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INTERVISTA AI DEROZER

Quanti anni avete?

Diciamo che in quattro sfioriamo il secolo e mezzo

Soft Secrets:

Dove si trova erba buona a Vicenza?

Sebi: A Vicenza ,così come nel resto d’Italia, l’erba buona è una vera rarità; incredibile come sia più facile reperire pastiglie o droghe “pesanti” anziché una buona cima. Quindi, se passate da Vicenza, consiglio di darsi al vino.

E quanto costa mediamente?

Quelle rare volte che capita di imbattersi in erba di qualità ecco il rovescio della medaglia, non meno di 15 euro nella migliore delle ipotesi.

E la qualità?

Appunto,mediamente ultrascarsa e se di qualità, molto expensive.

Ce n’è abbastanza per tutti?

Questa volta gioco “in casa”: ho incontrato Seby, front man di uno dei gruppi punk-rock più “cattivi”, che dalla provincia ha conquistato la notorietà in Italia e all’estero!

La repressione e le leggi fuori dal tempo e dalla realtà ne sono le cause principali.

Cambiamo argomento, dopo che hanno equiparato le droghe leggere a quelle pesanti, quale sarà la prossima cazzata che si inventerà il buon Fini per salvare le nuove generazioni?

A questo punto sono disposto ad aspettarmi qualsiasi cosa, dalla pena di morte all’amputazione di arti, siamo al medioevo sull’argomento. I governi e i politici nazionali trattano l’erba con la stessa passione con cui gli inquisitori medioevali trattavano le “streghe”.

Qualcuno di voi ha mai avuto problemi con la pula per possesso?

Purtroppo sì e sono grane molto più lunghe e fastidiose di quelle che potresti avere per reati violenti e coercitivi! Che dire, io sono confuso da anni, se ti bevi due litri di grappa e prendi l’autostrada contromano, sei semplicemente un “briccone”. Se ti sgamano sul divano di casa tua, in assoluto relax con un po’ d’erba, ti trovi dietro le sbarre con accuse di spaccio o, ancora peggio, di traffico internazionale… confuso è dir poco, senza poi annoiarvi sul numero dei decessi causati da alcool e sigarette, con conseguente dispendio economico per le cure ecc. causati da questi veri e propri cancri sociali, incredibilmente assecondati dalle istituzioni!

Vi ricordate come era il popolo dei fumatori dieci anni fa?

Come no, esattamente dieci anni più giovane.

E come lo vedete adesso, quali sono le differenze che più si notano?

Pancetta, capelli grigi e qualche stempiatura sono i segnali più sintomatici.

E tra dieci anni sempre ammesso che Fini e Co. restino al loro posto?

Mi auguro fortemente che si arriverà a parlare di questi tempi come di un lontano e fastidioso ricordo, chiedendoci come si faceva ad essere così stupidi, magari mentre si acquista una “bustina deodorante” in farmacia.

Come vi piacerebbe che fossero le cose?

All’olandese per capirci.

In conclusione, mi fate un inno alla legalizzazione nel vostro dialetto?

Assolutamente no, tuttavia la repressione e la mancanza di cultura sta spostando tutti i giovani consumatori sul chimico o sul pesante che ora, con le micro dosi è diventato purtroppo alla portata di tutti, con un danno enorme per la società intera.

Quali sono secondo voi le cause dell’aumento dei prezzi e la scarsa reperibilità? Lo avete mai considerato un tossicodipentente?

Semplicemente sfortunato per essere incappato in questa repressione assolutamente violenta, inutile e pericolosa.

Ah, avete saputo le ultime news : oltre alla Salvia Divinorum venduta negli smart shop, hanno proibito anche l’uso curativo della cannabis, però vogliono far sì che nei locali si possa ritornare a fumare per riparare i danni economici derivati dai tipi che hanno smesso con le bionde e per ricondurli sulla “tabacco way”, io sono un po’ confuso e voi?

Italiani popolo di mammoni

Spesso, in Italia, almeno un paio di volte all’anno, si parla di un’attitudine, alcuni arrivano addirittura a definire un male, che colpisce le famiglie del bel paese. Noi questa “attitudine” la vogliamo definire semplicemente abitudine e comodità: ed è il mammismo. O, nella sua accezione maggiorata in negativo: il mammonismo.

Questa abitudine colpisce indiscriminatamente, uomini, donne, ragazzi e ragazze e ovviamente bambini e bambine. Più che spesso, e forse è questo uno dei veri mali del paese, nei talk show e nelle strisce settimanali di approfondimento vengono scomodati esimi esperti per spiegare il fenomeno: lo psicologo specializzato in mammismo, lo psichiatra che ha elaborato una terapia per convincere il giovane di turno ad abbandonare la casa di famiglia, siamo arrivati addirittura a un’antropologia del mammismo e all’economia del mammismo. Magari il prossimo governo inaugurerà un Ministero, dopo quello delle Pari Opportunità, delle Infrastrutture, speriamo che, quale che sia il vincitore delle politiche 2006, avremo modo di assistere all’avvio del Ministero per combattere il mammismo. Dove riforme di carattere psicologico si sposeranno con altre di carattere più meramente venali: i sordi… costa caro ormai abbandonare il dolce nido familiare e servono incentivi decisi per convincerci.

Ma, lo so, vi starete domandando: perché, giovane, ci stai parlando del mammismo? Stai cercando forse di scaricarti la coscienza? Oppure di accampare qualche oscuro disagio per affermare che vivere in famiglia è giusto, buono ed è, tutto sommato, un diritto da salvaguardare? età, o affogarli o attuare qualche altra pratica astrusa di pulizia familiare decisamente pulp, adora i propri figli, e vuole il meglio per i propri figli. E alla fine capisco bene quelli che non lasciano il caldo focolare della mamma. Perché siamo arrivati addirittura all’impensabile. Andate voi a spiegare a tutti i vari esperti perché alcuni di noi non si schiodano. E prima di andare a spiegarglielo leggete l’aneddoto che segue.

Un’amica mi invita a cena, e lei, ragazzi, non è una mammona. Vive da sola con il fidanzato, anche se, ahimé, le ultime notizie certe annunciano una dipartita della dolce metà. Ma comunque, questa mia amica, di cui non intendo assolutamente fare il nome, non può essere inserita nella casella del più ampio casellario che fa godere gli psicologi: i giovani e i loro disturbi da mammoni. Anzi, è piuttosto indipendente, si è sempre data da fare e ha abbandonato relativamente presto i genitori: verso i ventisei anni. La media italiana è trentacinque. Ma nonostante l’abbandono del tetto familiare, la mamma ha sempre pensato a lei e ha sempre cercato di dare il meglio alla figliola prodiga, che comunque non ha mai avuto intenzione di tornare in famiglia.

E insomma,per tornare all’aneddoto, finiamo la cena e la mia amica tira fuori un pacchettino di erba. Tira su la canna. Ce la fumiamo. E devo ammettere, è piuttosto buona. Così buona da spingermi a chiederle di darmene un po’ o quantomeno di mettermi in contatto con il pusher. E qui è arrivata la sorpresa: - Andre, la coltiva mia madre. Ha iniziato così per scherzo. Per farmi un piacere. Alla fine si è appassionata e si è messa a coltivarla seriamente. Sai, mi ha detto, tanto per fumare quella robaccia che vi comprate in piazza meglio la mia erbetta che so con cosa la tiro su.

Ecco, adesso, sfido chiunque a dire che non è normale che i giovani italiani siano dei maledetti mammoni. Tiratemi fuori una mamma americana che coltiva l’erbetta per il bene dei figli.

Vi sembra legittimo oscurare il sito marijuana.it , non stiamo tornando ai “bei tempi” della censura?

L’erba xe come el vin, a vien su da la tera col soe e con l’aqua. Rispetala e te fara felixe.

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A dire il vero questi tempi non sono mai tramontati, semplicemente le iniziative popolari sono sempre leggermente più veloci del sistema. Purtroppo, esso riesce sempre ad adeguarsi in fretta ed ecco spiegato l’oscuramento: una semplice questione di tempo.

L’erba è come il vino e cresce con il sole e con l’acqua. Rispettala e ti farà felice. La rubrica di Cavo

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