’ipotesi di reato per i medici e’ di concorso in omicidio colposo.

L’ex governatore Cuffaro intervistato dal mensile “S”, in anteprima anche in video sul web

Totò racconta dal carcere “La politica mia passione” Con le manette ai polsi ho provato una sensazione davvero indescrivibile. Drammatica. Era come se un filo spinato stringesse il mio cuore e lo facesse sanguinare>>. Parole di Totò Cuffaro, l’ex governatore della Sicilia condannato a sette anni per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra, da un anno recluso nel carcere di Rebibbia. Che si racconta in un’intervista esclusiva al giornalista Riccardo Lo Verso che uscirà sul prossimo numero del mensile S e che è in anteprima, in un video, anche sul sito www.ilovesicilia.it. Quattro minuti e passa che rivelano un uomo dal volto smagrito e i capelli brizzolati, più corti. Il primissimo piano segnato dall’ombra delle sbarre della saletta. La vita quotidiana in cella, che descrive in dettagli inattesi. Un rotolo di carta igienica usata per indirizzare la luce di lampadina, per non disturbare gli altri in cella che dormono. Lo sbandamento e la

forza della speranza, della fede. Cuffaro che in carcere studia giurisprudenza e scrive, anzi ha già scritto e pubblicherà un libro. Titolo: Il candore delle cornacchie. Tema quasi un po’ scontato: storie di detenuti imbrattati dalla giustizia. L’ex governatore usa un tono melò, a tratti un po’ compiaciuto, e infila quasi per caso una citazione dal Saul di Vittorio Alfieri: “sol chi non fa non sbaglia” per giustificare i suoi errori. L’immagine supponente di “Totò vasa vasa” sembra appartenere al passato. Ma la passione per la politica sopravvive. E anche la retorica, a tratti ancora sovrabbondante. «Sono contento che Lombardo sia uscito indenne dalle accuse. E che i siciliani non abbiano dovuto rivivere un momento drammatico, anzi l’onta, di avere il presidente della Regione sotto accusa. Così come è accaduto per la mia vicenda». Renata Storaci

Salvatore Cuffaro, 53 anni, ex governatore della Sicilia, da dodici mesi recluso nel carcere di Rebibbia, a Roma

Partiti e movimenti contro gli spagnoli di Caltaqua

Caltanissetta, gestione dell’acqua “No al taglio dei contatori idrici” CALTANISSETTA – La delegazione del Forum provinciale dei movimenti per l’acqua del Nisseno chiede soluzioni alternative alla gestione privata dell’acqua e, soprattutto, al “taglio” dei contatori idrici effettuati da Caltaqua nei confronti di utenti morosi, spesso indigenti. Iniziativa di Salvatore Ariosto, coordinatore “Cub” pensionati; Nunzio Chiolo, segretario del Pdci di Butera; Michele Falci, socialista; Enzo Nicastro, vice sindaco di Milena; Lorenzo Petix, coordinatore provinciale “Cub” nisseno; Rosa Petix della confederazione Cobas: “Siamo forti del risultato referendario espresso in modo plebiscitario con il 95 per cento degli elettori che si sono espressi con il Sì sulla ripubblicizzazioni del servizio idrico in Italia”. I componenti della delegazione sono stati ricevuti dal vice presidente della Provincia, Calogero Salvaggio, e dal presidente dell’Ato idrico provinciale, Ferdinando Maurelli. Chiara la proposta: “I comuni si facciano carico del pagamento delle bollette di questi poveri, sfortunati, cittadini”. Ora si attende lo svolgimento di una tavola rotonda, alla quale sono stati invitati tutti i sindaci del territorio provinciale, per affrontare la spinosa questione. E’ massiccio in città e nei centri della provincia il numero di utenti che non pagano le bollette e che, inevitabilmente, vanno incontro alla sospensione del servizio. In gran parte non sono più nelle condizioni di

pagare per cause diverse: perdita del posto di lavoro o redditi divenuti insufficienti. Su tale fascia si concentra l’attenzione del Forum provinciale dei movimenti per l’acqua del Nisseno, spronando le istituzioni a fare la propria parte per garantire un bene indispensabile anche a coloro che non sono più nelle condizioni di comprarlo. N.D.

Sorpasso azzardato, muore nel Trapanese Un trapanese di 81 anni, Tommaso Bucaria, e’ morto nello scontro frontale con un’altra auto sul rettilineo della statale 115 Trapani-Marsala, nel territorio comunale di Paceco. L’anziano viaggiava su una Alfa 156 guidata dal figlio, Salvatore Bucaria di 53 anni, che si trova adesso ricoverato con prognosi riservata all’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani. Padre e figlio viaggiavano in direzione di Trapani quando si e’ verificato lo scontro frontale con una Fiat Punto condotta da un giovane.

Fincantieri in sciopero Dopo le divisioni dei mesi scorsi, a Palermo i sindacati si ricompattano e contestano l’accordo siglato a Roma dai vertici sindacali nazionali per la Fincantieri. Gli operai, riuniti in assemblea, hanno deciso di scioperare fino al 30 dicembre contro il piano dell’azienda che prevede la cassa integrazione per un massimo di 470 persone e 140 esuberi.

Luminarie pericolose sequestrate a Canicattì Oltre 2000 confezioni di luminarie natalizie ritenute pericolose sono state sequestrate dai poliziotti del Commissariato di Canicattì. Il provvedimento è scattato nei confronti di alcuni negozi gestiti da cittadini di nazionalità cinese presenti in città. Il materiale sequestrato è costituito da tubi fluorescenti, stelle comete, rami colorati luminosi e altri articoli ed addobbi natalizi tutti privi del marchio CE e delle istruzioni all’uso. I titolari dei negozi sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per la vendi


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Catania

Il gup di Catania Luigi Barone ha condannato all’ergastolo Carmelo Sanfilippo, il netturbino che il 26 ottobre 2009 uccise a coltellate la moglie Monica Stefania Drago e la figlia di 9 anni, Roberta. L’uomo aveva scelto l’abbreviato, ma questo non gli è valso alcuno sconto di pena. Il giudice, che non gli ha riconosciuto alcuna attenuate, ha anche deciso una provvisionale di 100 mila euro nei confronti dell’altra figlia, Federica, sopravvissuta alla tragedia familiare.

È stata illustrata ieri nella sede etnea della Regione dal deputato Pd Concetta Raia

Violenza sulle donne, c’è la legge regionale a difesa Sono 520 mila le donne siciliane che sono state vittime di violenza nel corso della propria vita, il 23,3 per cento del totale tra le residenti. Nel maggior parte dei casi gli episodi di violenza maturano all’interno delle mura domestiche, 51 volte su cento da parte del partner o dell’ex e tra questo solo una piccola parte preferiscono tacere. Al loro fianco da qualche giorno c’è la legge regionale approvata nei giorni scorsi all’unanimità dall’Assemblea regionale siciliana e illustrata ieri nella sede del Pd catanese dal deputato regionale Concetta Raia, prima firmataria del disegno di legge presentato il 3 novembre 2009. “Una svolta storica per la nostra regione che finalmente si doterà di un fondamentale strumento in favore delle donne che subiscono maltrattamenti fisici e psicologici tra le mura domestiche, colmando una lacuna di decenni e facendo cento passi avanti – ha affermato – Una legge, sedici articoli, con una copertura finanziaria di 540

mila euro, che prevede sostegno economico, psicologico e legale, alle vittime di violenza e da un aiuto alle associazioni di volontariato che da anni operano nel territorio in asso-

Concetta Raia deputato del Pd all’ Assemblea Siciliana

Il Corriere di Sicilia

luta solitudine e che da oggi avranno accanto la Regione”. La legge appena approvata all’Ars assicura alle vittime della violenza ed ai loro figli minori un sostegno per consentire loro di recuperare la propria autonoma individualità e di riconquistare la propria libertà nel pieno rispetto della riservatezza e dell’anonimato. Tra le altre cose istituisce un Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere e prevede anche la concessione di contributi per il finanziamento dei centri antiviolenza e delle case di accoglienza garantendone la diffusa e un’articolata presenza sul territorio regionale, puntando sulle iniziative di prevenzione, di informazione, di rilevanza regionale anche a carattere sperimentale e sulle attività di monitoraggio degli episodi di violenza attraverso la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati forniti dai centri antiviolenza e dagli altri soggetti pubblici e privati.

C.C.

Corsia protetta, pronto l’appalto per i due Obelischi E’ iniziato il conto alla rovescia per l’entrata in funzione dei Brt, i Bus rapid transit (quattro linee in tutto) coi quali il Comune di Catania e l’Azienda municipalizzata trasporti intendono rispondere alleggerire il traffico in città: l’attivazione delle linee è infatti prevista entro dicembre del 2012 e già entro fine anno saranno aggiudicati i primi appalti per la tratta Due Obelischi-Piazza Stesicoro, poco meno di 15 chilometri che i bus percorreranno in 25 minuti. Entro pochi giorni infatti si prevede di aggiudicare gli appalti per l’adeguamento del parcheggio scambiatore dei Due Obelischi e per la realizzazione della corsia protetta e degli altri interventi lungo il percorso.

Il tuffo di Capodanno spegne 52 candeline E’ tutto pronto per il tradizionale tuffo di Capodanno. La tradizionale gara di nuoto internazionale amatoriale (il primo start è previsto per le 10) spegnerà le 52 candeline con grandi e piccini, pallanotisti e nuotatori provenienti anche dall’Ungheria protagonisti assoluti delle sfide in programma nel golfo di Ognina. Lo scorso anno, in un’edizione che ha registrato ben 215 partecipanti, il successo è andato a Marco Toldonato, catanese doc, pallanotista dell’Archigen Aci Castello, che sul traguardo ha preceduto Andrea Saia e Giuseppe Bellocchio. Ad organizzare la tradizionale gara amatoriale il Circolo Canottieri Jonica insieme con Francesco Scuderi e Antonio Pennisi (figlio dello storico patron Lallo Pennisi, scomparso quattro anni fa).

Riaperta l’ex Cesame, in produzione nel 2013 Riecco la Cesame, la storica industria leader in Europa nella produzione di apparecchi igienico sanitari di qualità che ha chiuso i battenti nel 2007. Ieri mattina è stato riaperto il nuovo stabilimento dell’azienda, un gesto simbolico più che altro visto che la ripresa della produzione è prevista entro i primi mesi del 2013 grazie all’intraprendenza dei lavoratori si sono costituiti in cooperativa.

Arrestati tre romeni per il furto di un’auto I carabinieri hanno arrestato re giovani rumeni, I.P., 20 anni, G.C., di 30 e G.C., 17 anni, per tentato furto aggravato. I tre giovani sono stati fermati mentre tentavano di rubare una Peugeot 205 in via Randazzo. I due maggiorenni sono stati portati in carcere.


Il Corriere di Sicilia

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Catania

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Presunte responsabilità del procuratore aggiunto Marisa Scavo segnalate dal Gip Mirabella

Caso di pedofilia prescritto: un pm nel mirino del Csm Chi è un genitore e chi non lo è non vorrebbe mai sentire parlare, né tantomeno imbattersi, in vicende che riguardano fatti di pedofilia, che purtroppo ci sono e che vanno combattuti – è ovvio – col massimo della severità. Chi avesse assistito alla seduta del Plenum del Csm dello scorso 7 settembre, genitore o non, sarebbe rimasto colpito da una vicenda a dir poco scioccante. Il Consigliere Carfì, uno dei membri c.d. togati, con voce a tratti un po’ imbarazzata, esponeva una pratica che traeva origine da una nota del 23 marzo 2011 del Gip di Catania Mirabella, che a sua volta segnalava un caso, definito dallo stesso Carfì “un po’ particolare”. Il giudice Mirabella aveva dovuto archiviare, nella sua veste di Gip, un procedimento “per fatti piuttosto gravi, praticamente per pedofilia” per prescrizione dovuta al fatto che dal 2003 al 2009 (data in cui era maturata) nessun atto interruttivo era stato posto in essere dal pm titolare dell’inchiesta, Marisa Scavo, poi suc-

cessivamente nominata procuratore aggiunto della Repubblica di Catania. Mirabella, esponeva di avere già segnalato questo fatto tempestivamente nel 2009 al Procuratore Generale della Repubblica di Catania, ma di non averne saputo più nulla e chiedeva dunque al Csm di conoscere l’esito di quella sua formale denuncia. Il Consigliere Carfì dava dunque conto dell’attività svolta dalla I Commissione del Csm che aveva udito i magistrati interessati e, in particolare, il personale amministrativo che avrebbe dovuto trasmettere quell’esposto alla Procura Generale di Catania. L’esito dell’audizione aveva portato all’individuazione di un dipendente, il quale aveva ammesso (bontà sua!) di avere trasmesso per suo errore la denuncia non alla Procura Generale, ma alla Procura della Repubblica di Catania, “e, in particolare, così com’è prassi al magistrato che era titolare delle indagini, cioè a Marisa Scavo”.

In altri termini l’esposto del Gip Mirabella contro la Scavo, esposto ascrivibile alla denunciata omessa attività della prescrizione su un grave reato di pedofilia, anziché giungere al destinatario (il Procuratore Generale di Catania) era pervenuto proprio alla denunciata e di questo si erano del tutto perse le tracce. Solo nel giugno del 2011 quando il Csm si è occupato della nota del 23 marzo 2011 del medesimo gip, si è potuto accertare l’accaduto e dei fatti è stato informato il Procuratore Generale della Corte di Cassazione per l’eventuale esercizio dell’azione disciplinare. Alcune domande ci sorgono spontanee, di certo non conosciamo il contenuto della denuncia del Gip Mirabella del 2009 e non possiamo prevedere gli esiti che la stessa avrà in sede disciplinare per Marisa Scavo, ma ci chiediamo come mai il pm – magistrato che oggi si occupa proprio di reati di pedofilia presso la Procura della Repubblica di Catania – non si sia accorta che l’esposto del Gip

contro di lei ed a lei erroneamente pervenuto fosse in realtà indirizzato al Procuratore Generale proprio per accertare eventuali responsabilità della dottoressa Scavo. Ancora ci chiediamo cosa sarebbe accaduto se il Gip Mirabella non avesse interrogato direttamente il C.S.M. nel 2011. Infine (e soprattutto)

ci chiediamo, cosa ne è stata della povera vittima di quel reato di pedofilia e del suo presunto colpevole. Insomma se il pm fa prescrivere un “piuttosto” grave reato di pedofilia chi (e aggiungiamo quando) paga?

Red. Ct.

Marisa Scavo procuratore aggiunto nel mirino del Csm

Cos’ è la pedofilia Al di fuori dall’ambito psichiatrico, talvolta il termine pedofilia si discosta dal significato letterale e viene utilizzato per indicare quegli individui che commettono violenza attraverso la sessualità su di un bambino o una bambina

Puc. Via libera dal Cda dell’Ateneo

Università, sbocco occupazionale per 174 precari Nella “guerra tra poveri” trova uno sbocco positivo la vicenda della stabilizzazione dei lavoratori precari dell’Università di Catania. Il Consiglio di amministrazione dell’Ateneo catanese, infatti, ha approvato all’unanimità la delibera che sancisce l’avvio formale del graduale procedimento di assunzione a tempo indeterminato per i 174 lavoratori Puc impiegati nelle sue strutture in virtù di una linea di finanziamento regionale. Per l’anno 2011, su proposta del rettore Antonino Recca, il Cda ha stabilito di destinare all’inizio delle procedure di stabilizzazione del personale Puc una percentuale pari a circa il 10% dei punti-organico riservati all’assunzione di personale tecnico-amministrativo (almeno 7 unità di personale) al termine di una serie di incontri tra l’amministrazione, le organizzazioni sindacali e i rappresentanti dei lavoratori Puc. Ai Puc, nel corso dell’incontro, è stato richiesto di rinunziare al contenzioso in atto (ricorsi avverso le procedure di stabilizzazione del personale a tempo determinato). Adesso il direttore amministrativo, Lucio Maggio, su mandato del Cda, richiederà lo stanziamento del contributo regionale per prorogare i contratti dei Puc (in scadenza il 31 gennaio 2012). Il Cda d’Ateneo, inoltre, ha avviato la seconda fase del graduale percorso di stabilizzazione che riguarda 248 unità di personale tecnicoamministrativo in servizio con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, nel pieno rispetto dei vincoli posti dalla programmazione triennale del fabbisogno di personale, dalle disposizioni legislative in materia di turn-over e dai principi costituzionali in materia di accesso agli impieghi presso la pubblica amministrazione. Per questo processo verrà pertanto impiegato il rimanente 90% dei punti-organico disponibili per il 2011. Si tratta di un’importante soluzione in tempi in cui sono maggiori i licenziamenti che le assunzioni. I precari dell’Università di Catania aspettano oramai da tantissimi anni un lavoro sicuro. La prima fase per 174 è già iniziata.


Catania/provincia

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Bianco Natale. Strutture alberghiere in piena crisi

Freddo e poca neve Niente sci sull’Etna NICOLOSI - In Sicilia il freddo è arrivato all’improvviso ma la neve, quella giusta per poter attivare gli impianti sciistici ad alta quota, si fa ancora attendere. “Fino ad oggi (ieri per chi legge, ndr) ne abbiamo avuto giusto un ventina di centimetri”, evidenziano gli operatori del versante Sud dell’Etna, quello di Nicolosi. Qui la macchina degli sport invernali è pronta per entrare in funzione se solo arrivasse quel mezzo metro di neve che permetterebbe di farla girare a pieno regime. Le condizioni meteorologiche che hanno caratterizzato anche quest’anno l’autunno siciliano hanno avuto un peso non indifferente sull’andamento delle prenotazioni nelle strutture alberghiere, che ancora stentano a decollare anche per le sempre gettonatissime festività di fine anno. “E’ una stagione piuttosto sottotono – esordisce Davide Corsaro, titolare di uno degli alberghi storici ad Etna Sud – Siamo pieni solamente nei giorni clou, per Capodanno e l’Epifania, ma in quelli intermedi le prenotazioni si fanno attendere. Del resto non è una novità, ormai è così da qualche tempo. Ricordo quando dieci anni fa

registravamo il pienone dal 25 dicembre fino al 6 gennaio”. Tutta colpa della crisi, secondo l’albergatore di Nicolosi. “La gente vive con incertezza e per prima cosa risparmia sulle vacanze – analizza – magari opta per gite di mezza giornata, se può. Probabilmente molti agrigentini quest’anno neppure la vedranno, la neve. Un tempo invece le famiglie portavano i bambini a giocare sull’Etna e si fermavano anche la notte. Noi per fra fronte a questa fase di grande depressione abbiamo mantenuto invariati i prezzi al livello di tre anni fa anche se i costi sono notevolmente aumentati, ma non basta”. La stazione sciistica di Nicolosi è pronta per la nuova stagione: le piste attendono solo di essere messe in sicurezza quando ci sarà neve in abbondanza, la funivia dell’Etna è lì ad attendere i visitatori, i titolari delle strutture ricettive aspettano come ogni anno con ansia che arrivino le prenotazioni. Dall’altra parte del vulcano, invece, sul versante Nord, quello di Linguaglossa per intenderci, questo potrebbe essere l’anno della rinascita, quantomeno per quel che riguarda le strutture distrutte dalla

colata lavica del 2002. Per la prima volta dall’eruzione che ha messo in ginocchio la stagione sciistica, lo skilift di Monte Conca è finalmente pronto per l’uso. Si tratta di un impianto strategico perché consentirà di raggiungere l’Anfiteatro che finora era rimasto isolato proprio perché mancava l’anello di congiunzione al resto del percorso, completato dalla seggiovia Baby Tanaurpi, già funzionante nelle passate stagioni. Da settembre la gestione degli impianti di risalita è stata affidata al consorzio Star al termine di una lunga trafila burocratica. “C’è ancora tanto da fare – ammette il presidente dello Sci Club Mareneve Franco Maugeri – ma quest’anno abbiamo notato tanti segnali positivi: ad inizio dicembre ha riaperto il rifugio di Monte Conca, l’unico ristorante della zona, e c’è in programma di ristrutturare due alberghi distrutti dall’eruzione e realizzarne altri due nuovi di zecca. E’ chiaro che tutto questo non è sufficiente per rispondere alle domande dei turisti, anche i due piazzali per la sosta delle auto potrebbero essere insufficienti, ma è comunque un buon inizio”.

Clelia Coppone

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SEDE DI ESAMI

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Siracusa

L’avvocato Barbara La Bella ieri mattina nel corso di una conferenza stam-

pa che si è tenuta nei locali della biblioteca del tribunale, in rappresentanza del Movimento Partecipazione Rappresentatività Trasparenza, ha chiesto alla cittadinanza di aderire al documento di protesta, affinchè si faccia chiarezza sui cosidetti “veleni in Procura”. L’auspicio dell’avvocato è quello che “si possa tornare ad amministrare la Giustizia con serenità e trasparenza”.

Il 12 gennaio i periti depositeranno gli esiti dei controlli che rendono giustizia all’impresa che ha vinto la gara d’appalto

Porto Grande, si comincia coi debiti Il Consorzio che ha vinto l’appalto per i ritardi ha calcolato un danno di 5 milioni Chi pagherà i 5 milioni di euro per danni spettanti alla ditta che doveva eseguire i lavori di riqualificazione del Porto Grande a Siracusa? È questa la cifra calcolata dai legali dell’ impresa “Consorzio Porto di Siracusa” per l’interruzione dei lavori e per i diversi traslochi effettuati degli sfortunati cassoni della Marina a causa del sequestro voluto dal pm Antonio Nicastro che, nel 2010, aprì un procedimento penale nei confronti della società. L’ ipotesi di reato è stata truffa aggravata ai danni dell’amministrazione comunale perché i tec-

nici del pm, professori dell’Università di Catania, Spampinato, Longo e Miano, dissero che il calcestruzzo usato per i cassoni era scadente avendo con lo schiacciamento (un metodo di controllo) una misura di 31 chilo newton su millimetro quadro invece dei 45 previsti per legge. Oggi questa perizia è stata sconfessata da un’altra voluta come incidente probatorio dall’ingegner Carmelo Misseri, patron della “Consorzio porto di Siracusa”, ed eseguita al politecnico di Torino dai periti del tribunale, i professori del Politecnico del capoluogo pie-

montese Giuseppe Ferro e Jean Marc Tulliani, presenti anche i periti delle parti: i tecnici della ditta Alunno Rossetti e Antonino D’aveni, ed i tecnici del pm Antonio Nicastro. Tutti insieme hanno eseguito i carotaggi ed i successivi controlli fino agli “schiacciamenti” e sono giunti alla conclusione che il quantitativo di cemento usato non solo non è inferiore a quanto richiesto dal capitolato d’appalto e dalla legge ma anzi è superiore giungendo fino ai 52 chilo newton su millimetroquadro. Il 2 dicembre i periti hanno depositato i risultati

I cassoni rimasti fermi sopra la banchiana del Foro Italico prima del sequestro

della perizia in tribunale certificando la conformità dei lavori eseguiti. Il gip Panebianco ha fissato l’udienza per ricevere le informazioni dai tecnici e comunicare con le parti per il 12 gennaio 2012. Ora però la ditta potrà reclamare i costi esosi dei diversi traslochi, nonché delle perizie oltre al danno per il ritardo dei lavori. La riqualificazione delle banchine pubbliche della Marina di Siracusa tra Foro Italico e Molo Sant’ Antonio ripartirà nel nuovo anno? La vicenda inizia nel 2008 quando il Consorzio Porto di Siracusa, la ditta che si è aggiudicata l’appalto, comincia a costruire i cassoni di cemento che serviranno ad ampliare di 5 metri il Foro Italico ed allungare le banchine del molo Sant’ Antonio di 300 metri circa, consentendo così di edificare tutti gli impianti utili alla nautica: approdi, allacci per acqua, luce, scarichi delle pompe di sentina, boe, paracolpi e quant’altro. Un piano ambizioso per riqualificare le strutture pubbliche del porto a due passi dalle prossime strutture dei porti privati Spero e Marina di Archimede. Ma dal luglio 2008 al gennaio 2010 i cassoni restano fermi so-

pra la banchina del Foro Italico divenendo tristemente famosi grazie ad un servizio del programma televisivo ‘Striscia la notizia’ su Canale 5. In effetti i cassoni sono rimasti nel bel mezzo della Marina occultando la vista del Porto Grande per due anni, perché la ditta era in attesa dell’autorizzazione per la collocazione al mare. Il 12 gennaio 2010 giunge finalmente l’autorizzazione del Comune ma il 29 gennaio dello stesso anno la Procura della Repubblica di Siracusa sequestra alcuni cassoni e blocca i lavori. A questo punto i cassoni vengono spostati presso contrada Targia in Marina di Melilli, appena fuori la città di Siracusa. L’ingegnere Urciullo, del Consorzio Porto di Siracusa, racconta che la ditta si è subito mossa per verificare essa stessa la qualità del lavoro su 4 cassoni, che sono risultati conformi a quanto richiesto nel capitolato d’appalto. Dunque ricapitolando la città di Siracusa non ha ancora potuto verificare il risultato, anche in termini di ricaduta lavorativa ed economica, della riqualificazione del Porto Grande, ma ci si domanda: chi pagherà i danni alla ditta? M.D.G.

Buon Natale e Buon Bingo a tutti ADDA SIRACUSA-P.zza Adda

Regolamento sui tributi, l’aula rinvia il dibattito Slitta al 31 gennaio l’approvazione del regolamento per la riscossione diretta dei tributi. Così ha deciso giovedì sera il consiglio comunale, approvando all’unanimità una proposta di rinvio avanzata da Giuseppe Rabbito, una scelta determinata dal fatto che sulla proposta non si erano pronunciate le commissioni competenti e con l’esigenza, manifestata da più parti di approfondimento.

All’Antico Mercato tombolata per Emergency Appuntamento tradizionale per il nuovo anno siracusano, la tombolata per Emergency avrà luogo il 2 gennaio alle 21 all’Antico Mercato di Ortigia. Il ricavato verrà interamente devoluto al centro di maternità di Anabah in Afghanistan.

Ricchezze geologiche in mostra al Paolo Orsi Dal 3 Dicembre al 3 Febbraio 2012 è visitabile presso il Museo Archeologico Paolo Orsi di Siracusa una mostra dal titolo ‘Il tempo la pietra - Minerali e rocce di Sicilia’, dedicata alle ricchezze geologiche della Sicilia. Un percorso, attraverso più di 100 minerali e rocce, che racconta la nascita dell’isola e la formazione dei diversi distretti geologici, alcuni fortemente caratteristici come l’area vulcanica e quella gessoso solfifera. La mostra è rivolta ad un pubblico di non specialisti ma si ricollega alla prima sezione del Museo dedicata alla preistoria.


Siracusa

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Il Corriere di Sicilia

Il paradosso delle rendite catastali: classificati ancora come “ultrapopolari”degli immobili di lusso nel cuore del centro storico

Ortigia non dev’essere abbandonata Soltanto il 4% della popolazione abita nell’isola, nel 1960 i residenti erano più di 22.000 di Salvo Sorbello*

Il Natale con festa nei parchi Condividere gli spazi di verde pubblico in un clima natalizio e festoso: questo il cuore dell’iniziativa organizzata dall’associazione Neverland – ArciRagazzi, con il patrocinio del Comune di Siracusa e della Circoscrizione Neapolis. Un’idea davvero innovativa per le giornate natalizie siracusane: la serie di eventi, denominati ‘Magia di festa’, rivolti ai grandi ed ai bambini avranno inizio il 29 dicembre a piazza San Giovanni dalle 10 del mattino, proseguiranno poi il 30 dicembre al parco di Piazza Adda alle 16,30 ed il 5 gennaio al parco di piazza Adda alle 10. Un laboratorio di favole e teatrino su storie invernali, un altro per la realizzazione manuale di calze della befana, il baratto tra bambini dei giochi in disuso, dei giochi di squadra tradizionali, come la ‘corsa delle renne’, e nuovi come la staffetta ‘Acchiapparisorseperlinverno’ sono tra gli stimoli più innovativi dell’evento.

Con il ritorno della imposta comunale sugli immobili i Siracusani torneranno a pagare per la prima casa di proprietà. Ma, incredibilmente se sono proprietari di una casa in Ortigia, che vale diverse centinaia di migliaia di euro e che magari è stata ristrutturata con fondi pubblici, pagherà decisamente meno di chi ha acquistato un’abitazione a Tiche, Acradina, Grottasanta o alla Pizzuta. E ciò accadrà perché buona parte degli immobili del centro storico è classificata con la categoria catastale A/5 (alloggi ultra-popolari) e la rendita corrispondente, in base alla quale si pagano le imposte, è irrisoria rispetto al resto dei quartieri della città. Un’incongruenza assurda che va immediatamente eliminata perché costituisce una palese inguistizia e penalizza tutti i cittadini per i mancati incassi relativi alla nuova imposta voluta dal Governo Monti, l’Imu. Durante il mio incarico come assessore ad Ortigia, avviai all’Unione europea la richiesta dei fondi Urban. Purtroppo bisogna rilevare come, a fronte di decine di milioni di euro di contributi pubblici erogati per la ristrutturazione degli edifici del centro, il numero degli

abitanti di Ortigia sia oggi al suo minimo storico. I Siracusani sono stati espulsi dal centro e, alla luce delle attuali valutazioni degli immobili, è pressoché impossibile per una coppia di giovani aretusei poter decidere di andare a vivere nell’isolotto. Non è accettabile che Ortigia sia monopolizzata da forestieri che acquistano un immobile a prezzi elevatissimi e che usufruiscono di contributi pubblici per ristrutturarli. Questi finanziamenti, che peraltro la Regione concede in misura sempre più esigua, non devono essere concessi a chi magari ha speso milioni di euro per comperare un immobile che poi utilizza solo un paio di mesi all’ anno o per effettuare una speculazione: ben vengano i forestieri che pagano di tasca loro ma i soldi pubblici, erogati dalla Regione Sicilia devono, a mio avviso, essere erogati, in via prioritaria, a chi si impegna a risiedere in Ortigia per almeno dieci anni. Così potremo ripopolare il quartiere e consentiremo alle famiglie siracusane di poter tornare ad abitare nell’isolotto. Nel 1960, quando Siracusa aveva 72.180 abitanti, Ortigia ne contava ben 22.783 e cioè il 31,6% del totale. Nel 1980 i residenti di Ortigia erano scesi a 10.055 ed ora si con-

tano solo 4.300 residenti su un totale 123.000 cittadini siracusani e quindi meno del 4% vive in Ortigia. Inoltre, dobbiamo ricordare che il PPO, il piano particolareggiato firmato dall’architetto Giuseppe Pagnano, si proponeva di liberare delle aree fortemente degradate e intasate, e indivuduata possibili diradamenti per creare migliori condizioni di vivibilità. Purtroppo solo una minima parte di questi interventi è stata realizzata (corte dei Bottari, piazzetta Bellomo), e non ci sono i fondi disponibili per reiterare i vincoli relativi agli espropri e condurre interventi ulteriori. Creiamo comunque migliori condizioni di vivibilità per anziani, giovani famiglie con figli piccoli e relativi passeggini, consentendo anche la realizzazione di ascensori dove sia possibile e non comporti danni all’integrità anche culturale degli edifici. Non dimentichiamo che il PPO approvato nel 1990 avrebbe dovuto essere rivisto ed aggiornato, per legge, dopo dieci anni e quindi già nel 2000. Finalmente è approdata in Consiglio comunale una proposta complessiva, che va però migliorata e corretta. Non c’è dubbio che bisogna seguire strategie adeguate

L’Isola si svuota

per incentivare la residenza in Ortigia, obiettivo primario della legge, favorendo anche la fusione di unità abitative e consentendo frazionamenti solo se compatibili con gli standard abitativi e col valore architettonico degli immobili. Occorre definire finalmente una disciplina dell’arredo urbano che privilegi l’uso di materiali tradizionali in Ortigia, ed elaborare un piano del colore da attuarsi negli interventi di restauro, definendo un codice di pratica sulle tecniche di realizzazione e conservazione degli intonaci. Un altro obiettivo da conseguire è quello del pieno

utilizzo del mare, con la definizione dei servizi connessi. E’ inoltre necessario individuare gli immobili non recuperabili e gli eventuali interventi di diradamento, fatto salvo il patrimonio immobiliare dotato di valore culturale proprio o derivato dal contesto urbanistico e contrastare così concretamente una speculazione edilizia sempre in agguato. Ortigia potrà rinascere solo migliorando la qualità ed incrementando il numero delle piccole attività produttive, professionali, artigianali e commerciali, anche al fine di garantire l’occupazione e privilegian-

do il mantenimento o il nuovo insediamento delle attività tipiche o tradizionali o comunque culturalmente compatibili con la natura di isola e di centro storico. Bisogna anche individuare le zone di edilizia economica e popolare necessarie a soddisfare in tutto o in parte il fabbisogno necessario, affrontando il problema essenzialmente in termini di recupero dell’esistente, mentre per i grandi contenitori invece è opportuno privilegiare la destinazione ad uso pubblico. *Presidente Commissione Urbanistica del Comune di Siracusa

Croce rossa italiana. Pier Francesco Rizza eletto all’unanimità. Prende il posto della moglie scomparsa dopo un malore

“Io commissario Cri per seguire la strada di Ina Moscuzza” Commissario provinciale della Croce Rossa per onorare soprattutto la memoria della moglie. Pier Francesco Rizza all’incarico nel Wwf dovrà d’ora in poi aggiungere quello nell’associazione di volontariato dove era impegnata Ina Moscuzza. <<Mi avevano chiesto la mia disponibilità, ma non mi aspettavo affatto questa scelta>> commenta l’avvocato. <<Evidentemente si è scelto di privilegiare la continuità che di sicuro darò all’attività cominciata da mia moglie, con cui condividevo in modo assoluto valori e ideali>>. Come coniugherà il doppio impegno? <<Più che un impegno è una scelta consapevole che ha l’intento di che ha l’intento di moglie è l’im-

pegno nel mondo del volontariato, lo spendersi per la propria società. Perciò troverò il modo di coordinarmi. Con il Wwf sono vent’anni di impegno ed attività che non posso abbandonare. Si tratta comunque di un lavoro di squadra, il singolo, il commissario provinciale, da solo non vale nulla, ma sono tutte le persone con cui si collabora che fanno la forza di un’associazione che ti permettono di agire in maniera efficace. In questo senso ho anche il lavoro spianato da quanto fatto dentro la Cri da mia moglie. Da lei ho ricevuto una Croce rossa che ha già affrontato il problema della riorganizzazione interna e poi Ina ha inventato il campo di Cassibile, che è già una realtà concreta, un

esempio positivo e di riferimento a livello non solo nazionale ma anche europeo”. Quali saranno le prime iniziative?

L’ Ambientalista gentiluomo Pier Francesco Rizza, avvocato, 51 anni, è presidente regionale del Wwf. Una settimana fa è stato nominato commissario provinciale della Croce Rossa.

“Abbiamo già avuto una prima riunione con tutti i capi componenti, cui ho chiesto di fare delle proposte in un tempo massimo di una ventina di giorni, di dare delle indicazioni per avviare la programmazione del 2012 Capire chi siamo, quanti siamo, serve per ottimizzare le risorse ed esser davvero pronti a dare il massimo quando è richiesto. La questione degli sbarchi e della gestione delle persone che attraversano il mare affrontando le situazioni più pericolose per giungere nel territorio italiano è una priorità per la Croce Rossa. Ma è un problema che va affrontato a livello europeo e non con i Cara”. Marilia Di Giovanni

Buon Natale e Felice anno nuovo


Il Corriere di Sicilia

sabato 24 dicembre 2011

Siracusa

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Parla il coordinatore regionale di ApS: “Sbagliato frenare lo sviluppo del territorio”

L’opinione

Dietro le caste spesso si nasconde la finta moralità

G

li appartenenti alla casta sono ormai nel mirino dei popolani. Ma, non sono i politici la vera casta da abbattere anche se così i signori dei segnali di fumo vogliono fare apparire. Sono tante le caste che operano nella nostra martoriata terra e, quasi sempre, stanno fuori dalla politica. Quella dei giornalisti è una casta che non vuole neanche essere sfiorata dai governi che vorrebbero limitarla. L’ordine dei giornalisti vuole continuare a vivere prevaricando come sempre la carta costituzione che proclama per chiunque la libertà di scrivere il proprio pensiero. Una casta, che protegge se stessa, proprio come quella che siede in Parlamento. Più potente perché nessuno ha mai scritto e pubblicato un libro o un articolo con i nomi dei giornalisti che incassano, annualmente, cifre di gran lunga superiori a quelli degli onorevoli, che oggi hanno meno onore da mostrare. Farmacisti, notai, architetti, medici e così via attualmente appartengono obbligatoriamente ad un ordine professionale, giusto per ottenere privilegi ed essere considerati portatori di grande dignità. Sulle “sponde” dei tradizionali carretti siciliani si notano scene di battaglie tra saraceni e crociati. Le spade cristiane tagliano le teste protette da elmi con la mezzaluna montata mentre le scimitarre squarciano le armature degli infedeli affogando nel rosso sangue immaginato dal pittore. Sono scene d’ordinaria quotidianità che si notano anche, se non specialmente, tra appartenenti all’ordine degli avvocati dove i saraceni debordano dai carretti. Persone perbene, professionisti, che combattono con carta e penna oltre che con il computer, dichiarando di voler difendere la moralità del foro di appartenenza. Avvocati che dedicano solo qualche ora ai clienti, e molto più per parlare di etica di facciata mentre si è disposti a fare più degli antichi saraceni. La cronaca dei palazzi filtra indiscrezioni che parlano di avvocati che difendono presunti spacciatori, mentre sul terrazzo di casa propria coltivano marijuana e costringendo la moralità delle mogli a sporgere denunce. A Genova un magistrato è stato filmato mentre metteva la colla sulla serratura del vicino antipatico. Un altro castante… “difettoso”? A pensarci bene probabilmente il cattivo funzionamento è di quella casta che vorrebbe erigersi a difendere ciò che alcuni uomini, quindi alcuni professionisti, non sempre riescono ad avere nella propria disponibilità. Se il professor Mario Monti riuscirà sul serio ad abolire gli Ordini, potrebbe questo essere un buon passo avanti verso la soppressione delle caste, e dei castanti che a sorpresa a volte si rivelano amorali quanto cretini.

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Bonomo boccia il Palazzo “L’amministrazione del Vermexio è una realtà medio - bassa” Mario Bonomo, imprenditore siracusano e deputato all’Ars, è uomo dalle diverse sfaccettature. Eletto nelle liste del Pd, oggi è coordinatore regionale del Movimento Alleati per la Sicilia e di questo cambiamento non si pente anzi commenta “le formule centrodestra e centrosinistra sono superate, noi puntiamo a collocarci al centro, nel Terzo polo” . Dunque siete il secondo partito del Mpa? “Facciamo riferimento al Movimento creato da Raffaele Lombardo, è vero, ma anche localmente il “Movimento per Siracusa” è una realtà nata da amici che si muovono in autonomia, fuori dalle logiche classiche dei posizionamenti politici, ma che fanno parte di una rete costituitasi insieme a personaggi politici locali di spessore come Egidio Ortisi. Si tratta di Movimenti Democratici che cercano di smuovere l’interesse della gente per la politica” Foti però le da del traditore, cosa gli risponde? “Agli insulti non rispondo. Penso però che ad una certa età sarebbe meglio godersi i nipotini” Come valuta l’operato dell’amministrazione comunale siracusana? “Devo dire che non si è distinta finora per discontinuità dalla realtà medio – scarsa degli altri amministratori locali. Sono tutti a caccia di finanziamenti pubblici e fon-

di regionali e nessuno si impegna ad andare oltre. Andare oltre significherebbe avere una visione dinamica della gestione degli enti pubblici: esser capaci di attrarre ricchezza ed investimenti privati e pubblici da altrove”. Lei è vicino all’assessore regionale ai Beni Culturali: come valuta il ruolo svolto dalla Soprintendenza siracusana? “La Soprintendenza siracusana svolge bene il proprio ruolo. A mio parere sono i politici, i consiglieri comunali e provinciali, specie quelli di opposizione, come Ettore Di Giovanni, a sbagliare. Si potrebbe fare di più e meglio per il territorio se non si restasse imprigionati nelle logiche di posizionamento politico che ingessano il territorio locale ed il suo sviluppo” Ma secondo lei, può esser un agronomo (Alessandra Trigilia ndr) a dirigere il settore Paesaggistico della Soprintendenza? “No in effetti è un errore” Chi sarà il futuro Sovrintendente di Siracusa? “Non so, ci sono almeno quattro cinque persone in gioco, ma alla fine verrà da fuori Siracusa” Non crede che bisognerebbe tenere conto anche dello sviluppo economico e turistico del territorio locale nelle scelte regionali? Tutti questi passaggi burocratici non rallentano lo

sviluppo mettendo a repentaglio posti di lavoro? “Auspichiamo che il Piano Paesaggistico giunga presto alla luce. Certo un buon padre di famiglia (l’ente pubblico) deve dar luogo ad una mediazione tra la tutela del patrimonio naturale, storico e archeologico e l’esigenza naturale di sviluppo e occupazione che un territorio esprime. E’ ottuso fossilizzarsi su posizioni preconcette: a Siracusa abbiamo delle ricchezze importanti per le quali il

Un errore mettere un agronomo a capo del Paesaggistico della Soprintenza di Siracusa Foti? Dovrebbe godersi i suoi nipotini

ruolo dei Beni Culturali dovrebbe esser rivoluzionato. Attendiamo anche di vedere il bando di esternalizzazione dei servizi aggiuntivi dell’ente.” Lei come imprenditore oltre che come politico come vede i progetti di sviluppo in cantiere a Siracusa: dalla riqualificazione del porto al futuro della zona industriale? “Per me l’industria rappresenta una possibilità di sviluppo del territorio se non viene fatta in termini di razzia del territorio, come è stato in passato. Ciò vuol dire però che l’ente pubblico, ovvero Comune, Provincia e Regione, devono rivendicare fortemente delle

compensazioni sociali per il territorio e non posso ad esempio non far pagare l’acqua usata dalle industrie. Per il resto mi trova favorevole a tutte le ipotesi di sviluppo ecocompatibile del territorio, ovviamente nel rispetto delle leggi e degli organismi competenti. Però non si può fermare la spinta vitale di un territorio al proprio sviluppo e cambiamento. Sono favorevole al progetto del villaggio turistico per la Pillirina, ai due porti privati ed al nuovo approdo pubblico nel Porto Grande di Siracusa: l’importante è che tutto si svolga nel rispetto delle regole e del patrimonio naturale e storico offerto in dote da Siracusa”.

M.D.G.

L’onorevole Mario Bonomo coordinatore regionale di Alleati per la Sicilia


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Marziano chiede la testa del segretario Cafeo, De Benedictis: no alle lobby affaristiche

Pd, sono tutti contro tutti Partito spaccato, autosospensioni e guerra al segretario La faida nel partito Da sinistra Roberto De Benedictis, Bruno Marziano e Giovanni Cafeo

A Siracusa sembra tramontata l’era dell’alleanza politica e della gestione unitaria tra le tre anime del Pd aretuseo. Le contestazioni al segretario provinciale Giovanni Cafeo da parte di Bruno Marziano, deputato regionale all’Ars, non accennano a smorzarsi. Secondo l’esponente di punta dell’area ‘Bersani’, “Cafeo non è più un segretario di garanzia, doveva esser segretario che rispettava tutte le tre componenti e invece non è stato così in molte vicende, avallando un atteggiamento di trasversalità con il centrodestra. Noi invece vogliamo un Pd che sia forza lineare di opposizione”. Quali sono le vicende cui fa riferimento? I tre ‘casus belli’ sono la gestione e la nomina dei componenti dell’Asi, dell’Ias e dell’Ato Idrico . Il patto congressuale - dice Marziano - è stato violato nella vicenda Asi nel momento in cui si è acconsentito alla sostituzione del componente del Pd, Raiti (area ‘Bersani’), senza nessuna discussione interna con Brunetta (area ‘Franceschini’) avallando poi le scelte degli altri partiti e soprattutto quella della presidenza di Assenza per il centrodestra”. Marziano che tra l’altro non comprende come un segretario provinciale del Pd possa esser alle dipendenze dell’asses-

sore regionale all’Economia, Gaetano Armao, dopo aver atteso invano chiarimenti dalla direzione provinciale sulla linea politica tenuta dal Pd siracusano, chiede ora la presenza dei membri della direzione regionale e nazionale per sciogliere la vicenda. “Il primo passo dovrebbe esser quello delle dimissioni del segretario provinciale. Considerato anche le ultime dichiarazioni di De Benedictis, che non si schiera per Foti – conclude Marziano – Cafeo non rappresenta neppure loro”. Ma De Benedictis da parte sua apre un altro squarcio sull’universo siracusano del Pd e mentre dichiara di non voler parteggiare per nessuna delle altre due aree, denuncia che “il partito è stato prima prigioniero dell’alleanza tra queste due aree ed ora è ostaggio del conflitto tra loro. E si tratta sempre di un patto o di conflitto di potere, di affari economici. L’anomalia siracusana sta tutta qui: non tanto nel fatto che dagli anni ’70 dello scorso secolo ci troviamo sempre le stesse persone protagoniste, che questo capita anche altrove in Italia, ma nel fatto che un partito resti bloccato per interessi economici di pochi” . Come se ne viene fuori da questa vicenda? Secondo De benedictis è necessario che “una volta per tutte queste poche persone

facciano un passo indietro lasciando il partito libero di autodeterminarsi: sarebbe importante che tutte le persone che operano e credono nel Pd al di là dell’area di appartenenza, prendano le distanze da questi due piccoli gruppi di potere”. Giovanni Cafeo risponde invece che l’unità del partito è andata in crisi già poco dopo il congresso provinciale unitario, da quando il sindaco di Sortino si è distanziato. “Già dal novembre 2010 l’area cosidetta ‘Bersani’ chiede le mie dimissioni e mette in una situazione di stallo tutto il partito. Ho provato a ricostruire l’unità congressuale fino a chiedere l’intervento della segreteria regionale, che però ancora si fa attendere. Ma d’altronde deve prima esserci la volontà del territorio locale per risolvere le questioni”. “Consideriamo oggi chiusa la fase unitaria - aggiunge il segretario Io sono per affrontare le questioni che ci dividono a gennaio nella prevista assemblea provinciale. Ma affrontiamole, sulla base di una piattaforma programmatica. Più di un anno di dichiarazioni sui giornali fanno molto male al partito. Perché non presentare allora una mozione di sfiducia in un momento di confronto interno agli organi del partito? Voglio ricordare a tutti che il candidato che ha preso il 33% di voti alle

ultime regionali è il Pd e nessun altro. Spero che nessuno voglia ammazzare il partito. Dobbiamo sempre ricordarci che il partito è tutta quella gente, quella classe dirigente che resta operosa in silenzio. Il Pd non sono né io né Consiglio né Foti né altri con incarichi istituzionali. Bisogna sempre tener presente la base quando si parla”. Ma cosa risponde all’accusa di Marziano di non aver tenuto una linea chiara nelle vicende di Ias, Asi e Ato Idrico? “Non voglio entrare nel merito sulla stampa. La mia scelta è di discuterne a cuore aperto affrontando tutti i temi, anche quelli che ci vedono divisi. Cafeo le manda a dire anche a De Benedictis:“Non la penso come lui. Tra l’altro uno dei meriti della mia area è stato di riuscire a fare un congresso unitario”. La mia area non è Foti: questa è una polemica del tutto strumentale. Anzi dirò di più: è un’area molto contaminata, a differenza delle altre, che ha raccolto persone interessate al progetto del Pd provenienti da tanti partiti, le ricordo che nella mia area ci sono due sindaci dell’ex Margherita, ma anche Franzo Bruno, Marika Cirone Di Marco e Santino Armaro per fare qualche nome noto”.

Si è costituita nel capoluogo una nuova associazione politico - culturale, tante le adesioni

Non è un partito ma è “Azione”

Si chiama “Azione” la nuova Associazione culturale e politica che si è costituita a Siracusa. Una sola parola, “Azione”, per essere al servizio dei cittadini e del territorio. La nuova associazione è variegata ma con un denominatore comune: affrontare i problemi della gente, sostenere il bisogno delle famiglie, difendere il territorio, senza ingessarne lo sviluppo, il rispetto della legalità in tutte le forme ed in tutte le sfaccettature. C’è stata una prima riunione, ma nessuno ne sapeva nulla. Tutto fatto in gran segreto, ma gli aderenti all’Associazione, smentiscono che si tratti di un partita. I componenti di “Azione”, si definiscono “moderati – cattolici “ ed hanno riscosso adesioni nell’intera provincia di Siracusa. Non c’è un leader, ma sono tutti parte integrante di un gruppo formato da uomini e donne. Anche il parlamentare regionale, Nunzio Cappadona, ha aderito alla nuova Associazione politico – culturale. Ne fanno parte pure l’assessore al Comune di Siracusa, Giovanni Girmena, ed i consiglieri di palazzo Vermexio, Claudio Fortuna, Antonio Grasso e Salvo Sorbello. Hanno detto sì ad “Azione” pure i consi-

glieri provinciali Francesco Saggio e Giuseppe Bastante. Ma l’elenco è ancor più lungo. C’è stata l’adesione dei consiglieri comunali di Francofonte, Vincenzo Cavallo e Francesco La Rosa, l’ex assessore Pina La Ferlita ed il lentinese Di Giorgio. Della neonata associazione fanno pure parte Salvatore Gallo di Palazzolo, l’ex vice sindaco di Noto, Ciccio Caristia e l’ex consigliere netino, Toni Castello ed ancora Fabrizio Ardita, più volte consigliere a palazzo Vermexio ed alla Provincia regionale e Francesco Tordonato, consigliere ad Avola. Tantissimi altri cittadini, provenienti dal mondo cattolico e dell’associazionismo hanno aderito e nei prossimi giorni l’elenco è destinato ad aumentare. Giovedì sera, I componenti di Azione si sono riuniti per la prima volta nella parrocchia del Sacro Cuore. “ Vorrei sottolienare che non siamo un partito – afferma Nunzio Cappadona – ma un gruppo di amici che fanno politica e che intende portare avanti con “Azione” una serie di tematiche. Tutti insieme ci batteremo per sostenere le famiglie meno abbienti ed in tal senso c’è già un provvedimento legislativo che ho sostenuto

Nunzio Cappadona deputato regionale con forza all’Ars che riguarda il microcredito. Anzi sono in condizione di affermare con certezza che la

Commissione di valutazione che riceverà le istanze, ha già completato le linee guida e che dai primi giorni del nuovo anno sarà possibile avere informazioni più dettagliate sul sito della Regione. E poi c’è la storia del ticket sanitario che deve essere legato al quoziente familiare”. Cappadona sulla Sanità, conclude: “ Nel rispetto della Riforma – aggiunge – dobbiamo puntare alla qualità dell’offerta, migliorando le strutture già esistenti senza fare lotte di campanilismo”.

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S IRACUSA

M.D.G.

Il Corriere di Sicilia

Ordine dei medici Si cambia

La svolta all’Ordine dei medici c’è stata. La vecchia guardia conquista sette seggi, contro gli otto

delle due liste contrapposte. Un risultato inaspettato alla vigilia della tornata elettorale, tormentata e con qualche polemica di troppo. A introdurre nuov linfa all’Ordine il dirigente medico del pronto soccorso, Gaetano Fiore (nella foto) che con la lista “Nuovo progetto medico” ha dato una scossa all’ambiente. Stessa cosa ha fatto “Dignità Medica”, conquistando quattro consiglieri. Ecco gli eletti: Biagio Scandurra, Giovanni Barone, Anselmo Madeddu, Walter Lutri, Sebastiano Romano (detto Nuccio), Maria Campisi, Marina Carpinteri, Vincenzo Bosco, Paolo Bonarrio, Francesco Lopes, Salvatore Denaro, Vittoria Sesta,Gaetano Fiore, Maria Alba Spatafora, Antonino Trovatello.

“Luci a Siracusa”, ai apre la rassegna numero sei Si è aperta a Siracusa la rassegna “Luci a Siracusa” che per il sesto anno consecutivo offre, tra dicembre e marzo, alla città di Siracusa un carnet di eventi culturali e ludici: mostre, spettacoli teatrali e di cabaret, concerti di jazz, blues, rock e classica si affiancano quest’anno a ‘Cinegiocando’, una rassegna di cinema decicata ai bambini, la Circolo delle conversazioni ed alle visite guidate ai più importanti musei e siti archeologici. La manifestazione promossa dall’Assessorato Regionale al Turismo ed allo Spettacolo oggi propone canti di Natale per le strade del centro storico. Il 26 dicembre proseguirà con un concerto di Natale in Cattedrale dell’Orchestra Ucraina.

Consiglio Immigrazione, richiesta di don Carlo E’ stata ripresentata al nuovo prefetto di Siracusa, Renato Franceschelli, la richiesta di padre Carlo D’Antoni di entrare a far parte del Consiglio Territoriale per l’immigrazione. Padre Carlo D’Antoni, in qualità di parroco della parrocchia Maria SS. Madre della Chiesa, nell’aprile 2011 aveva presentato all’ex prefetto Floreno l’istanza per ottenere il riconoscimento di “ente localmente attivo nell’assistenza agli immigrati” ed essere, di conseguenza, nominato quale componente del Consiglio territoriale per l’Immigrazione.


Il Corriere di Sicilia

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Una coop di Ravenna si è aggiudicata l’appalto, ma la Soprintendenza di Siracusa frena

Cavalcaferrovia che divide Rosolini lo aspetta da trent’anni ma è oramai un’opera inutile ROSOLINI – Ha ormai quasi trent’anni il progetto della rampa del cavalcavia sulla linea ferroviaria che si trova tra il passaggio a livello della stazione e la strada provinciale 26 che collega Pachino e Rosolini. Nel 2008 l’assessore provinciale ai lavori pubblici Tino Di Rosolino riesce a far finanziare l’opera, due anni dopo la giunta del sindaco Nino Savarino e il consiglio comunale danno il via libera, ma chiedono all’amministrazione provinciale una serie di modifiche progettuali. E da allora è un susseguirsi di intoppi burocratici. La Soprintendenza ai Beni culturali e architettonici di Siracusa ritiene però che la documentazione presentata dall’ente Provincia non sia sufficiente per il nullaosta finale. E blocca così l’inizio del cantiere. La Provincia sostiene invece che la documentazione rispetta le norme e le regole tecniche. L’ultima comunicazione della Soprintendenza, inviata pochi giorni fa

all’Amministrazione provinciale, riguarda lo spostamento della rotatoria che dovrebbe smistare il traffico che proviene da quattro direzioni. Perchè è troppo vicina, secondo i tecnici, alla curva di raccordo della rampa sulla linea ferrata. Il responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Rosolini, il geometra Giuseppe Santacroce, sostiene invece che il nuovo progetto del cavalcaferrovia può sicuramente ritenersi migliore del precedente. E alla domanda se il ribasso del 40% sui 5 milioni di euro previsti in budget con cui la società cooperativa per azioni Ciro Menotti di Ravenna si è aggiudicata l’appalto possa suscitare delle preoccupazioni riguardo la stabilità e la sicurezza, Santacroce risponde rassicurando: «a mio avviso l’importante ribasso massimale non dovrebbe pregiudicare la buona riuscita dell’opera». Ma in città le critiche non mancano affatto. Decisamente contrario è il deputato regionale dell’Mpa, Pippo Gennuso,

La rampa rimasta monca del cavalcavia ferroviario di Rosolini che ritiene la struttura inutile, superata e devastante per il territorio. Il parlamentare ha da tempo sollecitato una soluzione alternativa, proponendo la realizzazione di un tunnel ferroviario, a suo dire meno costoso della rampa. Secondo l’assessore provinciale del Turismo e dello spettacolo Elio Basilico, invece la vicenda ormai è molto ingarbugliata e l’unico modo

IL PROGETTO Il disegno del progetto da 5 milioni di euro, un’opera ritenuta inutile dopo i tagli di Trenitalia in Sicilia

per risolverla sarà quello di rivolgersi al più presto al Tribunale amministrativo regionale. Ma a Rosolini sono in mol-

ti a chiedersi, ormai da trent’anni, se quella rampa da 5 milioni di euro sia davvero necessaria.

Matteo Ravera

A Marzamemi è all’ormeggio il “Calipso”, un’imbarcazione di lusso che funziona da boat&breakfast

Vi offriamo una barca con vitto e alloggio PACHINO - Se siete alla ricerca di un Capodanno insolito la soluzione è possibile per salutare l’arrivo del 2012 a Marzamemi, dove il El Cachalote ha allestito il boat&breakfast, una barca all’ormeggio. La novità? si può usufruire del servizio tutto l’anno. A tal proposito il diving El Cachalote ha dotato l’imbarcazione Calipso di tutti i confort. Si tratta di un’elegante barca di 20 metri, dispone di una suite armatoriale e di cabine singole e dop-

pie, con bagni privati, riscaldamento, set completo di biancheria da camera e da bagno. Gli ospiti possono usufruire di un ampio salone per il relax, arredato con comode poltrone, tv, radio, sdraio esterne e di solarium nel piano di prua della barca e nel fly. Il team ha messo in atto diverse tipologie di boatandbreakfast, tante quante possono essere le esigenze della clientela, infatti per chi volesse godere di un giorno di relax circondato dal mare e da un incantevole paesaggio adesso può farlo, scegliendo la formula “day in boatandbreakfast”. Da non tralasciare la possibilità di godere dell’ottima ospitalità siciliana, e dell’incantevole centro storico a pochi metri dal porto e deliziare il palato delle specialità locali.

Ch.P.

Il sindaco di Avola resiste alla sfiducia: otto voti contrari AVOLA - Il sindaco Antonio Barbagallo arriverà alla fine del suo mandato elettorale. Non ha avuto successo il tentativo di avviare, nell’ultimo giorno utile, la procedura per sfiduciarlo. Solo otto le firme raccolte da esponenti di Forza del Sud, Udc e dai dissidenti del Pdl. Ne servivano almeno dodici per presentare la richiesta di convocazione del Consiglio che doveva metterlo in minoranza. Un gruppuscolo di consiglieri, con debole appoggio di qualcuno del Pd, ci ha provato ma senza successo. L’iniziativa, tentata a meno di sei mesi dal rinnovo dell’amministrazione avolese, non ha convinto. E ci si chiede se Antonio Barbagallo abbia ancora una maggioranza. Negli ultimi mesi, in vista delle nuove elezioni, si è sfaldata la coalizione dei partiti che lo sosteneva. Si pensa ormai a nuove alleanze e a nuovi accordi. Se il colpo di mano fosse passato avrebbe favorito l’arrivo di un Commissario, che si sarebbe aggiunto a quello ad acta per la questione dell’Ato idrico, già nominato dalla Regione e suffragato dal pronunciamento del Consiglio di giustizia amministrativa sulla complessa vicenda dell’assegnazione a Sai8 delle condotte idriche cittadine. Barbagallo è infatti uno dei quindici sindaci della provincia che si oppongono al passaggio degli acquedotti pubblici alla società privata nata dalla fusione della munic i p a lizzata Sogeas e dalla società Sogecavv d i Desio. L a protesta è capitanata dal sindaco di Canicattini

Bagni, Paolo Amenta, che è anche vicepresidente dell’Ato idrico, l’organismo di gestione del servizio, commissariato però dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo. Il coordinamento dei sindaci ribelli e la rete siciliana per il referendum sull’acqua hanno inviato a Palermo una proposta di legge di iniziativa popolare per la gestione pubblica delle acque. Barbagallo è quindi in prima linea e secondo alcuni la sua defenestrazione di fine anno avrebbe agevolato l’immediato insediamento del Commissario. In questi pochi mesi rimarrà, invece, alla guida di una giunta ridotta a cinque assessori, pronto ad affrontare, anche se non direttamente, la sfida elettorale. I consiglieri che in gran parte hanno rifiutato di firmare per la sfiducia hanno ritenuto inopportuna e tardiva la proposta. L’indebolimento del sindaco in carica avrebbe reso ingiustificabile agli elettori il sostegno accordatogli per più di quattro anni e l’arrivo del Commissario. Il sindaco porterà a termine il suo mandato in piena campagna elettorale. Giovanni Battaglia

il sindaco di Avola Giovanni Barbagallo


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sabato 24 dicembre 2011

Ragusa

Con l’entrata in vigore del nuovo orario ferroviario invernale, Trenitalia ha soppresso i treni in partenza da Modica per Siracusa e Rosolini e un altro da Rosolini a Gela che ultimamente erano stati garantiti da autocorse sostitutive. Monta soprattutto la protesta dei pendolari e il presidente della Provincia di Ragusa, Franco Antoci, che ha scritto alla direzione di Trenitalia.

La protesta corre sul web. La segnaletica non lascia scampo, l’ultima nevicata risale al 2004

Obbligo di catene al Sud Multa da ottanta euro e tre punti in meno ai trasgressori Se vi trovate a percorre la Modica - Ragusa, in prossimità dello svincolo della Statale 115, a circa un chilometro dal Viadotto sull’Irminio, vi imbatterete sicuramente su un segnale stradale un po’ curioso se messo nel punto più a sud d’Europa: “Obbligo di pneumatici invernali o catene a bordo”. Ma tranquilli non allarmatevi, non avete sbagliato strada men che meno si tratta di uno scherzo! L’Anas infatti, ha recentemente deciso di installare un cartello d’obbligo per uso di pneumatici invernali o di catene a bordo sia sulla “vecchia” provinciale per Ragusa che sulla statale che porta al capoluogo in entrambi i sensi di marcia. Insomma, chi dal 15 dicembre al 15 marzo vorrà percorrere il trafficato tragitto, che come latitudine si trova più a sud di Tunisi, dovrà munirsi a dovere se non vuole beccarsi un verbale pari ad ottanta euro con in più una sanzione accessoria che prevede la decurtazione di tre punti dalla patente. Il cartello, apparso pochi giorni fa, ha suscitato molte polemiche tra i numerosi automobilisti che

ancora stentano a crederci. L’obbligo sembra sia stato installato a seguito di accertamenti e indagini che tengono conto del numero e della tipologia di incidenti che si sono verificati nella tratta interessata. Evidentemente il grande stato di pericolosità e le molteplici richieste di risarcimento danni hanno indotto l’ente proprietario della strada ad assumere tale decisione che appaiono spropositate rispetto alle condizioni climatiche del territorio. Nel nuovo sistema di valutazione delle intensità delle nevicate, è bene ricordarlo, è considerata nevicata da catene da 5 centimetri in su, anche perché mettere le catene - che comunque si dovranno avere a bordo in caso di assenza di gomme termiche - con poca neve a terra può risultare controproducente per il mezzo oltre che rovinare il manto stradale. Considerato che l’ultima nevicata a memoria d’uomo risale al 2004 e che a stento si arrivò ai 3 cm di neve è lampante come il provvedimento dell’Anas appaia fuori luogo e a tratti irritante. Le proteste degli automobilisti impazzano sul web e sui social network

e molti si sono rivolti alle associazioni dei consumatori per fare ricorso. “Questa notizia delle catene e gomme antineve sembra essere uno scherzo – spiega Giuseppe R. – che si occupassero delle cose serie! Oggi, per esempio, ho visto che sulla Modica - Ragusa ci sono tratti che mancano completamente di segnaletica orizzontale, guardrail divelti o deformati, catarifrangenti mancanti, segnali nascosti dalle sterpaglie o semi abbat-

tuti”. E ancora un automobilista che percorre ogni giorno questo tratto “Ho 55 anni e ho visto la neve nel ragusano una volta e mezza, questo è un modo legale per rubare i soldi alla gente che lavora onestamente per un pezzo di pane. Le catene belle grosse, magari in titanio, servono solo per incatenare i nostri amministratori. Organizziamo una civile protesta di automobilisti che percorrono a piedi le strade per Ragusa

indossando abbigliamento da neve (doposcì, piumini, guanti, etc) e muniti di slittini e sci” “Questo provvedimento – spiega, infine, il tecnico Giovanni A. – serve solo a pararsi da possibili quanto probabili ricorsi risarcitori da parte degli utenti che possano incappare, per i motivi più vari e diversificati, in incidenti autonomi e non. Faccio, altresì, notare che in caso di ghiaccio sul manto stradale a nulla.

V.I.

Concerto di Natale con l’orchestra di Varna Gran Concerto di Natale domani, giorno di Natale a Ragusa. Alle 19 presso il Teatro Tenda si esibirà l’Orchestra Filarmonica di Varna diretta dal Maestro Leonardo Quadrini. Ingresso gratuito. L’evento rientra nell’apertura della 17 esima stagione Concertistica “Melodica”.

Lombardo: “La Provincia si adegui alla riforma” Come le altre Province, anche quella di Ragusa dovrà sperimentare gli effetti della riforma. Non ha senso votare oggi con la vecchia legge”. Lo ha detto il presidente della Regione Raffaele Lombardo rispondendo alle domande dei giornalisti a Catania a margine di un incontro con i simpatizzanti del Mpa. “Alla scadenza naturale - ha continuato - o ci dotiamo di una legge diversa ispirandoci al nostro disegno di riforma o al decreto Monti, oppure non c’e altro da fare che commissariare la Provincia”. “Mi auguro - ha concluso Lombardo - che l’Assemblea regionale farà in tempo e quindi si possa votare per il nuovo ente intermedio, che io mi auguro sia il libero consorzio dei comuni”.

La segnaletica stradale che indica l’obbligo delle catene tra Modica e Ragusa

Il presidente del Parco commerciale “Isole Iblee” chiede maggiori controlli e più sicurezza

Scorribande dei ladri nella zona industriale «La zona industriale di Ragusa è abbandonata a se stessa. E non si contano i furti a danno delle aziende insediate in quest’area. E’ un’ emergenza, ma nessuno interviene». Parola di Giovanni Corallo, presidente del Parco commerciale “Isole iblee”, che lancia un allarme. «Da mesi è uno stillicidio di furti», spiega Corallo, «organiz-

zati da professionisti del crimine che riescono ad eludere qualsiasi tipo di sorveglianza. Lo testimonia l’ultimo caso». Quello avvenuto la notte di mercoledì scorso. Quando un vero e proprio commando, formato da almeno una decina di persone, ha preso di mira un’azienda della zona industriale rubando della merce del valore di oltre centomila

euro. Il gruppo ha agito indisturbato, sottraendo merce da un magazzino per tutta la notte. Nessuno si è accorto di quanto stava accadendo.Per Corallo, che rappresenta le ventisei aziende dell’area industriale, è il momento di intervenire e ha sollecitato un incontro con il prefetto di Ragusa, Giovanna Cagliostro. «Si parla da mesi di un si-

stema di telesorveglianza che però non è ancora entrato in funzione» ricorda Corallo, che in primavera aveva incontrato il vice sindaco Giovanni Cosentini, il presidente del consiglio comunale Salvatore La Rosa e Rosario Alescio, il presidente del Consorzio Asi che aveva garantito un fondo di 50 mila euro per realizzare una rete di controllo per

l’intera zona. Il sistema c’è, ma non è ancora stato attivato. «Abbiamo chiesto alle forze dell’ordine di perlustrare l’area», lamenta il presidente del Parco commerciale, «ma solo nell’ultimo mese i furti perpetrati a danno di aziende della zona hanno fruttato oltre quattrocentomila euro. Un fenomeno che aggrava i costi pesanti della crisi».

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Ragusa/provincia

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La legge delega prevede la soppressione del Palazzo di giustizia. A capo di un Comitato spontaneo Filippo Pasqualetto

Modica, barricate pro tribunale MODICA - La legge delega dello scorso 14 settembre, rischia di paralizzare la Giustizia in Italia. A rischio c’è anche il tribunale di Modica, che potrebbe essere soppresso. Un tribunale strategico che dovrebbe, invece accorpare altri centri vicini. Ma la situazione è critica, tanto da spingere i cittadini a formare un Comitato a difesa del palazzo di Giustizia. La legge spazzerebbe via sessantacinque tribunali, settanta Procure, centodieci sezioni staccate di Tribunale e circa seicento Uffici dei Giudici di Pace senza, però, tener conto delle esigenze proprie dei territori. Secondo questi criteri anche il Tribunale di Modica sarà soppresso nel giro di pochi mesi. Una decisione che non è piaciuta a molti e che ha portato alla costituzione di vari Comitati tra cui quello Anti Soppressione del Tribunale di Modica servito per coordinare le attività di sostegno alle azioni necessarie per salvaguardare il

Palazzo di Giustizia. Responsabile del comitato spontaneo è Filippo Pasqualetto, dirigente presso il Tribunale. “Questi principi e criteri – dice – se attuati in maniera “talebana” mettono a rischio il futuro dell’esistenza del Tribunale di Modica per cui è necessario vigilare e lavorare per modificare l’assetto territoriale, ottemperando così ai criteri previsti al comma due, lettera B della citata legge e scongiurare l’ipotesi di soppressione. Al fine di coordinare le attività di sostegno abbiamo ritenuto utile costituire un comitato aperto, composto da rappresentanti e/o delegati degli enti locali, delle forze politiche, sindacali, economiche, sociali e di tutti gli organismi che hanno a cuore la permanenza del Tribunale a Modica”. Il Comitato ha già spedito un dettagliato documento a Presidente della Corte d’Appello di Catania, al gruppo di studio per la re-

visione delle Circoscrizioni, al Prefetto di Ragusa, ai presidenti dei Tribunale di Catania, Siracusa, Ragusa e Modica, al Procuratore della Repubblica di Modica e ai sindaci dei Comuni di Modica, Scicli, Ispica, Pozzallo e Rosolini, nel quale viene fatto un excursus delle deficienze di locali del Tribunale di Catania, Siracusa e Ragusa che non potrebbero accorpare gli altri Tribunali o sezioni staccate. “L’allargamento della Circoscrizione del Tribunale di Modica – aggiunge ancora Pasqualetto – con l’accorpamento nella propria competenza territoriale, delle città facenti parte della sezione staccata di Avola del Tribunale di Siracusa, alleggerirebbe questa seconda struttura e contestualmente eviterebbe gravi difficoltà al Tribunale di Ragusa che dovrebbe andare alla ricerca di nuovi locali e creare diversi distaccamenti in diverse zone della città.

Questi principi se applicati sono considerati da talebani Intervenga la politica In quest’ottica il Tribunale di Modica, con l’annessa inscindibile Procura della Repubblica, ha le carte in regola per giustificare la sua permanenza fra i tribunali della Nazione”. Infine, conclude il presidente del Comitato – “Modica ha da sempre una tradizione giudiziaria ed è impensabile togliere a questa città il suo tribunale. Si toglierebbe ad un intero territorio quel senso di legalità che ha contribuito a rendere così vivibili e sicure le nostre zone”. Infatti, risalgono all’anno 1361 le antiche e gloriose tradizioni del Tribunale di

Filippo Psqualetto, dirigente del tribunale di Modica a capo di un Comitato spontaneo a difesa del palazzo di Giustizia

Modica. Esso, infatti, venne dopo che Federico IV d’Aragona aveva concesso a Federico Chiaramonte l’esercizio del potere giurisdizionale nella Contea di Modica riuscendo così a farle mantenere una certa autonomia. Un Palazzo, che inizialmente era dislocato in due edifici del cuore della città, e che fu trasferito nel settembre del 2003 nella parte “nuova” di Modica. Sostituito da una nuovissima ed efficiente struttura, i cui lavori durarono ben più 30 anni e che costarono ai contribuenti circa 20 miliardi di vecchie lire, ma dove la sua efficienza nei servizi che quotidianamente offre ai cittadini del circondario, il suo porsi all’avanguardia in tutte le iniziative che servono ad avvicinare l’amministrazione ai cittadini, non bastano a salvarne l’esistenza. Dall’altro canto, alcuni “autorevoli” personaggi che tifano per la soppressione del Tribunale di Modica da accorpare a quello di Ragusa sostengono che tutto ciò comporterebbe una gestione a costo zero e che l’amministrazione della giustizia sarebbe più efficiente e rispondente alla esigenza dei cittadini. “Queste argomentazioni non possono essere condivise e sono contestabili – ribadisce il sindacalista Salvatore Rando, anch’esso esponente del Comitato Anti soppressione Tribunale di Modica - basta vedere che il sindaco di Ragusa ha chiesto il rimborso delle spese di gestione del Tribunale di Ragusa al ministro della Giustizia, per un importo di circa 1.700.000 euro. Per cui un costo c’è, e che costo! E in aggiunta a detto costo sono da considerare gli altri costi che inevitabilmente l’accorpamento comporterebbe”.

Valentina Incatasciato

Pozzallo, distrutte barche utilizzate dai clandestini POZZALLO - E’ stata completata la distruzione dell’ultimo peschereccio rimasto sulla banchina del porto di Pozzallo. Con questo intervento si è conclusa così l’opera di smaltimento dei barconi, le cosiddette carrette del mare, che nel 2011 hanno portato sulle coste pozzallesi ben 1433 clandestini. Quattro le imbarcazioni bonificate, distrutte e smaltite come rifiuti speciali cui se ne deve aggiungere un’altra spiaggata a Porto Ulisse, in territorio di Ispica, nel 2009. Un lavoro di collaborazione tra Prefettura, Capitaneria di Porto, Agenzie delle dogane e forze dell’ordine provinciali che ha portato alla pulizia della banchina commerciale. Doppio il risultato raggiunto. Da una parte si è liberato spazio prezioso per tutte le imbarcazioni mercantili che quotidianamente sbarcano il sorgitore ibleo e che hanno bisogno dell’area per l’imbarco e lo sbarco delle merci. Dall’altro la distruzione dei motopesca, ha consentito di scongiurare potenziali pericoli igienico-sanitari nonchè, soprattutto, pericoli d’inquinamento e sversamento degli oli esausti o carburanti ancora presenti a bordo, che, in caso di avverse condizioni meteo marine ed a causa della precaria condizione di stabilità e galleggiabilità avrebbero potuto inquinare gli specchi acquei portuali e la costa iblea. Adesso gli appelli lanciati dagli operatori portuali sono stati soddisfatti.

Discarica pericolosa sequestrata a Scicli SCICLI - La discarica di San Biagio, in territorio di Scicli è stata sequestrata per un gravissimo inquinamento ambientale provocato da liquidi altamente tossici che hanno invaso innumerevoli ettari di terreno. I militari dell’Arma hanno proceduto al sequestro preventivo, della discarica , su disposizione della Procura della Repubblica di Modica. La decisione del Procuratore è arrivata a seguito di un esposto presentato da Italia dei Valori di Scicli, che ha prodotto un dossier-reportage fotografico relativo alla presenza di percolato. La discarica di San Biagio fu chiusa nel 2008 dall’allora sindaco Falla e di recente è stata usata come stazione di trasferenza dei rifiuti in partenza per Motta Sant’Anastasia. “In perfetta contraddizione con la reiteratamente proclamata messa in sicurezza della discarica, - afferma Italia dei Valori - la stessa versa in uno stato di abbandono vergognoso e allarmante. La conferma arriva dal disastro che, oggi, ha provocato quella piccola pozzanghera maleodorante”.


Economia

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I sospetti del sindacato. I Chimici della Cgil pongono una serie di interrogativi tra i quali quelli della manutenzione agli impianti

Black out in Raffineria, dubbi a Gela

Il malumore nasce dal mancato investimento dell’azienda di 500 milioni di euro GELA - È bastato un biente. Il quadro diventa dramfulmine, abbattutosi sulIl malumore del sinda- matico se si pensa che in Metalmeccanici e edili la sottostazione elettrica cato deriva dalla lentezza quel piano industriale del petrolchimico di Gela, con cui proprio l’azienda della Raffineria di Gela un dramma a Siracusa mercoledì scorso, per sta procedendo alla spesa sono previsti 400 esuberi mandare in blocco l’intero stabilimento, lasciarlo nel buio più completo e mettere a rischio persone e cose. Per fortuna i sistemi di sicurezza hanno funzionato perfettamente bruciando i gas di processo nelle torce, scaricando i liquidi nelle linee di depurazione, senza causare feriti e senza danni agli impianti. “Ma è stato veramente un fulmine o si è trattato di un guasto causato dalla mancata manutenzione?” A sollevare l’inquietante interrogativo, visibilmente irritato, è un dirigente sindacale, Silvio Ruggeri, segretario provinciale dei lavoratori chimici e dell’energia della UilcemUil di Caltanissetta, eletto segretario regionale della Uilcem-Sicilia, proprio nella giornata di mercoledì, a Enna. Come lui e come Cisl e Cgil, lo vogliono sapere anche la procura della Repubblica del tribunale di Gela e la direzione della Raffineria, che hanno avviato proprie inchieste per accertare cause ed effetti di quel black-out, compresi i danni all’am-

dei 500 milioni di euro di investimenti, concordati nel 2008, confermati con il piano industriale 20102013, più volte annunciati ma ancora da spendere. Basti pensare che per “l’incremento dell’affidabilità della centrale termoelettrica” sono 210 i milioni stanziati dall’Eni, cioè quasi metà dell’intero investimento previsto nei quattro anni. Ma delle cinque caldaie, solo la quinta è stata ristrutturata. Restano da rifare le altre e da costruire, ex novo, una sala controllo con strumentazione avanzata. Inspiegabilmente, però, tutto va a rilento. E siccome i lavori non partono, gli impianti vanno in tilt, la produzione scende, le imprese appaltatrici si fermano, senza più possibilità di ricorrere alla cassa integrazione perché hanno esaurito il loro bonus, e la Regione non ha più soldi per garantire una copertura in deroga. Esplode la protesta delle maestranze che quasi ogni giorno sono li, davanti ai cancelli della fabbrica, a protestare.

nel diretto e (anche se non lo scrivono) almeno mille nell’indotto. Difficile gestire una situazione del genere, aggravata da una crisi internazionale sempre più pesante. Sembra una pentola a pressione senza valvola di sfogo, quindi destinata prima o poi a scoppiare. E difatti, a Caltanissetta, il prefetto, Umberto Guidato, ha tracciato una road-map per giungere, con le cooperative, imprenditori e sindacati, a una soluzione condivisa. Tuttavia la strada non sembra facile da percorrere. Su Gela, infatti, incombe una minaccia che è legata alle continue passività fatte registrare dal petrolchimico, anno dopo anno, per la ridotta capacità produttiva a causa della precarietà logistica derivante dalla inutilizzabilità della diga foranea al porto-isola. Ricostruita la mantellata, che era stata distrutta dalle mareggiate, c’è da ripristinare l’agibilità della diga con la spesa prevista di 140 milioni,

Le torce del petrolchimico di Gela già disponibili, realizzare cassa integrazione i diuna nuova sea-line, la P2, pendenti, sperando nella e migliorare la linea P45. ripresa del settore. Ma intoppi burocratici Intanto potrebbero annell’iter autorizzativo ri- che slittare gli altri invetardano i lavori. stimenti riguardanti il coC’è inoltre da tener con- siddetto “miglioramento to che fino a quando la tecnologico” per costruiraffineria non tornerà al re: un nuovo impianto di massimo della sua poten- abbattimento dello zolfo zialità produttiva e si con- (Claus) che consentirà di tinueranno a registrare lavorare residui pesandeficit dell’ordine di 200 ti ATZ (prevista la spesa milioni annui, saranno di 44 milioni); un nuovo sempre più concreti i ri- stoccaggio dei greggi, i schi di chiusura. doppi fondi ai serbatoi e A dicembre già si è par- la bonifica delle aree del lato di fermare una delle PGS (50 milioni); il midue linee di raffinazione glioramento dell’affidabie, a partire da gennaio, lità degli impianti FCC (12 marciare quindi al 50%. milioni) e Coking 2 (18 Il timore più consistente, milioni). E nel frattempo per i sindacati, è che Gela non si parla più di speripossa seguire a ruota il mentazione e ricerca. destino di Venezia, dove Insomma, un quadro a l’Eni ha sospeso tem- tinte fosche che non lascia poraneamente l’attività presagire nulla di buono. produttiva e collocato in Franco Infurna

SIRACUSA - Una linea rossa, quella della crisi, unisce i tre settori trainanti della zona industriale siracusana. Chimica, edilizia e metalmeccanica chiudono il 2011 con grossi problemi e flebili speranze. I numeri sono impietosi e neppure il Natale risparmia licenziamenti e cassa integrazione. Gli ultimi, in ordine di tempo, sono 55 edili; hanno perso il lavoro mercoledì scorso. Quelli in esubero erano, in realtà, ben 95, soltanto la mediazione del sindacato è riuscita a recuperare una quarantina di posti. L’altra emergenza arriva dal settore metalmeccanico. Dodici le aziende chiuse, almeno 1500 i lavoratori in cassa integrazione e tra questi ben 436 giovani precari ai quali è scaduto il Un lungo elenco che si arricchisce di snodi fondamentali guardando al settore chimico. C’è il rigassificatore su tutti; iter concluso, compensazioni comprese, ma si attende la firma definitiva della Regione mentre Ionio Gas, per bocca dei propri partner Erg e Shell, minacci di mollare tutto. L’Eni, che ha ormai abbandonato la chimica, ha annunciato nuovi investimenti per la diversificazione della produzione di etilene. Sono stati comunicati investimenti per 220 milioni di euro per la costruzione di un impianto di resine, colle e collanti. Altri 160 milioni serviranno per il consolidamento degli impianti esistenti. Sul fronte occupazionale tanta mobilità e la consapevolezza che anche i nuovi investimenti – se confermati concretamente – non porteranno nuova occupazione. Serviranno, secondo quanto dichiarato dalla stessa Eni, a consolidare quelli attuali. Un termine squisitamente tecnico economico per dire che ai 4500 lavoratori attualmente presenti nella zona industriale non se ne aggiungeranno altri. Ma queste, ricordiamo, sono soltanto enunciazioni del tavolo romano; l’unica certezza, oggi, è la crisi che divora aziende e famiglie.

Red. ec.

Confindustria Catania: “Solo Credito d’imposta, reperite le risorse con la legalità c’è sviluppo” La Regione accoglie 398 richieste su 902 CATANIA - “Solo attraverso il rispetto delle regole e della legalità è possibile dare un sostegno concreto allo sviluppo e invertire la rotta verso il sentiero della crescita”. Lo ha detto il presidente di Confindustria Catania Domenico Bonaccorsi di Reburdone, incontrando, a Palazzo di giustizia, il procuratore di Catania Giovanni Salvi. Il presidente Bonaccorsi ha ricordato il “virtuoso percorso avviato da Confindustria con l’adozione del Codice etico e con il Protocollo sulla legalita’ siglato con il ministero dell’Interno per contrastare le infiltrazioni

criminali nei settori produttivi dell’economia”. Iniziative, ha aggiunto, che si sono tradotte sul territorio in “risultati concreti, grazie alla stretta collaborazione instaurata con la Prefettura, l’autorità giudiziaria e le forze dell’ordine, con le quali c’è un costante scambio di informazioni per il monitoraggio delle attività economiche. Per la costruzione di una cultura della legalità da radicare e diffondere nella società - ha sottolineato Bonaccorsi - è fondamentale la denuncia di ogni forma di oppressione criminale”.

PALERMO - Con un emendamento del governo inserito nel disegno di legge per l’esercizio provvisorio, sono state reperite ulteriori risorse necessarie a consentire l’accesso al credito d’imposta per investimenti, a una quota assai significativa di quelle imprese le cui istanze, presentate nel 2011, non sono state accolte per esaurimento dei fondi disponibili. L’emendamento è stato approvato all’unanimità dalla Commissione Bilancio. Queste imprese potranno,

Progetto “Classi Primavera”

riservato ai bambini degli Asili Nido

pertanto, rinnovare l’istanza secondo le procedure già previste, entro i termini che saranno resi noti dall’ amministrazione regionale. Così come la legge prevede, le aziende manterranno l’ordine di priorità acquisito all’atto della richiesta già avanzata. “Questo provvedimento come si evince dai dati aggiornati al 20 dicembre - spiega l’assessore per l’Economia, Gaetano Armao - é la risposta che il governo e l’intera Commissione intendono dare alle nume-

rose richieste che sono giunte dalle imprese ed è il modo più concreto con cui il governo regionale intende sostenere lo sviluppo dell’economia siciliana, pur in presenza della grave crisi che stiamo attraversando”. Dai dati aggiornati risulta, infatti, che il totale delle istanze presentate ed accettate è di 902, delle quali 398 accolte (pari al 44%), mentre le non accolte ammontano a 504 (il 56%), di cui 483 per esaurimento dei fondi e 21 per esito negativo dell’istruttoria.

Progetto “Un casco vale una vita”

riservato alla Scuola Media di 1° Grado

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in collaborazione con Mus-e riservato agli alunni delle Scuole Elementari

XXI Edizione del Trofeo “Archimede ed Elettra”

riservato alle Scuole Elementari e Medie di 1° Grado in partnerariato con l'Ufficio Scolastico Territoriale di Siracusa

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Cultura/Spettacoli Orchestra e coro si esibiranno l’1 gennaio al teatro alle 19. L’incasso andrà in beneficienza

Capodanno al «Bellini» Concerto a Catania, sul podio il maestro Mayrhofer CATANIA - Il meglio della storia del valzer coniugato con un’ azione di cuore sarà al centro del Concerto di Capodanno del Teatro Massimo Bellini di Catania. Quest’anno infatti il consueto appuntamento che si terrà il 1° gennaio alle 19 sarà dedicato ai disabili poiché l’incasso sarà devoluto alla sottosezione di Catania dell’Unitalsi, associazione che non si occupa solo dei “treni bianchi” che accompagnano i malati a Lourdes e nei santuari mariani di tutto il mondo, ma anche della cura e assistenza di ammalati, disabili e persone in difficoltà. Il concerto catanese sarà a tutti gli effetti una gara di solidarietà per chi soffre. Sul podio salirà il maestro Manfred Mayrhofer, austriaco di nascita e di formazione, un vero e proprio specialista delle musiche che orchestra

e coro del “Bellini” eseguiranno nel tardo pomeriggio del giorno di Capodanno, e i cui autori evocano di per sé immagini di grandi sale ricche di ori e specchi, di danze e marsine, di gioia e di buoni auspici: Johann Strauss jr., Jacques Offenbach, Franz Lehár, vale a dire il mondo del valzer e dell’operetta per antonomasia. Il coro sarà diretto da Tiziana Carlini, solisti saranno il soprano Paola Alaimo e il tenore Michele Mauro. Di Johann Strauss jr. verranno eseguiti brani come Sul bel Danubio blu, l’ouverture de Il pipistrello, Perpetuum mobile, Storielle del bosco viennese, per citarne solo alcuni; di Jacques Offenbach si potrà ascoltare il celebre Can Can da Orfeo all’Inferno, di Franz Lehár saranno eseguiti brani dall’operetta La vedova allegra. Il programma completo del Concer-

Arriva in Sicilia Peter Pan Tour a Palermo e Catania CATANIA - E’ stato uno dei musical più acclamati delle passate stagioni, una rivelazione che ora, dopo due anni di assenza dai palcoscenici, torna in teatro con una nuova, divertente e spumeggiante produzione firmata Il Sistina. Peter Pan il musical approda in Sicilia all’inizio del nuovo anno su iniziativa di Agave Spettacoli, un modo per festeggiare il 2012 in un’atmosfera da sogno che non mancherà di incantare grandi e piccini: il 3 e 4 gennaio sarà a Palermo al teatro al Massimo (ore 21 giorno 3, alle ore 18 il 4), il 6 e il 7 gennaio l’appuntamento è a Catania al Teatro Metropolitan (ore 21).

Pino Daniele a Catania per un album di inediti CATANIA - Pino Daniele torna nel 2012 con un nuovo album di inediti e un nuovo tour italiano ed europeo. Anticipato il 2 marzo dal primo singolo in radio, il 20 marzo esce ‘La grande madre’, nuova produzione del cantante. L’unica tappa siciliana è il 29 marzo al Metropolitan di Catania.

L’Orchesta del Teatro Massimo Bellini di Catania durante un concerto to di Capodanno è sul sito internet www.teatromassimobellini.it. Il Concerto di Capodanno è ormai divenuta una piacevole tradizione, un modo per ritrovarsi e per scambiarsi gli auguri

Archimede fa colpo negli Usa, lo scienziato orgoglio di casa Mistero e curiosità. A dieci giorni dalla chiusura della mostra, il Palinsesto di Archimede ha conquistato tutti. Al numero 600 della North Charles Street di Baltimore si fa ancora la fila, all’interno occhi fissi su quelle pagine riscoperte e rilette, le radio del Maryland regalano biglietti d’ingresso con quiz sullo scienziato siracusano. Siracusa guarda a distanza, soddisfatta, comunque, di questo benefit promozionale regalato dal suo cittadini più famoso. Gli americani lo hanno paragonato ad un giallo; trama intrigante tra esoterismo e avventura, a metà strada tra Dan Brown ed Umberto Eco. William Noel, il direttore del progetto, gongola ma pensa al futuro. Dal 2 gennaio il vecchio libro tornerà al legittimo proprietario. Difficile però pensare che Mister B, l’anonimo miliardario americano che nel 1998 acquistò l’antico testo per 2 milioni di dollari, chiuda il suo gioiello in cassaforte. «Sono soddisfatto del lavoro fatto – racconta, contento, all’altro capo del telefono quando nella città di Archimede è già scesa la sera e a Baltimora si vive il pomeriggio – Abbiamo recuperato molto testo del matematico siracusano; quanto era possibile fare in questo momento dal Palinsesto. Comunque, chi scrisse il libro di preghiere usò sette manoscritti per fare il suo libro; noi ne abbiamo identificati solamente cinque. Ci sono ancora due manoscritti ignoti seppelliti nel palinsesto e mi piacerebbe scoprire cosa contengono.» Dal Palinsesto sono venuti fuori il Metodo, che in quelle pagine sopravvive unicamente al mondo; il trattato forse più famoso Sui corpi galleggianti e lo Stomachion. Noel, che ha messo su un team di super esperti e che a Siracusa è arrivato due

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volte, la prima per studiare la città di Archimede e la seconda per ricevere un premio, lascia chiaramente intendere che il lavoro non è ancora finito. «La prima grande emozione – racconta ripercorrendo quanto provato in questi dodici anni di lavoro – quando mi sono improvvisamente trovato in presenza di quanto rimasto di una lettera scritta da Archimede ad Eratostene nel terzo secolo prima di Cristo.» Lei – chiediamo ancora al professor Noel - ha più volte detto che è stato come ricevere un fax dal terzo secolo avanti Cristo. Come cambia, se cambia, la scienza dopo aver ricevuto questo documento da un passato così lontano? «Fu all’acceleratore lineare di Stanford che ricevemmo l’impressione di leggere un fax dal passato. Per la prima volta leggemmo in greco una pagina intera del trattato Sui corpi galleggianti. Non posso, tuttavia, dire che questo ha cambiato la storia della scienza.» E Siracusa? P o t r à mai vedere le pagine del Palinsesto? «Se la città lo vuole, noi ci siamo».

il primo giorno dell’anno, in uno dei posti più belli e suggestivi della Sicilia per i tantissimi catanesi e turisti che con entusiasmo hanno già acquistato, al botteghino oppure online, i biglietti per questa

particolare serata di grande musica e di celebrazione. Ancora c’è la possibilità di posti, ma occorre affrettarsi, per assistere allo spettacolo dello storico “Bellini”.

Pia Parlato

Catania, alla Mondadori monologo per la Balistreri CATANIA - Mercoledì 28 dicembre alle 21, la libreria Mondadori Diana, in via Umberto 13, ritroverà per una sera la sua originale destinazione tornando Teatro per ospitare “Notte intera senza sonno”. Un monologo teatrale scritto da Marco Alessi e Salvo Rinaudo , dedicato all’artista licatese, Rosa Balistreri.


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Sport

Martin Caceres sta per tornare alla Juventus. Il difensore costerà 8 milioni di euro e salvo sorprese clamorose, risiederà a Torino per i prossimi anni. Beppe Marotta e Fabio Paratici , alla ricerca da settimane di un centrale difensivo di livello internazionale, hanno infatti svoltato definitivamente sull’uruguaiano.

Catania da sballo Rossazzurri campioni di Sicilia in serie A. Il 5 gennaio raduno a Malta CATANIA - Un 2011 da incorniciare. Al di là delle fibrillazioni da classifica il Catania del patron Nino Pulvirenti ha regalato ai suoi tifosi dodici mesi di emozioni allo stato puro e un finale di anno spumeggiante, per rimanere in tema di festeggiamenti. Nelle ultime tre giornate la squadra di Montella ha collezionato tre risultati utili consecutivi, l’ultimo nella trasferta al cardiopalma a Parma, segnata da una sorprendente rimonta che si è conclusa con un bel 3 a 3. Un pareggio arrivato appena qualche giorno dopo il successo più importante per il “cuore” degli etnei: il 2 a 0 inflitto agli eterni rivali del Palermo, costato la panchina all’allenatore Mangia, è di quelli che valgono un’intera stagione. Insomma, gli ultrà catanesi hanno tanto da festeggiare, calcisticamente parlando. Anche perché un bagaglio di 22 punti vale l’ottavo posto in classifica, a tu per tu con le grandi (la Roma, tanto per dirne una, è un gradino più in su a 24 lunghezze e il Palermo è un passo indietro a 21). E soprattutto questo sprint finale, questa prova di orgoglio e di capacità, ha consentito di allungare le distanze dalla zona retrocessione, il che può far sperare in un girone di ritorno senza troppe palpitazioni. Come sempre, gli ultimi giorni dell’anno segnano il tempo dei bilanci e delle classifiche. E per il Catania, fresco di incoronazione col titolo di “campione di Sicilia”, si fa intanto il conto dei gol: Francesco

Lodi è il capocannoniere con quattro reti messe a segno nell’attuale campionato, ma senza calcolare i calci di rigore i più efficaci a finalizzare le azioni offensive sono stati Sergio Almiron e Bergessio. Dopo la convincente cavalcata che ha chiuso l’anno solare i giocatori e staff tecnico del Catania si godono il meritato riposo. I rossazzurri torneranno ad allenarsi giovedì 29 dicembre in mattinata a Torre del Grifo. Nel pomeriggio è prevista la partenza per Malta per il ritiro che si protrarrà fino al 5 gennaio per prepararsi atleticamente al secondo scorcio di campionato.

Il Presidente del Catania Calcio Antonino Pulvirenti

Calcio truccato Farina premiato da Prandelli ROMA - Simone Farina sarà chiamato in Nazionale da Prandelli come premio per la sua denuncia del tentativo di combine, e il Gubbio ringrazia il ct ma sottolinea ancora una volta come del suo giocatore non si debba fare un eroe” ma solo un calciatore normale”.La notizia che per Farina si apriranno le porte della Nazionale” é un riconoscimento importante”,ma il presidente del Gubbio Fioriti non vorrebbe che “si esaltasse troppo”.

Alla ripresa c’è il Napoli

Palermo, una “big” al “Renzo Barbera” PALERMO - Dopo le sei vittorie consecutive in casa e nonostante le brutte prestazioni in trasferta, in molti a Palermo credevano che Devis Mangia sarebbe arrivato indenne al panettone offerto dal presidente Maurizio Zamparini. Meno male, invece, che il classico dolce natalizio, il mister rosanero l’aveva assaggiato alla vigilia del derby a Catania. Un panettone particolarmente indigesto, considerato l’esonero arrivato poche ore dopo la partita persa al “Massimino”. Riprende quindi l’era di Bortolo Mutti, che mercoledì ha incassato un prezioso punto a Novara, al termine di una partita al cardiopalma. “La squadra si è comportata in maniera diligente – ha commentato il tecnico -. Ha recepito questo momento particolare, si sono compattati tutti. Siamo stati sfortunati, potevamo anche portare a casa il risultato pieno”. Mutti torna alla testa dei colori rosanero dopo 10 anni. “Una sensazione a livello emotivo molto importante – dice il nuovo allenatore -. Mi sono venuti in mente diverse sensazioni e ricordi precedenti, ma allo stesso tempo consapevolezza e soddisfazione per avere una grande responsabilità”. I rosa sono in vacanza fino a mercoledì, quando riprenderanno gli allenamenti in vista della 17esima giornata di campionato. In programma c’è il big match con il Napoli al “Barbera”. Poi si parlerà anche del mercato di gennaio, argomento finora non affrontato da Mutti con Zamparini. “In questo momento – dichiara il mister - il presidente è in vacanza per una settimana, ci sentiremo domenica per farci gli auguri. Sicuramente, lui avrà già qualche idea per il mercato, e poi me ne parlerà. Posso dire che non ho avuto tempo in 48 ore per capire ancora cosa serve, ho anche tanti infortunati”. Già, l’infermeria è piena. L’ultimo ad occuparla è Mauro Cetto. A Novara, il difensore argentino ha rimediato una presunta distrazione muscolare all’adduttore sinistro. Nei prossimi giorni, sarà sottoposto ad ulteriori esami per capire l’entità dell’infortunio. Col Napoli dovrebbero però essere a disposizione Miccoli, Mantovani, Hernandez, Tzorvas e Pinilla. Ancora incerti invece i rientri di Pisano e Zahavi.

Diamo insieme il benvenuto al 2012. Festeggia la vigilia di Capodanno nell'esclusiva ed elegante sala PLUS. Animazione e musica con Paolo Greco Band, menù a base di pesce, menù baby per i più piccoli e, allo scoccare della mezzanotte, spettacolo di fuochi d'artificio.

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M.D.


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Buona volata

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Il Corriere di Sicilia

Il Siracusa chiude il girone d’andata al primo posto. Corre verso la serie cadetta

Sottil elogia gli azzurri: «Se siamo in alto è merito dei ragazzi» Tre nomi sul taccuino dei sogni, sirene cadette e della massima serie respinte, il titolo effimero di campioni d’inverno per saltare e gioire. Il Natale azzurro è questo; il Siracusa capolista al giro di boa pensa adesso ai rinforzi necessari da gennaio e si tiene stretta i pezzi pregiati richiesti da serie A e cadetteria non nascondendo, però, una sottile delusione. “In parte per la fredda reazione di una parte della città al titolo d’inverno conquistato – ammette il vice presidente Marco Mauceri – Ci aspettavamo maggiore entusiasmo, anche se siamo consapevoli che non abbiamo ancora vinto nulla. Qualcuno, però, ha preferito cogliere aspetti polemici (vedi ritardo nei pagamenti degli stipendi ndr) per provare a guastare un momento atteso da tantissimi anni.” Negli ultimi giorni torna d’attualità la possibilità di un cambio ai vertici societari; qualcuno sussurra un ritorno di fiamma della cordata di bergamasca memoria. “Smentisco categoricamente – risponde secco Mauceri – Non abbiamo avuto nessun contatto e nessuno si è fatto avanti.

Certo, se dovessimo farci guidare da quella vena di delusione di cui sopra, oggi potremmo valutare la cosa diversamente.” L’impressione è che si cerchi l’obiettivo B e, allo stesso tempo, l’allargamento ma non la cessione della società. Salvoldi e Mauceri resistono assicurando tutti, giocatori, tifosi e città, che non c’è intenzione di smobilitare. La cavalcata azzurra del girone di andata, ha smentito gli scettici. Quelli che consideravano Sottil una scommessaa ai limiti dell’azzardo, Davide Baiocco un nome illustre in regime di prepensionamento ed il resto della rosa una squadra mediocre. “E invece abbiamo smentito tutti – continua Marco Mauceri ribadendo quello che è, anche, il Salvoldi pensiero – Sottil lo abbiamo voluto a tutti i costi sin dal primo momento. Ci ha dato garanzie di professionalità e attaccamento alla società. Il direttore Laneri ha fatto il resto, mettendo assieme un gruppo di persone serie prima che di giocatori di livello. Su Davide Baiocco inutile commentare…”. Andrea Sottil, alla prima esperienza importante

da allenatore, è, probabilmente, la sorpresa più grande. Duttilità tattica, attenzione difensiva senza tralasciare la fase di costruzione e di attacco, lo rendono uno dei tecnici più interessanti sul palcoscenico della Prima divisione. Gli osservatori lo hanno eletto tecnico ideale dell’undici tipo del girone B dopo il girone di andata. Con lui, l’altro azzurro, è Mariano Fernandez, l’argentino che in Sicilia ha ritrovato forma e grande entusiasmo. “Abbiamo disputato diciassette partite di ottimo livello – ammette il tecnico piemontese – Abbiamo dimostrato organizzazione tattica e consapevolezza delle nostre capacità senza mai sottovalutare l’avversario. C’è un grande feeling con i tifosi, tra me e la squadra; insomma ritengo che l’insieme di tante componenti abbia permesso questo risultato ed il primato.” Il Siracusa, questo sì dopo diversi anni, è tornato ad essere autenticamente squadra. Professionalità di alto livello che si esprime in campo la domenica e poi, ancora, per tutta la settimana al chiuso dello spogliatoio. Un primato probabilmen-

te costruito lontano dal ragazzi è incredibile, i loro pubblico domenicale; uno valori umani e la loro cospogliatoio solido dove esione è assurda e questo Baiocco senior insieme a non mi stancherò mai di Ignoffo, Lucenti e vice mi- ripeterlo.” ster Coppola, hanno porInsomma una squadra tato una mentalità profes- di leoni, così come vogliosionale. no i tifosi che sono tornati “Tutti i ragazzi meritano a sognare “fino alle vertiquesta posizione in clas- gini”. sifica – continua Sottil – Prospero Dente Lo meritano per tutto quello che hanno dimostrato: sia per quello che hanno fatto sul campo ma anche per l’impegno, il cuore e l’attaccamento alla maglia che indossano. Sono sicuro che la gente abbia capito veramente che questa squadra vuole dare tanto a questa città.” Il tecnico azzurro scommette sui suoi giocatori e lo fa con trasporto. “La forza di questi L’allenatore del Siracusa, Andrea Sottil

Davide Possanzini, ex Brescia. In arrivo al Siracusa?

Siracusa nel mercato insegue Possanzini Occhi rivolti al mercato e giri veloci sui siti specializzati a caccia di anticipazioni e previsioni. Il Natale del tifoso azzurro scorre alla ricerca di indiscrezioni buone per il Siracusa che sarà. Servono gol; reti buone per continuare la corsa alla testa della classifica. C’è da sostituire Momo Fofana, parigino atletico e battagliero, gladiatore rimpianto. Zizzari non convince; caratteristiche diverse e pochi gol. Ecco allora i nomi buoni per solleticare curiosità ed entusiasmi. C’è Sasha Cori, 22 anni, alla Carrarese ma di proprietà Cesena; su di lui il Brescia. Massimo Coda, cavese di 23 anni, ha segnato 24 gol negli ultimi tre anni alla Cremonese; ora porta la maglia 88 del Bologna ma in A, per lui, nessuna presenza in rossoblù. Gioca nella Primavera e lo scorso 10 dicembre ha segnato due reti ai pari grado dell’Atalanta. La valigia è già pronta ma il ragazzo, un paio di anni fa, ha dichiarato che al sud non vuole giocare: gli stipendi non sono puntuali. Su di lui Reggiana e Verona. Il terzo porta un nome importante e un amico fidato nello spogliatoio azzurro. Davide Possanzini ha 35 anni e tanti gol alle spalle. Nel Lugano, dove è finito dopo il divorzio con il Brescia di Corioni, non gioca più dal 23 ottobre scorso. I bianconeri svizzeri, in questi giorni di sosta natalizia, stanno provando a chiudere per Karamoko Cissè attaccante nazionale della Guinea in forza all’Albinoleffe. Insomma, foglio di via per il Possa. Chissà! Il 27 dicembre il taccuino dei sogni si aprirà nella stanza del presidente. Il direttore Laneri farà i nomi, quelli veri, per completare la rosa. Due attaccanti, un centrocampista e almeno un difensore. La gioielleria azzurra dovrebbe restare chiusa; conferme per i migliori con promessa di matrimonio, per almeno quattro di loro, con squadre di serie superiore. Lo sperano tutti perché un sogno non si può spezzare all’alba.

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Il Corriere di Sicilia

Sport

sabato 24 dicembre 2011

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Pallanuoto. Gli etnei sperano nella permanenza in A1

Calcio a 5. La serie A si allontana

Nuoto Catania nei guai Ortigia in affanno CATANIA - Il derby siciliano sorride all’Ortigia. Nulla da fare per la Nuoto Catania che nell’ultima partita del 2011 del torneo di A-1 di pallanuoto maschile sperava di bissare il primo successo in campionato centrato a Nesima sabato scorso contro il Bogliasco (10-9). Ma alla “Caldarella” di Siracusa, l’Ortigia di Aldo Baio mercoledì pomeriggio non ha regalato nulla. Una vittoria netta (10-7 il finale con 5 reti del croato Djogas) che i siracusani hanno maturato nella fase centrale della gara (3-1 e 4-1). Adesso l’Ortigia si ritrova a quota 14 punti in piena lotta per un posto nei play-off. “Nonostante tutte le difficoltà stiamo disputando un ottimo campionato grazie ai ragaz-

zi – spiega il tecnico Baio -, alla ripresa del torneo proveremo a risalire la classifica e chiudere al meglio”. In casa etnea, appena 3 punti in 15 giornate, si punta ad evitare la retrocessione in A-2. Un traguardo davvero difficile da raggiungere per il “sette” di Giuseppe Dato, il quale commenta positivamente il 2011 che ha registrato “il ritorno in A-1 della Nuoto Catania con un progetto finalizzato sui giovani del vivaio”. Sulla stessa linea il presidente etneo, Francesco Scuderi: “Il bilancio è da scudetto nel progetto. Appena qualche mese f a

la promozione ed oggi l’ambizioso obiettivo di far crescere i nostri giovani in un campionato così prestigioso come la A-1. Rimaniamo, in quanto squadra del Sud, una società bistrattata rispetto alle società del Nord, ma le basi messe in questo 2011

Augusta al bivio

sono importanti. Puntiamo a rafforzare la nostra società ed ad avere con il nostro patrimonio atleti e la gestione dell’impianto di Via Zurria un futuro vincente”. La A-1 maschile riprenderà il 4 febbraio così come il massimo torneo femminile. Un campionato che vede la Venosan Orizzonte Catania a 4 lunghezze dalla vetta occupata dalla neonata Pro Recco (28 punti) dopo 10 giornate. In A-2 maschile il Telimar Palermo ha chiuso l’anno con una vittoria esterna in casa della Lazio (13-12) nella sesta giornata che si è disputata mercoledì scorso. Un successo importante per il “sette” di Gaetano Occhione (a quota 12 punti) in lotta per un posto nei playoff. Sconfitta a sorpresa, invece, per l’Aci Castello nel derby contro la Muri Antichi (8-10). Per la “Muri” di Renato Caruso si tratta dei primi 3 punti in classifica, per l’Aci Castello di Sergio Cannavò un’occasione sprecata per approdare in zona play-off.

P.M.M.

Zoltan David CALTANISSETTA – La Nissa ricomincia da Salvo Bianchetti, profondo conoscitore del pianeta calcio in tutte le sue dimensioni, dal professionismo al dilettantismo. Dopo l’esonero di Gaspare Cacciola, ex giocatore del Paternò dei tempi d’oro, il tecnico catanese sarà sulla panchina della squadra biancoscudata - fanalino di coda del girone I di Serie D - dalla prima giornata del girone di ritorno prevista domenica 8 gennaio. Al “Tomaselli” arriverà il Messina di Alessandro Bertoni. La prima esperienza di Bianchetti risale agli anni ’80 nel Catania primavera, facendo anche il secondo di Gianni di Marzio, Giovan Battista Fabbri e Anto-

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AUGUSTA- Basta guardare la classifica per comprendere che solo un miracolo potrà salvare l’Augusta calcio a 5 dalla retrocessione in A2. Con soli tre punti conquistati in 12 gare, i neroverdi si trovano all’ultimo posto in classifica, preceduti dal Franco Game Venezia con 4 punti. Poi il vuoto: 8 punti separano la formazione augustana dalla zona play out, mentre la quota salvezza si trova a 14 punti. Una sola vittoria ed undici sconfitte sono il magro bottino di questa prima parte del campionato di serie A che chiuderà il girone di andata il 28 dicembre. Un appuntamento decisivo per i neroverdi che al Palajonio affronteranno l’Acqua&Sapone Fiderma. Un’occasione imperdibile per risollevare il morale della squadra e sperare di guadagnare nel girone di ritorno i punti necessari per restare nella massima serie del calcio a 5. C’è una tradizione da tenere alta: 19 anni consecutivi di permanenza in serie A. Un primato che oggi corre il rischio di essere interrotto. Il presidente Giovanni Santanello dice che “ il nostro obiettivo è terminare il campionato dalla metà classifica in su. Sarà difficile, gli avversari sono agguerriti e non possiamo più sbagliare, ma crediamo confermando l’ossatura della squadra passata e rinforzando con tre nuovi innesti mirati, di poter avere le carte in regola per giocare contro chiunque. Siamo in difficoltà. Niente a che vedere con le partite perse o i giocatori di basso livello tecnico, ma, più semplicemente, si fatica a portare avanti la squadra. Questa è l’ Augusta che avete visto in campo, un’Augusta fatta di crisi, di tagli, di costi più elevati, di introiti minori.” Mercoledì 28 dicembre contro gli abruzzesi si misurerà la volontà di riscatto dei neroverdi. Non s a r à una gara facile, anche se gli Il Presidente ospiti non potranno s c h i e r a re Giovanni Santanello il loro capocannoniere, Hector, in testa alla classifica dei marcatori con 14 reti, squalificato per recidiva di ammonizioni. I nerazzurri sono alla seconda stagione in serie A ed hanno già conquistato il diritto alla Final eight di Coppa Italia T.S.

Il professor Bianchetti si rimette in discussione È al capezzale della Nissa fanalino di coda nio Renna. Nell’87 il diploma di allenatore di I categoria a Coverciano, poi Leonzio, Barletta e Giarre. Nel ‘92 la chiamata del presidente Angelo Massimino per allenare il Catania, la prima squadra della sua città. In precedenza aveva preso le redini del club rossazzurro in Serie B, subentrando a Giorgio Michelotti, nella stagione ’81-’82, e Gennaro Rambone, nell’86. Nell’87 uno stage con il Real Madrid soccer team, successivamente Spal, Savoia, Gualdo, Atletico Catania e Taranto. Nel 2004

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l’approdo in Bulgaria, con Franco Scoglio, nel Naftex di Burgas sul Mar Nero. Nel 2005 Ternana primavera, nel 2006 Igea Virus, dal 2008 al 2010 Casarano in Eccellenza, salto in Serie D e Coppa Italia dilettanti. Diplomato Isef, laureato in Scienze motorie all’Università Tor Vergata di Roma, il professore Bianchetti vanta esperienze di docente universitario nella Capitale e a Catania. Ultimamente ha pubblicato un libro dal titolo “Il calcio come scienza del movimento. Tecnica, tattica,

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preparazione fisica, psicologia”, destinato ad allenatori, preparatori atletici e appassionati. Un’opera divulgativa, strumento di studio per chi si avvicina al mondo del pallone. Già nel ‘91, aveva firmato diverse pubblicazioni sulle variazioni delle condizioni fisiche e ormonali riscontrate su calciatori professionisti durante una stagione agonistica. E’ stato anche relatore sul “Gioco d’attacco” in un incontro organizzato da un’università londinese. “La situazione della Nissa è brutta - dice, senza giri di pa-

role - ma la salvezza non è impossibile. Quando società, atleti, pubblico e istituzioni fanno quadrato, remando nella stessa direzione, tutto diventa meno difficile”. Insieme al presidente Antonino Monterosso, Bianchetti sta vagliando soluzioni e ipotesi per potenziare l’organico, con giocatori già svincolati. “L’esordio con il Messina? Una squadra vale l’altra. Non possiamo guardare in faccia nessuno. Certamente incontreremo un’ottima formazione che, senza penalizzazione, sarebbe ai primi posti. Potrebbe rivelarsi un vantaggio sul piano psicologico, tirando fuori le giuste motivazioni per dare il massimo”.

tel. 0931 32 368

N.D.


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sabato 24 dicembre 2011

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